ATTUALITA

2013.04.09 – IL DURO COMUNICATO STAMPA DEL COCER DEI CARABINERI … ATTENZIONE ANCHE LORO SONO “STANCHI” DI QUESTO STATO DI COSE.


IL DURO COMUNICATO STAMPA DEL COCER CARABINIERI.

GOVERNO LONTANO DALLA REALTA' DEL PAESE.
UOMINI IN DIVISA INTERFACCIA DI UNO STATO CINICO E PREDATORE CHE GUARDA AL COMPARTO SOLO PER I TAGLI. CITTADINI, CARABINIERI SONO STANCHI.
 
Pubblicata il 09/04/2013
 
Durante la riunione odierna, il Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare, prendendo atto dei recenti eventi che hanno portato alla cronaca suicidi sia tra i civili e, nuovamente in risalto anche quelli di uomini in divisa, guardando al mondo governativo -politico cosa stia facendo per il paese, ha inteso di formalizzare una dura considerazione a nome dei Carabinieri d'Italia.
IL DURO COMUNICATO STAMPA DEL COCER CARABINIERI. GOVERNO LONTANO DALLA REALTA' DEL PAESE. UOMINI IN DIVISA INTERFACCIA DI UNO STATO CINICO E PREDATORE CHE GUARDA AL COMPARTO SOLO PER I TAGLI.  CITTADINI, CARABINIERI SONO STANCHI.
 
" LA CRONACA ANCORA UNA VOLTA E’ COSTRETTA A RIPROPORRE NUOVI CASI DI SUICIDI DI CITTADINI ITALIANI, INNOCENTI VITTIME DELLE SCELTE DISASTROSE DI UNA CLASSE POLITICA SEMPRE MENO INTENZIONATA A RISOLVERE I GRAVI PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO IL PAESE, ARRIVANDO ADDIRITTURA A NON COSTITUIRE UN GOVERNO A DISTANZA DI OLTRE 40 GIORNI DALLE ELEZIONI ED ANCOR DI PIU’ A NON ISTITUIRE LE COMMISSIONI PARLAMENTARI, LA CUI COSTITUZIONE VIENE AGGIRATA ATTRAVERSO LA PREVISIONE DI FANTOMATICHE COMMISSIONI SPECIALI.
LA STESSA CLASSE POLITICA CHE  ELEGGE  UN PRESIDENTE DELLA CAMERA CHE DICHIARA CANDIDAMENTE DI NON AVER IMMAGINATO  “CHE IN ITALIA OGGI CI FOSSE TANTA POVERTÀ.” 
GLI STESSI POLITICI, INOLTRE, HANNO DETERMINATO UN’INSANABILE SITUAZIONE DI DISAGIO E DI IMBARAZZO AGLI STESSI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI PRESENTI AI FUNERALI DI QUESTE VITTIME INNOCENTI, CHE SONO STATI FATTI OGGETTO DI TUTTA LA COMPRENSIBILE RABBIA DEI CITTADINI, ORMAI STANCHI DELLA COLPEVOLE INERZIA DIMOSTRATA SINO AD OGGI DALLO STATO, QUELLA STESSA RABBIA CHE, ORMAI QUOTIDIANAMENTE, VIENE SCARICATA ADDOSSO ALLE FORZE DELL’ORDINE, SEMPRE PIU’ SPESSO CHIAMATE A DOVER DIFENDERE QUESTE ISTITUZIONI DAL CRESCENTE MALCONTENTO.
UOMINI IN DIVISA CHE, PUR MANTENENDO FEDE AI LORO COMPITI, NON SI SENTONO, TUTTAVIA, DI "CONDANNARE" QUEL POPOLO CHE LI INSULTA PERCHÉ LI IDENTIFICA COME L’INTERFACCIA DI UNO STATO CINICO E PREDATORE, QUELLO STESSO STATO CHE DA SEMPRE MANIFESTA LA SUA “RICONOSCENZA” PER L’OPERA SVOLTA DALLE FORZE ARMATE E  FORZE DI POLIZIA CON CONTINUI TAGLI E PENALIZZAZIONI.
 
"  9 aprile 2013, Roma, Co.Ce.R. Carabinieri    
 
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2013.08.17 – L’UNGHERIA ESCE DALLA RECESSIONE E CACCIA IL FMI


Q2QGeOqIxY=--viktor_orbanLe politiche del premier Viktor Orban hanno permesso l’estinzione del debito di 20mld verso il Fondo Monetario Internazionale.

Sovranità monetaria, statalizzazione “soft” della Banca Centrale, politiche agricole e prestiti alle imprese sono alla base della crescita magiara.
Il governo catto-nazionalista di Budapest trascina il Paese fuori dalla crisi.
E’ stato oggetto dei più violenti attacchi da parte di tutta Europa.
E’ stato chiamato dittatore, illiberale, fascista, razzista, anti-democratico.
Avevano detto che le ricette per il suo Paese avrebbero portato l’Ungheria al disastro.
Viktor Orban, però, non si è mai arreso.
Negli ultimi tempi, il premier magiaro ha affrontato apertamente il Consiglio Europeo, rispondendo ad alcune delle tante accuse che gli erano state mosse.
Poi, ha avviato i procedimenti per cacciare il Fondo Monetario Internazionale dal Paese.
Una mossa che ha lasciato interdetti gli eurocrati, che già sghignazzavano all’idea di un’Ungheria che non sarebbe riuscita a colmare il suo debito nei confronti dell’Ue e del Fmi.
Invece, a sorpresa, Budapest ha riconsegnato i 20 miliardi di euro, avuti nel 2008.
Tre giorni fa, infatti, è stata pagata l’ultima rata da 2,5 miliardi.
E lo ha fatto con un anno di anticipo.
Il governatore della Banca Centrale Magiara, Gyorgy Matolcsy, aveva già annunciato questa mossa esattamente un mese fa.
Ora, la presenza del Fmi “non è più utile all’economia ungherese” dichiara.
Perciò può levare le tende.
Una vittoria per il governo di centro-destra.
Ma i buoni risultati ottenuti dal Fidesz non finiscono qui.
Un altro successo consiste nell’abbassamento del tasso di disoccupazione.
Già nel 2012, il livello dei senza lavoro era passato dal 10,9% al 10,3%.
L’Italia si barcamena attorno al 12, mentre la media europea non riesce a scendere sotto l’11.
Eppure, per qualche strana ragione, il governo guidato dal partito di centro-destra, Fidesz, di ispirazione cattolica e nazionalpopolare, è stato fortemente criticato dalla stampa per “l’alto tasso di disoccupazione” e per il grande numero dei “cervelli in fuga”.
Sarà, forse, perché si è sempre rifiutato di seguire i diktat “salvifici” dell’Unione Europea.
In ogni caso, non solo l’Ungheria ha ripagato il suo debito, ma si classifica anche tra i paesi fuori dalla zona recessione.
Bisogna, poi, tenere presente che Matolcsy è uomo di Orban e quando è stato messo alla dirigenza della BCM tutti i media e le istituzioni dell’Ue hanno aperto un fuoco mediatico sul governo di Budapest, per via della  nazionalizzazione della Banca Centrale.
“La Repubblica”, quotidiano da sempre oppositore di Viktor Orban, proprio non ci sta e evidenzia come qualcuno susciti dubbi sulla provenienza del denaro restituito al Fmi.
In effetti, sorge spontanea la domanda su come sia stata possibile questa crescita inaspettata.
Le risposte sono molteplici.
Si potrebbe dire che la “statalizzazione soft” della Banca Centrale Magiara abbia contribuito molto a quanto pare.
Matolcsy, infatti, è uomo di Orban e quando è stato messo alla dirigenza della BCM tutti i media e le istituzioni dell’Ue hanno aperto un fuoco mediatico sul governo di Budapest. Senza parlare, poi, della sovranità monetaria  (in Ungheria la moneta avente corso legale è il fiorino).
Poi ci sono quelle mosse che vanno proprio controtendenza.
Mentre l’Italia si prostra per ottenere investimenti esteri, Budapest ha fatto tutto il contrario.
Ad esempio, ha impedito l’acquisto di terreni agricoli da parte degli stranieri, così da tenere lontani gli speculatori.
In pratica, solo gli ungheresi adesso hanno diritto a coltivare la propria terra.
Inoltre, il governo ha stanziato 80 milioni di euro in favore delle aziende agricole.
Il che ha favorito l’export di frutta e ortaggi, che rappresenta circa la metà dell’intero settore delle esportazioni del Paese.
Queste politiche, si presuppone che porteranno alla creazione di altri 100mila posti di lavoro.
Ma l’agricoltura non è il solo punto forte dell’economia magiara.
Anche la tassa sulle compagnie energetiche, la Robin Tax, si classifica come uno dei principali motivi della ripresa ungherese.
In pratica, questa tassa ha permesso la ridistribuzione delle ricchezze fra i cittadini, favorendo anche i prestiti alle imprese.
E come se non bastasse, Budapest ha stanziato altri 250 miliardi di fiorini alle banche, che però dovranno concedere a loro volta in prestito a tasso zero.
E altrettanti miliardi sono poi stati depositati in un fondo che aiuterà le aziende ungheresi a convertire i loro debiti dalla valuta estera in fiorini.
Insomma, nonostante le parole infuocate di Bruxelles contro Budapest, nonostante le “infallibili” ricette della troika, bisogna riconoscere che il nazionalismo, effettivamente, paga.
Federico Campoli
Tratto da (CLICCA QUI)

 

2013.08.19 – PATRIMONIO BOSCHIVO E FAUNISTICO DELLA REPUBBLICA VENETA – DIFFIDA ALL’ITALIA


Alle autorità d'occupazione straniere italiane:

  • presidente della giunta regionale dell’ente amm.vo straniero italiano “regione Veneto"
  • governo italiano a mezzo la prefettura straniera italiana in Treviso
e p.c.
  • O.N.U. – SEGRETARIO GENERALE
  • O.N.U. – ASSEMBLEA GENERALE
 
Oggetto:patrimoni boschivi e faunistici della Repubblica Veneta – atti di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni faunistici e boschivi.
 
D I F F I D A.
 
