COMUNICATI

2013.09.24 – “SONO VENETO”, BORSOI RIFIUTA IL PROCESSO … E LA GIUSTIZIA ITALIANA NON SA CHE FARE E RINVIA IL PROCESSO DI BEN 8 MESI!


151Ci troviamo ancora una volta innanzi ad un’altra farsa giudiziaria?
Il teatrino del tribunale straniero italiano a Treviso dimostra di non saper affrontare la realtà e di fronte alla rivendicazione di sovranità personale e di cittadinanza veneta di Giancarlo Borsoi, “naviga a vista” e non sapendo che “pesci pigliare” prende tempo.
Per quanto la stampa tenti di ignorare tale singolare decisione delle autorità d’occupazione straniere italiane quella del Cittadino del Popolo Veneto Giancarlo Borsoi è già una conquista.
Riconoscendosi e condividendo i principi che ispirano il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) Giancarlo Borsoi ha deciso di sfidare lo stato straniero occupante italiano con la stessa fermezza con cui il MLNV rivendica il diritto di autodeterminazione che ha il Popolo Veneto.
Inutile “menare il cane per l’aia”.
Quante altre scuse e pretesti adotteranno le autorità d’occupazione straniere italiane per non essere in grado o per non voler affrontare l’argomento?
Di sicuro non arriveranno mai al dunque e cercheranno di cambiare discorso per evitare di pronunciarsi sulle proprie gravissime responsabilità in ordine alle insistenti violazioni del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e questo perché hanno PAURA.
La vera grande paura dello stato straniero italiano infatti è che i Cittadini del Popolo Veneto non temano di disconoscere l’autorità che pretende di avere su di loro ma che non può avere.
Ascoltateli quando pronunciano una qualsiasi sentenza, loro affermano "IN NOME DEL POPOLO ITALIANO…" e noi Veneti non siamo mai diventati italiani.
La loro non è un’autorità che deriva dal Popolo Veneto perché loro non sono il Popolo Veneto, non li possono rappresentare e non possono giudicare alcunché in nome del Popolo Veneto perché nessuno li ha costituiti giudici delle proprie Genti.
WSM
Venetia, martedì 24 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
2013.09.24 - LA TRIBUNA - PAG.40 - ARTICOLO - SONO VENETO, BORSOI RIFIUTA IL PROCESSO

2013.09.23 – MLNV-GVP – CONFERENZA STAMPA DI GIANCARLO BORSOI CITTADINO DEL POPOLO VENETO

2013.09.23 - CONFERENZA STAMPA DI GIANCARLO BORSOI 4


Oggetto: COMUNICATO

Questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), per il tramite del proprio apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP), ancora una volta denuncia lo stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano in quanto persiste a perseguire e perseguitare, finanche con le proprie autorità di occupazione giudiziarie e di polizia, cittadini del Popolo Veneto con persecutori e calunniosi procedimenti penali, in totale ed evidente spregio alle stesse norme del "Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici" adottato e aperto alla firma a New York il 16 e il 19 dicembre 1966 (ratificato dallo stato straniero italiano con legge n. 881/77), ed in evidente spregio alle stesse norme della Costituzione italiana, e alle stessi leggi penali e di procedura penale italiane.
Si rammenta come in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica Veneta rimanga ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Serenissima Patria i centoquarantasette anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
Pertanto, tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio.
Per l’effetto, ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti inesistente, ovvero tamquam non esset.
Per di più, lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica Veneta con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
L’O.N.U. e la comunità internazionale vengono invitate ad astenersi dall’aiutare e sostenere in qualsiasi modo lo stato straniero occupante oppressore italiano e a rivedere i propri rapporti politici, commerciali, economici, militari e diplomatici con lo stesso in osservanza anche alla stessa Carta delle Nazioni Unite
WSM
Venetia, lunedì 23 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto

 
2013.09.23 - CONFERENZA STAMPA DI GIANCARLO BORSOI 2
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2013.09.19 – MLNV-GVP – DIFFIDA SU ATTI DI DISPOSIZIONE DEL TERRITORIO DELLA REPUBBLICA VENETA – NO AL TRAFORO SUL GRAPPA!


Oggetto: atti di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta e dei suoi Patrimoni Nazionali – proposta di finanza del progetto straniero italiano denominato "Itinerario della Valsugana Valbrenta – Bassano Ovest. Superstrada a pedaggio".
– DIFFIDA –
 
– AL GOVERNO DELLO STATO STRANIERO ITALIANO
  (a mezzo prefettura straniera italiana a Treviso)
– ALLA PRESIDENZA ENTE ITALIANO "REGIONE VENETO"
  e p.c.
– O.N.U. – SEGRETARIO GENERALE
– ALLA COMUNITA' INTERNAZIONALE
________________________________________

RISULTA
che l'ente straniero italiano "regione veneto", con delibera di giunta n. 2399 in data 04.08.2009 abbia approvato e pianificato i lavori per la realizzazione de "itinerario della Valsugana Valbrenta – Bassano Ovest – Superstrada a pedaggio", da attuarsi in regime di finanza di progetto, che andrebbe ad interessare ed attraversare i territori comunali di Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Loria, Rossano Veneto, Cassola, Romano d’Ezzelino, Pove del Grappa, Solagna, e San Nazario per raggiungere il terminale Nord di Pian dei Zocchi (Cismon del Grappa), con tanto di traforo lungo oltre 12 chilometri da realizzarsi nel massiccio del Monte Grappa.
 
ACCERTATO
che tale progetto contrasta con la volontà popolare di cittadini del Popolo Veneto nativi e residenti e che la sua attuazione costituisce un irreparabile danno per  l'ambiente, il Popolo Veneto e per la distruzione di parte di Territorio della Repubblica Veneta, vero e proprio Patrimonio Nazionale Veneto.
 
CONSTATATO
  1. che la A.T.I., che ha presentato la proposta di finanza di progetto, risulta costituita anche dalla società privata italiana “Ing. E. Mantovani” S.p.A. (impresa mandante), società già indagata in ambito straniero italiano per presunte gravissime irregolarità;
  2. che la predetta società risulta essere presieduta dall’ex questore straniero italiano a Treviso Carmine Damiano, funzionario più volte iscritto a ruolo giudiziario dalla Divisione Federale Investigativa della Polizia Giudiziaria del Dipartimento di Giustizia di questo Governo Veneto Provvisorio, per il reiterarsi di gravissimi delitti contro il MLNV, il Popolo Veneto e l'integrità territoriale della Nazione Veneta.
RIBADENDO
  1. che in fatto e in diritto quello italiano rimane ad oggi uno stato straniero occupante a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta i poco più di cento anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
  2. che tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio.
  3. che per l’effetto, ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti inesistente, ovvero tamquam non esset.
  4. che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
CONSTI L'ILLEGALITA' E L'ILLICEITA'
dell'approvazione e l'eventuale attuazione di tale progetto deliberato da un'autorità d'occupazione dello stato straniero italiano.
 
NEL RICORDARE
in questa sede i decreti di questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), che qui si intendono integralmente richiamati e notificati, e ai quali è bene si attenga con scrupolo e stretta osservanza anche codesto ente – decreti peraltro reperibili online sul sito istituzionale di questo GVP
 
S I   D I F F I D A

lo stato straniero occupante italiano, qualsiasi suo ente e concessionario e comunque chiunque, dal dare esecuzione in qualsivoglia maniera al progetto sopra evidenziato e dal porre in essere qualsiasi atto di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, da intendersi nei suoi confini storici alla data del 1797, e/o dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni.
 
SI AVVISA
che, in difetto, la responsabilità di una sua anche parziale attuazione verrà ascritta a ciascun promotore e/o firmatario, che ne risponderà personalmente a tempo debito innanzi alla Giustizia Veneta in sede penale e in sede civile con tutti i suoi beni presenti e futuri, per il risarcimento di tutti i danni derivanti alla Nazione Veneta, la rifusione di tutte le spese sostenute dai Cittadini Veneti opportunamente rivalutate e il puntuale fedele ripristino di tutti i luoghi, a propria cura e spese.
 
L'O.N.U. E LA COMUNITA' INTERNAZIONALE RECEPISCA
anche la presente come denuncia delle reiterate violazioni poste in essere dallo stato straniero italiano contro l'integrità territoriale della Nazione Veneta e dei fondamentali diritti civili e politici del Popolo Veneto, in arrogante e prepotente inosservanza e rispetto per il Suo diritto all'autodeterminazione.
 
WSM
Venetia, giovedì 19 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del GVP
Sergio Bortotto
 

LO DICIAMO DA SEMPRE… NON CREDETE AI PARTITI POLITICI NEPPURE A QUELLI FALSAMENTE INDIPENDENTISTI.


 

Il referendum per l'indipedenza è un'altra di queste menzogne.

