COMUNICATI

2015.10.28 – PROCESSO ALLA POLISIA VENETA … E IL TEATRINO ITALIANO CONTINUA!

angelino-alfanoE così, dopo quasi sei anni dalla sgangherata inchiesta farsa sulla Polisia Naxionale Veneta, il tribunale straniero italiano operante illegalmente in Treviso, da il via alla prima udienza.
Mediaticamente parlando non c’è da stupirsi che i media locali, servi del regime italiota, (sopravvivono forse con i finanziamenti dello stato), hanno pubblicato a vanvera la notizia.
La Polisia Veneta non è per niente a processo.
Nessuno del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto si è mai presentato a processi innanzi alle autorità d’occupazione straniere italiane.
Chi lo sta facendo sono dei “Venetisti” che non sono membri di questo MLNV e che preferiscono l’attenzione mediatica data al caso per proporre alla pubblica attenzione la “causa Veneta” che è legittima, che è nobile, che è necessaria.
accusare2È inutile scendere a patti col nemico se questo t’impone le sue regole e vuole vincere a tutti i costi e sa di poterlo fare solo adesso, come un ladro, come un baro.
Accusatori e giudicanti sono la doppia faccia della stessa moneta e servono lo stesso padrone, il regime italiano d’occupazione che non tollera di essere messo in discussione.
Abbiamo a che fare con delle vere e proprie facce di bronzo che sanno di mentire ma spacciano la loro menzogna per una verità cui nessuno crede più.
Lo sa l’ex questore e il dirigente della digos italiana e lo sanno tutti i loro galoppini, complici di questa famigerata polizia politica della questura che invece di fare antiterrorismo viola i fondamenti dei diritti umani, civili e politici, spiando e perseguitando i Veneti che rivendicano il loro sacrosanto diritto di autodeterminazione.
valmassoicarminedamianoLo sanno i ciarlatani del diritto, procuratori e pubblici ministeri, giudici e cancellieri e tutto il codazzo al seguito di un sistema giudiziario affannato e indecorosamente privo di credibilità.
Provate a chiedere a questa gente il significato del “diritto di autodeterminazione” e perché perseguitano dei Veneti che lo rivendicano quando esso è un diritto previsto dalla legge internazionale, approvata e accettata incondizionatamente anche dal loro stato italiano che l’ha ratificata con la legge 881 del 1977?
Non sono in grado di rispondere perché accuserebbero se stessi e il regime antidemocratico che difendono perché è il sistema che li mantiene.
La corruzione si sa è sinonimo di disfacimento, di decomposizione, di contaminazione e i giudici italiani sanno benissimo di non essere in posizione di neutralità, sanno benissimo che non sono imparziali … i posti più puliti all’interno di quell’aula del tribunale straniero italiano sono quelli riservati agli inquisiti.
Se veramente il MLNV avesse avuto delle armi per fare la guerra non le avrebbero trovate e noi non le avremmo mai consegnate.
Avremmo invece combattuto e saremo onorevolmente anche morti per la nostra Patria, ma certamente non saremo stati i soli.
Questi ipocriti, impostori e simulatori di verità, poveri degenerati a cui piace vincere facile, forse credono di vivere in eterno e di non dover render conto prima o poi delle loro malefatte.
Questa gente non s’immagina neppure il futuro che gli aspetta.
A Dio lasciamo la sua “vendetta” col suo incontestabile giudizio, ma noi daremo loro la caccia in ogni luogo e in ogni tempo e li assicureremo alla Giustizia Veneta … e per loro sarà tardi, sarà spavento, sarà angoscia, meglio per loro non fossero mai qui venuti.
Non c'è onore in quello che stanno facendo.
WSM
Venetia, 30 ottobre 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
 
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2015.10.19 – ATTENTI ITALIANI CHE LA CORDA E’ TESA

Attenti italiani perché la corda è tesa e rischia di rompersi.
Ecco come i carabinieri stranieri italiani pensano di notificare atti giudiziari ai Veneti.
Fanno in fretta, scrivono prima quello che dovrebbero attestare in verità nel chiederlo agli interessati … falsità ideologica e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale italiano (in questo caso è il maresciallo comandante la stazione carabineiri stranieri italiani illegalmente e illecitamente insediata in Villorba-Tv), complici come il resto delle autorità d'occupazione straniere italiane che pur di avvalorare (ma vale solo per loro) le loro illegali procedure anche giudiziarie, sono disposti a commettere altri reati come la violenza privata, l'abuso d'atti d'ufficio, la violazione aggravata di domicilio (in questo caso della sede privata di un ufficio) dal cui ingresso erano stati più volte diffidati dall'aver accesso.
Bravi complimenti, e voi dovreste essere i paladini della giustizia ???
No grazie non sappiamo che farcene di gente come voi.
Andatevene dalle nostre terre finché siete in tempo perchè la corda è tesa, molto tesa.
 

 

Anche l'avvocato straniero italiano Federico Letinic del foro di Brescia, che mi importuna con le sue facezie procedurali perché nominato difensore d'ufficio, viene pubblicamente informato che sarà iscritto a ruolo giudiziario così come il pubblico ministero straniero italiano Leonardo Lesti.
A questi nemici della Patria Veneta ricordo che è un diritto per il Popolo Veneto ribellarsi e fare di tutto per liberarsi dall'occupazione straniera, colonialista e razzista italiana ed è diritto per il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto fare anche la c.d. "guerra di liberazione".
Questo MLNV ha rivendicato e perseguito il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto privilegiando la via dipolomatica ma voi, come sciacalli che vi nutrite delle vostre stesse menzogne, parlate di associazioni con finalità di eversione del vostro ordine democratico … come se lo stato italiano non fosse un regime, uno stato straniero occupante, colonialista e razzista nei confronti del Popolo Veneto.
Sciagurati, arriverà presto il giorno e sarà tardi per pentirvi dei vostri crimini.
Siate maledetti voi e la vostra progenie per portare la guerra in casa nostra.
WSM
Venetia 19 ottobre 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2015.10.14 - AVVOCATO LETINIC FEDERICO - FOTO DI BRESCIA - COMUNICAZIONE SU PROCESSO CASO ALLEANZA

2015.10.12 – ALL’ITALIA PIACE VINCERE FACILE … A FUTURA MEMORIA!

guardie e ladriRiservata nota informativa riferisce della preparazione di un nuovo attacco contro membri del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) e i componenti del Governo Veneto Provvisorio (GVP) da parte delle istituzioni d’occupazione straniere italiane.
Il pretestuoso attacco non avrebbe lo scopo di perseguitare e intralciare ancora una volta l’operato di questo MLNV-GVP ma quello di provocare una decisa e violenta reazione da parte nostra per giustificare una loro più incisiva e risolutiva rappresaglia.
Non dimentichiamo che in sei anni di legale, legittima e non violenta resistenza il MLNV ha contrastato con dignità e onore le arroganti, pretestuose e riprovevoli ostentazioni di forza italiane che hanno agito con illegali attività poliziesco/giudiziarie e che ancora oggi persistono in particolare con la violazione di numerosi articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti umani proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (*).
Le forze e le autorità d’occupazione straniere italiane temono la contestazione del difetto assoluto di giurisdizione che viene loro fatta e sempre più spesso, violando anche la loro legge, evitano di mettere nei verbali tale confutazione.
A tutti i militanti ricordiamo quindi che è legittimo l'uso della forza per difendersi dalle aggressioni italiane ma questo non significa essere violenti … ma GIUSTI.
La nostra forza è la resistenza ad oltranza con il disconoscimento delle autorità d’occupazione, la contestazione del loro difetto assoluto di giurisdizione e la loro mancanza di tribunali indipendenti e imparziali nei confronti del Popolo Veneto.
Ricordate che non siamo soli e che la visibilità internazionale del giusto e corretto operato di questo MLNV e del Governo Veneto Provvisorio è un indelebile biglietto da visita che l’italia non riuscirà a sporcare.
WSM
Con onore e rispetto
Venetia, 12 ottobre 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

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Promemoria anche per le forze d’occupazione straniere italiane … avete ripetutamente violato queste norme che sono obbligatorie anche per voi … se siete dei legali rappresentanti della vostra legge rifiutatevi di trasgredirle:
 
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
 
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.”

Voi italiani avete ripetutamente violato questo articolo perché avete reiteratamente agito contro questo MLNV, i suoi militanti, le loro famiglie e contro molti Cittadini del Popolo Veneto per il rivendicato diritto di autodeterminazione e perché la nostra origine nazionale non è certo italiana ma VENETA e ci private delle nostre bandiere, della nostra lingua, delle nostre feste, della nostra cultura e delle nostre tadizioni … e questo è vero e proprio razzismo istituzionale.
 
Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Voi italiani avete ripetutamente violato questo articolo perché per pretestuosi motivi poliziesco/giudiziari insistete a definire questo MLNV come un'associazione paramilitare costituita in violazione di norme italiane e non per ciò che è, un soggetto di diritto internazionale che agisce al pari di uno stato per il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto.
 
Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Voi italiani avete ripetutamente violato questo articolo perché ci avete costretti a presenziare anche ad udienze a porte chiuse non pubbliche anche tramite l'illegale uso della forza e in schiavitù per il tramite delle vostre forze militari d’occupazione.
L’arrogante pretesa del giudice italiano di costringerci a giurare secondo la legge italiana è fallita miseramente perché da Veneti, NON POSSIAMO, NON VOGLIAMO E NON DOBBIAMO giurare in un tribunale straniero italiano d’occupazione, che non è imparziale nei nostri confronti.
 
Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Voi italiani avete ripetutamente violato questo articolo e ancora oggi lo fate.
 
Articolo 15
Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
Noi Veneti non siamo mai diventati italiani e nessuno ci può imporre una cittadinanza che non ci appartiene, ancor meno la nazionalità.
 
Articolo 17
Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.
Voi italiani avete ripetutamente violato questo articolo e ancora trattenete nostri effetti personali che vi rifiutate di restituire e che state arbitrariamente utilizzando.
 
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Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Voi italiani avete ripetutamente violato questo articolo perché ci state perseguitando per le nostre opinioni e ci ostacolate in tutti i modi nell’opera di diffusione per far comprendere il diritto di autodeterminazione che ha il Popolo Veneto e che è stato rivendicato da questo MLNV.
 
Articolo 20
Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
Voi italiani avete ripetutamente violato questo articolo perché, proprio dopo aver costituito il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, ci avete ripetutamente attaccato con false, pretestuose e maldestre azioni repressive di polizia e inchieste giudiziarie,  perché ci avete sottoposto e ancora oggi lo fate, ad interferenze arbitrarie nella nostra vita privata, nelle nostre famiglie, nella nostre case, nella nostra corrispondenza, e avete tentato di ledere il nostro onore e la nostra reputazione anche attraverso l’abuso dello strumento mediatico.
 
Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.
Voi italiani avete ripetutamente violato anche questo articolo per i motivi suesposti.
 
 
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IL CIARLATANO CAPO DEL GOVERNO ITALIANO SARA’ DOMANI A SPRESIANO … NON GO TEMPO DA PERDARE CON STO FORESTO!

