COMUNICATI

2013.09.13 – L’ITALIA COPIA NAPOLEONE, GUERRA AI SIMBOLI DEL POPOLO


Napoleone, amichevolmente conosciuto come "l'infame" dai Veneti, per i crimini di guerra perpetrati durante l'occupazione della nostra Patria, a quanto pare ha degli estimatori eccellenti: gli italiani.

Il suo odio verso Venezia è leggendario, e a quanto pare ha contagiato gli occupanti attuali, che stanno via via rispolverando tutte le nefandezze del piccolo generale francese.

Dopo la vergognosa "riorganizzazione" del museo Correr in chiave "infame", ecco torna in auge forse uno dei peggiori atti di terrorismo mai compiuti: la distruzione sistematica dei simboli popolari, del Simbolo per eccellenza dei Veneti e di Venezia, il Sacro Leone di San Marco.

È notizia di questi giorni, la rimozione di un mosaico raffigurante il Leone in moéca della metà del '900, sovrastante un esercizio commerciale delle Mercerie dell'Orologio, probabilmente per fare spazio ad un'inutile, quanto profana insegna luminosa; un vergognoso atto di puro spregio, di cui i responsabili dovranno sicuramente rispondere a tempo debito. I simboli del Popolo Veneto, tra cui spicca il Leone di San Marco, sono infatti patrimonio di tutti i cittadini, e la loro rimozione non è in alcun modo accettabile.

L'azione non è stata nemmeno mitigata dal tentativo di conservare l'opera spostandola, il mosaico infatti è stato vergognosamente rimosso con trapano e scalpello.

Ulteriori indagini per definire le responsabilità dell'atto sono in corso.

Tratto da (CLICCA QUI)

WSM
Venetia,venerdì 13 Settembre 2013
Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.09.12 – ANCORA LA SGRADITA E ARROGANTE PRESENZA DI AUTORITA’ D’OCCUPAZIONE STRANIERE ITALIANE IN VENETO


Viene segnalata la partecipazione del capo del governo straniero italiano ad un forum di dialogo e cooperazione fra l'italia, Croazia e Slovenia che oggi si svolgerà presso la Fondazione Cini nell'isola di San Giorgio in Venezia.

Nell'augurare pertanto il benvenuto e una piacevole permanenza alle massime autorità di Slovenia e Croazia, questo MLNV denuncia ancora una volta la sgradita, arrogante e inopportuna presenza di rappresentanze dello stato straniero occupante, colonialista e razzista italiano e in proposito si sollecita la presa in considerazione di quanto segue:

  • il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) è nato nel 2009 dall’iniziativa di un gruppo di patrioti desiderosi di veder la propria Nazione tornare libera e sovrana fra le Nazioni.

  • L’occupazione militare italiana, manipolata anche con un’ingannevole plebiscito nel 1866, ha colonizzato e seguita ancora oggi a dominare la Nazione Veneta con ostinato e arrogante predominio.

  • In centoquarantasette anni d’occupazione lo stato straniero occupante italiano non è riuscito a cancellare ed estinguere l’identità del Popolo Veneto, le sue origini, la storia millenaria, le tradizioni e la cultura che ben poco o nulla hanno in comune con l’italica rappresentazione odierna.

  • Ancora oggi l’impianto politico dello stato italiano è radicato in una casta partitocratica incapace di rinnovarsi e di decontaminarsi da una concezione mafiosa e clientelare che si regge con un opprimente centralismo di potere, con una burocrazia sempre più goffa, ritardi e inefficienza di molti servizi e l’iniquità di una tassazione che stride con sprechi e ostentati privilegi di casta politica e amministratori.

  • Tutto questo è avverso alla natura del Popolo Veneto.

  • L’aggravarsi poi della crisi economica ha appesantito in questi anni la sofferenza per una decadenza finanziaria che è endemica nella penisola e mortifica e limita lo spirito d’iniziativa, il lavoro e la capacità di fare impresa che ha sempre caratterizzato il Popolo Veneto.

  • Nonostante le rivendicazioni del MLNV siano sempre state contraddistinte da un radicato rispetto per la legalità, le autorità d’occupazione straniere italiane insistono ad ignorare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e che invece di favorirlo, così come previsto dalle norme del diritto internazionale insiste con l’abusare delle proprie funzioni e attacca i membri del MLNV con ogni futile pretesto e violando anche le sue stesse leggi;   ancora oggi, rifiuta di restituire una notevole quantità di effetti personali, beni strumentali e di lavoro, illegalmente sottratti con la forza e allo scopo di ostacolare il lavoro del MLNV.

  • Da tempo incoraggia il proliferare di soggetti politici astutamente indipendentisti, di movimenti e sedicenti autogoverni e governi veneti;   se siano occultamente rimunerati non è dato di sapere ma certamente sono sostenuti anche perché pur non trovando alcuna giustificazione giuridica, con immodesta  e bizzarra auto-referenziazione godono di una regia ben articolata e supportata mediaticamente che allo scopo di ridicolizzare le aspirazioni indipendentiste svelano un’inesistente rivalità e frammentazione d’intenti e la sfacciata e costante criminalizzazione del MLNV.

  • Grave e impellente è il problema per i membri del MLNV che non possono, non devono e non vogliono dover dipendere dalle autorità d’occupazione straniere italiane per il rilascio o il rinnovo di documenti personali, di autorizzazioni e/o licenze, nonché l’incombere delle ritorsioni per l’illegale pretesa del pagamento d’imposte e tasse;   tutto questo pregiudicherebbe il percorso di rivendicazione posto in essere fino ad oggi avvallando il ricatto dell’asservimento preteso dallo straniero italiano.

E COSì COME PREVISTO DALLE NORME E DALLA PRASSI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

Questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) tramite il proprio Apparato Istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) istituito ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, considerato che i Popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato straniero occupante oppressore e che i Movimenti di Liberazione Nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale rispetto agli stati oppressori.

con risolutezza ancora una volta
P R E T E N D E

che venga imposto allo stato straniero oppressore italiano il rispetto delle norme e delle prassi del Diritto Internazionale ed in particolare:

  • l'obbligo di riconoscere il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto;

  • l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto con il ripristino di sovranità della Repubblica Veneta in tutti i suoi territori ancora oggi occupati e depredati dallo stato italiano;

  • il divieto di continuare a far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto all'autodeterminazione come fatto sinora con i suoi ripetuti illegali, illegittimi, persecutori e razzisti attacchi contro questo MLNV e i suoi militanti e loro famigliari;

con risolutezza ancora una volta
A U S P I C A
  • che gli Stati terzi sostengano il Popolo Veneto e quindi questo MLNV nella sua lotta per l'autodeterminazione.

  • che gli Stati terzi si astengano dall'aiutare e sostenere in qualsiasi modo lo stato straniero occupante oppressore italiano e, per l'effetto, rinuncino o rivedano i propri rapporti politici, commerciali, economici, militari e diplomatici con lo stesso.

  • che gli Stati terzi aiutino, appoggino e sostengano anche logisticamente ed economicamente questo MLNV nel suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio e le sue necessarie, urgenti e indefettibili istituzioni, con l'avvio di formali rapporti diplomatici e se possibile attraverso l'assegnazione di una sede temporanea.

Concludendo si ribadisce che le precedenti ripetute denunce di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano, nonché le ripetute rivendicazioni del diritto di autodeterminazione per il completo ripristino di sovranità del Popolo Veneto su tutti i territori della Serenissima Veneta Repubblica a far data dalla prima occupazione napoleonica del 1797, depositate di persona presso le sedi delle Nazioni Unite di Ginevra (CH) e New York (USA), risultano ignorate e disattese nonostante i ripetuti attacchi delle autorità d'occupazione straniere italiane con blitz armati e violenti, e  calunniosi procedimenti penali tuttora in corso, contro il MLNV e i suoi militanti.

Questo MLNV, che sin dalla sua costituzione ha tenuto una condotta non violenta e rispettosa delle norme e delle prassi del diritto internazionale, considerato il mancato riscontro da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, viene da queste colpevolmente messo nelle condizioni di dover ricorrere all'uso della forza per difendersi e di concretizzare l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto.

WSM
Venetia, giovedì 12 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 
 

2013.09.10 – AFFARISTI, SPECULATORI, FACCENDIERI, POLITICANTI … QUANTO CONTANO PER LORO I LAVORATORI DEL PARCO WILLORBA?


Il parco commerciale Willorba non è affatto morto e l'ostinazione con la quale il sindaco di Villorba Marco Serena sembra voler mettere la parola fine a tale realtà è a dir poco ambigua.
Sfuggente lo è anche la scelta del Pam Panorama di trasferire l'attività commerciale in un'area ancora immaginaria, poco servita e difficile da raggiungere per i clienti.
La girandola di mirate indiscrezioni sul trasferimento del Panorama è da anni  abilmente orchestrata così come sembra esserla la disattenzione per la confusa e tortuosa viabilità dell'intera area, l'incomprensibile mancanza di passaggio di un servizio del trasporto pubblico e la contorta accessibilità al parco commerciale stesso.
Ma non dimentichiamo l'elementare mancato adeguamento dell'area  che agevola il servizio di approvvigionamento e dei fornitori della sola attività del Panorama e la rende difficoltosa e per gli  altri negozi.
Non sfugge neppure l'attenzione sulla confusa viabilità interna dell'intero parco commerciale inadeguata e   mantenuta convogliata per favorire il Panorama … e negli ultimi tempi privata anche della necessaria manutenzione.
Se da un lato appare discutibile l'inadeguatezza dell'amministrazione del consorzio che gestisce il parco commerciale e la cui presidenza, non a caso, sembra essere sempre lasciata al Panorama, non meno discutibile è l'inerzia e la mancata attenzione dell'amministrazione leghista del comune di Villorba.
Dobbiamo forse aspettarci la cementificazione di altre aree verdi per creare una nuova area commerciale?MARCO SERENA SINDACO LEGHISTA DI VILLORBA
Speriamo di non trovarci di fronte all'ennesima speculazione che necessita di un mirato adeguamento del piano di assetto territoriale per soddisfare gli appetiti di affaristi e faccendieri, alla faccia dei lavoratori e di quegli imprenditori che qui hanno investito.
Ambigua, viscida e vergognosa appare la dichiarazione del sindaco leghista Marco Serena, se mai fosse vera così come la tribuna di Treviso gli attribuisce, perché il parco commerciale Willorba no è morto e come sindaco farebbe meglio a riconsiderare che le priorità affaristiche di pochi non possono prevalere quelle molto più importanti di lavoratori e delle famiglie che traggono sostentamento dal loro lavoro.
Ai furbi di ogni ordine e grado ricordiamo che se così fosse verrebbero a concretizzarsi veri e propri crimini contro il Popolo Veneto, contro la Nazione Veneta e il suo territorio.
Il MLNV per il tramite del suo apparato istituzionale GOVERNO VENETO PROVVISORIO, previsto dall'art.96. 3 del Primo Protocollo di Ginevra, vigilerà e nei tempi e modi che si stabiliranno, assicurerà i responsabili alla Giustizia Veneta.
WSM
Venetia, martedì 10 settembre 2013
Il Presidente ded MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto

 

ARTICOLO TRIBUNA DEL 10.09.2013

 

2013.09.07 – RISPETTO DEGLI OBBLIGHI INTERNAZIONALI – APPELLO

Oggetto: RISPETTO DEGLI OBBLIGHI INTERNAZIONALI – APPELLO.
 
Mr Ban ki-moon
Director-Generale ONU
405 East 42nd Street New York, NY 10017, United States
 
alla comunità internazionale.
 

 
PREMESSO CHE
  • il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) è nato nel 2009 dall’iniziativa di un gruppo di patrioti desiderosi di veder la propria Nazione tornare libera e sovrana fra le Nazioni.
  • L’occupazione militare italiana, manipolata anche con un’ingannevole plebiscito nel 1866, ha colonizzato e seguita ancora oggi a dominare la Nazione Veneta con ostinato e arrogante predominio.
  • In centoquarantasette anni d’occupazione lo stato straniero occupante italiano non è riuscito a cancellare ed estinguere l’identità del Popolo Veneto, le sue origini, la storia millenaria, le tradizioni e la cultura che ben poco o nulla hanno in comune con l’italica rappresentazione odierna.
  • Ancora oggi l’impianto politico dello stato italiano è radicato in una casta partitocratica incapace di rinnovarsi e di decontaminarsi da una concezione mafiosa e clientelare che si regge con un opprimente centralismo di potere, con una burocrazia sempre più goffa, ritardi e inefficienza di molti servizi e l’iniquità di una tassazione che stride con sprechi e ostentati privilegi di casta politica e amministratori.
  • Tutto questo è avverso alla natura del Popolo Veneto.
  • L’aggravarsi poi della crisi economica ha appesantito in questi anni la sofferenza per una decadenza finanziaria che è endemica nella penisola e mortifica e limita lo spirito d’iniziativa, il lavoro e la capacità di fare impresa che ha sempre caratterizzato il Popolo Veneto.
  • Nonostante le rivendicazioni del MLNV siano sempre state contraddistinte da un radicato rispetto per la legalità, le autorità d’occupazione straniere italiane insistono ad ignorare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e che invece di favorirlo, così come previsto dalle norme del diritto internazionale insiste con l’abusare delle proprie funzioni e attacca i membri del MLNV con ogni futile pretesto e violando anche le sue stesse leggi;   ancora oggi, rifiuta di restituire una notevole quantità di effetti personali, beni strumentali e di lavoro, illegalmente sottratti con la forza e allo scopo di ostacolare il lavoro del MLNV.
  • Da tempo incoraggia il proliferare di soggetti politici astutamente indipendentisti, di movimenti e sedicenti autogoverni e governi veneti;   se siano occultamente rimunerati non è dato di sapere ma certamente sono sostenuti anche perché pur non trovando alcuna giustificazione giuridica, con immodesta  e bizzarra auto-referenziazione godono di una regia ben articolata e supportata mediaticamente che allo scopo di ridicolizzare le aspirazioni indipendentiste svelano un’inesistente rivalità e frammentazione d’intenti e la sfacciata e costante criminalizzazione del MLNV.
  • Grave e impellente è il problema per i membri del MLNV che non possono, non devono e non vogliono dover dipendere dalle autorità d’occupazione straniere italiane per il rilascio o il rinnovo di documenti personali, di autorizzazioni e/o licenze, nonché l’incombere delle ritorsioni per l’illegale pretesa del pagamento d’imposte e tasse;   tutto questo pregiudicherebbe il percorso di rivendicazione posto in essere fino ad oggi avvallando il ricatto dell’asservimento preteso dallo straniero italiano.
E COSì COME PREVISTO DALLE NORME E DALLA PRASSI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
 
Questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) tramite il proprio Apparato Istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) istituito ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977, considerato che i Popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato straniero occupante oppressore e che i Movimenti di Liberazione Nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale rispetto agli stati oppressori.
 
con risolutezza ancora una volta
P R E T E N D E
 
che venga imposto allo stato straniero oppressore italiano il rispetto delle norme e delle prassi del Diritto Internazionale ed in particolare:
  • l'obbligo di riconoscere il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto;
  • l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto con il ripristino di sovranità della Repubblica Veneta in tutti i suoi territori ancora oggi occupati e depredati dallo stato italiano;
  • il divieto di continuare a far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto all'autodeterminazione come fatto sinora con i suoi ripetuti illegali, illegittimi, persecutori e razzisti attacchi contro questo MLNV e i suoi militanti e loro famigliari;
con risolutezza ancora una volta
A U S P I C A
  • che gli Stati terzi sostengano il Popolo Veneto e quindi questo MLNV nella sua lotta per l'autodeterminazione.
  • che gli Stati terzi si astengano dall'aiutare e sostenere in qualsiasi modo lo stato straniero occupante oppressore italiano e, per l'effetto, rinuncino o rivedano i propri rapporti politici, commerciali, economici, militari e diplomatici con lo stesso.
  • che gli Stati terzi aiutino, appoggino e sostengano anche logisticamente ed economicamente questo MLNV nel suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio e le sue necessarie, urgenti e indefettibili istituzioni, con l'avvio di formali rapporti diplomatici e se possibile attraverso l'assegnazione di una sede temporanea.
Concludendo si ribadisce che le precedenti ripetute denunce di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano, nonché le ripetute rivendicazioni del diritto di autodeterminazione per il completo ripristino di sovranità del Popolo Veneto su tutti i territori della Serenissima Veneta Repubblica a far data dalla prima occupazione napoleonica del 1797, depositate di persona presso le sedi delle Nazioni Unite di Ginevra (CH) e New York (USA), risultano ignorate e disattese nonostante i ripetuti attacchi delle autorità d'occupazione straniere italiane con blitz armati e violenti, e  calunniosi procedimenti penali tuttora in corso, contro il MLNV e i suoi militanti.
 
Questo MLNV, che sin dalla sua costituzione ha tenuto una condotta non violenta e rispettosa delle norme e delle prassi del diritto internazionale, considerato il mancato riscontro da parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, viene da queste colpevolmente messo nelle condizioni di dover ricorrere all'uso della forza per difendersi e di concretizzare l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto.
 
WSM
Venetia, sabato 7 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto

2013.09.07 – RISPETTO OBBLIGHI INTERNAZIONALI – APPELLO

2013.09.06 – IL RUFFIANO


di Mario Corato


La storia produce un caso che andrebbe analizzato in tutte le sue conseguenze.

Si tratta della Pulzella d'Orléans, più comunemente conosciuta come Giovanna d'Arco.

Per essere preciso sulla figura di questa donna interrogo una fonte "neutrale" nella galassia internet: Wikipedia.

Giovanna d'Arco (in francese Jeanne d'Arc, in medio-francese Jehanne Darc; Domrémy, 6 gennaio 1412 – Rouen, 30 maggio 1431) è un'eroina nazionale francese, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, oggi conosciuta anche come la Pulzella d'Orléans.

Riunì al proprio Paese parte del territorio caduto in mano inglese, contribuendo a risollevarne le sorti durante la guerra dei cent'anni, guidando vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi.

Catturata dai Borgognoni davanti a Compiègne, Giovanna fu venduta agli inglesi che la sottoposero a un processo per eresia, al termine del quale, il 30 maggio 1431, fu condannata al rogo e arsa viva.

Nel 1456 papa Callisto III, al termine di una seconda inchiesta, dichiarò la nullità di tale processo.

Beatificata nel 1909 da Pio X e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV, Giovanna fu proclamata patrona di Francia.

Chi volesse approfondire la figura di Giovanna non ha che da recarsi su Wikipedia per soddisfare ad ogni propria legittima curiosità.

Fra coloro che parlarono di Giovanna voglio affrontare quanto scrive il bardo d'Inghilterra W. Shakespeare nella prima tragedia dedicata a Enrico VI.

Giovanna appare in campo: Delfino, io sono per nascita la figlia di un pastore e la mia mente non è stata addestrata in arte alcuna.

Il cielo e Nostra Signora piena di grazia si sono compiaciuti di illuminare col loro splendore il mio umile stato: ed ecco, mentre badavo ai teneri agnellini ed esponevo le guance al calore cocente del sole, la Madre di Dio si è degnata di apparirmi e in una visione piena di maestà mi ha ordinato di lasciare la mia bassa occupazione e di liberare il paese dalla calamità.

Mi ha promesso aiuto e certo successo rivelandosi in tutta la sua gloria, e mentre prima ero nera e abbronzata, coi lucenti raggi che ha infuso in me mi ha donato la bellezza che ora vedete.

Chiedimi ciò che vuoi e ti risponderò senza prendere tempo: metti alla prova, se osi, il mio coraggio in combattimento, e vedrai se non sono superiore al mio sesso.

Deciditi: avrai fortuna se mi accoglierai come compagna d'armi (I atto scena II).

E' raccontata subito come incantatrice per attirare alla sua causa: Guarda il tuo paese, guarda la fertile Francia e vedrai le città e i borghi sfigurati dalla rovina devastatrice del crudele nemico.

Come la madre guarda il suo pargolo infermo quando la morte gli chiude i teneri occhi languenti, tu guarda, guarda il male che strugge la Francia, mira le ferite, le ferite snaturate che tu stesso le hai inflitte nel seno doloroso.

Oh, volgi altrove la spada affilata; colpisci coloro che feriscono e non ferire coloro che aiutano: una goccia  di sangue tratta dal seno della patria dovrebbe addolorarti di più che torrenti di sangue straniero.

Ritorna e lava con un fiume di lacrime le turpi macchie del tuo paese.

(Atto III, Scena III).

Circondata e in procinto di essere catturata le viene messo in bocca un diabolico scongiuro: Aiutatemi voi, incantamenti e amuleti, e voi spiriti eletti che mi ammonite e mi date presagi del futuro, voi pronti soccorritori e vicari del monarca sovrano del settentrione, apparite, aiutatemi in questa impresa (entrano alcuni demoni).

Ora, miei genii, evocati dalle tremende regioni sotterranee, aiutatemi questa volta ancora, perché la Francia possa ottenere la vittoria…

Già usata a nutrirvi col mio sangue, mi reciderò qualche membro e ve lo darò come arra di maggior mercede, se accondiscendete ad aiutarmi ora…

Vi pagherò col mio corpo, se accogliete la mia supplica…

Prendetevi allora la mia anima; corpo, anima e tutto prima che l'Inghilterra infligga uno scacco alla Francia…

(Atto V, Scena III).

Prima di essere condotta al rogo, passando dalla ostentazione della sua verginità alla dichiarazione di aver avuto un amante, alla rivelazione di essere incinta; chiamata con l'ultima di ennesime offese similari “sgualdrina”, le ultime parole che le sono messe in bocca fanno: Allora conducetemi via di qua; e a voi lascio la mia maledizione.

Possa il sole glorioso non risplendere mai sul paese dove dimorate; ma le tenebre e la tetra ombra della morte vi circondino finché la colpa e la disperazione vi spingano a rompervi il collo e a impiccarvi da voi stessi

(Atto V, Scena IV).

Attorno a questo “caso” storico (raccontato da Shakespeare quale inserimento nella storia dei rapporti Inghilterra Francia di una strega) , si mossero sentimenti opposti o almeno contrastanti per la presenza di alcune variabili che il nostro tempo esclude razionalmente e recupera superstiziosamente: la presenza di angeli e demoni.

Gli avvenimenti che andremo a raccontare del MLNV non possono essere letti escludendo variabili similari.

C'è un ruffiano che si aggira in tutte le operazioni di questo nostro mondo.

Ti convince che la sua merce può soddisfare i tuoi istinti e poi si ritira nell'ombra e ti lascia cogliere le conseguenze del tuo sfogo.

Non è appariscente il ruffiano e lascia che lo si consideri un fenomeno pauroso da baraccone quando tormenta una bambina, la sfigura, la snatura per mettere brivido al plesso solare e alle terminazioni nervose degli occupanti la sala o il divano di casa.

Intanto agisce con tutte le sue forze là dove il potere muove le sue pedine o l'avere estende sulle economie i propri tentacoli.

Quando il risultato di questa sua azione stende sul campo centinaia di migliaia di cadaveri, oppure riduce all'elemosina chi viveva serenamente del frutto del proprio lavoro, si congeda il tutto con la parola congiuntura, perché il ruffiano non esiste, sta soltanto al gioco con la bambina del baraccone.

E tuttavia (e anche questo è emarginato) si muove contro il ruffiano un esercito di spiriti beati che potrebbero offrire pace a coloro che soffrono le corrosioni provocate dal primo, se fossero percepiti come collaboratori e interpellati.

Il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) ha sperimentato ed esperimenta quotidianamente la presenza di questa realtà invisibile.

E' letto a seconda degli interessi storici che si coltivano, come fu letta Giovanna.

E' troppo giovane per esigere revisioni dei processi della cronaca, pur ricco di una eredità millenaria.

Ogni aderente potrebbe raccontare una propria storia che gode la pulizia della pulzella e già racconta quanto è stata sputtanata e vessata.

Per questo il logo del MLNV riunisce in un unico stemma il leone di San Marco che racconta le ricchezze di un passato che vuole essere suggerimento al presente… e l'arcangelo san Michele, da sempre e per sempre difensore di coloro che sono certi che esiste una continua battaglia fra le variabili che i più, soprattutto i responsabili dell'ordine internazionale, escludono dai preventivi e dai consuntivi di ogni operazione.

Giovanna d'Arco, ridicolizzata da Voltaire, esaltata da Claudel, è oggi patrona della Francia e anche modello di vero patriottismo.

Inizieremo subito, dopo queste opportune premesse, a scendere nel vivo del racconto della nostra storia.

 

2013.09.07 – DIGIUNO PER LA PACE … IL MLNV E’ ANCHE CON PAPA FRANCESCO!

