ATTUALITA

2013.08.26 – IL POLITICANTE GUADAGNINI (VENETO STATO) PUR DI STARE A GALLA … ADESSO PARLA DI AUTODETERMINAZIONE.


Ennesima trovata del politicante di turno Antonio GUADAGNINI (del parito italiano pseudoindipendentista Veneto Stato … ma esiste ancora???).imagesCATVSHMS

Sembra proprio che per questo illustre, brillante e "galleggiante politico" di professione il POPOLO VENETO sia solo "un modo di sentire", così come meglio possa piacere al vezzo di chi, apparentemente senza preciese ragioni, possa ritenersi VENETO.
Così, dopo i risultati elettorali da cercare con la lente d'ingrandimento, i politicanti "venetisti" (che nulla hanno a che fare con i Patrioti), si lavano la bocca con il diritto all'audoterminazione.
Noi del MLNV, ovviamente, non crediamo nella "strategia" dei partiti politici e anche laddove un partito così detto indipendentista riuscisse a controllare l'apparato governativo, anche solo di una parte del territorio, avrebbe raggiunto tale posizione di potere con le regole dettate dallo stato straniero occupante e ad esse sarebbe pertanto assoggettato.
In virtù di quelle stesse regole, per le quali il partito politico ha accettato la competezione elettorale, non può poi violarne i principi costituzionali… e nello stato straniero occupante italiano non vi sono norme che prevedono alcuna possibilità di dichiarare indipendente una parte di territorio.
Vale anche la pena ricordare che un partito indipendentista è costretto suo malgrado a competere ad elezioni amministrative in un ambito territoriale che solo parzialmente corrisponde ai territori della Repubblica Veneta.
Il territorio del Veneto, quale espressione dell'ente regione veneto dello stato straniero italiano, nulla ha a che fare con i territori della nostra Patria. Noi del MLNV non crediamo pertanto attuabile o appropriato affidare le proprie istanze d'indipendenza ad un partito politico.
Queste sono le menzogne dei "caregari" e "poltronai" di turno che con il pretesto indipendentista aspirano a posizioni di potere nell'ambito di istituzioni straniere italiane.
NON CREDETE AI PARTITI POLITICI, NEPPURE A QUELLI CHE SI DICHIARANO INDIPENDENTISTI.
Gabriele Perucca ***
Non c'è alcuna differenza morale o istituzionale nel presentarsi come candidato ad elezioni comunali, provinciali, regionali piuttosto che nazionali italiane. Nessuna.
In tutti i casi sei sempre parte dell'apparato politico-amministrativo dello stato di riferimento.
La Costituzione Italiana parla chiaro.
In tutti i casi ti presenti con liste che sono partiti italiani.
In tutti i casi prendi lo stipendio dallo stato italiano.
In tutti i casi presti giuramento alla bandiera e al Popolo italiano.
In tutti i casi rispondi per ogni azione ai tuoi elettori italiani e per ogni atto illegale alla magistratura italiana.
Chi dice che resta a candidarsi nel proprio comune, provincia o regione per motivi patriottici veneti aborrando Senato o Parlamento italiani dice una tristissima boiata a cui ci possono credere solo coloro i quali non conoscono la costituzione italiana.
Chi resta qui invece di andare a Roma non fa nulla di diverso o di moralmente elevato o supremamente eroico per la causa libertaria del Popolo Veneto contribuisce in egual misura all'allontanamento dal vero obiettivo finale che resta la liberazione della nostra terra e non la partecipazione alla vita politica di chi ti occupa illegalmente da 146 anni.
L'Italia vuole tanti Veneto Stato e tanti Indipendenza Veneta.
Chi non sa guardare al passato non sa leggere il futuro.
Vico docet.

Ma ecco l'articolo pubblicato su LINDIPENDENZA.COM da questo politicante di turno:

Il popolo Veneto e il diritto all’autodeterminazione
di ANTONIO GUADAGNINI*
La costituzione italiana è entrata in vigore il primo gennaio del 1948, senza essere stata ratificata da un voto popolare, cioè, gli italiani hanno votato per eleggere l’ assemblea costituente, ma non hanno votato sul prodotto di quell’ assemblea.
Questo significa che gli italiani hanno dato un mandato in bianco ai costituenti: una volta eletti, essi avevano pieni poteri su che forma costituzionale dare allo stato italiano, è democrazia?
Non mi pare.
Si dice che essi abbiano partorito la costituzione più bella del mondo… ci è andata bene; in quanto, avremmo dovuto tenercela anche se avessero partorito la peggiore… e comunque, il fatto che essa sia entrata in vigore senza una ratifica popolare, crea una contrapposizione evidente tra i valori che essa stessa difende e il modo nel quale è stata consegnata agli italiani.
Perché gli italiani non hanno potuto esprimersi sulla architettura costituzionale del loro stato?
Perché lo stato italiano non ha permesso ai propri cittadini di esprimersi su questioni che sono “fondamentali”, che sono “costitutive” del loro vivere civico?
Ho il diritto, in Italia, di esprimere un’opinione sulla costituzione?
Non era un diritto/dovere degli italiani votare per adottarla?
In Italia non si vota sulle questioni “fondamentali”, a noi è permesso di votare solo sulle questioni “secondarie”.
Posso decidere, in parte, su chi mandare in parlamento ma non posso votare sulla forma costituzionale della repubblica italiana.
La costituzione italiana trae la sua forza e la sua legittimazione mancando quella popolare dal suo contenuto… ammesso che esso sia nei fatti liberale e democratico, ammesso che esso difenda concretamente i diritti fondamentali dei cittadini.
Ma, chiedo: la costituzione garantisce realmente la libera espressione dei cittadini italiani?
O posso esprimere la mia opinione solo su alcune questioni, quelle secondarie appunto?
Se in Veneto si chiede di potersi esprimere sulla forma di governo dalla quale noi veneti vorremmo essere governati, la richiesta è compatibile con la costituzione italiana?
Il diritto di scegliersi la forma di governo, dalla quale essere governati, è uno dei diritti fondamentali delle persone e dei popoli; elemento costitutivo di ogni repubblica e di ogni democrazia… delle persone e dei popoli, dicevo, credo che qui siamo tutti d’accordo.
Ma mentre su che cosa si intenda per “persona” non ci sono dubbi; diventa difficile stabilire cosa si intenda per “popolo”.
Non esistono definizioni oggettive, non esistono nemmeno definizione comunemente accettate… esistono alcune proposte, sulle quali ognuno esprime un proprio parere; ergo, ognuno intende per “popolo” ciò che meglio si confà al proprio modo di sentire.
Però questa non è una questione secondaria, in quanto, ai popoli sono riconosciute prerogative e diritti importantissimi… come, ad esempio, quello di autodeterminarsi! quello di scegliersi, appunto, il governo dal quale essere governati.
Ma come, ci si chiederà, i popoli sono soggetti di diritti di tale portata, e non si sa cosa si intende per “popolo”?
Il diritto interno degli stati e il diritto internazionale riconoscono ai popoli dei diritti senza sapere a quale soggetto riconoscono tali diritti?
… certo, è proprio così!
È vero che il diritto non è una scienza, per la quale esiste una procedura precisa, che deve essere rispettata, se si vuole affermare qualcosa (per farla breve, e solo per dare un’idea: ci devono essere degli assiomi, dei postulati, sulla base dei quali, si possono produrre delle affermazioni, per le quali deve essere possibile assegnare dei valori di verità…), ma scegliere un soggetto al quale si assegna una prerogativa, senza definire, precedentemente, cosa si intende quando si evoca tale soggetto, è veramente troppo!
Si può dire: siccome esiste lo stato italiano, allora, esiste il popolo italiano?
Cioè, il popolo italiano non esisteva il 16 marzo 1861, ed è comparso magicamente il giorno dopo, il 17 marzo, giorno della proclamazione di Vittorio Emanuele II, a re d’Italia?
È bastata una proclamazione per far nascere un popolo? E tutta la questione della lingua comune (l’italiano a quel tempo era conosciuto da una piccola minoranza di persone), delle tradizioni comuni (che ovviamente in quel momento non esistevano), ecc., dove va a finire?
Del resto, lo sapevano tutti, in quel periodo, che non c’era un popolo italiano (Massimo D’Azeglio non ammise, forse: “fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”?).
E ancora, la data della proclamazione del re coincide, o non coincide, con la nascita dello stato italiano?
Ma nella proclamazione non si parla di popolo italiano, ma di nazione.
Si possono considerare sinonimi i due termini?
È evidente che siamo nel regno dell’incerto e dell’approssimativo…
Comunque, anche se si fosse inteso questo bisognava, da qualche parte, scriverlo!
Senza scriverlo, si può solo immaginarlo… ed anche per una cosiddetta, ”scienza normativa”, è troppo approssimativo, per essere accettabile…
Ho già avuto modo di dire che Thomas Jefferson credeva fermamente che quello delle 13 colonie britanniche, nel 1776, fosse un popolo, fosse il popolo americano.
Lo si può contestare?
C’è qualcuno, sano di mente, che può mettere in dubbio le affermazioni di Jefferson?
Bene, se è passata l’idea di popolo di Jefferson, e non poteva non passare (visto anche lo stato dell’arte sulla questione), come si può contestare l’esistenza del popolo veneto?
E una volta assodato che c’è il popolo veneto, chi può impedirgli di esercitare il proprio naturale diritto di autodeterminarsi?
La costituzione italiana forse?
*segretario di Veneto Stato

Più italiano di così!

2013.08.26 – WIKIPEDIA… UN’ENCICLOPEDIA “LIBERA” DI MENTIRE (amministratori ignoranti e italiani)