Ecco come certe assemblee si traducono in un coacervo di inutili dibatti, soprattutto se, per risolver i problemi, si fa riferimento alle autorità d'occpuazione straniere italiane.
Renzi, come tutte le altre autorità e forze d'occupazione sui nostri territori, sono complici del disastro non solo economico che attanaglia anche il Popolo Veneto.
Il Popolo Veneto e i territori veneti non possono essere considerati come elementi integranti e costituenti dello stato italiano la cui sovranità è imposta dalla sua dominazione e dal suo imperialismo culturale.
Il “Popolo Veneto” esiste e si identifica come Nazione composta dalla comunità di “Genti Venete” accomunate dalla specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche … il Popolo Veneto non è costituito dalla popolazione residente sui propri territori.
L’italia esercita sprovvedutamente la sua sovranità imponendo una cittadinanza che non può essere il comune riferimento a cultura e tradizioni che non appartengono al Popolo Veneto.
Non è l’imposta cittadinanza italiana a costituire il riferimento comune ad una cultura e ad una tradizione storica che non appartiene al Popolo Veneto e non lo identifica.
Inutile ogni riferimento alla balordaggine delle dichiarazioni del servo italiano di turno alla presidenza dell'ente regione veneto italiano, tale Luca Zaia …auguri Lega Nord, partito italiano che concorre all'occupazione della nostra Patria Veneta.
WSM
Venetia, 9 ottobre 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Matteo Renzi sabato a Treviso
Il premier presenzierà all'assemblea di Unindustria: "Il lavoratore trevigiano spende dall'11, 8 al 19,2% del tempo in burocrazia"
TREVISO – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà domani, sabato 10 ottobre, in Veneto.
Alle 9.30 a Verona interverrà ad una iniziativa pubblica presso il Teatro Ristori.
Alle 12 il premier Renzi sarà all'Assemblea Generale di Unindustria Treviso che si terrà presso il Parco del Lago Le Bandie a Lovadina di Spresiano.
E' quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.
Al premier verrà presentata la ricerca di Unindustria che evidenzia come il titolare di un'azienda trevigiana dedica mediamente alle incombenze della pubblica amministrazione l'11,8% del proprio tempo, mentre i dipendenti delle imprese più strutturate che hanno uno specifico ufficio il 19,2%.
In base allo studio, le imprese che hanno avuto visite ispettive durante l'anno – pari a circa un terzo – vedono che la pressione più intensa si verifica in occasione dei controlli di Agenzia delle Entrate o Guardia di Finanza, che tocca un valore di 8,24, indice che esprime il tempo dedicato espresso in giorni.
Relativamente alla lentezza nei rapporti con la pubblica amministrazione, l'indagine riscontra come il 33,4% degli interpellati attenda risposte fra i 60 ed i 90 giorni, il 29% fra i 30 ed i 60 giorni, mentre quasi il 40% non ravvede miglioramenti negli ultimi anni rispetto all'efficienza della pubblica amministrazione.
Altra dimensione indagata è quella dell'opacità, connessa alla frammentazione normativa, alla diversità fra enti e territori ed alla scarsa trasparenza, con conseguenze che vanno dalle contraddizioni normative alla discrezionalità dei funzionari ed alle difficoltà nell'individuare le responsabilità. In generale, tuttavia, la percezione della pubblica amministrazione, con voti in una 'pagella ideale' quasi tutti sopra il 6, esprime un moderato consenso diffuso ma con una sostanziale differenza fra le qualità dei singoli funzionari e addetti, che ricevono valutazioni piuttosto elevate, e, al contrario, l'inadeguatezza dell'organizzazione, delle comunicazioni fornite, e la pesantezza dei documenti richiesti.(ANSA).
Luca-ZaiaIn occasione della visita del premier Matteo Renzi in Veneto domani, il governatore Luca Zaia dice che gli farà presente la contrarietà riguardo all'atteggiamento del Governo nei confronti delle Regioni.
"Lo vedrò – ha spiegato Zaia – e gli dirò che non siamo d'accordo con l'atteggiamento che premia le cicale e non le formiche, perché penso che non si possa perdere l'occasione di chiarire questa partita.
Penso che conosca bene la nostra realtà, essendo venuto due volte nell'ultima campagna elettorale, e, pur essendo io il primo a dire che i conti non tornano, bisogna anche capire che ci sono alcune Regioni che sono fallite e alle quali va staccata la spina".
Gli chiederò – riprende Zaia – perché non applica i costi standard e continua a dare la paghetta a chi si comporta male.
I tagli sono una tragedia, soprattutto visti in prospettiva nazionale, e non è giusto che Regioni che si comportano bene come la nostra siano portate alla fame.
L'autonomia differenziata ipotizzata in Parlamento?
Aiuta, ma non basta, perché l'autonomia vera è altra cosa".
 
tratto da (CLICCA QUI)
 

IL “VIZIETTO” DELLE FORZE DEL (DIS)ORDINE ITALIANE D’OCCUPAZIONE

carabProprio in questo momento (ore 19.00) mi viene segnalato da parte di un militante l'illegale intervento di una pattuglia dell'arma dei carabinieri italiani che, su segnalazione di un loro collega fuori servizio e alla guida di una Opel Corsa targata VR-65…, sarebbero intervenuti per il presunto e contestato uso della corsia di destra in una rotatoria in località San Biagio di Callalta (Tv) nei pressi del noto centro commerciale.
La pattuglia dei carabinieri italiani, intervenuti con una Subaru Forester targata CC-CN449, ha negato la possibilità al militante di dichiarare a verbale il contestato difetto assoluto di giurisdizione in cui operano;   i militari italiani avrebbero inoltre minacciato il militante di un forzato accompagnamento presso una loro caserma, (non si capisce a che titolo) e una sanzione amministrativa del ritiro della patente di guida per circa tre mesi.
Alla fine, intorno alle 19.40 la pattuglia ha “liberato” il militante, che rifiutando di firmare il verbale si è visto contestare un’esigua violazione amministrativa.
Insomma, quasi un’ora di distrazione del servizio di una pattuglia che, consti anche il particolare orario, avrebbe meglio impiegato il tempo in un accurato controllo del territorio a prevenzione del crimine dilagante.
Distrazione delle esigue ma costosissime imposte risorse pubbliche per banali e pur opinabili questioni personali … un esempio tutto italiano.
Siamo così alla follia pura.
Non si può continuare minacciare e/o a violare i diritti umani, civili e politici delle persone.
Noi del MLNV ne abbiamo un ricordo emblematico del ripetersi di gravi violazioni della libertà personale e la violenza privata, per consentire agli operanti stranieri di verbalizzare i loro atti … ore e ore, mattinate e giornate intere passate nei loro uffici e caserme in attesa dei partoriti verbali, un sudato travaglio di sintassi e falsità destinate a giustificare i loro abusi, checché ne dica il magistrato straniero italiano Valmassoi, se mi vuole indagare anche per questo si accomodi, falsità e calunnie hanno già sortito il loro effetto perché la Gente per bene, non vi crede più.
WSM

Venetia, 3 ottobre 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

 

2015.09.29 – I SEI ANNI DI LOTTA DEL MLNV

Oggi 29 settembre 2015 il MLNV festeggia i suoi sei anni di lotta.
Sono anni di una tenace e legittima resistenza allo stato straniero occupante italiano.
L’italia, questa inesistente nazione, nutrita dalla sudditanza di Popoli non suoi, di cittadini forzatamente italiani.
Abbiamo ingaggiato una lotta di vitale importanza per il Popolo Veneto perché se così non fosse saremmo destinati all’estinzione.
Anche noi Veneti non siamo mai diventati italiani, perché nessuna forzata annessione dei territori di una Nazione può legittimarne la colonizzazione e ancor più la cancellazione del suo Popolo.
I nostri territori sono stati invasi, occupati e depredati in violazione della neutralità della Serenissima Repubblica, mai vinta in battaglia dallo scellerato regno italico.
Oggi un’ipocrita e indifferente consorteria di potentati ignora i principi della stessa Carta delle Nazioni Unite e in particolare il principio per cui l'annessione illegale di un territorio da parte di uno stato straniero occupante si deve considerare privo di effetti giuridici.
Tuttavia c’è molto per cui indignarsi.
Secondo i diritti umani enunciati col diritto internazionale, è il popolo, il soggetto titolare del diritto all’autodeterminazione, non lo stato.
L’Onu in particolare, diserta le proprie responsabilità perché i Popoli non hanno una propria soggettività giuridica internazionale e non sono titolari di un diritto ad autodeterminare il proprio destino ma sono solo il materiale beneficiario di tale principio di diritto internazionale, i cui effetti, invece, si ripercuotono solo sui rapporti tra stati, ma tant’è che questi, pur ricorrendo le anzidette condizioni ed essendo tenuti ad acconsentire all'autodeterminazione, fanno finta di nulla.
Allora perché il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce l'obbligo, in capo alla comunità degli stati, a consentire che un popolo sottoposto a dominazione straniera, a un regime razzista o colonialista (l’italia integra tutte e tre le condizioni nei riguardi del Popolo Veneto) possa determinare il proprio destino ottenendo l'indipendenza?
Spesso sentiamo accampare pretesti secondo i quali è consuetudine che il principio di autodeterminazione non sia applicabile ai paesi sottoposti a occupazione straniera prima della fine della seconda guerra mondiale (irretroattività).
Tuttavia è chiaramente precisato che tale consuetudine non è applicabile ai paesi coloniali ovvero a quei territori la cui sovranità non appartiene più alla popolazione originaria ma ad uno stato straniero che lo occupa militarmente, ne sfrutta le risorse naturali e lo amministra con un ordinamento giuridico particolarmente lesivo e contrario ai suoi usi, costumi e tradizioni, applicando in particolare un imperialismo culturale con l’imposizione di una lingua e di una cultura che non appartiene a quel Popolo … ecco descritta l’esatta condizione in cui versa oggi anche il Popolo Veneto.
All’opposizione che normalmente si sviluppa nei territori colonizzati il dominatore risponde spesso con azioni repressive … esattamente come lo stato straniero occupante italiano sta facendo nei confronti del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
Ma c'è di più.
Il Popolo Veneto e i territori veneti non possono essere considerati come elementi integranti e costituenti lo stato italiano la cui sovranità è imposta dalla sua dominazione e dal suo imperialismo culturale.
Il “Popolo Veneto” esiste e si identifica come Nazione composta dalla comunità di “Genti Venete” accomunate dalla specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche … il Popolo Veneto non è costituito dalla popolazione residente sui propri territori.
L’italia esercita sprovvedutamente la sua sovranità imponendo una cittadinanza che non può essere il comune riferimento a cultura e tradizioni che non appartengono al Popolo Veneto.
Ricordando la famosa frase di Massimo D’Azeglio “…abbiamo fatto l’italia, ora dobbiamo fare gli italiani…” c’è poco di che stupirsi su quali presupposti sia nato lo stato italiano, privo di un’identità nazionale.
Così come lo stato, anche il popolo italiano è una sua invenzione, un suo brevetto, perché il mosaico identitario italiano ha una sola radice comune e cioè il neo-colonialismo con cui, ancora oggi assoggetta e colonizza i Popoli delle Nazioni pre-unitarie.
Non è l’imposta cittadinanza italiana a costituire il riferimento comune ad una cultura e ad una tradizione storica che non appartiene al Popolo Veneto e non lo identifica.
Memorabili antenati hanno forgiato il nostro glorioso passato e al loro giudizio immortale dobbiamo il riscatto del nostro presente.
Perché questo è il nostro naturale destino, essere ciò che siamo da sempre, un Popolo e una Nazione.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 29 settembre 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

IL LOGO DEL MLNV
2015.04.02 - MLNV-LOGOIl logo del MLNV è rappresentato dal leone di San Marco o leone marciano o leone alato "in moeca", tratto dal simbolo di San Marco Evangelista e secolare rappresentazione della Repubblica di Venezia.
Nell'icona tradizionale "in moeca" della Repubblica Veneta il leone di San Marco è diversamente raffigurato con spada e/o con il Vangelo aperto e l'iscrizione "PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS".
Richiamandosi alla tradizionale raffigurazione storica della Repubblica e ai doveri che il MLNV si è dato nei confronti della Serenissima Patria il logo antepone uno scudo a difesa del simbolo della Nazione.
Nello scudo è raffigurato San Michele Arcangelo, Patrono del MLNV e della futura Polizia Nazionale Veneta.


L'INNO DEL MLNV

testo:
SEM PATRIOTI
LIGAI A STA TERA DA VINCOLI DE SANGUE, FRADEANSA E LIBARTA'
SEMO ORGOIOSI DE ESARE QUEL CHE SEMO
SEMO DA SEMPRE UN POPOLO NA NAXION

NE SCIAVI NE SERVI
PARONI DE NOI STESI
INTERPRETI DESO DEL NOSTRO DESTIN

PERCHE' OGNI POPOLO RECLAMA A SO TERA
E OGNI NAXION SE ERGE LA' DOVE FORGIANDO PASA' E PRESENTE
DECIDE IL NATURAE LEGITIMO DESTIN

NE SCIAVI NE SERVI
PARONI DE NOI STESI
INTERPRETI DESO DEL NOSTRO DESTIN

LIBERI GAVEM DECISO DE ESAR QUEL CHE SEMO
UN GRANDE POPOLO NA GRANDA NAXION

 

CI SONO D’ESEMPIO … NON DIMENTICHIAMO

CI SONO ANCHE QUESTI SIRIANI CHE HANNO BISOGNO D'AIUTO !!
Questi sono i soldati di Siria pronti a combattere l'ISIS
e non si vergognano di mostrare il crocefisso al loro polso !!

