COMUNICATI

IL TRICOLORE E IL FANATISMO ITALIOTA DEGLI ALPINI

alpini e tricoloreE’ da quasi un mese che gli alpini del gruppo di Villorba (Tv) stanno infestando il centro abitato con i tricolori dell’infame bandiera italiana.
Sgradito e vergognoso riscontro dell’italianità della giunta leghista e del sindaco di Villorba (Tv), che affligge gli abitanti obbligando di percorrere le proprie vie insozzate dall’infame bandiera dello stato straniero occupante italiano.
Gli alpini devono placare la loro sottomessa italianità e aver più rispetto della loro vera Patria, la Serenissima Repubblica Veneta o saranno destinati a estinguersi nel futuro prossimo venturo.
Basta veneti servi dello stato straniero italiano.
Basta alpini veneti asserviti alla politica d’occupazione, razzista e colonialista dello stato straniero italiano.
Non c’è nulla di orgoglioso e di patriottico nell’onorare il tricolore italiano, una bandiera lorda del sangue di molti Patrioti che l’hanno combattuta e vinta molte volte ma che solo la congiura massonica internazionale ha preteso di issare a vessillo di una falsa, inesistente e infame unità d’italia.
Imparate a conoscere il suo vero significato invece di andarne fieri.
Ricordate chi siete, non chi vi dicono di essere.
WSM

Venetia, 12 settembre 2015
SERGIO BORTOTTO, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
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LA “LEZIONE DI VITA” DELLO STATO ITALIANO SPA: MAFIA, CORRUZZIONE, INCOMPETENZA E …

Tra mafia, corruzzione, incompetenza e … (meglio fermarsi qui perché non basterebbe un’intera pagina di epiteti per descrivere lo stato italiano), ecco la solita lezione di vita dal nr 1 dello stato aggressore, razzista e colonialista italiano … ma a chi credete di insegnare a vivere, bestie che non siete altro.
Difficile credere all’italia e ai suoi politicanti che si distinguono per l’assoluta indifferenza verso i propri cittadini più bisognosi ma che sono solidali e amorevoli nei confronti dei migranti, una “massa umana” che è solo merce di scambio, sfruttata, usata.
Prima o poi si scopriranno le vere ragioni di questa migrazione forzata e sarà un bene che per allora la Serenissima Repubblica Veneta sia tornata libera dall’occupazione dello stato aggressore, colonialista e razzista italiano.
Solo allora, la nostra politica di accoglienza e di tutela dei profughi, degli sfortunati che fuggono da guerre e carestie, potrà essere un impegno serio e svincolato da opportunismi politici e di servitù di regime e sottraendo la vera solidarietà umana alla regia di chi trae profitti enormi da questi eventi.
Vergognatevi.
WSM
Venetia, 7 settembre 2015
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

MattarellaMattarella: l’Europa è un percorso obbligato, no nazionalismi e populismi
No all’Europa di “muri e paure” che “fa vincere i populismi”.
Sì ad un’accellerazione per una unità politica della Ue fondata sulla solidarietà che sappia far fronte nel nome dell’accoglienza all’esodo biblico di profughi e migranti in fuga dalle guerre e dal terrore dell’Isis come dalla fame e dalla carestia.

Dietro il fiume di migranti una strategia (USA) per distruggere l’Europa
Sarebbero gli USA a finanziare il traffico di africani dalla Libia verso l’Italia
USA, Pentagono: l’immigrazione verso l’Europa durerà 20 anni, trovare risorse per gestirla

Il debutto in video del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al forum Ambrosetti di villa d’Este di Cernobbio, introdotto con tono amichevole dall’ex premier Enrico Letta, fa segnare per una volta l’abbandono dell’understatment che caratterizza la sua oratoria, in nome di toni forti e parole nette sul modo in cui l’Europa sta affrontando oggi la sua storia.
“Le immagini strazianti del piccolo Aylan – ha denunciato il capo dello Stato davanti alla platea di vip riunita a Cernobbio- confliggono con i valori dell’Europa e con i valori della nostra stessa umanità”.
E ancora: “lo spettro che compare in Europa è un’Europa della paura, dei muri e dei veti” ed “è l’Europa che in fondo insegue e così facendo alimenta nazionalismi e populismi“.
Ma “l’alternativa non è tra la resa a un’invasione e la presunta difesa della fortezza Europa ma tra un’Europa protagonista del proprio destino e una Europa che subisce gli eventi senza saperli governare”.
D’altra parte “non è possibile imboccare scorciatoie pensando di lasciare i problemi a chi ci governerà dopo perché il dopo è già arrivato, ecco perché l’Europa è un percorso storicamente obbligato”.
“L’Europa – ha ammonito- si trova nel pieno di un passaggio storico.
Le chiusure illusorie e le inerzie smentiscono drammaticamente i valori della nostra civiltà.
La commozione a volte perfora la corazza dell’indifferenza, ma siamo lontani dalla percezione del carattere epocale e della dimensione del fenomeno migratorio.
E’ ancora lunga la strada di politiche comuni, di risposte all’altezza della sfida.
Di certo, da queste crisi non si potrà uscire con le ricette del passato.
L’Europa è un percorso storicamente obbligato.
Occorre manifestare la stessa disponibilità con cui l’Unione ha aperto, con immediatezza, le sue porte ai paesi dell’Est europeo, facendo prevalere, su ogni altra considerazione, la ragione ideale della riunificazione del Continente.

La ragione storica, ideale, coincide, questa volta, con la convenienza, con l’ interesse dell’Unione e dei suoi Paesi”.
Immigrati, “Lex Iulia de civitate”: la Merkel apre il mercato degli schiavi qualificati

“Mi sento – ha sottolineato Mattarella- più europeista che mai. Mi auguro che si stia aprendo finalmente la strada a regole comuni sul diritto di asilo: superare con regole nuove e condivise e adeguate all’oggi, il vecchio accordo di Dublino è un passo avanti e necessario”.
Ma “la strada è ancora lunga”.
E deve portare agli Stati uniti d’Europa fondati su apertura, dialogo, collaborazione, accoglienza.
“Per quanto riguarda l’euro – ha spronato il capo dello Stato- occorre passare da regole comuni a istituzioni comuni: il presidente Mario Draghi è stato molto efficace nel sintetizzare questo obiettivo, che condivido pienamente.
La moneta unica conteneva una promessa che non è stata sinora mantenuta: quella dell’unità politica.
La moneta unica non era un punto di arrivo ma piuttosto un passaggio fondamentale, per dar vita a una nuova fase del processo di integrazione”.
“L’Europa – ha concluso il capo dello Stato il suo videomessaggio a Cernobbio- è un percorso storicamente obbligato.
Occorre manifestare la stessa disponibilità con cui l’Unione ha aperto, con immediatezza, le sue porte ai paesi dell’Est europeo, facendo prevalere, su ogni altra considerazione, la ragione ideale della riunificazione del continente.
La ragione storica, ideale, – ha aggiunto – coincide, questa volta, con la convenienza, con l’interesse dell’Unione e dei suoi Paesi“.

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POSTINI E POSTE ITALIANE SPA … COMPLICI DEI CRIMINI DELLO STATO ITALIANO

postino-anteprima-200x209-243361“LASCIATE CHE IL POSTINO SUONI SEMPRE DUE VOLTE
… ANCHE TRE, QUATTRO, CINQUE …”


” ma io faccio solo il mio dovere… – m
a io devo notificare… ma io io devo consegnare … se lei si rifiuta di rivcevere deve firmare…
c’è posta da firmareeee…”
Quante volte ci siamo sentiti dire queste cose ?
Quante volte un postino ha avuto la pretesa di imporre una nostra dichiarazione o di notificarci un qualsiasi atto di natura fiscale e/o amministrativo italiano ?
Quante volte un postino ha avuto la pretesa di usare la vostra cassetta postale per lasciarvi informative e notifiche anche se non avete mai firmato nulla ?
Un postino non ti può obbligare a firmare o a ricevere un bel niente.
Rifiutare la corrispondenza, un pacco, un plico, una notifica, un atto di qualsiasi autorità italiana è un DIRITTO.
NON FIRMATE MAI NULLA.
NON RITIRATE MAI NULLA.
NON PERMETTETE AL POSTINO DI USARE LA VOSTRA CASSETTA POSTALE PER LASCIARVI COMUNICAZIONI E/O AVVISI DI QUALSIASI NATURA.

Bisogna ricordare che le cassette postali sono proprietà privata e individuale di ogni singolo condomino pertanto qualsiasi tipo di manomissione o uso improprio e/o contro la volontà del titolare, può essere oggetto di azione penale.

Il portalettere non può entrare in luoghi privati (come gli spazi di un giardino o gli andorni condominiali) perché è proprietà privata e nessuno, in teoria, potrebbe accedervi se non condomino o autorizzato o accompagnato da un residente.
Dunque il portalettere utilizza l’apposita cassetta che va messa su piano stradale, ossia in zona pubblica.
Se il portalettere non può recapitare la posta lascia un avviso, e il cittadino può sempre recuperare la propria corrispondenza direttamente agli uffici postali.
E’ obbligatorio?
No.
Se uno non vuole può anche non mettere la propria cassetta postale su piano stradale.
Tratto da (CLICCA QUI)

IL SISTEMA ITALIANO E’ SOLO VESSATORIO.
È diritto di ogni cittadino rifiutare la raccomandata recapitatagli dal postino o non andare a ritirarla alla posta.
Ma (secondo il sistema italiano) non è una scelta sensata, (dicono loro).
Ecco perché.
La raccomandata invita presso la residenza anagrafica del destinatario e da questi non ritirata si considera ugualmente valida e ha tutti gli effetti legali.
Se il destinatario si rifiuta di ricevere la raccomandata o è assente, il plico viene depositato presso l’ufficio postale per un mese.
Lì sta in giacenza: durante tale periodo, il destinatario può comunque decidere di andare a ritirare il plico (esibendo la ricevuta che il postino gli ha lasciato nella cassetta postale).
Allo scadere del mese, se il destinatario non ha ritirato la raccomandata si forma la cosiddetta compiuta giacenza e la lettera viene restituita al mittente.
Tuttavia, gli effetti per il mittente sono gli stessi di quelli che si sarebbero prodotti se la lettera fosse stata ricevuta dal destinatario. Infatti, la raccomandata a.r. spedita da chiunque (anche dallo Stato o da uno studio legale) e non ritirata per qualsivoglia motivo (a meno di “sconosciuto all’indirizzo”), si considera comunque ricevuta dal destinatario.
Con la conseguenza che qualsiasi diffida o contestazione fosse contenuta nel plico, si presume conosciuta dal destinatario (ma non è certo).
Ecco perché non è un comportamento ragionevole quello di rifiutarsi di ritirare la raccomandata dal postino, solo perché si è notato che il mittente è un avvocato, il tribunale o qualsiasi altro soggetto dal quale non fa “piacere” ricevere comunicazioni.
Sintetizzando, in caso di rifiuto, assenza o mancato ritiro della raccomandata scatta la presunzione di conoscenza : la lettera, cioè, si presume conosciuta salvo che il destinatario provi di essersi trovato nell’impossibilità di averne notizia, (ma da quando in qua è il cittadino che deve provare qualcosa ???).
Peraltro, secondo un orientamento giurisprudenziale, non conta la residenza anagrafica, quella cioè che risulta nei registri in Comune: se il postino trova il destinatario in un altro luogo, di residenza effettiva (anche se non formale), la notifica si considera comunque valida (a riguardo leggi il chiarimento contenuto in “Notifica: non conta la residenza che risulta all’anagrafe, ma quella effettiva“.
Dunque, la scelta di rifiutare la lettera o fingere di non essere in casa potrebbe essere pessima, perché comunque – pur considerandosi l’atto ricevuto – il destinatario, non conoscendone il contenuto, non avrebbe neanche modo di contestarlo o di prendere le contromisure.
Atti giudiziari
Il procedimento della giacenza è diverso se, invece di una normale raccomandata, il postino ha tentato di notificare un atto giudiziale, una multa o una cartella esattoriale.
In questa ipotesi, qualora non sia possibile eseguire la consegna per irreperibilità del destinatario o incapacità o rifiuto di questi (o dei conviventi o degli altri soggetti legittimati al ritiro della posta), l’ufficiale giudiziario depositerà l’atto nella Casa comunale.
Il destinatario viene messo al corrente di tale deposito con l’invio di una raccomandata a/r informativa.
Anche in questo caso, la notifica si intende perfezionata per il destinatario, ma solo dopo il decorso di 10 giorni di giacenza senza ritiro dell’atto.


