COMUNICATI

2013.09.07 – DIGIUNO PER LA PACE … IL MLNV E’ ANCHE CON PAPA FRANCESCO!

DIGIUNO PER LA PACE IL MLNV E' COL PAPA


«Con l’idolo del potere in ogni violenza facciamo rinascere Caino» Papa Francesco chiede la pace in Siria

settembre 7, 2013 Redazione
Oltre 40 mila persone alla veglia di preghiera per la Siria. Il pontefice: «Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte»
Papa Francesco a Rio de Janeiro«Quando l’uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto». Sabato sera, nella veglia di preghiera al termine della giornata di digiuno per la pace nel mondo e in particolare in Siria, papa Francesco ha rivolto un appello potente al cuore di ogni uomo, sia esso il semplice cristiano, il non credente o il potente del mondo. All’invito lanciato domenica scorsa all’Angelus hanno risposto oltre 40 mila persone in piazza San Pietro, senza contare le adesioni dei cristiani nelle diocesi di tutto il mondo.
L’ARMONIA DELL’UNIVERSO.
Il Papa ha mosso la sua riflessione partendo dalla Genesi e dalla descrizione dell’«armonia» dell’universo. «Questo nostro mondo – ha detto – nel cuore e nella mente di Dio è la casa dell’armonia e della pace ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi a casa. Perché è cosa buona. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani fatti ad immagine e somiglianza di Dio sono una unica famiglia in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale». Quando si rompe questa armonia e il mondo precipita nel caos al punto che l’altro diventa il nemico in famiglia e tra le nazioni? «Questo accade quando l’uomo smette di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà ma guarda solo se stesso. Quando l’uomo pone se stesso al centro e si mette al posto di Dio allora guasta tutte le relazioni e apre la porta alla violenza, alla indifferenza e al conflitto».
siria-armi-chimiche
RINASCE CAINO.
«Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri. Quando c’è il caos il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quante guerre hanno segnato la nostra storia. Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. In ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!».
UN’ALTRA STRADA E’ POSSIBILE. 
«E a questo punto mi domando: è possibile percorrere la strada della pace? Invocando l’aiuto di Dio sotto lo sguardo di Maria Salus Populi Romani regina della pace voglio rispondere: sì, è possibile per tutti. Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: sì, è possibile per tutti. Vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande fino a chi governa le nazioni, dicessimo: sì, lo vogliamo. Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace».
La meditazione del Papa è stata preceduta dalla recita del rosario, da letture bibliche, da commenti ai misteri di santa Teresa di Gesù Bambino, da momenti di silenzio e da assoli di musica d’arpa e di violino. Dopo la meditazione del Papa, la veglia è proseguita con l’adorazione eucaristica.
Ecco il testo integrale della meditazione del pontefice:
«Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio. Possiamo chiederci: che significato ha questo messaggio? Che cosa dice questo messaggio a me, a te, a tutti noi?
1. Ci dice semplicemente che questo nostro mondo nel cuore e nella mente di Dio è la “casa dell’armonia e della pace” ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi “a casa”, perché è “cosa buona”. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, sono un’unica famiglia, in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale non solo proclamata a parole: l’altro e l’altra sono il fratello e la sorella da amare, e la relazione con il Dio che è amore, fedeltà, bontà si riflette su tutte le relazioni tra gli esseri umani e porta armonia all’intera creazione. Il mondo di Dio è un mondo in cui ognuno si sente responsabile dell’altro, del bene dell’altro. Questa sera, nella riflessione, nel digiuno, nella preghiera, ognuno di noi, tutti pensiamo nel profondo di noi stessi: non è forse questo il mondo che io desidero? Non è forse questo il mondo che tutti portiamo nel cuore? Il mondo che vogliamo non è forse un mondo di armonia e di pace, in noi stessi, nei rapporti con gli altri, nelle famiglie, nelle città, nelle e tra le nazioni? E la vera libertà nella scelta delle strade da percorrere in questo mondo non è forse solo quella orientata al bene di tutti e guidata dall’amore?
2. Ma domandiamoci adesso: è questo il mondo in cui viviamo? Il creato conserva la sua bellezza che ci riempie di stupore, rimane un’opera buona. Ma ci sono anche “la violenza, la divisione, lo scontro, la guerra”. Questo avviene quando l’uomo, vertice della creazione, lascia di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà e si chiude nel proprio egoismo. Quando l’uomo pensa solo a sé stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto. Esattamente questo è ciò che vuole farci capire il brano della Genesi in cui si narra il peccato dell’essere umano: l’uomo entra in conflitto con se stesso, si accorge di essere nudo e si nasconde perché ha paura (Gen 3,10), ha paura dello sguardo di Dio; accusa la donna, colei che è carne della sua carne (v. 12); rompe l’armonia con il creato, arriva ad alzare la mano contro il fratello per ucciderlo. Possiamo dire che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? Possiamo dire questo, che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? No, non esiste la “disarmonia”: o c’è armonia o si cade nel caos, dove c’è violenza, contesa, scontro, paura…
Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!
Dopo il caos del Diluvio, ha smesso di piovere: si vede l’arcobaleno e la colomba porta un ramo di ulivo. Penso anche oggi a quell’ulivo che rappresentanti delle diverse religioni abbiamo piantato a Buenos Aires, in Piazza de Mayo nel 2000, chiedendo che non sia più caos, chiedendo che non sia più guerra, chiedendo pace.
3. E a questo punto mi domando: E’ possibile percorrere un’altra strada? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo materno della Salus populi romani, Regina della pace, voglio rispondere: Sì, è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace. Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani e i fratelli delle altre Religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione: guarda al dolore del tuo fratello – ma, penso ai bambini: soltanto a quelli … guarda al dolore del tuo fratello – e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l’armonia che si è spezzata; e questo non con lo scontro, ma con l’incontro! Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità. Risuonino ancora una volta le parole di Paolo VI: «Non più gli uni contro gli altri, non più, mai!… non più la guerra, non più la guerra!» (Discorso alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965: AAS 57 [1965], 881). «La pace si afferma solo con la pace: la pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità» (Messaggio per Giornata Mondiale della pace 1976: AAS 67 [1975], 671). Fratelli e sorelle, perdono, dialogo, riconciliazione sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo! Preghiamo, questa sera, per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace. Così sia.
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2013.09.06 – ANCORA UNA VISITA SGRADITA DEL CAPO DI STATO ITALIANO!


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Ancora una volta il Capo dello Stato Italiano, sia pure in veste privata, mette piede sul territorio della Nazione Veneta senza onorare i principi basilari della diplomazia internazionale che richiederebbero un contatto previo col il Governo provvisorio di questa Nazione.

A lui va il nostro pacato appunto espresso nel seguente invito:

Egregio Signor Giorgio Napolitano,
a nome di tutto il Popolo Veneto, riteniamo che la Sua presenza sul territorio della Nostra Nazione sia perlomeno indelicata quando Ella, quale Capo dello Stato Italiano, ancora ignora nostre pressanti istanze che avrebbe dovuto prendere in considerazioni da molti mesi.
Questo rende assai più sgradita la Sua presenza sul territorio della Nostra Nazione che, comunque, dandoLe il benvenuto e augurandoLe una piacevole e breve permanenza, La invita a rendere formale per via diplomatica con il Governo provvisorio della Nazione Veneta ogni altro Suo passaggio o permanenza.
Cordialmente.
WSM
Venetia, 6 settembre 2013
Sergio Bortotto
Presidente del MNLV e del Governo Veneto Provvisorio.

2013.09.06 - LA TRIBUNA - ARTICOLI PAG.11 REGIONE

 

2013.09.06 – RACCONTIAMO PER NON DIMENTICARE


C'è la voglia di raccontare per non dimenticare.
Sempre più spesso parole ingiuste,
insignificanti,
sature e traboccanti d'invidia e di un odio insano,
sono il folle e superfluo repertorio di un araldo che non ci conosce.
Come il rintocco di una campana,
sia sordo o festoso,
chiama sempre al rito i fedeli
così la Verità sacrificata,
sia taciuta o ingannata,
chiede sempre l'audacia dei giusti.
WSM – 06.09.2013 – SB

2013.03.02 – LEGGENDA METROPOLITANA

di Mario Corato


se come disse Mc Luhan

il mondo è un villaggio globale


Si è creata una leggenda attorno a tentativi maldestri di far emergere la sofferenza veneta: dal blindato in piazza san Marco con relativa occupazione del campanile fino ad disperato che entra in banca e spara sul direttore dichiarando poi una farneticante appartenenza indipendentista.

I media fanno man bassa di questi episodi dai quali qualche giornalista sbava di procurarsi uno scoop.

Eppure l'etica professionale avverte il cronista, prima che lo storico, di affidarsi ai fatti e di registrarli quanto più possibile aderendo al vero.

Invece si fanno illazioni, si tracciano ragnatele e su di esse vi si appiccicano ragni, magari tarantole.

Se poi a far la verità entra un funzionario governativo e per di più incalzato da un mandato superiore che esige il mostro in prima pagina eccoti il medesimo trasformato in Lestrade a mettersi tra i piedi di Holmes fiero delle proprie deduzioni.

LEONE 3Così, ad esempio, un “Ocio!”, suggerito al presidente della repubblica italiana in visita nel Veneto, diventa una intimidazione contro la quale si reagisce cercando arsenali militari e attentati pianificati.

Non si discerne assolutamente che cosa significhi nel lessico veneto quel “ocio”.

E' la madre che lo dice alla figlia che si incammina lungo la statale: “Ocio a le machine!”;

è il padre che avverte il figlio che l'ha seguito nella racconta dei funghi: “Ocio a le vipare”;

è il compagno di lavoro che avverte l'a mico: “Ocio ca saldo!”.

“Ocio” è una espressione verbale il più delle volte positivamente attentiva nei riguardi di una persona che potrebbe subire dei danni.

Perché quell' “ocio” non avrebbe potuto significare: “Caro signor Napolitano, sta attento: c'è forse un forsennato che per avere visibilità potrebbe farti qualche brutto scherzo;

io soffro di questa situazione balorda che come le altre mette in cattiva luce la trasparenza del MLNV;

io percorro la mia strada alla luce del sole; ma tu non farti del male e non dare adito a reazioni che non portano a nulla!”.

No, su quel “ocio” sono stato sguinzagliati gli 007 a rompere le scatole agli innocenti, penetrando nel sacrario delle loro famiglie: solo per aver invitato alla prudenza.

Sì, quando la leggenda impera, ci si dimentica che esiste un potere sovranazionale, occulto, meglio ancora esiste il Ruffiano che, ben foraggiato in tutto, si aggira cercando il balordo.

Trapela solo adesso, dopo la celebrazione dei fasti delle primavere arabe, di fronte ai nefasti di un potere che vuole completare la mezzaluna portandola alla circonferenza completa… ci si accorge che il Ruffiano con i suoi satrapi ha creato “il caso”; “il caso” ha richiamato i “tutori della libertà”;

da buoni poliziotti dell'orbe hanno messo pedine nuove al posto delle vecchie; hanno detto “anche questo è a posto”.

A posto come?

E forse fino a quando l'industria bellica avrà nuovamente riempito i magazzini:

Parlerò del Ruffiano.

Intanto vorrei che fosse chiaro, nella leggenda venetista, che ogni persona, che ogni realtà che si mettono ad urlare per una libertà conculcata si tratta solo e sempre di una manifestazione di un corpo sociale dolente, sul quale si curvano in molti e con le intenzioni più diverse.

E sulla sofferenza c'è chi specula.

E lo speculatore è apparentato al Ruffiano.

E se non si specula ecco la necessità di risolvere il problema tutto in blocco cercando di prendere piccione, fava, colombara, tegume…: abbiamo individuato il mostro; ora cerchiamo le armi;FOTO MLNV

dove sono le bandiere?

E le divise?

Troviamo la banca dati!

Mandiamo avanti l'araldo della verità, “espresso”.

Trasformiamo i media locali in profeti di quanto dovrà fare il potere esecutivo e semmai di quello giudiziario.

Il MLNV nell'oggi sta scrivendo la Storia e non si ammanta di leggenda, ne' con le leggende ha qualcosa da spartire.

 

2013.09.01 – CHI… QUANTI… PERCHE’… (?) – IL MLNV CHE HA SFIDATO L’ELISEO NON E’ LA LEGA E NON SI IDENTIFICA CON I VENETISTI E I SERENISSIMI.

di Mario Corato


Antonio Albanese in “Tutto tutto niente niente” fa la caricatura del venetista farfuglione che addestra un’armata brancaleone di negri e nasconde blindati raffazzonati e adopera gli stessi “mercenari” al restauro del suo residence, occultando, di quello che credeva cadavere, il corpo di un infortunato stracomunitario in laguna.

Sberleffi di un arrivato, ignorante su un problema scottante, superficiale, calunnioso, inverecondo.

Il problema veneto e forse non solo veneto ha radici lontane.

Dino Coltro documentava la situazione veneta dopo l’Unità d’Italia.

Per pagare l’enorme debito contratto per le guerre risorgimentali nacque la famigerata tassa sul macinato che toccava tutti (anche coloro che non contarono nei plebisciti per approvare l’annessione), perché tutti passavano per il mulino.

La reazione ha dei paralleli con i suicidi della attuale congiuntura, con mugnai che si impiccarono e con reazioni di massa bloccate con l’esercito da Alfonso Lamarmora, l’eroe dei campi di Crimea, che osò far sparare sui dimostranti lasciando centinaia di morti vittime dell’attacco barbaro.

E la gente cominciò ad emigrare verso le americhe e chi restò dovette sfidare la pellagra, che decimò la popolazione per mancanza della vitamina pp che la continua polenta non poteva fornire.

E il farmacista di Piovene Rocchette nella sua “Politica dei villani” lasciava in bocca ai due protagonisti la mesta costatazione: “I preti xè preti, i siuri xè siuri e invesse noaltri, caro Bastiàn, sem mone pi grande del monte Suman!”.

Pittarini andrebbe letto e rappresentato anche ai nostri tempi.

Ma andiamo ad altro.

Nel 1978, quando la città di Vicenza venne tappezzata di scritte che sembravano fatte a pennarello, in un dialetto di chiara matrice trevigiana, volli analizzarne una da vicino.

Non si trattava di scritte a mano libera su una carta qualunque, erano perfettamente litografate da tipografie che lavoravano di fino.

E poi, una notte che rincasavo un po’ tardi, vidi scendere da auto di una certa cilindrata, targate TV dei signori ben vestiti che estraevano cartelloni che affiggevano ovunque come carbonari.

Intervenni sul Giornale di Vicenza sottolineando per punti il mio giudizio che confluiva ad una volontà di prendersi il potere in nome del rispetto di una sedicente cultura veneta.

E quell’anno nacque la Łiga Veneta, poi ingurgitata dalla Lega lombarda, ora imbastardita nei meandri di quel potere che si contestava, che poi prometteva, che quando fu proprio (il potere) rese il carbonaro lealista senza nulla smuovere dell’autentico problema della liberazione del Popolo Veneto.

E oggi (1 settembre 2013) leggo sul “Corriere del Veneto” quattro pagine interessanti circa un sondaggio a macchia di leopardo sulla volontà dei Veneti all'autonomia.

IL RITORNO DELLA SERENISSIMANo: il topolino che ha sfidato l'Eliseo non si identifica con la lega, con i venetisti, con i serenissimi.

Tutti rispettabili, tutti motivati da ingiustizie subìte (al tempo dei manifesti simil pennarello c'era di che lagnarsi dato che il sindaco di Treviso era il presidente dell'UNCI e la distribuzione di risorse da Roma alle periferie avveniva in ordine alfabetico e Treviso non risultava di certo fra i primi).

Ma si tratta di un topolino o di un leone?

Ho di recente studiato un dvd registrato da un testo teatrale per la televisione.

Si tratta di FERDINANDO di Annibale Ruccello.

Il critico che lo presentava era meravigliato che un giovane sui trent'anni, purtroppo morto per incidente stradale sul filo della prima rappresentazione, negli anni '80 portasse in scena sentimenti di tale tonalità.

Racconta di una baronessa napoletana, schifata dell'avvento dei Savoia, che vive con una sua parente nobile di grado inferiore ed è frequentata dal parroco probabilmente stipendiato dalla baronia.

In casa arriva Ferdinando, un sedicente parente ed erede, una specie di ermafrodita che rivitalizza la baronessa, la domestica parente nobile di seconda categoria e il prete con le sue graziose prestazioni.

Quando nell'orgia delle gelosie si giunge ad avvelenare il prete e Ferdinando col ricatto si fa indicare il nascondiglio del tesoro custodito dalla baronessa, il giovane cambia identità: non è il parente, non è Ferdinando, è il figlio del notaio di famiglia, si chiama Filiberto.

Nella lingua di Napoli, curata come la veneta da Goldoni, Ruccello stigmatizza la rapina dei Savoia, la prostituzione ad essi del clero, la connivenza della burocrazia.

Ruccello non fa sconti alla nobiltà del Regno di Napoli, ma arriva al sarcasmo nei riguardi dell'operazione unità d'Italia operata dal Regno d'Italia.

Non possiamo chiedere all'autore, trentenne negli anni '80, perché l'opera FERDINANDO.

Possiamo però indicare che il topolino entra in risonanza con lo sfortunato geniale autore e con la sua metafora.

 

 

2013.08.30 – FIBRILLAZIONE ALL’ELISEO

Immagine1di Mario Corato


Si racconta che un giorno, in cui Napoleone Bonaparte era irritato perché non trovava la sua tabacchiera preziosa (forse fu in quel di Venezia) si fosse lasciato sfuggire una imprecazione nei riguardi degli italiani: – Italiani ladri! -.

Un tizio che lo udì pare rispondesse a tono:- Non tutti, bona-parte sì!-[1]

Viene opportuno l'aneddoto nei giorni in cui all'Eliseo serpeggia una febbricola che non fa star bene da quando vi giunse da parte di sedicente Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto la richiesta di restituzione di 3000 miliardi di euro, quale calcolo al ribasso di quanto fu rubato alla Repubblica Veneta dai francesi al seguito dell'imperatore.

Si dice che ogni soldato dell'esercito imperiale teneva nello zaino il personale bastone di comando perché l'esuberanza del Capo poteva in giornata, sul campo, nominarlo maresciallo.

Sicuramente nello zaino di ogni militare c'era un bottino in beni facilmente monetizzabili una volta tornato in patria.

Il calcolo, al ribasso, fatto da un personaggio veneto vivente, degno di rispetto, affidabile per la puntigliosità della sua documentazione storica, ferma la cifra del maltolto, rivalutandola all'oggi, a 3000 miliardi di euro.

Il turbamento dell'Eliseo, giunto ai media veneti quali La Tribuna di Treviso o a TVA Vicenza si stempera in 3 miliardi di euro: non si sa se per dire a quei quattro gatti del MLNV:- Volete farvi una piattaforma di partenza?- o per addomesticare la storia con l'ironia sul presente.

Fatto è che qualche gallicano non ha preso sotto gamba la richiesta del MLNV, consapevole che la Storia restituisce anche i torti fatti nel passato.

museo_louvre_parigiRicordo che accompagnando i miei familiari in visita al museo del Louvre, nella sala dedicata ai capolavori italiani del rinascimento, con voce stentorea mi impalcai a cicerone – la sala era zeppa di visitatori, per lo più assiepati attorno alla Gioconda, ricoperta di una cassaforte di plessiglas spessa dieci centimetri – Il tenore delle mie spiegazioni fu questo:- Questi ladri di francesi, dopo aver rubato i capolavori che ci circondano, conoscendo la esperti del mestiere che altri ladri potevano rubare, hanno messo in cassaforte l'unico dono di Leonardo da Vinci lasciato in eredità a Francesco I;-.

Mia madre mi supplicava perché tacessi o abbassassi la voce per non essere arrestato- Ed io serenamente le rispondevo che era risaputo che quel sacrario dell'arte ridondava di sottrazioni illecite per compensare le tante sale zeppe di tele del David, artista di regime il più delle volte glaciale come la dea ragione.

Perfino i quattro cavalli di San Marco erano giunti in Francia al galoppo dietro gli eserciti imperiali, abituati al furto da Pidna (Grecia) dove erano nati, sottratti da Mario per trasferirli a Roma, da Roma a Costantinopoli (portati si s da chi), da Costantinopoli a Venezia (frutto delle crociate della Serenissima) e poi in Francia e di nuovo a Venezia.

Il risultato delle galoppate dei nostri quattro fu la perdita della lamina d'oro che li ricopriva completamente e degli otto smeraldi che ne illuminavano gli occhi.

Napoleone passò e si sa come da Waterloo a sant'Elena.

Fece vibrare la Francia al passaggio della sua bara che esaltava l'univa parola NAPOLEON.

Fu tumulato e vigilato nel Pantheon agli Invalidi dove quella sola parola NAPOLEON metteva in fibrillazione le teste coronate…

Ma i fiumi di ricchezze inoltrate nel paese d'oltralpe furono bel filtrati prima che le loro acque lavassero Les Invalides.

Solo dalla Repubblica Veneta il calcolo, in difetto, ammonta a 3000 miliardi di euro e il topolino che si erge di fronte ai potenti invia formale richiesta di restituzione.

All'Eliseo qualcuno freme,

I media veneti si affidano al sarcasmo.

Ma si tratta dell'inanis mus di Ovidio, quell'insignificante topo che esce dal parto della montagna?

A presto.

 


[1]Quando, godendosi le terme di Aquisgrana, quarant'anni dopo la morte di Napoleone, Vittorio Emanuele II e Napoleone III patteggiarono una profonda miopia francese nei riguardi dello scorrazzamento armato dei savoia sulle terre dello stato pontificio trasmigrarono in Francia Nizza, Savoia (che sacrificio per i nuovi padroni d'Italia!) e la Corsica perché non poteva rimanere italiano il grande imperatore che vi aveva trovato i natali.

nozzedicanaLe celeberrime Nozze di Cana di Paolo Veronese.

Il grandissimo dipinto di Veronese fu appeso dal 1563 al 1797 in un refettorio progettato da Palladio, presso il monastero benedettino di San Giorgio.

 

2013.08.27 – L’ONU SI SCHIERA A FAVORE DELLE ASPIRAZIONI SECESSIONISTE MA LA REPUBBLICA VENETA E’ UNA REALTA’ DIVERSA!


E' curioso.

Nell'articolo che segue, l'ONU si schiera a favore delle aspirazioni secessioniste.
Perchè allora non per quelle relative all'utodeterminazione dei Popoli ???
O meglio, perchè non a favore del rispetto dell'integrità territoriale delle Nazioni occupate da stati stranieri, come nel caso della Serenissima Repubblica Veneta, ancora oggi occupata dallo stato italiano???
E' strano, ma sembra che l'ONU non conosca bene la differenza fra secessione e autodeterminazione e ancor più rispetto alla  integrita territoriale di Nazioni occupate da stati stranieri.
Sembra che all'ONU interessi esclusivamente il processo di rivendicazione di sovranità esercitato nell'ambito di un forzoso riconoscimento dell'attuale condizione in cui si trovano i Popoli soggiogati e che legittimamente ambiscono ad un'autentica autonomia e indipendenza.
Ma per la Repubblica Veneta è tutta un'altra cosa.
Per la Repubblica Veneta, la situazione è ben diversa dalla Catalogna e dalla Scozia o da altre simili realtà.
La Repubblica Veneta è (non era) una Nazione occupata ancora oggi da uno stato straniero (l'italia).
Infatti, il regno d'italia di allora, invase militarmente la Nazione Veneta.
Con la forza, la brutalità e l'inganno,ha annesso i suoi territori e tenta ancora oggi di cancellare l'identità del Popolo Veneto qui presente da tremila anni.
Tutto ciò è illegale e illegittimo … è come se l'America, dopo aver combattuto e vinto il regime iracheno avesse deciso di annettere i suoi territori e di cancellare definitivamente il Popolo dell'Iraq, come se mai fosse esistito … questo è ciò che l'italia ha fatto con la Nazione Veneta e ancora sta perpetuando contro il Popolo Veneto con una politica istituzionale razzista e colonialista, tipica di uno stato straniero occupante.
Ecco perché si è costituito il MLNV … perchè i Veneti non potranno mai essere degli insorti perchè l'italia non è la nazione del Popolo Veneto ma è uno stato straniero che ancora oggi la occupa.
Secondo le norme del diritto internazionale solo un Movimento di Liberazione Nazionale può rivedicare, in nome di un intero Popolo, il diritto di autodeterminazione, quindi non un partito politico, non un'associazione qualunque, non un'altro stato e il riconoscimento di un Movimento di Liberazione Nazionale non è dato dal consenso popolare, ma dal diritto di autodeterminazione sancito per legge internazionale che ha quel Popolo.
Il MLNV, però, non ha solo rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto ma anche reclamato e rivendicato il diritto all'integrità territoriale della Nazione Veneta, sia rispetto a tutti i suoi Territori che rispetto ai beni storici, culturali, paesaggistici e umani, che l'italia e le sue istituzioni, comprese quelle locali dalla regione agli enti comunali, spesso depredano e non custodiscono.
Quindi, caro Sig. Ban Ki-moon … non ci si muove solo quando la situazione si sta facendo esplosiva in questa miserabile e fantomatica europa.
Questa è un'europa di stati ma non di Nazioni e di Popoli.
Il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio non attenderanno ancora a lungo per proclamare il ripristino incondizionato di sovranità del Popolo Veneto sulle proprie Terre.
WSM
Venetia, mercoledì 28 agosto 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
ed ecco l'articolo:
“Le Nazioni Unite rispettano i processi di Autodeterminazione dei Popoli”: hanno suscitato molto entusiasmo le parole pronunciate dal  Segretario Generale dell’Onu, Banki-moon,  a proposito del  processo di indipendenza  in atto  in Catalogna e in Scozia. 
L’occasione, una sua visita in Andorra, la settimana scorsa, per celebrare il ventesimo anniversario dell’entrata d i questo piccolo Stato indipendente nell’Organizzazione delle Nazioni Unite .
Senyors i senyores, bon dia” ha esordito in conferenza stampa, sfoggiando  un saluto in catalano, lingua ufficiale del Paese, che è stato accolto come un omaggio all’identità di un popolo. catalonia
Il Segretario dell’Onu   ha esortato  gli Stati centrali a rispettare le aspirazioni secessioniste  e a negoziare pacificamente:  “Tutte le questioni in sospeso tra i Paesi dovrebbero essere risolti pacificamente e attraverso il dialogo, nel rispetto delle reali aspirazioni delle persone interessate.
Faccio appello ai leader di tutto il mondo per esercitare la loro leadership politica e la loro capacità di risolvere tutte le controversie attraverso il dialogo e mezzi pacifici”, ha sottolineato Ban ki-moon riferendosi ai processi di autodeterminazione  in corso in numerose regioni europee.
Un appello che non è casuale. A Madrid, ad esempio, si sta facendo tutto per ostacolare il referendum per l’indipendenza della Catalogna, mentre in Scozia dovrebbe quasi certamente celebrarsi nel 2014.
Ma in Catalogna nessuno ha intenzione di arrendersi. C’è un popolo unito, che continua a combattere per il suo diritto all’autodeterminazione. E che, alle ultime elezioni ha confermato la sua linea, premiando un partito indipendentista di sinistra, l’Esquerra Republicana de Catalunya (Erc). 
C’ da ricordare che, anche la ‘questione siciliana’,  è arrivata all’Onu. Un dossier di denuncia di tutte le violazioni  dello Statuto siciliano operate dallo Stato italiano negli ultimi 60 anni è stato consegnato ai funzionari delle Nazioni unite, come vi avevamo raccontato qui.
Bandiera Siciliana che sventolaMa a differenza della Catalogna e della Scozia, in Sicilia, dove la febbre dell’indipendentismo rimane alta (come lava che arde sotto la cenere)
i  movimenti separatisti  e/o autonomisti, pur essendo tanti e vivacissimi,  non riescono ad acquisire una massa critica rilevante per l’incapacità di unirsi sotto un’unica bandiera.
E soprattutto la  Sicilia non è ancora riuscita a liberarsi di una classe  politica  governante che, un po’ per ignoranza (nel senso socratico del termine) e un po’ per opportunismo, continua a svendere la storia di questa Regione, le sue potenzialità e i suoi interessi, al Governo Nazionale di turno, e ad una Unione europea ormai utile a servire solo le oligarchie finanziarie.
 