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Partigiani e Difensori del loro Popolo – Pro-Russian Separatists In Donetsk And Luhansk

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Donne Curde che combattono contro l'ISIS

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ONORE E RISPETTO

ECCO PERCHE’ SONO CON IL MLNV – DI MARCO BAIO (15 ANNI)

Qui spiegherò i motivi che mi hanno spinto ad abbracciare il percorso del MLNV.
Mio nonno mi raccontava che dovevano mangiare solo polenta, e il pane la domenica.
Poi mi raccontava anche che si scaldavano con i "spinaroli" e non potevano usare la legna, perchè la vendevano, come diceva lui "par ciaparse on franco".
Mi ha perfino raccontato che quando andò a militare, lo misero in cucina e avendo sofferto la fame fino ad allora, mangiò così tanto che finì in ospedale.
Rischiava di morire.
Ma non è morto.
Forse perchè non era ancora la sua ora.
Un giorno del 2011 mi domandai: ma perchè mai soffriva così tanto la fame mio nonno? …e andai in internet, cercando qualcosa che mi desse una risposta.
La risposta era un filmato: QUESTO.
Cercai, mi documentai, e scoprii una storia che non mi era mai stata raccontata a scuola.
Chi era il Doge?
Chi erano i Pregadi?
Che cos'era quel leone alato che vedevo in qualche casa sventolare?
Mi sono dato una risposta ad ogni domanda.
Capii che il Popolo Veneto non era più libero.
"I ne ga cavà la storia, la libartà, la lengua…. ma no i ne ga cavà la voja de conbatar!".
Da quel giorno volevo la libertà del Popolo a cui appartenevo.
Il popolo Veneto.
Iniziai a parlare in Veneto, per non far perdere le radici della lingua.
"On popolo sensa lengua, l'è on popolo sensa futuro".
Iniziai a guardare i vari partiti politici che volevano (o mi facevano credere di volere) la libertà del popolo veneto.
Poi però parlavano in italiano, andavano alle careghe italiane.
Capii che cercavano di imbrogliare la gente.
Ed erano in molti.
Cercai qualcosa di più trasparente, più onesto.
Quanti credevo che lo fossero!
Non faccio nomi perchè non voglio fare del male agli altri.
 Nel 2013, mi pare verso dicembre, vidi su internet il sito MLNV.
Pensai "è meglio se guardo come agiscono nel tempo, che non sia l'ennesimo inganno"
Vidi che però, dopotutto non si presentavano come partiti, come associazione, o come organizzazione.
Non mi fidai e continuai a vedere i loro articoli e ciò che facevano fino a maggio 2015. In realtà ero già convinto che fosse la strada giusta.
A luglio 2015 scrissi al Movimento per avere delle informazioni sulla dichiarazione di sovranità personale.
Ora cerco con loro o meglio, a questo punto, con noi, di ripristinare la libertà del Popolo Veneto.
Confido che potremo ottenere la libertà perchè il MLNV si basa sul diritto internazionale, e non è campato per aria, e non è nato per ingannare il popolo veneto.
Mi sono già ripromesso che se non riusciremo ad ottenere la libertà ( speriamo di riuscirci ) sarò l'ultimo immigrato veneto in Brasile.
Baio Marco Venetia, 11 settembre 2015.
WSM
 

CARABINEIRI ITALIANI … NEI SECOLI (IN)FEDELI!

carabUna pattuglia dei CC della stazione di Villorba (Tv) ha sollecitato il Presidente del MLNV (nella circostanza era il vice comandante M./llo Reale) a ritirare gli effetti di cui si sono illegalmente impossessati a seguito della perquisizione illegale operata ad aprile del 2014 con l'illegale inchiesta sui Serenissimi.
Il militare italiano ha precisato di non dover nulla notificare ma di essere solo stato incaricato di riferire quanto disposto dai collaterali organi dell'arma di Brescia.
Secondo i carabinieri dovrei presentarmi presso i loro uffici per la restituzione degli effetti sequestrati e di cui il magistrato inquirente straniero italiano ha da molti mesi disposto la restituzione.
Al sottufficiale dell'arma è stato ribadito che come sono venuti, agendo illegalmente in spregio ad ogni norma del diritto internazionale e delle loro stesse leggi italiane, così devono provvedere a restituire gli effetti presso la mia abitazione e/o presso la sede del MLNV, e che nessuna norma impone al sottoscritto, al MLNV e ad ogni Cittadino del Popolo Veneto di assecondare qualsivoglia pretesa delle forze o delle autorità d'occupazione straniere italiane, tanto meno spendere soldi e il proprio tempo per recarsi presso loro caserme a centinaia di chilometri di distanza per riavere ciò che loro hanno l'obbligo di restituire … e non lo stanno facendo.
Sia chiaro che così come per la digos (la famigerata polizia politica italiana), anche i carabinieri dimostrano di non essere rispettosi delle loro stesse leggi e di persistere con la loro attività illegale ed illecita, sui territori della Serenissima Patria.
Non fatemi perdere tempo con le vostre facezie.
L'arma dei carabineri è un'istituzione d'occupazione straniera italiana e come tale si identifica e dimostra d'agire … illegalmente.
WSM
Venetia, 12 settembre 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

 

IL TRICOLORE E IL FANATISMO ITALIOTA DEGLI ALPINI

alpini e tricoloreE’ da quasi un mese che gli alpini del gruppo di Villorba (Tv) stanno infestando il centro abitato con i tricolori dell’infame bandiera italiana.
Sgradito e vergognoso riscontro dell’italianità della giunta leghista e del sindaco di Villorba (Tv), che affligge gli abitanti obbligando di percorrere le proprie vie insozzate dall’infame bandiera dello stato straniero occupante italiano.
Gli alpini devono placare la loro sottomessa italianità e aver più rispetto della loro vera Patria, la Serenissima Repubblica Veneta o saranno destinati a estinguersi nel futuro prossimo venturo.
Basta veneti servi dello stato straniero italiano.
Basta alpini veneti asserviti alla politica d’occupazione, razzista e colonialista dello stato straniero italiano.
Non c’è nulla di orgoglioso e di patriottico nell’onorare il tricolore italiano, una bandiera lorda del sangue di molti Patrioti che l’hanno combattuta e vinta molte volte ma che solo la congiura massonica internazionale ha preteso di issare a vessillo di una falsa, inesistente e infame unità d’italia.
Imparate a conoscere il suo vero significato invece di andarne fieri.
Ricordate chi siete, non chi vi dicono di essere.
WSM

Venetia, 12 settembre 2015
SERGIO BORTOTTO, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
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LA “LEZIONE DI VITA” DELLO STATO ITALIANO SPA: MAFIA, CORRUZZIONE, INCOMPETENZA E …

Tra mafia, corruzzione, incompetenza e … (meglio fermarsi qui perché non basterebbe un’intera pagina di epiteti per descrivere lo stato italiano), ecco la solita lezione di vita dal nr 1 dello stato aggressore, razzista e colonialista italiano … ma a chi credete di insegnare a vivere, bestie che non siete altro.
Difficile credere all’italia e ai suoi politicanti che si distinguono per l’assoluta indifferenza verso i propri cittadini più bisognosi ma che sono solidali e amorevoli nei confronti dei migranti, una “massa umana” che è solo merce di scambio, sfruttata, usata.
Prima o poi si scopriranno le vere ragioni di questa migrazione forzata e sarà un bene che per allora la Serenissima Repubblica Veneta sia tornata libera dall’occupazione dello stato aggressore, colonialista e razzista italiano.
Solo allora, la nostra politica di accoglienza e di tutela dei profughi, degli sfortunati che fuggono da guerre e carestie, potrà essere un impegno serio e svincolato da opportunismi politici e di servitù di regime e sottraendo la vera solidarietà umana alla regia di chi trae profitti enormi da questi eventi.
Vergognatevi.
WSM
Venetia, 7 settembre 2015
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

MattarellaMattarella: l’Europa è un percorso obbligato, no nazionalismi e populismi
No all’Europa di “muri e paure” che “fa vincere i populismi”.
Sì ad un’accellerazione per una unità politica della Ue fondata sulla solidarietà che sappia far fronte nel nome dell’accoglienza all’esodo biblico di profughi e migranti in fuga dalle guerre e dal terrore dell’Isis come dalla fame e dalla carestia.

Dietro il fiume di migranti una strategia (USA) per distruggere l’Europa
Sarebbero gli USA a finanziare il traffico di africani dalla Libia verso l’Italia
USA, Pentagono: l’immigrazione verso l’Europa durerà 20 anni, trovare risorse per gestirla

Il debutto in video del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al forum Ambrosetti di villa d’Este di Cernobbio, introdotto con tono amichevole dall’ex premier Enrico Letta, fa segnare per una volta l’abbandono dell’understatment che caratterizza la sua oratoria, in nome di toni forti e parole nette sul modo in cui l’Europa sta affrontando oggi la sua storia.
“Le immagini strazianti del piccolo Aylan – ha denunciato il capo dello Stato davanti alla platea di vip riunita a Cernobbio- confliggono con i valori dell’Europa e con i valori della nostra stessa umanità”.
E ancora: “lo spettro che compare in Europa è un’Europa della paura, dei muri e dei veti” ed “è l’Europa che in fondo insegue e così facendo alimenta nazionalismi e populismi“.
Ma “l’alternativa non è tra la resa a un’invasione e la presunta difesa della fortezza Europa ma tra un’Europa protagonista del proprio destino e una Europa che subisce gli eventi senza saperli governare”.
D’altra parte “non è possibile imboccare scorciatoie pensando di lasciare i problemi a chi ci governerà dopo perché il dopo è già arrivato, ecco perché l’Europa è un percorso storicamente obbligato”.
“L’Europa – ha ammonito- si trova nel pieno di un passaggio storico.
Le chiusure illusorie e le inerzie smentiscono drammaticamente i valori della nostra civiltà.
La commozione a volte perfora la corazza dell’indifferenza, ma siamo lontani dalla percezione del carattere epocale e della dimensione del fenomeno migratorio.
E’ ancora lunga la strada di politiche comuni, di risposte all’altezza della sfida.
Di certo, da queste crisi non si potrà uscire con le ricette del passato.
L’Europa è un percorso storicamente obbligato.
Occorre manifestare la stessa disponibilità con cui l’Unione ha aperto, con immediatezza, le sue porte ai paesi dell’Est europeo, facendo prevalere, su ogni altra considerazione, la ragione ideale della riunificazione del Continente.

La ragione storica, ideale, coincide, questa volta, con la convenienza, con l’ interesse dell’Unione e dei suoi Paesi”.
Immigrati, “Lex Iulia de civitate”: la Merkel apre il mercato degli schiavi qualificati

“Mi sento – ha sottolineato Mattarella- più europeista che mai. Mi auguro che si stia aprendo finalmente la strada a regole comuni sul diritto di asilo: superare con regole nuove e condivise e adeguate all’oggi, il vecchio accordo di Dublino è un passo avanti e necessario”.
Ma “la strada è ancora lunga”.
E deve portare agli Stati uniti d’Europa fondati su apertura, dialogo, collaborazione, accoglienza.
“Per quanto riguarda l’euro – ha spronato il capo dello Stato- occorre passare da regole comuni a istituzioni comuni: il presidente Mario Draghi è stato molto efficace nel sintetizzare questo obiettivo, che condivido pienamente.
La moneta unica conteneva una promessa che non è stata sinora mantenuta: quella dell’unità politica.
La moneta unica non era un punto di arrivo ma piuttosto un passaggio fondamentale, per dar vita a una nuova fase del processo di integrazione”.
“L’Europa – ha concluso il capo dello Stato il suo videomessaggio a Cernobbio- è un percorso storicamente obbligato.
Occorre manifestare la stessa disponibilità con cui l’Unione ha aperto, con immediatezza, le sue porte ai paesi dell’Est europeo, facendo prevalere, su ogni altra considerazione, la ragione ideale della riunificazione del continente.
La ragione storica, ideale, – ha aggiunto – coincide, questa volta, con la convenienza, con l’interesse dell’Unione e dei suoi Paesi“.

