COMUNICATI

2012.12.03 – LA CONFERMA CHE I PARTITI POLITICI MENTONO… LA COMMISSIONE EUROPEA NON E’ COMPETENTE PER L’AUTODETERMINAZIONE.


Oggetto: comunicato inviato alla COMMISSIONE EUROPEA in data 17 settembre 2012.
 
A seguito dell’ultimo vergognoso attacco sferrato dalle autorità d’occupazione straniere italiane contro il MLNV era stata inviata la sotto riportata comunicazione alla Comunità internazionale e nello specifico anche alla Commissione Europea, cosa mai fatta in precedenza per nessun atto specifico non ritenendo la stessa legalmente e lecitamente destinataria delle istanze di questo MLNV.
Considerata però la recente pretesa di taluni partiti politici di sbandierare il sostegno e il riconoscimento della Commissione Europea alle istanze indipendentiste (da noi MLNV sempre ribadite come inammissibili per un partito politico che concorre a elezioni straniere italiane), siamo a mostrarvi che quanto sosteniamo è autentico e confermato dalla stessa Commissione Europea.
Quindi, se si vuole veramente l’indipendenza, il primo passo è quello di non credere ai partiti politici, soprattutto a quelli che concorrono a elezioni straniere italiane e che candidano propri esponenti a cariche elettive in ambito italiano.
La Commissione Europea, con comunicazione ufficiale pervenuta al MLNV in data odierna, afferma testualmente:
…”le questioni relative all’autodeterminazione o alla definizione territoriale degli Stati membri non rientrano tra le competenze dell’Unione Europea…”.
più chiaro di così!!!
 
 Almeno abbiamo reso di pubblico dominio le nefandezze compiute dalle autorità d'occupazione straniere italiane contro il MLNV e il Popolo Veneto… ecco la nostra comunicazione inviata anche alla Commissione Europea in data 14 settembre 2012:
Con riferimento ai recenti atti di aggressione posti in essere dalle autorità d'occupazione poliziesco/giudiziarie straniere italiane a  Treviso contro il MLNV, in data 14 settembre 2012 è stato notificato al Presidente del MLNV il decreto di sequestro preventivo disposto dal  giudice per le indagini preliminari del tribunale straniero italiano a Treviso (che si allega in copia).
Da tale documento  si deduce l'intento persecutorio/giudiziario deliberatamente posto in essere contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) a scopo politico.
Tale decreto precisa che le fonti probatorie deriverebbero dalle indagini svolte dalla digos (sezione politica della polizia straniera italiana), anche tramite operazioni di intercettazione (vero e proprio spionaggio), ma anche dalla documentazione acquisita con i sequestri operati;   ancora una volta però gli inquirenti sono vaghi nel precisare gli elementi probatori derivanti da quello che loro definiscono documentazione acquisita e persistono a non voler precisare quali siano questi elementi; basti vedere il verbale di sequestro realizzato nelle quasi dodici ore di forzata segregazione in questura, un tempo più che sufficiente per catalogare e precisare almeno i 96 fogli numerati e siglati (???) e le 75 fotocopie (e ribadiamo fotocopie!) con vario materiale informativo, con disegni e progetti per divise e struttura organizzativa del MLNV… mancava forse loro il tempo di essere più precisi come lo sono stati per catalogare cappellini, magliette, adesivi, brochures, volantini, biglietti da visita, computers e perfino i due velcro apposti sulla pettorina di Rufus, il cane con cui si svolge la sicurezza presso il Consorzio Parco Commerciale di Villorba, e solo perché riportavano la scritta in lingua Veneta “SICURESA” e il logo del MLNV? (questo non è forse razzismo istituzionale italiano?)
Ma c’è di più.
E’ grottesco e paradossale ciò che avrebbe dichiarato pubblicamente lo stesso questore straniero italiano a Treviso Carmine Damiano asserendo  di condividere gli scopi del MLNV, ma non il metodo (è improvvisamente  diventato indipendentista anche lui?).
Con la solita furberia, tesa ad  eludere gli imbarazzanti esiti investigativi, il questore italiano pur facendovi riferimento non ha precisato quali sarebbero i metodi del MLNV ritenuti illegali e scoperti nel corso delle indagini… perché?
Ancora una volta si giustifica quest’ennesima aggressione al MLNV come un atto dovuto e necessario per stroncare sul nascere un’organizzazione criminale che avrebbe potuto… (vorremmo capire cosa…)
Lo stesso pubblico ministero straniero italiano Valmassoi avrebbe dichiarato pubblicamente in un’intervista televisiva: “NON CI SONO ELEMENTI PER POTER SOSTENERE ALLO STATO DEGLI ATTI CHE POTESSERO REALIZZARE NELL’IMMEDIATO ATTI VIOLENTI O DI MINACCIA PERO’ CI SONO TUTTI GLI ELEMENTI PRESUPPOSTI AD UN EVENTUALE EVOLUZIONE IN QUESTO SENSO”, ma questa è una sua fantasia!!!
(http://www.youtube.com/watch?v=uUy3T4C-o10&feature=plcp)
Tanto per non smentire l’abitudine alle bugie e la propensione amentire alla pubblica opinione, in un’altra intervista il questore straniero italiano Carmine Damiano avrebbe invece sconfessato la precedente dichiarazione contestando al Vice Presidente del MLNV, dott. Paolo Gallina, l’incompatibilità del suo ruolo di pubblico ufficiale in ambito italiano con le idee da lui proclamate militando nel MLNV, con la seguente dichiarazione: “RITENGO CHE SIA INCOMPATIBILE CON I DOVERI DI UN PUBBLICO UFFICIALE IN RELAZIONE ALLE IDEE CHE LUI PROCLAMA E AL METODO PER PERSEGUIRE QUESTE IDEE”.
C’è ora da chiedersi perché in questa intervista attacca le idee e gli scopi per cui è stato costituito il MLNV e insiste nel ribadire che il metodo sarebbe illegale, ma ancora una volta non precisa quale sarebbe a suo giudizio questo metodo (http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp).
Altra contraddizione grottesca è la dichiarazione in merito al decantato ordinativo di sessanta divise (sessanta/60 ?) che nessuno del MLNV ha mai ordinato.
L’unico recente ordinativo riguardano n. 48 magliette tipo "polo", di marca "FRUIT OF THE LOOM", di colore bianco, con gli stemmi del MLNV, la bandiera di San Marco e l’indirizzo del sito web del MLNV (www.mlnv.org): il questore italiano infatti dichiara: “…ESSENDO MAGGIORE IL NUMERO DELLE DIVISE (60) SI PUO’ PRESUPPORRE CHE L’ORGANIZZAZIONE STAVA AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ADEPTI…” (http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp).
Alla luce di quanto suesposto e considerate anche le “insolite” ingerenze nelle recenti comunicazioni degli aderenti al MLNV mediante i loro profili personali nei social networks, appare inquietante che, a fronte del concretarsi dei bizzarri e stravaganti risultati investigativi sotto il profilo sostanziale, ora si tenti di giustificare l’ennesima farsa giudiziaria sulle eventuali intenzioni del MLNV attaccando i presupposti giuridici del suo costituirsi secondo le norme del diritto internazionale, adducendo a pretesto inesistenti condotte illegali per la commissione di gravi delitti contro la persona e addirittura attribuendo allo stesso MLNV la paternità di non meglio precisati analoghi atti pregressi: il decreto di convalida infatti testualmente riporta: “ritenuto che, a prescindere dalle esigenze probatorie (…), la libera disponibilità di dette armi e munizioni da parte degli indagati verrebbe ad aggravare le conseguenze del reato, oltre ad agevolare la commissione di ULTERIORI e gravi delitti contro la persona”… perché ancora una volta gli inquirenti omettono di precisare quali sono i delitti contro la persona che il MLNV avrebbe già posto in essere al punto da giustificare l’ipotesi di futuri ULTERIORI analoghi reati.
Fin dal suo costituirsi il MLNV, vero e proprio soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto, non ha mai nascosto nulla della propria struttura organizzativa;  dai propri siti internet è possibile contattare il responsabile di ogni settore con tanto di nominativo, ruolo e riferimenti di contatto… non vi è NULLA DI SEGRETO.
Come precisano le stesse norme del diritto internazionale, questo MLNV agisce in nome dell’intero Popolo Veneto e come aggregato organizzato di individui diviene destinatario legittimo delle norme del diritto internazionale; come per i movimenti di liberazione nazionale in genere, trattasi di un gruppo di esseri umani uniti da vincoli etnici, religiosi, culturali e storici.
Al Movimento di Liberazione Nazionale viene riconosciuto, tra gli altri, il diritto di usare la forza contro l’oppressore, e di fare la cosiddetta guerra di liberazione per l’ottenimento dell’indipendenza.
Il Movimento di Liberazione Nazionale necessita di una qualche forma di organizzazione, ovvero di una qualsiasi struttura: questa è legittimata ad agire a suo nome sul piano internazionale.
L’articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 dispone infatti che i popoli, come tutti i soggetti di diritto internazionale (ivi compreso il Movimento di Liberazione Nazionale), devono disporre di un apparato istituzionale che possa gestire le loro relazioni internazionali.
Lo stesso stato straniero occupante italiano ha ratificato analoghe norme, di cui al trattato internazionale adottato e aperto alla firma  a New York in data 16 e in data 19 dicembre 1966, con la legge n. 881/77.
Preliminarmente preme rilevare come nel mondo giuridico vi siano per ogni singola fattispecie due tipi di valutazione, ovvero in fatto e in diritto (de jure e de facto). Si è deciso di costituire il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, nel mese di settembre del 2009, semplicemente perché nel caso specifico della Repubblica Veneta ne ricorrevano tutti i  presupposti, sia in fatto che in diritto, previsti e contemplati dalle norme del Diritto Internazionale.
Infatti, gli scopi per i quali vengono generalmente riconosciuti i Movimenti di Liberazione Nazionale sono: la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera.
E’ fin troppo evidente, indubitabile e incontrovertibile, come nella Repubblica Veneta tutte queste tre condizioni sussistano palesemente e senza alcuna ombra di dubbio.
La Repubblica Veneta, infatti, è di fatto oppressa dalla dominazione coloniale dello stato straniero italiano a far data dal 1866: è inconfutabile e sotto gli occhi del mondo intero come lo stato straniero occupante italiano, oltre ad aver imposto sul Territorio della Repubblica Veneta – anche con la repressione militare e quei suoi artifizi truffaldini che da sempre lo contraddistinguono – la sua amministrazione, le sue istituzioni, le sue forze armate e le sue svariate e variegate forze di polizia; oltre a sfruttare tuttora tutte le risorse possibili – anche umane, finanziarie, fiscali, economiche, patrimoniali, paesaggistiche, etc. – della Repubblica Veneta, abbia addirittura imposto un modello culturale, di mentalità, di usi e costumi completamente estraneo e alieno a quello proprio della Veneta Serenissima, nonché un modello linguistico straniero, imponendo il romanesco attraverso lo strumento mediatico radio-televisivo di stato con i suoi strumenti subdoli di propaganda (programmi contenitore/spazzatura, fictions televisive, etc).
Lo stato straniero occupante italiano si è spinto al punto di fissare una delle sue ricorrenze al giorno 25 aprile (giorno dedicato a San Marco), con il solo e unico scopo di soffocare, annullare e cancellare quella che per la Repubblica Veneta, il Popolo Veneto, e la sua Capitale, Venezia, è stata nei millenni la Ricorrenza Nazionale più sentita, partecipata e più importante: il giorno dedicato al Santo Patrono cui la stessa Repubblica Veneta era da sempre votata con totale devozione, San Marco Evangelista.
Lo stato straniero occupante italiano si è premurato di censurare, occultare e cancellare da tutti i testi di storia, compresi quelli imposti per le scuole di ogni ordine e grado, tutta la storiografia Veneta e quella dedicata alla Serenissima Repubblica Veneta.
Con una censura senza pari, lo stato straniero occupante italiano è riuscito ad occultare a tutti gli studenti Veneti gli oltre 1.500 anni di vita, di storia e di gloria della Repubblica Veneta.
Vi sono addirittura testi universitari di Diritto Internazionale pubblico, di autori, docenti, e giuristi stranieri italiani, che pur dissertando sulla genesi dei vari stati europei e mondiali nel corso dei secoli, evitano con cura di menzionare la Veneta Serenissima Repubblica.
Considerato che il percorso della costituzione del Movimento di Liberazione Nazionale trova, sotto il profilo giuridico, ha la sua ragione di esistere nello stesso tessuto normativo del Diritto Internazionale, ogni conseguente e deliberato atto di aggressione contro questo MLNV è una violazione delle stesse norme del diritto internazionale.
Tutto ciò premesso, si prenda atto che le autorità e le forze d'occupazione dello stato straniero occupante italiano stanno insistentemente e deliberatamente attaccando questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) con lo scopo di provocare una legittima difesa da parte nostra e di giustificare una azione ancor più repressiva degli inalienabili e incedibili diritti umani, civili e politici del Popolo Veneto che anche in questa sede vengono reclamati e difesi con fermezza e determinazione da questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
Dopo la denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione depositata alla sede ONU di Ginevra in data 28.09.2010 contro lo stato italiano e la notifica del 14.12.2010 allo stato straniero italiano e alla sede ONU di Ginevra dell'ultimatum di questo MLNV, oltre allenumerose successive comunicazioni dei reiterati atti di aggressione e di violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei cittadini del Popolo Veneto posti in essere dalle autorità d'occupazione straniere italiana, si rinnova ancora una volta l'appello al riconoscimento formale di questo Movimento di Liberazione
Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) costituitosi secondo le norme del diritto internazionale al fine di rivendicare il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto e all'immediato ripristino della sua sovranità su tutti i territori della Repubblica di Venezia.
Sollecitiamo pertanto la Comunità internazionale, gli stati terzi confinanti, e oggi anche la Commissione Europea a voler prendere atto e riconoscere l'effettiva costituzione di questo  Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta da esso istituito, quale suo apparato istituzionale, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.
Considerato il rischio non trascurabile di una escalation di confronto bellico con il MLNV determinato dai ripetuti atti di aggressione e provocazione posti in essere dalle autorità e dalle forze straniere italiane d'occupazione tanto si comunica preventivamente anche al Comitato Internazionale della Croce Rossa chiedendo fin d'ora il suo autorevole intervento.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto

2012.11.12 – I PREDONI ITALIANI, IGNORANTI E PREPOTENTI NON SI SMENTISCONO.

 


Tanto per non smentire la propria ignoranza in materia e confermare l'arrogante pretesa di credersi padroni in casa d'altri il prefetto straniero italiano a Treviso, sempre tale Adinolfi, ha ritirato il procedimento adottato contro il Dr. Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV, e da lui stesso intrapreso allo scopo di sospendere la qualità di agente di pubblica sicurezza in relazione al suo lavoro di Comandante della Polizia Locale.
Ancora una volta l’autorità d’occupazione straniera italiana a Treviso non smentisce l’iniqua indole della propria tirannide e con contorta quanto derisoria motivazione valuta di non dar luogo, per ora, all’adozione del provvedimento cautelare preannunciato con la comunicazione dell’avvio del procedimento, (c’è da chiedersi se questa gente abbia studiato per fare il lavoro che fa).
È’ un peccato però che questo incapace funzionario italiano non provveda ad informare del suo ripensamento la stampa di regime, come al solito ben allineata e piegata all’italico interesse … ma si sa, informare la stampa allora significava sostenere l’ennesima inchiesta farsa contro il MLNV e l’avvio di un simile procedimento, che ripetiamo è stato ora ritirato, serviva a sputtanare un uomo giusto, le sue idee, la sua famiglia, il suo lavoro, fare di tutto per esporlo alla disapprovazione popolare e al dileggio dei suoi colleghi.
Ma ancora una volta, l’intento di questi mercanti del tempio, non ha sortito alcun effetto, anzi se mai proprio l’opposto, considerate le attestazioni di stima che il Dr. Paolo Gallina riceve sempre più dai cittadini che lo conoscono.
Non dimentichiamo per di più il valore e l’audacia di altri Veneti che rivestendo cariche istituzionali nell’ambito italiano dimostrano di farlo per servire la propria gente, opponendosi con fermezza, anche in questa circostanza, alle prepotenti pretese di queste canaglie.
Ma il tempo di questi predoni volge al termine e presto la Serenissima Patria saprà dedicar loro le attenzioni che meritano.
Venetia, 12 novembre 2012
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio

ecco il documento:

 
 
2012.11.20 – ed ecco l'impietoso dietro-front del giornaletto "LA TRIBUNA DI TREVISO" che oggi pubblica un articolo sempre del solito Federico De Wolanski.
Di seguito alcuni commenti apparsi sul sito on-line di questo giornale (clicca qui)
 
 
 
2012.11.20 – PRECISAZIONE DEL VICE PRESIDENTE DEL MLNV DR. PAOLO GALLINA:
In ambito italiano, in materia di conferimento della qualità di agente di pubblica sicurezza in capo ad un appartenente alla polizia locale da parte del prefetto, la legge-quadro sulla polizia municipale n. 65/86 è chiara e tassativa, non lascia spazio a dubbi interpretativi di sorta o a margini discrezionali di "manovra", come ribadito anche da recentissima giurisprudenza della suprema corte italiana.
Detto in soldoni, il prefetto non ha alcun potere discrezionale: se l'interessato gode dei tre requisiti previsti dalla legge, il conferimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza è atto dovuto.
Ma forse si sperava in un ricorso, o in un pietire alle autorità italiane d'occupazione ciò che non poteva essere legittimamente denegato.
Ma il fatto che si rimanga in silenzio non significa affatto che si dimentichi o si tral
asci qualcosa, o anche il più piccolo dettaglio.
Chi con dolo persiste a commettere crimini contro cittadini del Popolo Veneto ne risponderà a suo tempo innanzi ad un legittimo organo della Giustizia Veneta.
E' solo questione di tempo.
Piaccia o non piaccia a chicchessìa, in fatto e in diritto la Repubblica di Venezia non è mai caduta, né è stata mai dichiarata formalmente sciolta e tanto meno si è estinta, e ad oggi è occupata – anche militarmente – da uno stato che le è straniero, quale quello italiano.
Se a qualcuno la cosa può far sorridere, suggerisco un'attenta e accurata analisi storica e giuridica di quella che sarebbe dovuta passare come una "annessione delle province della Venezia" al piccolo regno massonico straniero italiano dei savoia.
Piaccia o non piaccia a chicchessìa, la Sovranità del Popolo Veneto sarà ripristinata sui Territori della Repubblica Veneta prima di quanto si possa neanche immaginare.
Con buona pace di tutti, e di tutto il mondo.
Un suggerimento, quindi, alle autorità di occupazione straniere italiane: cominciate a rispettare le stesse norme di legge italiane sulla procedura penale, chiudete i vostri procedimenti-farsa pretestuosi e calunniosi e restituite agli interessati tutto il maltolto.
Dopo sarà davvero troppo tardi.
VIVA SAN MARCO!
dott. Paolo Gallina – Vice Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto
www.mlnv.org
Ps: alla redazione faccio un'altra volta presente che il MLNV non c'entra nulla con la cd "polisia veneta". Detto questo, invito per l'ultima volta a non associare il mio nome con detta "polisia".
 
2012.11.20 – PRECISAZIONE DEL CAPO DIPARTIMENTO TRASPORTI E VIABILITA' DEL MLNV/GOVERNO PROVV ISORIO DAVIDE GIARETTA:
Novembre non è un giorno, nessuno qui è "venetista" siamo tutti Veneti, semmai usate il termine patrioti, eravamo 18, quindi ce ne erano altri 17, questo giornale è impreciso e sfacciatamente di parte… e chi l'avrebbe mai detto, essendo del gruppo l'Espresso, tralatro condannato a pagare centinaia di milioni di euro per evasione fiscale, quando con tono arrogante si permetteva di sputare sentenze su altri, che a differenza di loro agivano legalmente?
Brucia ancora la figura che avete fatto?
Grazie per la quantità di risate grasse aggiuntive che ci avete regalato, vi vogliamo bene…

2012.11.08 – AMOS SPIAZZI – ONORE AD UN UOMO GIUSTO.


l’ho conosciuto personalmente quando lavoraro nei primi anni 80 alla questura di Verona… mi insegnava filosofia in una scuola privata… un uomo integro dai forti valori morali, un vero soldato.
E’ stato un onore conoscerlo e condividere con lui nobilissimi pensieri di un’italia a lui ingrata quanto per noi Veneti non è Patria.
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio.
 
al suo funerale il feretro è stato coperto dalla Sua bandiera… 
ma non quella italiota, ma la bandiera del Regno del Lombardo Veneto.
 