E’ ormai noto come codesto ente straniero italiano “regione Veneto”, vero e proprio ente amministrativo dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano, abbia dato il via libera alla possibilità di distruggere tutte le aree boschive nei Territori della Repubblica Veneta per lasciare spazio ad aree agricole e più in particolare alla piantumazione e coltivazione incontrollata di vigneti.
 
Questa inaudita iniziativa prende il via con l’assurda e deleteria legge n. 3 del 05.04.2013 di codesto ente, “legge finanziaria regionale per l’esercizio 2013”, il cui criterio ispiratore va nella direzione di procurare indebiti vantaggi patrimoniali alla ristretta cerchia di una categoria professionale a danno dell’intero Popolo Veneto e dei suoi Territori.
 
Inutile ricordare infatti come l’attuazione di una simile scellerata normativa straniera – nelle more dell’ormai prossimo ripristino della piena Sovranità del Popolo Veneto sui Territori della Repubblica Veneta – comporterebbe danni incalcolabili quali la distruzione di preziosi boschi collinari e prealpini, alcuni dei quali cari alla Serenissima Patria da tempi immemori quali quello del Montello, l’insorgenza di pericoli di frane e smottamenti, gravissimi pericoli per la salute dei Cittadini Veneti e dell’ambiente a causa delle irrorazioni di pesticidi e fitosanitari, e l’inevitabile distruzione irreversibile della flora locale, della c.d. biodiversità e del patrimonio faunistico (solo per citarne alcuni). 
 
Nel richiamare in questa sede tutti i precedenti decreti di questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), che qui si intendono integralmente richiamati e notificati, e ai quali è bene si attenga con scrupolo e stretta osservanza anche codesto ente amministrativo straniero – decreti peraltro reperibili online sul sito istituzionale di questo Governo Veneto Provvisorio istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 – si diffida codesto ente straniero dal dare esecuzione alla legge sopra richiamata.
 
Si avvisa sin d’ora che, in difetto, la responsabilità di una sua attuazione verrà ascritta a ciascun promotore e/o firmatario, che ne risponderà a tempo debito innanzi alla Giustizia Veneta in sede penale e in sede civile con tutti i suoi beni presenti e futuri, per il risarcimento di tutti i danni derivanti alla Nazione Veneta.
 
Si rammenta, per l’ennesima volta, come in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimanga ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sul Territorio della Nazione Veneta gli oltre cento anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista.
 
Pertanto, tutti gli atti e/o provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana d’occupazione sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori occupati della Repubblica Veneta ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
 
per l’effetto, ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana è a tutti gli effetti inesistente, ovvero tamquam non esset.
 
Per di più, lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illiceità e l’illegalità della sua permanenza sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, con il quale è stato abrogato a tutti gli effetti il regio decreto 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
 
Ciò posto, si diffida lo stato straniero occupante italiano e tutti i suoi enti dal porre in essere qualsiasi atto di disposizione del Territorio della Repubblica Veneta, da intendersi nei suoi confini storici alla data del 1866, e/o dei suoi beni mobili e/o immobili e/o dei suoi patrimoni.
 
L’O.N.U. è avvertita che in considerazione della totale inerzia e dolosa trascuratezza dimostrata di fronte alle numerose e legittime istanze di questo MLNV, peraltro fondate sui diritti sanciti dalla stessa Carta delle Nazioni Unite, dà prova di essere complice dello stato straniero occupante, razzista e colonialista italiano, disattendendo e violando il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto e all'integrità della Repubblica Veneta.
 
Viva San Marco.
Venetia, lunedì 12 agosto 2013
 
Il Vice Presidente del MLNV e del GVP
dott. Paolo Gallina
 
VISTO
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
 
 

ORDINAMENTO GIURIDICO VENETO PROVVISORIO:

ART.18: LA SOGGETTIVITA’ GIURIDICA PRIMARIA ACCESSORIA (ESSERI BIOLOGICI VIVENTI IN NATURA)
L’OGVP riconosce ad ogni organismo vivente in natura, così come comunemente riconosciuto per tale, una soggettività giuridica primaria accessoria.
Rispettando il principio per cui l’OGVP tutela l’ecosistema nazionale e mondiale con la salvaguardia naturale dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, luce, aria, acqua e terra, ad ogni essere biologicamente vivente in natura è riconosciuta una soggettività giuridica primaria accessoria e destinataria pertanto del diritto all’esistenza secondo il processo naturale della propria specie.
Il diritto ad un’esistenza naturale preclude la facoltà di interromperne volontariamente la stessa o di determinarne un suo innaturale svolgimento.
La soggettività giuridica primaria dell’essere umano è prevalente solo nei casi espressamente indicati dalla legge e per il determinarsi di uno stato di reale necessità.
 
Art. 11 DELLA CARTA COSTITUZIONALE (proposta dal MLNV all'Assemblea Costituente)
La Repubblica Federale Veneta promuove e tutela l’ecosistema nazionale e mondiale attraverso la salvaguardia naturale dell’ambiente in tutti i suoi aspetti, luce, aria, acqua e terra, riconoscendo ad ogni essere biologicamente vivente in natura il diritto ad un’esistenza secondo il processo naturale della propria specie.

 

 

2013.08.18 – ANCHE LA MESSA IN MEMORIA DI MARCANTONIO BRAGADIN FA PAURA ALL’ITALIA.


Oggi, con un'iniziativa degnissima e priva di sfondo politico (1), è stata celebrata una santa messa in memora dell'eroico Marcantonio BRAGADIN che il 17 agosto del 1571 venne trucidato dai turchi che assediavano Famagosta, città di cui era Governatore e Capitano Comandante preposto alla difesa.

Fu un' eroica resistenza quella dei seimila soldati Veneti che combatterono contro ben 200 mila turchi muniti di 1500 cannoni e 150 navi.
La difesa della città, che durò oltre dieci mesi, andò al di là di ogni ottimistica previsione, data la disparità delle forze in campo.
Ma il loro sacrificio non fu inutile perché diede tempo e consentì di fronteggiare la flotta nemica nella gloriosa e mitica battaglia di Lepanto il successivo 7 ottobre 1571 che fermò definitivamente l'avanzata degli ottomani.
(Per saperne di più su quest'eroe Veneto consigliamo la lettura: CLICCA QUI)
Ma anche in quest'occasione l'italia non manca di dare spettacolo e di confermarsi bizzarra.
Come per la fantomatica e calunniosa inchiesta sulla Polizia Nazionale Veneta e contro questo MLNV, anche in occasione della commemorazione religiosa del martirio di Marcantonio BRAGADIN, manda la polizia politica.
Tra il ridicolo e il faceto due uomini del commissariato straniero a Portogruaro (Ve) sono stati inviati a documentare l'incontro fotografando i Patrioti presenti che hanno ricambiato le attenzioni.
Un omaggio al garbo e all'avvedutezza dei due poliziotti italiani che,resisi conto della "pericolosità sociale" dell'evento (una Santa Messa),  probabilmente avrebbero preferito trascorrere questa domenica d'agosto con la famiglia.
WSM
Venetia, 18 agosto 2013
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
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(1)
DOMENICA 18 AGOSTO 2013 ALLE ORE 09.30 IN CORBOLONE (FRAZIONE DI SAN STINO DI LIVENZA (VE) 
SANTA MESSA IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MARCANTONIO BRAGADIN (CHI E' STATO) – Oraganizzato su Facebook da Sandro Marco MIGOTTO, CORTELLO William e da Dario FORMENTIN DETTO-MESTRIN
 

INFAMI E ABIETTI
Ma quanto è infame quest'italia che ancora oggi occupa la nostra Patria e offende la memoria di questi eroi Veneti, chiamandoli italiani.
Addirittura "sfrutta" l'eroica resistenza dei seimila Veneti a Famagosta asserendo testualmente: "la difesa di Famagosta fu una della pagine più epiche mai scritte dalle armi italiane, inequivocabile dimostrazione della falsità con cui sempre si è dipinto l’italiano come pavido, incapace di combattere e inetto.
E se lo dicono gli italiani di essere tacciati per pavidi, incapaci di combattere e inetti, cosa aspettiamo a liberarci di questi sciacalli.
Qui potete trovare questa "perla" di notizia (CLICCA QUI)

 
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2013.08.18 – DOMENICA – ORE 09.30 – LOC. CORBOLONE DI SAN STINO DI LIVENZA – VE

DOMENICA 18 AGOSTO 2013 ALLE ORE 09.30
IN CORBOLONE (FRAZIONE DI SAN STINO DI LIVENZA (VE) 
SANTA MESSA
IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MARCANTONIO BRAGADIN (CHI E' STATO)
Oraganizzato su Facebook da Sandro Marco MIGOTTO, CORTELLO William e da Dario FORMENTIN DETTO-MESTRIN
 
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il 17 agosto 1571 venne trucidato il nobil homo veneziano MARCANTONIO BRAGADIN, Governatore di Famagosta e Capitano Comandante preposto alla difesa della citta'; gli assedianti turchi della citta', comandati da Lala Mustafa Pascia (Bosniaco), dopo 10 mesi di eroica resistenza si arresero; atroce fu la sorte riservata a Marcantonio Bragadin, torturato per giorni e agonizzante, fu scorticato vivo. 
Vogliamo ricordare il martirio di questo nobile Veneziano che scrisse, al pari di molti altri una pagina memorabile della gia' incredibile storia della Serenissima Repubblica.

IL LUOGO:
La località più settentrionale del Comune di S.Stino di Livenza è posizionata sulla riva sinistra del Canale Malgher, che scorre lentamente lungo la verde riviera.
Corbolone è un centro di antiche origini che ha vissuto periodi di splendore come dimostrano la preziosa Chiesa di S. Marco e le cinquecentesche ville delle nobili famiglie veneziane.
Si segnala la famosa e tradizionale "fiera di S. Antonio", organizzata nella seconda metà del mese di settembre, che attira espositori e visitatori da tutto il Veneto Orientale e dal vicino Friuli.
Durante i festeggiamenti è inoltre attiva la "Mostra dei vini di Corbolone" che è diventata una importante occasione per promuovere e diffondere la cultura del vino di qualità attraverso l'assegnazione del premio "Marengo d'oro".
 

