COMUNICATI

2012.05.27 – “MILIZIA ANTITASSE”: LA VERA STORIA DEL MLNV


da un articolo de L’INDIPENDENZA.COM
 
26 maggio 2012
di CARLO MELINA (tratto da qui)
I negri puzzano, gli ebrei rubano, i veneti evadono.
Lo stereotipo è stato riproposto con gusto prima da un articolo cosiddetto “d’inchiesta” vergato da Fabrizio Gatti su L’Espresso (anche se somiglia più ad un racconto fantasy), poi da un servizio di Silvia Brasca, andato in onda ieri sera per il Tg di La7.
Riproposto appunto, per smentire l’unica realtà: i veneti sono occupati.
Occupati dal 1866 per mano di uno stato coloniale che si è impossessato del loro territorio grazie ad un referendum truffa (“burletta”, l’ha definito Montanelli), con voto palese e, conseguentemente, risultato bulgaro.
Uno stato che li sfrutta (140 miliardi di residuo fiscale dal 2001 al 2009).
E poi volentieri li dileggia, rappresentandoli ora come servi, i maschi, ora come puttanelle, le femmine.
Perché altro non sono gli italiani delle Venezie: un popolo pavido e abietto, che, per rinvigorire la retorica centralista, a scapito di ogni rivendicazione indipendentista – rivendicazione che la crisi economica e il ritrovato senso di appartenenza veneto rendono sempre più pericolosa – sono stati chiamati in causa, ovviamente a sproposito, da uno dei più acclamati turisti della notizia: Fabrizio Gatti.
Trasferitosi in Veneto per 10 giorni 10, Gatti ha seguito gli esponenti del Movimento di Liberazione Nazionale del popolo Veneto (una delle decine di sigle indipendentiste e, senza togliere alcun merito agli uomini di Bortotto, anche una delle meno rappresentative in termini di consenso popolare).
Il risultato?
Tre paginette di stereotipi, slogan e nessuna attenzione analitica a quella che è la vera proposta del movimento, peraltro deriso, in perfetto stile italiano – quella del MLNV, secondo Gatti, “sembra una storia da raccontare per ridere al bar”.
Il tutto a spese di un editore che campa con soldi pubblici – quindi anche veneti – e che ha appena ricevuto una multa da 225 milioni di euro per evasione fiscale.
Oltre la trama intessuta da Gatti, tuttavia, c’è un gruppo di persone (di cui lo stesso Gatti aveva dichiarato a Bortotto di di aver capito la vocazione, evidentemente dimenticata al momento della stesura del testo) che ha idee chiare e progetti legali, oltre che pacifici.
Progetti che qui, con l’aiuto di Gabriele Perucca, portavoce di MLNV, vogliamo riassumere.
“I veneti specialmente quella parte che sta dietro al MLNV – spiega Perucca al telefono – non sono evasori. Semplicemente non vogliono pagare le tasse allo stato italiano, che li affama.”
Grato, seppur in parte, per la visibilità ricevuta grazie a L’Espresso, Perucca ricorda che il percorso del MLNV “ha presa immediata: noi vogliamo liberare la patria, appellandoci alle norme del diritto internazionale.
Senza il ricorso alla violenza.
Le divise, descritte come tenute militari, altre non sono che dei gilet comprati in un magazzino.
Io non le ho mai indossate, per esempio.
Ci fa piacere che la copertina di un settimanale così venduto si occupi di noi, perché ci dà visibilità.
Ma non ci stiamo ad essere assimilati ad organizzazioni terroristiche o paramilitari”.
Perché allora una polisia veneta?
“Noi abbiamo fondato un movimento di liberazione come previsto e richiesto dai tratti Onu e dalle convenzione di Ginevra (art 96.3 primo protocollo del 1977).
In quanto movimento di liberazione – chiarisce Perucca – ci siamo dotati di organismi propri dopo aver notificato all’Onu il nostro stato di occupazione da parte di uno stato coloniale.
Abbiamo quindi formato un governo provvisorio, richiesto il riconoscimento da parte di stati terzi, formato le prime cernidi (gruppi civili di autodifesa del territorio), un’anagrafe e un ufficio di pubblica sicurezza, che però, in quanto tale, lavora solo a livello teorico.
Per quello che ci riguarda, non abbiamo nessun legame con anarchici o terroristi.
E non spareremo mai un colpo a nessuno – conclude, nella speranza che, se non Gatti, qualche collega de L’Espresso recepisca il messaggio.

colgo l’occasione per ribadire che il MLNV, così come i Movimenti di Liberazione Nazionali sorgono e si costituiscono sulla base del diritto internazionale per il riconosciuto diritto all’autodeterminazione di un Popolo occupato da uno stato straniero.
Il MLNV non cerca aderenti, non fa proselitismo in quanto tale o come forza politicamente impegnata in democratiche competizioni elettorali con altri partiti… nulla di tutto questo, (tant’è che la registrazione all’Anagrafe del Popolo Veneto non è un iscrizione al MLNV).
Il MLNV ha un ruolo “puramente tecnico” e che solo un Movimento di Liberazione Nazionale può fare in nome di un intero Popolo.
Suo compito è la rivendicazione del diritto all’autodeterminazione denunciando l’occupazione della propria Patria da parte di uno stato straniero… situazione questa che non ha scadenze in termini di tempo (non esiste l’uso capione nel diritto internazionale) e tale diritto (la rivendicazione) va esercitato secondo i criteri stabiliti dalle norme del diritto internazionale.
Il MLNV dunque non persegue tale fine allo scopo di costituirsi come forza politica e/o di governo… ma avvia e gestisce solo una fase di transizione (quella dall’occupazione alla liberazione della Patria) per portare il Popolo Veneto alle sue prime libere elezioni dopo centocinquant’anni d’occupazione… fatto questo il MLNV non ha più motivo di esistere e rimette il proprio mandato nelle mani dei legittimi rappresentanti eletti dal Popolo.
Ecco perchè il Governo Provvisorio del MLNV è un governo di transizione ed è previsto dal 1° Protocollo di Ginevra art.96 paragrafo 3… perchè non è un governo che si erge sulla base del consenso popolare e proprio perchè tale consenso non può ancora essere espresso liberamente.
L’unica ambizione del MLNV è quella della liberazione della Patria, non ha ambizioni politiche e sicuramente rimette ad altri tale responsabilità, ma questo sembra difficile comprenderlo.
Tutto il resto, al MLNV non può e non deve interessare perchè ci spingerebbe fuori dai “binari” del diritto entro il quale sta portando avanti la battaglia per il ripristino di sovranità del Popolo Veneto.
Ai Veneti e a quanti intendono sostenerli in questa battaglia, chiediamo solo di registrarsi all’Anagrafe del Popolo Veneto costituita sotto l’egida del MLNV perchè tale registgrazione costituisce l’espressione di una dichiarazione d’identità… IO SONO VENETO!
Questa è l’unica ed autentica espressione di consenso che il MLNV cerca, ma non è un consenso rivolto al MLNV quanto al Popolo Veneto, è il risveglio della coscienza di un Popolo che comincia a capire di non essere mai diventato italiano come vogliono farci credere.
Viva San Marco
Sergio Bortotto Presidente del MLNV


2012.05.26 – L’INVENZIONE DEL GOVERNO NASIONAE VENETO…

Pubblichiamo anche quest’ennesima fesseria del governo nasionae veneto.
De Pieri e Company non sanno proprio più cosa inventarsi… di certo stanno gettando la maschera.
Governo Nasionae Veneto:
I rischi del Percorso Internazionalista.
pubblicata da Governo Nasionae Veneto il giorno lunedì 21 maggio 2012 alle ore 12.21.

I rischi del Percorso Internazionalista… ossia quei Veneti che, in buona fede ed entusiasti, ci venderanno tutti…
Articolo di Paolo Pegorin, Segr. Gov.Nas.Veneto

