COMUNICATI

2012.06.01 – INDIPENDENTISTI ANTI-ITALIANI, UNO STATO NELLO STATO


Scritto da Giulio Todescan il 1 giugno 2012.

Inserito su LA SETTIMANA, POLITICA
Un mese fa hanno creato un «governo provvisorio», che si è riunito per la prima volta a Vicenza il 17 maggio.
Il MLNV – Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto – la considera la «fase tre».
La fase uno è stata la rivendicazione di autodeterminazione depositata nel dicembre 2010 alla sede dell’Onu, a Ginevra.
Fase due: «ultimatum all’Italia».
«E’ scaduto il 31 dicembre del 2010 – dice Sergio Bortotto, presidente del «governo provvisorio» – Abbiamo atteso che lo Stato italiano facesse opposizione al nostro atto, in cui li denunciamo come forza occupante della nostra patria.
Ma ci hanno ignorati, ci considerano quattro gatti.
Ma attenzione, il fatto di ignorarci produce diritto, per quanto ci riguarda costituisce un fatto giuridico».
Via alla fase tre, dunque: costituzione di «istituzioni» come il governo provvisorio, richiesta di riconoscimento da parte di stati esteri, carte d’identità targate MLNV, e in un futuro non troppo lontano anche un «codice unico», per far pagare le tasse dei venti direttamente sul conto corrente del movimento.
«Le tasse al governo italiano sono illegali – afferma Bortotto – L’Italia è uno stato straniero che ci occupa, Imu e Iva sono tasse illegali, anche la Finanza che va in giro a fare i controlli degli scontrini è illegale».
Il MLNV non è solo uno dei tanti gruppuscoli della galassia venetista.
E’ il più radicale, rifiuta di partecipare alle elezioni e non riconosce le autorità italiane.
La scorsa settimana è finito in prima pagina del settimanale L’Espresso con un’inchiesta di Fabrizio Gatti e un titolo forte: «Le milizia antitasse».
Gatti ha seguito con taccuino e videocamera per dieci giorni i militanti tra Vicenza e Treviso, trascrivendo parole forti contro Equitalia e le tasse, allusioni alle armi.
«L’Espresso ha dato una versione di parte, sbagliata – dice Bortotto – Ma dopo la pubblicazione abbiamo registrato un aumento delle adesioni al nostro anagrafe, c’è una spinta.
I veneti sono sensibili al problema delle tasse ma non solo, iniziano a capire ciò che rappresentiamo».
Bortotto è vicentino di nascita e vive a Treviso dal 1989, è stato ispettore di polizia fino al 2000, quando ne è uscito per problemi di incompatibilità: «Sono diventato indipendentista quando ho visto che stare nell’ambito italiano non serviva a niente – racconta –
In polizia subivo un mobbing incredibile perché facevo il mio dovere, sono andato fino al Consiglio di Stato ma ho perso.
Avevo denunciato i superiori per peculato, droga, contrabbando».
Bortotto viene dalla «Polisia Veneta»: nel 2009 insieme ad altri dodici viene accusato di associazione paramilitare quando a Cittadella il gruppo viene bloccato dalla Digos mentre vestiti in divisa e camminando col passo dell’oca per un «atto dimostrativo» nei confronti del presidente della Regione Luca Zaia.
Nella casa di uno di loro, Paolo Gallina, viene trovato un arsenale di armi.
Ora è in corso il processo, ma il MLNV non riconosce i giudici italiani.
Nel frattempo raccolgono adesioni tramite un «anagrafe del popolo veneto» on line, dove si può auto-certificare di far parte del popolo veneto.
«Non posso rivelare da quante persone è formato il movimento – continua Bortotto – Siamo un movimento di liberazione, esattamente come quelli dell’Africa e dell’Asia degli anni Sessanta.
La Repubblica Veneta, a rigor di legge, non ha mai cessato di esistere, rivendichiamo la liberazione dallo stato italiano occupante».
Già oggi i dirigenti del movimento – come il coordinatore per Vicenza e responsabile del dipartimento Esteri, Gabriele Perucca – hanno riconsegnato la carta d’identità italiana, e girano con documenti autoprodotti, con tanto di immagine del leone di S. Marco armato di spada e scudo.
Quando li fermano, alla polizia italiana rispondono che non li riconoscono come autorità, e si appellano all’Onu, al patto sui diritti civili e politici approvato nel 1966 e ratificato in Italia con la legge 881 del 1977.
Nella galassia indipendentista veneta c’è movimento: qualche mese fa era emerso Veneto Stato (ne avevamo parlato in gennaio) che, sull’onda del declino leghista, ha rilanciato il sogno indipendentista con la proposta di un referendum sul modello della Scozia.
Ma alle urne delle amministrative il boom non c’è stato, e il movimento è diviso, come è tipico in queste formazioni dilaniate da rivalità e gelosie.
«Rispettiamo Veneto Stato, ma politicamente stanno sbagliando tutto – commentano dal MLNV –
La Costituzione italiana non consente l’indipendenza tramite referendum, la Regione verrebbe commissariata all’istante dallo Stato centrale».
L’unica via, ripetono, è quella «legale» della richiesta di riconoscimento internazionale del «governo provvisorio» veneto da parte di altre entità nazionali.
E la «Polisia veneta»?
La rivendicano con orgoglio: «Il movimento nasce da quell’esperienza, la stiamo per costruire, la dobbiamo costruire.
Se lo Stato italiano continua a rimanere qua e non alza i tacchi, prima o poi si arriverà allo scontro».
Intanto dal repertorio della Serenissima hanno rispolverato le Cernide, le milizie territoriali veneziane, sorta di ronde ante litteram, con compiti di «difesa e protezione civile».
Sul sito del movimento ne sono registrate una ventina, di cui otto nella provincia di Vicenza, che spartisce il grosso dei nuclei con Treviso.
Ma la futura «polizia» sarà armata?
«Ovvio, in quale Stato la polizia non ha le armi? – risponde Bortotto –
Se la polizia nascerà quando sarà ancora in atto l’occupante straniera, lo valuteremo a tempo debito.
Speriamo che l’Italia si fermi in tempo e che non voglia replicare qui quello che è successo vent’anni fa nei Balcani.
articolo commentato online dal Presidente del MLNV alle ore 13.02 del 1 giugno 2012.
E’ necessario anche in questo caso fare subito chiarezza su alcuni aspetti:
01 – le armi sequestrate al Vice Presidente del MLNV, dott. Paolo GALLINA, (Comandante Ufficiale di Polizia Locale) erano tutte regolarmente detenute; le armi da collezione e di servizio sono state rubate dagli inquirenti italiani con il pretesto della perquisizione e gli sono servite per la successiva sceneggiata mediatica in televisione (lo stesso verbale della digos di Treviso di quel giorno che alle ore 13.30 conferma “armi legalmente detenute” … come può un questore che rilascia le autorizzazioni non esserne a conoscenza?).
In sostanza non è mai esistito alcun arsenale della Polisia Nationale Veneta e la cosa peggiore, vigliacca e spudoratamente criminale è che nel dire quello che hanno detto, gli inquirenti italiani sapevano di mentire all’opinione pubblica.
E’ evidente che il tentativo posto in essere non era legato a motivi di sicurezza pubblica ma politico, anzi di una spregiudicata e criminale repressione politica.
2) – E’ infatti risultato patetico il tentativo di inquisire dei Patrioti sulla base di una legge del 1947 (una legge varata appena dopo la seconda guerra mondiale per impedire il proliferare di gruppi armati) per costituzione di associazione paramilitare, una norma che oltre ad essere stata abrogata e poi non si sa come reintegrata, nulla ha a che vedere con le intenzioni del MLNV e negli stessi fatti contestati.
L’insostenibilità delle accuse formulate da digos e procura italiana a Treviso dovevano in qualche modo essere sostenute almeno da una certa potenzialità offensiva del MLNV, ma dal momento che non erano state trovate armi, (se non quelle legalmente detenute da un ufficiale di Polizia Locale) si rendeva necessario inscenare in tutta fretta un pretesto;   non a caso la Digos, in una “ulteriore” perquisizione del garages del dott. Paolo Gallina (il Comandante della Polizia Locale) stranamente trovavano poi alcuni proietteli incompatibili con i calibri delle armi in dotazione e la detenzione di un numero maggiore di colpi consentiti… ma guarda che coincidenza.
Con tale pretesto si è poi dato vita alla sceneggiata mediatica con tanto di presunto arsenale di armi attribuito al MLNV e agli altri cittadini del Popolo Veneto che non avevano mai neppure avuto modo di aver visto quelle stesse armi.
3) – non bastando ancora, gli inquirenti italiani si sono letteralmente inventati e non si comprende sulla base di quale elementi probatori, le teoria del complotto o del presunto tentativo di attentato all’allora (2009) Ministro italiano Luca Zaia.
E’ chiaro che un simile pretesto doveva servire a sostenere il teorema accusatorio e la presunta potenzialità offensiva del MLNV, tant’è che oltre a non esserci stato alcun attentato, si è cercato di attribuire al MLNV e quindi alla Polisia Veneta, l’intenzione di provvedervi in occasione della propria apparizione alla “festa dei Veneti” del settembre 2009.
Nove giovani che indossavano una tuta usata dai meccanici della RAF inglese con sovrapposta la scritta POLISIA si erano recati sul posto come concordato con gli organizzatori per collaborare ad un servizio antincendio;   nel portarsi presso lo “stand” espositivo condiviso dalla Life e dalle Istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto (Istituzioni dalle quali era stato varato il progetto Polisia Nationale Veneta), nessuno è stato fermato dalla digos, bensì osteggiati dagli organizzatori (per noi palesemente sostenitori del partito italiano Lega Nord).
Per mera opportunità si è così deciso di rinunciare alla presenza sul posto e andarsene ma nessuno di quei giovani ha marciato al passo dell’oca (molti indossavano scarpe da tennis e molti non avevano neppure mai fatto il servizio militare).
4) – forse dimenticate anche di dire che la corte costituzionale italiana, con l’ordinanza 341/2011 ha dichiarato la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’articolo 2268, comma 1, numero 297, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), sollevata in riferimento agli artt. 18, 25, secondo comma, e 76 della Costituzione, dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Treviso e ha dichiarato la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’articolo 14, commi 14 e 14-ter, della legge 28 novembre 2005, n. 246 (Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005) e, per l’effetto, dell’articolo 2268, comma 1, numero 297), del d.lgs. n. 66 del 2010, sollevata in riferimento all’art. 76 della Costituzione, dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Treviso… così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 12 dicembre 2011.
(potete vedere l’ordinanza sul sito del MLNV: http://www.mlnv.org/main/?p=6948).

2012.05.31 – E LA TRIBUNA INSISTE CON GLI ARTICOLI SPAZZATURA.


