ATTUALITA

ARRIVIAMO AL DUNQUE … IL POPOLO ITALIANO NON ESISTE!

Il popolo italiano non è rassegnato alla sottomissione … semplicemente  il popolo italiano non esiste!
Esistono tuttavia i Popoli della Nazioni pre-unitarie che hanno anche combattuto contro questa falsa unità d'italia.
C'è da chiedersi, allora, perché adesso dovrebbero combattere per salvare questo sistema criminale.
 
COME MAI GLI ITALIANI NON SI RIBELLANO ALLE INGIUSTIZIE COME FANNO ALTRI POPOLI? RASSEGNATI ALLA SOTTOMISSIONE…
Come mai gli italiani non si ribellano alle ingiustizie come fanno altri popoli?
È una domanda che molti di noi si pongono.
Se gli stranieri sui mezzi di trasporto pubblici si rifiutano di pagare il biglietto e peggio ancora aggrediscono fisicamente il controllore, tutti noi denunciamo totalmente indignati, ma poi concretamente li si lascia fare e alla fine siamo solo noi italiani ad essere tenuti a pagare il biglietto.
Se nelle nostre città talune vie, parchi, piazze o quartieri diventano pericolosi per la presenza di delinquenti comuni, spacciatori di droga, sfaccendati che molestano donne e bambini aspirando a violentarli sessualmente, noi denunciamo massimamente preoccupati ma poi concretamente finiamo per non frequentare più quegli spazi pubblici che, di fatto, diventano delle roccaforti della criminalità.
Nel novembre del 2011 con la regia di Giorgio Napolitano e l’avvento al potere di Mario Monti l’Italia è stata sottomessa a una dittatura finanziaria che, da allora, ha spogliato la democrazia del suo contenuto sostanziale e ha generato quattro governi non eletti dagli italiani.
Nel 2013 la Corte Costituzionale ha sentenziato l’incostituzionalità della legge elettorale con cui sono stati eletti i parlamenti nel 2006, 2008 e 2013, ma a quattro anni di distanza il parlamento continua a legiferare, così come i governi e i capi di Stato designati da quei parlamenti continuano a operare come se non fosse successo nulla.
Nel 2016 c’è stato il referendum sulla riforma della Costituzione.
Il governo era per il Sì e ha vinto il No. Ma è stato riesumato un governo del Sì come se gli italiani non fossero andati a votare.
Gli italiani hanno denunciato a viva voce, ma concretamente nessuno mette in discussione la legittimità del sistema politico o si sottrae all’osservanza delle decisioni assunte da questi governi.
A questo punto dobbiamo concludere che gli italiani che subiscono le ingiustizie limitandosi a denunciare ma senza ribellarsi concretamente, dimostrano di non essere un popolo unito.
Massimo D’Azeglio all’indomani dell’unità d’Italia nel 1861 disse: «Purtroppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gli italiani».
Infatti, nessuna nazione nasce senza un Popolo e non può esserci stato senza Nazione.
Andiamo in effetti a vedere cos'è un Popolo:  l
a nazionalità è l’espressione dell’identità di un Popolo che accomuna liberamente ogni proprio membro per il senso di appartenenza a tale specifica collettività per lingua, cultura, tradizione, religione, storia.
La nazionalità è conforme e si estrinseca con il concetto di Nazione destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.
Prendiamo atto che gli italiani sono un popolo che si sente appagato dalla denuncia fine a se stessa, che vuole accontentare tutti e non scontentare nessuno, che aggira le realtà che impongono delle scelte impegnative.
Se questo comportamento potesse tradursi nella salvaguardia della civiltà che da millenni ha comunque garantito la crescita demografica, lo sviluppo economico e la qualità della vita, dovremmo considerarlo saggio e lungimirante nel lungo periodo anche se spregiudicato e riprovevole nell’immediato.
L'italia esiste solo da centocinquant'anni e impone il suo dominio su Nazioni e Popoli pre-unitari che esistono da millenni … meglio non attribuire agli italiani ciò che per cultura, tradizioni, storia, lingua e civiltà appartiene ad altri Popoli, italiani oggi per forza ma che in realtà non lo sono.
Purtroppo non è così.
Noi oggi rischiamo di perdere ciò che resta della nostra sovranità nazionale, di essere fagocitati dal Nuovo Ordine Mondiale assoggettato alla grande finanza, la sostituzione etnica e la sottomissione all’islam.
O gli italiani insorgeranno uniti o moriremo senza avere la certezza e l’orgoglio di chi siamo.
 
tratto da: (CLICCA QUI)
 