Tratto da (CLICCA QUI)

POSTINI E POSTE ITALIANE SPA … COMPLICI DEI CRIMINI DELLO STATO ITALIANO

postino-anteprima-200x209-243361“LASCIATE CHE IL POSTINO SUONI SEMPRE DUE VOLTE
… ANCHE TRE, QUATTRO, CINQUE …”


” ma io faccio solo il mio dovere… – m
a io devo notificare… ma io io devo consegnare … se lei si rifiuta di rivcevere deve firmare…
c’è posta da firmareeee…”
Quante volte ci siamo sentiti dire queste cose ?
Quante volte un postino ha avuto la pretesa di imporre una nostra dichiarazione o di notificarci un qualsiasi atto di natura fiscale e/o amministrativo italiano ?
Quante volte un postino ha avuto la pretesa di usare la vostra cassetta postale per lasciarvi informative e notifiche anche se non avete mai firmato nulla ?
Un postino non ti può obbligare a firmare o a ricevere un bel niente.
Rifiutare la corrispondenza, un pacco, un plico, una notifica, un atto di qualsiasi autorità italiana è un DIRITTO.
NON FIRMATE MAI NULLA.
NON RITIRATE MAI NULLA.
NON PERMETTETE AL POSTINO DI USARE LA VOSTRA CASSETTA POSTALE PER LASCIARVI COMUNICAZIONI E/O AVVISI DI QUALSIASI NATURA.

Bisogna ricordare che le cassette postali sono proprietà privata e individuale di ogni singolo condomino pertanto qualsiasi tipo di manomissione o uso improprio e/o contro la volontà del titolare, può essere oggetto di azione penale.

Il portalettere non può entrare in luoghi privati (come gli spazi di un giardino o gli andorni condominiali) perché è proprietà privata e nessuno, in teoria, potrebbe accedervi se non condomino o autorizzato o accompagnato da un residente.
Dunque il portalettere utilizza l’apposita cassetta che va messa su piano stradale, ossia in zona pubblica.
Se il portalettere non può recapitare la posta lascia un avviso, e il cittadino può sempre recuperare la propria corrispondenza direttamente agli uffici postali.
E’ obbligatorio?
No.
Se uno non vuole può anche non mettere la propria cassetta postale su piano stradale.
Tratto da (CLICCA QUI)

IL SISTEMA ITALIANO E’ SOLO VESSATORIO.
È diritto di ogni cittadino rifiutare la raccomandata recapitatagli dal postino o non andare a ritirarla alla posta.
Ma (secondo il sistema italiano) non è una scelta sensata, (dicono loro).
Ecco perché.
La raccomandata invita presso la residenza anagrafica del destinatario e da questi non ritirata si considera ugualmente valida e ha tutti gli effetti legali.
Se il destinatario si rifiuta di ricevere la raccomandata o è assente, il plico viene depositato presso l’ufficio postale per un mese.
Lì sta in giacenza: durante tale periodo, il destinatario può comunque decidere di andare a ritirare il plico (esibendo la ricevuta che il postino gli ha lasciato nella cassetta postale).
Allo scadere del mese, se il destinatario non ha ritirato la raccomandata si forma la cosiddetta compiuta giacenza e la lettera viene restituita al mittente.
Tuttavia, gli effetti per il mittente sono gli stessi di quelli che si sarebbero prodotti se la lettera fosse stata ricevuta dal destinatario. Infatti, la raccomandata a.r. spedita da chiunque (anche dallo Stato o da uno studio legale) e non ritirata per qualsivoglia motivo (a meno di “sconosciuto all’indirizzo”), si considera comunque ricevuta dal destinatario.
Con la conseguenza che qualsiasi diffida o contestazione fosse contenuta nel plico, si presume conosciuta dal destinatario (ma non è certo).
Ecco perché non è un comportamento ragionevole quello di rifiutarsi di ritirare la raccomandata dal postino, solo perché si è notato che il mittente è un avvocato, il tribunale o qualsiasi altro soggetto dal quale non fa “piacere” ricevere comunicazioni.
Sintetizzando, in caso di rifiuto, assenza o mancato ritiro della raccomandata scatta la presunzione di conoscenza : la lettera, cioè, si presume conosciuta salvo che il destinatario provi di essersi trovato nell’impossibilità di averne notizia, (ma da quando in qua è il cittadino che deve provare qualcosa ???).
Peraltro, secondo un orientamento giurisprudenziale, non conta la residenza anagrafica, quella cioè che risulta nei registri in Comune: se il postino trova il destinatario in un altro luogo, di residenza effettiva (anche se non formale), la notifica si considera comunque valida (a riguardo leggi il chiarimento contenuto in “Notifica: non conta la residenza che risulta all’anagrafe, ma quella effettiva“.
Dunque, la scelta di rifiutare la lettera o fingere di non essere in casa potrebbe essere pessima, perché comunque – pur considerandosi l’atto ricevuto – il destinatario, non conoscendone il contenuto, non avrebbe neanche modo di contestarlo o di prendere le contromisure.
Atti giudiziari
Il procedimento della giacenza è diverso se, invece di una normale raccomandata, il postino ha tentato di notificare un atto giudiziale, una multa o una cartella esattoriale.
In questa ipotesi, qualora non sia possibile eseguire la consegna per irreperibilità del destinatario o incapacità o rifiuto di questi (o dei conviventi o degli altri soggetti legittimati al ritiro della posta), l’ufficiale giudiziario depositerà l’atto nella Casa comunale.
Il destinatario viene messo al corrente di tale deposito con l’invio di una raccomandata a/r informativa.
Anche in questo caso, la notifica si intende perfezionata per il destinatario, ma solo dopo il decorso di 10 giorni di giacenza senza ritiro dell’atto.


di Stefano Davidson
Le cartelle esattoriali di Equitalia che arrivano a casa vostra per raccomandata non sono valide.
Secondo le ultime interpretazioni giurisuprudenziali (qui la sentenza del giudice di pace di Genova) la notifica può essere effettuata unicamente attraverso gli ufficiali della riscossione, gli agenti della polizia municipale, i messi comunali e altri soggetti abilitati dal concessionario.
Le raccomandate no.
Questo rende “inesistente” qualsiasi notifica, viziando tutto il procedimento di pignoramento che ne potrebbe conseguire.
Insomma: potete non pagarle, a condizione di effettuare un rigetto immediato, assistiti da un avvocato, con ricorso alla commissione tributaria (solo per gli italiani … i Veneti facciano il proprio “rigetto di notifica” – ( http://www.mlnv.org/main_gov/rigettare-le-notifiche-italiane/ – http://www.mlnv.org/main_gov/rigetto-di-notifica-2/ ).
Scrive Maurizio Villani che, con sentenza n. 4486 del 27 giugno 2012 (vedi pdf), anche il Giudice di Pace di Genova, pronunciandosi sulla corretta interpretazione dell’art. 26 D.P.R. n. 602/1973, ha ritenuto inesistente la notifica a mezzo posta degli atti di Equitalia, eseguita direttamente dalla stessa e non tramite agente all’uopo abilitato.
Ciò in linea con la giurisprudenza di merito formatasi sul tema e, in particolar modo, con la sentenza n. 909 della Ctp di Lecce del 23 ottobre 2009. Difatti, l’articolo 26, primo comma, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, rubricato “Notificazione della cartella di pagamento”, dopo le modifiche intervenute nel 1999, prevede la possibilità di notificare gli atti per posta, mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento, soltanto agli agenti notificatori od agli altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero, previa eventuale convenzione tra comune e concessionario, ai messi comunali od agli agenti della polizia municipale (elencazione tassativa).
In base al primo comma dell’articolo 26 cit., quindi, la notificazione deve sempre essere effettuata da un agente notificatore abilitato, il quale può anche avvalersi del servizio postale, mentre sono certamente illegittime le notifiche eseguite a mezzo del servizio postale direttamente e non tramite agente all’uopo abilitato. Precisamente, mentre il primo periodo del comma 1 dell’articolo 26 si limita a individuare – con un’elencazione tassativa – i soggetti legittimati all’esecuzione della notifica, il secondo periodo del comma 1 indica il modo attraverso il quale i soggetti di cui al periodo precedente possono eseguirla. In pratica, pur rimanendo fermi i soggetti autorizzati, questi, a loro volta, invece che direttamente, possono ricorrere all’ausilio del servizio postale per la notifica degli atti.
In ragione di ciò, quindi, sia la Commissione tributaria nella cit. sentenza della Ctp di Lecce che il Giudice di Pace di Genova in quella in commento hanno accolto le sollevate eccezioni, poiché nel caso de quo non risultano rispettate le condizioni tassative di cui all’art. 26 cit., dichiarando la notifica dell’atto impugnato giuridicamente inesistente.
Da ultimo, nello stesso senso si sono pronunciate altre Commissioni tributarie. Infatti, con due importanti sentenze, la n. 33/07/12 del 13 aprile 2012 della CTP di Vicenza (di pagg. 66) e la n. 133/03/12 dell’11/06/2012 della CTP di Campobasso, le citate Commissioni confermano quello che ormai può definirsi orientamento maggioritario della giurisprudenza di merito, cioè che è inesistente la notifica per posta effettuata direttamente da Equitalia.
La Ctp di Vicenza ha analizzato tutta la giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, sull’argomento, contraria e favorevole alla tesi del contribuente sull’inesistenza della notifica, giungendo alla conclusione che, innanzitutto, non esiste una pronuncia di legittimità della Corte di cassazione in merito al caso specifico.
L’espressione (cfr. in particolare CTP Lecce 29 dicembre 2010, n. 533) “la notifica può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento” non deve essere letta in modo estrapolato dal contesto in cui è inserita, in quanto costituisce la prosecuzione del primo periodo dell’art. 26 del citato D.P.R. nel quale sono indicati i soggetti qualificati a notificare la cartella di pagamento; invero, la norma in questione deve essere letta nel suo complesso e non già separando illogicamente la duplice statuizione contenuta nella stessa, come fanno i fautori della tesi contraria.
Il primo periodo dell’art. 26 cit. si limita a individuare – con un’elencazione tassativa – i soggetti legittimati all’esecuzione della notifica, il secondo indica, invece, il modo attraverso il quale i soggetti di cui al periodo precedente (e soltanto costoro) possono eseguirla, dovendosi in definitiva ritenere (non senza rilevare che una diversa interpretazione condurrebbe a ravvisare la sussistenza di un singolare esempio di cattiva tecnica normativa) che, pur rimanendo fermi i soggetti autorizzati, questi possono ricorrere anche all’ausilio del servizio postale per la notifica degli atti, ma che tale facoltà non può essere mai riconosciuta all’agente della riscossione, il quale, quindi, non può direttamente provvedere all’invio con lettera raccomandata dell’atto da notificare.
Ne consegue che deve essere inquadrato come una delle ipotesi di inesistenza il caso della notificazione effettuata direttamente da un soggetto non abilitato, proprio perché manca il presupposto soggettivo che è tassativamente previsto dal paradigma legislativo dell’art. 26 del DPR n. 602/73.


I portalettere sono diventati Messi Notificatori di Equitalia.
Carlo Barbiera: Pubblicato il giorno venerdì 21 marzo 2014 20:54
L’articolo 26 comma 1 del D.P.R. n. 602/73 stabilisce:
“La cartella è notificata dagli ufficiali della riscossione o da altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero, previa eventuale convenzione tra comune e concessionario, dai messi comunali o dagli agenti della polizia municipale.
La notifica può essere eseguita  anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento; in tal caso, la cartella è notificata in plico chiuso e la notifica si considera avvenuta nella data indicata nell’avviso di ricevimento sottoscritto da una delle persone previste dal secondo comma o dal portiere dello stabile dove è l’abitazione, l’ufficio o l’azienda”.

Quell’anche sta a indicare  che gli Ufficiali Notificatori elencati,  e soltanto loro,  sono abilitati ad avvalersi,  in aggiunta alle ordinarie modalità di notifica,  “anche”  della raccomandata postale.
Infatti  la cartella di pagamento non può essere  semplicemente “comunicata”, cioè spedita per posta al destinatario dall’Ente che l’ha emessa,  ma è soggetta a un vero e proprio procedimento notificatorio.

Recentemente molti avranno rinvenuto nella buca delle lettere un  Atto chiamato  MOF.  
Che cosa è ?
E’ una notifica ?
che valore ha il  MOF per il cittadino “italiano” (non Veneto) ?