Tratto da (CLICCA QUI)

2013.08.28 – LA TRIBUNA DI TREVISO – UN GIORNALETTO DI DISTRAZIONE DI MASSA.


Ignoranti ed incompetenti o ammansiti domestici del regime italiano?1365012119151

L'una o l'altra verità non fa che produrre il medesimo risultato… una pubblica disinformazione.
E così, l'ormai ben noto quotidiano "la tribuna", torna a confermarsi per ciò che è un "giornaletto di distrazione di massa".
E' incredibile che in un articolo in cui ci si riferisce al MLNV, improvvisamente non si parli più di Polisia Veneta, di processi, di armi e di quant'altro abbia partorito in questi anni la contorta fantasia delle autorità d'occupazione straniere italiane.
La Serenissima è stata saccheggiata e l'ammontare del risarcimento richiesto è di 3 mila miliardi di euro e non di 3 miliardi di euro come titola  "el mona de turno".
Il giornaletto esordisce pensando alla faccia che farà il Presidente francese quando si vedrà recapitare la richiesta di risarcimento avanzata dal Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 e conclude ritenendo che si potrà stare a lungo in attesa di una risposta.
Quanto avventata e incauta sia questa presunzione non è il momento di dimostrarla … la diplomazia è anche frutto di precauzione e rispetto nei confronti degli interlocutori con cui si relaziona ufficialmente il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio.
WSM
Venetia, 28 agosto 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 
per vedere il documento ufficiale (CLICCA QUI)
 
2013.08.28 - LA TRIBUNA DI TREVISO - ARTICOLO SU ISTANZA RISARCIMENTO A FRANCIA E UNESCO

2013.08.26 – WIKIPEDIA… UN’ENCICLOPEDIA “LIBERA” DI MENTIRE (amministratori ignoranti e italiani)


Quando Wikipedia tradisce la nazionalità Veneta per quella italiana

di GABRIELE PERUCCA
 
Se qualcuno avesse tempo e voglia di farsi un giro culturale attraverso il web scoprirebbe come molti siti di divulgazione della conoscenza siano spesso pervasi di informazioni poco precise, inesatte o addirittura clamorosamente sbagliate. Uno dei portali più utilizzati da giovani e meno giovani è certamente Wikipedia, sedicente enciclopedia libera (www.wikipedia.org) che risulta ai primi posti assoluti nelle liste di visualizzazione per argomento o materia su tutti i motori di ricerca più noti.
Wikipedia nella sua homepage si definisce come “un’enciclopedia online, collaborativa e gratuita. Disponibile in oltre 280 lingue, Wikipedia affronta sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali sia quelli presenti in almanacchi, dizionari geografici e pubblicazioni specialistiche. Wikipedia è liberamente modificabile: chiunque può contribuire alle voci esistenti o crearne di nuove. Ogni contenuto è pubblicato sotto licenza Creative Commons CC BY-SA e può pertanto essere copiato e riutilizzato adottando la medesima licenza”.
In realtà, Wikipedia è organizzata con una struttura piramidale gerarchica degna delle migliori multinazionali americane e non è affatto semplice poter collaborare o avere accesso effettivamente alla creazione di nuove voci o alla modifica e al completamento delle esistenti. Ogni pagina ed ogni argomento è gestito da “amministratori” con diversi livelli di importanza in base al loro grado di partecipazione ed al loro contributo nel corso del tempo. Il loro compito è di controllare e valutare la veridicità delle informazioni inserite da utenti e collaboratori in base alle fonti apportate insieme alla voce da inserire, modificare o ampliare. In questa libertà di circolazione della cultura, il problema è che il grado di valutazione delle informazioni non risponde ad un criterio “universale” basato su dati di fatto o su fonti odierne o storiche ma è del tutto “personale” e “discrezionale” di ogni singolo amministratore.
In più, quasi tutti gli amministratori si celano sotto pseudonimi di fantasia e non sono raggiungibili via posta elettronica diretta se non iscrivendosi ad una particolare lista di utenti Wikipedia.
La forza ed anche il limite di Wikipedia stanno proprio in questo tipo sistema: la divulgazione è enormemente ampliata grazie ai numeri esponenziali dei potenziali collaboratori in tutto il mondo ma l’effettiva libertà della cultura trova un grande limite nei filtri culturali, consci od inconsci, che i singoli “amministratori” hanno nel valutare gli inserimenti proposti. Ogni amministratore, infatti, può a sua discrezione eliminare, cancellare o annullare eventuali contributi inseriti e perfino bloccare per “vandalismo” in due decimi di secondo un’utente reo di inserire informazioni false, errate o non comprovate da fonti certe.
Questo preambolo per introdurre la mia la mia esperienza personale di utente Wikipedia, attento alle informazioni che vengono proposte specialmente quando si intrecciano con il mio libero pensiero di cittadino di nazionalità veneta. Ecco a voi una fresca vicenda successami  poche ore or sono. Il divertente c’è e ve lo anticipo subito: qualche ora fa ho tentato di correggere alcuni errori macroscopici sulle biografie di alcuni noti artisti veneti ma le modifiche non devono essere state molto apprezzate dagli amministratori se è vero che mi hanno bollato con il marchio di “vandalo” wikipediano e come tale mi hanno bloccato l’utenza.
Ecco il dettaglio delle biografie prese in esame:
ANDREA PALLADIO:
-Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro (Padova, 30 novembre 1508 – Maser, 19 agosto 1580), è stato un architetto, teorico dell’architettura e scenografo italiano del Rinascimento, cittadino della Repubblica di Venezia. Influenzato dall’architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale.[2]
ANTONIO CANOVA
-Il Marchese Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e soprannominato per questo il nuovo Fidia.
ANTONIO VIVALDI
-Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è stato un compositore e violinista italiano esponente di spicco del tardo barocco veneziano.
TIEPOLO
-Giambattista (o Giovanni Battista o Zuan Batista) Tiepolo (Venezia, 5 marzo 1696 – Madrid, 27 marzo 1770) è stato un pittore e incisore italiano della Repubblica di Venezia. È uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano.
-Giandomenico Tiepolo o Giovanni Domenico Tiepolo (Zianigo, 30 agosto 1727 – Venezia, 3 marzo 1804) è stato un pittore italiano.
-Lorenzo Tiepolo (Venezia, 1736 – Madrid, 1776) è stato un pittore e incisore italiano, figlio di Giambattista Tiepolo e fratello di Giandomenico Tiepolo.
DANIELE MANIN
-Daniele Manin (Venezia, 13 maggio 1804 – Parigi, 22 settembre 1857) è stato un patriota e politico italiano.
In effetti, e molti l’avranno già capito, il mio tentativo di modifica si è limitato ad una parola per biografia. Per chiarezza, ho evidenziato in grassetto e sottolineato il vocabolo al quale ho provato ad applicare la modifica in base a dei dati di fatto noti a tutti ed evidentissimi.
Nessuno dei personaggi sopra citati, infatti, era di nazionalità italiana (il povero Daniele Manin meno che mai patriota italiano…) ma tutti nati, vissuti e spirati in stato di cittadinanza e nazionalità veneta o nella peggiore delle ipotesi lombardo-veneta. Basti controllare le stesse date di nascita e morte che sono inserite per ognuno di loro e fare due conti con la Storia. Per tentare di ovviare al pacchiano errore, ho semplicemente provato a sostituire il vocabolo “italiano” con la più esatta e certa definizione di “veneto”.
Apriti cielo.
Non l’avessi mai fatto.
Dopo cinque minuti mi è arrivata la seguente informativa al mio indirizzo di registrazione:
Discussioni utente:79.45.36.172
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Veneto [modifica | modifica sorgente]
Ciao.
Per favore, non insistere a sostituire “veneto” ad “italiano”.
Puoi leggere le motivazioni a riguardo cliccando qui.
Buon wiki, –Horcrux92 15:44, 22 ago 2013 (CEST)
Ho cliccato immediatamente ed ecco cosa è uscito:
Per nazionalità non si intende la cittadinanza ma l’appartenenza ad una comunità culturale, per cui persone vissute nella regione geografica italiana nei secoli passati sono comunque da considerarsi italiane, specialmente se la loro attività ha avuto risonanza in tutta la penisola o addirittura a livello internazionale: lo stesso discorso vale per altre aree culturali analoghe come Germania, India o Grecia.
Per aree periferiche o soggette a predominio straniero (ad esempio il predominio spagnolo in Italia) la situazione potrebbe essere più sfumata, per cui in caso di dubbi si consiglia di aprire una discussione nella pagina relativa.
È possibile specificare lo Stato preunitario (o gli Stati preunitari) del quale il personaggio è stato cittadino o suddito: per farlo si consiglia di usare il campo PostNazionalità, generando un incipit del tipo «Xxx Yyy (…) è stato un poeta italiano, suddito del Ducato di Zzz».
La mia reazione è stata quella di forte “turbamento”.
Non tanto per la definizione negativa di “vandalo” attribuitami ma quanto perché, per un attimo, hanno iniziato a vacillare molte mie convinzioni culturali riguardo l’argomento “nazionalità”.
Vuoi vedere che non ho mai capito nulla e che non è mai esistita la cittadinanza veneta?
Mi sono precipitato disperatamente sulla pagina web della mitica Treccani ed ho cliccato in stato di apnea il vocabolo “Nazionalità”.
E’ uscita la seguente definizione:
“Vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato: c. italiana, francese, ecc.; ottenere, avere, perdere la c.; certificato di cittadinanza. C. europea, condizione giuridica dei cittadini degli stati dell’Unione Europea, che prevede, fra l’altro, il diritto di soggiorno in tutti gli stati membri, il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali ed europee nello stato dove si è scelta la residenza, alle stesse condizioni dei cittadini di questo.
In senso fig., le frasi acquistare la c., dare la c. si usano anche con riferimento a parole o locuzioni straniere che siano entrate largamente nell’uso e si possano perciò considerare parte del patrimonio linguistico nazionale, o a idee, costumi, ecc. di provenienza straniera ormai largamente diffusi e acquisiti."
Sospiro di sollievo.
Riscopro così che posso stare tranquillo e che le mie convinzioni reggono ancora.
Mi rendo conto quindi che è solo la libera enciclopedia del libero sapere Wikipedia che ha deciso di:
-dare una nuova definizione di “nazionalità”
-di scinderla dalla “cittadinanza”
-di creare le “post-nazionalità”
-di stabilire l’area di pertinenza della nazionalità italiana anche al di fuori dei confini storici e geografici spazio-temporali dello stato italiano.
Praticamente, i liberi pensatori di Wikipedia cosa mi stanno dicendo? Semplicemente che tutti coloro i quali in ogni epoca sono nati e vissuti sul suolo che oggi è occupato dallo stato italiano sono italiani.
Ma non solo.
Mi stanno dicendo anche che l’Italia è retroattiva nello spazio e nel tempo.
Ma non solo.
Questi signori osano là dove volano le aquile:  l’Italia e l’italianità vanno di diritto anche a chi è appartenuto ad una comunità culturale italiana o sia vissuto in una regione geograficamente italiana.
In pratica, questo allarga ancora di più gli orizzonti italiani perché starebbe a significare che tutti coloro i quali siano nati e vissuti in ogni epoca non solo in regioni attualmente occupate dallo stato italiano ma anche in luoghi geograficamente legati all’Italia devono essere considerati a tutti gli effetti per Wikipedia di nazionalità italiana anche se legalmente cittadini o sudditi di un altro stato vivo o morto.
Secondo Wikipedia, svizzeri del Canton Ticino, sanmarinesi, vaticani, duo siciliani, veneti sarebbero tutti italiani.
E’ una bestialità enorme, tutti se ne possono rendere immediatamente conto, ma se questo criterio fosse applicato davvero a tutte le biografie inserite verrebbe fuori una confusione totale.
Quando infatti andiamo a verificare se sia davvero così e se tale assurdo criterio sia applicato omogeneamente a tutti quelli che potrebbero esserne interessati in ogni tempo ed epoca allora scopriamo che vale per Palladio, Canova, i Tiepolo e Daniele Manin (solo per citarne alcuni) che sono considerati a pieno titolo italiani sebbene fossero legalmente cittadini della Veneta Nazione mentre, per esempio, non vale per il compianto Giuliano Bignasca, leader della Lega Ticinese, che, pace all’anima sua, è nato e vissuto con nome e cognome italiani in una area, politicamente svizzera, ma geograficamente, culturalmente e linguisticamente italiana.
La sua wiki-biografia è però conforme ai normali parametri di una mente libera ed il principio wikipediano della nazionalità in questo caso non è stato applicato come per Palladio o Canova.
Infatti:
Giuliano Bignasca (Lugano, 10 aprile 1945 – Canobbio, 7 marzo 2013) è stato un imprenditore e politico svizzero del Canton Ticino.
Il povero Bignasca, infatti, si sarebbe rivoltato nella tomba nel sentirsi dare da italiano, lui che ha sempre combattuto con la Lega Ticinese la piaga del lavoro frontaliero italiano per favorire la tranquilla esistenza dei cittadini svizzeri del Canton Ticino.
Ma questo vale anche per Palladio, Manin e compagnia.
Perché Palladio è italiano e Bignasca no?
Che differenza c’è tra la Svizzera (Canton Ticino) e la Repubblica Veneta? Nessuna delle due era Italia, nessuno di loro era cittadino italiano.
Ci ho provato ancora ma da Wikipedia solo la risposta stizzita di uno dei pochi amministratori con nome reale da cristiano, tale Ilario Valdelli (valdelli@gmail.com), al quale ho girato le mie obiezioni come sopra e ho inoltrato la richiesta di uniformare i criteri di scelta delle nazionalità dei vari personaggi storici in base alla loro reale nazionalità legale.
Ho chiesto ovviamente anche che le mie correzioni sugli artisti veneti fossero considerate valide ed allargate a tutti coloro i quali fossero nati e vissuti in epoca della Serenissima o del Regno Lombardo-Veneto perché ritenevo io un vandalismo che fossero considerati italiani e non veneti.
Il nemmeno tanto velato invito di Valdelli è stato quello di farla finita perché stavo diventando “SPAM” (da vandalo a spam…) e casomai, sempre che io fossi davvero così convinto di ciò che stavo asserendo, di darmi da fare ad apportare “fonti” e “documenti” attendibili e validi sulla apposita pagina delle”Discussioni” di ogni biografia, così poi loro avrebbero valutato cosa fare.
Ma quali fonti storiche vuole Wikipedia?
Gli atti di nascita originali di Palladio o Canova?
O la certezza documentale che sia esistita la Repubblica Veneta, la nazionalità veneta, la lingua veneta, la cultura veneta, l’arte veneta?
Per la cultura dominante di Wikipedia, i Veneti come i Siciliani o i Napoletani sono solo  una post-nazionalità rispetto a quella italiana.
Poco male, vediamola dal punto di vista positivo e beneaugurante. 
In fin dei conti molti Veneti che lottano perché la Veneta Nazione riemerga dalla coltre di fango ed asfalto gettata sopra le nostre teste da 216 anni di dominazioni straniere, sono già in un epoca di post-italianità.
Cara Wikipedia, ma se ti avessi proposto di cambiare la nazionalità italiana con quella veneta a Del Piero ed alla Pellegrini e ti avessi confessato che io sono già veneto e non italiano mi avresti mandato a casa i Carabinieri per vilipendio alla libera cultura dominante?
 

 

2013.08.21 – SOLIDARIETA’ AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

UNGHERIA - BANDIERA - 2Oggetto: SOLIDARIETA'
 
Preg,mo
Sig. PRIMO MINISTRO Viktor Orbàn
1357 Budapest …
 
Signor Primo Ministro Orbàn
questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), per tramite del proprio apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP),desidera esprimerLe piena e incondizionata solidarietà e pieno sostegno per la legittima e condivisibile politica da Lei intrapresa e condotta con fermezza per la salvaguardia e la tutela della sovranità nazionale e monetaria del Suo Paese, anche a difesa da ingerenze esterne indebite.
 
Questo MLNV, con il suo Governo Veneto Provvisorio, Le è inoltre vicino per l'incidente stradale che alcune settimane fa ha coinvolto la Sua Persona e funzionari del Suo Paese  esprime la propria ferma condanna qualora, come riportato da alcuni organi di informazione, dietro a tale incidente possa nascondersi un vile atto intimidatorio.
 
Nell'auspicare per il prossimo futuro amichevoli relazioni tra la Nazione Ungherese e la ricostuenda Nazione Veneta nell'interesse comune del Popolo Ungherese e del Popolo Veneto, questo MLNV confida in un Vostro formale atto di riconoscimento, ciò che agevolerebbe il processo di ripristino della Repubblica Veneta e le possibili future intese tra le due Nazioni.
 
Con i più cordiali saluti.
 
WSM
Venetia 21 agosto 2013
 
Il Presidente del MLNV e del GVP
Sergio Bortotto

2013.08.21 – NOTA DI SOLIDARIETA' AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

 
vedi anche:
 
 

2013.08.21 – RICHIESTA RESTITUZIONE DEI BENI, VALORI E PROPRIETA’ DELLA REPUBBLICA VENETA TRAFUGATI DA NAPOLEONE BONAPARTE

Mrs Irina Georgieva Bokova
UNESCO General Director
– Place de Fontenoy n°7, 75352 Paris 07 SP – FRANCE
– Rue Miollis n°1, 75732 Paris Cedex 15 – FRANCE
 
Mr Francoise Hollande
President of France
Elysée Palace, Rue du faubourg Saint Honoré n°55, 75008 Paris – FRANCE
 
Mr Jean-Marc Ayrault
Prime Minister of France
Hotel de Matignon, Rue de Varenne N°57, 75007 Paris – FRANCE
 
c c
 
Mr Ban ki-moon
Director-Generale ONU
405 East 42nd Street New York, NY 10017, United States
 
 
SUBJECT: Reclaiming the return of goods, valuables and properties stolen by Napoleon Bonaparte during the French occupation of the Venetian Republic.
 
During the invasion and consequent French occupation lead by Napoleon Bonaparte starting in 1796, France illicitly looted, stole and took possession of public property and valuables of the Republic of Venice.
These valuables represent the culture, tradition and historical heritage of the Venetian People.
The art 11 of the UNESCO Convention approved on 14th November 1970, signed also by France, states: "The export and transfer of ownership of cultural property under compulsion arising directly or indirectly from the occupation of a country by a foreign power shall be regarded as illicit".
This National Liberation Movement of the Venetian People (MLNV) through its Provisional Government of the Republic of Venice (GVP), legitimated by rules and regulations of international law based on the right of self-determination of the peoples, acting on behalf of the People and as a State, having regard to the above-mentioned Convention,
 
INTIMATES
the complete return of the following (bear in mind that this list which has been divided by categories and towns in Veneto is only what the archivists have managed to reconstruct):
 
List of valuable goods in cash equivalence
(Sources: 1 – State Archives of Venice; 2 – Ranieri Da Mosto, Venetian aristocrat “Patrizio”, descendent of the sailor who discovered the Cape Verde islands in the 1400s)
 
VENEZIA
  • 40 million pure gold coins stolen from the Duchy (Dogado) of Venice (of which 15 million belonging to the Dukedom of Modena which were deposited at the Serenissima mint); today's value including interest and appreciation is 2 millions of billions Italian lire, i.e. 1.033 billions Euros. 
VERONA
  • 72 million pure gold coins of Verona (higher in value than the gold coins of the Duchy of Venice) value at 1.967 billions Euros today.
The total of the two Veneto Lands is 3.000 billions Euros. 
 
Catalogue of works of art, antiques, codes and books
(Source: 10th volume of the monumental "Storia documentata di Venezia" by Samuele Romanin)
Paintings
VENEZIA
  • Alla Chiesa San Giorgio: Un dipinto su tela raffigurante le nozze di Cana (Paolo Veronese).
  • Alla Chiesa SS. Giovanni e Paolo:
    • Un dipinto su tela raffigurante Gesù Cristo in Casa dei Farisei.
    • Un dipinto su tela raffigurante il Martirio di San Pietro Domenicano (Tiziano).
  • Alla Chiesa S. Marco: Un dipinto su tela raffigurante San Marco che libera uno schiavo dalle mani dei Turchi (Tintoretto).
  • Al Palazzo:
    • Un dipinto su tela raffigurante La Fede, San Marco ed altri Santi (Tiziano).
    • Un dipinto su tela raffigurante Giove che fulmina i vizii (Paolo Veronese).
    • Un dipinto su tela raffigurante Le Virtù Teologali (Paolo Veronese).
    • Un dipinto su tela raffigurante Il Ratto d'Europa (Paolo Veronese).
    • Un dipinto su tela raffigurante Giunone che sparge dei tesori sulla Città di Venezia (Paolo Veronese).
  • Un dipinto su tela raffigurante La Beata Vergine, un Doge ecc. (Contarini).
  • Alla Chiesa S. Sebastiano: Un dipinto su tela raffigurante Gesù Cristo in casa di Simeone Fariseo, la Maddalena, ecc., (Paolo Veronese).
  • Alla Carità: Un dipinto su tela raffigurante La Resurrezione di Lazzaro (Leandro Bassano).
  • Alla Chiesa Madonna dell'Orto:
  • Un dipinto su tela raffigurante S. Lorenzo Giustiniani ed altri Santi (Pordenone).
  • Un dipinto su tela raffigurante S. Agnese che domanda la grazia d'un figlio d'un Prefetto (Tintoretto).
  • Alla Chiesa S. Zaccaria:
  • Un dipinto su tela raffigurante La Beata Vergine, un Bambino e Santa Catterina (Paolo Veronese).
  • Un dipinto su tela raffigurante La Beata Vergine, un Angiolo che suona il vialone, e diversi Santi (Paris Bordone).
  • All'Albergo di S. Marco:
  • Un dipinto su legno raffigurante Un pescatore che offre al Doge un anello (Giovanni Bellini).
  • Un dipinto su tela raffigurante Alla Chiesa ex-Gesuiti – S. Lorenzo Martire (Tiziano).
VERONA
  • Alla Chiesa di S. Zenone:
  • Un dipinto su legno raffigurante La Beata Vergine seduta con un Bambino; ecc. (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante S. Lorenzo ed altri Santi (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante S. Pietro ed altri personaggi (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante La Crocefissione di Gesù Cristo, con molte altre figure (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante Gesù Cristo nell'Orto (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante La Resurrezione di Cristo (Andrea Mantegna).
  • Alla Casa Bevilacqua:
  • Un abbozzo di un quadro su tela raffigurante il Paradiso (Tintoretto).
  • Un ritratto su tela di una Donna con un fanciullo che piange (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante La Sacra Famiglia (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante Due altri quadri (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante Il Martirio di S. Giorgio (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante S. Barnaba che legge l'Evangelico sopra il capo d'un malato (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto su tela raffigurante L'Assunzione della Beata Vergine (Tiziano).
 
Sculptures
VENEZIA
  • Libreria di S. Marco: un Bassorilievo su marmo greco raffigurante un Sacrificio chiamato Souvetaurilia.
  • Alla Chiesa di S. Marco: 4 (Quattro) Cavalli in bronzo.
VERONA
  • Casa Bevilacqua:
  • Un busto in marmo raffigurante Augusto.
  • Un busto in marmo raffigurante Caracalla.
  • Convento di S. Fermo:
  • 8 (Otto) Bassorilievi in bronzo raffiguranti l'Istoria di Mausoleo.
  • 2 (Due) Altari in marmo.
  • Museo Lapidario:
  • 2 (Due) vasi Etruschi in terra cotta.
  • Un testamento Greco su marmo.
  • Un frammento d'iscrizione su porfido.
 
Antique
VENEZIA
  • Libreria S. Marco:
  • Un Cammeo di grandi dimensioni in pietra agata di due colori che rappresenta Giove Egioco.
VERONA
  • Casa Fuselli:
  • 19 (diciannove) Medaglie greche e romane in argento.
  • 28 (ventotto) Medaglie simili alle precedenti in bronzo.
  • 18 (diciotto) Medaglie romane e di uomini illustri in argento.
  • 4 (quattro) Medaglie simili alle precedenti in bronzo.
 
Books and Codes
VENEZIA
  • Biblioteca di S. Marco:
  • 138 (centotrentotto) Manoscritti greci su pergamena.
  • 34 (trentaquattro) Manoscritti simili ai precedenti su carta.
  • 24 (ventiquattro) Manoscritti latini, italiani, ecc. su pergamena.
  • 8 (otto) Manoscritti simili ai precedenti su carta.
  • 2 (due) Manoscritti Arabi su carta di seta.
  • L’intera Collezione Codici Foscarini
VENEZIA, PADOVA e S. DANIELE
  • Biblioteche dei Conventi:
  • 40 (quaranta) Manoscritti su pergamena.
  • 7 (sette) Manoscritti simili ai precedenti su carta.
VENEZIA, PADOVA, TREVISO e S. DANIELE
  • Varie Biblioteche:
  • 10 (dieci) Stampati su pergamena;
  • 111 (centoundici) Stampati simili ai precedenti su carta;
Tra i 121 stampati totali di cui sopra almeno 12 (dodici) sono antecedenti il 1471, tra gli altri il Durandus di Magonza del 1459 in pergamena, e oltre 50 (cinquanta) sono prime edizioni.
  • Uno Stampato su pergamena di Aldo Manuzio.
  • 58 (cinquantotto) Stampati simili al precedente su carta.
  • 50 (cinquanta) Libri di musica, la maggior parte antichi e rarissimi.
VERONA
  • Varie Biblioteche:
  • 22 (ventidue) Manoscritti su pergamena, di cui 8 (otto) anteriori al tredicesimo secolo.
  • 7 (sette) Manoscritti simili si precedenti su carta.
  • 46 (quarantasei) Stampati su carta, di cui 2 (due) anteriori al 1470
  • 23 (ventitre) Stampati su carta di Aldo Manuzio.
  • Uno Stampato moderno (per quel tempo).
 