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2013.08.13 – IL JOVET BRUCIA, L’INDIFFERENZA ITALIANA E LA SOLIDARIETÀ AUSTRIACA

Da ormai un mese i boschi del friulano bruciano. Più di 800 ettari sono andati distrutti e c'è preoccupazione per i territori vicini. L'italia si comporta come di consueto con le tragedie venete, minimizzazione, nessuna o scarsa copertura mediatica, interventi palesemente insufficienti. Infantilmente gioiosi nell'acquistare inutili cacciabombardieri, di peraltro dubbia efficenza e nulla utilità (ricordiamo che l'italia non ha MAI VINTO una guerra, nemmeno durante la sua formazione, in cui fu sconfitta a Custoza e Lissa dai Veneti), tolto forse il trastullo dei suoi generali da armata Brancaleone, gli occupanti italiani non si preoccupano dei mezzi di soccorso ed emergenza, che latitano da sempre su tutti i territori occupati (vedi Sardegna e Sicilia, annualmente piagate dagli incendi). Di ben altro calibro è invece l'Austria, che da venerdì ha inviato aerei ed elicotteri in soccorso delle popolazioni e del territorio friulano (non cacciabombardieri, aerei antincendio), un'ennesima prova di solidarietà verso il nostro Popolo per cui dobbiamo un ringraziamento. Tuttavia non è detto che i rinforzi siano sufficienti e la tensione resta alta.

TRATTO DA QUI

WSM

Venetia, 13 Agosto 2013

Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.08.09 – ATTENZIONE ALLA STRATEGIA DELLA TENSIONE … L’ITALIA VUOLE DISTRUGGERE IL MLNV A TUTTI I COSTI O SARA’ LA FINE DEL SUO PREDOMINIO SULLA SERENISSIMA.

Anche il Gazzettino di Treviso va dietro alla Tribuna ed oggi, 9 agosto 2013, spara a zero contro il MLNV con un medesimo articolo (l'autore P.Cal. si firma solo con le iniziali eh eh eh).

Strano il titolo: "LA POLISIA VENETA ERA MILITARIZZATA".

Adesso usano l'imperfetto per indicare una condizione che a quanto pare, se mai fosse stato così, oggi sarebbe venuta meno.

Ancora una volta parlano di armi e poi indicano "l'arsenale" recuperato nella brillante operazione della digos trevigiana e consistente in un fucile ad aria compressa e di un coltello a serramanico.

La carabina ad aria compressa, (ma questo lo dicono gli inquirenti), dopo un accertamento balistico (chissà quanto è costato e chi vi ha messo le mani), sarebbe risultata potenziata e quindi fuori dai canoni previsti per la normale libera vendita e perciò trovata, in violazione della normativa italiana sulla detenzione per le armi, ad un uomo di 62 anni che l’aveva acquistata anni addietro.

L’altra potenziale arma che sarebbe stata trovata questa volta in mio possesso (ma anche questo lo dicono gli inquirenti) sarebbe un coltello a serramanico, cosa che oltre a non essere vera è comunque del tutto ininfluente sotto il profilo giuridico italiota (1).

Ma non farebbero prima a dire che hanno trovato carri armati, mitra, bombe, missili .. e chissà cos'altro.

Ma veniamo alla vera ragione di quanto sta accadendo.

E’ da un po’ di giorni che la stampa di regime, spara a zero contro il MLNV, da subito impropriamente soprannominato POLISIA VENETA, e questo fa capire quanto sia intenzionale il ripetersi di simili attacchi.

734557_414343795307983_568864042_nE’ nostro parere che lo stato straniero italiano abbia il fondato timore, e questo è documentato (vedasi l’articolo dal titolo “euro-rigore ad ogni costo…prepariamoci a difendere la nostra libertà” http://www.mlnv.org/main/archives/15067 ), che i prossimi mesi potrebbero anche essere fatali per una svolta irrazionale e  insurrezionale, prevista da taluni analisti e auspicata da militaroidi di professione.

In un contesto disastroso come questo, appare altresì chiaro che l’italia teme quanto il MLNV stia diventando un punto di riferimento certo e consolidato per i Cittadini Veneti ed è quindi evidente l’intenzione della compagine massonica politico-istituzionale italiana di cavalcare la tesi e preparare il terreno per liberarsi una volta per tutte del MLNV e delle sue legittime e legali rivendicazioni di autodeterminazione per il Popolo Veneto.

Ben conosciamo questi sciacalli ed è chiaro che i più o meno ignari e inetti pretoriani (giornalisti prezzolati, poliziotti che hanno indagato per mesi sul nulla e magistrati politicizzati), si ritrovano oggi a sostenere un castello accusatorio che rischia di sgretolarsi rovinosamente solo addosso a loro … ma tant’è che ai veri responsabili di tutto ciò nulla interessa della loro “manovalanza” e delle gravi conseguenze giuridiche a cui li espongono … per loro sono solo “danni collaterali”.

Altri “danni collaterali” lo sono i cittadini, sfruttati, abbandonati ad un futuro inesistente e bombardati quotidianamente da una falsa promessa di un aleatorio benessere che non c’è più.

La speranza dei cittadini per una vita decente, pacifica e serena è divorata giorno dopo giorno dall’ingordigia di questi fanatici della partitocrazia e di un sistema mafioso fine a sé stesso.

Dobbiamo stare molto attenti e vigilare perché le rivendicazioni di libertà per il Popolo Veneto, che come sono fatte dal MLNV sono legittime e legali, non possono essere usate dallo stato straniero italiano come pretesto per un nuovo “olocausto” … non abbiamo bisogno che si ripeta la tragedia avvenuta col disgregarsi della ex Yugoslavia,  non lo vogliamo e possiamo impedirlo.

Le intenzioni del MLNV sono chiarissime … la rivendicazione del diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto che per legge solo un Movimento di Liberazione Nazionale può fare, così come il MLNV ha fatto, sono una spina nel fianco di questo stato italiano morente, falso e canaglia.

L’italia sa benissimo che ciò che fa il MLNV è legale ed è legittimo e infatti poco dopo il suo costituirsi lo ha ripetutamente attaccato confidando ancora nell’esitazione e nell’inerzia della comunità internazionale e dell’ONU che invece dovrebbero intervenire, ora … o sarà troppo tardi.

Il MLNV ha subito intrapreso un percorso legale e pacifico e con elevato senso di responsabilità ha escluso il ricorso alla c.d. “guerra di liberazione” pur essendo essa legittimata dalla legge internazionale, (con la crisi in atto significherebbe accendere un fiammifero su un oceano infiammabile), il MLNV ha infatti privilegiato il cammino diplomatico costituendo il Governo Veneto Provvisorio così come previsto dall’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.

Ma tant’è , il più volte denuciato rischio di confronto bellico con il MLNV non è una minaccia che parte da noi, ma è ciò che l’italia spera avvenga per poter distruggere questo baluardo di legalità e che ogni giorno di più si consolida e diventa punto di riferimento per il Popolo.

WSM

Venetia, 9 agosto 2013

Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio


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(1)

Tanto per essere precisi ancora una volta:
L' art. 4 L.110/1975 e art. 45 T.U.L.P.S. (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza, R. D. 6 maggio 1940 n.635) prevede che i coltelli sono considerati strumenti destinati principalmente nell'ambito domestico o di lavoro.
L’ ordinamento giuridico italiano distingue le "armi c.d. bianche" tra proprie ed improprie".
A questo proposito, le armi proprie sono quelle destinate all'offesa della persona (coltelli a scatto, pugnali ecc).
Le armi proprie possono essere vendute solo da esercizi commerciali muniti di apposita licenza rilasciata dalla Questura.
Preciso che per coltelli si intendono quelli con lama fissa a 2 tagli e punta acuminata.
I coltelli con una parte affilata e l' altra seghettata e/o dentata non sono considerati pugnali dato che la presenza stessa della seghettatura presuppone l' utilizzo come attrezzo per il lavoro.
Invece, le armi bianche improprie, per esempio i coltelli da tasca sono quelle che possedendo una potenzialità offensiva e possono legittimare la licenza del porto d'armi (per giustificato motivo).
Le armi "bianche improprie" possono essere vendute al pubblico ed acquistate senza obbligo di denuncia presso le autorità competenti ed essere trasportate solamente in presenza di un giustificato motivo (si pensi all'utlizzo di coltelli o arnesi appuntiti da parte di falegnami, elettricisti, idraulici) .
I Coltelli a scatto, a scrocco, a molletta sono qualificati come armi proprie.
La Cassazione gli ha assimilati a dei pugnali pieghevoli veri e propri.
Un coltello a scatto con lama a punta arrotondata, però, non potrebbe essere mai considerato un'arma per il fatto che la sua funzione non potrebbe essere altra che quella di un normale strumento da taglio e l'apertura a scatto non potrebbe essere considerata altro che una utilissima facilitazione per chi deve usarlo con una sola mano.
Faccio un esempio : marinaio che deve tagliare una cima in precarie condizioni di equilibrio.
In troppe massime la Suprema Corte di Cassazione Cassazione dimentica che ai fini della distinzione non hanno alcun rilievo l'insidiosità dello strumento o la sua pericolosità, ma la sua destinazione primaria.
Preciso che con la circolare 559C.7572.10179 (17)1 il Ministero dell' Interno ha specificato che i coltelli a scatto sono da considerare armi proprie, con tutte le conseguenze in ordine al loro regime giuridico: infatti sussiste il reato di cui all'art. 4 L. 110/75 in caso di porto abusivo di coltello a serramanico, cioè di un coltello avente nel manico una concavità destinata ad accogliere la lama una volta fatta serrare manualmente, perché lo stesso deve considerarsi arma impropria ai sensi dell'art. 4 comma 2 L. 110/75, norma che riguarda gli strumenti da punta o da taglio atti ad offendere", da distinguersi dalle c.d. armi bianche, la cui destinazione naturale è l'offesa, tra cui rientra il coltello c.d. a scatto o "molletta" (cfr. Cassazione Sezione I, sent. 26/4/1995 n. 4514).

2013.08.09 – UN DEPUTATO ITALIANO DEL M5S IL 22 LUGLIO 2013 HA DIFFUSO QUESTO MESSAGGIO CATASTROFICO SU FACEBOOK.