Abbiamo girato la domanda al responsabile dell’Ufficio Comunicazione Nord Est di Poste Italiane che però ha risposto: “… declino gentilmente a nome dell’Azienda la sua cortese richiesta, e aggiungo che Poste Italiane da sempre non commenta le fonti sindacali.”
Cosa centrino i sindacati in questa risposta è presto detto:
Diverse sigle sindacali hanno contestato l’accordo Poste Italiane  – Equitalia per la notifica attraverso i portalettere delle Cartelle esattoriali.
Nel Nord Est  i postini sono divenuti “Messi Notificatori” dopo   l’ 11 luglio 2013   con la consegna di un apposito tesserino che richiama proprio il comma 1 dell’articolo 26  e altro.  
Le sigle sindacali già nel 2012 avevano vigorosamente protestato presso l’Azienda Poste Italiane,  perché aveva chiesto ai portalettere  di sottoscrivere  i moduli per divenire “Messi Notificatori”,  senza che per questo nuovo impegno lavorativo fossero previsti indennità in busta paga.
In particolare le sigle sindacali contestavano il fatto che da una iniziale volontaria adesione all’iniziativa,  l’Azienda Poste Italiane fosse passata ad una adesione generalizzata  (per i sindacati obbligatoria di fatto).
Un’altra contestazione delle sigle sindacali è che il tesserino di Messo Notificatore  è  stato rilasciato ai portalettere  dopo poche ore di un corso on-line frettoloso ed effettuato da “esperti nostrani”  (così tra virgolette li riporta una nota sindacale datata Aprile 2013)  che invece di approfondire le responsabilità civili e penali cui va incontro il postino-messo divenuto, d’emblée,  Pubblico Ufficiale,  si sono più che altro preoccupati di tranquillizzarli  sui pericoli connessi al nuovo ruolo,  che l’azienda Poste Italiane mette a disposizione i suoi avvocati per ogni problema legale e che è importante,  per tranquillizzare il   “cittadino-bersaglio”  di   Equitalia, sorridere sempre.
Ecco allora che i portalettere, divenuti  Messi Notificatori di Equitalia,   se non riescono a consegnare la cartella compilano un avviso intestato  “Poste Italiane, avviso di cortesia, tipologia Atto MOF”,  che purtroppo a casa della mancata risposta dell’Ufficio Comunicazione di Poste Italiane non sappiamo ancora cosa vuol dire,  dove lo stampato prosegue con  “codice T&T dell’Atto”  (dove viene indicato il numero della Cartella Esattoriale)  e anche T&T non si sa cosa voglia dire e prosegue con “Avviso consegnato il”  “alle ore” ecc.  e poi spiega  “La informiamo che in data odierna è stato effettuato un tentativo di notifica dell’atto sopra indicato presso il Suo domicilio fiscale.”
L’avviso continua citando l’art. 139 del c.p.c.  precisando che la Cartella Esattoriale è stata depositata presso l’Ufficio CPD di Poste Italiane e altre indicazioni,  compreso un numero verde cui rivolgersi.
I  sindacati  hanno evidenziato che nel 2009  l’appalto di Equitalia è stato vinto grazie al fatto che Poste Italiane aveva quasi 35.000 dipendenti  (oggi di più)  pronti  (si fa per dire)   a fare i messi notificatori a costo zero o quasi.
Però bisogna dire che dal marzo 2014 l’Azienda Poste Italiane,  forse a seguito delle proteste sindacali,   ha riconosciuto ai portalettere una indennità di 10 centesimi (cioè   €  0,10) per ogni cartella consegnata.
Anni fa fu raggiunto un accordo quadro tra Poste Italiane e Equitalia  la cosiddetta “PROCEDURA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI STAMPA E IMBUSTAMENTO DI DOCUMENTI  ESATTORIALI”   in base a tale accordo Equitalia   invia a Poste Italiane il file contenenti i ruoli esattoriali,  che vengono poi elaborati da Poste Italiane con la stampa delle Cartelle Esattoriali,   l’imbustamento e consegna secondo le indicazioni contenute negli allegati all’accordo quadro.
Di fatto Equitalia si limita a inviare un file, tutto il resto lo fa Poste Italiane.

Oggi Poste Italiane cura anche la notifica.
Avevamo chiesto a Poste Italiane se in questo modo Equitalia abbia un ruolo ridotto,   forse anche inutile,   rispetto a Poste Italiane.
Ma anche qui la risposta non è pervenuta.

L’anno scorso Poste Italiane e Tnt Post,  principale gruppo privato di servizi postali che fa capo al colosso Olandese Post NL,   si sono aggiudicate una maxi commessa di Equitalia per il delicato servizio di consegna delle cartelle esattoriali.
Il valore finale dell’aggiudicazione ha sfiorato  i 200 milioni di euro.

Certo che 200 milioni sono una bella cifra, pagata da noi cittadini.
Ma in giurisprudenza le decisioni che vanno da Lecce (“La possibilità di notificare la cartella mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento va riferita sempre agli ufficiali della riscossione o altri soggetti abilitati i quali possono avvalersi del servizio postale, mentre sono illegittime le notifiche eseguite direttamente dall’agente della riscossione.
Il tema della notifica degli atti che incidono nella sfera patrimoniale del cittadino è stato rigorosamente disciplinato dal  legislatore negli artt. 26 D.P.R. 602 del 29 settembre 1973 e 60 D.P.R. 600 del 29 settembre 1973, laddove vengono dettate tassative  prescrizioni, finalizzate a garantire il risultato del ricevimento dell’atto da parte del destinatario ed attribuire certezza all’esito del procedimento notificatorio.”)  a Udine (“non è consentito al concessionario di estendere la norma (l’art 26 D.P.R. 602 del  29 settembre 1973) fino al punto da rendere anonimo ed impersonale l’invio della lettera raccomandata e di impedire qualsiasi forma di verifica sul rispetto della procedura”) a Udine: (“non è consentito al concessionario di estendere la norma (l’art 26 D.P.R. 602 del  29 settembre 1973) fino al punto da rendere anonimo ed impersonale l’invio della lettera raccomandata e di impedire qualsiasi forma di verifica sul rispetto della procedura”) e alla Commissione Tributaria Regionale di Bari ( “Occorre esaminare preliminarmente il motivo n. 5 (lettera E) dell’atto di appello con il quale l’appellante deduce, per la prima volta, nel presente grado di giudizio la inesistenza della notifica dell’atto impugnato, chiedendo, in forza di tale vizio, la nullità e illegittimità di tutti gli atti consequenziali e collegati.
Per vero tale censura costituisce domanda nuova e, pertanto, inammissibile non essendo stato il vizio dedotto in primo grado.
Ma trattandosi, per quanto si dirà appresso, di inesistenza della notificazione esso può essere rilevato di ufficio…
Ordunque, l’art. 26 del D.P.R. n. 602/73, che non lascia dubbi interpretativi, recita testualmente: ‘La cartella è notificata dagli ufficiali della riscossione o da altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero previa eventuale convenzione tra Comuni e concessionario, dai messi comunali e dagli agenti della Polizia Municipale.
La notificazione può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento…’.
E’ di tutta evidenza che il legislatore con la norma richiamata indica espressamente le persone abilitate a procedere alla notificazione della cartella esattoriale che non possono che essere gli ‘Ufficiali addetti alla riscossione o altri soggetti abilitati dal concessionario’.
Solo e soltanto costoro possono avvalersi della notificazione a mezzo posta.
Ogni diversa intepretazione viola il disposto della citata norma.
Non è fuor luogo rilevare che in tema di notifica di atti che incidono sulla sfera patrimoniale del cittadino le norme che dettano rigorose e tassative prescrizioni finalizzate a garantire il risultato del ricevimento dell’atto da parte del destinatario ed attribuire certezza all’esito del procedimento notificatorio, non consentono altra interpretazione se non quella letterale.
E poiché la notificazione a mezzo posta è, dal legislatore, riservata esclusivamente agli uffici che esercitano potestà impositiva con esclusione degli agenti della riscossione che sono invece preposti alla fase riscossiva, la notificazione in questione deve considerarsi inesistente…” sentenza n. 212 depositata il 18 settembre 2013 .)   sembra dire che questi 200 milioni non sono stati un buon investimento.

Infatti la Giurisprudenza  è perfettamente in linea con il disposto di cui al citato art. 26 del D.P.R. n. 602/1973 che,  al primo capoverso del primo comma, richiede che la cartella sia notificata da agenti notificatori ritualmente nominati (“ufficiali della riscossione”, “altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge” ovvero, “previa eventuale convenzione tra comune e concessionario”, “messi comunali” o “agenti della polizia municipale”) e prevede  nel secondo capoverso, che tali agenti notificatori possano eseguire la notificazione “anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento” e quindi tramite il servizio postale, ai sensi dell’art. 149 c.p.c., applicabile alle notificazioni degli atti della riscossione in forza dell’ultimo comma dell’art. 26 del D.P.R. n. 602/1973,   contenente un rinvio formale all’art. 60 del D.P.R. n. 600/1973, norma che,   a   sua volta, rinvia al sistema normativo delineato dagli artt. 137 ss., ivi compreso l’art. 149 c.p.c.   ecc., ecc..
Insomma non basta mettere la Cartella o l’Atto da notificare in una busta e spedirla, occorre che l’Ufficiale Notificatore scriva la relazione di notificazione sull’originale e sulla copia dell’atto, facendovi menzione dell’ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario e adempia a tutto quanto previsto dalla norma in materia di notifica.
Spesso leggiamo  sugli Avvisi di Accertamento dell’Agenzia delle Entrate “notificato a mezzo posta ai sensi dell’art. 14 della Legge 20.11.1982 n. 890” , ma attenzione la Legge 890 stabilisce le modalità con le quali un Ufficiale Giudiziario può avvalersi del servizio postale  a  seconda di cosa dispone l’autorità Giudiziaria.
La Legge 890 non fa riferimento ai Messi Comunali, agli Agenti della Polizia Municipale o ai Messi Notificatori non giudiziari, e non fa neppure riferimento a ciò che  dispone l’Agenzia delle Entrate o  Equitalia,   ma l’autorità  Giudiziaria.

Siamo di fronte ad una citazione impropria della Legge 890 ?
Perché l’Agenzia delle Entrate cita questa Legge dedicata all’area Giudiziaria e non le altre che sono specifiche per le notifiche di tipo fiscale ?
Comunque sia nell’art. 26, comma 1, del D.P.R. n. 602/1973 citato all’inizio di questa nota,  non si rinviene alcun elemento testuale che valga ad ammettere la notifica diretta della cartella di pagamento  e   se  si  presta attenzione alle modifiche che il suddetto articolo ha subito nel corso degli anni,  è chiara la volontà del Legislatore di escludere l’esattore dall’elenco dei soggetti abilitati all’esecuzione delle notifiche.
Quindi l’accordo Poste Italiane – Equitalia  con la  “nomina” dei portalettere a Messi Notificatori di Equitalia  è   stato un modo  per  aggirare la Legge ?
Tutti i portalettere sono ora Messi ai sensi o “in barba” all’art. 26 ?
Ma questi corsi frettolosi on-line, così come li hanno definiti i sindacati  (vi risparmi gli altri commenti più coloriti,  ma chi vuole può leggerli al link: http://www.mondoposte.it/smf/index.php?topic=8930.0), hanno veramente formato dei portalettere Pubblici Ufficiali, Messi Notificatori di Equitalia ?
Cosa scriveremo ora  sulle  “notifiche  postali”   nei ricorsi ?
Tratto da (CLICCA QUI)


La società per azioni (S.p.A.) è una società di capitali, dotata di personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta, nella quale le partecipazioni dei soci sono rappresentate da titoli trasferibili: le azioni.


Poste italiane S.p.A. è una società che si occupa della gestione del servizio postale in Italia.

