NEWS – TERRITORIO E AMBIENTE

ECCO COME L’AGRICOLTURA INDUSTRIALE AMMALA NOI E MADRE TERRA

I terreni trattati con prodotti chimici, sfiancati dallo sfruttamento intensivo e dall’agricoltura industriale causano un impoverimento del cibo che quindi non fornisce agli esseri umani i nutrienti di cui ha bisogno. E’ la conclusione cui sono giunti numerosi studi di cui si parla anche nel libro appena uscito di Courtney White, “Grass, soil, hope”. Ma la soluzione c’è.

di Giovanni Fez – 18 Settembre 2014

E’ ancora vero che una mela al giorno toglie il medico di torno?

Non più, stando a quanto sostengono gli esperti, a meno che quella mela non arrivi da terreni organici e da alberi coltivati con metodi biologici.

Secondo l’esperta australiana Christine Jones, intervistata nel libro appena uscito di Courtney White, Grass, Soil, Hope, le mele hanno perduto l’80% del loro contenuto di vitamina C.

E le arance che si mangiavano per tenere lontano il raffreddore?

E’ possibile che di vitamina C non contengano più nemmeno le tracce.

Uno studio http://www.scientificamerican.com/article/soil-depletion-and-nutrition-loss/ che ha analizzato il contenuto dei vegetali dal 1930 al 1980 ha scoperto che i livelli di ferro sono diminuiti del 22% e il calcio del 19%.

In Inghilterra tra il 1940 e il 1990 il contenuto di rame nei vegetali è calato del 76% e il calcio del 46%.

Il contenuto di minerali nella carne è, anch’esso, significativamente diminuito.

Gli alimenti vanno a costituire i mattoni del nostro corpo e sostengono la nostra salute, ma terreni impoveriti forniscono alimenti impoveriti e alimenti di scarsa qualità nutritiva portano a un decadimento della salute.

Anche la nostra salute mentale è legata ai terreni ed è garantita se i terreni sono ricchi di microbi.

Cosa è accaduto al terreno?

Ha subìto gli attacchi della moderna agricoltura industriale con le sue monocolture, i fertilizzanti, i pesticid e gli insetticidi.

«Il termine biodiversità evoca una ricca varietà di piante in equilibrio con tante varietà di animali, insetti e vita selvatica, tutti che coesistono in un ambiente in equilibrio – spiegano Hannah Bewsey e Katherine Paul dell’Organic Consumers Association – Ma c’è anche un intero mondo di biodiversità che vive al di sotto della superficie terrestre ed è essenziale per far crescere alimenti ricchi di nutrienti.

Il suolo terrestre è una miscela dinamica di particelle rocciose, acqua, gas e microrganismi.

Una tazza di terra contiene più microrganismi di quante persone ci siano sul pianeta.

Questi microbi vanno a costituire il “tessuto alimentare del suolo”, una catena complessa che inizia con I residui organici di piante e animali e che coinvolge batteri, funghi, nematodi e vermi; decompongono la materia organica, stabilizzano il suolo e aiutano la conversione dei nutrienti da una forma chimica ad un’altra.

La ricchezza nella diversità dei microbi in un terreno ha effetti su molte proprietà, come l’umidità, la struttura, la densità e la composizione nutritiva.

Quando i microbi vanno perduti, si riducono anche le proprietà del suolo che permettono di stabilizzare le piante, di convertire le sostanze nutritive e di svolgere tutte le altre funzioni vitali.  

Il contenuto di microbi del suolo, cioè la sua biodiversità, è praticamente sinonimo di salute e fertilità.

Come scrive Daphne Millier, medico, scrittrice e docente, “i terreni che contano su un’ampia biodiversità sono più predisposti a produrre cibi ad alta densità nutritiva”.

Purtroppo l’azione umana ha avuto un impatto assai negativo sulla salute dei suoli; siamo infatti responsabili della degradazione di oltre il 40% dei terreni agricoli nel mondo.

Abbiamo destabilizzato l’ecosistema dei terreni attraverso un utilizzo diffuso di sostanze chimiche che distruggono praticamente tutto ad eccezione delle piante stesse (molte di queste sono state addirittura modificate geneticamente per resistere a erbicidi e pesticidi).

Siamo arrivati ad avere grano, soia, alfa-alfa e altri cereali in apparenza salubri ma in verità carenti di sostanze nutritive a causa della pessima qualità del suolo su cui vengono coltivati.

E usiamo sostanze chimiche di routine anche se si sa che appena lo 0,1% dei pesticidi in realtà interagisce con il target cui è destinato, tutto il resto contamina soltanto piante e suolo».

«L’azoto è uno dei tre nutrienti essenziali per il suolo – proseguono Bewsey e Paul – gli altri due sono potassio e fosforo.

Ma perché l’azoto possa nutrire le piante, deve essere convertito da ammonio a nitrato.

I microbi del terreno, sensibili al ciclo dell’azoto, fanno questa conversione alimentandosi di materia vegetale decomposta, digerendo l’azoto che vi è contenuto ed eliminando ioni di azoto.

Cosa accade quando nel suolo non ci sono questi microbi?

Gli agricoltori spesso ricorrono a fertilizzanti contenenti azoto, ma l’uso eccessivo porta ad averne una quantità eccessiva che va oltre la capacità di conversione dei microbi stessi, quindi troppo azoto uccide le piante.

Stando ai dati della Union of Concerned Scientists, gli allevamenti con centinaia di animali stipati in piccoli spazi e alimentati con cereali anzichè foraggio è ubo dei fanni più grossi che l’uomo abbia inflitto al suolo poiché porta alle monocolture intensive su larga scala che richiedono moltissime sostanze chimiche.

La perdita di biodiversità del suolo è anche correlata all’aumento di asma e allergie nelle società occidentali.

Il sistema immunitario umano si sviluppa grazie agli stimoli ambientali cui è esposto; quando carne e vegetali mancano di determinati batteri e microbi, i bambini non riescono a formulare risposte immunitarie precoci e quindi possono sviluppare allergie.

La soluzione sta nel convertire allevamenti e aziende agricole industriali in allevamenti con sistemi naturali e fattorie biologiche.

Secondo uno studio danese è possibile raddoppiare la biodiversità del suolo sostituendo l’agricoltura biologica ai metodi agricoli convenzionali».

Ma perchè accontentarsi di contenere il danno?

Esiste quella che viene chiamata agricoltura rigenerativa, strumento essenziale per far regredire i danni causati dalle pratiche industriali.

E non c’è tempo da perdere.

Bisogna andare i quella direzione prima che sia veramente troppo tardi.

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PER CONVINCERE L’EUROPA AD ACCETTARE GLI OGM … COSA NON SONO DISPOSTI A FARE.