Un referendum per l'indipendenza è un tipo di referendum in cui i cittadini di un territorio, decidono se il territorio deve diventare uno Stato indipendente.
Il referendum sull'indipendenza è considerato positivo se i cittadini approvano l'indipendenza o esito negativo, se non lo fanno.
Il successo di un referendum per l'indipendenza può o non può comportare l'indipendenza, a seconda della decisione degli altri Stati sovrani.
Lo stato straniero occupante italiano non prevede questo tipo di "istituto" per cui anche fosse positivo l'esito di un referendum, non verrebe meno la dominazione italiana che non prevede neppure costituzionalmente una simile possibilità.
Ma c'è di più.
Il percorso referendario proposto da taluni partiti politici indipendentisti contrasta con la condizione giuridica attuale in cui versa la nostra Patria.
Come abbiamo già detto, il Popolo Veneto ha perso la propria sovranità a causa di una ripetuta occupazione straniera a seguito di un'invasione e quindi a causa di una forza maggiore.
Sul piano del diritto internazionale, l'avvenuta invasione e la conseguente dominazione di uno stato straniero non trova giustificazione alcuna per legittimare anche la presenza odierna dello stato occupante italiano.
Pertanto, come può un Veneto ambire a ricorprire cariche istituzionali nell'ambito dello stato straniero occupante italiano?
E inoltre… in virtù di quale principio giurisprudenziale e del diritto il Popolo Veneto dovrebbe chiedere allo stato straniero italiano di concedergli una sovranità che è già sua?
Nella definizione del politologo americano Anthony Downs il partito politico è «una compagine di persone che cercano di ottenere il controllo dell’apparato governativo a seguito di regolari elezioni».
La strategia principale è l’occupazione di cariche elettive.
Noi del MLNV, ovviamente, non crediamo nella "strategia" dei partiti politici e anche laddove un partito così detto indipendentista riuscisse a controllare l'apparato governativo, anche solo di una parte del territorio, avrebbe raggiunto tale posizione di potere con le regole dettate dallo stato straniero occupante e ad esse sarebbe pertanto assoggettato.
In virtù di quelle stesse regole, per le quali il partito politico ha accettato la competezione elettorale, non può poi violarne i principi costituzionali… e nello stato straniero occupante italiano non vi sono norme che prevedono alcuna possibilità di dichiarare indipendente una parte di territorio.
Vale anche la pena ricordare che un partito indipendentista è costretto suo malgrado a competere ad elezioni amministrative in un ambito territoriale che solo parzialmente corrisponde ai territori della Repubblica Veneta.
Il territorio del Veneto, quale espressione dell'ente regione veneto dello stato straniero italiano, nulla ha a che fare con i territori della nostra Patria. Noi del MLNV non crediamo pertanto attuabile o appropriato affidare le proprie istanze d'indipendenza ad un partito politico.
Queste sono le menzogne dei "caregari" e "poltronai" di turno che con il pretesto indipendentista aspirano a posizioni di potere nell'ambito di istituzioni straniere italiane.
NON CREDETE AI PARTITI POLITICI, NEPPURE A QUELLI CHE SI DICHIARANO INDIPENDENTISTI.
Non c'è alcuna differenza morale o istituzionale nel presentarsi come candidato ad elezioni comunali, provinciali, regionali piuttosto che nazionali italiane. Nessuna.
In tutti i casi sei sempre parte dell'apparato politico-amministrativo dello stato di riferimento.
La Costituzione Italiana parla chiaro.
In tutti i casi ti presenti con liste che sono partiti italiani.
In tutti i casi prendi lo stipendio dallo stato italiano.
In tutti i casi presti giuramento alla bandiera e al Popolo italiano.
In tutti i casi rispondi per ogni azione ai tuoi elettori italiani e per ogni atto illegale alla magistratura italiana.
Chi dice che resta a candidarsi nel proprio comune, provincia o regione per motivi patriottici veneti aborrando Senato o Parlamento italiani dice una tristissima boiata a cui ci possono credere solo coloro i quali non conoscono la costituzione italiana.
Chi resta qui invece di andare a Roma non fa nulla di diverso o di moralmente elevato o supremamente eroico per la causa libertaria del Popolo Veneto contribuisce in egual misura all'allontanamento dal vero obiettivo finale che resta la liberazione della nostra terra e non la partecipazione alla vita politica di chi ti occupa illegalmente da 146 anni.
L'Italia vuole tanti Veneto Stato e tanti Indipendenza Veneta.
Chi non sa guardare al passato non sa leggere il futuro.
Vico docet.

2013.09.17 – ENNESIMA DENUNCIA DI ATTI DI FORZA E DI AGGRESSIONE CONTRO IL MLNV E IL GOVERNO VENETO PROVVISORIO

carabiniereOggetto:denuncia di atti di forza e di aggressione posti in essere contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) e il suo apparato istituzionale – Governo Veneto Provvisorio (GVP) da parte di autorità d’occupazione straniere italiane. – Richiesta di iscrizione a ruolo giudiziario del comandante int. della stazione dei carabinieri italiani in Spresiano (Tv), Mar. ca. A. C.
 
Al Segretario Generale delle Nazioni Unite
Alla Comunità Internazionale
Al governo straniero italiano (a mezzo prefettura straniera italiana in Treviso)
Alla stazione carabinieri stranieri italiani di Spresiano (Tv)
e per quanto di competenza
Al Dipartimento di Giustizia – Divisione Federale Investigativa di Polizia Giudiziaria – sede –
Alla Segreteria di Stato – sede –
 
Nella giornata di ieri il Presidente di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) e Presidente del suo apparato istituzionale – Governo Veneto Provvisorio (GVP), costituito ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977,  è stato informalmente invitato a presentarsi presso la caserma dei carabinieri italiani in Spresiano (Tv) per motivi di giustizia italiana.
 
Nonostante il pacato e rispettoso rifiuto ad ottemperare all’invito, motivato dal  ribadito contestato difetto assoluto di giurisdizione, il comando carabinieri italiano di Spresiano (Tv) ha richiesto e ottenuto poco dopo un fax con le precisazioni circa l’inammissibilità giuridica per il Presidente del MLNV e del GVP di essere sottoposto in qualsivoglia maniera alla giurisdizione di autorità d’occupazione straniere italiane.
 
A dispetto delle lampanti e incontrovertibili ragioni giuridiche espresse da questo MLNV e GVP, militari italiani del comando stazione carabinieri in Spresiano (Tv), in data 17.09.2013 hanno notificato al Presidente del MLNV e del GVP l’ordine di presentazione presso la loro caserma ai sensi dell’art.650 del codice penale straniero italiano, precostituendo l’illegale e illegittimo presupposto giuridico per la minacciata denuncia penale in ambito straniero italiano.
 
Nonostante questo MLNV e GVP mantenga un radicato rispetto per la legalità internazionale, le autorità d’occupazione straniere italiane insistono ad ignorare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e invece di favorirlo, così come previsto dalle norme del diritto internazionale e le loro stesse leggi (vedasi legge 881/77 di ratifica dei patti di New York), insistono con l’abusare delle proprie funzioni e attaccano i membri del MLNV con ogni futile pretesto.
 
In proposito non si comprende come mai l’arma dei carabinieri non usi la medesima solerzia per le dovute attività di polizia giudiziaria in ordine ai crimini commessi dall’autorità giudiziaria e della polizia politica straniera italiana in Treviso, posti reiteratamente in essere contro il MLNV-GVP e i suoi militanti, ed evidenziati dalla dettagliata nota inoltrata anche allo stesso comando generale dell’arma tramite la locale stazione in data 7 dicembre 2012.
 
Ancora una volta, dunque, si denuncia lo stato straniero italiano perché l’atto in questione costituisce atto di forza e di aggressione contro il MLNV e il suo apparato istituzionale – Governo Veneto Provvisorio, configurandosi come un crimine contro il Popolo Veneto e l’integrità della Nazione Veneta aggravato dal determinarsi in condizioni di occupazione della Serenissima Patria.
 
Si diffidano ancora una volta le autorità d’occupazione straniere italiane ad attenersi con scrupolo e stretta osservanza a tutte le norme in materia di autodeterminazione, di Movimenti di Liberazione Nazionale e dei loro apparati istituzionali.
 
Si avvisa sin d’ora che in difetto, la responsabilità di tale reiterata violazione, verrà ascritta anche al promotore e/o firmatario dell’atto in questione e del quale si chiede l’iscrizione a ruolo giudiziario affinché, nei tempi e modalità che saranno stabilite, sia assicurato alla Giustizia Veneta, per rispondere in sede penale e in sede civile con tutti i suoi beni presenti e futuri, per il risarcimento di tutti i danni derivanti alla Nazione Veneta.
 
Si rammenta, per l’ennesima volta, come in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimanga ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli oltre cento anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
 
Pertanto, tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio; per l’effetto, ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado di qualsiasi procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti inesistente, ovvero tamquam non esset.
 