DIGIUNO PER LA PACE IL MLNV E' COL PAPA


«Con l’idolo del potere in ogni violenza facciamo rinascere Caino» Papa Francesco chiede la pace in Siria

settembre 7, 2013 Redazione
Oltre 40 mila persone alla veglia di preghiera per la Siria. Il pontefice: «Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte»
Papa Francesco a Rio de Janeiro«Quando l’uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto». Sabato sera, nella veglia di preghiera al termine della giornata di digiuno per la pace nel mondo e in particolare in Siria, papa Francesco ha rivolto un appello potente al cuore di ogni uomo, sia esso il semplice cristiano, il non credente o il potente del mondo. All’invito lanciato domenica scorsa all’Angelus hanno risposto oltre 40 mila persone in piazza San Pietro, senza contare le adesioni dei cristiani nelle diocesi di tutto il mondo.
L’ARMONIA DELL’UNIVERSO.
Il Papa ha mosso la sua riflessione partendo dalla Genesi e dalla descrizione dell’«armonia» dell’universo. «Questo nostro mondo – ha detto – nel cuore e nella mente di Dio è la casa dell’armonia e della pace ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi a casa. Perché è cosa buona. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani fatti ad immagine e somiglianza di Dio sono una unica famiglia in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale». Quando si rompe questa armonia e il mondo precipita nel caos al punto che l’altro diventa il nemico in famiglia e tra le nazioni? «Questo accade quando l’uomo smette di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà ma guarda solo se stesso. Quando l’uomo pone se stesso al centro e si mette al posto di Dio allora guasta tutte le relazioni e apre la porta alla violenza, alla indifferenza e al conflitto».
siria-armi-chimiche
RINASCE CAINO.
«Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri. Quando c’è il caos il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quante guerre hanno segnato la nostra storia. Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. In ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!».
UN’ALTRA STRADA E’ POSSIBILE. 
«E a questo punto mi domando: è possibile percorrere la strada della pace? Invocando l’aiuto di Dio sotto lo sguardo di Maria Salus Populi Romani regina della pace voglio rispondere: sì, è possibile per tutti. Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: sì, è possibile per tutti. Vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande fino a chi governa le nazioni, dicessimo: sì, lo vogliamo. Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace».
La meditazione del Papa è stata preceduta dalla recita del rosario, da letture bibliche, da commenti ai misteri di santa Teresa di Gesù Bambino, da momenti di silenzio e da assoli di musica d’arpa e di violino. Dopo la meditazione del Papa, la veglia è proseguita con l’adorazione eucaristica.
Ecco il testo integrale della meditazione del pontefice:
«Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio. Possiamo chiederci: che significato ha questo messaggio? Che cosa dice questo messaggio a me, a te, a tutti noi?
1. Ci dice semplicemente che questo nostro mondo nel cuore e nella mente di Dio è la “casa dell’armonia e della pace” ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi “a casa”, perché è “cosa buona”. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, sono un’unica famiglia, in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale non solo proclamata a parole: l’altro e l’altra sono il fratello e la sorella da amare, e la relazione con il Dio che è amore, fedeltà, bontà si riflette su tutte le relazioni tra gli esseri umani e porta armonia all’intera creazione. Il mondo di Dio è un mondo in cui ognuno si sente responsabile dell’altro, del bene dell’altro. Questa sera, nella riflessione, nel digiuno, nella preghiera, ognuno di noi, tutti pensiamo nel profondo di noi stessi: non è forse questo il mondo che io desidero? Non è forse questo il mondo che tutti portiamo nel cuore? Il mondo che vogliamo non è forse un mondo di armonia e di pace, in noi stessi, nei rapporti con gli altri, nelle famiglie, nelle città, nelle e tra le nazioni? E la vera libertà nella scelta delle strade da percorrere in questo mondo non è forse solo quella orientata al bene di tutti e guidata dall’amore?
2. Ma domandiamoci adesso: è questo il mondo in cui viviamo? Il creato conserva la sua bellezza che ci riempie di stupore, rimane un’opera buona. Ma ci sono anche “la violenza, la divisione, lo scontro, la guerra”. Questo avviene quando l’uomo, vertice della creazione, lascia di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà e si chiude nel proprio egoismo. Quando l’uomo pensa solo a sé stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto. Esattamente questo è ciò che vuole farci capire il brano della Genesi in cui si narra il peccato dell’essere umano: l’uomo entra in conflitto con se stesso, si accorge di essere nudo e si nasconde perché ha paura (Gen 3,10), ha paura dello sguardo di Dio; accusa la donna, colei che è carne della sua carne (v. 12); rompe l’armonia con il creato, arriva ad alzare la mano contro il fratello per ucciderlo. Possiamo dire che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? Possiamo dire questo, che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? No, non esiste la “disarmonia”: o c’è armonia o si cade nel caos, dove c’è violenza, contesa, scontro, paura…
Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!
Dopo il caos del Diluvio, ha smesso di piovere: si vede l’arcobaleno e la colomba porta un ramo di ulivo. Penso anche oggi a quell’ulivo che rappresentanti delle diverse religioni abbiamo piantato a Buenos Aires, in Piazza de Mayo nel 2000, chiedendo che non sia più caos, chiedendo che non sia più guerra, chiedendo pace.
3. E a questo punto mi domando: E’ possibile percorrere un’altra strada? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo materno della Salus populi romani, Regina della pace, voglio rispondere: Sì, è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace. Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani e i fratelli delle altre Religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione: guarda al dolore del tuo fratello – ma, penso ai bambini: soltanto a quelli … guarda al dolore del tuo fratello – e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l’armonia che si è spezzata; e questo non con lo scontro, ma con l’incontro! Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità. Risuonino ancora una volta le parole di Paolo VI: «Non più gli uni contro gli altri, non più, mai!… non più la guerra, non più la guerra!» (Discorso alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965: AAS 57 [1965], 881). «La pace si afferma solo con la pace: la pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità» (Messaggio per Giornata Mondiale della pace 1976: AAS 67 [1975], 671). Fratelli e sorelle, perdono, dialogo, riconciliazione sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo! Preghiamo, questa sera, per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace. Così sia.
Leggi di Più: Siria, oltre 40 mila persone col Papa per chiedere la pace | Tempi.it

Tratto da (CLICCA QUI)

2013.09.06 – ANCORA UNA VISITA SGRADITA DEL CAPO DI STATO ITALIANO!


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Ancora una volta il Capo dello Stato Italiano, sia pure in veste privata, mette piede sul territorio della Nazione Veneta senza onorare i principi basilari della diplomazia internazionale che richiederebbero un contatto previo col il Governo provvisorio di questa Nazione.

A lui va il nostro pacato appunto espresso nel seguente invito:

Egregio Signor Giorgio Napolitano,
a nome di tutto il Popolo Veneto, riteniamo che la Sua presenza sul territorio della Nostra Nazione sia perlomeno indelicata quando Ella, quale Capo dello Stato Italiano, ancora ignora nostre pressanti istanze che avrebbe dovuto prendere in considerazioni da molti mesi.
Questo rende assai più sgradita la Sua presenza sul territorio della Nostra Nazione che, comunque, dandoLe il benvenuto e augurandoLe una piacevole e breve permanenza, La invita a rendere formale per via diplomatica con il Governo provvisorio della Nazione Veneta ogni altro Suo passaggio o permanenza.
Cordialmente.
WSM
Venetia, 6 settembre 2013
Sergio Bortotto
Presidente del MNLV e del Governo Veneto Provvisorio.

2013.09.06 - LA TRIBUNA - ARTICOLI PAG.11 REGIONE

 

2013.09.06 – RACCONTIAMO PER NON DIMENTICARE


C'è la voglia di raccontare per non dimenticare.
Sempre più spesso parole ingiuste,
insignificanti,
sature e traboccanti d'invidia e di un odio insano,
sono il folle e superfluo repertorio di un araldo che non ci conosce.
Come il rintocco di una campana,
sia sordo o festoso,
chiama sempre al rito i fedeli
così la Verità sacrificata,
sia taciuta o ingannata,
chiede sempre l'audacia dei giusti.
WSM – 06.09.2013 – SB

2013.09.05 – IL PALMERINI LORIS PERSISTE CONTRO IL MLNV E IL MLNS


PALMERINI LORIS SHOCKEcco un'altra accozzaglia di menzogne che il ben noto e famigerato PALMERINI Loris usa per distruggere ogni iniziativa sana, valida e patriottica costituita contro lo stato straniero occupante italiano.
Sono personaggi come questi che operano sistematicamente con il disturbo, l'intralcio, con i contrattempi, con le molestie, le calunnie, la disinformazione.
La proverbiale capacità di questo losco personaggio sta nel fatto di spacciarsi per un patriota e nell'attribuire a quelli che realmente lo sono le sue stesse colpe, le sue stesse meschinità … è un personaggio che da solo ovviamente non è in grado neppure di gestire la propria immagine … è una pezza da rattoppo "usa e getta" di cui l'italia si serve per ostacolare in tutti i modi i processi di rivendicazione del diritto all'autodeterminazione.
Da questo personaggio, dai tratti allucinati, ossessivo, dotato di un' esecrabile superbia e brama di potere, probabilmente drogato da un' erronea e smisurata opinione di sé è meglio stare alla larga.
E' cosa risaputa che uno dei metodi più utilizzati dai regimi è proprio quello di impossessarsi delle "verità" storico/culturali di un Popolo e, a mezzo emissari da loro controllati, gestire e manipolare le legali rivendicazioni di autodeterminazione.
Il PALMERINI Loris è un servo del regime italiano che apparentemente vuol far credere di combattere.
Le "prove" che lui stesso asserisce di disporre e che usa continuamente contro i Patrioti, sono solo volgari insinuazioni, maldicenze e, non a caso, sempre prodotte da lui e da sé stesso avvalorate … tutto questo serve solo a screditare persone per bene e a creare una mirata confusione e distrazione.
(le citazioni in rosso sono i nostri commenti alle false argomentazioni di questo personaggio)
Occhio agli improvvisati della liberazione nazionale e della Costituzione

27 aprile, 2013 (12:27

Il sito  l'Infiltrato.it ha pubblicato un articolo dal titolo " l’elezione di Napolitano è anti costituzionale. Ecco il documento che lo dimostra."

Secondo l'ideatore (che credo coincida con l'articolista), risulta dai verbali della Costituente per la Costituzione che era stata approvata la non rieleggibilità del presidente della repubblica, e così doveva dunque essere anche nel testo definitivo, anche se la non rieleggibilità del presidente scomparve dal testo definitivo del 1948.

In ogni caso nessun Presidente è stato mai rieletto, e anche Ciampi ritenne di dire no a questa ipotesi.

Ecco allora subito un gridare al golpe.

Pare che Beppe Grillo abbia gridato al Golpe sulla base di questo documento pubblicato sul suo sito come commento.

Tornando a Napolitano "rieletto", ho verificato nella costituzione del '48, e la non rieleggibilità del Presidente non c'è.

Ho chiesto se qualcuno ha verificato quando e come è stata cancellata il principio nei lavori della Costituente, ma a meno di non scoprire la violazione della Costituzione ancor prima della sua nascita, credo che la faccenda sia chiusa.

Cioè era una bufala, nella quale sarebbe cascato anche Grillo.

In effetti e' molto facile cadere in errori di questo genere, perché la Costituzione bisogna leggerla tutta intera per capirla, e mettere i principi generali insieme fra loro, e capirne il senso.

Io mi sono abbeverato dai grandi come Palladin, Falcon, Sandulli….

Al tempo d'oggi è fondamentale la conoscenza della Costituzione e dei trattati internazionali, perché siamo in tanti a pensare a come far sparire questo stato italiano, nato storto e cresciuto peggio.

Ma questo significa fare della "architettutra" di sistema, e se non si cononoscono i principi, la storia, le carte ecc  si finisce col parlare  a vanvera o a sproposito.

Non voglio fare il sapientino, ma dare dell'imbecille e incolto ai tanti che minacciano la pace dei popoli per smanie personali o megalomania.

Occorre fare molta attenzione a prendere per vere delle tesi costituzionali errate. 

Anzi, un leader non preparato lo farà e  facilmente ti porterà alla guerra.

Purtroppo dunque  per essere leader occorre essere capaci e preparati, e  chi cade in questi trabocchetti non è un leader e non lo può essere.

Da questo deriva un corollario: non tutti siamo uguali, certamente non siamo tutti capaci di leggere le leggi fondamentali.

A dire il vero, le leggi sono fatte non certo per essere lette da tutti, anzi, in Italia sono fatte per ingarbugliare tutto e così nascondere chi tira le fila dei giochi.

E' pericoloso improvvisarsi costituzionalisti, ancora di più sono pericolose le tesi "internazionali" errate, perché possono scatenare una guerra .
Su questo purtroppo in veneto siamo ricchi, a partire dalla assurda tesi sul referendum per l'indipendenza.

Ecco perché oggi riporto qualche discorso fatto sui Movimenti di Liberazione Nazionale.

Sono delle entità che possono nascere quando si assiste alla violazione di diritti fondamentali, ossia quando vengono violati i cosiddetti "diritti umani" e quando vengono compiuti i crimini di genocidio.

Sono soggetti di diritto internazionale, qualificati dalla loro LEGITTIMAZIONE INTERNAZIONALE BASATA SUL DIRITTO ALL’ AUTODETERMINAZIONE.
Vengono pertanto riconosciuti a motivo dei loro scopi, quali:
– la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale;
– la lotta per liberarsi da un regime razzista;
– la lotta per liberarsi da un’occupazione straniera.
La violazione dei diritti umani non è una condizione per il costituirsi di un Movimento di Liberazione Nazionale.
Perchè il PALMERINI non cita i riferimenti normativi indicando con precisione articoli e leggi che confermano la sua stravagante versione?

Chi non lo sa approfondisca il concetto di "diritto umano", non è quello normalmente in uso.

In sostanza, se il tuo governo ti perseguita a tal punto da fare fosse comuni, da massacrare i civili, da sopprimere e discriminare la tua etnia per favorirne un'altra, allora ti puoi costituire in MLN e perseguire l'indipendenza.

Ma vi rendete conto???
Il PALMERINI dice testualmente che "SE IL TUO GOVERNO ti perseguita a tal punto da …." !!!
Questo "poveretto" dimostra di non sapere un bel nulla sui MLN perchè se un Popolo o una parte di esso insorge contro un tiranno o un governo oppressore si tratterebbe di "insorti" e non di Movimenti di Liberazione Nazionale.
Nel diritto internazionale si rapportano normalemente tre tipi di soggetti: gli stati, gli insorti e i movimento di liberazione nazionale.
Gli stati esistono e si relazionano sulla base del principio di effettività.
Gli insorti sono una realtà esclusivamente interna ad una Nazione il cui Popolo si ribella ad un tiranno, a un desposta, monarca o governo che sia… gli insorti possono essere riconosiuti dalla Comunità Internazionale ma devono avere il controllo militare di una parte del territorio … è palese perciò che ci si trova innanzi ad una condizione di insorgenza grave, di guerra civile (la questione libica e siriana di oggi ne sono una dimostrazione).
I Movimento di Liberazione Nazionale (MLN), invece, si costituiscono laddove vi sia la necessità per un Popolo di liberarsi da un'occupazione straniera … quindi non può affatto trattarsi del "mio governo", ma di quello di uno stato invasore, per di più colonialista e razzista qual'è l'italia.

Ma sei in guerra !

Leggete bene… il PALMERINI è abile nel tentare di impaurire il lettore… usa spesso termini aggressivi, militari, guerra, persecuzioni, fosse comuni, massacri di civili!!!

Tuttavia anche in tali casi non è automatico che tu otterrai il riconoscimento di Governo Provvisori.

Anzi, è molto improbabile.

Basta guardare in Siria, e si capisce il concetto.

La questione Siriana non ha nulla a che fare con i MLN, sono insorti contro un regime interno a loro stato.
Il caso è invece simile alla Palestina, che infatti ha un MLN che è riconosciuto come rappresentante dei palestinesi.

In Veneto è stato costituito un MLNV, e a farlo è stato un certo Bortotto, personaggio iracondo, facile all'insulto, già buttato fuori dalla polizia secondo lui perché dichiarato semi pazzo, secondo un amico poliziotto perché giocava troppo al piccolo rambo e pretendeva di governare al posto del Questore.

Ma perchè il PALMERINI non documenta ciò che dice???
Io non sono affatto un iracondo, lo è incece il PALMERINI e chi si è incontrato con lui lo può testimoniare, è bandito ormai da tutti  coloro che hanno avuto modo di conoscerlo.
Mai stato dichiarato semi-pazzo, e io non l'ho mai detto.
Chi sarà  mai poi questo ex collega poliziotto, ma guardacaso confidente proprio del PALMERINI che racconta simili falsità sul mio passato in polizia???

Si chiama Bortotto Sergio e si era avvicinato nel 2009 all'Autogoverno del Popolo Veneto, subito cercando di scalare il vertice manipolando allo scopo un altro piccolo ometto, Quaglia, e portandolo verso una strategia di "armamento" che fallì perché dopo 3 mesi furono entrambi cacciati con pernacchia.

Non ho scalato un ben nulla.
Sono stato eletto al Parlamento Veneto con elezioni indette proprio dall'autogoverno gestito dal PALMERINI;  a seguito di queste elezioni mi è stato chiesto di far parte dell'autogoverno del Popolo Veneto e mi è stato assegnato l'incarico di Ministro dell'Interno.
Proprio dal famigerato PALMERINI ho ricevuto l'incarico di produrre un regolamento per la Nazionale Veneta avendo tempo solo tre giorni per prepararlo.
Questo è l'unico compito da me svolto per l'autogoverno, aver redatto un regolamento per la futura Polizia Nazionale Veneta.
Dev'essere chiaro che per me e tutti gli altri come me, quello della Polizia Nazionale Veneta era, è e rimane, un progetto di una istituzione da realizzarsi con il formalizzarsi del ripristino della Repubblica Veneta.
L'unico riferimento ad armamenti lo si trova in questo regolamento ed è un riferimento generico che disciplina la dotazione e la responsabilità sull'equipaggiamento individuale e di reparto, come in tutte le polizie del mondo.

Ricordo quando entrambi mentivano spudoratamente all'assemblea, tanto da indurre l'allora presidente a presentare le dimissioni (da me non accettate).

Certo che questo Bortotto, trovatosi sotto il governo del ridicolo Quaglia, non si accontentava del ruolo, e così si inventò il MLNV.

Il MLNV non nasce da me ma da tutti coloro che hanno partecipato al progetto Polizia Nazionale Veneta nell'autogoverno del famigerato PALMERINI e che visto come è stato "usato" e travisato non era più condivisivbile.
Comprendendo inoltre l'inutilità e l'ambiguità del complessivo progetto dell'autogoverno, abbiamo preferito allontanarci e ci siamo costituiti in MLNV, di seguito puoi consultare il verbale della riunione di quel giorno: http://lnx.mlnv.org/data/main_prot/wp-content/uploads/2011/03/2009.09.29-MLNV-FONDAZIONE-E-COSTITUZIONE-DEL-MLNV2.pdf

Ora, come detto, gli MLN possono essere riconosciuti solo in stato di gravi persecuzioni, una guerra di fatto che in Veneto non sembra armata, e per la legge internazionale che in qualche modo prevede l' esistenza dei MLNV non è automatico il loro riconoscimento nemmeno quando la guerra è palese.

Il compito di procedere al riconoscimento dei Movimenti di Liberazione Nazionale spetta in via generale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
A differenza dei movimenti insurrezionali, per il riconoscimento di status internazionale ai movimenti di liberazione nazionale non c'è bisogno del controllo effettivo sul territorio.
In molti casi, infatti, capita che questi vengano ospitati dagli Stati limitrofi e da qui conducano le loro battaglie.
Ovviamente l'obiettivo finale dei movimenti è l'acquisizione dell'autorità sul territorio, quindi l'elemento territoriale acquista importanza, ma in prospettiva.
Per acquisire lo status internazionale, comunque, i movimenti hanno bisogno di un apparato organizzativo in grado di gestire le relazioni internazionali.

Basta leggere la legge internazionale sui MLN e si vede che il loro riconoscimento non è automatico, dipende dalle potenze straniere ( a cui si deve vendere il proprio popolo, altrimenti non ti riconoscono) e che comunque queste regole a volte non agiscono nemmeno in casi come la la Siria, probabilmente perché i governi stranieri non raggiungono un accordo sulla spartizione da attuare.

Perché il PALERINI non cita questa legge internazionale sui MLN di cui lui sparla ???

In altre parole , se vuoi vendere il tuo popolo fai un MLNV.

I Movimenti di Liberazione Nazionali non vengo costituiti per svendere il proprio Popolo, tutt'altro:
Sono soggetti di diritto internazionale, qualificati dalla loro LEGITTIMAZIONE INTERNAZIONALE BASATA SUL DIRITTO ALL’ AUTODETERMINAZIONE.
Vengono pertanto riconosciuti a motivo dei loro scopi, quali:
– la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale;
– la lotta per liberarsi da un regime razzista;
– la lotta per liberarsi da un’occupazione straniera.
Il compito di procedere al riconoscimento dei Movimenti di Liberazione Nazionale spetta in via generale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il Movimento di Liberazione Nazionale agisce in nome di un intero popolo; come aggregato ORGANIZZATO di individui diviene destinatario legittimo delle norme del diritto internazionale; il più delle volte trattasi di un gruppo di esseri umani uniti da vincoli: – etnici; – religiosi; – culturali; – storici.
Al Movimento di Liberazione Nazionale viene riconosciuto – tra gli altri – il diritto di usare la forza contro l’oppressore, e di fare la cd guerra di liberazione per l’ottenimento dell’indipendenza.
Il Movimento di Liberazione Nazionale necessita di una qualche forma di organizzazione, ovvero di una qualsiasi struttura: questa è legittimata ad agire a suo nome sul piano internazionale.
L’articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 dispone infatti che i popoli, come tutti i soggetti di diritto internazionale (ivi compreso il Movimento di Liberazione Nazionale), devono disporre di un apparato istituzionale che possa gestire le loro relazioni internazionali.

D'altra parte, se il tuo popolo è sotto genocidio fisico e di guerra, non hai alternative o sparirai.

Domanda: pare possibile che riconoscano un MLN veneto (o sardo) in uno stato con la pace quale l' Italia ?.

Ecco dimostrato che il PALMERINI lavora per l'italia … che c'entra lui con il diritto di autodeterminazione del Popolo Sardo e il costituito Movimento di Liberazione Nazionale Sardo???

Insomma, i Movimenti di Liberazione Nazionale hanno necessità della guerra.

Ecco dimostrato che il PALMERINI vuole terrorizzare i Veneti e Sardi … torna a riferirsi a guerre, massacri, genocidi … 

Ecco perché si è avuta uno scivolamento verso la "polisia veneta" di Bortotto e Quaglia, con il risultato che decine di patrioti (un po' superficiali e certamente non con la parola "PAX" in mente) sono stati mandati al rogo di inchieste senza alcuna utilità, ottenendo un bel servizio per l'Italia: terrorizzare i veneti.

Allora in tali casi occorre ricordare il generale filosofo Sun Tzu (http://it.wikipedia.org/wiki/) che già 2500 anni fa disse che "occorre tagliare la testa al comandante che porta i propri soldati in guerra senza la certezza della vittoria, perché porterà disgrazia al popolo".

I veneti non taglino la testa a Bortotto, Quaglia, Zanatta e Franceschi, ma li mettano decisamente da parte, perché a tutta evidenza portano disgrazie.

Se si vuole, dato che non hanno il "favor Dei" e allora si potrebbe dire alla veneta "dai desgrasiaj da Dio sta tre pasi indrio".

Tornando agli "esperti" di diritto che facilmente si inventano tesi del tutto fallaci (o falloche), la via legale al ML è del tutto infondata, richiede uno stato di guerra, non è automatico il riconoscimento.
Invece sardi e veneti possono seguire una strada molto più sicura, quella che abbiamo già percorso noi veneti sotto la mia indicazione e guida fin dal 1999, con l'autodeterminazione basata sull'anagrafe, e il primo che la fa non può più essere legalmente cancellato nel diritto internazionale.

Per tutto il resto lasciamo al buon senso di ogni lettore per comprendere le reali ragioni del lavoro di questo personaggio.
Concludo però stuzzicando la curiosità degli onesti … chiedetevi come questo missionario di menzogna si mantenga, dove trae i suoi profitti, come può disporre di tanto tempo per coltivare una così incalzante azione di disinformazione, come mai trova spazio nei rotocalchi e in dibattiti televisivi… chi realmente rappresenta???
WSM
Venetia 5 settembre 2013
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

vedi anche: https://www.facebook.com/movimentuliberatzioni.natzionalisardu?ref=tn_tnmn

2013.03.02 – LEGGENDA METROPOLITANA

di Mario Corato


se come disse Mc Luhan

il mondo è un villaggio globale


Si è creata una leggenda attorno a tentativi maldestri di far emergere la sofferenza veneta: dal blindato in piazza san Marco con relativa occupazione del campanile fino ad disperato che entra in banca e spara sul direttore dichiarando poi una farneticante appartenenza indipendentista.