Giorni fa è scomparso Amos Spiazzi di Corte Regia.
Il suo nome è noto solo a chi non è proprio più un ragazzino: il colonnello Spiazzi negli anni ’70 era stato accusato praticamente di ogni nequizia (o di ogni progetto di nequizia) che ha interessato la penisola.
È stato considerato uno dei capi della misteriosa Rosa dei Venti (organizzazione golpista), è stato tirato in ballo per il Golpe Borghese, per tutte le stragi attribuite ai fascisti, fino – non poteva mancare – alla Gladio.
Spiazzi si è fatto 6 anni e mezzo di galera, ha avuto la vita e la carriera militare (a 40 anni era il più giovane tenente colonnello dell’esercito) completamente devastata: per le vicende connesse alla sua persecuzione ha perso la madre e la moglie, si è rovinato economicamente ed è morto in dignitosissima povertà.
Spiazzi era stato inquisito e processato 19 volte e ogni volta assolto con formula piena.
Dopo ogni assoluzione gli è arrivata puntuale una nuova incriminazione, con il solito doloroso corollario di carcere, processi, umiliazioni e additamenti alla pubblica esecrazione.
Spiazzi è stato per anni il primo, più pericoloso ed esecrabile mostro da sbattere in prima pagina, il pericolo pubblico da additare all’odio di chiunque amasse con tenerezza la democrazia.
Alla fine, dopo 32 anni di calvario, nel 2005, Spiazzi era stato definitivamente assolto in Cassazione da ogni accusa.
Era stato reintegrato nel grado (ma subito congedato), e salutato senza neppure una lettera di scuse.
Si è rivolto alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ha ovviamente condannato la Repubblica italiana a una multa per le vergognose lungaggini con cui Spiazzi è stato finalmente prosciolto.
Lo stesso Tribunale è stato coinvolto per costringere lo Stato a un risarcimento che fino alla fine ha rifiutato di riconoscergli sulla base di odiosi cavilli procedurali.
Il calvario di Spiazzi era iniziato quando, ufficiale in servizio in Sud Tirolo, aveva colto sul fatto un paio di attentatori separatisti che – portati in caserma – si sono rivelati essere degli italianissimi agenti provocatori.
Caldamente consigliato di “lasciar perdere” e di girarsi dall’altra parte, Spiazzi aveva voluto fare fino in fondo quello che gli dettava il suo onore di soldato. I suoi guai giudiziari sono cominciati dopo poco.
Dello Stato italiano aveva un’idea romantica di onestà, rettitudine e senso del dovere: per rispettare ordini e gerarchie non ha mai voluto rivelare dettagli che forse gli avrebbero risparmiato un po’ di sofferenze.
La sua patria ha ripagato la sua fedeltà in maniera vergognosa: ciò nonostante non ha mai voluto rinunciare ai suoi ideali.
La sua italianità orgogliosa lo poneva su posizioni assai distanti dalle nostre ma la sua onestà e coerenza ci impongono oggi di ricordarlo con grande rispetto. Se ne è andato uno straordinario galantuomo davanti a cui si devono inchinare tutte le persone per bene.
Di sicuro non lo onoreranno tutti quelli che usano il suo stesso tricolore per coprire le loro nefandezze.
Quelle vere.
Tratto da un articolo de L'INDIPENDENZA.COM vedi

2012.11.08 – INNO ITALIANO INSEGNATO A SCUOLA PER LEGGE… MA NON E’ IL NOSTRO INNO, COME L’ITALIA NON E’ LA NOSTRA PATRIA


Come al solito questi vigliacchi pretendono di imporre le loro falsità storiche e i loro falsi miti, ma presto ci libereremo di questa infamia.
Dovremmo veramente conoscere le parole di questo inno italiano che non ci appartiene in alcun modo, né per verità storica, né per l'odio che fomenta:
 
Fratelli d’Italia,
l’Italia s’è desta,
dell’elmo di Scipio
s’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popoli,
perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Uniamoci, uniamoci,
l’unione e l’amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Dall’Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l’Italia chiamò, sì!
 
Nel frattempo ecco una risposta molto appropriata trovata su facebook:
 
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Tratto da un articolo de L'INDIPENDENZA.COM

E’ legge! In tutte le scuole verrà insegnato l’inno di Mameli
di FRANCO POSSENTI
Il Senato ha detto sì al disegno di legge, già approvato alla Camera che introduce lo studio obbligatorio dell’Inno di Mameli a scuola “nell’ambito delle attività finalizzate all’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a ‘Cittadinanza e Costituzione’”, la materia introdotta dal ministro Mariastella Gelmini durante l’ultimo governo Berlusconi.
Con la legga approvata oggi si istituisce anche la “Giornata dell’Unita’ nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” nel giorno 17 marzo di ogni anno, in ricordo del giorno in cui, nel 1861, fu proclamata, a Torino, l’unità d’Italia.
Il testo votato porta la firma della deputata Pdl Paola Frassinatti (che fu la prima alla Camera a cominciare la battaglia per lo studio dell’Inno di Mameli a scuola) e della collega del Pd Maria Coscia.
Il testo ha assorbito un provvedimento simile del governo.
Contraria fino all’ultimo la Lega che ha votato contro e che già alla Camera aveva tentato di bloccare l’iter del provvedimento.
Anche al Senato ha presentato delle pregiudiziali di costituzionalità, ieri, per tentare lo stop.
Ma invano.
Qualche voto contrario anche nel Pdl come quello apertamente dichiarato della sentarice Diana De Feo.
Mentre nel Carroccio il senatore Paolo Franco ha deciso di non partecipare al voto “offeso” per il veto posto su alcuni emendamenti.
A decorrere dall’anno scolastico in corso, spiega il testo approvato in via definitiva dal Senato, nelle scuole di ogni ordine e grado “sono organizzati percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento nonché sulle vicende che hanno condotto all’Unita’ nazionale, alla scelta dell’inno di Mameli e della bandiera nazionale e all’approvazione della Costituzione, anche alla luce dell’evoluzione della storia europea”.
Nell’ambito di queste iniziative “è previsto l’insegnamento dell’inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali”.
A questo scopo “la Repubblica riconosce il giorno 17 marzo, data della proclamazione in Torino, nell’anno 1861, dell’Unità d’Italia, quale ‘Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera’, allo scopo di ricordare e promuovere, nell’ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e di consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”.
La Giornata di cui al presente comma non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, 260.
Cioè?
Insomma, non ci sarà un giorno di vacanza e ferie.
Le regioni e le province autonome aventi competenza legislativa per i sistemi educativi delle comunità linguistiche riconosciute “danno attuazione alla presente legge nel rispetto dei principi di cui all’articolo 6 della Costituzione”.
La legge non prevede “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.
Al Senato la Lega Nord ha protestato contro il provvedimento e ha annunciato il voto contrario del gruppo, ma in dissenso dal proprio gruppo quasi tutti i senatori si prendono un minuto di tempo per motivare la loro uscita dall’Aula e continuare a criticare l’insegnamento dell’inno di Mameli a scuola.

Tratto da qui

2012.09.26 – RINGRAZIAMENTI AL BUNDESKAMZLERAMT AUSTRIACO


Pur nel rispetto della formalità che ci impone i rapporti con uno Stato Sovrano e il Suo Popolo, non possiamo esimerci dall'esprimere pubblicamente un sentito e sincero ringraziamento al BUNDESKAMZLERAMT Austriaco per la sensibilità e correttezza dimostrata nei confronti delle legittime istanze di questo MLNV e del Governo Veneto Provvisorio da esso rappresentato.
Venetia, 26.09.2012
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio
 
 
 

2012.10.31 – NON C’E’ POSTO PER I SALTIMBANCHI NEL MLNV


A distanza di tre anni dal costituirsi del MLNV ci stupisce come via sia ancora qualcuno che, pur partecipando di tanto in tanto alle riunioni del direttivo, condivide la nostra perplessità sul percorso di taluni partiti indipendentisti ma con singolare stravaganza sbandiera, quale contropartita, la lega e i suoi attuali esponenti.
Il MLNV non si piegherà mai all'ostentata pretesa di riconoscere nel presidente di regione, il leghista Luca Zaia, il legittimo rappresentante dei Veneti… l'ente regione veneto non è altro che un'istituzione dell'apparato straniero italiano e come tale concorre col perpetuare l'illegale e illegittima occupazione della nostra Patria, chiunque sia a governarla in nome di un popolo (quello italiano) che nulla ha a che fare con il Popolo Veneto, la sua storia e, che lo vogliate o no, anche col suo prossimo futuro da uomini liberi.
A questi saltimbanchi chiediamo di non importunarci oltre con simili amenità, non fateci perdere tempo.
Viva San Marco
Venetia, 31.10.2012
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio

2012.10.29 – STATO DI DIRITTO O DIRITTO DI STATO???


PREMESSA
Lo stato straniero italiano sta valutando un disegno di legge inerente il reato di diffamazione (DDL nr.3491).
Se tale legge verrà approvata le autorità d’occupazione straniere italiane potrebbero imporre ad ogni sito web la rettifica o la cancellazione di contenuti con la semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria reputazione e privacy, prevedendo una condanna penale e sanzioni pecuniarie fino a 100.000 €uro in caso di mancata rimozione.
Appare fin troppo evidente che una simile iniziativa legislativa mira a indebolire e controllare la libertà di espressione e di critica soprattutto se ad essere disapprovata è una qualsiasi autorità d’occupazione straniera italiana, si pensi alla polizia di stato italiana e alla procura straniera italiana a Treviso con tutti i reiterati abusi che noi del MLNV addebitiamo loro con le loro stravaganti e pretestuose inchieste farsa, tutte iniziative assurde ma finalizzate ad ostacolare la legittima e legale rivendicazione di autodeterminazione del Popolo Veneto che il MLNV, costituitosi secondo le norme del diritto internazionale, reclama senza commettere alcun reato neppure in ambito italiano.
 
STATO DI DIRITTO O DIRITTO DI STATO?
Ma che razza di stato è quest’italia che ci vogliono imporre a tutti i costi?
È uno stato che per noi Veneti non è Nazione, non è Patria.
È uno stato in cui il suddito Veneto non può additare un magistrato o un questore o un poliziotto come un ladro anche se di fatto questo si comporta come un rapinatore (per la legge italiana un semplice ladro si rende responsabile di rapina nel momento in cui usa violenza sulle cose o sulle persone o le minaccia magari con l’uso di armi, pensate in più se il “ladro” usa armi che la stessa legge italiana classifica “da guerra”).
Noi del MLNV rimproveriamo ripetutamente ai responsabili e ai vertici della digos, della questura e della procura straniera italiana a Treviso e della stessa polizia di stato e del ministero dell’interno straniero italiano, le responsabilità tipiche di un’associazione a delinquere finalizzata a contrastare il MLNV anche con attività eversive perché è questo che stanno facendo dal settembre 2009.
 
TERRORISMO DI STATO
Il terrorismo di Stato è l'uso di strategie e metodi violenti ed estremi da parte dell'autorità statale.
Uno Stato può decidere di ricorrervi a fini repressivi per:
1.eliminare direttamente un gruppo o uno scomodo interlocutore politico
2.demolire la credibilità di qualcuno a lui scomodo davanti all'opinione pubblica incolpandolo di atti mai commessi o realizzati da altri
3.intimidire e far emigrare una popolazione che non desidera (pulizia etnica)
4.creare uno stato di emergenza che giustifica una deriva autoritaria con la sospensione e deroga costituzionale in nome della sicurezza nazionale
Poiché anche l’italia ha sottoscritto ufficialmente la carta dei diritti dell'uomo, le sue autorità d’occupazione non possono ammettere di utilizzare metodi terroristici e tali attività sono quindi condotte segretamente o in modo da apparire legali e giustificate dalle normali esigenze di polizia o giudiziarie, di qui la necessità di inventarsi un pretesto legale per intervenire.
 
