ATTUALITA

HOFER: “VORREI L’AUSTRIA NEL GRUPPO DI VISEGRAD”

1461512203-ansa-20160424172526-18732256Hofer: “Vorrei l’Austria nel gruppo di Visegrad”.
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Norbert Hofer, candidato del Partito della Libertà (FPO) all’elezione presidenziale   austriaca del  4 dicembre,  non  lo nasconde: “Penso che sarebbe  vantaggioso per il nostro paese entrare a far parte del Gruppo di Visegrad”.
Il Gruppo di Visegrad comprende Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria.  Giusto lunedì scorso i  ministri degli Interni dei quattro paesi,  usciti  da una loro riunione, hanno  ancora una volta  unanimemente rigettato  la politica immigrazionista di Bruxelles, e  specificamente   il sistema obbligatorio di quote.  Si ricordi che  la UE ha  minacciato sanzioni e multe ai paesi che non accettano di reinstallare i rifugiati nel loro territorio; secondo  le intenzioni punitive  eurocratiche, i paesi potrebbero evitare di dover accogliere   la loro quota di rifugiati  per un solo anno, pagando un’ammenda di  250 mila euro per  rifugiato.  Si capisce dunque come alla riunione del Gruppo, oltre i quattro, abbiano partecipato delegazioni di Austria, Bulgaria, Croazia, Slovenia –  e anche Belgio.  I diktat di Bruxelles  sull’immigrazione  hanno fra l’altro questo risultato:   regalare al  “Visegrad”  una forza d’attrazione politica  accresciuta, fino a farne tendenzialmente un blocco  mitteleuropeo  con una chiara autonomia ed identità.
AUSTRIA - BANDIERAOvviamente l’entrata dell’Austria sarebbe un aumento decisivo della forza politica del  Gruppo.  Si può indovinare che  ci tenga particolarmente Orban  (Vienna bilancerebbe l’anti-putinismo di Varsavia?); non a caso è stato spedito ad intervistare Hofer il  giornalista  magiaro   Ferencz Almansy del Visegrapost.com –  già, perché il gruppo si è dotato di un suo mezzo mediatico essenzialmente diretto ad altri europei  (è anche in inglese e francese) e dall’anno   prossimo, anche una propria radio : strumenti di influenza  politica, sia detto fra parentesi, di cui l’Italia non sa dotarsi.
La risposta di Hofer è entusiasta; evidentemente  ha ben chiaro che se vince le elezioni, il FPO deve aspettarsi  l’isolamento e   l’ostracismo malmostoso dei “grandi”  governi europei che lo hanno bollato di xenofobo,   populista, di estrema destra e via insultando, all’uso del politicamente corretto Mogherini Style;  non avrà molti altri amici se non i quattro di Visegrad. Quindi, dice al giornalista ungherese: “Penso che un gruppo di Visegrad rinforzato possa condurre delle riforme urgenti all’interno della UE. Già oggi, i  paesi del V4 costituiscono un gruppo correttivo intra-europeo, soprattutto nel contesto della crisi dei rifugiati.  Sia geograficamente sia storicamente,  l’Austria sarebbe in ottima posizione per  cooperare col Gruppo di Visegrad”.
Poi aggiunge prudentemente (Hofer è estremamente prudente nell’intervista – forse memore di quel che è successo al fondatore del FPO, Haider?) : “Ma per unirsi al Gruppo, è necessaria una decisione del Parlamento austriaco; il presidente federale non può prendere questa decisione da solo”.
Ma è chiaro che, se diventa presidente, punta  quello. “In seno alla UE ci sono i grandi attori, Germania, Francia, o i paesi del Benelux. L’Austria è generalmente sola con la sua voce, ma potrebbe rinforzare la sua posizione divenendo membro di una ‘Unione in seno all’Unione Europea”.
Ad una domanda precisa sulla “neutralità militare” di Vienna (che non fa parte della NATO), e se l’Austria entrando nel gruppo di  Visegrad cambierebbe posizione, Hofer risponde:
“No, la neutralità è una grande carta,  e significa molto per gli austriaci. In passato l’Austria è stata sempre un mediatore e un artigiano della pace sul suo territorio neutro.   Da presidente federale vorrei continuare questa tradizione –  per esempio per dare un nuovo impulso ai negoziati di pace in Siria o agire come stato-chiave tra l’America e la Russia e contribuire  ad alleviare le tensioni.vpost_ban Per questi motivi non sono favorevole all’abbandono della nostra neutralità”.
Infine: “Le sanzioni ignominiose contro la Russia, che non hanno portato alcun cambiamento politico, ma hanno inflitto enormi danni economici, specie per l’Austria, sono contro gli interessi dell’Europa centrale.  Di conseguenza,  una collaborazione più stretta  tra gli stati dell’Europa centrale  è non solo auspicabile, ma può anche dare risultati favorevoli.   L’obbiettivo deve essere di porre fine alle sanzioni contro la Russia”.
Estremista è la UE
Austria-estrema-destra-620x264E questo sarebbe l’uomo che i media imbeccati bollano come “estremista  di destra, xenofobo” eccetera.
La parte di estremista l’ha  assunta invece il parlamento europeo che il 23 novembre ha votato per censurare  il notiziario televisivo Russia Today(tanto più vivace e puntuale di  CNN, e non parliamo di ARTE),  l’agenzia Sputnik, l’agenzia federale russa « Rossotroudnitchestvo », accusando Mosca di  “influenzare gli europei” con la “propaganda pro-russa” (da cui ci vogliono difendere)  e  – in un accesso di  frenetica psicosi del complotto – accusando Putin di pagare i partiti anti-europeisti.   La mozione è stata promossa dalla Commissione, specificamente dagli uffici della Mogherini,  fanaticamente allarmata  dalle notizie veritiere di Russia Today;  il voto prelude alla censura dei  media russi – una censura, si prega ricordare, che non fu instaurata nemmeno  contro la Pravda e la TASS in epoca sovietica. Naturalmente, questo segnala, come ha detto Putin “un degrado della democrazia politica nella UE”  da parte di gente “che dà lezioni di democrazia”;  la forsennata Mogherini – ovviamente con  l’appoggio di Juncker, Merkel, Hollande – sta, con la sua azione, precipitando la polarizzazione di una ‘Unione’  che, essendo stata ingigantita, ora comprende  nazioni di interessi troppo divergenti.  Il potenziamento  del Gruppo di Visegrad  con la possibile entrata dell’Austria – in funzione di autodifesa dai diktat europeisti – non va sottovalutato.  Vienna ha in quell’area  un peso storico e geostrategico  superiore alla sue  dimensioni demografiche, essendo alcune di quelle nazioni state sotto l’antica corona absburgica – anche se Hofer, modesto (e prudente)  nega ogni  nostalgia  in questo  senso. In ogni caso, la partecipazione alle riunioni di Visegrad di stati come Croazia e Slovenia,  bisognose di  protezione dalla UE,  è significativa.
Mogherini e complici  si ostinano a proseguire le direttive di Obama – ostilità alla Russia –  che sono in rapido smantellamento.   A metà novembre si è saputo che FBI e CIA hanno “richiamato con urgenza i loro agenti”  dal Kiev. Agenti, beninteso, di cui hanno sempre  negato la presenza. Ma l’FBI aveva i suoi uffici addirittura nella sede della Procura generale del regime, e la Cia nella sede del SBU, l’intelligence ucraina.  I funzionari americani sono stati velocemente spostati in Romania e nella repubblica ceca.
Il  fatto è stato rivelato da un ex deputato della Verkovna Rada, Igor Markov, durante   un dibattito televisivo  in Russia.  “Restano solo gli analisti, tutti gli operativi sono partiti”, ha detto Markov. Per lui è un segnale che Washington sta “furtivamente lasciando l’Ucraina”.    E’ da notare che le due agenzie non abbiano aspettato le direttive del presidente Trump, non ancora  insediato; hanno smobilitato  la costruzione artificiale della Nuland, promotrice del colpo di stato  per la secessione dell’Ucraina dalla Russia ancor prima; altra dimostrazione della artificialità e forzosità del “piano Nuland”, come delle altre politiche estere di Obama.    La giunta di Kiev viene mantenuta da  iniezioni continue del Fondo Monetario  –   miliardi  versati  nel quadro di un programma  quadriennale di 17,5 miliardi di dollari per sostenere l’economia ucraina – una generosità mai  vista da parte del FMI – me che spariscono nelle tasche della  classe del potere ;  il ‘governo’  è   rimpolpato  da ministri    che sono cittadini americani, e  tuttavia  sta sprofondando nel disordine e nella corruzione.  Il ‘governo’ di Kiev è sotto attacco da parte dei gruppi neonazi Azov e Pravi Sektor,  che hanno celebrato  il terzo anniversario di Maidan con una manifestazione conclusasi con violenti scontri con la polizia; lo SBU (i servizi) hanno rapito due soldati russi  al confine con la Crimea, nell’evidente ennesimo tentativo – ormai frusto – di  provocare una reazione inconsulta di Mosca. Il regime sta perdendo la protezione Usa, e  può ‘impazzire’.   L’America  lascia a noi europei il mantenimento di questo insostenibile grumo di caos fatto dal loro  Dipartimento di Stato.  Fra poco, l’Austria  entra nel gruppo di Visegrad e la musica cambierà ancora  più decisamente.  La politica di Bruxelles sembra ogni giorno più  idiota, immotivata  e   eh sì – più “estremista”.
 