Per di più, lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
 
Con risolutezza ancora una volta si chiede all’ONU e alla comunità internazionale tutta che venga imposto allo stato straniero oppressore italiano il rispetto delle norme e delle prassi del Diritto Internazionale ed in particolare:
  • l'obbligo di riconoscere il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto;
  • l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto con il ripristino di sovranità della Repubblica Veneta in tutti i suoi territori ancora oggi occupati e depredati dallo stato italiano;
  • il divieto di continuare a far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto all'autodeterminazione come fatto sinora con i suoi ripetuti illegali, illegittimi, persecutori e razzisti attacchi contro questo MLNV e i suoi militanti e loro famigliari;
e si auspica
  • che gli Stati terzi sostengano il Popolo Veneto e quindi questo MLNV nella sua lotta per l'autodeterminazione.
  • che gli Stati terzi si astengano dall'aiutare e sostenere in qualsiasi modo lo stato straniero occupante oppressore italiano e, per l'effetto, rinuncino o rivedano i propri rapporti politici, commerciali, economici, militari e diplomatici con lo stesso.
  • che gli Stati terzi aiutino, appoggino e sostengano questo MLNV, il suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio e le sue necessarie, urgenti e indefettibili istituzioni, anche con l'avvio di formali rapporti diplomatici.
Questo MLNV, che sin dalla sua costituzione ha tenuto una condotta non violenta e rispettosa delle norme e delle prassi del diritto internazionale, considerato il mancato riscontro da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, viene da queste colpevolmente messo nelle condizioni di dover ricorrere all'uso della forza per difendersi e di concretizzare l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto.
 
Non per viltà ma per odio alla violenza una preghiera al Dio dei nostri Padri affinché ci scampi dal dover essere costretti a combattere l’occupante straniero italiano.
 
WSM
Venetia, martedì 17 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 

2013.09.13 – L’ITALIA COPIA NAPOLEONE, GUERRA AI SIMBOLI DEL POPOLO


Napoleone, amichevolmente conosciuto come "l'infame" dai Veneti, per i crimini di guerra perpetrati durante l'occupazione della nostra Patria, a quanto pare ha degli estimatori eccellenti: gli italiani.

Il suo odio verso Venezia è leggendario, e a quanto pare ha contagiato gli occupanti attuali, che stanno via via rispolverando tutte le nefandezze del piccolo generale francese.

Dopo la vergognosa "riorganizzazione" del museo Correr in chiave "infame", ecco torna in auge forse uno dei peggiori atti di terrorismo mai compiuti: la distruzione sistematica dei simboli popolari, del Simbolo per eccellenza dei Veneti e di Venezia, il Sacro Leone di San Marco.

È notizia di questi giorni, la rimozione di un mosaico raffigurante il Leone in moéca della metà del '900, sovrastante un esercizio commerciale delle Mercerie dell'Orologio, probabilmente per fare spazio ad un'inutile, quanto profana insegna luminosa; un vergognoso atto di puro spregio, di cui i responsabili dovranno sicuramente rispondere a tempo debito. I simboli del Popolo Veneto, tra cui spicca il Leone di San Marco, sono infatti patrimonio di tutti i cittadini, e la loro rimozione non è in alcun modo accettabile.

L'azione non è stata nemmeno mitigata dal tentativo di conservare l'opera spostandola, il mosaico infatti è stato vergognosamente rimosso con trapano e scalpello.

Ulteriori indagini per definire le responsabilità dell'atto sono in corso.

Tratto da (CLICCA QUI)

WSM
Venetia,venerdì 13 Settembre 2013
Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.09.12 – ANCORA LA SGRADITA E ARROGANTE PRESENZA DI AUTORITA’ D’OCCUPAZIONE STRANIERE ITALIANE IN VENETO


Viene segnalata la partecipazione del capo del governo straniero italiano ad un forum di dialogo e cooperazione fra l'italia, Croazia e Slovenia che oggi si svolgerà presso la Fondazione Cini nell'isola di San Giorgio in Venezia.

Nell'augurare pertanto il benvenuto e una piacevole permanenza alle massime autorità di Slovenia e Croazia, questo MLNV denuncia ancora una volta la sgradita, arrogante e inopportuna presenza di rappresentanze dello stato straniero occupante, colonialista e razzista italiano e in proposito si sollecita la presa in considerazione di quanto segue:

  • il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) è nato nel 2009 dall’iniziativa di un gruppo di patrioti desiderosi di veder la propria Nazione tornare libera e sovrana fra le Nazioni.

  • L’occupazione militare italiana, manipolata anche con un’ingannevole plebiscito nel 1866, ha colonizzato e seguita ancora oggi a dominare la Nazione Veneta con ostinato e arrogante predominio.

  • In centoquarantasette anni d’occupazione lo stato straniero occupante italiano non è riuscito a cancellare ed estinguere l’identità del Popolo Veneto, le sue origini, la storia millenaria, le tradizioni e la cultura che ben poco o nulla hanno in comune con l’italica rappresentazione odierna.

  • Ancora oggi l’impianto politico dello stato italiano è radicato in una casta partitocratica incapace di rinnovarsi e di decontaminarsi da una concezione mafiosa e clientelare che si regge con un opprimente centralismo di potere, con una burocrazia sempre più goffa, ritardi e inefficienza di molti servizi e l’iniquità di una tassazione che stride con sprechi e ostentati privilegi di casta politica e amministratori.

  • Tutto questo è avverso alla natura del Popolo Veneto.

  • L’aggravarsi poi della crisi economica ha appesantito in questi anni la sofferenza per una decadenza finanziaria che è endemica nella penisola e mortifica e limita lo spirito d’iniziativa, il lavoro e la capacità di fare impresa che ha sempre caratterizzato il Popolo Veneto.

  • Nonostante le rivendicazioni del MLNV siano sempre state contraddistinte da un radicato rispetto per la legalità, le autorità d’occupazione straniere italiane insistono ad ignorare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e che invece di favorirlo, così come previsto dalle norme del diritto internazionale insiste con l’abusare delle proprie funzioni e attacca i membri del MLNV con ogni futile pretesto e violando anche le sue stesse leggi;   ancora oggi, rifiuta di restituire una notevole quantità di effetti personali, beni strumentali e di lavoro, illegalmente sottratti con la forza e allo scopo di ostacolare il lavoro del MLNV.

  • Da tempo incoraggia il proliferare di soggetti politici astutamente indipendentisti, di movimenti e sedicenti autogoverni e governi veneti;   se siano occultamente rimunerati non è dato di sapere ma certamente sono sostenuti anche perché pur non trovando alcuna giustificazione giuridica, con immodesta  e bizzarra auto-referenziazione godono di una regia ben articolata e supportata mediaticamente che allo scopo di ridicolizzare le aspirazioni indipendentiste svelano un’inesistente rivalità e frammentazione d’intenti e la sfacciata e costante criminalizzazione del MLNV.

  • Grave e impellente è il problema per i membri del MLNV che non possono, non devono e non vogliono dover dipendere dalle autorità d’occupazione straniere italiane per il rilascio o il rinnovo di documenti personali, di autorizzazioni e/o licenze, nonché l’incombere delle ritorsioni per l’illegale pretesa del pagamento d’imposte e tasse;   tutto questo pregiudicherebbe il percorso di rivendicazione posto in essere fino ad oggi avvallando il ricatto dell’asservimento preteso dallo straniero italiano.

E COSì COME PREVISTO DALLE NORME E DALLA PRASSI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

Questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) tramite il proprio Apparato Istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) istituito ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, considerato che i Popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato straniero occupante oppressore e che i Movimenti di Liberazione Nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale rispetto agli stati oppressori.

con risolutezza ancora una volta
P R E T E N D E

che venga imposto allo stato straniero oppressore italiano il rispetto delle norme e delle prassi del Diritto Internazionale ed in particolare:

  • l'obbligo di riconoscere il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto;

  • l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto con il ripristino di sovranità della Repubblica Veneta in tutti i suoi territori ancora oggi occupati e depredati dallo stato italiano;

  • il divieto di continuare a far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto all'autodeterminazione come fatto sinora con i suoi ripetuti illegali, illegittimi, persecutori e razzisti attacchi contro questo MLNV e i suoi militanti e loro famigliari;

con risolutezza ancora una volta
A U S P I C A
  • che gli Stati terzi sostengano il Popolo Veneto e quindi questo MLNV nella sua lotta per l'autodeterminazione.

  • che gli Stati terzi si astengano dall'aiutare e sostenere in qualsiasi modo lo stato straniero occupante oppressore italiano e, per l'effetto, rinuncino o rivedano i propri rapporti politici, commerciali, economici, militari e diplomatici con lo stesso.

  • che gli Stati terzi aiutino, appoggino e sostengano anche logisticamente ed economicamente questo MLNV nel suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio e le sue necessarie, urgenti e indefettibili istituzioni, con l'avvio di formali rapporti diplomatici e se possibile attraverso l'assegnazione di una sede temporanea.

Concludendo si ribadisce che le precedenti ripetute denunce di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano, nonché le ripetute rivendicazioni del diritto di autodeterminazione per il completo ripristino di sovranità del Popolo Veneto su tutti i territori della Serenissima Veneta Repubblica a far data dalla prima occupazione napoleonica del 1797, depositate di persona presso le sedi delle Nazioni Unite di Ginevra (CH) e New York (USA), risultano ignorate e disattese nonostante i ripetuti attacchi delle autorità d'occupazione straniere italiane con blitz armati e violenti, e  calunniosi procedimenti penali tuttora in corso, contro il MLNV e i suoi militanti.

Questo MLNV, che sin dalla sua costituzione ha tenuto una condotta non violenta e rispettosa delle norme e delle prassi del diritto internazionale, considerato il mancato riscontro da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, viene da queste colpevolmente messo nelle condizioni di dover ricorrere all'uso della forza per difendersi e di concretizzare l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto.