Books
UDINE
  • Manoscritti
  • Sancti Augustini de Civitate Dei (Preziosa edizione).
  • Variorllm Sermones (del 12° secolo su membrana).
  • Psalterium (del 12° secolo su membrana).
  • Sanctus Hieronymus (del 11° secolo su membrana).
  • JEsopi Fabulae (del 13° secolo su membrana).
  • Persius et Iuvenalis (del 15° secolo su membrana).
  • Plinii Historia Naturalis (del 15° secolo su membrana). 
  • 3 (tre) volumi Titus Livius (del 15° secolo su membrana).
 
Editions
  • Franciscus Philadelfus, Brixiae, Doct. Brittanicus (del 1488).
VERONA
  • Biblioteca Capitolare. Manoscritti:
  • di Ariosti Co. Giuseppe: Iscrizioni antiche trovate e raccolte tra le rovine delle quattro Colonie Romane della Transilvania.
  • di Ariosti Co. Giuseppe: Iscrizioni Lapidarie trovate sotto le mura antiche di Torino.
  • di Aulo Persia Fiacco: 6 (sei) Satire con note di Scoliaste ed Anneo Cornuto, con la vita e le Satire di Giuvenale.
  • di Boccaccio Giovanni: dei casi avvenuti ad uomini illustri.
  • di Calderino Domizio: molte cose la maggior parte inedite.
  • di Claudiano Poeta: varie operette (del 9° secolo).
  • Collezioni di Inni e capitoli con note musicali con una sola linea in minuscolo quadrato (su pergamena).
  • Collezione di Versetti (antifone) tratti con note musicali senza linee (scritte in Greco su pergamena).
  • di Aristofane: 2 (due) Commedie, Pluto e Nebula (in Greco).
  • di Ascelipio Tralliano: Commentario nei rimi di sei libri di Aristofane della Metafisica (inedito).
  • di Autore Anonimo: Cronologia ed Astronomia (scrittura tipografica del 10° secolo).
  • di Feliciano Elice: iscrizioni da antichissime lapidi.
  • di F. Giocondo: iscrizioni da antichissime lapidi.
  • di Giderio da Sommacampagna: l'Arte delli Rithimi volgari a laude e gloria de lo excelso e magnifico signore Messer Antonio della Scala (con miniature illustrate).
  • di Giustino Ettore di Fontanellis: Epitome delle Storie di Pompejo (carattere tipografico con miniature illustrate).
  • Giuvenale libro V, ed Orazio llacco libro dell'Arte poetica, con note inter­lineari (scrittura tipografica).
  • I libri dei re, versione di S. Girolamo, codice rarissimo (del 7° secolo su pergamena).
  • Le Complessioni di Cassiodoro Senatore, monumento ecclesiastico, unico ed insigne per la sua antichità (su pergamena).
  • Lettere cento di S. Girolamo (del 10° secolo, carattere quadrato scritto in due colonne su pergamena).
  • Moltissime composizioni toscane in prosa in versi (carattere minuscolo corsivo, ornato di lettere iniziali miniate).
  • Monumenti antichissimi di iscrizioni e figure in caratteri Egiziani, Fenicii, Assirii, Greci e Latini, incisi parte in metallo, pietra, avorio, osso, ed in terra cotta, incassate su legno.
  • Omerocentoni, idest Evangelican Historiam, Homeri versibus, aut verbis ut cunq. compingentes (dal 9° al 10° secolo).
  • di Publio Ovidio Nasone: 6 (sei) libri dei fasti.
  • di Publio Valerio Massimo: i libri dei detti e fatti memorabili a Tiberio Cesare (scrittura tipografica con miniature illustrate).
  • di Sulpicio Severo: Opuscoli ed altro, scritti al tempo di Agapito console (del 517 su pergamena).
  • di Terenzio P. A.: Commedie (scrittura tipografia con miniature illustrate).
  • Di Tito Livio: le Decadi, con l'Epitome di Lucio Floro, in 3 (tre) volumi (carat­tere tipografico con miniature illustrate).
  • di Plutarco: Vite (ornato con miniature illustrate).
 
Editions
  • di Aristophanis: Comoediae novem cum Scholiis (del 1498, Venetiis apud AIdum, grasce).
  • di Aristotelis: Opera omnia graece in cinque Volumi (del 1495, Venetiis Aldi Manucii).
  • di Aulii Gelii: Editionem primam Graecis etiam litteris ab arte typographica tunc temporis nondum agnitis conspicuam Scipio Maf!eius Bibliotechae, Capitulari dono dal. per Conr. Sweynheym et Arnold. Pannartz. (del 1489, Romae).
  • Biblia Latina; incipit liber proverbiorum (del 1471, Romae).
  • Bossus Matthaeus Veron. canonicus; reg. Varia diversaq. et longa habentur ex dispersione collecta (del 1493, Bononiae).
  • Catullus, Tibullus, et Propertius (del 1487, Venetiis).
  • Dante col Commento di Cristoforo Landino (del 1491, Venetiis).
  • Eusebij Caesariensis Historia Ecclesiastica, per Scallum Joan. Germanicum (del 1479, Mantuae).
  • Galenus, Methodus medendi, graece, vari libri (del 1500, Venetiis).
  • Hieronymi Epistolae per Conr. Sweynheym et Arnoldum Pannartz. (del 1468, Romae).
  • Iuvenalis , saritae, cum Domitii Calderini Veronensis commentariis. (del 1485, Venetiis).
  • Maifei Scipione, Verona Illustrata in quattro VoIumi (del 1732, Verona).
  • Svetonius C. Tranq. et alii in eodem volumine continentur (del 1490, Venetiis).
  • Virgilii Bucol., Georg., A.neid. per Vendelinum Spira (su pergamena, del 1470, Venetiis).
(Sources: Tratto dal Catalogo de' Capi d'opera di pittura, scultura, antichità, libri; storia naturale ed altre curiosità trasportati dall'Italia in Francia. Venezia 1799 presso Antonio Curti).
 
Catalogue of Manuscripto Codes and printing books of Monasteri, dè Regolari of city of Venice Library
  • Codici manoscritti del Monastero, o Collegio dei Reverendi Padri Domenicani delle Zattere di Venezia nell'anno 1797:
  • 10. Delle famiglie veneziane, che sono state al Governo Duc., di Marco Barbaro (codice originale scritto nel 1570).
  • 22. Liber Aurelii Auctoris Marci Trivisano Veneti de Maurocosmo. s e. De Majori Mundo (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 26. Caii Plinii Secundi. Naturalis Historia (codice membranaceo principesco e reale del 15° secolo).
  • 87. Elegie di Madonna Fiammetta, da lei alle innamorate donne mandate (codice cartaceo del 15° secolo)
  • 93 I quattro Evangelj accordati in uno da Jacopo Gradenigo cavaliere, in terza rima (codice in pecora del 14° secolo). 
  • 99. Isularia di Antonio Millo (codice cartaceo del 14° secolo, unico esemplare).
  • 104. Chronicon Martini Poloni Papae Poentitentiarii, et Capellani (codici in pecora del 13° e 14° secolo).
  • 126. Achillis Bocchii Bononiensis. Historiae Patriae ab urbe condita libri XV (codice del 16° secolo).
  • 128. Aristotelis Opera (codice membranaceo del 15° secolo XV, con oro, e colori).
  • 161. Insularium Archipelaghi, Cristophori Brandemonti Presbiteri FIorentini (codice cartaceo del 15° secolo con 83 immagini).
  • 163. Hygini, Poeticon Astronomicon (codice membranaceo  del 15° secolo)
  • 166. Lactantii Firmiani. Institutionum Divinarum libri VII (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 174. Vite dei Santi del vecchio e nuovo Testamento, ed altre storie in lingua antica francese, con altre operette greco-latine (codici membranacei. Il testo francese e latino sono del 14° secolo mentre il greco del 11° secolo. Codici assai pregevole per se stessi e molto più per esser stati della Regina Carlotta di Cipro).
  • 176. Decamerone del Boccaccio (codice membranaceo del 14° secolo. Era di proproetà di Giuliano de' Medici).
  • 178. Leonardi Aretini, Xenophotis Tyrannus, e Graeco in Latinum conversus (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 180. Modus servandus in creatione militis Hierosolymitani (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 181. M. Annaei Lucani Cordubensis, Pharsalia libri X, cum glossis (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 195. Roberti Ves si (sic) Ariminensis, Elegiarum libri duo (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 196. Phalaridi s Epistolae de Graeco in Latinum versae per Franciscum Aretinum. Diogenis Epistolae de Graeco. Bruti Epistolae de Graeco (codice membranaceo del 15° secolo XV).
  • 199. Isocratis, Sermo de Regno, a Bernardo Justiniano e Graeco in Latinum versus (codice membranaceo del 15° secolo con otto opuscoli).
  • 204. Macrobius, in somnium Scipionis (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 205. Asinus Luciani, ex Graeco in Latinum per Poggium traductus (codice membranaceo del 15° secolo con altri opuscoli di Luciano).
  • 207. Valerii Maximi, factorum, dictorumve memorabilium libri quatuor tantum (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 209. Bessarionis Cardinalis, et Patriarchae Costantinopolitani Defensionum contra obiectiones in Platonem libri tres (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 215. Stephani Tagliacci Archipresbiteri Patrensis in Cantica Canticorum (codice membranaceo in perfetto stato, del 16° secolo).
  • 216. Antiquitates aliquot Galliae, con 97 antichi pezzi di Fabbriche, e 55 Sepolcrali Inscrizioni (codice cartaceo del 16° secolo).
  • 220. D. Prosperi Epigrammata super Sento D. Augustini (codice membranaceo del 13° secolo, de cult. Equorum del 14° secolo con altri opuscoli dello stesso secolo).
  • 227. Tarquinii Gallatii Sabini, de Tragaedia, et Comoedia (codice cartaceo del 17° secolo).
  • 240. P. Virgilii Maronis Aenei (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 241. Magistr i Dominici Joannis, Theocoton (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 245. Liber Ovidii, epistolarum Heroidum (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 251. L'Ameto di Messer Giovanni Boccaccio (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 253. B. Bemardi Abatis Claravallensis, homiliae quatuor (codice membraceo del 15° secolo).
  • 255. M. T. C. Rethoricorum Novorum ad Q. Herrenium libri IV (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 259. Excerpta quaedam ex Ali-Abearage, et Guido Bonato, de cultu morborum (codice cartaceo del 14° secolo).
  • 260. Francisci Patrici Senensis, carminum libri quatuor (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 262. Laurentii Bonincontri Miniatensis, fasto rum libri IV (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 264. Pompei Festi excerpta ordine alphabetico (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 265. P. Virgilii Maronis, Bucolica. Oratio Julii pro A. Licinio (codice cartaceo del 14° secolo).
  • 266. Isidorus, de summo Bono (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 268. Opusculum Leonardi Aretini e Graeco in Latinum compilatum. De Vita tyrannica, et privata (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 282. Architettura militare. Marlois. Fortificazione regulare (codice cartaceo illustrato del 17° secolo).
  • 303. Compendium Chronologicum trium priorum saeculorum a Christo nato (codice cartaceo del 18° secolo).
  • 304. Iuvenalis Aquinatis Poetae, satyrarum libero (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 325. Manilii Cabacci Ralli, carmina (codice membranaceo del 16° secolo).
  • 338. Albius Tibullus. Elegiarum – Vibii Sequestris de Fluminibus, Fontibus (codice membranaceo e cartaceo del 15° secolo).
  • 407. Canzoniere di M. Francesco Petrarca (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 408. Rime di M. Tartalia de Mantelli da Canobio (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 421. Orazioni del qm. Ill. Sig. Andrea Comaro (codice cartaceo del 17° secolo).
  • 437. Evangelium D. Joannis cum Glossis (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 447. Canzoniere di autore ignoto (codice cartaceo del 16° secolo).
  • 449. Delli Procuratori di S. Marco (dall'anno 802 al 1650).
  • 453. Francisci Philelphi ad Thomam Thebaldum Mediolanensem, Convivium primum (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 454. Fabulae sexaginta anonimi auctoris christiani elegiaco versu (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 455. Psalmi David, cum Commentario Rab. David Kinchi (codice ebraico in pecora con miniature del 14° secolo).
  • 456. Ad Herennium libri IV (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 496. Gramatica Latina (codice membranaceo del 15° secolo XV).
  • 497. Pomponii Mellae de situ totius orbis (codice membranaceo del 5° secolo).
  • 500. Pers i Satyrae (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 501. Dorothei,oratio de Humilitate. De Graeco in Latinum versa per Omnibonum Leonicenum (codice membranaceo e cartaceo del 15° secolo, con altri opuscoli del medesimo autore) .
  • 503. Luciani, de fide non facile calumniae adhibenda libero (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 511. Erotemata Grammaticalia Graeca (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 518. Bindi Bunichj Seniensis Cantiones, Dantis Aligerii FIorentini cantiones (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 526. Officium S. Crucis, et alia (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 528. Libro Morale. Ossia raccolta d'opuscoli morali ad uso de' maomettani in lingua arabica (codice in carta bombicina del 15° secolo).
  • 532. Corano. In lingua arabica (codice in carta bombicina del 15° o 16° secolo).
  • 539. Lettere di complimento di Matteo Zeno (del 1640).
 
Books in printing from 1469 to 1499
  • Plinius, historia Naturalis (del 1469).
  • S. Augustinus de civitate Dei. Ven. (del 1470).
  • La Batrocomiomachia. Homerus. In italiano per Summaripa (Verona).
  • S. Joannes Chrisost. Sermones, per Cristophorum Genson.
  • Petrarca. Il Canzoniere (Venezia).
  • Alberti Leombattista. Rimedio dell'Amore (del 1471, Venezia).
  • Campanus oannes Antonius Episcopus Aprut. Oratio habita 1471 ad exhortandos Principes Christianos contra Tuscos.
  • Carbone Lodovico. Orazione del Bessarione a tutti i signori d'Italia (Jenson).
  • S. Ciprianus, epistolae (Venetiis).
  • Eutropios, bistoria Romana; et Paulus Diaconus de Hist. Ital. Provo et Rom. (Romae).
  • Gloria Mulierum (Veneto, Jenson).
  • Lactantius, de Divin (Institut).
  • Palma virtutum. (Veneto, Jenson).
  • Parole divote dell'anima innamorata in MFisser (Gesù).
  • Pianto de Cristiani, o Luctus Christianorum. (Veneto, Jenson).
  • Ragazonius, vel Aragazonius, orat. ad Nicolaum Thronum Duc. (Veneto)
  • Terentius (Veneto)
  • S. Antonius. Medicina dell'anima (Bologna).
  • Aretinus Leonardus. Epistolae familiares (Editio. princeps.).
  • Boccaccio. La Fiammetta.
  • Boccaccio. Il Filocopo (Venezia).
  • Diodorus Siculus, Poggio interprete (Bononiae).
  • Plautus (Venetiis).
  • Romanus Jacobus Brix. Gratulatio pro Patria ad Nicolaum Thronum Veneto Duc. (del 1472).
  • Petrarca, il Canzoniere (Venezia).
  • Virgilii opera (Venetiis).
  • Donat. Gram. Fabularum breviatio Ovidii Nasonis; post hunc annum, Petrus Maufer artem impressor incepit.
  • Fiore di virtù (Venezia).
  • Giustiniano Leonardo Laudi divotissime (Venezia).
  • Latini Brunetto. Il Tesoro (del 1474, Treviso).
  • A Lignamine Joannes Philippus, chronic. Summorum Pontif., et Imp. (Romae).
  • De Lubec Joannes, pronosticum super Antechristi adventu. Paduae calculatum.
  • Nicolaus Episcop. Madrusiens. Oratio in funere Patri Riarj Card.
  • Uberti Fazio, Ditta Mundi. in terza rima (Vicenza).
  • Darius Phrygius, histo. de excid. Trojae (del 1475).
  • Dathi Augustini, De variis loquendi figuris (del 1471, Ferrara).
  • Hierocles Alex. In aureos versus Pythogorae Romae.
  • Turrecremata de Joan. Card. Tractatus de acqua benedicta.
  • Victor SeX. Aurelius. Plinius Primus. De praeclaris gestis Romanorum.
  • Vita di S. Girolamo (Venezia).
  • Vita Sancti Laurentii Justiniani scripta ecc. (membranaceo).
  • Atanagio (autore finto) Eneide di Virgilio (del 1476, Vicenza).
  • Monteregio Gio.: o Pio. Calendario (Trevigi).
  • Roberto. Sermoni (Trevigi).
  • Sicco Polentone. S. Antonin Vita..
  • Bettini Antonio. Il Monte Santo di Dio. (del 1477, Firenze).
  • Cippicus Coriolanus, sub nomine Cepion. Petri Mocenici Venetorum Imper. Gestorum. Libri III (del 1477, Veneto).
  • Dionysii. De situ orbis (Veneto)
  • Fiore di virtù (Venezia).
  • Guerino detto il Meschino (Venezia).
  • Justinus, tradotto dallo Squarciafico (Venezia).
  • Pajellus Guilielmus. Laudatio in funere Bartholomei Colei (Bergomi, Brixiae aut Vicentiae).
  • Isgoreus Georgius. Liber eleg. et Carm (Veneto).
  • Cosmico. Canzoni. Venezia (del 1478).
  • Eusebio. Vita e miracoli di S. Girolamo (Treviso).
  • Joannes Cremonens. Theor. Planet. (Veneto).
  • Lactantius, de Divina institutione (Veneto).
  • Plutarchi.Vitae viro rum illustrium ex Graec. in latino (Venetii).
  • Sacrobuscus Joannes. Sphera Mundi.
  • Boccaccio. L'Ameto (del 1479, Treviso).
  • Contarenus Petrus. In funere Marci Cornelii Equitis Oratio (Venetiis).
  • Eusebii Pamphili. Histor. Ecclesiast. in latinum versa a Ruflìno, Mantuae (del 1479).
  • Platina Bartholom. Vitae Romanorum Pontificum (Coloniae Agrippinae).
  • Polentonus Sicus. De Edif. urbis (Veneto).
  • Rufus Sextus ConsuI. Rerum gestarum Pop. Rom. usq. ad Augustum.
  • Aretin. Leonard. in Libr. Oeconom (del 1480).
  • Bonaccursius. Index Locorum in Commento Caesaris.
  • Fioretto Novello del Vecchio e Nuovo Testamento (Treviso).
  • Joannes Chartusiensis: Nosce te ipsum (del 1480, Jenson).
  • Laertius. Vite tradotte.
  • Montalto Adam Joannes. Passio Jesu Christi carminibus edita.
  • Aesopus. Fabulae versibus exametr. et pentametris absque nomine, interpro per Nicolaum Jenson (del 1481, Mutinae).
  • Benevolentius Bartholameus. De Luce, et visibili (del 1481, Romae).
  • Colonna Guido. Historie di Troja (Venezia.).
  • Cosmico. Canzoni (Vicenza).
  • Landini. Plinio tradotto (Venezia).
  • Maroldus. Sententia veritatis humanae redemptionis (del 1481, Romae ).
  • Morandus Benedictus. Oratio pro Patria.
  • Pulci Luca. Pistole in terza rima (Fiorenza).
  • Samuel Archiep. Hieros. Versus reperti Hierosol.
  • Virgilio. La Bucolica tradotta (Firenze).
  • Aesopus. Vita, et Fabulae (del 1482, Parmae).
  • Boccaccio. Il Filostrato (Venezia).
  • Carutus Blancus (sic). Argument. Declar (Nuvariae).
  • Lucianus. Opuscola. Absque loco.
  • Macer Aemilius. Pseudo-Macer. Verus Auctor. Odo quidam etc.
  • Macrius. De usibus Herbarum (del 1482, Mediolani).
  • Publitius Jacob. FIor. Ars Memoriae (Veneto).
  • Sixtus IV. Epist. ad Joannem Mocenicum Veneto rum Ducem.
  • Aegidius, De Urinarum judiciis (del 1483, Paduae).
  • Apuleius Platonicus (sic) Herbarium etc. (Romae).
  • Valturio Roberto. De fatti, e precetti militari (Venezia).
  • Buzzacarenus Franciscus. Isocr. Oratio ad Nicolem, e graeco in latinum etc. (del 1484).
  • Carvajal Bernardinus. Oratio in die Circumcisionis etc. Romae habita.
  • Mondinus. Anathomia (Patavii).
  • Summaripa Zorzi. Martirio di S. Simone di Trento (Treviso).
  • Canis. Joann. Jacob. Compendium breve Institut. Justin. etc.(del 1485, Patavii).
  • Corsini. Sermoni di S. Leone tradotti (Firenze).
  • Guarinus Veronensis. De brevibus clarorum hominum inter se consentientibus a PIutarcho collectis (Brixiae).
  • Laudi spirituali di diversi, raccolte per Jacopo de' Morsi.
  • Lollius Antonius Geminianensis. Oratio in die Circumcisionis Comini.
  • Marlianus Joannes Franciscus. Oratio ad Innocentium VIII, pro Galeatio etc. 
  • Publicius Jacobus Florent. Orat. Art. Epitom. 
  • Ranutinus, (recte Rinuccinus) Alamannus. Plutarch. De virtut. Mulier (Brixiae).
  • Vergerius Petrus Paulus. De ingenuis moribus (Brixiae).
  • Barbarus Ermolaus. Oratio ad Frieder. Imp. (del 1486).
  • Mora Alphonsus. Oratio coram Innocent. VIII.
  • Probus Valerius. De litter antiq. signif. et.
  • Aelianus. De Aciebus instruendis, Theod. Gazae Interpr. (del 1487, Romae).
  • Frontinus. Strateg. (Romae).
  • Miniatore Bartolomeo. Formulario di Epistole.
  • Modestus. De Re Milit.
  • Propertius cum Catul., et Tibul. (Venetiis).
  • Pulci Luigi. Il Driadeo (Fiorenza).
  • Refrigerio Gio. Batta. Trionfo del Refrigerio.
  • Vegetius Flavius. Epist. Institut. Rei milito (Romae).
  • Aristotel. Proposito Univo Item Senecae Boetii etc. (del 1488, Bononiae).
  • Chieregatus Leonellus. Orat. pro Innocent. VIII. ad Carolum. VIII, Franciae, Reg.
  • Diog Laert. Traduz. Ital. (Fiorenza).
  • Phalarid. Epistole tradotte. (Fiorenza).
  • Propert. cum Tibul., et Catul. etc.(Venetiis).
  • Sabellicus M. Antonius. De Veneto Magistr. (Veneto).
  • Vite de' Pittori vene ti etc. del Ridolfi (17° socolo, Venezia).
  • Bonaccursius De Monte Magno, Liber de Nobilitate (del 1489).
  • Mantuanus Baptista. De suorum temporum calamitatibus (Bononiae).
  • De Rosenheym Petrus. Opus roseum appellato Memor. div. Eloq. (del 1489, Bononiae).
  • Spretus Desiderius. De Amplit. vatast. et instaurato Urb. Raven. (Venetiis).
  • Vite de Filosofi antichi (Venezia).
  • De Voragine Jacobus. Legendae Sanctorum (Ulmae).
  • Albanus Bonajutus. De Insulis. Doctrinale altum, seu Liber Parabol. (del 1490, Coloniae).
  • Bembus Bonif. Brix. Oratio in Sapient. Princip. Ludovici Mauri, etc.
  • Della Pazienza. Cavalca (Fiorenza).
  • Colatius Mattheus cognom. Siculus. De Civiltate etc.
  • Dandulus Faustinus. Pat. Vien. Compend. pro Cathol. Fidei Instruct. 
  • Facetus Magister. Liber Metricus etc. (Coloniae).
  • Foresi Bastiano. Libro chiamato Ambizione (Fiorenza).
  • Regius Raphael. Epistolae Plinii enarrat. cum aliis opusc. (Venetiis).
  • Thesmophagia, sive de Moribus, et Facetiis, etc. (Basileae).
  • Vicecomes Fr. Hieronymus O. P. Lamiarum, sive Striarum Opusc. (del 1490, Mediolani).
  • Catolicon Vocabulista, (Joannis de Janua).
  • Astronomi veteres (del 1491, Venetiis).
  • Bonincontrus Laurentius. Dier. solemn. Christianae Religionis etc. (Romae).
  • Gerson Giovanni De Imitatione Christi. In volgare (Venetia).
  • De Monticelli Domenico. Epistole di Ovidio in terza rima (Brescia).
  • Pamphilus Venclanus (sic). Gram. Institut. (Mediolani).
  • Politianus Angelus. Praelectio, cui titulus Panepistemon (del 1491, Florentiae).
  • Villanovanus (de Villanova). Arnaldus. Regiment. Sanit. (Argentorati).
  • Augustonus Joan. Basil. Prognosticon (del 1492-1493).
  • Baduarius Sebastianus. Oratio ad Alexander VI.
  • Bienatus Aurelius, Oratio in funere Laurentii Medice Neapoli abita (Veggesi il Moreni, Bibliografia della Toscana).
  • Bigo Pictorius Ludovicus. Carminum tumultuariorum, sette libri (Mutinae).
  • Burchiello. Sonetti (Vanesia).
  • Carvajal Bernard. Oratio de elig. sum. Pontif. 
  • Cataneus Joannes Lucidus, Oratio ad Alexandrum VI pro March (Mantauro).
  • Collatinus Petrus. Fast. Major. Libell. (del 1492, Mediolani).
  • Dio. Chrysost. Ad Ilienses. Francisci Philelphi I’interprete (Cremonae).
  • Haedus Petrus. (Auteroticorum).
  • Lucanus Pharsalia. In lingua volgare (Milano).
  • Lucarus Nicolaus. Funebr. Laudatio Baptistae Biasi Astronomi.
  • Marsuppinus Carolus. Homeri Batracomyomachia (Parmae).
  • Perleonio Giuliano (detto Rustico Romano). Raccolta de Poeti, compendio di Sonetti ed altre rime di varie texture, intitolato lo Perleone (del 1492, Napoli).
  • Philelphus Marius. Epistolae (Venetiis).
  • Purliliarum Jacobus Com. Reipubl. Veneto Administr. (Tarvisj).
  • Regius Raphael. Ludov. De Laudibus Eloquentiae (Venetiis).
  • Spinola Jacobus. Oratio ad Ludov. Bar. Duc.
  • Tuppo Francesco. Vita di Esopo latina, e volgare (Venezia).
  • Tygrinus Nicolaus. Oratio ad Alexandrum VI. pro Lucensibus.
  • Uomini famosi da 100 anni in qua, fino alla morte di Lorenzo de Medici.
  • Bellovacensis Vincent. Speculo Histor. (del 1494, Veneto).
  • Cavalca. Pungilingua (Firenze).
  • Dati Giuliano. Breve Trattato di Roma (Roma).
  • Giustiniano S. Lorenzo. Trattato della vita Monastica (Venatia).
  • Lascaris Constant. De octo Parto Orat. Gr. Lat.
  • Maynus Jason. Oratio in Nuptiis Maximil. Rom. Imp. (Jnspruch).
  • Mundinus. Anathomia emendata (Veneto).
  • Petrobonus Hieronymus. Bentivola, sive de Laudibus Bentiv. Famil.
  • Aristotelis opera. Grec. Tom. VI (dal 1495 al 1498, Venetiis).
  • Britanicus Gregorius O. P. Sermones funebres etc. (Venetiis).
  • Campanus Joannes Antonius. Opera omnia (Veneto)
  • Ferretus Nicolaus. De ordine, et junet. Composito ornatae.
  • Manucius Aldus. Praecip. Linguae elementa (Veneto).
  • Maynus Jason. Responsio Oratoribus Genuensibus in debit. Urbis in aree (Mediolani).
  • Passeverius Aloysius. Historia Lepida de quibusdam ebriis Mercatoribus (Brixiae).
  • Paulus Venetus, Tract. Summul. (Veneto).
  • ValI a Laurentius. XXX. Fabulae Aesopi e graeco in lat. (Veneto).
  • Vinciguerra Antonius Chronici. Ad magnum Virum Mare (Georgium P. Veneto Utrum) deceat Sapienti uxorem ducere, an in caelibatu vivere. In versi volgari (Bologna).
  • Benedetti, seu Benedicti Alexandri. Diaria de Bello Carolina (del 1496, Aldo).
  • Carrariensis Raphael. De Prosodia (Bononiae).
  • Diog. Laert. Lat. (Venetiis).
  • S. Joan. Chrysost. Com. in D. Pauli ad Corinthios. Interpr. Hyeron. Donato (Brixiae).
  • De Mandavilla Joan. Itinerario (Venezia).
  • Vergerius Petrus. Lib. de ingen. Adolescent. moribus (Ferrariae).
  • Bolzanus Fr. Urbanus O. M. Instit. Gram. P. (del 1497, Veneto).
  • Mancinellus Antonius. Spica. et Versilog. (Venetiis).
  • Maturantius (recte Mataratius) Franciscus. De componendo carmine (Venetiis).
  • Psalterium B. M. V. compositum per S. Bernardum (Veneto).
  • Valgulius Carolus. Cleomedis de contemplatione urbium etc. (Brixiae).
  • Amasaeus Gregorius. Paneg. in laud Card. Grimani (Veneto).
  • Aristophanes. Graec. cum Scholiis (Aldus, Veneto).
  • Borro Fr. Gasparino dell'ordine de Servi. Trionfi, Sonetti, Canzoni, etc. (del 1498, Brescia).
  • Dati Augustinus, Elegantiolae.
  • Disputatio inter Clericum, et Militem (Parisiis).
  • Manteanus Baptista. Eclogae (Mantuae).
  • Amasaeus Hieronymus. Vaticinium, qua praedicitur universum Orbem etc. (del 1499).
  • Astronomi Veteres (Venetiis).
  • Beroalbi Phylip. Orationes, et Opuscula (Bononiae).
  • Bojardo Matteo. Sonetti, e Canzoni (Reggio).
  • Capella Martian. Opera omnia (del 1499, Vicet).
  • Dit. Cretens, et Dater. Phryg. Histor. de Bello Trojano (Veneto).
  • Ethimologicum Magnum. Graec. (Veneto).
  • Laetus Pomponius. Rom. Historiae Compendium. Veneto Acced. ejus vita.
  • Lexicon Graec. Lat. Ioan. Crast. (Mutinae).
  • Maynerius Accursius Avenionensis. Oratio habita nomine Ludovici XI Francorum Regis (Veneto).
  • Probus Valerius. Opus de Interpret. Rom. Lat. (Veneto).
  • Saxi Pomphili. Epigrammata etc.(Brixiae).
  • Simplic. Commento in X. Categ. Arist. Graec. (Venetiis).
 