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GLI USA SONO IN AGONIA E TRUMP E’ IL MEDICO

NOVEMBRE 13, 20162016-09-16t171446z_928589463_s1beubqzogab_rtrmadp_3_usa-election-trump-kqrb-835x437ilsole24ore-web
Valentin Katasonov, Neyromir TV, 12 novembre 2016 – Fort Russ
 
L’accesa discussione sui media è un diversivo, concentrata su questioni marginali che fanno appello alle emozioni, mentre problemi assai più gravi vengono nascosti, spiega il Professor Valentin P.
Katasonov, associato all’Accademia delle Scienze economico-commerciali della Russia.VK: Trump conosce la situazione.
Non mi aspettavo che fosse così aperto nel rivelarne i mali, rivela molti segreti.
Questo è un bene per gli USA, affrontare la diagnosi piuttosto che nasconderla al paziente.
Come sapete i tassi d’interesse nei Paesi del miliardo d’oro sono negativi.
L’anno scorso quando i tassi d’interesse crebbero leggermente, causarono gravi conseguenze.
Christine Lagarde chiese di fermarsi o sarebbe andata in bancarotta l’economia globale.
Non alzarono i tassi d’interesse come previsto.
Non nel primo o nel secondo trimestre.
Sono in una situazione molto difficile.
Trump ha detto che se i tassi d’interesse sono si alzano, gli USA andranno in default, perché la maggior parte del budget finirà per pagare gli interessi.
Trump probabilmente vuole salvare il capitalismo, ma il capitalismo senza tassi d’interesse è una sciocchezza.
Trump è un difensore del capitalismo.
Intervistatore: Che fa Hillary Clinton?
VK: Non lo dice, si concentra su certi soggetti marginali, come diritti delle minoranze e cambiamento climatico.
Sappiamo che sono stupidaggini.
Intervistatore: Ma il cambiamento climatico è reale?
VK: Me ne occupai nell’ambito della Banca Mondiale e conosco i loro piani.
Anche se si potesse fare qualcosa, vi posso assicurare che a loro non importa per nulla.
Intervistatore: E il rublo?
VK: Dipende da quando tale apocalisse accadrà.
La caduta del rublo è parte del piano d’occupazione.
Solo Dio sa quando tale apocalisse accadrà, potrebbe essere la prossima settimana, tra pochi mesi, tra qualche anno di sicuro perché tutte le risorse si esauriscono.
Trump lo sa benissimo e vuole salvare il capitalismo e gli USA, perciò vuole negoziare con i creditori e ristrutturare il debito statunitense.
In realtà gli USA lavorano su nuove tecnologie che non richiedono alcun negoziato, pensiamo all’Iran.
Come sapete all’inizio nel 2016 Zio Sam disse che finalmente toglieva le sanzioni e sbloccava le attività estere dell’Iran.
Vi sono molte condizioni, alcune sottovalutate.
L’Iran non è contento degli USA che si prendono 2 miliardi di dollari per coprire le perdite per gli attentati in Libano nel 1983.
Ho visto alcuni documenti, l’Iran non aveva nulla a che farci, ma lo zio Sam lo ritiene colpevole, come per l’11 settembre.
Ma si scopre che il colpevole era l’Arabia Saudita.
Intervistatore: Ma l’Arabia Saudita ha minacciato di vendere i titoli del Tesoro ed è stato escluso dai colpevoli?
VK: Glieli lascerebbero vendere?
Il tesoro sono i depositi, è un sistema a doppia chiave, l’Arabia Saudita ha una chiave e lo Zio Sam l’altra.
Intervistatore: Perché la Russia acquista tali titoli, mentre c’è la crisi?
Abbiamo fatto cenno a un prelievo, ma se non sviluppiamo le nostre industria e scienza, nulla ci aiuterà?
VK: Alcuni della nostra élite hanno una base negli Stati Uniti, ‘inaffondabile’.
Sappiamo che certuni si sono già piazzati lì, come il primo viceministro delle Finanze.
Alcuni sono più vicini, come l’ex-ministro dell’Agricoltura in Francia.
E’ più facile contare quelli che non se ne sono andati.
Ciò dimostra che abbiamo a che fare con un’amministrazione coloniale che riceve garanzie sulla cittadinanza negli Stati Uniti, Francia e Regno Unito.
Intervistatore: Le loro politiche portano al collasso totale, cosa succede se i potenti non sono conenti?
VK: Non sopravvalutate i potenti, agiscono da parassiti che continuano a mangiare senza pensare che il cibo finirà e che si potrebbe anche morire.
Non vedono oltre il loro naso.
Parlando dell’Iran, secondo l’Iran avrebbe riserve in valuta estera per 130 miliardi di dollari; secondo gli USA sono 100 miliardi, metà in oro e valute della Banca centrale dell’Iran o fondo sovrano dell’Iran.
Credo che si mangeranno questi 130 miliardi molto velocemente, perché dopo i 2 miliardi di dollari gli Stati Uniti annunciano di pretenderne 11,5 miliardi per l’11 settembre.
L’appetito vien mangiando.
Il parlamento iraniano ha discusso un progetto di legge per consentire d’iniziare una causa per danni all’Iran contro gli USA.
Un gruppo di lavoro li cataloga per stimarli.
Oggi il mondo entra nel gioco del risarcimento, si tratta della commercializzazione delle relazioni internazionali e della monetizzazione della storia.
Ciò è molto importante per la Federazione Russa.
I Paesi baltici continuano a lavorare su tali richieste, in particolare la Lettonia.
L’Ucraina è un po’ diversa.
Mentre i baltici si riferiscono all’occupazione sovietica, l’Ucraina parla della Crimea.
La monetizzazione delle perdite derivanti dagli eventi nel Donbas, e così via.
Dico solo che dovremmo essere un passo avanti, dobbiamo preparare le contromisure.
 