Oggi 31 maggio 2012 il giornaletto "LA TRIBUNA" di Treviso insiste con gli articoli spazzatura contro il MLNV e il Governo Provvisorio.
Oltre a porre in essere reiterate diffamazioni aggravate a mezzo stampa, anche con la pubblicazione della foto delle armi sequestrate al Vice Presidente del MLNV, dott. Paolo GALLINA, tutte regolarmente detenute e rubate dagli inquirenti italiani nell'occasione dell'inchiesta farsa sulla Polisia Nasionale Veneta, nella didascalia il giornaletto recita: "l'arsenale della Polisia".
Il Governo Provvisorio della Repubblica Veneta diffida la direzione della Tribuna dal persistere nell'attività di diffamazione aggravata a mezzo stampa del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto attribuendogli responsabilità che non sono state provate giudizialmente neppure in ambito italiano… (non esiste infatti nessun arsenale della Polisia tant'è che non ne fa menzione neppure il famigerato ex procuratore straniero italiano Fojadelli nella sua calunniosa richiesta di rinvio a giudizio).
Tanto per essere chiari, l'inchiesta farsa degli inquirenti italiani non ha smantellato alcunchè, compresa la Polisia Veneta di cui tanto vi riempite la bocca senza neppur sapere di cosa state parlando.
Nella foto di repertorio, il dirigente della digos italiana a Treviso, il questore italiano a Treviso e l'ex procuratore capo italiano a Treviso, tutte autorità d'occupazione straniere e che esercitano le loro funzioni illegalmente e illecitamente sui territori della nostra Patria, (che non è l'Italia ma la Repubblica Veneta), si beano ostentando un'inesistente arsenale di armi.
Solo dei delinquenti abusano dello strumento mediatico per criminalizzare dei cittadini onesti creando ad hoc una sceneggiata televisiva per attribuire al MLNV e agli altri cittadini del Popolo Veneto responsabilità che non sono neppure in grado di provare.
La cosa peggiore, vigliacca e spudoratamente criminale è che nel dire quello che hanno detto sapevano di mentire all'opinione pubblica.
Nel recente intervento di qualche sera fa, al telegiornale di Antenna 3, il prefetto di Treviso ha dichiarato che gli appartenenti al MLNV sono innoqui e inoffensivi.
Il questore Carmine Damiano, in un articolo del Gazzettino dell'altro ieri asserisce che gli appartenenti al MLNV non sono dei criminali.
Non si capisce allora perchè oggi la "tribuna di Treviso" insiste con le diffamazioni aggravate contro il MLNV riproponendo un cliché inesistente e fuorviante.
Non si comprende altresì come il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica riunitosi in prefettura a Treviso possa giustificare l'attribuzione di scorte a questi magistrati se il MLNV non è per loro pericoloso.
E' strano che si trovino fondi da spendere in simili servizi quando altri ben più importanti vengono lesinati alla cittadinanza.
Come abbiamo gia avuto modo di ribadiere per iscritto il MLNV non condivide e non appoggia nessun tipo di attentato alle persone e/o alle istituzione anche se straniere e dello stato occupante italiano.
Il MLNV persegue il ripristino di sovranità del Popolo Veneto attraverso il diritto internazionale e nonostante gli sia riconosciuto il diritto di usare la forza per difendersi e difendere i cittadini del Popolo Veneto e per liberare la Patria dall'occupazione straniera italiana sta ancora operando pazientamente e con fermezza entro i limiti di un confronto civile e pacato ma che l'italia insiste ad ignorare.
Ricordatevi che è l'italia ad aver posto in essere atti di guerra contro il MLNV proprio con quanto fatto contro la Polisia Veneta e di questo i responsabili, prima o poi ne renderanno conto alla Giustizia Veneta.
I crimini contro il Popolo Veneto, contro l'integrità territoriale della Nazione Veneta e contro il MLNV sono delitti previsti dalle norme del diritto internazionale… il giornaletto "LA TRIBUNA" di Treviso e le argute menti delle autorità straniere italiane lo sanno benissimo e infatti dolosamente evitano di parlarne nei loro articoli o nei loro interventi.
Quando il mio cane fa i suoi bisogni sull'erba li raccolgo in un sacchetto e li metto dove devono stare… nella spazzatura, da oggi per farlo userò la Tribuna.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV
 
 

2012.05.31 – PATTI TRA INDIPENDENTISTI? MEGLIO FARLI PRIMA!

di ENZO TRENTIN
Ai giornalisti capita spesso di frequentare riunioni, conferenze, convegni.
Quasi sempre il loro lavoro e relazionare sui personaggi, i dibattiti, gli argomenti.
Meno spesso sono chiamati ad intervenire essi stessi.
Per cui capita di sentire l’accorato intervento di un presidente di partito indipendentista che si affanna – non a torto – a sostenere che bisogna andarcene al più presto dall’Italia.
Che non importa avere prima un quadro istituzionale già pronto.
Egli si chiede, con parole disperate: «Chi mai dovrebbe approvare una nuova Costituzione?».
Tra il pubblico qualcuno gli risponde: «Il popolo sovrano!».
Ma il nostro stenta a capire.
Eppure se guardiamo ad eventi lontani nel tempo fu proprio così che nacquero nuove nazioni. E qui, più che altri eventi, ci piace ricordare la nascita della Svizzera.
Il patto Grütli è del 1291, e ci appare senz’altro come una breve carta costituzionale, atta a regolare rapporti fra comunità determinate a unirsi attorno a regole comuni, non soltanto a fini di resistenza contro nemici comuni, contro possibili invasori, ma per poter far valere princìpi comuni, ai quali tutte richiamarsi, per poter affrontare entro un certo ambito comuni destini, per veder sortire un comune progresso civile e politico, nel limite delle rispettive autonomie.
Il patto è molto più di un “patto di alleanza”: è un riconoscersi in una comune logica di vita civile, di scelte politiche.
Venne stipulato “in princìpio del mese d’agosto” del 1291, sulle rive del lago oggi detto dei Quattro Cantoni, nei prati della pianura del Grütli, “nell’interesse comune, per durare, se il Signore lo consente, in perpetuo” (il testo del patto – in lingua latina – si richiama tuttavia, per rinnovarla, a un’antica, già giurata confederazione: antiquam confederationis formam juramento vallatam innovanda).
Le tre comunità originarie affermarono il loro diritto ad autodeterminare il modo di governarsi, in nome di tutti gli abitanti delle tre valli, anche dei non liberi.
Questi ultimi sono cosi soggetti prima di tutto all’alleanza confederale sancita dal patto, e poi ai rispettivi signori che continuano a servire.
Il patto supera cosi i confini del diritto feudale e afferma in embrione la natura dello Stato moderno.
Ciò che è meno noto al grande pubblico è che per molti anni fu considerato quale atto fondativo non già il Patto di Grütli, bensì quello detto di Brunnen.
Tale nuovo patto prende le mosse dalla battaglia di Morgarten, che nel mattino del 15 novembre 1315, vide di fronte da una parte le truppe asburgiche – più numerose e che contavano su di una ben addestrata cavalleria – capeggiate dal duca Leopoldo d’Asburgo, figlio dell’imperatore Alberto, e dall’altra l’esercito montanaro dei Waldstätten.
Fu la Legnano elvetica. I fanti forestali, sul loro terreno, batterono la cavalleria asburgica che aveva baldanzosamente puntato verso Svitto.
Nacque la fama dell’imbattibilità della fanteria svizzera.
Leopoldo, che aveva congegnato un attacco su tre lati seguendo un brillante piano strategico, fu battuto sul tempo dall’attacco svittese, salvò a stento la vita, e la sua cavalleria fu in buona parte annientata e posta in fuga precipitosa.
Emilio R. Papa nella sua Storia della Svizzera edita da Bompiani, c’informa che A suggellare il trionfo confederale, dopo qualche settimana dalla vittoria, il 9 dicembre, i tre cantoni confermarono il patto del 1291, stringendo un nuovo giuramento e ampliando i contenuti della loro alleanza-unione.
Il nuovo patto, detto di Brunnen, dal luogo ove venne stilata la nuova, potremmo dire, carta costituzionale, è in lingua tedesca, e non è più un patto segreto, è un atto pubblico. Esso contiene una clausola estremamente qualificante: il divieto per i tre cantoni di contrarre alleanze separate.
Da tale rilievo ha preso il via una oziosa questione storiografica. Se la nascita della Confederazione non debba essere collocata a Brunnen anziché nei prati del Grütli, spostata in avanti di cinque lustri a un dì presso, atteso che oltretutto fu il patto di Brunnen quello conosciuto per quasi cinquecento anni, mentre il patto del Grütli fu dimenticato durante un cosi lungo periodo.
Il nuovo patto non è più un accordo giurato da notabili: è un insieme di grandi norme che saranno lette e giurate – e lo saranno per secoli – in ogni Landsgemeinde, dai confederati. Dai confederati: Eidgenossen, dicono già i documenti, uomini uniti per giuramento.
Insomma, non che ce ne fosse proprio bisogno, ma qui c’è la prova documentale che un nuovo soggetto istituzionale indipendente nasce su precisi accordi, a priori, non come diceva il presidente del partito indipendentista sopraccitato: «prima ci liberiamo, poi pensiamo al resto!»
E cosa può produrre un tale metodo?
Bene!
Tra le tante cose che potremmo scrivere, ci piace invece rimandare a quanto ebbe a scrivere Giancarlo Dillena, direttore del Corriere del Ticino nell’editoriale pubblicato il 31 Luglio 2010 per la festa del 1 di Agosto, compleanno della Confederazione Svizzera.
Egli titola: Perchè amo questo Paese.
«La patria è dove si sta bene», recita un moto latino.
Semplice, quasi banale.
Ma, come ricordava Tolstoj, le grandi idee sono spesso semplici.
Se riferisco questa frase alla mia esperienza – non perché più significativa di altre, ma perché è quella che conosco meglio – devo riconoscere che l’assunto vale: amo questo Paese innanzitutto perché ci sto bene.
Perché mi ha dato un’infanzia, una giovinezza e quel che è seguito nel segno della pace, della tranquillità, della sicurezza.
Senza i travagli, i conflitti, il sangue che hanno conosciuto i nostri vicini.
Il che, la storia insegna, è tutt’altro che scontato.
Ma amo questo Paese anche perché mi ha insegnato a vivere e condividere alcuni valori fondamentali: libertà, democrazia, convivenza nella diversità di lingue e di mentalità.
E mi ha insegnato l’importanza non solo di conquistarli e difenderli, ma anche e soprattutto di praticarli quotidianamente, con costanza, pazienza e moderazione.
Nella consapevolezza che si fondano certo sulla salvaguardia dei miei diritti, ma altrettanto sul rispetto di quelli degli altri e sulla ricerca di un comune terreno d’intesa.
Un esercizio quotidiano faticoso, a volte difficile, che richiede soprattutto pazienza e perseveranza.
E che porta spesso a dover accettare dei compromessi.
Parola sgradita a chi si accontenta degli stereotipi.
Non a chi è consapevole del suo significato originario, cioè «mettere insieme per uno scopo».
E Se lo scopo è il bene comune, nel rispetto delle differenze e delle prerogative di ciascuno, e uno scopo nobile.
Amo questo Paese perché ha saputo coltivare queste virtù.
Frutto non certo di quella pretesa «superiorità» che altri, intorno a noi, hanno sovente rivendicato, con nefande conseguenze per tutti.
No, queste virtù sono essenzialmente il frutto della necessità.
Piccolo, privo di petrolio, di una grande flotta, di un impero coloniale, questo Paese ha dovuto cercare altri modi per non farsi inghiottire e per dare pane, sicurezza e dignità ai propri cittadini.
Non per questo e diventato perfetto, per carità.
E non per questo è autorizzato a credersi migliore degli altri.
In molte cose ha tanto da imparare da chi ha esperienze storiche, sociali, umane diverse dalle sue.
Ma ciò non per dimenticare o peggio rigettare le sue, bensì per cercare, ancora una volta di trarne il meglio.
Per questo amo il mio Paese.
Lo amo anche quando le diversità linguistiche e soprattutto quelle fra mentalità diventano un ostacolo alla comprensione reciproca.
Lo amo anche quando, come esponente di una minoranza, devo fare i conti con i «clichés» e i pregiudizi della maggioranza.
Lo amo anche quando una scelta politica lo conduce nella direzione opposta a quella che vorrei.
Perché so che, finché rimarrà fedele a se stesso, mi darà comunque altre opportunità di esprimere e far valere il mio punto di vista.
Ci sono momenti in cui, lo ammetto, questo Paese lo amo un po’ meno.
Quando si lascia prendere dalle opposte nevrosi.
Quella della «cittadella assediata» che nutre l’illusione vagamente medievale, di salvare sé stessa e i suoi valori fondanti semplicemente richiudendosi entro le proprie mura.
Ma ancor di più quella, opposta segnata dall’ossessiva autoflagellazione e dall’altrettanto ossessiva ansia di gettare a mare quello che siamo stati e quello che siamo, per correre affannosamente incontro non si sa bene a che cosa.
Vorrei che il mio Paese si liberasse da queste nevrosi.
Che sapesse guardarsi dentro, senza illusioni e presunzioni, ma anche senza stupidi complessi, ritrovando e rinvigorendo ciò che ha fatto e ancora oggi può fare la sua forza.
E che proprio per questo potesse guardarsi intorno senza paura, con disponibilità e capacità di tenere il passo con un mondo che cambia.
Un Paese aperto, perché saldamente e fieramente ancorato al meglio di se stesso, della sua storia, dei suoi valori.
Un Paese da consegnare alle nuove generazioni con la fiduciosa certezza di dare loro un luogo in cui «state bene» insieme.
Cioè una Patria.
Quale direttore di giornale italiano è in grado di scrivere, senza mentire, che ama questo Paese innanzitutto perché ci sta bene?
Senza travagli, e conflitti sociali e guerreggiati?
Per questo, quindi, è necessario che gli indipendentisti s’impegnino di più sulla strada della redazione di “Patti”, e spendano meno risorse in infruttuosi e scarsi risultati elettorali che comunque li porterebbero ad amministrare con regole che hanno dimostrato di non funzionare.