ECCO COS’E' PER LA LEGGE ITALIANA UN’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
La magistratura italiana, con la sentenza nr.881 del 1999 (Tribunale di Palermo) ha delineato gli elementi di base ai quali può configurarsi il reato di associazione per delinquere.
Occorre premettere che elementi costitutivi di tale reato sono la formazione e la permanenza di un vincolo associativo continuativo tra almeno tre persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione comune dei mezzi occorrenti per la realizzazione del programma delinquenziale e con la permanente consapevolezza di ciascun associato di far parte dell’illecito sodalizio e di essere disponibile ad operare per l’attuazione del comune programma criminoso (v. per tutte Cass. Sez. I sent. n. 6693 del 1979, ric. Pino; Cass. Sez. I sent. n. 3402 del 1992, ric. Niccolai ed altri).
Così si sono espressi.
E’ ricorrente in giurisprudenza l’orientamento secondo cui “l'associazione per delinquere si caratterizza per tre fondamentali elementi, costituiti:
a) da un vincolo associativo tendenzialmente permanente, o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati;
b) dall'indeterminatezza del programma criminoso che distingue il reato associativo dall'accordo che sorregge il concorso di persone nel reato;
c) dall'esistenza di una struttura organizzativa, sia pur minima, ma idonea e soprattutto adeguata a realizzare gli obiettivi criminosi presi di mira” (Cass. Sez. I sent. n. 10107 del 1998, ric. Rossi e altri).
Si è comunque chiarito (Cass. Sez. I sent. n. 709 del 1993, ric. Beni ed altro) che l’associazione per delinquere non è necessariamente un organismo formale, sostanziandosi nell’accettazione, da parte di almeno tre persone, di una disponibilità ed un impegno permanenti a svolgere determinati compiti, al fine di realizzare fatti delittuosi.
E' dunque sufficiente che tale adesione dia vita a un organismo plurisoggettivo che, indipendentemente da eventuali forme esterne, sia in grado di avere una volontà autonoma rispetto a quella dei singoli e di svolgere una condotta collettiva, sintesi delle condotte individuali, al fine di realizzare il programma criminoso.
Da ciò infatti derivano il danno immediato per l’ordine pubblico ed il pericolo per i beni che costituiscono l’oggetto giuridico dei delitti programmati, poiché l’impegno collettivo, consentendo di utilizzare immediatamente gli uomini disponibili e le strutture appositamente predisposte, agevola la realizzazione dei delitti-scopo.
Il bene giuridico protetto e minacciato da una simile organizzazione è proprio l’ordine pubblico inteso come sicurezza e bene sociale che dovrebbe essere garantito dalle istituzioni di un paese democratico.
Tale “bene” e “diritto sociale” risulterebbe minacciato dalla sola esistenza dell'associazione per delinquere: gli associati, infatti, vengono "…per ciò solo…" puniti cioè per il solo fatto di appartenere all'associazione, indipendentemente dalla commissione o meno dei delitti contemplati dal programma di delinquenza questo perché il semplice fatto di essere a conoscenza dell'esistenza di una associazione per delinquere genera inevitabilmente "allarme sociale" ovverosia mette in pericolo la tranquillità e la pace pubblica.
Come si può notare, ciò costituisce una vistosa eccezione al principio generale sancito dall'art. 115 c.p. secondo cui "Salvo che la legge disponga altrimenti…" non è punibile colui il quale si accorda allo scopo di commettere un reato, quando l'accordo non sia seguito dalla commissione del reato medesimo.
Il legislatore penale del '30 evidentemente ha ritenuto che la minaccia all'ordine pubblico derivante dall'esistenza stessa dell'associazione criminosa giustificasse l'anticipazione della soglia di punibilità al livello del pericolo costruendo così una tipica fattispecie di pericolo.
 
Sapete chi può essere accusato di un simile reato?
Soggetto attivo del reato può essere chiunque.
Chiunque”, dice la legge italiana, quindi anche lo stato e le sue stesse istituzioni (anche se preferisco riferirmi ai soggetti che abusano del potere loro conferito dalla posizione istituzionale).
Occorre però che il reato sia commesso da almeno tre persone (reato plurisoggettivo o a concorso necessario) accordatesi tra loro.
 
Ed ecco la struttura della norma incriminatrice.
La norma incriminatrice ripropone la struttura fondamentale del fatto associativo ("Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti…") prevedendo l'applicazione della pena della reclusione da uno a cinque anni per i membri semplici dell'associazione e con quella della reclusione da tre a sette anni per coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l’associazione ovvero per i capi della stessa.
A puro titolo informativo, è promotore colui il quale prende l’iniziativa per la costituzione dell’associazione, palesando all'esterno l'intenzione di voler dar vita alla stessa; è costitutore colui che crea l’associazione mediante il reclutamento del personale ed il reperimento dei mezzi; è organizzatore colui il quale fornisce una struttura operativa al sodalizio criminoso, agendo con autonomo potere decisionale.
L’art. 416 co. 3 c.p. equipara ai promotori i capi cioè i soggetti che dirigono l'associazione o ne detengono il potere.
 
L’elemento soggettivo
Ai fini della sussistenza del dolo è necessaria non solo la volontà di associarsi ma altresì la consapevolezza di associarsi con almeno altre due persone allo scopo ulteriore di commettere una pluralità indeterminata di delitti.
Trattasi evidentemente di un dolo specifico.
Il dolo è escluso dall’ignoranza del carattere delittuoso dei fatti rientranti nello scopo comune.
 
Le circostanze aggravanti.
Il codice penale straniero italiano prevede due circostanze aggravanti speciali:
1.la prima è quella del cd. Brigantaggio (ovvero banditismo) quando cioè "gli associati scorrono in armi le campagne o le pubbliche vie" (art. 416 co. 4 c.p.) per la quale è prevista l'applicazione della pena della reclusione da cinque a quindici anni in luogo di quella prevista per l'ipotesi base;
2.la seconda è quella che ricorre quando il numero degli associati sia pari a dieci o superiore (art. 416 co. 5 c.p.) nel qual caso si applica un aumento di pena "…fino a un terzo".
 
L’associazione a delinquere di tipo mafioso.
In italia, con l'entrata in vigore della legge 13 settembre 1982, n. 646 (Associazione a delinquere di tipo mafioso e disposizioni in materia di misure di prevenzione di carattere patrimoniale) ha fatto invece l'ingresso in codesto ordinamento straniero il reato di associazione di tipo mafioso.
Tale norma infatti ha introdotto l'art. 416 bis c.p. che appunto definisce tale fattispecie.
I tratti distintivi di un’associazione a delinquere di tipo mafioso sono principalmente due:
1.la forza intimidatrice del vincolo associativo
2.la condizione di soggezione e di omertà che ne deriva.
Tanto per essere chiari ribadiamo che la legge italiana indica con il termine soggezione la situazione giuridica soggettiva della persona che, pur non essendo gravato dal dovere di tenere un certo comportamento, deve tuttavia subire gli effetti giuridici dell'esercizio del potere altrui.
Affinché si sia in presenza di un potere e della correlativa soggezione non è necessario che una persona sia investita di autorità, basta che si trovi comunque in situazione tale da far subire ad un'altra persona gli effetti dell'esercizio del proprio potere.
L'omertà è l'atteggiamento di ostinato silenzio atto a non denunciare infrazioni o reati più o meno gravi di cui si viene direttamente, o indirettamente a conoscenza e la si commette celando l'identità di chi ha commesso un reato o comunque tacendo circostanze utili al procedimento della pubblica amministrazione atto a chiarire fatti e/o controllare gestioni, tra cui le indagini dell'autorità giudiziaria.

Vi proponiamo una serie di reati che il MLNV contesta alle forze d'occupazione straniere italiane e alle autorità d'occupazione in quanto, funzionari dello stato straniero occupante italiano, in concorso tra loro ed in esecuzione del medesimo disegno criminoso, hanno posto in essere in modo non equivoco gli atti delittuosi di cui ai seguenti capi di imputazione:
1.violazione dell’Ultimatum del MLNV;
2.illeciti internazionali, quali reiterati atti di forza, di aggressione e di guerra contro il MLNV 
3.illeciti a sfondo razzista, politico e discriminatorio
4.violazione di domicilio con armi da guerra;
5.illegali perquisizioni personali e locali presso le dimore e le sedi di lavoro;
6.sequestro di persona aggravato;
7.reiterate minacce
8.interrogatori informali
9.violenze morali
10.violenze psicologiche
11.illegali e gravi limitazione della libertà personali
12.segregazione individuale
13.calunnie aggravate;
14.reiterate falsità ideologiche in atti;
15.diffamazioni aggravate a mezzo stampa, radiotelevisione e altri organi di informazione;
16.attività illegale di spionaggio;
17.furto di identità personale, con illegali rilievi fotodattiloscopici;
18.furto di beni ed effetti personali;
19.furto di dati;
20.furto di materiali e supporti informatici,
21.appropriazione indebita dei suddetti beni ed effetti personali illegalmente sottratti;
22.omissioni di denuncia dei crimini commessi dagli stessi inquirenti italiani;
23.reiterate omissioni e rifiuti di atti di ufficio;
24.l’aver omesso di dare contezza di tutti gli atti, di tutte le operazioni tecniche eseguite e di tutta l’attività complessivamente posta in essere dagli inquirenti italiani su tutti i suddetti beni ed effetti personali illegalmente sottratti, e quindi su modalità e luogo di custodia, nomina custode, apposizione e/o rimozione dei sigilli (come prescritto dalle stesse norme di procedura penale italiane);
25.l’aver omesso di dare altresì contezza di tutte le operazioni tecniche eseguite sugli strumenti e supporti informatici illegalmente sottratti, quali ad esempio tutte le attività di spionaggio e di estrazione dei dati informatici presenti nei supporti informatici, nonché accensioni, consultazioni, visualizzazioni ed estrazioni di files e di altri dati dai personal computer (come prescritto dalle stesse norme di procedura penale italiane);
26.abusi d’ufficio;
27.associazione per delinquere finalizzata a commettere i predetti crimini a sfondo razziale e politico;
28.tutti gli altri crimini ravvisabili de plano nella razzista, calunniosa e persecutoria attività poliziesco-giudiziaria straniera italiana, riconducibile a tutti i procedimenti penali farsa instaurati contro i membri del MLNV.