Il Gov.Nas.Veneto è costituito da Veneti, che per Primi, ( sempre pronti a ribadire che sono stati i primi e notate con la P maiscuola… come se ai sensi e per gli effetti delle norme del diritto internazionale questo volesse dire qualcosa 
) hanno protocollato, in sede O.N.U., la rinuncia alla cittadinanza italiana e presentano il Popolo Veneto come Comunità avente autonomia giuridica e legittimata ad un percorso verso l’autodeterminazione.
L’Anagrafe Storica del Popolo Veneto è lo strumento con cui attuare l’unità di tutto il Popolo Veneto, al di là delle frontiere politiche, per una Comunità, che possa essere Titolare della Sovranità Originaria sui Territori Veneti.
Non seguire il nostro percorso (come il MLNV) non è solo esporsi, ma aver esposto Tutti i Veneti ad un rischio enorme.
Se non ben coesi, preparati, uniti, la pretesa di diventare l’organo rappresentativo dei Veneti tramite un’investitura ottenuta da un Ente Sovranazionale Straniero (promotori di una controproducente strategia simile sono il Movimento di Librazione Nazionale del Popolo Veneto), cioè l’O.N.U., è permettere un’intromissione dei Poteri Forti.
Questi Poteri Forti sono i paesi che guideranno il processo di riconoscimento, in primis:
1.Russia (sul cui imperialismo politico-economico non c’è dubbio),
2.America (a cui il Veneto sta a cuore per le basi militari),
3.Francia (intenzionata a costruire centrali nucleari nel territorio per il rimborso del debito nei loro confronti),
4.Cina (protezione dei propri interessi economici a scapito degli Italiani, figuriamoci dei Veneti),
5.Gran Bretagna (interessata alla destabilizzazione dell’Euro).
Il Governo Nasionae Veneto è completamente estraneo ad una strategia tanto azzardata, (ma che strano, ma non dicono di essere stati i primi a protocollare presso l’ONU le loro richieste???).
Il Gov.Nas.Veneto confida nell’Anagrafe Storica del Popolo Veneto perché realizza una Comunità Veneta ( e, come scritto assurdamente nel loro sito, la loro anagrafe è di proprietà del presidente del governo nasionae veneto!!!  come se l’identità dei Veneti dovesse essere di proprietà di un governo o di una fazione politica ), autonoma di per se stessa e non provvisoria nelle proprie istituzioni (c’è da chiedersi se questi signori abbiano il ben che minimo di cultura giuridica delle norme del diritto internazionale e del percorso che può fare solo un Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto che si istituisce governo provvisorio ai sensi dell’art.6 paragrafo 3 del 1° protocollo di Ginevra… non può essere diversamente e c’è da chiedersi chi a loro li abbia mai votati per ergersi governo nasionale del Popolo Veneto).
Tale Comunità non sarebbe alla ricerca di una legittimazione della rappresentanza da parte dell’O.N.U., ma dell’ammissione tra le Nazioni del Mondo.
Allo stesso tempo, l’interruzione di ogni collaborazione con MLNV è determinata dai toni accesi con cui si contraddistingue la via per l’Indipendenza. Queste sono esempi di estrapolazioni di quanto era il 11.05.2012 sul sito di questo Movimento: «Ai Veneti che proni sono presenti all’udienza e anelano il “perdono” o la “comprensione” dello stato straniero italiano ribadiamo il nostro dissenso e disprezzo per l’incoerenza che ancora una volta palesano nel dichiararsi indipendentisti», «L’indipendenza della Patria non si elemosina e va ripristinata, con le buone o con le cattive…fosse anche col sacrificio della nostra stessa vita. Sergio Bortotto Presidente del MLNV», «ecco una risposta ad un legale italiano… se insistono, prepariamoci ad uno “scontro frontale” con le autorità d’occupazione straniere italiane… ai veneti collaborazionisti un monito… “ attenti risponderete presto delle vostre responsabilità”».
Veneti, può esistere una comunità (comunità??? il caro De Pieri presidente del governo nasionale veneto ha palesemente dimostrato in molte occasioni l’ignoranza culturale in cui si dibatte e il razzismo che neppure nasconde pubblicamente
) unita da disprezzo e incitamento alla violenza?
Così parlavano i rivoluzionari comunisti degli anni ’60 a cui si ispira il MLNV (come no, proprio il MLNV si ispira al comunismo… ma va??? eppure il MLNV è attacato ripetutamente da tutte le frangie della sinistra italiota, come mai???).
Nonostante in altri articoli il Sig. Daniele Quaglia si definisca pacifista, intende, questo signore, che essere pacifisti non dipende dal rifiuto esclusivo dell’uso delle armi, ma anche dal rifiuto dell’uso di discriminazioni, minacce e intimidazioni?
O è un concetto troppo difficile?
Veneti, ma quanto la disperazione e la sfiducia in voi stessi vi ha fatto scendere in basso!? (ecco i soliti padreterni che giudicano gli altri Veneti che non condividono la loro miopia intellettuale e politica). 
Questi sono indici del fallimento completo di una moralità giuridica! (il razzismo no???, l’ignoranza e la grettezza no???)
Lo strumento di pace, (nessun strumento di pace può essere di proprietà del presidente di un fantomatico governo nasionale veneto) l’Anagrafe Storica del Popolo Veneto, è la premessa per la progressiva estensione e collaborazione che il Popolo Veneto deve realizzare.
Le Anagrafi Venete, finora, hanno creato divisioni poiché volte a ripartire le persone numericamente in fazioni di atteggiamento fascistico “o con noi o contro di noi”.
Noi… ci affidiamo al nostro venetissimo: “Ti co Nu, Nu co Ti”. (no… grazie, con la vostra iprocrisia non ho intenzione di spartire alcunché neppure i valori indipendentisti perchè tutti noi ricordiamo molto bene il coraggio da leone sbandierato dal presidente del governo nasionale veneto Gabriele De Pieri nella sua fatifica frase: … ndè vanti vojaltri che mi ve vardo, sto par da drio non se sa mai… bell’esempio di patriottismo marciano.)
Serenisimamente
Le contraddizzioni in questo articoletto sono spudoratamente palesi.
Invitiamo i Veneti a non cadere nel falso proselitismo e nel buonismo di questi signori che ripetutamente e in molte occasioni hanno manifestato apertamente una grettezza e un’inciviltà pari e degna solo del razzismo che alberga nel loro animo.
Viva San Marco.
Sergio Bortotto,
Presidente del MLNV

2012.03.15 – 855 NUOVI FINANZIERI… DI CUI BEN 600 SCHIERATI AL NORD !

Fonte informative riferiscono che la GdF è stata incrementata di ben 855 nuove unità.
Di queste 855 nuove reclute ben 600 sarebbero state dislocate nel norditalia.
Di queste 600 unità, ben 400 sarebbero state dislocate nei territori della Repubblica Veneta.
L'occupazione militare della nostra Patria da parte dello stato straniero italiano persiste in modo colonialista.
Pronti a difenderci ad oltranza perchè ricordiamoci che la Guardia di Finanza è un corpo di polizia militarmente organizzato dello stato straniero italiano che non può agire sui nostri territori se non in difetto assoluto di giurisdizione e solo uno stato canaglia, qual'è l'italia, pur sapendolo, persiste con tali atti di aggressione e di predazione nei confronti del Popolo Veneto.
Noi diciamo NO a questi predatori stranieri!
Noi diciamo NO a qualsiasi tassa allo stato straniero occupante italiano!
Il nostro fronte della resistenza parte e si consoliderà proprio da qui.
La nostra è una trincea di legalità e la loro un'aggressione colonialista.
Il Governo Veneto Provvisorio sta per vararare un decreto di espulsione del Corpo della Guardia di Finanza e di altre istituzioni straniere italiane dai territori della Repubblica Veneta.
I cittadini del Popolo Veneto hanno il pieno diritto di difendersi e non saranno perseguiti dalla Giustizia Veneta se dovessero essere costretti a ricorrere all'uso della forza per difendersi e difendere i propri familiari, conoscenti, amici, vicini di casa e i rispettivi beni.
 
Venetia, 14 marzo 2012
 
Il Presidente del MLNV
Sergio Bortotto

28.02.2012 – ANTENNA 3 “INCONTRA” IL MLNV … MA CENSURA L’INTERVISTA!

 
DISINFORMARE E' PUR SEMPRE IL MIGLIOR MODO PER COMANDARE…
 
Siamo appena stati intervistati da giornalisti di Antenna 3 sul progetto del Governo Veneto Provvisorio e abbiamo avuto modo di ribadire il contesto in cui opera il MLNV che non è un partito e che la convergenza di coordinamento con tutte le altre forze indipendentiste poterà ad una anagrafe congiunta perchè l'obbiettivo è la dichiarazione di appartenenza al Popolo Veneto e fare in modo che i cittadini veneti si rendano conto che giuridicamente e di fatto non sono mai diventati italiani.
Alla provocatoria domanda se il Governo Provvisorio sarà un'istituzione illegale è stato ribadito che sono le istituzioni italiane ad essere illegalmente presenti sul territorio della Repubblica Veneta che occupano illegalmente e illecitamente.
Per quanto riguarda l'inchiesta sulla Polizia Nazionale Veneta è stato ribadito che se per l'italia tutto sembra essere finito con una presunta archiviazione, per noi non lo è e i responsabili saranno assicurati alla Giustizia Veneta in ogni luogo e in ogni dove per i gravi crimini compiuti contro il Popolo Veneto… la giornalista ha sortito ritenendo questa dichiarazione una minaccia… è stato quindi ribadito che voler assicurare dei delinquenti alla Giustizia Veneta non è una minaccia ma una certezza… la giornalista ha quindi ribadito che una simile affermazione essendo diffamatoria non poteva essere divulgata… alla stessa è stato replicato che ci si augura l'integrale divulgazione dell'intervista e che io risponderò volentieri alla Giustizia Veneta dell'eventuale diffamazione a carico di Carmine Damiano (Questore di Treviso) e del Fojadelli (ex Procuratore Capo a Treviso) a fronte dei crimini commessi dolosamente da questi delinquenti e dal concorso di responsabilità di non pochi media circa l'abuso dello strumento mediatico utilizzato proprio dagli italiani per attaccare questo MLNV e le Istituzioni di Autogoverno con i risultati di un'inchiesta farsa che oggi sono sotto gli  occhi di tutti.
Viva San Marco.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

Ovviamente, come prevedibile, l'intervista non è mai andata in onda… eh eh eh !!!

CI INONDANO DI INUTILI NOTIZIE E OCCULTANO QUELLO CHE NON E' COMODO DIVULGARE!

 

A PROPOSITODI ANTENNA 3: CLICCA QUI

2012.02.23 – A BRESCIA E VICENZA DUE RIUNIONI INDIPENDENTISTE

 
A Vicenza, invece, il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (M.L.N.V.) sta organizzando per sabato 25 febbraio alle ore 15.00 presso il Boscolo Hotel de la Ville in Viale Verona 12 a Vicenza, una riunione aperta a tutti i responsabili ed i delegati dei movimenti venetisti attivi nel territorio che hanno come obiettivo l’Indipendenza della nostra Patria e la libertà del Popolo Veneto.

tratto da L'INDIPENDENZA.COM

2012.03.05 – RIINA JUNIOR A PADOVA… NO, GRAZIE!!!

 
Siamo alle solite.
Lo stato straniero italiano, abituato ad esportare la propria spazzatura, torna a insozzare le nostre Terre  con provvedimenti gravissimi.
Ovviamente non condividiamo i toni del partito italiano leghista, abituato da molti anni a sbraitare e a non concludere un bel nulla.
Certi personaggi non meritano in effetti neppure di stare in Sicilia o a "casa loro" perchè i Siciliani non sono affatto mafiosi e Riina junior non merita probabilmente neppure la cittadinanza siciliana… non è neppure un pessimo prodotto del sud come sembra voler ribadire qualche esponente del partito italiano lega nord … tali commenti sottolineano la precaria intelligenza in proposito e quanto il partito lega nord continui anch'esso ad infangare la nostra Patria con giudizi ed espressioni che nulla hanno a che fare con il Popolo Veneto… se l'ignoranza fosse sinonimo di mafia il biasimevole e zotico pensiero leghista dovrebbe scomparire dalle Terre di San Marco per le medesime ragioni.
Ancora meno valgono per noi i commenti dei sinistroidi amministratori padovani … il degrado e la criminalità presente in queste nostre Terre dimostrano da sole il risultato della loro pessima condotta.
Non ci interessa neppure il buonismo del sacerdote e di tale Tina Ciccarelli … i rischi per la vostra onlus e le vostre velleità umanitarie non fanno parte delle scelte di vita del Popolo Veneto.
Appena il Governo Veneto Provvisorio sarà instaurato, speriamo emetta un provvedimento di espulsione per tale soggetto e sappia adottare i necessari provvedimenti per prevenire simili iniziative… anche a carico di onlus sponsorizzate dallo stato straniero italiano, ovviamente.
Il MLNV condanna pertanto la pretesa dello stato straniero italiano di mafiosizzare le nostre Terre con provvedimenti che non gli competono … e questo non è un avvertimento, ma un monito da prendere seriamente in considerazione.
ATTENTO MALEDETTO GOVERNO STRANIERO ITALIANO … ATTENTO!!!
Sergio Bortotto Presidente del MLNV
04.03.2012 da un articolo del Mattino di Padova
 
Riina junior a Padova.
La Lega: «Attentato al nord», Zanonato: «Lo gestiremo»

Reazioni diverse alla decisione dei giudici palermitani di dare il via libera al trasloco del figlio del boss in Veneto.
La onlus che lo ospiterà: «Lavorerà per mantenersi»

