COMUNICATI

2011.07.06 – FINALMENTE UN PO’ DI CORAGGIO DA PARTE DELLA TRIBUNA ON-LINE

SVENTOLA LA BANIDERA A SAN MARCO.
da un articolo della Tribuna on-line: vai qui
 
ecco il commento del Vice Presidente del MLNV, scritto ancora in data 25 giugno 2011 e pubblicato solo oggi… meglio tardi che mai.
 
Il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), costituito nel settembre del 2009 secondo diritto internazionale, ha da tempo avviato il processo di ripristino della Sovranità del Popolo Veneto sul Territorio della Repubblica Veneta, nei suoi confini storici, con una prima formale denuncia – relativa all’illecita e illegittima occupazione straniera italiana, in fatto e in diritto, a far data dal 1866 – depositata alle Nazioni Unite il 28 settembre 2010.
A nulla del resto sono valsi i reiterati, scomposti, violenti, repressivi e criminali attacchi delle istituzioni straniere italiane (in primis questura e procura a Treviso) nei confronti del MLNV e dei componenti del suo direttivo portati ad esecuzione anche con gli ormai noti calunniosi procedimenti-farsa e con l’uso strumentale e distorto dei mezzi di informazione.
Il MLNV, infatti, in quanto istituito ed operante rigorosamente entro gli argini e nell’alveo del diritto internazionale, prosegue tuttora alla luce del sole nel legittimo percorso della liberazione e quindi della successiva ricostruzione della Repubblica di Venezia, sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Per sgomberare il campo da dubbi di sorta, si precisa da subito che il MLNV non è un partito politico, non è legato ad alcun movimento o partito politico straniero italiano (es. lega nord) e ripugna ideologie violente, discriminatorie o razziste nei confronti di chiunque.
Il nostro motto è: “noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo”, e questa stessa libertà riteniamo appartenga a chiunque.
Di più, il MLNV auspica che anche tutti i Popoli lungo la penisola italica possano ritrovare la loro libertà e la loro indipendenza dallo stato occupante italiano: possano quindi risorgere i Popoli Sardo, Siciliano, (Sud)Tirolese, Ligure, Lombardo, Valdostano, solo per citarne alcuni. Questi veri Risorgimenti dei Popoli possano anche riscattare le sofferenze, le diaspore, il sangue e gli eccidi delle vittime innocenti firmati dal risorgimento italiano (uomini, donne e bambini stuprati, sgozzati e gettati nei campi di concentramento sabaudi in nome dell’unità d’italia, soprattutto nel Mezzogiorno).
Per un approfondimento della questione, si rinvia al sito ufficiale
http://www.mlnv.org .
Il Vice Presidente del MLNV
dott. Paolo Gallina
 
 

2011.06.28 – LO AVEVAMO DETTO E SCRITTO ANCORA IL 10 GIUGNO SCORSO…CERCANO NUOVI PRETESTI PER ATTACCARCI.

Lo avevamo detto e scritto ancora il 10 giugno scorso.
"…fonti informative di questo MLNV riferiscono dell’imminenza di un ulteriore proditorio attacco al Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto da parte di istituzioni politico/giudiziarie dello stato straniero occupante italiano. Scopo di quest’ulteriore attacco sarebbe l’indebolimento dell’immagine del MLNV ma soprattutto il tentativo d’intimidazione nei confronti della Popolazione Veneta e di quanti sarebbero intenzionati al reclutamento nella Polizia Nazionale Veneta.
Non è da escludere pertanto anche il conseguente abuso dello strumento mediatico come accaduto nel recente passato. Nonostante le numerose ripetute istanze e denunce presentate dal MLNV a questa O.N.U. è certo che l’arrogante stato straniero italiano ritenga di poter agire indisturbato e di porre in essere tutti gli atti di aggressione e di violenta rappresaglia escogitando motivazioni inesistenti
E oggi Tribuna e Gazzettino danno rilievo all'ennesima sceneggiata di quel grande attore che è il procuratore capo straniero italiano Antonio Fojadelli che dando sfogo alla sua vanità, annuncia nuovi guai per i leader del gruppo accusato di costituzione di associazione paramilitare tesa a sovvertite l'ordine dello stato (italiano ovviamente).
E' singolare vedere come questi personaggi si arrampicano sugli specchi pur di non indicare con precisione il soggetto giuridico del MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO VENETO con i quali sperano di confrontarsi a loro modo, ovvero tenendo il coltello dalla parte del manico e ignorando le leggi internazionali e anche italiane che loro stessi stanno ripetutamente violando.
Queste canaglie, e mi riferisco al procuratore capo italiano Antonio Fojadelli e al questore italiano Carmine Damiano, (sembra un'altro "malato di protagonismo" considerate le lamentate sue gigantografie sparse per la questura), continuano indisturbati col rischio di trascinare lo stato italiano in un contenzioso internazionale dai risvolti molto pericolosi, se si pensa che ad un Movimento di Liberazione Nazionale è riconosciuto il diritto di usare la forza contro l’aggressore e di fare la cd “guerra di liberazione”.
E' evidente che questi signori, abituati a spadroneggiare in casa d'altri, non tollerano che sia messa in discussione la loro autorità e il loro prestigio ma resta il fatto che sono solo due emeriti bugiardi e dei ladri per come si sono comportati con l'inchiesta sulla Polisia Nationale Veneta, che non riescono neppure a concludere.
Avete capito bene, bugiardi perché sapendo di mentire fin dall'inizio hanno anche abusato dello strumento mediatico offendendo la reputazione, il prestigio e l'onore di persone che loro chiamano imputati e che non hanno fatto nulla di ciò di cui sono accusati.
Ladri perchè non restituiscono quanto hanno illegalmente sottratto con una vera e propria rapina a mano armata nelle abitazioni e negli uffici con l'abuso del potere che solo le armi di cui dispone la polizia italiana può proteggerli, per ora, dalla giusta punizione che si meritano… un serenissimo giudizio innanzi ad una Corte di Giustizia Veneta.
Ma il procuratore capo italiano Antonio Fojadelli non ne abbia a male se non è al centro della nostra attenzione, non abbiamo il tempo né per scrivere a lei e tanto mano al suo complice il questore Carmine Damiano… entrambi rei dei crimini che state compiendo contro il Popolo Veneto, contro le Istituzioni di Governo in Autodeterminazione e contro questo stesso Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
In ogni modo, come eravamo stati informati, ecco che si stanno inventando un nuovo pretesto per tornare ad attaccarci.
Bene…questo conferma che siamo sulla strada giusta e al Popolo Veneto diciamo di non mollare e di alzare fiero la testa, di non avere paura, perché questi più vanno avanti in questo modo e più manifestano al mondo intero la loro alterigia e la loro arroganza, la prevaricazione con la quale prima o poi dovranno confrontarsi perché arriverà presto il momento per dire "NO, ADESSO BASTA!"
E allora… non vorrei essere al loro posto.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto

 

 

 

 

2011.06.18 – SOLIDARIETA’ A DODDORE MELONI PRESIDENTE DEL PAR.I.S. E DELLA REPUBBLICA DI MALU ENTU

Ancora una volta prendiamo atto dell’improvvida ingerenza politico/giudiziaria dello stato straniero italiano.
Con imprudente e manchevole accortezza la guardia di finanza italiana ha proceduto e denunciato in sede italiana il Sig. Doddore Meloni, Presidente del PAR.I.S. (Partidu Indipendentista Sardu) nonché Presidente della Repubblica di Malu Entu.
Accuse di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, frode in commercio… anche laddove le accuse fossero fondate siamo comunque al paradosso.
Un ladro non può contestare al rapinato di nascondergli i beni che gli sottrae.
E di rapina vera e propria si tratta consti che gli accertamenti e le inchieste politico/giudiziarie vengono realizzate da forze straniere italiane con armi da guerra, alle volte anche con arroganza e inaudita invasività nella sfera privata delle persone, delle famiglie, dei loro effetti personali.
A tali operazioni segue quasi sempre l’ostentato compiacimento delle istituzioni straniere e il carosello mediatico paga il prezzo dell’informazione di regime talvolta enfatizzando e criminalizzando lo sfortunato di turno.
Ma c’è chi, come il Sig. Doddore Meloni, sa di essere nel giusto e che la sua battaglia è una battaglia di civiltà contro la prevaricazione di uno stato straniero occupante la propria Patria, la Nazione Sarda.
Ci onora per questo il patto di alleanza con il PAR.I.S. e l’aver con esso stabilita intesa con il Popolo Sardo.
La nostra solidarietà dunque al Sig. Doddore Meloni, Presidente del PAR.I.S. e della Repubblica di Malu Entu e a tutto il Popolo Sardo.
Seguirà una formale nota di protesta contro lo stato straniero italiano e un'informativa all'O.N.U. perchè il mondo intero sappia cos'è in realtà l'italia e l'astuzia con la quale maschera i suoi strumenti di repressione.

 

 
Restiamo uniti in questi intenti per dare un futuro ai nostri Popoli.

 
W il POPOLO SARDO, W il POPOLO VENETO.

 

 

 

2011.06.15-A PROPOSITO DI DOCUMENTI VENETI

ecco l'articolo apparso sulla TRIBUNA online: clicca qui
 
Siamo sempre alle solite, o questi giornalisti non sanno leggere i comunicati o difettano di comprendonio o sono costretti a scrivere castronerie.
 
Treviso.
Dà la patente venetista ai carabinieri
Denunciato, scrive all'Onu: «Occupati dagli italiani»
E' successo a San Biagio di Callalta: protagonista Charlie Geromel, rappresentante del Movimento di liberazione nazionale del popolo veneto
S. BIAGIO.
I carabinieri lo fermano per un controllo e lui esibisce la patente… venetista. E' successo tre giorni fa a San Biagio di Callalta. Lui, Charlie Geromel, rappresentante del direttivo del Movimento di liberazione nazionale del popolo veneto, non riconoscendo né l'autorità né la giurisdizione del potere esercitato dai carabinieri, all'alt dei militari ha fermato l'auto ed estratto il tesserino dell'MLNV. Stupiti, i carabinieri hanno rinnovato la consueta richiesta: «Patente e libretto». Ma Geromel è stato inflessibile. Di tutta risposta: è scattata la multa per guida in assenza di patente, e l'obbligo di presentarsi a San Biagio, nella caserma, entro 30 giorni. E con il documento di guida in mano.
Era successa la stessa cosa alcune settimane fa ad un altro venetista doc, De Pieri, nel padovano. E il movimento non è stato a guardare. Incassata la notizia, ha preso carta penna e calamaio scrivendo un «monito allo stato straniero occupante italiano». E mandando copia conoscenza della missiva anche alle Nazioni Unite.  «I militari italiani dell'arma dei carabinieri – scrive il presidente dell'Mlnv Sergio Bortolotto – non hanno tenuto conto del difetto assoluto di giurisdizione in cui persistono ad operare sul territorio della Repubblica Veneta, e che questo Mlnv – continua – soggetto di diritto internazionale, non può essere né soggetto né assoggettabile per sua natura alla giurisdizione dello stato straniero italiano».  Di qui, sulla base dell'aggravante data «dallo stato di occupazione», anche l'azione nei confronti dei carabinieri che «per i delitti commessi contro la sovranità del Popolo Veneto», verranno denunciati dalla Polizia Nazionale Veneta.
2 giugno 2011
 
 
ed ecco i soliti "commenti" e le gratuite offese.
Scommettiamo che quelli "contro" e quei veneti perbenisti che ci danno addosso sono tutti  politicamente italiani di sinistra???
Chissà poi perchè queste persone devono sempre arrogarsi il diritto di dare del razzista agli altri che non la pensano come loro o dire che noi odiamo addirittura i "terroni" o gli "extracomunitari".
Sempre pronti a lavarsi la bocca additando gli altri di ciò che loro stessi stanno facendo… questa è una grande contraddizione di fondo.
Quando un'ideologia partitica sovrasta anche la libertà di pensiero e la capacità di essere obbiettivi allora si hanno questi risultati… l'indottrinamento tipico di coloro che massificati nel pensiero collettivo fanno proprie le ragioni di una politica palesemente fallimentare in tutto il mondo.
Questi per "rimanere a galla" necessiteranno sempre di nuovi motivi di contrasto, di nuove sfide e di pretesti e dove non ne trovano li inventano.
Che il buon Dio ci scampi da questi falsi profeti.
 
 
Valentina Sturaro
sono questi pagliacci che mi fanno vergognare di essere veneta, ma non mi vergognerò mai di essere italiana.
 
Movimento Liberazione Nazionale Veneto
libera di essere italiana… ci mancherebbe, ma perchè per te uno dev'essere un pagliaccio se rivendica un diritto naturale qual'è la libertà della propria Patria?
 