Con riferimento ai recenti atti di aggressione posti in essere dalle autorità poliziesco/giudiziarie straniere italiane a Treviso contro il MLNV, in data 14.09.2012 è stato notificato al Presidente del MLNV il decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale straniero italiano a Treviso (che si allega in copia).
Da tale documento  si deduce l'intento persecutorio/giudiziario deliberatamente posto in essere contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) a scopo politico.
Considerata l’esiguità e l’inconsistenza probatoria degli elementi raccolti in tutti questi mesi d’indagine e di cui gli investigatori italiani hanno tentato di enfatizzare con l’ennesima vergognosa sceneggiata mediatica, appare ora molto sospetto e tendenzioso l’attribuire a questo MLNV intenzioni future e addirittura la responsabilità di gravi delitti contro la persona che però, ancora una volta, non vengono specificati.
Tale decreto precisa che le fonti probatorie deriverebbero dalle indagini svolte dalla digos, anche tramite operazioni di intercettazione (vero e proprio spionaggio), ma anche dalla documentazione acquisita con i sequestri operati;   ancora una volta però gli inquirenti sono vaghi nel precisare gli elementi probatori derivanti da quello che loro definiscono documentazione acquisita e che persistono a non voler precisare (basti vedere il verbale di sequestro realizzato nelle quasi dodici ore di forzata segregazione in questura … un tempo più che sufficiente per catalogare e precisare almeno i 96 fogli numerati e siglati (???) e le 75 fotocopie (e ribadiamo fotocopie ?) con vario materiale informativo, con disegni e progetti per divise e struttura organizzativa del MLNV … mancava forse loro il tempo di essere più precisi come lo sono stati per catalogare cappellini, magliette, adesivi, brochure, volantini, biglietti da visita, computers e perfino i due velcro apposti sulla pettorina di Rufus , il cane con cui si svolge la sicurezza presso il Consorzio Parco Commerciale di Villorba, e solo perché riportavano la scritta in lingua Veneta “SICURESA” e il logo del MLNV, (questo non è forse razzismo istituzionale italiano???)
Ma c’è di più.
E’ grottesco e paradossale ciò che avrebbe dichiarato pubblicamente lo stesso questore straniero italiano a Treviso CARMINE DAMIANO asserendo di condividere gli scopi del MLNV, ma non il metodo … (è improvvisamente diventato indipendentista anche lui???).
Con la solita furberia, tesa ad  eludere gli imbarazzanti esiti investigativi, il questore pur facendovi riferimento non ha precisato quali sarebbero i metodi del MLNV ritenuti illegali e scoperti nel corso delle indagini … perché???
Ancora una volta si giustifica quest’ennesima aggressione al MLNV come un atto dovuto e necessario per stroncare sul nascere un’organizzazione criminale che avrebbe potuto…
Lo stesso pubblico ministero italiano Valmassoi avrebbe dichiarato pubblicamente in un’intersita televisiva: “NON CI SONO ELEMENTI PER POTER SOSTENERE ALLO STATO DEGLI ATTI CHE POTESSERO REALIZZARE NELL’IMMEDIATO ATTI VIOLENTI O DI MINACCIA PERO’ CI SONO TUTTI GLI ELEMENTI PRESUPPOSTI AD UN EVENTUALE EVOLUZIONE IN QUESTO SENSO”, ma questa è una sua fantasia!!!
(http://www.youtube.com/watch?v=uUy3T4C-o10&feature=plcp)
Tanto per non smentire l’abitudine alle bugie e la propensione a mentire alla pubblica opinione in un’altra intervista il Questore straniero italiano Carmine Damiano avrebbe invece sconfessato la precedente dichiarazione contestando al Vice Presidente del MLNV Dott. Paolo Gallina l’incompatibilità del suo ruolo di pubblico ufficiale in ambito italiano con le idee da lui proclamate militando nel MLNV… “RITENGO CHE SIA INCOMPATIBILE CON I DOVERI DI UN PUBBLICO UFFICIALE IN RELAZIONE ALLE IDEE CHE LUI PROCALAMA E AL METODO PER PERSEGUIRE QUESTE IDEE.”.
C’è ora da chiedersi perché in questa intervista attacca le idee e gli scopi per cui è stato costituito il MLNV e insiste nel ribadire che il metodo sarebbe illegale … ma ancora una volta non lo precisa.
http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp
Altra contraddizione grottesca è la dichiarazione in merito al decantato ordinativo di sessanta divise (sessanta/60 ?) che nessuno del MLNV ha mai ordinato.
L’unico recente ordinativo riguardano 48 polo, marca FRUIT OF THE LOOM, di colore bianco, con gli stemmi del MLNV, la bandiera di San Marco e l’indirizzo del sito web del MLNV (www.mlnv.org): “…ESSENDO MAGGIORE IL NUMERO DELLE DIVISE (60) SI PUO’ PRESUPPORE CHE L’ORGANIZZAZIONE STAVA AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ADEPTI…”
http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp
Alla luce di quanto suesposto e considerate anche le “insolite” ingerenze nelle recenti comunicazioni mediante i profili dei social/network, appare inquietante che, a fronte del concretarsi dei bizzarri e stravaganti risultati investigativi sotto il profilo sostanziale, ora si tenti di giustificare l’ennesima farsa giudiziaria sulle eventuali intenzioni del MLNV attaccando i presupposti giuridici del suo costituirsi secondo le norme del diritto internazionale, adducendo a pretesto inesistenti condotte illegali per la commissione di gravi delitti contro la persona di cui addirittura se ne attribuisce la paternità di non meglio precisate analoghi atti pregressi: “… ritenuto che, a prescindere dalle esigenze probatorie … la libera disponibilità di dette armi e munizioni da parte degli  indagati verrebbe ad aggravare le conseguenze del reato, oltre ad agevolare la commissione di ULTERIORI e gravi delitti contro la persona”… perché ancora una volta gli inquirenti omettono di precisare quali sono i delitti contro la persona che il MLNV avrebbe già posto in essere al punto da giustificare l’ipotesi di ULTERIORI analoghi reati.
Fin dal suo costituirsi il MLNV, vero e proprio soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto, non ha mai nascosto nulla della propria struttura organizzativa;  dai propri siti internet è possibile contattare il responsabile di ogni settore con tanto di nominativo, ruolo e riferimenti di contatto … NULLA DI SEGRETO.
Viva San Marco
Venetia, 29.10.2012
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Provvirosio
vedi anche:
2011.06.28 – MLNV – COMUNICATO STAMPA
2012.09.15 – MLNV – COMUNICATO SU ATTI DI AGGRESSIONE ITALIANA
 

2012.09.29 – CONTINUANO GLI ATTI DI AGGRESSIONE ITALIANI CONTRO IL MLNV

Facendo seguito ai gravi atti di aggressione posti in essere nelle scorse settimane dalle autorità d'occupazione straniere italiane contro questo MLNV apprendiamo oggi dai giornali locali che il pubblico ministero straniero italiano Valmassoi avrebbe predisposto un calendario per gli interrogatori dei 18 indagati della "Polisia" (?).

C'è da precisare che in riferimento al procedimento penale straniero italiano nr.1993/2012 RGNR in data 26.09.2012 questo MLNV ha già notificato alle autorità d'occupazione straniere italiane procedenti e all'avvocato designato d'ufficio e all'ordine degli avvocati a Treviso la diffida dal rappresentare e/o parlare a nome e/o per conto di questo MLNV stesso e/o di qualsiasi suo singolo appartenente.

C’è anche da registrare la stravagante e-mail pervenuta al MLNV da un certo avvocato Paolo Bolla che, nonostante le tre pagine del documento di diffida, sembra non aver compreso il significato dell’ammonimento chiedendo con ironica provocazione se l’ordine (si presume si riferisca a quello degli avvocati) debba rappresentare o astenersi dal rappresentare il MLNV e i suoi membri.

Con la consueta pedanteria degli italiani “colti” e “raffinati” che non mancano di ostentare la pretesa d’insegnare ai Veneti come vivere, come mangiare, come parlare e anche come scrivere, quest’avvocato trascura deliberatamente le precisazioni di legge debitamente enunciate in diffida (… nei territori della Repubblica di Venezia consta il difetto assoluto di competenza e di giurisdizione, nonché l’incompetenza assoluta per materia e per territorio, in capo a tutte le autorità di occupazione dello stato straniero italiano, ogni atto e/o provvedimento italiano si configura tanquam non esset …) e con capziosa quanto inutile esposizione pretende di istruirci sul significato del sostantivo “diffida” attribuendo ad “un ampio corpus della legislazione italiana” un diverso significato da quello chiaramente indicato dal MLNV … ma tutto ciò, tanto per cambiare, ci rimanda ad una grande lezione di vita   « Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello ».… (Vangelo di Matteo,5).

L’asserita pretesa delle autorità d’occupazione straniere italiane di procedere con gli interrogatori di ogni singolo indagato in quest’ennesimo procedimento penale farsa, non fa altro che confermare la volontà di impedire la lecita e legittima rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto (jus cogens, diritto imperativo, ovvero in parole semplici, le leggi internazionali che tutti gli stati sono obbligati a rispettare) per la quale rivendicazione il MLNV è l’unico soggetto previsto e legittimato dal diritto internazionale.

E’ chiaro infatti come le autorità d’occupazione straniere italiane stiano tentando in tutti i modi di negare l’esistenza del MLNV e gli stessi fondamenti giuridici anche internazionali sui quali si fonda, attribuendo ai suoi membri presunte responsabilità in ordine alle calunniose teorie investigative, ovvero la costituzione di un’associazione paramilitare (prevista da una legge italiana varata poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, siamo infatti nel 1948 ).

Anche la legge italiana però prevede che siano gli eventi (l’esito dei comportamenti negativi) ad essere sanzionati e non le ipotesi di reato (non si possono fare i processi alle intenzioni) e che le azioni punite dalla legge debbano essere dirette in modo non equivoco alla consumazione del reato.

Il tentativo di attribuire a questo MLNV la responsabilità di aver costituito un’associazione paramilitare ha del ridicolo per i seguenti semplici motivi:

1)- quella legge italiana non vieta le associazioni che prevedano l’uso di uniformi, gerarchie e persino di armi, vieta solo che organizzazioni del genere perseguano fini politici, infatti l’art.1 recita testualmente: “chiunque promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni di carattere militare, le quali perseguono, anche indirettamente, scopi politici, è punito con la reclusione da uno a dieci anni … ai fini del presente decreto, si considerano associazioni di carattere militare quelle costituite mediante l’inquadramento degli associati in corpi, reparti o nuclei, con disciplina ed ordinamento gerarchico interno analoghi a quelli militari, con l’eventuale adozione di gradi o di uniformi, e con organizzazione atta anche all’impiego collettivo in azioni di violenza o di minaccia”.

Il MLNV non persegue alcun fine politico in ambito italiano ma rivendica esclusivamente il diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto previsto principalmente dall’art.1.2 della Carta delle Nazioni Unite del 1945 e dal Patto relativo ai diritti civili e politici adottato e aperto alla firma a New York in data 19 dicembre 1966.