ECCO PERCHE’ DETENERE CONTANTE DIVERRA’ REATO

“Dobbiamo porci il problema di come aggredire il contante che è presente nelle case degli italiani”.
La frase ormai è celebre e i lettori la riconosceranno.
Non l’ha pronunciata un bandito, ma la nostra vicepremier, Maria Elena Boschi.
E lo ha detto in un evento dal titolo eloquente: “A Cesare quel che è di Cesare”.
“È quindi diventato un reato detenere del contante, lecitamente guadagnato e già abbondantemente scremato dall’esosità del fisco! – commenta alla Nbq Maurizio Milano (Alleanza Cattolica) esperto di finanza –
Per non parlare del termine utilizzato, “aggredire”, indegno di un politico che consideri il proprio ruolo come quello di servitore del bene comune”.
La Boschi ha anche vantato, nella stessa occasione, il recupero di 23 miliardi di euro di evasione, con la sottolineatura “in Italia c’è la percezione di un’eccessiva pressione fiscale”. “Ammesso e non concesso che la cifra riportata sia realistica – dice Milano – secondo il Boschi-pensiero in Italia la colpa è sempre dei cattivi evasori: non è vero che il nostro sia tra i Paesi più tassati al mondo e non vi è assolutamente una pressione fiscale esorbitante che schiaccia famiglie ed imprese.
Macché, è solo una “percezione” falsa, senza basi reali.
E dire che la scorsa estate i media ci hanno vessato con l’idea della temperatura “percepita” bel più alta di quanto indicava la colonnina di mercurio. Reale o percepito?
Insomma, «così è, se vi pare».
Peccato però che i dati ufficiali stimino il total tax rate gravante sulle imprese italiane a ridosso del 65%, contro il già elevato 49% della Germania ed il più ragionevole 29% della Svizzera: è ragionevole affermare che le imprese italiane si lamentano a torto, per una “percezione” distorta della realtà?”. Inoltre: “A fronte di una persecuzione fiscale da fare invidia allo sceriffo di Nottingham, il “quantum” del recupero dell’”evasione” fiscale andrebbe poi analizzato accuratamente, distinguendo tra ciò che corrisponde ad effettive evasioni ed elusioni, giustamente da sanzionare, e quanto invece alla pressione su dirigenti e funzionari dell’Agenzia delle Entrate a centrare i loro “obiettivi monetari” di recupero dell’”evasione”, con ogni mezzo.
Un po’ come quelle amministrazioni comunali che si trovano a fine anno sotto budget sulle contravvenzioni stradali ed iniziano a mettere autovelox ovunque: viene davvero raggiunto l’obiettivo “sicurezza stradale”, nel secondo caso, e l’obiettivo “equità fiscale”, nel primo?
È lecito dubitarne, l’importante è fare cassa”.
E qui si arriva al punto veramente dolente.
Cioè ai contanti da “aggredire”. Il denaro a cui si riferiva Maria Elena Boschi ammonta a 180-230 miliardi di euro (a seconda delle stime) in contanti nelle cassette di sicurezza, secondo le stime di Banca d’Italia e organi investigativi.
Due “voluntary disclosure” (emersione volontaria), una nel 2015 e l’altra nel 2017 ancora in corso non hanno avuto il successo sperato.
Anche perché non era conveniente: facendo “emergere” il contante, rendendolo tracciabile, le tasse sarebbero state ricalcolate negli ultimi cinque anni, con un forte aggravio per il contribuente.
Cosa stanno per fare, allora?
Dal 2015 è in vigore il reato dell’auto-riciclaggio, che può costare fino a 9 anni di reclusione.
Per chi ha molti contanti l’alternativa è secca: o non usa quel denaro, oppure rischia un’incriminazione per auto-riciclaggio.
Oltre al bastone c’è anche la carota.
Il governo si adopererà per rendere più facile il pagamento con moneta elettronica.
Ma anche in questo caso, quella che è una carota per il consumatore, è un’altra bastonata per i venditori e i professionisti che prestano servizi al pubblico: arrivano adesso, infatti, le sanzioni per chi non è dotato di Pos per i pagamenti con bancomat e carte di credito e debito.
La battaglia contro i contanti non è affatto nuova.
E’ in corso in tutto l’ultimo decennio, con una campagna mediatica martellante rilanciata da dichiarazioni politiche a tema. Il governo Monti, nel 2012, aveva fissato il limite del pagamento in contanti a 999,99 euro, dunque dai 1000 euro in su, come tutti noi ricordiamo ancora, dovevamo necessariamente pagare con moneta elettronica.
Dal gennaio 2014, le banconote da 200 e 500 euro sono considerate “a rischio” di attività di riciclaggio e stanno sparendo dal mercato.
Entro il 2018, la banconota da 500 euro sarà ritirata.
Renzi ha alzato la soglia del pagamento in contanti a 2999,99 euro, rilassando leggermente il vincolo.
Tuttavia il suo stesso governo ha introdotto l’obbligo dei Pos (su cui, appunto, adesso scattano le sanzioni), la fattura elettronica per tutti i fornitori della Pubblica Amministrazione, lo scontrino elettronico, che è già obbligatorio per la grande distribuzione, che comunica direttamente al Fisco tutto ciò che si incassa.
Ma i controlli non si limitano a questi, perché se è vero che c’è un tetto sui pagamenti in contanti, coerentemente c’è anche sul denaro che versiamo in banca e su quello che preleviamo.
Sia chi preleva che chi versa deve anche dimostrare, documentazione alla mano, con date e circostanze certe, come ha speso i soldi che ha prelevato, o dove ha recuperato quelli che sta versando.
Altrimenti deve pagare tasse aggiuntive sui contanti, che a quel punto vengono considerati automaticamente come reddito.
A queste norme, sfornate una dietro l’altra a ritmo crescente, si accompagna una campagna stampa martellante.
Contante è uguale a criminalità: “Ricordo che solo tre categorie umane non possono fare a meno del contante: lo spacciatore, il delinquente e l’evasore” diceva la giornalista Milena Gabanelli nella sua trasmissione Report, nel 2012, quando lanciò una vera e propria crociata contro il contante. Ma la criminalità ha bisogno dei contanti, necessariamente?
No, come spiega, con dovizia di dettagli, il giornalista ed editore Leonardo Facco in Elogio del contante, la più accorata difesa del più classico metodo di pagamento.
No, perché un bravo hacker è, già da ora, perfettamente in grado di mascherare origine e destinazione di ogni pagamento elettronico.
Possibile che tanta enfasi sulla criminalità non celi altri intenti? 
A pensar male… si può pensare che la tracciabilità serva soprattutto al prelievo dai conti privati di tutto il necessario da parte dello Stato, senza possibilità di difesa.
E’ un ulteriore modo di penetrare nelle mura domestiche della famiglia, entro cui è difficile che un padre o una madre o un fratello paghino con bonifici, mentre è molto più facile che si prestino o regalino soldi in contanti.
E’ insomma, un’ennesima imposizione di un potere verticale sulla società. “Date a Cesare quel che è di Cesare” – conclude Milano – è fondativo della legittima autonomia delle realtà temporali ma rischia di venire assolutizzato se non è letto insieme al resto della frase “e date a Dio quel che è di Dio”.
Non compete davvero allo Stato decidere se i cittadini possono o meno detenere contante, che rimane un legittimo presidio di libertà.
Uno degli ultimi”.

(segnalato da Benedetto Celot e tratto da: CLICCA QUI)

 

GLAXO: FARMACI, TANGENTI, FAVORI SESSUALI E FRODE IN CINA.

Ecco a chi è affidata la nostre salute.
 
Un vecchio e saggio proverbio recita: “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio“.
Quando si tratta poi di Glaxo il non fidarsi è d’obbligo dopo tutti gli scandali e il malaffare accumulati nel corso della sua attività.
Il primo a non fidarsi dovrebbe essere il governo per tutelare il suo popolo, ma così non è e si continua a far finta di non vedere (qualcuno questa forma di cecità la chiama corruzione), e a lasciar campo libero a questo gigante farmaceutico.
Certo se tu non paghi le tasse ingiuste e più alte d’Europa come il Bollo auto verrai perseguito ed etichettato come “il cattivo” e “il male” per la società mentre se siedi nel consiglio di amministrazione di qualsiasi multinazionale puoi far quello che vuoi, che tanto ci sarà sempre qualcuno a pagare per te e sarai sempre ben accetto da ogni politico al governo, soprattutto se la “busta” è bella piena.
Ritornando alla Glaxo vogliamo ricordare tra i tanti già riporti e non scandali, quello che ha combinato in Cina, perché le persone in buona fede devono capire che al mondo non siamo tutti gli stessi, come da piccoli nei cartoni animati, oggi nei film, i cattivi esistono anche nella vita reale.
Glaxo mette il fatturato dinnanzi a tutto, e non sono supposizioni, ecco cosa è successo in Cina.
Il gigante farmaceutico britannico ha riportato un balzo nelle vendite del 20% a circa 1,15 miliardi di euro.
Ma secondo le autorità anti-frode di Pechino la maggior parte sarebbero il frutto di pratiche illegali.
L’accusa: aver corrotto personale medico perché prescrivesse i suoi farmaci attraverso una rete di 700 intermediari.
Agenzie di viaggio e di consulenza fittizie che si assicuravano i contratti con i dirigenti GSK, secondo quanto riportato, anche con corrispettivi di natura sessuale.
Secondo i quotidiani cinesi, le agenzie sarabbero state usate per creare dei fondi neri, erogati ai medici attraverso carte di credito dell’azienda.
Le tangenti ammonterebbero a oltre 371 milioni di euro e quattro dirigenti cinesi del gruppo in Cina sono già finiti in manette.
Il capo della divisione cinese di GSK, dicono le autorità, avrebbe lasciato il Paese a fine giugno.
 