Valentina Sturaro
è molto semplice, la libertà della propria patria va rivendicata quando quella patria esiste, io sono italiana, nata e vissuta in veneto, e sono fiera di essere italiana, la mia patria, la patria del Veneto stesso, ammettendo per un momento che esista una "nazione" Veneta, a voi chi l'ha detto che a tutti noi sta bene di scindere dal resto del nostro paese? Una patria c'è, esiste, si chiama Italia, e pretendere di dividere qualcosa che è facente parte di quella patria non è liberazione, la liberazione sta dove esiste una prigionia e vorrei sapere chi vi ha dato il permesso per arrogarvi il diritto di decidere per tutti i veneti di voler essere indipendenti? Ma ammettendo anche che ciò possa essere, fin tanto che non esiste un confine e che questa regione fa parte di un unità, vanno rispettate le regole dell'unità. Però ho io un …idea per voi, se vi sentite poco italiani, se non volete avere a che fare con la PATRIA, se non volete accettare le regole e le leggi dello stato italiano, perchè non ascoltate il vostro stesso consiglio e ve ne andate? Partite tutti, in massa, prendetevi un pezzettino di deserto o un isola sperduta da qualche parte nel mondo e createvi la vostra patria, quando non avrete più i "terroni" o gli extracomunitari da odiare, comincerete ad odiarvi tra di voi, i biondi si divideranno dai mori e i mori dai rossi, gli alti dai bassi ecc ecc, dovessimo ogni volta costituire una patria ed accettare questi schemi demenziali, dovremmo restare ognuno chiuso nella propria stanza. Di certo se deciderete di sloggiare a gente come me farete soltanto un favore.
 
Movimento Liberazione Nazionale Veneto
Mi spiace che lei non sappia che la Patria Veneta esiste. storicamente ad oggi è anche la repubblica più longeva nella storia dell'umanità. Poi non c'è nessuna legge, nessuna norma di diritto che autorizza uno stato straniero ad invadere, occupare e sfruttare un popolo (e ovviamente mi riferisco a qualsiasi Popolo) e nessun'altra norma di legge e di diritto che impedisce ad un Popolo di rivendicare la propria sovranità e libertà dallo stato occupante. Se non conosco la storia della mia Patria, dei miei avi, dei miei antenati perchè volutamente non me la insegnano,è perchè a conoscerla si teme il risveglio di coscienza e amor patrio, come posso dire ad un veneto di andarsene da casa propria… le consiglio di studiarsi meglio la storia… capisco che ci vuole coraggio a mettere in discussione i propri principi ma si accorgerà che non è affatto come ce l'hanno raccontata, sia qui nel veneto che nel meridione dove molti meridionali rivendicano la libertà della propria Patria… quali massacri ha fatto l'italia per l'unificazione che non c'è… la invito a leggere qualcosina anche nel nostro sito… www.mlnv.org, sia sulla storia della nostra Patria… cmq lei sarà sicuramente libera di essere ciò che è perchè è proprio il principio di questo MLNV, noi siamo ciò che decidiamo di essere, liberi di essere ciò che siamo, siamo un Popolo, siamo una Nazione.
 
Valentina Sturaro
guardi, le garantisco che non c'è alcun bisogno che IO ripassi la storia, ne quella veneta ne nessun altra, specialmente se ci mettiamo a parlare di popoli antichi o storia medievale, se vogliamo vederla da questo punto di vista potrei pure darle ragione, come lei dice, nessun popolo ha il diritto di occupare e scacciare da casa propria un altro popolo, perciò lei è fortunato che il popolo "euganeo" abbia semplicemente deciso di andarsene lasciando ai Veneti questo territorio, senza pensare di doversi armare e poi semplicemente integrandosi. Mettendola così ne risulta che se domani quel popolo volesse identificarsi e decidesse di reintegrare la loro Nazione, proprio all'interno dei confini che voi ora chiamate così eroicamente la "patria veneta", avrebbero ragione non solo di insidiarsi ma addirittura voi stessi tenendo fede al vostro orgoglio di patriottismo dovreste liberarli, e lasciare queste terre. D'altro canto i veneti sono null'altro che una comunità indoeuropea stanziatasi nel nord italia solo nel secondo millennio avanti cristo, di conseguenza se non vado errata e seguendo il suo ragionamento, non soltanto noi veneti non siamo padroni di questa patria, ma addirittura siamo gli oppressori di un popolo e ancora peggio, siamo stranieri in questa patria.
 
Movimento Liberazione Nazionale Veneto
quello che dice è un'emerita siocchezza perchè l'identità di un Popolo e la Nazione per esso riconosciuta dalla Comunità internazionale si rifà al principio di effettività. Un Popolo esiste in quanto è Popolo e lo è per usi, costumi, tradizioni, lingua, anche il proprio credo e il territorio. Quanti Popoli si sono "estinti" nel corso della storia dell'umanità e quanti altri si sono radicati la dove gli eventi li hanno portati. Se in epoca preistorica o antica i Popoli o le varie tribù si sono confrontate, combattute o unite e integrate a vicenda è soprattutto per ragioni di sopravvivenza. Ben diverso dalle ragioni ideologiche o di mero potere interno o di egemonia internazionale che hanno poi caratterizzato i confronti fra Popoli e le diverse civiltà. Quante guerre sono state combattute in nome di un credo e di una religione e quante guerre si cambattono in nome di una democrazia anche ai giorni nostri? Se un tempo i Popoli hanno combattuto fra loro per il diritto alla sopravvivenza, oggi non è più tollerabile che qualunque potenza sovrasti un Popolo vicino o lontano, tenti di cancellarne cultura, tradizioni, storia, lingua e soprattutto, ingannando le nuove generazioni di quel Popolo, le assoggetti negando la loro identità. Le identità di tutti vanno rispettate non cancellate o calpestate e il Popolo Veneto si è ben governato per oltre mille anni, le sue Terre sono state invase, oggetto di trattative e scambi segreti tra potenze straniere, l'ultima delle quali il regno d'italia. Tutti questi eventi sono storicamente documentati e non esiste ragione al mondo per cui un Popolo debba accettare l'esito di un atto di prevaricazione contro se stesso. Inoltre l'occupazione di una Nazione e di un Popolo da parte di uno stato straniero, non cancella quella Nazione e quel Popolo. Quindi se lei vuole mettere in dubbio l'esistenza della Patria Veneta abbia almeno il coraggio di mettere in discussione l'esistenza della stessa italia laddove un risorgimento non si fa con i proclami, le belle parole, con la massoneria, la ndrangheta e la mafia e i conseguenti massacri d'innocenti e tutte le conseguenze derivanti dall'occupazione :
ci sono milioni di Veneti, figli degli emigranti (vocabolo sconosciuto ai Veneti fino al 1866) che hanno lasciato la nostra terra subito dopo l’annessione del Veneto all’Italia.
Nei primi 24 anni di emigrazione fuggirono 1.385.000 Veneti su 2.800.000 abitanti (il 50%). Dal 1876 al 1978 bel 4.439.840 di Veneti hanno lasciato la nostra terra con tanta voglia di fare, alla ricerca di fortuna e di speranza, due essenze di vita sempre più difficili da trovare qui anche attualmente.
Dal 1876 al 1880 la proporzione dell’esodo fu questa:
35 Veneti contro 1 Siciliano, 41 Veneti contro 1 Pugliese.
Dal 1881 al 1890:
12 Veneti contro 1 Siciliano, 25 Veneti contro 1 Pugliese, 125 Veneti contro 1 Umbro.
Dal 1891 al 1900:
18 Veneti contro 1 Pugliese, 25 Veneti contro 1 Laziale, 39 Veneti contro 1 Sardo.
Attualmente ci sono più di 10 milioni di Veneti in giro per il mondo.

2011.06.13 – SIAMO QUASI ALLA DICHIARAZIONE DI GUERRA???

Ai Presidenti
– della Repubblica italiana
– del Consiglio della Repubblica italiana
 
e p.c.
 
O.N.U.- DIRECTOR GENERAL
Mr. Kassym-Jomart Tokayev
Palais des Nations Avenue de la Paix 8-14, 1211 Geneva 10, Switzerland
 

Sono il Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, come tale a voi avverso, nella lotta di liberazione della Patria Veneta dall’occupazione straniera italiana.
Annoverate pertanto le mie parole tra le poche che vi concederemo per emendarvi dai crimini che reiteratamente talune autorità locali del vostro stato straniero occupante persistono a perpetrare impunemente contro la sovranità e i cittadini del Popolo Veneto e contro questo stesso MLNV.
Nulla ha sortito il nostro precedente appello affinché procedeste con l’accertare voi stessi i crimini di cui il vostro questore, il vostro procuratore capo, un pubblico ministero e un giudice a Treviso si sono resi responsabili.
A oggi le vostre autorità locali d’occupazione sfidano la pazienza del Popolo Veneto e di questo MLNV abusando delle loro funzioni e dei loro stessi obblighi di legge.
Siate lesti e franchi dunque nell’accertare le responsabilità di queste canaglie dei cui crimini vi abbiamo già scrupolosamente informati.
Non sottovalutateci.
I nostri passi li compiamo sempre e rigorosamente secondo diritto perché abbiamo deciso di essere quello che la stessa legge ci riconosce, il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
Non possono dunque esservi ignote le nostre intenzioni e ancor meno inaspettato il contemplato legittimo ricorso alla guerra di liberazione.
Ravvedetevi dunque e provvedete immantinente a ripristinar legalità e in buon ordine ritiratevi dalle Nostre Patrie Terre.
 
Repubblica Veneta, 13 giugno 2011
 
WSM
 
Il Presidente del MLNV
Sergio Bortotto

2011.06.11 – ANCHE IL NOSTRO “SERVIZIO INFORMATIVO” COMINCIA A FUNZIONARE… IN PREPARAZIONE UN ULTERIORE ATTACCO AL MLNV DA PARTE DELLO STATO STRANIERO ITALIANO.

O.N.U. – DIRECTOR GENERAL

Mr. Kassym-Jomart Tokayev

Palais des Nations Avenue de la Paix 8-14, 1211 Geneva 10, Switzerland

 

 

Fonti informative di questo MLNV riferiscono dell’imminenza di un ulteriore proditorio attacco al Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto da parte di istituzioni politico/giudiziarie dello stato straniero occupante italiano.

Allo scopo di spettacolarizzare al massimo l’operazione in programma sembra prevedersi anche l’impiego di unità specializzate e di personale in uniforme delle forze di polizia straniera.   Scopo di quest’ulteriore attacco sarebbe l’indebolimento dell’immagine del MLNV ma soprattutto il tentativo d’intimidazione nei confronti della Popolazione Veneta e di quanti sarebbero intenzionati al reclutamento nella Polizia Nazionale Veneta.   Non è da escludere pertanto anche il conseguente abuso dello strumento mediatico come accaduto nel recente passato.

Nonostante le numerose ripetute istanze e denunce presentate dal MLNV a questa O.N.U. è certo che l’arrogante stato straniero italiano ritenga di poter agire indisturbato e di porre in essere tutti gli atti di aggressione e di violenta rappresaglia escogitando motivazioni inesistenti (ricordate la reazione assurda e violenta contro i pastori sardi?…vedi foto a sinistra o l'inchiesta farsa sulla Polizia Nazionale Veneta del 2009 di cui ancora non si sa nulla e di cui non vogliono restituire il maltolto?…foto a destra).   Ciò premesso, allo scopo di assicurare corretta informazione agli eventi che potrebbero verificarsi in reazione a quest’ulteriore attacco al MLNV, preventivamente si informa codesta O.N.U. auspicando nel contempo un sollecito riscontro alle proprie istanze.

 

Venetia, 10 giugno 2011

WSM

Il Presidente del MLNV

Sergio Bortotto

2011.05.31-AVVISO E MONITO ALLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO

Ancora una volta lo stato straniero italiano ignora (o fa finta di ignorare)  il difetto assoluto di giurisdizione in cui opera con le proprie istituzioni nell'ambito della Repubblica Veneta. 
Questa volta, però, esibito il tesserino del MLNV i militari italiani dell'arma dei carabinieri della stazione di San Biagio di Callalta (Tv) non hanno proceduto all'accompagnamento in caserma della persona ma hanno redatto il verbale di violazione del codice della strada italiano per la mancata esibizione della patente di guida… due pesi e due misure con quanto successo a DE PIERI nel padovano qualche mese fà, ricordate???
 
Oggetto:AVVISO E MONITO allo stato straniero occupante italiano.
 