PADOVA.
«Non commento le decisioni della magistratura.
Anche quella su Riina è una misura giudiziaria e bisogna rispettarla».
E' il secco commento del sindaco Flavio Zanonato, alla decisione dei giudici siciliani di consentire al figlio del «boss dei boss» di vivere in regime di sorveglianza speciale accolto da una onlus padovana.
«Faremo in modo che le cose siano gestite nella maniera giusta – taglia corto Zanonato – senza creare alcun problema».
Chi invece ha contestato duramente la decisione è il leader della Lega Nord Umberto Bossi, che ha parlato di «un attentato contro il nord, che il nord dovrebbe punire con la pena di morte per le conseguenze che avrà nella nostra società: rapine, violenze e mafia».
Parlando in un comizio, Bossi ha incolpato della decisione il governo Monti, che «ha fatto tornare il soggiorno obbligato», ma «non accetteremo – ha avvertito – di essere invasi ancora una volta dai mafiosi».
E se il governatore Luca Zaia ripete il suo no «a ogni forma di ospitalità imposta», a rendere ancor più esplicito il pensiero della Lega è lo “sceriffo” Giancarlo Gentilini: «Riina Jr – dice il vice sindaco di Treviso – è un prodotto della mafia, è spazzatura del sud, un loro pessimo prodotto che è giusto che resti al suo posto, al sud».
La presenza del figlio del boss in una regione e in una città che già negli anni '70 videro nascere la Mafia del Brenta, proprio dal contatto tra la criminalità locale ed esponenti di Cosa Nostra, preoccupa anche un magistrato di lunga esperienza, già alla Dda di Venezia, come Francesco Saverio Pavone.
«Ammesso che Salvatore Riina voglia rifarsi una vita – sottolinea – non si capisce perché abbia scelto il Veneto, e Padova in particolare, quando avrebbe potuto, da uomo del sud, scegliere un posto più vicino alle proprie radici pur allontanandosi dalla famiglia».
A tracciare il percorso di recupero che attende Riina junior è Tina Ciccarelli, responsabile della olnus che gestirà la sua permanenza.
«Salvatore non lo conosco, non gli ho mai parlato – spiega – la sua ospitalità da noi è stata per così dire “sponsorizzata” da un sacerdote e dalla sua avvocatessa.
Mi hanno detto che è tanto cambiato, che vuole togliersi il fardello del nome che porta e del suo passato, che è bravo negli studi».
«Staremo a vedere – aggiunge – ho ascoltato e preso atto ma aspetto i fatti; questa vicenda è una sfida anche per la nostra onlus e forse pure un rischio ma siamo pronti a correrlo, fa parte delle nostre scelte di vita».
Riina Jr. a Padova seguirà i corsi di Economia e commercio al Bo, ma «dovrà guadagnarsi l'ospitalità – avverte Ciccarelli – non vogliamo nulla dalla sua famiglia quindi lavorerà per mantenersi».
E poi, come prevede la Onlus, distribuirà viveri ed indumenti ai poveri come volontario: «un bagno di umiltà – commenta la direttrice – che fa sempre bene».
Bizzotto (Lega): "Gli faremo trovare il foglio di via". 
''Per il figlio del boss della mafia – avverte Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega – abbiamo pronto il foglio di via dalla nostra Regione, resti a casa sua e non venga a rompere da noi''.
''In Veneto non lo vogliamo, non siamo e non vogliamo diventare la colonia di mafiosi ed ex criminali – spiega Bizzotto -.
Il giorno in cui Riina junior dovesse arrivare a Padova, gli faremo trovare un bel comitato d'accoglienza in modo che capisca chiaramente come per noi Veneti egli risulti un personaggio fortemente indesiderato e sgradito''.
''Il rampollo di casa Riina farebbe bene a rimanere in Sicilia, nel suo habitat a Corleone – conclude Bizzotto -.
Sono sicura che nel suo paese si troverebbe molto più a suo agio rispetto ad una terra, quella Veneta, che lo rifiuta e che non vuole avere niente a che spartire con la mafia e con personaggi legati a Cosa Nostra''.
Ruzzante (Pd): "Da Lega solita esibizione di muscoli".
''Com'era facile prevedere, dopo che il Tribunale ha autorizzato Giuseppe Salvatore Riina, il figlio dello storico boss di Cosa Nostra, a trasferire la sede del proprio soggiorno a Padova, molti esponenti della Lega Nord hanno colto l'occasione al balzo per lanciare le loro dichiarazioni di contrarietà e sdegno, una più roboante dell'altra''.
Lo afferma il consigliere regionale veneto del Pd Piero Ruzzante sul trasferimento a Padova di Salvatore Riina.
''La solita parata di muscoli ad uso e consumo della propaganda – avverte Ruzzante -, a cui in questi anni abbiamo assistito innumerevoli volte, con naturalmente, in prima fila il segretario nazionale, Umberto Bossi, che addirittura parla di 'attentato al nord' e di 'fucilazione per i mafiosi'''.
''Francamente pensiamo che questo modo di fare politica sia ridicolo e si commenti da solo – rileva Ruzzante -.
Pensiamo anche che le decisioni e le misure decise dalla magistratura vadano sempre accettate e rispettate, soprattutto in tema di mafia''.
''Il Pd lo ha sempre fatto, anche alla Camera dei deputati – conclude -, non facendo mancare il suo voto favorevole, per esempio, nelle due volte in cui la Magistratura ha chiesto di poter procedere all'arresto dell'on. Nicola Cosentino, indagato per reati gravissimi di Camorra''.
Pdl Veneto: "Consiglio regionale prenda posizione".
''Non possiamo permettere che un soggetto dal passato cosi' ingombrante si stabilisca in Veneto.
Come Pdl chiederemo al Consiglio regionale di prendere una posizione politica contro l'arrivo di Giuseppe Salvatore Riina nella nostra regione''.
A dirlo sono il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo.
''E' vero che i diritti individuali vanno preservati – rilevano i due esponenti del Pdl – ma è altrettanto indubbio che una comunità deve tutelarsi con i mezzi che ha a disposizione''.
''E' inutile nascondersi dietro a un dito e fare i garantisti a tutti i costi – aggiungono -.
I veneti e i padovani in particolare sono preoccupati perché in ballo c'è il futuro di un tessuto economico-sociale solido, pulito e onesto''.
''In questi mesi si è parlato del rischio concreto di infiltrazioni mafiose.
Già si sono viste, in operazioni anche recenti – rilevano Bond e Cortellazzo -, le prime manifestazioni pratiche di come Cosa nostra sia presente nel Nord e nel Nordest''. ''Per questo – dicono i due esponenti del Pdl – dobbiamo essere uniti nel lanciare un segnale politico unitario e forte''.
 

2012.02.27 – COMUNICATO SU RIUNIONE CONGIUNTA DEL 25.02.2012

 
Venetie, lunedì 27 febbraio 2012
Oggetto: COMUNICATO.
 
La riunione congiunta dei rappresentanti delle Organizzazioni indipendentiste tenutasi a Vicenza il 25 febbraio u.s. ha innanzitutto riaffermato il principio cardine che accomuna tutti ed è la Patria da liberare dall’occupazione straniera italiana.
Ferma e condivisa è stata poi la convinzione che il ripristino di sovranità del nostro Popolo parte dal reciproco riconoscimento d’identità in un’unità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine.
Difficile ma non impossibile risulta armonizzare il percorso della competizione elettorale in ambito italiano laddove il fine non si discosta dal principio cardine del ripristino di sovranità.
Per ultimo si è frantumata la barriera che fino ad oggi ha voluto far apparire frammentati gli intenti delle Organizzazioni indipendentiste;    la valorizzazione di quanto da tutti è stato fatto e si sta facendo è invece il “collante” per la condivisione di ruoli e compiti nell’ambito del Governo Veneto Provvisorio.
Non possiamo permetterci di sprecare le risorse che abbiamo a disposizione perché insieme possiamo raggiungere l’obbiettivo e che passerà sicuramente anche attraverso la presa di coscienza del Popolo Veneto di non essere italiano;   l’impegno per tutti è la ricerca del consenso che si esprimerà nell’adesione di ciascun cittadino all’Anagrafe che sarà congiunta ed espressione di una coalizione di Popolo che pur seguendo percorsi diversi insieme vuole tornare libero e sovrano.
In sostanza:
1)il principio cardine che accomuna tutti è la Patria da liberare da un’occupazione straniera;
2)l’autodeterminazione del nostro Popolo si radica e si identifica in un’unità di pluralità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine;
3)tutti i percorsi intrapresi dalle Organizzazioni indipendentiste sono originati dalla necessità di perseguire il fine ultimo dell’indipendenza del nostro Popolo;
4)quello che appare come una frammentazione d’intenti è in realtà il “collante” dell’anello mancante … la valorizzazione di quanto si sta facendo passa attraverso la condivisione di ruoli e compiti in un progetto comune che si chiama Governo Veneto Provvisorio e che abbia anche il dovere prioritario di perseguire il consenso popolare attraverso il risveglio dell’identità nazionale del nostro Popolo.
Ora non ci resta altro da fare che applicare il principio di effettività e traslare in pratica questi buoni propositi.
Noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo, siamo un Popolo, siamo una Nazione.
Viva San Marco
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

2012.02.26 – ELEZIONI STRANIERE ITALIANE 2012… CI RISIAMO CON I CAREGARI DI TURNO.

Quello dell’indipendenza del Popolo Veneto è certamente un diritto e non un pretesto politico per assicurarsi careghe e posizioni di potere in ambito italiano.
Ben conosciamo gli appetiti politici di sedicenti indipendentisti che sfruttano l’argomento indipendenza per aggraziarsi i voti dei Veneti che ancora non sanno di non essere mai diventati italiani e che di fatto hanno diritto di votare a proprie libere elezioni per proprie istituzioni.
Per noi del MLNV questi personaggi sono come avvoltoi mascherati da colombe o come sciacalli camuffati da agnelli, abili sbandieratori della causa indipendentista che si agitano, urlano, si battono il petto e promettono quello che sanno benissimo di non poter dare.
Non credete ai partiti politici.
Non credete ai falsi profeti di turno.
Noi Veneti non abbiamo bisogno dell’indipendenza… perchè noi non siamo italiani.
Dobbiamo solo renderci conto di questo.
e parafrasando l’appetito vien mangiando

2011.02.26 – MLNV CI PROVA… COSTITUIAMO UN GOVERNO VENETO PROVVISORIO.

 
Venetie, lunedì 27 febbraio 2012
Oggetto: COMUNICATO.
 