di Stefano Davidson
Le cartelle esattoriali di Equitalia che arrivano a casa vostra per raccomandata non sono valide.
Secondo le ultime interpretazioni giurisuprudenziali (qui la sentenza del giudice di pace di Genova) la notifica può essere effettuata unicamente attraverso gli ufficiali della riscossione, gli agenti della polizia municipale, i messi comunali e altri soggetti abilitati dal concessionario.
Le raccomandate no.
Questo rende “inesistente” qualsiasi notifica, viziando tutto il procedimento di pignoramento che ne potrebbe conseguire.
Insomma: potete non pagarle, a condizione di effettuare un rigetto immediato, assistiti da un avvocato, con ricorso alla commissione tributaria (solo per gli italiani … i Veneti facciano il proprio “rigetto di notifica” – ( http://www.mlnv.org/main_gov/rigettare-le-notifiche-italiane/ – http://www.mlnv.org/main_gov/rigetto-di-notifica-2/ ).
Scrive Maurizio Villani che, con sentenza n. 4486 del 27 giugno 2012 (vedi pdf), anche il Giudice di Pace di Genova, pronunciandosi sulla corretta interpretazione dell’art. 26 D.P.R. n. 602/1973, ha ritenuto inesistente la notifica a mezzo posta degli atti di Equitalia, eseguita direttamente dalla stessa e non tramite agente all’uopo abilitato.
Ciò in linea con la giurisprudenza di merito formatasi sul tema e, in particolar modo, con la sentenza n. 909 della Ctp di Lecce del 23 ottobre 2009. Difatti, l’articolo 26, primo comma, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, rubricato “Notificazione della cartella di pagamento”, dopo le modifiche intervenute nel 1999, prevede la possibilità di notificare gli atti per posta, mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento, soltanto agli agenti notificatori od agli altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero, previa eventuale convenzione tra comune e concessionario, ai messi comunali od agli agenti della polizia municipale (elencazione tassativa).
In base al primo comma dell’articolo 26 cit., quindi, la notificazione deve sempre essere effettuata da un agente notificatore abilitato, il quale può anche avvalersi del servizio postale, mentre sono certamente illegittime le notifiche eseguite a mezzo del servizio postale direttamente e non tramite agente all’uopo abilitato. Precisamente, mentre il primo periodo del comma 1 dell’articolo 26 si limita a individuare – con un’elencazione tassativa – i soggetti legittimati all’esecuzione della notifica, il secondo periodo del comma 1 indica il modo attraverso il quale i soggetti di cui al periodo precedente possono eseguirla. In pratica, pur rimanendo fermi i soggetti autorizzati, questi, a loro volta, invece che direttamente, possono ricorrere all’ausilio del servizio postale per la notifica degli atti.
In ragione di ciò, quindi, sia la Commissione tributaria nella cit. sentenza della Ctp di Lecce che il Giudice di Pace di Genova in quella in commento hanno accolto le sollevate eccezioni, poiché nel caso de quo non risultano rispettate le condizioni tassative di cui all’art. 26 cit., dichiarando la notifica dell’atto impugnato giuridicamente inesistente.
Da ultimo, nello stesso senso si sono pronunciate altre Commissioni tributarie. Infatti, con due importanti sentenze, la n. 33/07/12 del 13 aprile 2012 della CTP di Vicenza (di pagg. 66) e la n. 133/03/12 dell’11/06/2012 della CTP di Campobasso, le citate Commissioni confermano quello che ormai può definirsi orientamento maggioritario della giurisprudenza di merito, cioè che è inesistente la notifica per posta effettuata direttamente da Equitalia.
La Ctp di Vicenza ha analizzato tutta la giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, sull’argomento, contraria e favorevole alla tesi del contribuente sull’inesistenza della notifica, giungendo alla conclusione che, innanzitutto, non esiste una pronuncia di legittimità della Corte di cassazione in merito al caso specifico.
L’espressione (cfr. in particolare CTP Lecce 29 dicembre 2010, n. 533) “la notifica può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento” non deve essere letta in modo estrapolato dal contesto in cui è inserita, in quanto costituisce la prosecuzione del primo periodo dell’art. 26 del citato D.P.R. nel quale sono indicati i soggetti qualificati a notificare la cartella di pagamento; invero, la norma in questione deve essere letta nel suo complesso e non già separando illogicamente la duplice statuizione contenuta nella stessa, come fanno i fautori della tesi contraria.
Il primo periodo dell’art. 26 cit. si limita a individuare – con un’elencazione tassativa – i soggetti legittimati all’esecuzione della notifica, il secondo indica, invece, il modo attraverso il quale i soggetti di cui al periodo precedente (e soltanto costoro) possono eseguirla, dovendosi in definitiva ritenere (non senza rilevare che una diversa interpretazione condurrebbe a ravvisare la sussistenza di un singolare esempio di cattiva tecnica normativa) che, pur rimanendo fermi i soggetti autorizzati, questi possono ricorrere anche all’ausilio del servizio postale per la notifica degli atti, ma che tale facoltà non può essere mai riconosciuta all’agente della riscossione, il quale, quindi, non può direttamente provvedere all’invio con lettera raccomandata dell’atto da notificare.
Ne consegue che deve essere inquadrato come una delle ipotesi di inesistenza il caso della notificazione effettuata direttamente da un soggetto non abilitato, proprio perché manca il presupposto soggettivo che è tassativamente previsto dal paradigma legislativo dell’art. 26 del DPR n. 602/73.


I portalettere sono diventati Messi Notificatori di Equitalia.
Carlo Barbiera: Pubblicato il giorno venerdì 21 marzo 2014 20:54
L’articolo 26 comma 1 del D.P.R. n. 602/73 stabilisce:
“La cartella è notificata dagli ufficiali della riscossione o da altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero, previa eventuale convenzione tra comune e concessionario, dai messi comunali o dagli agenti della polizia municipale.
La notifica può essere eseguita  anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento; in tal caso, la cartella è notificata in plico chiuso e la notifica si considera avvenuta nella data indicata nell’avviso di ricevimento sottoscritto da una delle persone previste dal secondo comma o dal portiere dello stabile dove è l’abitazione, l’ufficio o l’azienda”.

Quell’anche sta a indicare  che gli Ufficiali Notificatori elencati,  e soltanto loro,  sono abilitati ad avvalersi,  in aggiunta alle ordinarie modalità di notifica,  “anche”  della raccomandata postale.
Infatti  la cartella di pagamento non può essere  semplicemente “comunicata”, cioè spedita per posta al destinatario dall’Ente che l’ha emessa,  ma è soggetta a un vero e proprio procedimento notificatorio.

Recentemente molti avranno rinvenuto nella buca delle lettere un  Atto chiamato  MOF.  
Che cosa è ?
E’ una notifica ?
che valore ha il  MOF per il cittadino “italiano” (non Veneto) ?

Abbiamo girato la domanda al responsabile dell’Ufficio Comunicazione Nord Est di Poste Italiane che però ha risposto: “… declino gentilmente a nome dell’Azienda la sua cortese richiesta, e aggiungo che Poste Italiane da sempre non commenta le fonti sindacali.”
Cosa centrino i sindacati in questa risposta è presto detto:
Diverse sigle sindacali hanno contestato l’accordo Poste Italiane  – Equitalia per la notifica attraverso i portalettere delle Cartelle esattoriali.
Nel Nord Est  i postini sono divenuti “Messi Notificatori” dopo   l’ 11 luglio 2013   con la consegna di un apposito tesserino che richiama proprio il comma 1 dell’articolo 26  e altro.  
Le sigle sindacali già nel 2012 avevano vigorosamente protestato presso l’Azienda Poste Italiane,  perché aveva chiesto ai portalettere  di sottoscrivere  i moduli per divenire “Messi Notificatori”,  senza che per questo nuovo impegno lavorativo fossero previsti indennità in busta paga.
In particolare le sigle sindacali contestavano il fatto che da una iniziale volontaria adesione all’iniziativa,  l’Azienda Poste Italiane fosse passata ad una adesione generalizzata  (per i sindacati obbligatoria di fatto).
Un’altra contestazione delle sigle sindacali è che il tesserino di Messo Notificatore  è  stato rilasciato ai portalettere  dopo poche ore di un corso on-line frettoloso ed effettuato da “esperti nostrani”  (così tra virgolette li riporta una nota sindacale datata Aprile 2013)  che invece di approfondire le responsabilità civili e penali cui va incontro il postino-messo divenuto, d’emblée,  Pubblico Ufficiale,  si sono più che altro preoccupati di tranquillizzarli  sui pericoli connessi al nuovo ruolo,  che l’azienda Poste Italiane mette a disposizione i suoi avvocati per ogni problema legale e che è importante,  per tranquillizzare il   “cittadino-bersaglio”  di   Equitalia, sorridere sempre.
Ecco allora che i portalettere, divenuti  Messi Notificatori di Equitalia,   se non riescono a consegnare la cartella compilano un avviso intestato  “Poste Italiane, avviso di cortesia, tipologia Atto MOF”,  che purtroppo a casa della mancata risposta dell’Ufficio Comunicazione di Poste Italiane non sappiamo ancora cosa vuol dire,  dove lo stampato prosegue con  “codice T&T dell’Atto”  (dove viene indicato il numero della Cartella Esattoriale)  e anche T&T non si sa cosa voglia dire e prosegue con “Avviso consegnato il”  “alle ore” ecc.  e poi spiega  “La informiamo che in data odierna è stato effettuato un tentativo di notifica dell’atto sopra indicato presso il Suo domicilio fiscale.”
L’avviso continua citando l’art. 139 del c.p.c.  precisando che la Cartella Esattoriale è stata depositata presso l’Ufficio CPD di Poste Italiane e altre indicazioni,  compreso un numero verde cui rivolgersi.
I  sindacati  hanno evidenziato che nel 2009  l’appalto di Equitalia è stato vinto grazie al fatto che Poste Italiane aveva quasi 35.000 dipendenti  (oggi di più)  pronti  (si fa per dire)   a fare i messi notificatori a costo zero o quasi.
Però bisogna dire che dal marzo 2014 l’Azienda Poste Italiane,  forse a seguito delle proteste sindacali,   ha riconosciuto ai portalettere una indennità di 10 centesimi (cioè   €  0,10) per ogni cartella consegnata.
Anni fa fu raggiunto un accordo quadro tra Poste Italiane e Equitalia  la cosiddetta “PROCEDURA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI STAMPA E IMBUSTAMENTO DI DOCUMENTI  ESATTORIALI”   in base a tale accordo Equitalia   invia a Poste Italiane il file contenenti i ruoli esattoriali,  che vengono poi elaborati da Poste Italiane con la stampa delle Cartelle Esattoriali,   l’imbustamento e consegna secondo le indicazioni contenute negli allegati all’accordo quadro.
Di fatto Equitalia si limita a inviare un file, tutto il resto lo fa Poste Italiane.

Oggi Poste Italiane cura anche la notifica.
Avevamo chiesto a Poste Italiane se in questo modo Equitalia abbia un ruolo ridotto,   forse anche inutile,   rispetto a Poste Italiane.
Ma anche qui la risposta non è pervenuta.

L’anno scorso Poste Italiane e Tnt Post,  principale gruppo privato di servizi postali che fa capo al colosso Olandese Post NL,   si sono aggiudicate una maxi commessa di Equitalia per il delicato servizio di consegna delle cartelle esattoriali.
Il valore finale dell’aggiudicazione ha sfiorato  i 200 milioni di euro.