Aldini’s books and other
  • Leonardi Aretini, Epistolae.
  • Calcondilas. Erotemata.
  • Horatius. Aldus (del 1501).
  • Martialis. Aldus (del 1501).
  • Petrarcha. Aldus (del 1501).
  • Sedulius. Aldus (del 1501, Mediolani etiam).
  • Virgilii Opera. Aldus (del 1501).
  • Dante. Aldus (del 1502).
  • Lucanus. Aldus (del 1502).
  • Herodotus. cum Xenophonte. Aldus.
  • Philelphi Epistolae. Aldus (del 1502).
  • Sophocles. Aldus (del 1502).
  • Statius. Aldus (del 1502).
  • Ammonii, et Magentini Commentaria. Aldus (del 1503).
  • Euripides. Aldus (del 1502).
  • Anthologia. Aldus (del 1503).
  • Eadem. Aldus (del 1521).
  • Guerini Veronensis Erotemata Graeca. Aldus. (del 1509).
  • Boccaccio. Decamerone. Aldo (del 1522).
  • Pindarus. Aldus (del 1513).
  • Poliphili Hypnerotomachia. Aldus (del 1545).
  • Hesychius. Aldus (del 1545).
  • Galenus. Aldus (del 1545).
  • Dante. Aldo (del 1515).
  • Castiglione. Il Cortigiano. Aldo (del 1528).
  • Urbani Bellunensis. Grammatica Graeca. Aldus (del 1498).
  • Astronomi. Veteres. Aldus (del 1549).
  • Geographiae Veteris Scriptores Graeci minores. Graec. Latin. Oxoniae (quattro Tomi dal 1698 al 1712).
  • Du-mont. Corps universel diplomatique du droit des gens (14 Tomi del 1739, Amsterdam).
  • Supplement au Corps universel diplomatique augementé par M. Rousset. (6 Tomi del 1739, Amsterdam).
  • Montfaucon Paleographia Graeca (del 1708, Parisiis).
  • Storia della Provenza (2 Tomi, Atlas).
  • Mabillon. Diplomatica (4 VoIumi).
  • La Pulcelle d'Orleans (Paris).
  • Anville Nouvel Atlas de la Chine, de la Tartarie Chinoise, et du Thibet (del 1737, Aig.).
  • Carte geografiche di varii paesi (2 Tomi).
  • Cellarius Audreas. Armonia Macroscomica, seu Atlas totius universi (del 1661, Amstelodami).
  • N.° 320 Volumes Books with codes of the Library of the Padri Domenicani Osservanti delle Zattere di Venezia.
 
Books from the Library of Reverendi Padri Somaschi of S. Maria della Salute
  • Dante Alighieri. De vulgari eloquio libri duo (del 15° secolo)
  • Dionysius Halicarnasseus. Ars Rethorica=De Thucididis proprietatibus ad Ammaeum=De structura orationis ad Rufum Magilium, Graec.
  • Miniature di Ducali dei seguenti dogi: sette di Andrea Gritti – cinque di Pietro Lando – tre di Francesco Donato – tre di D' Incerto – tre di Marcantonio Trevisan – tre di Francesco Venier – due du Lorenzo Priuli – dieci di D' Incerto – tre di Girolamo Priuli – due di D' Incerto – due di Pietro Lando – cinque di Alvise Mocenigo – quattro di Nicolò da Ponte – sei di Pasqual Cicogna – undici di Marin Grimani – una di Giovanni Dolfin – undici di D' Incerto.
  • Ariosto Lodovico. L'Orlando furioso, ornato di figure in rame di Girolamo Porro (del 1584, Venetia; per Francesco de Franceschi, con la figura del Canto XXXIV originale).
  • Bembo Pietro. De Aethna ad Angelum Chabrielem (Impressum Venetiis, in aedibus Aldi, del 1495).
  • Boccaccio Giovanni. Decamerone nuovamente corretto, con tre Novelle aggiunte (del 1522, Aldo).
  • Castiglione Baldassarre. Il Cortigiano (del 1528, Venezia, Aldo).
  • Castiglione Baldassarre. Il Cortigiano (del 1547 Venetia, per il figlio di Aldo; documento originale scritto a mano dall'autore, con note varie).
  • Colonna Francesco, sotto il nome di Polifilo, Hypnerotomachia, cioè pugna d'amore in sogno (del 1499, Venezia, Aldo).
  • Decor Puellarum, zoè honore de le Donzelle. Opera la quale dà regola, forma, e modo al stato de le honeste Donzelle (del 1471, Venetiis, per Magistrum Nicolaum Jenson).
  • Demosthenes. Orationes (Graece) cum argumentis Libanii (del 1504, Venetiis, in aedibus Aldi).
  • Diodorus Siculus. Bibliotheca historica (Venetiis, per Andream Katharen, 1476).
  • Girarli Cinthio. Gli Hecatommith. Nel Monte·Regale, presso Leonardo Torrentino: due Volumi (del 1565).
  • Iamblicus. De mysteriis Aegyptiorum, Chaldaeorum, Assyriorum, latinae tantum (del 1497, Venetiis, in aedibus Aldi)
  • Isocrates Atheniensis Orator. Orationes (Graece tantum) cum aliis veteribus Alcidamantis, Gorgiae, et Aristidis Orationoibus. Item Harpocration. (del 1534, Ve­netiis, in aedibus Aldi).
  • Manutius Aldus junior. Dictionarium Graecum cum latina interpretazione (del 1524, Venetiis, in aedibus Aldi).
  • Modestus. De Re Militari ad Theodosium Augustum; de magistratibus urbis, et sacerdotiis. Et de legibus, una cum Svetonio De Grammaticis (del 1474, Venetiis, per Barth. Cremonensem, ac Barth. de Carlo).
  • Perottus Nieolaus Sipontinus. Cornucopia (del 1499, Venetiis, in aedibus Aldis).
  • Musaeus. Opusculum de Herone, et Leandro. Graec. – Lat. (Venetiis, Aldus).
  • Petrarcha Francesco, i trionfi d'amore con l'esposizione di Bernardo Glicino, detto Bernardo Dasena: due voIumi in carta pergamena (del 1478, Venexia per Theodoro di Reynsburch, et Reynaldum de Novimagio).
  • Petrarca, il Canzoniere, coi Trionfi (del 1501, Venetia, Aldo).
  • Petrarcha Francesco. Libro degli Imperatori e Pontefici, dopo il quale seguono le vite fino all'anno 1478 (del 1478, Florentiae, apud Sanctum Jacobum de Ripoli).
  • Phalaridis Epistolae ab Aretino Latinate donatae. Sine loci, ac typographi nota.
  • Pindari Olympia, pythia, Nemea, Isthmia, Callimachi Hymni, Dionysii de situ orbis. Licophronis Alexandr. Graece (del 1513, Veneto Aldus).
  • Platina Bartholom. De honesta voluptate. In Civitate Austriae, apud Gerardum de Flandria (del 1480).
  • Pompilius Paulus. De Triumpho Granatensi. Panegyris. Romae impressit Eucharis Gilber, alias Franch (del 1490).
  • Ravennas Petrus, Phoenix, sive de Artificiosa memoria. Bernardinus de Choris de Cremona (del 1491, Venetiis impressit).
  • Verardus Carolus. Historia Baetica ad Cardinale m Riarium 1492. Fernan­dus Servatus (del 1493, Romae).
  • Verardus Marcellinus. Carmina (del 1493, Romae, Silber).
  • Vietor AureI. (sub PIinii Primi nomine) De viris illustribus. Absque ulla nota. (Veneto Jenson).
  • Terentius Publius. Comoediae. Cum Adnot. Donati. Mediolani apud Zarottum, 1476, fol.
  • Aretino Pietro. Il Capitolo, ed il Sonetto in lode dell'Imperadore a S. M. da lui propriamente recitati, Venetia, ad istanza di Biagio Perugino Muschinaro (del 1543).
  • Aristaenetus, Epistolae G-L- cum notis Josiae Merceri (del 1506, Paris).
  • Ciesole J acopo. Trattato del giuoco degli scacchi ridotto alla morale (del 1493, Firenze, per Antonio Miscomini).
  • Folengo Teofilo. Caos del tri per uno (del 1527, Vinegia, per Gio. Antonio e fratelli da Sabbio).
  • Durerus Albertus. De varietate figurarum flescuris, et partium ac gestibus imaginum lib. II (del 1534, Norimbergae, in aedibus viduae Durerianae).
  • Martelli Lodovieo. Opere corrette, e con diligenza stampate, aggiuntovi il quarto libro di Virgilio tradotto dal medesimo (del 1556, Firenze, per Giunti).
  • Martialis M. Valerius. Epigrammata cum notis Farnabii, et variorum, accurante Schrevelio. Ludg. Batav. apud Franciscum Nechium (del 1660).
  • Menzini Benedetto. Satire. (del 1728, Amsterdam).
  • Le stesse, senza luogo e tempo (del 1730, Firenze). 
  • Nouveau Recueil des Harangues.
  • Recueil de diverses Oraisons funebres, Harangues, discours, et autres pieces d'eloquence des plus celebres auteurs de ce temps, à l'Isle, chez Iean Henoy : quattro Volumi (del 1691).
  • Bonason Giulio. Amorosi diletti degli Dei, e varie figure umane.
  • Vega, Joseph de la, discorsos accademicos morales retoricos y Sagrados (del 1685, Ambres).
  • Barbieri Gianfrancesco. Disegni di paesi intagliati da Giovanni Penna (Parigi).
  • Zambaglia Nicolò Castelli e Ponti con alcune ingeniose pratiche, e con la descrizione del trasporto dell'Obelisco vaticano, e di altri del cav.Domenico Fontana (del 1743, Roma).
  • PolIio Giovanni, detto Polastrino, La Fenice di Lattanzio tradotta (del 1543, Roma).
  • Buffagnotti Carlo Antonio. Prospettive, più centonove emblemi di autori diversi (del 1700).
  • Arbiter Petronius. Satyricon; accedunt diversorum poetarum lusus in Priapum etc. cum notis variis De Michaele Hadrianide. Accedit integrum frag­mentum cum Apologia Marini Statili (del 1669 al 1671, Amtelodami, per Jo: Bleu).
  • Canzoni fatte da più persone per andar in maschera in tempo di carnevale, a petizione di Pietro Pacini da Pescia.
  • Uccelli diversi cavati dal naturale, intagliati in rame da Francesco Villamena.
  • Sadeler Justus. Animalium quadrupedum omnis generis imagines.
  • Sadeler Justus, Pisces, Icones variae.
  • Sadeler Marco, ed Egidio. Theatrum etc. o varie figure da loro intagliate.
  • Disegni, raccolta.
  • Sanctius Raphael Urbinas. Sacrae Historiae acta ab ipso in Vaticanis Xystis expressa, a Nicolao Chaperon delineata et incisa.
  • Sadeler Joannes, et RaphaeI. Solitudo, seu Patrum Heremicolarum figurae sculptae ab iisdem. Martin. de Vos invenit.
  • Pas Joannes Crispinus, Icones variae ab ipso delineatae.
  • Vaenius Otho. Bathavorum bellum cum Romanis ex lib. IV et V Historiarum Taciti descriptum, et aeneis figuris expressum. Antuerpiae (del 1612).
  • Gallaeus Philippus. Equorum Jcones a Stradano dipictae, et Gallaeo, et Goltzio excussae.
  • Gallaeus Philippus. Venetiones ferarum a Joanne Stradano dipictae.
  • Tempesta Antonio. Varie figure sacre, e profane, caccie d'animali, mesi dell'anno.
  • Tempesta Antonio. Raccolta nuova d'animali disegnati, ed intagliati da lui.
  • Roma urbs. Disegni di molte fabbriche antiche di essa.
  • Vasi grotteschi. Diverse Fontane.
  • Bosio Antonio. Roma sotterranea, accresciuta da Gio: Severani, e pubblicata da Carlo Aldobrandino. Roma appresso Guglielmo Facciotti (del 1632, illustrato).
  • Villamena Francesco. Vita di S. Francesco, scolpita in rame (del 1594, Roma).
  • Teniers David. Theatrum Pictorium. Antuerpiae, apud Hen. et Cor. Verdussen (del 1684).
  • Perrier Francesco. Icones et segmenta illustrium, et marmore tabularum quae Romae ad hunc F:xtant delineata, et incisa (del 1645, Parisiis).
  • Durerus Albertus, Epitome in divae Parthenices Mariae Historiam per figuras digestam, cum versibus annexis Chelidonii (del 1511, Norimbergae).
  • Durerus Albertus. Molte figure dello stesso.
  • Vandyck Antonius. Icones Principum, Regum, Archiducum, imperio bellorum duces gerunt, aut in iisdem praefecturis insignoribus laudabiliter functis, sunt imagines, et succincte rerum gestarum descriptiones (del 1601, Veneponti, per Joannem Agricolam).
  • Beatricetto. Carte da lui intagliate attinenti alla storia romana.
  • Zanchi Girolamo Francesco. Gemme, e statue raccolte.
  • Cassini Gio: Somasco, Nuova raccolta delle migliori vedute antiche, e moderne di Roma dal suddetto incise (del 1779, Roma, Monaldini).
  • Canale Antonio. Urbis Venetiarum prospectus celebriores ab Antonio Visentino aere expressi (del 1751, Venetiis. Pasquali).
  • Rizzi Marco. Paesi da lui stesso disegnati, e ventiquattro fatti incidere dal Zanetti.
  • Sadeler Egidio. I dodici Cesari dipinti da Tiziano, disegnati ed intagliati da lui stesso; in fine sta la Moretta di Tiziano.
  • Montfaucon Bernardus. L'antiquité expliquée, et rapprésentée en figures : dieci Tomi (del 1722, Paris, chex Florentin Delamine).
  • Supplement Paris : cinque Tomi (del 1724).
  • Plautus M. Accius. Comoediae (del 1522, Venet. Aldus).
  • Aedem, cum variorum notis, et recentione Friederici Gronovii (del 1694, Amstelod. ex Tipographia Blau).
  • Valerius Flaccus. Argonauticum: otto libri con note varie (curante Burmanno, del 1724, Leidae).
  • Seneca Aennaeus. Tragaed. X. cum notis Justi Lipsii, et aliorum multorum (del 1651, Ludg. Batav. per Jo. Maire).
  • Horatius Flaccus. De arte poetica cum commentariis rancisci Lusini (del 1554, Venetiis, per Aldum).
  • Buonaroti Michael Angelus. Icones variae ab ipso depictae, et incisae ab Adamo Mantuano.
  • Lucanus M. Aenneus, Pharsalia. Cum notis variorum, nempe Hugonis Grotii etc. (del 1669, Amstelodami, per Elzevirium).
  • Seneca Aenneus, et Pub. Svr. Mimus. Sententiae cum notis variorum (del 1611, Lugduni Batavorum, per Nakios).
  • Petrarca. Il Canzoniere ricorretto dal Dolce, cogli avvertimenti di Giulio Camillo (del 1551, Vinegia, per Gabriel Giolito).
  • Venezia, per Aldo (del 1521).
  • Venezia, per Aldo (del 1533).
  • Venezia, per Aldo, con molte note a penna (del 1514).
  • Simboli, ed Emblemi diversi.
  • Aristotelis, Rhetoricorum, cum notis variorum (del 1728, G. L. Cantabrigiae, typis Academicis).
  • Cicero M. Tullius. Rhetoricorum. Opera omnia (del 1533, Venetiis, per Aldum).
  • Quintiliani, Institutiones, et Declamationes: quattro Tomi (curante Petro Burmanno, del 1520, Lugd. Batav., apud Severinum).
  • Rhetore selecti, G. L. Oxoniae Theatro Scheldoniano (del 1676).
  • Rhetoricorum variorum Autorum (del 1523, Venetiis, per Aldum).
  • Aretino Pietro. Marfisa. I due primi Capitoli, o Canti.
  • Arlotto Mainardi Pievano. Motti e facezie, con la sua vita al principio (Firenze per Zuchetta).
  • Poggio Fiorentino. acezie tradotte dal latino (del 1500, Venezia, per Ottino di Pavia).
  • Boccaccio Giovanni. Il Decamerone (del 1470).
  • Boiardo Matteo Maria. Orlando innamorato, ora rifatto dal Berni (del 1545, Venetia, per Giunti).
  • Tasso Bernardo. L'Amadigi (del 1560, Venetia, per il Giolito).
  • Tasso Torquato. Il Rinaldo (del 1562, Venetia, per Sanese).
  • Allegri Alessandro. Rime piacevoli, Verona, per Francesco dalle Donne: un Volume, quattro parti (degli anni 1601, 1607, 1608, 1613).
  • Medici Lorenzo padre di Papa Leone. Rime sacre con quelle di Lucrezia sua madre, ed altre della stessa famiglia, raccolte ed ornate di osservazioni da Francesco Cionacci (del 1680, Firenze).
  • Tempesta Antonio. Caccie varie, disegnate ed intagliate dallo stesso.
  • Boccaccio Giovanni. La Teseide revista da Tizzone Gaetano di Pofi (del 1528, Venetia, per Girolamo Pontio).
  • Stagi Andrea Anconitano. L'amazonida (del 1503, Vinegia).
  • Cornazzano Antonio. Vita di S. Pietro Avogadro Bresciano, dove si contiene, come la città di Brescia venisse sotto il Dominio e Governo di Venetia, per Francesco Portenaris (del 1560).
  • Pulci Luca. Ciriffo Calvaneo, Colla Giostra del Magnifico Lorenzo de' Medici, con l'aggiunta del povero avveduto di Bernardo Giambullari (del 1535, Venetia, per Pietro de Nicolini).
  • Pulci Luigi. Il Driadeo (del 1487, Firenze, per Antonio di Francesco Viniziano).
  • Il Morgante (del 1606, Firenze, per Bortolo Sermartelli).
  • Tansillo Luigi. Il vendemmiatore (del 1549, Venetia, per Costantini).
  • Canta gallina Remigio. Scena.
  • Bay De Piérre. Oeuvres diverses. Haye, chez Musson: quattro Tomi.
  • Gorius Antonius Franciscus. Thesaurus veterum Diptycorum: tre Tomi, due VoIumi (del 1759, Florentiae, ex Typographia Altizzini).
  • Passerius Joan. Baptista. Picturae Etruscorum in vasculis: centoundici Tomi (del 1777, Romae, typis Zampel. 1777).
  • Homerus. Les Oeuvres traduites en Francois per Madame Dacier. L'Iliade, l'Odyssée, avec les remarques de la meme (del 1731, Amsterdam, chez Wetstein, et Smith, 1731).
  • Terenzio Publio. Il formione. Comedia tradotta da Giuseppe Maria Pa­gnini Carmelitano (del 1784, Parma, per Bodoni).
 