La riunione congiunta dei rappresentanti delle Organizzazioni indipendentiste tenutasi a Vicenza il 25 febbraio u.s. ha innanzitutto riaffermato il principio cardine che accomuna tutti ed è la Patria da liberare dall’occupazione straniera italiana.
Ferma e condivisa è stata poi la convinzione che il ripristino di sovranità del nostro Popolo parte dal reciproco riconoscimento d’identità in un’unità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine.
Difficile ma non impossibile risulta armonizzare il percorso della competizione elettorale in ambito italiano laddove il fine non si discosta dal principio cardine del ripristino di sovranità.
Per ultimo si è frantumata la barriera che fino ad oggi ha voluto far apparire frammentati gli intenti delle Organizzazioni indipendentiste;    la valorizzazione di quanto da tutti è stato fatto e si sta facendo è invece il “collante” per la condivisione di ruoli e compiti nell’ambito del Governo Veneto Provvisorio.
Non possiamo permetterci di sprecare le risorse che abbiamo a disposizione perché insieme possiamo raggiungere l’obbiettivo e che passerà sicuramente anche attraverso la presa di coscienza del Popolo Veneto di non essere italiano;   l’impegno per tutti è la ricerca del consenso che si esprimerà nell’adesione di ciascun cittadino all’Anagrafe che sarà congiunta ed espressione di una coalizione di Popolo che pur seguendo percorsi diversi insieme vuole tornare libero e sovrano.
In sostanza:
1)il principio cardine che accomuna tutti è la Patria da liberare da un’occupazione straniera;
2)l’autodeterminazione del nostro Popolo si radica e si identifica in un’unità di pluralità di Nazioni libere e sovrane sulle proprie terre d’origine;
3)tutti i percorsi intrapresi dalle Organizzazioni indipendentiste sono originati dalla necessità di perseguire il fine ultimo dell’indipendenza del nostro Popolo;
4)quello che appare come una frammentazione d’intenti è in realtà il “collante” dell’anello mancante … la valorizzazione di quanto si sta facendo passa attraverso la condivisione di ruoli e compiti in un progetto comune che si chiama Governo Veneto Provvisorio e che abbia anche il dovere prioritario di perseguire il consenso popolare attraverso il risveglio dell’identità nazionale del nostro Popolo.
Ora non ci resta altro da fare che applicare il principio di effettività e traslare in pratica questi buoni propositi.
Noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo, siamo un Popolo, siamo una Nazione.
Viva San Marco
Sergio Bortotto Presidente del MLNV
 
tratto da: L'INDIPENDENZA
 
di MARINO MARIN
 
Forse la novità più interessante nel mondo indipendentista veneto (anzi lombardo-veneto-friulano) di queste settimane è l’incontro di ieri a Vicenza promosso dal Movimento di liberazione nazionale del popolo veneto (MLNV, 500 iscritti).
Non i congressi e i controcongressi, non le riunioni e le controriunioni, meno i blitz e gli articoli sugli assenteismi, i banchetti, le nuove iscrizioni e candidature ancora inutili, in mancanza di un vero carisma (che non vuol dire “un front-man”).
Perché, per sommi capi, il tentativo di MLNV è quello di riunire tutte le sigle indipendentiste e, poi, nello specifico, costituire un qualcosa di simile a una “lobby”, che prema sull’Onu, affinché riconosca lo stato di occupazione dei territori della Serenissima.
E cominci a trattare.
L’idea, come spiega Gabriele Perucca, portavoce di MLNV, è semplice: “Il referendum per l’indipendenza è praticamente irrealizzabile in Italia. La Sardegna c’era arrivata vicina, ma poi sono stati arrestati, quasi fosse un complotto, tutti i promotori. Noi guardiamo al modello africano, perché, di fatto, i veneti sono colonizzati dall’Italia, come erano colonizzati gli stati dell’Africa e le Indie. La Serenissima, peraltro, non è mai stata sciolta, non bisogna dimenticarlo.
Avere dietro dei movimenti che contano numericamente, può solo che aiutare, certo, ma non è fondamentale.
Anzitutto va costituita un’anagrafe veneta unica, poi un Governo provvisorio e solo successivamente si cercherà anche il consenso della gente veneta.
Che veneta è, senza saperlo.
” In breve: nessun rapporto con la politica e le istituzioni italiani, nessun referendum sul modello scozzese, ma la composizione di un’istituzione rappresentativa, con membri scelti fra esponenti di tutte le sigle indipendentiste, che, legittimamente, almeno secondo Perucca, tratti con l’Italia e l’Onu.
E garantisca la sicurezza nazionale, la continuità dei pubblici servizi e porti il popolo Veneto alle sue nuove prime libere elezioni.
All’incontro di Vicenza hanno partecipato personalità aderenti a quasi ciascuna delle svariate firme dell’indipendentismo: dal Fronte Furlan a Veneto Stato.
“Oggi gli esponenti di tre diversi movimenti, ciascuno dei quali ha già lavorato alla composizione di una propria anagrafe veneta, hanno deciso di unificare i loro dati” chiarisce Perucca, riferendosi al Governo Nasionae Veneto di Gabriele De Pieri (noto alle cronache per aver consegnato la patente veneta ad un posto di blocco), la cui anagrafe è già stata vidimata dall’Onu, a Stato Veneto dell’avvocato Vittorio Selmo e all’Autogoverno delle Venezie di Daniele Quaglia, rappresentato in sala da Paolo Zanatta. Leader di MLNV e trascinatore della platea è invece Sergio Bortotto, figura storica dell’indipendentismo, già nel mirino della magistratura italiana per la sua militanza.
“Ho notato una netta convergenza con quasi tutti i movimenti – spiega Perucca. – Il punto è che la fase rivendicativa è esaurita. Ora bisogna passare a quella istituzionale, cioè alla costituzione di un Governo che faccia da interlocutore.
Quando questa fase sarà completata, per quel che mi riguarda, MLNV potrà anche sciogliersi”. Non sfugge a Perucca, nonostante l’entusiasmo, l’importanza di creare il consenso popolare che ora manca.
Meglio, si tratterebbe di risvegliare la coscienza dei veneti, mettendoli a parte di un segreto inconfessato: dal punto di vista del diritto internazionale, non sarebbero italiani.
Secondo William Marsura, intervenuto in rappresentanza di Veneto Stato “a Vicenza è nato uno spirito nuovo.
L’idea di creare un governo provvisorio puo’ essere l’anello mancante per coinvolgere tutti i movimenti, ciascuno dei quali poi potrà legittimamente perseguire le proprie battaglie su altri fronti, compreso quello della politica italiana”.
Sparso il verbo, la prossima tappa sarà un incontro per la costituzione di questo organo di rappresentanza nazionale.
Quando?
Magari proprio dopo l’appuntamento elettorale delle amministrative.
Magari proprio a Jesolo, come proposto su questo giornale dal direttore, in un Comune che ha già celebrato un referendum consultivo per l’indipendenza (il 97% dei votanti ha espresso il suo sì), manifestando grande sensibilità nei confronti dell’idea indipendentista.
Al di là degli auspici, tuttavia, non deve sfuggire che, oltre al dibattito sui modelli (scozzese o africano), sulle diverse impostazioni (dialogo con l’Onu o partecipazione alla vita politica italiana), a Vicenza è andata in scena una chiamata all’unità, che forse potrebbe coinvolgere davvero tutti nella creazione di un coordinamento di soggetti capaci di creare intese per iniziative comuni di resistenza, protesta e propaganda.
 
 

2012.02.18 – ONORE O MORTE

Un invito a tutti i Veneti di ogni grado ma anche a tutti gli altri fieri patriori dei Popoli della penisola che condividono il nobile proposito della liberazione della propria Patria dall’occupazione straniera italiana: operiamo affinchè il momento della riscossa per la perduta libertà sia sempre più vicino… innalziamo fieri i vessilli delle nostre rispettive Patrie e onoriamoli fin d’ora come meglio possiamo quasi in una “santa alleanza” contro il male… contro questo male che è l’italia… anche se ci fosse bisogno di un epico scontro come lo fu storicamente a Lepanto, prepariamoci a forgiare il nostro destino.
Non dobbiamo temere di chiamare il male col suo vero nome che per noi è l’italia!
Anche il MLNV con la Polizia Nazionale Veneta farà sicuramente la sua parte al momento che sarà stabilito e siamo certi che non saremo soli ma sarà una sollevazione di tutti i POPOLI oppressi dallo stato straniero italiano, da nord e da sud e così ciò che non ci ha unito con la forza fino ad ora ci unirà per la libertà.
Onore o morte!
W San Marco.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

2012.02.04 – COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO


Oggetto: COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO
 
– AL POPOLO VENETO
– A TUTTI I PATRIOTI VENETI di ogni ordine e grado, di ogni Movimento, Associazione, Collegio e Corporazione indipendentista.
 
Si rende noto a pubblica menzione che il MLNV ha concluso le prime due delle tre fasi del proprio programma operativo.
La prima fase.
La rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto previsto e regolato dal diritto internazionale è stata esercitata dal Popolo Veneto attraverso la denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano e rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto notificata allo stato straniero occupante italiano e depositata all’O.N.U. in data 28.09.2010 da questo MLNV.
Ad oggi nessun disconoscimento formale della propria denuncia è mai stato notificato al MLNV dall’O.N.U., da un qualsiasi Stato Terzo e neppure dallo stesso governo italiano.
La formalità della rivendicazione è pertanto di diritto compiuta e perfezionata anche dall’assenza di qualsiasi atto formale di manifesta opposizione.
La seconda fase.
Il diritto di liberare la Patria dallo stato straniero occupante italiano è legittimo e legale perché conforme alle norme del diritto internazionale che prevedono:
1.    che solo un Popolo può rivendicare tale diritto e il Popolo Veneto è riconosciuto per tale;
2.    che solo uno dei soggetti previsti dalle norme del diritto internazionale può agire in tale sede in nome e per conto di un’ intero Popolo e il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto così costituitosi lo è al pari degli stati e degli insorti e lo ha fatto;
3.    che sussista la necessità di liberarsi da una dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera e tutte e tre queste condizioni si concretano ancora oggi perché reiteratamente poste in essere dallo stato straniero occupante italiano.
E’ storicamente riconosciuta la responsabilità della Comunità Internazionale di allora circa la forzata annessione militare dei territori della Nazione Veneta da parte del regno d’italia e la conseguente perdita di sovranità del Popolo Veneto dopo oltre mille anni di Repubblica.
Oggi, dopo che il MLNV ha depositato la denuncia “di occupazione, dominazione e colonizzazione” della nostra Patria da parte dello stato straniero italiano, tale responsabilità grava ancor più sull’O.N.U. per il perpetuarsi delle gravissime violazioni dei diritti civili e politici contro il Popolo Veneto.
Considerato che il MLNV con precauzione e riguardo ha inutilmente atteso, anche ben oltre i limiti consuetudinari, la notifica e la formalità di un qualsiasi atto di manifesta resistenza, rifiuto o mera opposizione alle enunciate espressioni di diritto da noi MLNV ritenute legali, legittime e rivendicate secundum legem, è così portata a compimento anche la seconda fase.
La costituzione del MLNV ha quindi generato “diritto” producendo negli effetti ciò che si tenta di non considerare.
Il tentativo di ignorare l’esistenza del MLNV tende a negare il presupposto giuridico da cui ha origine il MLNV medesimo ovvero il diritto di autodeterminazione previsto per legge, ratificato dallo stesso stato straniero italiano e rivendicato dal MLNV in nome del Popolo Veneto.
Atteso pertanto che il principio di legalità è applicabile al diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto, tale diritto concreta il potere di esercitarlo nelle forme e nei modi contemplati.
Così, oggi, nel dar seguito all’adempimento dei propri doveri che il MLNV si è dato nei confronti della Serenissima Patria, rimanendo con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme di diritto internazionale e uniformandosi al principio di stretta legalità, si da avvio alla costituzione del Governo Provvisorio.
Il Popolo Veneto è nella condizione di non dover elemosinare a nessuno il diritto di essere ciò che è: da sempre un Popolo, e una Nazione per oltre un millennio.
Il MLNV quale “Soggetto di diritto” riconosciuto dalle norme internazionali che agisce in quanto tale perché qualificato dalla legittimazione internazionale, basata sul diritto all’autodeterminazione, chiama tutti i Patrioti a condividere incarichi, mansioni e competenze nell’ambito del Governo Provvisorio.
Venetia, 04.02.2012
Viva San Marco!!! Il
Presidente del MLNV Sergio Bortotto