I media fanno man bassa di questi episodi dai quali qualche giornalista sbava di procurarsi uno scoop.

Eppure l'etica professionale avverte il cronista, prima che lo storico, di affidarsi ai fatti e di registrarli quanto più possibile aderendo al vero.

Invece si fanno illazioni, si tracciano ragnatele e su di esse vi si appiccicano ragni, magari tarantole.

Se poi a far la verità entra un funzionario governativo e per di più incalzato da un mandato superiore che esige il mostro in prima pagina eccoti il medesimo trasformato in Lestrade a mettersi tra i piedi di Holmes fiero delle proprie deduzioni.

LEONE 3Così, ad esempio, un “Ocio!”, suggerito al presidente della repubblica italiana in visita nel Veneto, diventa una intimidazione contro la quale si reagisce cercando arsenali militari e attentati pianificati.

Non si discerne assolutamente che cosa significhi nel lessico veneto quel “ocio”.

E' la madre che lo dice alla figlia che si incammina lungo la statale: “Ocio a le machine!”;

è il padre che avverte il figlio che l'ha seguito nella racconta dei funghi: “Ocio a le vipare”;

è il compagno di lavoro che avverte l'a mico: “Ocio ca saldo!”.

“Ocio” è una espressione verbale il più delle volte positivamente attentiva nei riguardi di una persona che potrebbe subire dei danni.

Perché quell' “ocio” non avrebbe potuto significare: “Caro signor Napolitano, sta attento: c'è forse un forsennato che per avere visibilità potrebbe farti qualche brutto scherzo;

io soffro di questa situazione balorda che come le altre mette in cattiva luce la trasparenza del MLNV;

io percorro la mia strada alla luce del sole; ma tu non farti del male e non dare adito a reazioni che non portano a nulla!”.

No, su quel “ocio” sono stato sguinzagliati gli 007 a rompere le scatole agli innocenti, penetrando nel sacrario delle loro famiglie: solo per aver invitato alla prudenza.

Sì, quando la leggenda impera, ci si dimentica che esiste un potere sovranazionale, occulto, meglio ancora esiste il Ruffiano che, ben foraggiato in tutto, si aggira cercando il balordo.

Trapela solo adesso, dopo la celebrazione dei fasti delle primavere arabe, di fronte ai nefasti di un potere che vuole completare la mezzaluna portandola alla circonferenza completa… ci si accorge che il Ruffiano con i suoi satrapi ha creato “il caso”; “il caso” ha richiamato i “tutori della libertà”;

da buoni poliziotti dell'orbe hanno messo pedine nuove al posto delle vecchie; hanno detto “anche questo è a posto”.

A posto come?

E forse fino a quando l'industria bellica avrà nuovamente riempito i magazzini:

Parlerò del Ruffiano.

Intanto vorrei che fosse chiaro, nella leggenda venetista, che ogni persona, che ogni realtà che si mettono ad urlare per una libertà conculcata si tratta solo e sempre di una manifestazione di un corpo sociale dolente, sul quale si curvano in molti e con le intenzioni più diverse.

E sulla sofferenza c'è chi specula.

E lo speculatore è apparentato al Ruffiano.

E se non si specula ecco la necessità di risolvere il problema tutto in blocco cercando di prendere piccione, fava, colombara, tegume…: abbiamo individuato il mostro; ora cerchiamo le armi;FOTO MLNV

dove sono le bandiere?

E le divise?

Troviamo la banca dati!

Mandiamo avanti l'araldo della verità, “espresso”.

Trasformiamo i media locali in profeti di quanto dovrà fare il potere esecutivo e semmai di quello giudiziario.

Il MLNV nell'oggi sta scrivendo la Storia e non si ammanta di leggenda, ne' con le leggende ha qualcosa da spartire.

 

2013.09.01 – CHI… QUANTI… PERCHE’… (?) – IL MLNV CHE HA SFIDATO L’ELISEO NON E’ LA LEGA E NON SI IDENTIFICA CON I VENETISTI E I SERENISSIMI.

di Mario Corato


Antonio Albanese in “Tutto tutto niente niente” fa la caricatura del venetista farfuglione che addestra un’armata brancaleone di negri e nasconde blindati raffazzonati e adopera gli stessi “mercenari” al restauro del suo residence, occultando, di quello che credeva cadavere, il corpo di un infortunato stracomunitario in laguna.

Sberleffi di un arrivato, ignorante su un problema scottante, superficiale, calunnioso, inverecondo.

Il problema veneto e forse non solo veneto ha radici lontane.

Dino Coltro documentava la situazione veneta dopo l’Unità d’Italia.

Per pagare l’enorme debito contratto per le guerre risorgimentali nacque la famigerata tassa sul macinato che toccava tutti (anche coloro che non contarono nei plebisciti per approvare l’annessione), perché tutti passavano per il mulino.

La reazione ha dei paralleli con i suicidi della attuale congiuntura, con mugnai che si impiccarono e con reazioni di massa bloccate con l’esercito da Alfonso Lamarmora, l’eroe dei campi di Crimea, che osò far sparare sui dimostranti lasciando centinaia di morti vittime dell’attacco barbaro.

E la gente cominciò ad emigrare verso le americhe e chi restò dovette sfidare la pellagra, che decimò la popolazione per mancanza della vitamina pp che la continua polenta non poteva fornire.

E il farmacista di Piovene Rocchette nella sua “Politica dei villani” lasciava in bocca ai due protagonisti la mesta costatazione: “I preti xè preti, i siuri xè siuri e invesse noaltri, caro Bastiàn, sem mone pi grande del monte Suman!”.

Pittarini andrebbe letto e rappresentato anche ai nostri tempi.

Ma andiamo ad altro.

Nel 1978, quando la città di Vicenza venne tappezzata di scritte che sembravano fatte a pennarello, in un dialetto di chiara matrice trevigiana, volli analizzarne una da vicino.

Non si trattava di scritte a mano libera su una carta qualunque, erano perfettamente litografate da tipografie che lavoravano di fino.

E poi, una notte che rincasavo un po’ tardi, vidi scendere da auto di una certa cilindrata, targate TV dei signori ben vestiti che estraevano cartelloni che affiggevano ovunque come carbonari.

Intervenni sul Giornale di Vicenza sottolineando per punti il mio giudizio che confluiva ad una volontà di prendersi il potere in nome del rispetto di una sedicente cultura veneta.

E quell’anno nacque la Łiga Veneta, poi ingurgitata dalla Lega lombarda, ora imbastardita nei meandri di quel potere che si contestava, che poi prometteva, che quando fu proprio (il potere) rese il carbonaro lealista senza nulla smuovere dell’autentico problema della liberazione del Popolo Veneto.

E oggi (1 settembre 2013) leggo sul “Corriere del Veneto” quattro pagine interessanti circa un sondaggio a macchia di leopardo sulla volontà dei Veneti all'autonomia.

IL RITORNO DELLA SERENISSIMANo: il topolino che ha sfidato l'Eliseo non si identifica con la lega, con i venetisti, con i serenissimi.

Tutti rispettabili, tutti motivati da ingiustizie subìte (al tempo dei manifesti simil pennarello c'era di che lagnarsi dato che il sindaco di Treviso era il presidente dell'UNCI e la distribuzione di risorse da Roma alle periferie avveniva in ordine alfabetico e Treviso non risultava di certo fra i primi).

Ma si tratta di un topolino o di un leone?

Ho di recente studiato un dvd registrato da un testo teatrale per la televisione.

Si tratta di FERDINANDO di Annibale Ruccello.

Il critico che lo presentava era meravigliato che un giovane sui trent'anni, purtroppo morto per incidente stradale sul filo della prima rappresentazione, negli anni '80 portasse in scena sentimenti di tale tonalità.

Racconta di una baronessa napoletana, schifata dell'avvento dei Savoia, che vive con una sua parente nobile di grado inferiore ed è frequentata dal parroco probabilmente stipendiato dalla baronia.

In casa arriva Ferdinando, un sedicente parente ed erede, una specie di ermafrodita che rivitalizza la baronessa, la domestica parente nobile di seconda categoria e il prete con le sue graziose prestazioni.

Quando nell'orgia delle gelosie si giunge ad avvelenare il prete e Ferdinando col ricatto si fa indicare il nascondiglio del tesoro custodito dalla baronessa, il giovane cambia identità: non è il parente, non è Ferdinando, è il figlio del notaio di famiglia, si chiama Filiberto.

Nella lingua di Napoli, curata come la veneta da Goldoni, Ruccello stigmatizza la rapina dei Savoia, la prostituzione ad essi del clero, la connivenza della burocrazia.

Ruccello non fa sconti alla nobiltà del Regno di Napoli, ma arriva al sarcasmo nei riguardi dell'operazione unità d'Italia operata dal Regno d'Italia.

Non possiamo chiedere all'autore, trentenne negli anni '80, perché l'opera FERDINANDO.

Possiamo però indicare che il topolino entra in risonanza con lo sfortunato geniale autore e con la sua metafora.

 

 

2013.08.30 – FIBRILLAZIONE ALL’ELISEO

Immagine1di Mario Corato


Si racconta che un giorno, in cui Napoleone Bonaparte era irritato perché non trovava la sua tabacchiera preziosa (forse fu in quel di Venezia) si fosse lasciato sfuggire una imprecazione nei riguardi degli italiani: – Italiani ladri! -.

Un tizio che lo udì pare rispondesse a tono:- Non tutti, bona-parte sì!-[1]

Viene opportuno l'aneddoto nei giorni in cui all'Eliseo serpeggia una febbricola che non fa star bene da quando vi giunse da parte di sedicente Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto la richiesta di restituzione di 3000 miliardi di euro, quale calcolo al ribasso di quanto fu rubato alla Repubblica Veneta dai francesi al seguito dell'imperatore.

Si dice che ogni soldato dell'esercito imperiale teneva nello zaino il personale bastone di comando perché l'esuberanza del Capo poteva in giornata, sul campo, nominarlo maresciallo.

Sicuramente nello zaino di ogni militare c'era un bottino in beni facilmente monetizzabili una volta tornato in patria.

Il calcolo, al ribasso, fatto da un personaggio veneto vivente, degno di rispetto, affidabile per la puntigliosità della sua documentazione storica, ferma la cifra del maltolto, rivalutandola all'oggi, a 3000 miliardi di euro.

Il turbamento dell'Eliseo, giunto ai media veneti quali La Tribuna di Treviso o a TVA Vicenza si stempera in 3 miliardi di euro: non si sa se per dire a quei quattro gatti del MLNV:- Volete farvi una piattaforma di partenza?- o per addomesticare la storia con l'ironia sul presente.

Fatto è che qualche gallicano non ha preso sotto gamba la richiesta del MLNV, consapevole che la Storia restituisce anche i torti fatti nel passato.

museo_louvre_parigiRicordo che accompagnando i miei familiari in visita al museo del Louvre, nella sala dedicata ai capolavori italiani del rinascimento, con voce stentorea mi impalcai a cicerone – la sala era zeppa di visitatori, per lo più assiepati attorno alla Gioconda, ricoperta di una cassaforte di plessiglas spessa dieci centimetri – Il tenore delle mie spiegazioni fu questo:- Questi ladri di francesi, dopo aver rubato i capolavori che ci circondano, conoscendo la esperti del mestiere che altri ladri potevano rubare, hanno messo in cassaforte l'unico dono di Leonardo da Vinci lasciato in eredità a Francesco I;-.

Mia madre mi supplicava perché tacessi o abbassassi la voce per non essere arrestato- Ed io serenamente le rispondevo che era risaputo che quel sacrario dell'arte ridondava di sottrazioni illecite per compensare le tante sale zeppe di tele del David, artista di regime il più delle volte glaciale come la dea ragione.

Perfino i quattro cavalli di San Marco erano giunti in Francia al galoppo dietro gli eserciti imperiali, abituati al furto da Pidna (Grecia) dove erano nati, sottratti da Mario per trasferirli a Roma, da Roma a Costantinopoli (portati si s da chi), da Costantinopoli a Venezia (frutto delle crociate della Serenissima) e poi in Francia e di nuovo a Venezia.

Il risultato delle galoppate dei nostri quattro fu la perdita della lamina d'oro che li ricopriva completamente e degli otto smeraldi che ne illuminavano gli occhi.

Napoleone passò e si sa come da Waterloo a sant'Elena.

Fece vibrare la Francia al passaggio della sua bara che esaltava l'univa parola NAPOLEON.

Fu tumulato e vigilato nel Pantheon agli Invalidi dove quella sola parola NAPOLEON metteva in fibrillazione le teste coronate…

Ma i fiumi di ricchezze inoltrate nel paese d'oltralpe furono bel filtrati prima che le loro acque lavassero Les Invalides.

Solo dalla Repubblica Veneta il calcolo, in difetto, ammonta a 3000 miliardi di euro e il topolino che si erge di fronte ai potenti invia formale richiesta di restituzione.

All'Eliseo qualcuno freme,

I media veneti si affidano al sarcasmo.

Ma si tratta dell'inanis mus di Ovidio, quell'insignificante topo che esce dal parto della montagna?

A presto.

 


[1]Quando, godendosi le terme di Aquisgrana, quarant'anni dopo la morte di Napoleone, Vittorio Emanuele II e Napoleone III patteggiarono una profonda miopia francese nei riguardi dello scorrazzamento armato dei savoia sulle terre dello stato pontificio trasmigrarono in Francia Nizza, Savoia (che sacrificio per i nuovi padroni d'Italia!) e la Corsica perché non poteva rimanere italiano il grande imperatore che vi aveva trovato i natali.

nozzedicanaLe celeberrime Nozze di Cana di Paolo Veronese.

Il grandissimo dipinto di Veronese fu appeso dal 1563 al 1797 in un refettorio progettato da Palladio, presso il monastero benedettino di San Giorgio.

 

2013.08.27 – L’ONU SI SCHIERA A FAVORE DELLE ASPIRAZIONI SECESSIONISTE MA LA REPUBBLICA VENETA E’ UNA REALTA’ DIVERSA!


E' curioso.

Nell'articolo che segue, l'ONU si schiera a favore delle aspirazioni secessioniste.
Perchè allora non per quelle relative all'utodeterminazione dei Popoli ???
O meglio, perchè non a favore del rispetto dell'integrità territoriale delle Nazioni occupate da stati stranieri, come nel caso della Serenissima Repubblica Veneta, ancora oggi occupata dallo stato italiano???
E' strano, ma sembra che l'ONU non conosca bene la differenza fra secessione e autodeterminazione e ancor più rispetto alla  integrita territoriale di Nazioni occupate da stati stranieri.
Sembra che all'ONU interessi esclusivamente il processo di rivendicazione di sovranità esercitato nell'ambito di un forzoso riconoscimento dell'attuale condizione in cui si trovano i Popoli soggiogati e che legittimamente ambiscono ad un'autentica autonomia e indipendenza.
Ma per la Repubblica Veneta è tutta un'altra cosa.
Per la Repubblica Veneta, la situazione è ben diversa dalla Catalogna e dalla Scozia o da altre simili realtà.
La Repubblica Veneta è (non era) una Nazione occupata ancora oggi da uno stato straniero (l'italia).
Infatti, il regno d'italia di allora, invase militarmente la Nazione Veneta.
Con la forza, la brutalità e l'inganno,ha annesso i suoi territori e tenta ancora oggi di cancellare l'identità del Popolo Veneto qui presente da tremila anni.
Tutto ciò è illegale e illegittimo … è come se l'America, dopo aver combattuto e vinto il regime iracheno avesse deciso di annettere i suoi territori e di cancellare definitivamente il Popolo dell'Iraq, come se mai fosse esistito … questo è ciò che l'italia ha fatto con la Nazione Veneta e ancora sta perpetuando contro il Popolo Veneto con una politica istituzionale razzista e colonialista, tipica di uno stato straniero occupante.
Ecco perché si è costituito il MLNV … perchè i Veneti non potranno mai essere degli insorti perchè l'italia non è la nazione del Popolo Veneto ma è uno stato straniero che ancora oggi la occupa.
Secondo le norme del diritto internazionale solo un Movimento di Liberazione Nazionale può rivedicare, in nome di un intero Popolo, il diritto di autodeterminazione, quindi non un partito politico, non un'associazione qualunque, non un'altro stato e il riconoscimento di un Movimento di Liberazione Nazionale non è dato dal consenso popolare, ma dal diritto di autodeterminazione sancito per legge internazionale che ha quel Popolo.
Il MLNV, però, non ha solo rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto ma anche reclamato e rivendicato il diritto all'integrità territoriale della Nazione Veneta, sia rispetto a tutti i suoi Territori che rispetto ai beni storici, culturali, paesaggistici e umani, che l'italia e le sue istituzioni, comprese quelle locali dalla regione agli enti comunali, spesso depredano e non custodiscono.
Quindi, caro Sig. Ban Ki-moon … non ci si muove solo quando la situazione si sta facendo esplosiva in questa miserabile e fantomatica europa.
Questa è un'europa di stati ma non di Nazioni e di Popoli.
Il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio non attenderanno ancora a lungo per proclamare il ripristino incondizionato di sovranità del Popolo Veneto sulle proprie Terre.
WSM
Venetia, mercoledì 28 agosto 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
ed ecco l'articolo:
“Le Nazioni Unite rispettano i processi di Autodeterminazione dei Popoli”: hanno suscitato molto entusiasmo le parole pronunciate dal  Segretario Generale dell’Onu, Banki-moon,  a proposito del  processo di indipendenza  in atto  in Catalogna e in Scozia. 
L’occasione, una sua visita in Andorra, la settimana scorsa, per celebrare il ventesimo anniversario dell’entrata d i questo piccolo Stato indipendente nell’Organizzazione delle Nazioni Unite .
Senyors i senyores, bon dia” ha esordito in conferenza stampa, sfoggiando  un saluto in catalano, lingua ufficiale del Paese, che è stato accolto come un omaggio all’identità di un popolo. catalonia
Il Segretario dell’Onu   ha esortato  gli Stati centrali a rispettare le aspirazioni secessioniste  e a negoziare pacificamente:  “Tutte le questioni in sospeso tra i Paesi dovrebbero essere risolti pacificamente e attraverso il dialogo, nel rispetto delle reali aspirazioni delle persone interessate.
Faccio appello ai leader di tutto il mondo per esercitare la loro leadership politica e la loro capacità di risolvere tutte le controversie attraverso il dialogo e mezzi pacifici”, ha sottolineato Ban ki-moon riferendosi ai processi di autodeterminazione  in corso in numerose regioni europee.
Un appello che non è casuale. A Madrid, ad esempio, si sta facendo tutto per ostacolare il referendum per l’indipendenza della Catalogna, mentre in Scozia dovrebbe quasi certamente celebrarsi nel 2014.
Ma in Catalogna nessuno ha intenzione di arrendersi. C’è un popolo unito, che continua a combattere per il suo diritto all’autodeterminazione. E che, alle ultime elezioni ha confermato la sua linea, premiando un partito indipendentista di sinistra, l’Esquerra Republicana de Catalunya (Erc). 
C’ da ricordare che, anche la ‘questione siciliana’,  è arrivata all’Onu. Un dossier di denuncia di tutte le violazioni  dello Statuto siciliano operate dallo Stato italiano negli ultimi 60 anni è stato consegnato ai funzionari delle Nazioni unite, come vi avevamo raccontato qui.
Bandiera Siciliana che sventolaMa a differenza della Catalogna e della Scozia, in Sicilia, dove la febbre dell’indipendentismo rimane alta (come lava che arde sotto la cenere)
i  movimenti separatisti  e/o autonomisti, pur essendo tanti e vivacissimi,  non riescono ad acquisire una massa critica rilevante per l’incapacità di unirsi sotto un’unica bandiera.
E soprattutto la  Sicilia non è ancora riuscita a liberarsi di una classe  politica  governante che, un po’ per ignoranza (nel senso socratico del termine) e un po’ per opportunismo, continua a svendere la storia di questa Regione, le sue potenzialità e i suoi interessi, al Governo Nazionale di turno, e ad una Unione europea ormai utile a servire solo le oligarchie finanziarie.
 
Tratto da (CLICCA QUI)

2013.08.28 – LA TRIBUNA DI TREVISO – UN GIORNALETTO DI DISTRAZIONE DI MASSA.


Ignoranti ed incompetenti o ammansiti domestici del regime italiano?1365012119151

L'una o l'altra verità non fa che produrre il medesimo risultato… una pubblica disinformazione.
E così, l'ormai ben noto quotidiano "la tribuna", torna a confermarsi per ciò che è un "giornaletto di distrazione di massa".
E' incredibile che in un articolo in cui ci si riferisce al MLNV, improvvisamente non si parli più di Polisia Veneta, di processi, di armi e di quant'altro abbia partorito in questi anni la contorta fantasia delle autorità d'occupazione straniere italiane.
La Serenissima è stata saccheggiata e l'ammontare del risarcimento richiesto è di 3 mila miliardi di euro e non di 3 miliardi di euro come titola  "el mona de turno".
Il giornaletto esordisce pensando alla faccia che farà il Presidente francese quando si vedrà recapitare la richiesta di risarcimento avanzata dal Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 e conclude ritenendo che si potrà stare a lungo in attesa di una risposta.
Quanto avventata e incauta sia questa presunzione non è il momento di dimostrarla … la diplomazia è anche frutto di precauzione e rispetto nei confronti degli interlocutori con cui si relaziona ufficialmente il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio.
WSM
Venetia, 28 agosto 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 
per vedere il documento ufficiale (CLICCA QUI)
 
2013.08.28 - LA TRIBUNA DI TREVISO - ARTICOLO SU ISTANZA RISARCIMENTO A FRANCIA E UNESCO

2013.08.26 – WIKIPEDIA… UN’ENCICLOPEDIA “LIBERA” DI MENTIRE (amministratori ignoranti e italiani)