(segnalato da Benedetto Celot e tratto da: CLICCA QUI)
 
 
 
 

CROAZIA, POLIZIA GETTA I MANGANELLI: ‘SIAMO A SERVIZIO DEL POPOLO, NON DEI SOVRANI’

In Croazia è successo un fatto incredibile, un’atto di disobbedienza rivoluzionario, ma soprattutto un gesto simbolico di amore per l’umanità.
La polizia in tenuta antisommossa ha rifiutato di reprimere e picchiare i manifestanti, gli agenti sul posto hanno urlato, “siamo al servizio del popolo, non dei leader” ed uno alla volta hanno gettato a terra i loro scudi tra lo stupore della folla.
“Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.”
“Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla non-violenza. L’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore.
Rispondendo all’odio con l’odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell’odio stesso.”
(segnalato da Benedetto Celot e tratto da: CLICCA QUI)
 

https://www.facebook.com/isallen.kabylie/videos/1847311565596518/

 

L’ASILO ACCETTA BIMBI NON VACCINATI … E LE “PECORE” SONO IN RIVOLTA

Classico esempio di disinformazione di massa?
Sarà, ma sembra strano che il gregge dei soliti allineati e coperti si rivolti contro altri cittadini che non vogliono esporre i lori figli ai gravi rischi della vaccinazioni obbligatorie.
Siamo alle solite, adesso la tattica del gentilon governo straniero italiano, vuole mettere i cittadini gli uni contro gli altri.
Il mangime della falsa democrazia è sempre più selezionato e prima o poi anche chi fomenta queste illegalità viene a galla.
E' proprio vero, il diavolo farà anche le pentole, ma dimenta spesso i coperchi.

 

LA DITTATURA ITALIANA VIETA ANCHE I PARERI CONTRARI ALL’OBBLIGO DEI VACCINI

La democrazia è sparita da tempo ormai.
Ma la pretesa di zittire chiunque non si allinea con la tesi dittatoriale del governo straniero italiano, anche in merito all'obbligo dei vaccini, è una grave presa di posizione e che viola principi sacrosanti come quello dei diritti umani, civili e politici di ogni persona.
Ogni qualvolta si vieta o si tenta di zittire una voce contraria è giusto che si sappia fin d'ora che i responsabili meritano di essere perseguiti dalla Giustizia Veneta non appena avremo ripristinato la totale sovranità del Popolo Veneto su tutte le nostre Terre.
WSM
Venetia, 06 ottobre 2017
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provisorio
PIU' SANI I BIMBI NON VACCINATI
Ecco l'articolo apparso oggi sulla Tribuna di Treviso.
Tutta la nostra solidarietà al Pediatra Goffredo Chiavelli il professionista a carico del quale l'Ordine ha aperto un procedimento disciplinare.
 

UN SICILIANO A VENEZIA

Ecco la lettera di un ragazzo siciliano,. qui residente da oltre vent'anni e che vede nel Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto l'unica valida alternativa al sistema corrotto e parassitario italiano.
 
05.10.2017
Se oggi sono qui a scrivere questa lettera è perché sento il dovere di ringraziarti per tutto quello che fai ogni giorno.
Ti batti come un leone perché credi che noi tutti possiamo vivere in un Paese libero e democratico dove il cittadino non deve sentirsi schiavo di roma o il servo di una classe politica corrotta, che fa solo i propri interessi.
Il tuo coraggio merita la mia stima e fiducia nel seguirti affinché il sogno dell'indipendenza sia realtà e solo quando sentirò il ruggire del Leone di San Marco mi sentirò un uomo libero.
Libero di decidere del mio futuro, senza più catene e cappio al collo.
Credo nell'idea di una Repubblica Veneta dove l'interesse primario sia rivolto al suo Popolo affinché il Leone sovrano forgia la spada nel bene comune dei figli della Repubblica Veneta.
Siamo un Popolo di operai, pensionati, muratori, pastori, camerieri e di pescatori, imbianchini e contadini, magari non siamo tutti istruiti ma una cosa è certa siamo pronti a batterci per riprenderci la nostra libertà e mai più al di fuori della santissima bandiera della Serenissima che vogliamo rivedere sventolare nella Repubblica Veneta.
Mai più bandiere politiche italiane nè di destra nè di sinistra, nè leghiste, nè comuniste.
Credo nel sogno tuo di un Popolo di un solo colore, che esso sia Veneto o residente, gay o etero, emiliano o siciliano, bianco o giallo, in un Popolo dove non ci sono né servi, né padroni.
Credo solo in un Popolo figlio del Veneto libero.
Grazie Sergio
G.L.

GIOVANI CONTROLLATI DAI LAGUNARI ITALIANI – IL COORDINAMENTO STUDENTI MEDI DI TREVISO SI RIBELLA

Giovani controllati dai Lagunari in centro: il Coordinamento Studenti Medi Treviso si ribella
Giovani controllati dai Lagunari in centro: il Coordinamento Studenti Medi si ribella
"Siamo stanchi delle politiche repressive che stanno sempre più invadendo le nostre città, siamo stanchi delle forze dell'ordine che creano più terrorismo psicologico di quanto ne dovrebbero combattere".

TREVISO 

E' da diverse settimane ormai che in centro città a Treviso un reparto dell'Esercito, precisamente dei Lagunari di Venezia, pattuglia le zone più sensibili del capoluogo per prevenire furti, rapine, spaccio o qualsiasi altro episodio di violenza e degrado che venga segnalato dalle forze dell'ordine o dai cittadini.
E' però di lunedi pomeriggio la notizia che il Coordinamento Studenti Medi Treviso si è apertamente schierato contro i controlli che i militari spesso effettuano nei confronti dei ragazzi che trovano lungo i loro pattugliamenti.
"Questo pomeriggio, intorno alle 18, ci siamo accorti che in stazione delle corriere che 4 ragazzi sono stati fermati per dei controlli – scrive il collettivo studentesco su Facebook – A differenza dei controlli che sempre più spesso vengono effettuati a noi giovani e non, quest'oggi non è intervenuta solo la banale pattuglia di vigili, ma bensì l'esercito, con tanto di fucile in mano.
Invitiamo tutti a riflettere sulla gravità dell'avvenuto. 
Quattro giovani che senza mostrare segni di resistenza sono stati fermati da quelli che dovrebbero essere i controlli anti terrorismo in città
.
Oltre tutto, dopo aver documentato il tutto, una studentessa del Coordinamento di Treviso è stata fermata anche essa per dei controlli.
Siamo stanchi delle politiche repressive che stanno sempre più invadendo le nostre città, siamo stanchi delle forze dell'ordine che creano più terrorismo psicologico di quanto ne dovrebbero combattere".