WSM
Venetia, giovedì 12 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 
 

2013.09.10 – AFFARISTI, SPECULATORI, FACCENDIERI, POLITICANTI … QUANTO CONTANO PER LORO I LAVORATORI DEL PARCO WILLORBA?


Il parco commerciale Willorba non è affatto morto e l'ostinazione con la quale il sindaco di Villorba Marco Serena sembra voler mettere la parola fine a tale realtà è a dir poco ambigua.
Sfuggente lo è anche la scelta del Pam Panorama di trasferire l'attività commerciale in un'area ancora immaginaria, poco servita e difficile da raggiungere per i clienti.
La girandola di mirate indiscrezioni sul trasferimento del Panorama è da anni  abilmente orchestrata così come sembra esserla la disattenzione per la confusa e tortuosa viabilità dell'intera area, l'incomprensibile mancanza di passaggio di un servizio del trasporto pubblico e la contorta accessibilità al parco commerciale stesso.
Ma non dimentichiamo l'elementare mancato adeguamento dell'area  che agevola il servizio di approvvigionamento e dei fornitori della sola attività del Panorama e la rende difficoltosa e per gli  altri negozi.
Non sfugge neppure l'attenzione sulla confusa viabilità interna dell'intero parco commerciale inadeguata e   mantenuta convogliata per favorire il Panorama … e negli ultimi tempi privata anche della necessaria manutenzione.
Se da un lato appare discutibile l'inadeguatezza dell'amministrazione del consorzio che gestisce il parco commerciale e la cui presidenza, non a caso, sembra essere sempre lasciata al Panorama, non meno discutibile è l'inerzia e la mancata attenzione dell'amministrazione leghista del comune di Villorba.
Dobbiamo forse aspettarci la cementificazione di altre aree verdi per creare una nuova area commerciale?MARCO SERENA SINDACO LEGHISTA DI VILLORBA
Speriamo di non trovarci di fronte all'ennesima speculazione che necessita di un mirato adeguamento del piano di assetto territoriale per soddisfare gli appetiti di affaristi e faccendieri, alla faccia dei lavoratori e di quegli imprenditori che qui hanno investito.
Ambigua, viscida e vergognosa appare la dichiarazione del sindaco leghista Marco Serena, se mai fosse vera così come la tribuna di Treviso gli attribuisce, perché il parco commerciale Willorba no è morto e come sindaco farebbe meglio a riconsiderare che le priorità affaristiche di pochi non possono prevalere quelle molto più importanti di lavoratori e delle famiglie che traggono sostentamento dal loro lavoro.
Ai furbi di ogni ordine e grado ricordiamo che se così fosse verrebbero a concretizzarsi veri e propri crimini contro il Popolo Veneto, contro la Nazione Veneta e il suo territorio.
Il MLNV per il tramite del suo apparato istituzionale GOVERNO VENETO PROVVISORIO, previsto dall'art.96. 3 del Primo Protocollo di Ginevra, vigilerà e nei tempi e modi che si stabiliranno, assicurerà i responsabili alla Giustizia Veneta.
WSM
Venetia, martedì 10 settembre 2013
Il Presidente ded MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto

 

ARTICOLO TRIBUNA DEL 10.09.2013

 

2013.09.07 – RISPETTO DEGLI OBBLIGHI INTERNAZIONALI – APPELLO

Oggetto: RISPETTO DEGLI OBBLIGHI INTERNAZIONALI – APPELLO.
 
Mr Ban ki-moon
Director-Generale ONU
405 East 42nd Street New York, NY 10017, United States
 
alla comunità internazionale.
 

 
PREMESSO CHE
  • il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) è nato nel 2009 dall’iniziativa di un gruppo di patrioti desiderosi di veder la propria Nazione tornare libera e sovrana fra le Nazioni.
  • L’occupazione militare italiana, manipolata anche con un’ingannevole plebiscito nel 1866, ha colonizzato e seguita ancora oggi a dominare la Nazione Veneta con ostinato e arrogante predominio.
  • In centoquarantasette anni d’occupazione lo stato straniero occupante italiano non è riuscito a cancellare ed estinguere l’identità del Popolo Veneto, le sue origini, la storia millenaria, le tradizioni e la cultura che ben poco o nulla hanno in comune con l’italica rappresentazione odierna.
  • Ancora oggi l’impianto politico dello stato italiano è radicato in una casta partitocratica incapace di rinnovarsi e di decontaminarsi da una concezione mafiosa e clientelare che si regge con un opprimente centralismo di potere, con una burocrazia sempre più goffa, ritardi e inefficienza di molti servizi e l’iniquità di una tassazione che stride con sprechi e ostentati privilegi di casta politica e amministratori.
  • Tutto questo è avverso alla natura del Popolo Veneto.
  • L’aggravarsi poi della crisi economica ha appesantito in questi anni la sofferenza per una decadenza finanziaria che è endemica nella penisola e mortifica e limita lo spirito d’iniziativa, il lavoro e la capacità di fare impresa che ha sempre caratterizzato il Popolo Veneto.
  • Nonostante le rivendicazioni del MLNV siano sempre state contraddistinte da un radicato rispetto per la legalità, le autorità d’occupazione straniere italiane insistono ad ignorare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e che invece di favorirlo, così come previsto dalle norme del diritto internazionale insiste con l’abusare delle proprie funzioni e attacca i membri del MLNV con ogni futile pretesto e violando anche le sue stesse leggi;   ancora oggi, rifiuta di restituire una notevole quantità di effetti personali, beni strumentali e di lavoro, illegalmente sottratti con la forza e allo scopo di ostacolare il lavoro del MLNV.
  • Da tempo incoraggia il proliferare di soggetti politici astutamente indipendentisti, di movimenti e sedicenti autogoverni e governi veneti;   se siano occultamente rimunerati non è dato di sapere ma certamente sono sostenuti anche perché pur non trovando alcuna giustificazione giuridica, con immodesta  e bizzarra auto-referenziazione godono di una regia ben articolata e supportata mediaticamente che allo scopo di ridicolizzare le aspirazioni indipendentiste svelano un’inesistente rivalità e frammentazione d’intenti e la sfacciata e costante criminalizzazione del MLNV.
  • Grave e impellente è il problema per i membri del MLNV che non possono, non devono e non vogliono dover dipendere dalle autorità d’occupazione straniere italiane per il rilascio o il rinnovo di documenti personali, di autorizzazioni e/o licenze, nonché l’incombere delle ritorsioni per l’illegale pretesa del pagamento d’imposte e tasse;   tutto questo pregiudicherebbe il percorso di rivendicazione posto in essere fino ad oggi avvallando il ricatto dell’asservimento preteso dallo straniero italiano.
E COSì COME PREVISTO DALLE NORME E DALLA PRASSI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
 
Questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) tramite il proprio Apparato Istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) istituito ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, considerato che i Popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato straniero occupante oppressore e che i Movimenti di Liberazione Nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale rispetto agli stati oppressori.
 
con risolutezza ancora una volta
P R E T E N D E
 
che venga imposto allo stato straniero oppressore italiano il rispetto delle norme e delle prassi del Diritto Internazionale ed in particolare:
  • l'obbligo di riconoscere il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto;
  • l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto con il ripristino di sovranità della Repubblica Veneta in tutti i suoi territori ancora oggi occupati e depredati dallo stato italiano;
  • il divieto di continuare a far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto all'autodeterminazione come fatto sinora con i suoi ripetuti illegali, illegittimi, persecutori e razzisti attacchi contro questo MLNV e i suoi militanti e loro famigliari;
con risolutezza ancora una volta
A U S P I C A
  • che gli Stati terzi sostengano il Popolo Veneto e quindi questo MLNV nella sua lotta per l'autodeterminazione.
  • che gli Stati terzi si astengano dall'aiutare e sostenere in qualsiasi modo lo stato straniero occupante oppressore italiano e, per l'effetto, rinuncino o rivedano i propri rapporti politici, commerciali, economici, militari e diplomatici con lo stesso.
  • che gli Stati terzi aiutino, appoggino e sostengano anche logisticamente ed economicamente questo MLNV nel suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio e le sue necessarie, urgenti e indefettibili istituzioni, con l'avvio di formali rapporti diplomatici e se possibile attraverso l'assegnazione di una sede temporanea.
Concludendo si ribadisce che le precedenti ripetute denunce di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano, nonché le ripetute rivendicazioni del diritto di autodeterminazione per il completo ripristino di sovranità del Popolo Veneto su tutti i territori della Serenissima Veneta Repubblica a far data dalla prima occupazione napoleonica del 1797, depositate di persona presso le sedi delle Nazioni Unite di Ginevra (CH) e New York (USA), risultano ignorate e disattese nonostante i ripetuti attacchi delle autorità d'occupazione straniere italiane con blitz armati e violenti, e  calunniosi procedimenti penali tuttora in corso, contro il MLNV e i suoi militanti.
 
Questo MLNV, che sin dalla sua costituzione ha tenuto una condotta non violenta e rispettosa delle norme e delle prassi del diritto internazionale, considerato il mancato riscontro da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, viene da queste colpevolmente messo nelle condizioni di dover ricorrere all'uso della forza per difendersi e di concretizzare l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto.
 