Certo che 200 milioni sono una bella cifra, pagata da noi cittadini.
Ma in giurisprudenza le decisioni che vanno da Lecce (“La possibilità di notificare la cartella mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento va riferita sempre agli ufficiali della riscossione o altri soggetti abilitati i quali possono avvalersi del servizio postale, mentre sono illegittime le notifiche eseguite direttamente dall’agente della riscossione.
Il tema della notifica degli atti che incidono nella sfera patrimoniale del cittadino è stato rigorosamente disciplinato dal  legislatore negli artt. 26 D.P.R. 602 del 29 settembre 1973 e 60 D.P.R. 600 del 29 settembre 1973, laddove vengono dettate tassative  prescrizioni, finalizzate a garantire il risultato del ricevimento dell’atto da parte del destinatario ed attribuire certezza all’esito del procedimento notificatorio.”)  a Udine (“non è consentito al concessionario di estendere la norma (l’art 26 D.P.R. 602 del  29 settembre 1973) fino al punto da rendere anonimo ed impersonale l’invio della lettera raccomandata e di impedire qualsiasi forma di verifica sul rispetto della procedura”) a Udine: (“non è consentito al concessionario di estendere la norma (l’art 26 D.P.R. 602 del  29 settembre 1973) fino al punto da rendere anonimo ed impersonale l’invio della lettera raccomandata e di impedire qualsiasi forma di verifica sul rispetto della procedura”) e alla Commissione Tributaria Regionale di Bari ( “Occorre esaminare preliminarmente il motivo n. 5 (lettera E) dell’atto di appello con il quale l’appellante deduce, per la prima volta, nel presente grado di giudizio la inesistenza della notifica dell’atto impugnato, chiedendo, in forza di tale vizio, la nullità e illegittimità di tutti gli atti consequenziali e collegati.
Per vero tale censura costituisce domanda nuova e, pertanto, inammissibile non essendo stato il vizio dedotto in primo grado.
Ma trattandosi, per quanto si dirà appresso, di inesistenza della notificazione esso può essere rilevato di ufficio…
Ordunque, l’art. 26 del D.P.R. n. 602/73, che non lascia dubbi interpretativi, recita testualmente: ‘La cartella è notificata dagli ufficiali della riscossione o da altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero previa eventuale convenzione tra Comuni e concessionario, dai messi comunali e dagli agenti della Polizia Municipale.
La notificazione può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento…’.
E’ di tutta evidenza che il legislatore con la norma richiamata indica espressamente le persone abilitate a procedere alla notificazione della cartella esattoriale che non possono che essere gli ‘Ufficiali addetti alla riscossione o altri soggetti abilitati dal concessionario’.
Solo e soltanto costoro possono avvalersi della notificazione a mezzo posta.
Ogni diversa intepretazione viola il disposto della citata norma.
Non è fuor luogo rilevare che in tema di notifica di atti che incidono sulla sfera patrimoniale del cittadino le norme che dettano rigorose e tassative prescrizioni finalizzate a garantire il risultato del ricevimento dell’atto da parte del destinatario ed attribuire certezza all’esito del procedimento notificatorio, non consentono altra interpretazione se non quella letterale.
E poiché la notificazione a mezzo posta è, dal legislatore, riservata esclusivamente agli uffici che esercitano potestà impositiva con esclusione degli agenti della riscossione che sono invece preposti alla fase riscossiva, la notificazione in questione deve considerarsi inesistente…” sentenza n. 212 depositata il 18 settembre 2013 .)   sembra dire che questi 200 milioni non sono stati un buon investimento.

Infatti la Giurisprudenza  è perfettamente in linea con il disposto di cui al citato art. 26 del D.P.R. n. 602/1973 che,  al primo capoverso del primo comma, richiede che la cartella sia notificata da agenti notificatori ritualmente nominati (“ufficiali della riscossione”, “altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge” ovvero, “previa eventuale convenzione tra comune e concessionario”, “messi comunali” o “agenti della polizia municipale”) e prevede  nel secondo capoverso, che tali agenti notificatori possano eseguire la notificazione “anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento” e quindi tramite il servizio postale, ai sensi dell’art. 149 c.p.c., applicabile alle notificazioni degli atti della riscossione in forza dell’ultimo comma dell’art. 26 del D.P.R. n. 602/1973,   contenente un rinvio formale all’art. 60 del D.P.R. n. 600/1973, norma che,   a   sua volta, rinvia al sistema normativo delineato dagli artt. 137 ss., ivi compreso l’art. 149 c.p.c.   ecc., ecc..
Insomma non basta mettere la Cartella o l’Atto da notificare in una busta e spedirla, occorre che l’Ufficiale Notificatore scriva la relazione di notificazione sull’originale e sulla copia dell’atto, facendovi menzione dell’ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario e adempia a tutto quanto previsto dalla norma in materia di notifica.
Spesso leggiamo  sugli Avvisi di Accertamento dell’Agenzia delle Entrate “notificato a mezzo posta ai sensi dell’art. 14 della Legge 20.11.1982 n. 890” , ma attenzione la Legge 890 stabilisce le modalità con le quali un Ufficiale Giudiziario può avvalersi del servizio postale  a  seconda di cosa dispone l’autorità Giudiziaria.
La Legge 890 non fa riferimento ai Messi Comunali, agli Agenti della Polizia Municipale o ai Messi Notificatori non giudiziari, e non fa neppure riferimento a ciò che  dispone l’Agenzia delle Entrate o  Equitalia,   ma l’autorità  Giudiziaria.

Siamo di fronte ad una citazione impropria della Legge 890 ?
Perché l’Agenzia delle Entrate cita questa Legge dedicata all’area Giudiziaria e non le altre che sono specifiche per le notifiche di tipo fiscale ?
Comunque sia nell’art. 26, comma 1, del D.P.R. n. 602/1973 citato all’inizio di questa nota,  non si rinviene alcun elemento testuale che valga ad ammettere la notifica diretta della cartella di pagamento  e   se  si  presta attenzione alle modifiche che il suddetto articolo ha subito nel corso degli anni,  è chiara la volontà del Legislatore di escludere l’esattore dall’elenco dei soggetti abilitati all’esecuzione delle notifiche.
Quindi l’accordo Poste Italiane – Equitalia  con la  “nomina” dei portalettere a Messi Notificatori di Equitalia  è   stato un modo  per  aggirare la Legge ?
Tutti i portalettere sono ora Messi ai sensi o “in barba” all’art. 26 ?
Ma questi corsi frettolosi on-line, così come li hanno definiti i sindacati  (vi risparmi gli altri commenti più coloriti,  ma chi vuole può leggerli al link: http://www.mondoposte.it/smf/index.php?topic=8930.0), hanno veramente formato dei portalettere Pubblici Ufficiali, Messi Notificatori di Equitalia ?
Cosa scriveremo ora  sulle  “notifiche  postali”   nei ricorsi ?
Tratto da (CLICCA QUI)


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NOTA DIPLOMATICA DEL GOVERNO DI DONECK

2015.08.25 - DONECK - MINISTERO ESTERI - NOTA DIPLOMATICA A GVP
Ecco pervenuta un’importante nota diplomatica del Governo di Doneck (Novorussia).
E’ una nota diplomatica che costituisce indubbiamente un punto di svolta nel percorso intrapreso dal MLNV per il riconoscimento ufficiale del Governo Provvisorio e della stessa Repubblica Veneta, ancora oggi occupata dallo stato straniero italiano.
Ogni commento ci sembra superfluo e fuori luogo considerato che il requisito manifestato è quello della conformità con le norme del diritto internazionale a cui lo stesso Governo di Doneck e questo Governo Veneto Provvisorio si attengono.
WSM
Venetia, 27 agosto 2015

Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
2015.08.25 - DONECK - MINISTERO ESTERI - NOTA DIPLOMATICA A GVP - TRADUZIONE UFFICIOSA
vedi DONECKBANDIERA DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI DONETSK
Alcune doverose precisazioni:
Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all’autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionali e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per loro conto.
COSA DICE LA LEGGE… (CLICCA QUI)

A PROPOSITO DEI CONTROLLI VESSATORI DELLA GUARDIA DI FINANZA ITALIANA

Siamo alle solite.
Ancora una volta, (e sono molte le sgradite "visite") la guardia di finanza straniera italiana ha operato un controllo nell'attività di membri del direttivo di questo MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
avvoltoioQualche finanziere avrebbe anche dissentito e contestata la Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta esibita per la mancanza di una foto o la protocollazione in Prefettura.
Quanta "intelligenza sprecata" … come se un Veneto avesse bisogno di protocollare una propria personale dichiarazione presso un'autorità d'occupazione straniera italiana o seguendo le regole italiane.
L’azione di forza condotta da tempo e in modo esasperante dalle forze e dalle autorità d’occupazione straniere italiane contro chiunque osi mettere in discussione l’illegale e illecita dominazione colonizzatrice e razzista dello stato italiano, denota ancora una volta la sua ignoranza in termini di diritti umani, civili e politici.
Ma tant’è, questo è il tipico atteggiamento di chi sa di avere torto e, forte solo delle armi di cui dispone e non certo della ragione del diritto, ignora e persegue nella sua attività vessatoria convinto com’è che nulla cambierà.
Ma è proprio vero … c’è un tempo per ogni cosa e il nostro sta per arrivare.
Copia degli atti, qual'ora fossero stati ricevuti, serviranno per identificare i responsabili che andranno iscritti a ruolo giudiziario per assicurarli alla Giustizia Veneta nei termini e tempi che si andranno a stabilire anche per i provvedimenti indenizzanti del caso.
Il corpo della guardia di finanza (in precedenza già corpo della regia guardia di finanza), quale forza d’occupazione è una delle cinque forze di polizia italiane, ad ordinamento militare, dipendente direttamente dal Ministero dell'economia e delle finanze, che equipaggiato con armi da guerra, effettua controlli,verifiche e accertamenti di natura fiscale e amministrativa anche nei confronti di Cittadini Veneti e le loro attività.
Tanto perché sia chiaro come lo stato italiano intende esercitare la sua tirannide sui Popoli che colonizza non può passare inosservato la tipologia tipicamente da guerra dell'armamento in dotazione di Reparto alla Guardia di Finanza che è composto da:
1.    Pistola mitragliatrice Beretta mod. 12/S e S2 cal. 9 × 19 mm Parabellum (tutti i reparti)
2.    Fucile d'assalto Beretta SC 70/90 cal. 5,56 × 45 mm NATO (tutti i reparti)
3.    Fucile a pompa semi-automatico Franchi SPAS-15 MIL cal. 12 x 70 (reparti ATPI – GICO – GOA)
4.    Pistola mitragliatrice Heckler & Koch MP5 cal. 9 × 19 mm Parabellum (reparti ATPI)
5.    Mitragliatrice pesante MG 42/59 cal. 7,62 × 51 mm NATO (tutti i re
parti)
6.    Fucile di precisione Mauser mod. 86 SR (tiratori scelti)
7.    Fucile di precisione Heckler & Koch PSG-1 (tiratori scelti)
8.    Revolver Ruger mod. SP101 (reparti GICO – GOA)
9.    Revolver Smith & Wesson mod. 586 (solo per esercitazioni)

10.  Lanciagranate Heckler e Koch mod. 79 A1 cal. 40 x 46 mm (reparti ATPI)
11.  Lanciagranate RM mod. M-203 PI cal. 40 mm (reparti ATPI)
12.  bombe a mano e granate stordenti (tutti i reparti).
Tra i compiti del corpo, riordinati con il d.lgs 19 marzo 2001 n. 68, vi sono anche funzioni speciali (ed esclusivi) di polizia tributaria.
La nozione giuridica di polizia tributaria è precisata dalla legge 7 gennaio 1929, n. 4, che riordina organicamente la materia della repressione delle violazioni finanziarie.
Ai sensi della legge 23 aprile 1959 n. 189, che ne definisce l'ordinamento, il corpo fa parte integrante delle forze armate della Repubblica Italiana dipende direttamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
In particolare, oltre a svolgere i compiti di polizia economico-finanziaria, svolge anche attività di repressione del contrabbando, la lotta al traffico di sostanze stupefacenti, la repressione dei reati di criminalità organizzata….
L'attività di polizia spazia dalla tutela degli interessi finanziari nazionali ed europei, attraverso il contrasto all'evasione impositiva, alla repressione dei reati tributari e delle frodi comunitarie, fra le quali il contrabbando, dalla lotta alla criminalità organizzata all'attività di contrasto al riciclaggio dei capitali illecitamente conseguiti, dal reimpiego dei proventi dell'attività criminale, al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.

