COMUNICATI

2013.02.28 – I SERVIZI SEGRETI ITLALIANI E LA STRETEGIA DELLA TENSIONE… PROVE TECNICHE DI REGIME???


Ecco come i servizi segreti italiani, (loro, i …“buoni”), sono pronti a elargire raccomandazioni sui “cattivi” di turno.
Siamo alle solite e se val bene il detto che “l’abito non fa il monaco”, tanto vale annuire scoraggiati  ripensando “da che pulpito arriva la predica”.
 
Allarme dei Servizi: la crisi alimenta le tensioni e favorisce i gruppi antagonisti
(Tratto da qui: http://affaritaliani.libero.it/cronache/allarme-servizi-crisi280213.html?refresh_ce)
 
Giovedì, 28 febbraio 2013 – 08:35:00
 
"L'incremento delle difficoltà occupazionali e delle situazioni di crisi aziendale potrebbe minare progressivamente la fiducia dei lavoratori nelle rappresentanze sindacali, alimentare la spontaneità rivendicativa ed innalzare la tensione sociale, offrendo nuove opportunità di inserimento ai gruppi antagonisti già territorialmente organizzati per intercettare il dissenso e incanalarlo verso ambiti di elevata conflittualità".
E' l'allarme lanciato dai Servizi Segreti nella Relazione 2012 sulla politica dell'informazione per la sicurezza.
In un quadro di questo genere, spiegano gli analisti del Dis, "si prospetta il rischio di una intensificazione delle contestazioni nei confronti di esponenti del governo e personalità di rilievo istituzionale, nonché rappresentanti di partiti politici e sindacati considerati non sufficientemente impegnati nella difesa dei bisogni emergenti"
E in prospettiva persiste il pericolo che "un eventuale aggravamento dello scenario congiunturale, elevando i sentimenti di allarme nella popolazione, possa costituire fattore di aggregazione e generalizzazione del dissenso, favorendo l'azione delle frange che mirano alla radicalizzazione dell'offensiva sociale".
"Dinamiche violente – si legge nella Relazione – hanno continuato a caratterizzare la mobilitazione contro l'Alta Velocita' in Val di Susa, assurta negli ambienti antagonisti … a modello esemplare di lotta: la protesta, già connotata in chiave ambientalista e antigovernativa, ha assunto una specifica valenza nell'ottica antirepressiva, a seguito dei numerosi arresti di attivisti no Tav".
"Un ruolo trainante", secondo gli 007, rivestono "le frange anarco-insurrezionaliste, principali protagoniste delle azioni radicali nella Valle, determinate ad alimentare la protesta contro la Tav superandone i limiti localistici per diffondere il 'conflitto' nei territori".
Ed "ulteriori fermenti di lotta si registrano contro la linea Verona-Brennero, in Trentino Alto Adige, e la tratta Genova-Milano, nell'ambito del progetto denominato Terzo Valico per la linea Genova-Rotterdam.
Cio' a testimonianza di una contaminazione dello schema contestativo anche in relazione ad altri interventi infrastrutturali che interessano il Paese …
Si e' confermato il ricorso ad azioni continue ma di 'bassa intensita'', secondo una prassi (cosiddetta 'strategia di logoramento') ritenuta cautelativa per gli antagonisti ma fortemente onerosa per l'azione di contrasto" .
 
MINACCIA ANARCO-INSURREZIONALISTA RESTA ESTESA
Nonostante i successi dell'azione di contrasto, la minaccia anarco-insurrezionalista resta "potenzialmente estesa" e "multiforme", "suscettibile di tradursi in una gamma di interventi".
Tale quadro "puo' comprendere sia attentati 'spettacolari' potenzialmente lesivi come quelli tradizionalmente messi in atto dai gruppi Fai – Federazione anarchica informale sia iniziative di non elevato spessore ad opera di altre sigle emergenti, non dotate delle medesime capacita' tecnico-operative, come anche attacchi non rivendicati, in linea con la visione classica che individua nel compimento stesso del gesto e nella scelta dell'obiettivo la 'riconoscibilita'' della matrice".
Pur non rilevandosi "un conflitto strutturato, virulento e generalizzato", gli 007 indicano numerosi "possibili scenari di scontro, con riferimento primario a quelli 'classici' dell'antirepressione, dell'antimilitarismo, dell'opposizione al 'dominio tecnologico', alla 'devastazione dell'ambiente' e ai 'poteri economico-finanziari'".
Ma "ulteriori fronti di lotta potrebbero essere aperti in relazione all'eventuale diffondersi di tensioni e proteste connesse alla crisi economica, contro le riforme del welfare e del lavoro oppure, in un'ottica anticapitalista, contro le molteplici espressioni della 'societa' del benessere' e del consumismo".
Nel dibattito sulle modalità e le prospettive dell'anarchismo insurrezionale, sviluppatosi dopo l'attentato all'ad dell'Ansaldo Nucleare, sono emersi "appelli per 'interventi conflittuali' che non assumano un mero significato ribellistico ma siano coerenti con la prospettiva del sovvertimento del 'sistema', nonché esortazioni a quei settori ancora incerti sulla linea da seguire, incitati a superare le esitazioni per cogliere le opportunità che potrebbero delinearsi in uno scenario di conflittualità sociale legato al prolungarsi della crisi economica" .
 
"NUOVO PROLETARIATO" BACINO RECLUTAMENTO EVERSIONE
"Un eventuale inasprimento delle tensioni sociali legate al perdurare della crisi" potrebbe indurre le componenti eversive dell'estremismo marxista-leninista, oggi marginali, "ad intensificare gli sforzi per superare divergenze e frammentazioni interne" e "a tentare di inserirsi strumentalmente in realta' aziendali caratterizzate da forti contrapposizioni per allargare l'ambito di influenza.
Cio' in un ottica che individua quale potenziale e remunerativo bacino di reclutamento, oltre che la storica 'classe operaia', anche il 'nuovo proletariato', tra le cui file particolare attenzione viene riservata ai lavoratori extracomunitari".
E' quanto si legge nell'ultima Relazione annuale dei servizi segreti al Parlamento.
Anche queste componenti, spiegano gli analisti, negli ultimi tempi "hanno focalizzato il proprio impegno propagandistico sulla crisi economica, considerando la difficile congiuntura come un'occasione propizia per il rilancio della 'lotta di classe': in particolare, la produzione ideologica di matrice brigatista, specie quella proveniente dal settore carcerario, ha ripetutamente sollecitato l'uditorio di riferimento ad un piu' incisivo attivismo" ma "tali ambienti non sono sembrati in grado di condurre un'efficace opera di infiltrazione, proselitismo e reclutamento anche nei comparti attraversati dalle vertenze piu' accese".
Ad ogni modo, nello scenario descritto "restano ipotizzabili azioni di propaganda di modesto spessore operativo, rivendicate anche da sigle inedite, per alimentare una progressiva radicalizzazione delle istanze contestative, accreditare la diffusione di nuclei eversivi e verificare eventuali reazioni di ambienti ideologicamente contigui".
 