Alla PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Palazzo Chigi – Piazza Colonna, 370 – 00187 Roma (Italia)
 
AL MINISTERO DELL’INTERNO ITALIANO
piazza del Viminale, 1 – 00184 Roma
 
AL COMANDO STAZIONE CARABINIERI
Via Postumia 138, 31048 San Biagio di Callalta (Tv)
 
e per quanto di competenza
 
O.N.U. – DIRECTOR GENERAL Mr. Kassym-Jomart Tokayev
Palais des Nations Avenue de la Paix 8-14, 1211 Geneva 10, Switzerland
 
In data 3 maggio 2011 personale dell’Arma dei Carabinieri , della Stazione di San Biagio di Callalta (Tv), in servizio di pattuglia automontata, ha elevato verbale di contestazione di violazione al codice della strada italiano nr.100437127 a carico di un membro del direttivo di questo MLNV, tale Charlie GEROMEL con la seguente motivazione: “conducente del veicolo sopraindicato non portava con sé, pur dichiarando di esserne in possesso, la patente di guida valida per la categoria del veicolo condotto.
L’interessato è invitato a presentarsi entro 30 (trenta) giorni presso un ufficio di polizia per esibire il documento mancante.
L’inosservanza a quanto intimato comporterà la sanzione di cui all’art.180 comma 8° del CDS.”
E’ certo, dunque, che nonostante il Charlie GEROMEL si fosse preventivamente qualificato esibendo il tesserino di questo MLNV i militari italiani dell’arma dei carabinieri abbiano ugualmente proceduto col trattenere la persona sul posto, sottoponendola a controllo di polizia e redigendo poi il  verbale di contestazione al CDS italiano.
Pertanto, pur avendo recepito lo status giuridico del cittadino del Popolo Veneto nonché membro permanente di questo Direttivo del MLNV, i militari italiani dell’arma dei carabinieri, non hanno tenuto conto del difetto assoluto di giurisdizione in cui persistono ad operare sul territorio della Repubblica Veneta e che questo MLNV, soggetto di diritto internazionale, non può essere né soggetto né assoggettabile – per sua natura –   alla giurisdizione dello stato straniero italiano.
Considerato l’aggravante dello stato di occupazione in relazione ai delitti commessi contro la sovranità del Popolo Veneto, la Polizia Nazionale Veneta procederà con l’iscrizione a ruolo dei militari italiani dell’arma dei carabinieri firmatari del predetto verbale per essere deferiti alla Corte di Giustizia del Tribunale del Popolo Veneto.
Pertanto, facendo seguito
– alla denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano, depositata presso la sede dell’O.N.U. di Ginevra nel settembre del 2010; – all’ultimatum notificato allo stato straniero occupante italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra nel dicembre del 2010;
– alla denuncia di aggressione rappresaglia contro lo stato straniero italiano, notificata al medesimo e alla sede O.N.U. di Ginevra nel febbraio 2011;
– alla diffida a procedere con l’attività di spionaggio contro questo MLNV posta in essere dalle autorità straniere italiane e notificata alle medesime e a questa sede O.N.U. di Ginevra nel marzo 2011; – alla comunicazione e denuncia degli atti di aggressione attuati dallo stato straniero occupante italiano contro i membri di questo MLNV, notificato alla sede O.N.U. di Ginevra e alle Ambasciate degli Stati terzi nel mese di aprile 2011 e al contemporaneo reclamato vigoroso appello al determinarsi di codesta Organizzazione delle Nazioni Unite contro lo stato straniero italiano.
– alla diffida e denuncia dello stato straniero italiano del 21 maggio u.s. per la persecuzione politico/giudiziaria attuata contro questo MLNV
 
IN NOME DEL POPOLO VENETO IL MLNV VI ORDINA
di porre fine immediatamente ad ogni attività di natura repressiva contro cittadini del Popolo Veneto e membri di questo MLNV perché tali atti configurano atti di rappresaglia.
 
Denuncia, ancora una volta, lo stato straniero occupante italiano all’Organizzazione delle Nazioni Unite, confidando ancora una volta in un sollecito riscontro e presa di posizione.
 
Repubblica di Venezia, 31 maggio 2011
 
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto
 
[nggallery id=1]

2011.05.21 – L’INCHIESTA SULLA POLIZIA NAZIONALE VENETA…IL SISTEMA MAFIOSO DI INQUIRENTI BUGIARDI E ADESSO ANCHE LADRI.

E così, dopo tutto questo tempo, dopo tutti i reati commessi dagli inquirenti italiani, sebbene non sia emerso e non sussista alcun elemento probatorio, questi si ostinano a creare l’ennesimo pretesto per non restituire i beni sequestrati… perché?
Il giorno di venerdì 20 maggio 2011, personale della digos della polizia di stato italiana a Treviso ha notificato a questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto nelle persone del Presidente Sergio Bortotto e del Vice Presidente dott. Paolo Gallina, il provvedimento della procura della repubblica italiana a Treviso nr.5416/2009 R.G. N.R. Mod.21 datato 18 maggio 2011 a firma del procuratore della repubblica italiana Antonio Fojadelli col quale ha disposto “che tutta la strumentazione informatica sequestrata in data 5 novembre 2009 sia data in affido con utilizzo alla polizia giudiziaria della digos della questura di Treviso”  (affido ???).
Il pretesto addotto sarebbe un asserito rifiuto, senza riserve, di ritirare il materiale informatico sequestrato in occasione di perquisizione operata il 5 novembre 2009 e per il quale sarebbe stata disposta la restituzione.
Niente di più falso.
Ad oggi non è mai stato notificato ad entrambi alcun decreto motivato di restituzione del materiale sequestrato né in fase di indagini preliminari, né da parte del giudice per l’udienza preliminare così come prescritto dall’art.263 del codice di procedura penale italiano.
Nel provvedimento della procura della repubblica italiana a Treviso nr.5416/2009 R.G. N.R. Mod.21 datato 18 maggio 2011 a firma del procuratore della repubblica italiana Antonio Fojadelli, notificato il 20 maggio 2011, c’è solo un mero riferimento ad una non meglio precisata disposizione di restituzione.
Ad oggi, pertanto, non ci è dato ancora di sapere nulla sull’esistenza di tale decreto di restituzione.
All’atto di quest’ultima notifica della disposizione del procuratore italiano Antonio Fojadelli, (per la notifica di questo atto si muovono e vengono personalmente presso le abitazioni e i posti di lavoro), la digos della polizia italiana ha rifiutato copia e anche la semplice visione del decreto di restituzione nonostante le ripetute legittime richieste degli aventi diritto, avanzate anche innanzi a testimoni.
I notificatori della digos della polizia italiana a Treviso hanno motivato il rifiuto ad esibire e notificare copia del decreto di restituzione adducendo a pretesto che tale atto lo avrebbero volutamente lasciato in questura;    hanno, infatti,  ribadito che loro non avrebbero mai provveduto a restituire gli effetti sequestrati secondo le legittime e ripetute richieste scritte di questo MLNV presso le rispettive abitazioni e i luoghi di lavoro dove erano stati sottratti.
In più occasioni, in precedenza, la digos della polizia italiana è tornata, come oggi, presso le abitazioni e i posti di lavoro del Presidente e del Vice Presidente del MLNV, senza peraltro mai adempiere all’obbligo di notificare il decreto di restituzione e provvedere a riconsegnare gli effetti sottratti;   anche in occasione dell’ulteriore abusivo accompagnamento coattivo in questura a Treviso del Presidente del MLNV in data 17 gennaio 2011 e del suo trattenimento presso gli uffici della digos per alcune ore, non è mai stato notificato alcun decreto di restituzione e non sono mai stati restituiti gli effetti e il materiale informatico illegalmente sottratto il 5 novembre 2009.
A sconfessare l’illecito operato della digos della polizia italiana a Treviso vi è anche il verbale di restituzione di cose sequestrate al Sig. QUAGLIA Daniele, coimputato nello stesso procedimento, e redatto e notificato in difetto del decreto di restituzione.
Lo stesso Sig. QUAGLIA Daniele, sentito nel merito, conferma di non aver mai ricevuto o visionato alcun decreto di restituzione.
Tutto ciò premesso, preme rilevare come in più occasioni, questo MLNV abbia sollecitato la legittima e dovuta restituzione di tutto il materiale sequestrato con istanze notificate agli inquirenti italiani.
Consti la natura degli effetti sequestrati, taluni strettamente personali , altri di stretta competenza di questo MLNV ed altri ancora di evidente natura professionale di soggetti terzi estranei all’inchiesta-farsa giudiziaria, questo MLNV nel richiedere la restituzione degli effetti sequestrati ha fatto espressa richiesta che fosse verbalizzata l’eventuale manipolazione ed estrazione anche parziale di dati informatici con le dovute precisazioni in ordine alle modalità di custodia, di conservazione e di ogni operazione tecnica compiuta considerata l’appartenenza e anche la proprietà intellettuale di soggetti terzi del materiale informatico ancora illegalmente trattenuto.
Tutte le legittime istanze inoltrate da questo MLNV agli inquirenti italiani hanno solo preteso il rispetto delle stesse norme di legge italiane a garanzia della correttezza dell’operato degli inquirenti stessi e dei diritti degli indagati.
Atti inoltrati e notificati agli inquirenti con richiesta di restituzione delle cose sequestrate:
  • 29.03.2010 – istanza inoltrata alla questura italiana a Treviso;
  • 07.05.2010 – diffida inoltrata a procura e questura italiana a Treviso;
  • 05.07.2010 – comunicazione, diffida e ingiunzione a notificare il decreto di restituzione, inoltrata alle stazioni di carabinieri di Crocetta del Montello (Tv), Villorba (Tv), procura e questura italiana a Treviso;
  • 13.12.2010 – ultimatum inoltrato allo stato straniero italiano e p.c. all’O.N.U.;
  • 07.02.2011 – denuncia di aggressione e rappresaglia inoltrata all’O.N.U., al tribunale italiano a Treviso, alla procura italiana a Treviso, alla questura italiana alla stazione carabinieri di Villorba (Tv)
  • 14.03.2011 – diffida ad estrazione dati informatici in altro procedimento penale con ulteriori sequestri di strumentazione informatica inoltrata all’O.N.U., al perito giudiziale, al tribunale italiano a Treviso, alla procura italiana a Treviso, alla questura italiana alla stazione carabinieri di Villorba (Tv).
A tali istanze non è mai seguito alcun riscontro.
Il provvedimento oggi notificato palesa il diabolico caparbio accanimento degli inquirenti italiani che col pretesto di un’inchiesta giudiziaria – farsa calunniosa, abusando del loro ufficio, si appropriano indebitamente di effetti personali, di  strumenti e di dati informatici irrilevanti ai fini probatori e che per legge dovevano essere subito restituiti.
E così, dopo tutto questo tempo, dopo tutti i reati commessi dagli inquirenti italiani, sebbene non sia emerso e non sussista alcun elemento probatorio, questi si ostinano a creare l’ennesimo pretesto per non restituire i beni sequestrati… perché?
Se falsamente il procuratore italiano a Treviso Antonio Fojadelli asserisce che il Presidente e il Vice Presidente del MLNV “rifiutano senza riserve di ritirare il materiale informatico […] per il quale è stata disposta la restituzione”, mentre invece le istanze di restituzione e le diffide di questo MLNV sconfessano quest’ennesimo spregevole espediente, sorge il ragionevole dubbio che si voglia infierire ad oltranza contra legem, o si voglia nascondere qualcosa.
È non è un diritto sapere cosa è stato fatto con questi computer in tutto questo tempo… che cosa hanno da nascondere in questura se adesso tentano di giustificarne l’appropriazione e la conseguente cancellazione dei dati in essi contenuti?
È alquanto sospetta la manovra posta in essere dagli inquirenti se si considera l’ulteriore e successivo procedimento-farsa aperto contro il Presidente del MLNV per delle lettere anonime contenenti minacce contro un funzionario della polizia italiana. In proposito, come pubblicamente dichiarato alla stampa tempo addietro, questo MLNV aveva subito riscontrato elementi tali da ritenere che l'autore delle stesse lettere anonime potesse essere un poliziotto;     non essendo dato di sapere e di capire come possa la procura italiana addebitare al Presidente del MLNV la responsabilità di lettere anonime sorge ora il fondato sospetto che le stesse possano essere state scritte usando uno dei computer sequestrati e che una volta restituiti potrebbero rilevare, con un'appropriata perizia, tutte le illecite manomissioni, l'estrazione e la manipolazione dei dati informatici sicuramente realizzati dagli inquirenti italiani.
Cosa avranno da nascondere?
Cosa temono che si scopra sul loro operato?
Il MLNV non ha mai rifiutato la restituzione dei beni sequestrati ma ha solo legittimamente preteso il rispetto della stessa normativa italiana vigente, che prescrive la restituzione e non il ritiro da parte degli aventi diritto alle condizioni imposte dalla digos della polizia italiana.
Ma non basta.
I beni sequestrati e che ora non si vogliono più restituire con un volgare espediente, sono beni personali e di proprietà;     taluni beni sono anche di incommensurabile valore affettivo e non possono costituire il pretesto per gli inquirenti italiani che, invece di provvedere all’obbligatoria restituzione prevista per legge, pretendono che sia il MLNV a ritirarli solo presso la sede della questura italiana a Treviso.
Siccome il MLNV, soggetto di diritto internazionale, non può essere né soggetto né assoggettabile – per sua natura –   alla giurisdizione dello stato straniero italiano, questo furto risulta ancora più grave perché oltre a violare le norme di legge italiana, viola anche le norme di diritto internazionale e integra l’ennesimo atto di aggressione e di guerra contro questo MLNV.
Con l’ordinare pertanto l’immediata restituzione  di tutti i beni illegalmente sottratti, ivi compresi gli strumenti informatici con tutti i dati in essi contenuti di cui al provvedimento notificato in data 20 maggio 2011, siamo a chiarire, ancora una volta l’illegalità di tutto il procedimento posto in essere dalla procura e dalla questura italiana a Treviso.
Il 16 luglio 2009 ha formalmente inizio l’inchiesta giudiziaria avviata dalla digos della polizia italiana e dalla procura italiana di Treviso contro questo MLNV ed altri soggetti.
L’inchiesta, dai risvolti grotteschi, ancora indefinita e sicuramente costata centinaia di migliaia di €uro ai cittadini italiani, risulta priva di qualsiasi fondamento giuridico.
L’ambiguità delle motivazioni addotte dagli inquirenti italiani sono state falsamente escogitate e poi strumentalizzate dall’azione calunniatoria e diffamatoria aggravata dal reiterato e distorto abuso dello strumento mediatico.
Abbiamo un procuratore e un questore italiano che si credono dei Padri Eterni e che invece di limitarsi ad applicare la legge credono di poter disporre della vita di cittadini che politicamente non la pensano come loro e vogliono la liberazione della propria Patria e l’indipendenza del Popolo Veneto.
Sono state necessarie due diffide inviate alla procura e alla questura italiana, da parte della Polisia Nationale Veneta e del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, per veder notificato in data 17 e 18 maggio 2010 l'avviso di chiusura delle indagini preliminari, formalmente concluse il 13 maggio 2010; questo rivela un'inerzia censurabile sotto il profilo procedurale, in quanto è stato eluso il termine del 16 gennaio 2010 per la notifica del proseguimento, chiusura o rinvio a giudizio.
In conseguenza di ciò vi è nullità assoluta di ogni eventuale successiva richiesta di rinvio a giudizio…e questo lo dice il codice di procedura penale italiano.
Nella comunicazione di chiusura delle indagini il procuratore italiano precisa anche in più punti che esistono solo degli “…aspiranti all’arruolamento…” e tale esplicitazione conferma l’insussistenza di qualsiasi struttura paramilitare.
Come può esistere una struttura paramilitare se vi sono solo aspiranti?
Dov'è il corpo paramilitare che la digos e la procura vantano di aver sventato?
Se di fatto esistono solo degli aspiranti a quali soggetti si riferiva il questore Carmine Damiano quando faceva le sue deliranti, sconclusionate, facinorose e mendaci dichiarazioni mediatiche, attribuendo agli indagati l’esistenza di campi di addestramento e di esercitazioni?
E’ tale l’evidenza di questa contraddizione che nessuno degli “aspiranti” risulta iscritto nel registro degli indagati.
Un altro inquietante e squallido aspetto dell’inchiesta si evidenzia quando ai rimanenti quattro indagati (all’inizio si parlava di ben ottanta, poi ridotti a tredici e infine a soli quattro), il procuratore italiano Antonio FOJADELLI ne aggiunge altri due, nella fattispecie Giuliana MEROTTO e Danilo ZAMBON, col solo fine di integrare l’aggravante, prevista dalla norma di legge contestata, del concorso di più di cinque soggetti per la medesima ipotesi di reato.
Questa inchiesta è una strumentalizzazione politica esercitata con l’abuso dell’attività e della polizia giudiziaria; essa nasce con lo solo scopo di ostacolare l’irreversibile processo di indipendenza della Nazione Veneta.
Giovedi’ 25 giugno 2009 in via l’italia 113 a Conegliano (Tv), in occasione del disposto pignoramento di beni mobili presso la sede della LIFE, (sede condivisa con quella dell’Autogoverno del Popolo Veneto, Soggetto Giuridico Istituzionale previsto dalle norme del Diritto Internazionale e dalla stessa legge italiana) si concreta un’azione posta in essere dagli inquirenti italiani, che palesa due condotte antitetiche:
  • la polizia italiana recepisce e si astiene dal violare la territorialità della sede dell’Autogoverno del Popolo Veneto, (riconosce e si astiene dall’accedere nei locali);
  • la polizia italiana non interviene per impedire che l’ufficiale giudiziario italiano proceda con l’esecuzione del pignoramento giudizialmente disposto; pur essendo stata pubblicamente resa edotta delle violazioni di legge, l’autorità di polizia italiana non si adopera nemmeno per rendere edotta l’autorità giudiziaria ordinante dell’incongruità normativa del provvedimento emesso… non impedisce così l’esecuzione di un ordine illegittimo in conseguenza del quale si concretano reati gravi con le conseguenze da essi derivanti e il successivo abuso e omissione di atti d’ufficio a carico della polizia italiana.