 
SAPETE COSA VUOL DIRE TRIBUTO ?
Il tributo è un prelievo coattivo di ricchezza operato dallo Stato, da un ente pubblico o da un'altra pubblica amministrazione.
Esso è espressione dell'esercizio della potestà impositiva di un ente sovrano.
 
SAPETE COS’E’ UN’OBBLIGAZIONE D’IMPOSTA?
è quel tributo che si caratterizza per la sua funzione tipica di attuare il concorso alla spesa pubblica.
 
ECCO COSA PRECISA LA LEGGE ITALIANA
L'art. 23 della Costituzione dello stato straniero occupante italiano afferma il principio che: « Nessuna prestazione patrimoniale o personale può essere imposta se non in base
alla legge. »
Secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale sono definibili tributi quelle entrate erariali caratterizzate dalla: « doverosità della prestazione e nel collegamento di questa alla pubblica spesa, con riferimento ad un presupposto economicamente rilevante. »

La tassa è operata per il finanziamento di spesa pubblica destinata al soddisfacimento di bisogni pubblici divisibili prestati su domanda, come ad es. l'istruzione (tassa universitaria) o la sanità (ticket sanitario).
Essa è ispirata al principio economico del beneficio e ha natura sinallagmatica (do ut des).
Solitamente la tassa non copre per intero il costo del servizio pubblico, che quindi viene in parte finanziato da imposte.
 
MA QUANDO SI CONFIGURA L'EVASIONE FISCALE ?
La locuzione evasione fiscale, nell'ambito della scienza delle finanze, indica tutti quei metodi volti a ridurre o eliminare il prelievo fiscale da parte dello Stato sul cittadino contribuente attraverso la violazione di specifiche norme fiscali da parte di quest'ultimo.
Condizione essenziale perché una persona sia considerata evasore fiscale è che dev'essere cittadino di quello stato … e per di più contribuente.
Vi immaginate se le la Svizzera o l'Austria improvvisamente ci imponessero la loro cittadinanza (magari direbbe qualcuno) e pretendessero da noi l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'essere contribuenti per la loro Amministrazione ?
 
MA NOI VENETI SIAMO OBBLIGATI AD ESSERE CONTRIBUENTI DELLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO ?
Il contribuente è un soggetto che, ai sensi del diritto tributario statale italiano, è obbligato al versamento di tributi, contribuendo così al finanziamento delle casse dello Stato italiano ovv
000 - forze ordine italianeero alla copertura delle sue uscite finanziarie (spesa pubblica italiana).
Per contribuente deve intendersi più specificamente il soggetto passivo al quale fanno capo le posizioni giuridiche soggettive sia positive (diritti) che negative (doveri) nei confronti del Fisco (amministrazione tributaria italiana), in relazione ad un'obbligazione di imposta.
Come Veneto non devo nulla allo stato straniero occupante perché non sono cittadino italiano e tanto meno un contribuente.
E' contribuente colui che è subordinato a tale condizione derivante dalla cittadinanza.
 
MA LA CITTADINANZA ITALIANA PUO' ESSERE IMPOSTA ?
No … nessuno può imporre la cittadinanza italiana.
Al Cittadino Veneto, ed in particolare a colui che ha sottoscritto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, non può essere imposta una cittadinanza che non gli appartiene.
La cittadinanza è, nel diritto, la condizione della persona fisica (detta cittadino) alla quale l'ordinamento di uno Stato riconosce la pienezza dei diritti civili e politici.
La cittadinanza, quindi, può essere vista come uno status del cittadino, ma anche come un rapporto giuridico tra cittadino e stato.
La cittadinanza italiana si "acquisisce" (acquista, compera, consegue) per nascita se almeno uno dei genitori è cittadino italiano (ius sanguinis), senza il divieto di acquisire una doppia cittadinanza (od anche tripla) o con decreto del loro presidente della repubblica.
Ed ecco perchè lo stato straniero italiano non può assolutamente dire che ai Veneti è concessa la nazionalità italiana perché il POPOLO VENETO non è popolo italiano.
La nazionalità è l’espressione dell’identità di un Popolo che accomuna liberamente ogni proprio membro per il senso di appartenenza a tale specifica collettività per lingua, cultura, tradizione, religione, storia. e la nazionalità è conforme e si estrinseca con il concetto di Nazione destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.
Forse qualcuno all'atto della nascita era consapevole e quindi responsabile delle conseguenze della decisione imposta dallo stato straniero occupante italiano?
 
SI E' RESPONSABILI SOLO SE SI E' LIBERI.
La responsabilità presuppone una situazione di libertà, in cui la persona può scegliere quale comportamento tenere; se tale scelta non gli fosse possibile, infatti, anche laddove fosse in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni, non potrebbe comunque adottare un diverso comportamento alla luce della sua previsione.
D'altra parte, affinché si possa parlare di responsabilità, è necessario che la persona si trovi in una situazione di libertà limitata, in cui i comportamenti che può tenere non sono del tutto indifferenti giacché, altrimenti, non vi sarebbe ragione di scegliere l'uno piuttosto che l'altro sulla base delle conseguenze previste.
Da quanto detto emerge che una persona si può dire responsabile di uno stato di cose se sussistono congiuntamente le seguenti condizioni:
• lo stato di cose è una conseguenza del suo comportamento;
• la persona avrebbe potuto prevedere questa conseguenza certa o anche solo probabile del suo comportamento;
• la persona, volendo, avrebbe potuto comportarsi diversamente, evitando così tale conseguenza.
In un senso diverso, si dice che una persona è responsabile se, quando agisce, cerca di prevedere le conseguenze delle sue azioni e correggerle di conseguenza, cosa che ora possiamo fare dal momento che abbiamo conosciuto la verità su come ci viene imposta la cittadinanza italiana.
La cittadinanza italiana è dunque un'imposizione perché è un atto unilaterale con effetti bilaterali.
 
NON ESISTE CONVENZIONE FRA LE PARTI.
Una convenzione (nella pratica denominata anche patto o accordo), in diritto, indica un accordo tra due o più soggetti (persone fisiche, enti, stati ecc.) con il quale gli stessi regolano questioni di comune interesse.
La convenzione, in quanto atto bilaterale o plurilaterale, richiede il consenso di tutte le parti ed è a ciascuna di esse imputata.
Come la consuetudine la convenzione si basa sul consenso del gruppo di cui regola i comportamenti, tuttavia, mentre la consuetudine richiede il consenso generalizzato di una collettività ma non necessariamente quello dei singoli individui che la compongono, la convenzione si forma con il consenso di ciascuno.
Inoltre, a differenza della consuetudine, la convenzione non è fonte del diritto in quanto, di regola, produce effetti nei confronti delle sole persone che l'hanno conclusa (efficacia inter partes); tuttavia, se in virtù di una norma sulla produzione giuridica o per altre ragioni riesce a estendere la sua efficacia erga omnes, diviene una fonte del diritto.
Ecco perché è importante opporsi, uscire e resistere al "sistema italia" non riconoscendolo, perché è un atto legale e legittimo espressione di volontà.
 
PER L’ITALIA I VENETI SONO SUDDITI NON CITTADINI
Il concetto di cittadino differisce da quello di suddito che si riferisce a colui che è soggetto alla sovranità di uno Stato; la condizione del suddito implica, di per sé, situazioni giuridiche puramente passive (doveri e soggezioni), mentre quella del cittadino implica la titolarità di diritti e altre situazioni giuridiche attive (seppur accompagnati da doveri e altre situazioni giuridiche passive).
Nel momento in cui lo Stato riconosce al suddito diritti civili e politici, questo diventa un cittadino.
Ecco perché noi Veneti, quale Popolo assoggettato dall’occupazione straniera italiana, siamo sudditi e non cittadini … perché lo stato straniero occupante italiano non riconosce, non rispetta e viola i nostri Diritti Umani, Civili e Politici e spesso lo fa deridendo e ignorando le rivendicazioni di chi si oppone a tanta tracotante violenza.
 
LA GUARDIA DI FINANZA ITALIANA E’ COMPLICE NELLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI, CIVILI E POLITICI DEL POPOLO VENETO.
Lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
 
STATO ITALIANO O … SOCIETA’ DI CORPORAZIONE ???
Lo stato italiano, anche espressione della repubblica italiana società/corporazione registrata (S.E.C.) (American Securites Exchange Act 1934), il cui ordinamento, statuti, codici, norme, e regolamenti definiti come regolamento legiferato di una società sono in effetti una norma della società/corporazione della repubblica italiana e che tali sono limitatamente applicabili a coloro che sono agenti di tali società e/o facenti parti della stessa.
 
CONTRADDIZIONE DEI PROVVEDIMENTI ITALIANI
Lo stato italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
 
INEFFICACIA LEGALE E INESISTENZA GIURIDICA DI ATTI E PROVVEDIMENTI STRANIERI ITALIANI
Tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio e che per l’effetto ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
 
LO STATO DEVE ESSERE ESPRESSIONE DELLA SOCIETA’ E QUELLO ITALIANO NON HA NULLA A CHE FARE CON I VENETI.
Avendo attenzione al principio per cui l’esistenza di ogni persona è un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e che come tale non può che estrinsecarsi liberamente, ogni Popolo determina criteri, organizzazione e livelli di autonomia sociale armonizzando, attraverso il  mutuo consenso, l’interazione fra i propri membri per il perseguimento dello sviluppo e il comune progresso secondo i propri usi, costumi e tradizioni; a tale scopo ogni Popolo legifera e comunemente stabilisce il proprio ordinamento con statuti, codici, norme, e regolamenti che in quanto tali hanno valore e forza legale su tutti i membri della società che liberamente hanno deciso di farvi parte.
 
ALLA GUARDIA DI FINANZA E A TUTTE LE AUTORITA’ E LE FORZE D’OCCUPAZIONE STRANIERE ITALIANE RICORDIAMO IL SENSO AUTENTICO DELL’AUTORITA’.
Qualunque autorità è affidata a incaricati che la esercitano secondo l’ordinamento liberamente determinato con il mutuo consenso della società di appartenenza; ogni autorità deriva ed è attribuita dal reciproco consenso sociale, e tutte le persone che mediante il voto e/o il consenso attribuiscono tale rappresentanza hanno eguale potere di toglierla.
Qualunque autorità così costituita non ha alcuna facoltà di sopprimere o  limitare il potere della persona di designarla o revocarla attraverso il voto e/o il consenso sociale.
L’attribuzione e la revoca dell’autorità a rappresentanti eletti attraverso il voto e/o il consenso sociale determina il diritto e il potere per ogni persona di rappresentare se stessa.
Ogni Cittadino del Popolo Veneto ha facoltà di rappresentare se stesso, è ed esiste come essere umano vivente unico ed esclusivo titolare del suo corpo fisico, della sue sfera intellettuale e spirituale.
E’ Veneto e di nazionalità Veneta per diritto naturale perché lo è per nascita, si identifica nella comunità di Genti Venete che hanno diritto di essere libere e sovrane sulle proprie terre d’origine secondo la specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche.
Come tale ogni Cittadino del Popolo Veneto afferma di appartenere a tale Nazione.
 
IL DISCONOSCIMENTO DELL’IMPOSTA CITTADINANZA STRANIERA ITALIANA E’ UN DIRITTO DEL POPOLO VENETO
Ogni Cittadino del Popolo Veneto è ciò che è.
È soprattutto libero di decidere di essere ciò che ha stabilito di essere.
Questo costituisce per ogni persona umana un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace.
Ogni persona umana ha infatti diritto, facoltà e potere di rappresentare se stesso.
I Veneti, in particolare coloro i quali hanno fatto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, hanno affermato e dichiarato a  pubblica menzione di non essere cittadini dello stato italiano.
L’imposta cittadinanza italiana non appartiene loro e non li identificano.
 