2012.05.27 – “MILIZIA ANTITASSE”: LA VERA STORIA DEL MLNV


da un articolo de L’INDIPENDENZA.COM
 
26 maggio 2012
di CARLO MELINA (tratto da qui)
I negri puzzano, gli ebrei rubano, i veneti evadono.
Lo stereotipo è stato riproposto con gusto prima da un articolo cosiddetto “d’inchiesta” vergato da Fabrizio Gatti su L’Espresso (anche se somiglia più ad un racconto fantasy), poi da un servizio di Silvia Brasca, andato in onda ieri sera per il Tg di La7.
Riproposto appunto, per smentire l’unica realtà: i veneti sono occupati.
Occupati dal 1866 per mano di uno stato coloniale che si è impossessato del loro territorio grazie ad un referendum truffa (“burletta”, l’ha definito Montanelli), con voto palese e, conseguentemente, risultato bulgaro.
Uno stato che li sfrutta (140 miliardi di residuo fiscale dal 2001 al 2009).
E poi volentieri li dileggia, rappresentandoli ora come servi, i maschi, ora come puttanelle, le femmine.
Perché altro non sono gli italiani delle Venezie: un popolo pavido e abietto, che, per rinvigorire la retorica centralista, a scapito di ogni rivendicazione indipendentista – rivendicazione che la crisi economica e il ritrovato senso di appartenenza veneto rendono sempre più pericolosa – sono stati chiamati in causa, ovviamente a sproposito, da uno dei più acclamati turisti della notizia: Fabrizio Gatti.
Trasferitosi in Veneto per 10 giorni 10, Gatti ha seguito gli esponenti del Movimento di Liberazione Nazionale del popolo Veneto (una delle decine di sigle indipendentiste e, senza togliere alcun merito agli uomini di Bortotto, anche una delle meno rappresentative in termini di consenso popolare).
Il risultato?
Tre paginette di stereotipi, slogan e nessuna attenzione analitica a quella che è la vera proposta del movimento, peraltro deriso, in perfetto stile italiano – quella del MLNV, secondo Gatti, “sembra una storia da raccontare per ridere al bar”.
Il tutto a spese di un editore che campa con soldi pubblici – quindi anche veneti – e che ha appena ricevuto una multa da 225 milioni di euro per evasione fiscale.
Oltre la trama intessuta da Gatti, tuttavia, c’è un gruppo di persone (di cui lo stesso Gatti aveva dichiarato a Bortotto di di aver capito la vocazione, evidentemente dimenticata al momento della stesura del testo) che ha idee chiare e progetti legali, oltre che pacifici.
Progetti che qui, con l’aiuto di Gabriele Perucca, portavoce di MLNV, vogliamo riassumere.
“I veneti specialmente quella parte che sta dietro al MLNV – spiega Perucca al telefono – non sono evasori. Semplicemente non vogliono pagare le tasse allo stato italiano, che li affama.”
Grato, seppur in parte, per la visibilità ricevuta grazie a L’Espresso, Perucca ricorda che il percorso del MLNV “ha presa immediata: noi vogliamo liberare la patria, appellandoci alle norme del diritto internazionale.
Senza il ricorso alla violenza.
Le divise, descritte come tenute militari, altre non sono che dei gilet comprati in un magazzino.
Io non le ho mai indossate, per esempio.
Ci fa piacere che la copertina di un settimanale così venduto si occupi di noi, perché ci dà visibilità.
Ma non ci stiamo ad essere assimilati ad organizzazioni terroristiche o paramilitari”.
Perché allora una polisia veneta?
“Noi abbiamo fondato un movimento di liberazione come previsto e richiesto dai tratti Onu e dalle convenzione di Ginevra (art 96.3 primo protocollo del 1977).
In quanto movimento di liberazione – chiarisce Perucca – ci siamo dotati di organismi propri dopo aver notificato all’Onu il nostro stato di occupazione da parte di uno stato coloniale.
Abbiamo quindi formato un governo provvisorio, richiesto il riconoscimento da parte di stati terzi, formato le prime cernidi (gruppi civili di autodifesa del territorio), un’anagrafe e un ufficio di pubblica sicurezza, che però, in quanto tale, lavora solo a livello teorico.
Per quello che ci riguarda, non abbiamo nessun legame con anarchici o terroristi.
E non spareremo mai un colpo a nessuno – conclude, nella speranza che, se non Gatti, qualche collega de L’Espresso recepisca il messaggio.

colgo l’occasione per ribadire che il MLNV, così come i Movimenti di Liberazione Nazionali sorgono e si costituiscono sulla base del diritto internazionale per il riconosciuto diritto all’autodeterminazione di un Popolo occupato da uno stato straniero.
Il MLNV non cerca aderenti, non fa proselitismo in quanto tale o come forza politicamente impegnata in democratiche competizioni elettorali con altri partiti… nulla di tutto questo, (tant’è che la registrazione all’Anagrafe del Popolo Veneto non è un iscrizione al MLNV).
Il MLNV ha un ruolo “puramente tecnico” e che solo un Movimento di Liberazione Nazionale può fare in nome di un intero Popolo.
Suo compito è la rivendicazione del diritto all’autodeterminazione denunciando l’occupazione della propria Patria da parte di uno stato straniero… situazione questa che non ha scadenze in termini di tempo (non esiste l’uso capione nel diritto internazionale) e tale diritto (la rivendicazione) va esercitato secondo i criteri stabiliti dalle norme del diritto internazionale.
Il MLNV dunque non persegue tale fine allo scopo di costituirsi come forza politica e/o di governo… ma avvia e gestisce solo una fase di transizione (quella dall’occupazione alla liberazione della Patria) per portare il Popolo Veneto alle sue prime libere elezioni dopo centocinquant’anni d’occupazione… fatto questo il MLNV non ha più motivo di esistere e rimette il proprio mandato nelle mani dei legittimi rappresentanti eletti dal Popolo.
Ecco perchè il Governo Provvisorio del MLNV è un governo di transizione ed è previsto dal 1° Protocollo di Ginevra art.96 paragrafo 3… perchè non è un governo che si erge sulla base del consenso popolare e proprio perchè tale consenso non può ancora essere espresso liberamente.
L’unica ambizione del MLNV è quella della liberazione della Patria, non ha ambizioni politiche e sicuramente rimette ad altri tale responsabilità, ma questo sembra difficile comprenderlo.
Tutto il resto, al MLNV non può e non deve interessare perchè ci spingerebbe fuori dai “binari” del diritto entro il quale sta portando avanti la battaglia per il ripristino di sovranità del Popolo Veneto.
Ai Veneti e a quanti intendono sostenerli in questa battaglia, chiediamo solo di registrarsi all’Anagrafe del Popolo Veneto costituita sotto l’egida del MLNV perchè tale registgrazione costituisce l’espressione di una dichiarazione d’identità… IO SONO VENETO!
Questa è l’unica ed autentica espressione di consenso che il MLNV cerca, ma non è un consenso rivolto al MLNV quanto al Popolo Veneto, è il risveglio della coscienza di un Popolo che comincia a capire di non essere mai diventato italiano come vogliono farci credere.
Viva San Marco
Sergio Bortotto Presidente del MLNV


2012.05.26 – L’INVENZIONE DEL GOVERNO NASIONAE VENETO…

Pubblichiamo anche quest’ennesima fesseria del governo nasionae veneto.
De Pieri e Company non sanno proprio più cosa inventarsi… di certo stanno gettando la maschera.
Governo Nasionae Veneto:
I rischi del Percorso Internazionalista.
pubblicata da Governo Nasionae Veneto il giorno lunedì 21 maggio 2012 alle ore 12.21.

I rischi del Percorso Internazionalista… ossia quei Veneti che, in buona fede ed entusiasti, ci venderanno tutti…
Articolo di Paolo Pegorin, Segr. Gov.Nas.Veneto

