La storia della cannabis, conosciuta come pianta miracolosa sorella dell’uomo, si lega indissolubilmente alla storia dell’umanità . Tale pianta, fin dagli albori, ha rappresentato una fonte essenziale per la produzione di tessuti, carta, cibo, materiale combustibile oltre a fornire una vastissima gamma di rimedi medicinali. E’ una pianta molto resistente che non necessita di particolari diserbanti o pesticidi. Le principali pianti diffuse sono di due tipi: la sativa e la indica. Il composto chimico che provoca le alterazioni è il THC, presente solo nella foglia e nel fiore. Il resto della pianta è utile per molti altri prodotti. Dal fusto centrale si ricava la polpa utile a produrre la carta; i reperti più antichi risalgono all’impero cinese nel 4000 a.C. In Europa comparve solo nell’VIII secolo con Carlo Magno; la carta di cannabis fu anche da supporto per la stampa della prima Bibbia di Gutemberg. Dall’avvolgimento del fusto si ricava la fibra utile alla produzione di cordami e tessuti noti per qualità e resistenza.
Nel corso degli anni sono continuate le ricerche scientifiche che confermano l’uso terapeutico proficuo della marijuana.
Correlazioni con il cancro? No.
In una ricerca sul grado di tossicità e assuefazione, la marijuana detiene l’ultimo posto preceduta da nicotina, eroina, cocaina, alcohol e caffeina. Per tali ragioni sono in aumento anche i medici che ne sostengono l’uso terapeutico. Si tratta di identificare la marijuana come analgesico ovvero: diminuisce le probabilità di vomito e nausea nei pazienti chemioterapici, allevia le contrazioni muscolari in pazienti affetti da sclerosi multipla, aiuta i malati di AIDS (cit. dott. John P. Morgan).
Il dott. Grinspoon, uno dei maggiori esperti mondiali in materia, sostiene che questa continua proibizione sia il mero risultato di una diffusa ignoranza. Come spesso accade, sono i più deboli a pagarne il prezzo più alto. Ai governi non interessa che esista un rimedio in grado di rendere più decorosa una vita afflitta da mali incurabili. Perchè combattere la marijuana in modo così ostinato? Forse il problema non è tanto la pericolosità dei suoi componenti chimici, ma risiede nell’immenso potenziale che da sempre la pianta ha avuto a livello industriale.
Alice Lollo