E ADESSO AL VIA LA SORVEGLIANZA DI MASSA ITALIANA

Un’amara sorpresa attende gli italiani nei prossimi giorni. Il Senato, infatti, entro questo fine settimana darà il via definitivo a una norma che all’apparenza richiama l’esigenza di rispettare le norme europee. Si tratta delle Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2017. 
Il disegno di legge, che reca come primo firmatario il nome del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, è uno di quegli atti adottati in termini brevissimi, per via scadenze di legge che ne giustificano l’adozione senza un’approfondita discussione parlamentare che ne rallenterebbe l’iter.
Per questo motivo, insieme ad atti dello stesso tipo, come il decreto Milleproroghe, e le stesse norme che compongono la legge di Bilancio (quando ad esempio si diffonde la notizia che il governo porrà la fiducia) sono esposti all’inserimento di emendamenti last minute che non sono discussi se non per pochi minuti e che poi vengono approvati anche dall’altra Camera (in questo caso il Senato), senza poter essere modificati.
Dunque, queste norme contengono due disposizioni in grado di cambiare il concetto di sorveglianza di masse per i navigatori italiani. 
1. La prima norma dispone l’allungamento dei tempi di conservazione dei dati internet e telefonici a sei anni, ed è stata già oggetto di aspre critiche, provenienti anche dallo stesso Garante della privacy italiano, Antonello Soro.
2. La seconda norma assegna all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Agcom, il potere di intervenire in via cautelare, sulle comunicazioni elettroniche dei cittadini italiani, al fine di impedire l’accesso agli stessi cittadini a contenuti presenti sul web.
Le norme non possono essere modificate e passeranno così come sono.
La scusa ufficiale è che non si possono procrastinare gli impegni europei, per cui, come ha dovuto constatare amaramente anche il Presidente dell’Autorità garante per la Protezione dei Dati personali, il Parlamento, pur in presenza di norme che contrastano chiaramente con le disposizioni europee che dicono di voler attuare, le fa comunque passare, per evitare di doverle discutere in una ulteriore lettura.
Cosa prevedono le nuove norme, già approvate alla Camera?
E’ semplice.
1. La prima norma prevede che i provider italiani, per ragioni di repressione di attività legate al terrorismo, devono conservare i dati di tutti i cittadini italiani, in attesa che le autorità inquirenti, decidano di chiedere informazioni su quei dati.
In soldoni, gli operatori di internet privati (ovvero chi ci dà accesso ad internet, ci fa telefonare ci consente di chattare) deterranno per sei anni (quindi per sempre, considerando che la norma entrerà in vigore da oggi) i dati di tutti gli italiani, a prescindere dalla effettiva commissione di un reato
Se poi si indaga su un reato, quei dati potranno essere richiesti ai provider. di che dati stiamo parlando? Di tutto ciò che abbiamo detto o fatto attraverso il telefono, le chat o internet.
Ora, immaginiamo le banche dati che contengono queste informazioni e il rischio che queste banche dati, che a volte vengono conservate da provider con poche disponibilità finanziarie (o all’opposto da grandi realtà con milioni di dati), vengano bucate da un hacker che poi decida di vendere i dati.
Stiamo parlando di circa cinquemila soggetti (gli internet service provider) a volte dotati di mezzi minimi, che avranno in mano tutte le nostre vite digitali, che oggi sono divenute in realtà le vite reali. 
Qualcuno ad esempio potrebbe voler “bucare” il profilo di un parlamentare, di un giornalista scomodo, di un oppositore politico interno e/o esterno, e sapere a chi ha telefonato e quando e a chi una determinata persona o che siti internet ha visitato. 
Altro che immunità, questo qualcuno avrà accesso a tutte le conversazioni telematiche, a tutti i siti visitati e così via.
Si dirà: “Ma questo vale solo per il terrorismo“, e qui sta il secondo malinteso.
Il provider, infatti, deve comunque raccogliere i dati, senza sapere se e quando queste informazioni verranno richieste, né può sapere quest’ultimo il perché gli vengano richiesti i dati: l’operatore, infatti, se viene raggiunto da una richiesta non la può sindacare, né l’autorità di polizia può comunicare, per non pregiudicare le indagini, a un soggetto privato il motivo della richiesta.
2. La seconda norma è ancora più inquietante. 
L’ha proposta, e fatta approvare alla Camera come primo firmatario, il deputato del Partito democratico Davide Baruffi con un emendamento “sprint”.
Questa norma si ricollega ad una legge già approvata undici anni fa nel nostro paese relativa ad un decreto legislativo che ha già ampiamente recepito la norma che dice di voler recepire che attribuisce alla Magistratura il compito di intervenire sul web.
La proposta di legge sottrae ai giudici (come prevedono la nostra Costituzione e le nostre leggi, prima fra tutte la legge sul diritto d’autore) il compito di intervenire in via cautelare sui contenuti sul web.
 Come ha detto lo stesso Baruffi, “da oggi con un regolamento dell’Agcom, in Italia si sperimenta la notice and stay down e le piattaforme dovranno rimuovere i contenuti illeciti e impedirne la riproposizione”.
Ora, poiché il web è composto di milioni di informazioni che cambiano in nanosecondi e la maggior parte di questi dati sono all’estero, non c’è modo di conoscere in anticipo la riproposizione dei contenuti che la norma vorrebbe censurare, se non con una tecnica di intercettazione di massa denominata Deep packet inspection. 
L’unico modo, insomma, di fare ciò che il governo sta per fare approvare, è di ordinare ai provider italiani di “seguire” i cittadini su internet per vedere dove vanno, al fine poi di realizzare questo “impedimento” alla riproposizione, attraverso un meccanismo di analisi e raccolta di tutte le comunicazioni elettroniche dei cittadini che intendano recarsi su siti “dubbi”.
Questo, naturalmente senza alcun controllo preventivo da parte di un magistrato. 
L’Agcom, infatti, non ha di fatto potere su operatori che non siano in Italia. 
E’ per questo che, invece, in sede europea si sta discutendo in modo bilanciato di risolvere il problema alla fonte, dove nasce l’informazione, e non agendo sui cittadini presenti sul territorio nazionale.
La cosa, ancorché contraria alle norme europee già approvate, ha fatto gridare allo scandalo le associazioni italiane di diritti civiliquelle internazionali, le associazioni di consumatori più sensibili e gli stessi operatori del web.
Riavvolgiamo dunque il nastro: grazie al Parlamento, i dati dei cittadini saranno raccolti in banche dati custodite dai provider per un tempo pressoché illimitato.
L’autorità amministrativa ovvero l’Agcom avrà il potere di ordinare ai provider di “seguire “ i cittadini italiani senza l’ordine di un magistrato.
Benvenuti nell’Italia della sorveglianza di massa.
Tratto da (CLICCA QUI)

FORZA CATALOGNA!

Siamo alla follia.
La guardia civil spagnola, alias carabinieri italiani, abbatte la democrazia e attacca il Popolo Catalano.
Gravissima azione di rappresaglia dalla guardia civil spagnola che agli ordini del governo spagnolo attacca i Cittadini Catalani forniti dell'unica "arma" democratica di un Popolo, che in democrazia è il diritto di voto.
E vi ricordo che li abbiamo illegalmente qui a Vicenza in territorio della Serenssima Repubblica Veneta presso la caserma Chinotto, nell'ambito della gendarmeria europea (eurogendfor) che nessun Cittadino ha mai voluto e votato e che nessun Cittadino Veneto ha mai autorizzato ad instaurarsi sui nostri territori.
E l'europa tace.
E ti credo che tace, non ha alcun interesse che venga messa in discussione la leadersheep di governi che rappresentano solo stati e non le Nazioni dei Popoli.
Nessun stato, insediatosi con la guerra sarà mai una Nazione e questo vale anche per l'italia.
A Zaia, presidente dell'ente regione veneto italiana e che al massimo può rappresentare solo gli iscritti al suo partito italiano lega nord, dico di leccare meno i piedi a Roma e di decidersi ad essere Veneto o italiano, prima di sblaterare tanto sul finto referendum che ha deciso di indire in ambito italiano e che non serve a niente.
Fra non molto farà molta più paura aver tradito il Popolo Veneto che non leccare i piedi a roma.
Tutta la nostra solidarietà è per il Popolo Catalano e per la sua voglia di lottare per la legittima LIBERTA' da ogni regime.
WSM
Venetia 2 ottobre 2017
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
Piena solidarietà al popolo catalano: comunque la si possa pensare quando la repressione diventa armata e violenta solo per soffocare una espressione di volontà, non si può che condannare chi compie tali atti e i loro mandanti!
Condanna uguale a chi si permette di giudicare tale repressione giusta come ha fatto l'assessore straniera italiana alle politiche dell'istruzione della regione veneto…
Forza Catalogna!!
Enrico Pillon
Catalogna, tutti contro tutti.
Dopo la passività del Mossos ora i pompieri fanno scudo agli elettori.
La polizia carica i vigili del fuoco catalani.
Esasperazione del conflitto ai seggi: la Guardia Civil manganella i pompieri
Polizia contro polizia, agenti contro i pompieri.
Nel caos catalano nel giorno del referendum per l'indipendenza le forze dell'ordine prendono posizione: i Mossos, la polizia catalana, decide di non eseguire gli ordini del governo centrale e i pompieri vanno persino oltre: ostacolano la polizia nazionale.
I vigili del fuoco catalani hanno infatti deciso di sostenere la partita democratica del referendum formando uno scudo umano fra Guardia Civil ed elettori.
Una catena, in divisa, per impedire agli agenti di caricare o spostare la gente impegnata nel voto.
Mossa che, dopo le pubblicazioni di video e foto sui social, ha già battezzato per i catalani i pompieri come "eroi" di giornata.
Gli agenti antisommossa spagnoli hanno però deciso di caricare con i manganelli il gruppo di vigili del fuoco catalani, in divisa e con il casco, che stavano presidiando un seggio in cui si votava per il referendum catalano.
E' quello che si vede in un breve video diffuso da vari media. Nelle immagini si vedono gli agenti che allontanano i pompieri colpendoli con i manganelli sulle gambe e con calci.
Tratto da (CLICCA QUI)
I MOSSOS (la Polizia Catalana – alias la nostra futura Polisia Nasionale Veneta) difendono i Cittadini dalla guardia civil spagnola… 
Primi contrasti tra i Mossos e la Guardia Civil a Barcellona.
Tratto da (CLICCA QUI)
 