Anche se il negoziato Usa-Eu sul trattato Ttip si è svolto finora nel massimo riserbo, è trapelato quanto basta per capire che uno degli ostacoli maggiori è costituito dagli Ogm (organismi geneticamente modificati), soprattutto dalle colture agricole biotech, dove alcune multinazionali Usa (Monsanto e Pioneer Dupont in testa) hanno interessi colossali.
La loro tesi è che le colture Ogm assicurano raccolti più abbondanti, e perciò più redditizi, senza rischi per la salute.
Tesi condivisa dall'amministrazione Usa, guidata da Barack Obama.
Di parere opposto, in Europa, sono gli ambientalisti e le associazioni agricole, che giudicano le colture biotech incompatibili con le produzioni agricolo-alimentari di qualità, poco convenienti (gli Ogm non consentono di avere sementi, che vanno riacquistate ogni anno presso le multinazionali, che così lucrano profitti), e dannose per la salute umana.
Con loro, sono schierati 19 dei 28 governi che fanno parte dell'Unione europea, e l'Italia di Matteo Renzi è tra questi.
Una decisione definitiva, in sede Ue, dovrà essere presa dalla nuova Commissione guidata da Jean Claude Juncker, ma le multinazionali Usa del biotech non sembrano affatto rassegnate a una sconfitta.
Dalla loro parte sanno di avere l'intero apparato diplomatico Usa, che in passato ha dimostrato di interferire non poco sulle decisioni dei governi europei.
In proposito, è illuminante la rilettura di alcuni cablo riservati dell'ambasciata Usa a Roma durante il governo Berlusconi 2001-2005, rivelati dallo scandalo Wikileaks e pubblicati allora in un saggio (Mimmo Franzinelli e Alessandro Giacone, La Provincia e l'Impero; Feltrinelli).
A differenza dei governi precedenti, tutti contrari alle coltivazioni Ogm, quello di Berlusconi fece subito sperare agli Usa in un cambio di rotta.
Il Cavaliere e l'allora presidente Usa, George W. Bush, avevano infatti concordato una politica a favore degli Ogm: una svolta italiana che il vice consigliere Usa per la sicurezza si affrettò a ricordare a Giovanni Castellaneta, consigliere diplomatico di Berlusconi, subito dopo avere accertato che nel governo italiano c'era un ministro che remava contro.
Si trattava di Gianni Alemanno, responsabile dell'Agricoltura, che da sempre si era schierato contro gli Ogm, e per questo era entrato in diretta polemica con l'oncologo Umberto Veronesi, che invece si era detto favorevole.
Non solo.
A sostegno della sua posizione, Alemanno aveva consultato le principali associazioni agricole (Coldiretti in testa), ottenendo il loro sostegno, salvo quello della Confagricoltura, favorevole ad alcuni tipi di «sementi non contaminate da Ogm»(!).
La reazione della diplomazia Usa fu riassunta in un cablo riservato: «Il nostro obiettivo è di seppellire il documento Alemanno nella commissione nazionale delle biotecnologie».
E se sarà approvato, Berlusconi subirà «una forte pressione per spostare l'Italia verso una politica più amichevole rispetto ai nostri interessi».
Ma Alemanno non cedette, e un nuovo cablo dell'ambasciatore, Mel Sembler, avvertì Washington: «Non possiamo permettere ad Alemanno di andare avanti senza ostacoli».
Scattò subito la ricerca di ministri filo-Usa, da schierare contro quello dell'Agricoltura.
Quello dell'Industria, Antonio Marzano, non si fece pregare e in un appello pro-Ogm, sostenne che «l'opposizione non era basata su prove scientifiche, ma su sentimenti anti-americani». Uno speech preparatogli da un direttore generale del ministero, Amedeo Teti, che nei cablo Usa venne subito indicato come persona da «proteggere strettamente».
Ma Alemanno tirò dritto.
E quando la Regione Piemonte iniziò a distruggere le coltivazioni di mais biotech, si dichiarò d'accordo, presentando un decreto legge restrittivo sugli Ogm.
Per protestare, l'ambasciatore Sembler si fiondò a Palazzo Chigi da Gianni Letta, che si disse all'oscuro di tutto e, per placare l'ospite, lo collegò in viva voce al telefono con Berlusconi, che si trovava ad Arcore.
La sintesi della telefonata è in un cablo: «Dopo avere espresso il suo continuo supporto agli sforzi statunitensi del presidente Bush per diffondere la democrazia, Berlusconi ha promesso che non avrebbe fatto passare la bozza di decreto del ministro Alemanno, così come gli era stata descritta, al consiglio dei ministri».
Ma di litigare con Alemanno, in realtà, Berlusconi non aveva nessuna voglia, come spiegò al ministro della Salute, Girolamo Sirchia, pure lui filo-Usa e pro-Ogm: «Il partito di Alemanno è una componente preziosa del governo».
Di lì a poco la questione degli Ogm passò in secondo piano, scavalcata per importanza dall'inizio della guerra in Iraq contro Saddam Hussein, dove il contributo militare dell'Italia era per l'ambasciata Usa un tema prevalente su tutti gli altri.
E Sembler, per giustificare a Wahington l'opportunità di mollare la presa sugli Ogm e non suscitare polemiche eccessive sulla stampa, scrisse in un cablo: «Dobbiamo ammazzare un drago per volta».
Così, grazie ad Alemanno (discutibile come sindaco di Roma, ma valido ministro dell'Agricoltura), gli Ogm non passarono e sono tuttora vietati.
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VENEZIA

2014.09.05 – IL CLIMA NON E’ IMPAZZITO SIAMO IN GUERRA CLIMATICA.

generale-mini-guerra-climatica-clima“Clima impazzito?
No è guerra climatica” Parla il Generale Nato: “Ecco costa accadendo davvero e cosa accadrà entro il 2025″
Mai come ora ci rendiamo conto che il clima è impazzito.
Ecco il motivo spiegato dal Generale Mini:”E’ guerra climatica,clima modificato con agenti chimici”Riportiamo qualche passo significativo della testimonianza di questa persona, il cui ultimo incarico militare è stato il Comando delle forze NATO in Kossovo, e quindi non è stato un generale di “cartone”, come si dice in gergo di coloro che non hanno mai ricoperto ruoli di Comando, e sicuramente conosce l’argomento di cui tratta e anche solo per questo, dovrebbe essere ascoltato.
“La guerra ambientale non è più solo una ipotesi: è già in atto.
Ma guai a dirlo, si passa per pazzi.”
“Negare l’informazione è già un atto di guerra.
Non c’è solo la disinformazione ma c’è una pratica militare che si chiama ‘denial of service’ ovvero si stabilisce che è necessario non solo negare la realtà o l’evidenza, ma negare l’informazione.
E questo è già un vero e proprio atto di guerra.
Determinate persone o paesi non devono venire a conoscenza delle informazioni e questo può causare catastrofi di proporzioni bibliche, come il devastante tsunami dell’Indonesia. L’informazione sul suo arrivo era disponibile, ma interruzioni nella trasmissione, a causa di anelli mal funzionanti o volutamente non funzionanti, ne ha impedito la comunicazione.”
“La bomba climatica è la nuova arma di distruzione di massa a cui si sta lavorando in gran segreto per acquisire vantaggi inimmaginabili su scala planetaria. Alluvioni, terremoti, tsunami, siccità, cataclismi.
Uno scenario che purtroppo non è più fantascienza.”
“La maggior parte delle persone ritiene inconcepibili certi scenari, in quanto non è al corrente delle progettazioni in materia di tecnologie militari e quindi delle conseguenti implicazioni.”
Il Generale racconta che nel lontano 1946, lo scienziato neozelandese Thomas Leech, lavorò in Australia per conto dell’Università dell’Auckland, con fondi americani e inglesi, per provocare piccoli tsunami.
Il “Progetto Seal” ebbe successo, spaventò lo scienziato che interruppe gli esperimenti, e che poi sicuramente sono stati ripresi e perfezionati.
“I militari hanno già la capacità di condizionare l’ambiente: tornado, uragani, terremoti e tsunami alterati o addirittura provocati dall’uomo sono una possibilità concreta.”
“Nell’ambito militare non esiste una moralità che possa impedire di oltrepassare un certo punto.
Basti pensare allo sviluppo e le applicazioni degli ordigni atomici.
Non esiste vincolo morale, ciò che si può fare si fa.”
Non è solo un problema di mancanza di moralità, ma secondo il Generale si va anche oltre: “La voglia di conseguire un vantaggio spinge ad usare le tecnologie senza fare test a sufficienza.
Una possibilità viene messa in atto per verificarne il funzionamento, sperimentandone direttamente sul campo gli effetti.”
Con l’articolo su Limes, il Generale aveva già divulgato il progetto dell’Aereonautica Militare Statunitense del 1995.
In “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025” si delineavano i piani non “di possedere il clima”, ma di controllare il meteo, lo spazio atmosferico e condurre operazioni belliche in sicurezza, dice sempre il Generale.
“Per esempio, irrorando le nubi con ioduro di argento, altre sostanze chimiche o polimeri, per dissolverle o spostarle.
Oggi siamo piuttosto vicini al traguardo del 2025.”
fonte: jedasupport.altervista.org
tratto da (CLICCA QUI)
 

LA NEVE IN QUOTA CONTAMINATA DALLE SCIE CHIMICHE ???