Il Gov.Nas.Veneto è costituito da Veneti, che per Primi, ( sempre pronti a ribadire che sono stati i primi e notate con la P maiscuola… come se ai sensi e per gli effetti delle norme del diritto internazionale questo volesse dire qualcosa 
) hanno protocollato, in sede O.N.U., la rinuncia alla cittadinanza italiana e presentano il Popolo Veneto come Comunità avente autonomia giuridica e legittimata ad un percorso verso l’autodeterminazione.
L’Anagrafe Storica del Popolo Veneto è lo strumento con cui attuare l’unità di tutto il Popolo Veneto, al di là delle frontiere politiche, per una Comunità, che possa essere Titolare della Sovranità Originaria sui Territori Veneti.
Non seguire il nostro percorso (come il MLNV) non è solo esporsi, ma aver esposto Tutti i Veneti ad un rischio enorme.
Se non ben coesi, preparati, uniti, la pretesa di diventare l’organo rappresentativo dei Veneti tramite un’investitura ottenuta da un Ente Sovranazionale Straniero (promotori di una controproducente strategia simile sono il Movimento di Librazione Nazionale del Popolo Veneto), cioè l’O.N.U., è permettere un’intromissione dei Poteri Forti.
Questi Poteri Forti sono i paesi che guideranno il processo di riconoscimento, in primis:
1.Russia (sul cui imperialismo politico-economico non c’è dubbio),
2.America (a cui il Veneto sta a cuore per le basi militari),
3.Francia (intenzionata a costruire centrali nucleari nel territorio per il rimborso del debito nei loro confronti),
4.Cina (protezione dei propri interessi economici a scapito degli Italiani, figuriamoci dei Veneti),
5.Gran Bretagna (interessata alla destabilizzazione dell’Euro).
Il Governo Nasionae Veneto è completamente estraneo ad una strategia tanto azzardata, (ma che strano, ma non dicono di essere stati i primi a protocollare presso l’ONU le loro richieste???).
Il Gov.Nas.Veneto confida nell’Anagrafe Storica del Popolo Veneto perché realizza una Comunità Veneta ( e, come scritto assurdamente nel loro sito, la loro anagrafe è di proprietà del presidente del governo nasionae veneto!!!  come se l’identità dei Veneti dovesse essere di proprietà di un governo o di una fazione politica ), autonoma di per se stessa e non provvisoria nelle proprie istituzioni (c’è da chiedersi se questi signori abbiano il ben che minimo di cultura giuridica delle norme del diritto internazionale e del percorso che può fare solo un Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto che si istituisce governo provvisorio ai sensi dell’art.6 paragrafo 3 del 1° protocollo di Ginevra… non può essere diversamente e c’è da chiedersi chi a loro li abbia mai votati per ergersi governo nasionale del Popolo Veneto).
Tale Comunità non sarebbe alla ricerca di una legittimazione della rappresentanza da parte dell’O.N.U., ma dell’ammissione tra le Nazioni del Mondo.
Allo stesso tempo, l’interruzione di ogni collaborazione con MLNV è determinata dai toni accesi con cui si contraddistingue la via per l’Indipendenza. Queste sono esempi di estrapolazioni di quanto era il 11.05.2012 sul sito di questo Movimento: «Ai Veneti che proni sono presenti all’udienza e anelano il “perdono” o la “comprensione” dello stato straniero italiano ribadiamo il nostro dissenso e disprezzo per l’incoerenza che ancora una volta palesano nel dichiararsi indipendentisti», «L’indipendenza della Patria non si elemosina e va ripristinata, con le buone o con le cattive…fosse anche col sacrificio della nostra stessa vita. Sergio Bortotto Presidente del MLNV», «ecco una risposta ad un legale italiano… se insistono, prepariamoci ad uno “scontro frontale” con le autorità d’occupazione straniere italiane… ai veneti collaborazionisti un monito… “ attenti risponderete presto delle vostre responsabilità”».
Veneti, può esistere una comunità (comunità??? il caro De Pieri presidente del governo nasionale veneto ha palesemente dimostrato in molte occasioni l’ignoranza culturale in cui si dibatte e il razzismo che neppure nasconde pubblicamente
) unita da disprezzo e incitamento alla violenza?
Così parlavano i rivoluzionari comunisti degli anni ’60 a cui si ispira il MLNV (come no, proprio il MLNV si ispira al comunismo… ma va??? eppure il MLNV è attacato ripetutamente da tutte le frangie della sinistra italiota, come mai???).
Nonostante in altri articoli il Sig. Daniele Quaglia si definisca pacifista, intende, questo signore, che essere pacifisti non dipende dal rifiuto esclusivo dell’uso delle armi, ma anche dal rifiuto dell’uso di discriminazioni, minacce e intimidazioni?
O è un concetto troppo difficile?
Veneti, ma quanto la disperazione e la sfiducia in voi stessi vi ha fatto scendere in basso!? (ecco i soliti padreterni che giudicano gli altri Veneti che non condividono la loro miopia intellettuale e politica). 
Questi sono indici del fallimento completo di una moralità giuridica! (il razzismo no???, l’ignoranza e la grettezza no???)
Lo strumento di pace, (nessun strumento di pace può essere di proprietà del presidente di un fantomatico governo nasionale veneto) l’Anagrafe Storica del Popolo Veneto, è la premessa per la progressiva estensione e collaborazione che il Popolo Veneto deve realizzare.
Le Anagrafi Venete, finora, hanno creato divisioni poiché volte a ripartire le persone numericamente in fazioni di atteggiamento fascistico “o con noi o contro di noi”.
Noi… ci affidiamo al nostro venetissimo: “Ti co Nu, Nu co Ti”. (no… grazie, con la vostra iprocrisia non ho intenzione di spartire alcunché neppure i valori indipendentisti perchè tutti noi ricordiamo molto bene il coraggio da leone sbandierato dal presidente del governo nasionale veneto Gabriele De Pieri nella sua fatifica frase: … ndè vanti vojaltri che mi ve vardo, sto par da drio non se sa mai… bell’esempio di patriottismo marciano.)
Serenisimamente
Le contraddizzioni in questo articoletto sono spudoratamente palesi.
Invitiamo i Veneti a non cadere nel falso proselitismo e nel buonismo di questi signori che ripetutamente e in molte occasioni hanno manifestato apertamente una grettezza e un’inciviltà pari e degna solo del razzismo che alberga nel loro animo.
Viva San Marco.
Sergio Bortotto,
Presidente del MLNV

2012.03.15 – 855 NUOVI FINANZIERI… DI CUI BEN 600 SCHIERATI AL NORD !

Fonte informative riferiscono che la GdF è stata incrementata di ben 855 nuove unità.
Di queste 855 nuove reclute ben 600 sarebbero state dislocate nel norditalia.
Di queste 600 unità, ben 400 sarebbero state dislocate nei territori della Repubblica Veneta.
L'occupazione militare della nostra Patria da parte dello stato straniero italiano persiste in modo colonialista.
Pronti a difenderci ad oltranza perchè ricordiamoci che la Guardia di Finanza è un corpo di polizia militarmente organizzato dello stato straniero italiano che non può agire sui nostri territori se non in difetto assoluto di giurisdizione e solo uno stato canaglia, qual'è l'italia, pur sapendolo, persiste con tali atti di aggressione e di predazione nei confronti del Popolo Veneto.
Noi diciamo NO a questi predatori stranieri!
Noi diciamo NO a qualsiasi tassa allo stato straniero occupante italiano!
Il nostro fronte della resistenza parte e si consoliderà proprio da qui.
La nostra è una trincea di legalità e la loro un'aggressione colonialista.
Il Governo Veneto Provvisorio sta per vararare un decreto di espulsione del Corpo della Guardia di Finanza e di altre istituzioni straniere italiane dai territori della Repubblica Veneta.
I cittadini del Popolo Veneto hanno il pieno diritto di difendersi e non saranno perseguiti dalla Giustizia Veneta se dovessero essere costretti a ricorrere all'uso della forza per difendersi e difendere i propri familiari, conoscenti, amici, vicini di casa e i rispettivi beni.
 
Venetia, 14 marzo 2012
 
Il Presidente del MLNV
Sergio Bortotto

28.02.2012 – ANTENNA 3 “INCONTRA” IL MLNV … MA CENSURA L’INTERVISTA!

 
DISINFORMARE E' PUR SEMPRE IL MIGLIOR MODO PER COMANDARE…
 
Siamo appena stati intervistati da giornalisti di Antenna 3 sul progetto del Governo Veneto Provvisorio e abbiamo avuto modo di ribadire il contesto in cui opera il MLNV che non è un partito e che la convergenza di coordinamento con tutte le altre forze indipendentiste poterà ad una anagrafe congiunta perchè l'obbiettivo è la dichiarazione di appartenenza al Popolo Veneto e fare in modo che i cittadini veneti si rendano conto che giuridicamente e di fatto non sono mai diventati italiani.
Alla provocatoria domanda se il Governo Provvisorio sarà un'istituzione illegale è stato ribadito che sono le istituzioni italiane ad essere illegalmente presenti sul territorio della Repubblica Veneta che occupano illegalmente e illecitamente.
Per quanto riguarda l'inchiesta sulla Polizia Nazionale Veneta è stato ribadito che se per l'italia tutto sembra essere finito con una presunta archiviazione, per noi non lo è e i responsabili saranno assicurati alla Giustizia Veneta in ogni luogo e in ogni dove per i gravi crimini compiuti contro il Popolo Veneto… la giornalista ha sortito ritenendo questa dichiarazione una minaccia… è stato quindi ribadito che voler assicurare dei delinquenti alla Giustizia Veneta non è una minaccia ma una certezza… la giornalista ha quindi ribadito che una simile affermazione essendo diffamatoria non poteva essere divulgata… alla stessa è stato replicato che ci si augura l'integrale divulgazione dell'intervista e che io risponderò volentieri alla Giustizia Veneta dell'eventuale diffamazione a carico di Carmine Damiano (Questore di Treviso) e del Fojadelli (ex Procuratore Capo a Treviso) a fronte dei crimini commessi dolosamente da questi delinquenti e dal concorso di responsabilità di non pochi media circa l'abuso dello strumento mediatico utilizzato proprio dagli italiani per attaccare questo MLNV e le Istituzioni di Autogoverno con i risultati di un'inchiesta farsa che oggi sono sotto gli  occhi di tutti.
Viva San Marco.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

Ovviamente, come prevedibile, l'intervista non è mai andata in onda… eh eh eh !!!

CI INONDANO DI INUTILI NOTIZIE E OCCULTANO QUELLO CHE NON E' COMODO DIVULGARE!

 

A PROPOSITODI ANTENNA 3: CLICCA QUI

2012.02.23 – A BRESCIA E VICENZA DUE RIUNIONI INDIPENDENTISTE

 
A Vicenza, invece, il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (M.L.N.V.) sta organizzando per sabato 25 febbraio alle ore 15.00 presso il Boscolo Hotel de la Ville in Viale Verona 12 a Vicenza, una riunione aperta a tutti i responsabili ed i delegati dei movimenti venetisti attivi nel territorio che hanno come obiettivo l’Indipendenza della nostra Patria e la libertà del Popolo Veneto.

tratto da L'INDIPENDENZA.COM

2012.03.05 – RIINA JUNIOR A PADOVA… NO, GRAZIE!!!

 
Siamo alle solite.
Lo stato straniero italiano, abituato ad esportare la propria spazzatura, torna a insozzare le nostre Terre  con provvedimenti gravissimi.
Ovviamente non condividiamo i toni del partito italiano leghista, abituato da molti anni a sbraitare e a non concludere un bel nulla.
Certi personaggi non meritano in effetti neppure di stare in Sicilia o a "casa loro" perchè i Siciliani non sono affatto mafiosi e Riina junior non merita probabilmente neppure la cittadinanza siciliana… non è neppure un pessimo prodotto del sud come sembra voler ribadire qualche esponente del partito italiano lega nord … tali commenti sottolineano la precaria intelligenza in proposito e quanto il partito lega nord continui anch'esso ad infangare la nostra Patria con giudizi ed espressioni che nulla hanno a che fare con il Popolo Veneto… se l'ignoranza fosse sinonimo di mafia il biasimevole e zotico pensiero leghista dovrebbe scomparire dalle Terre di San Marco per le medesime ragioni.
Ancora meno valgono per noi i commenti dei sinistroidi amministratori padovani … il degrado e la criminalità presente in queste nostre Terre dimostrano da sole il risultato della loro pessima condotta.
Non ci interessa neppure il buonismo del sacerdote e di tale Tina Ciccarelli … i rischi per la vostra onlus e le vostre velleità umanitarie non fanno parte delle scelte di vita del Popolo Veneto.
Appena il Governo Veneto Provvisorio sarà instaurato, speriamo emetta un provvedimento di espulsione per tale soggetto e sappia adottare i necessari provvedimenti per prevenire simili iniziative… anche a carico di onlus sponsorizzate dallo stato straniero italiano, ovviamente.
Il MLNV condanna pertanto la pretesa dello stato straniero italiano di mafiosizzare le nostre Terre con provvedimenti che non gli competono … e questo non è un avvertimento, ma un monito da prendere seriamente in considerazione.
ATTENTO MALEDETTO GOVERNO STRANIERO ITALIANO … ATTENTO!!!
Sergio Bortotto Presidente del MLNV
04.03.2012 da un articolo del Mattino di Padova
 
Riina junior a Padova.
La Lega: «Attentato al nord», Zanonato: «Lo gestiremo»

Reazioni diverse alla decisione dei giudici palermitani di dare il via libera al trasloco del figlio del boss in Veneto.
La onlus che lo ospiterà: «Lavorerà per mantenersi»