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Non fatevi ingannare dall’agenda dei media, andate più a fondo e pensate con la vostra testa! – KK
 
Tratto da (CLICCA QUI)
 

CHI E’ IL VERO PAGLIACCIO?

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Questo "signore" è il vice questore di Avellino Elio Iannuzzi.
Oltre ad aver malmenato un inviato di Striscia ha pensato bene di dargli del "mongoloide" proprio mentre lo costringeva ad entrare nella macchina della polizia.
Per le ferite dell'inviato credo sia un chiaro esempio di epilessia, se le sarà fatte da solo.
Per le parole del vice questore, sentite nitidamente nel servizio, mi auguro che venga rimosso immediatamente dal proprio incarico.
Si mobiliti l'Associazione Italiana Persone Down. Mio fratello è Down e mi rifiuto di pensare che soldi pubblici vengano investiti nello stipendio di questo tizio dal lessico trogloditico.
Punto.

OSSEZIA DEL SUD E LE RAGIONI DEL SUO POPOLO

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Si e’ da poco conclusa a Roma la visitia del Ministro della cultura dell’Ossezia del Sud, Ostaeva Madina Archipovna.
In esclusiva, Pandora TV l’ha intervistata, riportando all’attenzione del pubblico italiano una vicenda che esplose nella crisi politico-militare del 2008 tra Russia e Georgia e che oggi torna al centro dell’attenzione geopolitica per via dell’oramai imminente adesione di Tblisi alla NATO.
Ascoltiamo insieme dunque le ragioni di un popolo, quello ossetino, riportate da un suo rappresentante ufficiale, che ci ricorda come la pulizia etnica potesse verificarsi a pochi chilometri dai confini Europei, e di come la Russia l’abbia impedita tempestivamente.
 

 

IN DONETSK UCCISO IN UN ATTENTATO ARSENIJ PAVLOV COMANDANTE DELLA BRIGATA “SPARTA”

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Al cessate il fuoco unilaterale proclamato un mese fa dalle milizie della Novorossija, Petro Porošenko risponde con l'intensificazione dei bombardamenti e la continuazione della guerra.
Alle ripetute e sonore sconfitte sul campo collezionate nei due anni e mezzo di aggressione al Donbass, Kiev risponde con gli attentati terroristici.
Ieri sera, intorno alle 9 ora italiana, è stato assassinato a Donetsk Arsenij Pavlov, 'Motorola', comandante della Brigata “Sparta” e uno dei combattenti più coraggiosi e più leggendari delle milizie della DNR.
Una bomba comandata a distanza è stata fatta esplodere nell'ascensore in cui si trovava Pavlov, nel condominio in cui viveva con la famiglia nella capitale della DNR; altre persone sono rimaste ferite.
A Donetsk sono state immediatamente rinforzate le misure antiterroristiche.
Il leader della DNR Aleksandr Zakharčenko, definendo Pavlov “mio amico stretto”, ha apertamente accusato Kiev dell'omicidio e della rottura del cessate il fuoco.
“Per noi” ha detto Zakharčenko, questa morte non è la solita sfida, ma è una sfida a tutta la Repubblica” e ha annunciato una degna risposta ai mandanti e agli organizzatori dell'atto terroristico.
Con l'assassinio di Pavlov, ha detto ancora Zakharčenko: "Porošenko ha rotto la tregua.
Ora aspettate.
Abbiamo più che sopportato; hanno promesso abbastanza.
Basta”.
Nel giugno scorso un tentativo di attentato era già stato compiuto contro 'Motorola', all'ospedale di Donetsk, in cui il comandante era ricoverato per una ferita al fronte.
In agosto, un attentato era stato realizzato contro il leader della LNR,Igor Plotnitskij, senza gravi conseguenze e nella primavera precedente era stato ucciso il comandante della Brigata “Prizrak”, Aleksej Mozgovoj.
Insieme a lui erano rimaste uccise altre sei persone e in quell'occasione, oltre che di un attentato organizzato dai servizi segreti ucraini, si era parlato anche di un possibile contrasto di Mozgovoj con la direzione della Repubblica, per le sue posizioni coerentemente antifasciste e comuniste.
Da parte di Kiev, dopo che i canali ufficiali hanno confermato la morte di 'Motorola', il consigliere del Ministro degli interni, Zorjan Škirjak, ha accusato dell'omicidio i servizi segreti russi.
“Il terrorista 'Motorola' è stato eliminato a Donetsk!” ha scritto Škirjak su feisbuc; “in maniera professionale hanno “spazzato via” un altro “prodotto della Novorossija” creato dal Cremlino.
Secondo lo sviluppo logico degli avvenimenti, i prossimi da liquidare sulla lista del FSB sono “Givi” (Mikhail Tolstykh, comandante del battaglione “Somalia”) e Aleksandr Khodakovskij (esponente politico-militare della DNR) e dopo di loro gli stessi Zakharčenko e Plotnitskij”.
Già ieri sera, il consigliere del capo dei Servizi di sicurezza ucraini, Jurij Tandit, aveva invece di fatto rivendicato a Kiev l'omicidio, dichiarando al canale tv “112” di poter “confermare la notizia sull'uccisione di Arsenij Pavlov.
L'uomo che ha commesso delitti contro l'integrità dell'Ucraina e che era da noi ricercato, è stato ucciso oggi in casa sua”.
I leader di DNR e LNR avevano ancora di recente ammonito di doversi attendere il passaggio di Kiev alle azioni terroristiche, vista l'incapacità delle forze ucraine di avere la meglio sul campo di battaglia e lo stesso comandante 'Motorola', a proposito dei bombardamenti terroristici ucraini contro i quartieri delle città del Donbass, aveva dichiarato “gli ukri non sono in grado di vincere in guerra.
Possono solo uccidere le persone disarmate”.
Fabrizio Poggi
Tratto da (CLICCA QUI)
Ecco il messaggio di cordoglio inviato al Sig. Presidente della Repubblica Popolare di Donetck:
Mr. President, we would like to express our distress at the tragic death of Arsen Sergeyevich Pavlov, killed in a terrorist attack.
With honor and respect.
WSM
Venetia, 21 ottobre 2016
IL PRESIDENTE del MLNV-GVP
Sergio Bortotto