Opera Music collection creators
  • Marcello Benedetto Estratto poetico armonico sopra i salmi: quattro Tomi (del 1725, Venezia).
  • Zarlino Gioseffo. Istituzioni armoniche (del 1562, Venetia, Senese).
  • Lasso Orlando. Le lagrime di S. Pietro (del 1591, Monaco, per Berg.).
  • Monteverde Claudio. Madrigali amorosi:
  • Basso secondo. Madrigali.
  • Tenor secondo. Madrigali.
  • Basso primo. Madrigali.
  • Tenor primo. Madrigali.
  • Canto primo. Madrigali.
  • Alto primo. Madrigali, Venetia, Vincenti, 1638.
  • Monteverde Claudio. Basso, madrigali a tre voci:
  • Tenore. Madrigali a tre voci (del 1651, Venetia, Vincenti).
  • Monteverde Claudio. Basso, madrigali a cinque voci.
  • Basso. Madrigali a cinque voci.
  • Tenore. Madrigali a cinque voci.
  • Alto. Simile.
  • Basso. Quinto libro madrigali.
  • Canto Quinto. Simile.
  • Alto. Simile. Venetia, Amadino (del 1615).
  • Gabrieli Andrea. Canto, libro primo madrigali.
  • Basso. Libro primo madrigali. Tenor simile (del 1607, Venetia, Zavari).
  • Marenzio Luca. Quinto, Terzo Libro Madrig. (del 1589, Venetia, Scotto). Secchi Orazio. Libro primo. Canto. (del 1581, Venezia, Gardane).
  • Monte Filippo. Libro primo madrigali.
  • Canto. Libro secondo (del 1582, Venetia, Scotto).
  • Strigio Alessandro. Canto, libro primo Madrigali.
  • Canto, secondo libro (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Gabrieli Andrea. Canto, secondo libro madrigali (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Ferretti Giovanni. Canto. Libro primo madrigali.
  • Canto, Libro secondo (del 1584, Venetia. Scotto).
  • Monte Filippo. Alto. Libro primo madrigali.
  • Alto, Libro secondo (del 1582, Venezia, Scotto).
  •  Ferretti Giovanni. Alto, primo libro madrigali (del 1579, Venezia, Scotto).
  • Strigio Alessandro. Madrigali, libro primo (del 1579, Venezia, Scotto). 
  • Alto, secondo Libro (del 1582, Venetia, Scotto).
  • Gabrieli Andrea. Alto, secondo libro madrigali (del 1580, Venetia, Scotto).
  • Ferretti Giovanni. Alto, primo libro madrigali (del 1581, Venetia, Scotto). Alto. Libro secondo. Canzoni (del 1579, Venetia, Scotto).
  • Marenzio Luca. Libro primo madrigali. Quinto (del 1582, Venetia, Gardane).
  • Merulo Claudio. Tenore. Libro primo madrigali (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Antonio Gardane. Collezione madrigali a 4 voci (del 1565, Venetia).
  • Nasco Giovanni. Quinto. Canzoni e madrigali (del 1562, Venetia, Gardane).
  • Strigio Alessandro. Quinto, Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Donati Baldassarre. Quinto, primo libro madrigali (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Lasso Orlando. Quinto. Madrigali a cinque voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Madrigali, libro terzo a 5 voci (del 1568, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Madrigali. Libro secondo a 5 voci.
  • Quinto. Libro primo madrigali a 5 voci (del 1570, Venetia, Gardane).
  • Muse. Quinto. Terzo libro madrigali a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro secondo (del 1259, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro primo (del 1555, Venetia, Gardane).
  • Rore Cipriano. Quinto. Madrigali libro terzo a due voci (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro secondo a 5 voci (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Strigio Alessandro. Quinto. Libro secondo a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Waert Giaches. Quinto. Libro quinto madrigali (del 1571, Venetia, Gardane).
  • Rore Cipriano. Madrigali libro primo a 5 voci.
  • Tenore. Quinto. Libro a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Muse. Tenore Libro secondo a 5 voci (del 1559, Venetia).
  • Tenore Libro terzo a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Tenore Libro quarto a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Tenore Libro quinto a 5 voci (del 1575, Venetia, Gardane).
  • Lasso Orlando. Tenore. Libro secondo madrigali a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Gabrieli Andrea. Tenore. Libro primo madrigali (del 1572, Venetia, Gardane).
  • Waert Giaches. uinto. Libro quinto madrigali a 5 voci (del 1571, Venetia, Gardane).
  • Rinaldi Giulio. Quinto. Canzoni alla Napoletana (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Strigio Alessandro. Madrigali a 5 voci. Quinto (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Rore Cipriano. Libro primo madrigali. Alto (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Libro quinto madrigali. Alto, a 5 voci.
  • Muse. Libro secondo madrigali. Alto, a 5 voci (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Libro quarto madrigali. Alto (del 1474).
  • Libro quinto madrigali. Alto (del 1575).
  • Libro terzo madrigali. Alto (del 1569).
  • Lasso Orlando. Alto, Libro secondo madrigali a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Gabrieli Andrea. Alto, madrigali a 5 voci, libro primo (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Alto, libro quinto, madrigali a 5 voci (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Rinaldi Giulio. Alto, madrigali e Canzoni a 5 voci (del 1576 Venetia, Gardane). 
  • Strigio Alessandro. Madrigali a 5 voci. Alto (del 1569, Venetia, Gardane). 
  • Rore Cipriano. Canto, libro primo, madrigali a 5 voci (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Canto. Libro secondo a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Muse. Canto. Libro secondo a 5 voci (del 1559, Venetia, Gardane). 
  • Canto. Libro terzo a 5 voci (del 1564).
  • Canto. Libro quarto a 5 voci (del 1574).
  • Canto. Libro quinto a 5 voci (del 1575).
  • Lasso Orlando. Canto Libro secondo madrigali (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Gabrieli Anerea. Canto, madrigali a 5 voci (del 1572, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Canto. Madrigali a 5 voci (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Rinaldi Giulio. Canto. Madrigali a 5 voci (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Strigio Alessandro. Canto. Madrigali a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane). 
  • Rore Cipriano. Basso, libro primo madrigali a 5 voci (del 1575 Venetia, Gardane). 
  • Basso. Libro secondo a 4 voci (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Annibale (Padovano) Cipriano (Rare). Basso, madrigali a 4 voci (del 1575, Venetia, Gardane).  
  • Lasso Orlando. Basso, il primo libro madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Gardane). 
  • Donati Alessandro. Basso. Libro secondo madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1570, Venetia, Gardane).
  • Ingegneri Marc'Antonio. Basso, libro secondo a 4 voci (del 1579, Venetia, Gardane). 
  • Rore Cipriano. Alto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1575, Venetia, Gardane). 
  • Alto. Libro secondo a 4 voci (del 1571).
  • Cipriano (Rore), ed Annibale (Padovano). Alto, madrigali, a 4 voci (del 1575, Venetia, Gardane).  
  • Lasso Orlando. Alto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Donati Baldassarre. Alto, libro secondo madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Alto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1570, Venetia, Gardane).
  • Ingegneri. Alto. Libro secondo madrigali a 4 voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Tenore, libro quarto madrigali a 4 voci (del 1581, Venetia, Gardane). 
  • Ingegneri Marc'Antonio. Tenore, libro primo madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Merulo Claudio. Tenore, libro primo madrigali a 4 voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Madrigali ariosi a 4 voci. Tenore libro primo (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Berchem Jaches. Tenore, primo, secondo, terzo libro (del 1561, Venetia, Gardane). 
  • Pordenon Marco Antonio. Madrigali libro primo, a 4 voci (del 1561, Venetia, Gardane). 
  • Bianco Antonio. Tenore, libro primo madrigali (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Stivori Francesco. Tenore, libro primo madrigali (del 1583, Venetia, Amadino)
  • Ponte Giaches. Tenore, 50 Stanze del Bembro (del 1567, Venetia, Sasso).
  • Ruffo Vincenzo. Tenore, libro terzo madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Basso, lib. quarto madrigali (del 1581, Venetia, Gardane)..
  • Ingegneri Marc'Antonio. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Merulo Claudio. Basso, libro primo madrigali (del 1579, Venetia, Gardane). 
  • Madrigali ariosi a 4 voci. Basso, libro primo (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Berchem Jaches. Basso, primo, secondo, terzo libro a 4 voci (del 1582, Venetia, Gardane).
  • Pordenone Marc'Antonio. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Bianco Antonio. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Stivori Francesco. Basso, primo, secondo libro madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia, Amadino).
  • Ponte Giaches, 50 Stanze del Bembo. Basso a 4 voci (del 1567, Venetia, Sasso).
  • Ruffo Vincenzo. Basso, libro terzo madrigali a 4 voci (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Canto Quarto, libro madrigali a 4 voci (del 1581, Venetia, Gardane).
  • Ingegneri Marc'Antonio. Canto, primo libro madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Merulo Claudio. Canto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Madrigali curiosi a 4 voci. Canto, libro primo (del 1582, Venetia, Gardane).
  • Berchem Jaches, primo, secondo, terzo libro madrigali, Canto a 4 voci (del 1561, Venetia, Gardane). 
  • Pordenone Marc'Antonio. Libro primo madrigali, Canto a 4 voci (del 1580, Venetia, Gardane). 
  • Bianco Antonio, primo libro madrigali. Canto a 4 voci (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Stivori Francesco. Canto. Libro primo madrigali a 4 voci (del 1567, Venetia, Amadino).
  • Ponte Giaches. 50 Stanze del Bembo. Canto a 4 voci (del 1567, Venetia, Sasso).
  • Ruffo Vincenzo. Libro terzo madrigali. Canto a 4 voci. (del 1560, Venetia, Gardane). 
  • Amorosi ardori. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1584, Venetia, Amadino).
  • Marenzio Luca. Quarto libro madrigali. Canto a 5 voci (del 1584, Venetia, Amadino).
  • Massotti Giulio. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1583, Venetia, Gardane). 
  • Casa Girolamò. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Romano Alessandro. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Sabbino Ippolito. Libro secondo Canto (del 1580, Venetia, Gardane). 
  • Faya Aurelio. Libro secondo Madrigali. Canto a 5 voci (del 1570, Venetia, Gardane). 
  • Galliani Marco. La Dafne (del 1608, Firenze, Marescotti).
  • Buontempi Andrea. Storia Musica Armonica (del 1695, Perugia, per Costantini).
  • Zacconi Lodovico. Pratica di Musica (del 1595, Venetia, Carampelle).
  • Valentini Giovanni. Sonetti in Musica.
  • Cacciani Giulio. Euridice composta in Musica (del 1610, Firenze, Marescotti).
  • Le nuove Musiche (del 1601).
  • Peri Jacopo. Varie musiche ad l, 2 e 3 voci (del 1609, Firenze, Marescotti).
  • Corradi laminio. Stravaganze d'amore (del 1616, Venetia, Vincenti).
  • Buontempi Giov. Maria. L'arte del contrappunto (del 1598, Venetia, per Vincenti).
  • Galliani Vincenzo. Dialogo della Musica antica, e moderna (del 1581, Firenze, Marescotti).
  • Foliani Lodovico. Musica Teorica (del 1529, Per de Sado).
  • Avon Pietro. Il Toscanismo della Musica. (del 1553, Venetia, per Bernardino de Vitali).
  • Tardini Orazio. Canti Madrigali, a 2, 3 e 4 voci: Libro primo (del 1633, Venetia).
  • Basso. Madrigali a 2, 3 e 4 voci. Libro secondo (del 1633, Venetia).
  • Miniscalchi Guglielmo. Arie. Lib. secondo (del 1637, Venetia, per Vincenti).
  • Arie. Libro primo (del 1625, Venetia, per Vincenti).
  • Rabbini Nicolò. Madrigali a 5 voci (del 1615, Venetia, Gardane).
  • Croce Giovanni Settimo. Teorica Musicale (del 1624, Venetia, per Vincenti).
  • Marenzio Luca. Tenore, terzo libro Madrigali (del 1589, Venetia, per Scotto).
  • Geroittan Canto. Libro primo Madrigali (del 1629, Venetia, Gardane).
  • Bertanino Lelio. Canto. Madrigali (del 1629, Brescia, per de Sabbio).
  • Balbi Lodovico. Alto a 5 voci (del 1589, Venetia, per Gard.).
  • Canto a 5 voci.
  • Tenore a 5 voci.
  • Quinto a 5 voci.
  • Basso a 5 voci.
  • Mazzoni Marc'Antonio. Canto. Libro primo Canzoni a 4 voci (del 1591, Venetia, Gardane).
  • Alto libro primo (del 1591, Venetia, Gardane). 
  • Basso libro primo (del 1591, Venetia, Gardane). 
  • Tenore libro primo (del 1591, Venetia, Gardane). 
  • Lauro Secco. Quinto. Libro primo Madrigali (del 1552, Ferrara, Baldini).
  • Bertani Lelio. Quinto. Libro Madrigali (del 1584, Brescia, per Marchetti).
  • Spoglia Amorosa. Quarto. Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, Scotto).
  • Zoccarini Giambattista. Quinto. Corona di 12 Sonetti (del 1586, Venetia, Gardane).
  • Floridi virtuosi. Quinto. Libro primo. Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, per Amadino).
  • Sabbino Ippolito. Quinto. Terzo libro Madrigali a 5 voci (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Quinto. 4. Libro Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia, per Amadino).
  • Lauro Verde. Quinto. Madrigali a 6 voci (del 1583, Ferrara, per Baldini).
  • Marenzio Luca. Quinto. Libro terzo. Madrigali a 5 voci (del 1583, Venetia, Scotto).
  • Bertano Lelio. Quinto. Primo libro. Madrigali a 5 voci (del 1583, Venetia, Gardane).
  • Jacques Giovanni secondo libro. Madrigali a 5 voci (del 1587, Venetia, per Vincenti).
  • Anerio elice. Quinto. Libro primo Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, per Vincenti).
  • Spontoni Lodovico. Quinto. Primo libro. Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, per Vincenti).
  • Archadelt Jaches. Altus. Madrigali a 4 voci (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Altus secondo libro (del 1539, Venetia).
  • Madrigali terzo libro a 4 voci. 
  • Madrigali a 4 voci. Libro quarto (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Viola Alfonso. Alto. Primo libro Madrigali (del 1539, Ferrara).
  • Arcadelt Jaches. Altus. Madrigali (del 1539, Venetia, per Gardane).
  • Libro secondo (del 1539, Venetia).
  • Libro terzo. (del 1539, Venetia).
  • Libro quarto. (del 1539, Venetia).
  • Viola Alfonso. Basso. Primo libro Madrigali (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Musiche fatte nelle nozze del duca di Firenze (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Archadelt Jacques. Tenore. Libro primo. Madrigali (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Libro secondo Madrigali (del 1539, per Gardane).
  • Libro terzo Madrigali. (del 1539, per Gardane).
  • Libro quarto Madrigali. (del 1539, per Gardane).
  • Viola Alfonso. Madrigali. Libro primo. (del 1539, Venetia, per Gardane).
  • Musiche fatte nelle nozze del duca di Firenze (del 1539, Gardane).
  • Gomberto Nicoles. Cinque libri di Canzoni (del 1543, Anversa).
  • Pastena Giambattista. Tenore. Primo libro Madrigali a 4 voci (del 1581, Venetia, per Gardane).
  • Petrino Jacopo. Tenore. Libro primo Madrigali (del 1583, Venetia, per Gardane).
  • Mariani Ambrogio. Primo libro. Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia, per Gardane).
  • Molino Marc'Antonio. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, per Gardane).
  • Libro secondo (del 1569, Venetia, per Gardane).
  • Rosso Giov. Maria. Tenore. Libro primo (del 1569).
  • Antegnati Costantino. Primo libro Madrigali a 4 voci (del 1571, Venetia, per Gardane).
  • Zanchino Julio. Tenore. Libro primo Madrigali (del 1583, Venetia, per Gardane).
  • Agostini Lodovico. Primo libro Madrigali a 4 voci (del 1572, Venetia, Gardane).
  • Tigrino Orazio. Madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Madrigali. Tenore. Secondo libro a 4 voci (del 1543, Venetia, per Gardane).
  • Fiesco Giulio. Libro primo Madr. a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Pastena Giambattista. Basso. Madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia. Gardane).
  • Patrino Jacobo. Basso. Primo libro. Madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia. Gardane). 
  • Mariani Ambrogio. Basso. Primo libro. Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia. Gardane).
  • Molino Marc'Antonio. Basso. Madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Coreggio).
  • Libro secondo. Madrigali a 4 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Rosso Giov. Maria. Basso. Madrigali a 4 voci (del 1567, Venetia).
  • Zanchino Julio. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia. Gardane). 
  • Agostini Lodovico. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia. Gardane). 
  • Agostini Lodovico. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia. Gardane). 
  • Tigrino Orazio. Madrigali a 4 voci. Basso (del 1573, Venetia. per Gardane). 
  • Madrigali. Basso a 4 voci (del 1543, Venetia, per Scotto).
  • Madrigali. Libro terzo a 4 voci (del 1549, Venetia, per Scotto).
  • Fiesco Giulio. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Postene Giambattista. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia, per Gardane).
  • Petrino Jacobo. Canto libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia. Gardane).
  • Mariani Ambrogio. Canto. Madrigali libro primo a 4 voci (del 1583, Venetia. Gardane).
  • Molino Marc'Antonio. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1569, Venetia. Gardane).
  • Secondo libro. Canto. Madrigali a 4 voci (del 1569, Venetia. Gardane).
  • Rosso Giov. Maria. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1567, Venetia).
  • Antegnani Costantino. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1575, Venetia, per Gardane).
  • Zanchino Julio. Canto primo libro Madrigali a 4 voci (del 1572, Venetia, Gardane).
  • Bartolani Federico. Canto libro primo Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia, Gardane).
  • Canto. Madrigali, libro secondo a 4 voci (del 1543, Venetia, Gardane).
  • Canto. Madrigali a 4 voci libro terzo (del 1549, Venetia, Gardane).
  • Fieschi Giulio. Canto primo libro Madrigali a 4 voci (del 1535, Venetia, Gardane).
  • Nores Cipriano. Alto. Mottetti a 4 voci (del 1535, Venetia, Gardane).
  • Mottetti. Libro primo a 5 voci (del 1544, Venetia, Gardane).
  • Madrigali. Libro secondo a 5 voci (del 1544, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Terzo libro dei Mottetti a 5 voci (del 1544, Venetia, Gardane).
  • Muse, Quinto, libro primo a 5 voci (del 1555, Venetia, per Gardane).
  • Corvo Giambatista. Quinto Mottetti a 5 voci (del 1551, Venetia, Gardane).
  • Portinari Francesco. Primi frutti. Mottetti a 5 voci (del 1548, Venetia).
  • Porta Costantino. Quinto, libro primo Mottetti a 5 voci (del 1555, Venetia, Gardane).
  • Phinet Dominicus. Mottetorum liber secundus (del 1555, Venetiis, apud Garda num).
  • Variorum Modulationes, quae sub tituto Fructus rogantur, liber primus.
  • Rore Cipriano. Alto, libro primo Madrigali a 4 voci (Venetia, per Gardane).
  • Archedelt Jaches. Alto, libro primo Madrigali a 4 voci (Venetia, per Gardane).
  • Manara Francesco. Alto, libro primo Madrigali a 4 voci (del 1555, Venetia, Gardane).
  • Donato Baldassarre. Alto, libro primo. Canzoni alla Napoletana a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Verdelot. Alto. Madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Carussio Perissone. Libro secondo Madrigali a 5 voci (del 1550, Gardane).
  • Baldassarre Donato. Alto. Libro primo Madrigali a 5 voci (del 1537, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Basso. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1566, Venetia, Correggio).
  • Basso. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Basso. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito. Basso, libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Nasco Giovanni. Basso. Canzone, e Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia).
  • Monte Filippo. Alto. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1561, Venetia, Corregio).
  • Alto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579 Venetia, Gardane).
  • Alto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito. Alto, libro terzo Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sabbino Ippolito. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Nasco Giovanni. Alto. Canzone, Madrigali a sei voci (del 1557, Venetia, Gardane).
  • Manara Francesco. Alto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Donati Nicolò. Tenor, libro primo Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per Gardane).
  • Monte Filippo. Canto, libro primo. Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, per Correggio).
  • Canto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Canto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito. Canto. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sabino Ippolito. Canto. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Manara Francesco. Madrigali a sei voci. Libro primo (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Quinto. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, per Correggio).
  • Quinto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Nicolò. Quinto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per Gardane).
  • Sabbino Ippolito. Quinto. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per  Gardane).
  • Nasco Giovanni. Quinto. Canzone e Madrigali a sei voci (del 1557, Venetia, per Gardane).
  • Manara Francesco. Quinto Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Donati Nicolò. Quinto. Madrigali. Libro primo a sei voci (Venetia, per Gardane).
  • Monte Filippo. Sesto. Primo libro Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, per Correggio).
  • Sesto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sesto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito Sesto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sabbino Ippolito. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Nasco Giovanni. Sesto. Canzoni, e Madrigali a sei voci (del 1557, Venetia, per Gardane).
  • Manara Francesco. Sesto. Madrigali a sei voci (del 1550, Venetia, Gardane). 
  • Donati Nicolò. Madrigali. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per Gardane).
  • Giovanelli Augerio. Sdruccioli. Canto. Libro primo. Madrigali a quattro voci (del 1598, Venetia, Gardane).
  • Tenor. Libro primo. Madrigali a 4 voci.
  • Alto. Libro primo. Madrigali a 4 voci.
  • Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1598, Venetia, Gardane).
  • Crossi Carlo. Cetra d'Apollo (del 1613, Venetia. Gardane).
 
Printings and Painting Books consisting in 19 volumes
 
Old Roman School: 2 books
 
Book 1
  • 130 (centotrenta) stampe di Marc'Antonio Raimondi Bolognese                     
  • 64 (sessantaquattro) stampe di Agostino Veneziano    
  • 32 (trentadue) stampe di Silvestro da Ravenna            
  • 6 (sei) stampe di Marco da Ravenna                                                         
  • 45 (quarantacinque) stampe di Caralius                                                                                     
  • 34 (trentaquattro) stampe di Enea Vico da Parma                                                         
  • 14 (quattordici) stampe di Jo: Batt. de Cavalleriis                                                        
  • 10 (dieci) stampe di Philippus Tomasinus                                                           
 
Book 2
  • 5 (cinque) stampe di Martin Rota                                                                           
  • 20 (venti) stampe di Nicolò Beatrici de Lorena                                       
  • 35 (trentacinque) stampe di Cherubino Alberti                                                                
  • 5 (cinque) stampe di Mario Kartaro                                                                       
  • 3 (tre) stampe di Michele Luchese                                                                        
  • 85 (ottantacinque) Stampe antiche            .                                                        
  • 124 (centoventiquattro) stampe della Statuaria antica Romana.                                             
 
Modern Roman School: 3 books
 
Book 1
  • 230 (duecentotrenta) stampe di Raffaello d'Urbino                                                     
  • 3 (tre) stampe di Federico Taddeo Zuccari                                               
  • 35 (trentacinque) stampe di Polidoro di Caravaggio                                                       
  • 54 (cinquantaquattro) stampe di Cornelio Corte                                                                          
  • Mantovani, cioè:
    • Stampe di Giambattista Britanno
    • 97 (novantasette) stampe di Giorgio Chisi                                                              
    • Stampe di Adamo
    • Stampe di Diana
 
Book 2
  • 40 (quaranta) stampe di Lanfranco                                                                                 
  • 52 (cinquantadue) stampe di Bertini da Cortona                                                            
  • 25 (venticinque) stampe di Barozzi                                                                                
  • 32 (trentadue) stampe di Ciro Ferri                                                                                
  • 40 (quaranta) stampe di Pier Sante Bartoli                                                          
  • 16 (sedici) stampe di Giuseppe da Ribera                                                           
 
Book 3
  • 30 (trenta) stampe di Camillo Procaccino                                                           
  • 85 (ottantacinque) stampe di Salvador Rosa                                                                 
  • 67 (sessantasette) stampe di Pietro Testa                                                                      
  • 51 (cinquantuno) stampe di Carlo Marotti                                                                    
  • 74 (settantaquattro) stampe della Scuola Romana Moderna                                      
 
Florence School
 
Book 1
  • 289 (duecentottantanove) stampe di Jacopo Callot      
  • 121 (centoventuno) stampe di Stefanin dalla Bella       
  • 61 (sessantuno) stampe di Villamena                            
  • 28 (ventotto) stampe di Andrea del Sarto                      
  • 69 (sessantanove) stampe di Vaennio                          
  • 305 (trecentocinque) stampe di Antonio Tempesta      
  • Scuola Fiorentina
 
French School: 2 books
 
Book 1
  • 107 (centosette) stampe di Nicolò Poussin                                                                  
  • 64 (sessantaquattro) stampe di Sebastian Bordon                                                                     
  • 32 (trentadue) stampe di Simon Vovet                                                                 
 
Book 2
  • 13 (tredici) stampe di Carlo Le Brun                                                                     
  • 142 (centoquarantadue) stampe di Scuola Francese                                                              
  • 160 (centosessanta) stampe di Prospettive Francesi                                                  
  • 68 (sessantotto) stampe di Ritratti Francesi                                                                     
 
Bologna School: 3 books
 
Book 1
  • 135 (centotrentacinque) stampe di Giulio Bonasson                                                                
  • 42 (quarantadue) stampe di Abate Francesco Primaticcio                                              
  • 110 (centodieci) stampe di Guido Reni                                                             
  • 80 (ottanta) stampe di Agostin Caracci                                                                 
 
Book 2
  • 195 (centonovantacinque) stampe di Annibale Caracci                                                                      
  • 26 (ventisei) stampe di Lodovico Caracci                                                                        
 
Book 3
  • 87 (ottantasette) stampe di Gianfrancesco Barbieri detto Guercin da Cento              
  • 31 (trentuno) stampe di Domenico Zampieri                                                       
  • 10 (dieci) stampe di Francesco Albani                                                              
  • 74 (settantaquattro) stampe di Scuola Bolognese                                                           
 
Venetian School: 2 books
 
Book 1
  • 140 (centoquaranta) stampe di Tiziano Vecellio                                                          
  • 24 (ventiquattro) stampe di Jacopo Tintoretto                                                                 
  • 47 (quarantasette) stampe di Paolo Cagliari                                                                   
  • 25 (venticinque) stampe di Bassani                                                                                          
 
Book 2
  • Stampe di Paolo Farinato
  • Stampe di Campagnola
  • Stampe di Mantegna
  • 248 (duecentoquarantotto) Stampe di Palma                                                                          
  • Stampe di Franco
  • Stampe di Fontana
  • Stampe di Scuola Veneziana
  • Stampe di Scuola Veneziana Moderna                         
 
Flemish school: 4 books
 
Book 1
  • 15 (quindici) Stampe di Rembrandt                                                                     
  • 81 (ottantuno) Stampe di Antonio Vandych                                                                     
  • 53 (cinquantatre) Stampe di Paolo de Rubens                            
 
Book 2
  • 127 (centoventisette) Stampe di Pietro Paolo Rubens                                                 
 
Book 3
  • 202 (duecentodue) Stampe di Enrico Golitzio, e Scuola                                                         
 
Book 4
  • 93 (novantatre) Stampe di Nicola de Bruin, e Scuola                                         
 
German school: 2 books
 
Book 1
  • 41 (quarantuno) Stampe di Egidio Sadeler                                                                       
  • 120 (centoventi) Stampe di Gio: e Raffael Sadeler                                                     
  • 143 (centoquarantatre) Stampe di Luca d'Olanda                                                                   
  • 62 (sessantadue) Stampe di Alberto Alstorfio                                                                  
  • 80 (ottanta) Stampe di Isbis, ovvero Hans Sabaed Benn                                   
  • 44 (quarantaquattro) Stampe di Giorgio Penez                                                              
  • 107 (centosette) Stampe di Aldegrael                                                                          
  • 111 (centoundici) Stampe di Auberto Durero                                                                          
 
Book 2
  • 156 (centocinquantasei) Stampe di Scuola antica di Germania                                             
  • 255 (duecentocinquantacinque) Stampe di Scuola di Germania
  • 200 (duecento) Stampe di Scuola Oltramontana                                                         
There are 6175 printings in these 19 Volumes and in addition of these ones, were also removed 11 volumes of drawings, part of which were original, and part of the different schools, in total N. 3000 and from the library de 'Somascan Fathers of Health in Venice, N. 325 volumes.
 
Books from RR.PP. Library of S. Francesco dei Frari of Venice
  • Cyrillus Alexandrinus. Opera omnia in 7 (sette) Tomi (del 1638, Lutetiae Parisiorum).
  • Plutarchus Cheron. Opera omnia in 2 (due) Tomi (del 1599, Francofurti).
  • Boetius Anicius. De consolatione Philosophiae in 5 (cinque) Tomi (del 1688, Lutetiae Parisiorum).
  • Photius Myriobiblon sive Bibliotheca libro quos legit et censuit Photius, (del 1563 G. L. Rothomagi).
  • Arrianus, De Exped. Alex. Magni, (del 1704 G. L. Lugduni Batavorum).
  • Aristides. Opera omnia in 2 (due) Tomi (del 1722 G. L. Oxonii).
  • Appianus Alex. Bist. Rom. (del 1592 G. L. typis Enrici Stephani).
  • Ciceronis, de Arte Rhetorica. Veneto in 2 (due) Tomi (del 1522).
  • Libanii Sophistae. Opera in 2 (due) Tomi (del 1606 G. L. Parisiis).
  • Aristophanes Comoediae, cum notis, (del 1821 G. L. Londini).
  • Pontificum vitae. Ms. in un Tomo.
  • Pollucis onomasticum, in 2 (due) Tomi (del 1706 G. L. Amstelodami)
  • Orosius Paulus. Hist. Libr. 7, cum animadvertionibus Sigeb Avercampi, Lug-Batav.
  • Vitruvii De Architectura. Lib. X. Veneto (del 1511).
  • Quintiliani, Institut. Orat. cum noto Burman. In 2 (due) Tomi (del Lugduni).
  • Herodotus, Hist. G. L. cum notis Gronov. Lugd. Batav. (del 1616).
  • Coleti, Commento Ling. lat. in 2 (due) Tomi (del 1536 Lugduni).
  • Diogenes Laertius cum Casaubono in 2 (due) Tomi (del 1692 G. L. Amstelodami).
  • Pausanias. Graeciae descriptio, (del 1696 G. L. cum notis. Lipsiae).
  • Cluverius Philippus. Introduct. in univo Geograph. (del 1697 Amstelodami).
  • Thesaurus Morellianus cum Avercampio.
  • Stephanus Bisant. De urbibus. G. L. cum Com.
  • Philostratus, opera. G. L.
  • Agostini Leonardo. Gemme antiche. Roma (del 1686).
  • Plinius, Epistolae, ex recensione Corsii.
  • Veslingius Joannes. Syntagma.
  • Veto Rom. Itineraria Vestlingii.
  • Maginus, Italia. Bononiae, (del 1620).
  • Ptolemaeus, Geograph. (del 1605 G. L. Amstelodami).
  • Rapin, Storia d'Inghilterra, in 10 (dieci) Tomi.
  • C. luI. Caesar. Commaentar. Lat.
  • Sanderi. Flandria illustrata. In 2 (due) Tomi (del 1641-1644).
  • Novum Italiae Theatrum. In 4 (Quattro) Tomi (del 1724 Agae Comit).
  • Atlas Historiae, in 7 (sette) Tomi (del 1705 Amtelodami).
  • Canti Carnascialeschi, in 2 (due) Tomi (del 1750 Cosmopoli).
  • Bocchii, SymboI. Bononiae, (del 1574).
  • Boissard, Antiq. Rom. In 3 (tre) Tomi ( del 1627 Francofurti).
  • Coronelli, Riflessioni sopra il Danubio, ms.
  • Blason Veneto.
  • AntimacchiaveI. Lond.
  • De L'Esprit. In 2 (due) Tomi.
  • Battheux. Belle in 3 (tre) Tomi.
  • Biblia Sacra, Diodati. (del 1641 Ginevra).
  • Detta, Veneto Hailbrun, (del 1475).
  • Mitographi Latini. (del 1681 Amstelodami).
  • Sedulii, et aliorum Carmina.
  • Sybillina Oracula, G. L. cum notis.
  • Vinci. Della Pittura.
  • Architettura di Vitruvio, col Barbaro.
  • Syri. Mercurio. (sic) Frontispicio, e Preliminare del t. X.
  • Acciaiuoli Donato. Istoria Fiorentina, (del 1476).
  • Euclides, (del 1482).
  • Aulus Gellius. Aldus, (del 1513).
  • Dioscoride. 2 (due) Tomi (del 1585 Con figure miniate).
  • Politiani opera. Aldus, (del 1498).
  • Prudentius, ad usum Delphini. Parisiis, (del 1687).
 