2)- il decreto legislativo italiano n. 43/1948, recante il “divieto di associazioni di carattere militare” dava attuazione al principio di cui al 2° comma dell’art.18 della costituzione italiana che dice espressamente che “sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”.

Per quanto riguarda le motivazioni dell'adozione di tale decreto legislativo, come precisato da Valentina Pupo – Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro, vedi:  http://www.giurcost.org/studi/pupo.html:

in Assemblea costituente, o meglio nella Prima Sottocommissione che si occupò, tra l’altro, dei principi dei rapporti civili, il relatore Basso individuò le associazioni a carattere militare, sostenendo che dovessero intendersi «quelle organizzazioni in cui lo spirito dell’individuo viene sottoposto ad una disciplina militare e all’associato si impone di rinunciare alla propria libertà individuale per mettersi completamente a disposizione dei fini dell’associazione», non dovendosi guardare semplicemente all’uniforme, ma alla presenza nell’associazione di una disciplina militare a servizio di finalità di parte.

Pertanto l’On.le Basso non considerava fondate le preoccupazione espresse, nella stessa seduta, dai commissari Moro e La Pira, i quali ritenevano dovesse specificarsi che non si intendevano vietate quelle organizzazioni giovanili, quali ad esempio i Boys Scouts, che avessero un carattere militare puramente esterno e formale, bensì soltanto quelle associazioni che perseguivano un addestramento militare e fossero pronte ad impugnare le armi.

Sicché l’On.le Moro propose la formula, condivisa all’unanimità dalla Sottocommissione, per cui “Non sono consentite le associazioni che perseguono fini politici mediante un’organizzazione militare”, con la precisazione che al futuro legislatore dovesse esser chiaro che essa non riguardava le organizzazioni che adottassero soltanto la forma militare, ma non fossero tali sostanzialmente.

Pertanto, oltre al fatto che il MLNV non persegue alcun fine politico in ambito italiano (non ha neppure mai partecipato ad alcuna manifestazione di carattere politico), pur potendo legittimamente intraprendere il percorso della c.d. guerra di liberazione, ha deciso invece di intraprendere un percorso diplomatico con la costituzione del proprio apparato istituzionale, ovvero del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta, così come previsto dall'articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.

E’ evidente che le autorità d’occupazione straniere italiane sono ben consapevoli della legittimità giuridica del MLNV ma a nostro avviso tentano di giustificare i propri atti di aggressione prendendo a pretesto una possibile deriva militare del processo di rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto e quindi del legittimo ripristino della sovranità dello stesso Popolo su tutti i territori della Repubblica Veneta.

Il comportamento delle autorità inquirenti italiane manifesta così la inequivocabile volontà di non rispettare precise norme del diritto internazionale e delle stesse leggi italiane, senza contare il fatto che nei Territori della Repubblica di Venezia consta il difetto assoluto di competenza e di giurisdizione, nonché l’incompetenza assoluta per materia e per territorio, in capo a tutte le autorità di occupazione dello stato straniero italiano (ogni atto e/o provvedimento italiano si configura tanquam non esset, ovvero come fosse inesistente).

Tali comportamenti delle autorità d’occupazione straniere italiane sono delle reiterate esplicite provocazioni di basso profilo che, come più volte pubblicamente denunciato nei nostri comunicati, hanno lo scopo non dichiarato di innescare un confronto bellico con il MLNV e con gli altri Cittadini del Popolo Veneto.

Altro scopo è impedire al MLNV di proseguire nella sua legittima attività di rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto e di consolidamento del proprio apparato istituzionale ovvero del suo Governo Provvisorio e delle sue istituzioni … non si giustifica infatti il portar via (vera e propria rapina a mano armata) ricordi e collezioni personali,  biglietti da visita, brochure, volantini, computers, adesivi, cappellini, giubbini da lavoro (dispositivi di protezione individuale di prima categoria) e tesserini di riconoscimento dei membri del Direttivo del MLNV.

3)- Peccato per gli inquirenti stranieri italiani che il MLNV non sia affatto un’associazione di carattere paramilitare che agisce in ambito italiano e della sua politica, ma sia un vero e proprio soggetto di diritto internazionale che agisce al pari di uno stato in nome dell’intero Popolo Veneto ed è fondato sul diritto all’autodeterminazione così come previsto dalle norme del diritto internazionale e che come tale non possa essere soggetto né assoggettabile ad alcuna autorità d’occupazione straniera italiana, tanto meno a quella giudiziaria e che per diritto potrebbe addirittura ricorrere alla c.d. “guerra di liberazione”.

 

Venetia, sabato 29 settembre 2012

Viva San Marco

Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto

 

ecco il modello del giubbino in libera vendita e sequestrato (rapinato) ai membri del MLNV:

 

industrial starter cold collectio 2011 2012 

 

2012.09.23 – QUANDO IL GROTTESCO SI ACCOMPAGNA ALLA TIPICA IPOCRISIA ITALIANA.

 
Ecco alcuni stralci del discorso tenuto dal "nabolidano" presidente italiano all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York il 28.03.2011.

 Parlando delle crisi che hanno coinvolto i Paesi del nord Africa:
…"Le riforme politiche ed economiche – vi si dice – devono accompagnarsi, favorendolo, con il godimento dei diritti politici e della libertà, la trasparenza e la partecipazione.
L'Unione Europea deve essere pronta a garantire maggiore sostegno ai Paesi che sono disponibili ad impegnarsi in vista di questa agenda comune, ma anche a riconsiderare il proprio supporto a quei governi che si allontanano da tale percorso…"

e ancora:

 …"Tuttavia, come ho avuto modo di affermare a Ginevra parlando al Consiglio per i Diritti Umani lo scorso 4 marzo, la protezione giuridica internazionale dei diritti umani è al centro del sistema delle Nazioni Unite, come testimonia la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948.
Essa è sempre più importante per tutti gli Stati membri, senza eccezione. I diritti umani sono divenuti progressivamente una pietra angolare delle relazioni internazionali.
Di conseguenza, violazioni massicce dei diritti umani rendono un regime illegittimo e lo pongono al di fuori della comunità degli Stati" …

e qui sembri che parli della sua italietta:

 …"Sta per tramontare l'èra dei regimi che nascondono la verità, limitano il movimento delle persone e fanno ricorso a menzogne, alla corruzione e a false rappresentazioni del mondo esterno.
Non è più tempo per riforme cosmetiche e limitate.
È in gioco il rapporto tra il cittadino e lo Stato, il cosiddetto contratto sociale.
Il mondo ha una chiara responsabilità non solo nell'aiutare questa nuova alba a divenire una realtà ma anche nell'intervenire ovunque dittature, violenze e oscurantismo tentino di contrastare il nuovo.
La comunità internazionale deve fare propria la domanda di libertà, giustizia, e più eque opportunità che sale da società così a lungo mantenute sotto il giogo della violenza e dell'oppressione.
La stabilità e le libertà democratiche non sono tra loro alternative.
Al contrario, esse si rafforzano a vicenda." …

Che dire di più … nulla!
L'ipocrisia di questo personaggio è appropriata allo stato straniero occupante che rappresenta.
 
Viva San Marco
Il Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio
Sergio Bortotto

2012.09.20 – E’ PROPRIO VERO… I CALUNNIATORI SONO ANCHE DI SOLITO VIGLIACCHI.

Da che mondo è mondo le scaramucce di ogni battaglia smascherano vigliacchi, codardi, pusillanimi e con essi anche coloro che prendono paura.
Sentirsi intimiditi è per i più un fatto normale, ma la vigliaccheria, la codardia e la viltà sono impulsi ben diversi dalla paura e quasi sempre il pusillanime tende a giustificare il proprio gesto.
Ovviamente, nel vano tentativo di screditare il MLNV, la solita stampa di regime non ha lesinato spazio a questi “don Abbondio” che puntualmente hanno vomitato insulti e denigrato il MLNV reclamizzando una propria innocenza a loro dire estorta con l’inganno … così come di solito usa fare l’orco col fanciullo.
Proprio oggi, per di più, il MLNV ha ricevuto la nota di dissociazione di tale R.S., il terzo degli “impavidi leoni” che hanno gettato la loro maschera col disgustoso tentativo di scagionare il proprio fuggifuggi.La nota di quest’ultimo, che alleghiamo in copia, merita però di essere censurata e lasciata al giudizio di ogni Cittadino del Popolo Veneto.
Considerato che il MLNV non ha nulla da nascondere ed è tutto pubblicato sul proprio sito in internet appare piuttosto insolito che tale individuo dichiari di aver appreso dagli atti d’indagine di aspetti organizzativi e di propositi organizzativi del MLNV che sarebbero totalmente estranei al suo modo di pensare e di agire… (si consideri che ad oggi gli atti d’indagine non sono nella disponibilità di nessuno degli indagati).
Usando una dialettica che non gli è propria (chi conosce questo “signore” potrà sicuramente confermarlo), asserisce che allorché gli fu proposto di iscriversi all’associazione (in nessun atto di questo MLNV ci si riferisce ad esso come un’associazione), tali aspetti gli sarebbero stati celati al punto che se ne fosse stato a conoscenza mai avrebbe dato la sua adesione al MLNV (e infatti questo signore non ha mai sottoscritto un’adesione al MLNV ma la sola registrazione all’Anagrafe del Popolo Veneto in data 31 gennaio 2012 chiedendo poi di partecipare al direttivo senza però ricoprire mai alcuna carica) … ma ecco cos’è riportato in anteprima sul modulo di registrazione all’Anagrafe del Popolo Veneto:
 
MODULO DI REGISTRAZIONE ALL’ ANAGRAFE DEL POPOLO VENETO
DIPARTIMENTO ANAGRAFE – GENTI VENETE
 
premessa doverosa:
il MLNV non è un partito politico o un’associazione di carattere culturale e/o a sfondo benefico, non è neppure un club o un circolo privato; il MLNV è un soggetto di diritto internazionale che agisce al pari di uno Stato e nel nostro caso ha il compito di ripristinare la legalità sulla nostre Terre ridando sovranità al Popolo Veneto, in poche parole… ripristinare la Repubblica Veneta.
N.B.: coloro i quali hanno gia aderito al MLNV non hanno bisogno di ricompilare il presente modulo.
ATTENZIONE: si prega di scrivere in maiuscolo.
Io sottoscritto/a in piena coscienza e volontà, libero/a nella persona e nei miei intendimenti, dichiaro la mia cittadinanza Veneta qui registrata sotto l’egida del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (Patti internazionali del 1966, ratificati anche dallo stato straniero italiano con legge 881/77)
 
