- la vittoria dei romani su Annibale fu per merito dei soldati Veneti
- i Veneti hanno salvato Roma per ben tre volte, due volte contro i Galli e la terza nella loro guerra civile
- a scrivere la storia di Roma fu un Veneto, Tito Livio
- la prima nave con cannoni laterali fu la “GALEASSA” dei Veneti
- a Treviso si trova il testo di algebra più antico al mondo “L’ABACO”
- il gioco del calcio veniva praticato nei territori della Serenissima già da XV° secolo e che esisteva un vero e proprio campionato
- anche il gioco del tennis veniva già praticato nel XV° secolo
- il simbolo @ fu inventato dai veneti nel XVI° secolo per questioni commerciali
- i fratelli Zeno scoprirono l’America prima di Colombo e quest’ultimo fece uso di meppe venete per raggiungere le Americhe
- la prima donna laureata al mondo fu Elena Cornaro, nata nel 1646
- Il canale di Suez fu pogettato da Veneti nel XVII° secolo
- la costituzione e la giustizia in USA è dichiaratamente ispirata alle leggi della Serenissima – Benjamin Franklin si intrattenne a Venezia per quasi un anno
- il primo orologio a ingranaggi fu fatto a Padova
- il pianoforte fu inventato a Vicenza nel XIII° secolo
- la parola più diffusa al mondo “CIAO” è di origine veneta perché deriva da “sciavo vostro”… poi “sciavo”… poi “ciao”
- Pietroburgo fu fatta da due architetti veneti
- Galileo Galilei, per sfuggire all’inquisizione si rifugiò in Veneto
- la parola “VENETO” vuol dire “POPOLO MITE”
- gli “schiavoni” o “sciavoni” erano dei soldati Dalmati e Istriani al servizio di Venezia
- molti tra i più grandi artisti del Barocco e del Rinascimento erano Veneti (vedi VENETI DI IERI E DI OGGI)
- le campane suonano a mezzogiorno per la vittoria dei veneti contro i turchi nella battaglia navale di Lepanto del 7 ottobre 1571 dove fu fermata l’avanzata islamica verso il continente europeo
- il famoso “Galateo” fu scritto nell’abbazzia di San Eustachio del Montello a Treviso
- Istria e Dalmazia sono venete, non italiane
- Cipro si chiamava “Famagosta” ed era veneta.
La dolce- amara salmastra terra veneziana ha da sempre rappresentato un luogo di rifugio,protetto dal mondo.
Sin dall’antichità romana le famiglie nobiliari potevano trovarvi rifugio contro l’instabilità dettata dalle scorrerie barbariche che attraversavano la penisola ( 410 d.c).
Fra gli atolli veneti e i culti degli antichi “Heneti” è da ricercare la sorgente delle nostre plurisecolari origini; in tempi di sì grande instabilità tra quegli atolli si gettavano le basi di una futura potenza che avrebbe segnato la storia del Mediterraneo intero..
La situazione storica degenerò ma l’ambiente lagunare garantì ai suoi abitanti la relativa immunità dagli sconvolgimenti storici dell’epoca tanto da poterfar asserire loro, con orgoglio la discendenza pura e leggittima dai Cesari di Roma.
Come da tradizione ecclesiastica, ogni città possedeva un Santo Patrono che su di essa vegliava e Venezia non faceva eccezione: anticamente fu san Teodoro patrono degli affari commerciali.
Tuttavia,quasi a segno tangibile di un ulteriore grazia divina, si narra che san Marco sbarcato casualmente sui lidi veneti ebbe la visione di un Angelo,il quale salutatolo con la celeberrima frase “Pax Tibi Marce Evangelista Meum” gli predisse che le sue spoglie mortali avrebbero riposato tra quei lidi.
In effetti dei contrabbandieri provvidero, a loro insaputa, ad attuare la profezia dell Angelo.
Così l’identità del popolo veneto sotto l’egida della Serenissima andava sempre più a solidificarsi anche previa il linguaggio e l’intreccio mistico di sacro e profano ( la leggenda vuole che nei nostri natii lidi sbarcarono anche alcuni esuli della guerra di Troia).
L a vocazione del viaggio non abbandonerà mai la città lagunare tanto che essa tra il 1200-1250 si ammanterà della Seta delle vie dell’Oriente,dell’acre odore delle Spezie e il suo Stendardo si isserà su tutti i porti del Mediterraneo.
Poi la Venezia Cinquecentesca dei “Shylock e Bassiano” di Shakespeariana memoria,ove si contrattava sulle merci ma anche ove fioriva l’arte il mecenatismo e la pittura nella sola terra ove cielo ed acqua si confondono. Sono gli anni in cui il Leone ruggiva accanto del conte di Carmagnola e dalle pianure venete sino ai lontani lidi nord africani alto si levava nell’aere il nome di Venezia.
Nella battaglia di Maclodio si consolidò l’identità veneta sancendo solennemente il dominio della Serenissima su tutto l’entroterra e costituendo de facto lo stato Veneto.
Questa la terra che irretì il tumultuoso Lord Byron tanto da fargli desiderare un eterno soggiorno nella Lagunare Terra.
La morte di questo sogno dorato ha una data, 1797, ed un volto quello di Napoleone Bonaparte. Tuttavia un’altra data fu impressa nella storia,il 1809, anno dell”Insorgenza Veneta” dell’orgoglio risollevatosi contro lo straniero.
Un orgoglio rinato per uno Stato ridotto ad essere uno dei tanti dipartimenti che costituivano lo scacchiere Medierraneo delle armate francesi. Venezia,perla del mediterraneo,scambiata come una meretrice tra le potenze europee.
Eppure Venezia che stava comunque vivendo un momento di declino dettato dall’estinguersi del suo impero marittimo e dallo spopolarsi delle sue calli, costituiva ancora un insuperabile modello.
La Terra veneta vedrà poi un susseguirsi di domini Francese,Austriaco poi “italiano”. Eppure essa era ed è ancora la terra che ammaliò Shackespeare, stregò Casanova irretì Byron, questa Terra, che dal punto di vista del diritto non ha mai smesso d’esistere, vive anche nella Storia,nell Arte nella Letteratura ma soprattutto deve vivere nei nostri cuori.
Enrico Zanardo.