UN MEDICO STATUNITENSE DENUNCIA UNA MISTERIOSA INFLUENZA … E SPUNTANO ANCORA LE SCIE CHIMICHE


images (15)11 marzo 2014
Un medico statunitense denuncia un influenza "misteriosa"
Sei malato. 
Il tuo naso è chiuso. 
Hai dolori muscolari, sei sudato, tossisci, starnutisci e non hai abbastanza energia per alzarti dal letto. 
Non è l'influenza. 
E' una cospirazione secondo il dottor Leonard Horowitz. 
La sua opinione non si basa sulla teoria della cospirazione, ma sul fatto della cospirazione. 
Nel corso degli ultimi 10 anni, Horowitz è diventato un'autorità controversa nel sistema medico statunitense. 
Con una formazione universitaria di ricercatore medico, Horowitz di 48 anni, accusa che alcuni elementi del governo degli Stati Uniti stanno cospirano assieme alle principali aziende farmaceutiche per ridurre ampi segmenti della popolazione all’infermità. 
I media riportano che i pronto soccorso degli ospedali sono oberati da pazienti che soffrono di una strana infezione delle vie respiratorie superiori che non sembra essere provocata da un virus. 
Stanno inoltre segnalando che si tratta di una influenza "misteriosa" e che i consueti vaccini contro l'influenza sono inefficaci. 
"Questo è tutto una sciocchezza, un falso", dice il Dott. Leonard Horowitz.
"Il fatto della questione è che abbiamo visto questo tipo di epidemia per la prima volta tra la fine del 1998 e l'inizio del 1999. 
Le persone sono state affette, con forte tosse, da questa malattia bizzarra che non sembra seguire l'insorgenza logica virale o batterica o rappresentare un periodo di transizione. 
Se fosse davvero un’infezione batterica o virale, avrebbe causato la febbre, ma non è stato così. 
E' durata per settimane, se non mesi. 
Congestione sinusale, drenaggio del setto nasale, tosse, stanchezza, malessere generale. 
Le persone si sono sentite ‘spente’. 
Il Research Institute of Pathology delle Forze Armate ha registrato un brevetto per un micoplasma patogeno che causa questo tipo di epidemia. 
È possibile visualizzare il report dei brevetti nel libro: codici per l'Apocalisse biblica. 
Il micoplasma non è in realtà un fungo, non è proprio un batterio e non è proprio un virus. 
Non ha una parete cellulare. 
Va in profondità nel nucleo cellulare rendendo così molto difficile elaborare una risposta immunitaria contro di lui. 
Si tratta di una relazione di un brevetto per un’arma biologica che spiega come provocare infezioni croniche delle vie respiratorie superiori che sono praticamente identiche a quello che si sta riscontrando in questo momento." 
Le scie chimiche distruggono la vostra funzione immunitaria.
"Credo che le scie chimiche siano responsabili di una intossicazione chimica pubblica, che sarebbe poi in grado di causare una soppressione immunitaria generale, a basso o alto grado, a secondo dell'esposizione. 
La disfunzione del sistema immunitario mette le persone nella condizione di diventare sensibili alle infezioni opportunistiche, come questa di micoplasma ed altre infezioni opportunistiche ", così dice il Dr. Horowitz. 
"Ho iniziato a studiare le scie chimiche, quando sono state spruzzate sopra la mia casa nell’Idaho del Nord. 
Ho preso alcune immagini e poi ho contattato la Environmental Protection Agency dello stato che era all'oscuro dell’operazione così come l'Air Force. 
Mi hanno messo in contatto con il Centers for Disease Control, reparto di Tossicologia, e dopo circa una settimana ho ricevuto una lettera da uno dei loro principali tossicologi che affermava che, in effetti, era stata rilevata una certa quantità di dibromuro di etilene nel carburante degli aerei.
Il Dibromuro di etilene è un noto agente cancerogeno chimico per gli umani che è stato rimosso dalla benzina senza piombo a causa dei suoi effetti cancerogeni. 
Ora improvvisamente è apparso nei residui di carburante che ad alta quota gli aerei militari emettono!" 
Il Dibromuro di etilene, che è venuto fuori dai carburanti per jet, causa immunosoppressione e indebolimento del sistema immunitario delle persone. 
Poi ti viene un microbo, un micoplasma oppure un fungo che ti causa una malattia delle vie respiratorie superiori. Improvvisamente si sviluppa una infezione batterica secondaria. 
Poi vieni colpito con antibiotici e gli antibiotici causano acidità nella chimica del vostro corpo, così ora puoi riscontrare eruzioni cutanee ed altri inconvenienti, il fegato si riempie di tossine che fuoriescono attraverso la pelle tramite eruzioni cutanee e si notano reazioni bicolore associate con altri prodotti chimici. 
Ho colleghi nelle Bahamas, alle Bermuda, a Toronto, nel British Columbia che segnalano tutti la stessa ‘semina’ bizzarra dell'atmosfera. 
Ciò che sta accadendo è solo spregevole. 
Tutto ad un tratto gli esseri umani sono completamente fuori equilibrio e vengono infettati da due, tre o quattro microbi e co-fattori ed inoltre intossicati da una varietà di diverse sostanze chimiche … e qualcuno sta per essere considerato come malato cronico. 
(… segue nell’originale in inglese, con le connessioni con altre patologie tra cui l’AIDS e con congetture importanti sugli autori e gli scopi di tale scempio). 

fonte: 
http://www.helpfreetheearth.com/news697_chemtrails.html 
http://www.drlenhorowitz.com/index.htm 
 
fonte
… e nel frattempo Global War e guerra di tutti contro tutti: dove stiamo andando?
http://fintatolleranza.blogspot.it/

Tratto da (CLICCA QUI)

LA FOTO DELLA NASA CHE FA PAURA AI NOSTRI TERRITORI


La Nasa ha fornito una foto scattata che mostra la pianura padana vista dall’alto e sotto una cappa di nanoparticelle. 

La foto è stata scattata da un satellite.
Ma cosa sono le nanoparticelle? 
Progetto Upupa monitora questo tipo di inquinante nell’area di Piacenza.
Come mostra una sua elaborazione, si tratta di particelle ultrafini di particolato che fanno male alla salute, e che sono più piccole di un capello. Ancora più piccole delle famigerate polveri sottili.
Scrive il Corriere:
Le polveri ultrafini peggiorano ulteriormente la salute della pianura padana. 
A rivelarlo i risultati del progetto Upupa (Ultrafine Particles in Urban Piacenza Area) del Laboratorio Energia e ambiente Piacenza (Leap) – centro di ricerche del Politecnico di Milano – presentati il 22 gennaio e incentrati sul particolato delle polveri sottili. 
Tre anni di ricerca, sostenuti dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, per dimostrare la minaccia rappresentata da quelle componenti ultrafini (migliaia di nanoparticelle come, per esempio, solfato e nitrato di ammonio e tracce di metalli presenti nella massa delle polveri) che non solo attualmente non trovano posto in nessuna normativa, ma che proprio per la loro ridottissima dimensione (inferiore di cento volte a una particella di Pm10) sono estremamente pericolose per la salute umana. 
Peggiorando un quadro già di suo non certo piacevole.

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2013.11.21 – CASO ABBATTIMENTO VOLPI – DIVIETO ALLO STATO STRANIERO ITALIANO

Oggetto:  atti di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, del suo ecosistema nazionale e degli esseri biologici viventi in natura – DIFFIDA.

ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ITALIANO
(per il tramite della prefettura in Treviso)

ALLA PRESIDENZA DELL’ENTE ITALIANO REGIONE VENETO

ALLA PRESIDENZA DELL’ENTE ITALIANO PROVINCIA DI TREVISO

ALLA PRESIDENZA DELL'ENTE ITALIANO ISPRA

 
E’ notizia di questi giorni di come lo stato italiano, anche per il tramite dell’ ente provincia di Treviso, ed infine dell'ente Ispra, abbia approvato in data 06.09.2013 una determina finalizzata all'abbattimento di circa 1050 esemplari di volpe (vulpes vulpes) da avviarsi in data 09.09.2013 nei territori della Repubblica Veneta.

La determinazione in questione che è stata denominata "piano di controllo volpi", ha una durata di 3 anni (2013 – 2016) e prevede l'abbattimento fino a 350 esemplari ogni anno.

Sul punto preme rammentare, ancora una volta, come in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimanga ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli oltre cento anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
 
Posto, infatti

che tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualunque autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di ogni effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;

che per l’effetto ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsivoglia autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset;

che finanche lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”;

VISTO

l'Art. 18 dell'Ordinamento Giuridico Veneto Provvisorio (OGVP) di questo Governo Veneto Provvisorio istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 e che recita: "L’OGVP riconosce ad ogni organismo vivente in natura, così come comunemente riconosciuto per tale, una soggettività giuridica primaria accessoria.
Rispettando il principio per cui l’OGVP tutela l’ecosistema nazionale e mondiale con la salvaguardia naturale dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, luce, aria, acqua e terra, ad ogni essere biologicamente vivente in natura è riconosciuta una soggettività giuridica primaria accessoria e destinataria pertanto del diritto all’esistenza secondo il processo naturale della propria specie.
Il diritto ad un’esistenza naturale preclude la facoltà di interromperne volontariamente la stessa o di determinarne un suo innaturale svolgimento.
La soggettività giuridica primaria dell’essere umano è prevalente solo nei casi espressamente indicati dalla legge e per il determinarsi di uno stato di reale necessità."

Ciò posto, ritenendo che la caccia non possa essere l'unica soluzione, nel caso sussistano effettivi problemi derivanti dall’eccessivo numero di esemplari di volpe – nonché dal recondito sospetto di contagio del virus della rabbia silvestre –

SI VIETA

a qualsiasi autorità d’occupazione dello stato straniero italiano e/o ente e/o concessionario da esso derivante e/o uffici anche privati ad essi asserviti dal porre in essere qualsiasi atto di alienazione e/o comunque di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, da intendersi nei suoi confini storici alla data del 1866, e/o del suo ecosistema nazionale nonché degli esseri biologici viventi in natura.
 
Per i suesposti motivi, i responsabili di ogni ordine e grado che violeranno il presente veto saranno assicurati alla Giustizia Veneta nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso.

WSM
Venetia, Giovedì 21 Novembre 2013
Il Presidente del MLNV

Sergio Bortotto

VOLPI 2

2013.11.19 – SOLIDARIETÀ PER IL POPOLO SARDO


Sono ore disperate per la Sardegna, la furia del ciclone "Cleopatra" è stata devastante.
I numeri sono tragici, 17 vittime, quasi 3000 sfollati.
In poche ore è caduta la quantità di pioggia di 6 mesi, secondo le medie della penisola, quindi ben maggiori se consideriamo la meno precipitosa Sardegna.
La zona più colpita è quella di Olbia, con 9 morti.
Intanto sono numerose le strade chiuse al traffico a causa di allagamenti, crolli e frane.
Secondo l’ultimo bollettino restano bloccati tratti della strada statale 125 Orientale sarda, della 131 Dcn Abbasanta-Olbia e della 389 Nuoro-Lanusei.
Diversi i disagi anche alla circolazione ferroviaria. 
In questi momenti difficili, il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio, profondamente addolorati dall'evento, mandano la loro solidarietà al Popolo Sardo, ben consci che con la loro forza saranno in grado di superare anche questa prova.
Fortza Paris!