WSM
Venetia, 18.08.2015
Sergio BORTOTTO, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 

IO NON SONO CITTADINO ITALIANO MA VENETO.

ZAIA E ME

 

Oggetto:    recapito di nuova tessera sanitaria e codice fiscale con microchip.
Diffida al trattamento dati personali e ordine di cancellazione da ogni vostro archivio.
 
al presidente dell'ente straniero italiano regione veneto dott. Luca Zaia.
al direttore dell'agenzia delle entrate straniera italiana (firma illeggibile)
al presidente e amministratore delegato sogei (firma illeggibile)

 

Oggi 13 agosto 2015 mi è stata recapitata la nuova tessera sanitaria comprensiva di codice fiscale straniero italiano e relativo microchip con vostre lettere accompagnatorie.
 
PREMESSO
che in data 7 giugno 2013 lo scrivente Sergio della famiglia Bortotto ha reso a pubblica menzione e notificato al governo d’occupazione dello stato straniero italiano la propria dichiarazione di sovranità personale e di nazionalità Veneta;
 
CONSIDERATO ED ACCETTATO CHE
1. Ogni essere umano è originale e titolare esclusivo del proprio corpo fisico costituito da carne, ossa e sangue.
2. Ogni essere umano è originale e titolare esclusivo della propria sfera intellettuale, con la propria libera facoltà di intendere, di concepire pensieri, elaborare idee e formulare pareri.
3. Ogni essere umano è originale e titolare esclusivo della propria sfera spirituale, radice ed estrinsecazione della sua libera coscienza e personalità.
4. Ogni essere umano è dunque Persona perché è ciò che è, espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità e come tale titolare di una propria identità.
5. L’esistenza di ogni essere umano come Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera.
6. L’impossibilità d’impedire o ostacolare anche in parte il diritto all’esistenza di una persona rispetto ad un’altra determina, in qualsiasi ragionevole, equa e contestuale condizione, l’uguaglianza nel godimento di pari diritti fra esseri umani.
7. Qualsiasi comunità umana liberamente accomunata da un duraturo sentimento di appartenenza e avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato, costituisce un Popolo.
8. La nazionalità è l’espressione dell’identità di un Popolo che accomuna liberamente ogni proprio membro per il senso di appartenenza a tale specifica collettività per lingua, cultura, tradizione, religione, storia.
9. La nazionalità è conforme e si estrinseca con il concetto di Nazione destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.
10. Avendo attenzione al principio per cui l’esistenza di ogni persona è un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e che come tale non può che estrinsecarsi liberamente, ogni Popolo determina criteri, organizzazione e livelli di autonomia sociale armonizzando, attraverso il mutuo consenso, l’interazione fra i propri membri per il perseguimento dello sviluppo e il comune progresso secondo i propri usi, costumi e tradizioni; a tale scopo ogni Popolo legifera e comunemente stabilisce il proprio ordinamento con statuti, codici, norme, e regolamenti che in quanto tali hanno valore e forza legale su tutti i membri della società che liberamente hanno deciso di farvi parte.
11. Qualunque autorità è affidata a incaricati che la esercitano secondo l’ordinamento liberamente determinato con il mutuo consenso della società di appartenenza; ogni autorità deriva ed è attribuita dal reciproco consenso sociale, e tutte le persone che mediante il voto e/o il consenso attribuiscono tale rappresentanza hanno eguale potere di toglierla.
12. Qualunque autorità così costituita non ha alcuna facoltà di sopprimere o limitare il potere della persona di designarla o revocarla attraverso il voto e/o il consenso sociale.
13. L’attribuzione e la revoca dell’autorità a rappresentanti eletti attraverso il voto e/o il consenso sociale determina il diritto e il potere per ogni persona di rappresentare se stessa.
14. Considerato che l’esistenza di ogni persona è un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e che come tale non può che estrinsecarsi liberamente, ogni essere umano è libero di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici etniche e un comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia; quale Essere Umano Libero sulla Terra, non può essere vincolato dagli statuti, codici, norme e regolamenti di tale società se non nei limiti determinati da una ragionevole, equa e contestuale condizione di paritario godimento dei diritti fra esseri umani.
 
PRESO ATTO
15. Che i millenari eventi della storia attribuiscono inequivocabilmente la qualifica di Popolo e Nazione alle Genti che occupano il territorio delle Venetia, che condividono la stessa lingua con varianti locali più o meno marcate anche dai propri emigrati nel mondo, che condividono la stessa storia, le stesse tradizioni e la stessa cultura, e che i Veneti hanno costituito fino al 1797 la Repubblica Serenissima, dalla storia millenaria, occupata militarmente e annessa al regno
italico per una congiura della massoneria internazionale.
16. Che lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
17. Che tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio e che per l’effetto ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o
pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
18. Che nel 2009, dall’iniziativa di un gruppo di patrioti desiderosi di veder la propria Nazione tornare libera e sovrana fra le Nazioni è stato costituito il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e il Governo Veneto Provvisorio ai sensi e per gli effetti dell’articolo 96 paragrafo 3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.
19. Che lo stato italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
20. Che lo stato italiano, anche espressione della repubblica italiana, società/corporazione registrata (S.E.C.) (American Securites Exchange Act 1934), il cui ordinamento, statuti, codici, norme, e regolamenti definiti come regolamento legiferato di una società sono in effetti una norma della società/corporazione della repubblica italiana e che tali sono limitatamente applicabili a coloro che sono agenti di tali società e/o facenti parti della stessa.
 
SI RIPRENDA ATTO A PUBBLICA MENZIONE CHE
Io Sergio della famiglia Bortotto, avendo facoltà di rappresentare me stesso sono ed esisto come essere umano vivente unico ed esclusivo titolare del mio corpo fisico, della mia sfera intellettuale e spirituale.
SONO VENETO
e di Nazionalità Veneta per diritto naturale perché lo sono per nascita, mi identifico nella comunità di Genti Venete che hanno diritto di essere libere e sovrane sulle proprie terre d'origine secondo la specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche;
come tale affermo di appartenere a tale Nazione.
 
Considerato che io sono ciò che sono e che la libertà di decidere di essere ciò che ho deciso di essere costituisce per ogni persona un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace, avendo facoltà e potere di rappresentare me stesso/a
DICHIARO
di non essere cittadino dello stato italiano e che l’imposta cittadinanza italiana non mi appartiene e non mi identifica.
A riprova di ciò si fornisca a pubblica menzione la prova documentata che ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma;
 
INOLTRE
preso atto che ogni autorità, governo e tribunali esistenti anche in ambito dello stato straniero italiano sono solo “de facto” e non “de jure”, rigetto e nego il consenso di essere rappresentato/a e governato/a in qualsivoglia maniera dallo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano e da qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante, e dichiaro di poter pertanto agire in qualunque maniera sulla mia persona.
Nego il diritto allo stato italiano e a qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di usare il mio nome e/o ogni mia personale attribuzione, nonché di usare qualsiasi mio bene, ogni mia personale facoltà d’intendere e di volere, e/o di impedirne e/o limitarne anche parzialmente l’uso per qualsivoglia ragione, reclamando in diritto la restituzione di quanto fino ad oggi illegalmente e illecitamente sottratto alla mia personale sovranità in termini economici.
Ribadisco inoltre che ogni citazione, convocazione, mandato di comparizione esercitato dallo stato straniero italiano in qualsivoglia maniera e per qualsiasi motivo non genera obblighi, né disonori se ignorati.
Allo scopo esercito il diritto ed il potere di essere rappresentato e governato dal Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, unica autorità da me legalmente riconosciuta sui territori occupati della mia Patria, la Serenissima Repubblica Veneta.
In virtù della mia personale, incedibile, inalienabile e imprescrittibile sovranità personale, avendo revocato e negato il consenso allo stato italiano e ad qualsiasi autorità e/o ente e/o concessionario da esso derivante di rappresentarmi in qualsivoglia maniera, io sono libero/a da ogni ordinamento, statuto, codice, norma e/o regolamento da esso emanato e pertanto sono libero/a di non obbedire ad alcuna corte, tribunale o autorità delegabile e da me precedentemente revocata.
WSM
Venetia, 13 agosto 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
 

2015.08.03 - AGENZIA ENTRATE ITALIANA - COMUNICAZIONE SU NUOVA TESSERA SANITARIA E CODICE FISCALE

2015.08.13 -  REGIONE VENETO ITALIANA - COMUNICAZIONE DI ZAIA SULLA NUOVA TESSERA SANITARIA E CODICE FISCALE
 

L’ITALIA E LE SUE ESTORSIONI DI STATO

villa-welspergIeri mi sono concesso una giornata di vacanza in montagna.
Accompagnato dal fedele Rufus e da un' amico ho raggiunto Fiera di Primiero e poi il laghetto Welpsergh nel comune di Tonadico, luogo frequentato in infanzia con la colonia della parrocchia.
Ero gia tornato anni addietro per gustarmi quei posti meravigliosi e un pò di pace, ma purtroppo ho dovuto constatare quanto si sia costruito e soprattutto quanto il sistema vessatorio italiano non manca di offrire spunti per rovinarti anche qualche giornata di ferie.
Qualche anno fa in quei posti dovetti già assistere alla patetica sceneggiata realizzata dalla parlamentare italiana del pd Rubinato che volendo accarezzare Rufus, che con me e amici si trovava nei pressi del laghetto Welperg, ebbe modo di reagire in modo scomposto venendo a sapere chi fosse in realtà quel cane "tanto pericoloso", cioè il primo cane della Polisia Nazionale Veneta, che proprio tale parlamentare straniera italiana ha tanto boriosamente e inutilmente osteggiato.
Ma veniamo agli ultimi eventi.
IMG_1743Come ho potuto documentare con le foto di seguito, alcune aree nei pressi dei posti a maggiore attrazione turistica sono state tutte sottoposte a pagamento orario fino a 5 €uro al giorno e ai nostri amici a quattro zampe vietato poter scorazzare liberi nei prati.
L'assurdità di simili restrizioni mi sono state "giustificate" da un addetto incaricato di svuotare i parcometri (l'unico notato in tutta la giornata) che ha asserito che quei soldi servono per smaltire i rifiuti portati dai turisti.
Se la deficienza spesso si accompagna a scarso raziocinio il giovane interpellato ha dimostrato di essersi italianizzato a dovere … ha anche pensato di impressionarmi fotogrtafandomi la targa del veicolo, poi vedendo che non riusciva a suscitare alcuna impressione, ha tentato di giustificarsi asserendo di votare lega nord (come se tale scelta politica in ambito italiano avesse qualche significato) e che quello che stava facendo era un secondo lavoro per soli due mesi all’anno.
Ha poi però confermato di non vergognarsi di un simile lavoro e alle dipendenze di chi ??? guardate bene le foto … di ABACO SPA.
Per noi del MLNV una vera e propria associazione a delinquere e i cui responsabili sono già stati iscritti a ruolo giudiziario per assicurarli alla Giustizia Veneta nei tempi e modi che si riterrà di adottare non appena sarà possibile.
Lavorare anche per ABACO SPA è essere complici del sistema vessatorio italiano che, come dimostrano queste immagini, incarica una ditta privata (spa) per riscuotere soldi dai cittadini.
Il sistema italiano incarica una ditta privata che pretende soldi dai cittadini per parcheggiare sul suolo pubblico di cui anche i comuni non sono proprietari ma solo eventuali amministratori.
Quel suolo è di tutti e non può essere sottoposto al pagamento di qualsiasi somma perché nessuno può impedire al cittadino di circolare liberamente e di avere libero accesso anche alle risorse paesaggistiche.
Annotiamo anche questo ennesimo scempio del sistema italia e dei ciechi poveri servi che tassano e/o vietano perché credono di poterlo fare.
Smettiamola di mantenere questo sistema parassitario che arrogantemente pretende di decidere dove fermarci e quanto pagare per farlo.
Dove sono i parcheggi alternativi a quelli a pagamento?
Quale servizio di vigilanza o assistenza è garantito al cittadino che è costretto a pagare per parcheggiare?
Quali sono le aree alternative in cui i nostri amici a quattro zampe possono poter correre liberamente.
Possibile che siate solo capaci di vietare e di tassare?
WSM
Venetia, 12 agosto 2015
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
VERGOGNATEVI VERGOGNATEVI
 