Signor Presidente, vorremmo esprimere il nostro dolore per la tragica morte di Arsen Sergeyevich Pavlov, ucciso in un attacco terroristico.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 21 ottobre 2016
IL PRESIDENTE del MLNV-GVP
Sergio Bortotto

I BAMBINI DEL DOMBASS

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Le finalità e gli obbiettivi della visita del leader del movimento Antiguerra, Victoriya Shilova
Dal 14 aprile del 2014 nel Donbass divampa il fuoco della guerra civile.
Durante questo periodo secondo i dati dei mezzi informativi tedeschi sono deceduti 50 000 persone tra cui sono 10.000 dei civili, le centinaia dei bambini e adolescenti.
In tutto questo tempo il movimento "Antiguerra" ha lottato attivamente per porre fine alla guerra e,contemporaneamente, aiuta i civili e sopratutto ai bambini.
E molto importante che il pubblico europeo inizi a rendersi conto che nel conflitto nel Donbass il primo colpevole e' il governo di Kiev, che ha mandato l'esercito contro la popolazione civile.
Viktoria Shilova, come leader del movimento contro la guerra "Antivoina", sta combattendo da quasi due anni per il ripristino della pace nel tormentato Donbass; la sua organizzazione è impegnata nelle attività umanitarie, informative, dei diritti umani e analitiche. Inoltre, lavora a una raccolta dati sulla situazione dei detenuti politici, prigionieri di guerra e persone scomparse nel Donbass. Sulla questione dei detenuti politici e prigionieri di guerra collabora con il gruppo umanitario degli accordi di Minsk e con la missione OSCE in Ucraina; in Italia collaboa con il Centro Diritti Umani/CIVG, costituito da avvocati e giuristi italiani. Insieme alle madri dei soldati delle forze armate ucraine, il movimento ha organizzato la missione "Il corridoio della pace" nel Donbass ed e' stata ricevuta da Alexandr Zaharcenko (leader della repubblica autoproclamata RPD).
I punti di raccolta per gli aiuti umanitari funzionano in Ucraina, Russia, Bielorussia, Europa, Italia e nel Donbass.
Per quanto riguarda la situazione in Ucraina e la crisi umanitaria, e' stata intervistata durante una Conferenza stampa all’Europarlamento di Bruxelles nel dicembre 2015. E' stata invitata anche da esponenti del Senato e Parlamento della Repubblica Ceca, incontrando personalità e associazioni delle comunità locali.
Victoriya Shilova, la leader del movimento Antiguerra e' stata in Italia dal 28 al 30 di settembre per la presentazione del libro "Noi sotto le bombe.
Parlano i Bambini del Donbass” e dei Progetti di Solidarietà in Italia connessi.In Italia congiuntamente con attivisti per i diritti umani e volontari per la pace, ha avuto diverse conferenze pubbliche. Victoriya Shilova ha raccontato cosa sta accadendo veramente in Ucraina, diritti umani, detenuti politici, pregioni segreti.
Cosa sta succedendo nel Donbass, come vive la gente nel Donbass, la tragedia dei bambini vittime della guerra fratricida,come si stanno effettuando gli accordi del Minsk, sottoscritti dal Ucraina, Russia, Germania e Francia.
 

NO ALL’INVIO DI SOLDATI ITALIANI AL CONFINE DELLA RUSSIA

Soyvxxdnhruhxzjqe-800x450-nopadttomettersi alla NATO ed accettare l'invio dei soldati al confine della Russia è la scelta più pericolosa che questo governo abbia fatto, sia per un possibile conflitto, sia per l'aspetto economico del nostro Paese, essendo l'Italia tra i primi partner commerciali della Russia.
NO ALL'INVIO DI SOLDATI ITALIANI.
Per i Veneti che non si rifiutano di essere inviati come italiani in Lettonia promettiamo il futuro diconoscimento del diritto alla Cittadinanza Veneta … non la meritereste.
 

2016.10.12 – L’ISTERIA CONTRO LA RUSSIA

– Putin parla dell'isteria contro la Russia – 
"Hanno incolpato la Russia di tutti i peccati.
Nessuno si e' degnato di discutere con noi.
Accuse senza prove e senza fonti verso la Russia, colpevole di tutti i peccati mortali.
L'attacco contro il convoglio umanitario in Siria noi sappiamo chi lo ha fatto.
Una delle note organizzazioni terroristiche.
E sappiamo che anche gli americani lo sanno.
Ma preferiscono assumere un altra posizione.
Incolpare senza prove la Russia.
Questo non aiuta.
L'ho gia detto.
E` un modo di comportarsi nell'arena internazionale che si chiama pressione e ricatto.
Ma con la Russia non ha mai funzionato.
E non funzionera" 12/10/16 Vladimir Putin
Traduzione di Russian Tour
 
 
 