Quando Wikipedia tradisce la nazionalità Veneta per quella italiana

di GABRIELE PERUCCA
 
Se qualcuno avesse tempo e voglia di farsi un giro culturale attraverso il web scoprirebbe come molti siti di divulgazione della conoscenza siano spesso pervasi di informazioni poco precise, inesatte o addirittura clamorosamente sbagliate. Uno dei portali più utilizzati da giovani e meno giovani è certamente Wikipedia, sedicente enciclopedia libera (www.wikipedia.org) che risulta ai primi posti assoluti nelle liste di visualizzazione per argomento o materia su tutti i motori di ricerca più noti.
Wikipedia nella sua homepage si definisce come “un’enciclopedia online, collaborativa e gratuita. Disponibile in oltre 280 lingue, Wikipedia affronta sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali sia quelli presenti in almanacchi, dizionari geografici e pubblicazioni specialistiche. Wikipedia è liberamente modificabile: chiunque può contribuire alle voci esistenti o crearne di nuove. Ogni contenuto è pubblicato sotto licenza Creative Commons CC BY-SA e può pertanto essere copiato e riutilizzato adottando la medesima licenza”.
In realtà, Wikipedia è organizzata con una struttura piramidale gerarchica degna delle migliori multinazionali americane e non è affatto semplice poter collaborare o avere accesso effettivamente alla creazione di nuove voci o alla modifica e al completamento delle esistenti. Ogni pagina ed ogni argomento è gestito da “amministratori” con diversi livelli di importanza in base al loro grado di partecipazione ed al loro contributo nel corso del tempo. Il loro compito è di controllare e valutare la veridicità delle informazioni inserite da utenti e collaboratori in base alle fonti apportate insieme alla voce da inserire, modificare o ampliare. In questa libertà di circolazione della cultura, il problema è che il grado di valutazione delle informazioni non risponde ad un criterio “universale” basato su dati di fatto o su fonti odierne o storiche ma è del tutto “personale” e “discrezionale” di ogni singolo amministratore.
In più, quasi tutti gli amministratori si celano sotto pseudonimi di fantasia e non sono raggiungibili via posta elettronica diretta se non iscrivendosi ad una particolare lista di utenti Wikipedia.
La forza ed anche il limite di Wikipedia stanno proprio in questo tipo sistema: la divulgazione è enormemente ampliata grazie ai numeri esponenziali dei potenziali collaboratori in tutto il mondo ma l’effettiva libertà della cultura trova un grande limite nei filtri culturali, consci od inconsci, che i singoli “amministratori” hanno nel valutare gli inserimenti proposti. Ogni amministratore, infatti, può a sua discrezione eliminare, cancellare o annullare eventuali contributi inseriti e perfino bloccare per “vandalismo” in due decimi di secondo un’utente reo di inserire informazioni false, errate o non comprovate da fonti certe.
Questo preambolo per introdurre la mia la mia esperienza personale di utente Wikipedia, attento alle informazioni che vengono proposte specialmente quando si intrecciano con il mio libero pensiero di cittadino di nazionalità veneta. Ecco a voi una fresca vicenda successami  poche ore or sono. Il divertente c’è e ve lo anticipo subito: qualche ora fa ho tentato di correggere alcuni errori macroscopici sulle biografie di alcuni noti artisti veneti ma le modifiche non devono essere state molto apprezzate dagli amministratori se è vero che mi hanno bollato con il marchio di “vandalo” wikipediano e come tale mi hanno bloccato l’utenza.
Ecco il dettaglio delle biografie prese in esame:
ANDREA PALLADIO:
-Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro (Padova, 30 novembre 1508 – Maser, 19 agosto 1580), è stato un architetto, teorico dell’architettura e scenografo italiano del Rinascimento, cittadino della Repubblica di Venezia. Influenzato dall’architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale.[2]
ANTONIO CANOVA
-Il Marchese Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e soprannominato per questo il nuovo Fidia.
ANTONIO VIVALDI
-Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è stato un compositore e violinista italiano esponente di spicco del tardo barocco veneziano.
TIEPOLO
-Giambattista (o Giovanni Battista o Zuan Batista) Tiepolo (Venezia, 5 marzo 1696 – Madrid, 27 marzo 1770) è stato un pittore e incisore italiano della Repubblica di Venezia. È uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano.
-Giandomenico Tiepolo o Giovanni Domenico Tiepolo (Zianigo, 30 agosto 1727 – Venezia, 3 marzo 1804) è stato un pittore italiano.
-Lorenzo Tiepolo (Venezia, 1736 – Madrid, 1776) è stato un pittore e incisore italiano, figlio di Giambattista Tiepolo e fratello di Giandomenico Tiepolo.
DANIELE MANIN
-Daniele Manin (Venezia, 13 maggio 1804 – Parigi, 22 settembre 1857) è stato un patriota e politico italiano.
In effetti, e molti l’avranno già capito, il mio tentativo di modifica si è limitato ad una parola per biografia. Per chiarezza, ho evidenziato in grassetto e sottolineato il vocabolo al quale ho provato ad applicare la modifica in base a dei dati di fatto noti a tutti ed evidentissimi.
Nessuno dei personaggi sopra citati, infatti, era di nazionalità italiana (il povero Daniele Manin meno che mai patriota italiano…) ma tutti nati, vissuti e spirati in stato di cittadinanza e nazionalità veneta o nella peggiore delle ipotesi lombardo-veneta. Basti controllare le stesse date di nascita e morte che sono inserite per ognuno di loro e fare due conti con la Storia. Per tentare di ovviare al pacchiano errore, ho semplicemente provato a sostituire il vocabolo “italiano” con la più esatta e certa definizione di “veneto”.
Apriti cielo.
Non l’avessi mai fatto.
Dopo cinque minuti mi è arrivata la seguente informativa al mio indirizzo di registrazione:
Discussioni utente:79.45.36.172
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Veneto [modifica | modifica sorgente]
Ciao.
Per favore, non insistere a sostituire “veneto” ad “italiano”.
Puoi leggere le motivazioni a riguardo cliccando qui.
Buon wiki, –Horcrux92 15:44, 22 ago 2013 (CEST)
Ho cliccato immediatamente ed ecco cosa è uscito:
Per nazionalità non si intende la cittadinanza ma l’appartenenza ad una comunità culturale, per cui persone vissute nella regione geografica italiana nei secoli passati sono comunque da considerarsi italiane, specialmente se la loro attività ha avuto risonanza in tutta la penisola o addirittura a livello internazionale: lo stesso discorso vale per altre aree culturali analoghe come Germania, India o Grecia.
Per aree periferiche o soggette a predominio straniero (ad esempio il predominio spagnolo in Italia) la situazione potrebbe essere più sfumata, per cui in caso di dubbi si consiglia di aprire una discussione nella pagina relativa.
È possibile specificare lo Stato preunitario (o gli Stati preunitari) del quale il personaggio è stato cittadino o suddito: per farlo si consiglia di usare il campo PostNazionalità, generando un incipit del tipo «Xxx Yyy (…) è stato un poeta italiano, suddito del Ducato di Zzz».
La mia reazione è stata quella di forte “turbamento”.
Non tanto per la definizione negativa di “vandalo” attribuitami ma quanto perché, per un attimo, hanno iniziato a vacillare molte mie convinzioni culturali riguardo l’argomento “nazionalità”.
Vuoi vedere che non ho mai capito nulla e che non è mai esistita la cittadinanza veneta?
Mi sono precipitato disperatamente sulla pagina web della mitica Treccani ed ho cliccato in stato di apnea il vocabolo “Nazionalità”.
E’ uscita la seguente definizione:
“Vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato: c. italiana, francese, ecc.; ottenere, avere, perdere la c.; certificato di cittadinanza. C. europea, condizione giuridica dei cittadini degli stati dell’Unione Europea, che prevede, fra l’altro, il diritto di soggiorno in tutti gli stati membri, il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali ed europee nello stato dove si è scelta la residenza, alle stesse condizioni dei cittadini di questo.
In senso fig., le frasi acquistare la c., dare la c. si usano anche con riferimento a parole o locuzioni straniere che siano entrate largamente nell’uso e si possano perciò considerare parte del patrimonio linguistico nazionale, o a idee, costumi, ecc. di provenienza straniera ormai largamente diffusi e acquisiti."
Sospiro di sollievo.
Riscopro così che posso stare tranquillo e che le mie convinzioni reggono ancora.
Mi rendo conto quindi che è solo la libera enciclopedia del libero sapere Wikipedia che ha deciso di:
-dare una nuova definizione di “nazionalità”
-di scinderla dalla “cittadinanza”
-di creare le “post-nazionalità”
-di stabilire l’area di pertinenza della nazionalità italiana anche al di fuori dei confini storici e geografici spazio-temporali dello stato italiano.
Praticamente, i liberi pensatori di Wikipedia cosa mi stanno dicendo? Semplicemente che tutti coloro i quali in ogni epoca sono nati e vissuti sul suolo che oggi è occupato dallo stato italiano sono italiani.
Ma non solo.
Mi stanno dicendo anche che l’Italia è retroattiva nello spazio e nel tempo.
Ma non solo.
Questi signori osano là dove volano le aquile:  l’Italia e l’italianità vanno di diritto anche a chi è appartenuto ad una comunità culturale italiana o sia vissuto in una regione geograficamente italiana.
In pratica, questo allarga ancora di più gli orizzonti italiani perché starebbe a significare che tutti coloro i quali siano nati e vissuti in ogni epoca non solo in regioni attualmente occupate dallo stato italiano ma anche in luoghi geograficamente legati all’Italia devono essere considerati a tutti gli effetti per Wikipedia di nazionalità italiana anche se legalmente cittadini o sudditi di un altro stato vivo o morto.
Secondo Wikipedia, svizzeri del Canton Ticino, sanmarinesi, vaticani, duo siciliani, veneti sarebbero tutti italiani.
E’ una bestialità enorme, tutti se ne possono rendere immediatamente conto, ma se questo criterio fosse applicato davvero a tutte le biografie inserite verrebbe fuori una confusione totale.
Quando infatti andiamo a verificare se sia davvero così e se tale assurdo criterio sia applicato omogeneamente a tutti quelli che potrebbero esserne interessati in ogni tempo ed epoca allora scopriamo che vale per Palladio, Canova, i Tiepolo e Daniele Manin (solo per citarne alcuni) che sono considerati a pieno titolo italiani sebbene fossero legalmente cittadini della Veneta Nazione mentre, per esempio, non vale per il compianto Giuliano Bignasca, leader della Lega Ticinese, che, pace all’anima sua, è nato e vissuto con nome e cognome italiani in una area, politicamente svizzera, ma geograficamente, culturalmente e linguisticamente italiana.
La sua wiki-biografia è però conforme ai normali parametri di una mente libera ed il principio wikipediano della nazionalità in questo caso non è stato applicato come per Palladio o Canova.
Infatti:
Giuliano Bignasca (Lugano, 10 aprile 1945 – Canobbio, 7 marzo 2013) è stato un imprenditore e politico svizzero del Canton Ticino.
Il povero Bignasca, infatti, si sarebbe rivoltato nella tomba nel sentirsi dare da italiano, lui che ha sempre combattuto con la Lega Ticinese la piaga del lavoro frontaliero italiano per favorire la tranquilla esistenza dei cittadini svizzeri del Canton Ticino.
Ma questo vale anche per Palladio, Manin e compagnia.
Perché Palladio è italiano e Bignasca no?
Che differenza c’è tra la Svizzera (Canton Ticino) e la Repubblica Veneta? Nessuna delle due era Italia, nessuno di loro era cittadino italiano.
Ci ho provato ancora ma da Wikipedia solo la risposta stizzita di uno dei pochi amministratori con nome reale da cristiano, tale Ilario Valdelli (valdelli@gmail.com), al quale ho girato le mie obiezioni come sopra e ho inoltrato la richiesta di uniformare i criteri di scelta delle nazionalità dei vari personaggi storici in base alla loro reale nazionalità legale.
Ho chiesto ovviamente anche che le mie correzioni sugli artisti veneti fossero considerate valide ed allargate a tutti coloro i quali fossero nati e vissuti in epoca della Serenissima o del Regno Lombardo-Veneto perché ritenevo io un vandalismo che fossero considerati italiani e non veneti.
Il nemmeno tanto velato invito di Valdelli è stato quello di farla finita perché stavo diventando “SPAM” (da vandalo a spam…) e casomai, sempre che io fossi davvero così convinto di ciò che stavo asserendo, di darmi da fare ad apportare “fonti” e “documenti” attendibili e validi sulla apposita pagina delle”Discussioni” di ogni biografia, così poi loro avrebbero valutato cosa fare.
Ma quali fonti storiche vuole Wikipedia?
Gli atti di nascita originali di Palladio o Canova?
O la certezza documentale che sia esistita la Repubblica Veneta, la nazionalità veneta, la lingua veneta, la cultura veneta, l’arte veneta?
Per la cultura dominante di Wikipedia, i Veneti come i Siciliani o i Napoletani sono solo  una post-nazionalità rispetto a quella italiana.
Poco male, vediamola dal punto di vista positivo e beneaugurante. 
In fin dei conti molti Veneti che lottano perché la Veneta Nazione riemerga dalla coltre di fango ed asfalto gettata sopra le nostre teste da 216 anni di dominazioni straniere, sono già in un epoca di post-italianità.
Cara Wikipedia, ma se ti avessi proposto di cambiare la nazionalità italiana con quella veneta a Del Piero ed alla Pellegrini e ti avessi confessato che io sono già veneto e non italiano mi avresti mandato a casa i Carabinieri per vilipendio alla libera cultura dominante?
 

 

2013.05.09 – NULLI GLI ATTI, AGENZIA DELLE ENTRATE ED EQUITALIA TREMANO


3 gennaio 2012.

Sarebbero nulli tutti gli atti emessi dalla Agenzia delle Entrate e, di conseguenza, le cartelle esattoriali di Equitalia formate sulla base di ruoli delle Agenzie delle Entrate: la ragione è perché il Fisco ha fatto fino ad oggi firmare i propri atti a personale dipendente privo della qualifica di “dirigente”.
Un notizia che può scatenare un terribile terremoto, che coinvolgerebbe chi dovrebbe controllare l’attività fiscale del nostro paese.
La questione è stata sollevata dalla dottoressa Maria Rosaria Randaccio ex Intendente di Finanza a Cagliari (poi direttrice della Commissione Tributaria, in ultimo in forza al Tesoro e all’assessorato regionale al Turismo), la quale avverte: le cartelle di Equitalia e gli avvisi delle Agenzie delle Entrate sono tutti nulli.
Ciò deriva da una importante sentenza del TAR Lazio.
Il Tribunale amministrativo ha stabilito che, all’interno delle Agenzie delle Entrate, gran parte del personale che firma gli accertamenti non ha i requisiti di “dirigente”.
La conseguenza è che tali atti sono nulli e, con essi, anche le successive cartelle Equitalia.
Il Tar del Lazio ha dichiarato illeciti e illegittimi gli ottocento incarichi dirigenziali conferiti a semplici impiegati, invece che ai veri Dirigenti delle Agenzie delle Entrate sparse nelle varie sedi d’Italia.
Infatti, su un organico di 1.200 dirigenti del Ministero, solo 400 posti risultano coperti da dirigenti abilitati, ossia assunti tramite regolare concorso, mentre gli altri 800 incarichi sono stati conferiti indebitamente a dei “nominati”.
La questione è stata affrontata anche dalla stessa Corte dei Conti e dal Consiglio di Stato.
Quest’ultimo sostiene, tra le righe, che Equitalia S.p.a. agendo in qualità di agente della riscossione, in quanto concessionario di un pubblico servizio, deve utilizzare, per tutte le incombenze, personale che opera in regime di diritto pubblico, ossia Dirigenti della Pubblica Amministrazione.
Il fatto che tutto il personale utilizzato per le incombenze della riscossione debba essere incardinato nella Pubblica amministrazione lo prevede la legge.
La stessa legge prevede che anche la sottoscrizione dei ruoli da trasmettere a Equitalia per la riscossione deve essere svolta esclusivamente dai Dirigenti, dal momento che solo ai Dirigenti compete l’adozione degli atti e dei provvedimenti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno.
Invece, come ci ha svelato il Tar del Lazio con la sentenza appena citata, la trasmissione dei ruoli ad Equitalia per la loro riscossione – prerogativa un tempo affidata alla competenza esclusiva degli Intendenti di Finanza – in questi ultimi dieci anni è stata illegittimamente effettuata da semplici impiegati, spesso privi del diploma di laurea.
Si parla di una questione che riguarda non solo il Ministero delle Finanze in generale, ma anche altri ministeri.
Nel 1992 i dirigenti della Intendenza di Finanza e di tutti gli uffici finanziari sono stati retrocessi in carriera ed inquadrati nella nona qualifica funzionale, ossia quella dei quadri, in questo modo, parte dell’organico è rimasto scoperto.
Sono stati inizialmente chiamati, a coprire il vuoto, quelli che erano dentro il Ministero delle finanze, ma collocati nei ruoli centrali, inquadrandoli come dirigenti, mentre gli altri colleghi sono rimasti nella nona qualifica funzionale.
Poi, alla fine degli anni ’90, ci si è reso conto che questi posti dovevano essere coperti da un certo numero di persone, così il Ministero ha bandito dei concorsi per coloro che avevano iniziato a ribellarsi all’inquadramento della nona qualifica.
Naturalmente questi concorsi non hanno coperto l’organico ma solo in minima parte, così, i restanti posti sono stati coperti con incarichi fiduciari, conferiti in barba alla legge.
A coprire carichi dirigenziali sono stati chiamati semplici impiegati, che non avevano la qualifica di funzionari, così, a comandare sui dirigenti vengono chiamati dei semplici impiegati.
La conseguenza di questa di questo terremoto giudiziario è che tutte le cartelle esattoriali notificate dagli agenti della riscossione e da Equitalia S.p.a. in questi ultimi dieci anni potrebbero venire annullate perché illegittime per via della mancata sottoscrizione dei “Ruoli” (trasmessi ad Equitalia) da parte di un dirigente abilitato, ossia assunto tramite pubblico concorso nei Ruoli Dirigenziali della P.A.
Si apre, quindi, una stagione di contenzioso, che potrebbe portare non solo alla dichiarazione di nullità degli atti “ab origine” perché sottoscritti da persona non qualificata, ma anche la richiesta di ripetizione dell’indabito, in quanto si configurerebbe un illecito arricchimento.
 
scritto da: Dott. Enrico Duratorre – Consulenza Giuridico – Amministrativa
 
Tratto da (CLICCA QUI)
 
 

2013.03.04 – LA POLONIA DA UNO SCHIAFFO A BRUXELLES: NON VUOLE PIU’ L’EURO.