Books from RR.PP. Cloister of Carmine of Venice
  • Gratiani Decretum, cum Glossis, Venetiis, Jenson, (del 1477, Esemplare stampato in pecora).
  • Quintiliani Institutiones oratoriae. Venetiis, Aldus, (del 1514).
  • Polifilo. Ipnerotomachia. Venetia, per i figli di Aldo (del 1545).
  • Thucididis, Historia, cum verso Laurentii ValIae. (del XV° Secolo) Absq. ulIa nota.
  • Taciti Cornelii, omnia quae extant, Francisco Puberlano (del XV° Secolo) Absq. ulIa nota.
  • Missale Ordinis S. Dominici (del XIV° Secolo) In carta pecora, e con belle miniature.
  • Vidae Carmina.
  • Petrarca. Opere, di rara edizione.
  • Dante. Opere, di stampa singolare.
  • Quinti Curtii. Ad usum Delphini.
  • Lafitau. Des moeurs des Américains.
  • Discoride, figurato. In 2 (due) Tomi (del 1585).
 
Books From S. Stefano in Venice Cloister to Agostinian Order
  • Biblia sacra, cod. ms. in carta pecora, con figure dei sec. XII, e XIII.
  • Ildebrandi, Opera in 12 (dodici) Tomi.
  • Themistius. Tarvisii, (del 1481).
  • Ptholemaei Geographia (del 1511 cum Berlinghieri Geographia).
  • Seneca. Quaestiones naturales. Aldo, (del 1522).
 
Books from S. Bonaventura Cloister of Venice, Francescani, Riformati Observant
  • Georgii Valla. Libri de expetendis, et fugiendis. in 2 (due) Tomi typis Aldi Manutii, (del 1511).
  • Euripidis. Hecuba, et Iphigenia. Ex versione Erasmi Roterodami, Latinis carminibus redditae, Veneto Typis Aldi, (del 1507). Stampato in carta pecora.
 
Books from S. Francesco della Vigna Library by ex Pubblic Health Council
  • Epistolae Graecorum. Aldus, in 2 (due) Tomi ( del 1499).
  • Petri de Abano. Commentarius in Problemata Aristotelis, (del 1475) Mantuae.
  • Valerii Maximi, (del XIV° Secolo).
  • Aldovrandi. Opera, 13 (tredici) Tomi.
  • S. Aristotelis. De natura Animalium. Aldus, (del 1504).
  • S. Augustini. De Civitate Dei, (del 1470).
  • S. Thomae Aquinatis. Catena, 2 (due) Tomi (del 1740).
  • Biblia Graeca. Aldus, (del 1508).
  • Boccaccii, Genologia deorum, (del 1481).
  • Diomedis, Gramatica. Jenson.
  • Herodotus. Lat. (del 1475).
  • Iamblicus. Lat. Aldus, (del 1497).
  • S. Leonis. Sermones. Sine anno.
  • Titi Livii. Historia, in 3 (tre) Tomi (del 1470).
  • Luciani. Dialoghi, et antiquiora.
  • Mombritii Bonini. Vitae Sanctorum, in 2 (due) Tomi (del XV° Secolo).
  • Plinii, ( del 1469).
  • Plutarchi Vitae, (del 1478).
  • Quintilianus, (del 1471).
  • Sallustius, (del 1470).
  • Servius. Romae. Sine anno.
  • Strabonis. Geographia. Romae. Sine anno.
  • Georgii Trapezuntii. Rhetorica. Sine anno.
  • Laurentii Vallae. De latini sermonis elegantia, (del 1477).
 
S. Marco’s Library
  • 138 (centotrentotto) Greci in pergamena e 54 Simili in carta.
  •  24 (ventiquattro) Latini italiani e di altre lingue e 8 Simili in carta.
  •  2 (due) Arabi in carta di seta.
 
Books from S.Michele of Murano by Camaldonensi Monks
  • Plinii. Historia naturalis, Veneto Ienson, (del 1472).
  • Ciceronis. Epistolae familiares, Veneto Ienson, (del 1475).
  • Xistus, de sanguine Christi. Romae, sine anno.
  • Gafori, Musica. Brixiae, (del 1491).
  • Appiani Alexandrini, Veneto (del 1477).
  • Ascanius Pedianus. Veneto (del 1477).
  • S. Augustinus, de Civitate Dei. Romae, (del 1468).
  • Biblia latina, in civitate maguntina, 2 (due) Tomi (del 1462).
  • Capella Martianus. Vicetiae, (del 1499).
  • Caecilius Cyprianus. Venetiis, (del 1471).
  • Diodorus Siculus. Venetiis, (del 1476).
  • Diogenes Laertius. Venetiis, (del 1475).
  • Auli Gelii. Venetiis, (del 1472).
  • Guarini gramatica, (del 1470).
  • Justinus, (del 1490).
  • Iuvenalis, et Persii. Absque nota.
  • S. Leonis Papae Absque nota.
  • Lactantius. Romae, (del 1468).
  • Titus Livius, Romae, (del 1462).
  • Macrobius. Venetiis, (del 1472).
  • Martialis. Epigrammata. Aldus, (del 1501).
  • Orosius, Histor. Absque nota.
  • Petrarca. Degli uomini famosi. Senza nota.
  • Peliano (sic) (del 1476).
  • Plauti. Absque nota.
  • Plinius. Tradotto dal Landini.
  • Ptholemaeus. Tractatus varii. Venetiis, (del 1471).
  • Quintilianus. Venetiis, (del 1471).
  • Sallustius, (del 1475).
  • Terentius, (del 1471).
  • Valerius Maximus. Venetiis, (del 1471).
  • Valla Laurentius, (del 1471).
  • Cornelius Celsus. De Medicina Florentiae, (del 1478).
  • Sallustius. Historia. Venetii, (del 1471).
  • Ptholemaeus Geographia. Ulmae, (del 1486).
  • S. Leone, volgarizzamento, (del 1485).
  • S. Gregorio, (del 1475).
  • Ciceronis Rhetorica, (del 1479).
  • Titus Livius, (del 1482).
  • Acciajuoli, (del 1492).
  • Ovidio, Pinardi (sic) (del 1480).
  • Platina. De obsoniis, (del 1485).
  • Euclide, (del 1482).
  • Petrarca, (del 1478).
  • S. Athanasii opera. Romae, (del 1477).
  • Giosefi'o Flavio. Firenze, (del 1493).
  • Ubertini Clerici, Crescentinatis, in Cicer. Epist. Commento Vinc. (del 1479).
  • Ovidio, (del 1486).
  • Lactantii, opera, (del 1478).
  • Cicero:
    • De officiis, (del 1480)
    • De oratore, (del 1478)
    • Tuscul (del 1479)
  • luvenalis, Satyrae. (del 1475).
  • Cicero, Tuscul. (del 1480).
  • Pii II. Hist. rerum ubique gestarum, Ven. (del 1477).
 
Codices Miscellania
  • 2182          S. Augustini expositio in Psalmos (su membrana, del 12° secolo)
  • 2183          S. Gregorii Moralia (su membrana, del 12° secolo)
  • 326            Palladius. De Agricoltura (su membrana, del 13° secolo)
  • 67              Porphirius, in Aristotelem Graec. (su carta, del 12° secolo)
  • 120            Catena in Evangelio. Membran (del 11° secolo)
  • 894            S. lo. Grysogoni Homiliae in Epistolas Paoli (su membrana, del 12° secolo)
  • 896            Stamerud (sic) libri (su membrana, del 12° secolo)
  • 893            S. loannis Cassiani Collationes (su membrana, del 11° secolo)
  • 242            Theodoretus in Psalmos (su membrana, del 11° secolo)
  • 50              Aeschinis, Epistolae. Cod.
  • 45              D. Basilii, Homiliae Cod.
  • 141            Daniel Barbarus sup. Veto Cod.
  • 241            Evangelia Quatuor Cod.
  • 895            D. lo. Grysogoni. Homiliae 44 Cod.
  • 897            D. lo. Grysogoni. Horn. XII. Cod.
  • 183            Philostrati Cod.
  • 8                Platonis, Dialogi Cod.
  • 83              Ptholemaei, Armonica. Cod.
 
Following other Ms. Codes, simply signed by following numbers
  • 1155          S. Gregorius Cod.
  • 730            Chrysostomus. Cod.
  • 159            Terentius. Cod.
  • 159            Sacrae Th. Cod.
  • 159            Versiones Turques. Cod.
  • 163            Proses Turques. Cod.
  • 160            Altro Codice
  • 41              Cluron ms. Cod.
  • 227            Boccaccio Triumph. Cod.
  • 228            Guarini. Gramatica. Cod.
  • 218            Leoniceni. Cod.
  • 223            Epistolae Anglicanae. Cod.
  • 215            PhiIosophi. Codices
  • 131            Lazzarini. Cod.
  • 133            De Butis. Cod.
  • 132            Gallini Cod.
  • 691            Iuvenalis Satyrae. Cod.
  • 263            Beati Ambrosii. Cod.
  • 122            Moscepo. Cod.
  • 175            Fra' Paolo. Cod.
  • 1411          Cronique de Fr. Martin. Cod.
  • 2093          Quinti Aemiliani. Cod.
  • 214            Hymni Eccles. Cod.
  • 1176          Officium Beata Vergine Cod.
  • 2092          Petrarque Cod.
  • 232            Detto. Cod.
  • 281            Orationes. Cod.
  • 189            Timoteo. Cod.
  • 191            Cicero Cod.
  • 31              Philelphi. Cod.
  • 151            Cicero ms. Cod.
  • 794            Epitres de S. Seran ms. Cod.
  • 330            Hatius. Cod.
  • 329            Eusebius. Cod.
  • 85              St. Davis. Cod.
  • 42              luvenalis. Cod.
  • 43              S. Ambrogius. Cod.
  • 134            S. lo: Chrysostomus. Cod.
  • 1                Prolegomenum. Cod.
  • 127            Petruzzi. Cod.
  • 127            Anarchini. Cod.
  • 259            Vitruvius ms. Cod.
  • 171            Gasparini. Cod.
  • 171            Martialis. Cod.           
  • 99              Patrizj. Cod.
  • 807            Salvianus Aretinus. Cod.
  • 892            Philosophia. Cod.
  • 91              Cassiodorus. Cod.
  • 393            Aristotele Cod.
  • 23              luvenalis. Cod.
  • 789            Architettura Militare. Cod.
  • 36              Pauli Veneti. Cod.
  • 273            Boetius. Cod. 
  • 272            Dialoghi. Cod.
  • 72              Platonis. Cod.
  • 68              Argiropilo. Cod.
  • 73              Valerius Maximus. Cod.
  • 53              lustinus. Cod.
  • 47              Idem. Cod.
  • 47              Glice. (sic) Cod.
  • 116            Strozzi. Cod.
  • 891            Seneque. Cod.
  • 900            Dabudrio. Cod.
  • 890            Titus Livius. Cod.
 
Books of Monastero di S. Mattia di Murano, Monaci Camoldolensi
17 volumes of the library of the Monastery. This is Monsieur Burnet – French commissioner's sworn declaration.
  • 2 (due) Tomi corali Atlantico, con pitture, e miniature ad oro d'insigne artefice
  • Balbis. Catholic. reale (Codice membranaceo)
  • Malerbi. Vite de' Santi, (del 1475)
  • Ciceronis Rhetorica. Veneto (del 1470)
  • Perotti. Gramatica. Edit. pulcher. charact. argo imp.
  • Bertoldo, Bertoldino, e Cacasseno. Con rami insigni. Edizione di Brescia. del Della Volpe.
  • 5 (cinque) Tomi Marini Cavalier. Rime
Sources: Tratto dal ms. segnato N. 1937. Miscellanea XXXVIII, dal Museo Correr1.
 
1. As well as the abobe long list of stolen books and codes, many precious codes mss were stolen from the Dominican library at Saints Gio and Paul, registered by pen in the numbered list which was before a printed catalogue published by P.Beraldelli, of all the codes already existing in this library. The catalogue is stored in the Marciana Library.
 
Other goods with historic value
(Sources: 1 – State Archives of Venice; 2 – Ranieri Da Mosto, Venetian aristocrat “Patrizio”, descendent of the sailor who discovered the Cape Verde islands in the 1400s)
  • The whole navy war fleet of 1797, one of the most important in the Mediterranean;
  • The rich materials of the Arsenal of Venice, including the necessary equipment for 8 vessels, 6 frigates and 5 cutters, 6000 cannons of various sizes, 2000 rifles and 6000 guns, entire deposits of sails.
 
That being stated, this MLNV INTIMATES, CLAIMS AND DEMANDS
the complete return of the above mentioned goods and valuables to the Republic of Venice (bear in mind that this list which has been divided by categories and towns in Veneto is only what the archivists have managed to reconstruct);
 
CLAIMS AND DEMANDS
also to concur an adequate compensation for the violent french "occupation" of the Republic of Venice, from the year 1797 to the year 1815.
 
WSM
Venetia, Wednesday, August 21, 2013
 
The Executive Officers of the MLNV – Chief Department of Education and Culture of the GVP
Davide Giaretta
 
The Executive Officers of the MLNV – State Secretary of the GVP
Enrico Pillon
 
The Vice President of the MLNV and the GVP
dott. Paolo Gallina
 
The President of the MLNV and the GVP
Sergio Bortotto
 
Vedi il documento ufficiale inviato.
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2013.08.09 – MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.


Non comprendo l'accanimento se non dal punto di vista di un riconoscimento ufficiale del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto come unica alternativa, con intera la sua proposta, alla impossibilità di mantenere civiltà e cultura venete nell'ambito di uno stato italiano che si è fatto usurpatore di molte nazionalità.

Avevo preparato una riflessione circa le ricchezze d'Italia intitolandola "museo italia".

Credo che ora dovrò darmi da fare per invitare a farsi ricchi del "museo veneto".

Ecco la mia riflessione:

IL MUSEO ITALIA – note per una gestione politica del territorio

L'Italia è una ………. fondata sulla bellezza.

Sul vecchio muro di un paesino, a perenne memoria, stava una scritta: Qui nell'anno del Signore…. nevicò una gamba!

L'Italia non ha bisogno, in ogni suo angolo più remoto, di farsi pubblicità con memorie di un passato meteorologico tradotto per ambigue letture dei posteri.

L'articolazione geografica frutto di fantasia creativa delle ere geologiche differenzia il paesaggio prima che l'occhio si sia pienamente beato dello stralcio precedente.

Le stratificazioni umane dalla preistoria all'oggi hanno deposto loro uova d'oro in ogni spazio adatto a farle dischiudere.

Viaggiando da nord a sud e da est ad ovest non esiste tratto superiore ai venti chilometri che non faccia affiorare un elemento di bellezza innalzato da un antenato di qualsivoglia generazione.

Si percorrono territori immensi, uniformi, per visitare un castello nei deserti della Giordania, siti archeologici delle Americhe, Samarcande dopo ore di steppa, monasteri russi dopo boschi e boschi di betulle, eterne vie della seta per l'incontro con le città proibite, tutta un'Australia per un'altura esigua foracchiata dalla ricerca di opale…

Per la nostra Italia non bastano successioni di vite a cogliere a volo contenuto la bellezza disseminata dall'artista tempo e dal suo ospite umano.

Ci si accorge, viaggiando, che per troppo di ambienti e manufatti il paesaggio ormai soffoca e la testimonianza artistica è ugualmente lasciata tra i rovi.

Un tempo le politiche sussidiarie che inorgoglivano un comune, una marca, una contea o il piccolo villaggio curavano l'ambiente, gelosamente custodivano il bello, non permettevano invasioni a scapito del gusto, della sicurezza, della saggezza dei padri che lì e non altrove avevano edificato e rispettato quanto la natura di quando in quando ri-esigeva togliendo diritti all'usucapione umana.

All'insegna dell'Unità mazziniana, artatamente conformata all'arco alpino quale confine settentrionale e ai mari, abbiamo trascurato l'Alpe, ingolfate di fabbriche le pianure, tratteggiate di strutture di mercato le coste, abbrutiti i villaggi cresciuti negli ambienti adatti a loro, gonfiate le città del potere, abbattute culture e autonomie millenarie… e quando il centralismo più non paga lo si rafforza con privilegi… e quando l'uniformità della produzione diventa asmatica ci si sente d'improvviso poveri in un paese dove la ricchezza ammicca ad ogni angolo e di fra i rovi.

Spingo al Museo Italia, verso una ricchezza che tutto il pianeta deve godere coltivandone il custode in tutti i suoi bisogni.

L'Italia è ricchezza universale e non va goduta perché il custode crede di sopravvivere dedicando il suo tempo ad altri compiti.

L'Italia può offrire adeguato guadagno ad ogni suo abitante, come custode del Museo Italia, come campana di vetro che conservi tutto ciò che natura ed arte hanno seminato sullo stivale togliendo al degrado quanto soffocato o lasciato in rovina.

Per governare questa nostra terra ci sono alcuni passi da fare: riconoscimento internazionale di una terra patrimonio dell'umanità nella sua conformazione geografica e nella elaborazione artistica dei suoi abitanti lungo i millenni; conseguente impegno economico per la conservazione ambientale e artistica della medesima; affidamento agli abitanti l'Italia della custodia dell'aiuola compensandoli adeguatamente per il servizio svolto o da svolgere.

Conseguentemente e quasi contemporaneamente va riportato in essere il principio di sussidiarietà, vigente il quale il signor qualunque creò e coltivò un tempo il suo spazio vitale, lo correlò a quello dei vicini, innalzò con essi l'isola del villaggio e con i vari villaggi armonizzò una cultura che diede i tratti a varie civiltà strappate dalla foga dei risorgimenti nazionali, affamati di terre e di “anime”, da inglobare nell'ideologia di una potenza pronta e adeguata ai conflitti del ventesimo secolo ed oggi a quelli economici.

Ecco la mia utopia da offrire a un governo che non sa dove trovare ricchezza e come risolvere una conflittualità troppo a lungo alimentata da una posta in gioco abnorme che il centralismo sempre mostra ai concorrenti.

Cambio completamente il titolo e invito a tradurre il tutto in IL MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.

Mario Corato

2013.08.19 – ANCORA UN PATETICO TENTATIVO DI INTIMIDAZIONE NEI CONFRONTI DEL MLNV

386514_10200712181117600_1159610318_nOggetto: comunicato.
 
Ancora una volta, nei giornaletti locali la tribuna e il gazzettino hanno trovato spazio i soliti articoli spazzatura su questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV).
Sul fantasioso, testardo e calunnioso abbinamento mediatico/giudiziario con la fantomatica “polisia veneta” questo MLNV non intende tornarci nemmeno più.
Garantito però che ci tornerà a tempo debito nelle sedi opportune.
Venendo alle ultime perle giornalistiche pubblicate sabato 17 agosto scorso su tribuna e gazzettino, appare evidente come i due giornaletti vengano ormai usati dalla magistratura straniera italiana a Treviso come ufficio notifiche. 
Infatti, è proprio dai due giornaletti da gossip estivo che questo MLNV ha avuto modo di apprendere che ai magistrati inquirenti stranieri italiani a Treviso – pubblico ministero e “nuovo” giudice per le indagini preliminari – ci sarebbe voluto quasi un anno e mezzo di tempo dall’inizio della loro inchiesta-farsa per decidere di non archiviare il loro processo calunnioso e di procedere invece dolosamente con un’udienza preliminare per sentirne i militanti, fissandola per una non meglio precisata data di dicembre.
Da notare come il fantomatico provvedimento di questi “signori” sia stato adottato “appena” nove mesi dopo la scadenza del termine dei sei mesi prescritto dalla legge italiana per la durata delle indagini preliminari, ma tant’è: delle inaudite palesi violazioni di legge da parte dei togati stranieri italiani in chiave persecutoria e razzista questo MLNV non si stupisce nemmeno più.  
Tradotto in soldoni: le indagini preliminari scadevano ai primi di novembre del 2012, e con la successiva proroga di ulteriori sei mesi, richiesta e concessa illegalmente, il termine scadeva inesorabilmente ai primi giorni dello scorso mese di maggio.
Provvedimenti di archiviazione o di fissazione dell’udienza preliminare dovevano essere perentoriamente adottati entro i prescritti termini di legge, a pena di nullità.
Ma ciò che appare singolare è il fatto che negli articoli spazzatura pubblicati appena lo scorso 8 agosto non vi era ancora notizia di un’udienza preliminare fissata per sentire i militanti del MLNV.311299_10200712113275904_968894410_n
 “Fatalità”, questa compare negli articoli pubblicati dagli stessi giornaletti poco dopo una settimana.
Significa forse che il gip straniero italiano ci ha pensato su solo nella settimana di ferragosto?
E proprio nel periodo delle vacanze giudiziarie?
Trattasi forse dello stesso corvo di turno che sta passando i comunicati ai giornaletti? 
A che pro?
Il corvo di turno spera forse di intimidire il MLNV ed i suoi militanti con l’espediente del presunto spauracchio di un processo italiano?
Corvo & company spera forse di togliersi le castagne dal fuoco e di districarsi da un processo fatto di impianti accusatori calunniosi persecutori razzisti arrampicandosi così pateticamente sugli specchi?
Crede davvero di poter dividere i Patrioti Veneti militanti di questo MLNV?
Del resto, anche la nota pennivendola Tomè Sabrina della tribuna lo ha scritto con la solita enfasi e tono di minaccia: “Gli uomini della Polisia diserteranno l’aula rinunciando a difendersi e andando conseguentemente dritti-dritti a processo oppure cercheranno di dimostrare che il loro movimento non è un’attività illegale?”
Recepito il messaggio?
Il processo e la condanna sono bell’e pronti, sta solo ai militanti del MLNV decidere di che morte morire, se andare a condanna sicura in un processo già deciso a tavolino dalle autorità di occupazione straniere italiane rinunciando a “difendersi” o se strisciare all’udienza preliminare “confessando” colpe estorte.
Ma come!?
Ma le autorità di occupazione straniere italiane non dovevano procedere subito per direttissima nei confronti dei militanti del MLNV, tutti così armati fino ai denti, inquadrati e così pericolosi per lo stato straniero razzista e colonialista italiano?
Non lo sostenevano con ferocia razzista anche l’ex procuratore straniero Fojadelli, l’ex questore Damiano e l’ex prefetto Adinolfi?
E l’ex prefetto italiano non ha più volte fatto pressioni sul sindaco di Cornuda perché destituisse il comandante della polizia locale, in quanto Vice Presidente di questo MLNV e del Governo Veneto Provvisorio?
Dove sono finiti ora gli armamenti da guerra, i carri armati, i missili, i bazooka, i lanciarazzi e tutte quelle decine di chili di bossoli e di ogive pronte ad essere sapientemente confezionate e trasformate a mano in micidiali ordigni da lanciare con una fionda?
Ma nel frattempo dove sono finiti tutti i personal computer e gli altri effetti personali rapinati a mano armata dagli uomini della sezione politica della polizia italiana dalle case dei militanti del MLNV, davanti ad occhi sbigottiti e terrorizzati di madri, padri, mogli e figli?
64279_10200709111480861_871673755_nMa chi sono i veri pagliacci ridicoli ignoranti senza dignità, senza onore e senza Patria?
Saltimbanchi sempre più ridicoli, il MLNV – come tutti gli altri movimenti di liberazione nazionale del mondo – è un vero e proprio soggetto di diritto internazionale, e non certo un’associazione in ambito politico straniero italiano: qualsiasi atto di aggressione compiuto dallo stato occupante anche contro un solo militante del MLNV integra un vero e proprio illecito internazionale, di una gravità inaudita.
Non fatevi illusioni e ripassatevi un po’ di diritto internazionale: il MLNV non può essere assoggettato ad alcuna autorità straniera italiana di occupazione.
Capolinea, “signori”: troppo tardi, per rimediare.
Avete ignorato ogni invito a porre fine ai vostri vili atti di aggressione contro questo MLNV e i suoi militanti, a porre fine alle vostre diaboliche calunnie, a chiedere pubblicamente scusa e a restituire tutto il maltolto ai legittimi proprietari militanti di questo MLNV.
Il MLNV ora prende atto che quanto rapinato dalle private dimore dei suoi militanti non verrà più restituito, e proprio per questo non avete nemmeno la più pallida idea del futuro che vi aspetta.
Nessuno dopo dica che non era stato avvisato per tempo.
 
Viva San Marco.
Venetia, lunedì 19 agosto 2013
 
Il Vice Presidente del MLNV e del GVP
dott. Paolo Gallina
 

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2013.08.19 – PATRIMONIO BOSCHIVO E FAUNISTICO DELLA REPUBBLICA VENETA – DIFFIDA ALL’ITALIA


Alle autorità d'occupazione straniere italiane:

  • presidente della giunta regionale dell’ente amm.vo straniero italiano “regione Veneto"
  • governo italiano a mezzo la prefettura straniera italiana in Treviso
e p.c.
  • O.N.U. – SEGRETARIO GENERALE
  • O.N.U. – ASSEMBLEA GENERALE
 
Oggetto:patrimoni boschivi e faunistici della Repubblica Veneta – atti di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni faunistici e boschivi.
 
D I F F I D A.
 
E’ ormai noto come codesto ente straniero italiano “regione Veneto”, vero e proprio ente amministrativo dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano, abbia dato il via libera alla possibilità di distruggere tutte le aree boschive nei Territori della Repubblica Veneta per lasciare spazio ad aree agricole e più in particolare alla piantumazione e coltivazione incontrollata di vigneti.
 
Questa inaudita iniziativa prende il via con l’assurda e deleteria legge n. 3 del 05.04.2013 di codesto ente, “legge finanziaria regionale per l’esercizio 2013”, il cui criterio ispiratore va nella direzione di procurare indebiti vantaggi patrimoniali alla ristretta cerchia di una categoria professionale a danno dell’intero Popolo Veneto e dei suoi Territori.
 