Questo “signore” inoltre asserisce che gli fu proposto di iscriversi all’associazione… (resta il fatto che nessuno lo ha mai cercato e nessuno lo ha mai obbligato a registrarsi all’Anagrafe del Popolo Veneto ma è venuto di sua spontanea volontà).
Di una volgarità inaudita appare inoltre il tentativo di ammorbidire la sua agonia asserendo di non poter negare la condivisione di talune idealità di quella che lui asserisce ancora una volta essere un’associazione ovvero il perseguimento di una maggiore autonomia politico-amministrativa della nostra regione (badate bene a questi due termini: autonomia e nostra regione, due espressioni che non identificano in alcun modo il MLNV che persegue il ripristino completo di sovranità del Popolo Veneto sulle proprie Terre … quindi nessuna autonomia e tanto meno identifica la regione veneto è l’espressione territoriale della Serenissima Repubblica).
Lo sciocco inoltre asserisce che alla luce degli ultimi avvenimenti, può affermare che il MLNV si è approfittato del suo entusiasmo e della sua buona fede (ma quale entusiasmo visto che non ha mai partecipato attivamente ad alcuna attività e non ha mai voluto assumersi qualche responsabilità pur volendo far parte del direttivo).
Perché invece questo stolto non pubblica il verbale col quale la digos straniera italiana avrebbe proprio a lui sequestrato l’unica vera arma (una pistola semiautomatica) rinvenuta in quest’ennesima inchiesta giudiziaria farsa???
A questo individuo non si può che replicare che non esiste alcun albo degli iscritti e che non ha bisogno di essere esonerato da alcunché visto e considerato che nel MLNV non ha mai partecipato attivamente a nulla e non è mai stato incaricato di alcun compito.
Se tale intento si riferisce alla sua registrazione all’Anagrafe del Popolo Veneto è nel pieno diritto di rinnegare la propria Patria e la propria identità Veneta ma ne accetti fin d’ora tutte le conseguenze future al determinarsi del ripristino di sovranità del Popolo Veneto.
Si precisa altresì che tale soggetto non ha alcuna facoltà di pretendere alcun depennamento del suo nominativo da ogni pubblicazione riferita al MLNV ma solo le opportune precisazioni in ordine alla volontà espressa con tale documento.
A questo ex amico posso solo ricordare che sa benissimo ciò che è giusto … e il non farlo è sicuramente la più grande vigliaccheria.
Venetia, giovedì 20 settembre 2012
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto
Ecco alcuni aforismi e citazioni che ben si addicono a questi “signori”:
 
-vigliacco:chi, nell'emergenza del pericolo, pensa con le proprie gambe
(Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911).
 
-i calunniatori sono anche di solito vigliacchi.
(Ippolito Nievo, Confessioni d'un ottuagenario, 1867).
 
-ci vuole del coraggio a vivere sapendosi vigliacchi.
(Giovanni Soriano, Maldetti. Pensieri in soluzione acida, 2007).
 

2012.09.22 – MA QUALE SOSPENSIONE PER UN ANNO … “LA TRIBUNA DI TREVISO” SI CONFERMA PER CIO’ CHE E’ … NULLA!

Ancora una volta il giornalucolo "la tribuna di Treviso" supera se stesso.
Apprendo dalla sua prima pagina di oggi, sabato 22 settembre 2012, che il prefetto italiano a Treviso, vera e propria autorità straniera d'occupazione, mi avrebbe addirittura sospeso per un anno dal lavoro ordinandomi di lasciare l'incarico di Comandante della Polizia Locale di Cornuda.
Siamo al ridicolo e al grottesco.
In realtà, il prefetto italiano a Treviso mi ha comunicato di aver avviato la pratica per la mera sospensione a mio carico della sola funzione di agente di pubblica sicurezza, che come conseguenza prevede solo che non possa fare servizio con l'arma individuale, e che non possa fare servizi di ordine pubblico (e quando mai lo si fa, in polizia locale?). Tutto qui. 
ANCORA UNA VOLTA SI VUOLE FAR PASSARE PER UN ATTACCO PERSONALE NEI MIEI CONFRONTI UN VERO E PROPRIO ATTO DI AGGRESSIONE NEI CONFRONTI DEL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO VENETO (MLNV), CHE INVECE PER DIRITTO INTERNAZIONALE NON PUO' ESSERE SOTTOMESSO AD ALCUNA AUTORITA' STRANIERA ITALIANA DI OCCUPAZIONE IN QUANTO E' UN VERO E PROPRIO SOGGETTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE, AL PARI DI UNO STATO.
 CHI SONO, ALLORA, I VERI INDIVIDUI AD ALTA PERICOLOSITA' SOCIALE?
Venetia, sabato 22 settembre 2012
IL VICE PRESIDENTE DEL MLNV
dott. Paolo Gallina

2012.09.19 – CHI SONO I VERI DELINQUENTI???


Come nel 2009, le autorità d'occupazione straniere italiane insistono ancora oggi con ripetute aggressioni contro il MLNV, i suoi aderenti e gli altri Cittadini del Popolo Veneto.
E' evidente come, in spregio alle loro stesse norme di procedura penale, gli inquirenti (e non mi si venga a dire che la responsabilità è dei "soliti ignoti") abusano dello strumento mediatico per pubblicare "stralci" di conversazioni telefoniche private nonostante l'espresso e tassativo divieto di legge.
Paradossale risulta anche l'avviso di avvio del procedimento amministrativo a carico del Vice Presidente del MLNV dott. Paolo Gallina adottato dal Prefetto di Treviso Aldo Adinolfi; con tale atto il rappresentante del governo straniero occupante italiano incredibilmente motiva il provvedimento adducendo a pretesto gli stessi legittimi principi fondanti di questo MLNV tra l’altro recepiti e approvati dallo stato italiano con la legge nr.881/77.
Con questa legge l’italia ha infatti approvato il “Patto internazionale di New York sui diritti civili e politici” firmato il 19 dicembre1966 nel quale trova fondamento giuridico la stessa esistenza del MLNV, oltre che nella Carta delle Nazioni Unite del 1945.
Alla luce di tutto ciò c’è da chiedersi se questi magistrati, questori e prefetti italiani conoscono le loro stesse leggi e i trattati internazionali … o li violano deliberatamente con un preciso disegno criminale, liberticida e antidemocratico allo scopo di impedire la legittima rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto di cui il Movimento di Liberazione Nazionale è lecita e legittima espressione???
Cosa aspetta l’O.N.U. e la Comunità Internazionale ad intervenire per impedire tali palesi e vergognose violazioni???
In questi giorni il MLNV sta ancora una volta investendo della questione l’O.N.U., il Comitato Internazionale della Croce Rossa e gli Stati della Comunità internazionale, denunciando questi gravi ed evidenti illeciti internazionali e queste gravissime violazioni ai fondamentali diritti umani, civili e politici dei Cittadini del Popolo Veneto appartenenti al MLNV, fatti oggetto di questi ennesimi e continuati atti di aggressione.
Viva San Marco
Venetia, mercoledì 19 settembre 2012
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto
 
Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite
PRINCIPIO DI AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI
Detto principio è stato accettato e inscritto nell'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945), e dispone che uno degli scopi dell'Organizzazione è sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto del principio dell'eguaglianza dei diritti dei popoli e del loro diritto dell'autodeterminazione.
Detto principio attiene ai soggetti internazionali, quali i Movimenti di Liberazione Nazionale, e quindi al loro assetto e alla loro legittimazione giuridica sul piano internazionale.
Viene riconosciuto a tre categorie di popoli: 1) ai popoli soggetti a potenza coloniale (estesa poi ai casi di cd neocolonialismo)
2) ai popoli soggetti a dominio straniero
3) ai popoli soggetti a regime razzista, ovvero che attua una discriminazione razziale.
Il diritto all'autodeterminazione è un diritto erga omnes, che quindi si può far valere nei confronti di tutti gli altri stati.
Gli effetti pratici del principio sono che: gli stati oppressori hanno l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione, e non devono far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto; i popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato oppressore; gli stati terzi devono sostenere i popoli in lotta per l'autodeterminazione in qualsiasi forma e astenersi dall'aiutare lo stato oppressore.
Patto internazionale di New York sui diritti civili e politici” firmato il 19 dicembre1966
all’articolo 19 recita: «Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni. Ogni individuo ha il diritto alla libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo e frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta (… ).

2012.09.15 – ECCO LA NOSTRA VERSIONE SULL’ENNESIMA INCHIESTA FARSA POLIZIOESCO/GIUDIZIARIA STRANIERA ITALIANA CONTRO IL MLNV

A T T E N Z I O N E
 
MESSAGGIO A TUTTI I PATRIOTI E AI CITTADINI VENETI DI ONESTA E BUONA VOLONTA' MA ANCHE  AI POLITICI VENETI:
 