WSM
Venetia, sabato 7 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto

2013.09.07 – RISPETTO OBBLIGHI INTERNAZIONALI – APPELLO

2013.09.06 – IL RUFFIANO


di Mario Corato


La storia produce un caso che andrebbe analizzato in tutte le sue conseguenze.

Si tratta della Pulzella d'Orléans, più comunemente conosciuta come Giovanna d'Arco.

Per essere preciso sulla figura di questa donna interrogo una fonte "neutrale" nella galassia internet: Wikipedia.

Giovanna d'Arco (in francese Jeanne d'Arc, in medio-francese Jehanne Darc; Domrémy, 6 gennaio 1412 – Rouen, 30 maggio 1431) è un'eroina nazionale francese, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, oggi conosciuta anche come la Pulzella d'Orléans.

Riunì al proprio Paese parte del territorio caduto in mano inglese, contribuendo a risollevarne le sorti durante la guerra dei cent'anni, guidando vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi.

Catturata dai Borgognoni davanti a Compiègne, Giovanna fu venduta agli inglesi che la sottoposero a un processo per eresia, al termine del quale, il 30 maggio 1431, fu condannata al rogo e arsa viva.

Nel 1456 papa Callisto III, al termine di una seconda inchiesta, dichiarò la nullità di tale processo.

Beatificata nel 1909 da Pio X e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV, Giovanna fu proclamata patrona di Francia.

Chi volesse approfondire la figura di Giovanna non ha che da recarsi su Wikipedia per soddisfare ad ogni propria legittima curiosità.

Fra coloro che parlarono di Giovanna voglio affrontare quanto scrive il bardo d'Inghilterra W. Shakespeare nella prima tragedia dedicata a Enrico VI.

Giovanna appare in campo: Delfino, io sono per nascita la figlia di un pastore e la mia mente non è stata addestrata in arte alcuna.

Il cielo e Nostra Signora piena di grazia si sono compiaciuti di illuminare col loro splendore il mio umile stato: ed ecco, mentre badavo ai teneri agnellini ed esponevo le guance al calore cocente del sole, la Madre di Dio si è degnata di apparirmi e in una visione piena di maestà mi ha ordinato di lasciare la mia bassa occupazione e di liberare il paese dalla calamità.

Mi ha promesso aiuto e certo successo rivelandosi in tutta la sua gloria, e mentre prima ero nera e abbronzata, coi lucenti raggi che ha infuso in me mi ha donato la bellezza che ora vedete.

Chiedimi ciò che vuoi e ti risponderò senza prendere tempo: metti alla prova, se osi, il mio coraggio in combattimento, e vedrai se non sono superiore al mio sesso.

Deciditi: avrai fortuna se mi accoglierai come compagna d'armi (I atto scena II).

E' raccontata subito come incantatrice per attirare alla sua causa: Guarda il tuo paese, guarda la fertile Francia e vedrai le città e i borghi sfigurati dalla rovina devastatrice del crudele nemico.

Come la madre guarda il suo pargolo infermo quando la morte gli chiude i teneri occhi languenti, tu guarda, guarda il male che strugge la Francia, mira le ferite, le ferite snaturate che tu stesso le hai inflitte nel seno doloroso.

Oh, volgi altrove la spada affilata; colpisci coloro che feriscono e non ferire coloro che aiutano: una goccia  di sangue tratta dal seno della patria dovrebbe addolorarti di più che torrenti di sangue straniero.

Ritorna e lava con un fiume di lacrime le turpi macchie del tuo paese.

(Atto III, Scena III).

Circondata e in procinto di essere catturata le viene messo in bocca un diabolico scongiuro: Aiutatemi voi, incantamenti e amuleti, e voi spiriti eletti che mi ammonite e mi date presagi del futuro, voi pronti soccorritori e vicari del monarca sovrano del settentrione, apparite, aiutatemi in questa impresa (entrano alcuni demoni).

Ora, miei genii, evocati dalle tremende regioni sotterranee, aiutatemi questa volta ancora, perché la Francia possa ottenere la vittoria…

Già usata a nutrirvi col mio sangue, mi reciderò qualche membro e ve lo darò come arra di maggior mercede, se accondiscendete ad aiutarmi ora…

Vi pagherò col mio corpo, se accogliete la mia supplica…

Prendetevi allora la mia anima; corpo, anima e tutto prima che l'Inghilterra infligga uno scacco alla Francia…

(Atto V, Scena III).

Prima di essere condotta al rogo, passando dalla ostentazione della sua verginità alla dichiarazione di aver avuto un amante, alla rivelazione di essere incinta; chiamata con l'ultima di ennesime offese similari “sgualdrina”, le ultime parole che le sono messe in bocca fanno: Allora conducetemi via di qua; e a voi lascio la mia maledizione.

Possa il sole glorioso non risplendere mai sul paese dove dimorate; ma le tenebre e la tetra ombra della morte vi circondino finché la colpa e la disperazione vi spingano a rompervi il collo e a impiccarvi da voi stessi

(Atto V, Scena IV).

Attorno a questo “caso” storico (raccontato da Shakespeare quale inserimento nella storia dei rapporti Inghilterra Francia di una strega) , si mossero sentimenti opposti o almeno contrastanti per la presenza di alcune variabili che il nostro tempo esclude razionalmente e recupera superstiziosamente: la presenza di angeli e demoni.

Gli avvenimenti che andremo a raccontare del MLNV non possono essere letti escludendo variabili similari.

C'è un ruffiano che si aggira in tutte le operazioni di questo nostro mondo.

Ti convince che la sua merce può soddisfare i tuoi istinti e poi si ritira nell'ombra e ti lascia cogliere le conseguenze del tuo sfogo.

Non è appariscente il ruffiano e lascia che lo si consideri un fenomeno pauroso da baraccone quando tormenta una bambina, la sfigura, la snatura per mettere brivido al plesso solare e alle terminazioni nervose degli occupanti la sala o il divano di casa.

Intanto agisce con tutte le sue forze là dove il potere muove le sue pedine o l'avere estende sulle economie i propri tentacoli.

Quando il risultato di questa sua azione stende sul campo centinaia di migliaia di cadaveri, oppure riduce all'elemosina chi viveva serenamente del frutto del proprio lavoro, si congeda il tutto con la parola congiuntura, perché il ruffiano non esiste, sta soltanto al gioco con la bambina del baraccone.

E tuttavia (e anche questo è emarginato) si muove contro il ruffiano un esercito di spiriti beati che potrebbero offrire pace a coloro che soffrono le corrosioni provocate dal primo, se fossero percepiti come collaboratori e interpellati.

Il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) ha sperimentato ed esperimenta quotidianamente la presenza di questa realtà invisibile.

E' letto a seconda degli interessi storici che si coltivano, come fu letta Giovanna.

E' troppo giovane per esigere revisioni dei processi della cronaca, pur ricco di una eredità millenaria.

Ogni aderente potrebbe raccontare una propria storia che gode la pulizia della pulzella e già racconta quanto è stata sputtanata e vessata.

Per questo il logo del MLNV riunisce in un unico stemma il leone di San Marco che racconta le ricchezze di un passato che vuole essere suggerimento al presente… e l'arcangelo san Michele, da sempre e per sempre difensore di coloro che sono certi che esiste una continua battaglia fra le variabili che i più, soprattutto i responsabili dell'ordine internazionale, escludono dai preventivi e dai consuntivi di ogni operazione.

Giovanna d'Arco, ridicolizzata da Voltaire, esaltata da Claudel, è oggi patrona della Francia e anche modello di vero patriottismo.

Inizieremo subito, dopo queste opportune premesse, a scendere nel vivo del racconto della nostra storia.

 

2013.09.07 – DIGIUNO PER LA PACE … IL MLNV E’ ANCHE CON PAPA FRANCESCO!