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Stato Italia Italia
Tipo Società per azioni
ISIN XS0944435121
XS0982359811
Fondazione 1862
Fondata da Governo italiano
Sede principale Italia Roma
Filiali 132 filiali (13.310 uffici postali)
Persone chiave
  • Luisa Todini, Presidente
  • Francesco Caio, Amministratore delegato
Prodotti Prodotti e servizi postali, finanziari, assicurativi e per la telefonia mobile
Fatturato 26 miliardi di € (2013)
Risultato operativo 1,4 miliardi di € (2013)
Utile netto 1,005 miliardi di € (2013)
Dipendenti 143.655 (2013)
Sito web www.poste.it

NOTA DIPLOMATICA DEL GOVERNO DI DONECK

2015.08.25 - DONECK - MINISTERO ESTERI - NOTA DIPLOMATICA A GVP
Ecco pervenuta un’importante nota diplomatica del Governo di Doneck (Novorussia).
E’ una nota diplomatica che costituisce indubbiamente un punto di svolta nel percorso intrapreso dal MLNV per il riconoscimento ufficiale del Governo Provvisorio e della stessa Repubblica Veneta, ancora oggi occupata dallo stato straniero italiano.
Ogni commento ci sembra superfluo e fuori luogo considerato che il requisito manifestato è quello della conformità con le norme del diritto internazionale a cui lo stesso Governo di Doneck e questo Governo Veneto Provvisorio si attengono.
WSM
Venetia, 27 agosto 2015

Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
2015.08.25 - DONECK - MINISTERO ESTERI - NOTA DIPLOMATICA A GVP - TRADUZIONE UFFICIOSA
vedi DONECKBANDIERA DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI DONETSK
Alcune doverose precisazioni:
Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all’autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionali e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per loro conto.
COSA DICE LA LEGGE… (CLICCA QUI)

A PROPOSITO DEI CONTROLLI VESSATORI DELLA GUARDIA DI FINANZA ITALIANA

Siamo alle solite.
Ancora una volta, (e sono molte le sgradite "visite") la guardia di finanza straniera italiana ha operato un controllo nell'attività di membri del direttivo di questo MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
avvoltoioQualche finanziere avrebbe anche dissentito e contestata la Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta esibita per la mancanza di una foto o la protocollazione in Prefettura.
Quanta "intelligenza sprecata" … come se un Veneto avesse bisogno di protocollare una propria personale dichiarazione presso un'autorità d'occupazione straniera italiana o seguendo le regole italiane.
L’azione di forza condotta da tempo e in modo esasperante dalle forze e dalle autorità d’occupazione straniere italiane contro chiunque osi mettere in discussione l’illegale e illecita dominazione colonizzatrice e razzista dello stato italiano, denota ancora una volta la sua ignoranza in termini di diritti umani, civili e politici.
Ma tant’è, questo è il tipico atteggiamento di chi sa di avere torto e, forte solo delle armi di cui dispone e non certo della ragione del diritto, ignora e persegue nella sua attività vessatoria convinto com’è che nulla cambierà.
Ma è proprio vero … c’è un tempo per ogni cosa e il nostro sta per arrivare.
Copia degli atti, qual'ora fossero stati ricevuti, serviranno per identificare i responsabili che andranno iscritti a ruolo giudiziario per assicurarli alla Giustizia Veneta nei termini e tempi che si andranno a stabilire anche per i provvedimenti indenizzanti del caso.
Il corpo della guardia di finanza (in precedenza già corpo della regia guardia di finanza), quale forza d’occupazione è una delle cinque forze di polizia italiane, ad ordinamento militare, dipendente direttamente dal Ministero dell'economia e delle finanze, che equipaggiato con armi da guerra, effettua controlli,verifiche e accertamenti di natura fiscale e amministrativa anche nei confronti di Cittadini Veneti e le loro attività.
Tanto perché sia chiaro come lo stato italiano intende esercitare la sua tirannide sui Popoli che colonizza non può passare inosservato la tipologia tipicamente da guerra dell'armamento in dotazione di Reparto alla Guardia di Finanza che è composto da:
1.    Pistola mitragliatrice Beretta mod. 12/S e S2 cal. 9 × 19 mm Parabellum (tutti i reparti)
2.    Fucile d'assalto Beretta SC 70/90 cal. 5,56 × 45 mm NATO (tutti i reparti)
3.    Fucile a pompa semi-automatico Franchi SPAS-15 MIL cal. 12 x 70 (reparti ATPI – GICO – GOA)
4.    Pistola mitragliatrice Heckler & Koch MP5 cal. 9 × 19 mm Parabellum (reparti ATPI)
5.    Mitragliatrice pesante MG 42/59 cal. 7,62 × 51 mm NATO (tutti i re
parti)
6.    Fucile di precisione Mauser mod. 86 SR (tiratori scelti)
7.    Fucile di precisione Heckler & Koch PSG-1 (tiratori scelti)
8.    Revolver Ruger mod. SP101 (reparti GICO – GOA)
9.    Revolver Smith & Wesson mod. 586 (solo per esercitazioni)

10.  Lanciagranate Heckler e Koch mod. 79 A1 cal. 40 x 46 mm (reparti ATPI)
11.  Lanciagranate RM mod. M-203 PI cal. 40 mm (reparti ATPI)
12.  bombe a mano e granate stordenti (tutti i reparti).
Tra i compiti del corpo, riordinati con il d.lgs 19 marzo 2001 n. 68, vi sono anche funzioni speciali (ed esclusivi) di polizia tributaria.
La nozione giuridica di polizia tributaria è precisata dalla legge 7 gennaio 1929, n. 4, che riordina organicamente la materia della repressione delle violazioni finanziarie.
Ai sensi della legge 23 aprile 1959 n. 189, che ne definisce l'ordinamento, il corpo fa parte integrante delle forze armate della Repubblica Italiana dipende direttamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
In particolare, oltre a svolgere i compiti di polizia economico-finanziaria, svolge anche attività di repressione del contrabbando, la lotta al traffico di sostanze stupefacenti, la repressione dei reati di criminalità organizzata….
L'attività di polizia spazia dalla tutela degli interessi finanziari nazionali ed europei, attraverso il contrasto all'evasione impositiva, alla repressione dei reati tributari e delle frodi comunitarie, fra le quali il contrabbando, dalla lotta alla criminalità organizzata all'attività di contrasto al riciclaggio dei capitali illecitamente conseguiti, dal reimpiego dei proventi dell'attività criminale, al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.

 
SAPETE COSA VUOL DIRE TRIBUTO ?
Il tributo è un prelievo coattivo di ricchezza operato dallo Stato, da un ente pubblico o da un'altra pubblica amministrazione.
Esso è espressione dell'esercizio della potestà impositiva di un ente sovrano.
 
SAPETE COS’E’ UN’OBBLIGAZIONE D’IMPOSTA?
è quel tributo che si caratterizza per la sua funzione tipica di attuare il concorso alla spesa pubblica.
 
ECCO COSA PRECISA LA LEGGE ITALIANA
L'art. 23 della Costituzione dello stato straniero occupante italiano afferma il principio che: « Nessuna prestazione patrimoniale o personale può essere imposta se non in base
alla legge. »
Secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale sono definibili tributi quelle entrate erariali caratterizzate dalla: « doverosità della prestazione e nel collegamento di questa alla pubblica spesa, con riferimento ad un presupposto economicamente rilevante. »

La tassa è operata per il finanziamento di spesa pubblica destinata al soddisfacimento di bisogni pubblici divisibili prestati su domanda, come ad es. l'istruzione (tassa universitaria) o la sanità (ticket sanitario).
Essa è ispirata al principio economico del beneficio e ha natura sinallagmatica (do ut des).
Solitamente la tassa non copre per intero il costo del servizio pubblico, che quindi viene in parte finanziato da imposte.
 
MA QUANDO SI CONFIGURA L'EVASIONE FISCALE ?
La locuzione evasione fiscale, nell'ambito della scienza delle finanze, indica tutti quei metodi volti a ridurre o eliminare il prelievo fiscale da parte dello Stato sul cittadino contribuente attraverso la violazione di specifiche norme fiscali da parte di quest'ultimo.
Condizione essenziale perché una persona sia considerata evasore fiscale è che dev'essere cittadino di quello stato … e per di più contribuente.
Vi immaginate se le la Svizzera o l'Austria improvvisamente ci imponessero la loro cittadinanza (magari direbbe qualcuno) e pretendessero da noi l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'essere contribuenti per la loro Amministrazione ?
 
MA NOI VENETI SIAMO OBBLIGATI AD ESSERE CONTRIBUENTI DELLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO ?
Il contribuente è un soggetto che, ai sensi del diritto tributario statale italiano, è obbligato al versamento di tributi, contribuendo così al finanziamento delle casse dello Stato italiano ovv
000 - forze ordine italianeero alla copertura delle sue uscite finanziarie (spesa pubblica italiana).
Per contribuente deve intendersi più specificamente il soggetto passivo al quale fanno capo le posizioni giuridiche soggettive sia positive (diritti) che negative (doveri) nei confronti del Fisco (amministrazione tributaria italiana), in relazione ad un'obbligazione di imposta.
Come Veneto non devo nulla allo stato straniero occupante perché non sono cittadino italiano e tanto meno un contribuente.
E' contribuente colui che è subordinato a tale condizione derivante dalla cittadinanza.
 
MA LA CITTADINANZA ITALIANA PUO' ESSERE IMPOSTA ?
No … nessuno può imporre la cittadinanza italiana.
Al Cittadino Veneto, ed in particolare a colui che ha sottoscritto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, non può essere imposta una cittadinanza che non gli appartiene.
La cittadinanza è, nel diritto, la condizione della persona fisica (detta cittadino) alla quale l'ordinamento di uno Stato riconosce la pienezza dei diritti civili e politici.
La cittadinanza, quindi, può essere vista come uno status del cittadino, ma anche come un rapporto giuridico tra cittadino e stato.
La cittadinanza italiana si "acquisisce" (acquista, compera, consegue) per nascita se almeno uno dei genitori è cittadino italiano (ius sanguinis), senza il divieto di acquisire una doppia cittadinanza (od anche tripla) o con decreto del loro presidente della repubblica.
Ed ecco perchè lo stato straniero italiano non può assolutamente dire che ai Veneti è concessa la nazionalità italiana perché il POPOLO VENETO non è popolo italiano.
La nazionalità è l’espressione dell’identità di un Popolo che accomuna liberamente ogni proprio membro per il senso di appartenenza a tale specifica collettività per lingua, cultura, tradizione, religione, storia. e la nazionalità è conforme e si estrinseca con il concetto di Nazione destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.
Forse qualcuno all'atto della nascita era consapevole e quindi responsabile delle conseguenze della decisione imposta dallo stato straniero occupante italiano?
 
SI E' RESPONSABILI SOLO SE SI E' LIBERI.
La responsabilità presuppone una situazione di libertà, in cui la persona può scegliere quale comportamento tenere; se tale scelta non gli fosse possibile, infatti, anche laddove fosse in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni, non potrebbe comunque adottare un diverso comportamento alla luce della sua previsione.
D'altra parte, affinché si possa parlare di responsabilità, è necessario che la persona si trovi in una situazione di libertà limitata, in cui i comportamenti che può tenere non sono del tutto indifferenti giacché, altrimenti, non vi sarebbe ragione di scegliere l'uno piuttosto che l'altro sulla base delle conseguenze previste.
Da quanto detto emerge che una persona si può dire responsabile di uno stato di cose se sussistono congiuntamente le seguenti condizioni:
• lo stato di cose è una conseguenza del suo comportamento;
• la persona avrebbe potuto prevedere questa conseguenza certa o anche solo probabile del suo comportamento;
• la persona, volendo, avrebbe potuto comportarsi diversamente, evitando così tale conseguenza.
In un senso diverso, si dice che una persona è responsabile se, quando agisce, cerca di prevedere le conseguenze delle sue azioni e correggerle di conseguenza, cosa che ora possiamo fare dal momento che abbiamo conosciuto la verità su come ci viene imposta la cittadinanza italiana.
La cittadinanza italiana è dunque un'imposizione perché è un atto unilaterale con effetti bilaterali.
 