L’Europa dell’austerity non è più una meta.

Economia internazionale
di Vittoria Patanè – 04 Mar 2013
La Polonia è stata chiara: niente euro prima del 2015. “Dobbiamo valutare costi e benefici” ha detto il Presidente polacco Bronisław Komorowski.
E ad onor del vero, allo stato attuale dei fatti, chi si sente di dargli torto?
L’Europa di oggi non è più una meta da raggiungere, un conglomerato di Paesi in cui entrare per non rimanere tagliati fuori dal mondo.
Anzi, sta diventando sempre più probabile che la tanto agognata Eurozona fra qualche anno non esista più, uccisa dalla crisi e da politiche errate che anziché far ripartire l’economia la stanno strozzando in una morsa assassina.
La piccola Polonia ha paura di diventare presto un’altra delle vittime di questa situazione che non accenna a fermarsi.
Come la Slovenia, entrata nell’euro solo nel 2004 e già, dopo nove anni di battaglie e di Governi incapaci di far fronte ai problemi, in pericolo default.
E allora andiamo a vedere quali sono i timori e i perché che hanno spinto la Polonia a prendere questa decisione.

LE RADICI DELLA DECISIONE
“Perché dobbiamo adottare l’euro adesso?
Non c’è alcuna fretta.
È chiaro, nonché importante e fondamentale, che ci sia un ampio sostegno pubblico.
Bisogna convincere il popolo polacco che l’adesione all’euro è una buona cosa per il Paese.
Queste le parole pronunciate da Bronisław Komorowski alcuni giorni fa.
Parole che faranno storcere il naso ai vertici di Bruxelles che, al contrario, vorrebbero che il Paese polacco accelerasse i tempi.
La decisione era già nell’aria.
Già un anno fa, nel pieno della crisi, il Ministro delle Finanze Jacek Rostowski aveva palesato i primi dubbi sulla questione, dubbi che oggi vengono confermati dal Presidente Komorowski.
Solo dopo un’attenta valutazione di costi e benefici, ma anche, dopo le elezioni politiche e presidenziali che si svolgeranno fra due anni, la Polonia farà una scelta sul proprio futuro.
Anche il Premier Donald Tusk  è intervenuto dicendo il suo parere sull’argomento: “Solo così la Polonia potrà avere tutti gli elementi che gli permetteranno di scegliere la migliore opzione, al fine di garantire la sicurezza dell’economia polacca e mantenere la propria competitività, anche dopo l’entrata nell’eurozona”.

I DUBBI POLACCHI
Il PIL polacco è cresciuto del 4,3% nel 2011 e del 2% nel 2012; i conti pubblici sono equilibrati, con un rapporto deficit/Pil del 3,4%, in calo rispetto agli anni passati (ricordiamo che la soglia fissata dal Fiscal Compact è del 3%).
Ma cosa ancora più importante: la Polonia non ha subito il contagio della crisi che ha afflitto l’intera Eurozona.
E allora perché entrare nell’euro?
“Il più grande timore percepito è quello di un peggioramento delle condizioni economiche  e di una più elevata vulnerabilità.
Non sempre l’euro è visto come un’opportunità, specie in periodi di estrema sofferenza come questi.”
Queste le parole che si leggono in uno studio di PKO Bank, la più importante banca del Paese.
Del resto, neanche i cittadini polacchi sembrano troppo convinti.
Secondo lo stesso studio, solo il 41% della popolazione vorrebbe l’euro  al posto dello zloty.

LA SITUAZIONE EUROPEA
Le elezioni italiane  sembrano aver dato il colpo di grazia all’Europa.
Da ogni parte del mondo arrivano condanne a quell’austerity che fino a pochi giorni fa sembrava la soluzione ai problemi del continente.
L’Eurozona pare sull’orlo del precipizio e i dissidi interni si acuiscono sempre di più.
La Germania contro tutti.
I vertici tedeschi sembrano ormai gli unici a credere che austerity e rigore possano davvero risolvere qualcosa.
E allora, in una situazione del genere, siamo sicuri che quella della Polonia non sia una scelta lungimirante?
 
Tratto da (CLICCA QUI)

2013.08.24 – SIRIA – PUTIN SMASCHERA IL PIANO DEL NWO


SIRIA – PUTIN SMASCHERA IL PIANO DEL NWO
Sabato, Agosto 24th/ 2013
– Redazione Qui Europa – 
Siria – Putin Smaschera il Piano del NWO
Siria – I satelliti Russi forniscono la prova definitiva 
all'ONU sull'innocenza di Assad e le responsabilità
di USA e Arabia Saudita
I RAZZI DELLA STRAGE?
Cosa dei "Ribelli Salafiti"
Damasco, Mosca, New York
Vladimir Putin ancora una volta fa centro, e sbugiarda i signori del Nuovo Ordine Mondiale: la strage in Siria?
Non è stato Assad, ma i ribelli Salafiti, appoggiati dal governo Saudita e dagli USA con i suoi alleati.
La prova "finale" è stata fornita nelle ultime ore dal Cremlino al Palazzo di Vetro dell'ONU.
Si tratta di video e foto che illustrano come i satelliti russi abbiano fatto luce sul fatto che i razzi che hanno causato l'ultima strage in Siria (1300 morti) non sono partiti da Damasco o dalla Siria, ma da territori di pertinenza di gruppi Salafiti: ovvero dei cosiddetti "ribelli-mercenari" al soldo di Arabia Saudita e USA. 
Washington?
Non poteva non sapere!
Secondo Mosca, Washington non poteva non sapere, visto che i satelliti USA sono efficienti quanto quelli russi.
E allora perchè tutte queste menzogne?
Beh, dinnanzi a quest'ennesima prova regina, l'ONU e lo stesso Ban-Ki Moon dovranno prendere atto della situazione e smentire, zittire, tutti i media di regime che da giorni danno adito a queste diaboliche falsità!
Ma con che faccia – ci chiediamo – andranno in giro per la penisola italiana i vari direttori dei TG di regime?
Con che faccia si guarderanno allo specchio?
per non parlare dei "politici", ovviamente!
politici impegnati a parlare del caso "Berlusconi", come se il resto fossero bazzecole.
Ma i maestri della distrazione di massa, si sa, sono sempre all'opera!
OBIETTIVO? GUERRA MONDIALE PER UN NUOVO ORDINE
Tra i dati più palesi, sicuramente il fatto che le milizie ribelli in Siria – ora è ufficiale – sono armate e manovrate da Arabia Saudita ed alleati, che mirano ad innescare una nuova Guerra Mondiale.
Tali prove, tra l'altro coincidono perfettamente con le testimonianze raccontate in questi mesi, e con l'ultima drammatica tstimonianza di Padre Daniel Maes, cui passaggi più delicati vi riproponiamo di seguito: 

DAMASCO LA TESTIMONIANZA DI PADRE MAES
"Qualche anno fa, quando siamo venuti qui in Siria, non abbiamo incontrato una società politica perfetta, ma abbiamo incontrato  una società prospera e sicura e abbiamo anche esperimentato l’uguaglianza tra tutti i gruppi religiosi.
C’era anche la libertà di religione, l’ospitalità e c’era anche una sana vita di famiglia.
Nella vita pubblica, discriminazione, furto e criminalità non erano noti. 
All’improvviso sono apparse le più orribili atrocità.
Si massacrava, si saccheggiava e c’erano attentati in tutto il Paese.
La società abbastanza armonica si trasformava in un incubo".
LO ZAMPINO DEI SIGNORI DEL MALE E LE RIVELAZIONI DEL GENERALE CLARK
La “primavera” diventava un “caos”.
La stampa informava che c’era una rivolta spontanea di un popolo da tanto tempo oppresso.
Chi aveva una profondità più spirituale, aveva già notato dall’inizio che questa era una menzogna.
I nemici avevano già da qualche tempo seminato questa zizzania, che adesso si manifestava chiaramente.
Wesley Clark, un generale Americano, ha ammesso che la guerra in Siria era già stata progettata– insieme con quattro altri paesi – subito dopo gli attentati alle ”Twin Towers” a New York.
Nel frattempo hanno distrutto l'Iraq sotto il motto di “Libertà per Iraq”! 
E' uno dei più grandi crimini  contro l’umanità nella storia recente.
Rimarranno ancora  cristiani  in Iraq, a fronte dei 1,3 milioni di cristiani nel 2003?
Una cosa simile è successa anche in Libia, che oggi fa pure parte della “collezione primaverile araba ” dell’Occidente.
E che pensate dei cristiani in Egitto, Afghanistan e Siria?
CRIMINI CONTRO L'UKMANITA': AFFARONI PER L'INDUSTRIA BELLICA OCCIDENTALE.
Intanto, tutti questi paesi sono una miniera inesauribile di oro per l’industria di armi.
"I poveri sono venduti", dice il profeta Amos più di ventisette secoli fa, "per servire il potere e la ricchezza delle grandi nazioni e dei dominatori mondiali".
E mentre l’Islam ha sempre più libertà e supporto nell’Occidente, i cristiani  – gli abitanti originari –  invece, sono perseguitati, scacciati e massacrati nei paesi musulmani.
Costantemente in Trincea
Intorno a noi sentiamo incessantemente i rumori sordi delle esplosioni.
Ci troviamo comunque ancora in un posto molto pericoloso.
Cosi restiamo a mangiare nel refettorio con sacchi di sabbia davanti alle finestre come nelle trincee di lusso della Prima Guerra Mondiale.
La sera siamo costretti a ritirarci presto, sedendoci o rimanendo sdraiati, nei nostri rifugi.
Questa settimana hanno trovato ragni velenosi nel rifugio delle suore.
Chi ha detto che le donne hanno sempre bisogno di tanto tempo per imballare?
Non è per niente vero.
In poco tempo tutti i materassi e le altre cose erano traslocati in un nuovo posto.
Hanno fatto tutto in modo velocissimo.
Non c’è stato neanche tempo di prendere una foto di questa fuga.
Così usciamo del solito tran tran e  c’è un pò di distrazione.
FRAMMENTI DI NUOVO ORDINE MONDIALE IN SIRIA
Parliamo del nuovo rifugio: già prima il refettorio era un posto dove si facevano tante cose e adesso non è più un luogo ”polivalente” ma è diventato uno spazio  “omnivalente”, cioè un tipo di ripostiglio simpatico che è stato riorganizzato in modo ordinato in vari spazi separati.
Nel frattempo viviamo e soffriamo insieme la miseria del popolo Siriano e del suo Paese.
Ci sono già 100.000 morti  su cui piangiamo.
Fabbriche, scuole, ospedali e istituzioni pubbliche sono stati distrutti.
Milioni di persone sono profughi in un paese che prima offriva rifugio in modo ospitale a tanti profughi soprattutto di Iraq e Libano.
Tanti soffrono la fame e sono senza tetto.
Mercoledì sera vediamo sulla televisione Siriana Al Akhbaria un’ampia intervista con Madre Agnes-Mariam sulla situazione in Siria e soprattutto sul modo concreto della Musalaha,  il movimento più importante della riconciliazione.
C’è tanto bisogno di dare al popolo il necessario cibo, cura, alloggio, scuola e ri-educazione.
Il perdono reciproco e la riconciliazione hanno un effetto di guarigione.
Secondo la Madre anche  i terroristi hanno il diritto di esprimersi  per scegliere un nuovo e buon orientamento di vita.
Uno dei progetti concreti è un’iniziativa spettacolare olandese di una macchina ospedale polivalente con tante attrezzature (prezzo mezzo milione) per Homs e speriamo dopo anche una per Aleppo.
(Vedi:  http://helphoms.org).

IL VOLTO DEL MALE IN SIRIA
Una Guerra contro la Siria taciuta dall'Occidente.
Fino a quando?    
E’ possibile che la miseria senza fine abbia un effetto demoralizzante.
Dall’altra parte invece questa situazione implica anche la speranza di una purificazione profonda.
Questa sofferenza offre anche la possibilità di una crescita più forte dopo. 
La verità su quanto succede qui si rivela poco a poco e vien accettata sempre di più, anche se la Francia la nega in modo ossessivo.
LA VERITA', QUANDO SARA' CONOSCIUTA, CIO' CAMBIERA' IL MONDO!
Quando la realtà di questa guerra contro la Siria sarà riconosciuta,  potrebbe causare una svolta nelle relazioni politiche nel mondo intero. 
Monsignor Francis A. Chullikat, rappresentante permanente della Santa Sede all’ONU ha parlato il 23 luglio 2013 della pace in Siria, in cui tutti saranno vincitori al contrario di una guerra dove tutti perdono.
Il 25 luglio il Patriarca Cirillo di Mosca con rappresentanti di tutte le chiese ortodosse mondiali, insieme a Putin hanno espresso loro preoccupazione per la tragedia in Siria, dove i cristiani sono minacciati di sparire.
IL CRISTIANESIMO E' NATO IN SIRIA
Essi hanno dichiarato: “Sarebbe una catastrofe per l’intera civilizzazione.
L’origine della nostra religione si trova qui in Siria!”.
Forse la vera storia è costituita da santi e martiri, come Padre Francois Mourad.
Lui viveva l’esempio di Charles de Foucauld e ha fondato il monastero di San Simeone, lo stilita, a Ghassanieh (Nord Ovest di  Aleppo).
Le chiese sono state distrutte ed i cristiani sono stati rapiti e assassinati.

LO STRAORDINARIO ESEMPIO DI PADRE FRANCOIS MOURAD – OLTRE LA MORTE.
Quando la situazione cominciava ad essere pericolosa anche per lui, egli ha scritto al suo vescovo: “L’amore ha un sinonimo, cioè la sofferenza…e sono pronto a morire per la pace e che la Chiesa si ricordi che io do la mia vita con gioia per tutti i cristiani in questo beneamato Paese”.
La sua chiesa è stata distrutta e lui è stato assassinato domenica 23 giugno 2013.
Padre Francois Mourad aveva solo quarantanove anni".
Redazione QE
 
Tratto da (CLICCA QUI)
 

 

 

2013.08.21 – SOLIDARIETA’ AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

UNGHERIA - BANDIERA - 2Oggetto: SOLIDARIETA'
 
Preg,mo
Sig. PRIMO MINISTRO Viktor Orbàn
1357 Budapest …
 
Signor Primo Ministro Orbàn
questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), per tramite del proprio apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP),desidera esprimerLe piena e incondizionata solidarietà e pieno sostegno per la legittima e condivisibile politica da Lei intrapresa e condotta con fermezza per la salvaguardia e la tutela della sovranità nazionale e monetaria del Suo Paese, anche a difesa da ingerenze esterne indebite.
 