DIGIUNO PER LA PACE IL MLNV E' COL PAPA


«Con l’idolo del potere in ogni violenza facciamo rinascere Caino» Papa Francesco chiede la pace in Siria

settembre 7, 2013 Redazione
Oltre 40 mila persone alla veglia di preghiera per la Siria. Il pontefice: «Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte»
Papa Francesco a Rio de Janeiro«Quando l’uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto». Sabato sera, nella veglia di preghiera al termine della giornata di digiuno per la pace nel mondo e in particolare in Siria, papa Francesco ha rivolto un appello potente al cuore di ogni uomo, sia esso il semplice cristiano, il non credente o il potente del mondo. All’invito lanciato domenica scorsa all’Angelus hanno risposto oltre 40 mila persone in piazza San Pietro, senza contare le adesioni dei cristiani nelle diocesi di tutto il mondo.
L’ARMONIA DELL’UNIVERSO.
Il Papa ha mosso la sua riflessione partendo dalla Genesi e dalla descrizione dell’«armonia» dell’universo. «Questo nostro mondo – ha detto – nel cuore e nella mente di Dio è la casa dell’armonia e della pace ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi a casa. Perché è cosa buona. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani fatti ad immagine e somiglianza di Dio sono una unica famiglia in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale». Quando si rompe questa armonia e il mondo precipita nel caos al punto che l’altro diventa il nemico in famiglia e tra le nazioni? «Questo accade quando l’uomo smette di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà ma guarda solo se stesso. Quando l’uomo pone se stesso al centro e si mette al posto di Dio allora guasta tutte le relazioni e apre la porta alla violenza, alla indifferenza e al conflitto».
siria-armi-chimiche
RINASCE CAINO.
«Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri. Quando c’è il caos il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quante guerre hanno segnato la nostra storia. Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. In ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!».
UN’ALTRA STRADA E’ POSSIBILE. 
«E a questo punto mi domando: è possibile percorrere la strada della pace? Invocando l’aiuto di Dio sotto lo sguardo di Maria Salus Populi Romani regina della pace voglio rispondere: sì, è possibile per tutti. Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: sì, è possibile per tutti. Vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande fino a chi governa le nazioni, dicessimo: sì, lo vogliamo. Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace».
La meditazione del Papa è stata preceduta dalla recita del rosario, da letture bibliche, da commenti ai misteri di santa Teresa di Gesù Bambino, da momenti di silenzio e da assoli di musica d’arpa e di violino. Dopo la meditazione del Papa, la veglia è proseguita con l’adorazione eucaristica.
Ecco il testo integrale della meditazione del pontefice:
«Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio. Possiamo chiederci: che significato ha questo messaggio? Che cosa dice questo messaggio a me, a te, a tutti noi?
1. Ci dice semplicemente che questo nostro mondo nel cuore e nella mente di Dio è la “casa dell’armonia e della pace” ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi “a casa”, perché è “cosa buona”. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, sono un’unica famiglia, in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale non solo proclamata a parole: l’altro e l’altra sono il fratello e la sorella da amare, e la relazione con il Dio che è amore, fedeltà, bontà si riflette su tutte le relazioni tra gli esseri umani e porta armonia all’intera creazione. Il mondo di Dio è un mondo in cui ognuno si sente responsabile dell’altro, del bene dell’altro. Questa sera, nella riflessione, nel digiuno, nella preghiera, ognuno di noi, tutti pensiamo nel profondo di noi stessi: non è forse questo il mondo che io desidero? Non è forse questo il mondo che tutti portiamo nel cuore? Il mondo che vogliamo non è forse un mondo di armonia e di pace, in noi stessi, nei rapporti con gli altri, nelle famiglie, nelle città, nelle e tra le nazioni? E la vera libertà nella scelta delle strade da percorrere in questo mondo non è forse solo quella orientata al bene di tutti e guidata dall’amore?
2. Ma domandiamoci adesso: è questo il mondo in cui viviamo? Il creato conserva la sua bellezza che ci riempie di stupore, rimane un’opera buona. Ma ci sono anche “la violenza, la divisione, lo scontro, la guerra”. Questo avviene quando l’uomo, vertice della creazione, lascia di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà e si chiude nel proprio egoismo. Quando l’uomo pensa solo a sé stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto. Esattamente questo è ciò che vuole farci capire il brano della Genesi in cui si narra il peccato dell’essere umano: l’uomo entra in conflitto con se stesso, si accorge di essere nudo e si nasconde perché ha paura (Gen 3,10), ha paura dello sguardo di Dio; accusa la donna, colei che è carne della sua carne (v. 12); rompe l’armonia con il creato, arriva ad alzare la mano contro il fratello per ucciderlo. Possiamo dire che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? Possiamo dire questo, che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? No, non esiste la “disarmonia”: o c’è armonia o si cade nel caos, dove c’è violenza, contesa, scontro, paura…
Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!
Dopo il caos del Diluvio, ha smesso di piovere: si vede l’arcobaleno e la colomba porta un ramo di ulivo. Penso anche oggi a quell’ulivo che rappresentanti delle diverse religioni abbiamo piantato a Buenos Aires, in Piazza de Mayo nel 2000, chiedendo che non sia più caos, chiedendo che non sia più guerra, chiedendo pace.
3. E a questo punto mi domando: E’ possibile percorrere un’altra strada? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo materno della Salus populi romani, Regina della pace, voglio rispondere: Sì, è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace. Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani e i fratelli delle altre Religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione: guarda al dolore del tuo fratello – ma, penso ai bambini: soltanto a quelli … guarda al dolore del tuo fratello – e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l’armonia che si è spezzata; e questo non con lo scontro, ma con l’incontro! Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità. Risuonino ancora una volta le parole di Paolo VI: «Non più gli uni contro gli altri, non più, mai!… non più la guerra, non più la guerra!» (Discorso alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965: AAS 57 [1965], 881). «La pace si afferma solo con la pace: la pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità» (Messaggio per Giornata Mondiale della pace 1976: AAS 67 [1975], 671). Fratelli e sorelle, perdono, dialogo, riconciliazione sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo! Preghiamo, questa sera, per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace. Così sia.
Leggi di Più: Siria, oltre 40 mila persone col Papa per chiedere la pace | Tempi.it

Tratto da (CLICCA QUI)

2013.09.06 – ANCORA UNA VISITA SGRADITA DEL CAPO DI STATO ITALIANO!


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Ancora una volta il Capo dello Stato Italiano, sia pure in veste privata, mette piede sul territorio della Nazione Veneta senza onorare i principi basilari della diplomazia internazionale che richiederebbero un contatto previo col il Governo provvisorio di questa Nazione.

A lui va il nostro pacato appunto espresso nel seguente invito:

Egregio Signor Giorgio Napolitano,
a nome di tutto il Popolo Veneto, riteniamo che la Sua presenza sul territorio della Nostra Nazione sia perlomeno indelicata quando Ella, quale Capo dello Stato Italiano, ancora ignora nostre pressanti istanze che avrebbe dovuto prendere in considerazioni da molti mesi.
Questo rende assai più sgradita la Sua presenza sul territorio della Nostra Nazione che, comunque, dandoLe il benvenuto e augurandoLe una piacevole e breve permanenza, La invita a rendere formale per via diplomatica con il Governo provvisorio della Nazione Veneta ogni altro Suo passaggio o permanenza.
Cordialmente.
WSM
Venetia, 6 settembre 2013
Sergio Bortotto
Presidente del MNLV e del Governo Veneto Provvisorio.

2013.09.06 - LA TRIBUNA - ARTICOLI PAG.11 REGIONE

 

2013.09.06 – RACCONTIAMO PER NON DIMENTICARE


C'è la voglia di raccontare per non dimenticare.
Sempre più spesso parole ingiuste,
insignificanti,
sature e traboccanti d'invidia e di un odio insano,
sono il folle e superfluo repertorio di un araldo che non ci conosce.
Come il rintocco di una campana,
sia sordo o festoso,
chiama sempre al rito i fedeli
così la Verità sacrificata,
sia taciuta o ingannata,
chiede sempre l'audacia dei giusti.
WSM – 06.09.2013 – SB

2013.03.02 – LEGGENDA METROPOLITANA

di Mario Corato


se come disse Mc Luhan

il mondo è un villaggio globale


Si è creata una leggenda attorno a tentativi maldestri di far emergere la sofferenza veneta: dal blindato in piazza san Marco con relativa occupazione del campanile fino ad disperato che entra in banca e spara sul direttore dichiarando poi una farneticante appartenenza indipendentista.

I media fanno man bassa di questi episodi dai quali qualche giornalista sbava di procurarsi uno scoop.

Eppure l'etica professionale avverte il cronista, prima che lo storico, di affidarsi ai fatti e di registrarli quanto più possibile aderendo al vero.

Invece si fanno illazioni, si tracciano ragnatele e su di esse vi si appiccicano ragni, magari tarantole.

Se poi a far la verità entra un funzionario governativo e per di più incalzato da un mandato superiore che esige il mostro in prima pagina eccoti il medesimo trasformato in Lestrade a mettersi tra i piedi di Holmes fiero delle proprie deduzioni.

LEONE 3Così, ad esempio, un “Ocio!”, suggerito al presidente della repubblica italiana in visita nel Veneto, diventa una intimidazione contro la quale si reagisce cercando arsenali militari e attentati pianificati.

Non si discerne assolutamente che cosa significhi nel lessico veneto quel “ocio”.

E' la madre che lo dice alla figlia che si incammina lungo la statale: “Ocio a le machine!”;

è il padre che avverte il figlio che l'ha seguito nella racconta dei funghi: “Ocio a le vipare”;

è il compagno di lavoro che avverte l'a mico: “Ocio ca saldo!”.

“Ocio” è una espressione verbale il più delle volte positivamente attentiva nei riguardi di una persona che potrebbe subire dei danni.

Perché quell' “ocio” non avrebbe potuto significare: “Caro signor Napolitano, sta attento: c'è forse un forsennato che per avere visibilità potrebbe farti qualche brutto scherzo;

io soffro di questa situazione balorda che come le altre mette in cattiva luce la trasparenza del MLNV;

io percorro la mia strada alla luce del sole; ma tu non farti del male e non dare adito a reazioni che non portano a nulla!”.

No, su quel “ocio” sono stato sguinzagliati gli 007 a rompere le scatole agli innocenti, penetrando nel sacrario delle loro famiglie: solo per aver invitato alla prudenza.