 

E I CARABINIERI TENTANO ANCORA LA NOTIFICA DI QUALCHE PROCEDIMENTO ITALIANO

Sono da poco passate le 18.30 di questa sera lunedì 25 settembre 2017 quando i carabinieri stranieri italiani della stazione di Villorba (Tv), hanno tentato di notificare un chissà quale provvedimento italiano.
Sono stati cortesemente invitati ad uscire dall’ufficio e a non inserire alcunché nella cassetta postale perché così ha disposto la direzione del Consorzio.
Dobbiamo fare anche l’elezione del domicilio, ha ribadito il graduato dei carabinieri italiani pur senza  ottenere alcun amia risposta.
Poco dopo se ne sono andati.
Chissà cos’altro ha in serbo per me il famigerato stato straniero italiano.
Appena assolto con formula piena dalle infondate e infamanti accuse sulla Polisia Veneta, dopo otto anni di lungaggini e un processo farsa, e subito non mollano l’osso.
Bene.
Vuol dire che siamo veramente sulla strada giusta.

WSM
Venetia, 25 settembre 2017
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

IL TRANELLO DEI REFERENDUM

Ieri sera ho partecipato a una riunione a cui ero stato invitato insieme ad altri “gruppi” che sostengono il referendum di Alvise, che è un referendum alternativo a quello del partito italiano lega nord/lega italia di Zaia.
Si critica il referendum di Zaia e del suo partito e se ne propone uno  di alternativo sull’indipendenza con un occhio alla Catalogna e alle altre realtà mondiali sottolineate con enfasi dal rappresentante del CLNV … (il loro percorso è dunque il referendum).
“Portatemi venticinquemila autodeterminati” e poi mi arrangio io, ha poi più volte esordito il rappresentante del CLNV … come se l’autodeterminarsi fosse un mero atto di sottoscrizione e non un risveglio di coscienza, una partecipazione più consapevole del Cittadino Veneto.
Alvise, com’è suo solito, ha sentenziato sul proprio operato criticando “il non fare” degli altri, cioè le “ciacole che resta ciacole”, mentre lui, da buon imprenditore “deve sempre portare a casa qualcosa a fine giornata” … lui produce fatti mentre gli altri continuano con le chiacchiere (continuo allora a non capire perché non siamo già indipendenti).
Io ho dovuto lasciare presto la riunione (non ne conosco l’esito) sia per la stanchezza dell’impegnativa giornata avuta ma anche per il riproporsi di una contrapposizione verbale alla mia persona e al MLNV sia da parte di Quaglia (Life), (mi qua go quatordexe persone de la Life e non se pol perdare tempo con un personajo simile), del rappresentante del CLNV e da parte di alcuni del gruppo di Alvise, uno in particolare la cui limitatezza intellettuale trova spesso sfogo nel tentativo di zittire gli altri.
Insomma le mie richieste di chiarimento non hanno trovato risposte adeguate, anzi non sono state per nulla chiarite, neppure quando si fa riferimento ad un governo di transizione.
Ancora una volta, si tenta di coinvolgere il MLNV in iniziative allo scopo di fare numeri e quindi si usa un referendum con due ovvi quesiti (a cui tutti risponderanno si) senza rendersi conto che il terzo (quello del governo di transizione) è equivoco.
Ho ribadito che il Governo Provvisorio già esiste e che si attendeva che altri vi partecipassero … ma qui allora ho compreso quello che Alvise mi aveva ribadito non molti giorni or sono … “la nave non c’è“, e ho capito che la nave c’è solo se la fanno loro.
Alla fine, quello che mi ha spronato ad andarmene è stata la ribadita richiesta di collaborare come ufficio e locazione per consentire ai Veneti che non dispongono di un pc o di internet di votare al loro referendum, ho capito che l’importante per loro sono i numeri.
Ho ribadito che potrei anche mettermi a disposizione per aiutare qualche Veneto col pc ma non condivido il referendum proposto perché il MLNV fa un altro percorso e alla ribadita “tornata di vantaggi” per i previsti aderenti, ho ribadito che il MLNV non fa iscritti … “intanto femo i scritti o tiremo su i voti e dopo decidemo cosa fare … se sono in tanti avrai dei benefici anche te e il MLNV”.
Chi di questi o ex militanti di qualche loro gruppo lo si vedrà candidato alle prossime elezioni?
Attendiamo gli eventi per svelare l’arcano dei numeri che poi serviranno a …!!!
II MLNV dice NO anche al referendum di Alvise.
Noi andiamo avanti per la nostra strada, non cercateci più e non fateci perdere tempo con simili iniziative.
WSM
Venetia, 22 settembre 2017
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

MAPUCHE UN POPOLO IN LOTTA CONTRO BENETTON

I Mapuche (termine composto dalle parole Che, “Popolo”, e Mapu, “della Terra”) sono una popolazione indigena che attualmente vive divisa fra Cile e Argentina.
La loro storia è simile a quella di tante altre popolazioni native.
Se ne stavano tranquilli nelle loro terre finché non arriviamo noi occidentali (nella specie, gli spagnoli) a massacrarli, a privarli delle loro terre e di recente a costruire dighe, autostrade e realizzare piantagioni invasive.
Della serie: non esiste una faccia buona del capitalismo.
La storia si ripete sempre uguale dappertutto nel mondo.
Quello che noi chiamiamo progresso, per i nativi è solo distruzione e morte.