DI BATTISTA SHOCK! 
Il Deputato del M5S ha diffuso questo messaggio catastrofico…
lunedì 22 luglio 2013
Il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha scritto uno sconvolgente messaggio su Facebook. 
Invitando tutti a condividerlo. 
Sono numeri tragici quelli messi nero su bianco dal deputato. 
Ecco di seguito il messaggio:

Facciamo diventare VIRALE questo post ragazzi. 
Condividiamo come non mai, lo stiamo facendo tutti quanti!
Napolitano blinda il governo e nasconde i conti sotto il tappeto. 
Per la prima volta nel suo mandato, il presidente della Repubblica ha incontrato il ragioniere generale dello Stato. 
Perché? 
Ve lo diciamo noi:
– Debito pubblico: record a 2.074 miliardi, veleggiamo verso il 130% del Pil;
– Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
– Pil: atteso un altro -2% quest’anno. Si aggiunge al -2,4 del 2012;
– Rapporto deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;
– Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
– Sofferenze bancarie: a maggio sono salite del 22,4% annuo a 135,5 miliardi;
– Base produttiva: eroso circa il 20% dall’inizio della crisi;
– Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi. 200 miliardi circa;
– Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;
– Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;
– Potere d’acquisto delle famiglie: -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
– Disoccupazione: sfondata quota 12,2%, dato peggiore dal 1977;
– Disoccupazione giovanile: oltre il 38%;
– Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;
– Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
– Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione.
LIBERIAMOCI… BASTA ITALIA!

Fonte: http://il-controinformatore.webnode.it
Tratto da (CLICCA QUI)
 

2013.08.08 – LA TRIBUNA INSISTE … POLISIA, CHIESTO IL PROCESSO! AH, AH, AH … MA QUANTE VOLTE VIENE CHIESTO QUESTO PROCESSO?

 

DIFETTO DI GIURISDIZIONE

SIETE RIDICOLI,
INFAMI E SCIAGURATI.
E la Tribuna continua a coprirsi di ridicolo trascinando con sé anche le istituzioni d'occupazione straniere italiane che sfidano il MLNV nella sua legittima e legale lotta di liberazione della Serenissima Patria occupata dallo stato razzista e colonialista straniero italiano.
A questa "gentaglia" (e non escludo nessuno, dai giornalisti prezzolati agli ex colleghi della digos ai magistrati stranieri italiani) li invito a ripassarsi meglio le norme del diritto internazionale ed in particolare l'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945) che ha valore di legge anche per la vostra ridicola italietta.
Rispoderete alla Gisutizia Veneta (ovunque vi troviate vi scoveremo) per i vostri crimini.
Ricordate che il diritto all'autodeterminazione è un diritto erga omnes, che quindi si può far valere nei confronti di tutti gli altri stati.  
Gli effetti pratici del principio sono che: gli stati oppressori hanno l'obbligo di consentire l'esercizio del diritto all'autodeterminazione, e non devono far ricorso all'uso della forza per negare tale diritto; i popoli hanno un pieno diritto riconosciuto all'autodeterminazione nei confronti dello stato oppressore; gli stati terzi devono sostenere i popoli in lotta per l'autodeterminazione in qualsiasi forma e astenersi dall'aiutare lo stato oppressore.
Gli Stati razzisti, militari stranieri, coloniali, sono obbligati a riconoscere l'autodeterminazione dei popoli. 
I movimenti di liberazione nazionale, in questi casi, vantano diritti maggiori a livello internazionale, rispetto agli Stati oppressori. 
Innanzitutto possono richiedere il non intervento degli Stati terzi in favore dello Stato oppressore, anzi, possono richiedere ad essi un aiuto (non bellico) nei loro confronti.
Il diritto internazionale vieta agli Stati terzi di aiutare gli Stati oppressori, e lascia libera scelta di aiutare o meno i movimenti. 
I movimenti di liberazione nazionale, poi, sono legittimati all'utilizzo della forza per reagire contro lo Stato oppressore. 
L'autodeterminazione impedisce, inoltre, di considerare terrae nullius quei territori in cui non è presente un'autorità sovrana.
Tra le norme consuetudinarie applicabili ai movimenti di liberazione nazionale vi sono, oltre al diritto all'autodeterminazione dei popoli, anche quello di stipulare trattati internazionali e sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono per conto loro…
e tanto per essere chiari:
O.N.U. – PATTO INTERNAZIONALE  RELATIVO AI DIRITTI CIVILI E POLITICI – NEW YORK 16 DICEMBRE 1966
(Ratificato dall’Italia con la legge 881/77 del 25 ottobre 1977)
Parte Prima
Articolo 1
Tutti i popoli hanno diritto di autodeterminazione.
In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.
(il Popolo Veneto è detentore di tali diritti)
Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale, fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale.
In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza.
(il Popolo Veneto è detentore di tali diritti)
Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell’amministrazione di territori non autonomi e di territori in amministrazione  fiduciaria, debbono promuovere l’attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello Statuto delle Nazioni Unite.
(l’Italia deve promuovere e rispettare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto)
Parte Seconda
Articolo 2
Ciascuno degli Stati parti del presente Patto, si impegna a rispettare e garantire a tutti gli individui che si trovino sul suo territorio e siano sottoposti alla sua giurisdizione i diritti riconosciuti nel presente Patto, senza distinzione alcuna, sia essa fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, l’opinione pubblica o qualsiasi altra opinione, l’origine nazionale o sociale, la condizione economica, la nascita o qualsiasi altra condizione.
(l’Italia deve rispettare e garantire tali diritti senza alcuna distinzione)
Ciascuno degli Stati parti del presente patto, si impegna a compiere, in armonia con le proprie procedure costituzionale e con le disposizioni del presente Patto, i passi necessari per l’adozione delle misure legislative o d’altro genere che possano occorrere per rendere effettivi i diritti riconosciuti nel presente Patto, qualora non vi provvedano già le misure, legislative e d’altro genere, in vigore.
(l’Italia si è impegnata a rendere effettivi tali diritti riconosciuti al Popolo Veneto)
ASSEMBLEA GENERALE O.N.U. – RISOLUZIONE N.2625 DEL 24.10.1970
Principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli.
In virtù dei principi dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, inseriti nella Carta delle Nazioni Unite, ogni popolo ha diritto di determinare liberamente, senza interferenze esterne, il proprio status politico, e di perseguire il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.
Ogni Stato ha il dovere di rispettare questi diritti in ottemperanza delle disposizioni della Carta.
Ogni Stato ha il dovere di promuovere azioni individuali o separate al fine di realizzare il principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, in ottemperanza delle disposizioni della Carta, e di assistere l’O.N.U. nello svolgimento dei compiti che le sono stati affidati dalla Carta per mettere in atto questi principi (…)
L’istituzione di uno Stato indipendente e sovrano, la libera associazione o l’integrazione in uno Stato indipendente, o il costituirsi di qualunque istituzione politica liberamente decisa da un popolo,
costituiscono altrettanti modi di attuare il principio di autodeterminazione da parte di quel popolo.
Gli Stati devono astenersi  dall’esercitare azioni di forza volte a privare i popoli cui questa dichiarazione si riferisce, del loro diritto alla libertà, all’indipendenza e all’autodeterminazione. Nella resistenza che tali popoli opporranno a tali azioni per difendere il loro diritto all’autodeterminazione, essi avranno il diritto di chiedere e ottenere aiuto dalla comunità internazionale in accordo con i principi e gli scopi della Carta delle Nazioni Unite.
CONFERENZA SULLA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN EUROPA – (HELSINKI, 1 AGOSTO 1975)
VIII.  Eguaglianza dei diritti ed autodeterminazione dei popoli
28.Gli Stati partecipanti rispettano l’eguaglianza dei diritti dei popoli e il loro diritto all’autodeterminazione, operando in ogni momento in conformità ai fini e ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite e alle norme pertinenti del diritto internazionale, comprese quelle relative all’integrità territoriale degli Stati.
29.In virtù del principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’ autodeterminazione dei popoli, tutti ipopoli hanno sempre il diritto, in piena libertà di stabilire quando e come desider
ano il loro regime politico interno ed esterno, senza ingerenza esterna e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, culturale e sociale.
30.Gli Stati partecipanti riaffermano l’importanza universale del rispetto e dell’esercizio effettivo da parte dei popoli dei diritti eguali e all’ autodeterminazione per lo sviluppo di relazioni amichevoli tra loro come tra tutti gli Stati: essi ricordano anche l’importanza dell’eliminazione di qualsiasi forma di violazione di questo principio.
Questi diritti appartengono a ogni Popolo e come tale il Popolo Veneto ne è naturale detentore.
Nessun soggetto politico appartenente o facente parte delle istituzioni italiane, Regione, Province, Comuni, partiti o movimenti può rivendicare tali diritti in nome e per conto del Popolo Veneto, (vedi sentenza  n.365/2007 della Corte Costituzionale), altrimenti facendo incorrerebbe nella violazione dell’art.5 della Costituzione attentando all’integrità dello stato italiano.
E’ quindi esclusivamente il Popolo Veneto con le sue istituzioni  che ha il potere di rivendicare i diritti che gli appartengono mettendo sotto scacco della delegittimazione internazionale lo stato italiano.
Dal primo all’ultimo non meritate l’oblio per ciò che siete.
La giustizia non cederà il capestro alla vendetta
e l’ignavia dimenticanza non seppellirà la memoria che vorrete abbandonata.
I vostri nomi saranno scritti nei libri di storia
e per sempre sarete ricordati infami e sciagurati,
miseri inetti senza patria.
WSM
Venetia, 08.08.2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