Quando Wikipedia tradisce la nazionalità Veneta per quella italiana

di GABRIELE PERUCCA
 
Se qualcuno avesse tempo e voglia di farsi un giro culturale attraverso il web scoprirebbe come molti siti di divulgazione della conoscenza siano spesso pervasi di informazioni poco precise, inesatte o addirittura clamorosamente sbagliate. Uno dei portali più utilizzati da giovani e meno giovani è certamente Wikipedia, sedicente enciclopedia libera (www.wikipedia.org) che risulta ai primi posti assoluti nelle liste di visualizzazione per argomento o materia su tutti i motori di ricerca più noti.
Wikipedia nella sua homepage si definisce come “un’enciclopedia online, collaborativa e gratuita. Disponibile in oltre 280 lingue, Wikipedia affronta sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali sia quelli presenti in almanacchi, dizionari geografici e pubblicazioni specialistiche. Wikipedia è liberamente modificabile: chiunque può contribuire alle voci esistenti o crearne di nuove. Ogni contenuto è pubblicato sotto licenza Creative Commons CC BY-SA e può pertanto essere copiato e riutilizzato adottando la medesima licenza”.
In realtà, Wikipedia è organizzata con una struttura piramidale gerarchica degna delle migliori multinazionali americane e non è affatto semplice poter collaborare o avere accesso effettivamente alla creazione di nuove voci o alla modifica e al completamento delle esistenti. Ogni pagina ed ogni argomento è gestito da “amministratori” con diversi livelli di importanza in base al loro grado di partecipazione ed al loro contributo nel corso del tempo. Il loro compito è di controllare e valutare la veridicità delle informazioni inserite da utenti e collaboratori in base alle fonti apportate insieme alla voce da inserire, modificare o ampliare. In questa libertà di circolazione della cultura, il problema è che il grado di valutazione delle informazioni non risponde ad un criterio “universale” basato su dati di fatto o su fonti odierne o storiche ma è del tutto “personale” e “discrezionale” di ogni singolo amministratore.
In più, quasi tutti gli amministratori si celano sotto pseudonimi di fantasia e non sono raggiungibili via posta elettronica diretta se non iscrivendosi ad una particolare lista di utenti Wikipedia.
La forza ed anche il limite di Wikipedia stanno proprio in questo tipo sistema: la divulgazione è enormemente ampliata grazie ai numeri esponenziali dei potenziali collaboratori in tutto il mondo ma l’effettiva libertà della cultura trova un grande limite nei filtri culturali, consci od inconsci, che i singoli “amministratori” hanno nel valutare gli inserimenti proposti. Ogni amministratore, infatti, può a sua discrezione eliminare, cancellare o annullare eventuali contributi inseriti e perfino bloccare per “vandalismo” in due decimi di secondo un’utente reo di inserire informazioni false, errate o non comprovate da fonti certe.
Questo preambolo per introdurre la mia la mia esperienza personale di utente Wikipedia, attento alle informazioni che vengono proposte specialmente quando si intrecciano con il mio libero pensiero di cittadino di nazionalità veneta. Ecco a voi una fresca vicenda successami  poche ore or sono. Il divertente c’è e ve lo anticipo subito: qualche ora fa ho tentato di correggere alcuni errori macroscopici sulle biografie di alcuni noti artisti veneti ma le modifiche non devono essere state molto apprezzate dagli amministratori se è vero che mi hanno bollato con il marchio di “vandalo” wikipediano e come tale mi hanno bloccato l’utenza.
Ecco il dettaglio delle biografie prese in esame:
ANDREA PALLADIO:
-Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro (Padova, 30 novembre 1508 – Maser, 19 agosto 1580), è stato un architetto, teorico dell’architettura e scenografo italiano del Rinascimento, cittadino della Repubblica di Venezia. Influenzato dall’architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale.[2]
ANTONIO CANOVA
-Il Marchese Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e soprannominato per questo il nuovo Fidia.
ANTONIO VIVALDI
-Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è stato un compositore e violinista italiano esponente di spicco del tardo barocco veneziano.
TIEPOLO
-Giambattista (o Giovanni Battista o Zuan Batista) Tiepolo (Venezia, 5 marzo 1696 – Madrid, 27 marzo 1770) è stato un pittore e incisore italiano della Repubblica di Venezia. È uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano.
-Giandomenico Tiepolo o Giovanni Domenico Tiepolo (Zianigo, 30 agosto 1727 – Venezia, 3 marzo 1804) è stato un pittore italiano.
-Lorenzo Tiepolo (Venezia, 1736 – Madrid, 1776) è stato un pittore e incisore italiano, figlio di Giambattista Tiepolo e fratello di Giandomenico Tiepolo.
DANIELE MANIN
-Daniele Manin (Venezia, 13 maggio 1804 – Parigi, 22 settembre 1857) è stato un patriota e politico italiano.
In effetti, e molti l’avranno già capito, il mio tentativo di modifica si è limitato ad una parola per biografia. Per chiarezza, ho evidenziato in grassetto e sottolineato il vocabolo al quale ho provato ad applicare la modifica in base a dei dati di fatto noti a tutti ed evidentissimi.
Nessuno dei personaggi sopra citati, infatti, era di nazionalità italiana (il povero Daniele Manin meno che mai patriota italiano…) ma tutti nati, vissuti e spirati in stato di cittadinanza e nazionalità veneta o nella peggiore delle ipotesi lombardo-veneta. Basti controllare le stesse date di nascita e morte che sono inserite per ognuno di loro e fare due conti con la Storia. Per tentare di ovviare al pacchiano errore, ho semplicemente provato a sostituire il vocabolo “italiano” con la più esatta e certa definizione di “veneto”.
Apriti cielo.
Non l’avessi mai fatto.
Dopo cinque minuti mi è arrivata la seguente informativa al mio indirizzo di registrazione:
Discussioni utente:79.45.36.172
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Veneto [modifica | modifica sorgente]
Ciao.
Per favore, non insistere a sostituire “veneto” ad “italiano”.
Puoi leggere le motivazioni a riguardo cliccando qui.
Buon wiki, –Horcrux92 15:44, 22 ago 2013 (CEST)
Ho cliccato immediatamente ed ecco cosa è uscito:
Per nazionalità non si intende la cittadinanza ma l’appartenenza ad una comunità culturale, per cui persone vissute nella regione geografica italiana nei secoli passati sono comunque da considerarsi italiane, specialmente se la loro attività ha avuto risonanza in tutta la penisola o addirittura a livello internazionale: lo stesso discorso vale per altre aree culturali analoghe come Germania, India o Grecia.
Per aree periferiche o soggette a predominio straniero (ad esempio il predominio spagnolo in Italia) la situazione potrebbe essere più sfumata, per cui in caso di dubbi si consiglia di aprire una discussione nella pagina relativa.
È possibile specificare lo Stato preunitario (o gli Stati preunitari) del quale il personaggio è stato cittadino o suddito: per farlo si consiglia di usare il campo PostNazionalità, generando un incipit del tipo «Xxx Yyy (…) è stato un poeta italiano, suddito del Ducato di Zzz».
La mia reazione è stata quella di forte “turbamento”.
Non tanto per la definizione negativa di “vandalo” attribuitami ma quanto perché, per un attimo, hanno iniziato a vacillare molte mie convinzioni culturali riguardo l’argomento “nazionalità”.
Vuoi vedere che non ho mai capito nulla e che non è mai esistita la cittadinanza veneta?
Mi sono precipitato disperatamente sulla pagina web della mitica Treccani ed ho cliccato in stato di apnea il vocabolo “Nazionalità”.
E’ uscita la seguente definizione:
“Vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato: c. italiana, francese, ecc.; ottenere, avere, perdere la c.; certificato di cittadinanza. C. europea, condizione giuridica dei cittadini degli stati dell’Unione Europea, che prevede, fra l’altro, il diritto di soggiorno in tutti gli stati membri, il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali ed europee nello stato dove si è scelta la residenza, alle stesse condizioni dei cittadini di questo.
In senso fig., le frasi acquistare la c., dare la c. si usano anche con riferimento a parole o locuzioni straniere che siano entrate largamente nell’uso e si possano perciò considerare parte del patrimonio linguistico nazionale, o a idee, costumi, ecc. di provenienza straniera ormai largamente diffusi e acquisiti."
Sospiro di sollievo.
Riscopro così che posso stare tranquillo e che le mie convinzioni reggono ancora.
Mi rendo conto quindi che è solo la libera enciclopedia del libero sapere Wikipedia che ha deciso di:
-dare una nuova definizione di “nazionalità”
-di scinderla dalla “cittadinanza”
-di creare le “post-nazionalità”
-di stabilire l’area di pertinenza della nazionalità italiana anche al di fuori dei confini storici e geografici spazio-temporali dello stato italiano.
Praticamente, i liberi pensatori di Wikipedia cosa mi stanno dicendo? Semplicemente che tutti coloro i quali in ogni epoca sono nati e vissuti sul suolo che oggi è occupato dallo stato italiano sono italiani.
Ma non solo.
Mi stanno dicendo anche che l’Italia è retroattiva nello spazio e nel tempo.
Ma non solo.
Questi signori osano là dove volano le aquile:  l’Italia e l’italianità vanno di diritto anche a chi è appartenuto ad una comunità culturale italiana o sia vissuto in una regione geograficamente italiana.
In pratica, questo allarga ancora di più gli orizzonti italiani perché starebbe a significare che tutti coloro i quali siano nati e vissuti in ogni epoca non solo in regioni attualmente occupate dallo stato italiano ma anche in luoghi geograficamente legati all’Italia devono essere considerati a tutti gli effetti per Wikipedia di nazionalità italiana anche se legalmente cittadini o sudditi di un altro stato vivo o morto.
Secondo Wikipedia, svizzeri del Canton Ticino, sanmarinesi, vaticani, duo siciliani, veneti sarebbero tutti italiani.
E’ una bestialità enorme, tutti se ne possono rendere immediatamente conto, ma se questo criterio fosse applicato davvero a tutte le biografie inserite verrebbe fuori una confusione totale.
Quando infatti andiamo a verificare se sia davvero così e se tale assurdo criterio sia applicato omogeneamente a tutti quelli che potrebbero esserne interessati in ogni tempo ed epoca allora scopriamo che vale per Palladio, Canova, i Tiepolo e Daniele Manin (solo per citarne alcuni) che sono considerati a pieno titolo italiani sebbene fossero legalmente cittadini della Veneta Nazione mentre, per esempio, non vale per il compianto Giuliano Bignasca, leader della Lega Ticinese, che, pace all’anima sua, è nato e vissuto con nome e cognome italiani in una area, politicamente svizzera, ma geograficamente, culturalmente e linguisticamente italiana.
La sua wiki-biografia è però conforme ai normali parametri di una mente libera ed il principio wikipediano della nazionalità in questo caso non è stato applicato come per Palladio o Canova.
Infatti:
Giuliano Bignasca (Lugano, 10 aprile 1945 – Canobbio, 7 marzo 2013) è stato un imprenditore e politico svizzero del Canton Ticino.
Il povero Bignasca, infatti, si sarebbe rivoltato nella tomba nel sentirsi dare da italiano, lui che ha sempre combattuto con la Lega Ticinese la piaga del lavoro frontaliero italiano per favorire la tranquilla esistenza dei cittadini svizzeri del Canton Ticino.
Ma questo vale anche per Palladio, Manin e compagnia.
Perché Palladio è italiano e Bignasca no?
Che differenza c’è tra la Svizzera (Canton Ticino) e la Repubblica Veneta? Nessuna delle due era Italia, nessuno di loro era cittadino italiano.
Ci ho provato ancora ma da Wikipedia solo la risposta stizzita di uno dei pochi amministratori con nome reale da cristiano, tale Ilario Valdelli (valdelli@gmail.com), al quale ho girato le mie obiezioni come sopra e ho inoltrato la richiesta di uniformare i criteri di scelta delle nazionalità dei vari personaggi storici in base alla loro reale nazionalità legale.
Ho chiesto ovviamente anche che le mie correzioni sugli artisti veneti fossero considerate valide ed allargate a tutti coloro i quali fossero nati e vissuti in epoca della Serenissima o del Regno Lombardo-Veneto perché ritenevo io un vandalismo che fossero considerati italiani e non veneti.
Il nemmeno tanto velato invito di Valdelli è stato quello di farla finita perché stavo diventando “SPAM” (da vandalo a spam…) e casomai, sempre che io fossi davvero così convinto di ciò che stavo asserendo, di darmi da fare ad apportare “fonti” e “documenti” attendibili e validi sulla apposita pagina delle”Discussioni” di ogni biografia, così poi loro avrebbero valutato cosa fare.
Ma quali fonti storiche vuole Wikipedia?
Gli atti di nascita originali di Palladio o Canova?
O la certezza documentale che sia esistita la Repubblica Veneta, la nazionalità veneta, la lingua veneta, la cultura veneta, l’arte veneta?
Per la cultura dominante di Wikipedia, i Veneti come i Siciliani o i Napoletani sono solo  una post-nazionalità rispetto a quella italiana.
Poco male, vediamola dal punto di vista positivo e beneaugurante. 
In fin dei conti molti Veneti che lottano perché la Veneta Nazione riemerga dalla coltre di fango ed asfalto gettata sopra le nostre teste da 216 anni di dominazioni straniere, sono già in un epoca di post-italianità.
Cara Wikipedia, ma se ti avessi proposto di cambiare la nazionalità italiana con quella veneta a Del Piero ed alla Pellegrini e ti avessi confessato che io sono già veneto e non italiano mi avresti mandato a casa i Carabinieri per vilipendio alla libera cultura dominante?
 

 

2013.08.21 – SOLIDARIETA’ AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

UNGHERIA - BANDIERA - 2Oggetto: SOLIDARIETA'
 
Preg,mo
Sig. PRIMO MINISTRO Viktor Orbàn
1357 Budapest …
 
Signor Primo Ministro Orbàn
questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), per tramite del proprio apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP),desidera esprimerLe piena e incondizionata solidarietà e pieno sostegno per la legittima e condivisibile politica da Lei intrapresa e condotta con fermezza per la salvaguardia e la tutela della sovranità nazionale e monetaria del Suo Paese, anche a difesa da ingerenze esterne indebite.
 
Questo MLNV, con il suo Governo Veneto Provvisorio, Le è inoltre vicino per l'incidente stradale che alcune settimane fa ha coinvolto la Sua Persona e funzionari del Suo Paese  esprime la propria ferma condanna qualora, come riportato da alcuni organi di informazione, dietro a tale incidente possa nascondersi un vile atto intimidatorio.
 
Nell'auspicare per il prossimo futuro amichevoli relazioni tra la Nazione Ungherese e la ricostuenda Nazione Veneta nell'interesse comune del Popolo Ungherese e del Popolo Veneto, questo MLNV confida in un Vostro formale atto di riconoscimento, ciò che agevolerebbe il processo di ripristino della Repubblica Veneta e le possibili future intese tra le due Nazioni.
 
Con i più cordiali saluti.
 
WSM
Venetia 21 agosto 2013
 
Il Presidente del MLNV e del GVP
Sergio Bortotto

2013.08.21 – NOTA DI SOLIDARIETA' AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

 
vedi anche:
 
 

2013.08.21 – RICHIESTA RESTITUZIONE DEI BENI, VALORI E PROPRIETA’ DELLA REPUBBLICA VENETA TRAFUGATI DA NAPOLEONE BONAPARTE

Mrs Irina Georgieva Bokova
UNESCO General Director
– Place de Fontenoy n°7, 75352 Paris 07 SP – FRANCE
– Rue Miollis n°1, 75732 Paris Cedex 15 – FRANCE
 
Mr Francoise Hollande
President of France
Elysée Palace, Rue du faubourg Saint Honoré n°55, 75008 Paris – FRANCE
 
Mr Jean-Marc Ayrault
Prime Minister of France
Hotel de Matignon, Rue de Varenne N°57, 75007 Paris – FRANCE
 
c c
 
Mr Ban ki-moon
Director-Generale ONU
405 East 42nd Street New York, NY 10017, United States
 
 
SUBJECT: Reclaiming the return of goods, valuables and properties stolen by Napoleon Bonaparte during the French occupation of the Venetian Republic.
 
During the invasion and consequent French occupation lead by Napoleon Bonaparte starting in 1796, France illicitly looted, stole and took possession of public property and valuables of the Republic of Venice.
These valuables represent the culture, tradition and historical heritage of the Venetian People.
The art 11 of the UNESCO Convention approved on 14th November 1970, signed also by France, states: "The export and transfer of ownership of cultural property under compulsion arising directly or indirectly from the occupation of a country by a foreign power shall be regarded as illicit".
This National Liberation Movement of the Venetian People (MLNV) through its Provisional Government of the Republic of Venice (GVP), legitimated by rules and regulations of international law based on the right of self-determination of the peoples, acting on behalf of the People and as a State, having regard to the above-mentioned Convention,
 
INTIMATES
the complete return of the following (bear in mind that this list which has been divided by categories and towns in Veneto is only what the archivists have managed to reconstruct):
 
List of valuable goods in cash equivalence
(Sources: 1 – State Archives of Venice; 2 – Ranieri Da Mosto, Venetian aristocrat “Patrizio”, descendent of the sailor who discovered the Cape Verde islands in the 1400s)
 
VENEZIA
  • 40 million pure gold coins stolen from the Duchy (Dogado) of Venice (of which 15 million belonging to the Dukedom of Modena which were deposited at the Serenissima mint); today's value including interest and appreciation is 2 millions of billions Italian lire, i.e. 1.033 billions Euros. 
VERONA
  • 72 million pure gold coins of Verona (higher in value than the gold coins of the Duchy of Venice) value at 1.967 billions Euros today.
The total of the two Veneto Lands is 3.000 billions Euros. 
 
Catalogue of works of art, antiques, codes and books
(Source: 10th volume of the monumental "Storia documentata di Venezia" by Samuele Romanin)
Paintings
VENEZIA
  • Alla Chiesa San Giorgio: Un dipinto su tela raffigurante le nozze di Cana (Paolo Veronese).
  • Alla Chiesa SS. Giovanni e Paolo:
    • Un dipinto su tela raffigurante Gesù Cristo in Casa dei Farisei.
    • Un dipinto su tela raffigurante il Martirio di San Pietro Domenicano (Tiziano).
  • Alla Chiesa S. Marco: Un dipinto su tela raffigurante San Marco che libera uno schiavo dalle mani dei Turchi (Tintoretto).
  • Al Palazzo:
    • Un dipinto su tela raffigurante La Fede, San Marco ed altri Santi (Tiziano).
    • Un dipinto su tela raffigurante Giove che fulmina i vizii (Paolo Veronese).
    • Un dipinto su tela raffigurante Le Virtù Teologali (Paolo Veronese).
    • Un dipinto su tela raffigurante Il Ratto d'Europa (Paolo Veronese).
    • Un dipinto su tela raffigurante Giunone che sparge dei tesori sulla Città di Venezia (Paolo Veronese).
  • Un dipinto su tela raffigurante La Beata Vergine, un Doge ecc. (Contarini).
  • Alla Chiesa S. Sebastiano: Un dipinto su tela raffigurante Gesù Cristo in casa di Simeone Fariseo, la Maddalena, ecc., (Paolo Veronese).
  • Alla Carità: Un dipinto su tela raffigurante La Resurrezione di Lazzaro (Leandro Bassano).
  • Alla Chiesa Madonna dell'Orto:
  • Un dipinto su tela raffigurante S. Lorenzo Giustiniani ed altri Santi (Pordenone).
  • Un dipinto su tela raffigurante S. Agnese che domanda la grazia d'un figlio d'un Prefetto (Tintoretto).
  • Alla Chiesa S. Zaccaria:
  • Un dipinto su tela raffigurante La Beata Vergine, un Bambino e Santa Catterina (Paolo Veronese).
  • Un dipinto su tela raffigurante La Beata Vergine, un Angiolo che suona il vialone, e diversi Santi (Paris Bordone).
  • All'Albergo di S. Marco:
  • Un dipinto su legno raffigurante Un pescatore che offre al Doge un anello (Giovanni Bellini).
  • Un dipinto su tela raffigurante Alla Chiesa ex-Gesuiti – S. Lorenzo Martire (Tiziano).
VERONA
  • Alla Chiesa di S. Zenone:
  • Un dipinto su legno raffigurante La Beata Vergine seduta con un Bambino; ecc. (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante S. Lorenzo ed altri Santi (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante S. Pietro ed altri personaggi (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante La Crocefissione di Gesù Cristo, con molte altre figure (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante Gesù Cristo nell'Orto (Andrea Mantegna).
  • Un dipinto raffigurante La Resurrezione di Cristo (Andrea Mantegna).
  • Alla Casa Bevilacqua:
  • Un abbozzo di un quadro su tela raffigurante il Paradiso (Tintoretto).
  • Un ritratto su tela di una Donna con un fanciullo che piange (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante La Sacra Famiglia (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante Due altri quadri (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante Il Martirio di S. Giorgio (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto raffigurante S. Barnaba che legge l'Evangelico sopra il capo d'un malato (Scuola di Paolo Veronese).
  • Un dipinto su tela raffigurante L'Assunzione della Beata Vergine (Tiziano).
 
Sculptures
VENEZIA
  • Libreria di S. Marco: un Bassorilievo su marmo greco raffigurante un Sacrificio chiamato Souvetaurilia.
  • Alla Chiesa di S. Marco: 4 (Quattro) Cavalli in bronzo.
VERONA
  • Casa Bevilacqua:
  • Un busto in marmo raffigurante Augusto.
  • Un busto in marmo raffigurante Caracalla.
  • Convento di S. Fermo:
  • 8 (Otto) Bassorilievi in bronzo raffiguranti l'Istoria di Mausoleo.
  • 2 (Due) Altari in marmo.
  • Museo Lapidario:
  • 2 (Due) vasi Etruschi in terra cotta.
  • Un testamento Greco su marmo.
  • Un frammento d'iscrizione su porfido.
 
Antique
VENEZIA
  • Libreria S. Marco:
  • Un Cammeo di grandi dimensioni in pietra agata di due colori che rappresenta Giove Egioco.
VERONA
  • Casa Fuselli:
  • 19 (diciannove) Medaglie greche e romane in argento.
  • 28 (ventotto) Medaglie simili alle precedenti in bronzo.
  • 18 (diciotto) Medaglie romane e di uomini illustri in argento.
  • 4 (quattro) Medaglie simili alle precedenti in bronzo.
 
Books and Codes
VENEZIA
  • Biblioteca di S. Marco:
  • 138 (centotrentotto) Manoscritti greci su pergamena.
  • 34 (trentaquattro) Manoscritti simili ai precedenti su carta.
  • 24 (ventiquattro) Manoscritti latini, italiani, ecc. su pergamena.
  • 8 (otto) Manoscritti simili ai precedenti su carta.
  • 2 (due) Manoscritti Arabi su carta di seta.
  • L’intera Collezione Codici Foscarini
VENEZIA, PADOVA e S. DANIELE
  • Biblioteche dei Conventi:
  • 40 (quaranta) Manoscritti su pergamena.
  • 7 (sette) Manoscritti simili ai precedenti su carta.
VENEZIA, PADOVA, TREVISO e S. DANIELE
  • Varie Biblioteche:
  • 10 (dieci) Stampati su pergamena;
  • 111 (centoundici) Stampati simili ai precedenti su carta;
Tra i 121 stampati totali di cui sopra almeno 12 (dodici) sono antecedenti il 1471, tra gli altri il Durandus di Magonza del 1459 in pergamena, e oltre 50 (cinquanta) sono prime edizioni.
  • Uno Stampato su pergamena di Aldo Manuzio.
  • 58 (cinquantotto) Stampati simili al precedente su carta.
  • 50 (cinquanta) Libri di musica, la maggior parte antichi e rarissimi.
VERONA
  • Varie Biblioteche:
  • 22 (ventidue) Manoscritti su pergamena, di cui 8 (otto) anteriori al tredicesimo secolo.
  • 7 (sette) Manoscritti simili si precedenti su carta.
  • 46 (quarantasei) Stampati su carta, di cui 2 (due) anteriori al 1470
  • 23 (ventitre) Stampati su carta di Aldo Manuzio.
  • Uno Stampato moderno (per quel tempo).
 
Books
UDINE
  • Manoscritti
  • Sancti Augustini de Civitate Dei (Preziosa edizione).
  • Variorllm Sermones (del 12° secolo su membrana).
  • Psalterium (del 12° secolo su membrana).
  • Sanctus Hieronymus (del 11° secolo su membrana).
  • JEsopi Fabulae (del 13° secolo su membrana).
  • Persius et Iuvenalis (del 15° secolo su membrana).
  • Plinii Historia Naturalis (del 15° secolo su membrana). 
  • 3 (tre) volumi Titus Livius (del 15° secolo su membrana).
 
Editions
  • Franciscus Philadelfus, Brixiae, Doct. Brittanicus (del 1488).
VERONA
  • Biblioteca Capitolare. Manoscritti:
  • di Ariosti Co. Giuseppe: Iscrizioni antiche trovate e raccolte tra le rovine delle quattro Colonie Romane della Transilvania.
  • di Ariosti Co. Giuseppe: Iscrizioni Lapidarie trovate sotto le mura antiche di Torino.
  • di Aulo Persia Fiacco: 6 (sei) Satire con note di Scoliaste ed Anneo Cornuto, con la vita e le Satire di Giuvenale.
  • di Boccaccio Giovanni: dei casi avvenuti ad uomini illustri.
  • di Calderino Domizio: molte cose la maggior parte inedite.
  • di Claudiano Poeta: varie operette (del 9° secolo).
  • Collezioni di Inni e capitoli con note musicali con una sola linea in minuscolo quadrato (su pergamena).
  • Collezione di Versetti (antifone) tratti con note musicali senza linee (scritte in Greco su pergamena).
  • di Aristofane: 2 (due) Commedie, Pluto e Nebula (in Greco).
  • di Ascelipio Tralliano: Commentario nei rimi di sei libri di Aristofane della Metafisica (inedito).
  • di Autore Anonimo: Cronologia ed Astronomia (scrittura tipografica del 10° secolo).
  • di Feliciano Elice: iscrizioni da antichissime lapidi.
  • di F. Giocondo: iscrizioni da antichissime lapidi.
  • di Giderio da Sommacampagna: l'Arte delli Rithimi volgari a laude e gloria de lo excelso e magnifico signore Messer Antonio della Scala (con miniature illustrate).
  • di Giustino Ettore di Fontanellis: Epitome delle Storie di Pompejo (carattere tipografico con miniature illustrate).
  • Giuvenale libro V, ed Orazio llacco libro dell'Arte poetica, con note inter­lineari (scrittura tipografica).
  • I libri dei re, versione di S. Girolamo, codice rarissimo (del 7° secolo su pergamena).
  • Le Complessioni di Cassiodoro Senatore, monumento ecclesiastico, unico ed insigne per la sua antichità (su pergamena).
  • Lettere cento di S. Girolamo (del 10° secolo, carattere quadrato scritto in due colonne su pergamena).
  • Moltissime composizioni toscane in prosa in versi (carattere minuscolo corsivo, ornato di lettere iniziali miniate).
  • Monumenti antichissimi di iscrizioni e figure in caratteri Egiziani, Fenicii, Assirii, Greci e Latini, incisi parte in metallo, pietra, avorio, osso, ed in terra cotta, incassate su legno.
  • Omerocentoni, idest Evangelican Historiam, Homeri versibus, aut verbis ut cunq. compingentes (dal 9° al 10° secolo).
  • di Publio Ovidio Nasone: 6 (sei) libri dei fasti.
  • di Publio Valerio Massimo: i libri dei detti e fatti memorabili a Tiberio Cesare (scrittura tipografica con miniature illustrate).
  • di Sulpicio Severo: Opuscoli ed altro, scritti al tempo di Agapito console (del 517 su pergamena).
  • di Terenzio P. A.: Commedie (scrittura tipografia con miniature illustrate).
  • Di Tito Livio: le Decadi, con l'Epitome di Lucio Floro, in 3 (tre) volumi (carat­tere tipografico con miniature illustrate).
  • di Plutarco: Vite (ornato con miniature illustrate).
 