Questo MLNV, con il suo Governo Veneto Provvisorio, Le è inoltre vicino per l'incidente stradale che alcune settimane fa ha coinvolto la Sua Persona e funzionari del Suo Paese  esprime la propria ferma condanna qualora, come riportato da alcuni organi di informazione, dietro a tale incidente possa nascondersi un vile atto intimidatorio.
 
Nell'auspicare per il prossimo futuro amichevoli relazioni tra la Nazione Ungherese e la ricostuenda Nazione Veneta nell'interesse comune del Popolo Ungherese e del Popolo Veneto, questo MLNV confida in un Vostro formale atto di riconoscimento, ciò che agevolerebbe il processo di ripristino della Repubblica Veneta e le possibili future intese tra le due Nazioni.
 
Con i più cordiali saluti.
 
WSM
Venetia 21 agosto 2013
 
Il Presidente del MLNV e del GVP
Sergio Bortotto

2013.08.21 – NOTA DI SOLIDARIETA' AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

 
vedi anche:
 
 

ABORTO, NO … GRAZIE!

L'aborto è un crimine, un delitto contro la persona umana.
Il diritto alla vita del nascituro deve essere garantita.
Sotto il profilo etico, morale e giuridico, non può essere condivisa alcuna pretesa o giustificazione all'interruzione volontaria della gravidanza non determinata da una condizione di pericolo attuale per la salute della madre o del nascituro.
La Nazione ha il dovere di promuovere la vita del nascituro tutelando i più indifesi dei propri membri.
La Nazione concorre e garantische il sostegno alla madre e alla famiglia del nascituro anche se gravata da eventuale precaria condizione economica o altro disagio personale e/o familiare.
Questa è la ferma posizione del MLNV. 
 
 
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ART.17: LA SOGGETTIVITA’ GIURIDICA PRIMARIA
L’OGVP riconosce ad ogni essere umano vivente la soggettività giuridica primaria che lo qualifica come persona e come tale titolare dei diritti fondamentali dell’uomo comunemente riconosciuti.
Ogni persona, fin dal proprio concepimento, senza alcuna distinzione di sesso, razza, condizione fisica e psichica, acquisisce unicità e soggettività giuridica primaria divenendo titolare dei diritti fondamentali dell’uomo che l'ordinamento veneto riconosce come naturali, incedibili e inalienabili.
L'OGVP identifica e riconosce come persona tutti gli esseri umani viventi a prescindere dalla capacità di mettere in atto quelle particolari qualità o funzioni proprie della natura personale, quali la razionalità, l’autocoscienza, l’autonomia.
A tutti gli esseri umani sono riconosciuti come innati i diritti soggettivi assoluti così come sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Tali diritti valgono erga omnes, cioè verso tutti, e sono fondamentalmente di due tipi:
– DIRITTI DELLA PERSONALITA' o diritti fondamentali dell'uomo, tutti di natura non patrimoniale (diritto alla vita, all'integrità fisica, alla salute, all'immagine, all'onore, alla privacy, diritti di libertà personale, di pensiero, di religione, di associazione, di riunione…).
– DIRITTI PATRIMONIALI i quali hanno ad oggetto i beni; sono diritti sulle cose e il principale fra questi diritti è il diritto di proprietà che garantisce al soggetto il potere pieno ed esclusivo di godere delle utilità ricavabili da un bene entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dalla legge.
 
ART.10
La Repubblica Federale Veneta, consapevole che la forza di un Popolo si commisura al benessere dei più deboli dei propri membri, promuove e concorre a garantire la soddisfazione dei primari bisogni umani, quali:
il diritto alla vita

MA COSE' L'ABORTO
L'aborto è l'interruzione prematura di una gravidanza.
Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente (aborto provocato o interruzione volontaria della gravidanza).
La parola aborto deriva dal latino abortus, vocabolo composto dal participio passato del verbo orior, "nascere" e dalla particella negativa ab-, quindi letteralmente "morire nel nascere".
In Italia, si definiva, in passato, come aborto un'interruzione della gravidanza avvenuta entro il 180º giorno dal concepimento.
Attualmente tale indicazione in medicina è superata, e si preferisce indicare con tale termine l'interruzione della gravidanza in cui il feto non abbia raggiunto un peso minimo di 500 grammi all'atto dell'espulsione o estrazione dal corpo della donna, oppure, se il peso non è conosciuto, che non abbia raggiunto la 22ª settimana di gestazione o in alternativa l'altezza di 25 cm.
Si parla invece di parto prematuro o nascita pretermine nel caso di un parto che si verifichi a partire dalla 22ª e prima della 37ª settimana di gestazione compiuta e, in caso di morte del feto in utero, dopo la 22ª settimana di età gestazionale non si parla più di aborto, ma di morte endouterina fetale.
L'Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) o aborto provocato consiste nell'interruzione dello sviluppo dell'embrione o del feto e nella sua rimozione dall'utero della gestante.
Può essere provocato per via chirurgica o chimica.
La pratica dell'aborto volontario viene svolta in buona parte del mondo, a discrezione della donna nei primi mesi della gestazione.
Può essere motivata da ragioni di ordine medico, come la presenza di gravi malformazioni al feto, di pericolo per la salute della madre, nel caso in cui il feto sia frutto di una violenza carnale ai danni della madre o per altri motivi indipendenti dalla condizione di salute della madre o del feto: come la condizione economica, familiare o sociale.
In alcuni contesti, specialmente in Asia e Africa, viene praticato l'aborto selettivo a scapito di embrioni e feti di sesso femminile.
Le cause del fenomeno sono ragioni di carattere economico, socio-culturali, o la politica del figlio unico nel caso cinese.
Alcuni paesi in cui il fenomeno è particolarmente diffuso adottano politiche per tentare di limitarlo, come aiuti economici a chi ha figlie femmine (India) o divieto di effettuare esami per determinare il sesso del nascituro a scopo selettivo (Cina).
 
COME SI PONE LA CHIESA
La Chiesa cattolica, sulla base di riferimenti scritturali e apostolici, ha sempre considerato la vita un dono del Signore, e dunque un bene in sé di cui all'uomo non è dato disporre: ne consegue che l'aborto, come scelta volontaria dell'uomo volta a impedire lo sviluppo della vita, equivale ad un omicidio ed è considerato peccato mortale gravissimo.
La vita di ogni essere umano è una ricchezza per l'umanità ed è un bene indisponibile per l'uomo.
Anzi, questi è chiamato a difenderla dal concepimento alla morte naturale.
Allo stesso modo i cosiddetti metodi di contraccezione d'emergenza, che impediscono l'annidamento del concepito nell'utero materno, vengono considerati abortivi perché impediscono lo sviluppo iniziale della vita del nascituro.
Papa Giovanni Paolo II ha spiegato la posizione cattolica nell'enciclica Evangelium Vitae, specialmente nei numeri 58-63 e 68-74.
Nella nota del 1993 Circa l' "isolamento uterino" ed altre questioni, emessa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, guidata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, si afferma che è lecito eseguire l'asportazione dell'utero, nel solo caso che il suo danneggiamento (in seguito al parto, per esempio) rappresenti un grave pericolo attuale per la vita o la salute della donna.
Questa pratica (o l'equivalente legatura delle tube) non è ammessa in mancanza di un pericolo in atto, come misura preventiva per la salute della donna in caso di gravidanza futura, perché, mancando una ragione terapeutica attuale, tale pratica si configurerebbe come «sterilizzazione diretta», sempre vietata dalla morale cattolica.

2013.08.20 – RECOARO TERME E LA FESTA DELL’ACQUA


La Festa dell'Acqua a Recoaro Terme offre l'occasione per fare un tuffo nel passato per rivivere i fasti del termalismo di fine '800 nelle piazze, nei locali e per le strade.
Si può rivivere quell'atmosfera speciale, grazie ad un allestimento e ad un'animazione con personaggi in costume, concertini, operette, mercatini, degustazione di delizie dell'epoca e delle acque di Recoaro Terme.
La città di Recoaro Terme è indissolubilmente legata all'acqua: stazione termale dal tempo dei Romani e particolarmente in voga nell'Ottocento, oltre che sede di una fonte dal quale si ricava una delle migliori acque minerali nazionali.
In nome di questa sua storia sociale e naturale, ogni anno a Recoaro si tiene la Festa dell'Acqua: spettacoli di teatro e musica, iniziative varie per coinvolgere gli abitanti e i turisti, per celebrare Recoaro come stazione termale amata dalla borghesia dell'Ottocento, con persone in costume d'epoca, splendide carrozze trainate da cavalli e auto d'epoca che porteranno dalla piazza della città alle Fonti Centrali.
La giornata si svolge tra animazioni e intrattenimenti, spettacoli musicali e di teatro per i più piccoli con numerosi figuranti, espositori molto particolari, scelti per questa importante occasione e adatti ad un pubblico sia adulto che ai bambini.

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Tratto da: (CLICCA QUI)
Le foto sono state "girate" da Mario (grazie).

2013.08.09 – MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.


Non comprendo l'accanimento se non dal punto di vista di un riconoscimento ufficiale del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto come unica alternativa, con intera la sua proposta, alla impossibilità di mantenere civiltà e cultura venete nell'ambito di uno stato italiano che si è fatto usurpatore di molte nazionalità.

Avevo preparato una riflessione circa le ricchezze d'Italia intitolandola "museo italia".

Credo che ora dovrò darmi da fare per invitare a farsi ricchi del "museo veneto".

Ecco la mia riflessione:

IL MUSEO ITALIA – note per una gestione politica del territorio

L'Italia è una ………. fondata sulla bellezza.

Sul vecchio muro di un paesino, a perenne memoria, stava una scritta: Qui nell'anno del Signore…. nevicò una gamba!

L'Italia non ha bisogno, in ogni suo angolo più remoto, di farsi pubblicità con memorie di un passato meteorologico tradotto per ambigue letture dei posteri.

L'articolazione geografica frutto di fantasia creativa delle ere geologiche differenzia il paesaggio prima che l'occhio si sia pienamente beato dello stralcio precedente.

Le stratificazioni umane dalla preistoria all'oggi hanno deposto loro uova d'oro in ogni spazio adatto a farle dischiudere.

Viaggiando da nord a sud e da est ad ovest non esiste tratto superiore ai venti chilometri che non faccia affiorare un elemento di bellezza innalzato da un antenato di qualsivoglia generazione.

Si percorrono territori immensi, uniformi, per visitare un castello nei deserti della Giordania, siti archeologici delle Americhe, Samarcande dopo ore di steppa, monasteri russi dopo boschi e boschi di betulle, eterne vie della seta per l'incontro con le città proibite, tutta un'Australia per un'altura esigua foracchiata dalla ricerca di opale…

Per la nostra Italia non bastano successioni di vite a cogliere a volo contenuto la bellezza disseminata dall'artista tempo e dal suo ospite umano.

Ci si accorge, viaggiando, che per troppo di ambienti e manufatti il paesaggio ormai soffoca e la testimonianza artistica è ugualmente lasciata tra i rovi.

Un tempo le politiche sussidiarie che inorgoglivano un comune, una marca, una contea o il piccolo villaggio curavano l'ambiente, gelosamente custodivano il bello, non permettevano invasioni a scapito del gusto, della sicurezza, della saggezza dei padri che lì e non altrove avevano edificato e rispettato quanto la natura di quando in quando ri-esigeva togliendo diritti all'usucapione umana.

All'insegna dell'Unità mazziniana, artatamente conformata all'arco alpino quale confine settentrionale e ai mari, abbiamo trascurato l'Alpe, ingolfate di fabbriche le pianure, tratteggiate di strutture di mercato le coste, abbrutiti i villaggi cresciuti negli ambienti adatti a loro, gonfiate le città del potere, abbattute culture e autonomie millenarie… e quando il centralismo più non paga lo si rafforza con privilegi… e quando l'uniformità della produzione diventa asmatica ci si sente d'improvviso poveri in un paese dove la ricchezza ammicca ad ogni angolo e di fra i rovi.

Spingo al Museo Italia, verso una ricchezza che tutto il pianeta deve godere coltivandone il custode in tutti i suoi bisogni.

L'Italia è ricchezza universale e non va goduta perché il custode crede di sopravvivere dedicando il suo tempo ad altri compiti.

L'Italia può offrire adeguato guadagno ad ogni suo abitante, come custode del Museo Italia, come campana di vetro che conservi tutto ciò che natura ed arte hanno seminato sullo stivale togliendo al degrado quanto soffocato o lasciato in rovina.

Per governare questa nostra terra ci sono alcuni passi da fare: riconoscimento internazionale di una terra patrimonio dell'umanità nella sua conformazione geografica e nella elaborazione artistica dei suoi abitanti lungo i millenni; conseguente impegno economico per la conservazione ambientale e artistica della medesima; affidamento agli abitanti l'Italia della custodia dell'aiuola compensandoli adeguatamente per il servizio svolto o da svolgere.

Conseguentemente e quasi contemporaneamente va riportato in essere il principio di sussidiarietà, vigente il quale il signor qualunque creò e coltivò un tempo il suo spazio vitale, lo correlò a quello dei vicini, innalzò con essi l'isola del villaggio e con i vari villaggi armonizzò una cultura che diede i tratti a varie civiltà strappate dalla foga dei risorgimenti nazionali, affamati di terre e di “anime”, da inglobare nell'ideologia di una potenza pronta e adeguata ai conflitti del ventesimo secolo ed oggi a quelli economici.

Ecco la mia utopia da offrire a un governo che non sa dove trovare ricchezza e come risolvere una conflittualità troppo a lungo alimentata da una posta in gioco abnorme che il centralismo sempre mostra ai concorrenti.

Cambio completamente il titolo e invito a tradurre il tutto in IL MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.