Per tali ragioni si possono configurare anche le seguenti ipotesi di reato:

  • violazione del patto internazionale sui diritti civili e poltici, adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 16 dicembre 1966 ed entrato in vigore nel diritto internazionale il 23 marzo 1976.
  • violazione della legge italiana 25 ottobre 1977, nr. 881, di ratifica ed esecuzione del patto internazionale sui diritti civili e poltici, adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 16 dicembre 1966 ed entrato in vigore nel diritto internazionale il 23 marzo 1976;
  • violazione della convenzione sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale entrata in vigore il 04.07.1950 e denominata “circolare C87” adottata dalla Conferenza generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, convocata a San Francisco dal Consiglio di amministrazione dello Ufficio Internazionale del Lavoro, ed ivi riunitasi il 17 giugno 1948, nella sua trentunesima sessione.

L’inchiesta denota a grandi linee le seguenti altre gravi violazioni di legge compiute dagli inquirenti:

  • 1. l’inchiesta si intraprende sulla base di inesistenti ipotesi di reato per la cui sussistenza si arriva ad attestare falsamente circostanze fantasiose e ad ipotizzare la creazione di un’associazione paramilitare in violazione di una legge del dopoguerra, la nr.43 del 1948;
  • 2. nonostante le ipotesi di reato prive di qualsiasi fondamento, la procura italiana di Treviso su richiesta della digos, autorizza la polizia di stato italiana, ad effettuare intercettazioni telefoniche in danno degli indagati e di tutti i soggetti che con questi ne sono entrati in contatto; spesso si sono verificate anche interruzioni di conversazioni e impedimenti sospetti ma anche strane interferenze nell’attività informatica, dalla posta elettronica alla conversazione telematica diretta a mezzo chat; è indubitabile anche il tentativo o la realizzazione di intercettazioni ambientali poste in essere anche con l’ausilio e la collaborazione di agenzie investigative private.
  • 3. giovedì 5 novembre 2009 la polizia italiana, nonostante le ipotesi di reato prive di qualsiasi fondamento, procede con la perquisizione dei posti di lavoro, degli uffici e delle abitazioni private con grave pregiudizio della reputazione personale e professionale degli indagati e grave nocumento nei rapporti familiari.
  • 4. giovedì 5 novembre 2009 la polizia italiana, nonostante le ipotesi di reato prive di qualsiasi fondamento, sottrae illegalmente agli indagati beni ed effetti personali,strumentali e di lavoro che nulla hanno a che vedere con la commissione di delitti; ad oggi tali effetti sono ancora illegalmente trattenuti mentre, per quelli per i quali gli stessi inquirenti ritengono di disporre la restituzione, essi stessi si rifiutano di riconsegnarli agli interessati là dove sono stati sottratti… (come dire: te li ho portati via con l’inganno se vuoi vieni a riprenderteli).
  • 5. giovedì 5 novembre 2009 la polizia italiana, nonostante le ipotesi di reato prive di qualsiasi fondamento, priva della liberta’ personale e addirittura “accompagna”coattivamente presso la questura di Treviso gli indagati, taluni membri del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (qualcuno addirittura in malattia; ad uno è stato impedito di presenziare alle esequie di un genitore); li trattiene sorvegliandoli a vista e impedendo loro di comunicare, taluni addirittura per dieci ore. Tutto ciò senza alcun verbale di accompagnamento, e quindi senza alcun avviso ai difensori.  
  • 6. giovedì 5 novembre 2009 la polizia italiana, nonostante le ipotesi di reato prive di qualsiasi fondamento, sottopone illegalmente a rilievi fotodattiloscopici gli indagati, taluni membri del Movimento diLiberazione Nazionale del Popolo Veneto, configurando anche l’ipotesi di violazione dell’art. 4 del Testo Unico della Leggi di Pubblica Sicurezza insieme all’art.11 della legge 59/78 per le cui disposizioni è consentito all’Autorità di P.S. (nella fattispecie proprio il questore Carmine Damiano), di sottoporre a rilievi dattiloscopici, fotografici ed antropometrici solo le persone PERICOLOSE o SOSPETTE e coloro che non sono in grado o si rifiutano di provare la loro identità, circostanze inapplicabili per tutti i destinatari.
  • 7. giovedi’ 5 novembre 2009 la polizia italiana, nonostante le ipotesi di reato prive  di qualsiasi fondamento, dopo aver disposto la sottrazione delle armi al dott. Paolo Gallina, di cui nella mattinata era già stata accertata la legale detenzione presso la sua abitazione, (vedasi lo stesso verbale di perquisizione della digos), organizza una conferenza stampa e radiotelevisiva.  Nella circostanza il questore Carmine Damiano con il silenzioso assenso del procuratore Antonio Fojadelli presente al suo fianco, innesca un’offensiva mediatica trasformando la conferenza stampa in una spudorata e menzognera sceneggiata, calunniando e diffamando il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto. Carmine Damiano, compiaciuto, dichiara che la digos ha recuperato un arsenale mostrando le armi sottratte illegalmente al dott Paolo Gallina, comandante della Polizia Locale di Cornuda (Tv); come può il questore non essere a conoscenza che tali armi erano detenute legalmente dal dott. Paolo Gallina da oltre vent’anni senza alcun pregiudizio segnalato né dalla locale stazione dei carabinieri e ancora più dalla stessa digos solo poche ore prima?  E’ evidente come gli inquirenti italiani abbiano tentato di avvalorare le iniziali ipotesi di reato prive di qualsiasi fondamento, con l’unico elemento certo che abbia loro consentito di mentire alla pubblica opinione: l’esistenza di armi; un’associazione paramilitare, infatti, non può esistere se non dispone di capacità o potenzialità offensiva, e le armi legalmente detenute dal dott. Paolo GALLINA sono servite ad enfatizzare l’artificioso impianto accusatorio, e sono state utilizzate nell’occasione come un volgare espediente.
  • 8. La sceneggiata mediatica, così ingannevolmente organizzata, prosegue dando ad intendere che tali armi erano destinate e usate dagli indagati sia per non meglio precisate esercitazioni in località di montagna che per commettere eventuali azioni delittuose. E’ tale la calunnia presso la pubblica opinione che persuade anche esponenti parlamentari italiani (NACCARATO e RUBINATO) i quali in data 12.11.2009 nella seduta nr.245 dei lavori assembleari, promuovono una interrogazione a risposta in commissione al ministro dell’interno italiano attribuendo responsabilità inesistenti quali il ritrovamento di armi presso le abitazioni, gli uffici e i posti di lavoro degli indagati e presso la sede della stessa LIFE. L’interrogazione parlamentare si riferisce alla “Polisia Veneta” come una pericolosa struttura paramilitare e continua affermando che la digos di Treviso avrebbe sventato anche un non meglio precisato disegno eversivo, che avrebbe dovuto concretizzarsi con un atto dimostrativo contro i carabinieri e in più generale contro le forze dell’ordine italiane, considerate nemiche dell’Autogoverno del Popolo Veneto.
La calunniosa e persecutoria inchiesta-farsa della polizia e della procura straniera italiana di Treviso sotto la direzione del questore Carmine Damiano e del procuratore Antonio Fojadelli ha messo in luce per l’ennesima volta il criminale modus operandi del giudice straniero italiano, che ora ha assunto i contorni del grottesco.
Nel corso della mattinata di venerdì 21 gennaio 2011, il giudice per l’udienza preliminare italiano di Treviso Elena Rossi, titolare del calunnioso procedimento-farsa, ha accolto l’eccezione di legittimità costituzionale sollevata dal procuratore Fojadelli con riferimento al decreto legislativo italiano 15 marzo 2010, n. 66, che con la norma di cui all’articolo 2268, comma 1, n. 297, abroga espressamente il decreto legislativo 14 febbraio 1948, n. 43, sulla scorta del quale gli inquirenti italiani hanno pretestuosamente perseverato con il chiedere il rinvio a pubblico giudizio degli appartenenti al MLNV, imputando loro violazioni mai commesse, e ipotizzando circostanze fantasiose e reati di fatto inesistenti quali la costituzione di una fantomatica associazione paramilitare.
Tragicomico: un magistrato inquirente e uno giudicante che in barba a tutte le elementari regole del diritto e dell’ordinamento giuridico italiano, invece di sottoporre al giudizio di legittimità costituzionale della Corte la norma di legge che sono chiamati in quella fase processuale ad applicare – tra l’altro ABROGATA con decorrenza 8 ottobre 2010 – eccepiscono con fervida fantasia interpretativa un asserito eccesso, a loro dire da ravvisarsi nel provvedimento legislativo abrogativo della norma incriminatrice, rispetto alla delega contenuta nella legge parlamentare delegante.
Delirio di onnipotenza o prove tecniche di regime? Sta di fatto che i due magistrati italiani, già resisi responsabili di innumerevoli reati nel corso del procedimento-farsa, invece di fare il loro dovere nel rispetto della legge, si mettono a disquisire di politica e di politica legislativa in particolare, polemizzando sui rapporti tra parlamento e governo italiani e sui contenuti delle leggi del primo delegate al secondo.
Il giudice per l’udienza preliminare Elena Rossi, per di più, soggetta per costituzione italiana alla legge, della legge italiana se ne fa invece ripetutamente un baffo, così come hanno fatto il procuratore e il questore di Treviso.
Con uno strabismo tipicamente italiano, il gup Rossi omette, tra le altre, di eccepire la nullità assoluta di diritto della tardiva richiesta di rinvio a giudizio del procuratore, sorvola bellamente su tutti quei gravissimi reati commessi da questore e procuratore contro gli indagati – quali i sequestri di persona, interrogatori informali e inaudite violenze morali e psicologiche, furto di identità personale con illeciti rilievi foto-dattiloscopici, etc. – in spregio agli stessi diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti, e sulle altre omissioni gravi del procuratore nel corso del calunnioso procedimento-farsa, mentre persiste nell’azione persecutoria poliziesco-giudiziaria italiana contro il MLNV e i suoi fondatori con lo stesso procedimento che doveva obbligatoriamente definire quanto meno pronunciandosi con il non luogo a procedere per intervenuta abrogazione della legge incriminatrice.
Le norme di legge italiana sulla procedura penale, infatti, avrebbero obbligato anche il gup Elena Rossi a definire dall’8 ottobre 2010 il procedimento-farsa contro questo MLNV, non solo per non aver commesso il fatto gli indagati, come risultava palese, ma anche perché la norma penale incriminatrice era stata espressamente posta nel nulla da una legge dello stato italiano, volenti o nolenti.
Il gup Elena Rossi sarebbe stata altresì obbligata a trasmettere tutti gli atti alla procura competente affinché procedesse contro procuratore e questore per tutti i reati da questi commessi nel corso dell’inchiesta, alcuni dei quali erano già stati evidenziati da questo MLNV in altri comunicati. La legge italiana imponeva inoltre al gup Elena Rossi l’obbligo di restituire agli aventi diritto tutti i beni illegalmente sottratti e trattenuti, ma tant’è. 
I “nostri”, ahinoi, tradiscono ancora una volta una scarsa conoscenza del diritto internazionale, laddove si versa in tema di soggetti di diritto internazionale qual è questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto: con diabolica pervicacia persistono con la loro condotta criminale a porre in essere atti di forza – che per il diritto internazionale integrano veri e propri atti di guerra – contro lo stesso MLNV, in spregio a tutte le norme di legge internazionali e del diritto interno italiano.
Non per niente la polizia straniera italiana di Treviso, sotto la direzione di un sostituto procuratore italiano di Treviso, il giorno di lunedì 17 gennaio 2011 ha portato ad esecuzione e compimento l’ennesimo violento e inequivocabile atto di guerra contro questo MLNV e il suo Direttivo: alle 7 del mattino ha eseguito un’ulteriore irruzione armata nell’abitazione privata del Presidente di questo MLNV, Sergio Bortotto.
Nell’occasione, la polizia italiana, dopo aver sottoposto a perquisizione la sua abitazione lasciandola a soqquadro, ha perquisito la sua persona, la sua autovettura e il luogo del suo posto di lavoro, arrivando a sottrargli illegalmente, ancora una volta, beni ed effetti personali tra i quali tre personal computer e altro materiale, tuttora trattenuti illegalmente.
Degno del miglior regime inquisitorio il pretesto addotto dagli inquirenti stranieri italiani per giustificare una simile aggressione scomposta e violenta: nel decreto di perquisizione, il pubblico ministero italiano Miggiani fa riferimento a tre scritti ANONIMI minatori indirizzati al medico della polizia italiana Marco Sartore in servizio a Treviso, e li addebita calunniosamente al Presidente Sergio Bortotto.
Sulla base di quali elementi probatori o indiziari il pm abbia voluto associare quegli scritti anonimi al Presidente di questo MLNV Sergio Bortotto, in verità assolutamente estraneo alla vicenda, non è dato sapersi.
Alla faccia delle garanzie difensive e dei diritti fondamentali e inviolabili delle persone costituzionalmente sanciti.
Ed a nulla rileva il fatto che quello stesso medico della polizia italiana possa aver falsificato un certificato medico che porta la sua firma, nel lontano anno 1998, al fine di coadiuvare nel diabolico mobbing avviato molti anni prima dalla polizia italiana contro l’allora Ispettore Bortotto: al Presidente e a tutto il Direttivo di questo MLNV ripugna la sola idea di agire al di fuori della legalità o con modalità così riprovevoli.
Questo MLNV e le singole persone che ne compongono il Direttivo hanno da sempre compiuto – così come compiranno in futuro – ogni singolo passo rigorosamente e volutamente entro gli argini e nell’alveo del diritto, anche e soprattutto internazionale.
Tutto ciò premesso chiediamo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano di voler disporre appropriati accertamenti sull’operato del questore a Treviso Carmine Damiano e sull’operato del procuratore capo Antonio Fojadelli, sull’operato del Gup Elena Rossi e del p.m. Miggiani in merito alle inchieste-farsa e persecutorie avviate contro questo MLNV e di attivarsi affinché i legittimi proprietari possano rientrare al più presto in possesso di tutti i beni illegalmente sequestrati, impedendo da subito qualsiasi cancellazione di dati informatici dai computer ancora illegalmente trattenuti.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto

2011.05.13 – IL PARTITO ITALIANO “VENETO STATO” … E LE INGANNEVOLI DICHIARAZIONI DI GIANLUCA BUSATO

Prendiamo atto delle ingannevoli dichiarazioni di Gianluca BUSATO, che in un'intervista del 27 aprile scorso alla tribuna elettorale di RAI 3, in rappresentanza del partito italiano "VENETO STATO" che concorre alle elezioni amministrative straniere italiane, ha dichiarato che tale partito ha unito tutti i partiti e i movimenti a favore dell'indipendenza del Veneto.
Smentiamo categoricamente che tale partito rappresenta politicamente e in qualsiasi altro modo il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto che non concorre ad alcuna elezione politico/amministrativa straniera italiana.
Se per qualche voto si è disposti ad essere così spudoratamente falsi, cosa potrà mai convincerci della giustezza del programma politico di questo partito???
 
NOI DICIAMO NO AI PARTITI E AI CAREGARI DI OGNI ORDINE E GRADO!!!

2011.05.10-CARMINE DAMIANO… UN PICCOLO QUESTORE MALATO DI PROTAGONISMO.

ecco un'intervista del questore italiano Carmine Damiano… il bandito nr.2 e che appena possibile assicureremo alla Giustizia Veneta anche se dovessimo scovarlo in campo al mondo.
"c'è radice ideologica" risponde al giornalista il questore… e aggiunge inoltre… "queste persone non riconosco l'autorità dello stato ma rivendicano l'indipendenza…la pericolosità dell'associazione (???) sta proprio nel tentativo di organizzare una polizia della quale per la verità nessuno ritengo in Veneto … ne senta la necessità…".
Ha parlato il questore staniero italiano carmine damiano a nome dei Veneti… ma pensa un pò, questo emerito bugiardo, questo delinquente che disonora perfino l'uniforme che indossa.
E' talmente borioso e arrogante che non sa neppure quello che dice… non c'è nessuna associazione, e rivendicare l'indipendenza della Nazione Veneta non è affatto un reato e poi anche se lo fosse, chi se ne frega… W SAN MARCO e FUORI L'ITALIA DALLA NAZIONE VENETA.
Le armi che dici di aver sequestrato al dott. Paolo Gallina, ma che in realtà gli hai rubato e ancora le detieni illegalmente, sono armi che lui ha da vent'anni e sempre regolarmente detenute… sei o non sei il questore della provincia di Treviso… sai leggere o fai finta di non capire… lo stesso verbale di perquisizione della digos dice che le armi sono legalmente detenute… come la mettiamo allora… chi è il pagliaccio, chi è il bugiardo, chi è l'eversivo e il ladro???
 

[includeme src=http://www.youtube.com/embed/zw0qfS2Qy94 frameborder=0 width=400 height=400]
 
 
[includeme src=http://www.youtube.com/embed/xlst4KGmzFs frameborder=0 width=400 height=400]

07.05.2011 – CONFERENZA STAMPA SULLA STORICA IMPRESA PATRIOTTICA DEI SERENISSIMI E CONTRO L’IMPOSTAZIONE ANTI-VENETA DELLA VISITA DEL PAPA.

Per ragioni ambientali legate alla prossima visita del Papa a Venezia (7/8 maggio), si ritiene opportuno anticipare e spostare la conferenza stampa commemorativa della presa del campanile del 1997 a sabato 7 maggio, ore 16, in Campo Santa Fosca, davanti al Monumento a Paolo Sarpi, eroe dell’indipendenza della Serenissima.
Dalle 16 alle 16.15 sarà osservato un quarto d’ora di silenzio per protestare contro l’impostazione antiveneta data alla vista del Pontefice (“Il Papa visita il NordEst”).
Il Veneto non è il NordEst!
 
Indipendentisti ricordano in silenzio l'impresa dei Serenissimi dell'8/9 maggio 1997 che diede inizio alla Risorgenza Veneta.
La spiegazione della comunicazione silenziosa sarà fornita in un testo scritto che sarà consegnato ai giornalisti presenti. Partecipate.
 
 

2011.05.07 – IL CONTROLLO DEI CARABINERI AL PROCURATORE DELEGATO DEL MLNV SERGIO PES

Il giorno 11.03.2011 alle ore 01.30 circa, mentre rientravo a casa, con l’autovettura, dopo aver partecipato ad una riunione del direttivo del MLNV all’altezza di Cimadolmo mi accorgevo di avere alle spalle una macchina dei carabinieri targata CC….. .
Quasi al centro di Tezze tramite segnalazione con i lampeggianti e paletta venivo invitato a fermarmi. Scesi dall’autovettura venivo invitato ad esibire la patente di guida e il libretto di circolazione.
Li consegnavo unitamente al tesserino del MLNV ma quello che pareva comandare la pattuglia disse che non gli interessava, lo rifiutava ed entrava nella sua auto.
In quel momento telefonavo a Sergio Bortotto per informarlo degli avvenimenti.
Al ritorno del carabiniere era mia premura informarlo che, sebbene provassi del rispetto verso di loro, non riconoscevo la loro autorità sul territorio della Venezia in quanto rappresentavano uno Stato straniero, che si trovavano al di fuori della loro giurisdizione.
Accorgendomi del loro stupore gli chiarivo che quello che facevano era illegale in base al fatto che lo Stato della Venezia non aveva mai cessato di esistere e comunque gli ricordavo anche che con l’abrogazione del regio decreto fatto da Calderoli, anche nel caso assurdo che prima di questo si trovassero in italia, ora, in ogni caso, non lo erano.
Nel frattempo arrivava un’altra autovettura di loro colleghi targata CC…..  che scendendo dalla macchina partecipavano alla conversazione.
Loro ribattevano affermando che comunque il loro lavoro era importante per la difesa della comunità e per il bene dell’ordine pubblico.
Io confermavo la sua teoria ricordandogli però che lo si poteva fare anche senza spacciarsi come autorità in un Paese straniero.
Gli chiarivo cosa è un Movimento di Liberazione Nazionale e quali sono i suoi compiti mentre venivo invitato ad aprire il baule della mia auto.
Vedendo le copie del Giornale delle Venezie che si trovavano al suo interno mi chiedevano spiegazioni che venivano pienamente soddisfatte dalla mie risposte.
Al termine della conversazione, che è avvenuta in toni ed atteggiamenti assolutamente cordiali da ambedue le parti, regalavo a ciascuno di loro quattro una copia di ogni numero del giornale che veniva, almeno apparentemente, apprezzata.
Quindi ci salutavamo augurandoci la buonanotte.
11 Marzo 2011
SERGIO PES

2011.05.04 – DISCRIMINAZIONE E PERSECUZIONE RAZZIALE NEI CONFRONTI DEL POPOLO VENETO–STATO ITALIANO DIFFIDATO E DENUNCIATO ALL’ONU

Oggetto: discriminazione e persecuzione razziale nei confronti del Popolo Veneto.

DIFFIDA e DENUNCIA dello stato straniero occupante italiano.

 

ALla PRESIDENza DEL CONSIGLIO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Palazzo Chigi – Piazza Colonna, 370 – 00187 Roma (Italia)

 

AL MINISTeRO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITà E RICERCA

Viale Trastevere, 76/a – 00153 Roma (Italia)

 

ALLA DIREZIONE SCOLASTICA LICEO SCIENTIFICO STATALE “Giuseppe Berto”

Via Francesco Barbiero, 82 – 31021 Mogliano Veneto (Tv)

 

E per quanto di competenza

 

O.N.U. – DIRECTOR GENERAL

Mr. Sergei ORDZHONIKIDZE

Palais des Nations Avenue de la Paix 8-14, 1211 Geneva 10, Switzerland

 

 

Abbiamo saputo del richiamo formulato dalla direzione scolastica del Liceo Scientifico statale in indirizzo a carico di un docente per aver portato in classe, esposto e fatto oggetto di lezione scolastica il Gonfalone della Serenissima Repubblica di Venezia, in altre parole la bandiera Nazionale del Popolo Veneto.