Nel 1991, in una porzione delle terre patagoniche argentine abitate dai Mapuche il capitalismo è arrivato sotto la forma della famiglia Benetton, che ha acquisito per 50 milioni di dollari 900.000 ettari di terre dalla compagnia Tierras De Sur Argentino, principale proprietaria di terre nella Patagonia argentina. Un tempo il colonialismo operava con le armi, oggi molto più semplicemente bastano i soldi. Acquisite le terre, la Benetton ha proceduto allo sfollamento dei Mapuche, incompatibili con il progetto economico della famiglia italiana. Ed è così che oggi nelle terre di Benetton vengono allevati 260mila capi di bestiame, tra pecore e montoni, che producono circa 1 milione 300mila chili di lanaall’anno i quali sono interamente esportati in Europa. Nello stesso terreno sono allevati 16mila bovini destinati al macello.
Ma i Mapuche sono una popolazione tutt’altro che arrendevole (vorrei vedere noi al loro posto cosa faremmo!), ed è così che iniziano una lotta incruenta contro gli italiani, lotta che si è acuita negli ultimi anni ed è sfociata nella ri-occupazione di parte delle terre loro sottratte.
Ed è così che nella notte fra il 10 e l’11 gennaio scorso interviene la polizia argentina, a seguito delle denunce dei Benetton. Ed i resistenti Mapuche, raccontano, vengono picchiati, ammanettati e trascinati per i capelli; le loro case distrutte, i loro animali rubati o uccisi.
Amnesty International Argentina ed altre ong hanno denunciato con forza l’ennesima violazione dei diritti umani.
“Non lasceremo che ci caccino, piuttosto ci faremo bruciare”, ha detto uno dei leader della Comunità.
La notizia da noi, come dicevo, non ha bucato il video, intenti come sono i nostri giornalisti a seguire le imperdibili vicende della Raggi.
I Benetton sono quelli della United Colors of Benetton, dei bimbi di tutto il mondo uniformati dalla moda, della globalizzazione del vestiario, ma anche delle foto coraggiose di Oliviero Toscani che denunciava le disuguaglianze nel mondo: «Il conformismo è il peggior nemico della creatività.
Chiunque sia incapace di prendersi dei rischi non può essere creativo» ipse dixit.
Perché qualcuno non si prende la briga di andare a vedere oggi le condizioni di vita dei Mapuche nei terreni della Benetton?

Tratto da (CLICCA QUI)

CHE FINE HA FATTO SANTIAGO?

Così come ci viene chiesto, pubblichiamo.

Difendi i diritti umani

Santiago è scomparso nel nulla dopo essere stato arrestato dai militari argentini.
Era al fianco della comunità Mapuche di Cushamen e lottava insieme a loro per difendere le loro terre ancestrali e i loro diritti dalle minacce di esproprio della Compañía de Tierras del Sur Argentino, azienda del Gruppo Benetton.
Che fine ha fatto Santiago?
A
iutaci a chiederlo ora alle istituzioni argentine.
Santiago è scomparso nel corso degli scontri tra la Gendarmeria nazionale argentina e la comunità Mapuche.
Da allora non si hanno più notizie. 
Chiedi con noi di fare luce su questa vicenda
Chi è riuscito a fuggire alle cariche dei militari ha visto Santiago rimanere accovacciato fino a quando avrebbero ascoltato la voce di due gendarmi che esclamavano “Eccone uno” e “Sei in arresto“. 
Da allora, cosa è successo a Santiago?
Santiago era ospite della comunità Mapuche di Cushamen per continuare insieme a loro la lotta in difesa della terra.
La Compañía de Tierras del Sur Argentino, azienda del Gruppo Benetton, possiede circa un milione di ettari di terra in Patagonia argentina.
I Mapuche rivendicano la proprietà di alcuni di questi terreni. 
Lotta con noi insieme ai Mapuche.
Firma anche tu
 

GLI AMISH – LA COMUNITÀ CHE RIFIUTA I VACCINI CON TASSI DI AUTISMO PARI A ZERO! COINCIDENZE???

GLI AMISH – LA COMUNITà CHE RIFIUTA I VACCINI CON TASSI DI AUTISMO PARI A ZERO!
SEMPRE COINCIDENZE???Un giornalista ha deciso di analizzare la percentuale di bambini autistici presso le comunità Amish, per ricavare indizi eziologici sulla malattia.
L’autismo è una patologia difficile da gestire, poiché è caratterizzato da uno sviluppo anomalo o alterato dell’interazione e comunicazione sociale, e da una notevole limitazione delle attività e degli interessi del soggetto.

E mentre l’ambiente scientifico afferma che la prevalenza dell’autismo sia rimasta generalmente la stessa per millenni, ora, negli Stati Uniti, siamo arrivati ad una percentuale di un caso ogni 166 bambini nati.

Con questa devastante statistica in mente, un giornalista ha pensato di analizzare la percentuale di autistici presenti nelle comunità Amish, perché forse questa ricerca avrebbe potuto rivelare vari indizi eziologici dell’autismo.

Essendo stati per centinaia di anni non a contatto con la cultura americana e col progresso scientifico, gli Amish avrebbero potuto avere meno contatti con qualche nuovo fattore in grado di stimolare lo sviluppo dell’autismo nel resto della popolazione.

E la causa più probabile sarebbero i vaccini.

Viaggiando nel cuore della comunità olandese della Pensylvania, alla ricerca di bambini Amish autistici, il giornalista – basandosi sulle statistiche nazionali – avrebbe dovuto trovare almeno 200 bambini autistici nella comunità, ma al contrario, ne ha trovati soltanto tre, con un’età massima di 9-10 anni:

La prima era una ragazzina giunta in adozione dalla Cina, (la Cina, l’India e l’Indonesia, sono fra i paesi che si stanno attivando più in fretta per i programmi di vaccinazione di massa).

Il secondo bambino Amish autistico, era stato sottoposto sicuramente a vaccinazione, sviluppando subito dopo autismo.

Il giornalista non ha potuto stabilire lo stato delle vaccinazioni del terzo bambino.

Effetti pericolosi del Thimerosal:

In alcuni vaccini, si utilizza un preservante a base di mercurio, denominato Thimerosal, che serve a impedire che le fiale con dosi multiple vengano contaminate dalle ripetute perforazioni dell’ago.

Quando i funzionari sanitari Usa si sono resi conto della quantità di mercurio che neonati e bambini erano costretti ad assorbire attraverso i vaccini, la tossina è stata eliminata dai vaccini, a cominciare dal 1999.

Vaccini pericolosi

Tuttavia, per problemi di errori nelle etichette e altri, il thimerosal è ancora presente nei vaccini e sempre più bambini stanno soffrendo a causa di ciò.

C’è ancora qualcuno che ha bisogno di ulteriori prove del nesso fra vaccini e autismo?

Evidentemente, quanto descritto precedentemente non è una prova scientifica controllata in doppio cieco e con placebo, ma un’analisi basata sulla evidenza dei fatti che, per quanto mi riguarda, fornisce un collegamento irrefutabile tra vaccini contenenti mercurio e autismo.

Non è necessario essere medico, avere una specialità in epidemiologia o insegnare genetica molecolare per capire questo collegamento.

Quanto ovvio deve essere di più?

Il collegamento fra l’autismo e i vaccini non è certamente una idea nuova.

Infatti, l’informazione parla di questa questione da almeno sei anni.

L’anno scorso uno studio ha rivisto i dati dei Centers for Disease Control and Prevention’s (CDC) Vaccine Data Link, concludendo che i bambini che ricevono vaccinazioni contenenti thimerosal, hanno 27 volte più probabilità di sviluppare autismo, rispetto ai bambini che non hanno subito questa prassi.

Ciò significa un aumento di rischio del 2.700 per cento.

I numeri non mentono.

E’ impressionante come il giornalista abbia trovato solo tre bambini con autismo fra gli Amish.

Uno era adottato e vaccinato precedentemente, un altro era uno dei pochi bambini Amish vaccinati ed il terzo ha avuto una storia poco chiara di vaccinazioni.