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L’ITALIA … E LA “MISSIONE” BALTIC AIR POLICING

BALTIC AIR POLICINGE così la pacifica italietta, in barba anche alla propria costituzione e alla volontà popolare, ha inviato alcuni caccia militari (aerei da guerra) "Typhoon" per contrastare le operazioni aeree che la Russia starebbe effettuando nei cieli del Baltico.
L'operazione è chiamata eufemisticamente BALTIC AIR POLICING ovvero POLIZIA AEREA SUL BALTICO.
Cioè ?
Con un abile giro di parole (è come dire che in italia la mafia non esiste) chi comanda in europa e nella nato ha deciso che dal 30 marzo 2004 le nazioni della nato gestiscono a rotazione la copertura aerea dello spazio aereo sul Baltico.
Come dice l’articolo di Aereonautica e Difesa nr.341 a pag.42, con l’acuirsi della tensione tra la Russia e la nato a causa del “capovolgimento politico” in Ucraina (altro strano eufemismo) e dell’ ”annessione” della Crimea alla Russia, (altro strano eufemismo), è importante un efficace controllo dello spazio aereo Baltico.
Ma chi ha deciso questo?
L’articolo prosegue asserendo che con la crisi in Crimea e in Ucraina il numero di voli russi che la nato considera “pirata” (attenzione è la nato che li considera in tale modo) è cresciuto in modo esponenziale.
Nel 2013 gli aerei della nato avrebbero eseguito una cinquantina di intercettazioni, salite a 150 nel 2014.
Se da un lato la Russia considera il Baltico come parte del proprio spazio aereo, come mai la nato è così premurosa nei confronti della popolazione delle tre repubbliche baltiche tanto da volerne “proteggere” (altro eufemismo) i territori che considera propri ? … l’alleanza atlantica farà tutto quanto è in suo potere per proteggere i propri territori da ogni possibile azione ostile …
Ancora una volta abbiamo la conferma che nato ed europa sono due facce della stessa medaglia e che le "premurose" mire espansionistiche dell’alleanza atlantica derubano anche al Popolo Veneto e agli altri Popoli sottomessi dallo stato straniero occupante italiano, milioni di euro per favorire la loro politica imperialista.
Continuare a mantenere questo stato parassita italiano che occupa la nostra Patria e che usa i soldi che ci ruba per assecondare mire espansionistiche della Nato e di questa maledetta europa, significa essere complici dei crimini che vengono commessi in nome della pace e di un falso servizio di air policing.

N.B.:

Costo unitario di ogni aereo 62,9 milioni di Euro (quanti miliardi di euro per l'acquisto dei 96 aerei ???)
Sommario produzione prevista per ogni cliente.
Italia, Germania, Regno Unito e Spagna sono i produttori
Acquirente
Tranche 1
Tranche 2
Tranche 3A[13]
Totale
Regno Unito Regno Unito 53 67 40[14] 160
Germania Germania 33 79 31 143
Italia Italia 28 47 21 96
Spagna Spagna 19 34 20 73
Arabia Saudita Arabia Saudita 0 72 0 72
Austria Austria 15 0 0 15
TOTALE 148 299 112[13] 559

Dove sono dislocati questi velivoli con l'aeronautica militare italiana:

  • 4º Stormo/9º Gruppo – base di Grosseto
  • 4º Stormo/20º Gruppo (Operational Conversion Unit) – base di Grosseto
  • 36º Stormo/10º Gruppo – base di Gioia del Colle
  • 36º Stormo/12º Gruppo – base di Gioia del Colle
  • 37º Stormo/18º Gruppo – base di Trapani-Birgi
WSM
Venetia, 12 agosto 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

copertina aereonautica e difsa


 

“IL FATTO QUOTIDIANO” INTERVISTA IL MLNV

logo-headerAppena terminata un'intervista televisiva con due giornalisti de "IL FATTO QUOTIDIANO", arrivati fin quì in sede e che con molta disponibilità e correttezza hanno voluto comprendere bene le ragioni del MLNV e il percorso intrapreso.
Ad un certo punto, dopo i chiarimenti e la lettura della dichiarazione di sovranità personale e di nazionalità Veneta, è stato chiesto perché tanto accanimento contro il MLNV da parte dello stato italiano
… e la risposta è giunta naturale e spontanea
… probabilmente state facendo il percorso giusto
… e questo fa paura.
Credo abbia anche colpito molto il fatto che il MLNV non è un partito politico e che non ha bisogno di contrapporsi alla lega nord perché per noi è un soggetto partitico italiano nel quale non ci identifichiamo e che sicuramente non può parlare a nome del Popolo Veneto.
Qualcosa finalmente si muove anche nell'ambito mediatico e lo "sdoganamento" del MLNV sta avvenendo in modo propositivo.
Siamo l'alternativa al nulla rappresentato dal sistema italiano, al nulla rappresentato dai "venetisti" Patrioti a tempo determinato che si dimenticano di essere Veneti quando ci sono le appetibili careghe delle elezioni straniere italiane.
Siamo l'alternativa anche ai ciarlatani e inbonitori di turno che vantano riconoscimenti Onu inesistenti o un assuro e ridicolo primato di visibilità.
Non credete a questi gretti ometti la cui ignoranza giuridica e culturale sono pari solo al razzismo e alle irripetibili offese verbali partorite contro chi chiede loro chiarezza.
Abbiate ancora un pò di pazienza e presto ritroveremo l'agognata libertà.
WSM
Venetia 20 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 
 

UN GATTINO “AFFRANCA” L’ARMA.

 carabiniere2-126x150Ieri sera una pattuglia dei carabinieri italiani di stanza a Villorba mi cercava.
Ci risiamo, ho pensato … chissà cosa è successo o di cosa sarò accusato questa volta.
Niente di tutto questo, anzi … mi hanno cercato per la segnalazione di un passante che aveva notato un gattino appeso a testa in giù su una rete di delimitazione dell'area interrata del parco commerciale.
Rinviata la cena ci siamo portati sul posto e scesi nell'autorimessa, chiusa al pubblico, abbiamo trovato il micino aggrovigliato alla rete con una delle zampette.
Anche Rufus ha potuto salutare lo sfortunato micetto che in ufficio è stato poi dissetato e liberato completamente del groviglio di fili che stringevano ancora la zampetta.
Dopo aver riscosso la rituale dose di carezze dai militari Rufus ha salutato la bestiola che è stata accompagnata in caserma in attesa dell’arrivo del veterinario per le necessarie cure.
Che dire, un intervento in sordina di tutto rispetto, di grande sensibilità e che apre sicuramente le porte di questi militi alla futura Polizia Nazionale Veneta.
WSM
Venetia, 20 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
(sotto) Rufus non si smentisce …
anche il 21 luglio dell'anno scorso, Rufus ha rinvenuto nel medesimo luogo un micetto, (Pongo) probabilmente gettato dalla ringhiera sovrastante e che non riusciva ad uscire dal groviglio di rovi.
 
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GLI ARROGANTI PARASSITI ITALIANI NON SI SMENTISCONO

RISTORANTE DA MAURIZIO

Oggi ci siamo incontrati con Maurizio, il titolare dell'omonimo ristorante alle Grave di Papadopoli.
Un Veneto doc, che è stato capace di tener testa all’abituale insolente ignoranza, alla grettezza intellettuale e alla pochezza morale delle autorità d'occupazione straniere italiane.
Probabilmente questa pletora di sofisticati eccentrici parassiti stranieri italiani non si aspettavano la decisa presa di posizione del gestore, che ha tenuto testa alle pretese del prefetto Maria Augusta Marrosu ma anche del suo consorte, degli ufficiali e dei sottufficiali dell’arma dei carabinieri stranieri italiani e delle altre “autorità” italiane (compreso il presidente di provincia Muraro).
“LEI NON SA CHI SONO IO” … “IO LE FACCIO CHIUDERE IL LOCALE”.
imgresCon la solita fastidiosa flatulenza il borioso prefetto ha dato aria alla bocca dimenticando che arroganza e consapevolezza raramente vanno a braccetto.
Offese e minacce ad un Veneto, dunque!
Offese e minacce ad un Veneto che ha avuto il coraggio di ricordare a questi parassiti che nessuno a quel tavolo avrebbe mai pagato per gozzovigliare nel suo ristorante … (ad oggi nessuno sembra abbia mai pagato il conto).
Offese e minacce ad un Veneto per le quali nessuna autorità presente è intervenuta per far rispettare la legge anche all’illustre prefetto italiano.
Curiosa, inopportuna e illegale poi, la recente visita dei “nas” dei carabineri per un controllo al locale, (anche loro agiscono in difetto assoluto di giurisdizione ed è meglio ricordarglielo ogni tanto).
Mi ha rinfrancato trovare quest’uomo coraggioso più deciso di prima, tenace e desideroso di essere rispettato e non sottomesso.
Per ora non c’è verso, mettiamo tutto in conto … ma prima o poi questa teppaglia di parassiti italiani renderà conto alla Giustizia Veneta.
Ricordiamoci che la la sicurezza del potere si fonda sull’ insicurezza dei cittadini.
WSM
Venetia 18 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
MARROSU MARIA AUGUSTA è un prefetto di Fascia B, e guadagna esattamente 127.279,63 euro.
Sono i soldi che incassa dai contribuenti per fare l’agente di viaggio dell’invasione.
Invece di pensare ai VENETI, la Prefetta minaccia di denunciarli perché proteggono le loro famiglie dall’orda che lei vuole imporre nelle loro case.
La Prefetta, che se ne frega dei VENETI che si suicidano perché sfrattati, ha impiegato meno di 24 ore per trovare appartamenti a pakistani appena scaricati da un camion in autostrada, e ammobiliarli con televisori al plasma.
Nel pacchetto vacanza, anche pacchetti di sigarette sparsi sui tavoli delle case: un po’ come i cioccolatini negli hotel di lusso.
I Prefetti, così come tutte le autorità d'occupazione straniere italaine, sono nemici del Popolo Veneto perché complici del sistema.

IL PIANO KALERGI E IL GENOCIDIO VOLUTO DEI POPOLI EUROPEI

l'italia e le sue forze dell' (dis)ordine sono complici

non ci sono rifugiati e povera gente che scappa da guerre e carestie, ma giovani maschi, nutriti e ben messi.
Quando il numero sufficiente sarà raggiunto (ed è tempo ormai) si infiammerà il saccheggio e la depredazione, una vera e propria guerra senza quartiere, casa per casa.
Come mai questa gente riesce a raggiungere le nostre Terre Marciane e nonostante vengano intercettati poi riescono a fuggire al controllo delle forze dell’ordine straniere italiane ?
Come fanno a scappare ?
Riescono a dileguarsi perché è loro permesso, anzi vengono aiutati in questo e il sistema straniero italiano è COMPLICE di questo programma di aggressione anche contro il nostro Popolo.
È urgente che costituiamo le CERNIDE con i Gruppi Civili di Autodifesa in ogni Municipalità e con essi dare l’avvio alla costituzione della Polizia Nazionale Veneta con almeno una Brigata Federale per i controlli dei confini della nostra Patria.
Gli appartenenti alle forze dell’ordine straniere italiane prendano seriamente in considerazione la possibilità di chiedere di partecipare a questo programma sotto l’egida del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio … fra un po’ sarà tardi anche per loro.
WSM
Con onore e rispetto
Venetia, 17 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Kalergi, sconosciuto all'opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo.
"La novità del suo piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l'incapacità e l'instabilità, garantiscano la tolleranza e l'accettazione di quella "razza nobile".
Honsik, op.cit.

I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il "razzismo" è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori.