licenziamento
La Tribuna è un cristallino specchio della situazione italiota. 
Da tempo ormai non più organo di informazione, ma mero mezzo di propaganda, propugna notizie false e tendenziose, raffazzonate alla meglio, perfino eccepibili dal punto di vista formale e linguistico, 
nonostante si facciano paladini proprio di quella inesistente italianità, tanto cara all'editore, che perfino a loro sfugge, vedesi i processi per evasione fiscale a carico del loro gruppo editoriale, più volte inutilmente insabbiati. 
Forse guardando ai fasti dell'Istituto Luce, di fascista memoria, essi mancano però completamente il loro obiettivo. 
Mentre L'Unione Cinematografica Educativa, cercava, usando spesso e volentieri falsità o mezze verità, di creare un sentimento di unità nazionale o quantomeno un'immagine di Stato forte, che potesse servire anche come vetrina all'estero, oltre che come deterrente interno, il giornaletto appendice di Repubblica, assomiglia più alle ultime fasi della dittatura, un'accozzaglia di propagandismo spiccio, propugnato da articolisti al più servili, incapaci quindi di argomentare oltre i diktat dell'editore. 
Leggiamo quindi notizie inesatte o palesemente errate, non verificate, con commenti tendenziosi in barba a tutte le scuole di giornalismo. 
I "giornalisti" si affannano a tessere le lodi di funzionari di stato incapaci e corrotti, strappandosi i capelli in difesa di forze dell'ordine ormai spogliate di qualsiasi utilità al cittadino, e usate solamente come mezzo di repressione verso gli onesti cittadini che hanno deciso di alzare la testa contro gli abusi dello stato italiano. 
Ma la mancanza di una cultura, volutamente tenuta a margine, per creare generazioni di sudditi malleabili, ha il suo prezzo da pagare, questi servetti sono mediocri, la loro ideologia è venduta un tanto al chilo, lecchini di uno stato allo sbando, piegato ai capitali e alle politiche straniere, senza identità, sentimento, dignità o storia (se non costellata di vergogne), esattamente come gli "uomini" di stato che tentano disperatamente di salvare dall'oblio. 
Tutto questo non ha niente a che vedere con chi sta cercando di liberare un Popolo oppresso da 147 anni, ma che ne ha più di mille di storia e tradizioni, una storia grandiosa, a cui tutti possono guardare con orgoglio, una vera identità, che da sempre gli italiani cercano di cancellare, ma nonostante tutto è ancora viva, e fa paura, si sa che l'ignorante teme ciò che non conosce, e proprio questo traspare dalle pagine della Tribuna, ignoranza, e paura. 
WSM
Venetia, 08.08.2013
Davide Giaretta, Provveditore Generale Capo Dipartimento del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

151Ciò che lo stato occupante italiano realizza con i suoi media è semplice distrazione dell'opinione pubblica.
Non potendo colpire direttamente il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, (l'italia sa benissimo di essere in difetto assoluto di giurisdizione), lo attacca escogitando un falso e arrogante profilo accusatorio, un vero e proprio castello di carte, sfociato nella costosissima e fraudolenta inchiesta per "associazione di carattere militare".Tant’è però che le conseguenze fino ad ora sono ben note a tutta l’opinione pubblica … prepensionamento del questore Carmine Damiano, (che memore dei suoi misfatti ha poi perfino ammesso di condividere il principio sul quale si fonda il MLNV), pensionamento dell’ormai ex procuratore capo Antonio Fojadelli, e il recente pensionamento del prefetto di Treviso Adinolfi, tutti personaggi che hanno alacremente “lavorato” contro il MLNV e fatto di tutto per far perdere il posto di lavoro al dott. Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio nonché Comandante di Polizia Locale … unico fra tutti rimasto ancora tenacemente al suo posto.
Quando gli onesti servitori dell’ingrato stato italiano si renderanno conto della sua irrazionale inadeguatezza e di quanto sono quotidianamente vilmente traditi?
Come l’agricoltore adopera la vanga, così questo stato rimesta la situazione creando ulteriore confusione.
Ma il Cittadino, sfinito dai disinvolti giochi di potere di uno stato tiranno e dei suoi media pilotati, ha gli occhi ben aperti.
È consapevole e sempre più forte il suo risveglio di coscienza.
Ormai per voi è tardi.
Il Popolo Veneto da centoquarantasette anni “trattiene il respiro” e ha compreso che il MLNV percorre una strada di libertà e di pacifica ed eroica resistenza che rinvigorisce la speranza e questa speranza rinvigorisce l’orgoglio mai sopito di essere ciò che siamo da sempre, un Popolo e una Nazione.
WSM
Venetia, 08.08.2013
Matteo Montanari, Provveditore Generale Capo Dipartimento del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

“Repetita juvant, si dice, ma come si vede è del tutto inutile per i somari prezzolati”. 
Lo avevamo appena scritto nel comunicato di qualche giorno fa in occasione di un recente ridicolo articolo a firma della pennivendola (s)venduta Tomè Sabrina, pubblicato sul giornaletto di regime la tribuna, sul commiato del prefetto straniero italiano a Treviso, con un’intervista piena di retorica filo stato straniero occupante italiano e di insolenze razziste contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV). 
L’intervista faziosa riguardava in realtà la “polisia veneta”, ma la pennivendola prezzolata ci ha tenuto a precisare oggi nell’articolo spazzatura che porta la sua firma che a suo vedere “polisia veneta” o MLNV sono in realtà la stessa “organizzazione militare”: signore e signori, oggi le comiche. 
Un vero e proprio articolo-collage realizzato con la tecnica del copia-incolla attingendo a man bassa da tutti i precedenti articoli spazzatura sulla “polisia veneta” della tribuna, tanto da riempire gli spazi altrimenti vuoti di quel giornaletto da gossip estivo. 
Questo MLNV non ha nulla a che fare con la fantomatica “polisia veneta”, ma tant’è: di fronte a certi limiti umani soggettivi insuperabili non c’è niente da fare. 
Ci sarebbe da ridere a crepapelle, se non fosse per il fatto che anche questo ultimo articolo è un vero e proprio condensato di calunnie, falsità e menzogne all’indirizzo del
MLNV e dei suoi militanti, tipico di certi giornaletti asserviti a quell’italietta Bilderberg mafiosa e criminale. 
Ma vediamo ora come la pennivendola mendace si sbugiarda da sola: 
Questa scrive: “… dopo la chiusura delle indagini, la magistratura ha ora chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone.” 
Ma come!?, “dopo la chiusura delle indagini, la magistratura ha ora chiesto”?!! 
Le indagini preliminari per la stessa legge italiana hanno una durata di sei mesi: in questa calunniosa e razzista inchiesta poliziesco-giudiziaria il termine era scaduto addirittura nel mese di novembre del 2012! 
Poi il pm titolare dell’inchiesta ha chiesto illegalmente e ottenuto la proroga illegale di altri sei mesi (la proroga poteva essere legittimamente concessa solo nei casi di associazione mafiosa) e il successivo termine era scaduto agli inizi dello scorso mese di maggio. 
Com’è possibile, quindi, scaduto ogni termine da oltre tre mesi, che il pubblico ministero italiano a Treviso abbia chiesto solo ORA il rinvio a giudizio!? 
Forse che anche il conteggio dei mesi per il computo dei termini possa variare all’occorrenza?! 
Com’è possibile, considerato che per legge italiana durante il periodo delle vacanze giudiziarie dal 1 agosto al 15 settembre tutte le attività della magistratura sono sospese e i magistrati sono obbligatoriamente tutti in ferie!? 
Com’è possibile che questa richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero italiano per i pennivendoli della tribuna venga reiterata ogni due-tre mesi, considerati i precedenti articoli che hanno riportato la stessa menzogna!? 
Com’è possibile, considerato che nessun militante del MLNV ha mai ricevuto una sola notifica dalla magistratura straniera italiana in tal senso!? 
Forse che la tribuna è il nuovo organo di stampa e l’ufficio notifiche della magistratura a Treviso? 
Forse che questa viene a conoscenza degli atti processuali prima ancora dei diretti “interessati”!? 
Ma la pennivendola ha una vaga idea di quanto si sia resa ridicola e di quanto si sia sbugiardata?
A proposito di menzogne, mentre Gesù mutava l’acqua in vino e moltiplicava i pani e i pesci, la pennivendola non vuole essere di meno e muta 2 pistole giocattolo ad aria compressa in 6 armi da fuoco, i bossoli esausti in diverse decine di chili di ogive, e carabine ad aria compressa in armamenti bellici da far impallidire un esercito regolare. 
In confronto, Belzebù è un santo. 
Ah, scordavo: considerato che neppure per la legge italiana la detenzione di tali effetti è vietata, trattasi in realtà di furto e non di sequestro. 
Vergognatevi, rifiuti umani senza dignità e senza onore. 
In ogni caso, non sarà di certo il regime straniero italiano razzista e colonialista col suo governo Bilderberg e i suoi giornaletti venduti ad arrestare lo tsunami del Popolo Veneto per il legittimo e sacrosanto ripristino della sua sovranità sui Territori della Repubblica Veneta Serenissima. 
Uno Tsunami dirompente accompagnato dal Tornado di San Marco. 
Viva San Marco. 
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
dott. Paolo Gallina – Vice Presidente del MLNV e del Governo Veneto 

PENNIVENDOLOPer l'ennesima volta il giornaletto di regime italiano La Tribuna si mette in ridicolo da sé riproponendo un articolo quanto mai falso e atto a metter in cattiva luce chi, nel più limpido e legittimo dei percorsi legali, vuole rivendicare un proprio diritto. 
Abituati a stravolgere la verità e travisare le notizie, come fatto in altri casi (anche non riguardanti il MLNV), questa giornalettista Sabrina Tomè cerca di allontanare il Popolo Veneto dal comprendere quali siano le reali intenzioni del MLNV, spacciandola ancora come “Polisia”, gruppo che non ha nulla a che vedere con il MLNV, e come “organizzazione militare”, cosa che, andando ad analizzare il loro stesso decreto legislativo del ’48 a cui fanno riferimento, non ha nulla a che vedere. 
Gli intenti del MLNV sono ben trasparenti e condivisi al pubblico attraverso il sito www.mlnv.org che, dato lei lo pubblicizza pure sul suo articolo (“grazie…”), almeno se lo legga bene, approfondisca qualche argomento di diritto internazionale, e tragga le proprie conclusioni se non vuole rimanere ignorante e scrivere da tale. 
Ma è chiaro ormai che le ultime cartucce che loro stanno spendendo per diffamare il MLNV hanno una etichetta di scadenza e già sanno di marcio, non sanno più cosa proporre e a dove appigliarsi pur di rispondere, anche per dispetto, agli articoli del nostro sito dove ogni qualvolta noi precisiamo e puntualizziamo rispetto ai loro articoli come successo in riferimento a quello di pochi giorni fa su Adinolfi, il prefetto dello stato occupante a Treviso. 
Oggi è stata la volta di questa giornalettista pagata dal regime, ma siamo già stati abituati dal famigerato F.D.W. che fino all’altro ieri proponeva articoli diffamatori e fantasiosi magari anche su “invito” di qualche autorità occupante… 
Probabilmente la miglior cosa da fare ormai è ignorare in tutto e per tutto queste loro continue assurdità da psicolabili, a partire dagli articoli di giornale che acclamano al processo, processo che invece verrà fatto a loro una volta ripristinata la Serenissima Patria e avviata la Corte di Giustizia Veneta. 
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Enrico Pillon – Provveditore Generale del MLNV e Segretario di Stato del Governo Veneto Provvisorio

cosa dire della "tribunola"? 
dire spazzatura è come offendere la spazzatura…
dopo tutti gli articoletti ridicoli non hanno ancora capito cosa sia un MOVIMENTO DI LIBERAZIONE.
Non sto quì a ricordaglielo poichè ho ben capito che non vuole, non deve e non può (probabilmente) dire la verità.
Non mi resta che ignorarla come molti lettori stanno facendo da tempo e sempre più faranno parte di questo gruppo di persone che non intendono più farsi prendere in giro da dei giornalisti … indefinibili.
visto la cortesia che contraddistingue il sottoscritto e tutti i membri del MLNV vi faccio gli auguri di buone vacanze e vi consiglio un buon testo da leggere sotto l'ombrellone "patti internazionali di New York"… non vi dico altro altrimenti vi rovino la sorpresa…….
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Loris Zanatta – Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