Quindi, tutt’al più, solo un bambino autistico rispetto ai 200 previsti (stando alle statistiche nazionali americane).

Le probabilità che queste siano pure coincidenze è praticamente impossibile.

A causa della loro credenze religiose, la Comunità Amish non somministra ai propri bambini nessun vaccino.

Naturalmente, molti di voi non possono scegliere un metodo così radicale.

Tuttavia, se doveste scegliere un vaccino, vi consiglierei di guardare le numerose informazioni sul vaccino dell’epatite B.

La versione multidose di questo vaccino, che è somministrato tipicamente ai neonati prima che lascino l’ospedale, contiene, infatti, ancora il thimerosal.

Ciò è la massima espressione di negligenza e irresponsabilità, poiché il sistema nervoso centrale immaturo di questi neonati indifesi, è particolarmente suscettibile agli insulti tossici del thimerosal.

Se siete giovani genitori che valutano i pro e contro dei vaccini, vi invito vivamente a informarvi circa la tossicità del thimerosal, che è purtroppo ancora presente nei vaccini multidose per l’epatite B e in quasi tutti i vaccini antinfluenzali (!!!) per bambini.

Articolo del Dott. Massimo Pandiani

GOVERNO ITALIANO DIFFIDATO DAL MLNV-GVP CONTRO I VACCINI

Oggetto: Decreto vaccini obbligatori.
Provvedimento dello stato straniero italiano posto in essere in difetto assoluto di giurisdizione, in difetto assoluto di competenza e in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio
Ingiunzione e diffida al governo italiano.

AL GOVERNO ITALIANO

e p.c.

INTERNATIONAL CRIMINAL COURT
Maanweg 174, 2516 AB Den Haag
Netherlands

INTERNATIONAL COURT OF JUSTICE PEACE PALACE
Carnegieplein 2
2517 KJ The Hague
Netherlands

O.N.U.
HUMAN RIGHTS COMMITTEE
PETITIONS TEAM
Office of the High Commissioner for Human Rights
United Nations Office at Geneva
1211 Geneva 10, Switzerland

UNPO SECRETARIAT
Laan van Meerdervoort 70
2517 AN The Hague – The Netherlands
membership@unpo.org

A scanso di ogni ulteriore dubbio, equivoco interpretativo o elusivo di responsabilità personali di ciascun soggetto attore e/o coinvolto nel caso di specie, questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), dando seguito all’adempimento dei propri doveri nei confronti della Serenissima Patria, rimanendo con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme del diritto internazionale e uniformandosi al principio di stretta legalità, per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) istituito ai sensi e per gli effetti dell’articolo 96 paragrafo 3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto e legittimato ad agire in nome dell’intero Popolo Veneto,

NOTIFICA ANCORA UNA VOLTA
allo stato straniero italiano e a pubblica menzione anche con la pubblicazione all’Albo Ufficiale del Governo Veneto Provvisorio il rigetto di ogni notifica prodotta dalle autorità d’occupazione straniere italiane sui territori della Repubblica Veneta a carico di ogni Cittadino del Popolo Veneto.

VISTA
la Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta resa liberamente, con coscienza e volontà e che attraverso di essa ogni Cittadino Veneto
– ha manifestamente esercitato il diritto e potere di rappresentare se stesso/a;
– che si è riconosciuto/a Veneto/a per diritto naturale identificandosi nel Popolo Veneto quale comunità di Genti Venete liberamente accomunate da un duraturo sentimento di appartenenza, avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica e sviluppate su un territorio geograficamente determinato costituito dalle proprie terre d’origine;
– che si riconosce di Nazionalità Veneta quale espressione dell’identità del Popolo Veneto di cui sente e dichiara di far parte;
– che riconosce come la propria Nazionalità Veneta sia conforme e si manifesti con il concetto di Nazione Veneta, destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità;
– che ha il diritto e il potere di delegare l’amministrazione provvisoria dello Stato Veneto al Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, riconoscendolo quale unica autorità legalmente costituita sui territori occupati della Serenissima Repubblica Veneta. attribuendone valore e forza legale derivante dal mutuo consenso e per i soli fini per il quale è stato costituito;

RICHIAMATI
– la “Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto” di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) del 27.09.2010 e depositata alla sede O.N.U. di Ginevra in data 28.09.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011;
– l’Ultimatum del MLNV del 13.12.2010 notificato allo stato straniero, colonialista e razzista italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra in data 14.12.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011;

AVENDO RECEPITO E CONFORMANDOSI
– al principio naturale per cui ogni essere umano è Persona ed espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità;
– al principio naturale per cui ogni Persona è sovrana di sé stessa e unica titolare della propria identità;
– al principio naturale per cui l’esistenza di ogni Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera;
– al principio naturale per cui ogni Persona è libera di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici etniche e un comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia;
– alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789;
– alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata a Parigi il 10 dicembre 1948;
– al principio di autodeterminazione dei Popoli che è stato accettato e inscritto nell’articolo 1.2 della Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945);
– al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici – New York 16 dicembre 1966, ratificato anche dallo stato straniero occupante italiano con legge 881/77 del 25 ottobre 1977;
– al principio di uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei Popoli di cui alla risoluzione dell’Assemblea Generale dell’O.N.U. nr.2625 del 24.10.1970;
– ai principi stipulati con la Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Helsinki, 1 agosto 1975)
– nello specifico all’art.15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani per cui ogni individuo ha diritto alla propria nazionalità e non potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza.
– che ogni Cittadino del Popolo Veneto ha il diritto e il dovere di vigilare sugli abusi che lo stato straniero italiano pone in essere agendo illegalmente e illecitamente sui territori della Serenissima Repubblica Veneta e che ha il diritto e dovere di opporsi anche con meritoria disobbedienza civile;
– che ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

ACCERTATO
– che in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Repubblica di Venezia gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista;
– che tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
– che ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset;
– che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”;
– che non esiste prova documentata che ogni singola Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma;

PRESO ATTO
che qualsiasi relazione e negozio giuridico determina uguali doveri fra le parti rispetto anche all’illegale e illegittima possibilità e pretesa di asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana;

CHE IN CONSEGUENZA DI CIO’
– tutti gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana;
– che la mancanza della prova documentale dettagliatamente richiesta e che dimostri la legittima e legale pretesa anche di qualsivoglia riscossione di natura economica e/o fiscale intimata ad ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non possono essere neppure condizionatamente accettate e di conseguenza produrre gli effetti che ne deriverebbero.
– che possono essere considerati validi solo i documenti originali con le firme in calce e non le fotocopie o copie conformi;
– che qualsiasi documentazione riferita ad atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio deve essere trasparente, di facile comprensione, anche trascritta in lingua Veneta e priva di ambiguità interpretative rispetto anche a definizioni giuridiche;

PRESO ATTO
che il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP)

ATTESTA E CERTIFICA
che ogni Persona che abbia fatto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, non è e non può essere di proprietà privata dello stato straniero italiano né può essere in qualsivoglia maniera da esso asservita e sfruttata come pretenderebbe il governo straniero italiano registrato alla SEC quale Governo Aziendale (Governo Corporativo) – società corporativa privata (corporation) e che agisce relativamente al Trust governativo, rivestendo cioè il ruolo di beneficiario e non quello di fiduciario; per l’effetto, ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non può essere un trust dello stato straniero italiano e quindi non può essere associata e/o identificata mediante il nome registrato all’anagrafe dello stato straniero italiano e quindi non può essere privata della capacità giuridica, della cittadinanza Veneta e del suo nome.