WSM
Venetia, 19 novembre 2013
Davide Giaretta
Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.10.31 – VENEZIA VITTIMA DELL’ITALIANIZZAZIONE FASCISTA DI TOLOMEI

Si sta compiendo in questi giorni l'ennesimo abuso ai danni del Popolo Veneto da parte dell'occupante italiano. Vittima ancora una volta è la nostra storica capitale, Venezia, la cui dignità è ogni giorno calpestata in modo sempre più evidente. A farne le spese questa volta i nizioleti, le pitture recanti i nomi delle calle e delle strade della città, particolare storico di Venezia. Pensando evidentemente di "farla franca", sotto gli occhi di un Popolo e dei Cittadini, ancora in gran parte assopiti nel sonno italiota che dura da quasi un secolo e mezzo, l'assessore italiano alla toponomastica, ha deliberato la modifica dei suddetti nizioleti, con diciture "italianizzate" in cui sono state inserite doppie, e sostituiti termini tipicamente veneti con altri dal retrogusto amaro dell'epoca fascista. Rio tera' diventa così "Rio terrà", in Parochia compaiono R e C dal nulla, si leggono castronerie come "Salizzada" o "Madonnetta", sparisce Calle del Fontego del Curame, sostituito da "della donzella". Colti in flagrante, i responsabili si difendono citando come fonte documenti del 1786, il Cattastico dei Sestieri, che riporterebbe queste diciture. Ovviamente, prendendo in esame una storia più che millenaria, gli amministratori italiani hanno ben pensato di prendere spunto dagli ultimi 10 anni di una Repubblica che aveva rappresentato un faro per il mondo, ed era travagliata da correnti interne, che senza l'intervento devastante di Napoleone, avrebbero portato a grandi trasformazioni, ma non certo all'annullamento del Popolo e della Cultura Veneta, come avvenne dall'occupazione italiana del 1866 in poi. Sproniamo quindi i Veneti e soprattutto i Veneziani ad opporsi fieramente a quest'ennesimo scempio e crimine contro il nostro Popolo e la nostra Capitale. Queste sono operazioni studiate a tavolino, servono per tastare il terreno, vogliono vedere se esistono ancora dei Veneti e dei Veneziani a cui importa qualcosa della propria storica Capitale, o se possono abusarne senza ritegno, come con i mostri del mare che entrano in laguna. Per questo non bisogna mollare la presa, non darsi per vinti. Dobbiamo dimostrare che il Popolo Veneto e la sua Storia sono sempre esistiti ed esistono ancora, non lasciamoci cancellare con un colpo di spugna, o una man de bianco come in questo caso!

 

WSM

Venetia, 25 ottobre 2013

Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.09.24 – SAL LATTE CONTAMINATO … TUTTO IL NORD DELLA PENISOLA A RISCHIO AFLATOSSINA


Spazioconsumatori.tv continua ad occuparsi della vicenda del latte contaminato da aflatossina, una pericolosa sostanza cancerogena.
A distanza di oltre tre mesi, lo scandalo che ha travolto il consorzio friulano Cospalat continua a creare sgomento.
Non solo per la gravità delle accuse, quanto piuttosto perché questa vicenda ha riacceso il sempre attuale dibattito sulla efficacia dei controlli alimentari.
La questione è particolarmente complessa e trattata da molteplici punti di vista.
È per questo motivo che Andrea Zanoni, Eurodeputato (Alde), ha rivolto un’interrogazione alla Commissione Europea sulla vicenda.
Spazioconsumatori.tv lo ha intervistato scoprendo un punto di vista molto interessante.
L’Eurodeputato racconta innanzitutto di aver chiesto alla Commissione Europea se esiste un monitoraggio del fenomeno della commercializzazione dei prodotti che contengono tale pericolosa tossina.
Qui la questione si fa particolarmente interessante: “La Commissione è molto attenta ai danni causati dai cambiamenti climatici – dichiara Andrea Zanoni – Il fenomeno dell’aflatossina si è verificato soprattutto perché si è verificata una stagione molto arida che ha portato alla produzione di ingenti quantità di mais con la presenza della granella di questa tossina.
Questo sicuramente è un campanello di allarme anche per la questione climatica.
Tutto ciò ha ripercussioni molto importanti su tutta la catena alimentare e sui prodotti caseari”.
Insomma, siamo di fronte ad un grave allarme climatico.
Cosa pensano di fare a tal proposito gli organi competenti?
Come arginare una situazione che può provocare danni così ingenti alla sicurezza alimentare?
Un’altra domanda risulta di sostanziale importanza: Le autorità stanno effettuando tutti i controlli necessari?
Tale quesito è molto preoccupante, visto che – continua l’Eurodeputato – “Il fenomeno dell’aflatossina si è verificato in tutto il Nord Italia e noi sappiamo che regioni come il Veneto e l’Emilia Romagna producono molto più mais.
Quello che auspico è che vengano fatte dalle autorità delle attività di monitoraggio anche nelle altre regioni, perché questi episodi purtroppo vengono riscontrati, a volte, anche in modo fortuito in seguito controlli fatti a spot”.
Risulta palese, a questo punto, l’estrema necessità di una maggiore quantità di controlli in tutte le regioni del Nord Italia.
Solo in questo modo sarà possibile scongiurare i possibili rischi per la salute dei cittadini.
Per vedere il servizio completo Latte contaminato da aflatossina: “Tutto il Nord Italia è a rischio” è possibile cliccare qui o collegarsi al sito www.spazioconsumatori.tv.
(PPN) 24 set  2013  15:07
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2013.09.19 – ECCO CO SA FANNO LE MUCCHE QUANDO VEDONO UN PRATO PER LA PRIMA VOLTA!


STUPENDOOOOO!!!
Ecco quando uno guarda questo video cosa può pensare?
Mi si rivoluziona tutto il pensiero, l’immaginario che ho delle mucche, animali grandi, lenti, pensierosi, sempre li a ruminare, quasi tristi e rassegnate, mi ricordano delle anziane matrone di casa con il grembiule davanti intente a fare la maglia…
Non so perchè ma quando penso ad una mucca è questo che mi viene in mente.
Oltre al fatto che queste povere bestie sono sfruttate, umiliate, torturate e infine uccise dall’uomo che le usa per produrre il latte prima e la carne dopo.
Ma poi vedi questo video e pensi.. ma allora non sono così le mucche!
Non sono lente e noiose, queste 25 mucche sono state rinchiuse per due anni dentro una stalla per essere munte fino alla fine e poi smaltite nei mattatoi… ma guardate invece cosa succede quando il padrone decide di non “smaltire” queste “signore” dall’aria austera e seria….
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2013.09.19 – DOCUMENTARIO – CHE COSA CI VORRA’ SULLA TERRA???


Documentario  di Foster Gamble su tematiche quali: energia gratis, flussi toroidei, alimentazione, economia sostenibile.
Thrive (prosperare) è un documentario non convenzionale che solleva il velo su quello che sta realmente accadendo nel nostro mondo, seguendo il denaro a monte – scoprire il consolidamento globale del potere in quasi ogni aspetto della nostra vita. Intrecciando innovazioni nel campo della scienza, coscienza e attivismo, Thrive offre soluzioni reali, che ci autorizzi con le strategie inedite e coraggiose per la bonifica dellle nostre vite ed il nostro futuro.
Il mondo che abbiamo davanti in realtà è un velo che copre il vero mondo, quello di poteri occulti, quello che ci manipola, ci rende e ci ha resi schiavi da più tempo di quanto si possa immaginare!
Non stiamo parlando di decenni ma di secoli, anche se, io credo che si tratti addirittura di millenni.
L’obbiettivo dei poteri occulti, è quello del controllo globale della civiltà sulla terra e, potrebbero riuscirci se non apriamo gli occhi in tempo e cominciamo a fare qualcosa di concreto per evitarlo.

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2013.09.19 – MLNV-GVP – DIFFIDA SU ATTI DI DISPOSIZIONE DEL TERRITORIO DELLA REPUBBLICA VENETA – NO AL TRAFORO SUL GRAPPA!


Oggetto: atti di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta e dei suoi Patrimoni Nazionali – proposta di finanza del progetto straniero italiano denominato "Itinerario della Valsugana Valbrenta – Bassano Ovest. Superstrada a pedaggio".
– DIFFIDA –
 
– AL GOVERNO DELLO STATO STRANIERO ITALIANO
  (a mezzo prefettura straniera italiana a Treviso)
– ALLA PRESIDENZA ENTE ITALIANO "REGIONE VENETO"
  e p.c.
– O.N.U. – SEGRETARIO GENERALE
– ALLA COMUNITA' INTERNAZIONALE
________________________________________

RISULTA
che l'ente straniero italiano "regione veneto", con delibera di giunta n. 2399 in data 04.08.2009 abbia approvato e pianificato i lavori per la realizzazione de "itinerario della Valsugana Valbrenta – Bassano Ovest – Superstrada a pedaggio", da attuarsi in regime di finanza di progetto, che andrebbe ad interessare ed attraversare i territori comunali di Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Loria, Rossano Veneto, Cassola, Romano d’Ezzelino, Pove del Grappa, Solagna, e San Nazario per raggiungere il terminale Nord di Pian dei Zocchi (Cismon del Grappa), con tanto di traforo lungo oltre 12 chilometri da realizzarsi nel massiccio del Monte Grappa.
 