Sì, quando la leggenda impera, ci si dimentica che esiste un potere sovranazionale, occulto, meglio ancora esiste il Ruffiano che, ben foraggiato in tutto, si aggira cercando il balordo.

Trapela solo adesso, dopo la celebrazione dei fasti delle primavere arabe, di fronte ai nefasti di un potere che vuole completare la mezzaluna portandola alla circonferenza completa… ci si accorge che il Ruffiano con i suoi satrapi ha creato “il caso”; “il caso” ha richiamato i “tutori della libertà”;

da buoni poliziotti dell'orbe hanno messo pedine nuove al posto delle vecchie; hanno detto “anche questo è a posto”.

A posto come?

E forse fino a quando l'industria bellica avrà nuovamente riempito i magazzini:

Parlerò del Ruffiano.

Intanto vorrei che fosse chiaro, nella leggenda venetista, che ogni persona, che ogni realtà che si mettono ad urlare per una libertà conculcata si tratta solo e sempre di una manifestazione di un corpo sociale dolente, sul quale si curvano in molti e con le intenzioni più diverse.

E sulla sofferenza c'è chi specula.

E lo speculatore è apparentato al Ruffiano.

E se non si specula ecco la necessità di risolvere il problema tutto in blocco cercando di prendere piccione, fava, colombara, tegume…: abbiamo individuato il mostro; ora cerchiamo le armi;FOTO MLNV

dove sono le bandiere?

E le divise?

Troviamo la banca dati!

Mandiamo avanti l'araldo della verità, “espresso”.

Trasformiamo i media locali in profeti di quanto dovrà fare il potere esecutivo e semmai di quello giudiziario.

Il MLNV nell'oggi sta scrivendo la Storia e non si ammanta di leggenda, ne' con le leggende ha qualcosa da spartire.

 

2013.09.01 – CHI… QUANTI… PERCHE’… (?) – IL MLNV CHE HA SFIDATO L’ELISEO NON E’ LA LEGA E NON SI IDENTIFICA CON I VENETISTI E I SERENISSIMI.

di Mario Corato


Antonio Albanese in “Tutto tutto niente niente” fa la caricatura del venetista farfuglione che addestra un’armata brancaleone di negri e nasconde blindati raffazzonati e adopera gli stessi “mercenari” al restauro del suo residence, occultando, di quello che credeva cadavere, il corpo di un infortunato stracomunitario in laguna.

Sberleffi di un arrivato, ignorante su un problema scottante, superficiale, calunnioso, inverecondo.

Il problema veneto e forse non solo veneto ha radici lontane.

Dino Coltro documentava la situazione veneta dopo l’Unità d’Italia.

Per pagare l’enorme debito contratto per le guerre risorgimentali nacque la famigerata tassa sul macinato che toccava tutti (anche coloro che non contarono nei plebisciti per approvare l’annessione), perché tutti passavano per il mulino.

La reazione ha dei paralleli con i suicidi della attuale congiuntura, con mugnai che si impiccarono e con reazioni di massa bloccate con l’esercito da Alfonso Lamarmora, l’eroe dei campi di Crimea, che osò far sparare sui dimostranti lasciando centinaia di morti vittime dell’attacco barbaro.

E la gente cominciò ad emigrare verso le americhe e chi restò dovette sfidare la pellagra, che decimò la popolazione per mancanza della vitamina pp che la continua polenta non poteva fornire.

E il farmacista di Piovene Rocchette nella sua “Politica dei villani” lasciava in bocca ai due protagonisti la mesta costatazione: “I preti xè preti, i siuri xè siuri e invesse noaltri, caro Bastiàn, sem mone pi grande del monte Suman!”.

Pittarini andrebbe letto e rappresentato anche ai nostri tempi.

Ma andiamo ad altro.

Nel 1978, quando la città di Vicenza venne tappezzata di scritte che sembravano fatte a pennarello, in un dialetto di chiara matrice trevigiana, volli analizzarne una da vicino.

Non si trattava di scritte a mano libera su una carta qualunque, erano perfettamente litografate da tipografie che lavoravano di fino.

E poi, una notte che rincasavo un po’ tardi, vidi scendere da auto di una certa cilindrata, targate TV dei signori ben vestiti che estraevano cartelloni che affiggevano ovunque come carbonari.

Intervenni sul Giornale di Vicenza sottolineando per punti il mio giudizio che confluiva ad una volontà di prendersi il potere in nome del rispetto di una sedicente cultura veneta.

E quell’anno nacque la Łiga Veneta, poi ingurgitata dalla Lega lombarda, ora imbastardita nei meandri di quel potere che si contestava, che poi prometteva, che quando fu proprio (il potere) rese il carbonaro lealista senza nulla smuovere dell’autentico problema della liberazione del Popolo Veneto.

E oggi (1 settembre 2013) leggo sul “Corriere del Veneto” quattro pagine interessanti circa un sondaggio a macchia di leopardo sulla volontà dei Veneti all'autonomia.

IL RITORNO DELLA SERENISSIMANo: il topolino che ha sfidato l'Eliseo non si identifica con la lega, con i venetisti, con i serenissimi.

Tutti rispettabili, tutti motivati da ingiustizie subìte (al tempo dei manifesti simil pennarello c'era di che lagnarsi dato che il sindaco di Treviso era il presidente dell'UNCI e la distribuzione di risorse da Roma alle periferie avveniva in ordine alfabetico e Treviso non risultava di certo fra i primi).

Ma si tratta di un topolino o di un leone?

Ho di recente studiato un dvd registrato da un testo teatrale per la televisione.

Si tratta di FERDINANDO di Annibale Ruccello.

Il critico che lo presentava era meravigliato che un giovane sui trent'anni, purtroppo morto per incidente stradale sul filo della prima rappresentazione, negli anni '80 portasse in scena sentimenti di tale tonalità.

Racconta di una baronessa napoletana, schifata dell'avvento dei Savoia, che vive con una sua parente nobile di grado inferiore ed è frequentata dal parroco probabilmente stipendiato dalla baronia.

In casa arriva Ferdinando, un sedicente parente ed erede, una specie di ermafrodita che rivitalizza la baronessa, la domestica parente nobile di seconda categoria e il prete con le sue graziose prestazioni.

Quando nell'orgia delle gelosie si giunge ad avvelenare il prete e Ferdinando col ricatto si fa indicare il nascondiglio del tesoro custodito dalla baronessa, il giovane cambia identità: non è il parente, non è Ferdinando, è il figlio del notaio di famiglia, si chiama Filiberto.

Nella lingua di Napoli, curata come la veneta da Goldoni, Ruccello stigmatizza la rapina dei Savoia, la prostituzione ad essi del clero, la connivenza della burocrazia.

Ruccello non fa sconti alla nobiltà del Regno di Napoli, ma arriva al sarcasmo nei riguardi dell'operazione unità d'Italia operata dal Regno d'Italia.

Non possiamo chiedere all'autore, trentenne negli anni '80, perché l'opera FERDINANDO.

Possiamo però indicare che il topolino entra in risonanza con lo sfortunato geniale autore e con la sua metafora.

 

 

2013.08.30 – FIBRILLAZIONE ALL’ELISEO

Immagine1di Mario Corato


Si racconta che un giorno, in cui Napoleone Bonaparte era irritato perché non trovava la sua tabacchiera preziosa (forse fu in quel di Venezia) si fosse lasciato sfuggire una imprecazione nei riguardi degli italiani: – Italiani ladri! -.

Un tizio che lo udì pare rispondesse a tono:- Non tutti, bona-parte sì!-[1]

Viene opportuno l'aneddoto nei giorni in cui all'Eliseo serpeggia una febbricola che non fa star bene da quando vi giunse da parte di sedicente Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto la richiesta di restituzione di 3000 miliardi di euro, quale calcolo al ribasso di quanto fu rubato alla Repubblica Veneta dai francesi al seguito dell'imperatore.

Si dice che ogni soldato dell'esercito imperiale teneva nello zaino il personale bastone di comando perché l'esuberanza del Capo poteva in giornata, sul campo, nominarlo maresciallo.

Sicuramente nello zaino di ogni militare c'era un bottino in beni facilmente monetizzabili una volta tornato in patria.

Il calcolo, al ribasso, fatto da un personaggio veneto vivente, degno di rispetto, affidabile per la puntigliosità della sua documentazione storica, ferma la cifra del maltolto, rivalutandola all'oggi, a 3000 miliardi di euro.

Il turbamento dell'Eliseo, giunto ai media veneti quali La Tribuna di Treviso o a TVA Vicenza si stempera in 3 miliardi di euro: non si sa se per dire a quei quattro gatti del MLNV:- Volete farvi una piattaforma di partenza?- o per addomesticare la storia con l'ironia sul presente.

Fatto è che qualche gallicano non ha preso sotto gamba la richiesta del MLNV, consapevole che la Storia restituisce anche i torti fatti nel passato.

museo_louvre_parigiRicordo che accompagnando i miei familiari in visita al museo del Louvre, nella sala dedicata ai capolavori italiani del rinascimento, con voce stentorea mi impalcai a cicerone – la sala era zeppa di visitatori, per lo più assiepati attorno alla Gioconda, ricoperta di una cassaforte di plessiglas spessa dieci centimetri – Il tenore delle mie spiegazioni fu questo:- Questi ladri di francesi, dopo aver rubato i capolavori che ci circondano, conoscendo la esperti del mestiere che altri ladri potevano rubare, hanno messo in cassaforte l'unico dono di Leonardo da Vinci lasciato in eredità a Francesco I;-.