NON ESISTE CONVENZIONE FRA LE PARTI.
Una convenzione (nella pratica denominata anche patto o accordo), in diritto, indica un accordo tra due o più soggetti (persone fisiche, enti, stati ecc.) con il quale gli stessi regolano questioni di comune interesse.
La convenzione, in quanto atto bilaterale o plurilaterale, richiede il consenso di tutte le parti ed è a ciascuna di esse imputata.
Come la consuetudine la convenzione si basa sul consenso del gruppo di cui regola i comportamenti, tuttavia, mentre la consuetudine richiede il consenso generalizzato di una collettività ma non necessariamente quello dei singoli individui che la compongono, la convenzione si forma con il consenso di ciascuno.
Inoltre, a differenza della consuetudine, la convenzione non è fonte del diritto in quanto, di regola, produce effetti nei confronti delle sole persone che l'hanno conclusa (efficacia inter partes); tuttavia, se in virtù di una norma sulla produzione giuridica o per altre ragioni riesce a estendere la sua efficacia erga omnes, diviene una fonte del diritto.
Ecco perché è importante opporsi, uscire e resistere al "sistema italia" non riconoscendolo, perché è un atto legale e legittimo espressione di volontà.
 
PER L’ITALIA I VENETI SONO SUDDITI NON CITTADINI
Il concetto di cittadino differisce da quello di suddito che si riferisce a colui che è soggetto alla sovranità di uno Stato; la condizione del suddito implica, di per sé, situazioni giuridiche puramente passive (doveri e soggezioni), mentre quella del cittadino implica la titolarità di diritti e altre situazioni giuridiche attive (seppur accompagnati da doveri e altre situazioni giuridiche passive).
Nel momento in cui lo Stato riconosce al suddito diritti civili e politici, questo diventa un cittadino.
Ecco perché noi Veneti, quale Popolo assoggettato dall’occupazione straniera italiana, siamo sudditi e non cittadini … perché lo stato straniero occupante italiano non riconosce, non rispetta e viola i nostri Diritti Umani, Civili e Politici e spesso lo fa deridendo e ignorando le rivendicazioni di chi si oppone a tanta tracotante violenza.
 
LA GUARDIA DI FINANZA ITALIANA E’ COMPLICE NELLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI, CIVILI E POLITICI DEL POPOLO VENETO.
Lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
 
STATO ITALIANO O … SOCIETA’ DI CORPORAZIONE ???
Lo stato italiano, anche espressione della repubblica italiana società/corporazione registrata (S.E.C.) (American Securites Exchange Act 1934), il cui ordinamento, statuti, codici, norme, e regolamenti definiti come regolamento legiferato di una società sono in effetti una norma della società/corporazione della repubblica italiana e che tali sono limitatamente applicabili a coloro che sono agenti di tali società e/o facenti parti della stessa.
 
CONTRADDIZIONE DEI PROVVEDIMENTI ITALIANI
Lo stato italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
 
INEFFICACIA LEGALE E INESISTENZA GIURIDICA DI ATTI E PROVVEDIMENTI STRANIERI ITALIANI
Tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio e che per l’effetto ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
 
LO STATO DEVE ESSERE ESPRESSIONE DELLA SOCIETA’ E QUELLO ITALIANO NON HA NULLA A CHE FARE CON I VENETI.
Avendo attenzione al principio per cui l’esistenza di ogni persona è un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e che come tale non può che estrinsecarsi liberamente, ogni Popolo determina criteri, organizzazione e livelli di autonomia sociale armonizzando, attraverso il  mutuo consenso, l’interazione fra i propri membri per il perseguimento dello sviluppo e il comune progresso secondo i propri usi, costumi e tradizioni; a tale scopo ogni Popolo legifera e comunemente stabilisce il proprio ordinamento con statuti, codici, norme, e regolamenti che in quanto tali hanno valore e forza legale su tutti i membri della società che liberamente hanno deciso di farvi parte.
 
ALLA GUARDIA DI FINANZA E A TUTTE LE AUTORITA’ E LE FORZE D’OCCUPAZIONE STRANIERE ITALIANE RICORDIAMO IL SENSO AUTENTICO DELL’AUTORITA’.
Qualunque autorità è affidata a incaricati che la esercitano secondo l’ordinamento liberamente determinato con il mutuo consenso della società di appartenenza; ogni autorità deriva ed è attribuita dal reciproco consenso sociale, e tutte le persone che mediante il voto e/o il consenso attribuiscono tale rappresentanza hanno eguale potere di toglierla.
Qualunque autorità così costituita non ha alcuna facoltà di sopprimere o  limitare il potere della persona di designarla o revocarla attraverso il voto e/o il consenso sociale.
L’attribuzione e la revoca dell’autorità a rappresentanti eletti attraverso il voto e/o il consenso sociale determina il diritto e il potere per ogni persona di rappresentare se stessa.
Ogni Cittadino del Popolo Veneto ha facoltà di rappresentare se stesso, è ed esiste come essere umano vivente unico ed esclusivo titolare del suo corpo fisico, della sue sfera intellettuale e spirituale.
E’ Veneto e di nazionalità Veneta per diritto naturale perché lo è per nascita, si identifica nella comunità di Genti Venete che hanno diritto di essere libere e sovrane sulle proprie terre d’origine secondo la specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche.
Come tale ogni Cittadino del Popolo Veneto afferma di appartenere a tale Nazione.
 
IL DISCONOSCIMENTO DELL’IMPOSTA CITTADINANZA STRANIERA ITALIANA E’ UN DIRITTO DEL POPOLO VENETO
Ogni Cittadino del Popolo Veneto è ciò che è.
È soprattutto libero di decidere di essere ciò che ha stabilito di essere.
Questo costituisce per ogni persona umana un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace.
Ogni persona umana ha infatti diritto, facoltà e potere di rappresentare se stesso.
I Veneti, in particolare coloro i quali hanno fatto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, hanno affermato e dichiarato a  pubblica menzione di non essere cittadini dello stato italiano.
L’imposta cittadinanza italiana non appartiene loro e non li identificano.
 
WSM
Venetia, 18.08.2015
Sergio BORTOTTO, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 

IO NON SONO CITTADINO ITALIANO MA VENETO.

ZAIA E ME

 

Oggetto:    recapito di nuova tessera sanitaria e codice fiscale con microchip.
Diffida al trattamento dati personali e ordine di cancellazione da ogni vostro archivio.
 
al presidente dell'ente straniero italiano regione veneto dott. Luca Zaia.
al direttore dell'agenzia delle entrate straniera italiana (firma illeggibile)
al presidente e amministratore delegato sogei (firma illeggibile)

 

Oggi 13 agosto 2015 mi è stata recapitata la nuova tessera sanitaria comprensiva di codice fiscale straniero italiano e relativo microchip con vostre lettere accompagnatorie.
 
PREMESSO
che in data 7 giugno 2013 lo scrivente Sergio della famiglia Bortotto ha reso a pubblica menzione e notificato al governo d’occupazione dello stato straniero italiano la propria dichiarazione di sovranità personale e di nazionalità Veneta;
 
CONSIDERATO ED ACCETTATO CHE
1. Ogni essere umano è originale e titolare esclusivo del proprio corpo fisico costituito da carne, ossa e sangue.
2. Ogni essere umano è originale e titolare esclusivo della propria sfera intellettuale, con la propria libera facoltà di intendere, di concepire pensieri, elaborare idee e formulare pareri.
3. Ogni essere umano è originale e titolare esclusivo della propria sfera spirituale, radice ed estrinsecazione della sua libera coscienza e personalità.
4. Ogni essere umano è dunque Persona perché è ciò che è, espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità e come tale titolare di una propria identità.
5. L’esistenza di ogni essere umano come Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera.
6. L’impossibilità d’impedire o ostacolare anche in parte il diritto all’esistenza di una persona rispetto ad un’altra determina, in qualsiasi ragionevole, equa e contestuale condizione, l’uguaglianza nel godimento di pari diritti fra esseri umani.
7. Qualsiasi comunità umana liberamente accomunata da un duraturo sentimento di appartenenza e avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato, costituisce un Popolo.
8. La nazionalità è l’espressione dell’identità di un Popolo che accomuna liberamente ogni proprio membro per il senso di appartenenza a tale specifica collettività per lingua, cultura, tradizione, religione, storia.
9. La nazionalità è conforme e si estrinseca con il concetto di Nazione destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.
10. Avendo attenzione al principio per cui l’esistenza di ogni persona è un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e che come tale non può che estrinsecarsi liberamente, ogni Popolo determina criteri, organizzazione e livelli di autonomia sociale armonizzando, attraverso il mutuo consenso, l’interazione fra i propri membri per il perseguimento dello sviluppo e il comune progresso secondo i propri usi, costumi e tradizioni; a tale scopo ogni Popolo legifera e comunemente stabilisce il proprio ordinamento con statuti, codici, norme, e regolamenti che in quanto tali hanno valore e forza legale su tutti i membri della società che liberamente hanno deciso di farvi parte.
11. Qualunque autorità è affidata a incaricati che la esercitano secondo l’ordinamento liberamente determinato con il mutuo consenso della società di appartenenza; ogni autorità deriva ed è attribuita dal reciproco consenso sociale, e tutte le persone che mediante il voto e/o il consenso attribuiscono tale rappresentanza hanno eguale potere di toglierla.
12. Qualunque autorità così costituita non ha alcuna facoltà di sopprimere o limitare il potere della persona di designarla o revocarla attraverso il voto e/o il consenso sociale.
13. L’attribuzione e la revoca dell’autorità a rappresentanti eletti attraverso il voto e/o il consenso sociale determina il diritto e il potere per ogni persona di rappresentare se stessa.
14. Considerato che l’esistenza di ogni persona è un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e che come tale non può che estrinsecarsi liberamente, ogni essere umano è libero di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici etniche e un comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia; quale Essere Umano Libero sulla Terra, non può essere vincolato dagli statuti, codici, norme e regolamenti di tale società se non nei limiti determinati da una ragionevole, equa e contestuale condizione di paritario godimento dei diritti fra esseri umani.
 
PRESO ATTO
15. Che i millenari eventi della storia attribuiscono inequivocabilmente la qualifica di Popolo e Nazione alle Genti che occupano il territorio delle Venetia, che condividono la stessa lingua con varianti locali più o meno marcate anche dai propri emigrati nel mondo, che condividono la stessa storia, le stesse tradizioni e la stessa cultura, e che i Veneti hanno costituito fino al 1797 la Repubblica Serenissima, dalla storia millenaria, occupata militarmente e annessa al regno
italico per una congiura della massoneria internazionale.
16. Che lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
17. Che tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio e che per l’effetto ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o
pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
18. Che nel 2009, dall’iniziativa di un gruppo di patrioti desiderosi di veder la propria Nazione tornare libera e sovrana fra le Nazioni è stato costituito il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e il Governo Veneto Provvisorio ai sensi e per gli effetti dell’articolo 96 paragrafo 3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.
19. Che lo stato italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
20. Che lo stato italiano, anche espressione della repubblica italiana, società/corporazione registrata (S.E.C.) (American Securites Exchange Act 1934), il cui ordinamento, statuti, codici, norme, e regolamenti definiti come regolamento legiferato di una società sono in effetti una norma della società/corporazione della repubblica italiana e che tali sono limitatamente applicabili a coloro che sono agenti di tali società e/o facenti parti della stessa.
 
SI RIPRENDA ATTO A PUBBLICA MENZIONE CHE
Io Sergio della famiglia Bortotto, avendo facoltà di rappresentare me stesso sono ed esisto come essere umano vivente unico ed esclusivo titolare del mio corpo fisico, della mia sfera intellettuale e spirituale.
SONO VENETO
e di Nazionalità Veneta per diritto naturale perché lo sono per nascita, mi identifico nella comunità di Genti Venete che hanno diritto di essere libere e sovrane sulle proprie terre d'origine secondo la specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche;
come tale affermo di appartenere a tale Nazione.
 