Editions
  • di Aristophanis: Comoediae novem cum Scholiis (del 1498, Venetiis apud AIdum, grasce).
  • di Aristotelis: Opera omnia graece in cinque Volumi (del 1495, Venetiis Aldi Manucii).
  • di Aulii Gelii: Editionem primam Graecis etiam litteris ab arte typographica tunc temporis nondum agnitis conspicuam Scipio Maf!eius Bibliotechae, Capitulari dono dal. per Conr. Sweynheym et Arnold. Pannartz. (del 1489, Romae).
  • Biblia Latina; incipit liber proverbiorum (del 1471, Romae).
  • Bossus Matthaeus Veron. canonicus; reg. Varia diversaq. et longa habentur ex dispersione collecta (del 1493, Bononiae).
  • Catullus, Tibullus, et Propertius (del 1487, Venetiis).
  • Dante col Commento di Cristoforo Landino (del 1491, Venetiis).
  • Eusebij Caesariensis Historia Ecclesiastica, per Scallum Joan. Germanicum (del 1479, Mantuae).
  • Galenus, Methodus medendi, graece, vari libri (del 1500, Venetiis).
  • Hieronymi Epistolae per Conr. Sweynheym et Arnoldum Pannartz. (del 1468, Romae).
  • Iuvenalis , saritae, cum Domitii Calderini Veronensis commentariis. (del 1485, Venetiis).
  • Maifei Scipione, Verona Illustrata in quattro VoIumi (del 1732, Verona).
  • Svetonius C. Tranq. et alii in eodem volumine continentur (del 1490, Venetiis).
  • Virgilii Bucol., Georg., A.neid. per Vendelinum Spira (su pergamena, del 1470, Venetiis).
(Sources: Tratto dal Catalogo de' Capi d'opera di pittura, scultura, antichità, libri; storia naturale ed altre curiosità trasportati dall'Italia in Francia. Venezia 1799 presso Antonio Curti).
 
Catalogue of Manuscripto Codes and printing books of Monasteri, dè Regolari of city of Venice Library
  • Codici manoscritti del Monastero, o Collegio dei Reverendi Padri Domenicani delle Zattere di Venezia nell'anno 1797:
  • 10. Delle famiglie veneziane, che sono state al Governo Duc., di Marco Barbaro (codice originale scritto nel 1570).
  • 22. Liber Aurelii Auctoris Marci Trivisano Veneti de Maurocosmo. s e. De Majori Mundo (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 26. Caii Plinii Secundi. Naturalis Historia (codice membranaceo principesco e reale del 15° secolo).
  • 87. Elegie di Madonna Fiammetta, da lei alle innamorate donne mandate (codice cartaceo del 15° secolo)
  • 93 I quattro Evangelj accordati in uno da Jacopo Gradenigo cavaliere, in terza rima (codice in pecora del 14° secolo). 
  • 99. Isularia di Antonio Millo (codice cartaceo del 14° secolo, unico esemplare).
  • 104. Chronicon Martini Poloni Papae Poentitentiarii, et Capellani (codici in pecora del 13° e 14° secolo).
  • 126. Achillis Bocchii Bononiensis. Historiae Patriae ab urbe condita libri XV (codice del 16° secolo).
  • 128. Aristotelis Opera (codice membranaceo del 15° secolo XV, con oro, e colori).
  • 161. Insularium Archipelaghi, Cristophori Brandemonti Presbiteri FIorentini (codice cartaceo del 15° secolo con 83 immagini).
  • 163. Hygini, Poeticon Astronomicon (codice membranaceo  del 15° secolo)
  • 166. Lactantii Firmiani. Institutionum Divinarum libri VII (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 174. Vite dei Santi del vecchio e nuovo Testamento, ed altre storie in lingua antica francese, con altre operette greco-latine (codici membranacei. Il testo francese e latino sono del 14° secolo mentre il greco del 11° secolo. Codici assai pregevole per se stessi e molto più per esser stati della Regina Carlotta di Cipro).
  • 176. Decamerone del Boccaccio (codice membranaceo del 14° secolo. Era di proproetà di Giuliano de' Medici).
  • 178. Leonardi Aretini, Xenophotis Tyrannus, e Graeco in Latinum conversus (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 180. Modus servandus in creatione militis Hierosolymitani (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 181. M. Annaei Lucani Cordubensis, Pharsalia libri X, cum glossis (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 195. Roberti Ves si (sic) Ariminensis, Elegiarum libri duo (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 196. Phalaridi s Epistolae de Graeco in Latinum versae per Franciscum Aretinum. Diogenis Epistolae de Graeco. Bruti Epistolae de Graeco (codice membranaceo del 15° secolo XV).
  • 199. Isocratis, Sermo de Regno, a Bernardo Justiniano e Graeco in Latinum versus (codice membranaceo del 15° secolo con otto opuscoli).
  • 204. Macrobius, in somnium Scipionis (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 205. Asinus Luciani, ex Graeco in Latinum per Poggium traductus (codice membranaceo del 15° secolo con altri opuscoli di Luciano).
  • 207. Valerii Maximi, factorum, dictorumve memorabilium libri quatuor tantum (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 209. Bessarionis Cardinalis, et Patriarchae Costantinopolitani Defensionum contra obiectiones in Platonem libri tres (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 215. Stephani Tagliacci Archipresbiteri Patrensis in Cantica Canticorum (codice membranaceo in perfetto stato, del 16° secolo).
  • 216. Antiquitates aliquot Galliae, con 97 antichi pezzi di Fabbriche, e 55 Sepolcrali Inscrizioni (codice cartaceo del 16° secolo).
  • 220. D. Prosperi Epigrammata super Sento D. Augustini (codice membranaceo del 13° secolo, de cult. Equorum del 14° secolo con altri opuscoli dello stesso secolo).
  • 227. Tarquinii Gallatii Sabini, de Tragaedia, et Comoedia (codice cartaceo del 17° secolo).
  • 240. P. Virgilii Maronis Aenei (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 241. Magistr i Dominici Joannis, Theocoton (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 245. Liber Ovidii, epistolarum Heroidum (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 251. L'Ameto di Messer Giovanni Boccaccio (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 253. B. Bemardi Abatis Claravallensis, homiliae quatuor (codice membraceo del 15° secolo).
  • 255. M. T. C. Rethoricorum Novorum ad Q. Herrenium libri IV (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 259. Excerpta quaedam ex Ali-Abearage, et Guido Bonato, de cultu morborum (codice cartaceo del 14° secolo).
  • 260. Francisci Patrici Senensis, carminum libri quatuor (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 262. Laurentii Bonincontri Miniatensis, fasto rum libri IV (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 264. Pompei Festi excerpta ordine alphabetico (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 265. P. Virgilii Maronis, Bucolica. Oratio Julii pro A. Licinio (codice cartaceo del 14° secolo).
  • 266. Isidorus, de summo Bono (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 268. Opusculum Leonardi Aretini e Graeco in Latinum compilatum. De Vita tyrannica, et privata (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 282. Architettura militare. Marlois. Fortificazione regulare (codice cartaceo illustrato del 17° secolo).
  • 303. Compendium Chronologicum trium priorum saeculorum a Christo nato (codice cartaceo del 18° secolo).
  • 304. Iuvenalis Aquinatis Poetae, satyrarum libero (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 325. Manilii Cabacci Ralli, carmina (codice membranaceo del 16° secolo).
  • 338. Albius Tibullus. Elegiarum – Vibii Sequestris de Fluminibus, Fontibus (codice membranaceo e cartaceo del 15° secolo).
  • 407. Canzoniere di M. Francesco Petrarca (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 408. Rime di M. Tartalia de Mantelli da Canobio (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 421. Orazioni del qm. Ill. Sig. Andrea Comaro (codice cartaceo del 17° secolo).
  • 437. Evangelium D. Joannis cum Glossis (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 447. Canzoniere di autore ignoto (codice cartaceo del 16° secolo).
  • 449. Delli Procuratori di S. Marco (dall'anno 802 al 1650).
  • 453. Francisci Philelphi ad Thomam Thebaldum Mediolanensem, Convivium primum (codice cartaceo del 15° secolo).
  • 454. Fabulae sexaginta anonimi auctoris christiani elegiaco versu (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 455. Psalmi David, cum Commentario Rab. David Kinchi (codice ebraico in pecora con miniature del 14° secolo).
  • 456. Ad Herennium libri IV (codice membranaceo del 14° secolo).
  • 496. Gramatica Latina (codice membranaceo del 15° secolo XV).
  • 497. Pomponii Mellae de situ totius orbis (codice membranaceo del 5° secolo).
  • 500. Pers i Satyrae (codice membranaceo del 13° secolo).
  • 501. Dorothei,oratio de Humilitate. De Graeco in Latinum versa per Omnibonum Leonicenum (codice membranaceo e cartaceo del 15° secolo, con altri opuscoli del medesimo autore) .
  • 503. Luciani, de fide non facile calumniae adhibenda libero (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 511. Erotemata Grammaticalia Graeca (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 518. Bindi Bunichj Seniensis Cantiones, Dantis Aligerii FIorentini cantiones (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 526. Officium S. Crucis, et alia (codice membranaceo del 15° secolo).
  • 528. Libro Morale. Ossia raccolta d'opuscoli morali ad uso de' maomettani in lingua arabica (codice in carta bombicina del 15° secolo).
  • 532. Corano. In lingua arabica (codice in carta bombicina del 15° o 16° secolo).
  • 539. Lettere di complimento di Matteo Zeno (del 1640).
 
Books in printing from 1469 to 1499
  • Plinius, historia Naturalis (del 1469).
  • S. Augustinus de civitate Dei. Ven. (del 1470).
  • La Batrocomiomachia. Homerus. In italiano per Summaripa (Verona).
  • S. Joannes Chrisost. Sermones, per Cristophorum Genson.
  • Petrarca. Il Canzoniere (Venezia).
  • Alberti Leombattista. Rimedio dell'Amore (del 1471, Venezia).
  • Campanus oannes Antonius Episcopus Aprut. Oratio habita 1471 ad exhortandos Principes Christianos contra Tuscos.
  • Carbone Lodovico. Orazione del Bessarione a tutti i signori d'Italia (Jenson).
  • S. Ciprianus, epistolae (Venetiis).
  • Eutropios, bistoria Romana; et Paulus Diaconus de Hist. Ital. Provo et Rom. (Romae).
  • Gloria Mulierum (Veneto, Jenson).
  • Lactantius, de Divin (Institut).
  • Palma virtutum. (Veneto, Jenson).
  • Parole divote dell'anima innamorata in MFisser (Gesù).
  • Pianto de Cristiani, o Luctus Christianorum. (Veneto, Jenson).
  • Ragazonius, vel Aragazonius, orat. ad Nicolaum Thronum Duc. (Veneto)
  • Terentius (Veneto)
  • S. Antonius. Medicina dell'anima (Bologna).
  • Aretinus Leonardus. Epistolae familiares (Editio. princeps.).
  • Boccaccio. La Fiammetta.
  • Boccaccio. Il Filocopo (Venezia).
  • Diodorus Siculus, Poggio interprete (Bononiae).
  • Plautus (Venetiis).
  • Romanus Jacobus Brix. Gratulatio pro Patria ad Nicolaum Thronum Veneto Duc. (del 1472).
  • Petrarca, il Canzoniere (Venezia).
  • Virgilii opera (Venetiis).
  • Donat. Gram. Fabularum breviatio Ovidii Nasonis; post hunc annum, Petrus Maufer artem impressor incepit.
  • Fiore di virtù (Venezia).
  • Giustiniano Leonardo Laudi divotissime (Venezia).
  • Latini Brunetto. Il Tesoro (del 1474, Treviso).
  • A Lignamine Joannes Philippus, chronic. Summorum Pontif., et Imp. (Romae).
  • De Lubec Joannes, pronosticum super Antechristi adventu. Paduae calculatum.
  • Nicolaus Episcop. Madrusiens. Oratio in funere Patri Riarj Card.
  • Uberti Fazio, Ditta Mundi. in terza rima (Vicenza).
  • Darius Phrygius, histo. de excid. Trojae (del 1475).
  • Dathi Augustini, De variis loquendi figuris (del 1471, Ferrara).
  • Hierocles Alex. In aureos versus Pythogorae Romae.
  • Turrecremata de Joan. Card. Tractatus de acqua benedicta.
  • Victor SeX. Aurelius. Plinius Primus. De praeclaris gestis Romanorum.
  • Vita di S. Girolamo (Venezia).
  • Vita Sancti Laurentii Justiniani scripta ecc. (membranaceo).
  • Atanagio (autore finto) Eneide di Virgilio (del 1476, Vicenza).
  • Monteregio Gio.: o Pio. Calendario (Trevigi).
  • Roberto. Sermoni (Trevigi).
  • Sicco Polentone. S. Antonin Vita..
  • Bettini Antonio. Il Monte Santo di Dio. (del 1477, Firenze).
  • Cippicus Coriolanus, sub nomine Cepion. Petri Mocenici Venetorum Imper. Gestorum. Libri III (del 1477, Veneto).
  • Dionysii. De situ orbis (Veneto)
  • Fiore di virtù (Venezia).
  • Guerino detto il Meschino (Venezia).
  • Justinus, tradotto dallo Squarciafico (Venezia).
  • Pajellus Guilielmus. Laudatio in funere Bartholomei Colei (Bergomi, Brixiae aut Vicentiae).
  • Isgoreus Georgius. Liber eleg. et Carm (Veneto).
  • Cosmico. Canzoni. Venezia (del 1478).
  • Eusebio. Vita e miracoli di S. Girolamo (Treviso).
  • Joannes Cremonens. Theor. Planet. (Veneto).
  • Lactantius, de Divina institutione (Veneto).
  • Plutarchi.Vitae viro rum illustrium ex Graec. in latino (Venetii).
  • Sacrobuscus Joannes. Sphera Mundi.
  • Boccaccio. L'Ameto (del 1479, Treviso).
  • Contarenus Petrus. In funere Marci Cornelii Equitis Oratio (Venetiis).
  • Eusebii Pamphili. Histor. Ecclesiast. in latinum versa a Ruflìno, Mantuae (del 1479).
  • Platina Bartholom. Vitae Romanorum Pontificum (Coloniae Agrippinae).
  • Polentonus Sicus. De Edif. urbis (Veneto).
  • Rufus Sextus ConsuI. Rerum gestarum Pop. Rom. usq. ad Augustum.
  • Aretin. Leonard. in Libr. Oeconom (del 1480).
  • Bonaccursius. Index Locorum in Commento Caesaris.
  • Fioretto Novello del Vecchio e Nuovo Testamento (Treviso).
  • Joannes Chartusiensis: Nosce te ipsum (del 1480, Jenson).
  • Laertius. Vite tradotte.
  • Montalto Adam Joannes. Passio Jesu Christi carminibus edita.
  • Aesopus. Fabulae versibus exametr. et pentametris absque nomine, interpro per Nicolaum Jenson (del 1481, Mutinae).
  • Benevolentius Bartholameus. De Luce, et visibili (del 1481, Romae).
  • Colonna Guido. Historie di Troja (Venezia.).
  • Cosmico. Canzoni (Vicenza).
  • Landini. Plinio tradotto (Venezia).
  • Maroldus. Sententia veritatis humanae redemptionis (del 1481, Romae ).
  • Morandus Benedictus. Oratio pro Patria.
  • Pulci Luca. Pistole in terza rima (Fiorenza).
  • Samuel Archiep. Hieros. Versus reperti Hierosol.
  • Virgilio. La Bucolica tradotta (Firenze).
  • Aesopus. Vita, et Fabulae (del 1482, Parmae).
  • Boccaccio. Il Filostrato (Venezia).
  • Carutus Blancus (sic). Argument. Declar (Nuvariae).
  • Lucianus. Opuscola. Absque loco.
  • Macer Aemilius. Pseudo-Macer. Verus Auctor. Odo quidam etc.
  • Macrius. De usibus Herbarum (del 1482, Mediolani).
  • Publitius Jacob. FIor. Ars Memoriae (Veneto).
  • Sixtus IV. Epist. ad Joannem Mocenicum Veneto rum Ducem.
  • Aegidius, De Urinarum judiciis (del 1483, Paduae).
  • Apuleius Platonicus (sic) Herbarium etc. (Romae).
  • Valturio Roberto. De fatti, e precetti militari (Venezia).
  • Buzzacarenus Franciscus. Isocr. Oratio ad Nicolem, e graeco in latinum etc. (del 1484).
  • Carvajal Bernardinus. Oratio in die Circumcisionis etc. Romae habita.
  • Mondinus. Anathomia (Patavii).
  • Summaripa Zorzi. Martirio di S. Simone di Trento (Treviso).
  • Canis. Joann. Jacob. Compendium breve Institut. Justin. etc.(del 1485, Patavii).
  • Corsini. Sermoni di S. Leone tradotti (Firenze).
  • Guarinus Veronensis. De brevibus clarorum hominum inter se consentientibus a PIutarcho collectis (Brixiae).
  • Laudi spirituali di diversi, raccolte per Jacopo de' Morsi.
  • Lollius Antonius Geminianensis. Oratio in die Circumcisionis Comini.
  • Marlianus Joannes Franciscus. Oratio ad Innocentium VIII, pro Galeatio etc. 
  • Publicius Jacobus Florent. Orat. Art. Epitom. 
  • Ranutinus, (recte Rinuccinus) Alamannus. Plutarch. De virtut. Mulier (Brixiae).
  • Vergerius Petrus Paulus. De ingenuis moribus (Brixiae).
  • Barbarus Ermolaus. Oratio ad Frieder. Imp. (del 1486).
  • Mora Alphonsus. Oratio coram Innocent. VIII.
  • Probus Valerius. De litter antiq. signif. et.
  • Aelianus. De Aciebus instruendis, Theod. Gazae Interpr. (del 1487, Romae).
  • Frontinus. Strateg. (Romae).
  • Miniatore Bartolomeo. Formulario di Epistole.
  • Modestus. De Re Milit.
  • Propertius cum Catul., et Tibul. (Venetiis).
  • Pulci Luigi. Il Driadeo (Fiorenza).
  • Refrigerio Gio. Batta. Trionfo del Refrigerio.
  • Vegetius Flavius. Epist. Institut. Rei milito (Romae).
  • Aristotel. Proposito Univo Item Senecae Boetii etc. (del 1488, Bononiae).
  • Chieregatus Leonellus. Orat. pro Innocent. VIII. ad Carolum. VIII, Franciae, Reg.
  • Diog Laert. Traduz. Ital. (Fiorenza).
  • Phalarid. Epistole tradotte. (Fiorenza).
  • Propert. cum Tibul., et Catul. etc.(Venetiis).
  • Sabellicus M. Antonius. De Veneto Magistr. (Veneto).
  • Vite de' Pittori vene ti etc. del Ridolfi (17° socolo, Venezia).
  • Bonaccursius De Monte Magno, Liber de Nobilitate (del 1489).
  • Mantuanus Baptista. De suorum temporum calamitatibus (Bononiae).
  • De Rosenheym Petrus. Opus roseum appellato Memor. div. Eloq. (del 1489, Bononiae).
  • Spretus Desiderius. De Amplit. vatast. et instaurato Urb. Raven. (Venetiis).
  • Vite de Filosofi antichi (Venezia).
  • De Voragine Jacobus. Legendae Sanctorum (Ulmae).
  • Albanus Bonajutus. De Insulis. Doctrinale altum, seu Liber Parabol. (del 1490, Coloniae).
  • Bembus Bonif. Brix. Oratio in Sapient. Princip. Ludovici Mauri, etc.
  • Della Pazienza. Cavalca (Fiorenza).
  • Colatius Mattheus cognom. Siculus. De Civiltate etc.
  • Dandulus Faustinus. Pat. Vien. Compend. pro Cathol. Fidei Instruct. 
  • Facetus Magister. Liber Metricus etc. (Coloniae).
  • Foresi Bastiano. Libro chiamato Ambizione (Fiorenza).
  • Regius Raphael. Epistolae Plinii enarrat. cum aliis opusc. (Venetiis).
  • Thesmophagia, sive de Moribus, et Facetiis, etc. (Basileae).
  • Vicecomes Fr. Hieronymus O. P. Lamiarum, sive Striarum Opusc. (del 1490, Mediolani).
  • Catolicon Vocabulista, (Joannis de Janua).
  • Astronomi veteres (del 1491, Venetiis).
  • Bonincontrus Laurentius. Dier. solemn. Christianae Religionis etc. (Romae).
  • Gerson Giovanni De Imitatione Christi. In volgare (Venetia).
  • De Monticelli Domenico. Epistole di Ovidio in terza rima (Brescia).
  • Pamphilus Venclanus (sic). Gram. Institut. (Mediolani).
  • Politianus Angelus. Praelectio, cui titulus Panepistemon (del 1491, Florentiae).
  • Villanovanus (de Villanova). Arnaldus. Regiment. Sanit. (Argentorati).
  • Augustonus Joan. Basil. Prognosticon (del 1492-1493).
  • Baduarius Sebastianus. Oratio ad Alexander VI.
  • Bienatus Aurelius, Oratio in funere Laurentii Medice Neapoli abita (Veggesi il Moreni, Bibliografia della Toscana).
  • Bigo Pictorius Ludovicus. Carminum tumultuariorum, sette libri (Mutinae).
  • Burchiello. Sonetti (Vanesia).
  • Carvajal Bernard. Oratio de elig. sum. Pontif. 
  • Cataneus Joannes Lucidus, Oratio ad Alexandrum VI pro March (Mantauro).
  • Collatinus Petrus. Fast. Major. Libell. (del 1492, Mediolani).
  • Dio. Chrysost. Ad Ilienses. Francisci Philelphi I’interprete (Cremonae).
  • Haedus Petrus. (Auteroticorum).
  • Lucanus Pharsalia. In lingua volgare (Milano).
  • Lucarus Nicolaus. Funebr. Laudatio Baptistae Biasi Astronomi.
  • Marsuppinus Carolus. Homeri Batracomyomachia (Parmae).
  • Perleonio Giuliano (detto Rustico Romano). Raccolta de Poeti, compendio di Sonetti ed altre rime di varie texture, intitolato lo Perleone (del 1492, Napoli).
  • Philelphus Marius. Epistolae (Venetiis).
  • Purliliarum Jacobus Com. Reipubl. Veneto Administr. (Tarvisj).
  • Regius Raphael. Ludov. De Laudibus Eloquentiae (Venetiis).
  • Spinola Jacobus. Oratio ad Ludov. Bar. Duc.
  • Tuppo Francesco. Vita di Esopo latina, e volgare (Venezia).
  • Tygrinus Nicolaus. Oratio ad Alexandrum VI. pro Lucensibus.
  • Uomini famosi da 100 anni in qua, fino alla morte di Lorenzo de Medici.
  • Bellovacensis Vincent. Speculo Histor. (del 1494, Veneto).
  • Cavalca. Pungilingua (Firenze).
  • Dati Giuliano. Breve Trattato di Roma (Roma).
  • Giustiniano S. Lorenzo. Trattato della vita Monastica (Venatia).
  • Lascaris Constant. De octo Parto Orat. Gr. Lat.
  • Maynus Jason. Oratio in Nuptiis Maximil. Rom. Imp. (Jnspruch).
  • Mundinus. Anathomia emendata (Veneto).
  • Petrobonus Hieronymus. Bentivola, sive de Laudibus Bentiv. Famil.
  • Aristotelis opera. Grec. Tom. VI (dal 1495 al 1498, Venetiis).
  • Britanicus Gregorius O. P. Sermones funebres etc. (Venetiis).
  • Campanus Joannes Antonius. Opera omnia (Veneto)
  • Ferretus Nicolaus. De ordine, et junet. Composito ornatae.
  • Manucius Aldus. Praecip. Linguae elementa (Veneto).
  • Maynus Jason. Responsio Oratoribus Genuensibus in debit. Urbis in aree (Mediolani).
  • Passeverius Aloysius. Historia Lepida de quibusdam ebriis Mercatoribus (Brixiae).
  • Paulus Venetus, Tract. Summul. (Veneto).
  • ValI a Laurentius. XXX. Fabulae Aesopi e graeco in lat. (Veneto).
  • Vinciguerra Antonius Chronici. Ad magnum Virum Mare (Georgium P. Veneto Utrum) deceat Sapienti uxorem ducere, an in caelibatu vivere. In versi volgari (Bologna).
  • Benedetti, seu Benedicti Alexandri. Diaria de Bello Carolina (del 1496, Aldo).
  • Carrariensis Raphael. De Prosodia (Bononiae).
  • Diog. Laert. Lat. (Venetiis).
  • S. Joan. Chrysost. Com. in D. Pauli ad Corinthios. Interpr. Hyeron. Donato (Brixiae).
  • De Mandavilla Joan. Itinerario (Venezia).
  • Vergerius Petrus. Lib. de ingen. Adolescent. moribus (Ferrariae).
  • Bolzanus Fr. Urbanus O. M. Instit. Gram. P. (del 1497, Veneto).
  • Mancinellus Antonius. Spica. et Versilog. (Venetiis).
  • Maturantius (recte Mataratius) Franciscus. De componendo carmine (Venetiis).
  • Psalterium B. M. V. compositum per S. Bernardum (Veneto).
  • Valgulius Carolus. Cleomedis de contemplatione urbium etc. (Brixiae).
  • Amasaeus Gregorius. Paneg. in laud Card. Grimani (Veneto).
  • Aristophanes. Graec. cum Scholiis (Aldus, Veneto).
  • Borro Fr. Gasparino dell'ordine de Servi. Trionfi, Sonetti, Canzoni, etc. (del 1498, Brescia).
  • Dati Augustinus, Elegantiolae.
  • Disputatio inter Clericum, et Militem (Parisiis).
  • Manteanus Baptista. Eclogae (Mantuae).
  • Amasaeus Hieronymus. Vaticinium, qua praedicitur universum Orbem etc. (del 1499).
  • Astronomi Veteres (Venetiis).
  • Beroalbi Phylip. Orationes, et Opuscula (Bononiae).
  • Bojardo Matteo. Sonetti, e Canzoni (Reggio).
  • Capella Martian. Opera omnia (del 1499, Vicet).
  • Dit. Cretens, et Dater. Phryg. Histor. de Bello Trojano (Veneto).
  • Ethimologicum Magnum. Graec. (Veneto).
  • Laetus Pomponius. Rom. Historiae Compendium. Veneto Acced. ejus vita.
  • Lexicon Graec. Lat. Ioan. Crast. (Mutinae).
  • Maynerius Accursius Avenionensis. Oratio habita nomine Ludovici XI Francorum Regis (Veneto).
  • Probus Valerius. Opus de Interpret. Rom. Lat. (Veneto).
  • Saxi Pomphili. Epigrammata etc.(Brixiae).
  • Simplic. Commento in X. Categ. Arist. Graec. (Venetiis).
 