ACCERTATO
che tale progetto contrasta con la volontà popolare di cittadini del Popolo Veneto nativi e residenti e che la sua attuazione costituisce un irreparabile danno per  l'ambiente, il Popolo Veneto e per la distruzione di parte di Territorio della Repubblica Veneta, vero e proprio Patrimonio Nazionale Veneto.
 
CONSTATATO
  1. che la A.T.I., che ha presentato la proposta di finanza di progetto, risulta costituita anche dalla società privata italiana “Ing. E. Mantovani” S.p.A. (impresa mandante), società già indagata in ambito straniero italiano per presunte gravissime irregolarità;
  2. che la predetta società risulta essere presieduta dall’ex questore straniero italiano a Treviso Carmine Damiano, funzionario più volte iscritto a ruolo giudiziario dalla Divisione Federale Investigativa della Polizia Giudiziaria del Dipartimento di Giustizia di questo Governo Veneto Provvisorio, per il reiterarsi di gravissimi delitti contro il MLNV, il Popolo Veneto e l'integrità territoriale della Nazione Veneta.
RIBADENDO
  1. che in fatto e in diritto quello italiano rimane ad oggi uno stato straniero occupante a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta i poco più di cento anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
  2. che tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio.
  3. che per l’effetto, ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti inesistente, ovvero tamquam non esset.
  4. che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
CONSTI L'ILLEGALITA' E L'ILLICEITA'
dell'approvazione e l'eventuale attuazione di tale progetto deliberato da un'autorità d'occupazione dello stato straniero italiano.
 
NEL RICORDARE
in questa sede i decreti di questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), che qui si intendono integralmente richiamati e notificati, e ai quali è bene si attenga con scrupolo e stretta osservanza anche codesto ente – decreti peraltro reperibili online sul sito istituzionale di questo GVP
 
S I   D I F F I D A

lo stato straniero occupante italiano, qualsiasi suo ente e concessionario e comunque chiunque, dal dare esecuzione in qualsivoglia maniera al progetto sopra evidenziato e dal porre in essere qualsiasi atto di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, da intendersi nei suoi confini storici alla data del 1797, e/o dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni.
 
SI AVVISA
che, in difetto, la responsabilità di una sua anche parziale attuazione verrà ascritta a ciascun promotore e/o firmatario, che ne risponderà personalmente a tempo debito innanzi alla Giustizia Veneta in sede penale e in sede civile con tutti i suoi beni presenti e futuri, per il risarcimento di tutti i danni derivanti alla Nazione Veneta, la rifusione di tutte le spese sostenute dai Cittadini Veneti opportunamente rivalutate e il puntuale fedele ripristino di tutti i luoghi, a propria cura e spese.
 
L'O.N.U. E LA COMUNITA' INTERNAZIONALE RECEPISCA
anche la presente come denuncia delle reiterate violazioni poste in essere dallo stato straniero italiano contro l'integrità territoriale della Nazione Veneta e dei fondamentali diritti civili e politici del Popolo Veneto, in arrogante e prepotente inosservanza e rispetto per il Suo diritto all'autodeterminazione.
 
WSM
Venetia, giovedì 19 settembre 2013
Il Presidente del MLNV e del GVP
Sergio Bortotto
 

2013.09.13 – L’ITALIA COPIA NAPOLEONE, GUERRA AI SIMBOLI DEL POPOLO


Napoleone, amichevolmente conosciuto come "l'infame" dai Veneti, per i crimini di guerra perpetrati durante l'occupazione della nostra Patria, a quanto pare ha degli estimatori eccellenti: gli italiani.

Il suo odio verso Venezia è leggendario, e a quanto pare ha contagiato gli occupanti attuali, che stanno via via rispolverando tutte le nefandezze del piccolo generale francese.

Dopo la vergognosa "riorganizzazione" del museo Correr in chiave "infame", ecco torna in auge forse uno dei peggiori atti di terrorismo mai compiuti: la distruzione sistematica dei simboli popolari, del Simbolo per eccellenza dei Veneti e di Venezia, il Sacro Leone di San Marco.

È notizia di questi giorni, la rimozione di un mosaico raffigurante il Leone in moéca della metà del '900, sovrastante un esercizio commerciale delle Mercerie dell'Orologio, probabilmente per fare spazio ad un'inutile, quanto profana insegna luminosa; un vergognoso atto di puro spregio, di cui i responsabili dovranno sicuramente rispondere a tempo debito. I simboli del Popolo Veneto, tra cui spicca il Leone di San Marco, sono infatti patrimonio di tutti i cittadini, e la loro rimozione non è in alcun modo accettabile.

L'azione non è stata nemmeno mitigata dal tentativo di conservare l'opera spostandola, il mosaico infatti è stato vergognosamente rimosso con trapano e scalpello.

Ulteriori indagini per definire le responsabilità dell'atto sono in corso.

Tratto da (CLICCA QUI)

WSM
Venetia,venerdì 13 Settembre 2013
Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.06.03 – SCIE CHIMICHE – L’ITALIA IL PAESE PIU’ IRRORATO D’EUROPA – ACCORDO USA-ITALIA SUL CLIMA


Il nome “scie chimiche” è la traduzione del termine chemtrails, coniato per la prima volta nel 1996, anno in cui, in Canada, si ebbero i primi avvistamenti delle medesime. Le scie chimiche vengono definite tali per il semplice motivo che non sono scie di condensazione (contrails), ma sono generate artificialmente, a quote e condizioni di temperatura ed umidità non idonee alla formazione delle scie di condensa tipiche.
 
SCARICA IL PDF DELL’ACCORDO TRA USA E ITALIA PER L’IRRORAZIONE NEI CIELI DI SOSTANZE CANCEROGONE:
Le scie di condensa, infatti, si formano a quote superiori ai 9.000 metri, valori di umidità superiori al 72% e temperature inferiori a -41° Celsius.
 
I governi ed i i militari hanno eseguito sperimentazioni su aree popolate, sin dalla fine degli anni quaranta e su questo è stata raccolta una documentazione impressionante. Con incredibile disprezzo della vita umana, i governi di ieri ed oggi hanno compiuto e compiono tuttora esperimenti su cittadini inermi ed inconsapevoli.
Nel 2003, l’Italia ha stipulato un accordo di collaborazione con gli Stati Uniti denominato “Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei cambiamenti climatici”. Questo accordo, ufficialmente è volto allo studio dei fenomeni atmosferici, ma in realtà, come si deduce dai vari paragrafi del documento, implica la diffusione di sostanze chimiche dannose in atmosfera, tramite aerei opportunamente attrezzati, per verificare gli effetti delle stesse sulla biosfera.
Abbiamo reperito decine di brevetti, acquistati in seguito dalla N.A.S.A. e da altri organismi statunitensi che permettono la modificazione dei fenomeni meteorologi attraverso il cospargimento aereo di elementi chimici come alluminio, zolfo, titanato di bario, torio radioattivo, rame, selenio, manganese, quarzo, silicio.
L’irrorazione di tonnellate di particolato in bassa ed alta atmosfera in vaste aree del mondo sta modificando in modo irreparabile gli equilibri climatici e biologici e, seppure queste operazioni di aerosol vengano spacciate per tentativi di mitigare l’effetto serra, esse invece, sortiscono l’effetto contrario. E’ infatti dimostrato che la barriera artificiale creata tramite le “scie chimiche”, oltre ad impedire il passaggio della luce solare necessaria per la vita sulla terra, imprigiona il calore negli strati bassi dell’atmosfera, con un conseguente aumento delle temperature. Non dimentichiamo inoltre che il lungo periodo di siccità che affliggerà varie parti del mondo è senza dubbio causato dalla massiccia diffusione di bario in atmosfera.
Se veramente tali operazioni di aerosol fossero mirate a mitigare l’effetto serra, per quale motivo, aerei cisterna KC-135 volano bassi nelle ore notturne?
 