Dopo giorni e giorni di afa insopportabile, potevamo aspettarci anche che qualcuno uscisse di senno. 
Quando succede a chi fa informazione, le conseguenze sono gravi. 
La tribuna di oggi ne è una prova, con l’ennesimo sconclusionato aggiornamento sulla ‘Polisia Veneta’.
È anche vero che sul tema la tribuna ha sempre fatto una disinformazione sistematica, ma stavolta si è passato ogni limite.
Ridere o piangere?
Un colpo di calore ha illiquidito il cervello della redattrice? 
A quali fonti ha attinto per confezionare un tale capolavoro? 
Da chi ha avuto anticipazioni così interessanti e riservate? 
In virtù di quali meriti, personali o professionali?
Chi è il nero pennuto – pardon, il ‘corvo’ – che l’ha eletta unica destinataria di tali inedite informazioni?
Si tratta di travisamenti della verità confezionati a tavolino dalla giornalista, con perversione e malafede, prodotti di cattiveria pura? 
Narrativa becera per casalinghe al mare?
O la Genia è un’emanazione diretta di Belzebù? 
Come si fa a sporcare la tastiera, il video, la carta … con simili aborti di notizie? 
Una vigliacca prova di forza da una postazione privilegiata, la protervia di una persona frustrata?
L’ostentazione di una promessa impunità garantita da un protettore di rango?
Bisogna essere senza etica né buon senso, per infangare un mestiere nobilissimo – quello del giornalista – svolgendolo in modo tanto ignobile. 
Sarà il caldo, la cattiveria, la faziosità, la frustrazione, la pigrizia, la superficialità, l’ignoranza …? 
Di sicuro la Tomè, non potendo essere affetta da cretinismo, conosce il valore e il peso delle parole: le ricordo, allora, che ride bene chi ride ultimo.
A pensar bene si sbaglia, si sa: è possibile che il profilo degli addetti alla cronaca giudiziaria del nominato scadente quotidiano comprenda tutti insieme i peggiori ingredienti: superficialità, faziosità, malafede, ignoranza, pigrizia, disprezzo del mestiere. 
E qui non sarebbe male segnalare all’ordine dei giornalisti del Veneto le prodezze degli autori intempestivi dei perversi aggiornamenti, che né la scarsità di notizie con cui riempire le pagine in questo torrido agosto, né la necessità di portare a casa pochi euro per comprare il pane possono giustificare. 
La firmataria del capolavoro dovrebbe sapere che le porte della Caritas sono ancora aperte.
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Giuliana Merotto – Cofondatrice del MLNV

La perfida e perenne volontà di mascherare la verità non accenna a fermarsi.

La libertà è un diritto naturale per ogni persona e dovrebbe costituire la premessa di ogni ordinamento giuridico … l’italia invece sembra averla cancellata dal vocabolario del diritto e scordatone il valore.
Ancora una volta siamo alle prese con uno stato i-tagliano che denigra, perseguita, offende, colonizza e sevizia giuridicamente coloro che per senso di civiltà, patriottismo, origine e identità culturale mirano alla difesa, rivendicazione e libertà del proprio popolo.
Quello Veneto, con la sua storia millenaria, ha contraddistinto la propria immagine e ha conservato integri i propri principi e sani ideali di assoluta libertà e altruismo, valori che tricolore, per noi vero simbolo massonico, tenta ancora oggi di oscurare.
Si ripete incessantemente il tentativo di cancellare l’identità veneta, le sue tradizioni, i suoi usi e costumi … ma niente da fare, noi VENETI siamo ancora qui, ridestati da una sopita coscienza e il cui senso di appartenenza ci gratifica eredi di un passato glorioso che spinge all’esempio per un futuro che solo Noi possiamo regalarci … e questa è la verità che loro vogliono nascondere.
WSM
Venetia, giovedì 8 agosto 2013
Rocco De Florio – Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

 

 


2013.07.08 - LA TRIBUNA DI TREVISO - ARTICOLO SU LA POLISIA VENETA E CONTRO IL MLNV

 

 

 

 

2013.08.08 – IL MARKETING DEL FARMACO

Pubblicato in data 10/nov/2012
Inchiesta del 2001 sul comparaggio e sui crimini delle grandi case farmaceutiche.
Il Comparaggio è quando i rappresentati delle case farmaceutiche corrompono i farmacisti e gli ospedali per fargli acquistare un farmaco piuttosto che un altro, indipendentemente dalla minore o maggiore efficacia.
Inoltre le grandi case farmaceutiche impediscono in ogni modo (anche con il ricatto finanziario) la produzione di farmaci a basso costo da parte di concorrenti del terzo mondo, così da condannare quelle popolazioni alla malattia e alla miseria.
Dopo aver fatto questo servizio nel 2001, Barnard è stato querelato da queste industrie farmaceutiche, e la RAI gli ha tagliato le coperture legali voltandogli le spalle.
Nonostante tutto Barnard non si è dato per vinto e da allora è andato sempre più affondo sulla faccenda, da quel decennio di indagini e di collaborazione con eminenti figure di spicco nell'economia internazionale, è nato nel 2009 il Più Grande Crimine, il saggio in cui Barnard condensa in 90 pagine la storia degli ultimi 40 anni, documentando minuziosamente e in modo inoppugnabile i meccanismi criminali con cui i popoli stanno subendo una espropriazione di sovranità.

 
Tratto da (CLICCA QUI)

 

2013.08.08 – E’ NECESSARIO DISINCATARSI … ECCO COSA CI PROPONE PAOLO BARNARD


Quando mangi le ghiande della TV… perchè non ti accorgi che sono opache e confusionarie???

Perchè quando senti uno com Paolo Barnard non tiri su la testa dal crogiolo pieno di ghiande e ti domandi: "MA CHE CAXXO STO MANGIANDO???"… e sputi via tutta la lobotomia causata da Grilletto?
da Travolpino?
da Sant'ORO?
da Fazioso?
da Florintestinalis?
da Porropoppero e telesego?
etc…
Dopo una sintesi come questa… ma come claxon fai ad andare sotto il palco di grilleggio e sentirgli dire TUTTO meno TUTTO uguale ZERO!!!????
LO VEDI???
SEI TU IL PROBLEMA!
… il telerimba!
il grillorimba! il travagliorimba!
il santorimba!…
tu e solo tu, che ancora ti ostini a non capire che
DEVI COMINCIARE CON LO SMETTERE DI DELEGARE!!!!
ATTIVATI!!!!
ma prima… DISINCANTATI!!!!

Tratto da (CLICCA QUI)

2013.08.07 – GNOCCHI CON FIORETTA


La tradizione e la specificità dei gnocchi con la fioretta, ricetta prettamente Recoarese, viene celebrata con una festa dedicata, che si svolge nel mese di settembre in centro a Recoaro Terme,
"la Festa dei Gnocchi con la Fioreta".
Alla festa organizzata in collaborazione con "i malgari dei Ronchi" si possono degustare i tipici "gnocchi con la fioreta" nella ricetta originale, un piatto tipico che riassume il sapore della malga di montagna e dell'alpeggio. 
La Festa dei Gnocchi con la Fioreta, con la sua ricetta semplice e povera ma gustosa, richiama  a questa manifestazione dedicata migliaia di persone provenienti anche da fuori provincia, oltre agli ospiti della località termale.


La ricetta:
DSCN1362Ingredienti per 6 persone
1,5l di fioretta, 1kg di farina bianca, 300g di burro di malga, 300g di formaggio stagionato di malga, sale.
come fare:
in una ciotola ampia versate la fioretta e unite la farina, quindi impastate con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto liscio ma discretamente compatto. 
Aiutandovi con un cucchiaio, prendete parte del composto e fatene dei piccoli gnocchi da tuffare nell'acqua bollente abbondantemente salata. 
Quando riaffiorano lasciarli cuocere per altri tre, quattro minuti. 
Nel frattempo mettete a scaldare in una padellina il burro lasciandolo fino a che s'è colorato di nocciola. 
Pescate quindi gli gnocchi con delicatezza, disponeteli nel piatto, cospargeteli con abbondante formaggio grattugiato, conditeli con il burro fuso e servite.
A piacere possono essere aggiunte delle foglie di salvia per insaporire il burro oppure può essere grattugiata della ricotta affumicata.
Evitare di alterare la ricetta base con altri ingredienti (es. pancetta, speck, prosciutto, noce moscata, ecc.). 
Ricordiamo che la ricetta è derivata da un’attenta e minuziosa ricerca delle tradizioni popolari del territorio di Recoaro Terme.