Considerato che io sono ciò che sono e che la libertà di decidere di essere ciò che ho deciso di essere costituisce per ogni persona un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace, avendo facoltà e potere di rappresentare me stesso/a
DICHIARO
di non essere cittadino dello stato italiano e che l’imposta cittadinanza italiana non mi appartiene e non mi identifica.
A riprova di ciò si fornisca a pubblica menzione la prova documentata che ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma;
 
INOLTRE
preso atto che ogni autorità, governo e tribunali esistenti anche in ambito dello stato straniero italiano sono solo “de facto” e non “de jure”, rigetto e nego il consenso di essere rappresentato/a e governato/a in qualsivoglia maniera dallo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano e da qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante, e dichiaro di poter pertanto agire in qualunque maniera sulla mia persona.
Nego il diritto allo stato italiano e a qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di usare il mio nome e/o ogni mia personale attribuzione, nonché di usare qualsiasi mio bene, ogni mia personale facoltà d’intendere e di volere, e/o di impedirne e/o limitarne anche parzialmente l’uso per qualsivoglia ragione, reclamando in diritto la restituzione di quanto fino ad oggi illegalmente e illecitamente sottratto alla mia personale sovranità in termini economici.
Ribadisco inoltre che ogni citazione, convocazione, mandato di comparizione esercitato dallo stato straniero italiano in qualsivoglia maniera e per qualsiasi motivo non genera obblighi, né disonori se ignorati.
Allo scopo esercito il diritto ed il potere di essere rappresentato e governato dal Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, unica autorità da me legalmente riconosciuta sui territori occupati della mia Patria, la Serenissima Repubblica Veneta.
In virtù della mia personale, incedibile, inalienabile e imprescrittibile sovranità personale, avendo revocato e negato il consenso allo stato italiano e ad qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di rappresentarmi in qualsivoglia maniera, io sono libero/a da ogni ordinamento, statuto, codice, norma e/o regolamento da esso emanato e pertanto sono libero/a di non obbedire ad alcuna corte, tribunale o autorità delegabile e da me precedentemente revocata.
WSM
Venetia, 13 agosto 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
 

2015.08.03 - AGENZIA ENTRATE ITALIANA - COMUNICAZIONE SU NUOVA TESSERA SANITARIA E CODICE FISCALE

2015.08.13 -  REGIONE VENETO ITALIANA - COMUNICAZIONE DI ZAIA SULLA NUOVA TESSERA SANITARIA E CODICE FISCALE
 

L’ITALIA E LE SUE ESTORSIONI DI STATO

villa-welspergIeri mi sono concesso una giornata di vacanza in montagna.
Accompagnato dal fedele Rufus e da un' amico ho raggiunto Fiera di Primiero e poi il laghetto Welpsergh nel comune di Tonadico, luogo frequentato in infanzia con la colonia della parrocchia.
Ero gia tornato anni addietro per gustarmi quei posti meravigliosi e un pò di pace, ma purtroppo ho dovuto constatare quanto si sia costruito e soprattutto quanto il sistema vessatorio italiano non manca di offrire spunti per rovinarti anche qualche giornata di ferie.
Qualche anno fa in quei posti dovetti già assistere alla patetica sceneggiata realizzata dalla parlamentare italiana del pd Rubinato che volendo accarezzare Rufus, che con me e amici si trovava nei pressi del laghetto Welperg, ebbe modo di reagire in modo scomposto venendo a sapere chi fosse in realtà quel cane "tanto pericoloso", cioè il primo cane della Polisia Nazionale Veneta, che proprio tale parlamentare straniera italiana ha tanto boriosamente e inutilmente osteggiato.
Ma veniamo agli ultimi eventi.
IMG_1743Come ho potuto documentare con le foto di seguito, alcune aree nei pressi dei posti a maggiore attrazione turistica sono state tutte sottoposte a pagamento orario fino a 5 €uro al giorno e ai nostri amici a quattro zampe vietato poter scorazzare liberi nei prati.
L'assurdità di simili restrizioni mi sono state "giustificate" da un addetto incaricato di svuotare i parcometri (l'unico notato in tutta la giornata) che ha asserito che quei soldi servono per smaltire i rifiuti portati dai turisti.
Se la deficienza spesso si accompagna a scarso raziocinio il giovane interpellato ha dimostrato di essersi italianizzato a dovere … ha anche pensato di impressionarmi fotogrtafandomi la targa del veicolo, poi vedendo che non riusciva a suscitare alcuna impressione, ha tentato di giustificarsi asserendo di votare lega nord (come se tale scelta politica in ambito italiano avesse qualche significato) e che quello che stava facendo era un secondo lavoro per soli due mesi all’anno.
Ha poi però confermato di non vergognarsi di un simile lavoro e alle dipendenze di chi ??? guardate bene le foto … di ABACO SPA.
Per noi del MLNV una vera e propria associazione a delinquere e i cui responsabili sono già stati iscritti a ruolo giudiziario per assicurarli alla Giustizia Veneta nei tempi e modi che si riterrà di adottare non appena sarà possibile.
Lavorare anche per ABACO SPA è essere complici del sistema vessatorio italiano che, come dimostrano queste immagini, incarica una ditta privata (spa) per riscuotere soldi dai cittadini.
Il sistema italiano incarica una ditta privata che pretende soldi dai cittadini per parcheggiare sul suolo pubblico di cui anche i comuni non sono proprietari ma solo eventuali amministratori.
Quel suolo è di tutti e non può essere sottoposto al pagamento di qualsiasi somma perché nessuno può impedire al cittadino di circolare liberamente e di avere libero accesso anche alle risorse paesaggistiche.
Annotiamo anche questo ennesimo scempio del sistema italia e dei ciechi poveri servi che tassano e/o vietano perché credono di poterlo fare.
Smettiamola di mantenere questo sistema parassitario che arrogantemente pretende di decidere dove fermarci e quanto pagare per farlo.
Dove sono i parcheggi alternativi a quelli a pagamento?
Quale servizio di vigilanza o assistenza è garantito al cittadino che è costretto a pagare per parcheggiare?
Quali sono le aree alternative in cui i nostri amici a quattro zampe possono poter correre liberamente.
Possibile che siate solo capaci di vietare e di tassare?
WSM
Venetia, 12 agosto 2015
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
VERGOGNATEVI VERGOGNATEVI
 
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L’ITALIA … E LA “MISSIONE” BALTIC AIR POLICING

BALTIC AIR POLICINGE così la pacifica italietta, in barba anche alla propria costituzione e alla volontà popolare, ha inviato alcuni caccia militari (aerei da guerra) "Typhoon" per contrastare le operazioni aeree che la Russia starebbe effettuando nei cieli del Baltico.
L'operazione è chiamata eufemisticamente BALTIC AIR POLICING ovvero POLIZIA AEREA SUL BALTICO.
Cioè ?
Con un abile giro di parole (è come dire che in italia la mafia non esiste) chi comanda in europa e nella nato ha deciso che dal 30 marzo 2004 le nazioni della nato gestiscono a rotazione la copertura aerea dello spazio aereo sul Baltico.
Come dice l’articolo di Aereonautica e Difesa nr.341 a pag.42, con l’acuirsi della tensione tra la Russia e la nato a causa del “capovolgimento politico” in Ucraina (altro strano eufemismo) e dell’ ”annessione” della Crimea alla Russia, (altro strano eufemismo), è importante un efficace controllo dello spazio aereo Baltico.
Ma chi ha deciso questo?
L’articolo prosegue asserendo che con la crisi in Crimea e in Ucraina il numero di voli russi che la nato considera “pirata” (attenzione è la nato che li considera in tale modo) è cresciuto in modo esponenziale.
Nel 2013 gli aerei della nato avrebbero eseguito una cinquantina di intercettazioni, salite a 150 nel 2014.
Se da un lato la Russia considera il Baltico come parte del proprio spazio aereo, come mai la nato è così premurosa nei confronti della popolazione delle tre repubbliche baltiche tanto da volerne “proteggere” (altro eufemismo) i territori che considera propri ? … l’alleanza atlantica farà tutto quanto è in suo potere per proteggere i propri territori da ogni possibile azione ostile …
Ancora una volta abbiamo la conferma che nato ed europa sono due facce della stessa medaglia e che le "premurose" mire espansionistiche dell’alleanza atlantica derubano anche al Popolo Veneto e agli altri Popoli sottomessi dallo stato straniero occupante italiano, milioni di euro per favorire la loro politica imperialista.
Continuare a mantenere questo stato parassita italiano che occupa la nostra Patria e che usa i soldi che ci ruba per assecondare mire espansionistiche della Nato e di questa maledetta europa, significa essere complici dei crimini che vengono commessi in nome della pace e di un falso servizio di air policing.

N.B.:

Costo unitario di ogni aereo 62,9 milioni di Euro (quanti miliardi di euro per l'acquisto dei 96 aerei ???)
Sommario produzione prevista per ogni cliente.
Italia, Germania, Regno Unito e Spagna sono i produttori
Acquirente
Tranche 1
Tranche 2
Tranche 3A[13]
Totale
Regno Unito Regno Unito 53 67 40[14] 160
Germania Germania 33 79 31 143
Italia Italia 28 47 21 96
Spagna Spagna 19 34 20 73
Arabia Saudita Arabia Saudita 0 72 0 72
Austria Austria 15 0 0 15
TOTALE 148 299 112[13] 559

Dove sono dislocati questi velivoli con l'aeronautica militare italiana:

  • 4º Stormo/9º Gruppo – base di Grosseto
  • 4º Stormo/20º Gruppo (Operational Conversion Unit) – base di Grosseto
  • 36º Stormo/10º Gruppo – base di Gioia del Colle
  • 36º Stormo/12º Gruppo – base di Gioia del Colle
  • 37º Stormo/18º Gruppo – base di Trapani-Birgi
WSM
Venetia, 12 agosto 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

copertina aereonautica e difsa


 

“IL FATTO QUOTIDIANO” INTERVISTA IL MLNV

logo-headerAppena terminata un'intervista televisiva con due giornalisti de "IL FATTO QUOTIDIANO", arrivati fin quì in sede e che con molta disponibilità e correttezza hanno voluto comprendere bene le ragioni del MLNV e il percorso intrapreso.
Ad un certo punto, dopo i chiarimenti e la lettura della dichiarazione di sovranità personale e di nazionalità Veneta, è stato chiesto perché tanto accanimento contro il MLNV da parte dello stato italiano
… e la risposta è giunta naturale e spontanea
… probabilmente state facendo il percorso giusto
… e questo fa paura.
Credo abbia anche colpito molto il fatto che il MLNV non è un partito politico e che non ha bisogno di contrapporsi alla lega nord perché per noi è un soggetto partitico italiano nel quale non ci identifichiamo e che sicuramente non può parlare a nome del Popolo Veneto.
Qualcosa finalmente si muove anche nell'ambito mediatico e lo "sdoganamento" del MLNV sta avvenendo in modo propositivo.
Siamo l'alternativa al nulla rappresentato dal sistema italiano, al nulla rappresentato dai "venetisti" Patrioti a tempo determinato che si dimenticano di essere Veneti quando ci sono le appetibili careghe delle elezioni straniere italiane.
Siamo l'alternativa anche ai ciarlatani e inbonitori di turno che vantano riconoscimenti Onu inesistenti o un assuro e ridicolo primato di visibilità.
Non credete a questi gretti ometti la cui ignoranza giuridica e culturale sono pari solo al razzismo e alle irripetibili offese verbali partorite contro chi chiede loro chiarezza.
Abbiate ancora un pò di pazienza e presto ritroveremo l'agognata libertà.
WSM
Venetia 20 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 
 

UN GATTINO “AFFRANCA” L’ARMA.

 carabiniere2-126x150Ieri sera una pattuglia dei carabinieri italiani di stanza a Villorba mi cercava.
Ci risiamo, ho pensato … chissà cosa è successo o di cosa sarò accusato questa volta.
Niente di tutto questo, anzi … mi hanno cercato per la segnalazione di un passante che aveva notato un gattino appeso a testa in giù su una rete di delimitazione dell'area interrata del parco commerciale.
Rinviata la cena ci siamo portati sul posto e scesi nell'autorimessa, chiusa al pubblico, abbiamo trovato il micino aggrovigliato alla rete con una delle zampette.
Anche Rufus ha potuto salutare lo sfortunato micetto che in ufficio è stato poi dissetato e liberato completamente del groviglio di fili che stringevano ancora la zampetta.
Dopo aver riscosso la rituale dose di carezze dai militari Rufus ha salutato la bestiola che è stata accompagnata in caserma in attesa dell’arrivo del veterinario per le necessarie cure.
Che dire, un intervento in sordina di tutto rispetto, di grande sensibilità e che apre sicuramente le porte di questi militi alla futura Polizia Nazionale Veneta.
WSM
Venetia, 20 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
(sotto) Rufus non si smentisce …
anche il 21 luglio dell'anno scorso, Rufus ha rinvenuto nel medesimo luogo un micetto, (Pongo) probabilmente gettato dalla ringhiera sovrastante e che non riusciva ad uscire dal groviglio di rovi.
 
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