PADOVA.
«Non commento le decisioni della magistratura.
Anche quella su Riina è una misura giudiziaria e bisogna rispettarla».
E' il secco commento del sindaco Flavio Zanonato, alla decisione dei giudici siciliani di consentire al figlio del «boss dei boss» di vivere in regime di sorveglianza speciale accolto da una onlus padovana.
«Faremo in modo che le cose siano gestite nella maniera giusta – taglia corto Zanonato – senza creare alcun problema».
Chi invece ha contestato duramente la decisione è il leader della Lega Nord Umberto Bossi, che ha parlato di «un attentato contro il nord, che il nord dovrebbe punire con la pena di morte per le conseguenze che avrà nella nostra società: rapine, violenze e mafia».
Parlando in un comizio, Bossi ha incolpato della decisione il governo Monti, che «ha fatto tornare il soggiorno obbligato», ma «non accetteremo – ha avvertito – di essere invasi ancora una volta dai mafiosi».
E se il governatore Luca Zaia ripete il suo no «a ogni forma di ospitalità imposta», a rendere ancor più esplicito il pensiero della Lega è lo “sceriffo” Giancarlo Gentilini: «Riina Jr – dice il vice sindaco di Treviso – è un prodotto della mafia, è spazzatura del sud, un loro pessimo prodotto che è giusto che resti al suo posto, al sud».
La presenza del figlio del boss in una regione e in una città che già negli anni '70 videro nascere la Mafia del Brenta, proprio dal contatto tra la criminalità locale ed esponenti di Cosa Nostra, preoccupa anche un magistrato di lunga esperienza, già alla Dda di Venezia, come Francesco Saverio Pavone.
«Ammesso che Salvatore Riina voglia rifarsi una vita – sottolinea – non si capisce perché abbia scelto il Veneto, e Padova in particolare, quando avrebbe potuto, da uomo del sud, scegliere un posto più vicino alle proprie radici pur allontanandosi dalla famiglia».
A tracciare il percorso di recupero che attende Riina junior è Tina Ciccarelli, responsabile della olnus che gestirà la sua permanenza.
«Salvatore non lo conosco, non gli ho mai parlato – spiega – la sua ospitalità da noi è stata per così dire “sponsorizzata” da un sacerdote e dalla sua avvocatessa.
Mi hanno detto che è tanto cambiato, che vuole togliersi il fardello del nome che porta e del suo passato, che è bravo negli studi».
«Staremo a vedere – aggiunge – ho ascoltato e preso atto ma aspetto i fatti; questa vicenda è una sfida anche per la nostra onlus e forse pure un rischio ma siamo pronti a correrlo, fa parte delle nostre scelte di vita».
Riina Jr. a Padova seguirà i corsi di Economia e commercio al Bo, ma «dovrà guadagnarsi l'ospitalità – avverte Ciccarelli – non vogliamo nulla dalla sua famiglia quindi lavorerà per mantenersi».
E poi, come prevede la Onlus, distribuirà viveri ed indumenti ai poveri come volontario: «un bagno di umiltà – commenta la direttrice – che fa sempre bene».
Bizzotto (Lega): "Gli faremo trovare il foglio di via". 
''Per il figlio del boss della mafia – avverte Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega – abbiamo pronto il foglio di via dalla nostra Regione, resti a casa sua e non venga a rompere da noi''.
''In Veneto non lo vogliamo, non siamo e non vogliamo diventare la colonia di mafiosi ed ex criminali – spiega Bizzotto -.
Il giorno in cui Riina junior dovesse arrivare a Padova, gli faremo trovare un bel comitato d'accoglienza in modo che capisca chiaramente come per noi Veneti egli risulti un personaggio fortemente indesiderato e sgradito''.
''Il rampollo di casa Riina farebbe bene a rimanere in Sicilia, nel suo habitat a Corleone – conclude Bizzotto -.
Sono sicura che nel suo paese si troverebbe molto più a suo agio rispetto ad una terra, quella Veneta, che lo rifiuta e che non vuole avere niente a che spartire con la mafia e con personaggi legati a Cosa Nostra''.
Ruzzante (Pd): "Da Lega solita esibizione di muscoli".
''Com'era facile prevedere, dopo che il Tribunale ha autorizzato Giuseppe Salvatore Riina, il figlio dello storico boss di Cosa Nostra, a trasferire la sede del proprio soggiorno a Padova, molti esponenti della Lega Nord hanno colto l'occasione al balzo per lanciare le loro dichiarazioni di contrarietà e sdegno, una più roboante dell'altra''.
Lo afferma il consigliere regionale veneto del Pd Piero Ruzzante sul trasferimento a Padova di Salvatore Riina.
''La solita parata di muscoli ad uso e consumo della propaganda – avverte Ruzzante -, a cui in questi anni abbiamo assistito innumerevoli volte, con naturalmente, in prima fila il segretario nazionale, Umberto Bossi, che addirittura parla di 'attentato al nord' e di 'fucilazione per i mafiosi'''.
''Francamente pensiamo che questo modo di fare politica sia ridicolo e si commenti da solo – rileva Ruzzante -.
Pensiamo anche che le decisioni e le misure decise dalla magistratura vadano sempre accettate e rispettate, soprattutto in tema di mafia''.
''Il Pd lo ha sempre fatto, anche alla Camera dei deputati – conclude -, non facendo mancare il suo voto favorevole, per esempio, nelle due volte in cui la Magistratura ha chiesto di poter procedere all'arresto dell'on. Nicola Cosentino, indagato per reati gravissimi di Camorra''.
Pdl Veneto: "Consiglio regionale prenda posizione".
''Non possiamo permettere che un soggetto dal passato cosi' ingombrante si stabilisca in Veneto.
Come Pdl chiederemo al Consiglio regionale di prendere una posizione politica contro l'arrivo di Giuseppe Salvatore Riina nella nostra regione''.
A dirlo sono il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo.
''E' vero che i diritti individuali vanno preservati – rilevano i due esponenti del Pdl – ma è altrettanto indubbio che una comunità deve tutelarsi con i mezzi che ha a disposizione''.
''E' inutile nascondersi dietro a un dito e fare i garantisti a tutti i costi – aggiungono -.
I veneti e i padovani in particolare sono preoccupati perché in ballo c'è il futuro di un tessuto economico-sociale solido, pulito e onesto''.
''In questi mesi si è parlato del rischio concreto di infiltrazioni mafiose.
Già si sono viste, in operazioni anche recenti – rilevano Bond e Cortellazzo -, le prime manifestazioni pratiche di come Cosa nostra sia presente nel Nord e nel Nordest''. ''Per questo – dicono i due esponenti del Pdl – dobbiamo essere uniti nel lanciare un segnale politico unitario e forte''.
 

2012.02.27 – COMUNICATO SU RIUNIONE CONGIUNTA DEL 25.02.2012

 
Venetie, lunedì 27 febbraio 2012
Oggetto: COMUNICATO.
 
La riunione congiunta dei rappresentanti delle Organizzazioni indipendentiste tenutasi a Vicenza il 25 febbraio u.s. ha innanzitutto riaffermato il principio cardine che accomuna tutti ed è la Patria da liberare dall’occupazione straniera italiana.
Ferma e condivisa è stata poi la convinzione che il ripristino di sovranità del nostro Popolo parte dal reciproco riconoscimento d’identità in un’unità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine.
Difficile ma non impossibile risulta armonizzare il percorso della competizione elettorale in ambito italiano laddove il fine non si discosta dal principio cardine del ripristino di sovranità.
Per ultimo si è frantumata la barriera che fino ad oggi ha voluto far apparire frammentati gli intenti delle Organizzazioni indipendentiste;    la valorizzazione di quanto da tutti è stato fatto e si sta facendo è invece il “collante” per la condivisione di ruoli e compiti nell’ambito del Governo Veneto Provvisorio.
Non possiamo permetterci di sprecare le risorse che abbiamo a disposizione perché insieme possiamo raggiungere l’obbiettivo e che passerà sicuramente anche attraverso la presa di coscienza del Popolo Veneto di non essere italiano;   l’impegno per tutti è la ricerca del consenso che si esprimerà nell’adesione di ciascun cittadino all’Anagrafe che sarà congiunta ed espressione di una coalizione di Popolo che pur seguendo percorsi diversi insieme vuole tornare libero e sovrano.
In sostanza:
1)il principio cardine che accomuna tutti è la Patria da liberare da un’occupazione straniera;
2)l’autodeterminazione del nostro Popolo si radica e si identifica in un’unità di pluralità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine;
3)tutti i percorsi intrapresi dalle Organizzazioni indipendentiste sono originati dalla necessità di perseguire il fine ultimo dell’indipendenza del nostro Popolo;
4)quello che appare come una frammentazione d’intenti è in realtà il “collante” dell’anello mancante … la valorizzazione di quanto si sta facendo passa attraverso la condivisione di ruoli e compiti in un progetto comune che si chiama Governo Veneto Provvisorio e che abbia anche il dovere prioritario di perseguire il consenso popolare attraverso il risveglio dell’identità nazionale del nostro Popolo.
Ora non ci resta altro da fare che applicare il principio di effettività e traslare in pratica questi buoni propositi.
Noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo, siamo un Popolo, siamo una Nazione.
Viva San Marco
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

2012.02.26 – ELEZIONI STRANIERE ITALIANE 2012… CI RISIAMO CON I CAREGARI DI TURNO.

Quello dell’indipendenza del Popolo Veneto è certamente un diritto e non un pretesto politico per assicurarsi careghe e posizioni di potere in ambito italiano.
Ben conosciamo gli appetiti politici di sedicenti indipendentisti che sfruttano l’argomento indipendenza per aggraziarsi i voti dei Veneti che ancora non sanno di non essere mai diventati italiani e che di fatto hanno diritto di votare a proprie libere elezioni per proprie istituzioni.
Per noi del MLNV questi personaggi sono come avvoltoi mascherati da colombe o come sciacalli camuffati da agnelli, abili sbandieratori della causa indipendentista che si agitano, urlano, si battono il petto e promettono quello che sanno benissimo di non poter dare.
Non credete ai partiti politici.
Non credete ai falsi profeti di turno.
Noi Veneti non abbiamo bisogno dell’indipendenza… perchè noi non siamo italiani.
Dobbiamo solo renderci conto di questo.
e parafrasando l’appetito vien mangiando

2011.02.26 – MLNV CI PROVA… COSTITUIAMO UN GOVERNO VENETO PROVVISORIO.

 
Venetie, lunedì 27 febbraio 2012
Oggetto: COMUNICATO.
 
La riunione congiunta dei rappresentanti delle Organizzazioni indipendentiste tenutasi a Vicenza il 25 febbraio u.s. ha innanzitutto riaffermato il principio cardine che accomuna tutti ed è la Patria da liberare dall’occupazione straniera italiana.
Ferma e condivisa è stata poi la convinzione che il ripristino di sovranità del nostro Popolo parte dal reciproco riconoscimento d’identità in un’unità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine.
Difficile ma non impossibile risulta armonizzare il percorso della competizione elettorale in ambito italiano laddove il fine non si discosta dal principio cardine del ripristino di sovranità.
Per ultimo si è frantumata la barriera che fino ad oggi ha voluto far apparire frammentati gli intenti delle Organizzazioni indipendentiste;    la valorizzazione di quanto da tutti è stato fatto e si sta facendo è invece il “collante” per la condivisione di ruoli e compiti nell’ambito del Governo Veneto Provvisorio.
Non possiamo permetterci di sprecare le risorse che abbiamo a disposizione perché insieme possiamo raggiungere l’obbiettivo e che passerà sicuramente anche attraverso la presa di coscienza del Popolo Veneto di non essere italiano;   l’impegno per tutti è la ricerca del consenso che si esprimerà nell’adesione di ciascun cittadino all’Anagrafe che sarà congiunta ed espressione di una coalizione di Popolo che pur seguendo percorsi diversi insieme vuole tornare libero e sovrano.
In sostanza:
1)il principio cardine che accomuna tutti è la Patria da liberare da un’occupazione straniera;
2)l’autodeterminazione del nostro Popolo si radica e si identifica in un’unità di pluralità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine;
3)tutti i percorsi intrapresi dalle Organizzazioni indipendentiste sono originati dalla necessità di perseguire il fine ultimo dell’indipendenza del nostro Popolo;
4)quello che appare come una frammentazione d’intenti è in realtà il “collante” dell’anello mancante … la valorizzazione di quanto si sta facendo passa attraverso la condivisione di ruoli e compiti in un progetto comune che si chiama Governo Veneto Provvisorio e che abbia anche il dovere prioritario di perseguire il consenso popolare attraverso il risveglio dell’identità nazionale del nostro Popolo.
Ora non ci resta altro da fare che applicare il principio di effettività e traslare in pratica questi buoni propositi.
Noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo, siamo un Popolo, siamo una Nazione.
Viva San Marco
Sergio Bortotto Presidente del MLNV
 