Aldini’s books and other
  • Leonardi Aretini, Epistolae.
  • Calcondilas. Erotemata.
  • Horatius. Aldus (del 1501).
  • Martialis. Aldus (del 1501).
  • Petrarcha. Aldus (del 1501).
  • Sedulius. Aldus (del 1501, Mediolani etiam).
  • Virgilii Opera. Aldus (del 1501).
  • Dante. Aldus (del 1502).
  • Lucanus. Aldus (del 1502).
  • Herodotus. cum Xenophonte. Aldus.
  • Philelphi Epistolae. Aldus (del 1502).
  • Sophocles. Aldus (del 1502).
  • Statius. Aldus (del 1502).
  • Ammonii, et Magentini Commentaria. Aldus (del 1503).
  • Euripides. Aldus (del 1502).
  • Anthologia. Aldus (del 1503).
  • Eadem. Aldus (del 1521).
  • Guerini Veronensis Erotemata Graeca. Aldus. (del 1509).
  • Boccaccio. Decamerone. Aldo (del 1522).
  • Pindarus. Aldus (del 1513).
  • Poliphili Hypnerotomachia. Aldus (del 1545).
  • Hesychius. Aldus (del 1545).
  • Galenus. Aldus (del 1545).
  • Dante. Aldo (del 1515).
  • Castiglione. Il Cortigiano. Aldo (del 1528).
  • Urbani Bellunensis. Grammatica Graeca. Aldus (del 1498).
  • Astronomi. Veteres. Aldus (del 1549).
  • Geographiae Veteris Scriptores Graeci minores. Graec. Latin. Oxoniae (quattro Tomi dal 1698 al 1712).
  • Du-mont. Corps universel diplomatique du droit des gens (14 Tomi del 1739, Amsterdam).
  • Supplement au Corps universel diplomatique augementé par M. Rousset. (6 Tomi del 1739, Amsterdam).
  • Montfaucon Paleographia Graeca (del 1708, Parisiis).
  • Storia della Provenza (2 Tomi, Atlas).
  • Mabillon. Diplomatica (4 VoIumi).
  • La Pulcelle d'Orleans (Paris).
  • Anville Nouvel Atlas de la Chine, de la Tartarie Chinoise, et du Thibet (del 1737, Aig.).
  • Carte geografiche di varii paesi (2 Tomi).
  • Cellarius Audreas. Armonia Macroscomica, seu Atlas totius universi (del 1661, Amstelodami).
  • N.° 320 Volumes Books with codes of the Library of the Padri Domenicani Osservanti delle Zattere di Venezia.
 
Books from the Library of Reverendi Padri Somaschi of S. Maria della Salute
  • Dante Alighieri. De vulgari eloquio libri duo (del 15° secolo)
  • Dionysius Halicarnasseus. Ars Rethorica=De Thucididis proprietatibus ad Ammaeum=De structura orationis ad Rufum Magilium, Graec.
  • Miniature di Ducali dei seguenti dogi: sette di Andrea Gritti – cinque di Pietro Lando – tre di Francesco Donato – tre di D' Incerto – tre di Marcantonio Trevisan – tre di Francesco Venier – due du Lorenzo Priuli – dieci di D' Incerto – tre di Girolamo Priuli – due di D' Incerto – due di Pietro Lando – cinque di Alvise Mocenigo – quattro di Nicolò da Ponte – sei di Pasqual Cicogna – undici di Marin Grimani – una di Giovanni Dolfin – undici di D' Incerto.
  • Ariosto Lodovico. L'Orlando furioso, ornato di figure in rame di Girolamo Porro (del 1584, Venetia; per Francesco de Franceschi, con la figura del Canto XXXIV originale).
  • Bembo Pietro. De Aethna ad Angelum Chabrielem (Impressum Venetiis, in aedibus Aldi, del 1495).
  • Boccaccio Giovanni. Decamerone nuovamente corretto, con tre Novelle aggiunte (del 1522, Aldo).
  • Castiglione Baldassarre. Il Cortigiano (del 1528, Venezia, Aldo).
  • Castiglione Baldassarre. Il Cortigiano (del 1547 Venetia, per il figlio di Aldo; documento originale scritto a mano dall'autore, con note varie).
  • Colonna Francesco, sotto il nome di Polifilo, Hypnerotomachia, cioè pugna d'amore in sogno (del 1499, Venezia, Aldo).
  • Decor Puellarum, zoè honore de le Donzelle. Opera la quale dà regola, forma, e modo al stato de le honeste Donzelle (del 1471, Venetiis, per Magistrum Nicolaum Jenson).
  • Demosthenes. Orationes (Graece) cum argumentis Libanii (del 1504, Venetiis, in aedibus Aldi).
  • Diodorus Siculus. Bibliotheca historica (Venetiis, per Andream Katharen, 1476).
  • Girarli Cinthio. Gli Hecatommith. Nel Monte·Regale, presso Leonardo Torrentino: due Volumi (del 1565).
  • Iamblicus. De mysteriis Aegyptiorum, Chaldaeorum, Assyriorum, latinae tantum (del 1497, Venetiis, in aedibus Aldi)
  • Isocrates Atheniensis Orator. Orationes (Graece tantum) cum aliis veteribus Alcidamantis, Gorgiae, et Aristidis Orationoibus. Item Harpocration. (del 1534, Ve­netiis, in aedibus Aldi).
  • Manutius Aldus junior. Dictionarium Graecum cum latina interpretazione (del 1524, Venetiis, in aedibus Aldi).
  • Modestus. De Re Militari ad Theodosium Augustum; de magistratibus urbis, et sacerdotiis. Et de legibus, una cum Svetonio De Grammaticis (del 1474, Venetiis, per Barth. Cremonensem, ac Barth. de Carlo).
  • Perottus Nieolaus Sipontinus. Cornucopia (del 1499, Venetiis, in aedibus Aldis).
  • Musaeus. Opusculum de Herone, et Leandro. Graec. – Lat. (Venetiis, Aldus).
  • Petrarcha Francesco, i trionfi d'amore con l'esposizione di Bernardo Glicino, detto Bernardo Dasena: due voIumi in carta pergamena (del 1478, Venexia per Theodoro di Reynsburch, et Reynaldum de Novimagio).
  • Petrarca, il Canzoniere, coi Trionfi (del 1501, Venetia, Aldo).
  • Petrarcha Francesco. Libro degli Imperatori e Pontefici, dopo il quale seguono le vite fino all'anno 1478 (del 1478, Florentiae, apud Sanctum Jacobum de Ripoli).
  • Phalaridis Epistolae ab Aretino Latinate donatae. Sine loci, ac typographi nota.
  • Pindari Olympia, pythia, Nemea, Isthmia, Callimachi Hymni, Dionysii de situ orbis. Licophronis Alexandr. Graece (del 1513, Veneto Aldus).
  • Platina Bartholom. De honesta voluptate. In Civitate Austriae, apud Gerardum de Flandria (del 1480).
  • Pompilius Paulus. De Triumpho Granatensi. Panegyris. Romae impressit Eucharis Gilber, alias Franch (del 1490).
  • Ravennas Petrus, Phoenix, sive de Artificiosa memoria. Bernardinus de Choris de Cremona (del 1491, Venetiis impressit).
  • Verardus Carolus. Historia Baetica ad Cardinale m Riarium 1492. Fernan­dus Servatus (del 1493, Romae).
  • Verardus Marcellinus. Carmina (del 1493, Romae, Silber).
  • Vietor AureI. (sub PIinii Primi nomine) De viris illustribus. Absque ulla nota. (Veneto Jenson).
  • Terentius Publius. Comoediae. Cum Adnot. Donati. Mediolani apud Zarottum, 1476, fol.
  • Aretino Pietro. Il Capitolo, ed il Sonetto in lode dell'Imperadore a S. M. da lui propriamente recitati, Venetia, ad istanza di Biagio Perugino Muschinaro (del 1543).
  • Aristaenetus, Epistolae G-L- cum notis Josiae Merceri (del 1506, Paris).
  • Ciesole J acopo. Trattato del giuoco degli scacchi ridotto alla morale (del 1493, Firenze, per Antonio Miscomini).
  • Folengo Teofilo. Caos del tri per uno (del 1527, Vinegia, per Gio. Antonio e fratelli da Sabbio).
  • Durerus Albertus. De varietate figurarum flescuris, et partium ac gestibus imaginum lib. II (del 1534, Norimbergae, in aedibus viduae Durerianae).
  • Martelli Lodovieo. Opere corrette, e con diligenza stampate, aggiuntovi il quarto libro di Virgilio tradotto dal medesimo (del 1556, Firenze, per Giunti).
  • Martialis M. Valerius. Epigrammata cum notis Farnabii, et variorum, accurante Schrevelio. Ludg. Batav. apud Franciscum Nechium (del 1660).
  • Menzini Benedetto. Satire. (del 1728, Amsterdam).
  • Le stesse, senza luogo e tempo (del 1730, Firenze). 
  • Nouveau Recueil des Harangues.
  • Recueil de diverses Oraisons funebres, Harangues, discours, et autres pieces d'eloquence des plus celebres auteurs de ce temps, à l'Isle, chez Iean Henoy : quattro Volumi (del 1691).
  • Bonason Giulio. Amorosi diletti degli Dei, e varie figure umane.
  • Vega, Joseph de la, discorsos accademicos morales retoricos y Sagrados (del 1685, Ambres).
  • Barbieri Gianfrancesco. Disegni di paesi intagliati da Giovanni Penna (Parigi).
  • Zambaglia Nicolò Castelli e Ponti con alcune ingeniose pratiche, e con la descrizione del trasporto dell'Obelisco vaticano, e di altri del cav.Domenico Fontana (del 1743, Roma).
  • PolIio Giovanni, detto Polastrino, La Fenice di Lattanzio tradotta (del 1543, Roma).
  • Buffagnotti Carlo Antonio. Prospettive, più centonove emblemi di autori diversi (del 1700).
  • Arbiter Petronius. Satyricon; accedunt diversorum poetarum lusus in Priapum etc. cum notis variis De Michaele Hadrianide. Accedit integrum frag­mentum cum Apologia Marini Statili (del 1669 al 1671, Amtelodami, per Jo: Bleu).
  • Canzoni fatte da più persone per andar in maschera in tempo di carnevale, a petizione di Pietro Pacini da Pescia.
  • Uccelli diversi cavati dal naturale, intagliati in rame da Francesco Villamena.
  • Sadeler Justus. Animalium quadrupedum omnis generis imagines.
  • Sadeler Justus, Pisces, Icones variae.
  • Sadeler Marco, ed Egidio. Theatrum etc. o varie figure da loro intagliate.
  • Disegni, raccolta.
  • Sanctius Raphael Urbinas. Sacrae Historiae acta ab ipso in Vaticanis Xystis expressa, a Nicolao Chaperon delineata et incisa.
  • Sadeler Joannes, et RaphaeI. Solitudo, seu Patrum Heremicolarum figurae sculptae ab iisdem. Martin. de Vos invenit.
  • Pas Joannes Crispinus, Icones variae ab ipso delineatae.
  • Vaenius Otho. Bathavorum bellum cum Romanis ex lib. IV et V Historiarum Taciti descriptum, et aeneis figuris expressum. Antuerpiae (del 1612).
  • Gallaeus Philippus. Equorum Jcones a Stradano dipictae, et Gallaeo, et Goltzio excussae.
  • Gallaeus Philippus. Venetiones ferarum a Joanne Stradano dipictae.
  • Tempesta Antonio. Varie figure sacre, e profane, caccie d'animali, mesi dell'anno.
  • Tempesta Antonio. Raccolta nuova d'animali disegnati, ed intagliati da lui.
  • Roma urbs. Disegni di molte fabbriche antiche di essa.
  • Vasi grotteschi. Diverse Fontane.
  • Bosio Antonio. Roma sotterranea, accresciuta da Gio: Severani, e pubblicata da Carlo Aldobrandino. Roma appresso Guglielmo Facciotti (del 1632, illustrato).
  • Villamena Francesco. Vita di S. Francesco, scolpita in rame (del 1594, Roma).
  • Teniers David. Theatrum Pictorium. Antuerpiae, apud Hen. et Cor. Verdussen (del 1684).
  • Perrier Francesco. Icones et segmenta illustrium, et marmore tabularum quae Romae ad hunc F:xtant delineata, et incisa (del 1645, Parisiis).
  • Durerus Albertus, Epitome in divae Parthenices Mariae Historiam per figuras digestam, cum versibus annexis Chelidonii (del 1511, Norimbergae).
  • Durerus Albertus. Molte figure dello stesso.
  • Vandyck Antonius. Icones Principum, Regum, Archiducum, imperio bellorum duces gerunt, aut in iisdem praefecturis insignoribus laudabiliter functis, sunt imagines, et succincte rerum gestarum descriptiones (del 1601, Veneponti, per Joannem Agricolam).
  • Beatricetto. Carte da lui intagliate attinenti alla storia romana.
  • Zanchi Girolamo Francesco. Gemme, e statue raccolte.
  • Cassini Gio: Somasco, Nuova raccolta delle migliori vedute antiche, e moderne di Roma dal suddetto incise (del 1779, Roma, Monaldini).
  • Canale Antonio. Urbis Venetiarum prospectus celebriores ab Antonio Visentino aere expressi (del 1751, Venetiis. Pasquali).
  • Rizzi Marco. Paesi da lui stesso disegnati, e ventiquattro fatti incidere dal Zanetti.
  • Sadeler Egidio. I dodici Cesari dipinti da Tiziano, disegnati ed intagliati da lui stesso; in fine sta la Moretta di Tiziano.
  • Montfaucon Bernardus. L'antiquité expliquée, et rapprésentée en figures : dieci Tomi (del 1722, Paris, chex Florentin Delamine).
  • Supplement Paris : cinque Tomi (del 1724).
  • Plautus M. Accius. Comoediae (del 1522, Venet. Aldus).
  • Aedem, cum variorum notis, et recentione Friederici Gronovii (del 1694, Amstelod. ex Tipographia Blau).
  • Valerius Flaccus. Argonauticum: otto libri con note varie (curante Burmanno, del 1724, Leidae).
  • Seneca Aennaeus. Tragaed. X. cum notis Justi Lipsii, et aliorum multorum (del 1651, Ludg. Batav. per Jo. Maire).
  • Horatius Flaccus. De arte poetica cum commentariis rancisci Lusini (del 1554, Venetiis, per Aldum).
  • Buonaroti Michael Angelus. Icones variae ab ipso depictae, et incisae ab Adamo Mantuano.
  • Lucanus M. Aenneus, Pharsalia. Cum notis variorum, nempe Hugonis Grotii etc. (del 1669, Amstelodami, per Elzevirium).
  • Seneca Aenneus, et Pub. Svr. Mimus. Sententiae cum notis variorum (del 1611, Lugduni Batavorum, per Nakios).
  • Petrarca. Il Canzoniere ricorretto dal Dolce, cogli avvertimenti di Giulio Camillo (del 1551, Vinegia, per Gabriel Giolito).
  • Venezia, per Aldo (del 1521).
  • Venezia, per Aldo (del 1533).
  • Venezia, per Aldo, con molte note a penna (del 1514).
  • Simboli, ed Emblemi diversi.
  • Aristotelis, Rhetoricorum, cum notis variorum (del 1728, G. L. Cantabrigiae, typis Academicis).
  • Cicero M. Tullius. Rhetoricorum. Opera omnia (del 1533, Venetiis, per Aldum).
  • Quintiliani, Institutiones, et Declamationes: quattro Tomi (curante Petro Burmanno, del 1520, Lugd. Batav., apud Severinum).
  • Rhetore selecti, G. L. Oxoniae Theatro Scheldoniano (del 1676).
  • Rhetoricorum variorum Autorum (del 1523, Venetiis, per Aldum).
  • Aretino Pietro. Marfisa. I due primi Capitoli, o Canti.
  • Arlotto Mainardi Pievano. Motti e facezie, con la sua vita al principio (Firenze per Zuchetta).
  • Poggio Fiorentino. acezie tradotte dal latino (del 1500, Venezia, per Ottino di Pavia).
  • Boccaccio Giovanni. Il Decamerone (del 1470).
  • Boiardo Matteo Maria. Orlando innamorato, ora rifatto dal Berni (del 1545, Venetia, per Giunti).
  • Tasso Bernardo. L'Amadigi (del 1560, Venetia, per il Giolito).
  • Tasso Torquato. Il Rinaldo (del 1562, Venetia, per Sanese).
  • Allegri Alessandro. Rime piacevoli, Verona, per Francesco dalle Donne: un Volume, quattro parti (degli anni 1601, 1607, 1608, 1613).
  • Medici Lorenzo padre di Papa Leone. Rime sacre con quelle di Lucrezia sua madre, ed altre della stessa famiglia, raccolte ed ornate di osservazioni da Francesco Cionacci (del 1680, Firenze).
  • Tempesta Antonio. Caccie varie, disegnate ed intagliate dallo stesso.
  • Boccaccio Giovanni. La Teseide revista da Tizzone Gaetano di Pofi (del 1528, Venetia, per Girolamo Pontio).
  • Stagi Andrea Anconitano. L'amazonida (del 1503, Vinegia).
  • Cornazzano Antonio. Vita di S. Pietro Avogadro Bresciano, dove si contiene, come la città di Brescia venisse sotto il Dominio e Governo di Venetia, per Francesco Portenaris (del 1560).
  • Pulci Luca. Ciriffo Calvaneo, Colla Giostra del Magnifico Lorenzo de' Medici, con l'aggiunta del povero avveduto di Bernardo Giambullari (del 1535, Venetia, per Pietro de Nicolini).
  • Pulci Luigi. Il Driadeo (del 1487, Firenze, per Antonio di Francesco Viniziano).
  • Il Morgante (del 1606, Firenze, per Bortolo Sermartelli).
  • Tansillo Luigi. Il vendemmiatore (del 1549, Venetia, per Costantini).
  • Canta gallina Remigio. Scena.
  • Bay De Piérre. Oeuvres diverses. Haye, chez Musson: quattro Tomi.
  • Gorius Antonius Franciscus. Thesaurus veterum Diptycorum: tre Tomi, due VoIumi (del 1759, Florentiae, ex Typographia Altizzini).
  • Passerius Joan. Baptista. Picturae Etruscorum in vasculis: centoundici Tomi (del 1777, Romae, typis Zampel. 1777).
  • Homerus. Les Oeuvres traduites en Francois per Madame Dacier. L'Iliade, l'Odyssée, avec les remarques de la meme (del 1731, Amsterdam, chez Wetstein, et Smith, 1731).
  • Terenzio Publio. Il formione. Comedia tradotta da Giuseppe Maria Pa­gnini Carmelitano (del 1784, Parma, per Bodoni).
 