Il piano Kalergi:
il genocidio dei popoli europei
di Riccardo Percivaldi
L’immigrazione di massa è un fenomeno le cui cause sono tutt’oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda  multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile. Con questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si tratta di un fenomeno spontaneo. Ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente.
LA PANEUROPA
Pochi sanno che uno dei principali ideatori del processo d’integrazione europea fu anche colui che pianificò il genocidio programmato dei popoli europei. Si tratta di un oscuro personaggio di cui la massa ignora l’esistenza, ma che i potenti considerano come il padre fondatore dell’Unione Europea. Il suo nome è Richard Coudenhove Kalergi. Egli muovendosi dietro le quinte, lontano dai riflettori, riuscì ad attrarre nelle sue trame i più importanti capi di stato, che si fecero sostenitori e promotori del suo progetto di unificazione europea.[1]
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L’unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale.
Con l’ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d’arresto, e l’unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché all’appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B’nai B’rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.
L’ESSENZA DEL PIANO KALERGI
Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere.
«L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura  eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità. [2]
Ecco come Gerd Honsik descrive l’essenza del Piano Kalergi
Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinchè l’Europa sia dominabile dall‘elite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell‘elite.
Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa.
I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all’opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo.
La novità del suo piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l’incapacità e l’instabilità, garantiscano la tolleranza e l’accettazione di quella “razza nobile”. [3]
DA KALERGI AI NOSTRI GIORNI
Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea. La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della storia.
In suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy.
 
La Società Europea Coudenhove-Kalergi

 

 

 

 

 

 

 

 

ha assegnato alla Cancelliera Federale Angela Merkel il Premio europeo nel 2010

Il 16 novembre 2012 è stato conferito al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il premio europeo Coudenhove-Kalergi 2012 durante un convegno speciale svoltosi a Vienna per celebrare i novant’anni del movimento paneuropeo. Alla sue spalle compare il simbolo dell’unione paneuropea: una croce rossa che sovrasta il sole dorato, simbolo che era stato l’insegna dei Rosacroce.
L’incitamento al genocidio è anche alla base dei costanti inviti dell’ONU ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa natalità europea. Secondo un rapporto diffuso all’inizio del nuovo millennio, gennaio 2000, nel rapporto della “Population division” (Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite a New York, intitolato: “Migrazioni di ricambio: una soluzione per le popolazioni in declino e invecchiamento, l’Europa avrebbe bisogno entro il 2025 di 159 milioni di immigrati. Ci si chiede come sarebbe possibile fare stime così precise se l’immigrazione non fosse un piano studiato a tavolino. È certo infatti che la bassa natalità di per sé potrebbe essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle famiglie. È altrettanto evidente che non è attraverso l’apporto di un patrimonio genetico diverso che si protegge il patrimonio genetico europeo, ma che così facendo se ne accelera la scomparsa. L’unico scopo di queste misure è dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in un insieme di individui senza più alcuna coesione  etnica, storica e culturale. In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno costituito e costituiscono tutt’oggi il fondamento delle politiche ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso l‘immigrazione di massa. G. Brock Chisholm, ex direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità  (OMS), dimosta di avere imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma:
 «Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle  nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale» [4]
CONCLUSIONE
Se ci guardiamo attorno il piano Kalergi sembra essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una vera terzomondializzazione dell’Europa. L’assioma portante della “Nuova civiltà” sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo multiculturale, è l’adesione all’incrocio etnico forzato. Gli europei sono naufragati nel meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di razza mista: i “figli di Kalergi”. Sotto la duplice spinta della disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le proprie origini, a disconoscere la propria identità etnica.
I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il “razzismo” è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico.
 
Tratto da (CLICCA QUI)
 

IL MLNV NON SARA’ IN TRASMISSIONE A “CANALE ITALIA” IL 6 LUGLIO 2015.

indexIl MLNV non parteciperà.
Un sentito ringraziamento al conduttore delle rete televisiva Canale Italia Massimo Martire, ma il MLNV ha deciso di declinare l'invito alla partecipazione alla trasmissione del 6 luglio 2015.
Ad imporci il diniego è la combinata e fortuita compartecipazione alla trasmissione di BERTI Claudio presidente del Movimento per la  storia e l’identità italiana (MSSI) e dell’ex generale dei carabinieri Antonio PAPPALARDO per “Federcontribuenti”.
Il MLNV da tempo ha concluso la fase di rivendicazione del legittimo esercizio del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto (e non dei cittadini italiani) e non ritiene di alcuna utilità andare in trasmissione per ribadire e dibattere di esso … tale diritto non è in discussione.
È ormai tardi per soffermarci sui problemi che affliggono i cittadini, compreso il Popolo Veneto e tutti gli altri Popoli delle Nazioni soggiogate e oppresse dallo stato straniero occupante italiano … c’è bisogno di soluzioni concrete e la nostra soluzione si chiama AUTODETERMINAZIONE ma si dice BASTA ITALIA.
Riteniamo pertanto inutile e inopportuno associare in una trasmissione televisiva il MLNV e realtà che sono di fatto incompatibili con il nostro percorso.
Non ha senso parlare dei problemi dei cittadini se le nostre proposte per la loro soluzione ci impongono di uscire dal “sistema” che altri invece ritengono di poter cambiare.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 3 luglio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
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L’INTIMIDAZIONE MAFIOSA DELLO STATO STRANIERO ITALIANO

Oggetto: Comunicato
Si fa seguito all’atto di diffida al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali emesso dall’ufficio per l’amministrazione generale del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’interno italiano per intimarvi di adempiere con diligenza e senza ulteriore indugio all’ultimatum di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) notificato al governo italiano in data 13 dicembre 2010.
Vi abbiamo già ammoniti.
Vi abbiamo già diffidati.
Vi abbiamo già avvertiti.
Vi abbiamo già ordinato di ottemperarvi.
La vostra improponibile e illecita pretesa risarcitoria per i presunti danni all’immagine internazionale del vostro stato italiano assume i connotati di una vera e propria intimidazione mafiosa.
È improponibile perché si esige il risarcimento di un danno prima ancora di una sentenza di colpevolezza.
È illecita perché i vostri reiterati atti di forza contro questo MLNV e i suoi militanti tentano di negare al Popolo Veneto il legittimo esercizio del proprio diritto di autodeterminazione ed integrano veri e propri illeciti internazionali.
Come tale va presa in considerazione e respinta al mittente.
Premesso che il MLNV quale soggetto di diritto internazionale per sua natura non può essere soggetto né assoggettabile ad alcuna autorità e forza d’occupazione dello stato straniero italiano, quale giudice italiano potrà mai valutare obbiettivamente e con serenità di giudizio?
Considerato il suo difetto assoluto di giurisdizione e di competenza per materia e per territorio, quali garanzie di imparzialità e di terzietà potrà mai offrire un giudice italiano?
È questo MLNV pertanto che vi intima al risarcimento di tutti i danni passati, presenti e futuri come di seguito:
  1. danni patrimoniali e non patrimoniali a favore della Serenissima Repubblica Veneta, rivalutati mensilmente con un tasso non inferiore al 700% e per l’illecito prelievo fiscale come da denuncia di occupazione,  dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano in data 27 settembre 2010;
  2. danni patrimoniali e non patrimoniali causati con le inchieste poliziesco-giudiziarie farsa calunniose, condotte contro il MLNV e valutati in almeno un milione di euro al giorno a decorrere dall’inizio dell’illecita attività d’indagine e spionaggio;
  3. danni patrimoniali e non patrimoniali a favore di tutti i militanti del’MLNV e valutati in almeno un milione di euro al giorno a decorrere dall’inizio dell’illecita attività d’indagine e spionaggio condotte in danno di ogni singolo militante.
Tutti i crimini commessi dalle autorità inquirenti d’occupazione straniere italiane sono ben evidenziati nelle numerose segnalazioni inoltrate anche al governo italiano.
A conferma dell’inaffidabilità della giustizia italiana si rinvia alla denuncia del 6 dicembre 2012 inoltrata il giorno successivo al Segretario Generale ONU a New York, all’Assemblea Generale ONU, alla Corte Internazionale di Giustizia, alla corte costituzionale italiana e al comando generale arma dei carabinieri italiani.
WSM
Venetia, 1 luglio 2015
Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
e questo sarebbe il ministro dell'interno italiano
che chiede a noi i danni per il nocumento all'immagine internazionale dell'italia
perchè rivendichiamo il diiritto di autodeterminazione del Popolo Veneto
… ma va in mona, molton.  (tratto da qui)
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ecco la follia italiana:
FOLLIA ITALIANA
 

SQUOLA ITALIANA … NO, GRAZIE!

13 giugno 2015
Ecco  un'esempio di come anche i giovani reagiscono alla scuola imposta dal sistema italico.
 
Riccardo Da Col
adulazioneCi abituano alle ingiustizie e alle prese per il culo fin da quando siamo giovani, non so se ringraziarli o smerdarli e vergognarmi per loro.
"Siamo divisi come classe.. si, divisi in graziati e cazziati", mai sentito cosa più vera.
Vergognosi questi dipendenti statali definiti come (mediocri) insegnati a cui basta uno stipendio fisso e qualche atto di buonisimo per dimostrare che un altrettanto mediocre liceo dà promozioni meritocratiche a chi si impegna; certo, cosi sembra, stronzate: sei lecchino e piangi per la disperazione, sei promosso, tiri fuori coglioni, maturità e impegno nonostante le tue difficoltà, vieni cazziato.
Imparate a fare il vostro lavoro, e meditate quando dite "vi bocciamo per il vostro bene", perché promuovere qualcuno solo per dimostrarsi clementi davanti a delle lacrime o lecchinaggi non é di certo fare il bene di quegli studenti, che continueranno a proseguire i loro studi con enormi lacune e andranno avanti nella vita parandosi il culo dietro a bei faccini e presunte difficoltà, ma certo, potrebbero pur sempre diventare insegnanti mediocri e incompetenti come voi, ottima cosa.
Questa é la vera ignoranza italiana, non quella che ci illudete di evitare attraverso i vostri insegnamenti.
Non parlo solo a nome mio, anzi.
Formate gente competente, non paraculi.


VENETI A CASA PROPRIA

Ecco un grande esempio di civiltà e di dignità personale.
E ricordate che il Popolo Veneto esiste e si identifica come comunità di “Genti Venete” ovvero come pluralità di Persone sovrane del proprio corpo fisico, della propria sfera intellettuale e della propria sfera spirituale e Venete per diritto naturale, libere e sovrane sulle proprie terre d’origine.
I Veneti sono Persone accomunate dalla specificità della propria cultura, della propria storia, delle tradizioni e delle proprie origini etniche e come tali affermano la propria Nazione.
Il Popolo Veneto si identifica in quanto tale a prescindere da qualsiasi vincolo di patrimonio genetico attribuibile a specifici tratti razziali.
 
 
 
 

ELEZIONI STRANIERE ITALIANE 2015 – L’INGANNO DI INDIPENDENZA VENETA

L’INGANNO DELL’AVVOCATO MOROSINI DI “INDIPENDENZA VENETA”.
Cosa si arriva a dire per una poltrona in regione.
IV
1° INGANNO:
COSTRUIRE UN NUOVO STATO
Noi Veneti non abbiamo bisogno di ricostruire un nuovo stato ma di ripristinare il nostro che esiste da oltre mille e duecento anni ed è la SERENISSIMA REPUBBLICA VENETA, oggi occupata dallo stato straniero italiano.
La regione veneto è un ente amministrativo italiano ed è una sua invenzione.
I territori della regione veneto non sono che una minima parte di quelli che appartengono alle “Genti Venete” che nel loro insieme costituiscono il Popolo Veneto e che devono amministrarsi liberamente ognuno a casa propria e concorre alla pari in tutti i pubblici uffici della Nazione.
 
2° INGANNO:
UNO STATO LIBERO DAL DEBITO PUBBLICO
Ma di quale debito pubblico parla l’avvocato Morosini?
Il Popolo Veneto non ha alcun debito con nessuno, anzi l’italia deve restituire tutto il maltolto con l’imposizione illegale di tasse e balzelli … quindi la SERENISSIMA REPUBBLICA VENETA non ha alcunché da spartire con il malaffare italiano e l’incapacità politica di amministrare il bene pubblico.
La nostra Patria non ha alcun dovere neppure nei confronti dell’attuale europa.
 