2012.02.13 – RISCHIO DI ESCALATION DI CONFRONTO BELLICO CON IL MLNV

ATTENZIONE
RISCHIO DI ESCALATION DI CONFRONTO BELLICO CON IL MLNV
 
Si informa e rende noto a pubblica menzione che in data odierna lo stato straniero occupante italiano a mezzo funzionari comunali e ufficiali di polizia locale italiana del Comune di Villorba (Tv) – (tral'altro con giunta a guida del partito straiero italiano "lega nord" … e non dimenticheremo) ha posto in essere l'ennesimo atto di forza contro il MLNV con la notifica della diffida ad adempiere agli illegali obblighi del 15° censimento italiano al Presidente del MLNV.
Il Comandante della polizia locale e l'ufficiale che lo ha accompagnato sono stati informati del rischio al quale si sono esposti con l'avvicinare il Presidente per la notifica di tale atto e della grave provocazione posta in essere con la non trascurabile possibilità di un'escalation di confronto militare con il MLNV e di cui sarebbe stato subito informato il governo straniero italiano.
I due ufficiali stranieri sono stati resi edotti altresì della loro conseguente  iscrizione a ruolo giudiziario e che unitamente al personale responsabile del provvedimento in essere, saranno assicurati alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenuti di adottarsi per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso.
I due ufficiali stranieri della polizia locale del Comune di Villorba (Tv) si sono altresì resi responsabili di aver rifiutato di menzionare nell'atto di notifica il contestuale rinvendicato difetto assoluto di giurisdizione col quale hanno agito in nome e per conto e/o in concorso con lo stato straniero occupante italiano e le violazioni delle stesse norme di diritto italiano e del trattato di New-York del 1966 e dei diritti civili e politici.
Ai sensi e per effetto del principio di responsabilità colletività, contemplato dalle norme del diritto internazionale, allo stato straniero occupante italiano, è estesa la diretta responsabilità di tutti tali atti di imputazione.
Per quanto di competenza e per l’ulteriore a praticarsi sarà inviata comunicazione formale al governo straniero italiano, alla Segreteria Generale O.N.U. di New-York, al Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. a New-York, alla Segreteria Generale O.N.U. di Ginevra, ai Governi degli Stati Terzi confinanti e ai Governi degli altri Stati terzi secondo le decisioni del Direttivo di questo MLNV.
Il Popolo Veneto ha diritto di difendersi e il diritto di difendere la propria sovranità e la propria integrità territoriale … e questo lo dice il diritto internazionale.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto

Oggetto: AVVISO E NOTIFICA DI ISCRIZIONE A RUOLO GIUDIZIARIO

NR.20120213-11-09-01-FDR.

Raccomandata postale nr.13925792346-6 spedita in data 14.02.2012

 

L’anno 2012 addì 14 del mese di FEBBRAIO si rende atto di aver proceduto alla notifica del presente avviso di iscrizione a ruolo giudiziario.

Facendo seguito alla diffida di questo MLNV datata 20.12.2011 e notificata a mezzo e-mail e fax al Comune di Villorba (Tv) entrambi di pari data, si informa e notifica che oggi 14.02.2012, a seguito dell’avvenuta notifica di diffida ad adempiere agli illegali obblighi del 15° censimento generale dello stato straniero italiano, questa Divisione Federale Investigativa di Polizia Giudiziaria ha proceduto all’iscrizione a ruolo nel procedimento d’indagine avviata per i seguenti motivi:VIOLAZIONE ULTIMATUM DEL MLNV DEL 13.12.2010 NOTIFICATO ALLO STATO STRANIERO, COLONIALISTA E RAZZISTA ITALIANO E ALLA SEDE O.N.U. DI GINEVRA IN DATA 14.12.2010.

Soggetti ritenuti responsabili:

      Sindaco del Comune di Villorba (Tv) pro-tempore;

      Comandante della Polizia Locale del Comune di Villorba pro-tempore;

      Ufficiale della Polizia Locale che ha accompagnato il Comandante della Polizia Locale del Comune di Villorba (Tv) all’atto della notifica di diffida ad adempiere agli illegali obblighi del 15° censimento generale dello stato straniero italiano;

      Sig. Fabio Corbolante responsabile dell’Ufficio Comunale di Censimento del Comune di Villorba (Tv), firmatario dell’atto di diffida ad adempiere;

      Sig. PAVAN Mario quale rilevatore incaricato dal Comune di Villorba (Tv);

Capi d’imputazione:

AVER AGITO IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE IN NOME E PER CONTO E/O IN CONCORSO CON LA STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO, IN VIOLAZIONE DEL PREDETTO ULTIMATUM.

Responsabilità attribuili:

ATTI DI FORZA DELLO STATO STRANIERO ITALIANO A MEZZO FUNZIONARI COMUNALI E UFFICIALI DI POLIZIA LOCALE E POSTI IN ESSERE CONTRO IL MLNV ED IN PARTICOLARE CONTRO LA PERSONA DEL SUO PRESIDENTE, CONTRO LA SOVRANITA’ DEL POPOLO VENETO E CONTRO L’INTEGRITA’ TERRITORIALE DELLA NAZIONE VENETA NONCHE’ VIOLAZIONE DEI FONDAMENTALI DIRITTI CIVILI E POLITICI, CON L’AGGRAVANTE DERIVANTE DALLA CONDIZIONE ILLEGALE DI OCCUPAZIONE, DI COLONIZZAZIONE E SFRUTTAMENTO FISCALE E DELLE RISORSE PROPRIE DELLA NAZIONE VENETA.

PROVOCAZIONE CON RISCHIO DI ESCALATION DI CONFRONTO BELLICO CON IL MLNV.

Applicazione del principio di responsabilità collettività

Si informa altresì che ai sensi e per effetto del CONSOLIDATO principio di RESPONSabilita’ collettività, contemplato dalle norme del diritto internazionale, allo stato straniero occupante italiano è estesa la diretta responsabilità di tutti tali atti d’imputazione.

Per le suesposte ragioni le SS.LL. saranno assicurate alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per i provvedimenti indennizzati e giudiziari del caso.

Per quanto di competenza e per l’ulteriore a praticarsi tale comunicazione sarà inoltrata al governo straniero italiano, alla Segreteria Generale O.N.U. di New-York, al Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. a New-York, alla Segreteria Generale O.N.U. di Ginevra, ai Governi degli Stati Terzi confinanti e ai Governi degli altri Stati terzi secondo le decisioni del Direttivo di questo MLNV.

Fatto, letto, confermato e sottoscritto.

L’UFFICIALE DI POLIZIA GIUDIZIARIA


2012.02.14 – POLIZIA NAZIONALE – COMUNE DI VILLORBA TV – AVVISO E NOTIFICA ISCRIZIONE A RUOLO NR.20111222-11-09-01-FDR

2011.12.20 – DIFFIDA AL COMUNE DI VILLORVA TV – CENSIMENTO ILLEGALE

 


2012.02.03 – COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO

Oggetto:   COSTITUZIONE GOVERNO PROVVISORIO.

– AL POPOLO VENETO
– A TUTTI I PATRIOTI VENETI di ogni ordine e grado, di ogni Movimento, Associazione, Collegio e Corporazione indipendentista.

Si rende noto a pubblica menzione che il MLNV ha concluso le prime due delle tre fasi del proprio programma operativo.

La prima fase.

La rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto previsto e regolato dal diritto internazionale è stata esercitata dal Popolo Veneto attraverso la denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano e rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto notificata allo stato straniero occupante italiano e depositata all’O.N.U. in data 28.09.2010 da questo MLNV.

Ad oggi nessun disconoscimento formale della propria denuncia è mai stato notificato al MLNV dall’O.N.U., da un qualsiasi Stato Terzo e neppure dallo stesso governo italiano.

La formalità della rivendicazione è pertanto di diritto compiuta e perfezionata anche dall’assenza di qualsiasi atto formale di manifesta opposizione.

La seconda fase.

Il diritto di liberare la Patria dallo stato straniero occupante italiano è legittimo e legale perché conforme alle norme del diritto internazionale che prevedono:

– che solo un Popolo può rivendicare tale diritto e il Popolo Veneto è riconosciuto per tale;

– che solo uno dei soggetti previsti dalle norme del diritto internazionale può agire in tale sede in nome e per conto di un’ intero Popolo e il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto così costituitosi lo è al pari degli stati e degli insorti e lo ha fatto;

– che sussista la necessità di liberarsi da una dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera e tutte e tre queste condizioni si concretano ancora oggi perché reiteratamente poste in essere dallo stato straniero occupante italiano.

E’ storicamente riconosciuta la responsabilità della Comunità Internazionale di allora circa la forzata annessione militare dei territori della Nazione Veneta da parte del regno d’italia e la conseguente perdita di sovranità del Popolo Veneto dopo oltre mille anni di Repubblica.

Oggi, dopo che il MLNV ha depositato la denuncia “di occupazione, dominazione e colonizzazione” della nostra Patria da parte dello stato straniero italiano, tale responsabilità grava ancor più sull’O.N.U. per il perpetuarsi delle gravissime violazioni dei diritti civili e politici contro il Popolo Veneto.

Considerato che il MLNV con precauzione e riguardo ha inutilmente atteso, anche ben oltre i limiti consuetudinari, la notifica e la formalità di un qualsiasi atto di manifesta resistenza, rifiuto o mera opposizione alle enunciate espressioni di diritto da noi MLNV ritenute legali, legittime e rivendicate secundum legem, è così portata a compimento anche la seconda fase.

La costituzione del MLNV ha quindi generato “diritto” producendo negli effetti ciò che si tenta di non considerare.