Opera Music collection creators
  • Marcello Benedetto Estratto poetico armonico sopra i salmi: quattro Tomi (del 1725, Venezia).
  • Zarlino Gioseffo. Istituzioni armoniche (del 1562, Venetia, Senese).
  • Lasso Orlando. Le lagrime di S. Pietro (del 1591, Monaco, per Berg.).
  • Monteverde Claudio. Madrigali amorosi:
  • Basso secondo. Madrigali.
  • Tenor secondo. Madrigali.
  • Basso primo. Madrigali.
  • Tenor primo. Madrigali.
  • Canto primo. Madrigali.
  • Alto primo. Madrigali, Venetia, Vincenti, 1638.
  • Monteverde Claudio. Basso, madrigali a tre voci:
  • Tenore. Madrigali a tre voci (del 1651, Venetia, Vincenti).
  • Monteverde Claudio. Basso, madrigali a cinque voci.
  • Basso. Madrigali a cinque voci.
  • Tenore. Madrigali a cinque voci.
  • Alto. Simile.
  • Basso. Quinto libro madrigali.
  • Canto Quinto. Simile.
  • Alto. Simile. Venetia, Amadino (del 1615).
  • Gabrieli Andrea. Canto, libro primo madrigali.
  • Basso. Libro primo madrigali. Tenor simile (del 1607, Venetia, Zavari).
  • Marenzio Luca. Quinto, Terzo Libro Madrig. (del 1589, Venetia, Scotto). Secchi Orazio. Libro primo. Canto. (del 1581, Venezia, Gardane).
  • Monte Filippo. Libro primo madrigali.
  • Canto. Libro secondo (del 1582, Venetia, Scotto).
  • Strigio Alessandro. Canto, libro primo Madrigali.
  • Canto, secondo libro (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Gabrieli Andrea. Canto, secondo libro madrigali (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Ferretti Giovanni. Canto. Libro primo madrigali.
  • Canto, Libro secondo (del 1584, Venetia. Scotto).
  • Monte Filippo. Alto. Libro primo madrigali.
  • Alto, Libro secondo (del 1582, Venezia, Scotto).
  •  Ferretti Giovanni. Alto, primo libro madrigali (del 1579, Venezia, Scotto).
  • Strigio Alessandro. Madrigali, libro primo (del 1579, Venezia, Scotto). 
  • Alto, secondo Libro (del 1582, Venetia, Scotto).
  • Gabrieli Andrea. Alto, secondo libro madrigali (del 1580, Venetia, Scotto).
  • Ferretti Giovanni. Alto, primo libro madrigali (del 1581, Venetia, Scotto). Alto. Libro secondo. Canzoni (del 1579, Venetia, Scotto).
  • Marenzio Luca. Libro primo madrigali. Quinto (del 1582, Venetia, Gardane).
  • Merulo Claudio. Tenore. Libro primo madrigali (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Antonio Gardane. Collezione madrigali a 4 voci (del 1565, Venetia).
  • Nasco Giovanni. Quinto. Canzoni e madrigali (del 1562, Venetia, Gardane).
  • Strigio Alessandro. Quinto, Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Donati Baldassarre. Quinto, primo libro madrigali (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Lasso Orlando. Quinto. Madrigali a cinque voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Madrigali, libro terzo a 5 voci (del 1568, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Madrigali. Libro secondo a 5 voci.
  • Quinto. Libro primo madrigali a 5 voci (del 1570, Venetia, Gardane).
  • Muse. Quinto. Terzo libro madrigali a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro secondo (del 1259, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro primo (del 1555, Venetia, Gardane).
  • Rore Cipriano. Quinto. Madrigali libro terzo a due voci (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro secondo a 5 voci (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Strigio Alessandro. Quinto. Libro secondo a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Waert Giaches. Quinto. Libro quinto madrigali (del 1571, Venetia, Gardane).
  • Rore Cipriano. Madrigali libro primo a 5 voci.
  • Tenore. Quinto. Libro a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Muse. Tenore Libro secondo a 5 voci (del 1559, Venetia).
  • Tenore Libro terzo a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Tenore Libro quarto a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Tenore Libro quinto a 5 voci (del 1575, Venetia, Gardane).
  • Lasso Orlando. Tenore. Libro secondo madrigali a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Gabrieli Andrea. Tenore. Libro primo madrigali (del 1572, Venetia, Gardane).
  • Waert Giaches. uinto. Libro quinto madrigali a 5 voci (del 1571, Venetia, Gardane).
  • Rinaldi Giulio. Quinto. Canzoni alla Napoletana (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Strigio Alessandro. Madrigali a 5 voci. Quinto (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Rore Cipriano. Libro primo madrigali. Alto (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Libro quinto madrigali. Alto, a 5 voci.
  • Muse. Libro secondo madrigali. Alto, a 5 voci (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Libro quarto madrigali. Alto (del 1474).
  • Libro quinto madrigali. Alto (del 1575).
  • Libro terzo madrigali. Alto (del 1569).
  • Lasso Orlando. Alto, Libro secondo madrigali a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Gabrieli Andrea. Alto, madrigali a 5 voci, libro primo (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Alto, libro quinto, madrigali a 5 voci (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Rinaldi Giulio. Alto, madrigali e Canzoni a 5 voci (del 1576 Venetia, Gardane). 
  • Strigio Alessandro. Madrigali a 5 voci. Alto (del 1569, Venetia, Gardane). 
  • Rore Cipriano. Canto, libro primo, madrigali a 5 voci (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Canto. Libro secondo a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Muse. Canto. Libro secondo a 5 voci (del 1559, Venetia, Gardane). 
  • Canto. Libro terzo a 5 voci (del 1564).
  • Canto. Libro quarto a 5 voci (del 1574).
  • Canto. Libro quinto a 5 voci (del 1575).
  • Lasso Orlando. Canto Libro secondo madrigali (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Gabrieli Anerea. Canto, madrigali a 5 voci (del 1572, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Canto. Madrigali a 5 voci (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Rinaldi Giulio. Canto. Madrigali a 5 voci (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Strigio Alessandro. Canto. Madrigali a 5 voci (del 1569, Venetia, Gardane). 
  • Rore Cipriano. Basso, libro primo madrigali a 5 voci (del 1575 Venetia, Gardane). 
  • Basso. Libro secondo a 4 voci (del 1571, Venetia, Gardane). 
  • Annibale (Padovano) Cipriano (Rare). Basso, madrigali a 4 voci (del 1575, Venetia, Gardane).  
  • Lasso Orlando. Basso, il primo libro madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Gardane). 
  • Donati Alessandro. Basso. Libro secondo madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1570, Venetia, Gardane).
  • Ingegneri Marc'Antonio. Basso, libro secondo a 4 voci (del 1579, Venetia, Gardane). 
  • Rore Cipriano. Alto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1575, Venetia, Gardane). 
  • Alto. Libro secondo a 4 voci (del 1571).
  • Cipriano (Rore), ed Annibale (Padovano). Alto, madrigali, a 4 voci (del 1575, Venetia, Gardane).  
  • Lasso Orlando. Alto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1576, Venetia, Gardane). 
  • Donati Baldassarre. Alto, libro secondo madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Gardane). 
  • Waert Giaches. Alto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1570, Venetia, Gardane).
  • Ingegneri. Alto. Libro secondo madrigali a 4 voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Tenore, libro quarto madrigali a 4 voci (del 1581, Venetia, Gardane). 
  • Ingegneri Marc'Antonio. Tenore, libro primo madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Merulo Claudio. Tenore, libro primo madrigali a 4 voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Madrigali ariosi a 4 voci. Tenore libro primo (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Berchem Jaches. Tenore, primo, secondo, terzo libro (del 1561, Venetia, Gardane). 
  • Pordenon Marco Antonio. Madrigali libro primo, a 4 voci (del 1561, Venetia, Gardane). 
  • Bianco Antonio. Tenore, libro primo madrigali (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Stivori Francesco. Tenore, libro primo madrigali (del 1583, Venetia, Amadino)
  • Ponte Giaches. Tenore, 50 Stanze del Bembro (del 1567, Venetia, Sasso).
  • Ruffo Vincenzo. Tenore, libro terzo madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Basso, lib. quarto madrigali (del 1581, Venetia, Gardane)..
  • Ingegneri Marc'Antonio. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Merulo Claudio. Basso, libro primo madrigali (del 1579, Venetia, Gardane). 
  • Madrigali ariosi a 4 voci. Basso, libro primo (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Berchem Jaches. Basso, primo, secondo, terzo libro a 4 voci (del 1582, Venetia, Gardane).
  • Pordenone Marc'Antonio. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Bianco Antonio. Basso, libro primo madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Stivori Francesco. Basso, primo, secondo libro madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia, Amadino).
  • Ponte Giaches, 50 Stanze del Bembo. Basso a 4 voci (del 1567, Venetia, Sasso).
  • Ruffo Vincenzo. Basso, libro terzo madrigali a 4 voci (del 1560, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Canto Quarto, libro madrigali a 4 voci (del 1581, Venetia, Gardane).
  • Ingegneri Marc'Antonio. Canto, primo libro madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Merulo Claudio. Canto, libro primo madrigali a 4 voci (del 1578, Venetia, Gardane). 
  • Madrigali curiosi a 4 voci. Canto, libro primo (del 1582, Venetia, Gardane).
  • Berchem Jaches, primo, secondo, terzo libro madrigali, Canto a 4 voci (del 1561, Venetia, Gardane). 
  • Pordenone Marc'Antonio. Libro primo madrigali, Canto a 4 voci (del 1580, Venetia, Gardane). 
  • Bianco Antonio, primo libro madrigali. Canto a 4 voci (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Stivori Francesco. Canto. Libro primo madrigali a 4 voci (del 1567, Venetia, Amadino).
  • Ponte Giaches. 50 Stanze del Bembo. Canto a 4 voci (del 1567, Venetia, Sasso).
  • Ruffo Vincenzo. Libro terzo madrigali. Canto a 4 voci. (del 1560, Venetia, Gardane). 
  • Amorosi ardori. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1584, Venetia, Amadino).
  • Marenzio Luca. Quarto libro madrigali. Canto a 5 voci (del 1584, Venetia, Amadino).
  • Massotti Giulio. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1583, Venetia, Gardane). 
  • Casa Girolamò. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Romano Alessandro. Libro primo madrigali. Canto a 5 voci (del 1574, Venetia, Gardane). 
  • Sabbino Ippolito. Libro secondo Canto (del 1580, Venetia, Gardane). 
  • Faya Aurelio. Libro secondo Madrigali. Canto a 5 voci (del 1570, Venetia, Gardane). 
  • Galliani Marco. La Dafne (del 1608, Firenze, Marescotti).
  • Buontempi Andrea. Storia Musica Armonica (del 1695, Perugia, per Costantini).
  • Zacconi Lodovico. Pratica di Musica (del 1595, Venetia, Carampelle).
  • Valentini Giovanni. Sonetti in Musica.
  • Cacciani Giulio. Euridice composta in Musica (del 1610, Firenze, Marescotti).
  • Le nuove Musiche (del 1601).
  • Peri Jacopo. Varie musiche ad l, 2 e 3 voci (del 1609, Firenze, Marescotti).
  • Corradi laminio. Stravaganze d'amore (del 1616, Venetia, Vincenti).
  • Buontempi Giov. Maria. L'arte del contrappunto (del 1598, Venetia, per Vincenti).
  • Galliani Vincenzo. Dialogo della Musica antica, e moderna (del 1581, Firenze, Marescotti).
  • Foliani Lodovico. Musica Teorica (del 1529, Per de Sado).
  • Avon Pietro. Il Toscanismo della Musica. (del 1553, Venetia, per Bernardino de Vitali).
  • Tardini Orazio. Canti Madrigali, a 2, 3 e 4 voci: Libro primo (del 1633, Venetia).
  • Basso. Madrigali a 2, 3 e 4 voci. Libro secondo (del 1633, Venetia).
  • Miniscalchi Guglielmo. Arie. Lib. secondo (del 1637, Venetia, per Vincenti).
  • Arie. Libro primo (del 1625, Venetia, per Vincenti).
  • Rabbini Nicolò. Madrigali a 5 voci (del 1615, Venetia, Gardane).
  • Croce Giovanni Settimo. Teorica Musicale (del 1624, Venetia, per Vincenti).
  • Marenzio Luca. Tenore, terzo libro Madrigali (del 1589, Venetia, per Scotto).
  • Geroittan Canto. Libro primo Madrigali (del 1629, Venetia, Gardane).
  • Bertanino Lelio. Canto. Madrigali (del 1629, Brescia, per de Sabbio).
  • Balbi Lodovico. Alto a 5 voci (del 1589, Venetia, per Gard.).
  • Canto a 5 voci.
  • Tenore a 5 voci.
  • Quinto a 5 voci.
  • Basso a 5 voci.
  • Mazzoni Marc'Antonio. Canto. Libro primo Canzoni a 4 voci (del 1591, Venetia, Gardane).
  • Alto libro primo (del 1591, Venetia, Gardane). 
  • Basso libro primo (del 1591, Venetia, Gardane). 
  • Tenore libro primo (del 1591, Venetia, Gardane). 
  • Lauro Secco. Quinto. Libro primo Madrigali (del 1552, Ferrara, Baldini).
  • Bertani Lelio. Quinto. Libro Madrigali (del 1584, Brescia, per Marchetti).
  • Spoglia Amorosa. Quarto. Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, Scotto).
  • Zoccarini Giambattista. Quinto. Corona di 12 Sonetti (del 1586, Venetia, Gardane).
  • Floridi virtuosi. Quinto. Libro primo. Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, per Amadino).
  • Sabbino Ippolito. Quinto. Terzo libro Madrigali a 5 voci (del 1582, Venetia, Gardane). 
  • Quinto. 4. Libro Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia, per Amadino).
  • Lauro Verde. Quinto. Madrigali a 6 voci (del 1583, Ferrara, per Baldini).
  • Marenzio Luca. Quinto. Libro terzo. Madrigali a 5 voci (del 1583, Venetia, Scotto).
  • Bertano Lelio. Quinto. Primo libro. Madrigali a 5 voci (del 1583, Venetia, Gardane).
  • Jacques Giovanni secondo libro. Madrigali a 5 voci (del 1587, Venetia, per Vincenti).
  • Anerio elice. Quinto. Libro primo Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, per Vincenti).
  • Spontoni Lodovico. Quinto. Primo libro. Madrigali a 5 voci (del 1586, Venetia, per Vincenti).
  • Archadelt Jaches. Altus. Madrigali a 4 voci (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Altus secondo libro (del 1539, Venetia).
  • Madrigali terzo libro a 4 voci. 
  • Madrigali a 4 voci. Libro quarto (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Viola Alfonso. Alto. Primo libro Madrigali (del 1539, Ferrara).
  • Arcadelt Jaches. Altus. Madrigali (del 1539, Venetia, per Gardane).
  • Libro secondo (del 1539, Venetia).
  • Libro terzo. (del 1539, Venetia).
  • Libro quarto. (del 1539, Venetia).
  • Viola Alfonso. Basso. Primo libro Madrigali (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Musiche fatte nelle nozze del duca di Firenze (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Archadelt Jacques. Tenore. Libro primo. Madrigali (del 1539, Venetia, Gardane).
  • Libro secondo Madrigali (del 1539, per Gardane).
  • Libro terzo Madrigali. (del 1539, per Gardane).
  • Libro quarto Madrigali. (del 1539, per Gardane).
  • Viola Alfonso. Madrigali. Libro primo. (del 1539, Venetia, per Gardane).
  • Musiche fatte nelle nozze del duca di Firenze (del 1539, Gardane).
  • Gomberto Nicoles. Cinque libri di Canzoni (del 1543, Anversa).
  • Pastena Giambattista. Tenore. Primo libro Madrigali a 4 voci (del 1581, Venetia, per Gardane).
  • Petrino Jacopo. Tenore. Libro primo Madrigali (del 1583, Venetia, per Gardane).
  • Mariani Ambrogio. Primo libro. Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia, per Gardane).
  • Molino Marc'Antonio. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, per Gardane).
  • Libro secondo (del 1569, Venetia, per Gardane).
  • Rosso Giov. Maria. Tenore. Libro primo (del 1569).
  • Antegnati Costantino. Primo libro Madrigali a 4 voci (del 1571, Venetia, per Gardane).
  • Zanchino Julio. Tenore. Libro primo Madrigali (del 1583, Venetia, per Gardane).
  • Agostini Lodovico. Primo libro Madrigali a 4 voci (del 1572, Venetia, Gardane).
  • Tigrino Orazio. Madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Madrigali. Tenore. Secondo libro a 4 voci (del 1543, Venetia, per Gardane).
  • Fiesco Giulio. Libro primo Madr. a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Pastena Giambattista. Basso. Madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia. Gardane).
  • Patrino Jacobo. Basso. Primo libro. Madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia. Gardane). 
  • Mariani Ambrogio. Basso. Primo libro. Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia. Gardane).
  • Molino Marc'Antonio. Basso. Madrigali a 4 voci (del 1568, Venetia, Coreggio).
  • Libro secondo. Madrigali a 4 voci (del 1569, Venetia, Gardane).
  • Rosso Giov. Maria. Basso. Madrigali a 4 voci (del 1567, Venetia).
  • Zanchino Julio. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia. Gardane). 
  • Agostini Lodovico. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia. Gardane). 
  • Agostini Lodovico. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia. Gardane). 
  • Tigrino Orazio. Madrigali a 4 voci. Basso (del 1573, Venetia. per Gardane). 
  • Madrigali. Basso a 4 voci (del 1543, Venetia, per Scotto).
  • Madrigali. Libro terzo a 4 voci (del 1549, Venetia, per Scotto).
  • Fiesco Giulio. Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Postene Giambattista. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1582, Venetia, per Gardane).
  • Petrino Jacobo. Canto libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1583, Venetia. Gardane).
  • Mariani Ambrogio. Canto. Madrigali libro primo a 4 voci (del 1583, Venetia. Gardane).
  • Molino Marc'Antonio. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1569, Venetia. Gardane).
  • Secondo libro. Canto. Madrigali a 4 voci (del 1569, Venetia. Gardane).
  • Rosso Giov. Maria. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1567, Venetia).
  • Antegnani Costantino. Canto. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1575, Venetia, per Gardane).
  • Zanchino Julio. Canto primo libro Madrigali a 4 voci (del 1572, Venetia, Gardane).
  • Bartolani Federico. Canto libro primo Madrigali a 4 voci (del 1573, Venetia, Gardane).
  • Canto. Madrigali, libro secondo a 4 voci (del 1543, Venetia, Gardane).
  • Canto. Madrigali a 4 voci libro terzo (del 1549, Venetia, Gardane).
  • Fieschi Giulio. Canto primo libro Madrigali a 4 voci (del 1535, Venetia, Gardane).
  • Nores Cipriano. Alto. Mottetti a 4 voci (del 1535, Venetia, Gardane).
  • Mottetti. Libro primo a 5 voci (del 1544, Venetia, Gardane).
  • Madrigali. Libro secondo a 5 voci (del 1544, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Terzo libro dei Mottetti a 5 voci (del 1544, Venetia, Gardane).
  • Muse, Quinto, libro primo a 5 voci (del 1555, Venetia, per Gardane).
  • Corvo Giambatista. Quinto Mottetti a 5 voci (del 1551, Venetia, Gardane).
  • Portinari Francesco. Primi frutti. Mottetti a 5 voci (del 1548, Venetia).
  • Porta Costantino. Quinto, libro primo Mottetti a 5 voci (del 1555, Venetia, Gardane).
  • Phinet Dominicus. Mottetorum liber secundus (del 1555, Venetiis, apud Garda num).
  • Variorum Modulationes, quae sub tituto Fructus rogantur, liber primus.
  • Rore Cipriano. Alto, libro primo Madrigali a 4 voci (Venetia, per Gardane).
  • Archedelt Jaches. Alto, libro primo Madrigali a 4 voci (Venetia, per Gardane).
  • Manara Francesco. Alto, libro primo Madrigali a 4 voci (del 1555, Venetia, Gardane).
  • Donato Baldassarre. Alto, libro primo. Canzoni alla Napoletana a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Verdelot. Alto. Madrigali a 4 voci (Venetia, Gardane).
  • Carussio Perissone. Libro secondo Madrigali a 5 voci (del 1550, Gardane).
  • Baldassarre Donato. Alto. Libro primo Madrigali a 5 voci (del 1537, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Basso. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1566, Venetia, Correggio).
  • Basso. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Basso. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito. Basso, libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Nasco Giovanni. Basso. Canzone, e Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia).
  • Monte Filippo. Alto. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1561, Venetia, Corregio).
  • Alto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579 Venetia, Gardane).
  • Alto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito. Alto, libro terzo Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sabbino Ippolito. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Nasco Giovanni. Alto. Canzone, Madrigali a sei voci (del 1557, Venetia, Gardane).
  • Manara Francesco. Alto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Donati Nicolò. Tenor, libro primo Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per Gardane).
  • Monte Filippo. Canto, libro primo. Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, per Correggio).
  • Canto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1574, Venetia, Gardane).
  • Canto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito. Canto. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sabino Ippolito. Canto. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Manara Francesco. Madrigali a sei voci. Libro primo (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Monte Filippo. Quinto. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, per Correggio).
  • Quinto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1576, Venetia, Gardane).
  • Quinto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Nicolò. Quinto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per Gardane).
  • Sabbino Ippolito. Quinto. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per  Gardane).
  • Nasco Giovanni. Quinto. Canzone e Madrigali a sei voci (del 1557, Venetia, per Gardane).
  • Manara Francesco. Quinto Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Donati Nicolò. Quinto. Madrigali. Libro primo a sei voci (Venetia, per Gardane).
  • Monte Filippo. Sesto. Primo libro Madrigali a sei voci (del 1569, Venetia, per Correggio).
  • Sesto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sesto. Libro quarto. Madrigali a sei voci (del 1580, Venetia, Gardane).
  • Baccusi Ippolito Sesto. Libro terzo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Sabbino Ippolito. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, Gardane).
  • Nasco Giovanni. Sesto. Canzoni, e Madrigali a sei voci (del 1557, Venetia, per Gardane).
  • Manara Francesco. Sesto. Madrigali a sei voci (del 1550, Venetia, Gardane). 
  • Donati Nicolò. Madrigali. Libro primo. Madrigali a sei voci (del 1579, Venetia, per Gardane).
  • Giovanelli Augerio. Sdruccioli. Canto. Libro primo. Madrigali a quattro voci (del 1598, Venetia, Gardane).
  • Tenor. Libro primo. Madrigali a 4 voci.
  • Alto. Libro primo. Madrigali a 4 voci.
  • Basso. Libro primo. Madrigali a 4 voci (del 1598, Venetia, Gardane).
  • Crossi Carlo. Cetra d'Apollo (del 1613, Venetia. Gardane).
 
Printings and Painting Books consisting in 19 volumes
 
Old Roman School: 2 books
 
Book 1
  • 130 (centotrenta) stampe di Marc'Antonio Raimondi Bolognese                     
  • 64 (sessantaquattro) stampe di Agostino Veneziano    
  • 32 (trentadue) stampe di Silvestro da Ravenna            
  • 6 (sei) stampe di Marco da Ravenna                                                         
  • 45 (quarantacinque) stampe di Caralius                                                                                     
  • 34 (trentaquattro) stampe di Enea Vico da Parma                                                         
  • 14 (quattordici) stampe di Jo: Batt. de Cavalleriis                                                        
  • 10 (dieci) stampe di Philippus Tomasinus                                                           
 
Book 2
  • 5 (cinque) stampe di Martin Rota                                                                           
  • 20 (venti) stampe di Nicolò Beatrici de Lorena                                       
  • 35 (trentacinque) stampe di Cherubino Alberti                                                                
  • 5 (cinque) stampe di Mario Kartaro                                                                       
  • 3 (tre) stampe di Michele Luchese                                                                        
  • 85 (ottantacinque) Stampe antiche            .                                                        
  • 124 (centoventiquattro) stampe della Statuaria antica Romana.                                             
 
Modern Roman School: 3 books
 
Book 1
  • 230 (duecentotrenta) stampe di Raffaello d'Urbino                                                     
  • 3 (tre) stampe di Federico Taddeo Zuccari                                               
  • 35 (trentacinque) stampe di Polidoro di Caravaggio                                                       
  • 54 (cinquantaquattro) stampe di Cornelio Corte                                                                          
  • Mantovani, cioè:
    • Stampe di Giambattista Britanno
    • 97 (novantasette) stampe di Giorgio Chisi                                                              
    • Stampe di Adamo
    • Stampe di Diana
 
Book 2
  • 40 (quaranta) stampe di Lanfranco                                                                                 
  • 52 (cinquantadue) stampe di Bertini da Cortona                                                            
  • 25 (venticinque) stampe di Barozzi                                                                                
  • 32 (trentadue) stampe di Ciro Ferri                                                                                
  • 40 (quaranta) stampe di Pier Sante Bartoli                                                          
  • 16 (sedici) stampe di Giuseppe da Ribera                                                           
 
Book 3
  • 30 (trenta) stampe di Camillo Procaccino                                                           
  • 85 (ottantacinque) stampe di Salvador Rosa                                                                 
  • 67 (sessantasette) stampe di Pietro Testa                                                                      
  • 51 (cinquantuno) stampe di Carlo Marotti                                                                    
  • 74 (settantaquattro) stampe della Scuola Romana Moderna                                      
 
Florence School
 
Book 1
  • 289 (duecentottantanove) stampe di Jacopo Callot      
  • 121 (centoventuno) stampe di Stefanin dalla Bella       
  • 61 (sessantuno) stampe di Villamena                            
  • 28 (ventotto) stampe di Andrea del Sarto                      
  • 69 (sessantanove) stampe di Vaennio                          
  • 305 (trecentocinque) stampe di Antonio Tempesta      
  • Scuola Fiorentina
 
French School: 2 books
 
Book 1
  • 107 (centosette) stampe di Nicolò Poussin                                                                  
  • 64 (sessantaquattro) stampe di Sebastian Bordon                                                                     
  • 32 (trentadue) stampe di Simon Vovet                                                                 
 
Book 2
  • 13 (tredici) stampe di Carlo Le Brun                                                                     
  • 142 (centoquarantadue) stampe di Scuola Francese                                                              
  • 160 (centosessanta) stampe di Prospettive Francesi                                                  
  • 68 (sessantotto) stampe di Ritratti Francesi                                                                     
 
Bologna School: 3 books
 
Book 1
  • 135 (centotrentacinque) stampe di Giulio Bonasson                                                                
  • 42 (quarantadue) stampe di Abate Francesco Primaticcio                                              
  • 110 (centodieci) stampe di Guido Reni                                                             
  • 80 (ottanta) stampe di Agostin Caracci                                                                 
 
Book 2
  • 195 (centonovantacinque) stampe di Annibale Caracci                                                                      
  • 26 (ventisei) stampe di Lodovico Caracci                                                                        
 
Book 3
  • 87 (ottantasette) stampe di Gianfrancesco Barbieri detto Guercin da Cento              
  • 31 (trentuno) stampe di Domenico Zampieri                                                       
  • 10 (dieci) stampe di Francesco Albani                                                              
  • 74 (settantaquattro) stampe di Scuola Bolognese                                                           
 
Venetian School: 2 books
 
Book 1
  • 140 (centoquaranta) stampe di Tiziano Vecellio                                                          
  • 24 (ventiquattro) stampe di Jacopo Tintoretto                                                                 
  • 47 (quarantasette) stampe di Paolo Cagliari                                                                   
  • 25 (venticinque) stampe di Bassani                                                                                          
 
Book 2
  • Stampe di Paolo Farinato
  • Stampe di Campagnola
  • Stampe di Mantegna
  • 248 (duecentoquarantotto) Stampe di Palma                                                                          
  • Stampe di Franco
  • Stampe di Fontana
  • Stampe di Scuola Veneziana
  • Stampe di Scuola Veneziana Moderna                         
 
Flemish school: 4 books
 
Book 1
  • 15 (quindici) Stampe di Rembrandt                                                                     
  • 81 (ottantuno) Stampe di Antonio Vandych                                                                     
  • 53 (cinquantatre) Stampe di Paolo de Rubens                            
 
Book 2
  • 127 (centoventisette) Stampe di Pietro Paolo Rubens                                                 
 
Book 3
  • 202 (duecentodue) Stampe di Enrico Golitzio, e Scuola                                                         
 
Book 4
  • 93 (novantatre) Stampe di Nicola de Bruin, e Scuola                                         
 
German school: 2 books
 
Book 1
  • 41 (quarantuno) Stampe di Egidio Sadeler                                                                       
  • 120 (centoventi) Stampe di Gio: e Raffael Sadeler                                                     
  • 143 (centoquarantatre) Stampe di Luca d'Olanda                                                                   
  • 62 (sessantadue) Stampe di Alberto Alstorfio                                                                  
  • 80 (ottanta) Stampe di Isbis, ovvero Hans Sabaed Benn                                   
  • 44 (quarantaquattro) Stampe di Giorgio Penez                                                              
  • 107 (centosette) Stampe di Aldegrael                                                                          
  • 111 (centoundici) Stampe di Auberto Durero                                                                          
 
Book 2
  • 156 (centocinquantasei) Stampe di Scuola antica di Germania                                             
  • 255 (duecentocinquantacinque) Stampe di Scuola di Germania
  • 200 (duecento) Stampe di Scuola Oltramontana                                                         
There are 6175 printings in these 19 Volumes and in addition of these ones, were also removed 11 volumes of drawings, part of which were original, and part of the different schools, in total N. 3000 and from the library de 'Somascan Fathers of Health in Venice, N. 325 volumes.
 