Giovedì 1 agosto 2013, dopo una visita alle Terme di Recoaro ,  presso il Ristorante “Al Mulino”,  ho avuto la fortuna di assaggiare personalmente questa prelibatezza, accompagnato da un delizioso vinello e dalla preziosa e amabilissima compagnia di Mario e Lorena.
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
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Se volete gustare questa prelibatezza vi consiglio
il RISTORANTE "AL MULINO" di via Stoccheri nr.39 a Recoaro Terme (Vi) (Tel.0445-75564)

 

 

Con grande piacere ho avuto modo di constatare che ad apprezzare la ricetta dei gnocchi con la fioretta nello stesso posto c'è stato anche Dino da Sandrà – un Fenomeno de Costume (vedi qui)

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2013.08.06 – RECOARO E LE SUE TERME

001Uno scrigno protetto dalla cerchia delle Piccole Dolomiti, che ha fatto della cordiale ospitalità la sua carta vincente, dove l’amore per il proprio territorio viene profuso in un’accoglienza calorosa e semplice, per far scoprire agli ospiti attenti una natura ed un ambiente ancora intatti, ben conservati; un piccolo grande mondo che ad ogni stagione si colora, con inesauribili possibilità per trascorrere il tempo libero, attivamente o in totale relax.
Recoaro Terme è un comune di 6.645 abitanti della provincia di Vicenza, situato nell'alta Valle dell'Agno, sul fondo di una conca a 445 metri sul livello del mare, ai 
piedi delle Piccole Dolomiti.
La zona di Recoaro venne abitata nel corso del XIII secolo da dei coloni germanici: il primo documento ufficiale nomina la "villa" di Rovegliana risale al 1262. 
La frazione fu inizialmente il centro principale della conca, data la posizione favorevole, esposta al sole, rialzata sulle colline, mentre il capoluogo, pur abitato, si sviluppò in seguito.
Nel XIV secolo la zona del vicentino fu sottoposta alle signorie prima degli Scaligeri e quindi dei Visconti, finché nel XV secolo non subentrò la Repubblica Veneta, che mantenne il proprio predominio fino al XVIII secolo. 
Tracce della dominazione veneziana si possono trovare nel leone di San Marco, originariamente posto a Rovegliana e oggi conservato in municipio, e in tracce di disboscamento nella zona di Recoaro Mille.
Importante fatto nella storia di Recoaro fu la scoperta delle acque minerali nel 1689, ad opera del conte Lelio Piovene (da cui la sorgente prese il nome di Lelia). 
Nel Settecento Recoaro conobbe un primo sviluppo a causa del termalismo, ma fu solo nell'Ottocento che il paese ebbe una vera e propria crescita legata allo sfruttamento curativo delle acque. 
Nel frattempo, seguendo le sorti del Lombardo-Veneto, al crollo della Serenissima il territorio comunale era passato all'Impero Asburgico, sotto la cui giurisdizione rimase fino al 1866.
Nonostante lo sfruttamento delle acque termali e lo sviluppo turistico (con medie di 8-9000 visitatori all'anno nell'Ottocento e di 10-15.000 nei primi del Novecento), la maggioranza della popolazione viveva ancora di un'agricoltura di sussistenza, molto povera a causa dell'ambiente montano.
Solo lo sfruttamento commerciale dell'acqua minerale tramite lo stabilimento di imbottigliamento fra le due guerre mondiali pose le basi per uno sviluppo economico che ebbe il suo apice nel secondo dopoguerra.
Durante la seconda guerra mondiale Recoaro fu anche sede di un comando nazista, con occupazione da parte delle truppe tedesche di molti edifici, fra cui anche le Fonti, che vennero bombardate dagli Alleati nell'aprile 1945.
« Recoaro, come paesaggio, è una delle più belle esperienze; e questa sua bellezza io l'inseguita prodigandovi con zelo e fatica.
La bellezza della natura, come ogni altra bellezza, è gelosa, e vuole che si serva lei sola » – (Friedrich Nietzsche, dalla lettera a Peter Gast del 17 giugno 1881).
 
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2013.08.03 – LE OTTO (8) COSE CHE IL SUPERMERCATO NO VUOLE CHE TU SAPPIA.


I RICERCATORI DEL MARKETING

Hanno lavorato anni per essere sicuri che l’ acquirente comune guardi più prodotti possibili durante la spesa, perché più vedono, più comprano.
Fare la spesa nel supermercato sembra una attività innocua.
Tutti facciamo la spesa almeno una volta a settimana senza però prestare troppa attenzione a ciò che accade dietro le quinte del supermercati.
Il nostro modo di comprare è diventato una scienza fra le più studiate e con il maggior numero di ricercatori nel mondo.
“I ricercatori del marketing hanno lavorato per anni per essere sicuri che l’ acquirente comune guardi più prodotti possibili durante la spesa, perché più vedono, più comprano”, questo è ciò che ha detto Marion Nestle, autrice di What to Eat: An Aisle-by-Aisle Guide to Savvy Food Choices and Good Eating.
Quindi se vuoi essere un acquirente intelligente leggi questi trucchetti e segreti nascosti nel supermercato.
zzzzzzz
1. I carrelli della spesa sono sporchi.
In accordo con gli studi fatti sui carrelli, più del 60% di questi danno rifugio a batteri coliformi (la specie di batteri che si ritrova sulle toilette pubbliche!). Il Dr. Chuck Gerba, microbiologo dell’ Università di Arizona dice :”Questi batteri potrebbero venire dalle verdure non ancora lavate, dai salumi non ancora spellati, dalle mani sporche dei clienti o dai bambini che si siedono nei carrelli. Basta pensare che dove avete messo i broccoli pochi minuti prima si trovava il sedere di un bambino”. Secondo gli studi fatti da Gerba e sui collaboratori, i carrelli della spesa hanno più batteri di tutte le superfici da loro studiate, incluse le tavolette del wc e i poggiatesta dei treni. Per evitare di sporcarsi con questi fastidiosi batteri Gerba suggerisce di pulire il manico del carrello con dei fazzoletti igienizzati e di lavarsi le mani dopo aver fatto la spesa.
 
2. I cibi “amici dei bambini” sono disposti alla loro altezza.
Chiunque faccia la spesa con dei bambini sa che deve porre attenzione alle cose che questi prendono e buttano nel carrello. Marion Nestle dice :”Dico sempre ai genitori di non fare mai la spesa con i figli. Le scatole con su disegnati dei cartoni animati sono sempre posizionati negli scaffali più bassi dove anche i bambini ai primi passi possono arrivare”. Un viaggetto nel corridoio dei cereali ve lo confermerà, Tara Gidus della American Dietetic Association dice: “I cereali zuccherati sono al livello degli occhi dei bambini, mentre quelli salutari e ricchi di fibre sono negli scaffali più alti “. E’ la stessa situazione che si ritrova ai registratori di cassa dove le caramelle e le gomme sono strategicamente posti per incoraggiare acquisti impulsivi di adulti e bambini che posso facilmente afferrare questi piccoli prodotti.
 
3. Affettano e tagliano i cibi in modo da poter aumentare il prezzo.
Nel reparti cibi freschi possiamo trovare delle belle fette di anguria già tagliate o verdure e insalata fresca lavate e tagliate. Nella zona macelleria il petto di pollo come anche le bistecche sono già affettate e anche marinate, pronte per essere cotte. Non si può negare che questi cibi già tagliati rendano la vita più facile a anche i nutrizionisti concordano sul fatto che ciò fa aumentare il consumo di vegetali o frutta e quindi è una buona cosa per la salute. Bisogna però almeno tener presente che si sta pagando un sovraccarico di prezzo abbastanza elevato (alcune volte più del doppio, basta leggere il prezzo al kilo e non della singola confezione) per una cosa che potremmo fare da soli.
 
4. I cibi che fanno bene alla salute sono nascosti!
L’esempio classico è quello della pasta integrale che è posta negli scaffali più bassi o anche i cibi biologici che spesso hanno un piccolissimo scaffale tutto loro vicino ai cibi etnici.
 
5. Le esposizioni alla fine della corsia sono lì per distrarti dalla tua missione.
Marion Nestle dice: “Le compagnie alimentari pagano i negozi per posizionare i loro prodotti dove possono essere visti più facilmente, come ad esempio nelle esposizioni alla fine delle corsie”. Il concetto è quello di posizionare oggetti ad alto profitto o anche gruppi alimentari come le cioccolate per ispirare acquisti compulsivi; e anche se alcune volte queste esposizioni sono usate per promuovere articoli in offerta le persone comprano anche se non ci sono offerte. Il Dr. Brian Wansink direttore del Laboratorio Food and Brand dell’ Università di Cornell e autore di Mindless Eating dice :” Le persone comprano il 30% in più di prodotti che sono posizionati nelle esposizione di quelli a metà del corridoio, anche perché pensiamo che il vero affare si trova alla fine”.
 
6. Gli affari non sempre sono affari.
Chi può resistere ad offerte tipo “Compra 5 e ne hai uno gratis”, o “3 per un Euro”? Apparentemente solo poche persone. Il Dr. Brian Wansink dice: “Ogni volta che vediamo un numero in un cartello pubblicitario su uno scaffale compreremo circa il 30% in più di quel prodotto di quanto intendevamo comprare” e quindi se compri di più di quanto hai bisogno non sarà necessariamente un affare! O ancora peggio ti farà consumare di più, sempre Brian Wansink ci dice : “Una volta che il prodotto è in casa lo mangerete anche senza volerlo… è così un peccato buttare il cibo”. Infine se una scatola ad esempio di tonno è pubblicizzata ad un prezzo più basso di un’altra fate attenzione alla quantità di tonno nella scatola e cercate di leggere qual’è il prezzo al kilo. Aggiungo un commento del post su questo tema di protonutrizione:” Avendo studiato marketing conosco questi trucchi ed altri, alcuni dei quali sono effettivamente molto efficaci. Uno ad esempio è mettere l’indicazione “Promozione” “Offerta speciale” o simile senza per questo variare il prezzo del prodotto. Immancabilmente il tasso di rotazione di quel prodotto aumenterà in quando il consumatore tende a non memorizzare i prezzi dei prodotti, particolarmente se non si tratta di un bene ad acquisto ripetuto. La cosa funziona ancora meglio se questi prodotti con riduzione di prezzo non effettiva sono all’interno di una più ampia offerta promozionale con prodotti che hanno avuto un effettiva riduzione e gli esempi potrebbero continuare. Conoscendoli si riesce a non subirne gli effetti negativi ed a volte a sfruttarli a proprio vantaggio.”
 