PER QUESTI MOTIVI RIGETTA ANCORA UNA VOLTA
ogni atto impositivo e qualunque atto giuridico, sia pubblico che privato, recettizio e non, normativo e precettivo, discrezionale, dovuto e/o ritenuto necessario, nonché la notifica di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali, siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e quella degli stessi negozi giuridici di diritto privato.

SI VIETA IL TRATTAMENTO
dei dati personali di ogni Cittadino del Popolo Veneto e si nega il consenso all’utilizzo del loro nome per il trattamento dei dati personali nonché la raccolta, elaborazione, raffronto, modificazione, comunicazione e la loro diffusione agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporation” chiedendone anche l’immediata cancellazione da qualsiasi banca dati sia digitale che cartacea.

AVVISA e NOTIFICA
agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” dell’attuale situazione;

E’ FATTO LORO DIVIETO
in ragione dell’attuale stato di fatto e di diritto, di porre in essere qualsiasi atto, azione, omissione e/o procedura di qualsivoglia maniera ai danni di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.
Il persistere e/o proseguire nell’attuazione di tali comportamenti, atti, azioni, omissioni e/o procedure di qualsivoglia maniera, verranno attribuite specifiche responsabilità personali anche in ordine alle eventuali seguenti violazioni:
– resa in schiavitù;
– furto dell’identità personale dei Cittadini Veneti;
– uso illegale dei dati personali dei Cittadini Veneti;
– pubblica intimidazione;
– spergiuro;
– frode;
– falsità materiale;
– falsità ideologica;
– uso di atti falsi;
– molestie o disturbo alle persone;
– la manifesta volontà di porre in essere una condotta criminale, caratterizzata dall’arrecare consapevolmente l’altrui danno agendo in tale contesto organizzativo il cui vincolo associativo qualifica il personale concorso come destinato a perdurare nel tempo con la tipicità del reato permanente e le conseguenze da esso derivante;
– aver agito in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Veneta contro Persone di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto con vessazioni, rapine, minacce ed estorsioni aggravate da usura, mediante illegali, strumentali e persecutori accertamenti fiscali, ingiunzioni di pagamento e procedure coattive di riscossione di imposte, tributi e sanzioni in nome e per conto dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano e di altri suoi enti pubblici impositori, e/o in concorso con questi.
– aver posto in essere gravi illeciti internazionali, quali reiterati atti di forza e di aggressione contro Persone di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto mediante le illegali e persecutorie ingiunzioni e procedure predette;
– aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Veneto, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Veneta;
– per aver commesso il reato continuato e aggravato di devastazione, saccheggio e strage nel territorio della Nazione Veneta.

La responsabilità dell’esecuzione e delle conseguenze di tali norme criminose verrà ascritta personalmente e singolarmente a ciascuno di essi nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per assicurarli alla Giustizia Veneta per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso, con tutti i propri beni, presenti e futuri e fino alla settima generazione e valutati approssimativamente a partire dal minimo di €uro dieci mila per ogni giorno dalla loro formazione e che renderanno inevitabile anche l’applicazione della DICHIARAZIONE E ORDINE Rif. UCC Doc. n. 2012096074 del 9 settembre 2012 debitamente riconfermato e ratificato dal COMMERCIAL BILL UCC 2012114586 e dal TRUE BILL UCC.

E’ FATTO OBBLIGO
agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” (quindi anche ai giudici, ai militari, ai carabinieri etc…)
– di garantire comunque, senza alcun onere, tutti quei servizi pubblici essenziali, compreso il diritto all’istruzione e alla frequentazione di scuole e asili, nelle more del ripristino di sovranità del Popolo Veneto e delle Sue Istituzioni;
– di non procedere ulteriormente in qualsivoglia maniera col recapitare, notificare, intimare, iscrivere a ruolo e/o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera il legittimo godimento dei diritti umani, civili e politici di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto;
– che tutti i soggetti sottoposti volontariamente a vaccinazione, essendo quindi portatori di virus, siano obbligatoriamente sottoposti al previsto periodo di quarantena.

APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ COLLETTIVA.
Si rammenta che le violazioni e gli illeciti commessi da agenti/organi/funzionari stranieri italiani contro cittadini del Popolo Veneto integrano illeciti internazionali imputabili anche allo stato italiano.
Atteso il principio di responsabilità collettiva contemplato dal diritto internazionale, la responsabilità per qualsiasi violazione del diritto internazionale commessa da un qualsiasi organo dello stato straniero occupante italiano si intende estesa all’intera comunità statale e quindi allo stesso stato, che possono patire le conseguenze dell’illecito;
Per l’effetto, allo stato straniero occupante italiano è estesa la responsabilità di tutti tali atti di imputazione e di qualsiasi atto di aggressione contro i cittadini del Popolo Veneto.
Per tutte le suesposte ragioni allo stato straniero occupante italiano è contestata anche la violazione dell’art.26 della Convenzione sul diritto dei trattati (Vienna 23 maggio 1969) – “Pacta sunt servanda”.

Si rammenta che il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto è un soggetto di diritto internazionale che per sua natura non può essere soggetto, né assoggettabile, alla giurisdizione dello stato straniero occupante italiano.

E’ chiesta la pubblicazione del presente atto a mezzo ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione, l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili ancora non registrati.

“Co onor e rispeto”
WSM – Venetia, lunedì 11 settembre 2017
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

Clicca sull’immagine sottostante per aprire la pagina con gli atti compilabili e alcune istruzioni:

E I MEDIA ITALIANI ADESSO TACCIONO O … DICONO POCO!

PROCESSO ALLA POLISIA VENETA – TUTTI ASSOLTI.

Tra i media italiani, che quasi nella loro totalità hanno taciuto la notizia, abbiamo solo riscontro della cronica e mirata disinformazione che il giornalaccio la tribuna di Treviso promuove.
La solita spazzatura di un giornaletto da regime, la cui direzione, non a caso, è stata visitata di recente dal prefetto italiano illegalmente stanziato a Treviso.
L’ articolo di questo quotidiano disinforma ancora una volta i cittadini veneti sulla reale portata della sentenza del tribunale straniero italiano, anch’esso illegalmente stanziatosi a Treviso e operante in difetto assoluto di giurisdizione.
Non credete a questo tipo di notizie giostrate anche malamente da chi ha tutto l’interesse di mantenere l’attuale occupazione straniera italiana sui nostri territori.
Ma c’è un tempo per ogni cosa.
Come tutte le autorità d’occupazione straniere italiane anche i collaborazionisti meritano tutta la nostra “attenzione” … e noi non dimentichiamo.
Il MLNV ritiene molto gravi le affermazioni che la Tribuna attribuisce al dott. Paolo Gallina, che da alcuni anni si è disimpegnato dal MLNV per ragioni personali.
Il MLNV non lotta per l’autonomia di una regione italiana ma per il ripristino di sovranità del Popolo Veneto su tutti i propri territori.
Qui si denota la totale ignoranza o la dolosa malafede che solo i collaborazionisti usano per tentare di manipolare e disinformare sul reale e legittimo percorso che il MLNV sta compiendo … tutto il resto è il nulla perché noi miriamo solo all’indipendenza dallo stato straniero occupante italiano.
Noi Veneti non siamo italiani, non lo siamo mai diventati e sostenere anche il referendum sull’autonomia del partito italiano lega nord di Zaia ci ripugna.

WSM
Venetia, 8 settembre 2017
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provisorio

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