Mario Corato

2013.04.09 – IL DURO COMUNICATO STAMPA DEL COCER DEI CARABINERI … ATTENZIONE ANCHE LORO SONO “STANCHI” DI QUESTO STATO DI COSE.


IL DURO COMUNICATO STAMPA DEL COCER CARABINIERI.

GOVERNO LONTANO DALLA REALTA' DEL PAESE.
UOMINI IN DIVISA INTERFACCIA DI UNO STATO CINICO E PREDATORE CHE GUARDA AL COMPARTO SOLO PER I TAGLI. CITTADINI, CARABINIERI SONO STANCHI.
 
Pubblicata il 09/04/2013
 
Durante la riunione odierna, il Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare, prendendo atto dei recenti eventi che hanno portato alla cronaca suicidi sia tra i civili e, nuovamente in risalto anche quelli di uomini in divisa, guardando al mondo governativo -politico cosa stia facendo per il paese, ha inteso di formalizzare una dura considerazione a nome dei Carabinieri d'Italia.
IL DURO COMUNICATO STAMPA DEL COCER CARABINIERI. GOVERNO LONTANO DALLA REALTA' DEL PAESE. UOMINI IN DIVISA INTERFACCIA DI UNO STATO CINICO E PREDATORE CHE GUARDA AL COMPARTO SOLO PER I TAGLI.  CITTADINI, CARABINIERI SONO STANCHI.
 
" LA CRONACA ANCORA UNA VOLTA E’ COSTRETTA A RIPROPORRE NUOVI CASI DI SUICIDI DI CITTADINI ITALIANI, INNOCENTI VITTIME DELLE SCELTE DISASTROSE DI UNA CLASSE POLITICA SEMPRE MENO INTENZIONATA A RISOLVERE I GRAVI PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO IL PAESE, ARRIVANDO ADDIRITTURA A NON COSTITUIRE UN GOVERNO A DISTANZA DI OLTRE 40 GIORNI DALLE ELEZIONI ED ANCOR DI PIU’ A NON ISTITUIRE LE COMMISSIONI PARLAMENTARI, LA CUI COSTITUZIONE VIENE AGGIRATA ATTRAVERSO LA PREVISIONE DI FANTOMATICHE COMMISSIONI SPECIALI.
LA STESSA CLASSE POLITICA CHE  ELEGGE  UN PRESIDENTE DELLA CAMERA CHE DICHIARA CANDIDAMENTE DI NON AVER IMMAGINATO  “CHE IN ITALIA OGGI CI FOSSE TANTA POVERTÀ.” 
GLI STESSI POLITICI, INOLTRE, HANNO DETERMINATO UN’INSANABILE SITUAZIONE DI DISAGIO E DI IMBARAZZO AGLI STESSI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI PRESENTI AI FUNERALI DI QUESTE VITTIME INNOCENTI, CHE SONO STATI FATTI OGGETTO DI TUTTA LA COMPRENSIBILE RABBIA DEI CITTADINI, ORMAI STANCHI DELLA COLPEVOLE INERZIA DIMOSTRATA SINO AD OGGI DALLO STATO, QUELLA STESSA RABBIA CHE, ORMAI QUOTIDIANAMENTE, VIENE SCARICATA ADDOSSO ALLE FORZE DELL’ORDINE, SEMPRE PIU’ SPESSO CHIAMATE A DOVER DIFENDERE QUESTE ISTITUZIONI DAL CRESCENTE MALCONTENTO.
UOMINI IN DIVISA CHE, PUR MANTENENDO FEDE AI LORO COMPITI, NON SI SENTONO, TUTTAVIA, DI "CONDANNARE" QUEL POPOLO CHE LI INSULTA PERCHÉ LI IDENTIFICA COME L’INTERFACCIA DI UNO STATO CINICO E PREDATORE, QUELLO STESSO STATO CHE DA SEMPRE MANIFESTA LA SUA “RICONOSCENZA” PER L’OPERA SVOLTA DALLE FORZE ARMATE E  FORZE DI POLIZIA CON CONTINUI TAGLI E PENALIZZAZIONI.
 
"  9 aprile 2013, Roma, Co.Ce.R. Carabinieri    
 
Tratto da (CLICCA QUI)

2013.08.17 – L’UNGHERIA ESCE DALLA RECESSIONE E CACCIA IL FMI


Q2QGeOqIxY=--viktor_orbanLe politiche del premier Viktor Orban hanno permesso l’estinzione del debito di 20mld verso il Fondo Monetario Internazionale.

Sovranità monetaria, statalizzazione “soft” della Banca Centrale, politiche agricole e prestiti alle imprese sono alla base della crescita magiara.
Il governo catto-nazionalista di Budapest trascina il Paese fuori dalla crisi.
E’ stato oggetto dei più violenti attacchi da parte di tutta Europa.
E’ stato chiamato dittatore, illiberale, fascista, razzista, anti-democratico.
Avevano detto che le ricette per il suo Paese avrebbero portato l’Ungheria al disastro.
Viktor Orban, però, non si è mai arreso.
Negli ultimi tempi, il premier magiaro ha affrontato apertamente il Consiglio Europeo, rispondendo ad alcune delle tante accuse che gli erano state mosse.
Poi, ha avviato i procedimenti per cacciare il Fondo Monetario Internazionale dal Paese.
Una mossa che ha lasciato interdetti gli eurocrati, che già sghignazzavano all’idea di un’Ungheria che non sarebbe riuscita a colmare il suo debito nei confronti dell’Ue e del Fmi.
Invece, a sorpresa, Budapest ha riconsegnato i 20 miliardi di euro, avuti nel 2008.
Tre giorni fa, infatti, è stata pagata l’ultima rata da 2,5 miliardi.
E lo ha fatto con un anno di anticipo.
Il governatore della Banca Centrale Magiara, Gyorgy Matolcsy, aveva già annunciato questa mossa esattamente un mese fa.
Ora, la presenza del Fmi “non è più utile all’economia ungherese” dichiara.
Perciò può levare le tende.
Una vittoria per il governo di centro-destra.
Ma i buoni risultati ottenuti dal Fidesz non finiscono qui.
Un altro successo consiste nell’abbassamento del tasso di disoccupazione.
Già nel 2012, il livello dei senza lavoro era passato dal 10,9% al 10,3%.
L’Italia si barcamena attorno al 12, mentre la media europea non riesce a scendere sotto l’11.
Eppure, per qualche strana ragione, il governo guidato dal partito di centro-destra, Fidesz, di ispirazione cattolica e nazionalpopolare, è stato fortemente criticato dalla stampa per “l’alto tasso di disoccupazione” e per il grande numero dei “cervelli in fuga”.
Sarà, forse, perché si è sempre rifiutato di seguire i diktat “salvifici” dell’Unione Europea.
In ogni caso, non solo l’Ungheria ha ripagato il suo debito, ma si classifica anche tra i paesi fuori dalla zona recessione.
Bisogna, poi, tenere presente che Matolcsy è uomo di Orban e quando è stato messo alla dirigenza della BCM tutti i media e le istituzioni dell’Ue hanno aperto un fuoco mediatico sul governo di Budapest, per via della  nazionalizzazione della Banca Centrale.
“La Repubblica”, quotidiano da sempre oppositore di Viktor Orban, proprio non ci sta e evidenzia come qualcuno susciti dubbi sulla provenienza del denaro restituito al Fmi.
In effetti, sorge spontanea la domanda su come sia stata possibile questa crescita inaspettata.
Le risposte sono molteplici.
Si potrebbe dire che la “statalizzazione soft” della Banca Centrale Magiara abbia contribuito molto a quanto pare.
Matolcsy, infatti, è uomo di Orban e quando è stato messo alla dirigenza della BCM tutti i media e le istituzioni dell’Ue hanno aperto un fuoco mediatico sul governo di Budapest. Senza parlare, poi, della sovranità monetaria  (in Ungheria la moneta avente corso legale è il fiorino).
Poi ci sono quelle mosse che vanno proprio controtendenza.
Mentre l’Italia si prostra per ottenere investimenti esteri, Budapest ha fatto tutto il contrario.
Ad esempio, ha impedito l’acquisto di terreni agricoli da parte degli stranieri, così da tenere lontani gli speculatori.
In pratica, solo gli ungheresi adesso hanno diritto a coltivare la propria terra.
Inoltre, il governo ha stanziato 80 milioni di euro in favore delle aziende agricole.
Il che ha favorito l’export di frutta e ortaggi, che rappresenta circa la metà dell’intero settore delle esportazioni del Paese.
Queste politiche, si presuppone che porteranno alla creazione di altri 100mila posti di lavoro.
Ma l’agricoltura non è il solo punto forte dell’economia magiara.
Anche la tassa sulle compagnie energetiche, la Robin Tax, si classifica come uno dei principali motivi della ripresa ungherese.
In pratica, questa tassa ha permesso la ridistribuzione delle ricchezze fra i cittadini, favorendo anche i prestiti alle imprese.
E come se non bastasse, Budapest ha stanziato altri 250 miliardi di fiorini alle banche, che però dovranno concedere a loro volta in prestito a tasso zero.
E altrettanti miliardi sono poi stati depositati in un fondo che aiuterà le aziende ungheresi a convertire i loro debiti dalla valuta estera in fiorini.
Insomma, nonostante le parole infuocate di Bruxelles contro Budapest, nonostante le “infallibili” ricette della troika, bisogna riconoscere che il nazionalismo, effettivamente, paga.
Federico Campoli
Tratto da (CLICCA QUI)

 

2013.08.19 – PATRIMONIO BOSCHIVO E FAUNISTICO DELLA REPUBBLICA VENETA – DIFFIDA ALL’ITALIA


Alle autorità d'occupazione straniere italiane:

  • presidente della giunta regionale dell’ente amm.vo straniero italiano “regione Veneto"
  • governo italiano a mezzo la prefettura straniera italiana in Treviso
e p.c.
  • O.N.U. – SEGRETARIO GENERALE
  • O.N.U. – ASSEMBLEA GENERALE
 
Oggetto:patrimoni boschivi e faunistici della Repubblica Veneta – atti di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni faunistici e boschivi.
 
D I F F I D A.
 
E’ ormai noto come codesto ente straniero italiano “regione Veneto”, vero e proprio ente amministrativo dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano, abbia dato il via libera alla possibilità di distruggere tutte le aree boschive nei Territori della Repubblica Veneta per lasciare spazio ad aree agricole e più in particolare alla piantumazione e coltivazione incontrollata di vigneti.
 
Questa inaudita iniziativa prende il via con l’assurda e deleteria legge n. 3 del 05.04.2013 di codesto ente, “legge finanziaria regionale per l’esercizio 2013”, il cui criterio ispiratore va nella direzione di procurare indebiti vantaggi patrimoniali alla ristretta cerchia di una categoria professionale a danno dell’intero Popolo Veneto e dei suoi Territori.
 
Inutile ricordare infatti come l’attuazione di una simile scellerata normativa straniera – nelle more dell’ormai prossimo ripristino della piena Sovranità del Popolo Veneto sui Territori della Repubblica Veneta – comporterebbe danni incalcolabili quali la distruzione di preziosi boschi collinari e prealpini, alcuni dei quali cari alla Serenissima Patria da tempi immemori quali quello del Montello, l’insorgenza di pericoli di frane e smottamenti, gravissimi pericoli per la salute dei Cittadini Veneti e dell’ambiente a causa delle irrorazioni di pesticidi e fitosanitari, e l’inevitabile distruzione irreversibile della flora locale, della c.d. biodiversità e del patrimonio faunistico (solo per citarne alcuni). 
 
Nel richiamare in questa sede tutti i precedenti decreti di questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), che qui si intendono integralmente richiamati e notificati, e ai quali è bene si attenga con scrupolo e stretta osservanza anche codesto ente amministrativo straniero – decreti peraltro reperibili online sul sito istituzionale di questo Governo Veneto Provvisorio istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 – si diffida codesto ente straniero dal dare esecuzione alla legge sopra richiamata.
 
Si avvisa sin d’ora che, in difetto, la responsabilità di una sua attuazione verrà ascritta a ciascun promotore e/o firmatario, che ne risponderà a tempo debito innanzi alla Giustizia Veneta in sede penale e in sede civile con tutti i suoi beni presenti e futuri, per il risarcimento di tutti i danni derivanti alla Nazione Veneta.
 
Si rammenta, per l’ennesima volta, come in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimanga ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli oltre cento anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
 
Pertanto, tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
 
per l’effetto, ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti inesistente, ovvero tamquam non esset.
 
Per di più, lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
 
Ciò posto, si diffida lo stato straniero occupante italiano e tutti i suoi enti dal porre in essere qualsiasi atto di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, da intendersi nei suoi confini storici alla data del 1866, e/o dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni.
 
L’O.N.U. è avvertita che in considerazione della totale inerzia e dolosa trascuratezza dimostrata di fronte alle numerose e legittime istanze di questo MLNV, peraltro fondate sui diritti sanciti dalla stessa Carta delle Nazioni Unite, dà prova di essere complice dello stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano, disattendendo e violando il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto e all'integrità della Repubblica Veneta.
 
Viva San Marco.
Venetia, lunedì 12 agosto 2013
 
Il Vice Presidente del MLNV e del GVP
dott. Paolo Gallina
 
VISTO
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 
 

ORDINAMENTO GIURIDICO VENETO PROVVISORIO:

ART.18: LA SOGGETTIVITA’ GIURIDICA PRIMARIA ACCESSORIA (ESSERI BIOLOGICI VIVENTI IN NATURA)
L’OGVP riconosce ad ogni organismo vivente in natura, così come comunemente riconosciuto per tale, una soggettività giuridica primaria accessoria.
Rispettando il principio per cui l’OGVP tutela l’ecosistema nazionale e mondiale con la salvaguardia naturale dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, luce, aria, acqua e terra, ad ogni essere biologicamente vivente in natura è riconosciuta una soggettività giuridica primaria accessoria e destinataria pertanto del diritto all’esistenza secondo il processo naturale della propria specie.
Il diritto ad un’esistenza naturale preclude la facoltà di interromperne volontariamente la stessa o di determinarne un suo innaturale svolgimento.
La soggettività giuridica primaria dell’essere umano è prevalente solo nei casi espressamente indicati dalla legge e per il determinarsi di uno stato di reale necessità.
 