BAMBINO PER ANNI SOTTO PSICOFARMACI, MA NON ERA MALATO

La sentenza pone fine all’accanimento terapeutico-giudiziario contro un bambino e una famiglia.
CCDU: la psichiatria va tolta dalle aule scolastiche e dai tribunali
Treviso.
Il Tribunale per i minorenni di Venezia
“revoca l’affidamento del minore al Servizio Sociale … con conseguente reintegra di … nella piena responsabilità genitoriale nei confronti del figlio”.
Con queste parole il Tribunale pone fine ad anni di soprusi e vessazioni nei confronti di una famiglia e di un bambino la cui sola “colpa” era di essere malato.
Ma in realtà questo bambino non era affatto malato.
La vicenda nasce alcuni anni fa quando il bambino inizia la scuola e gli vengono attribuiti dei problemi di apprendimento, è ritenuto dislessico.
In seguito il bambino viene portato presso l’Unità Operativa di Neuropsichiatra Infantile dove gli viene diagnosticato un disturbo dell’attenzione e iperattività associato a disturbi oppositivi provocatori. Si avvia un percorso con sostegno psicologico e logopedia e viene persino certificato ai sensi della legge 104/92.
Nel gennaio del 2011 gli vengono somministrati i primi psicofarmaci: un regolatore dell’umore e un antipsicotico.
Fortunatamente gli psicofarmaci vengono interrotti a causa dei gravi effetti collaterali. Intanto il bambino è sempre più discriminato e isolato all’interno della scuola nonostante tutti gli interventi di sostegno, o forse proprio a causa degli stessi?
I genitori portano quindi il bambino presso un centro a pagamento che però conferma la diagnosi di ADHD e inizia la somministrazione del Ritalin.
Ma non è tutto. La vicenda si fa kafkiana. Nel 2012 il Tribunale per i minorenni limita la responsabilità genitoriale della coppia non per maltrattamenti, ma per “iperprotettività e investimento ansioso verso il bambino”, e affida il bambino ai Servizi Sociali. La decisione viene poi prorogata nel 2014.
Sui genitori pende per anni la spada di Damocle dell’allontanamento coatto del figlio.
Alla fine i genitori decidono di rivolgersi al Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per essere tutelati.
Dopo aver studiato le carte ci rendiamo conto che la vicenda presenta parecchie irregolarità e suggeriamo ai genitori di rivolgersi a dei professionisti esperti per scardinare il castello di bugie e arbitrarietà che si è venuto a cristallizzare negli anni contro la famiglia e il bambino.
I genitori decidono quindi di contattare la professoressa Vincenza Palmieri, in Roma, nota esperta del settore che inizia un esame scientifico approfondito sul bambino e sulla documentazione scolastica e sanitaria. I risultati sono sconvolgenti: il bambino non ha l’ADHD e non è neppure dislessico.
È solo un bambino che ha sofferto tanto ed ha bisogno di normalità e socialità.
La dottoressa Palmieri, ci riferiscono, produce quindi una ampia certificazione documentale che esclude l’invalidità, il maestro di sostegno e la Legge 104, e redige un programma su misura per il piccolo. Da qui il decreto odierno che sancisce il miglioramento del bambino:
“attualmente ha migliorato i propri comportamenti in ambito scolastico sia sul fronte delle relazioni con i pari sia per quanto concerne gli apprendimenti e presenta un’evoluzione positiva”.
La professoressa Palmieri ha commentato con soddisfazione questo conseguimento: “Il calvario di una diagnosi fatta al proprio figlio e mai accettata, dal bambino, dai suoi genitori e da tutta la famiglia.
Quando ho incontrato per la prima volta il piccolo, dopo che avevo anche esaminato con procedura standard i materiali scolastici prodotti, fui stupita dal rispetto e dalla dignità, dalla sua capacità di aspettare senza scomporsi, dalla tolleranza e dal modo di esprimersi da cui molti altri ragazzi avrebbero dovuto prendere esempio.
Ma il bimbo aveva avuto una diagnosi di iperattività, diagnosi confermata non perché verificata ma semplicemente ‘in continuità con la diagnosi precedente’.
Diagnosi mai accettata dalla madre che si era opposta con tanta forza da passare anche lei attraverso una diagnosi ed una serie di abusi.
Ed ecco che il binomio era perfetto: il bambino iperattivo DEVE prendere la ‘pillola magica’ e se la mamma non vuole è certamente matta da legare anche lei; e se, anche il papà è contrario allora ecco il verdetto finale: INCAPACITÀ GENITORIALE.
Ho fatto il mio lavoro, ho stabilito la verità scientifica, dato tutti i documenti ai genitori che li hanno presentati al Tribunale.
So quanto è importante riuscire ad avere ragione, a farsela dare, a sperare. Il grido "ce l'abbiamo fatta" è il grido di tutte le mamme e di tutti i papà, ma vorrei soprattutto che fosse il nostro.
Questo bimbo non prenderà droghe fatte passare per farmaci, questa mamma non era matta e nessuno la legherà, questa famiglia è oggi famiglia come lo era ieri.
Oggi, CE l'ABBIAMO FATTA, è un altro grande grido di gioia! Grazie.”
“Questa vicenda è la dimostrazione di quanto sosteniamo da anni: la psichiatria non è compatibile con le aule dei tribunali e con le aule scolastiche.”
Sostiene Silvio De Fanti, Vicepresidente del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani.
“In questi anni, grazie alla collaborazione con professionisti competenti e a un approccio multidisciplinare, molte ingiustizie sono state sanate.
Ma alla base della somministrazione dei farmaci, o dell’allontanamento coatto dalla famiglia, c’era immancabilmente la valutazione o diagnosi psichiatrica.
In tutti questi casi le valutazioni si sono rivelate infine errate, la somministrazione dei farmaci è stata interrotta e il giudice ha rimandato a casa i bambini, dando ragione alle famiglie.
Tanti bambini, però, stanno ancora soffrendo e dovranno soffrire per le valutazioni di questa disciplina pseudo-scientifica.
Non è solo una questione di falsi positivi: la psichiatria è un campo di conoscenza umanistica, non scientifica, caratterizzato da ampi margini di discrezionalità.
L’errore è dunque intrinseco in questa disciplina, e le diagnosi, non essendo sostenute da esami strumentali oggettivi, non dovrebbero assumere valore di prova in tribunale.”
 

AUSTRIA: BUSTE PER VOTO POSTALE SI SCOLLANO, RINVIATO BALLOTTAGGIO BIS

Pubblicato il 12 set 2016
Un problema con le buste per il voto per corrispondenza costringe a rinviare il ballottaggio bis in Austria.
"L'Odissea" delle elezioni presidenziali – dopo l'annullamento del voto di maggio da parte dell'Alta Corte – si arricchisce di un nuovo capitolo. 
Il ministro degli Interni annuncia che si terranno il 27 novembre o il 4 dicembre e non più il 2 ottobre: "Il rinvio è dovuto a un difetto delle buste utilizzate per il voto postale – ha spiegato in conferenza stampa, Wolfgang Sobotka – La bus…
ALTRE INFORMAZIONI: http://it.euronews.com/2016/09/12/aus…
 

AUSTRIA: PUGNO DURO DELL’ESERCITO CONTRO MIGRANTI (DALL’ITALIA).