CRISI, GRUPPI ESTERI AGGREDISCONO MADE IN ITALY
Nell'attuale scenario di crisi, "l'azione aggressiva di gruppi esteri'" mira a "strategie acquisitive di patrimoni industriali, tecnologici e scientifici nazionali', nonche' 'di marchi storici del 'made in Italy', a detrimento della competitivita' delle nostre imprese strategiche''.
Nel mirino, spiegano gli analisti, c'e' anche il tessuto delle piccole e medie imprese: "l'attenzione dell'intelligence si e' appuntata sulla natura dei singoli investimenti per verificare se siano determinati da meri intenti speculativi o da strategie di sottrazione di know how e di svuotamento tecnologico delle imprese stesse con effetti depressivi sul tessuto produttivo e sui livelli occupazionali".
In particolare, "alcune manovre di acquisizione da parte di gruppi stranieri se, da una parte, fanno registrare vantaggi immediati attraverso l'iniezione di capitali freschi, dall'altra sono apportatrici nel medio periodo di criticita'" specie per realta' produttive "proprietarie di tecnologie di nicchia, impiegate nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza nazionali, come pure nella gestione di infrastrutture critiche del Paese".
 
LE MAFIE "PUNTANO" EXPO 2015 E GRANDI OPERE
L'Expo milanese del 2015, le grandi opere di edilizia pubblica ("specie nella riqualificazione delle rete stradale, autostradale e ferroviaria") e il settore delle energie rinnovabili nel mirino della criminalita' organizzata di stampo mafioso, la cui capacita' di infiltrazione appare "sempre piu' pervasiva su tutto il territorio nazionale".
Secondo la Relazione annuale dei servizi segreti, "l'accentuata mobilita' territoriale dei sodalizi consente loro di inserirsi agevolmente in circuiti collusivi in grado di soffocare l'imprenditoria sana ed inquinare le iniziative di sviluppo anche attraverso l'aggiramento della normativa antimafia sugli appalti". Secondo le indicazioni raccolte, "i gruppi criminali continuano a ricercare contatti collusivi nell'ambito della pubblica amministrazione, funzionali ad assicurarsi canali di interlocuzione privilegiati in grado di agevolare il perseguimento dei loro obiettivi economici e strategici, quali il controllo di interi settori di mercato e il condizionamento dei processi decisionali, specie a livello locale".
In particolare, "crescenti profili di rischio si sono registrati in relazione ai frequenti casi di rapporti strutturali tra gruppi criminali di diversa matrice (specie tra cosche 'ndranghetiste, cartello casalese e Cosa nostra), spesso nel contesto di ampi network relazionali comprendenti ambiti imprenditoriali e professionali (legali, commerciali, finanziari), amministratori locali e istituti di credito".
 
MINACCIA CIBERNETICA SFIDA A SISTEMA PAESE
"La minaccia cibernetica rappresenta, al momento, la sfida piu' impegnativa per il sistema Paese".
Secondo i servizi  non solo "gli effetti potenziali sono in grado di produrre ricadute peggiori di quelle ipotizzabili a seguito di attacchi convenzionali e di incidere sull'esercizio di liberta' democratiche essenziali" ma "gli autori, le tecniche di attacco ed i bersagli mutano piu' velocemente delle contromisure", rendendo difficile tentare di risolvere il problema.
Per gli 007, "le minacce informatiche, sempre piu' sofisticate, gravano su tutte le piattaforme, dai sistemi complessi e strutturati dello Stato e della grandi aziende ai computer e agli smartphone dei singoli cittadini".
Nel cyberspazio "si muovono, con propositi offensivi o predatori, entita' statuali, gruppi terroristici e criminali e un novero ampio e diversificato di autori individuali":
tra di loro figurano gli 'insider', "in grado di accedere ai sistemi informatici dell'ente pubblico o privato per il quale lavorano per acquisire, alterare o cancellare informazioni sensibili, ovvero mettere fuori uso, danneggiare o distruggere quel sistema", e gli 'hacktivisti', nel cui ambito sono numerosi gli interventi riferiti ad Anonymous, "il cui tradizionale core business, ovvero assicurare la liberta' di informazione sulla rete, ha fatto registrare un significativo allargamento a target di particolare sensibilita'".
Quanto agli obiettivi della 'cyberthreat', "il settore militare ha registrato nel corso dell'anno una crescente centralita' sulla scena estera: l'idea di sfruttare le vulnerabilita' informatiche per compromettere i sistemi di comando e controllo o i sistemi di arma avversari si e' concretizzata nel 2012 in un aumento del numero degli attacchi, alcuni dei quali coronati da successo".
Per i Paesi occidentali "una minaccia crescente e' rappresentata dallo spionaggio industriale ed economico effettuato nel cyberspazio, dove aziende ed entita' statali di Paesi emergenti tentano di acquisire in modo illecito informazioni sensibili e know how in settori strategici, provocando enormi danni economici".
E "particolare rilievo ha assunto il fenomeno del crimine finanziario digitale", in grado di "moltiplicare le modalita' di riciclaggio" del denaro sporco.
Quanto alle metodologie d'attacco, vanno emergendo tecniche sempe nuove di hacking: il boom degli smartphone, che utilizzano applicazioni e servizi come quelli bancari e di social network, "ha portato allo sviluppo di malware che sfruttano le vulnerabilita' dei sistemi operativi": in pratica, grazie a codici inseriti in applicazioni gratuite o trasmessi via sms, si assume a distanza il controllo del dispositivo "per appropriarsi dei dati memorizzati su di esso o delle credenziali di accesso a siti protetti".
Il monitoraggio informativo ha riguardato anche "le tecniche di cifratura sviluppate per le reti Tor, disponibili gratuitamente in rete, adoperate sempre piu' frequentemente come strumento di 'anonimizzazione' e per la 'protezione' delle comunicazioni in ambienti legati all'eversione e al terrorismo".
Mentre comincia "a diffondersi nel web una nuova forma di minaccia cibernetica rappresentata dal 'randsomware', un attacco informatico con richiesta di riscatto per il ripristino dei sistemi attaccati".
 
CAMORRA, CASALESI FORZA MILITARE
"La camorra casalese, nonostante le importanti e destabilizzanti attivita' di contrasto, si conferma dotata di risorse umane, forza militare e capacita' collusiva e di condizionamento tali da assicurare la persistente operativita' nelle aree di origine e in quelle di proiezione, tra cui Emilia Romagna, Toscana e basso Lazio".
E' l'allarme lanciato dai servizi.
La camorra partenopea – scrivono gli 007 – piu' in generale appare connotata "dalla crescente precarizzazione degli assetti clanici che, specie a Napoli nord, sta alimentando conflittualita' violente per l'assunzione del controllo delle piazze di spaccio.
La carenza di leadership e i vuoti di potere determinatisi a seguito di arresti, condanne e omicidi appaiono favorite tale instabilita', lasciando spazi all'ascesa di nuove leve aggressive ed ambiziose ma priva di capacita' strategica".
 