Art. 11 DELLA CARTA COSTITUZIONALE (proposta dal MLNV all'Assemblea Costituente)
La Repubblica Federale Veneta promuove e tutela l’ecosistema nazionale e mondiale attraverso la salvaguardia naturale dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, luce, aria, acqua e terra, riconoscendo ad ogni essere biologicamente vivente in natura il diritto ad un’esistenza secondo il processo naturale della propria specie.

 

 

2013.08.18 – ANCHE LA MESSA IN MEMORIA DI MARCANTONIO BRAGADIN FA PAURA ALL’ITALIA.


Oggi, con un'iniziativa degnissima e priva di sfondo politico (1), è stata celebrata una santa messa in memora dell'eroico Marcantonio BRAGADIN che il 17 agosto del 1571 venne trucidato dai turchi che assediavano Famagosta, città di cui era Governatore e Capitano Comandante preposto alla difesa.

Fu un' eroica resistenza quella dei seimila soldati Veneti che combatterono contro ben 200 mila turchi muniti di 1500 cannoni e 150 navi.
La difesa della città, che durò oltre dieci mesi, andò al di là di ogni ottimistica previsione, data la disparità delle forze in campo.
Ma il loro sacrificio non fu inutile perché diede tempo e consentì di fronteggiare la flotta nemica nella gloriosa e mitica battaglia di Lepanto il successivo 7 ottobre 1571 che fermò definitivamente l'avanzata degli ottomani.
(Per saperne di più su quest'eroe Veneto consigliamo la lettura: CLICCA QUI)
Ma anche in quest'occasione l'italia non manca di dare spettacolo e di confermarsi bizzarra.
Come per la fantomatica e calunniosa inchiesta sulla Polizia Nazionale Veneta e contro questo MLNV, anche in occasione della commemorazione religiosa del martirio di Marcantonio BRAGADIN, manda la polizia politica.
Tra il ridicolo e il faceto due uomini del commissariato straniero a Portogruaro (Ve) sono stati inviati a documentare l'incontro fotografando i Patrioti presenti che hanno ricambiato le attenzioni.
Un omaggio al garbo e all'avvedutezza dei due poliziotti italiani che,resisi conto della "pericolosità sociale" dell'evento (una Santa Messa),  probabilmente avrebbero preferito trascorrere questa domenica d'agosto con la famiglia.
WSM
Venetia, 18 agosto 2013
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
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(1)
DOMENICA 18 AGOSTO 2013 ALLE ORE 09.30 IN CORBOLONE (FRAZIONE DI SAN STINO DI LIVENZA (VE) 
SANTA MESSA IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MARCANTONIO BRAGADIN (CHI E' STATO) – Oraganizzato su Facebook da Sandro Marco MIGOTTO, CORTELLO William e da Dario FORMENTIN DETTO-MESTRIN
 

INFAMI E ABIETTI
Ma quanto è infame quest'italia che ancora oggi occupa la nostra Patria e offende la memoria di questi eroi Veneti, chiamandoli italiani.
Addirittura "sfrutta" l'eroica resistenza dei seimila Veneti a Famagosta asserendo testualmente: "la difesa di Famagosta fu una della pagine più epiche mai scritte dalle armi italiane, inequivocabile dimostrazione della falsità con cui sempre si è dipinto l’italiano come pavido, incapace di combattere e inetto.
E se lo dicono gli italiani di essere tacciati per pavidi, incapaci di combattere e inetti, cosa aspettiamo a liberarci di questi sciacalli.
Qui potete trovare questa "perla" di notizia (CLICCA QUI)

 
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2013.08.18 – DOMENICA – ORE 09.30 – LOC. CORBOLONE DI SAN STINO DI LIVENZA – VE

DOMENICA 18 AGOSTO 2013 ALLE ORE 09.30
IN CORBOLONE (FRAZIONE DI SAN STINO DI LIVENZA (VE) 
SANTA MESSA
IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MARCANTONIO BRAGADIN (CHI E' STATO)
Oraganizzato su Facebook da Sandro Marco MIGOTTO, CORTELLO William e da Dario FORMENTIN DETTO-MESTRIN
 
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il 17 agosto 1571 venne trucidato il nobil homo veneziano MARCANTONIO BRAGADIN, Governatore di Famagosta e Capitano Comandante preposto alla difesa della citta'; gli assedianti turchi della citta', comandati da Lala Mustafa Pascia (Bosniaco), dopo 10 mesi di eroica resistenza si arresero; atroce fu la sorte riservata a Marcantonio Bragadin, torturato per giorni e agonizzante, fu scorticato vivo. 
Vogliamo ricordare il martirio di questo nobile Veneziano che scrisse, al pari di molti altri una pagina memorabile della gia' incredibile storia della Serenissima Repubblica.

IL LUOGO:
La località più settentrionale del Comune di S.Stino di Livenza è posizionata sulla riva sinistra del Canale Malgher, che scorre lentamente lungo la verde riviera.
Corbolone è un centro di antiche origini che ha vissuto periodi di splendore come dimostrano la preziosa Chiesa di S. Marco e le cinquecentesche ville delle nobili famiglie veneziane.
Si segnala la famosa e tradizionale "fiera di S. Antonio", organizzata nella seconda metà del mese di settembre, che attira espositori e visitatori da tutto il Veneto Orientale e dal vicino Friuli.
Durante i festeggiamenti è inoltre attiva la "Mostra dei vini di Corbolone" che è diventata una importante occasione per promuovere e diffondere la cultura del vino di qualità attraverso l'assegnazione del premio "Marengo d'oro".
 

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2013.08.13 – IL JOVET BRUCIA, L’INDIFFERENZA ITALIANA E LA SOLIDARIETÀ AUSTRIACA

Da ormai un mese i boschi del friulano bruciano. Più di 800 ettari sono andati distrutti e c'è preoccupazione per i territori vicini. L'italia si comporta come di consueto con le tragedie venete, minimizzazione, nessuna o scarsa copertura mediatica, interventi palesemente insufficienti. Infantilmente gioiosi nell'acquistare inutili cacciabombardieri, di peraltro dubbia efficenza e nulla utilità (ricordiamo che l'italia non ha MAI VINTO una guerra, nemmeno durante la sua formazione, in cui fu sconfitta a Custoza e Lissa dai Veneti), tolto forse il trastullo dei suoi generali da armata Brancaleone, gli occupanti italiani non si preoccupano dei mezzi di soccorso ed emergenza, che latitano da sempre su tutti i territori occupati (vedi Sardegna e Sicilia, annualmente piagate dagli incendi). Di ben altro calibro è invece l'Austria, che da venerdì ha inviato aerei ed elicotteri in soccorso delle popolazioni e del territorio friulano (non cacciabombardieri, aerei antincendio), un'ennesima prova di solidarietà verso il nostro Popolo per cui dobbiamo un ringraziamento. Tuttavia non è detto che i rinforzi siano sufficienti e la tensione resta alta.

TRATTO DA QUI

WSM

Venetia, 13 Agosto 2013

Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.08.09 – ATTENZIONE ALLA STRATEGIA DELLA TENSIONE … L’ITALIA VUOLE DISTRUGGERE IL MLNV A TUTTI I COSTI O SARA’ LA FINE DEL SUO PREDOMINIO SULLA SERENISSIMA.

Anche il Gazzettino di Treviso va dietro alla Tribuna ed oggi, 9 agosto 2013, spara a zero contro il MLNV con un medesimo articolo (l'autore P.Cal. si firma solo con le iniziali eh eh eh).

Strano il titolo: "LA POLISIA VENETA ERA MILITARIZZATA".

Adesso usano l'imperfetto per indicare una condizione che a quanto pare, se mai fosse stato così, oggi sarebbe venuta meno.

Ancora una volta parlano di armi e poi indicano "l'arsenale" recuperato nella brillante operazione della digos trevigiana e consistente in un fucile ad aria compressa e di un coltello a serramanico.

La carabina ad aria compressa, (ma questo lo dicono gli inquirenti), dopo un accertamento balistico (chissà quanto è costato e chi vi ha messo le mani), sarebbe risultata potenziata e quindi fuori dai canoni previsti per la normale libera vendita e perciò trovata, in violazione della normativa italiana sulla detenzione per le armi, ad un uomo di 62 anni che l’aveva acquistata anni addietro.

L’altra potenziale arma che sarebbe stata trovata questa volta in mio possesso (ma anche questo lo dicono gli inquirenti) sarebbe un coltello a serramanico, cosa che oltre a non essere vera è comunque del tutto ininfluente sotto il profilo giuridico italiota (1).

Ma non farebbero prima a dire che hanno trovato carri armati, mitra, bombe, missili .. e chissà cos'altro.

Ma veniamo alla vera ragione di quanto sta accadendo.

E’ da un po’ di giorni che la stampa di regime, spara a zero contro il MLNV, da subito impropriamente soprannominato POLISIA VENETA, e questo fa capire quanto sia intenzionale il ripetersi di simili attacchi.

734557_414343795307983_568864042_nE’ nostro parere che lo stato straniero italiano abbia il fondato timore, e questo è documentato (vedasi l’articolo dal titolo “euro-rigore ad ogni costo…prepariamoci a difendere la nostra libertà” http://www.mlnv.org/main/archives/15067 ), che i prossimi mesi potrebbero anche essere fatali per una svolta irrazionale e  insurrezionale, prevista da taluni analisti e auspicata da militaroidi di professione.

In un contesto disastroso come questo, appare altresì chiaro che l’italia teme quanto il MLNV stia diventando un punto di riferimento certo e consolidato per i Cittadini Veneti ed è quindi evidente l’intenzione della compagine massonica politico-istituzionale italiana di cavalcare la tesi e preparare il terreno per liberarsi una volta per tutte del MLNV e delle sue legittime e legali rivendicazioni di autodeterminazione per il Popolo Veneto.

Ben conosciamo questi sciacalli ed è chiaro che i più o meno ignari e inetti pretoriani (giornalisti prezzolati, poliziotti che hanno indagato per mesi sul nulla e magistrati politicizzati), si ritrovano oggi a sostenere un castello accusatorio che rischia di sgretolarsi rovinosamente solo addosso a loro … ma tant’è che ai veri responsabili di tutto ciò nulla interessa della loro “manovalanza” e delle gravi conseguenze giuridiche a cui li espongono … per loro sono solo “danni collaterali”.

Altri “danni collaterali” lo sono i cittadini, sfruttati, abbandonati ad un futuro inesistente e bombardati quotidianamente da una falsa promessa di un aleatorio benessere che non c’è più.

La speranza dei cittadini per una vita decente, pacifica e serena è divorata giorno dopo giorno dall’ingordigia di questi fanatici della partitocrazia e di un sistema mafioso fine a sé stesso.

Dobbiamo stare molto attenti e vigilare perché le rivendicazioni di libertà per il Popolo Veneto, che come sono fatte dal MLNV sono legittime e legali, non possono essere usate dallo stato straniero italiano come pretesto per un nuovo “olocausto” … non abbiamo bisogno che si ripeta la tragedia avvenuta col disgregarsi della ex Yugoslavia,  non lo vogliamo e possiamo impedirlo.

Le intenzioni del MLNV sono chiarissime … la rivendicazione del diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto che per legge solo un Movimento di Liberazione Nazionale può fare, così come il MLNV ha fatto, sono una spina nel fianco di questo stato italiano morente, falso e canaglia.

L’italia sa benissimo che ciò che fa il MLNV è legale ed è legittimo e infatti poco dopo il suo costituirsi lo ha ripetutamente attaccato confidando ancora nell’esitazione e nell’inerzia della comunità internazionale e dell’ONU che invece dovrebbero intervenire, ora … o sarà troppo tardi.

Il MLNV ha subito intrapreso un percorso legale e pacifico e con elevato senso di responsabilità ha escluso il ricorso alla c.d. “guerra di liberazione” pur essendo essa legittimata dalla legge internazionale, (con la crisi in atto significherebbe accendere un fiammifero su un oceano infiammabile), il MLNV ha infatti privilegiato il cammino diplomatico costituendo il Governo Veneto Provvisorio così come previsto dall’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.

Ma tant’è , il più volte denuciato rischio di confronto bellico con il MLNV non è una minaccia che parte da noi, ma è ciò che l’italia spera avvenga per poter distruggere questo baluardo di legalità e che ogni giorno di più si consolida e diventa punto di riferimento per il Popolo.

WSM

Venetia, 9 agosto 2013

Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio


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(1)

Tanto per essere precisi ancora una volta:
L' art. 4 L.110/1975 e art. 45 T.U.L.P.S. (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza, R. D. 6 maggio 1940 n.635) prevede che i coltelli sono considerati strumenti destinati principalmente nell'ambito domestico o di lavoro.
L’ ordinamento giuridico italiano distingue le "armi c.d. bianche" tra proprie ed improprie".
A questo proposito, le armi proprie sono quelle destinate all'offesa della persona (coltelli a scatto, pugnali ecc).
Le armi proprie possono essere vendute solo da esercizi commerciali muniti di apposita licenza rilasciata dalla Questura.
Preciso che per coltelli si intendono quelli con lama fissa a 2 tagli e punta acuminata.
I coltelli con una parte affilata e l' altra seghettata e/o dentata non sono considerati pugnali dato che la presenza stessa della seghettatura presuppone l' utilizzo come attrezzo per il lavoro.
Invece, le armi bianche improprie, per esempio i coltelli da tasca sono quelle che possedendo una potenzialità offensiva e possono legittimare la licenza del porto d'armi (per giustificato motivo).
Le armi "bianche improprie" possono essere vendute al pubblico ed acquistate senza obbligo di denuncia presso le autorità competenti ed essere trasportate solamente in presenza di un giustificato motivo (si pensi all'utlizzo di coltelli o arnesi appuntiti da parte di falegnami, elettricisti, idraulici) .
I Coltelli a scatto, a scrocco, a molletta sono qualificati come armi proprie.
La Cassazione gli ha assimilati a dei pugnali pieghevoli veri e propri.
Un coltello a scatto con lama a punta arrotondata, però, non potrebbe essere mai considerato un'arma per il fatto che la sua funzione non potrebbe essere altra che quella di un normale strumento da taglio e l'apertura a scatto non potrebbe essere considerata altro che una utilissima facilitazione per chi deve usarlo con una sola mano.
Faccio un esempio : marinaio che deve tagliare una cima in precarie condizioni di equilibrio.
In troppe massime la Suprema Corte di Cassazione Cassazione dimentica che ai fini della distinzione non hanno alcun rilievo l'insidiosità dello strumento o la sua pericolosità, ma la sua destinazione primaria.
Preciso che con la circolare 559C.7572.10179 (17)1 il Ministero dell' Interno ha specificato che i coltelli a scatto sono da considerare armi proprie, con tutte le conseguenze in ordine al loro regime giuridico: infatti sussiste il reato di cui all'art. 4 L. 110/75 in caso di porto abusivo di coltello a serramanico, cioè di un coltello avente nel manico una concavità destinata ad accogliere la lama una volta fatta serrare manualmente, perché lo stesso deve considerarsi arma impropria ai sensi dell'art. 4 comma 2 L. 110/75, norma che riguarda gli strumenti da punta o da taglio atti ad offendere", da distinguersi dalle c.d. armi bianche, la cui destinazione naturale è l'offesa, tra cui rientra il coltello c.d. a scatto o "molletta" (cfr. Cassazione Sezione I, sent. 26/4/1995 n. 4514).