3° INGANNO:
PERCHE’ L’INDIPENDENZA SI PUO’ FARE
L’avvocato Morosini (in questo caso dimostra propria di essere un avvocato italiano) cita la Carta delle Nazioni Unite (artt. 1 e 55) e alcune leggi italiane (che non ci riguardano) riferendosi all’autodeterminazione.
Impropriamente parla di autodeterminazione perché contraddicendosi afferma che l’autodeterminazione è un DIRITTO previsto per legge ma che bisogna che i cittadini votino a maggioranza un referendum con monitoraggio internazionale.
Questa è una menzogna spudorata perché nel diritto internazionale non si parla affatto della necessità di indire un referendum.
Ancora una volta si vuol fare credere che per rivendicare un diritto previsto per legge si debba chiedere di fare una consultazione popolare … ma se è già un diritto previsto per legge perché i cittadini devono votare per tale diritto?
Di quali cittadini parla il caro avvocato italiano Morosini ???
Dei cittadini italiani e stranieri residenti nella regione veneto ???
O si riferisce ai soli cittadini del Popolo Veneto ???
Perché l’avvocato italiano Morosini non precisa quello che cita il diritto internazionale: solo un Movimento di Liberazione Nazionale (e non un partito politico) può rivendicare il diritto di autodeterminazione in nome di un intero Popolo.
Perché l’avvocato Morosini tace sulle condizioni previste dal diritto internazionale affinché un Movimento di Liberazione possa rivendicare il diritto di autodeterminazione, ovvero:
  1. l’occupazione dei territori della propria Patria da parte di uno stato straniero;
  2. lo stato straniero occupante applica una politica razzista nei confronti del Popolo occupato;
  3. lo stato straniero occupante applica una politica colonialista nei confronti del Popolo occupato.
L’italia, compresa la regione veneto di cui l’avvocato Morosini aspira a diventare il presidente, integra tutte e tre queste caratteristiche.
 
4° INGANNO:
VERI RAPPRESENTANTI VENETI IN EUROPA
Come si può pretendere di parlare di indipendenza e costituire uno stato libero se già viene imposto ai Veneti di stare in questa europa composta da stati creati da guerre e da interessi oligarchici.
Di quale europa parla l’avvocato Morosini, visto che questa europa soffoca la sovranità nazionale e originaria di Popoli liberi e impone la sudditanza monetaria?
 
5° INGANNO:
PENSIONE AGLI ANZIANI
Bisogna uscire dal sistema imposto dall’italia.
La pensione non può essere garantita dall’imposizione di tasse e da un elevato costo del lavoro, insistere con questo sistema significa rubare oggi a chi lavora per dare le briciole a chi ha già dato.
 
Siamo stufi di questi falsi patrioti che ancora ingannano il Popolo Veneto.
Il MLNV evita i facili “galleggiamenti politici”, sfida e contesta le ambizioni partitocratiche dei falsi indipendentisti che con pretestuoso trasformismo si candidano in competizioni elettorali straniere italiane.
Il MLNV detesta e rifiuta ogni deriva violenta che violi il rispetto dei diritti umani, civili e politici delle persone ed evita e non vuole avere a che fare con quanti arrogantemente si ergono quali unici eredi della Serenissima Patria, quanti esigono e pretendono che gli si riconosca un’inesistente ed egemonico primato di supremazia.
Il MLNV non ha tempo per competere o emulare altri indipendentisti perché è talmente singolare e mirato il proprio percorso che non può neppure permettersi il lusso di rincorrere quella visibilità mediatica che altri sembrano agognare.
Il MLNV disprezza e ripudia gli impostori, i saltimbanchi e gli imbonitori di turno che in malafede danno false speranze e ingannano il Popolo Veneto con illusionistici percorsi indipendentisti.
Non credete a nessun partito politico, a nessun poltiicante che si candida a elezioni straniere italiane …
NOI VENETI NON SIAMO MAI DIVENTATI ITALIANI,
NON CEDERE ALL'INGANNO
E NON ANDARE A VOTARE.
 
WSM
Venetia, 22 maggio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisotrio
 
BASTA ITALIA 0
 
 

GUARDIA DI FINANZA ISCRITTA A RUOLO GIUDIZIARIO IN FRIULI

Il 17 aprile 2015 un brigadierindexe e due appuntati scelti della guardia di finanza straniera italiana della compagnia di Gorizia, sono stati segnalati alla Divisione Federale Investigativa del Provveditorato Generale di Polizia Giudiziaria del Dipartimento di Giustizia per aver eseguito l'ennesimo vessatorio controllo della durata di oltre sette ore presso una sala giochi di quel Distretto Municipale.
AI tre militari italiani, iscritti a ruolo giudiziario vengono attribuite responsabilità in ordine alle seguenti violazioni:
  1. reiterate violazioni dell’Ultimatum del MLNV;
  2. illeciti internazionali, quali reiterati atti di forza e di aggressione contro Cittadini del Popolo Veneto mediante strumentali, razzisti, pretestuosi e persecutori controlli di polizia della forza armata militare straniera italiana;
  3. illeciti a sfondo razzista, persecutorio e discriminatorio posti in essere con premeditazione e con dolo specifico contro Cittadini del Popolo Veneto, mediante pretestuosi e vessatori controlli di polizia della forza armata militare straniera italiana anche in palese violazione delle stesse norme di legge italiane, tra i quali: violenza privata aggravata, violazioni di domicilio, di luoghi privati e aperti al pubblico con armi da guerra, illegali ispezioni locali presso la sede dell’attività lavorativa, sequestri illegali di apparecchi elettronici da gioco, reiterate attività di controllo persecutorie, vessatorie e pretestuose ai danni dei Cittadini del Popolo Veneto parti offese, violenze morali e psicologiche sui Cittadini del Popolo Veneto parti offese sottoposti illegalmente a controlli di polizia eseguiti dalla forza armata militare straniera italiana, reiterate falsità ideologiche in atti, omissioni di denuncia da parte di chiunque legalmente obbligato dei crimini commessi dagli stessi inquirenti italiani, abusi d’ufficio, associazione per delinquere finalizzata a commettere i predetti crimini a sfondo razziale e contro i Cittadini del Popolo Veneto parti offese, tutti gli altri crimini ravvisabili de plano nelle razziste, calunniose e persecutorie attività di controllo poliziesche straniere italiane;
  4. violazioni dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei Cittadini del Popolo Veneto parti offese, in totale ed evidente spregio alle stesse norme del "Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici" adottato e aperto alla firma a New York il 19 dicembre 1966, e ratificato dallo stato straniero italiano con legge n. 881/77, ed in evidente spregio alle stesse norme della Costituzione italiana.
  5. atti di forza e di aggressione dello stato straniero italiano a mezzo di suoi militari contro la sovranità del Popolo Veneto, contro la sovranità personale di persone di Nazionalità Veneta e contro l’integrità territoriale della Nazione Veneta, con l’aggravante derivante dalla condizione illegale di occupazione e di colonizzazione della Nazione Veneta.
Ai militari vengono inoltre contestate le seguenti circostanze aggravanti:
– l’aver agito in difetto assoluto di giurisdizione nel Territorio della Repubblica Veneta;
– l’aver agito in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
– l’aver commesso i suddetti crimini con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti la propria pubblica funzione.
E' seguita l'intimazione alle “autorità” di occupazione straniere italiane di chiudere con effetto immediato tutti i procedimenti instaurati e di restituire con sollecitudine ed immediatezza tutti gli effetti e i beni illegalmente sequestrati, nel corso delle relative illegali, illecite attività di controllo poliziesco-militare.
Per i suesposti motivi, non appena ripristinata la Sovranità del Popolo Veneto sui Territori della Repubblica di Venezia, gli indagati verranno assicurati alla Giustizia Veneta affinché ne rispondano in sede civile e penale nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso.
Si rammenta che in sede civile gli autori responsabili dei suddetti atti criminosi risponderanno di tutti i danni cagionati ai Cittadini del Popolo Veneto parti offese con tutti i loro beni presenti e futuri, fino alla settima generazione.
"A buon intenditor, poche parole" ovvero "intelligenti pauca", (letteralmente "a chi capisce basta poco").
Prima o poi si dovrà rendere conto degli illeciti commessi e la Giustizia Veneta, non sarà certo quello italiana.
Co onor e rispeto
WSM
Venetia, 18 maggio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 

SIETE ARMATI

 

 

MALEDETTI IPROCRITI.

Ecco che in prossimità delle elezioni regionali straniere italiane anche i politicanti venetisti gettano la maschera … e lo fanno senza alcun ritegno.
Usano la bandiera del Popolo Veneto, della Nazione Veneta per sponsorizzare le loro agognate poltrone in ambito italiano.
Vipere e sciacalli, veri e propri avvoltoi della peggior politica italiana, sepolcri imbiancati, falsi profeti che usano a loro tornaconto il serissimo bisogno d'indipendenza del Popolo Veneto.
Potremo scrivere poemi interi su questi volta gabbana e politicanti venduti all'italia … ma è meglio non perdere tempo e rischiare di dare loro la visibilità che neppure meritano.
NON ANDATE A VOTARE.
Con onore e rispetto
WSM
Venetia, 14 maggio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
ZAIA E GUIOTTO CHE VEROGNA
 

“SUICIDI DI STATO” … INCONTRO CON RITA ZANIBONI.

Ieri sera presso la sede della ditta LAGO in via dell'Artigianato II° n. 21 a Villa del Conte (Pd) alcuni membri del direttivo del MLNV hanno partecipato ad una conferenza tenuta da Rita Zaniboni concernente un drammatico ma attualissimo tema quello sull'eccidio del Popolo Veneto (e non solo), ovvero i “suicidi di stato”.
Con garbata fermezza e premurosa sensibilità umana questa donna ha illuminato con la sua determinazione la tragicità del problema, spesso e dolosamente occultata dalle responsabilità politiche del sistema italia.
Tutti hanno convenuto che è necessario creare una rete di solidarietà per aiutare chi vive questa drammatica situazione non dimenticando che proprio in momenti come questi, la fragilità umana, la dignità personale  e lo scoramento spesso acuiscono il senso di abbandono e di isolamento e l’incapacità per molti di chiedere aiuto.
Il MLNV è intervenuto con decisione soprattutto nel denunciare il “sistema italia” e le sue dirette responsabilità per la crisi economica palesando anche la scandalosa pretesa dello stato italiano di monopolizzare anche la solidarietà che da sempre contraddistingue pure il Popolo Veneto.
Per riuscire ad essere realisticamente risolutivi è necessario recuperare la legalità sui nostri territori e quindi le nostre più sane e cristiane tradizioni.
Oggi la società vive una programmata e voluta crisi che non è solo economica ma anche di legami e relazioni.
Lo stabile e tradizionale sistema di valori è stato minato di proposito con finalizzate e insidiose dinamiche di suggestione sociale che vogliono imporre mutamenti e stili di vita che non ci appartengono.
Semplicità e meno burocrazia, vera solidarietà umana che travalica i muri degli alveari in cui ci vogliono far vivere senza conoscerci.
La tradizionale società patriarcale, scandita da regole alle quali tutti si conformavano e da una rigida e autoritaria morale costituisce comunque il nostro “patrimonio genetico” e non può essere cancellato e ignorato, come oggi si tenta di fare.
Siamo il frutto di ciò che i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri avi sono stati in passato, con i loro errori, sacrifici, eroiche, epiche e ordinarie scelte di vita.
Noi dobbiamo aspirare ad una società libera e dobbiamo ripartire dai valori che creano ed onorano i nostri legami e le nostre relazioni e la via tracciata dalle tradizioni, dalla storia, dalla cultura del nostro Popolo sono una fonte di ricchezza e questo da molto fastidio a chi non vuole un Popolo risvegliato e cosciente.
Unica nota dolente la sconcertante pretesa di qualcuno di servirsi di quell’incontro per chiedere cospicue donazioni in favore di una sua attività.
Un grazie anche a Rosanna che ha organizzato e consentito quest'incontro.
Grazie, Rita.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia 12 maggio 2015
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
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