Il tentativo di ignorare l’esistenza del MLNV tende a negare il presupposto giuridico da cui ha origine il MLNV medesimo ovvero il diritto di autodeterminazione previsto per legge, ratificato dallo stesso stato straniero italiano e rivendicato dal MLNV in nome del Popolo Veneto.

Atteso pertanto che il principio di legalità è applicabile al diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto, tale diritto concreta il potere di esercitarlo nelle forme e nei modi contemplati.

Così, oggi, nel dar seguito all’adempimento dei propri doveri che il MLNV si è dato nei confronti della Serenissima Patria, rimanendo con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme di diritto internazionale e uniformandosi al principio di stretta legalità, si da avvio alla costituzione del Governo Provvisorio.

Il Popolo Veneto è nella condizione di non dover elemosinare a nessuno il diritto di essere ciò che è: da sempre un Popolo, e una Nazione per oltre un millennio.

Il MLNV quale “Soggetto di diritto” riconosciuto dalle norme internazionali  che agisce in quanto tale perché qualificato dalla legittimazione internazionale, basata sul diritto all’autodeterminazione, chiama tutti i Patrioti a condividere
incarichi, mansioni e competenze nell’ambito del Governo Provvisorio.

Venetia, 04.02.2012

Viva San Marco!!!

Il Presidente del MLNV
Sergio Bortotto

2012.01.23 – NOI DICIAMO NO AI PARTITI E NO ANCHE A “VENETO STATO”… CHI E’ IL VERO NEMICO DELLA CAUSA INDIPENDENTISTA?

A giudicare dalle ostentazioni di Carlo MELINA, autore dell'articolo apparso sul giornale on-line L'INDIPENDENZA (http://www.lindipendenza.com/veneto-stato-uniti-si-vince/#comment-1604) c'è da rimanere allibiti.
Riprendo solo da una delle assurdità apparse sul suo articolo:
… avanti tutti insieme allora, socialisti con liberali, imprenditori con operai. La proposta è interessante e soprattutto vincente: chi si rifiuterà, sarà considerato nemico della causa. Su questo non potranno esserci dubbi…
In poche parole chi non si unisce sotto l’egida del partito italiano indipendentista VENETO STATO sarà dunque considerato nemico della causa???
E questo chi lo dice?
Il culmine e il ripudio stesso della politica si concretano in quelle poche righe.
Non c’è che dire, quando l’arroganza ostenta il paradosso l’ignoranza è l’elogio di sé stessa.
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV.

2012.01.18 – FESTA DEI VENETI O FESTA DEL PARTITO LEGA NORD???


Prendiamo atto delle notizie che giungono dai giornali a conferma delle ragioni del divieto di partecipazione alla "festa dei Veneti" da noi ribatezzata "festa di alcuni Veneti", imposto dall'organizzazione a questo MLNV perchè ritenuto un'organizzazione politica.

Consci dell'assurdità del pretesto adotto da tali signori e del fatto che proprio il MLNV non è un partito politico ma persegue la liberazione della Patria Veneta dall'occupazione straniera italiana, si prende atto, a futura ormai prossima memoria, di quanto sta emergendo circa i "contributi" e la partecipazione a tale evento del partito italiano Lega Nord e della pretestuosa ambiguità con la quale non si è dato spazio a questo MLNV… è chiaro che il partito italiano Lega Nord avrebbe mal digerito la presenza di questo MLNV a tale festa e ancor più la presenza di esponenti della Polizia Nazionale Veneta inutilmente perseguiti dalla digos e dalla procura italiane a Treviso sotto la direzione del Ministro dell'Interno guarda caso, diretto all'epoca dal leghista Maroni.
Sempre la solita coincidenza???
Come sempre, il tempo è galantuomo e le mezze verità e le ambiguità vengono sempre a galla.
Complimenti.
CITTADELLA.
Piero Ruzzante, consigliere regionale del Pd, non usa giri di parole: «La giunta Zaia ritiene lecito finanziare, attraverso associazioni "amiche", feste rivendicate dalla Lega Nord come feste di partito?
Perchè la Regione ha patrocinato e finanziato la Festa dei Veneti, manifestazione che la consigliera Arianna Lazzarini ha definito festa della Lega Nord?» 
In un'interrogazione a risposta immediata Ruzzante ricostruisce il dettaglio dei contributi che la giunta regionale ha erogato all'associazione «Veneto Nostro» di Fossò, titolare del sito internet «Raixe Venete», che dal 2004 organizza la festa di Sitadela: 6 mila euro nel 2007, 10 mila nel 2008, 8 mila nel 2009, 5 mila l'anno scorso.
Il totale fa, complessivamente, 29 mila euro. Stanziati nel capitolo «Iniziative di promozione e valorizzazione dell'identità veneta». 
L'esponente del Pd aggiunge che «Veneto Nostro riceve annualmente ulteriori contributi dalla giunta regionale per una manifestazione, la staffetta podistica "da San Marco a San Marco" (da Torri del Benaco a Venezia, ndr), che si svolge nell'ambito delle iniziative relative alla Festa del Popolo Veneto, istituita con legge regionale 2007».
Orbene: 10 mila euro nel 2009; 12 mila euro nel 2010; 10 mila euro quest'anno. Totale: 32 mila euro. 
Dopo la stoccata alla Lazzarini, la quale in un comunicato del 2 settembre 2010 «ha "ufficializzato" che la "Festa dei Veneti" di Cittadella è una festa di partito», Ruzzante va all'attacco dell'assessore veneto all'Identità, Daniele Stival, che risiede a Pramaggiore, località del Veneziano che dista 10 chilometri da Portogruaro: «Con delibera del 24 maggio 2011 la giunta ha assegnato contributi finanziari per l'attuazione dei progetti presentati dal Consorzio Pro Loco del Veneto Orientale di Portogruaro (35 mila euro); Istituto statale Marco Belli di Portogruaro (10 mila euro); associazione Veneto Nostro di Fossò (i 10 mila euro anzidetti)».
Pertanto l'esponente del Pd chiede se «tra i criteri prioritari di selezione degli enti e delle associazioni cui assegnare il finanziamento vi fosse anche quello della vicinanza a Pramaggiore».
Claudio Baccarin CITTADELLA FESTA DI CLASSE Si sono diplomati ragionieri 30 anni fa, stasera si ritroveranno per ricordare i momenti trascorsi sui banchi di scuola.
Gli ex studenti della 5E dell'Itcg «Girardi» di Cittadella (nella foto) sono ancora uniti come nel 1981, anno del loro diploma.
Perciò nessuno di loro mancherà all'appello. (s.b.)
 

2012.01.04 – IL RIDICOLO E SERVILE PARADOSSO DEL PARTITO “VENETO STATO”.

Siamo proprio al ridicolo.
Gli "indipendentisti" del partito "Veneto Stato" che per manifestare contro un'abuso chiedono il permesso all'autorità straniera e occupante italiana… a chi di quell'abuso vive e trae sostentamento.
Quale miglior occasione per dimostrare di essere proni e servili con il "nemico"… chiedergli addirittura il permesso per protestare contro di lui.
Ma l'aspetto più grottesco di tutta la vicenda è l'intervento "mediatore" del questore straniero italiano Carmine Damiano, che noi lo ricordiamo per ciò che è e per le ragioni per cui sarà portato in giudizio innanzi ad una Corte di Giustizia Veneta non appena possibile, ovvero solo un volgare calunniatore e un ladro, complice dell'ormai ex procuratore straniero italiano Antonio Fojadelli e di tutti coloro che si sono resi corresponsabili nell'inchiesta farsa sulla Polizia Nazionale Veneta poi finita nel nulla come avevamo detto fin dall'inizio. (vedi articolo clicca qui).
Una manifestazione fatta richiedendo le autorizzazioni per farla alle autorità straniere che ci occupano non è affatto decoroso ed entusiasmante.
Diciamoci la verità.
Come a tutti i partiti, anche a "veneto stato" serve la "visibilità mediatica" e come al solito per ottenerla si "sfrutta" l'argomento che offre maggiori opportunità in proposito e questo è il vero motivo della manifestazione contro la famigerata equitalia.
Il MLNV non starà mai a questo gioco.
La verità è che "Veneto Stato" è un  partito italiano perchè concorre a elezioni italiane per essere votati in istituzioni straniere occupanti italiane e lo fa "sfruttando" la causa indipendentista anche sapendo che non potrà mai ottenere il ripsristino della sovranità del Popolo Veneto sulle proprie terre attraverso un referendum… questa è pura demagogia e significa prendere in giro il Popolo Veneto.
Nessun partito politico che concorre a elezioni straniere italiane potrà mai ridare l'indipendenza al Popolo Veneto.
Il percorso referendario proposto da "Veneto Stato" contrasta con la condizione giuridica attuale in cui versa la nostra Patria.
Il Popolo Veneto ha perso la propria sovranità a causa di una ripetuta occupazione straniera a seguito di un'invasione e quindi a causa di una forza maggiore.
Sul piano del diritto internazionale, l'avvenuta invasione e la conseguente dominazione di uno stato straniero non trova giustificazione alcuna per legittimare anche la presenza odierna dello stato occupante italiano.
Pertanto, come può un Veneto ambire a ricorprire cariche istituzionali nell'ambito dello stato straniero occupante italiano?
E inoltre… in virtù di quale principio giurisprudenziale e del diritto il Popolo Veneto dovrebbe chiedere allo stato straniero italiano di concedergli una sovranità che è già sua?
Nella definizione del politologo americano Anthony Downs il partito politico è «una compagine di persone che cercano di ottenere il controllo dell’apparato governativo a seguito di regolari elezioni».
La strategia principale è l’occupazione di cariche elettive.
Noi del MLNV, ovviamente, non crediamo nella "strategia" dei partiti politici e anche laddove un partito così detto indipendentista riuscisse a controllare l'apparato governativo, anche solo di una parte del territorio, avrebbe raggiunto tale posizione di potere con le regole dettate dallo stato straniero occupante e ad esse sarebbe pertanto assoggettato.
In virtù di quelle stesse regole, per le quali il partito politico "Veneto Stato" ha accettato la competezione elettorale, non può poi violarne i principi costituzionali… e nello stato straniero occupante italiano non vi sono norme che prevedono alcuna possibilità di dichiarare indipendente una parte di territorio.
Vale anche la pena ricordare che il partito italiano "Veneto Stato"  concorre a elezioni amministrative in un ambito territoriale che solo parzialmente corrisponde ai territori della Repubblica Veneta, perchè la Patria Veneta non è la "Regione Veneto" di italica istituzione… e questo dev'essere chiaro una volta per tutte.
 
 
 

 
Puoi vedere l'articolo segnalato nel commento qui sotto anche a questo indirizzo: http://www.mlnv.org/main/?p=7275 

 

2011.12.23 – ANCORA UNA “BATTAGLIA” VINTA. LA RESISTENZA DEL MLNV CONTINUA!