Books from RR.PP. Library of S. Francesco dei Frari of Venice
  • Cyrillus Alexandrinus. Opera omnia in 7 (sette) Tomi (del 1638, Lutetiae Parisiorum).
  • Plutarchus Cheron. Opera omnia in 2 (due) Tomi (del 1599, Francofurti).
  • Boetius Anicius. De consolatione Philosophiae in 5 (cinque) Tomi (del 1688, Lutetiae Parisiorum).
  • Photius Myriobiblon sive Bibliotheca libro quos legit et censuit Photius, (del 1563 G. L. Rothomagi).
  • Arrianus, De Exped. Alex. Magni, (del 1704 G. L. Lugduni Batavorum).
  • Aristides. Opera omnia in 2 (due) Tomi (del 1722 G. L. Oxonii).
  • Appianus Alex. Bist. Rom. (del 1592 G. L. typis Enrici Stephani).
  • Ciceronis, de Arte Rhetorica. Veneto in 2 (due) Tomi (del 1522).
  • Libanii Sophistae. Opera in 2 (due) Tomi (del 1606 G. L. Parisiis).
  • Aristophanes Comoediae, cum notis, (del 1821 G. L. Londini).
  • Pontificum vitae. Ms. in un Tomo.
  • Pollucis onomasticum, in 2 (due) Tomi (del 1706 G. L. Amstelodami)
  • Orosius Paulus. Hist. Libr. 7, cum animadvertionibus Sigeb Avercampi, Lug-Batav.
  • Vitruvii De Architectura. Lib. X. Veneto (del 1511).
  • Quintiliani, Institut. Orat. cum noto Burman. In 2 (due) Tomi (del Lugduni).
  • Herodotus, Hist. G. L. cum notis Gronov. Lugd. Batav. (del 1616).
  • Coleti, Commento Ling. lat. in 2 (due) Tomi (del 1536 Lugduni).
  • Diogenes Laertius cum Casaubono in 2 (due) Tomi (del 1692 G. L. Amstelodami).
  • Pausanias. Graeciae descriptio, (del 1696 G. L. cum notis. Lipsiae).
  • Cluverius Philippus. Introduct. in univo Geograph. (del 1697 Amstelodami).
  • Thesaurus Morellianus cum Avercampio.
  • Stephanus Bisant. De urbibus. G. L. cum Com.
  • Philostratus, opera. G. L.
  • Agostini Leonardo. Gemme antiche. Roma (del 1686).
  • Plinius, Epistolae, ex recensione Corsii.
  • Veslingius Joannes. Syntagma.
  • Veto Rom. Itineraria Vestlingii.
  • Maginus, Italia. Bononiae, (del 1620).
  • Ptolemaeus, Geograph. (del 1605 G. L. Amstelodami).
  • Rapin, Storia d'Inghilterra, in 10 (dieci) Tomi.
  • C. luI. Caesar. Commaentar. Lat.
  • Sanderi. Flandria illustrata. In 2 (due) Tomi (del 1641-1644).
  • Novum Italiae Theatrum. In 4 (Quattro) Tomi (del 1724 Agae Comit).
  • Atlas Historiae, in 7 (sette) Tomi (del 1705 Amtelodami).
  • Canti Carnascialeschi, in 2 (due) Tomi (del 1750 Cosmopoli).
  • Bocchii, SymboI. Bononiae, (del 1574).
  • Boissard, Antiq. Rom. In 3 (tre) Tomi ( del 1627 Francofurti).
  • Coronelli, Riflessioni sopra il Danubio, ms.
  • Blason Veneto.
  • AntimacchiaveI. Lond.
  • De L'Esprit. In 2 (due) Tomi.
  • Battheux. Belle in 3 (tre) Tomi.
  • Biblia Sacra, Diodati. (del 1641 Ginevra).
  • Detta, Veneto Hailbrun, (del 1475).
  • Mitographi Latini. (del 1681 Amstelodami).
  • Sedulii, et aliorum Carmina.
  • Sybillina Oracula, G. L. cum notis.
  • Vinci. Della Pittura.
  • Architettura di Vitruvio, col Barbaro.
  • Syri. Mercurio. (sic) Frontispicio, e Preliminare del t. X.
  • Acciaiuoli Donato. Istoria Fiorentina, (del 1476).
  • Euclides, (del 1482).
  • Aulus Gellius. Aldus, (del 1513).
  • Dioscoride. 2 (due) Tomi (del 1585 Con figure miniate).
  • Politiani opera. Aldus, (del 1498).
  • Prudentius, ad usum Delphini. Parisiis, (del 1687).
 
Books from RR.PP. Cloister of Carmine of Venice
  • Gratiani Decretum, cum Glossis, Venetiis, Jenson, (del 1477, Esemplare stampato in pecora).
  • Quintiliani Institutiones oratoriae. Venetiis, Aldus, (del 1514).
  • Polifilo. Ipnerotomachia. Venetia, per i figli di Aldo (del 1545).
  • Thucididis, Historia, cum verso Laurentii ValIae. (del XV° Secolo) Absq. ulIa nota.
  • Taciti Cornelii, omnia quae extant, Francisco Puberlano (del XV° Secolo) Absq. ulIa nota.
  • Missale Ordinis S. Dominici (del XIV° Secolo) In carta pecora, e con belle miniature.
  • Vidae Carmina.
  • Petrarca. Opere, di rara edizione.
  • Dante. Opere, di stampa singolare.
  • Quinti Curtii. Ad usum Delphini.
  • Lafitau. Des moeurs des Américains.
  • Discoride, figurato. In 2 (due) Tomi (del 1585).
 
Books From S. Stefano in Venice Cloister to Agostinian Order
  • Biblia sacra, cod. ms. in carta pecora, con figure dei sec. XII, e XIII.
  • Ildebrandi, Opera in 12 (dodici) Tomi.
  • Themistius. Tarvisii, (del 1481).
  • Ptholemaei Geographia (del 1511 cum Berlinghieri Geographia).
  • Seneca. Quaestiones naturales. Aldo, (del 1522).
 
Books from S. Bonaventura Cloister of Venice, Francescani, Riformati Observant
  • Georgii Valla. Libri de expetendis, et fugiendis. in 2 (due) Tomi typis Aldi Manutii, (del 1511).
  • Euripidis. Hecuba, et Iphigenia. Ex versione Erasmi Roterodami, Latinis carminibus redditae, Veneto Typis Aldi, (del 1507). Stampato in carta pecora.
 
Books from S. Francesco della Vigna Library by ex Pubblic Health Council
  • Epistolae Graecorum. Aldus, in 2 (due) Tomi ( del 1499).
  • Petri de Abano. Commentarius in Problemata Aristotelis, (del 1475) Mantuae.
  • Valerii Maximi, (del XIV° Secolo).
  • Aldovrandi. Opera, 13 (tredici) Tomi.
  • S. Aristotelis. De natura Animalium. Aldus, (del 1504).
  • S. Augustini. De Civitate Dei, (del 1470).
  • S. Thomae Aquinatis. Catena, 2 (due) Tomi (del 1740).
  • Biblia Graeca. Aldus, (del 1508).
  • Boccaccii, Genologia deorum, (del 1481).
  • Diomedis, Gramatica. Jenson.
  • Herodotus. Lat. (del 1475).
  • Iamblicus. Lat. Aldus, (del 1497).
  • S. Leonis. Sermones. Sine anno.
  • Titi Livii. Historia, in 3 (tre) Tomi (del 1470).
  • Luciani. Dialoghi, et antiquiora.
  • Mombritii Bonini. Vitae Sanctorum, in 2 (due) Tomi (del XV° Secolo).
  • Plinii, ( del 1469).
  • Plutarchi Vitae, (del 1478).
  • Quintilianus, (del 1471).
  • Sallustius, (del 1470).
  • Servius. Romae. Sine anno.
  • Strabonis. Geographia. Romae. Sine anno.
  • Georgii Trapezuntii. Rhetorica. Sine anno.
  • Laurentii Vallae. De latini sermonis elegantia, (del 1477).
 
S. Marco’s Library
  • 138 (centotrentotto) Greci in pergamena e 54 Simili in carta.
  •  24 (ventiquattro) Latini italiani e di altre lingue e 8 Simili in carta.
  •  2 (due) Arabi in carta di seta.
 
Books from S.Michele of Murano by Camaldonensi Monks
  • Plinii. Historia naturalis, Veneto Ienson, (del 1472).
  • Ciceronis. Epistolae familiares, Veneto Ienson, (del 1475).
  • Xistus, de sanguine Christi. Romae, sine anno.
  • Gafori, Musica. Brixiae, (del 1491).
  • Appiani Alexandrini, Veneto (del 1477).
  • Ascanius Pedianus. Veneto (del 1477).
  • S. Augustinus, de Civitate Dei. Romae, (del 1468).
  • Biblia latina, in civitate maguntina, 2 (due) Tomi (del 1462).
  • Capella Martianus. Vicetiae, (del 1499).
  • Caecilius Cyprianus. Venetiis, (del 1471).
  • Diodorus Siculus. Venetiis, (del 1476).
  • Diogenes Laertius. Venetiis, (del 1475).
  • Auli Gelii. Venetiis, (del 1472).
  • Guarini gramatica, (del 1470).
  • Justinus, (del 1490).
  • Iuvenalis, et Persii. Absque nota.
  • S. Leonis Papae Absque nota.
  • Lactantius. Romae, (del 1468).
  • Titus Livius, Romae, (del 1462).
  • Macrobius. Venetiis, (del 1472).
  • Martialis. Epigrammata. Aldus, (del 1501).
  • Orosius, Histor. Absque nota.
  • Petrarca. Degli uomini famosi. Senza nota.
  • Peliano (sic) (del 1476).
  • Plauti. Absque nota.
  • Plinius. Tradotto dal Landini.
  • Ptholemaeus. Tractatus varii. Venetiis, (del 1471).
  • Quintilianus. Venetiis, (del 1471).
  • Sallustius, (del 1475).
  • Terentius, (del 1471).
  • Valerius Maximus. Venetiis, (del 1471).
  • Valla Laurentius, (del 1471).
  • Cornelius Celsus. De Medicina Florentiae, (del 1478).
  • Sallustius. Historia. Venetii, (del 1471).
  • Ptholemaeus Geographia. Ulmae, (del 1486).
  • S. Leone, volgarizzamento, (del 1485).
  • S. Gregorio, (del 1475).
  • Ciceronis Rhetorica, (del 1479).
  • Titus Livius, (del 1482).
  • Acciajuoli, (del 1492).
  • Ovidio, Pinardi (sic) (del 1480).
  • Platina. De obsoniis, (del 1485).
  • Euclide, (del 1482).
  • Petrarca, (del 1478).
  • S. Athanasii opera. Romae, (del 1477).
  • Giosefi'o Flavio. Firenze, (del 1493).
  • Ubertini Clerici, Crescentinatis, in Cicer. Epist. Commento Vinc. (del 1479).
  • Ovidio, (del 1486).
  • Lactantii, opera, (del 1478).
  • Cicero:
    • De officiis, (del 1480)
    • De oratore, (del 1478)
    • Tuscul (del 1479)
  • luvenalis, Satyrae. (del 1475).
  • Cicero, Tuscul. (del 1480).
  • Pii II. Hist. rerum ubique gestarum, Ven. (del 1477).
 
Codices Miscellania
  • 2182          S. Augustini expositio in Psalmos (su membrana, del 12° secolo)
  • 2183          S. Gregorii Moralia (su membrana, del 12° secolo)
  • 326            Palladius. De Agricoltura (su membrana, del 13° secolo)
  • 67              Porphirius, in Aristotelem Graec. (su carta, del 12° secolo)
  • 120            Catena in Evangelio. Membran (del 11° secolo)
  • 894            S. lo. Grysogoni Homiliae in Epistolas Paoli (su membrana, del 12° secolo)
  • 896            Stamerud (sic) libri (su membrana, del 12° secolo)
  • 893            S. loannis Cassiani Collationes (su membrana, del 11° secolo)
  • 242            Theodoretus in Psalmos (su membrana, del 11° secolo)
  • 50              Aeschinis, Epistolae. Cod.
  • 45              D. Basilii, Homiliae Cod.
  • 141            Daniel Barbarus sup. Veto Cod.
  • 241            Evangelia Quatuor Cod.
  • 895            D. lo. Grysogoni. Homiliae 44 Cod.
  • 897            D. lo. Grysogoni. Horn. XII. Cod.
  • 183            Philostrati Cod.
  • 8                Platonis, Dialogi Cod.
  • 83              Ptholemaei, Armonica. Cod.
 
Following other Ms. Codes, simply signed by following numbers
  • 1155          S. Gregorius Cod.
  • 730            Chrysostomus. Cod.
  • 159            Terentius. Cod.
  • 159            Sacrae Th. Cod.
  • 159            Versiones Turques. Cod.
  • 163            Proses Turques. Cod.
  • 160            Altro Codice
  • 41              Cluron ms. Cod.
  • 227            Boccaccio Triumph. Cod.
  • 228            Guarini. Gramatica. Cod.
  • 218            Leoniceni. Cod.
  • 223            Epistolae Anglicanae. Cod.
  • 215            PhiIosophi. Codices
  • 131            Lazzarini. Cod.
  • 133            De Butis. Cod.
  • 132            Gallini Cod.
  • 691            Iuvenalis Satyrae. Cod.
  • 263            Beati Ambrosii. Cod.
  • 122            Moscepo. Cod.
  • 175            Fra' Paolo. Cod.
  • 1411          Cronique de Fr. Martin. Cod.
  • 2093          Quinti Aemiliani. Cod.
  • 214            Hymni Eccles. Cod.
  • 1176          Officium Beata Vergine Cod.
  • 2092          Petrarque Cod.
  • 232            Detto. Cod.
  • 281            Orationes. Cod.
  • 189            Timoteo. Cod.
  • 191            Cicero Cod.
  • 31              Philelphi. Cod.
  • 151            Cicero ms. Cod.
  • 794            Epitres de S. Seran ms. Cod.
  • 330            Hatius. Cod.
  • 329            Eusebius. Cod.
  • 85              St. Davis. Cod.
  • 42              luvenalis. Cod.
  • 43              S. Ambrogius. Cod.
  • 134            S. lo: Chrysostomus. Cod.
  • 1                Prolegomenum. Cod.
  • 127            Petruzzi. Cod.
  • 127            Anarchini. Cod.
  • 259            Vitruvius ms. Cod.
  • 171            Gasparini. Cod.
  • 171            Martialis. Cod.           
  • 99              Patrizj. Cod.
  • 807            Salvianus Aretinus. Cod.
  • 892            Philosophia. Cod.
  • 91              Cassiodorus. Cod.
  • 393            Aristotele Cod.
  • 23              luvenalis. Cod.
  • 789            Architettura Militare. Cod.
  • 36              Pauli Veneti. Cod.
  • 273            Boetius. Cod. 
  • 272            Dialoghi. Cod.
  • 72              Platonis. Cod.
  • 68              Argiropilo. Cod.
  • 73              Valerius Maximus. Cod.
  • 53              lustinus. Cod.
  • 47              Idem. Cod.
  • 47              Glice. (sic) Cod.
  • 116            Strozzi. Cod.
  • 891            Seneque. Cod.
  • 900            Dabudrio. Cod.
  • 890            Titus Livius. Cod.
 
Books of Monastero di S. Mattia di Murano, Monaci Camoldolensi
17 volumes of the library of the Monastery. This is Monsieur Burnet – French commissioner's sworn declaration.
  • 2 (due) Tomi corali Atlantico, con pitture, e miniature ad oro d'insigne artefice
  • Balbis. Catholic. reale (Codice membranaceo)
  • Malerbi. Vite de' Santi, (del 1475)
  • Ciceronis Rhetorica. Veneto (del 1470)
  • Perotti. Gramatica. Edit. pulcher. charact. argo imp.
  • Bertoldo, Bertoldino, e Cacasseno. Con rami insigni. Edizione di Brescia. del Della Volpe.
  • 5 (cinque) Tomi Marini Cavalier. Rime
Sources: Tratto dal ms. segnato N. 1937. Miscellanea XXXVIII, dal Museo Correr1.
 
1. As well as the abobe long list of stolen books and codes, many precious codes mss were stolen from the Dominican library at Saints Gio and Paul, registered by pen in the numbered list which was before a printed catalogue published by P.Beraldelli, of all the codes already existing in this library. The catalogue is stored in the Marciana Library.
 
Other goods with historic value
(Sources: 1 – State Archives of Venice; 2 – Ranieri Da Mosto, Venetian aristocrat “Patrizio”, descendent of the sailor who discovered the Cape Verde islands in the 1400s)
  • The whole navy war fleet of 1797, one of the most important in the Mediterranean;
  • The rich materials of the Arsenal of Venice, including the necessary equipment for 8 vessels, 6 frigates and 5 cutters, 6000 cannons of various sizes, 2000 rifles and 6000 guns, entire deposits of sails.
 
That being stated, this MLNV INTIMATES, CLAIMS AND DEMANDS
the complete return of the above mentioned goods and valuables to the Republic of Venice (bear in mind that this list which has been divided by categories and towns in Veneto is only what the archivists have managed to reconstruct);
 
CLAIMS AND DEMANDS
also to concur an adequate compensation for the violent french "occupation" of the Republic of Venice, from the year 1797 to the year 1815.
 
WSM
Venetia, Wednesday, August 21, 2013
 
The Executive Officers of the MLNV – Chief Department of Education and Culture of the GVP
Davide Giaretta
 
The Executive Officers of the MLNV – State Secretary of the GVP
Enrico Pillon
 
The Vice President of the MLNV and the GVP
dott. Paolo Gallina
 
The President of the MLNV and the GVP
Sergio Bortotto
 
Vedi il documento ufficiale inviato.
Immagine1

2013.08.09 – MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.


Non comprendo l'accanimento se non dal punto di vista di un riconoscimento ufficiale del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto come unica alternativa, con intera la sua proposta, alla impossibilità di mantenere civiltà e cultura venete nell'ambito di uno stato italiano che si è fatto usurpatore di molte nazionalità.

Avevo preparato una riflessione circa le ricchezze d'Italia intitolandola "museo italia".

Credo che ora dovrò darmi da fare per invitare a farsi ricchi del "museo veneto".

Ecco la mia riflessione:

IL MUSEO ITALIA – note per una gestione politica del territorio

L'Italia è una ………. fondata sulla bellezza.

Sul vecchio muro di un paesino, a perenne memoria, stava una scritta: Qui nell'anno del Signore…. nevicò una gamba!

L'Italia non ha bisogno, in ogni suo angolo più remoto, di farsi pubblicità con memorie di un passato meteorologico tradotto per ambigue letture dei posteri.

L'articolazione geografica frutto di fantasia creativa delle ere geologiche differenzia il paesaggio prima che l'occhio si sia pienamente beato dello stralcio precedente.

Le stratificazioni umane dalla preistoria all'oggi hanno deposto loro uova d'oro in ogni spazio adatto a farle dischiudere.

Viaggiando da nord a sud e da est ad ovest non esiste tratto superiore ai venti chilometri che non faccia affiorare un elemento di bellezza innalzato da un antenato di qualsivoglia generazione.

Si percorrono territori immensi, uniformi, per visitare un castello nei deserti della Giordania, siti archeologici delle Americhe, Samarcande dopo ore di steppa, monasteri russi dopo boschi e boschi di betulle, eterne vie della seta per l'incontro con le città proibite, tutta un'Australia per un'altura esigua foracchiata dalla ricerca di opale…

Per la nostra Italia non bastano successioni di vite a cogliere a volo contenuto la bellezza disseminata dall'artista tempo e dal suo ospite umano.

Ci si accorge, viaggiando, che per troppo di ambienti e manufatti il paesaggio ormai soffoca e la testimonianza artistica è ugualmente lasciata tra i rovi.

Un tempo le politiche sussidiarie che inorgoglivano un comune, una marca, una contea o il piccolo villaggio curavano l'ambiente, gelosamente custodivano il bello, non permettevano invasioni a scapito del gusto, della sicurezza, della saggezza dei padri che lì e non altrove avevano edificato e rispettato quanto la natura di quando in quando ri-esigeva togliendo diritti all'usucapione umana.

All'insegna dell'Unità mazziniana, artatamente conformata all'arco alpino quale confine settentrionale e ai mari, abbiamo trascurato l'Alpe, ingolfate di fabbriche le pianure, tratteggiate di strutture di mercato le coste, abbrutiti i villaggi cresciuti negli ambienti adatti a loro, gonfiate le città del potere, abbattute culture e autonomie millenarie… e quando il centralismo più non paga lo si rafforza con privilegi… e quando l'uniformità della produzione diventa asmatica ci si sente d'improvviso poveri in un paese dove la ricchezza ammicca ad ogni angolo e di fra i rovi.

Spingo al Museo Italia, verso una ricchezza che tutto il pianeta deve godere coltivandone il custode in tutti i suoi bisogni.

L'Italia è ricchezza universale e non va goduta perché il custode crede di sopravvivere dedicando il suo tempo ad altri compiti.

L'Italia può offrire adeguato guadagno ad ogni suo abitante, come custode del Museo Italia, come campana di vetro che conservi tutto ciò che natura ed arte hanno seminato sullo stivale togliendo al degrado quanto soffocato o lasciato in rovina.

Per governare questa nostra terra ci sono alcuni passi da fare: riconoscimento internazionale di una terra patrimonio dell'umanità nella sua conformazione geografica e nella elaborazione artistica dei suoi abitanti lungo i millenni; conseguente impegno economico per la conservazione ambientale e artistica della medesima; affidamento agli abitanti l'Italia della custodia dell'aiuola compensandoli adeguatamente per il servizio svolto o da svolgere.

Conseguentemente e quasi contemporaneamente va riportato in essere il principio di sussidiarietà, vigente il quale il signor qualunque creò e coltivò un tempo il suo spazio vitale, lo correlò a quello dei vicini, innalzò con essi l'isola del villaggio e con i vari villaggi armonizzò una cultura che diede i tratti a varie civiltà strappate dalla foga dei risorgimenti nazionali, affamati di terre e di “anime”, da inglobare nell'ideologia di una potenza pronta e adeguata ai conflitti del ventesimo secolo ed oggi a quelli economici.

Ecco la mia utopia da offrire a un governo che non sa dove trovare ricchezza e come risolvere una conflittualità troppo a lungo alimentata da una posta in gioco abnorme che il centralismo sempre mostra ai concorrenti.

Cambio completamente il titolo e invito a tradurre il tutto in IL MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.

Mario Corato