2013.08.09 – UN DEPUTATO ITALIANO DEL M5S IL 22 LUGLIO 2013 HA DIFFUSO QUESTO MESSAGGIO CATASTROFICO SU FACEBOOK.

DI BATTISTA SHOCK! 
Il Deputato del M5S ha diffuso questo messaggio catastrofico…
lunedì 22 luglio 2013
Il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha scritto uno sconvolgente messaggio su Facebook. 
Invitando tutti a condividerlo. 
Sono numeri tragici quelli messi nero su bianco dal deputato. 
Ecco di seguito il messaggio:

Facciamo diventare VIRALE questo post ragazzi. 
Condividiamo come non mai, lo stiamo facendo tutti quanti!
Napolitano blinda il governo e nasconde i conti sotto il tappeto. 
Per la prima volta nel suo mandato, il presidente della Repubblica ha incontrato il ragioniere generale dello Stato. 
Perché? 
Ve lo diciamo noi:
– Debito pubblico: record a 2.074 miliardi, veleggiamo verso il 130% del Pil;
– Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
– Pil: atteso un altro -2% quest’anno. Si aggiunge al -2,4 del 2012;
– Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;
– Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
– Sofferenze bancarie: a maggio sono salite del 22,4% annuo a 135,5 miliardi;
– Base produttiva: eroso circa il 20% dall’inizio della crisi;
– Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi. 200 miliardi circa;
– Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;
– Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;
– Potere d’acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
– Disoccupazione: sfondata quota 12,2%, dato peggiore dal 1977;
– Disoccupazione giovanile: oltre il 38%;
– Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;
– Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
– Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione.
LIBERIAMOCI… BASTA ITALIA!

Fonte: http://il-controinformatore.webnode.it
Tratto da (CLICCA QUI)
 

2013.08.08 – LA TRIBUNA INSISTE … POLISIA, CHIESTO IL PROCESSO! AH, AH, AH … MA QUANTE VOLTE VIENE CHIESTO QUESTO PROCESSO?

 

DIFETTO DI GIURISDIZIONE

SIETE RIDICOLI,
INFAMI E SCIAGURATI.
E la Tribuna continua a coprirsi di ridicolo trascinando con sé anche le istituzioni d'occupazione straniere italiane che sfidano il MLNV nella sua legittima e legale lotta di liberazione della Serenissima Patria occupata dallo stato razzista e colonialista straniero italiano.
A questa "gentaglia" (e non escludo nessuno, dai giornalisti prezzolati agli ex colleghi della digos ai magistrati stranieri italiani) li invito a ripassarsi meglio le norme del diritto internazionale ed in particolare l'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945) che ha valore di legge anche per la vostra ridicola italietta.
Rispoderete alla Gisutizia Veneta (ovunque vi troviate vi scoveremo) per i vostri crimini.
Ricordate che il diritto all'autodeterminazione è un diritto erga omnes, che quindi si può far valere nei confronti di tutti gli altri stati.  
Gli effetti pratici del principio sono che: gli stati oppressori hanno l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione, e non devono far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto; i popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato oppressore; gli stati terzi devono sostenere i popoli in lotta per l'autodeterminazione in qualsiasi forma e astenersi dall'aiutare lo stato oppressore.
Gli Stati razzisti, militari stranieri, coloniali, sono obbligati a riconoscere l'autodeterminazione dei popoli. 
I movimenti di liberazione nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale, rispetto agli Stati oppressori. 
Innanzitutto possono richiedere il non intervento degli Stati terzi in favore dello Stato oppressore, anzi, possono richiedere ad essi un aiuto (non bellico) nei loro confronti.
Il diritto internazionale vieta agli Stati terzi di aiutare gli Stati oppressori, e lascia libera scelta di aiutare o meno i movimenti. 
I movimenti di liberazione nazionale, poi, sono legittimati all'utilizzo della forza per reagire contro lo Stato oppressore. 
L'autodeterminazione impedisce, inoltre, di considerare terrae nullius quei territori in cui non è presente un'autorità sovrana.
Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all'autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionali e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per conto loro…
e tanto per essere chiari:
O.N.U. – PATTO INTERNAZIONALE  RELATIVO AI DIRITTI CIVILI E POLITICI – NEW YORK 16 DICEMBRE 1966
(Ratificato dall’Italia con la legge 881/77 del 25 ottobre 1977)
Parte Prima
Articolo 1
Tutti i popoli hanno diritto di autodeterminazione.
In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.
(il Popolo Veneto è detentore di tali diritti)
Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale, fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale.
In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza.
(il Popolo Veneto è detentore di tali diritti)
Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell’amministrazione di territori non autonomi e di territori in amministrazione  fiduciaria, debbono promuovere l’attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello Statuto delle Nazioni Unite.
(l’Italia deve promuovere e rispettare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto)
Parte Seconda
Articolo 2
Ciascuno degli Stati parti del presente Patto, si impegna a rispettare e garantire a tutti gli individui che si trovino sul suo territorio e siano sottoposti alla sua giurisdizione i diritti riconosciuti nel presente Patto, senza distinzione alcuna, sia essa fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, l’opinione pubblica o qualsiasi altra opinione, l’origine nazionale o sociale, la condizione economica, la nascita o qualsiasi altra condizione.
(l’Italia deve rispettare e garantire tali diritti senza alcuna distinzione)
Ciascuno degli Stati parti del presente patto, si impegna a compiere, in armonia con le proprie procedure costituzionale e con le disposizioni del presente Patto, i passi necessari per l’adozione delle misure legislative o d’altro genere che possano occorrere per rendere effettivi i diritti riconosciuti nel presente Patto, qualora non vi provvedano già le misure, legislative e d’altro genere, in vigore.
(l’Italia si è impegnata a rendere effettivi tali diritti riconosciuti al Popolo Veneto)
ASSEMBLEA GENERALE O.N.U. – RISOLUZIONE N.2625 DEL 24.10.1970
Principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli.
In virtù dei principi dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, inseriti nella Carta delle Nazioni Unite, ogni popolo ha diritto di determinare liberamente, senza interferenze esterne, il proprio status politico, e di perseguire il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.
Ogni Stato ha il dovere di rispettare questi diritti in ottemperanza delle disposizioni della Carta.
Ogni Stato ha il dovere di promuovere azioni individuali o separate al fine di realizzare il principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, in ottemperanza delle disposizioni della Carta, e di assistere l’O.N.U. nello svolgimento dei compiti che le sono stati affidati dalla Carta per mettere in atto questi principi (…)
L’istituzione di uno Stato indipendente e sovrano, la libera associazione o l’integrazione in uno Stato indipendente, o il costituirsi di qualunque istituzione politica liberamente decisa da un popolo,
costituiscono altrettanti modi di attuare il principio di autodeterminazione da parte di quel popolo.
Gli Stati devono astenersi  dall’esercitare azioni di forza volte a privare i popoli cui questa dichiarazione si riferisce, del loro diritto alla libertà, all’indipendenza e all’autodeterminazione. Nella resistenza che tali popoli opporranno a tali azioni per difendere il loro diritto all’autodeterminazione, essi avranno il diritto di chiedere e ottenere aiuto dalla comunità internazionale in accordo con i principi e gli scopi della Carta delle Nazioni Unite.
CONFERENZA SULLA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN EUROPA – (HELSINKI, 1 AGOSTO 1975)
VIII.  Eguaglianza dei diritti ed autodeterminazione dei popoli
28.Gli Stati partecipanti rispettano l’eguaglianza dei diritti dei popoli e il loro diritto all’autodeterminazione, operando in ogni momento in conformità ai fini e ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite e alle norme pertinenti del diritto internazionale, comprese quelle relative all’integrità territoriale degli Stati.
29.In virtù del principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’ autodeterminazione dei popoli, tutti ipopoli hanno sempre il diritto, in piena libertà di stabilire quando e come desider
ano il loro regime politico interno ed esterno, senza ingerenza esterna e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, culturale e sociale.
30.Gli Stati partecipanti riaffermano l’importanza universale del rispetto e dell’esercizio effettivo da parte dei popoli dei diritti eguali e all’ autodeterminazione per lo sviluppo di relazioni amichevoli tra loro come tra tutti gli Stati: essi ricordano anche l’importanza dell’eliminazione di qualsiasi forma di violazione di questo principio.
Questi diritti appartengono a ogni Popolo e come tale il Popolo Veneto ne è naturale detentore.
Nessun soggetto politico appartenente o facente parte delle istituzioni italiane, Regione, Province, Comuni, partiti o movimenti può rivendicare tali diritti in nome e per conto del Popolo Veneto, (vedi sentenza  n.365/2007 della Corte Costituzionale), altrimenti facendo incorrerebbe nella violazione dell’art.5 della Costituzione attentando all’integrità dello stato italiano.
E’ quindi esclusivamente il Popolo Veneto con le sue istituzioni  che ha il potere di rivendicare i diritti che gli appartengono mettendo sotto scacco della delegittimazione internazionale lo stato italiano.
Dal primo all’ultimo non meritate l’oblio per ciò che siete.
La giustizia non cederà il capestro alla vendetta
e l’ignavia dimenticanza non seppellirà la memoria che vorrete abbandonata.
I vostri nomi saranno scritti nei libri di storia
e per sempre sarete ricordati infami e sciagurati,
miseri inetti senza patria.
WSM
Venetia, 08.08.2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

licenziamento
La Tribuna è un cristallino specchio della situazione italiota. 
Da tempo ormai non più organo di informazione, ma mero mezzo di propaganda, propugna notizie false e tendenziose, raffazzonate alla meglio, perfino eccepibili dal punto di vista formale e linguistico, 
nonostante si facciano paladini proprio di quella inesistente italianità, tanto cara all'editore, che perfino a loro sfugge, vedesi i processi per evasione fiscale a carico del loro gruppo editoriale, più volte inutilmente insabbiati. 
Forse guardando ai fasti dell'Istituto Luce, di fascista memoria, essi mancano però completamente il loro obiettivo. 
Mentre L'Unione Cinematografica Educativa, cercava, usando spesso e volentieri falsità o mezze verità, di creare un sentimento di unità nazionale o quantomeno un'immagine di Stato forte, che potesse servire anche come vetrina all'estero, oltre che come deterrente interno, il giornaletto appendice di Repubblica, assomiglia più alle ultime fasi della dittatura, un'accozzaglia di propagandismo spiccio, propugnato da articolisti al più servili, incapaci quindi di argomentare oltre i diktat dell'editore. 
Leggiamo quindi notizie inesatte o palesemente errate, non verificate, con commenti tendenziosi in barba a tutte le scuole di giornalismo. 
I "giornalisti" si affannano a tessere le lodi di funzionari di stato incapaci e corrotti, strappandosi i capelli in difesa di forze dell'ordine ormai spogliate di qualsiasi utilità al cittadino, e usate solamente come mezzo di repressione verso gli onesti cittadini che hanno deciso di alzare la testa contro gli abusi dello stato italiano. 
Ma la mancanza di una cultura, volutamente tenuta a margine, per creare generazioni di sudditi malleabili, ha il suo prezzo da pagare, questi servetti sono mediocri, la loro ideologia è venduta un tanto al chilo, lecchini di uno stato allo sbando, piegato ai capitali e alle politiche straniere, senza identità, sentimento, dignità o storia (se non costellata di vergogne), esattamente come gli "uomini" di stato che tentano disperatamente di salvare dall'oblio. 
Tutto questo non ha niente a che vedere con chi sta cercando di liberare un Popolo oppresso da 147 anni, ma che ne ha più di mille di storia e tradizioni, una storia grandiosa, a cui tutti possono guardare con orgoglio, una vera identità, che da sempre gli italiani cercano di cancellare, ma nonostante tutto è ancora viva, e fa paura, si sa che l'ignorante teme ciò che non conosce, e proprio questo traspare dalle pagine della Tribuna, ignoranza, e paura. 
WSM
Venetia, 08.08.2013
Davide Giaretta, Provveditore Generale Capo Dipartimento del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