Ancora una "battaglia" vinta.
E’ la resistenza del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto che si oppone all’arroganza dello stato straniero occupante italiano e si conferma per la giustezza della causa, la legalità e la legittimità del proprio operato .
Ma se gli inquirenti italiani a Treviso, bugiardi calunniatori e ladri, hanno illecitamente e illegalmente operato, complici lo sono anche i servi dell’informazione manipolata, che ancora oggi, accennano con timidezza alla svolta legale data dalla Consulta italiana e che è una vera e propria “sferzata” al loro operato.
Il modesto spazio riservato oggi a questa notizia contrasta con l’arrogante prosopopea riservata nel 2009 dopo l’infame operazione poliziesco/giudiziaria posta in essere dal procuratore straniero italiano Antonio Fojadelli e dal questore straniero italiano Carmine Damiano che hanno ripetutamente abusato per giorni dello strumento mediatico nel tentativo di demolire la credibilità, l’onore, il prestigio e la giustezza dell’operato del MLNV e dei loro più alti esponenti.
Fermi e saldi al giuramento di fedeltà con la Patria Veneta, il MLNV non ha mai voltato le spalle al Gonfalone di San Marco, non ha rinnegato il proprio impegno patriottico.
Il MLNV ha subito respinto e disconosciuto anche l’operato della difesa imposta dalla procedura straniera italiana, ammonendo seriamente lo stesso avvocato Menegon Christian che non si è attenuto alle disposizioni dategli.
Ma c’è da registrare anche l’ingannevole e deplorevole tentativo di dividere il fronte della resistenza sfoggiato con astuzia dal procuratore straniero italiano Antonio Fojadelli che dalle decine e decine di inquisiti ha poi ristretto il numero degli indagati a sole cinque persone di cui solo tre esponenti del vertice di comando del MLNV… ma nessuno tra gli inquisiti ha abbandonato la “barricata” o si è dissociato.
Ancora una volta il MLNV ha resistito fieramente.
Non dimentichiamo poi gli infami attacchi dei falsi indipendentisti che oggi, come allora, ingannano il Popolo Veneto sbandierando la causa indipendentista per farsi eleggere in amministrazioni italiane.
Ancora una volta il MLNV invita il Popolo Veneto a non credere a questi falsi profeti, a non credere ai partiti politici che si professano indipendentisti per assicurarsi “careghe” e concorrono a elezioni straniere italiane.
Un referendum per l’indipendenza è un percorso ingannevole e serve solo ad assicurare poltrone a questi signori.
Non dimentichiamo le offese, le minacce, i tentativi di intimidazione, gli oltraggi, le villanie e gli insulti contro di noi … quanta gentaglia ha avuto modo di dimostrare il proprio degrado culturale e morale.
Merita di riportare alcuni stralci di quanto scritto contro il MLNV da Gianluca Panto (gia Segretario del Partito Naxional Veneto ora confluito nel partito VENETO STATO), ovviamente candidato alle elezioni amministrative straniere italiane;   il suo articolo lo trovate pubblicato sul sito del MLNV alla pagina http://www.mlnv.org/main/?p=3748,:” …leggiamo che oggi le autorità italiane hanno arrestato un gruppo di sedicenti secessionisti armati. Un gruppo onirici sbandati mitomani militaristi esaltati falliti idealisti nostalgici…”.
Non dimentichiamo anche l’espressione dell’esponente leghista, ex parlamentare italiano Giuseppe COVRE, pubblicata sui giornali: “chi xei questi quattro mona” e lo sprezzante giudizio espresso da esponenti del Veneto Serenissimo Governo:”… i ragazzi della via Pal…”, dai Parlamentari italiani Rubinato e Naccarato e dall’accozzaglia di giornalisti venduti alla causa di regime o di partito.
Ma il MLNV non è stato “vinto”.
La resistenza del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto è salda e forte nei suoi principi e anche se la portata legale dell’ordinanza della corte costituzionale italiana non cambia poi molto per il MLNV, speriamo dica qualcosa a quelli che ancora credono ciecamente alla istituzioni straniere italiane, illegalmente presenti e operanti nella nostra Patria.
A tutti ricordiamo che il MLNV, quale soggetto di diritto internazionale, non può essere né soggetto né assoggettabile – per sua natura – allo stato straniero occupante italiano.
Si avverte e diffida ogni autorità, ente, rappresentante o delegato dello stato straniero occupante italiano dall’ignorare la predetta prescrizione e/o di porre in essere atti e azioni tali da impedire o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera le libertà fondamentali del Popolo Veneto, prima fra tutte quella all’autodeterminazione.
Il MLNV non riconosce pertanto le istituzioni straniere italiane che non hanno alcuna validità legale e giuridica sulle Terre della nostra Patria.
Giudici, guardia di finanza, polizia di stato italiana, carabinieri, equitalia, polizie locali, fisco, amministratori, funzionari di ogni genere e grado non hanno alcun valore giuridico nell’esercizio delle loro funzioni in spregio a tale principio.
Veneti, innalziamo fieri la nostra bandiera che è il Gonfalone di San Marco.
Lasciate che i suoi sestieri garriscano liberi al vento e adombrino il tricolore invasore.
Noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo, siamo un Popolo, siamo una Nazione … Viva San Marco.
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV
 
"IL CIRCO DELLA GIUSTIZIA ITALICA"

2011.12.22 – PROCESSO ALLA POLIZIA NAZIONALE VENETA… LA CORTE COSTITUZIONALE ITALIANA RESPINGE I RICORSI DEL GIUDICE E DELLA PROCURA DI TREVISO… INAMISSIBILI!