tratto da: L'INDIPENDENZA
 
di MARINO MARIN
 
Forse la novità più interessante nel mondo indipendentista veneto (anzi lombardo-veneto-friulano) di queste settimane è l’incontro di ieri a Vicenza promosso dal Movimento di liberazione nazionale del popolo veneto (MLNV, 500 iscritti).
Non i congressi e i controcongressi, non le riunioni e le controriunioni, meno i blitz e gli articoli sugli assenteismi, i banchetti, le nuove iscrizioni e candidature ancora inutili, in mancanza di un vero carisma (che non vuol dire “un front-man”).
Perché, per sommi capi, il tentativo di MLNV è quello di riunire tutte le sigle indipendentiste e, poi, nello specifico, costituire un qualcosa di simile a una “lobby”, che prema sull’Onu, affinché riconosca lo stato di occupazione dei territori della Serenissima.
E cominci a trattare.
L’idea, come spiega Gabriele Perucca, portavoce di MLNV, è semplice: “Il referendum per l’indipendenza è praticamente irrealizzabile in Italia. La Sardegna c’era arrivata vicina, ma poi sono stati arrestati, quasi fosse un complotto, tutti i promotori. Noi guardiamo al modello africano, perché, di fatto, i veneti sono colonizzati dall’Italia, come erano colonizzati gli stati dell’Africa e le Indie. La Serenissima, peraltro, non è mai stata sciolta, non bisogna dimenticarlo.
Avere dietro dei movimenti che contano numericamente, può solo che aiutare, certo, ma non è fondamentale.
Anzitutto va costituita un’anagrafe veneta unica, poi un Governo provvisorio e solo successivamente si cercherà anche il consenso della gente veneta.
Che veneta è, senza saperlo.
” In breve: nessun rapporto con la politica e le istituzioni italiani, nessun referendum sul modello scozzese, ma la composizione di un’istituzione rappresentativa, con membri scelti fra esponenti di tutte le sigle indipendentiste, che, legittimamente, almeno secondo Perucca, tratti con l’Italia e l’Onu.
E garantisca la sicurezza nazionale, la continuità dei pubblici servizi e porti il popolo Veneto alle sue nuove prime libere elezioni.
All’incontro di Vicenza hanno partecipato personalità aderenti a quasi ciascuna delle svariate firme dell’indipendentismo: dal Fronte Furlan a Veneto Stato.
“Oggi gli esponenti di tre diversi movimenti, ciascuno dei quali ha già lavorato alla composizione di una propria anagrafe veneta, hanno deciso di unificare i loro dati” chiarisce Perucca, riferendosi al Governo Nasionae Veneto di Gabriele De Pieri (noto alle cronache per aver consegnato la patente veneta ad un posto di blocco), la cui anagrafe è già stata vidimata dall’Onu, a Stato Veneto dell’avvocato Vittorio Selmo e all’Autogoverno delle Venezie di Daniele Quaglia, rappresentato in sala da Paolo Zanatta. Leader di MLNV e trascinatore della platea è invece Sergio Bortotto, figura storica dell’indipendentismo, già nel mirino della magistratura italiana per la sua militanza.
“Ho notato una netta convergenza con quasi tutti i movimenti – spiega Perucca. – Il punto è che la fase rivendicativa è esaurita. Ora bisogna passare a quella istituzionale, cioè alla costituzione di un Governo che faccia da interlocutore.
Quando questa fase sarà completata, per quel che mi riguarda, MLNV potrà anche sciogliersi”. Non sfugge a Perucca, nonostante l’entusiasmo, l’importanza di creare il consenso popolare che ora manca.
Meglio, si tratterebbe di risvegliare la coscienza dei veneti, mettendoli a parte di un segreto inconfessato: dal punto di vista del diritto internazionale, non sarebbero italiani.
Secondo William Marsura, intervenuto in rappresentanza di Veneto Stato “a Vicenza è nato uno spirito nuovo.
L’idea di creare un governo provvisorio puo’ essere l’anello mancante per coinvolgere tutti i movimenti, ciascuno dei quali poi potrà legittimamente perseguire le proprie battaglie su altri fronti, compreso quello della politica italiana”.
Sparso il verbo, la prossima tappa sarà un incontro per la costituzione di questo organo di rappresentanza nazionale.
Quando?
Magari proprio dopo l’appuntamento elettorale delle amministrative.
Magari proprio a Jesolo, come proposto su questo giornale dal direttore, in un Comune che ha già celebrato un referendum consultivo per l’indipendenza (il 97% dei votanti ha espresso il suo sì), manifestando grande sensibilità nei confronti dell’idea indipendentista.
Al di là degli auspici, tuttavia, non deve sfuggire che, oltre al dibattito sui modelli (scozzese o africano), sulle diverse impostazioni (dialogo con l’Onu o partecipazione alla vita politica italiana), a Vicenza è andata in scena una chiamata all’unità, che forse potrebbe coinvolgere davvero tutti nella creazione di un coordinamento di soggetti capaci di creare intese per iniziative comuni di resistenza, protesta e propaganda.
 
 

2012.02.18 – ONORE O MORTE

Un invito a tutti i Veneti di ogni grado ma anche a tutti gli altri fieri patriori dei Popoli della penisola che condividono il nobile proposito della liberazione della propria Patria dall’occupazione straniera italiana: operiamo affinchè il momento della riscossa per la perduta libertà sia sempre più vicino… innalziamo fieri i vessilli delle nostre rispettive Patrie e onoriamoli fin d’ora come meglio possiamo quasi in una “santa alleanza” contro il male… contro questo male che è l’italia… anche se ci fosse bisogno di un epico scontro come lo fu storicamente a Lepanto, prepariamoci a forgiare il nostro destino.
Non dobbiamo temere di chiamare il male col suo vero nome che per noi è l’italia!
Anche il MLNV con la Polizia Nazionale Veneta farà sicuramente la sua parte al momento che sarà stabilito e siamo certi che non saremo soli ma sarà una sollevazione di tutti i POPOLI oppressi dallo stato straniero italiano, da nord e da sud e così ciò che non ci ha unito con la forza fino ad ora ci unirà per la libertà.
Onore o morte!
W San Marco.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

2012.02.04 – COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO


Oggetto: COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO
 
– AL POPOLO VENETO
– A TUTTI I PATRIOTI VENETI di ogni ordine e grado, di ogni Movimento, Associazione, Collegio e Corporazione indipendentista.
 
Si rende noto a pubblica menzione che il MLNV ha concluso le prime due delle tre fasi del proprio programma operativo.
La prima fase.
La rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto previsto e regolato dal diritto internazionale è stata esercitata dal Popolo Veneto attraverso la denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano e rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto notificata allo stato straniero occupante italiano e depositata all’O.N.U. in data 28.09.2010 da questo MLNV.
Ad oggi nessun disconoscimento formale della propria denuncia è mai stato notificato al MLNV dall’O.N.U., da un qualsiasi Stato Terzo e neppure dallo stesso governo italiano.
La formalità della rivendicazione è pertanto di diritto compiuta e perfezionata anche dall’assenza di qualsiasi atto formale di manifesta opposizione.
La seconda fase.
Il diritto di liberare la Patria dallo stato straniero occupante italiano è legittimo e legale perché conforme alle norme del diritto internazionale che prevedono:
1.    che solo un Popolo può rivendicare tale diritto e il Popolo Veneto è riconosciuto per tale;
2.    che solo uno dei soggetti previsti dalle norme del diritto internazionale può agire in tale sede in nome e per conto di un’ intero Popolo e il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto così costituitosi lo è al pari degli stati e degli insorti e lo ha fatto;
3.    che sussista la necessità di liberarsi da una dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera e tutte e tre queste condizioni si concretano ancora oggi perché reiteratamente poste in essere dallo stato straniero occupante italiano.
E’ storicamente riconosciuta la responsabilità della Comunità Internazionale di allora circa la forzata annessione militare dei territori della Nazione Veneta da parte del regno d’italia e la conseguente perdita di sovranità del Popolo Veneto dopo oltre mille anni di Repubblica.
Oggi, dopo che il MLNV ha depositato la denuncia “di occupazione, dominazione e colonizzazione” della nostra Patria da parte dello stato straniero italiano, tale responsabilità grava ancor più sull’O.N.U. per il perpetuarsi delle gravissime violazioni dei diritti civili e politici contro il Popolo Veneto.
Considerato che il MLNV con precauzione e riguardo ha inutilmente atteso, anche ben oltre i limiti consuetudinari, la notifica e la formalità di un qualsiasi atto di manifesta resistenza, rifiuto o mera opposizione alle enunciate espressioni di diritto da noi MLNV ritenute legali, legittime e rivendicate secundum legem, è così portata a compimento anche la seconda fase.
La costituzione del MLNV ha quindi generato “diritto” producendo negli effetti ciò che si tenta di non considerare.
Il tentativo di ignorare l’esistenza del MLNV tende a negare il presupposto giuridico da cui ha origine il MLNV medesimo ovvero il diritto di autodeterminazione previsto per legge, ratificato dallo stesso stato straniero italiano e rivendicato dal MLNV in nome del Popolo Veneto.
Atteso pertanto che il principio di legalità è applicabile al diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto, tale diritto concreta il potere di esercitarlo nelle forme e nei modi contemplati.
Così, oggi, nel dar seguito all’adempimento dei propri doveri che il MLNV si è dato nei confronti della Serenissima Patria, rimanendo con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme di diritto internazionale e uniformandosi al principio di stretta legalità, si da avvio alla costituzione del Governo Provvisorio.
Il Popolo Veneto è nella condizione di non dover elemosinare a nessuno il diritto di essere ciò che è: da sempre un Popolo, e una Nazione per oltre un millennio.
Il MLNV quale “Soggetto di diritto” riconosciuto dalle norme internazionali che agisce in quanto tale perché qualificato dalla legittimazione internazionale, basata sul diritto all’autodeterminazione, chiama tutti i Patrioti a condividere incarichi, mansioni e competenze nell’ambito del Governo Provvisorio.
Venetia, 04.02.2012
Viva San Marco!!! Il
Presidente del MLNV Sergio Bortotto

2012.02.13 – RISCHIO DI ESCALATION DI CONFRONTO BELLICO CON IL MLNV

ATTENZIONE
RISCHIO DI ESCALATION DI CONFRONTO BELLICO CON IL MLNV
 
Si informa e rende noto a pubblica menzione che in data odierna lo stato straniero occupante italiano a mezzo funzionari comunali e ufficiali di polizia locale italiana del Comune di Villorba (Tv) – (tral'altro con giunta a guida del partito straiero italiano "lega nord" … e non dimenticheremo) ha posto in essere l'ennesimo atto di forza contro il MLNV con la notifica della diffida ad adempiere agli illegali obblighi del 15° censimento italiano al Presidente del MLNV.
Il Comandante della polizia locale e l'ufficiale che lo ha accompagnato sono stati informati del rischio al quale si sono esposti con l'avvicinare il Presidente per la notifica di tale atto e della grave provocazione posta in essere con la non trascurabile possibilità di un'escalation di confronto militare con il MLNV e di cui sarebbe stato subito informato il governo straniero italiano.
I due ufficiali stranieri sono stati resi edotti altresì della loro conseguente  iscrizione a ruolo giudiziario e che unitamente al personale responsabile del provvedimento in essere, saranno assicurati alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenuti di adottarsi per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso.
I due ufficiali stranieri della polizia locale del Comune di Villorba (Tv) si sono altresì resi responsabili di aver rifiutato di menzionare nell'atto di notifica il contestuale rinvendicato difetto assoluto di giurisdizione col quale hanno agito in nome e per conto e/o in concorso con lo stato straniero occupante italiano e le violazioni delle stesse norme di diritto italiano e del trattato di New-York del 1966 e dei diritti civili e politici.
Ai sensi e per effetto del principio di responsabilità colletività, contemplato dalle norme del diritto internazionale, allo stato straniero occupante italiano, è estesa la diretta responsabilità di tutti tali atti di imputazione.
Per quanto di competenza e per l’ulteriore a praticarsi sarà inviata comunicazione formale al governo straniero italiano, alla Segreteria Generale O.N.U. di New-York, al Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. a New-York, alla Segreteria Generale O.N.U. di Ginevra, ai Governi degli Stati Terzi confinanti e ai Governi degli altri Stati terzi secondo le decisioni del Direttivo di questo MLNV.
Il Popolo Veneto ha diritto di difendersi e il diritto di difendere la propria sovranità e la propria integrità territoriale … e questo lo dice il diritto internazionale.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto

Oggetto: AVVISO E NOTIFICA DI ISCRIZIONE A RUOLO GIUDIZIARIO

NR.20120213-11-09-01-FDR.