151Ciò che lo stato occupante italiano realizza con i suoi media è semplice distrazione dell'opinione pubblica.
Non potendo colpire direttamente il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, (l'italia sa benissimo di essere in difetto assoluto di giurisdizione), lo attacca escogitando un falso e arrogante profilo accusatorio, un vero e proprio castello di carte, sfociato nella costosissima e fraudolenta inchiesta per "associazione di carattere militare".Tant’è però che le conseguenze fino ad ora sono ben note a tutta l’opinione pubblica … prepensionamento del questore Carmine Damiano, (che memore dei suoi misfatti ha poi perfino ammesso di condividere il principio sul quale si fonda il MLNV), pensionamento dell’ormai ex procuratore capo Antonio Fojadelli, e il recente pensionamento del prefetto di Treviso Adinolfi, tutti personaggi che hanno alacremente “lavorato” contro il MLNV e fatto di tutto per far perdere il posto di lavoro al dott. Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio nonché Comandante di Polizia Locale … unico fra tutti rimasto ancora tenacemente al suo posto.
Quando gli onesti servitori dell’ingrato stato italiano si renderanno conto della sua irrazionale inadeguatezza e di quanto sono quotidianamente vilmente traditi?
Come l’agricoltore adopera la vanga, così questo stato rimesta la situazione creando ulteriore confusione.
Ma il Cittadino, sfinito dai disinvolti giochi di potere di uno stato tiranno e dei suoi media pilotati, ha gli occhi ben aperti.
È consapevole e sempre più forte il suo risveglio di coscienza.
Ormai per voi è tardi.
Il Popolo Veneto da centoquarantasette anni “trattiene il respiro” e ha compreso che il MLNV percorre una strada di libertà e di pacifica ed eroica resistenza che rinvigorisce la speranza e questa speranza rinvigorisce l’orgoglio mai sopito di essere ciò che siamo da sempre, un Popolo e una Nazione.
WSM
Venetia, 08.08.2013
Matteo Montanari, Provveditore Generale Capo Dipartimento del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

“Repetita juvant, si dice, ma come si vede è del tutto inutile per i somari prezzolati”. 
Lo avevamo appena scritto nel comunicato di qualche giorno fa in occasione di un recente ridicolo articolo a firma della pennivendola (s)venduta Tomè Sabrina, pubblicato sul giornaletto di regime la tribuna, sul commiato del prefetto straniero italiano a Treviso, con un’intervista piena di retorica filo stato straniero occupante italiano e di insolenze razziste contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV). 
L’intervista faziosa riguardava in realtà la “polisia veneta”, ma la pennivendola prezzolata ci ha tenuto a precisare oggi nell’articolo spazzatura che porta la sua firma che a suo vedere “polisia veneta” o MLNV sono in realtà la stessa “organizzazione militare”: signore e signori, oggi le comiche. 
Un vero e proprio articolo-collage realizzato con la tecnica del copia-incolla attingendo a man bassa da tutti i precedenti articoli spazzatura sulla “polisia veneta” della tribuna, tanto da riempire gli spazi altrimenti vuoti di quel giornaletto da gossip estivo. 
Questo MLNV non ha nulla a che fare con la fantomatica “polisia veneta”, ma tant’è: di fronte a certi limiti umani soggettivi insuperabili non c’è niente da fare. 
Ci sarebbe da ridere a crepapelle, se non fosse per il fatto che anche questo ultimo articolo è un vero e proprio condensato di calunnie, falsità e menzogne all’indirizzo del
MLNV e dei suoi militanti, tipico di certi giornaletti asserviti a quell’italietta Bilderberg mafiosa e criminale. 
Ma vediamo ora come la pennivendola mendace si sbugiarda da sola: 
Questa scrive: “… dopo la chiusura delle indagini, la magistratura ha ora chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone.” 
Ma come!?, “dopo la chiusura delle indagini, la magistratura ha ora chiesto”?!! 
Le indagini preliminari per la stessa legge italiana hanno una durata di sei mesi: in questa calunniosa e razzista inchiesta poliziesco-giudiziaria il termine era scaduto addirittura nel mese di novembre del 2012! 
Poi il pm titolare dell’inchiesta ha chiesto illegalmente e ottenuto la proroga illegale di altri sei mesi (la proroga poteva essere legittimamente concessa solo nei casi di associazione mafiosa) e il successivo termine era scaduto agli inizi dello scorso mese di maggio. 
Com’è possibile, quindi, scaduto ogni termine da oltre tre mesi, che il pubblico ministero italiano a Treviso abbia chiesto solo ORA il rinvio a giudizio!? 
Forse che anche il conteggio dei mesi per il computo dei termini possa variare all’occorrenza?! 
Com’è possibile, considerato che per legge italiana durante il periodo delle vacanze giudiziarie dal 1 agosto al 15 settembre tutte le attività della magistratura sono sospese e i magistrati sono obbligatoriamente tutti in ferie!? 
Com’è possibile che questa richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero italiano per i pennivendoli della tribuna venga reiterata ogni due-tre mesi, considerati i precedenti articoli che hanno riportato la stessa menzogna!? 
Com’è possibile, considerato che nessun militante del MLNV ha mai ricevuto una sola notifica dalla magistratura straniera italiana in tal senso!? 
Forse che la tribuna è il nuovo organo di stampa e l’ufficio notifiche della magistratura a Treviso? 
Forse che questa viene a conoscenza degli atti processuali prima ancora dei diretti “interessati”!? 
Ma la pennivendola ha una vaga idea di quanto si sia resa ridicola e di quanto si sia sbugiardata?
A proposito di menzogne, mentre Gesù mutava l’acqua in vino e moltiplicava i pani e i pesci, la pennivendola non vuole essere di meno e muta 2 pistole giocattolo ad aria compressa in 6 armi da fuoco, i bossoli esausti in diverse decine di chili di ogive, e carabine ad aria compressa in armamenti bellici da far impallidire un esercito regolare. 
In confronto, Belzebù è un santo. 
Ah, scordavo: considerato che neppure per la legge italiana la detenzione di tali effetti è vietata, trattasi in realtà di furto e non di sequestro. 
Vergognatevi, rifiuti umani senza dignità e senza onore. 
In ogni caso, non sarà di certo il regime straniero italiano razzista e colonialista col suo governo Bilderberg e i suoi giornaletti venduti ad arrestare lo tsunami del Popolo Veneto per il legittimo e sacrosanto ripristino della sua sovranità sui Territori della Repubblica Veneta Serenissima. 
Uno Tsunami dirompente accompagnato dal Tornado di San Marco. 
Viva San Marco. 
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
dott. Paolo Gallina – Vice Presidente del MLNV e del Governo Veneto 

PENNIVENDOLOPer l'ennesima volta il giornaletto di regime italiano La Tribuna si mette in ridicolo da sé riproponendo un articolo quanto mai falso e atto a metter in cattiva luce chi, nel più limpido e legittimo dei percorsi legali, vuole rivendicare un proprio diritto. 
Abituati a stravolgere la verità e travisare le notizie, come fatto in altri casi (anche non riguardanti il MLNV), questa giornalettista Sabrina Tomè cerca di allontanare il Popolo Veneto dal comprendere quali siano le reali intenzioni del MLNV, spacciandola ancora come “Polisia”, gruppo che non ha nulla a che vedere con il MLNV, e come “organizzazione militare”, cosa che, andando ad analizzare il loro stesso decreto legislativo del ’48 a cui fanno riferimento, non ha nulla a che vedere. 
Gli intenti del MLNV sono ben trasparenti e condivisi al pubblico attraverso il sito www.mlnv.org che, dato lei lo pubblicizza pure sul suo articolo (“grazie…”), almeno se lo legga bene, approfondisca qualche argomento di diritto internazionale, e tragga le proprie conclusioni se non vuole rimanere ignorante e scrivere da tale. 
Ma è chiaro ormai che le ultime cartucce che loro stanno spendendo per diffamare il MLNV hanno una etichetta di scadenza e già sanno di marcio, non sanno più cosa proporre e a dove appigliarsi pur di rispondere, anche per dispetto, agli articoli del nostro sito dove ogni qualvolta noi precisiamo e puntualizziamo rispetto ai loro articoli come successo in riferimento a quello di pochi giorni fa su Adinolfi, il prefetto dello stato occupante a Treviso. 
Oggi è stata la volta di questa giornalettista pagata dal regime, ma siamo già stati abituati dal famigerato F.D.W. che fino all’altro ieri proponeva articoli diffamatori e fantasiosi magari anche su “invito” di qualche autorità occupante… 
Probabilmente la miglior cosa da fare ormai è ignorare in tutto e per tutto queste loro continue assurdità da psicolabili, a partire dagli articoli di giornale che acclamano al processo, processo che invece verrà fatto a loro una volta ripristinata la Serenissima Patria e avviata la Corte di Giustizia Veneta. 
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Enrico Pillon – Provveditore Generale del MLNV e Segretario di Stato del Governo Veneto Provvisorio

cosa dire della "tribunola"? 
dire spazzatura è come offendere la spazzatura…
dopo tutti gli articoletti ridicoli non hanno ancora capito cosa sia un MOVIMENTO DI LIBERAZIONE.
Non sto quì a ricordaglielo poichè ho ben capito che non vuole, non deve e non può (probabilmente) dire la verità.
Non mi resta che ignorarla come molti lettori stanno facendo da tempo e sempre più faranno parte di questo gruppo di persone che non intendono più farsi prendere in giro da dei giornalisti … indefinibili.
visto la cortesia che contraddistingue il sottoscritto e tutti i membri del MLNV vi faccio gli auguri di buone vacanze e vi consiglio un buon testo da leggere sotto l'ombrellone "patti internazionali di New York"… non vi dico altro altrimenti vi rovino la sorpresa…….
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Loris Zanatta – Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

Dopo giorni e giorni di afa insopportabile, potevamo aspettarci anche che qualcuno uscisse di senno. 
Quando succede a chi fa informazione, le conseguenze sono gravi. 
La tribuna di oggi ne è una prova, con l’ennesimo sconclusionato aggiornamento sulla ‘Polisia Veneta’.
È anche vero che sul tema la tribuna ha sempre fatto una disinformazione sistematica, ma stavolta si è passato ogni limite.
Ridere o piangere?
Un colpo di calore ha illiquidito il cervello della redattrice? 
A quali fonti ha attinto per confezionare un tale capolavoro? 
Da chi ha avuto anticipazioni così interessanti e riservate? 
In virtù di quali meriti, personali o professionali?
Chi è il nero pennuto – pardon, il ‘corvo’ – che l’ha eletta unica destinataria di tali inedite informazioni?
Si tratta di travisamenti della verità confezionati a tavolino dalla giornalista, con perversione e malafede, prodotti di cattiveria pura? 
Narrativa becera per casalinghe al mare?
O la Genia è un’emanazione diretta di Belzebù? 
Come si fa a sporcare la tastiera, il video, la carta … con simili aborti di notizie? 
Una vigliacca prova di forza da una postazione privilegiata, la protervia di una persona frustrata?
L’ostentazione di una promessa impunità garantita da un protettore di rango?
Bisogna essere senza etica né buon senso, per infangare un mestiere nobilissimo – quello del giornalista – svolgendolo in modo tanto ignobile. 
Sarà il caldo, la cattiveria, la faziosità, la frustrazione, la pigrizia, la superficialità, l’ignoranza …? 
Di sicuro la Tomè, non potendo essere affetta da cretinismo, conosce il valore e il peso delle parole: le ricordo, allora, che ride bene chi ride ultimo.
A pensar bene si sbaglia, si sa: è possibile che il profilo degli addetti alla cronaca giudiziaria del nominato scadente quotidiano comprenda tutti insieme i peggiori ingredienti: superficialità, faziosità, malafede, ignoranza, pigrizia, disprezzo del mestiere. 
E qui non sarebbe male segnalare all’ordine dei giornalisti del Veneto le prodezze degli autori intempestivi dei perversi aggiornamenti, che né la scarsità di notizie con cui riempire le pagine in questo torrido agosto, né la necessità di portare a casa pochi euro per comprare il pane possono giustificare. 
La firmataria del capolavoro dovrebbe sapere che le porte della Caritas sono ancora aperte.
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Giuliana Merotto – Cofondatrice del MLNV

La perfida e perenne volontà di mascherare la verità non accenna a fermarsi.

La libertà è un diritto naturale per ogni persona e dovrebbe costituire la premessa di ogni ordinamento giuridico … l’italia invece sembra averla cancellata dal vocabolario del diritto e scordatone il valore.
Ancora una volta siamo alle prese con uno stato i-tagliano che denigra, perseguita, offende, colonizza e sevizia giuridicamente coloro che per senso di civiltà, patriottismo, origine e identità culturale mirano alla difesa, rivendicazione e libertà del proprio popolo.
Quello Veneto, con la sua storia millenaria, ha contraddistinto la propria immagine e ha conservato integri i propri principi e sani ideali di assoluta libertà e altruismo, valori che tricolore, per noi vero simbolo massonico, tenta ancora oggi di oscurare.
Si ripete incessantemente il tentativo di cancellare l’identità veneta, le sue tradizioni, i suoi usi e costumi … ma niente da fare, noi VENETI siamo ancora qui, ridestati da una sopita coscienza e il cui senso di appartenenza ci gratifica eredi di un passato glorioso che spinge all’esempio per un futuro che solo Noi possiamo regalarci … e questa è la verità che loro vogliono nascondere.
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Rocco De Florio – Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

 

 


2013.07.08 - LA TRIBUNA DI TREVISO - ARTICOLO SU LA POLISIA VENETA E CONTRO IL MLNV

 

 

 

 

2013.08.08 – IL MARKETING DEL FARMACO

Pubblicato in data 10/nov/2012
Inchiesta del 2001 sul comparaggio e sui crimini delle grandi case farmaceutiche.
Il Comparaggio è quando i rappresentati delle case farmaceutiche corrompono i farmacisti e gli ospedali per fargli acquistare un farmaco piuttosto che un altro, indipendentemente dalla minore o maggiore efficacia.
Inoltre le grandi case farmaceutiche impediscono in ogni modo (anche con il ricatto finanziario) la produzione di farmaci a basso costo da parte di concorrenti del terzo mondo, così da condannare quelle popolazioni alla malattia e alla miseria.
Dopo aver fatto questo servizio nel 2001, Barnard è stato querelato da queste industrie farmaceutiche, e la RAI gli ha tagliato le coperture legali voltandogli le spalle.
Nonostante tutto Barnard non si è dato per vinto e da allora è andato sempre più affondo sulla faccenda, da quel decennio di indagini e di collaborazione con eminenti figure di spicco nell'economia internazionale, è nato nel 2009 il Più Grande Crimine, il saggio in cui Barnard condensa in 90 pagine la storia degli ultimi 40 anni, documentando minuziosamente e in modo inoppugnabile i meccanismi criminali con cui i popoli stanno subendo una espropriazione di sovranità.

 
Tratto da (CLICCA QUI)