AFGHANISTAN, LIVELLO MINACCIA PER GLI ITALIANI RESTA ELEVATO
In Afghanistan "sul piano della sicurezza permane elevato il livello della minaccia, caratterizzata da sinergie tra 'insorgenti' afgani ed organizzazioni terroristiche basate nelle aree tribali pakistane, attive soprattutto nelle regioni orientali e meridionali" ma anche nel quadrante occidentale a guida italiana "si e' registrato un incremento degli episodi ostili in danno del contingente nazionale che ha contato nel 2012 sette caduti". 
"A fronte dello stallo nel processo negoziale tra governo e insorgenza – spiegano gli analisti dei servizi – gli sviluppi sul terreno hanno testimoniato la persistente vitalita' di gruppi armati, intaccata solo in parte dalle operazioni condotte nel tempo dalle unita' Isaf".
Anche se "la prospettiva di una ridotta presenza militare straniera e il programmato ricambio della leadership afgana potrebbero indurre l'insorgenza a coniugare il confronto sul terreno con un approccio piu' pragmatico, colto a favorire l'ascesa al potere di personalita' in grado di soddisfarne le aspettative politiche".
 
Tratto da (clicca qui)

2013.02.22 – NON ABBIATE PAURA DELLE AUTORITA’ D’OCCUPAZIONE STRANIERE ITALIANE!


Lo stato straniero italiano e le sua istituzioni occupanti di polizia giudiziaria insistono da anni a condurre inchieste a senso unico contro il MLNV.
Tali inchieste, prive di ogni fondamento giuridico sono poste in essere violando norme di diritto internazionale, cui le stesse leggi italiane sono sottomesse.
E' dal 2009 che la digos della questura straniera italiana a Treviso, in complicità con magistrati della procura e del tribunale straniero italiano a Treviso, persistono a commettere gravissimi atti di violazione dei diritti umani, civili e politici nei confronti di Cittadini del Popolo Veneto, sia militanti nel direttivo di questo MLNV ed ora nei confronti di coloro che si sono regsitrati all'Anagrafe del Popolo Veneto tenuta sotto l'egida del MLNV.
Ai Cittadini Veneti ribadiamo di non temere le autorità d'occupazione straniere italiane… il loro vigliacco tentativo di delegittimare questo MLNV è miseramente fallito perchè il consenso nei confronti del MLNV è in aumento.
L'italia è uno stato canaglia e lo dimostra ogni giorno di più grazie al comportamento di questi delinquenti che, appena sarà possibile, la Polizia Nazionale Veneta assicurerà alla Giustizia Veneta.
Come abbiamo gia detto in altre occasioni, a causa delle loro ripetute e ingiustificate aggressioni, furti e rapine, frodi e abusi, minacce e intimidazioni, appena sarà possibile li cercheremo ovunque fino a quando non li avremo scovati e affidati alla Giustizia Veneta.
A questi ex colleghi, a questi magistrati, ai delatori di turno, agli sciacalli e infami che si prodigano con menzogne e dicerie nei confronti del MLNV, assicuriamo tutta la nostra attenzione… non dimenticheremo nulla perchè voi siete nemici della Nazione Veneta.
Non possiamo inoltre ignorare oltre la disattenzione e l'inerzia di altre autorità d'occupazione straniere italiane, più volte chiamate in causa e invitate a por rimedio a tali gravi abusi che vengono ripetutamente posti in essere contro il MLNV;  tutto questo "far finta di niente" non vi fa onore.
Ai Cittadini del Popolo Veneto chiamati anche in questi giorni dalla polizia d'occupazione straniera italiana ribadiamo tutta la nostra solidarietà ma anche di non farsi intimidire o raggirare da "facili buonismi" … dite sempre la verità, perchè per quanto ci riguarda non abbiamo nulla da nascondere, ma assicuratevi che la Vostra verità sia verbalizzata e verbalizzata con semplicità, trasparenza e chiarezza.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

2013.02.19 – L’ANAGRAFE DEL POPOLO VENETO NON E’ UN ARRUOLAMENTO

Oggi 19 febbraio 2013 siamo venuti a conoscenza che ancora in questi giorni la digos sta sentendo testimoni per le loro registrazoni all’Anagrafe del Popolo Veneto insinuando che siano arruolamenti per la Polizia Nazionale Veneta.
A questi ex colleghi dico che hanno tirato fin troppo la corda con le loro falsità e i loro modi di condurre inchieste a senso unico ormai da anni e che non portano a nulla.
Datevi una bella regolata e fatevi un sano esame di coscienza, ripassatevi il codice di procedura penale e, se vi serve, anche qualche testo di atti di polizia giudiziaria.
Ricordatevi che una cosa è indagare, una cosa è cercare di giustificare in tutti i modi il vostro fallimento investigativo.
Ma ricordatevi che c’è un tempo per ogni cosa e solo la verità rende liberi e voi vi state incatenando da soli.
Viva San Marco!
Sergio Bortotto Presidente del MLNV, per mia fortuna ex poliziotto italiano.

2013.02.18 – LA VERGOGNA DI QUESTI POLITICANTI.


Oggi voglio essere breve perchè ho il voltastomaco della politica italiana e di tutto ciò che di essa fa parlare.
Anche oggi sulla Tribuna, altro articolo spazzatura sul gesto di Franceschi Luciano.
Ancora una volta si parla impropriamanete di Polisia Veneta e l'ignoranza in proposito di questo cialtrone la dice lunga su ciò che dimostra di essere.
E' emblematico che serve alla politica (di qualsiasi colore o schieramento) che il MLNV sia continuamente il "cattivo" violento e armato da additare col progetto "Polisia Nazionale Veneta" e che questi politicanti siano il "toccasana" per il risanamento politico, economico e morale dello stato italiano, ormai allo sbando.
Il nostro incoraggiamento ai Veneti non è quello di armarsi e di sparare ad altri veneti, ma sicuramente quello di NON ANDARE A VOTARE… MANDIAMOLI VERAMENTE TUTTI A ZAPPARE LA TERRA, NON ABBIAMO BISOGNO DI PARTITI E DI QUESTA POLITICA.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV

2013.02.16 – CARO AMICO TI SCRIVO…


Una amicizia fondata da oltre quaranta anni con Sergio Bortotto, vertice attuale del MLNV, mi ha spinto ad approfondire sui dati di fatto quanto si dice con il far caregheta (mormorazione) e quanto si scrive tajando tabàri (calunnia) e quanto si pensa a livelli più vasti (giudizio temerario) circa il medesimo amico e circa il Movimento stesso.
Lascio da parte quanto riguarda Sergio Bortotto per il quale c’è da spendere un romanzo rivelatore di meschinerie e di autentici misfatti da parte di coloro che sono stati toccati dalla sua onestà umana, intellettuale, di parola data ai singoli e alle istituzioni.
Arrivo al Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
E’ documentabile e fruibile da quanti vogliano approfondire l’argomento, quanto da duecento anni si auspica per il Veneto e per il suo glorioso e millenario passato.
Anche in quel capolavoro di Ippolito Nievo per il quale si è passati da “Memorie di un ottuagenario” a “Memorie di un italiano”.
Negli ultimi decenni le frustrazioni messe in atto da amministrazioni improvvide nei riguardi del Veneto hanno trasformato il sentimento di patriottismo veneto in movimenti politici.
Ricordo ancora alla fine degli anni settanta signori trevigiani scendere da auto lussuose, di notte (visti personalmente) per tappezzare la città di Vicenza di manifesti apparentemente scritti a pennarello, ma di ottima fattura grafica inneggianti alla liga (con la elle tagliata come da parlata trevigiana).
Poi a Recoaro si diede il via alla liga veneta assorbita poi dai più forti lombardi diventando essa quella che attualmente conosciamo nei suoi fasti e nefasti come lega.
Non è riuscita a dare forma e sostanza al sentimento patriottico veneto.
Per questo motivo l’insoddisfazione ha portato via via al desiderio di una patria che fu, che ingiustamente fu repressa, che conserva ogni diritto per ritornare ad essere Patria e Nazione Veneta.
All’interno di questi vari sentimenti organizzati progressivamente in aggregazioni le più varie, venne a formarsi, per esclusione di derive verso l’illegalità o verso la violenza o il complotto, il MLNV.
Nacque alla luce del sole, senza mai chiudere la propria sede ad alcuno, senza nessun appuntamento al buio o discosto dalla trasparenza.
Il Movimento dichiara la sua sede, scrive e pubblica il nome di tutti i propri aderenti con la titolarità di ognuno, vuole far conoscere le proprie idee con un mensile da inviare a tutti i comuni di quella che fu fino a Campoformio la Repubblica Veneta.
Questa trasparenza immediatamente è divenuta oggetto di attacco da parte dei tutori dell’ordine pubblico che trasformarono in organizzazione paramilitare il movimento stesso con le pratiche d’ufficio di perquisizione della sede, delle case di ognuno che appariva nella lista degli aderenti, con plateali rivelazioni alla stampa di arsenali nascosti che alla effettiva verifica si rivelano in qualche arma ad uso personale o sportivo con regolare registrazione e licenze.
La via della trasparenza è ostacolata perché il mensile non arriva a destinazione e alla distribuzione arriva qualche dettato per rifiutarlo.
Nei riguardi dei responsabili del movimento la repressione giunge al licenziamento dal posto di lavoro e alla continua minaccia, anche attuale, di farlo perdere.
Dieci computer, a più riprese asportati dalla sede del movimento in quattro anni non sono mai stati restituiti anche se in essi non fu trovato alcunché di perseguibile.
Di questa seconda settimana di febbraio 2013 è una visita alla abitazione del Bortotto in sua assenza lasciando chiari segni di ricerca della prova che c’è del marcio in Danimarca.
Intanto altre nostalgie di una nazione che non c’è più entrano in movimenti che vogliono essere visibili alle prossime elezioni di febbraio e lo squilibrio di qualche scheggia impazzita invece tenta gesti illegali e inconsulti e inventa interventi terroristici e sequestri eccellenti sia per la visita del presidente Napolitano in veneto e per la prossima tornata elettorale. sempre a carico del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
E non si vuole di fatto usare le vie della trasparenza, anzi vi si lotta contro, che il MLNV esibisce a tutti.
Ho ripetuto fin troppe volte la sigla MLNV perché sia chiara la differenziazione da qualunque altra organizzazione.
Questo movimento persegue vie legali, assolutamente di fronte a qualunque persona e a qualsiasi istituzione, escludendo ogni forma di violenza, escludendo le armi, e senza divise spesso citate dalla comunicazione e mai esibite.
Sono disponibile per offrire, per qualunque riferimento che sembrasse senza prove, quanto può essere di sostegno.
MARIO CORATO

2013.02.16 – AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA.

 

E’ scorretta l’abitudine mediatica di pubblicare articoli con foto di armi che non esistono (perché non è mai esistito un arsenale della “Polisia Veneta” questa è una volgare menzogna inventata dagli inquirenti italiani).
Questo è il classico cliché che risponde all’esigenza di risvegliare l’attenzione su due inchieste farsa della digos e della procura straniera italiana a Treviso che non stanno portando da anni ad alcun risultato concreto perché inventate di sana pianta.
Come si può pensare che noi del MLNV possiamo giustificarci di crimini che oltre a non aver mai commesso non sono neppure mai provati?
Le teorie accusatorie contro il MLNV servono a disimpegnare l’interesse dell’opinione pubblica sull’imbarazzante fallimento politico istituzionale del sistema straniero italiano, incapace di rinnovarsi politicamente ma soprattutto moralmente.

Com’è possibile che istituzioni straniere italiane, che dovrebbero garantire con il loro onore la giustizia e la verità, (pensiamo a polizia e magistratura), tradiscano i valori e non rispettano le loro stesse leggi?

Di fronte allo sgretolarsi della credibilità politica del sistema straniero italiano questo inesorabile declino sta trascinando con sé le istituzioni ormai asservite alla politica e non al bene comune, al popolo e alle sue stesse leggi.

E’ chiaro che l’obbiettivo inconfessato di questi burattinai è quello di distruggere ciò che apparentemente si vuol salvaguardare.

Non c’è onore in questo sudiciume e se si può comprendere che errare è umano, perseverare è veramente diabolico.

Il giornale “la Tribuna” afferma che noi del MLNV siamo bizzarri, visionari, pericolosi, e addirittura matti da tenere sotto controllo, intitolando un articolo sotto un’intera pagina di menzogne.

Ma c’è da chiedersi, a chi servono in realtà tutte queste falsità?

Forse agli inquirenti stranieri italiani (messi in bella mostra nella foto) per “giustificare” il loro sleale e reiterato operato di inchieste a senso unico?

Forse a qualche altro partito straniero italiano di chissà quale colore politico?

Forse ad un entourage ristretto di “venetisti” ai quali il MLNV non va a genio per il suo percorso completamente estraneo ad ogni compromesso e velleità politica o partitica di sorta?

Forse il disegno sinistro di uno psicopatico smanioso di apparire in prima pagina?

Forse non lo sapremo mai ma ci lascia sconcertati il silenzio abissale e l’inerzia di altre istituzioni italiane innanzi a simili palesi e reiterati abusi di potere e gravissime violazioni dei fondamentali diritti umani delle persone.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio


 

 

A difarensa de cueo che dixe i xornai taliani,...
Davide Giaretta 16 febbraio 11.32.46
A difarensa de cueo che dixe i xornai taliani, mi no so 'nda a nesun interogatorio o incontro co nesuna autorità taliana. In nesun modo me so disocià dal MLNV ne go alcun legale che me rapresenta. Cuesto dimostra cuanto pole esare falsa e tendensioxa la stampa de regime. Viva San Marco!