7. Camminerai nel negozio seguendo una strada obbligata
Non solo il percorso come tutti sanno è sempre obbligato a causa della disposizione degli scaffali ma nei grandi supermercati spesso siamo obbligati a seguire un percorso senza accorgercene. Il percorso “obbligato” è infatti creato senza barriere architettoniche ma seguendo i bisogni primari degli acquirenti tipo il pane, la pasta, il latte e le verdure; seguendo questi percorsi ci troveremo con il 60-70% di prodotti in più di quanto avevamo preventivato.
8. Non puliscono sempre come dovrebbero.
Gli ispettori dell’ Ufficio di Igiene spesso (almeno spero) controllano i supermercati alla ricerca di eventuali irregolarità. Potete però fare una piccola ispezione da soli. Vi può bastare passare il dito sulla parte alta degli scaffali per ritrovarlo pieno di polvere. Se poi vedete delle mosche sappiate che possono portare dei batteri e, infine, se c’è polvere sulle confezioni evitate di comprarle.
 
Tratto da (CLICCA QUI)

2013.08.03 – POESIA E MODI DI DIRE SICILIANE E ALTRO

Una pagina facebook dedicata (VEDI)923189_450593245033043_1340126028_n
Sapete perché gli asini in Sicilia si chiamano scecchi? 

 

Correva l’anno 827 d.C, gli arabi, avevano già conquistato la Spagna con l’Andalusia ed avendo ancora sete di conquiste si gettarono a capofitto nel Tirreno portando la loro guerra santa (gihàd) in Sicilia (e non solo).

Quando gli arabi iniziarono la conquista della Sicilia i bizantini non ne furono molto entusiasti ma alla fine dovettero cedere.
Inizialmente, avendo trucidato un bel po’ di persone, i siciliani erano molto diffidenti nei loro confronti, ma pian pianino gli arabi si dimostrarono come una popolazione di grande tolleranza religiosa e civile.
Ma iniziamo la nostra leggenda….
Non avendo molta fiducia nei musulmani, i siciliani si guardavano bene dall’osannare i nuovi conquistatori. L’ostilità era così tanta che il re arabo Miramolino doveva fare qualcosa per evitare scontri. Uno dei suoi più grandi consiglieri era la figlia Nevara la quale era convinta che con la forza non si sarebbe ottenuto nulla poiché si prendono più api con un ramoscello fiorito che con una grossa botte di aceto. (Che donna!)
In realtà la principessina dava questi consigli al padre perché era innamorata di un giovane nobile siciliano (ovviamente bello. Tranne Polifemo e i ciclopi poi sono tutti belli nelle nostre storie), quindi la signorina voleva portare la pace e la saggezza per un doppio scopo.
Miramolino, ascoltando il consiglio della figlia, permise agli isolani di continuare a lavorare la terra e di commerciare, ma, per fare capire loro che gli arabi erano sempre quelli che avevano il potere proibì di portare armi e non potevano essere più alti di loro. Per questo motivo non volle che la popolazione siciliana montasse a cavallo.
Vada per le armi, che volendo, si possono anche nascondere, ma a cavallo ci si deve andare…
“Né noi, né loro!”
Una bella notte, offesi per l’affronto, i siciliani avvelenarono gli abbeveratoi e in pochissimo tempo morirono tutti i cavalli dell’isola.
Miramolino chiese quindi di fare arrivare delle navi piene di cavalli dal nord africa ma il destino volle che durante una tempesta le navi affondarono tranne una piena di asini.
A quel punto gli arabi furono costretti a cavalcare gli asini e l’immagine era talmente ridicola che i siciliani iniziarono a prenderli in giro. Gli sceicchi sui somarelli…da qual momento in poi in dialetto gli asini vennero chiamati scecchi.
Re Miramolino dopo la figuraccia permise nuovamente a siciliani di poter montare a cavallo e di poter suonare le loro campane. Da questo momento in poi iniziò la pacifica convivenza tra i due popoli.

La giostra di la vita mia
Comu giòstra, cù tanti luci, cavaddra e carrozzi, 
gira la vita mia, sempri nì lu stessu vièrsu.
Acchiànavu di picciliddru e mi ritruòvu 
cù li capiddri bianchi, e tantu sugnu stancu 
di stù giru senza fini e senza funnu cà passanu
misi e anni e mancu mi n’addùgnu.
Vulissi scinniri e arripusarimi tantìcchia,
di stù jiòcu cà a tutti piaci e a tutti accùntenta,
ma nun decidu jiu quannu arristari stà cursa
attuornu a lu tièmpu.
A tutti tocca un giru sulu e nuddru vulissi 
lassari stà giostra cà mai si ferma.
Ogni jiòrnu cà nasci mi pàri peggiu di chiddru cà scura,
ormai lu distinu mi teni strittu ni li sò vràzza.
Mi ncàtinà cù nà catina accùssì grossa, 
cà tutta la mà forza nun basta a sciògliri stì gruppa 
sempri cchiù stritti. 
Attuornu a sti carrozzi e sti cavaddra, addivirtùta 
talìa la genti, forsi sulu li mà uocchi li vidinu cuntènti.
E gira e gira, agghjiòrna e scura scinninu gioi
e acchìananu dulura.
Quannu a tarda sira s’astùtanu li luci di stà barràcca,
m’assièttu cù l’uocchi chjiusi e la testa appùjàta
nì la spaddrèra di la seggia e ascùtu lu vientu,
cà mi parla e mi cunsiglia.
Di nà uricchi trasi e di l’àtra nesci, lassànnumi 
un mulinu ncàpu li spaddri cà gira e macìna pinzèra.
Chiòssà ci ni sù e chiòssà ci ni vànnu, pari nà giarra
senza funnu, ormai fannu parti di mia, 
su comu li mà gammi o li mà vràzza, 
senza d’iddri mi sièntu quasi scuntentu, 
un mutìlatu cà pì campàri havi bisuògnu di sirvimièntu.
Ravanusa 31.07.2013
Mario Rizzo

 

2013.08.03 – L’ESPRESSO EVADE 225 MILIONI DI EURO??? NOTIZIA CENSURATA DAI MEDIA!

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Ricordate l’articolo su l’Espresso contro il MLNV … titolato: “LE MILIZIE ANTITASSE” ?

Il reportage del Fabrizio Gatti, il mendace, dimostratosi un impostore, un ciarlatano ingaggiato allo scopo di scoprire nel MLNV retroscena di guerriglia, armi, munizioni, addestramenti e piani bellici, tutto ciò che le inchieste di polizia politica e procura straniere italiane a Treviso non riescono a dimostrare perché … non esistono.
Ecco da che pulpito arriva la “predica” … è proprio vero, la sinistra italiana non si smentisce proprio mai.
L’Espresso evade 225 milioni?
La clamorosa notizia censurata
C’è una notizia che è clamorosamente passata inosservata in quanto censurata dalla stragrande maggioranza dei giornali, dei canali tv e dei siti web.
C’è una notizia che se avesse riguardato Beppe Grillo o Silvio Berlusconi, da molti considerati come il male assoluto, la radice dei disastri italiani, apriti cielo…
La notizia è dunque questa che ha riportato Il Giornale: l’ingegnere Carlo De Benedetti, proprietario del Gruppo Espresso, quindi del quotidiano la Repubblica, avrebbe evaso la bellezza di 225 milioni di euro! 

de-benedetti-carloMa come, proprio loro?
Quelli che si guardano allo specchio per dirsi che sono belli, bravi e buoni?
Quelli che tutti gli altri sono sporchi, demagoghi e cattivi?
Quelli che fanno il tifo per il presunto campione di rigore e sobrietà, il professor Monti?
Esattamente, proprio loro.
Scrive Il Giornale meno di un mese fa, lo scorso 25 maggio:
“Arriva, durissima, la sentenza della commissione tributaria regionale di Roma.
Una mazzata per l’ingegnere, che dovrà pagare la bellezza di 225 milioni di euro.
Al centro della querelle – scrive Stefano Zurlo – sono le operazioni compiute da De Benedetti subito dopo aver raggiunto l’intesa con Berlusconi.
È il percorso tortuoso seguito dai tecnici dell’Espresso a sollevare i sospetti degli 007 del Fisco.
La prima mossa a finire nel mirino è la fusione per incorporazione dell’editoriale la Repubblica nella Cartiera di Ascoli.
Per realizzarla vengono chiamati in causa tre soggetti: l’editoriale la Repubblica, la Cartiera di Ascoli e l’editoriale l’Espresso, tutti parte della galassia Cir.
Perché viene messo in moto questo meccanismo?
La risposta dei giudici tributari è tranchant: «Dagli atti emerge con sufficiente chiarezza che tale operazione non era assistita da valide ragioni economiche».
E allora?
«E allora – si legge nel verdetto – se ne deve dedurre che la stessa non aveva altro scopo se non quello di ottenere un risparmio di imposta integrando così gli estremi della fattispecie elusiva di cui all’articolo 10 della legge 408/90, avendo le società partecipanti alla fusione, Cartiera e Repubblica, esposto “fraudolentemente“ ragioni economiche che solo in apparenza potevano giustificarla»”.
Il Giornale precisa che il Gruppo L’Espresso aveva vinto la ‘partita’ con il fisco in primo grado e vuole ribaltare il secondo grado ricorrendo alla Corte di Cassazione.
Nel frattempo, però, si dovrà attrezzare per pagare 225 milioni di euro.
Ora, questa notizia, che i più non conoscono, sta beatamente sul sito internet del quotidiano milanese.
La cosa incredibile – si fa per dire – è che cercando con Google informazioni su questa vicenda, non si troverà un bel nulla.
Come mai c’è il silenzio tombale?
Se la notizia fosse infondata, il Gruppo Espresso avrebbe già querelato da un pezzo gli acerrimi nemici de Il Giornale.
Se non è avvenuto, dobbiamo dedurre che le informazioni sono esatte.
Parliamo di una cifra colossale.
Una cifra che diventa ancora più colossale se pensiamo che i presunti responsabili del misfatto sono quelli che volevano moralizzare Berlusconi e oggi pretendono di moralizzare l’intero paese.
Poveri noi.
Tratto da (CLICCA QUI)