Raccomandata postale nr.13925792346-6 spedita in data 14.02.2012

 

L’anno 2012 addì 14 del mese di FEBBRAIO si rende atto di aver proceduto alla notifica del presente avviso di iscrizione a ruolo giudiziario.

Facendo seguito alla diffida di questo MLNV datata 20.12.2011 e notificata a mezzo e-mail e fax al Comune di Villorba (Tv) entrambi di pari data, si informa e notifica che oggi 14.02.2012, a seguito dell’avvenuta notifica di diffida ad adempiere agli illegali obblighi del 15° censimento generale dello stato straniero italiano, questa Divisione Federale Investigativa di Polizia Giudiziaria ha proceduto all’iscrizione a ruolo nel procedimento d’indagine avviata per i seguenti motivi:VIOLAZIONE ULTIMATUM DEL MLNV DEL 13.12.2010 NOTIFICATO ALLO STATO STRANIERO, COLONIALISTA E RAZZISTA ITALIANO E ALLA SEDE O.N.U. DI GINEVRA IN DATA 14.12.2010.

Soggetti ritenuti responsabili:

      Sindaco del Comune di Villorba (Tv) pro-tempore;

      Comandante della Polizia Locale del Comune di Villorba pro-tempore;

      Ufficiale della Polizia Locale che ha accompagnato il Comandante della Polizia Locale del Comune di Villorba (Tv) all’atto della notifica di diffida ad adempiere agli illegali obblighi del 15° censimento generale dello stato straniero italiano;

      Sig. Fabio Corbolante responsabile dell’Ufficio Comunale di Censimento del Comune di Villorba (Tv), firmatario dell’atto di diffida ad adempiere;

      Sig. PAVAN Mario quale rilevatore incaricato dal Comune di Villorba (Tv);

Capi d’imputazione:

AVER AGITO IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE IN NOME E PER CONTO E/O IN CONCORSO CON LA STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO, IN VIOLAZIONE DEL PREDETTO ULTIMATUM.

Responsabilità attribuili:

ATTI DI FORZA DELLO STATO STRANIERO ITALIANO A MEZZO FUNZIONARI COMUNALI E UFFICIALI DI POLIZIA LOCALE E POSTI IN ESSERE CONTRO IL MLNV ED IN PARTICOLARE CONTRO LA PERSONA DEL SUO PRESIDENTE, CONTRO LA SOVRANITA’ DEL POPOLO VENETO E CONTRO L’INTEGRITA’ TERRITORIALE DELLA NAZIONE VENETA NONCHE’ VIOLAZIONE DEI FONDAMENTALI DIRITTI CIVILI E POLITICI, CON L’AGGRAVANTE DERIVANTE DALLA CONDIZIONE ILLEGALE DI OCCUPAZIONE, DI COLONIZZAZIONE E SFRUTTAMENTO FISCALE E DELLE RISORSE PROPRIE DELLA NAZIONE VENETA.

PROVOCAZIONE CON RISCHIO DI ESCALATION DI CONFRONTO BELLICO CON IL MLNV.

Applicazione del principio di responsabilità collettività

Si informa altresì che ai sensi e per effetto del CONSOLIDATO principio di RESPONSabilita’ collettività, contemplato dalle norme del diritto internazionale, allo stato straniero occupante italiano è estesa la diretta responsabilità di tutti tali atti d’imputazione.

Per le suesposte ragioni le SS.LL. saranno assicurate alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per i provvedimenti indennizzati e giudiziari del caso.

Per quanto di competenza e per l’ulteriore a praticarsi tale comunicazione sarà inoltrata al governo straniero italiano, alla Segreteria Generale O.N.U. di New-York, al Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. a New-York, alla Segreteria Generale O.N.U. di Ginevra, ai Governi degli Stati Terzi confinanti e ai Governi degli altri Stati terzi secondo le decisioni del Direttivo di questo MLNV.

Fatto, letto, confermato e sottoscritto.

L’UFFICIALE DI POLIZIA GIUDIZIARIA


2012.02.14 – POLIZIA NAZIONALE – COMUNE DI VILLORBA TV – AVVISO E NOTIFICA ISCRIZIONE A RUOLO NR.20111222-11-09-01-FDR

2011.12.20 – DIFFIDA AL COMUNE DI VILLORVA TV – CENSIMENTO ILLEGALE

 


2012.02.03 – COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO

Oggetto:   COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO.

– AL POPOLO VENETO
– A TUTTI I PATRIOTI VENETI di ogni ordine e grado, di ogni Movimento, Associazione, Collegio e Corporazione indipendentista.

Si rende noto a pubblica menzione che il MLNV ha concluso le prime due delle tre fasi del proprio programma operativo.

La prima fase.

La rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto previsto e regolato dal diritto internazionale è stata esercitata dal Popolo Veneto attraverso la denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano e rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto notificata allo stato straniero occupante italiano e depositata all’O.N.U. in data 28.09.2010 da questo MLNV.

Ad oggi nessun disconoscimento formale della propria denuncia è mai stato notificato al MLNV dall’O.N.U., da un qualsiasi Stato Terzo e neppure dallo stesso governo italiano.

La formalità della rivendicazione è pertanto di diritto compiuta e perfezionata anche dall’assenza di qualsiasi atto formale di manifesta opposizione.

La seconda fase.

Il diritto di liberare la Patria dallo stato straniero occupante italiano è legittimo e legale perché conforme alle norme del diritto internazionale che prevedono:

– che solo un Popolo può rivendicare tale diritto e il Popolo Veneto è riconosciuto per tale;

– che solo uno dei soggetti previsti dalle norme del diritto internazionale può agire in tale sede in nome e per conto di un’ intero Popolo e il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto così costituitosi lo è al pari degli stati e degli insorti e lo ha fatto;

– che sussista la necessità di liberarsi da una dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera e tutte e tre queste condizioni si concretano ancora oggi perché reiteratamente poste in essere dallo stato straniero occupante italiano.

E’ storicamente riconosciuta la responsabilità della Comunità Internazionale di allora circa la forzata annessione militare dei territori della Nazione Veneta da parte del regno d’italia e la conseguente perdita di sovranità del Popolo Veneto dopo oltre mille anni di Repubblica.

Oggi, dopo che il MLNV ha depositato la denuncia “di occupazione, dominazione e colonizzazione” della nostra Patria da parte dello stato straniero italiano, tale responsabilità grava ancor più sull’O.N.U. per il perpetuarsi delle gravissime violazioni dei diritti civili e politici contro il Popolo Veneto.

Considerato che il MLNV con precauzione e riguardo ha inutilmente atteso, anche ben oltre i limiti consuetudinari, la notifica e la formalità di un qualsiasi atto di manifesta resistenza, rifiuto o mera opposizione alle enunciate espressioni di diritto da noi MLNV ritenute legali, legittime e rivendicate secundum legem, è così portata a compimento anche la seconda fase.

La costituzione del MLNV ha quindi generato “diritto” producendo negli effetti ciò che si tenta di non considerare.

Il tentativo di ignorare l’esistenza del MLNV tende a negare il presupposto giuridico da cui ha origine il MLNV medesimo ovvero il diritto di autodeterminazione previsto per legge, ratificato dallo stesso stato straniero italiano e rivendicato dal MLNV in nome del Popolo Veneto.

Atteso pertanto che il principio di legalità è applicabile al diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto, tale diritto concreta il potere di esercitarlo nelle forme e nei modi contemplati.

Così, oggi, nel dar seguito all’adempimento dei propri doveri che il MLNV si è dato nei confronti della Serenissima Patria, rimanendo con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme di diritto internazionale e uniformandosi al principio di stretta legalità, si da avvio alla costituzione del Governo Provvisorio.

Il Popolo Veneto è nella condizione di non dover elemosinare a nessuno il diritto di essere ciò che è: da sempre un Popolo, e una Nazione per oltre un millennio.

Il MLNV quale “Soggetto di diritto” riconosciuto dalle norme internazionali  che agisce in quanto tale perché qualificato dalla legittimazione internazionale, basata sul diritto all’autodeterminazione, chiama tutti i Patrioti a condividere
incarichi, mansioni e competenze nell’ambito del Governo Provvisorio.

Venetia, 04.02.2012

Viva San Marco!!!

Il Presidente del MLNV
Sergio Bortotto

2012.01.23 – NOI DICIAMO NO AI PARTITI E NO ANCHE A “VENETO STATO”… CHI E’ IL VERO NEMICO DELLA CAUSA INDIPENDENTISTA?

A giudicare dalle ostentazioni di Carlo MELINA, autore dell'articolo apparso sul giornale on-line L'INDIPENDENZA (http://www.lindipendenza.com/veneto-stato-uniti-si-vince/#comment-1604) c'è da rimanere allibiti.
Riprendo solo da una delle assurdità apparse sul suo articolo:
… avanti tutti insieme allora, socialisti con liberali, imprenditori con operai. La proposta è interessante e soprattutto vincente: chi si rifiuterà, sarà considerato nemico della causa. Su questo non potranno esserci dubbi…
In poche parole chi non si unisce sotto l’egida del partito italiano indipendentista VENETO STATO sarà dunque considerato nemico della causa???
E questo chi lo dice?
Il culmine e il ripudio stesso della politica si concretano in quelle poche righe.
Non c’è che dire, quando l’arroganza ostenta il paradosso l’ignoranza è l’elogio di sé stessa.
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV.

2012.01.18 – FESTA DEI VENETI O FESTA DEL PARTITO LEGA NORD???


Prendiamo atto delle notizie che giungono dai giornali a conferma delle ragioni del divieto di partecipazione alla "festa dei Veneti" da noi ribatezzata "festa di alcuni Veneti", imposto dall'organizzazione a questo MLNV perchè ritenuto un'organizzazione politica.