 


2013.02.15 – ESSERE PATRIOTI NON SIGNIFICA ESSERE CRIMINALI


Ancora una volta la realtà scavalca l’immaginazione e fatti orrendi e tragici che ogni giorno sconvolgono la vita delle persone, di famiglie, di interi paesi e nazioni sembrano fare la fortuna dei soliti avvoltoi.
Ma la realtà è molto diversa da come viene propinata alla pubblica opinione ed è nostro convincimento che il ruolo occulto del regista abbia sedotto anche qualche “Veneto” (che forse tanto Veneto non è) e minato gli interessi di parte ignota anch’essa abituata a manovrare nel torbido e ad usare le persone.
C’è infatti da chiedersi cosa abbia in comune il gesto criminale di un uomo, probabilmente disperato, con il patriottismo.
Sparare ad una persona, chiunque essa sia o rappresenti, è un atto criminale.
Sparare ad una persona perché non concede la rinegoziazione di un prestito non può essere giustificato da motivazioni patriottiche.
Dichiararsi “prigioniero politico”, dopo un simile crimine, non è in alcun modo plausibile.
Questa è la nostra opinione, questa è la convinzione del MLNV sui fatti così come sono stati riportati dai media.
Taluni organi di stampa hanno altresì chiesto la nostra opinione sulle accuse nuovamente mosse da tale Palmerini Loris, (che proprio col Franceschi Luciano aveva fondato il suo autogoverno del Popolo Veneto e la Polisia Veneta);   ignari di quanto avesse potuto dire questo discutibile personaggio contro il MLNV, siamo venuti a conoscenza di sue precise e farneticanti accuse relative a un non meglio precisato tentativo di sequestro del Presidente della Regione Veneto Luca ZAIA, (francamente non ho capito se riferite al 2009 o ad oggi).
Il delatore, ben noto a tutti noi, è lo stesso ambiguo personaggio che nel 2009 ha insistentemente attaccato con calunnie e maldicenze il MLNV e oggi, ancora una volta in prossimità di elezione politiche italiane si ripete col medesimo copione.
Non si comprende perché il Palmerini Loris non si rivolga alla magistratura o alla polizia italiana o ai Carabinieri e portando le prove delle sue calunnie dimostri di essere il cittadino italiano che è, denunciandoci.
Da tempo il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto è fatto oggetto di persecuzione da parte della stampa e dell'autorità giudiziaria e di polizia italiana per qualunque eccesso delittuoso venga messo in atto da personaggi che con il movimento medesimo non hanno alcunché da spartire.
Il cammino del Movimento è limpido; non ha nulla da nascondere; non è una forza eversiva che si avvale di armamenti, di atti intimidatori e di congiure; per questo si fa cadere sul medesimo ogni intervento repressivo, compresi reiterati interventi a danno del proprio sito che pirati informatici danneggiano.
Limpidamente il Movimento compie il proprio cammino nella legalità internazionale, nel rispetto delle leggi, perché venga riconosciuta e liberata nella legalità internazionale la Serenissima Patria, la Nazione dei Veneti."
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

2013.01.11 – GRAZIE AI SOLITI “IGNOTI”…

Un sentito ringraziamento ai "soliti ignoti" che hanno violato il nostro sito che siamo però riusciti a recuperare alle ore 10.12 di oggi 11.01.2013.
Il servizio di assistenza di Aruba ci ha confermato la violazione dall'esterno con la cancellazione dei data-base.
Essendo tutto questo concomitante alla violazione del profilo facebook del Presidente del MLNV e agli squallidi tentativi di messaggiare con terzi a suo nome, è evidente che quanto sta facendo il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio da molto fastidio.
Vi sono però elementi sufficienti per additare i responsabili ma l'indice non punta contro chi "qualcuno" vorrebbe, ovvero le autorità d'occupazione straniere italiane (la procura o la polizia)… ma verso qualcuno che in modo subdolo e strisciante, così come sembra essere abituato a fare, vorrebbe metterci a tacere.
A tutti i Patrioti e ai Veneti dico di trarre le loro conclusioni da soli… soprattutto innanzi a coloro i quali, pur spacciandosi per indipendentisti, insistono a mentire a tutti con programmi politici/partitici e menzogne varie senza alcun fondamento giuridico.
A questi falsi profeti dico:
fatevene una ragione e mettetivi il cuore in pace, non ci fermerete, il MLNV prosegue il proprio cammino senza alcun indugio, nel rispetto della legalità e porterà il totale ripristino di sovranità per il Popolo Veneto.
Venetie, 11.01.2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.01.01 – AVVISO PER TUTTI

Scrivetevi queste poche righe e a qualsiasi autorità d'occupazione straniera italiana, per qualsiasi provvedimento a vostro carico contestate e chiedete che sia messo a verbale quanto segue:
Si contesta:
  • l’aver agito in difetto assoluto di giurisdizione nel Territorio della Repubblica Veneta; 
  • l’aver agito in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio (ogni atto e/o provvedimento posto in essere da qualsiasi autorità d'occupazione straniera italiana è infatti inesistente ovvero "tamquam non esset")
  • l’aver commesso i suddetti illeciti a sfondo discriminatorio, razziale e politico con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti la propria pubblica funzione.
Non abbitate timore e se potete registrate sempre tutto, ogni dato, ogni informazione utile (data, ora, luogo, nomi, targhe…) e se possibile con testimoni.
Sergio Bortotto Presidente MLNV e del GVP

2013.12.24 – UN GRAZIE ALL’AUSTRIA

BANDIERA AUSTRIA-VENETAPur nel rispetto della formalità che ci impone i rapporti con uno Stato Sovrano e il Suo Popolo, non possiamo esimerci dall'esprimere pubblicamente un sentito e sincero ringraziamento al BUNDESKAMZLERAMT Austriaco per la sensibilità e correttezza dimostrata nei confronti delle legittime istanze di questo MLNV e del Governo Veneto Provvisorio da esso rappresentato.
Viva San Marco
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV
 

2012.12.04 – IL MLVN ROMPE IL PATTO DI ALLEANZA CON IL PAR.I.S.


Questo MLNV, preso atto della deriva politico/partitica in ambito italiano che il PAR.I.S. sta attuando e consolidando da tempo contrariamente alle iniziali aspettative enunciate a questo direttivo, rompe il patto di alleanza siglato per sopravvenuta inconciliabilità d'intenti e a scanso di ogni ulteriore equivoco rende la decisione di pubblica menzione.
L'occasione ci è utile per ribadire invece
il sostegno incondizionato all' MLNS per il coraggo, la determinazione e la coerenza dimostrata nell'intraprendere il percorso che solo i movimenti di liberazione nazionali possono, devono e vogliono fare in nome del proprio Popolo.
W l'MLNS, W il Popolo Sardo, speriamo presto libero dalla schiavitù italiana.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 
 

2012.12.03 – LA CONFERMA CHE I PARTITI POLITICI MENTONO… LA COMMISSIONE EUROPEA NON E’ COMPETENTE PER L’AUTODETERMINAZIONE.