Inutile ricordare infatti come l’attuazione di una simile scellerata normativa straniera – nelle more dell’ormai prossimo ripristino della piena Sovranità del Popolo Veneto sui Territori della Repubblica Veneta – comporterebbe danni incalcolabili quali la distruzione di preziosi boschi collinari e prealpini, alcuni dei quali cari alla Serenissima Patria da tempi immemori quali quello del Montello, l’insorgenza di pericoli di frane e smottamenti, gravissimi pericoli per la salute dei Cittadini Veneti e dell’ambiente a causa delle irrorazioni di pesticidi e fitosanitari, e l’inevitabile distruzione irreversibile della flora locale, della c.d. biodiversità e del patrimonio faunistico (solo per citarne alcuni). 
 
Nel richiamare in questa sede tutti i precedenti decreti di questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), che qui si intendono integralmente richiamati e notificati, e ai quali è bene si attenga con scrupolo e stretta osservanza anche codesto ente amministrativo straniero – decreti peraltro reperibili online sul sito istituzionale di questo Governo Veneto Provvisorio istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 – si diffida codesto ente straniero dal dare esecuzione alla legge sopra richiamata.
 
Si avvisa sin d’ora che, in difetto, la responsabilità di una sua attuazione verrà ascritta a ciascun promotore e/o firmatario, che ne risponderà a tempo debito innanzi alla Giustizia Veneta in sede penale e in sede civile con tutti i suoi beni presenti e futuri, per il risarcimento di tutti i danni derivanti alla Nazione Veneta.
 
Si rammenta, per l’ennesima volta, come in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimanga ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli oltre cento anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
 
Pertanto, tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
 
per l’effetto, ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti inesistente, ovvero tamquam non esset.
 
Per di più, lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
 
Ciò posto, si diffida lo stato straniero occupante italiano e tutti i suoi enti dal porre in essere qualsiasi atto di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, da intendersi nei suoi confini storici alla data del 1866, e/o dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni.
 
L’O.N.U. è avvertita che in considerazione della totale inerzia e dolosa trascuratezza dimostrata di fronte alle numerose e legittime istanze di questo MLNV, peraltro fondate sui diritti sanciti dalla stessa Carta delle Nazioni Unite, dà prova di essere complice dello stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano, disattendendo e violando il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto e all'integrità della Repubblica Veneta.
 
Viva San Marco.
Venetia, lunedì 12 agosto 2013
 
Il Vice Presidente del MLNV e del GVP
dott. Paolo Gallina
 
VISTO
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 
 

ORDINAMENTO GIURIDICO VENETO PROVVISORIO:

ART.18: LA SOGGETTIVITA’ GIURIDICA PRIMARIA ACCESSORIA (ESSERI BIOLOGICI VIVENTI IN NATURA)
L’OGVP riconosce ad ogni organismo vivente in natura, così come comunemente riconosciuto per tale, una soggettività giuridica primaria accessoria.
Rispettando il principio per cui l’OGVP tutela l’ecosistema nazionale e mondiale con la salvaguardia naturale dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, luce, aria, acqua e terra, ad ogni essere biologicamente vivente in natura è riconosciuta una soggettività giuridica primaria accessoria e destinataria pertanto del diritto all’esistenza secondo il processo naturale della propria specie.
Il diritto ad un’esistenza naturale preclude la facoltà di interromperne volontariamente la stessa o di determinarne un suo innaturale svolgimento.
La soggettività giuridica primaria dell’essere umano è prevalente solo nei casi espressamente indicati dalla legge e per il determinarsi di uno stato di reale necessità.
 
Art. 11 DELLA CARTA COSTITUZIONALE (proposta dal MLNV all'Assemblea Costituente)
La Repubblica Federale Veneta promuove e tutela l’ecosistema nazionale e mondiale attraverso la salvaguardia naturale dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, luce, aria, acqua e terra, riconoscendo ad ogni essere biologicamente vivente in natura il diritto ad un’esistenza secondo il processo naturale della propria specie.

 

 

2013.08.18 – ANCHE LA MESSA IN MEMORIA DI MARCANTONIO BRAGADIN FA PAURA ALL’ITALIA.


Oggi, con un'iniziativa degnissima e priva di sfondo politico (1), è stata celebrata una santa messa in memora dell'eroico Marcantonio BRAGADIN che il 17 agosto del 1571 venne trucidato dai turchi che assediavano Famagosta, città di cui era Governatore e Capitano Comandante preposto alla difesa.

Fu un' eroica resistenza quella dei seimila soldati Veneti che combatterono contro ben 200 mila turchi muniti di 1500 cannoni e 150 navi.
La difesa della città, che durò oltre dieci mesi, andò al di là di ogni ottimistica previsione, data la disparità delle forze in campo.
Ma il loro sacrificio non fu inutile perché diede tempo e consentì di fronteggiare la flotta nemica nella gloriosa e mitica battaglia di Lepanto il successivo 7 ottobre 1571 che fermò definitivamente l'avanzata degli ottomani.
(Per saperne di più su quest'eroe Veneto consigliamo la lettura: CLICCA QUI)
Ma anche in quest'occasione l'italia non manca di dare spettacolo e di confermarsi bizzarra.
Come per la fantomatica e calunniosa inchiesta sulla Polizia Nazionale Veneta e contro questo MLNV, anche in occasione della commemorazione religiosa del martirio di Marcantonio BRAGADIN, manda la polizia politica.
Tra il ridicolo e il faceto due uomini del commissariato straniero a Portogruaro (Ve) sono stati inviati a documentare l'incontro fotografando i Patrioti presenti che hanno ricambiato le attenzioni.
Un omaggio al garbo e all'avvedutezza dei due poliziotti italiani che,resisi conto della "pericolosità sociale" dell'evento (una Santa Messa),  probabilmente avrebbero preferito trascorrere questa domenica d'agosto con la famiglia.
WSM
Venetia, 18 agosto 2013
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
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(1)
DOMENICA 18 AGOSTO 2013 ALLE ORE 09.30 IN CORBOLONE (FRAZIONE DI SAN STINO DI LIVENZA (VE) 
SANTA MESSA IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MARCANTONIO BRAGADIN (CHI E' STATO) – Oraganizzato su Facebook da Sandro Marco MIGOTTO, CORTELLO William e da Dario FORMENTIN DETTO-MESTRIN
 

INFAMI E ABIETTI
Ma quanto è infame quest'italia che ancora oggi occupa la nostra Patria e offende la memoria di questi eroi Veneti, chiamandoli italiani.
Addirittura "sfrutta" l'eroica resistenza dei seimila Veneti a Famagosta asserendo testualmente: "la difesa di Famagosta fu una della pagine più epiche mai scritte dalle armi italiane, inequivocabile dimostrazione della falsità con cui sempre si è dipinto l’italiano come pavido, incapace di combattere e inetto.
E se lo dicono gli italiani di essere tacciati per pavidi, incapaci di combattere e inetti, cosa aspettiamo a liberarci di questi sciacalli.
Qui potete trovare questa "perla" di notizia (CLICCA QUI)

 
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2013.08.09 – ATTENZIONE ALLA STRATEGIA DELLA TENSIONE … L’ITALIA VUOLE DISTRUGGERE IL MLNV A TUTTI I COSTI O SARA’ LA FINE DEL SUO PREDOMINIO SULLA SERENISSIMA.

Anche il Gazzettino di Treviso va dietro alla Tribuna ed oggi, 9 agosto 2013, spara a zero contro il MLNV con un medesimo articolo (l'autore P.Cal. si firma solo con le iniziali eh eh eh).

Strano il titolo: "LA POLISIA VENETA ERA MILITARIZZATA".

Adesso usano l'imperfetto per indicare una condizione che a quanto pare, se mai fosse stato così, oggi sarebbe venuta meno.

Ancora una volta parlano di armi e poi indicano "l'arsenale" recuperato nella brillante operazione della digos trevigiana e consistente in un fucile ad aria compressa e di un coltello a serramanico.

La carabina ad aria compressa, (ma questo lo dicono gli inquirenti), dopo un accertamento balistico (chissà quanto è costato e chi vi ha messo le mani), sarebbe risultata potenziata e quindi fuori dai canoni previsti per la normale libera vendita e perciò trovata, in violazione della normativa italiana sulla detenzione per le armi, ad un uomo di 62 anni che l’aveva acquistata anni addietro.

L’altra potenziale arma che sarebbe stata trovata questa volta in mio possesso (ma anche questo lo dicono gli inquirenti) sarebbe un coltello a serramanico, cosa che oltre a non essere vera è comunque del tutto ininfluente sotto il profilo giuridico italiota (1).

Ma non farebbero prima a dire che hanno trovato carri armati, mitra, bombe, missili .. e chissà cos'altro.

Ma veniamo alla vera ragione di quanto sta accadendo.

E’ da un po’ di giorni che la stampa di regime, spara a zero contro il MLNV, da subito impropriamente soprannominato POLISIA VENETA, e questo fa capire quanto sia intenzionale il ripetersi di simili attacchi.

734557_414343795307983_568864042_nE’ nostro parere che lo stato straniero italiano abbia il fondato timore, e questo è documentato (vedasi l’articolo dal titolo “euro-rigore ad ogni costo…prepariamoci a difendere la nostra libertà” http://www.mlnv.org/main/archives/15067 ), che i prossimi mesi potrebbero anche essere fatali per una svolta irrazionale e  insurrezionale, prevista da taluni analisti e auspicata da militaroidi di professione.

In un contesto disastroso come questo, appare altresì chiaro che l’italia teme quanto il MLNV stia diventando un punto di riferimento certo e consolidato per i Cittadini Veneti ed è quindi evidente l’intenzione della compagine massonica politico-istituzionale italiana di cavalcare la tesi e preparare il terreno per liberarsi una volta per tutte del MLNV e delle sue legittime e legali rivendicazioni di autodeterminazione per il Popolo Veneto.

Ben conosciamo questi sciacalli ed è chiaro che i più o meno ignari e inetti pretoriani (giornalisti prezzolati, poliziotti che hanno indagato per mesi sul nulla e magistrati politicizzati), si ritrovano oggi a sostenere un castello accusatorio che rischia di sgretolarsi rovinosamente solo addosso a loro … ma tant’è che ai veri responsabili di tutto ciò nulla interessa della loro “manovalanza” e delle gravi conseguenze giuridiche a cui li espongono … per loro sono solo “danni collaterali”.

Altri “danni collaterali” lo sono i cittadini, sfruttati, abbandonati ad un futuro inesistente e bombardati quotidianamente da una falsa promessa di un aleatorio benessere che non c’è più.

La speranza dei cittadini per una vita decente, pacifica e serena è divorata giorno dopo giorno dall’ingordigia di questi fanatici della partitocrazia e di un sistema mafioso fine a sé stesso.

Dobbiamo stare molto attenti e vigilare perché le rivendicazioni di libertà per il Popolo Veneto, che come sono fatte dal MLNV sono legittime e legali, non possono essere usate dallo stato straniero italiano come pretesto per un nuovo “olocausto” … non abbiamo bisogno che si ripeta la tragedia avvenuta col disgregarsi della ex Yugoslavia,  non lo vogliamo e possiamo impedirlo.

Le intenzioni del MLNV sono chiarissime … la rivendicazione del diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto che per legge solo un Movimento di Liberazione Nazionale può fare, così come il MLNV ha fatto, sono una spina nel fianco di questo stato italiano morente, falso e canaglia.

L’italia sa benissimo che ciò che fa il MLNV è legale ed è legittimo e infatti poco dopo il suo costituirsi lo ha ripetutamente attaccato confidando ancora nell’esitazione e nell’inerzia della comunità internazionale e dell’ONU che invece dovrebbero intervenire, ora … o sarà troppo tardi.

Il MLNV ha subito intrapreso un percorso legale e pacifico e con elevato senso di responsabilità ha escluso il ricorso alla c.d. “guerra di liberazione” pur essendo essa legittimata dalla legge internazionale, (con la crisi in atto significherebbe accendere un fiammifero su un oceano infiammabile), il MLNV ha infatti privilegiato il cammino diplomatico costituendo il Governo Veneto Provvisorio così come previsto dall’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.

Ma tant’è , il più volte denuciato rischio di confronto bellico con il MLNV non è una minaccia che parte da noi, ma è ciò che l’italia spera avvenga per poter distruggere questo baluardo di legalità e che ogni giorno di più si consolida e diventa punto di riferimento per il Popolo.

WSM

Venetia, 9 agosto 2013

Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio


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(1)

Tanto per essere precisi ancora una volta:
L' art. 4 L.110/1975 e art. 45 T.U.L.P.S. (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza, R. D. 6 maggio 1940 n.635) prevede che i coltelli sono considerati strumenti destinati principalmente nell'ambito domestico o di lavoro.
L’ ordinamento giuridico italiano distingue le "armi c.d. bianche" tra proprie ed improprie".
A questo proposito, le armi proprie sono quelle destinate all'offesa della persona (coltelli a scatto, pugnali ecc).
Le armi proprie possono essere vendute solo da esercizi commerciali muniti di apposita licenza rilasciata dalla Questura.
Preciso che per coltelli si intendono quelli con lama fissa a 2 tagli e punta acuminata.
I coltelli con una parte affilata e l' altra seghettata e/o dentata non sono considerati pugnali dato che la presenza stessa della seghettatura presuppone l' utilizzo come attrezzo per il lavoro.
Invece, le armi bianche improprie, per esempio i coltelli da tasca sono quelle che possedendo una potenzialità offensiva e possono legittimare la licenza del porto d'armi (per giustificato motivo).
Le armi "bianche improprie" possono essere vendute al pubblico ed acquistate senza obbligo di denuncia presso le autorità competenti ed essere trasportate solamente in presenza di un giustificato motivo (si pensi all'utlizzo di coltelli o arnesi appuntiti da parte di falegnami, elettricisti, idraulici) .
I Coltelli a scatto, a scrocco, a molletta sono qualificati come armi proprie.
La Cassazione gli ha assimilati a dei pugnali pieghevoli veri e propri.
Un coltello a scatto con lama a punta arrotondata, però, non potrebbe essere mai considerato un'arma per il fatto che la sua funzione non potrebbe essere altra che quella di un normale strumento da taglio e l'apertura a scatto non potrebbe essere considerata altro che una utilissima facilitazione per chi deve usarlo con una sola mano.
Faccio un esempio : marinaio che deve tagliare una cima in precarie condizioni di equilibrio.
In troppe massime la Suprema Corte di Cassazione Cassazione dimentica che ai fini della distinzione non hanno alcun rilievo l'insidiosità dello strumento o la sua pericolosità, ma la sua destinazione primaria.
Preciso che con la circolare 559C.7572.10179 (17)1 il Ministero dell' Interno ha specificato che i coltelli a scatto sono da considerare armi proprie, con tutte le conseguenze in ordine al loro regime giuridico: infatti sussiste il reato di cui all'art. 4 L. 110/75 in caso di porto abusivo di coltello a serramanico, cioè di un coltello avente nel manico una concavità destinata ad accogliere la lama una volta fatta serrare manualmente, perché lo stesso deve considerarsi arma impropria ai sensi dell'art. 4 comma 2 L. 110/75, norma che riguarda gli strumenti da punta o da taglio atti ad offendere", da distinguersi dalle c.d. armi bianche, la cui destinazione naturale è l'offesa, tra cui rientra il coltello c.d. a scatto o "molletta" (cfr. Cassazione Sezione I, sent. 26/4/1995 n. 4514).

2013.08.08 – LA TRIBUNA INSISTE … POLISIA, CHIESTO IL PROCESSO! AH, AH, AH … MA QUANTE VOLTE VIENE CHIESTO QUESTO PROCESSO?

 

DIFETTO DI GIURISDIZIONE

SIETE RIDICOLI,
INFAMI E SCIAGURATI.
E la Tribuna continua a coprirsi di ridicolo trascinando con sé anche le istituzioni d'occupazione straniere italiane che sfidano il MLNV nella sua legittima e legale lotta di liberazione della Serenissima Patria occupata dallo stato razzista e colonialista straniero italiano.
A questa "gentaglia" (e non escludo nessuno, dai giornalisti prezzolati agli ex colleghi della digos ai magistrati stranieri italiani) li invito a ripassarsi meglio le norme del diritto internazionale ed in particolare l'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945) che ha valore di legge anche per la vostra ridicola italietta.
Rispoderete alla Gisutizia Veneta (ovunque vi troviate vi scoveremo) per i vostri crimini.
Ricordate che il diritto all'autodeterminazione è un diritto erga omnes, che quindi si può far valere nei confronti di tutti gli altri stati.  
Gli effetti pratici del principio sono che: gli stati oppressori hanno l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione, e non devono far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto; i popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato oppressore; gli stati terzi devono sostenere i popoli in lotta per l'autodeterminazione in qualsiasi forma e astenersi dall'aiutare lo stato oppressore.
Gli Stati razzisti, militari stranieri, coloniali, sono obbligati a riconoscere l'autodeterminazione dei popoli. 
I movimenti di liberazione nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale, rispetto agli Stati oppressori. 
Innanzitutto possono richiedere il non intervento degli Stati terzi in favore dello Stato oppressore, anzi, possono richiedere ad essi un aiuto (non bellico) nei loro confronti.
Il diritto internazionale vieta agli Stati terzi di aiutare gli Stati oppressori, e lascia libera scelta di aiutare o meno i movimenti. 
I movimenti di liberazione nazionale, poi, sono legittimati all'utilizzo della forza per reagire contro lo Stato oppressore. 
L'autodeterminazione impedisce, inoltre, di considerare terrae nullius quei territori in cui non è presente un'autorità sovrana.
Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all'autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionali e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per conto loro…
e tanto per essere chiari:
O.N.U. – PATTO INTERNAZIONALE  RELATIVO AI DIRITTI CIVILI E POLITICI – NEW YORK 16 DICEMBRE 1966
(Ratificato dall’Italia con la legge 881/77 del 25 ottobre 1977)
Parte Prima
Articolo 1
Tutti i popoli hanno diritto di autodeterminazione.
In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.
(il Popolo Veneto è detentore di tali diritti)
Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale, fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale.
In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza.
(il Popolo Veneto è detentore di tali diritti)
Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell’amministrazione di territori non autonomi e di territori in amministrazione  fiduciaria, debbono promuovere l’attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello Statuto delle Nazioni Unite.
(l’Italia deve promuovere e rispettare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto)
Parte Seconda
Articolo 2
Ciascuno degli Stati parti del presente Patto, si impegna a rispettare e garantire a tutti gli individui che si trovino sul suo territorio e siano sottoposti alla sua giurisdizione i diritti riconosciuti nel presente Patto, senza distinzione alcuna, sia essa fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, l’opinione pubblica o qualsiasi altra opinione, l’origine nazionale o sociale, la condizione economica, la nascita o qualsiasi altra condizione.
(l’Italia deve rispettare e garantire tali diritti senza alcuna distinzione)
Ciascuno degli Stati parti del presente patto, si impegna a compiere, in armonia con le proprie procedure costituzionale e con le disposizioni del presente Patto, i passi necessari per l’adozione delle misure legislative o d’altro genere che possano occorrere per rendere effettivi i diritti riconosciuti nel presente Patto, qualora non vi provvedano già le misure, legislative e d’altro genere, in vigore.
(l’Italia si è impegnata a rendere effettivi tali diritti riconosciuti al Popolo Veneto)
ASSEMBLEA GENERALE O.N.U. – RISOLUZIONE N.2625 DEL 24.10.1970
Principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli.
In virtù dei principi dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, inseriti nella Carta delle Nazioni Unite, ogni popolo ha diritto di determinare liberamente, senza interferenze esterne, il proprio status politico, e di perseguire il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.
Ogni Stato ha il dovere di rispettare questi diritti in ottemperanza delle disposizioni della Carta.
Ogni Stato ha il dovere di promuovere azioni individuali o separate al fine di realizzare il principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, in ottemperanza delle disposizioni della Carta, e di assistere l’O.N.U. nello svolgimento dei compiti che le sono stati affidati dalla Carta per mettere in atto questi principi (…)
L’istituzione di uno Stato indipendente e sovrano, la libera associazione o l’integrazione in uno Stato indipendente, o il costituirsi di qualunque istituzione politica liberamente decisa da un popolo,
costituiscono altrettanti modi di attuare il principio di autodeterminazione da parte di quel popolo.
Gli Stati devono astenersi  dall’esercitare azioni di forza volte a privare i popoli cui questa dichiarazione si riferisce, del loro diritto alla libertà, all’indipendenza e all’autodeterminazione. Nella resistenza che tali popoli opporranno a tali azioni per difendere il loro diritto all’autodeterminazione, essi avranno il diritto di chiedere e ottenere aiuto dalla comunità internazionale in accordo con i principi e gli scopi della Carta delle Nazioni Unite.
CONFERENZA SULLA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN EUROPA – (HELSINKI, 1 AGOSTO 1975)
VIII.  Eguaglianza dei diritti ed autodeterminazione dei popoli
28.Gli Stati partecipanti rispettano l’eguaglianza dei diritti dei popoli e il loro diritto all’autodeterminazione, operando in ogni momento in conformità ai fini e ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite e alle norme pertinenti del diritto internazionale, comprese quelle relative all’integrità territoriale degli Stati.
29.In virtù del principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’ autodeterminazione dei popoli, tutti ipopoli hanno sempre il diritto, in piena libertà di stabilire quando e come desider
ano il loro regime politico interno ed esterno, senza ingerenza esterna e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, culturale e sociale.
30.Gli Stati partecipanti riaffermano l’importanza universale del rispetto e dell’esercizio effettivo da parte dei popoli dei diritti eguali e all’ autodeterminazione per lo sviluppo di relazioni amichevoli tra loro come tra tutti gli Stati: essi ricordano anche l’importanza dell’eliminazione di qualsiasi forma di violazione di questo principio.
Questi diritti appartengono a ogni Popolo e come tale il Popolo Veneto ne è naturale detentore.
Nessun soggetto politico appartenente o facente parte delle istituzioni italiane, Regione, Province, Comuni, partiti o movimenti può rivendicare tali diritti in nome e per conto del Popolo Veneto, (vedi sentenza  n.365/2007 della Corte Costituzionale), altrimenti facendo incorrerebbe nella violazione dell’art.5 della Costituzione attentando all’integrità dello stato italiano.
E’ quindi esclusivamente il Popolo Veneto con le sue istituzioni  che ha il potere di rivendicare i diritti che gli appartengono mettendo sotto scacco della delegittimazione internazionale lo stato italiano.
Dal primo all’ultimo non meritate l’oblio per ciò che siete.
La giustizia non cederà il capestro alla vendetta
e l’ignavia dimenticanza non seppellirà la memoria che vorrete abbandonata.
I vostri nomi saranno scritti nei libri di storia
e per sempre sarete ricordati infami e sciagurati,
miseri inetti senza patria.
WSM
Venetia, 08.08.2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

licenziamento
La Tribuna è un cristallino specchio della situazione italiota. 
Da tempo ormai non più organo di informazione, ma mero mezzo di propaganda, propugna notizie false e tendenziose, raffazzonate alla meglio, perfino eccepibili dal punto di vista formale e linguistico, 
nonostante si facciano paladini proprio di quella inesistente italianità, tanto cara all'editore, che perfino a loro sfugge, vedesi i processi per evasione fiscale a carico del loro gruppo editoriale, più volte inutilmente insabbiati. 
Forse guardando ai fasti dell'Istituto Luce, di fascista memoria, essi mancano però completamente il loro obiettivo. 
Mentre L'Unione Cinematografica Educativa, cercava, usando spesso e volentieri falsità o mezze verità, di creare un sentimento di unità nazionale o quantomeno un'immagine di Stato forte, che potesse servire anche come vetrina all'estero, oltre che come deterrente interno, il giornaletto appendice di Repubblica, assomiglia più alle ultime fasi della dittatura, un'accozzaglia di propagandismo spiccio, propugnato da articolisti al più servili, incapaci quindi di argomentare oltre i diktat dell'editore. 
Leggiamo quindi notizie inesatte o palesemente errate, non verificate, con commenti tendenziosi in barba a tutte le scuole di giornalismo. 
I "giornalisti" si affannano a tessere le lodi di funzionari di stato incapaci e corrotti, strappandosi i capelli in difesa di forze dell'ordine ormai spogliate di qualsiasi utilità al cittadino, e usate solamente come mezzo di repressione verso gli onesti cittadini che hanno deciso di alzare la testa contro gli abusi dello stato italiano. 
Ma la mancanza di una cultura, volutamente tenuta a margine, per creare generazioni di sudditi malleabili, ha il suo prezzo da pagare, questi servetti sono mediocri, la loro ideologia è venduta un tanto al chilo, lecchini di uno stato allo sbando, piegato ai capitali e alle politiche straniere, senza identità, sentimento, dignità o storia (se non costellata di vergogne), esattamente come gli "uomini" di stato che tentano disperatamente di salvare dall'oblio. 
Tutto questo non ha niente a che vedere con chi sta cercando di liberare un Popolo oppresso da 147 anni, ma che ne ha più di mille di storia e tradizioni, una storia grandiosa, a cui tutti possono guardare con orgoglio, una vera identità, che da sempre gli italiani cercano di cancellare, ma nonostante tutto è ancora viva, e fa paura, si sa che l'ignorante teme ciò che non conosce, e proprio questo traspare dalle pagine della Tribuna, ignoranza, e paura. 
WSM
Venetia, 08.08.2013
Davide Giaretta, Provveditore Generale Capo Dipartimento del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

151Ciò che lo stato occupante italiano realizza con i suoi media è semplice distrazione dell'opinione pubblica.
Non potendo colpire direttamente il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, (l'italia sa benissimo di essere in difetto assoluto di giurisdizione), lo attacca escogitando un falso e arrogante profilo accusatorio, un vero e proprio castello di carte, sfociato nella costosissima e fraudolenta inchiesta per "associazione di carattere militare".Tant’è però che le conseguenze fino ad ora sono ben note a tutta l’opinione pubblica … prepensionamento del questore Carmine Damiano, (che memore dei suoi misfatti ha poi perfino ammesso di condividere il principio sul quale si fonda il MLNV), pensionamento dell’ormai ex procuratore capo Antonio Fojadelli, e il recente pensionamento del prefetto di Treviso Adinolfi, tutti personaggi che hanno alacremente “lavorato” contro il MLNV e fatto di tutto per far perdere il posto di lavoro al dott. Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio nonché Comandante di Polizia Locale … unico fra tutti rimasto ancora tenacemente al suo posto.
Quando gli onesti servitori dell’ingrato stato italiano si renderanno conto della sua irrazionale inadeguatezza e di quanto sono quotidianamente vilmente traditi?
Come l’agricoltore adopera la vanga, così questo stato rimesta la situazione creando ulteriore confusione.
Ma il Cittadino, sfinito dai disinvolti giochi di potere di uno stato tiranno e dei suoi media pilotati, ha gli occhi ben aperti.
È consapevole e sempre più forte il suo risveglio di coscienza.
Ormai per voi è tardi.
Il Popolo Veneto da centoquarantasette anni “trattiene il respiro” e ha compreso che il MLNV percorre una strada di libertà e di pacifica ed eroica resistenza che rinvigorisce la speranza e questa speranza rinvigorisce l’orgoglio mai sopito di essere ciò che siamo da sempre, un Popolo e una Nazione.
WSM
Venetia, 08.08.2013
Matteo Montanari, Provveditore Generale Capo Dipartimento del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