Consci dell'assurdità del pretesto adotto da tali signori e del fatto che proprio il MLNV non è un partito politico ma persegue la liberazione della Patria Veneta dall'occupazione straniera italiana, si prende atto, a futura ormai prossima memoria, di quanto sta emergendo circa i "contributi" e la partecipazione a tale evento del partito italiano Lega Nord e della pretestuosa ambiguità con la quale non si è dato spazio a questo MLNV… è chiaro che il partito italiano Lega Nord avrebbe mal digerito la presenza di questo MLNV a tale festa e ancor più la presenza di esponenti della Polizia Nazionale Veneta inutilmente perseguiti dalla digos e dalla procura italiane a Treviso sotto la direzione del Ministro dell'Interno guarda caso, diretto all'epoca dal leghista Maroni.
Sempre la solita coincidenza???
Come sempre, il tempo è galantuomo e le mezze verità e le ambiguità vengono sempre a galla.
Complimenti.
CITTADELLA.
Piero Ruzzante, consigliere regionale del Pd, non usa giri di parole: «La giunta Zaia ritiene lecito finanziare, attraverso associazioni "amiche", feste rivendicate dalla Lega Nord come feste di partito?
Perchè la Regione ha patrocinato e finanziato la Festa dei Veneti, manifestazione che la consigliera Arianna Lazzarini ha definito festa della Lega Nord?» 
In un'interrogazione a risposta immediata Ruzzante ricostruisce il dettaglio dei contributi che la giunta regionale ha erogato all'associazione «Veneto Nostro» di Fossò, titolare del sito internet «Raixe Venete», che dal 2004 organizza la festa di Sitadela: 6 mila euro nel 2007, 10 mila nel 2008, 8 mila nel 2009, 5 mila l'anno scorso.
Il totale fa, complessivamente, 29 mila euro. Stanziati nel capitolo «Iniziative di promozione e valorizzazione dell'identità veneta». 
L'esponente del Pd aggiunge che «Veneto Nostro riceve annualmente ulteriori contributi dalla giunta regionale per una manifestazione, la staffetta podistica "da San Marco a San Marco" (da Torri del Benaco a Venezia, ndr), che si svolge nell'ambito delle iniziative relative alla Festa del Popolo Veneto, istituita con legge regionale 2007».
Orbene: 10 mila euro nel 2009; 12 mila euro nel 2010; 10 mila euro quest'anno. Totale: 32 mila euro. 
Dopo la stoccata alla Lazzarini, la quale in un comunicato del 2 settembre 2010 «ha "ufficializzato" che la "Festa dei Veneti" di Cittadella è una festa di partito», Ruzzante va all'attacco dell'assessore veneto all'Identità, Daniele Stival, che risiede a Pramaggiore, località del Veneziano che dista 10 chilometri da Portogruaro: «Con delibera del 24 maggio 2011 la giunta ha assegnato contributi finanziari per l'attuazione dei progetti presentati dal Consorzio Pro Loco del Veneto Orientale di Portogruaro (35 mila euro); Istituto statale Marco Belli di Portogruaro (10 mila euro); associazione Veneto Nostro di Fossò (i 10 mila euro anzidetti)».
Pertanto l'esponente del Pd chiede se «tra i criteri prioritari di selezione degli enti e delle associazioni cui assegnare il finanziamento vi fosse anche quello della vicinanza a Pramaggiore».
Claudio Baccarin CITTADELLA FESTA DI CLASSE Si sono diplomati ragionieri 30 anni fa, stasera si ritroveranno per ricordare i momenti trascorsi sui banchi di scuola.
Gli ex studenti della 5E dell'Itcg «Girardi» di Cittadella (nella foto) sono ancora uniti come nel 1981, anno del loro diploma.
Perciò nessuno di loro mancherà all'appello. (s.b.)
 

2012.01.04 – IL RIDICOLO E SERVILE PARADOSSO DEL PARTITO “VENETO STATO”.

Siamo proprio al ridicolo.
Gli "indipendentisti" del partito "Veneto Stato" che per manifestare contro un'abuso chiedono il permesso all'autorità straniera e occupante italiana… a chi di quell'abuso vive e trae sostentamento.
Quale miglior occasione per dimostrare di essere proni e servili con il "nemico"… chiedergli addirittura il permesso per protestare contro di lui.
Ma l'aspetto più grottesco di tutta la vicenda è l'intervento "mediatore" del questore straniero italiano Carmine Damiano, che noi lo ricordiamo per ciò che è e per le ragioni per cui sarà portato in giudizio innanzi ad una Corte di Giustizia Veneta non appena possibile, ovvero solo un volgare calunniatore e un ladro, complice dell'ormai ex procuratore straniero italiano Antonio Fojadelli e di tutti coloro che si sono resi corresponsabili nell'inchiesta farsa sulla Polizia Nazionale Veneta poi finita nel nulla come avevamo detto fin dall'inizio. (vedi articolo clicca qui).
Una manifestazione fatta richiedendo le autorizzazioni per farla alle autorità straniere che ci occupano non è affatto decoroso ed entusiasmante.
Diciamoci la verità.
Come a tutti i partiti, anche a "veneto stato" serve la "visibilità mediatica" e come al solito per ottenerla si "sfrutta" l'argomento che offre maggiori opportunità in proposito e questo è il vero motivo della manifestazione contro la famigerata equitalia.
Il MLNV non starà mai a questo gioco.
La verità è che "Veneto Stato" è un  partito italiano perchè concorre a elezioni italiane per essere votati in istituzioni straniere occupanti italiane e lo fa "sfruttando" la causa indipendentista anche sapendo che non potrà mai ottenere il ripsristino della sovranità del Popolo Veneto sulle proprie terre attraverso un referendum… questa è pura demagogia e significa prendere in giro il Popolo Veneto.
Nessun partito politico che concorre a elezioni straniere italiane potrà mai ridare l'indipendenza al Popolo Veneto.
Il percorso referendario proposto da "Veneto Stato" contrasta con la condizione giuridica attuale in cui versa la nostra Patria.
Il Popolo Veneto ha perso la propria sovranità a causa di una ripetuta occupazione straniera a seguito di un'invasione e quindi a causa di una forza maggiore.
Sul piano del diritto internazionale, l'avvenuta invasione e la conseguente dominazione di uno stato straniero non trova giustificazione alcuna per legittimare anche la presenza odierna dello stato occupante italiano.
Pertanto, come può un Veneto ambire a ricorprire cariche istituzionali nell'ambito dello stato straniero occupante italiano?
E inoltre… in virtù di quale principio giurisprudenziale e del diritto il Popolo Veneto dovrebbe chiedere allo stato straniero italiano di concedergli una sovranità che è già sua?
Nella definizione del politologo americano Anthony Downs il partito politico è «una compagine di persone che cercano di ottenere il controllo dell’apparato governativo a seguito di regolari elezioni».
La strategia principale è l’occupazione di cariche elettive.
Noi del MLNV, ovviamente, non crediamo nella "strategia" dei partiti politici e anche laddove un partito così detto indipendentista riuscisse a controllare l'apparato governativo, anche solo di una parte del territorio, avrebbe raggiunto tale posizione di potere con le regole dettate dallo stato straniero occupante e ad esse sarebbe pertanto assoggettato.
In virtù di quelle stesse regole, per le quali il partito politico "Veneto Stato" ha accettato la competezione elettorale, non può poi violarne i principi costituzionali… e nello stato straniero occupante italiano non vi sono norme che prevedono alcuna possibilità di dichiarare indipendente una parte di territorio.
Vale anche la pena ricordare che il partito italiano "Veneto Stato"  concorre a elezioni amministrative in un ambito territoriale che solo parzialmente corrisponde ai territori della Repubblica Veneta, perchè la Patria Veneta non è la "Regione Veneto" di italica istituzione… e questo dev'essere chiaro una volta per tutte.
 
 
 

 
Puoi vedere l'articolo segnalato nel commento qui sotto anche a questo indirizzo: http://www.mlnv.org/main/?p=7275 

 

2011.12.23 – ANCORA UNA “BATTAGLIA” VINTA. LA RESISTENZA DEL MLNV CONTINUA!

Ancora una "battaglia" vinta.
E’ la resistenza del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto che si oppone all’arroganza dello stato straniero occupante italiano e si conferma per la giustezza della causa, la legalità e la legittimità del proprio operato .
Ma se gli inquirenti italiani a Treviso, bugiardi calunniatori e ladri, hanno illecitamente e illegalmente operato, complici lo sono anche i servi dell’informazione manipolata, che ancora oggi, accennano con timidezza alla svolta legale data dalla Consulta italiana e che è una vera e propria “sferzata” al loro operato.
Il modesto spazio riservato oggi a questa notizia contrasta con l’arrogante prosopopea riservata nel 2009 dopo l’infame operazione poliziesco/giudiziaria posta in essere dal procuratore straniero italiano Antonio Fojadelli e dal questore straniero italiano Carmine Damiano che hanno ripetutamente abusato per giorni dello strumento mediatico nel tentativo di demolire la credibilità, l’onore, il prestigio e la giustezza dell’operato del MLNV e dei loro più alti esponenti.
Fermi e saldi al giuramento di fedeltà con la Patria Veneta, il MLNV non ha mai voltato le spalle al Gonfalone di San Marco, non ha rinnegato il proprio impegno patriottico.
Il MLNV ha subito respinto e disconosciuto anche l’operato della difesa imposta dalla procedura straniera italiana, ammonendo seriamente lo stesso avvocato Menegon Christian che non si è attenuto alle disposizioni dategli.
Ma c’è da registrare anche l’ingannevole e deplorevole tentativo di dividere il fronte della resistenza sfoggiato con astuzia dal procuratore straniero italiano Antonio Fojadelli che dalle decine e decine di inquisiti ha poi ristretto il numero degli indagati a sole cinque persone di cui solo tre esponenti del vertice di comando del MLNV… ma nessuno tra gli inquisiti ha abbandonato la “barricata” o si è dissociato.
Ancora una volta il MLNV ha resistito fieramente.
Non dimentichiamo poi gli infami attacchi dei falsi indipendentisti che oggi, come allora, ingannano il Popolo Veneto sbandierando la causa indipendentista per farsi eleggere in amministrazioni italiane.
Ancora una volta il MLNV invita il Popolo Veneto a non credere a questi falsi profeti, a non credere ai partiti politici che si professano indipendentisti per assicurarsi “careghe” e concorrono a elezioni straniere italiane.
Un referendum per l’indipendenza è un percorso ingannevole e serve solo ad assicurare poltrone a questi signori.
Non dimentichiamo le offese, le minacce, i tentativi di intimidazione, gli oltraggi, le villanie e gli insulti contro di noi … quanta gentaglia ha avuto modo di dimostrare il proprio degrado culturale e morale.
Merita di riportare alcuni stralci di quanto scritto contro il MLNV da Gianluca Panto (gia Segretario del Partito Naxional Veneto ora confluito nel partito VENETO STATO), ovviamente candidato alle elezioni amministrative straniere italiane;   il suo articolo lo trovate pubblicato sul sito del MLNV alla pagina http://www.mlnv.org/main/?p=3748,:” …leggiamo che oggi le autorità italiane hanno arrestato un gruppo di sedicenti secessionisti armati. Un gruppo onirici sbandati mitomani militaristi esaltati falliti idealisti nostalgici…”.
Non dimentichiamo anche l’espressione dell’esponente leghista, ex parlamentare italiano Giuseppe COVRE, pubblicata sui giornali: “chi xei questi quattro mona” e lo sprezzante giudizio espresso da esponenti del Veneto Serenissimo Governo:”… i ragazzi della via Pal…”, dai Parlamentari italiani Rubinato e Naccarato e dall’accozzaglia di giornalisti venduti alla causa di regime o di partito.
Ma il MLNV non è stato “vinto”.
La resistenza del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto è salda e forte nei suoi principi e anche se la portata legale dell’ordinanza della corte costituzionale italiana non cambia poi molto per il MLNV, speriamo dica qualcosa a quelli che ancora credono ciecamente alla istituzioni straniere italiane, illegalmente presenti e operanti nella nostra Patria.
A tutti ricordiamo che il MLNV, quale soggetto di diritto internazionale, non può essere né soggetto né assoggettabile – per sua natura – allo stato straniero occupante italiano.
Si avverte e diffida ogni autorità, ente, rappresentante o delegato dello stato straniero occupante italiano dall’ignorare la predetta prescrizione e/o di porre in essere atti e azioni tali da impedire o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera le libertà fondamentali del Popolo Veneto, prima fra tutte quella all’autodeterminazione.
Il MLNV non riconosce pertanto le istituzioni straniere italiane che non hanno alcuna validità legale e giuridica sulle Terre della nostra Patria.
Giudici, guardia di finanza, polizia di stato italiana, carabinieri, equitalia, polizie locali, fisco, amministratori, funzionari di ogni genere e grado non hanno alcun valore giuridico nell’esercizio delle loro funzioni in spregio a tale principio.
Veneti, innalziamo fieri la nostra bandiera che è il Gonfalone di San Marco.
Lasciate che i suoi sestieri garriscano liberi al vento e adombrino il tricolore invasore.
Noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo, siamo un Popolo, siamo una Nazione … Viva San Marco.
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV
 
"IL CIRCO DELLA GIUSTIZIA ITALICA"