Le semplici ed esaustive spiegazioni del docente non avrebbero inoltre “appagato” l’esigenza della direzione scolastica che avrebbe avanzato formale richiesta di spiegazioni scritte portando a pretesto la violazione del regio decreto n. 965 del 1924 di manifesto stampo ed epoca fascista.

La direzione scolastica avrebbe inoltre precisato e ribadito disposizioni secondo le quali si dovrebbe evitare di parlare della Repubblica Serenissima e di tutto quello che a essa è collegato, storia compresa.

Vi è però un altro gravissimo episodio che si è recentemente consumato in ambito scolastico presso il Centro di Formazione Professionale “Ferracina” di Bassano del Grappa (Vicenza); a uno studente sarebbe stata inflitta una sanzione di sospensione per due giorni per aver risposto in lingua veneta ad una domanda dell’insegnante, anche se correttamente.

Dal febbraio 2010 inoltre, sempre a Bassano del Grappa (Vi), in molte scuole sarebbe onorato il tricolore con l’alza e l’ammaina bandiera con grave pregiudizio didattico e pedagogico sulla verità storica della presenza straniera italiana sul suolo della Repubblica di Venezia.

Questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), pertanto, ancora una volta denuncia alle Nazioni Unite tali provvedimenti d’autorità perché concretano palesi atti di discriminazione razziale contro il Popolo Veneto, contro la sua millenaria cultura e tradizioni.

Si configura un vero e proprio razzismo istituzionale promosso e sostenuto dalle istituzioni straniere italiane presenti sul territorio occupato della Repubblica di Venezia allo scopo di annientare l’Amor Patrio e l’identità Nazionale Veneta del Popolo Veneto che sono valori universali per ogni Popolo e quindi inalienabili, irrinunciabili, incedibili e imprescrittibili.

Il Popolo Veneto s’identifica nella propria bandiera che non è il tricolore dello stato occupante italiano ma il Gonfalone di San Marco.

Il Popolo Veneto s’identifica nelle millenarie radici storiche delle proprie tradizioni, dei propri usi e costumi radicati e insiti nel territorio della propria Patria Veneta, a oggi ancora occupata dallo stato straniero italiano.

Questo MLNV, facendo seguito

       alla denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano, depositata personalmente presso la sede dell’O.N.U. di Ginevra nel settembre del 2010;

       all’ultimatum notificato allo stato straniero occupante italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra nel dicembre del 2010;

       alla denuncia di aggressione rappresaglia contro lo stato straniero italiano, notificata al medesimo e alla sede O.N.U. di Ginevra nel febbraio 2011;

       alla diffida a procedere con l’attività di spionaggio contro questo MLNV posta in essere dalle autorità straniere italiane e notificata alle medesime e a codesta sede O.N.U. di Ginevra nel marzo 2011;

       alla comunicazione e denuncia degli atti di aggressione attuati dallo stato straniero occupante italiano contro i membri di questo MLNV, notificata alla sede O.N.U. di Ginevra e alle Ambasciate degli Stati terzi nel mese di aprile 2011 e al contemporaneo reclamato vigoroso appello al determinarsi di codesta Organizzazione delle Nazioni Unite contro lo stato straniero italiano.

 

D I F F I D A

 

Lo stato occupante straniero italiano dal persistere con simili provvedimenti di natura razziale nei confronti del Popolo Veneto, ordinando l’immediata cessazione e rimozione di ogni impedimento che possa costituire pretesto giuridico, materiale, morale e in qualsiasi maniera espressione d’intolleranza nei confronti della libertà per il Popolo Veneto di essere ciò che è secondo i propri usi, costumi e tradizioni e soprattutto di autodeterminarsi secondo quanto previsto dal trattato di New York del 1966 ratificato anche dallo stato straniero occupante italiano con legge 881/77 e da quant’altro previsto secondo le norme di diritto internazionale.

 

Questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto

IN NOME DEL POPOLO VENETO

 

denuncia, ancora una volta, lo stato straniero occupante italiano all’Organizzazione delle Nazioni Unite, avvertendola che non sarà accettato un mancato sollecito riscontro, perché costituirebbe grave violazione delle stesse norme di diritto che tale Organizzazione emana e tutela.

 

Repubblica di Venezia, 4 maggio 2011

 

il Presidente del MLNV

Sergio Bortotto

 

 


 

articolo sulla Tribuna di Treviso di gioved' 12 maggio 2011:

ecco come disinforma la solita stampa di regime… bugiardi, bugiardi e bugiardi.

 

2011.05.12 – LA TRIBUNA – IL MINISTERO MANDA GLI ISPETTORI AL BERTO

2011.05.02 – EMAIL AI BUGIARDI DELLA POLIZIA DI STATO ITALIANA

alla polizia di stato italiana – email a mezzo sito www.poliziadistato.it
 
Ancora oggi 2 maggio 2011 è visibile sul vostro sito ( http://questure.poliziadistato.it/Treviso/articolo-6-643-5972-1.htm ) l'offensivo e menzognero articolo riguardante l'inchiesta farsa effettuata con spregiudicata e vergognosa  menzogna dalla digos di Treviso.    
Il questore italiano a Treviso Carmine Damiano, gia responsabile delle diffamazioni aggravate fatte in concorso col procuratore capo italiano a Treviso Antonio Fojadelli e in concorso con i responsabili in ogni ordine e grado degli appartenenti alla polizia di stato italiana, risponderanno alla Giustizia Veneta appena sarà ripristinata la legalità sulla nostra Patria, la Repubblica di Venezia.
Nel frattempo vi sollecitiamo a rimuovere o correggere l'articolo in questione perchè falsamente informa la pubblica opinione di fatti inattribuibili agli indagati e che sono solo frutto di menzogne create appositamente dalla questura italiana e straniera a Treviso e dalla procura della repubblica italiana straniera a Treviso.
Firmato il Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto , Sergio Bortotto,
(per fortuna ex ispettore della polizia di stato italiana).

2011.04.19 – IO NON VOTO A ELEZIONI STRANIERE ITALIANE

IO NON VOTO!!!
a elezioni straniere italiane
.

Come gia sapete il MLNV non concorre ad alcuna elezione politico/amministrativa italiana.  
C’è inoltre da registrare l’attività apparentemente indipendentista posta in essere da Veneti che si professano tali ma che in realtà si riconoscono nelle istituzioni straniere italiane e ambiscono a incarichi e funzioni all’interno delle stesse, (partiti e movimenti politici che concorrono a elezioni amministrative e politiche italiane a qualsiasi livello).  
Di questi soggetti politici noi del MLNV diffidiamo assolutamente perchè illudono il Popolo Veneto di poterli portare all’indipendenza attraverso un percorso referendario nell’ambito delle istituzioni straniere italiane.  
Questa strada è impercorribile attualmente in italia e perderemmo solo ancora tempo.   E’ alto, inoltre, il rischio di ritrovarci a che fare con abili cacciatori di “careghe” e di poltrone, pronti a cavalcare la causa indipendentista pur di “galleggiare politicamente” o per godere di visibilità mediatica; questi personaggi non servono alla causa indipendentista, pur ammantati di titoli accademici, dottorati e quant’altro.  
Di partiti ce ne sono fin troppi in italia e di sicuro non abbiamo bisogno di mantenere anche partiti indipendentisti… la lega nord si prefiggeva il medesimo fine ed è sotto gli occhi di tutti il palese tradimento.  
Vi mettiamo seriamente in guardia da questi pseudo partiti indipendentisti poiché mettono in discussione l’esistenza della Patria Veneta, accettano le istituzioni straniere italiane e ambiscono ruoli al loro interno chiedendo di essere eletti in tali istituzioni.
 
 
 
 

2009.11.09 – CODARDIA DI UN VENETO POLITICANTE E LE GRATUITE OFFESE DI GIANLUCA PANTO (P.N.V. ORA VENETO STATO).

ecco i veneti  codardi e politicanti di turno che vogliono l'indipendenza; probabilmente non servono parole… si commentano da soli.
 
 
 gianluca-panto
 
 
 
di Gianluca Panto
(gia Segretario del Partito Naxional Veneto ora confluito nel partito VENETO STATO)
ovviamente ora anche candidato alle elezioni amministrative straniere italiane… da buon "indipendentista". 
 
 
 
Il 5 Novembre 2009 è un altro giorno storico per la nostra nazione Veneta.
Non l’anniversario di Vittorio Veneto, non dell’alluvione del 1966.
Leggiamo che oggi le autorità italiane hanno arrestato un gruppo di sedicenti secessionisti armati. (non è stato arrestato nessuno, nessuno era armato, pensa un pò)
Un gruppo onirici sbandati mitomani militaristi esaltati falliti idealisti nostalgici. (grazie per le offese, basta che le cose le dicano le autorità italiane e allora è tutto vero… almeno un pò di decenza per ascoltare la versione opposta)
Eppure questa volta c’è qualcosa di diverso nell’atteggiamento dei veneti verso questa vicenda.
C’è la netta sensazione che parte della vicenda sia stata costruita, che si siano infiltrati dei provocatori dall’esterno per neutralizzare un movimento, che qualcun altro alla fine, ben informato abbia anche trovato l’occasione per farsi pubblicità, per lucrarci sopra, per strumentalizzare. (che tutta la vicenda sia una montatura è palese, ma il Movimento di Liberazione Nazionale Veneto non è affatto stato neutralizzato, anzi…;   caro Panto se poi sei a conoscenza di chi sono gli infiltrati, fai pure i nomi, li confronteremo con quelli che noi abbiamo scoperto… se poi c'è qualcuno che si è fatto pubblicità o ci ha lucrato sopra, pendiamo dalle tue labbra, illuminaci!!!)
Che pena farsi belli sopra le disgrazie altrui.
Questa volta sembra proprio che qualcuno che non centra niente sia stato coinvolto suo malgrado, magari sarà stato imprudente , magari sarà stato ingenuo. (nessuno del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, coinvolto nell'inchiesta Polisia Nationale è stato coinvolto ingenuamente o imprudentemente…ti dirò di più caro Panto: quelli che nel corso delle indagini sono stati "scagionati" dagli accertamenti della digos italiana, si rifiutano ancora oggi di sentirsi fuori dalla questione e hanno respinto formalmente le decisioni del procuratore italiano di ritenerli fuori dalle responsabilità e di essere stati prosciolti: uniti fin dall'inizio e uniti fino alla fine)
Questa volta i giornali hanno fatto la solita tiritera, ma non sono stati così convincenti come altre volte.
Troppo facile dargli al veneto, inbriagon e razzista, non attacca più.
Tredici Vigili urbani con tredici pistole. (dovresti informati meglio, non si è mai parlato di 13 vigili urbani, eventualmente di un ex ispettore della polisia di stato italiana che io sono e del comandante di un Corpo di polizia locale, che è il dott. Paolo Gallina… tutti gli altri sono Cittadini del Popolo Veneto e Autorità delle Istituxion dell'Autogoerno del Popolo Veneto… ma forse questo a te non dice nulla)
Per forza! Se hanno il porto d’armi per servizio… (non esiste il porto d'armi per servizio) 700 e passa proiettili, sarà.
Roba da multa venatoria non certo da terroristi.
Insomma mi sa che questa volta qualcosa non torna proprio .
La sensazione che ci sia stata una qualche ingiustizia è ben presente. (compresa la tua delazione che è doppiamente grave perchè fatta da un Veneto contro altri Veneti attaccati dallo stato occupante)
Questa volta c’è l’impressione che dalla parte sbagliata , dalla parte dei cattivi, degli impostori, dei pressappochisti, degli inventori di complotti inesistenti ci siano altri. (ma che strano caro Panto… pensi di essere tanto diverso da questi, visto che spari giudizi su di noi prima ancora di sapere come stanno le cose???)
Accendiamo il cervello, certo, isoliamo questi individui dalle nostre associazioni, movimenti partiti, siamo tutti daccordo. (caro Panto, io e il dott. Paolo Gallina siamo cofondatori del Partito Naxional Veneto, ma poi abbiamo maturato e intrapreso un percorso diverso per l'indipendenza, che è quello dell'Autogoverno e poi del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto… e allora???       Da cosa ci vuoi isolare e perchè sei convinto che tutti siano daccordo con la tue avventate dichiarazioni, a noi non risulta!!!) 
Se ne parla tra gli amici e siamo sempre nella stessa lunghezza d’onda.
Ma non si fa così.
Arrestare le persone, metterle alla gogna, umiliarle, far perdere il lavoro, la famiglia, la vita. Per quale reato?
Marciare in parata come gli Schützen.
Un dispetto, una provocazione, vedremo cosa hanno veramente fatto questi qui, aspettiamo i giudici. (aspettiamo i giudici??? i giudici italiani??? eh eh eh,  andiamo avanti così che fra cento anni saremo ancora qui ad organizzare sagre e costexine)
Intanto non c’è niente da fare, il messaggio che è passato non è quello che vorreste voi sui vostri media controllati, ma un altro.
Ovvero che molti veneti si sono sentiti offesi, maltrattati. (ma va!   ma non mi dire caro Panto, mai offesi quanto da quello che tu hai scritto su di noi… dai nemici mi guardo io ma dagli "amici" mi guardi Iddio)
L’occasione che ci mancava per interrogarci e scoprire che evidentemente in questi anni si è rafforzata la nostra identità, la nostra veneticità ha attecchito, ci dovrete in qualche modo fare i conti.
L’avete sottovalutata, non la conoscete ancora, nemmeno noi forse.
Non è un fatto di cattiveria,questi contro quelli, ma è una situazione storica.
Le società stanno diventando claniche, policulturali.
Lo sviluppo dell’economia in senso transnazionale ha trasformato la cultura in uno degli input fondamentali del processo di creazione dei valori.
Voi pensate ancora che i veneti siano ignoranti, noi invece siamo colti. La nostra cultura vi spaventa perché non l’avevate previsto.
Siamo consapevoli che il concetto di veneticità ci permette di essere immediatamente collocabili geograficamente e ci restituisce una nostra eccellenza.
Non cerchiamo nemici da combattere, non ci servono le armi da fuoco, ci basta quella nostra potentissima che è rappresentata dal territorio e dalla cultura millenaria.
Siamo consapevoli che vi state indebolendo, che non avete più la capacità di controllare i processi, le mutazioni.
Noi invece ora la vediamo, la tocchiamo l’idea del progresso, è li davanti a noi.
Ma dall’esterno è sembrata a molti decisamente inutile ed intimidatoria.
E fermare la marcia del popolo veneto verso la libertà sarà probabilmente altra cosa. (perchè mai la marcia del Popolo Veneto, verso la libertà dovrebbe essere fermata da qualcos'altro??? sembra quasi che tu lo dia per scontato! dov'è il tuo patriottismo, il tuo amor patrio???)
Gianluca Panto