Oggetto: comunicato inviato alla COMMISSIONE EUROPEA in data 17 settembre 2012.
 
A seguito dell’ultimo vergognoso attacco sferrato dalle autorità d’occupazione straniere italiane contro il MLNV era stata inviata la sotto riportata comunicazione alla Comunità internazionale e nello specifico anche alla Commissione Europea, cosa mai fatta in precedenza per nessun atto specifico non ritenendo la stessa legalmente e lecitamente destinataria delle istanze di questo MLNV.
Considerata però la recente pretesa di taluni partiti politici di sbandierare il sostegno e il riconoscimento della Commissione Europea alle istanze indipendentiste (da noi MLNV sempre ribadite come inammissibili per un partito politico che concorre a elezioni straniere italiane), siamo a mostrarvi che quanto sosteniamo è autentico e confermato dalla stessa Commissione Europea.
Quindi, se si vuole veramente l’indipendenza, il primo passo è quello di non credere ai partiti politici, soprattutto a quelli che concorrono a elezioni straniere italiane e che candidano propri esponenti a cariche elettive in ambito italiano.
La Commissione Europea, con comunicazione ufficiale pervenuta al MLNV in data odierna, afferma testualmente:
…”le questioni relative all’autodeterminazione o alla definizione territoriale degli Stati membri non rientrano tra le competenze dell’Unione Europea…”.
più chiaro di così!!!
 