Mia madre mi supplicava perché tacessi o abbassassi la voce per non essere arrestato- Ed io serenamente le rispondevo che era risaputo che quel sacrario dell'arte ridondava di sottrazioni illecite per compensare le tante sale zeppe di tele del David, artista di regime il più delle volte glaciale come la dea ragione.

Perfino i quattro cavalli di San Marco erano giunti in Francia al galoppo dietro gli eserciti imperiali, abituati al furto da Pidna (Grecia) dove erano nati, sottratti da Mario per trasferirli a Roma, da Roma a Costantinopoli (portati si s da chi), da Costantinopoli a Venezia (frutto delle crociate della Serenissima) e poi in Francia e di nuovo a Venezia.

Il risultato delle galoppate dei nostri quattro fu la perdita della lamina d'oro che li ricopriva completamente e degli otto smeraldi che ne illuminavano gli occhi.

Napoleone passò e si sa come da Waterloo a sant'Elena.

Fece vibrare la Francia al passaggio della sua bara che esaltava l'univa parola NAPOLEON.

Fu tumulato e vigilato nel Pantheon agli Invalidi dove quella sola parola NAPOLEON metteva in fibrillazione le teste coronate…

Ma i fiumi di ricchezze inoltrate nel paese d'oltralpe furono bel filtrati prima che le loro acque lavassero Les Invalides.

Solo dalla Repubblica Veneta il calcolo, in difetto, ammonta a 3000 miliardi di euro e il topolino che si erge di fronte ai potenti invia formale richiesta di restituzione.

All'Eliseo qualcuno freme,

I media veneti si affidano al sarcasmo.

Ma si tratta dell'inanis mus di Ovidio, quell'insignificante topo che esce dal parto della montagna?

A presto.

 


[1]Quando, godendosi le terme di Aquisgrana, quarant'anni dopo la morte di Napoleone, Vittorio Emanuele II e Napoleone III patteggiarono una profonda miopia francese nei riguardi dello scorrazzamento armato dei savoia sulle terre dello stato pontificio trasmigrarono in Francia Nizza, Savoia (che sacrificio per i nuovi padroni d'Italia!) e la Corsica perché non poteva rimanere italiano il grande imperatore che vi aveva trovato i natali.

nozzedicanaLe celeberrime Nozze di Cana di Paolo Veronese.

Il grandissimo dipinto di Veronese fu appeso dal 1563 al 1797 in un refettorio progettato da Palladio, presso il monastero benedettino di San Giorgio.

 

2013.08.27 – L’ONU SI SCHIERA A FAVORE DELLE ASPIRAZIONI SECESSIONISTE MA LA REPUBBLICA VENETA E’ UNA REALTA’ DIVERSA!


E' curioso.

Nell'articolo che segue, l'ONU si schiera a favore delle aspirazioni secessioniste.
Perchè allora non per quelle relative all'utodeterminazione dei Popoli ???
O meglio, perchè non a favore del rispetto dell'integrità territoriale delle Nazioni occupate da stati stranieri, come nel caso della Serenissima Repubblica Veneta, ancora oggi occupata dallo stato italiano???
E' strano, ma sembra che l'ONU non conosca bene la differenza fra secessione e autodeterminazione e ancor più rispetto alla  integrita territoriale di Nazioni occupate da stati stranieri.
Sembra che all'ONU interessi esclusivamente il processo di rivendicazione di sovranità esercitato nell'ambito di un forzoso riconoscimento dell'attuale condizione in cui si trovano i Popoli soggiogati e che legittimamente ambiscono ad un'autentica autonomia e indipendenza.
Ma per la Repubblica Veneta è tutta un'altra cosa.
Per la Repubblica Veneta, la situazione è ben diversa dalla Catalogna e dalla Scozia o da altre simili realtà.
La Repubblica Veneta è (non era) una Nazione occupata ancora oggi da uno stato straniero (l'italia).
Infatti, il regno d'italia di allora, invase militarmente la Nazione Veneta.
Con la forza, la brutalità e l'inganno,ha annesso i suoi territori e tenta ancora oggi di cancellare l'identità del Popolo Veneto qui presente da tremila anni.
Tutto ciò è illegale e illegittimo … è come se l'America, dopo aver combattuto e vinto il regime iracheno avesse deciso di annettere i suoi territori e di cancellare definitivamente il Popolo dell'Iraq, come se mai fosse esistito … questo è ciò che l'italia ha fatto con la Nazione Veneta e ancora sta perpetuando contro il Popolo Veneto con una politica istituzionale razzista e colonialista, tipica di uno stato straniero occupante.
Ecco perché si è costituito il MLNV … perchè i Veneti non potranno mai essere degli insorti perchè l'italia non è la nazione del Popolo Veneto ma è uno stato straniero che ancora oggi la occupa.
Secondo le norme del diritto internazionale solo un Movimento di Liberazione Nazionale può rivedicare, in nome di un intero Popolo, il diritto di autodeterminazione, quindi non un partito politico, non un'associazione qualunque, non un'altro stato e il riconoscimento di un Movimento di Liberazione Nazionale non è dato dal consenso popolare, ma dal diritto di autodeterminazione sancito per legge internazionale che ha quel Popolo.
Il MLNV, però, non ha solo rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto ma anche reclamato e rivendicato il diritto all'integrità territoriale della Nazione Veneta, sia rispetto a tutti i suoi Territori che rispetto ai beni storici, culturali, paesaggistici e umani, che l'italia e le sue istituzioni, comprese quelle locali dalla regione agli enti comunali, spesso depredano e non custodiscono.
Quindi, caro Sig. Ban Ki-moon … non ci si muove solo quando la situazione si sta facendo esplosiva in questa miserabile e fantomatica europa.
Questa è un'europa di stati ma non di Nazioni e di Popoli.
Il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio non attenderanno ancora a lungo per proclamare il ripristino incondizionato di sovranità del Popolo Veneto sulle proprie Terre.
WSM
Venetia, mercoledì 28 agosto 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
ed ecco l'articolo:
“Le Nazioni Unite rispettano i processi di Autodeterminazione dei Popoli”: hanno suscitato molto entusiasmo le parole pronunciate dal  Segretario Generale dell’Onu, Banki-moon,  a proposito del  processo di indipendenza  in atto  in Catalogna e in Scozia. 
L’occasione, una sua visita in Andorra, la settimana scorsa, per celebrare il ventesimo anniversario dell’entrata d i questo piccolo Stato indipendente nell’Organizzazione delle Nazioni Unite .
Senyors i senyores, bon dia” ha esordito in conferenza stampa, sfoggiando  un saluto in catalano, lingua ufficiale del Paese, che è stato accolto come un omaggio all’identità di un popolo. catalonia
Il Segretario dell’Onu   ha esortato  gli Stati centrali a rispettare le aspirazioni secessioniste  e a negoziare pacificamente:  “Tutte le questioni in sospeso tra i Paesi dovrebbero essere risolti pacificamente e attraverso il dialogo, nel rispetto delle reali aspirazioni delle persone interessate.
Faccio appello ai leader di tutto il mondo per esercitare la loro leadership politica e la loro capacità di risolvere tutte le controversie attraverso il dialogo e mezzi pacifici”, ha sottolineato Ban ki-moon riferendosi ai processi di autodeterminazione  in corso in numerose regioni europee.
Un appello che non è casuale. A Madrid, ad esempio, si sta facendo tutto per ostacolare il referendum per l’indipendenza della Catalogna, mentre in Scozia dovrebbe quasi certamente celebrarsi nel 2014.
Ma in Catalogna nessuno ha intenzione di arrendersi. C’è un popolo unito, che continua a combattere per il suo diritto all’autodeterminazione. E che, alle ultime elezioni ha confermato la sua linea, premiando un partito indipendentista di sinistra, l’Esquerra Republicana de Catalunya (Erc). 
C’ da ricordare che, anche la ‘questione siciliana’,  è arrivata all’Onu. Un dossier di denuncia di tutte le violazioni  dello Statuto siciliano operate dallo Stato italiano negli ultimi 60 anni è stato consegnato ai funzionari delle Nazioni unite, come vi avevamo raccontato qui.
Bandiera Siciliana che sventolaMa a differenza della Catalogna e della Scozia, in Sicilia, dove la febbre dell’indipendentismo rimane alta (come lava che arde sotto la cenere)
i  movimenti separatisti  e/o autonomisti, pur essendo tanti e vivacissimi,  non riescono ad acquisire una massa critica rilevante per l’incapacità di unirsi sotto un’unica bandiera.
E soprattutto la  Sicilia non è ancora riuscita a liberarsi di una classe  politica  governante che, un po’ per ignoranza (nel senso socratico del termine) e un po’ per opportunismo, continua a svendere la storia di questa Regione, le sue potenzialità e i suoi interessi, al Governo Nazionale di turno, e ad una Unione europea ormai utile a servire solo le oligarchie finanziarie.
 
Tratto da (CLICCA QUI)