AUSTRIA: PUGNO DURO DELL'ESERCITO CONTRO MIGRANTI (DALL'ITALIA). NUOVA LEGGE AUTORIZZA ESPULSIONI IMMEDIATE CON LA FORZA

venerdì 9 settembre 2016ar_image_5012_l
LONDRA
Mentre in Italia la chiesa e il governo Renzi stanno facendo di tutto per invaderci con orde di immigrati africani – che a norma di legge Ue devono essere per il 95% respinti dato che non sono profughi ma migranti economici –  e sono orde sempre piu' massicce, tanto che si è già superato ad agosto con 120.000 trasportati in Italia dalla Libia il numero già enorme del 2015, in Austria il governo sta usando il pugno duro.
E difatti proprio in questi giorni il governo austriaco ha raggiunto un accordo sul cosiddetto "provvedimento d'emergenza" che prevede, tra l'altro, un sostanziale stop delle richieste di asilo, con respingimenti in "Paesi sicuri" e fino a 2'200 soldati per controllare i propri confini.
La "Notverordnung" avrà una durate di sei mesi ma potrà essere prolungata tre volte, informa Der Standard. Non è ancora chiaro se entrerà in vigore quando sarà raggiunto il tetto delle 37'500 richieste di asilo o addirittura prima.
L'intesa è stata raggiunta dopo lunghe trattative tra socialdemocratici (Spö) e popolari (Övp).
Una volta entrata in vigore, richieste di asilo al confine saranno possibili solo in casi eccezionali (come il rischio di torture nel Paese di provenienza oppure la presenza di parenti in Austria) e se il richiedente viene trovato su territorio nazionale e se la via della sua fuga verso l'Austria non potrà più essere ricostruita.
In tutti gli altri casi i migranti saranno respinti verso "Paesi confinanti sicuri".
E ovviamente quale potrà essere, se non l'Italia?
Il provvedimento d'emergenza elenca dettagliatamente tutte le peculiarità e rischi di una migrazione illimitata: si va dalla pubblica sicurezza al sistema sanitario, dalla disoccupazione al sistema scolastico.
Solo quest'anno i costi aggiuntivi per i richiedenti asilo ammonta a due miliardi di euro, cita Der Standard il testo.
Inoltre, si evidenza che in Libia un milione di persone attende un passaggio verso l'Europa, mentre dalla Siria sono fuggite cinque milioni di persone e i potenziali profughi afgani sono quasi 1,5 milioni.
La Notverordnung è molto articolata, evidentemente per anticipare eventuali contestazioni a livello europeo ed internazionale.
L'iter istituzionale del provvedimento d'emergenza durerà ancora circa quattro settimane.
L'effettiva entrata in vigore è invece ancora incerta.
Il cancelliere Christian Kern vuole attendere il raggiungimento del tetto di 37'500 richieste di asilo, che l'Austria ha stabilito per il 2016.
E' evidente che questo e' un tentativo per convincere gli elettori che il governo sta facendo di tutto per limitare l'immigrazione e non a caso questo accordo e' stato aggiunto poche settimane prima del voto presidenziale del 2 Ottobre in cui il candidato del FPO Norbert Hofer e' dato per vincente da tutti i sondaggi.
Da parte nostra non possiamo non notare come questa notizia, riportata dal Corriere del Ticino, sia stata completamente censurata dalla stampa italiana perche' da' fastidio al governo Renzi, specialmente perchè il provvedimento è firmato anche da un partito "gemellato" col Pd.
Noi non ci stiamo e abbiamo deciso di riportarla perche' crediamo che gli italiani abbiano il diritto di sapere.
GIUSEPPE DE SANTIS – Londra
Tratto da (CLICCA QUI)
 

ALL’ITALIA E’ COMODO FARE LA MORALE … MA NON DA MAI L’ESEMPIO.

309400_2303510557914_1215094480_nRiceviamo e pubblichiamo quest'ennesima vergogna tutta italiana.
Come al solito la complicità del sistema mediatico italiano contribuisce a far di tutta un'erba un fascio a scapito di onesti cittadini che, nonostante gestiscano in modo trasparente tale tipo di attività, da anni sono vessati e maltrattati dallo statto straniero occupante italiano.
Con le sue istituzioni non ha dato tregua con controlli, verifiche e multe, segnalazioni e balzelli, cambi di destinazione d'uso dei locali e quant'altro … ma chi rimborsa questi imprenditori che, forse proprio perché non hanno un "santo in paradiso" e non sono legati a mafie, riciclaggio e quant'altro, sono sottoposti a continue ispezioni che durano anche oltre dieci ore di fila ?
Gent.le Presidente Sig. Sergio Bortotto, buon giorno
mi rivolgo a Lei ed al Governo Veneto Provvisorio, in qualità di cittadino Veneto, ponendo alla Sua attenzione quanto pubblicato in data odierna sulle riviste locali a seguito di una segnalazione da parte di un cliente, che mi chiedeva se era vero se anch'io potessi far parte di quei locali che vengono usate come strumenti per riciclare denaro sporco, come pronunciato a quanto pare dall'Assessore del Commercio per il comune di Trieste, il Sig. Lorenzo Giorgi in un articolo pubblicato dal Giornalista il Sig. Diego D'Amelio, come si legge in alto a sinistra nei due riquadri con le foto.
Non basta uno Stato biscazziere che da una parte vuol fare il perbenista, e dall'altra parte ci scarica il lavoro sporco diventando un terzo incaricato ( figura che si può avere soltanto pagando una tassa quale iscrizione al RIES presso ADM ex AMMS in pratica siamo il sostituto d'imposta per conto dello Stato), pagando fior fior di tasse che vengono prelevate forzosamente sull'IN delle giocate alle slot e non sul netto.
Questo prevaricando negli anni sulle classiche sale giochi che avevano flipper, videogiochi,e non solo slot, che per la maggior parte della sale sono finite nella gestione di stranieri, che nemmeno capiscono o parlano correttamente la nostra lingua (parlo dei cinesi), trasformando un bar che acquistavano in vere e proprie sale slot, senza che nessuna delle autorità, mai battesse ciglio.
Oggi per poter allestire una normale sala giochi è un investimento da centinaia di migliaia di euro, in quanto a causa di una cosa chiamata contigentamento, ovvero l'imposizione di quanti giochi si deve avere per avere le slot,per questione che si ha bisogno, le aziende ci lucrano sopra.
Un esempio se un calcetto costava 500 mila lire, oggi costa 800/900 euro, pari ad 1.600.000 lire, se un videogioco quale simulatori di guida negli anni novanta costava fra i 15/20 milioni di lire, oggi te lo fanno pagare 20/35000 Euro pari ad una mercedes classe c nuova.
Se poi parliamo della redditività dei video giochi, oggi sarebbero pari a 0 perchè sino ad oggi lo Stato ha drogato tutti con il fattore di vincere soldi, perciò figuriamoci se è possibile riportare indietro il tutto.
Ma la cosa di questo Stato e di chi lo rappresenta, oltre alla chiara diffamazione pubblica sull'onorabilità personale e professionale quanto riguarda la mia persona, in quanto non mi sento di essere un mafioso o di usare i miei locali, che sono nel mercato dal 1983, avere quattro personaggi, fra chiesa, certi politici e dipendenti pubblici avere un determinato potere da divenire una chiara forma di Bossing, in quanto usano le Leggi per metterti fuori gioco e per di più con pregiudizio, accordarsi fra loro creando LEGGI RETROATTIVE.
Ma creare Leggi Retroattive non è una cosa illegale?
Loro vogliono illegalmente fare Leggi retroattive e poi dicono a noi che con le nostre attività favoriamo riciclaggio ed usura come asserito dal grillino il Sig. Andrea Ussai del Movimento 5 Stelle.
Ma non basta oltre a subire da anni persecuzione da parte delle autorità con controlli che per intere giornate ti bloccano l'attività senza intascare nemmeno un euro, come accaduto un mese fa su due dei miei locali finendo al pronto soccorso per malore, per fare de sensazionalismo sui giornali a danno nostro, dobbiamo subire anche la minaccia proveniente da internet, dove qualsiasi persona, anche un minorenne sul motore di ricerca può scrivere, come truccare le slot machine da bar e a tutti i trucchi possibili ed immaginabili, senza che nemmeno la Polizia Postale faccia il suo dovere.
E poi saremmo noi criminali?
ORA BASTA, QUALE CITTADINO VENETO, LE CHIEDO DI APRIRE IL CASO E RELATIVE DENUNCE PER APPURATA DIFFAMAZIONE PUBBLICA, LESIONE SULL'ONORABILITA' E LESIONE SULLA PROFESSIONALITA' CHE SONO A CARICO DALLA MIA PERSONA, IN QUANTO NON MI SENTO FAR PARTE DI ORGANIZZAZIONI MAFIOSE O CHE I MIEI LOCALI FACCIANO PARTE DI RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO, RICHIEDENDO ALLO STATO ITALIANO LA RESTITUZIONE DI TUTTE LE TASSE CHIAMATE PREU INCASSATE FORZATE PER 12 ANNI (OVVERO DAL 2004) DAL MIO LAVORO MAFIOSO PARI A 7.000.000/°°€ (Settemilioni di Euro) tutto comprovabile perchè con i Concessionari di Rete che li incassano e poi li riversano allo Stato e tutto registrato.
In attesa di un Suo gentile riscontro su come procedere, porgo distinti saluti.
Vincenzo Bassanese
02.09.2016  
 