"…In qualunque stato si travesta la calunnia è sempre un male contro la carità e la giustizia.
C’è un aspetto sostanziale e sottile, che è questo: la calunnia colpisce non le cose ma la persona…".
Comunque grazie caro Panto… grazie per gli insulti e per il tuo amor patrio e sentimento nazionale, sappi che ci riserviamo qualunque idonea iniziativa legale per la diffamazione aggravata che ci hai reso.
Sergio Bortotto
e tutto il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto
(n.b.: i commenti in azzurro sono scritti da Sergio Bortotto)

 
   

2011.04.19 – STATO ITALIANO FASCISTA E RAZZISTA

Un professore che si deve giustificare per aver portato il Gonfalone di San Marco in aula per una lezione.
Cari studenti Veneti, pretendete che si insegni anche la Nostra storia, quella della Repubblica di Venezia.
Che la Polizia Nazionale Veneta avvii un procedimento con la messa a ruolo del procedimento a carico dei responsabili per crimini contro il Popolo Veneto aggravati da finalità razziste.
Non basta essere indignati… i responsabili devono sapere che prima o poi risponderanno alla Giustizia Veneta di questi crimini.
 
 
[includeme src=http://www.youtube.com/embed/TzzUhLb-D44 frameborder=0 width=400 height=400]

2011.04.07 – IL GONFALONE DI SAN MARCO NON E’ UN SIMBOLO POLITICO MA LA BANDIERA DELLA NAZIONE VENETA… NON LO SCORDI NEPPURE LA CHIESA!

0.01Porta a questi squallidi risultati lo sfruttamento politico da parte della Lega Nord, della Bandiera della Nazione Veneta che è il Gonfalone di San Marco.
C'è però di che indignarsi di questi preti che ignorano e non rispettano la Nostra Bandiera..
La volontà di quell'uomo non ha offeso nessuno, anzi ha onorato tutti i Veneti, (anche se io non sono leghista)… invece, il disprezzo di quel prete e l'opportunitistica diplomazia delle gerarchie ecclesiastiche offendono il Popolo Veneto e l'intera Nazione Veneta.
E' strano come nel Veneto occupato e colonizzato dallo stato straniero italiano la chiesa ignori i suoi doveri rispetto alla Repubblica di Venezia che ha dato tantissimo per la difesa della Cristianità.
Finirà presto però anche questa deriva e l'ingerenza di una chiesa che con il ripristino della Repubblica di Venezia dovrà sicuramente rivedere le proprie pretese e imparare a stare al proprio posto, essere meno istituzione, fare meno politica, meno investimenti immobiliari o bancari e magari un pò più di carità.
Si vergogni patriarca, quanta ipocrisia … chissà come mai nessuno dei prelati o Lei si è indignato o ha vietato di portare in chiesa il tricolore italico in occasione di altre esequie.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto
 
ed ecco gli articoli:
 
dal corriere del veneto.it: per leggere l'articolo clicca qui
Il prete al funerale respinge la bara «Togliete la bandiera veneta»
Leghista di Mestre l’aveva voluta per il suo funerale. Amarezza tra amici e famigliari: «Era una delle sue volontà, il leone di San Marco non è simbolo di partito»
 
VENEZIA — L’aveva confidato agli amici di una vita: «Quando muoio, seppellitemi avvolto nella bandiera di San Marco». Luigi Sartorelli, d’altra parte, con quel leone nel cuore aveva vissuto un’avventura lunga vent’anni, tirando su decine e decine di ragazzi cresciuti leghisti a Mestre e dintorni. E proprio loro, quando la bara di «Gigi» è stata sollevata giovedì sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Lourdes in via Piave, a Mestre, hanno voluto rendergli l’ultimo omaggio, tener fede all’ultima promessa, spiegando una bandiera della Serenissima e stendendola sopra il feretro. Che però così ornato ha fatto solo pochi passi.
Don Renato Mazzuia, il parroco chiamato a celebrare le esequie, ha infatti fermato il corteo funebre: «Con quella bandiera lì sopra, non lo benedico neppure» avrebbe detto ai famigliari. Ne sarebbe nato un diverbio, secondo quanto riferiscono gli uomini del Carroccio, che alla fine hanno ceduto: la bandiera del Veneto è stata tolta e solo allora la bara è stata lasciata entrare in chiesa, dove il funerale si è poi svolto normalmente. «Un episodio che ci ha amareggiato moltissimo – racconta Alessandro Vianello, segretario cittadino della Lega – ci è sembrata una forzatura senza senso, in un momento triste, in cui si cerca soltanto di salutare degnamente chi ci ha lasciato, dando pace alle sue ultime volontà e stando vicini alla sua famiglia». E Gigi Sartorelli non aveva chiesto poi molto: d’essere benedetto in chiesa e d’essere accompagnato nell’addio dai simboli della terra che aveva amato e del partito in cui aveva creduto. Per lui, che aveva fondato la sezione mestrina della Lega all’inizio degli anni Novanta, che era stato segretario cittadino fino a quattro anni fa ed aveva guidato la circoscrizione del partito sulla terraferma fino al tragico arresto cardiaco che l’ha stroncato a 67 anni, il movimento aveva portato in via Piave un cuscino di rose a comporre il Sole delle Alpi e, appunto, il vessillo del Veneto.
«Abbiamo evitato di portare con noi le bandiere del partito – spiega Vianello – che pure gli avrebbero fatto piacere, proprio perché abbiamo pensato che potessero essere strumentalizzate e potesse nascerne qualche polemica spiacevole». Per scatenare un putiferio è bastata quella della regione. Pare che all’origine della decisione di don Mazzuia di non lasciare che la bara entrasse coperta dalla bandiera via sia una precisa disposizione del Vaticano, che vieta di esporre all’interno delle chiese simboli di partito. «Il punto è che il leone di San Marco non è il simbolo della Lega Nord ma quello del Veneto – continua Vianello – dunque non si capisce dove sia il problema». A ben vedere il 19 agosto scorso, l’arcivescovo di Sassari monsignor Paolo Mario Virgilio Atzei ed il vescovo di Nuoro monsignor Pietro Meloni accolsero senza alcun problema il feretro dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga nella Chiesa di San Giuseppe a Sassari, avvolto dal tricolore sì, ma anche dai quattro mori della bandiera sarda.
Difficile anche appellarsi a ragioni di decoro, visto che di fronte al dolore spesso si indulge, lasciando che i famigliari e gli amici espongano quanto di più caro vi era stato per il defunto, non ultime le bandiere della squadre del cuore. Tant’è, alla fine le esequie si sono svolte come da rigido regolamento vaticano. Ma gli amici di Gigi non hanno rinunciato ad una piccola rivincita. Si sono infatti organizzati in fretta ed all’uscita dalla chiesa l’hanno accolto schierati con le bandiere del Veneto sollevate al cielo. Per fargli ombra, col leone di San Marco. Come avrebbe voluto, per il suo ultimo viaggio.
Marco Bonet
01 aprile 2011

_____________________
 
 
dal corriere del veneto.it: per leggere l'articolo clicca qui
 
Bara «serenissima» respinta, il Patriarca difende il prete
 
Venezia, il sacerdote aveva fatto togliere la bandiera di San Marco. Zaia: «Decisione ideologica»
 
VENEZIA — «Un’umiliazione», arrecata dalla «volontà punitiva e ideologica di un uomo di Chiesa». Il governatore Luca Zaia commenta duramente, seguito da ampie schiere di leghisti indignati, il rifiuto del sacerdote don Renato Mazzuia di non far entrare in chiesa la bara di uno militante del Carroccio, Gigi Sartorelli, avvolta nella bandiera di San Marco. «Non tocca a me entrare nel merito dei regolamenti ecclesiastici – ha detto Zaia – dietro i quali si è manifestata l’evidente volontà punitiva e ideologica di un uomo di Chiesa, che, invece, dovrebbe conoscere i fondamenti della pietà cristiana. La sostanza è che per alcuni burocrati la bandiera che per milleedieci anni ha difeso il mondo cristiano, sventolando a Lepanto, non può entrare in chiesa». Il governatore si è quindi rivolto al Patriarca di Venezia, Angelo Scola: «Mi auguro, anche come semplice battezzato, che le gerarchie trovino i tempi e i modi per dare un segnale a tutti noi che siamo rimasti evangelicamente scandalizzati da tanta arroganza. Trovo infine sorprendente che un uomo di Chiesa sia così ignorante dei fatti del passato e della storia del popolo che dovrebbe guidare. Un altro buon motivo per chiedere ai suoi Pastori una parola che chiarifichi».
Ed il Patriarcato è intervenuto, con una nota dell’ufficio stampa in cui sostanzialmente si difende la decisione di don Mazzuia. Innanzitutto, «in nessun modo il sacerdote ha inteso mancare di pietà cristiana nei confronti del defunto e dei suoi familiari; la sua scelta è stata improntata al rispetto di un’indicazione della Chiesa cattolica a non esporre nei luoghi di culto, durante l’atto religioso, simboli che possano essere identificati politicamente, a prescindere dal loro riconosciuto valore tradizionale». In secondo luogo, «l’atto del sacerdote, motivato dal rischio di un uso politico del simbolo in questione in chiesa – e in ogni caso la bara su invito dello stesso sacerdote è stata avvolta nella bandiera sui gradini esterni del tempio -, può essere valutato come un eccesso di prudenza, ma non merita in nessun modo gli epiteti eccessivi con cui l’episodio è stato commentato». Non solo Zaia, infatti, è intervenuto per condannare l’episodio accaduto nella chiesa di Santa Maria di Lourdes, a Mestre. Prima di lui aveva usato accenti di fuoco l’onorevole ed ex segretario provinciale del Carroccio veneziano, Corrado Callegari, che aveva chiesto a don Mazzuia di scusarsi pubblicamente «dopo aver affondato il coltello nella ferita dei famigliari dell’amico che abbiamo perduto» mentre il senatore Piergiorgio Stiffoni ha parlato di «atteggiamenti da teologia della Liberazione, che confondono simboli identitari e simboli politici». Chiude Roberto Ciambetti, assessore al Bilancio: «Proprio sostenendo che il vessillo della Serenissima è un simbolo politico, mentre la politica dovrebbe star fuori dalla chiesa, don Renato ha compiuto un gesto politicamente scorretto dentro la chiesa».
Ma.Bo.
02 aprile 2011

2011.04.06 – COMUNICAZIONE ALL’O.N.U. E AMBASCIATE STATI TERZI

Venetie, 6 aprile 2011
 
Oggetto: COMUNICAZIONE
inviata a mezzo posta elettronica certificata (mlnveneto@pec.it)
 
Spett.
O.N.U. – DIRECTOR GENERAL
Mr. Sergei ORDZHONIKIDZE
Palais des Nations Avenue de la Paix 8-14, 1211 Geneva 10, Switzerland
 