SCARICA IL PDF DELL’ACCORDO TRA USA E ITALIA PER L’IRRORAZIONE NEI CIELI DI SOSTANZE CANCEROGENE;
http://it.scribd.com/doc/9381320/Piano-dettaglio-Accordo-Italia-USA-sul-Clima
TANKER ENEMY, VISITATE IL SITO: http://www.tankerenemy.com/
SCIE CHIMICHE E CONTROLLO MENTALE: http://www.youtube.com/watch?v=3AcYN6NO8fY
 
Aggiornamento
Le prime testimonianze della presenza di strane scie bianche nel cielo risalgono al 1996 in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini americani. Questo non significa che il fenomeno sia iniziato precisamente in quell’anno: molto probabilmente la sperimentazione ha avuto inizio diversi anni prima ma in maniera non troppo evidente. Successivamente, con l’intensificarsi della quantità delle scie anomale, alcune persone hanno iniziato ad accorgersi dello strano fenomeno e a documentarlo. Le prime foto che testimoniano la presenza di strane scie nel cielo sono state scattate a Las Vegas il 10 gennaio 1996, seguite da diverse segnalazioni provenienti da altre città statunitensi. Successivamente, anche altri Paesi hanno iniziato a segnalare la presenza di queste scie nei loro cieli: Canada, Nuova Zelanda, Australia, Messico, Haiti, Porto Rico, Cambogia, Bahamas, Sud Africa, Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Svezia, Scozia e Italia. Singolare è il caso della Croazia che ha visto queste scie per la prima volta il giorno successivo alla domanda formale di adesione alla Nato.
Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro a forma di “X” o “#” creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano sospese nell’aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi completamente. Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano il risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in spazi aerei non adibiti al traffico civile.
La prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998 quando, in seguito ad una notevole presenza di scie anomale sopra la cittadina di Espanola, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione e sintomi simili a quelli influenzali. Le lamentele furono ignorate dal Governo dell’Ontario e così alcuni cittadini, prelevarono campioni di acqua e neve dalla propria terra e commissionarono analisi di laboratorio a proprio carico. Dall’esame dei campioni prelevati risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile. Con le analisi di laboratorio alla mano, si ricorse quindi ad una petizione presentata al Parlamento del Governo Canadese ad Ottawa, nella quale i cittadini chiedevano chiarimenti sulla natura del fenomeno e soprattutto esigevano che cessassero le irrorazioni chimiche sopra di loro. Dopo 45 giorni il Governo canadese rispose di non essere coinvolto in tali operazioni e che l’aviazione militare non aveva concesso permessi ad altri paesi di sorvolare il territorio Canadese a tale fine.
Sempre in Canada, ad Edmonton (in Alberta), dopo la comparsa di numerose scie bianche cominciarono a morire le piante di una vasta area che in breve tempo divenne arida. Ad un’analisi chimica del terreno, risultò che la sua conduttività era sette volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio. In altre zone saturate dalle scie, fra le sostanze rinvenute si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri.
Di fronte alle insistenti pressioni di numerosi cittadini americani allarmati da queste anomalie nel cielo e dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate, le autorità americane interpellate (EPA, NASA, FAA, NOAA) affermano tutt’oggi, senza portare prove concrete, che non vi è alcunché di anomalo in queste singolari scie e che si tratta di semplici scie di condensazione formate da vapore acqueo.
Nel 2001, però, lo stesso governo americano parla di “chemtrails” in un documento ufficiale. Viene presentata una proposta di legge [HR 2779] per chiedere il bando delle armi nello spazio, firmata dal democratico Dennis J. Kucinich, e sottoposta all’esame di tre commissioni (scientifica, esercito, relazioni internazionali) della House of the Representatives degli USA (l’equivalente della nostra Camera dei Deputati): lo Space Preservation Act.
In questo testo, e per la prima volta in un documento ufficiale, appare il termine chemtrails. Esse vengono definite come una tipologia di arma e vengono menzionate nella sezione “armi esotiche” insieme ad altri voci quali: armi al plasma, elettromagnetiche, soniche, ultrasoniche, psicotroniche, sistemi ULF (ultra low frequency) ad alta quota, sistemi di armi laser, armi biologiche e ambientali.
Lo Space Preservation Act 2001 non viene approvato. L’anno successivo viene approvato lo Space Preservaction Act 2002: il capitolo riguardante le “armi esotiche”, e quindi la voce sulle chemtrails, non compare.
In Italia si inizia a parlare del fenomeno chemtrails grazie alla rivista Nexus. Le prime testimonianze arrivano nel 1999 dalla provincia di Rovigo e dal padovano ma col passare del tempo si è iniziato ad osservare scie chimiche da ogni parte della penisola. La loro presenza nei nostri cieli è stata particolarmente intensa nel 2003, anno in cui si è registrata una grande siccità e un’estate particolarmente calda.
Verso la fine del 2006 si è assistito ad una massiccia irrorazione mai vista prima: per settimane, senza nemmeno un giorno di sosta, scie chimiche e passaggi di aerei a centinaia e centinaia, con un impressionante intensità in alcuni giorni.
I primi cinque mesi del 2007 si sono stati caratterizzati dalla presenza quasi giornaliera delle scie chimiche nel cielo. In alcuni giorni la loro presenza è stata particolarmente “discreta”: alte, non particolarmente lunghe, poco persistenti, in spazi aerei “abituali”. In altri giorni, invece, il loro utilizzo è stato spudoratamente evidente: basse, lunghe da orizzonte a orizzonte, persistenti nell’aria per molte ore, in spazi aerei del tutto inusuali. Un esempio eclatante è stato ciò che è avvenuto il 22 gennaio 2007. Da tutta Italia sono state pervenute segnalazioni di un abnorme numero di scie chimiche visibili anche in spazi aerei dove di solito non passano aerei di alcun tipo. Sono stati fotografati veri e propri reticolati di scie chimiche e si sono contati un numero incredibile di aerei: 5-6 al minuto. Difficilmente un tale via vai può essere riconducibile al normale traffico aereo civile, soprattutto se questo avviene in alcuni giorni si e in altri no. Anche l’ipotesi di un’operazione militare in corso è poco credibile, in quanto è inverosimile che gli aerei militari effettuino delle esercitazione sopra i centri abitati.
Una situazione simile si è verificata il 7 e l’8 maggio 2007, giorni in cui si è assistito a livello internazionale ad una massiccia irrorazione. Sono pervenute segnalazioni da tutto il centro-nord d’Italia, da molto altri stati europei, dal Canada e dagli Stati Uniti. Come si spiegano tutte queste scie concentrate in questi due giorni? Condizioni favorevoli alla formazione di scie di condensazione in mezzo mondo per circa 48 ore continue? E se anche fosse… come si spiega questo intenso traffico aereo concentrato in questi due giorni?
Durante i mesi estivi sono state avvistate corte e di breve durata negli stessi spazi aerei dove i primi mesi dell’anno erano lunghe e persistenti.
All’interno degli stessi spazi aerei dove i primi mesi dell’anno erano tante, basse, lunghe e persistenti, durante i mesi estivi ne sono state avvistate poche, alte, corte e di breve durata. Se è vero l’alto numero di scie che vediamo è dovuto all’incremento del traffico aereo non si spiega come mai proprio nel periodo estivo, periodo nel quale le compagnie aeree mettono a disposizione più voli, si sono viste così poche scie (e aerei).
Il problema delle scie chimiche quindi riguarda l’Italia e non è recente. Nel corso degli anni ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, esposti e denunce per chiedere alle autorità dei chiarimenti. Risposte serie ottenute? Nessuna.
Come mai questa ritrosia nel parlare di un fenomeno che riguarda tutti?
 
Composizione ed effetti
Perché tutta questa preoccupazione per le scie chimiche?
Il fatto che possano contenere sostanze chimiche nocive è senza dubbio un buon motivo.
Ricercatori, scienziati e singoli cittadini hanno effettuato delle analisi chimiche del terreno, polveri e acqua nelle zone sottostanti spazi aerei irrorati con le scie chimiche. Le analisi più accreditate a livello mondiale accertano la presenza e l’alta concentrazione di sostanze chimiche quali sali di bario, ossido di alluminio, calcio, potassio, magnesio, torio, quarzo.
Le prime analisi sono state effettuate nel 1998 in Canada. Gli abitanti di Espanola cominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione o simili a quelli influenzali. Dalle analisi chimiche di campioni di acqua e neve risultò una quantità di particolato di alluminio 20 volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile. In seguito ad analisi effettuate ad Edmonton, risultò che la conduttività del campione di terra analizzato era 7 volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio.
Fra le sostanze rinvenute in diverse zone saturate dalle scie, si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri che normalmente vivono negli alti strati dell’atmosfera e che inglobati da questi aerosol chimici sono trasportati a terra, con inimmaginabili conseguenze sulla salute dell’uomo.
I primi a risentirne gli effetti sono gli anziani, i giovani e le persone indebolite da malattia o in cattive condizioni fisiche. I sintomi più ricorrenti riportati dagli abitanti in zone largamente irrorate: tosse secca persistente, malessere respiratorio e intestinale, polmonite, affaticamento, letargia, capogiro, disorientamento, forte emicrania, dolori muscolari e alle giunture, epistassi, diarrea, feci sanguinolente, depressione, ansietà, incontinenza e tic nervosi.
Le conseguenze sulla salute umana possono raggiungere livelli drammatici: aumento vertiginoso di tumori e leucemie di vario tipo, incremento del numero e della gravità di affezioni all’apparato respiratorio specialmente sui bambini, infiammazioni ai muscoli e alle giunzioni muscolari, contaminazione da funghi e batteri sconosciuti, inquinamento ambientale balzato alle stelle. Tutte concause che negli ultimi anni hanno provocato la morte di milioni di persone in tutto il mondo. Altri elementi quali torio radioattivo, carbone, fibre sintetiche, sangue essiccato, virus e batteri sintetizzati in laboratorio, tutti sotto forma di nanoparticelle, possono venire ingeriti e assimilati dal nostro organismo, non predisposto a filtrare materiali di così piccole proporzioni.