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“ECCO LE BUGIE DEGLI IMMIGRATI CHE CHIEDONO ASILO”

 
"Vi racconto tutte le bugie degli immigrati che chiedono asilo"
Un mediatore culturale che lavora per le commissioni che giudicano gli immigrati ci racconta come i richiedenti asilo s'inventino violenze e persecuzioni
Gio, 30/07/2015
“La maggior parte delle storie sono inventate, costruite”. 
Uchenna – nome di fantasia della fonte che chiede di rimanere anonima – fa l'interprete per i profughi che si presentano a fare domanda d’asilo.
Per questo può dire davvero, e senza filtri ideologici, chi sono veramente gli immigrati che arrivano sulle nostre coste.
Essere mediatore culturale per la commissione territoriale, cioè quella che decide se e chi può ottenere lo status di rifugiati, permette infatti di toccare con mano le storie (vere o presunte) dei profughi.
Quello che ne esce fuori è un'immagine ben diversa da quella del migrante bisognoso che viene disegnata dai media.
A giudicare i richiedenti asilo dovrebbero esserci quattro persone per ogni commissione: un rappresentate della prefettura, uno dell'Unhcr, un'altro del Comune e l'ultimo per la questura.
"Ora rimangono solo in 1 o 2 a seguire l'intervista – dice Uchenna – perché ci sono diversi problemi di carattere organizzativo".
Da inizio anno arrivano talmente tante richieste che se fossero tutti presenti ad ogni colloquio non si finirebbe mai.
Il sistema è praticamente al collasso: "Adesso riusciamo a fare 8 interviste al giorno, ma il ministero dell'Interno ha mandato una circolare per obbligarci a farne più di 12".
Ci riuscite?
"Non proprio, ma dobbiamo: infatti la commissione non va in vacanza.
Abbiamo il lavoro programmato fino al 2017".
Questo significa che in alcuni casi i tempi di attesa per ottenere il parere della commissione possono essere estremamente lunghi. Intanto l'Italia ospita a spese proprie numerosi immigrati che poi non otterranno mai lo status si di rifugiato.
E sono molti, moltissimi: "La maggioranza di quelli che dalla Nigeria stanno arrivando sulle coste italiane – afferma Uchenna – non fuggono certo da pericoli: sono in cerca di soldi e successo per poter tornare un giorno a casa e pavoneggiare la ricchezza raggiunta".
Per farlo, quindi, molte volte s'inventano storie di sofferenze e persecuzioni che non hanno mai subito: "Mi capita spesso di sentir raccontare la stessa identica storia da diversi immigrati".
Come si fa a capire se quello che raccontano è vero?
"Si basa quasi tutto sull'ultima domanda, quando viene chiesto il motivo per cui non si vuole tornare nel proprio paese.
Spesso le risposte sono fantasiose: qualcuno dice di aver paura che una volta rientrato a casa il padre sia intenzionato ad ucciderlo.
Capisce anche lei che per valutare situazioni simili ci sono ben pochi elementi".
Quali risposte danno solitamente gli immigrati a questa domanda?
"Da qualche tempo molti nigeriani affermano di essere soggetti ad un malocchio: raccontano di una setta che sarebbe presente in Nigeria e che perseguita chi non entra a far parte dell’associazione”
Abbastanza fantasiosa…
"Mi capita di ascoltarne tante altre. E tutte che si ripetono".
Quali?
"Le donne, per esempio, raccontano di essere state trascinate in case chiuse in Libia e sfruttate come prostitute.
Tra gli uomini, invece, è tipica la storia dei problemi di eredità.
Sarebbero scappati perché, una volta diventati orfani, un loro parente malvagio e più ricco starebbe provando ad impossessarsi del loro patrimonio.
La storia suona così: 'Lo zio mi ha denunciato per cose che non ho mai fatto, ma vista la sua posizione sociale è più potente di me.
E per queso ho paura'".
Sente davvero così spesso questi racconti?
"Assolutamente sì.
E c'è molto di falso: prima di iniziare con la storia dello 'zio cattivo' narrano di essere figli unici e di non aver nessun familiare a casa.
Ma è rarissimo che ci siano famiglie con un solo figlio: in Nigeria minimo si hanno tre fratelli".
E queste 'scuse' vengono di solito accettate o rigettate dalla commissione?
"Come interprete non vengo a sapere se un intervistato ottiene o meno l'asilo.
Ma durante l'intervista riesco a capire se si sta mentendo o se si dice la verità: le donne, ad esempio, estremizzano le storie di violenza sessuale, ma non è difficile comprendere se l'hanno subita davvero oppure no.
Questo nonostante i profughi siano ben accorti nel documentarsi su quello che raccontano”.
Ad esempio?
"Senza citare nomi, alcune ragazze raccontano di essere lesbiche e qualcuno alla commissione ha anche portato un foglio stampato da internet di un articolo riguardante un evento di omofobia in Nigeria.
Senza contare, poi, che sovente non appena si siedono all'interrogazione chiedono di cambiare la data di nascita".
Perché?
"Provano a farsi passare per minorenni, così da ottenere senza problemi il diritto d'asilo.
Questo comportamento dovrebbe far scattare più di un campanello d'allarme: è probabile che dietro quella persona non ci sia nessun passato di violenze o sofferenze.
Durante l'intervista basta guardare il volto dei migranti per capire se hanno subito soprusi: si legge negli occhi se quello che raccontano lo hanno subito sulla loro pelle o se l'hanno preparato a tavolino".
Non è assurdo che l'Italia debba sostenere i costi dell'accoglienza per sentirsi raccontare queste bugie?
"Se io facessi parte della commissione non saprei come reagire.
Spesso suggerisco ai richiedenti asilo di dire la verità, ma loro alla fine mi chiedono: 'Ho detto bene la storia?'.
Quando sento queste cose capisco che quello che hanno raccontato è una sorta di favoletta imparata a memoria".
Passiamo oltre. Come mai tutti quelli che arrivano sui barconi sono senza documenti?
"Chi approda in Italia dice di non averlo mai avuto o di averlo perso in Libia.
In Nigeria falsificare documenti e cambiare più volte identità è una cosa normale.
Fanno lo stesso durante il riconoscimento a Lampedusa".
Come fa ad esserne certo?
"Prendo come esempio sempre la Nigeria: se hai un determinato nome o cognome si capisce se provieni dal Nord o dal Sud.
Ci sono state persone che mi hanno detto di essere in fuga dalla lotta tra cristiani e mussulmani che c'è nel Nord del Paese.
Poi però hanno un nome "meridionale": mi fa pensare che ci sia di mezzo una menzogna.
La maggior parte delle identità vengono inventate all’arrivo, questo rende praticamente impossibile verificare davvero la storia dell'immigrato".
Quale tipologia di persone decide di intraprendere il "viaggio della speranza"?Bambino-siriano-morto-in-mare
"Partono i ragazzi che vogliono vedere l'Europa, giovani che hanno accumulato dei soldi e che hanno dei contatti per organizzare il viaggio.
Tutto è studiato e ci sono persone qui in Italia che favoriscono questi flussi.
Non è vero che ad arrivare sono le persone indigenti, che ovviamente non hanno le risorse per affrontare un simile percorso.
Salgono sui barconi quei giovani cui magari era stato rifiutato il visto ufficiale.
Lo dice anche un mio collega: ‘Sveglia Uchenna, questi mentono tutti’”.
Perché vengono qui?
“I nigeriani sono persone appariscenti.
Vengono in Europa con la speranza di arricchirsi e poi tornare a casa per costruirsi una bella casa, ostentando la propria ricchezza”.
Tra i migranti che arrivano in Italia ci sono anche persone pericolose?
“Piuttosto credo che lo diventino dopo.
Una volta ottenuto il permesso di soggiorno, questi ragazzi pensano di trovare immediatamente lavoro.
Ma l’Italia non è l’Eldorado, così vanno a finire nelle mani degli spacciatori di droga che spesso sono loro connazionali.
I nigeriani in Italia gestiscono droga e prostituzione”.
Come si risolvono questi problemi?
“Da immigrato regolare dico che l’Italia è troppo debole.
Il fatto che ci sia la possibilità di fare ricorso contro la decisione della commissione è assurdo.
Nel frattempo, infatti, queste persone vivono nella clandestinità a spese dell’Italia.
Bisogna rendere più dura le legge sull’immigrazione: nel momento in cui la domanda d’asilo è stata rigettata, gli immigrati devono essere rimandati immediatamente nel loro Paese.
Più l’Italia continua ad essere poco chiara sul tema, più queste persone ne approfitteranno per partire dall’Africa anche se sanno benissimo di non aver nessuna possibilità di ottenere accoglienza. Ma in Italia vige la legge del ‘poverino’”.
Cos’è?
“Nelle commissioni si sente dire ad ogni racconto strapplacrime: ‘Poverino’.
Eppure questi spesso non fanno che raccontare bugie”.
Tratto da (CLICCA QUI)
 