 Almeno abbiamo reso di pubblico dominio le nefandezze compiute dalle autorità d'occupazione straniere italiane contro il MLNV e il Popolo Veneto… ecco la nostra comunicazione inviata anche alla Commissione Europea in data 14 settembre 2012:
Con riferimento ai recenti atti di aggressione posti in essere dalle autorità d'occupazione poliziesco/giudiziarie straniere italiane a  Treviso contro il MLNV, in data 14 settembre 2012 è stato notificato al Presidente del MLNV il decreto di sequestro preventivo disposto dal  giudice per le indagini preliminari del tribunale straniero italiano a Treviso (che si allega in copia).
Da tale documento  si deduce l'intento persecutorio/giudiziario deliberatamente posto in essere contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) a scopo politico.
Tale decreto precisa che le fonti probatorie deriverebbero dalle indagini svolte dalla digos (sezione politica della polizia straniera italiana), anche tramite operazioni di intercettazione (vero e proprio spionaggio), ma anche dalla documentazione acquisita con i sequestri operati;   ancora una volta però gli inquirenti sono vaghi nel precisare gli elementi probatori derivanti da quello che loro definiscono documentazione acquisita e persistono a non voler precisare quali siano questi elementi; basti vedere il verbale di sequestro realizzato nelle quasi dodici ore di forzata segregazione in questura, un tempo più che sufficiente per catalogare e precisare almeno i 96 fogli numerati e siglati (???) e le 75 fotocopie (e ribadiamo fotocopie!) con vario materiale informativo, con disegni e progetti per divise e struttura organizzativa del MLNV… mancava forse loro il tempo di essere più precisi come lo sono stati per catalogare cappellini, magliette, adesivi, brochures, volantini, biglietti da visita, computers e perfino i due velcro apposti sulla pettorina di Rufus, il cane con cui si svolge la sicurezza presso il Consorzio Parco Commerciale di Villorba, e solo perché riportavano la scritta in lingua Veneta “SICURESA” e il logo del MLNV? (questo non è forse razzismo istituzionale italiano?)
Ma c’è di più.
E’ grottesco e paradossale ciò che avrebbe dichiarato pubblicamente lo stesso questore straniero italiano a Treviso Carmine Damiano asserendo  di condividere gli scopi del MLNV, ma non il metodo (è improvvisamente  diventato indipendentista anche lui?).
Con la solita furberia, tesa ad  eludere gli imbarazzanti esiti investigativi, il questore italiano pur facendovi riferimento non ha precisato quali sarebbero i metodi del MLNV ritenuti illegali e scoperti nel corso delle indagini… perché?
Ancora una volta si giustifica quest’ennesima aggressione al MLNV come un atto dovuto e necessario per stroncare sul nascere un’organizzazione criminale che avrebbe potuto… (vorremmo capire cosa…)
Lo stesso pubblico ministero straniero italiano Valmassoi avrebbe dichiarato pubblicamente in un’intervista televisiva: “NON CI SONO ELEMENTI PER POTER SOSTENERE ALLO STATO DEGLI ATTI CHE POTESSERO REALIZZARE NELL’IMMEDIATO ATTI VIOLENTI O DI MINACCIA PERO’ CI SONO TUTTI GLI ELEMENTI PRESUPPOSTI AD UN EVENTUALE EVOLUZIONE IN QUESTO SENSO”, ma questa è una sua fantasia!!!
(http://www.youtube.com/watch?v=uUy3T4C-o10&feature=plcp)
Tanto per non smentire l’abitudine alle bugie e la propensione amentire alla pubblica opinione, in un’altra intervista il questore straniero italiano Carmine Damiano avrebbe invece sconfessato la precedente dichiarazione contestando al Vice Presidente del MLNV, dott. Paolo Gallina, l’incompatibilità del suo ruolo di pubblico ufficiale in ambito italiano con le idee da lui proclamate militando nel MLNV, con la seguente dichiarazione: “RITENGO CHE SIA INCOMPATIBILE CON I DOVERI DI UN PUBBLICO UFFICIALE IN RELAZIONE ALLE IDEE CHE LUI PROCLAMA E AL METODO PER PERSEGUIRE QUESTE IDEE”.
C’è ora da chiedersi perché in questa intervista attacca le idee e gli scopi per cui è stato costituito il MLNV e insiste nel ribadire che il metodo sarebbe illegale, ma ancora una volta non precisa quale sarebbe a suo giudizio questo metodo (http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp).
Altra contraddizione grottesca è la dichiarazione in merito al decantato ordinativo di sessanta divise (sessanta/60 ?) che nessuno del MLNV ha mai ordinato.
L’unico recente ordinativo riguardano n. 48 magliette tipo "polo", di marca "FRUIT OF THE LOOM", di colore bianco, con gli stemmi del MLNV, la bandiera di San Marco e l’indirizzo del sito web del MLNV (www.mlnv.org): il questore italiano infatti dichiara: “…ESSENDO MAGGIORE IL NUMERO DELLE DIVISE (60) SI PUO’ PRESUPPORRE CHE L’ORGANIZZAZIONE STAVA AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ADEPTI…” (http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp).
Alla luce di quanto suesposto e considerate anche le “insolite” ingerenze nelle recenti comunicazioni degli aderenti al MLNV mediante i loro profili personali nei social networks, appare inquietante che, a fronte del concretarsi dei bizzarri e stravaganti risultati investigativi sotto il profilo sostanziale, ora si tenti di giustificare l’ennesima farsa giudiziaria sulle eventuali intenzioni del MLNV attaccando i presupposti giuridici del suo costituirsi secondo le norme del diritto internazionale, adducendo a pretesto inesistenti condotte illegali per la commissione di gravi delitti contro la persona e addirittura attribuendo allo stesso MLNV la paternità di non meglio precisati analoghi atti pregressi: il decreto di convalida infatti testualmente riporta: “ritenuto che, a prescindere dalle esigenze probatorie (…), la libera disponibilità di dette armi e munizioni da parte degli indagati verrebbe ad aggravare le conseguenze del reato, oltre ad agevolare la commissione di ULTERIORI e gravi delitti contro la persona”… perché ancora una volta gli inquirenti omettono di precisare quali sono i delitti contro la persona che il MLNV avrebbe già posto in essere al punto da giustificare l’ipotesi di futuri ULTERIORI analoghi reati.
Fin dal suo costituirsi il MLNV, vero e proprio soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto, non ha mai nascosto nulla della propria struttura organizzativa;  dai propri siti internet è possibile contattare il responsabile di ogni settore con tanto di nominativo, ruolo e riferimenti di contatto… non vi è NULLA DI SEGRETO.
Come precisano le stesse norme del diritto internazionale, questo MLNV agisce in nome dell’intero Popolo Veneto e come aggregato organizzato di individui diviene destinatario legittimo delle norme del diritto internazionale; come per i movimenti di liberazione nazionale in genere, trattasi di un gruppo di esseri umani uniti da vincoli etnici, religiosi, culturali e storici.
Al Movimento di Liberazione Nazionale viene riconosciuto, tra gli altri, il diritto di usare la forza contro l’oppressore, e di fare la cosiddetta guerra di liberazione per l’ottenimento dell’indipendenza.
Il Movimento di Liberazione Nazionale necessita di una qualche forma di organizzazione, ovvero di una qualsiasi struttura: questa è legittimata ad agire a suo nome sul piano internazionale.
L’articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 dispone infatti che i popoli, come tutti i soggetti di diritto internazionale (ivi compreso il Movimento di Liberazione Nazionale), devono disporre di un apparato istituzionale che possa gestire le loro relazioni internazionali.
Lo stesso stato straniero occupante italiano ha ratificato analoghe norme, di cui al trattato internazionale adottato e aperto alla firma  a New York in data 16 e in data 19 dicembre 1966, con la legge n. 881/77.
Preliminarmente preme rilevare come nel mondo giuridico vi siano per ogni singola fattispecie due tipi di valutazione, ovvero in fatto e in diritto (de jure e de facto). Si è deciso di costituire il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, nel mese di settembre del 2009, semplicemente perché nel caso specifico della Repubblica Veneta ne ricorrevano tutti i  presupposti, sia in fatto che in diritto, previsti e contemplati dalle norme del Diritto Internazionale.
Infatti, gli scopi per i quali vengono generalmente riconosciuti i Movimenti di Liberazione Nazionale sono: la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera.
E’ fin troppo evidente, indubitabile e incontrovertibile, come nella Repubblica Veneta tutte queste tre condizioni sussistano palesemente e senza alcuna ombra di dubbio.
La Repubblica Veneta, infatti, è di fatto oppressa dalla dominazione coloniale dello stato straniero italiano a far data dal 1866: è inconfutabile e sotto gli occhi del mondo intero come lo stato straniero occupante italiano, oltre ad aver imposto sul Territorio della Repubblica Veneta – anche con la repressione militare e quei suoi artifizi truffaldini che da sempre lo contraddistinguono – la sua amministrazione, le sue istituzioni, le sue forze armate e le sue svariate e variegate forze di polizia; oltre a sfruttare tuttora tutte le risorse possibili – anche umane, finanziarie, fiscali, economiche, patrimoniali, paesaggistiche, etc. – della Repubblica Veneta, abbia addirittura imposto un modello culturale, di mentalità, di usi e costumi completamente estraneo e alieno a quello proprio della Veneta Serenissima, nonché un modello linguistico straniero, imponendo il romanesco attraverso lo strumento mediatico radio-televisivo di stato con i suoi strumenti subdoli di propaganda (programmi contenitore/spazzatura, fictions televisive, etc).
Lo stato straniero occupante italiano si è spinto al punto di fissare una delle sue ricorrenze al giorno 25 aprile (giorno dedicato a San Marco), con il solo e unico scopo di soffocare, annullare e cancellare quella che per la Repubblica Veneta, il Popolo Veneto, e la sua Capitale, Venezia, è stata nei millenni la Ricorrenza Nazionale più sentita, partecipata e più importante: il giorno dedicato al Santo Patrono cui la stessa Repubblica Veneta era da sempre votata con totale devozione, San Marco Evangelista.
Lo stato straniero occupante italiano si è premurato di censurare, occultare e cancellare da tutti i testi di storia, compresi quelli imposti per le scuole di ogni ordine e grado, tutta la storiografia Veneta e quella dedicata alla Serenissima Repubblica Veneta.
Con una censura senza pari, lo stato straniero occupante italiano è riuscito ad occultare a tutti gli studenti Veneti gli oltre 1.500 anni di vita, di storia e di gloria della Repubblica Veneta.
Vi sono addirittura testi universitari di Diritto Internazionale pubblico, di autori, docenti, e giuristi stranieri italiani, che pur dissertando sulla genesi dei vari stati europei e mondiali nel corso dei secoli, evitano con cura di menzionare la Veneta Serenissima Repubblica.
Considerato che il percorso della costituzione del Movimento di Liberazione Nazionale trova, sotto il profilo giuridico, ha la sua ragione di esistere nello stesso tessuto normativo del Diritto Internazionale, ogni conseguente e deliberato atto di aggressione contro questo MLNV è una violazione delle stesse norme del diritto internazionale.
Tutto ciò premesso, si prenda atto che le autorità e le forze d'occupazione dello stato straniero occupante italiano stanno insistentemente e deliberatamente attaccando questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) con lo scopo di provocare una legittima difesa da parte nostra e di giustificare una azione ancor più repressiva degli inalienabili e incedibili diritti umani, civili e politici del Popolo Veneto che anche in questa sede vengono reclamati e difesi con fermezza e determinazione da questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
Dopo la denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione depositata alla sede ONU di Ginevra in data 28.09.2010 contro lo stato italiano e la notifica del 14.12.2010 allo stato straniero italiano e alla sede ONU di Ginevra dell'ultimatum di questo MLNV, oltre allenumerose successive comunicazioni dei reiterati atti di aggressione e di violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei cittadini del Popolo Veneto posti in essere dalle autorità d'occupazione straniere italiana, si rinnova ancora una volta l'appello al riconoscimento formale di questo Movimento di Liberazione
Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) costituitosi secondo le norme del diritto internazionale al fine di rivendicare il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto e all'immediato ripristino della sua sovranità su tutti i territori della Repubblica di Venezia.
Sollecitiamo pertanto la Comunità internazionale, gli stati terzi confinanti, e oggi anche la Commissione Europea a voler prendere atto e riconoscere l'effettiva costituzione di questo  Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta da esso istituito, quale suo apparato istituzionale, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.
Considerato il rischio non trascurabile di una escalation di confronto bellico con il MLNV determinato dai ripetuti atti di aggressione e provocazione posti in essere dalle autorità e dalle forze straniere italiane d'occupazione tanto si comunica preventivamente anche al Comitato Internazionale della Croce Rossa chiedendo fin d'ora il suo autorevole intervento.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto

2012.11.12 – I PREDONI ITALIANI, IGNORANTI E PREPOTENTI NON SI SMENTISCONO.

 


Tanto per non smentire la propria ignoranza in materia e confermare l'arrogante pretesa di credersi padroni in casa d'altri il prefetto straniero italiano a Treviso, sempre tale Adinolfi, ha ritirato il procedimento adottato contro il Dr. Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV, e da lui stesso intrapreso allo scopo di sospendere la qualità di agente di pubblica sicurezza in relazione al suo lavoro di Comandante della Polizia Locale.
Ancora una volta l’autorità d’occupazione straniera italiana a Treviso non smentisce l’iniqua indole della propria tirannide e con contorta quanto derisoria motivazione valuta di non dar luogo, per ora, all’adozione del provvedimento cautelare preannunciato con la comunicazione dell’avvio del procedimento, (c’è da chiedersi se questa gente abbia studiato per fare il lavoro che fa).
È’ un peccato però che questo incapace funzionario italiano non provveda ad informare del suo ripensamento la stampa di regime, come al solito ben allineata e piegata all’italico interesse … ma si sa, informare la stampa allora significava sostenere l’ennesima inchiesta farsa contro il MLNV e l’avvio di un simile procedimento, che ripetiamo è stato ora ritirato, serviva a sputtanare un uomo giusto, le sue idee, la sua famiglia, il suo lavoro, fare di tutto per esporlo alla disapprovazione popolare e al dileggio dei suoi colleghi.
Ma ancora una volta, l’intento di questi mercanti del tempio, non ha sortito alcun effetto, anzi se mai proprio l’opposto, considerate le attestazioni di stima che il Dr. Paolo Gallina riceve sempre più dai cittadini che lo conoscono.
Non dimentichiamo per di più il valore e l’audacia di altri Veneti che rivestendo cariche istituzionali nell’ambito italiano dimostrano di farlo per servire la propria gente, opponendosi con fermezza, anche in questa circostanza, alle prepotenti pretese di queste canaglie.
Ma il tempo di questi predoni volge al termine e presto la Serenissima Patria saprà dedicar loro le attenzioni che meritano.
Venetia, 12 novembre 2012
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio

ecco il documento:

 
 
2012.11.20 – ed ecco l'impietoso dietro-front del giornaletto "LA TRIBUNA DI TREVISO" che oggi pubblica un articolo sempre del solito Federico De Wolanski.
Di seguito alcuni commenti apparsi sul sito on-line di questo giornale (clicca qui)
 
 
 
2012.11.20 – PRECISAZIONE DEL VICE PRESIDENTE DEL MLNV DR. PAOLO GALLINA:
In ambito italiano, in materia di conferimento della qualità di agente di pubblica sicurezza in capo ad un appartenente alla polizia locale da parte del prefetto, la legge-quadro sulla polizia municipale n. 65/86 è chiara e tassativa, non lascia spazio a dubbi interpretativi di sorta o a margini discrezionali di "manovra", come ribadito anche da recentissima giurisprudenza della suprema corte italiana.
Detto in soldoni, il prefetto non ha alcun potere discrezionale: se l'interessato gode dei tre requisiti previsti dalla legge, il conferimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza è atto dovuto.
Ma forse si sperava in un ricorso, o in un pietire alle autorità italiane d'occupazione ciò che non poteva essere legittimamente denegato.
Ma il fatto che si rimanga in silenzio non significa affatto che si dimentichi o si tral
asci qualcosa, o anche il più piccolo dettaglio.
Chi con dolo persiste a commettere crimini contro cittadini del Popolo Veneto ne risponderà a suo tempo innanzi ad un legittimo organo della Giustizia Veneta.
E' solo questione di tempo.
Piaccia o non piaccia a chicchessìa, in fatto e in diritto la Repubblica di Venezia non è mai caduta, né è stata mai dichiarata formalmente sciolta e tanto meno si è estinta, e ad oggi è occupata – anche militarmente – da uno stato che le è straniero, quale quello italiano.
Se a qualcuno la cosa può far sorridere, suggerisco un'attenta e accurata analisi storica e giuridica di quella che sarebbe dovuta passare come una "annessione delle province della Venezia" al piccolo regno massonico straniero italiano dei savoia.
Piaccia o non piaccia a chicchessìa, la Sovranità del Popolo Veneto sarà ripristinata sui Territori della Repubblica Veneta prima di quanto si possa neanche immaginare.
Con buona pace di tutti, e di tutto il mondo.
Un suggerimento, quindi, alle autorità di occupazione straniere italiane: cominciate a rispettare le stesse norme di legge italiane sulla procedura penale, chiudete i vostri procedimenti-farsa pretestuosi e calunniosi e restituite agli interessati tutto il maltolto.
Dopo sarà davvero troppo tardi.
VIVA SAN MARCO!
dott. Paolo Gallina – Vice Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto
www.mlnv.org
Ps: alla redazione faccio un'altra volta presente che il MLNV non c'entra nulla con la cd "polisia veneta". Detto questo, invito per l'ultima volta a non associare il mio nome con detta "polisia".
 
2012.11.20 – PRECISAZIONE DEL CAPO DIPARTIMENTO TRASPORTI E VIABILITA' DEL MLNV/GOVERNO PROVV ISORIO DAVIDE GIARETTA:
Novembre non è un giorno, nessuno qui è "venetista" siamo tutti Veneti, semmai usate il termine patrioti, eravamo 18, quindi ce ne erano altri 17, questo giornale è impreciso e sfacciatamente di parte… e chi l'avrebbe mai detto, essendo del gruppo l'Espresso, tralatro condannato a pagare centinaia di milioni di euro per evasione fiscale, quando con tono arrogante si permetteva di sputare sentenze su altri, che a differenza di loro agivano legalmente?
Brucia ancora la figura che avete fatto?
Grazie per la quantità di risate grasse aggiuntive che ci avete regalato, vi vogliamo bene…