Limitazione della sovranità nazionale
Alla prima denuncia ufficiale contro le chemtrails, il governo canadese rispose ai suoi cittadini di non essere coinvolto in operazioni atte a disseminare nel cielo canadese sostanze chimiche e di non aver autorizzato altri Paesi a farlo.
Probabilmente anche l’Italia non ha concesso ad altri Paesi il permesso di sorvolare i nostri spazi aerei per scopi non ben specificati e di cospargere sostanze chimiche nell’aria che respiriamo, ma ciò potrebbe avvenire anche senza autorizzazione ufficiale poiché:
– aerei militari non italiani (USANato) hanno la libertà di sorvolare i nostri cieli senza dare spiegazione alcuna allo Stato italiano;
– non esiste una legge adeguata relativa allo spargimento di sostanze chimiche nello spazio aereo italiano.
Nel gennaio 2006, l’Onorevole Di Pietro partecipa ad una trasmissione televisiva. Uno spettatore, amico di sciechimiche.org, telefona in studio per chiedere come mai ogni giorno assistiamo al continuo passaggio di aerei militari che rilasciano scie chimiche con metalli pesanti e bario. L’On. Di Pietro non si esprime sulle scie chimiche ma fa un’affermazione importante riguardo la limitazione di sovranità nazionale:
“In riferimento agli aerei è un problema complesso. I nostri spazi aerei, i nostri siti marini e terrestri, ancora oggi sono occupati da realtà militari non italiani.”
“Non è possibile che altri decidano per noi, è una limitazione di sovranità. Dopodichè noi dovremo assumerci le nostre responsabilità.”
Secondo l’On. Di Pietro, è accettabile il fatto che una determinata nazione abbia sul territorio mondiale luoghi di ammassamento, occultamento e detenzione, ma non è altrettanto ammissibile che certe operazioni avvengano senza il coinvolgimento delle nazioni “ospitanti”, senza nemmeno metterle al corrente.
Questa realtà è confermata da alcuni episodi nei quali aerei militari americani sono stati al centro di polemiche e di incidenti più o meno gravi. Nella sezione “Documentazione” sono state raccolti i verbali di alcune sedute parlamentari su questo tema.
Secondo molte testimonianze (anche di piloti), gli aerei militari coinvolti sarebbero tankers (aerei cisterna) privi di segni identificativi che volano sotto codice Alfa (codice secretato). Altri testimoni affermano che nelle irrorazioni siano coinvolte anche alcune compagnie aeree ad uso civile e si suppone che in questi casi la composizione chimica delle scie sia differente come è differente il loro aspetto. Mesi fa, l‘Indipendent ha pubblicato la notizia che piloti di aerei civili sono colti da malori a causa di alcune sostanze fuoriuscite dai motori e penetrate all’interno della cabina di pilotaggio. Manifestando perdite cognitive e di memoria sono stati incapaci di ricordare le istruzioni vitale delle torri di controllo e quindi di pilotare in completa sicurezza.
Gli aerei di linea devono seguire delle procedure di sicurezza soprattutto per quanto riguarda distanza e quota e non possono sorvolare spazi aerei militari. La maggior parte degli aerei che rilasciano scie chimiche osservati, invece, volano a distanze ravvicinate, spesso si incrociano, percorrono spazi aerei non consentiti al traffico di linea, effettuano delle “inversioni a U” oppure formano dei cerchi nel cielo, volano a quote basse, in alcuni giorni sono più numerosi del solito e spesso volano da orizzonte a orizzonte.
Immaginiamo di osservare un aereo che decolla a Milano per atterrare a Londra. Se lo vediamo volare basso e man mano alzarsi in cielo, ci aspetteremo di vederlo andare sempre più in alto fino a scomparire tra le nuvole. Molti arerei con scia lunga a seguito, invece, una volta che si alzano in cielo ridiscendono percorrendo un tragitto “curvo” che va da orizzonte a orizzonte.
I motori degli aerei a getto raggiungono la massima efficienza a quote superiori agli 8000 metri. Com’è possibile che aerei civili volino così frequentemente a quote economicamente poco vantaggiose? Può succedere, inoltre, che un aereo civile voli all’infuori delle aerovie o faccia un’inversione di direzione. Questo però si può verificare in casi eccezionali e per motivi di urgenza e non così spesso come capita di vedere. Tutte queste considerazioni lasciano supporre che nella maggior parte dei casi non si tratta affatto di aerei ad uso civile o commerciale ma di aerei militari.
In conclusione, sappiamo che aerei militari non italiani volano nei nostri cieli ma non possiamo sapere che cosa fanno. E’ possibile che spruzzino qualche sostanza sopra le nostre teste? Questo non ci è dato saperlo.

 
Tipi di scie chimiche
Dal punto di vista della Fisica, abbiamo visto che queste scie non sono scie di condensazione e che molte di esse non sono generate da aerei civili. Le scie chimiche vengono irrorare ormai quasi ogni giorno e non sempre rispettando le stesse modalità.
In molti giorni le possiamo scorgere alte nel cielo, non particolarmente lunghe e non particolarmente persistenti. Se ci fermassimo un’ora intera ad osservare il cielo potremmo contare decine e decine di scie chimiche di questo tipo. Sono talmente alte che è quasi impossibile vedere l’aereo che le genera più grande di un puntino. Se poi andassimo a controllare le carte aeronautiche noteremmo che i tragitti di quegli aerei non corrispondono ai tragitti degli aerei di linea.
Altre volte, invece, possiamo vedere delle scie chimiche più basse e più persistenti. A occhio nudo non possiamo calcolare perfettamente la loro quota, ma dal momento che riusciamo a vedere chiaramente l’aereo che le genera possiamo facilmente presumere che si trovino a quote più basse rispetto le altre scie. Come si può valutare a quale altezza si trova un aereo osservandolo ad occhio nudo?
Immaginiamo di avere di fronte a noi una persona alta 150 cm e un’altra alta 190 cm. Probabilmente non riusciamo a quantificare ad occhio nudo la loro altezza esatta ma senza alcun dubbio siamo in grado di sapere quale delle due persone è più alta e quale è più bassa. Allo stesso modo, se due persone della stessa altezza (o che differiscono di pochi cm) si trovano una a 10 metri da noi e l’altra a 20 metri, probabilmente non sappiamo valutare con precisione a quale distanza esse si trovano, ma con assoluta certezza siamo in grado di affermare quale delle due è la più vicina e quale la più lontana. Gli aerei di linea e i tanker che irrorano scie chimiche hanno all’incirca le stesse dimensioni. Tra i vari modelli può esserci una differenza nelle dimensioni di pochi metri. Osservando dal suolo un aereo che vola a quota di crociera (8000 m), questo ci appare come un puntino nel cielo. Osservando un secondo aereo, che vola alla stessa quota ma che è più grande o più piccolo di pochi metri rispetto il primo, ci appare sempre come un puntino nel cielo. Quando osserviamo un aereo e ad occhio nudo riusciamo a distinguere alcuni particolari come la forma delle ali e il numero di motori, a meno che la nostra vista non sia equiparabile alla vista di Superman, i casi sono due: o quell’aereo è molto più grande rispetto all’aereo che vediamo come un puntino, oppure è molto più vicino. La prima opzione appare abbastanza inverosimile dal momento che si sta parlando di velivoli che differiscono di poco nelle dimensioni, la seconda opzione invece scaturisce alcuni dubbi:
– com’è possibile che un aereo di linea voli così basso? In termini economici, mantenere una quota così bassa non è affatto conveniente;
– dal momento che ad una quota così bassa, la scia dell’aereo in questione non può essere una scia di condensazione… che cos’è? Cosa contiene?
Le scie di questo tipo oltre ad essere basse sono molto persistenti (permangono nell’aria per ore intere) e spesso lunghe da orizzonte a orizzonte. Nel tempo tendono ad allargarsi fino a formare un sottile strato biancastro che limita la luminosità del sole.
Nei casi peggiori, possiamo assistere ad un esorbitante numero di questa tipologia di scie chimiche rigare il cielo, formare degli incroci a forma di X o di *, formare dei veri e propri reticolati (#). Sembra che in determinati giorni il traffico aereo aumenti a dismisura. Nel cielo si vedono aerei che seguono tragitti che solitamente non percorrono.
Chi conosce il fenomeno delle scie chimiche da anni ha osservato nel tempo diversi fenomeni (tutti raccolti nella sezione “Fotogallery”) come ad esempio:
– Scie a forma di “fusillo”.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che del vapore acqueo si dissolve in maniera così disomogenea?
– Scie vicine tra loro ma diverse nella forma eo nella lunghezza.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che due scie che si trovano alla stessa quota e quindi nelle condizioni atmosferiche siano una lunga e persistente e l’altra corta e di veloce dissolvenza? Com’è possibile, inoltre, che un aereo che non rilascia scia si trova in prossimità di una scia di condensazione, ovvero in condizioni favorevoli alla formazione di scie di condensazione?
– Aerei bimotore che producono due scie differenti tra loro, differenze visibile anche ad occhio nudo.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che un aereo rilasci due scie differenti? Alcuni scettici sostengono che la differenza tra, secondo loro, le scie di condensazione sia dovuta alla differenza delle caratteristiche fisiche dell’aria. Ma com’è possibile che due masse d’aria aventi caratteristiche diverse abbiano un confine così preciso preciso? E com’è possibile che degli aerei riescano a sorvolare così frequentemente proprio questo improbabile netto confine tra due masse d’aria con caratteristiche diverse?
Inoltre, quando la scia di uno dei due motori inizia ad espandersi, ingloba la scia di consistenza diversa. In questo modo si vede chiaramente che la scia più fibrosa ha al suo interno una scia di consistenza nettamente diversa.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che all’interno di una scia di condensazione si possa vedere visibilmente un’altra scia sempre di condensazione se esse sono entrambe costituite da vapore acqueo?
– Scie a “trattini” o interrotte.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che delle scie di condensazione si formino in determinati tratti e in altri no? I valori di umidità relativa e di temperatura non cambiano da un metro all’altro e quindi è impossibile che un aereo attraversi un’area nella quale sono presenti una o più bolle d’aria con caratteristiche fisiche diverse. D’altra parte, se le lunghe scie visibili dal satellite sono spiegate come “scie di condensazione persistenti dovute alla presenza di elevata umidità relativa”. Ciò significherebbe che i valori dei parametri atmosferici possono essere costanti per centinaia di chilometri ma allo stesso tempo differenti a distanza di pochi metri?
– Scie lunghe a quote inferiori di scie corte; due aerei alla stessa quota: uno con scia e l’altro no; aerei con scie a quote inferiori o alla stessa quota di aerei senza scia. -Scie circolari – Scie a “medusa”
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che si formino due scie di diversa lunghezza da due aerei che viaggiano alla stessa quota? E se i due aerei volano a quote differenti, com’è possibile che tali condizioni siano presenti alla quota minore? Una quota più bassa rispetto un’altra significa che si è in presenza di una temperatura più alta e di conseguenza in una situazione meno favorevole alla formazione di scie di condensazione.
E ancora…
-Scie circolari
– Scie a “medusa” (alcune visibili anche ad occhio nudo)