“Repetita juvant, si dice, ma come si vede è del tutto inutile per i somari prezzolati”. 
Lo avevamo appena scritto nel comunicato di qualche giorno fa in occasione di un recente ridicolo articolo a firma della pennivendola (s)venduta Tomè Sabrina, pubblicato sul giornaletto di regime la tribuna, sul commiato del prefetto straniero italiano a Treviso, con un’intervista piena di retorica filo stato straniero occupante italiano e di insolenze razziste contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV). 
L’intervista faziosa riguardava in realtà la “polisia veneta”, ma la pennivendola prezzolata ci ha tenuto a precisare oggi nell’articolo spazzatura che porta la sua firma che a suo vedere “polisia veneta” o MLNV sono in realtà la stessa “organizzazione militare”: signore e signori, oggi le comiche. 
Un vero e proprio articolo-collage realizzato con la tecnica del copia-incolla attingendo a man bassa da tutti i precedenti articoli spazzatura sulla “polisia veneta” della tribuna, tanto da riempire gli spazi altrimenti vuoti di quel giornaletto da gossip estivo. 
Questo MLNV non ha nulla a che fare con la fantomatica “polisia veneta”, ma tant’è: di fronte a certi limiti umani soggettivi insuperabili non c’è niente da fare. 
Ci sarebbe da ridere a crepapelle, se non fosse per il fatto che anche questo ultimo articolo è un vero e proprio condensato di calunnie, falsità e menzogne all’indirizzo del
MLNV e dei suoi militanti, tipico di certi giornaletti asserviti a quell’italietta Bilderberg mafiosa e criminale. 
Ma vediamo ora come la pennivendola mendace si sbugiarda da sola: 
Questa scrive: “… dopo la chiusura delle indagini, la magistratura ha ora chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone.” 
Ma come!?, “dopo la chiusura delle indagini, la magistratura ha ora chiesto”?!! 
Le indagini preliminari per la stessa legge italiana hanno una durata di sei mesi: in questa calunniosa e razzista inchiesta poliziesco-giudiziaria il termine era scaduto addirittura nel mese di novembre del 2012! 
Poi il pm titolare dell’inchiesta ha chiesto illegalmente e ottenuto la proroga illegale di altri sei mesi (la proroga poteva essere legittimamente concessa solo nei casi di associazione mafiosa) e il successivo termine era scaduto agli inizi dello scorso mese di maggio. 
Com’è possibile, quindi, scaduto ogni termine da oltre tre mesi, che il pubblico ministero italiano a Treviso abbia chiesto solo ORA il rinvio a giudizio!? 
Forse che anche il conteggio dei mesi per il computo dei termini possa variare all’occorrenza?! 
Com’è possibile, considerato che per legge italiana durante il periodo delle vacanze giudiziarie dal 1 agosto al 15 settembre tutte le attività della magistratura sono sospese e i magistrati sono obbligatoriamente tutti in ferie!? 
Com’è possibile che questa richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero italiano per i pennivendoli della tribuna venga reiterata ogni due-tre mesi, considerati i precedenti articoli che hanno riportato la stessa menzogna!? 
Com’è possibile, considerato che nessun militante del MLNV ha mai ricevuto una sola notifica dalla magistratura straniera italiana in tal senso!? 
Forse che la tribuna è il nuovo organo di stampa e l’ufficio notifiche della magistratura a Treviso? 
Forse che questa viene a conoscenza degli atti processuali prima ancora dei diretti “interessati”!? 
Ma la pennivendola ha una vaga idea di quanto si sia resa ridicola e di quanto si sia sbugiardata?
A proposito di menzogne, mentre Gesù mutava l’acqua in vino e moltiplicava i pani e i pesci, la pennivendola non vuole essere di meno e muta 2 pistole giocattolo ad aria compressa in 6 armi da fuoco, i bossoli esausti in diverse decine di chili di ogive, e carabine ad aria compressa in armamenti bellici da far impallidire un esercito regolare. 
In confronto, Belzebù è un santo. 
Ah, scordavo: considerato che neppure per la legge italiana la detenzione di tali effetti è vietata, trattasi in realtà di furto e non di sequestro. 
Vergognatevi, rifiuti umani senza dignità e senza onore. 
In ogni caso, non sarà di certo il regime straniero italiano razzista e colonialista col suo governo Bilderberg e i suoi giornaletti venduti ad arrestare lo tsunami del Popolo Veneto per il legittimo e sacrosanto ripristino della sua sovranità sui Territori della Repubblica Veneta Serenissima. 
Uno Tsunami dirompente accompagnato dal Tornado di San Marco. 
Viva San Marco. 
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
dott. Paolo Gallina – Vice Presidente del MLNV e del Governo Veneto 

PENNIVENDOLOPer l'ennesima volta il giornaletto di regime italiano La Tribuna si mette in ridicolo da sé riproponendo un articolo quanto mai falso e atto a metter in cattiva luce chi, nel più limpido e legittimo dei percorsi legali, vuole rivendicare un proprio diritto. 
Abituati a stravolgere la verità e travisare le notizie, come fatto in altri casi (anche non riguardanti il MLNV), questa giornalettista Sabrina Tomè cerca di allontanare il Popolo Veneto dal comprendere quali siano le reali intenzioni del MLNV, spacciandola ancora come “Polisia”, gruppo che non ha nulla a che vedere con il MLNV, e come “organizzazione militare”, cosa che, andando ad analizzare il loro stesso decreto legislativo del ’48 a cui fanno riferimento, non ha nulla a che vedere. 
Gli intenti del MLNV sono ben trasparenti e condivisi al pubblico attraverso il sito www.mlnv.org che, dato lei lo pubblicizza pure sul suo articolo (“grazie…”), almeno se lo legga bene, approfondisca qualche argomento di diritto internazionale, e tragga le proprie conclusioni se non vuole rimanere ignorante e scrivere da tale. 
Ma è chiaro ormai che le ultime cartucce che loro stanno spendendo per diffamare il MLNV hanno una etichetta di scadenza e già sanno di marcio, non sanno più cosa proporre e a dove appigliarsi pur di rispondere, anche per dispetto, agli articoli del nostro sito dove ogni qualvolta noi precisiamo e puntualizziamo rispetto ai loro articoli come successo in riferimento a quello di pochi giorni fa su Adinolfi, il prefetto dello stato occupante a Treviso. 
Oggi è stata la volta di questa giornalettista pagata dal regime, ma siamo già stati abituati dal famigerato F.D.W. che fino all’altro ieri proponeva articoli diffamatori e fantasiosi magari anche su “invito” di qualche autorità occupante… 
Probabilmente la miglior cosa da fare ormai è ignorare in tutto e per tutto queste loro continue assurdità da psicolabili, a partire dagli articoli di giornale che acclamano al processo, processo che invece verrà fatto a loro una volta ripristinata la Serenissima Patria e avviata la Corte di Giustizia Veneta. 
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Enrico Pillon – Provveditore Generale del MLNV e Segretario di Stato del Governo Veneto Provvisorio

cosa dire della "tribunola"? 
dire spazzatura è come offendere la spazzatura…
dopo tutti gli articoletti ridicoli non hanno ancora capito cosa sia un MOVIMENTO DI LIBERAZIONE.
Non sto quì a ricordaglielo poichè ho ben capito che non vuole, non deve e non può (probabilmente) dire la verità.
Non mi resta che ignorarla come molti lettori stanno facendo da tempo e sempre più faranno parte di questo gruppo di persone che non intendono più farsi prendere in giro da dei giornalisti … indefinibili.
visto la cortesia che contraddistingue il sottoscritto e tutti i membri del MLNV vi faccio gli auguri di buone vacanze e vi consiglio un buon testo da leggere sotto l'ombrellone "patti internazionali di New York"… non vi dico altro altrimenti vi rovino la sorpresa…….
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Loris Zanatta – Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

Dopo giorni e giorni di afa insopportabile, potevamo aspettarci anche che qualcuno uscisse di senno. 
Quando succede a chi fa informazione, le conseguenze sono gravi. 
La tribuna di oggi ne è una prova, con l’ennesimo sconclusionato aggiornamento sulla ‘Polisia Veneta’.
È anche vero che sul tema la tribuna ha sempre fatto una disinformazione sistematica, ma stavolta si è passato ogni limite.
Ridere o piangere?
Un colpo di calore ha illiquidito il cervello della redattrice? 
A quali fonti ha attinto per confezionare un tale capolavoro? 
Da chi ha avuto anticipazioni così interessanti e riservate? 
In virtù di quali meriti, personali o professionali?
Chi è il nero pennuto – pardon, il ‘corvo’ – che l’ha eletta unica destinataria di tali inedite informazioni?
Si tratta di travisamenti della verità confezionati a tavolino dalla giornalista, con perversione e malafede, prodotti di cattiveria pura? 
Narrativa becera per casalinghe al mare?
O la Genia è un’emanazione diretta di Belzebù? 
Come si fa a sporcare la tastiera, il video, la carta … con simili aborti di notizie? 
Una vigliacca prova di forza da una postazione privilegiata, la protervia di una persona frustrata?
L’ostentazione di una promessa impunità garantita da un protettore di rango?
Bisogna essere senza etica né buon senso, per infangare un mestiere nobilissimo – quello del giornalista – svolgendolo in modo tanto ignobile. 
Sarà il caldo, la cattiveria, la faziosità, la frustrazione, la pigrizia, la superficialità, l’ignoranza …? 
Di sicuro la Tomè, non potendo essere affetta da cretinismo, conosce il valore e il peso delle parole: le ricordo, allora, che ride bene chi ride ultimo.
A pensar bene si sbaglia, si sa: è possibile che il profilo degli addetti alla cronaca giudiziaria del nominato scadente quotidiano comprenda tutti insieme i peggiori ingredienti: superficialità, faziosità, malafede, ignoranza, pigrizia, disprezzo del mestiere. 
E qui non sarebbe male segnalare all’ordine dei giornalisti del Veneto le prodezze degli autori intempestivi dei perversi aggiornamenti, che né la scarsità di notizie con cui riempire le pagine in questo torrido agosto, né la necessità di portare a casa pochi euro per comprare il pane possono giustificare. 
La firmataria del capolavoro dovrebbe sapere che le porte della Caritas sono ancora aperte.
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Giuliana Merotto – Cofondatrice del MLNV

La perfida e perenne volontà di mascherare la verità non accenna a fermarsi.

La libertà è un diritto naturale per ogni persona e dovrebbe costituire la premessa di ogni ordinamento giuridico … l’italia invece sembra averla cancellata dal vocabolario del diritto e scordatone il valore.
Ancora una volta siamo alle prese con uno stato i-tagliano che denigra, perseguita, offende, colonizza e sevizia giuridicamente coloro che per senso di civiltà, patriottismo, origine e identità culturale mirano alla difesa, rivendicazione e libertà del proprio popolo.
Quello Veneto, con la sua storia millenaria, ha contraddistinto la propria immagine e ha conservato integri i propri principi e sani ideali di assoluta libertà e altruismo, valori che tricolore, per noi vero simbolo massonico, tenta ancora oggi di oscurare.
Si ripete incessantemente il tentativo di cancellare l’identità veneta, le sue tradizioni, i suoi usi e costumi … ma niente da fare, noi VENETI siamo ancora qui, ridestati da una sopita coscienza e il cui senso di appartenenza ci gratifica eredi di un passato glorioso che spinge all’esempio per un futuro che solo Noi possiamo regalarci … e questa è la verità che loro vogliono nascondere.
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Rocco De Florio – Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

 

 


2013.07.08 - LA TRIBUNA DI TREVISO - ARTICOLO SU LA POLISIA VENETA E CONTRO IL MLNV

 

 

 

 

2013.08.01 – PER L’EX PREFETTO ADINOLFI, NEO-PENSIONATO ITALICO, IL MLNV E’ ANTISTORICO E ANACRONISTICO… DA CHE PULPITO ARRIVA LA PREDICA!

Oggetto: comunicato.
 
Ormai il prezzolato giornaletto di regime “la tribuna”, con le sue esilaranti, grottesche e azzardate sparate, non ci stupisce nemmeno più.1365012119151
Le perle giornalistiche della nota pennivendola (s)venduta Tomè Sabrina non potevano mancare nemmeno nell’articolo che porta la sua firma pubblicato lo scorso 31 luglio sul commiato del prefetto straniero italiano a Treviso Adinolfi Aldo, personaggio già iscritto a ruolo giudiziario dalla Divisione Federale Investigativa della Polizia Giudiziaria del Governo Veneto Provvisorio di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) per i suoi ripetuti illegittimi e razzisti attacchi contro il MLNV e in particolare contro lo scrivente cittadino Veneto.
Nell’intervista all’ex autorità di occupazione straniera italiana non poteva risparmiarsi – chissà perché – una domanda faziosa sulla “Polisia Veneta”.
Vorremmo credere che la pennivendola si riferisca alla vera “Polisia Veneta”, quella fondata più di un decennio fa da tale Luciano Franceschi della life, noto “venetista” balzato agli onori della cronaca per aver sparato alcuni colpi di pistola al direttore di una banca nel padovano, dopo aver parcheggiato l’auto nelle vicinanze con dentro proprio la divisa della “Polisia Veneta” (quella vera). Ma si è talmente abituati a vedere il giornaletto la tribuna, nei suoi articoli spazzatura, associare detta fantomatica ed evanescente “Polisia Veneta” a questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), che con quella nulla ha a che spartire, che si può ragionevolmente ritenere che la pennivendola si riferisca proprio al MLNV.
Per inciso, non si “capisce” come mai in occasione del primo blitz delle digos messo a segno giovedì 5 novembre 2009 nella “brillante” operazione “Polisia Veneta”, al venetista Franceschi non sia mai stata sequestrata quella pistola poi utilizzata nel delitto, mentre ai militanti del MLNV sono state rubate anche le pistole sportive e da collezione legalmente detenute.
Così come appare strano che questi non sia stato sequestrato e sorvegliato a vista per ore negli uffici delle digos, come invece lo sono stati tutti i militanti del MLNV.
Ma tant’è.
Ma ecco la domanda a dir poco bizzarra, fuorviante, tendenziosa e pacchiana rivolta all’ex prefetto straniero italiano: “accanto alla lega è cresciuto negli anni scorsi anche un movimento di “estremismo federalista” come la Polisia Veneta.
Folklore o spia d’allarme?”.
Allora:
1)         il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) non è per nulla un movimento di “estremismo federalista”, ma un vero e proprio soggetto di diritto internazionale, come tutti gli altri movimenti di liberazione nazionale del mondo, legittimato ad agire in nome dell’intero Popolo Veneto per la liberazione della Nazione Veneta dall’occupazione straniera colonialista e razzista italiana, sulla scorta del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto.
Repetita juvant, si dice, ma come si vede è del tutto inutile per i somari prezzolati.
2)         il MLNV è stato fondato da Patrioti Veneti che nulla hanno da condividere o da spartire con il partito politico straniero italiano denominato “lega nord”, ed è cresciuto semmai agli antipodi di quel partito.
3)         Folkloristica sarà la pennivendola con la sua settaria domanda.
4)         Spie d’allarme si possono percepire agevolmente nel clima rovente dei cittadini Veneti esasperati dallo stato straniero colonialista e razzista italiano e dal suo governo Bilderberg.
Veniamo ora alla risposta dell’ex prefetto italiano: “né l’uno, né l’altro.
E’ un movimento antistorico e anacronistico, che non tiene conto dei mutamenti del paese, delle sue battaglie per l’unità, dei sacrifici fatti dagli italiani, della costituzione”.
Ma la pennivendola ha riportato correttamente?
L’ex prefetto italiano ha proprio detto “movimento, etc. etc.”?
Ma come?
Ma le autorità di polizia e giudiziaria straniere italiane non sono state fin dalla costituzione del MLNV tutte concordi nel ritenere che in realtà si trattasse di un’associazione militare con tanto di uniformi, addestramenti sui monti – con sbalzi, rotolamenti, passi del leopardo e puntamenti – equipaggiamenti militari e armamenti da guerra?
Da ridere per non piangere.
E, per amor di verità, anacronistica e antistorica è proprio la figura del prefetto, vera e propria autorità di occupazione in rappresentanza di un centralista governo straniero colonialista e razzista italiano, triste retaggio dell’omologo d’oltralpe di secoli orsono.
Il MLNV, all’opposto, è proprio al passo con i tempi, ora maturi per far valere il legittimo e sacrosanto ripristino della sovranità del Popolo Veneto sui Territori della mai estinta Repubblica di Venezia, ancora oggi in stato di occupazione da parte dell’italia con i suoi prefetti antistorici e anacronistici.
In realtà, poi, dei mutamenti del paese-italia ne stiamo tenendo tutti conto: dell’inasprirsi delle politiche fiscali, razziste e colonialiste poste in essere dallo stato straniero italiano contro il Popolo Veneto nei Territori della Repubblica di Venezia ne teniamo conto, eccome.
Non va perso nulla.
Così come teniamo conto delle cosiddette battaglie per l’unità, ovvero di quei massacri veri e propri, con tanto di campi di concentramento, contro uomini, donne e bambini nelle nazioni preunitarie sparse lungo la penisola italica: veri e propri crimini contro l’umanità commessi dall’allora regno mafioso e massonico d’italia, divenuto in seguito repubblica italiana, con il suo esercito di stupratori assassini.
Valga per tutti a mo’ di esempio il massacro di civili ad opera dei militari italiani a Ponte Landolfo, nella Nazione DuoSiciliana.
Così come teniamo conto dei sacrifici degli italiani, rectius di tutte quelle persone dei Popoli Italici massacrate, stuprate, violentate, torturate e uccise dal regno d’italia in nome delle sue mire espansionistiche “unitarie”, e di tutti i recenti suicidi causati da scellerate e mirate politiche monetarie, finanziarie e bancarie.
Su un punto ci si vede costretti a concordare con l’ex prefetto italiano Adinolfi: è vero, della costituzione italiana non ne teniamo conto, proprio perché non ha alcun valore giuridico sui Territori della Repubblica di Venezia in quanto propria dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano.
Al MLNV, semmai, preme tener conto della Costituzione della ripristinata Repubblica di Venezia. Fatevene tutti una ragione.
Un suggerimento al neo pensionato ancora alle spalle del Popolo Veneto:  non abusi delle cantine di quella ridente cittadina della pedemontana trevisana, e si goda questi giorni di mezza estate: non dureranno per sempre.
Venetia, giovedì 1 agosto 2013
Viva San Marco!
dott. Paolo Gallina – Vice Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
 

Tanto per non ripeterci…

2012.11.12 – I PREDONI ITALIANI, IGNORANTI E PREPOTENTI NON SI SMENTISCONO.
Tanto per non smentire la propria ignoranza in materia e confermare l'arrogante pretesa di credersi padroni in casa d'altri il prefetto straniero italiano a Treviso, sempre tale Adinolfi, ha ritirato il procedimento adottato contro il Dr. Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV, e da lui stesso intrapreso allo scopo di sospendere la qualità di agente di pubblica sicurezza in relazione al suo lavoro di Comandante della Polizia Locale.
Ancora una volta l’autorità d’occupazione straniera italiana a Treviso non smentisce l’iniqua indole della propria tirannide e con contorta quanto derisoria motivazione valuta di non dar luogo, per ora, all’adozione del provvedimento cautelare preannunciato con la comunicazione dell’avvio del procedimento, (c’è da chiedersi se questa gente abbia studiato per fare il lavoro che fa)… (CLICCA QUI per leggere il resto del comunicato del 12 novembre 2012 proprio su tale personaggio)
 

2013.07.25 – IMBROGLIARE IL POPOLO E’ COME TRADIRLO – QUESTA GENTE E QUESTE ASSOCIAZIONI NON RAPPRESENTANO IL POPOLO VENETO


C’è da chiedersi se questa "gente" sappia in realtà ciò che dice o se il miraggio di careghe (poltrone politiche) annebbia il buono senso.sciacallo falso

Innanzitutto queste associazioni, movimenti e partiti politici, che sono tutte costituite in ambito italiano e sostengono e/o si candidano a elezioni politiche o amministrative nell'ambito dello stato straniero italiano, non possono rappresentare in alcun modo il POPOLO VENETO, male che vada rappresentano i propri sostenitori, accoliti, coscritti o iscritti al partito.
Ancor meno nessuna autorità d'occupazione straniera italiana (quindi neppure il tanto decantato Luca Zaia, presidente della regione veneto, che è un ente straniero italiano e tanto meno il consiglio regionale veneto), può rappresentare in alcun modo il POPOLO VENETO.
Mi sembra evidente che il presidente della regione veneto Luca Zaia, abbraccerebbe di tutto pur di far sopravvivere il suo partito italiano "lega nord" … c'è da chiedersi cosa questo partito abbia fatto fino ad ora per il ripristino di sovranità del Popolo Veneto.
A Luca Azzano Cantarutti consiglierei di fare meno propaganda politica.
Loro non sono tutti coloro che rivendicano il diritto dei Veneti di decidere del proprio futuro e oggi non si è concretizzato un bel nulla … è l’ennesima bufala, un vero e proprio tradimento nei confronti del Popolo Veneto la cui sete di libertà viene ancora una volta usata per scopi politici ed elettorali.
Ma vi rendete conto che queste gente tenta di illudere il Popolo Veneto di sostenerli in un’iniziativa per chiedere di decidere su un proprio diritto?
Ma se è un diritto previsto per legge, perché mai il Popolo Veneto dovrebbe fare un referendum per chiedere l’applicazione di un diritto?
Se l’autodeterminazione è un diritto il Popolo Veneto non deve raggiungere nessuna maggioranza per reclamarne l’applicazione.
Il referendum per l’indipendenza è l’ennesimo bluf creato ad arte per far ancora perdere tempo al Popolo Veneto, tra sagre, costexine, vin bon, spot elettorali e combriccole di partiti, tutto serve a creare confusione e a far spartire un po’ di spazio mediatico a questa gente che sa benissimo che un referendum del genere non può essere chiesto allo stato straniero italiano e il cui esito, fosse anche favorevole, non avrà alcun risvolto per la loro italia.
L'avvocato italiano Alessio Morosini, inoltre, dice cose giuste ma razzola male.
​E' risaputo ed è legge che il Popolo Veneto è sovrano e l'autodeterminazione è istituto del diritto internazionale che non necessità del vaglio italiano … ma perché allora questa eminenza del diritto italiano non spiega alla gente per quale ragione si candida a elezioni straniere italiane con un partito politico italiano qual è "indipendenza veneta" (registrato per le elezioni politiche al ministero dell'interno italiano come partito autonomista, altro che indipendentista).
Perché l'avvocato italiano Alessio Morosini non spiega quali sono i soggetti previsti dal diritto internazionale che possono rivendicare in nome di un intero popolo il diritto all'autodeterminazione avendo la Patria occupata da uno stato straniero, colonialista e razzista qual è l'italia???
Occhio gente, occhio Veneti … non fatevi più ingannare.
Quello del referendum per l'indipendenza è l'ennesimo espediente adoperato per far parlare di loro … presto ci saranno ancora elezioni amministrative da sostenere e non c'è vaniloquio migliore di quello di sostenere il diritto all'indipendenza della nostra Patria, ma a questa gente non importa un bel niente della nostra libertà, (http://www.mlnv.org/main/partiti-politici-no-grazie).
Volpi e sciaccali, avete oltrepassato il limite.
Usate almeno un pò di decenza e di coerenza perché se avete deciso di essere italiani, continuate a fare gli italiani e un "domani" restateci … in italia.
WSM
Venetia, 25 luglio 2013
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
ricordiamo chi sono: 
Indipendenza Veneta, Liga Veneta Repubblica, Veneto Stato, 16° Reggimento Treviso e Raixe Venete

ed ecco il comunicato apparso:
CONFERENZA STAMPA ” IL VENETO DECIDA ” : Palazzo Ferro Fini – Venezia – Giovedì 25 luglio 2013 ore 12.00
IL VENETO DECIDA
Il Veneto si unisce attorno al referendum indipendentista
IL 25 luglio 2013 costituisce una data destinata a rimanere negli annali dell’indipendentismo veneto.
Questa mattina a Venezia, nella sede del Consiglio regionale del Veneto a Palazzo Ferro Fini, è stata presentata l’iniziativa denominata “Il Veneto decida”, nata per sostenere il diritto dei Veneti di poter decidere del proprio futuro attraverso il referendum per l’indipendenza.
Indipendenza Veneta, Liga Veneta Repubblica, Veneto Stato, 16° Reggimento Treviso e Raixe Venete hanno dichiarato all’unisono l’unità di intenti che, dopo anni di divisioni e frammentazioni, va ad unire sigle di movimenti politici, culturali e identitari che sino ad oggi non erano riusciti a trovare momenti di sintesi, giungendo divisi ad ogni appuntamento importante.
Ora invece l’appoggio alla Legge referendaria 342, concepita, scritta e sostenuta da Indipendenza Veneta (primo firmatario Valdegamberi), diventa trasversale e coinvolge non solo il mondo politico ma anche culturale ed identitario di tutto il Veneto, vista la presenza delle due storiche associazioni identitarie, Raixe Venete ed il 16° Reggimento Treviso.
Il documento oggi presentato, “IL VENETO DECIDA” rimane comunque un segnale forte anche e soprattutto sotto il profilo politico, poiché in appoggio alla legge referendaria sono intervenuti – oltre ai movimenti promotori – anche consiglieri regionali della Lega nord (Cristiano Corazzari), che ha portato anche i saluti e gli auspici del Presidente Luca Zaia, del PDL (Remo Sernagiotto) ed il primo firmatario della Legge referendaria, Stefano Valdegamberi (Futuro Popolare)
A rappresentare Indipendenza Veneta sono intervenuti Luca Azzano Cantarutti, Pietro Bortolin, Nicola Vianello e Stefano Guercini, anche in rappresentanza del presidente onorario Alessio Morosin (ammalato) e del vice Segretario Giuliomaria Turco, assente per motivi di lavoro, che hanno sottolineato come Indipendenza Veneta sia stata capace di unire i Veneti attorno al progetto referendario.
“Da molti anni i Veneti reclamavano l’unione di intenti fra tutti coloro che rivendicano il diritto dei Veneti di decidere del proprio futuro – dichiara Luca Azzano Cantarutti – e finalmente oggi si è concretizzata.
Il progetto di legge referendaria 342 vede ora il sostegno di un ampio schieramento veneto, politico, culturale e sociale, e certamente porterà sul tavolo del Consiglio regionale il peso della società veneta che chiede a gran voce di poter decidere!”.
“Il Consiglio Regionale non si arroghi la responsabilità di impedire o ritardare il diritto dei veneti di decidere democraticamente sul quesito dell’indipendenza del popolo e del territorio veneto.
Il 30 luglio 2013 si discuta e voti il PdL 342: ogni rinvio è proceduralmente ingiustificabile e politicamente inaccettabile.
Il popolo veneto è sovrano e l’autodeterminazione è istituto del diritto internazionale che non necessita di vaglio italiano” ha dichiarato Alessio Morosin.