2022.05.15 – VIOLETTA CHIARINI – IN PUNTA DI PIEDI VERSO L’AUORA – VIOLETTA CHIARINI

… l’onore di averla tra noi !

OMAGGIO A TUTTE LE VITTIME DEL CORONAVIRUS,
MA IN PARTICOLARE A QUELLE MORTI SILENZIOSE, A QUEI COMMIATI SENZA PAROLE E SENZA FIORI, A QUEGLI ADDII SENZA VOCE, A QUEI NOMI DISPERSI NELLA CENERE.

Bando “Applausi…su la testa!”

Con il sostegno e la collaborazione della “Rete Artisti Spettacolo per l’Innovazione”, la nostra artista Violetta Chiarini presenta il video:

“In punta di piedi verso l’aurora”.

Un monologo intenso, crudo nel suo estremo contatto con l’attualità…la pandemia, gli affetti strappati, le carezze mancate…

La critica commenta così:

MARICLA BOGGIO (drammaturga, saggista, critica teatrale) “Violetta Chiarini, ricca di suggestioni vitali, capace di superare la difficoltà del tema scelto facendolo diventare elemento di poesia. Il dialogo con la bambina nipote consente toni di delicata partecipazione, reinventando la morte fino a farla diventare possibilità di dimensione filosofica, in cui l’individuo si fonde in una visione generale dell’universo. Nello sviluppo del racconto, della nonna che nel letto di ospedale si vede proiettata fuori di sé in una esistenza che supera l’umano, si intrecciano la tragica visione del funerale privato dei suoi rituali, con i teneri ricordi legati alla propria giovinezza, alla bambina, alla sua intensa volontà di vita. Un augurio di continuare a far prevalere l’ottimismo e la poesia nonostante le attuali condizioni del mondo.”

GIUSEPPE MANFRIDI (drammaturgo, scrittore, saggista) “Struggente assolo, con l’interprete che ti staglia luminosa in una chiazza di buio, come se anche questo cromatismo essenziale fosse materia interna al testo, sgranato in una melodia magica e dolente. Meravigliosi gli endecasillabi messi a contrappunto di questa elegia inesausta, che non conosce soste, ma solo modulazioni di fiato in fiato: “Mentre fuori la primavera canta”… “Vedo qualcuno sul letto laggiù”… “Lasciami volare verso la luce (…) per il grande arrivo del mondo nuovo”… sino al finale, amplissimo, ascensionale “Col suo rosso tripudio dell’aurora”. E questa sillabazione, in cui è scandito dapprima l’annuncio della malattia, poi la progressiva separazione e infine un addio trascendentale, non potrebbe essere intonata in altro modo che così, attraverso la voce di Violetta Chiarini, irradiata dal suo volto. Un brano bellissimo.”

ROBERTO MILANA (saggista, critico letterario) “E’ bello il testo di Violetta Chiarini sulla pandemia colta nel distacco atroce, ma denso di comunicazione morale, di una nonna dalla nipotina. Eleva umanamente attraverso un linguaggio addirittura argomentativo, questa cronaca ancora più tragica perché modernamente impensata. Un grido di ribellione all’anonimato della morte, forse l’ultimo atto emblematico dell’anonimato delle vite coatte nei social affollati. Un passaggio di esperienza critica che solo può salvarci.”

CHIARA ROSSI (scrittrice, drammaturga, saggista) “Violetta mi ha fatto piangere per l’emozione. La sua voce, i suoi occhi, la sua capacità scenica-sensibile di portarmi con sé, fino a fluttuare verso l’aurora. Il suo corpo dà forma alla parola, ogni suo gesto e respiro pur impercettibile sulla scena plasma la sua intensa drammaturgia. Magnifico monologo. Dolcissimo. Tenero. Tremendo. Parole fatte di luce. È ciò che mi affiora come primo commento. Luce. Luce, in cui un pulviscolo iridescente rende l’atmosfera rarefatta, leggera, lieve. Un passaggio (più che un trapasso) che fa riflettere, molto. Moltissimo. La creatività del resto, ne sono convinta, non serve per rispondere, ma per domandare. Violetta Chiarini, una donna stupenda e un’attrice poliedrica straordinaria, un talento che si coglie immediato. Autrice anche: potente, forte e delicata insieme.”

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