Con riferimento ai recenti atti di aggressione posti in essere dalle autorità poliziesco/giudiziarie straniere italiane a Treviso contro il MLNV, in data 14.09.2012 è stato notificato al Presidente del MLNV il decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale straniero italiano a Treviso (che si allega in copia).
Da tale documento  si deduce l'intento persecutorio/giudiziario deliberatamente posto in essere contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) a scopo politico.
Considerata l’esiguità e l’inconsistenza probatoria degli elementi raccolti in tutti questi mesi d’indagine e di cui gli investigatori italiani hanno tentato di enfatizzare con l’ennesima vergognosa sceneggiata mediatica, appare ora molto sospetto e tendenzioso l’attribuire a questo MLNV intenzioni future e addirittura la responsabilità di gravi delitti contro la persona che però, ancora una volta, non vengono specificati.
Tale decreto precisa che le fonti probatorie deriverebbero dalle indagini svolte dalla digos, anche tramite operazioni di intercettazione (vero e proprio spionaggio), ma anche dalla documentazione acquisita con i sequestri operati;   ancora una volta però gli inquirenti sono vaghi nel precisare gli elementi probatori derivanti da quello che loro definiscono documentazione acquisita e che persistono a non voler precisare (basti vedere il verbale di sequestro realizzato nelle quasi dodici ore di forzata segregazione in questura … un tempo più che sufficiente per catalogare e precisare almeno i 96 fogli numerati e siglati (???) e le 75 fotocopie (e ribadiamo fotocopie ?) con vario materiale informativo, con disegni e progetti per divise e struttura organizzativa del MLNV … mancava forse loro il tempo di essere più precisi come lo sono stati per catalogare cappellini, magliette, adesivi, brochure, volantini, biglietti da visita, computers e perfino i due velcro apposti sulla pettorina di Rufus , il cane con cui si svolge la sicurezza presso il Consorzio Parco Commerciale di Villorba, e solo perché riportavano la scritta in lingua Veneta “SICURESA” e il logo del MLNV, (questo non è forse razzismo istituzionale italiano???)
Ma c’è di più.
E’ grottesco e paradossale ciò che avrebbe dichiarato pubblicamente lo stesso questore straniero italiano a Treviso CARMINE DAMIANO asserendo di condividere gli scopi del MLNV, ma non il metodo … (è improvvisamente diventato indipendentista anche lui???).
Con la solita furberia, tesa ad  eludere gli imbarazzanti esiti investigativi, il questore pur facendovi riferimento non ha precisato quali sarebbero i metodi del MLNV ritenuti illegali e scoperti nel corso delle indagini … perché???
Ancora una volta si giustifica quest’ennesima aggressione al MLNV come un atto dovuto e necessario per stroncare sul nascere un’organizzazione criminale che avrebbe potuto…
Lo stesso pubblico ministero italiano Valmassoi avrebbe dichiarato pubblicamente in un’intersita televisiva: “NON CI SONO ELEMENTI PER POTER SOSTENERE ALLO STATO DEGLI ATTI CHE POTESSERO REALIZZARE NELL’IMMEDIATO ATTI VIOLENTI O DI MINACCIA PERO’ CI SONO TUTTI GLI ELEMENTI PRESUPPOSTI AD UN EVENTUALE EVOLUZIONE IN QUESTO SENSO”, ma questa è una sua fantasia!!! (http://www.youtube.com/watch?v=uUy3T4C-o10&feature=plcp)
Tanto per non smentire l’abitudine alle bugie e la propensione a mentire alla pubblica opinione in un’altra intervista il Questore straniero italiano Carmine Damiano avrebbe invece sconfessato la precedente dichiarazione contestando al Vice Presidente del MLNV Dott. Paolo Gallina l’incompatibilità del suo ruolo di pubblico ufficiale in ambito italiano con le idee da lui proclamate militando nel MLNV… “RITENGO CHE SIA INCOMPATIBILE CON I DOVERI DI UN PUBBLICO UFFICIALE IN RELAZIONE ALLE IDEE CHE LUI PROCALAMA E AL METODO PER PERSEGUIRE QUESTE IDEE.”.
C’è ora da chiedersi perché in questa intervista attacca le idee e gli scopi per cui è stato costituito il MLNV e insiste nel ribadire che il metodo sarebbe illegale … ma ancora una volta non lo precisa.
Altra contraddizione grottesca è la dichiarazione in merito al decantato ordinativo di sessanta divise (sessanta/60 ?) che nessuno del MLNV ha mai ordinato.
L’unico recente ordinativo riguardano 48 polo, marca FRUIT OF THE LOOM, di colore bianco, con gli stemmi del MLNV, la bandiera di San Marco e l’indirizzo del sito web del MLNV (www.mlnv.org): “…ESSENDO MAGGIORE IL NUMERO DELLE DIVISE (60) SI PUO’ PRESUPPORE CHE L’ORGANIZZAZIONE STAVA AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ADEPTI…” http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp
Alla luce di quanto suesposto e considerate anche le “insolite” ingerenze nelle recenti comunicazioni mediante i profili dei social/network, appare inquietante che, a fronte del concretarsi dei bizzarri e stravaganti risultati investigativi sotto il profilo sostanziale, ora si tenti di giustificare l’ennesima farsa giudiziaria sulle eventuali intenzioni del MLNV attaccando i presupposti giuridici del suo costituirsi secondo le norme del diritto internazionale, adducendo a pretesto inesistenti condotte illegali per la commissione di gravi delitti contro la persona di cui addirittura se ne attribuisce la paternità di non meglio precisate analoghi atti pregressi: “… ritenuto che, a prescindere dalle esigenze probatorie … la libera disponibilità di dette armi e munizioni da parte degli  indagati verrebbe ad aggravare le conseguenze del reato, oltre ad agevolare la commissione di ULTERIORI e gravi delitti contro la persona”… perché ancora una volta gli inquirenti omettono di precisare quali sono i delitti contro la persona che il MLNV avrebbe già posto in essere al punto da giustificare l’ipotesi di ULTERIORI analoghi reati.
Fin dal suo costituirsi il MLNV, vero e proprio soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto, non ha mai nascosto nulla della propria struttura organizzativa;  dai propri siti internet è possibile contattare il responsabile di ogni settore con tanto di nominativo, ruolo e riferimenti di contatto … NULLA DI SEGRETO.
Come precisano le stesse norme del diritto internazionale, questo MLNV agisce in nome dell’intero Popolo Veneto e come aggregato organizzato di individui diviene destinatario legittimo delle norme del diritto internazionale; il più delle volte trattasi di un gruppo di esseri umani uniti da vincoli etnici, religiosi, culturali e storici. Al Movimento di Liberazione Nazionale viene riconosciuto – tra gli altri – il diritto di usare la forza contro l’oppressore, e di fare la cd guerra di liberazione per l’ottenimento dell’indipendenza. Il Movimento di Liberazione Nazionale necessita di una qualche forma di organizzazione, ovvero di una qualsiasi struttura: questa è legittimata ad agire a suo nome sul piano internazionale. L’articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 dispone infatti che i popoli, come tutti i soggetti di diritto internazionale (ivi compreso il Movimento di Liberazione Nazionale), devono disporre di un apparato istituzionale che possa gestire le loro relazioni internazionali.
Lo stato straniero occupante italiano ha ratificato queste norme con la legge 881/77.
Preliminarmente preme rilevare come nel mondo giuridico vi siano per ogni singola fattispecie due tipi di valutazione, ovvero in fatto e in diritto (de jure e de facto). Si è deciso di costituire il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, nel mese di settembre del 2009, semplicemente perché nel caso specifico della Repubblica Veneta ne ricorrevano tutti i presupposti, sia in fatto che in diritto, previsti e contemplati dalle norme del Diritto Internazionale. Infatti, gli scopi per i quali vengono generalmente riconosciuti i Movimenti di Liberazione Nazionale sono: la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera.
E’ fin troppo evidente, indubitabile e incontrovertibile, come nella Repubblica Veneta tutte queste tre condizioni sussistano palesemente e senza alcuna ombra di dubbio. La Repubblica Veneta, infatti, è di fatto oppressa dalla dominazione coloniale dello stato straniero italiano a far data dal 1866: è inconfutabile e sotto gli occhi del mondo intero come lo stato straniero occupante italiano, oltre ad aver imposto sul Territorio della Repubblica Veneta – anche con la repressione militare e quei suoi artifizi truffaldini che da sempre lo contraddistinguono – la sua amministrazione, le sue istituzioni, le sue forze armate e le sue svariate e variegate forze di polizia; oltre a sfruttare tuttora tutte le risorse possibili – anche umane, finanziarie, fiscali, economiche, patrimoniali, paesaggistiche, etc. – della Repubblica Veneta, abbia addirittura imposto un modello culturale, di mentalità, di usi e costumi completamente estraneo e alieno a quello proprio della Veneta Serenissima, nonché un modello linguistico straniero, imponendo il romanesco attraverso lo strumento mediatico radio-televisivo di stato con i suoi strumenti subdoli di propaganda (programmi contenitore/spazzatura, fictions televisive, etc). Lo stato straniero occupante italiano si è spinto al punto di fissare una delle sue ricorrenze al giorno 25 aprile (giorno dedicato a San Marco), con il solo e unico scopo di soffocare, annullare e cancellare quella che per la Repubblica Veneta, il Popolo Veneto, e la sua Capitale, Venezia, è stata nei millenni la Ricorrenza Nazionale più sentita, partecipata e più importante: il giorno dedicato al Santo Patrono cui la stessa Repubblica Veneta era da sempre votata con totale devozione, San Marco Evangelista. Lo stato straniero occupante italiano si è premurato di censurare, occultare e cancellare da tutti i testi di storia, compresi quelli imposti per le scuole di ogni ordine e grado, tutta la storiografia Veneta e quella dedicata alla Serenissima Repubblica Veneta. Con una censura senza pari, lo stato straniero occupante italiano è riuscito ad occultare a tutti gli studenti Veneti gli oltre 1.500 anni di vita, di storia e di gloria della Repubblica Veneta. Vi sono addirittura testi universitari di Diritto Internazionale pubblico, di autori, docenti, e giuristi stranieri italiani, che pur dissertando sulla genesi dei vari stati europei e mondiali nel corso dei secoli, evitano con cura di menzionare la Veneta Serenissima Repubblica. Lo stato straniero occupante italiano si è poi da sempre rivelato un regime razzista, soprattutto e proprio nei confronti del Popolo Veneto, basti solo pensare a come sono stati e sono a tutt’oggi discriminati, calpestati e banditi tutti i Veneti dai pubblici concorsi Considerato che il percorso della costituzione del Movimento di Liberazione Nazionale trova, sotto il profilo giuridico, la sua ragione di esistere nello stesso tessuto normativo del Diritto Internazionale, ogni conseguente e deliberato atto di aggressione contro questo MLNV è una violazione delle stesse norme del diritto internazionale.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto
 

2012.09.13 – SARANNO TUTTE COINCIDENZE???

dopo le "attenzioni investigative" della digos straniera italiana e come sollecitato da questo direttivo, mi viene riferito da più parti dell'ammanco di effetti personali e di non modiche quantità di somme di denaro dalle rispettive abitazioni; non di meno sono state riscontrate palesi tracce di "visite" indesiderate anche presso abitazioni e luogi adiacenti a quelli oggetto di perquisizione … pur non risultando manomissioni e scassinamenti risultano, secondo gli interessati, evidenti i segni del passaggio di ignoti che non richiudono neppure le porte con lo stesso numero di mandate delle chiavi o lasciano "involontariamente" qualche cassetto aperto.
Qualcuno coinvolto, pur non facendo parte del MLNV, ha gia denunciato il fatto alla locale stazione Carabinieri.
Il MLNV ora procederà con la stesura di una pubblica segnalazione da inoltrare all' O.N.U. e per conoscenza all'Arma dei Carabinieri… e tanto per essere chiari ancora una volta facciamo presente che nessuno degli interessati ha avuto copia di alcun verbale di accompagnamento o di fermo di p.g. e ancor meno della convalida giudiziaria straniera italiana dei sequestri operati (che vanno notificati alle parti interessate entro e non oltre le 48 ore) … come mai???
Sergio Bortotto Presidente del MLNV … e ora denunciatemi pure anche per calunnia.

2012.09.08 – ATTENZIONE OCCHI APERTI!!!

Come Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio sono ad informare a pubblica menzione che alcuni esponenti del direttivo del MLNV, fatti oggetto delle recenti "attenzioni" della digos straniera italiana, hanno riscontrato, tra ieri e oggi, anomalie presso le rispettive abitazioni e altri luoghi personali, ovvero segni tangibili di violazione di luoghi privati perpetrati in loro assenza e scoperti al proprio ritorno.
Constatata l'infondatezza delle accuse palesate a giustificazione dei loro abusi, ribadiamo la nostra assoluta mancanza di fiducia nella correttezza e nella lealtà delle istituzioni straniere d'occupazione italiane e tanto riferiamo a futura memoria.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Provvisorio