– ALBANIA, Cancelleria Via Asmara, 5 – 00199 Roma
– ARGENTINA, Cancelleria Piazza dell'Esquilino, 2 – 00185 Roma
– ARMENIA, Cancelleria Via XX Settembre, 98/E – Scala A – int.9 – 00187 Roma
– AUSTRALIA, CancelleriaVia A. Bosio, 5 – 00161 Roma
– AUSTRIA, Cancelleria Via G. Pergolesi 3 – 00198 Roma
– BELGIO, Cancelleria Via dei Monti Parioli 49 – 00197 Roma
– BRASILE, Cancelleria Piazza Navona 14 – 00186 Roma
– BULGARIA, Cancelleria Via P.P. Rubens, 21 – 00197 Roma
– CANADA, Cancelleria Via Salaria, 243 – 00199 Roma
– REPUBBLICA CECA, Cancelleria Via dei Gracchi 322  – 00192 Roma
– REPUBBLICA POPOLARE CINESE, Cancelleria Via Bruxelles 56 – 00198 Roma
– CIPRO, Cancelleria Via Ludovisi 35 – Piano 5 – Scala A Int. 10 – 00187 Roma
– CROAZIA, Cancelleria Via L. Bodio 74/76 – 00191 Roma
– DANIMARCA,Cancelleria Via dei Monti Parioli, 50 – 00197 Roma
– ESTONIA, Cancelleria Viale Liegi, 28 int. 5 – 00198 Roma
– FINLANDIA, Cancelleria Via Lisbona, 3 – 00198 Roma
– FRANCIA, Cancelleria Piazza Farnese, 67 – 00186 Roma
– GERMANIA, CancelleriaVia San Martino della Battaglia, 4 – 00185 Roma
– GRAN BRETAGNA, Cancelleria Via XX Settembre, 80/a – 00187 Roma
– GRECIA, Cancelleria Viale G. Rossini, 4 – 00198 Roma
– INDIA, Cancelleria Via XX Settembre, 5 – 00187 Roma
– IRLANDA, Cancelleria Piazza di Campitelli, 3 – 00186 Roma
– ISRAELE, Cancelleria Via M. Mercati, 14 – 00197 Roma
– KAZAKHSTAN, Cancelleria Via Cassia 471 – 00189 Roma
– KOSOVO, Cancelleria Via Tolmino, 12 – 00198 Roma
– LETTONIA, Cancelleria Viale Liegi, 42 int. 4-5 – 00198 Roma
– LITUANIA, Cancelleria Viale di Villa Grazioli, 9 – 00198 Roma
– LUSSEMBURGO, Cancelleria Via S. Croce in Gerusalemme, 90 – 00185 Roma
– MACEDONIA, Cancelleria Via Viale Bruxelles, 73-75 – 00198 Roma
– MESSICO Cancelleria Via Lazzaro Spallanzani, 16 – 00161 Roma
– MOLDOVA, Cancelleria Via Montebello, 8 – 00185 Roma
– MALTA, Cancelleria Lungotevere Marzio, 12 – 00186 Roma
– MONACO, Cancelleria Via Antonio Bertoloni, 36 – 00197 Roma
– MONTENEGRO, Cancelleria Via Antonio Gramsci, 9 – 00197 Roma
– NORVEGIA, Cancelleria Via delle Terme Deciane, 7 – 00153 Roma
– NUOVA ZELANDA, Cancelleria Via Clitunno, 44 – 00198 Roma
– PAESI BASSI, Cancelleria Via Michele Mercati, 8 – 00197 Roma
– POLONIA, Cancelleria Via P. Paolo Rubens, 20 – 00197 Roma
– PORTOGALLO, Cancelleria Viale Liegi, 21 – 00198 Roma
– ROMANIA, Cancelleria Via Nicolò Tartaglia, 36 – 00197 Roma
– RUSSIA, Cancelleria Via Gaeta, 5 – 00144 Roma
– SAN MARINO, Cancelleria Via Eleonora Duse, 35 – 00197 Roma
– SANTA SEDE, Cancelleria Via Po, 27a/29 – 00198 Roma
– SERBIA, Cancelleria Via dei Monti Parioli, 20 – 00197 Roma
– SLOVACCHIA, Cancelleria Via dei Colli della Farnesina, 144, – 00194 Roma
– SLOVENIA, Cancelleria Via Leonardo Pisano, 10 – 00197 Roma
– SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA, Cancelleria Villa Malta – Piazza               Cavalieri di Malta, 4 – 00153 Roma
– SPAGNA, Cancelleria Palazzo Borghese – Largo Fontanella Borghese, 19 –               00186 Roma
– STATI UNITI D'AMERICA, Cancelleria Palazzo Margherita – Via Vittorio               Veneto, 119/a – 00187 Roma
– SUD AFRICA, Cancelleria Via Tanaro, 14 – 00198 Roma
– SVEZIA, Cancelleria Piazza Rio de Janeiro, 3 – 00161 Roma
– SVIZZERA, Cancelleria Via Barnaba Oriani, 61 – 00197 Roma
– TURCHIA Cancelleria Palazzo Gamberini – Via Palestro, 28 – 00185 Roma
– UCRAINA, Cancelleria Via Guido d'Arezzo, 9 – 00198 Roma
– UNGHERIA, Cancelleria Via dei Villini, 12/16 – 00161 Roma
– URUGUAY, Cancelleria Via Vittorio Veneto, 183 – 00187 Roma
– UZBEKISTAN, Cancelleria Via Tolmino, 12 – 00198 Roma
– VENEZUELA, Cancelleria Via Nicolò Tartaglia, 11 int. 5/6 – 00197 Roma

Sig. Presidente!
Il giorno 27 settembre 2010 questo MLNV ha affidato alla S.V. la denuncia di occupazione dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da  parte dello stato straniero italiano, depositando l’atto direttamente presso la sede O.N.U. in Ginevra (CH), da Lei diretta.
Il giorno 13 dicembre 2010 questo MLNV ha inoltrato alla S.V. copia dell’ultimatum indirizzato allo stato straniero occupante italiano.
Il giorno 07 febbraio 2011 questo MLNV ha inoltrato alla S.V. la denuncia di aggressione e rappresaglia posta in essere dallo stato straniero occupante italiano nei confronti di questo MLNV, con l’ulteriore perquisizione domiciliare e personale operata in data 17.01.2011 dalla sezione politica della polizia straniera italiana con l’immotivato e illegittimo sequestro di effetti ed attrezzatura informatica di questo MLNV, il sequestro di persona e l’accompagnamento coattivo del Presidente del MLNV presso la questura italiana in Treviso.
Il giorno 14 marzo 2011 questo MLNV ha informato la S.V. del documento di diffida a procedere a estrazione dati dai personal computer illegalmente sottratti al MLNV dall’autorità giudiziaria straniera italiana a mezzo la sezione politica della polizia straniera italiana, configurando e confermando nella sostanza l’illecita attività di spionaggio posta in essere dallo stato straniero occupante italiano nei confronti dell’attività di questo MLNV (a tutt’oggi non ha provveduto a restituire il maltolto e/o a disporne diversamente come previsto dalla stessa normativa straniera italiana).
Gli atti di aggressione e rappresaglia posti in essere dallo stato straniero italiano contro il MLNV hanno più volte limitato gravemente le libertà fondamentali personali.
Ad oggi il MLNV è oggetto di un’intensa attività di spionaggio, talvolta addirittura con palesi illecite intercettazioni telefoniche, telematiche e informatiche tese a disturbare  e impedire l’uso dei sistemi.
Sono frequenti e spudoratamente palesi anche i pedinamenti con veicoli ma anche manovre tali da procurare veri e propri attentati alla circolazione stradale, fortunosamente scampati e sempre in ore serali/notturne e su tratti isolati.
Le autovetture di proprietà dei membri del direttivo sono state più volte sabotate, qualcuna all’impianto frenante, ai pneumatici e al sistema di alimentazione;     spesso vengono ritrovate le vetture aperte anche se precedentemente regolarmente chiuse.
Gravi le palesi e sfacciate minacce dirette al Vice Presidente del MLNV dott. Paolo Gallina, a tutt’oggi  privato illegalmente anche dell’arma di servizio.
Recentemente questi è stato avvicinato da un emissario degli inquirenti italiani, ovviamente anonimo, che dopo aver parlato della vendicatività della polizia italiana e della procura italiana a Treviso, ha minacciato future rappresaglie da parte degli stessi inquirenti italiani, invitandolo con subdolo  e mafioso atteggiamento ad abbandonare la propria Terra e a chiedere il trasferimento presso il comando di Polizia Locale del comune di Canicattì in Sicilia per evitare ritorsioni.
Ma è di questi giorni sempre più pressante l’appello di numerosi cittadini del Popolo Veneto soffocati dalla morsa fiscale straniera italiana che li depreda oltre ogni decoroso limite, costringendoli a indebitarsi o addirittura al suicidio o a pensare ad armarsi per fronteggiare gli sciacalli di un sempre più avido fisco straniero.
Anche membri di questo MLNV e i membri con cariche autorevoli nelle Istituzioni di Governo in autodeterminazione del Popolo Veneto sono destinatari di inique pressanti e illegali vessazioni fiscali da parte dello stato straniero italiano.
Considerato pertanto che non è possibile, non è doveroso e non è volontà di questo MLNV, e per quanto ci è dato di sapere neppure delle stesse Autorità di Governo del Popolo Veneto in autodeterminazione, di dar riscontro alcuno a tali illegittimi saccheggi fiscali dello stato occupante straniero italiano, riteniamo inevitabile il configurarsi di un aspro confronto dagli imprevedibili risvolti.
Le scrivo, dunque, per esternarle tutto il mio rammarico per il silenzio che la S.V. ha finora destinato alle nostre legittime istanze.
Un’assenza di riscontro che pesa e ci umilia vedendo il presidente dello stato straniero italiano, occupante la nostra Patria, parlare all’Assemblea delle Nazioni Unite pronunciandosi in difesa dei diritti umani.
E’ deprecabile che proprio il presidente straniero italiano ribadisca, come ha avuto modo di dichiarare presso la sede ONU da Lei diretta a Ginevra parlando al Consiglio per i Diritti Umani lo scorso 4 marzo, che:
– la protezione giuridica internazionale dei Diritti Umani è al centro del sistema delle Nazioni Unite, come testimonia la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948.
– Essa è sempre più importante per tutti gli Stati membri, senza eccezione.
– I Diritti Umani sono divenuti progressivamente una pietra angolare delle relazioni internazionali.
– Di conseguenza, violazioni massicce dei Diritti Umani rendono un regime illegittimo e lo pongono al di fuori della comunità degli Stati.
– Sta per tramontare l'èra dei regimi che nascondono la verità, limitano il movimento delle persone e fanno ricorso a menzogne, alla corruzione e a false rappresentazioni del mondo esterno.
– el solco delle parole del Presidente Truman a San Francisco "ogni progresso comincia con divergenze di opinioni e si sviluppa quando le divergenze vengono superate attraverso la ragione e la reciproca convinzione", l'Italia continuerà a chiedere alle Nazioni Unite di essere in prima linea nelle prevenzione del genocidio, la lotta contro ogni forma di discriminazione, la difesa delle minoranze e la protezione delle minoranze religiose.
Ma il diritto di autodeterminazione di un Popolo non è forse sancito e tutelato da codesto Consesso delle Nazioni Unite?
Il diritto di autodeterminazione dei Popoli è stato accettato e inscritto nell'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945), e dispone che uno degli scopi dell'Organizzazione è sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul rispetto del principio dell'eguaglianza dei diritti dei popoli e del loro diritto dell'autodeterminazione.  
Detto principio attiene ai soggetti internazionali, quali i Movimenti di Liberazione Nazionale, e quindi al loro assetto e alla loro legittimazione giuridica sul piano internazionale.  
Il diritto all'autodeterminazione è un diritto erga omnes, che quindi si può far valere nei confronti di tutti gli altri stati.  
Non spetta a noi ricordare gli effetti pratici di tale principio, ma reclamarli con vigore e con l’urgente appello che speriamo non cada ancora nel vuoto.
Nel ribadire pertanto in ogni suo aspetto la denuncia depositata presso codesta sede ONU in Ginevra in data 28.09.2010, reclamiamo:
– il diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto;
– il ripristino della completa sovranità del Popolo Veneto sulla propria Terra entro i confini naturali della Repubblica di Venezia preesistenti all’occupazione straniera;
– l’obbligo per lo stato straniero italiano a consentire l’esercizio del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto, attraverso le proprie libere istituzioni;
– che si impedisca allo stato straniero occupante italiano di far ricorso all’uso della forza per negare tale diritto e ancor meno di far ricorso a fuorvianti e ingannevoli interventi poliziesco/giudiziari e alla manipolazione e all’abuso dello strumento mediatico impedendo la corretta pubblica informazione;
– il sostegno del MLNV da parte degli Stati terzi nella lotta per l’autodeterminazione e il ripristino della legalità sulla propria Patria;
– che gli Stati terzi si astengano dall’aiutare in qualsiasi modo lo stato straniero italiano.
Questo MLNV e le singole persone che ne compongono il Direttivo hanno da sempre compiuto, così come compiranno in futuro, ogni singolo passo rigorosamente e volutamente entro gli argini e nell’alveo del diritto, anche e soprattutto internazionale. Ci auguriamo tuttavia di non dover ricorrere all’estremo uso della forza per difenderci e tutelare il diritto all’Autodeterminazione per il Popolo Veneto, diritto così tanto proclamato e sancito quanto per ora disatteso nei nostri confronti da codeste  Nazioni Unite.
Il Presidente del MLNV
Sergio Bortotto