Aerei implicati
Numerosi testimoni hanno riportato di aver visto scie chimiche irrorate da aerei bianchi senza livree identificative.
Oppure lo stesso modello di aerei utilizzati dall’Aeronautica Militare Italiana:
– KC135 – Ma con qualche differenza.
Nel 2003 il S.U.L.T.A. (Sindacato Unitario Lavoratori Trasporto Aereo) fece una denuncia presso la Procura di Civitavecchia nella quale si sottolineava un anomalo traffico di aerei senza insegna. Altri aerei completamente bianchi sono stati visti nell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino.
Non sono pervenute risposte ufficiali riguardo la presenza di questi aerei sul nostro territorio e nei nostri cieli.
Gli aerei osservati sono stati identificati come tanker militari. Si tratta di aerei che strutturalmente e nelle dimensioni sono identici ad un classico aereo di linea, ma al loro interno non hanno sedili ma delle cisterne o serbatoi che servono a contenere carburante per rifornire in volo altri tipi di aerei tipo caccia militari o bombardieri che non avendo una lunga autonomia di volo devono per missioni di guerra lontane dalla base di decollo oppure per voli di lunga durata devono rifornirsi senza atterrare in un aeroporto allora fanno il pieno in volo.
Questo tipo di aerei possono nascere già per questo scopo ed escono dalle stesse linee di produzione dei “fratelli” di linea, oppure possono diventarlo dopo un’apposita trasformazione, si modificano ex aerei di linea che magari sono vecchi per il trasporto di persone ma ancora validi per volare. Una delle ditte specializzate in queste trasformazioni è italiana.
Gli aerei implicati nelle operazioni di areosoldi Tom Bosco – Nexus Italia
Le prime segnalazioni del fenomeno indicavano invariabilmente la presenza di grossi velivoli bianchi senza contrassegni, identificati per lo più come tanker militari del tipo KC-135 e KC-10, ma anche aerei di altro tipo (MD-80, Boeing 757, etc.).
Le iniziali spiegazioni delle autorità furono che probabilmente il fenomeno osservato concerneva la manovra di scarico del carburante da parte di questi velivoli, ma per svariate ragioni le cose non potevano assolutamente stare in questi termini.
Sia quel che sia, i testimoni da terra hanno potuto osservare e fotografare gli aerei impiegati in queste operazioni, mentre rilasciavano scie spesse e persistenti visibilmente emesse lungo l’intero bordo di uscita delle semiali, elemento indicante la presenza di ugelli o di altri meccanismi di emissione.
Si presume che vengano adoperate diverse varietà di aerosol e modalità di diffusione a seconda degli scopi della “missione”. Quanto sopra è suggerito dal fatto che, malgrado questo genere di operazioni vengano condotte principalmente da velivoli militari, di recente sono stati osservati e fotografati anche aerei apparentemente di linea.
La foto centrale di questa pagina mostra la sonda del carburante di un tanker militare adibito al rifornimento in volo di caccia e bombardieri, modificata rimuovendoil classico “canestro” e sostituendolo con un dispositivo che sembra proprio uno spruzzatore di qualche tipo.
Unita alle evidenze sopra citate, costituisce una prova schiacciante del fatto che i nostri cieli sono percorsi da numerosi velivoli appositamente adibiti al rilascio nell’ambiente di composti chimici la cui natura è ufficialmente sconosciuta.
Le implicazioni economiche e politiche di queste attività, poi, sono sconcertanti: chi può permettersi di finanziare una consistente flotta di velivoli e mantenerla in attività con relativi piloti, tecnici, installazioni logistiche per il rifornimento, la pianificazione e la manutenzione?
E di quale livello di conoscenza dispongono governi e autorità di quei numerosi paesi il cui spazio aereo viene costantemente attraversato da questi voli? Esistono accordi militari o di altro tipo?
Per quale motivo la cittadinanza viene tenuta all’oscuro o, peggio, depistata e disinformata su questioni di tale rilevanza? A qualche livello, con tutta probabilità militare, le autorità sono senz’altro a conoscenza di quanto sta accadendo, ma per qualche motivo i cittadini non nevengono informati. Tuttavia, i tempi sono maturi per un aperto dibattito pubblico su questo delicato argomento e sulle sue implicazioni, le cui conseguenze riguardano tutti noi.

Ufficialmente non esistono
Ufficialmente, le scie chimiche non esistono, in quanto nessuna istituzione o governo ha mai ammesso la loro esistenza. Come è stato detto nelle sezioni precedenti, però, esistono dei documenti ufficiali nei quali vengono menzionate.
Non ci sono quindi, documenti ufficiali sui quali poter leggere:
“Le scie chimiche sono quelle scie bianche lunghe e persistenti che vediamo nel cielo, rilasciate da appositi erogatori a bordo degli aeroplani militari e non. Le scie chimiche sono chiamate così perché contengono sostanze chimiche. Esse sono nocive per l’ambiente e per al nostra salute.”
Non esiste un documento ufficiale che spieghi cosa siano.
Non esiste un documento ufficiale che spieghi cosa contengano.

Ma noi disponiamo di una nostra testa e con essa possiamo ragionare anche senza l’ausilio di un documento ufficiale.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale per capire che quelle scie che vediamo nel cielo sono evidentemente diverse dalle semplici scie di condensazione: è sufficiente la nostra percezione visiva.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che spieghi la differenza tra contrails e chemtrails: è sufficiente assimilare qualche nozione basilare di Fisica.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che ci dica che la maggior parte di quegli aerei non sempre vola a normali quote di crociera e che molte di quelle scie si formano in zone riservate agli aerei militari: è sufficiente apprendere due nozioni base di aeronautica.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che ci spieghi che quelle scie che vediamo nelle immagini satellitari non sono normali scie di condensazione.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che ci dica che le sostanze chimiche irrorate sono nocive per la nostra salute. Tutte le analisi effettuate sono degli importanti indizi che dovrebbero essere sufficienti a far in modo che i governi e le istituzioni si interessino e cerchino di verificare se effettivamente dobbiamo preoccuparci oppure no. Ma questo, come sappiamo, non avviene.
Allo stesso modo, non esiste un documento ufficiale che spieghi il motivo dell’utilizzo delle scie chimiche. Ciò di cui disponiamo sono ipotesi basate su considerazioni di natura tecnico-scientifica, politica ed economica.
Nella sezione “Ipotesi” troverete un approfondimento relativo alle varie ipotesi sull’utilizzo delle scie chimiche, frutto del lavoro di scienziati e ricercatori che studiano il fenomeno da diversi anni.
Chi studia il fenomeno da anni ha ipotizzato quali saranno le future giustificazioni per motivare le scie chimiche. Di tanto in tanto ci giungono notizie sulla strana correlazione delle “scie degli aerei” con il cambiamento climatico in corso….

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