VERGOGNA BERGOGLIO ! ECCO LA CHIESA SPA.

Con ripristino della Repubblica pronti ad espropriare tutti i beni della chiesa sui nostri territori.
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Ordini di Bergoglio.
Di fronte all’arrivo dei sedicenti profughi raccattati ogni giorno in Libia, le parrocchie devono a mettere a disposizione case o spazi in un’ottica di accoglienza diffusa.
A spese degli italiani.
E non solo in termini di 35 euro a ‘profugo’ al giorno.
Infatti iniziano gli sfratti degli anziani che vivono nelle case del Vaticano.
A Malamocco, antico borgo di pescatori al Lido di Venezia, c’è un appartamento inagibile perché ha l’impianto elettrico e quello del riscaldamento fuori norma, e la parrocchia, retta da don Cesare Zanusso, non ha i soldi per sistemarli.
La casa è abitata da una parrocchiana di 77 anni, vedova da tre mesi. Lo scorso gennaio l’anziana ha ricevuto la lettera di sfratto, che oggi per la seconda volta l’ufficiale giudiziario e le forze dell’ordine cercheranno di rendere esecutivo.
La parrocchia vuole metterlo a disposizione dei sedicenti profughi, in cambio, la Prefettura deve essere disposta a restaurare l’immobile.
A spese dei contribuenti.
«La casa è inagibile, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico sono fuori norma, se succede qualcosa la responsabilità è della parrocchia – spiega don Cesare – ora la casa verrà chiusa, noi non abbiamo soldi per restaurarla.
Seguendo le parole di papa Francesco, che ha invitato le parrocchie ad accogliere i profughi, potremmo mettere a disposizione la casa se la Prefettura o la Regione sono disponibili a eseguire i lavori necessari ad avere l’agibilità».
Osceno.
L’inquilina oggi si vedrà arrivare per la seconda volta l’ufficiale giudiziario con la forza pubblica.
Pubblica e abusiva.
Per lei, con la pensione di reversibilità del marito, sarebbe impossibile trovare un’altra casa, finirà per strada.
Don Cesare parla come un manager, spiega che l’affitto pagato dalla signora è fuori mercato, «con quella cifra non sono in grado neppure di pagare le tasse, è uno sfruttamento della parrocchia».
Ieri il presidente Danny Carella, assieme a Matelda Bottoni della Consulta della Casa del Comune, l’ha incontrata.
«Era molto spaventata dall’idea di essere buttata fuori casa e molto confusa – riporta Carella – mi auguro che si trovi un accordo con la parrocchia».
Bottoni spiega che avendo una pensione, seppure bassa, la signora non rientra nei canoni previsti per l’Edilizia residenziale pubblica, in quelli ci rientrano solo gli immigrati: «Purtroppo le proposte fatte dalla parrocchia sono avvenute tutte a voce – dice Bottoni – e il parroco non può pensare che la signora riesca a sobbarcarsi i lavori degli impianti e il rialzo dell’affitto a prezzo di mercato: si parla di un importo di 800 euro».
Vaticano Spa.
Vuole i profughi (finti), perché sono un business.
Butta gli anziani per strada.
Tratto da (CLICCA QUI).