Ordinanza 341/2011
Giudizio
Presidente QUARANTA – Redattore LATTANZI
Camera di Consiglio del 09/11/2011 Decisione del 12/12/2011
Deposito del 22/12/2011 Pubblicazione in G. U.
Norme impugnate: Art. 2268, c. 1°, n. 297, del decreto legislativo 15/03/2010, n. 66; e dell'art. 14, c. 14° e 14°-ter, della legge 28/11/2005, n. 246.
Massime:
Atti decisi: ord. 153/2011
ORDINANZA N. 341
ANNO 2011
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori: Presidente: Alfonso QUARANTA; Giudici : Franco GALLO, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, Aldo CAROSI, Marta CARTABIA, Sergio MATTARELLA,
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell’articolo 2268, comma 1, numero 297), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), e dell’articolo 14, commi 14 e 14-ter, della legge 28 novembre 2005, n. 246 (Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005), promosso dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Treviso nel procedimento penale a carico di Q. D. e altri con ordinanza del 21 gennaio 2011, iscritta al n. 153 del registro ordinanze 2011 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 29, prima serie speciale, dell’anno 2011.
Udito nella camera di consiglio del 9 novembre 2011 il Giudice relatore Giorgio Lattanzi.
Ritenuto che, con ordinanza emessa il 21 gennaio 2011 (r.o. n. 153 del 2011), il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Treviso ha sollevato, in riferimento agli artt. 18, 25, secondo comma, e 76 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell’articolo 2268 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), nella parte in cui, al numero 297) del comma 1, abroga il decreto legislativo 14 febbraio 1948, n. 43 (Divieto delle associazioni di carattere militare);
che, con la medesima ordinanza, il giudice a quo ha sollevato, in via subordinata, questione di legittimità costituzionale, per violazione dell’art. 76 Cost., dell’articolo 14, commi 14 e 14-ter, della legge 28 novembre 2005, n. 246 (Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005) e, per l’effetto, dell’articolo 2268 del citato d.lgs. n. 66 del 2010, nella parte in cui, al numero 297) del comma 1, abroga il d.lgs. n. 43 del 1948;
che il giudice a quo procede nei confronti di più persone imputate del reato previsto dall’art. 1 del d.lgs. n. 43 del 1948, in riferimento alla «formazione del corpo paramilitare denominato “Polisia Veneta”, dotata di un inquadramento e ordinamento gerarchico interno in tutto analogo a quello militare»;
che, ricorda il rimettente, il d.lgs. n. 43 del 1948, entrato in vigore il 17 febbraio 1948, è stato confermato nella sua vigenza dal decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179 (Disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970, di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore, a norma dell’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246), adottato in forza della delega conferita al Governo dalla legge 28 novembre 2005, n. 246, per individuare le norme anteriori al 1970 da mantenere in vigore;
che il successivo d.lgs. n. 66 del 2010, con il quale è stato introdotto il Codice dell’ordinamento militare, all’art. 2268, comma 1, ha abrogato una serie di atti normativi specificamente elencati, tra i quali, al numero 297), è compreso anche il d.lgs. n. 43 del 1948;
che l’abrogazione in questione «non era possibile in quanto il d.lgs. n. 43/1948 era stato espressamente fatto salvo dal d.lgs. n. 179/2009 del primo gennaio (rectius: dicembre) 2009»;
che inoltre, precisa il rimettente, il 16 dicembre 2010 è entrato in vigore il decreto legislativo 13 dicembre 2010, n. 213 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179, recante disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970, di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore), che ha modificato e integrato il d.lgs. n. 179 del 2009 disponendo che dal relativo Allegato 1 sono espunte varie disposizioni legislative statali «e in particolare, al n. 1001 dell’elenco, il decreto legislativo n. 43/1948»;
che la norma abrogata, sottolinea ancora il giudice a quo, dava attuazione al principio di cui all’art. 18, secondo comma, Cost., e la sua abrogazione farebbe sì che la condotta, pur vietata dalla Costituzione, diventerebbe «lecita per l’ordinamento penale, non essendo sanzionata da altre norme penali»;
che, in via subordinata, il tribunale rimettente solleva la questione di legittimità costituzionale dell’art. 14, commi 14 e 14-ter, della legge n. 246 del 2005 per violazione dell’art. 76 Cost., con conseguente illegittimità costituzionale della norma abrogatrice impugnata in via principale, perché la legge delega non specificherebbe il settore nel quale il Governo è delegato ad esercitare la funzione legislativa, «limitandosi a indicare una totale abrogazione di norme anteriori a una data, senza distinzione di materie», e non enuncerebbe principi e criteri direttivi sufficientemente determinati;
che la questione sarebbe rilevante nel giudizio principale, perché se la norma impugnata fosse legittima il procedimento penale dovrebbe concludersi con una sentenza di proscioglimento per abolitio criminis, laddove, in caso contrario, dovrebbe proseguire per pervenire a una pronuncia di merito;
che, muovendo dall’analisi della giurisprudenza costituzionale in tema di sindacato di legittimità sulle norme penali di favore, il giudice a quo rileva come nel caso di una disposizione abrogatrice di una fattispecie di reato non possa escludersi il sindacato di costituzionalità, perché altrimenti verrebbero a residuare aree dell’ordinamento ad esso sottratte;
che, se è vero che «il sindacato della Corte può essere limitato dal principio della riserva di legge nell’ipotesi di cattivo esercizio in concreto da parte del Governo della funzione legislativa conferitagli ex art. 76 Cost. dalle Camere, è anche vero che il controllo di legittimità costituzionale delle norme primarie non può essere negato quando vi sia una scelta del legislatore delegato che esuli completamente dalla delega ricevuta»;
che, insomma, nel caso di abrogazione di una norma incriminatrice in assenza di delega legislativa, la Corte costituzionale non effettuerebbe autonome scelte punitive, ma si limiterebbe a garantire l’osservanza del principio di riserva di legge, stabilito dall’art. 25, secondo comma, Cost.
Considerato che il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Treviso dubita, in riferimento agli artt. 18, 25, secondo comma, e 76, della Costituzione, della legittimità costituzionale dell’articolo 2268, comma 1, numero 297), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), nella parte in cui abroga il decreto legislativo 14 febbraio 1948, n. 43 (Divieto delle associazioni di carattere militare), e in via subordinata, in riferimento all’art. 76 Cost., della legittimità costituzionale dell’articolo 14, commi 14 e 14-ter, della legge 28 novembre 2005, n. 246 (Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005) e, per l’effetto, dell’articolo 2268, comma 1, numero 297), del citato d.lgs. n. 66 del 2010, nella parte in cui abroga il d.lgs. n. 43 del 1948;
che la questione sollevata in via subordinata investe l’art. 14, commi 14 e 14-ter, della legge n. 246 del 2005, nella parte in cui costituisce la fonte del potere legislativo delegato, esercitato dal Governo con la norma impugnata in via principale;
che infatti, secondo la prospettazione del giudice rimettente, dall’illegittimità costituzionale della norma di delega deriverebbe, in via consequenziale, quella dell’art. 2268 del d.lgs. n. 66 del 2010, per assenza di delega;
che, anteriormente all’ordinanza di rimessione, è entrato in vigore il decreto legislativo 13 dicembre 2010, n. 213 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179, recante disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970, di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore), adottato anch’esso, secondo quanto precisato nel suo preambolo, in attuazione della delega conferita con «la legge 28 novembre 2005, n. 246, recante semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005, e successive modificazioni»;
che detto decreto delegato, all’art. 1, stabilisce che «Ai fini e per gli effetti dell’articolo 14, commi 14, 14-ter e 18, della legge 28 novembre 2005, n. 246, e successive modificazioni, al decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179, sono apportate le seguenti modificazioni (…) b) dall’Allegato 1 sono espunte le disposizioni legislative statali indicate nell’Allegato B al presente decreto», tra le quali è inserito il decreto legislativo n. 43 del 1948;
che il comma 14-ter dell’art. 14 della legge n. 246 del 2005, come modificato dall’art. 4 della legge 18 giugno 2009, n. 69 (Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile), stabilisce che «fatto salvo quanto stabilito dal comma 17 [che individua le categorie di disposizioni legislative destinate a rimanere in vigore], decorso un anno dalla scadenza del termine di cui al comma 14, ovvero del maggior termine previsto dall’ultimo periodo del comma 22, tutte le disposizioni legislative statali non comprese nei decreti legislativi di cui al comma 14, anche se modificate con provvedimenti successivi, sono abrogate»;
che di conseguenza l’art. 1 del d.lgs. n. 213 del 2010, nel prevedere che dall’Allegato 1 del d.lgs. n. 179 del 2009 – con cui il Governo ha esercitato la delega conferita dall’art. 14, comma 14 e seguenti, della legge n. 246 del 2005, individuando le disposizioni legislative anteriori al 1970 da mantenere in vigore – è espunto il d.lgs. n. 43 del 1948, ne determinerebbe in ogni caso l’abrogazione;
che sebbene l’art. 1 del d.lgs. n. 213 del 2010 sia anteriore rispetto all’ordinanza di rimessione e possa influire sul percorso argomentativo svolto per motivare la non manifesta infondatezza e la rilevanza delle questioni, il giudice a quo ha omesso di valutarne gli effetti;
che infatti una volta espunto il decreto legislativo n. 43 del 1948 dall’Allegato 1 al decreto legislativo n. 179 del 2009, che lo aveva mantenuto in vigore, avrebbe potuto anche ritenersi venuto meno l’ostacolo, individuato dal tribunale rimettente, alla successiva abrogazione espressa operata dall’art. 2268 del decreto legislativo n. 66 del 2010;
che inoltre il giudice rimettente avrebbe dovuto valutare l’effetto abrogativo che sarebbe comunque indirettamente determinato dall’art. 1 del d.lgs. n. 213 del 2010 e verificare se in seguito alla sua sopravvenienza le questioni proposte fossero ugualmente rilevanti;
che tale lacuna si risolve in un difetto di motivazione sulla rilevanza e comporta la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’art. 2268, comma 1, numero 297), del d.lgs. n. 66 del 2010, nella parte in cui abroga il d.lgs. n. 43 del 1948, e della questione di legittimità costituzionale dell’art. 14, commi 14 e 14-ter, della legge n. 246 del 2005, sollevata limitatamente alla parte in cui contiene la delega all’adozione della norma abrogatrice impugnata in via principale (ex multis, ordinanza n. 76 del 2010).
Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, comma 2, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.
per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
1) dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’articolo 2268, comma 1, numero 297), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell’ordinamento militare), sollevata in riferimento agli artt. 18, 25, secondo comma, e 76 della Costituzione, dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Treviso, con l’ordinanza indicata in epigrafe;
2) dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale dell’articolo 14, commi 14 e 14-ter, della legge 28 novembre 2005, n. 246 (Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005) e, per l’effetto, dell’articolo 2268, comma 1, numero 297), del d.lgs. n. 66 del 2010, sollevata in riferimento all’art. 76 della Costituzione, dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Treviso, con l’ordinanza indicata in epigrafe.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 12 dicembre 2011.
F.to:
Alfonso QUARANTA, Presidente
Giorgio LATTANZI, Redattore
Gabriella MELATTI, Cancelliere
Depositata in Cancelleria il 22 dicembre 2011.
Il Direttore della Cancelleria
F.to: MELATTI
Corte costituzionale della Repubblica italiana
www.cortecostituzionale.it

2011.12.20-DIFFIDA AL COMUNE DI VILLORVA TV-CENSIMENTO ILLEGALE

Venetia, martedì 20 dicembre 2011

 

Oggetto:questionario del rilevatore ISTAT del Comune di Villorba (Tv) Sig. PAVAN Mario. D I F F I D A

 

AL COMUNE DI VILLORBA (TV)

Settore I – Segreteria Generale e Demografici

Ufficio Anagrafe

 

e p.c.

 

ALLA DIVISIONE FEDERALE INVESTIGATIVA

di POLIZIA GIUDIZIARIA – sede –

 

 

In data 17.12.2011 tale Sig. PAVAN Mario, incaricato del Comune di Villorba (Tv), Settore I – Segreteria Generale e Demografici – Ufficio Anagrafe, dichiaratamente rilevatore incaricato da codesto Ente per ritirare il questionario del censimento, che si dice essere stato recapitato allo scrivente dall’ente straniero italiano ISTAT a mezzo servizio postale, ha lasciato nella cassetta p.t. dell’abitazione privata del sottoscritto il foglio che si allega in copia, regolarmente sottoscritto e firmato.

Tale documento risulterebbe posto in essere quale attività di accertamento e/o verifica a nome e per conto dell’ente ISTAT dello stato straniero occupante italiano che prevede tre tentativi di contatto oltre i quali è minacciato l’avvio di un procedimento di accertamento di una non meglio precisata violazione.

Viene altresì precisato che sarà effettuato un’ulteriore tentativo di contatto alle ore 18.45 del giorno 21.12.2011, ancora presso l’abitazione privata del sottoscritto.

Viene altresì indicato il nr. telefonico 346-0167654 quale recapito per richiedere un appuntamento contattando direttamente il rilevatore.

Ciò premesso, c’è da rilevare che l’attività posta in essere è realizzata nei confronti del Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto Sergio Bortotto e che il MLNV per sua natura, nel territorio della Repubblica Veneta, non può essere soggetto, né assoggettabile, alla giurisdizione straniera italiana.

Facendo dunque seguito alla denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione da parte dello stato italiano, all’ultimatum allo stato italiano e a tutti i successivi atti regolarmente notificati allo stato straniero occupante italiano, alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale, si ribadisce il difetto assoluto di giurisdizione e si diffida ogni autorità, ente, rappresentante o delegato del suddetto stato, dall’ignorare la predetta prescrizione e/o di porre in essere atti e azioni tali in pregiudizio di essa.

Tanto si segnala all’Ente in indirizzo e alla persona interessata affinché si astenga da ogni ulteriore tentativo e si ordina di porre immediatamente fine ad ogni azione amministrativa e/o giudiziaria eventualmente posta in essere contro il MLNV, contro qualsiasi membro di questo MLNV e/o contro qualsiasi Cittadino del Popolo Veneto e di non azzardarsi ad avvicinare o molestare i medesimi in qualsivoglia maniera e per tali ragioni.

La Divisione Federale Investigativa della Polizia Giudiziaria della Polizia Nazionale Veneta prenderà atto per l’eventuale iscrizione a ruolo dei responsabili in caso di reiterazione della violazione della predetta norma, significando che le indagini per il deferimento ad una Corte di Giustizia Veneta riguarderà gli atti e azioni posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione in nome e per conto e/o in concorso con lo stato straniero occupante italiano, configuranti la responsabilità di atti di aggressione/rappresaglia/di guerra contro il MLNV, contro la Sovranità del Popolo Veneto, contro l’integrità territoriale della Nazione Veneta, con l’aggravante derivante dall’attuale condizione di illegale occupazione, colonizzazione e di sfruttamento fiscale e delle risorse proprie della Nazione veneta, in violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici.

Si rammenta altresì che ai sensi e per l’effetto del principio di collettività contemplato dalle norme del diritto internazionale, le responsabilità del soggetto che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano, a quest’ultimo e ad ogni derivante autorità è estesa la diretta responsabilità di tutti tali atti di imputazione.

WSM

Il Presidente del MLNV

Sergio Bortotto

2011.12.19 – NATALE 2011 – AUGURI NONOSTANTE TUTTO

NATALE 2011 (questa è veramente azzeccata).
dalla bacheca Facebook di Caterina Fabbrizzi:
Finito di fare il presepe: ho messo: 5 case distrutte dai terremoti, 4 case alluvionate, 4 container dove far vivere la gente sfollata, 25 banche, 82 chiese; il bue e l'asinello non me li posso permettere vista la tassa sugli animali domestici. Ho messo la grotta, ma senza Gesù, considerato che Giuseppe e Maria con il loro lavoro non arrivano a fine mese e l'ici sulla grotta è una spesa in più e i…..loro genitori con la riduzione della pensione non possono più aiutarli. Ho messo 1500 re magi rigorosamente in auto blu.Mi sembra finito!!!

Auguri nonostante tutto!