“LA COSA PIU’ IMPORTANTE E’ NON SMETTERE MAI DI DUBITARE”
Albert Hinsten
Dopo più di vent’anni e centoventimiliardi di dollari investiti nella ricerca sull’ AIDS, gli scienziati non riescono a spiegare come e perchè l’ HIV causerebbe l’ AIDS.
Dei trenta (30) kits per il test dell’ HIV in uso attualmente, nessuno è stato convalidato da un rilevamento diretto di HIV in un essere umano.
Nel luglio del 2002, alla 14ma conferenza mondiale sull’ AIDS i ricercatori hanno rivelato che la maggiore causa di morte fra i sieropositivi in America è l’insufficienza epatica dovuta ai trattamenti farmacologici contro l’ AIDS.
Esiste un altro lato dell’ AIDS?
Decidi da solo/a.
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e ancora altre testimonianze incredibili …
LA BALLA DELL’ HIV E’ AL CAPOLINEA.
… “come me hanno smesso di prendere i farmaci per l’AIDS e sono guariti”…
(Maria Papagiannidou, nel 1985 fu una delle prime pazienti con HIV… sono passati 24 anni e desidero dire che ce ne sono altri come me)
… “l’AZT è un farmaco che usarono per anni e non lasciò sopravissuti, praticamente non lasciò sopravissuti”…
Intervento del Prof. Marco Ruggiero (Professore Ordinario di Biologia Molecolare presso Università degli Studi di Firenze) durante la conferenza HIV INFORMA “Hiv e Aids: Tutto quello che non vi hanno detto”. Bari 16 Maggio 2011. www.hivinforma.it :
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Beppe Grillo parla dell’Aids,e di Veronesi:
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la scienza del panico… quello che non ti hanno mai detto.
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Isolare retrovirus e trovare loro un leit-motiv patologico era di moda negli anni 70/80.
Si pensava che qualsiasi cosa causasse la trascrizione dal RNA al DNA era da considerarsi eccezionale e dovesse attribuirsi ad una sorta di contaminazione virale (da cui il termine “retrovirus”).
Ma questo si dimostrò un errore, poiché fu verificato verso la meta’ degli anni ’80 che la medesima attività enzimatica era presente in tutta la materia vivente provando così che la transcriptasi inversa non aveva niente a che fare con i retrovirus per sé.
Ma questo si dimostrò un errore, poiché fu verificato verso la meta’ degli anni ’80 che la medesima attività enzimatica era presente in tutta la materia vivente provando così che la transcriptasi inversa non aveva niente a che fare con i retrovirus per sé.
(Franchi 1997)
Nel 2001 arrivarono i risultati del Progetto per la mappatura del Genoma Umano è stato chiaro che stava per essere irrimediabilmente buttato a mare il concetto stesso di “retrovirus”.
Ma negli anni ’70 lo sforzo di innumerevoli gruppi di ricerca era quello di correlare l’attivita’ anomale di cui non si sapeva niente (di trascrizione inversa) al cancro.
Nel 2001 arrivarono i risultati del Progetto per la mappatura del Genoma Umano è stato chiaro che stava per essere irrimediabilmente buttato a mare il concetto stesso di “retrovirus”.
Ma negli anni ’70 lo sforzo di innumerevoli gruppi di ricerca era quello di correlare l’attivita’ anomale di cui non si sapeva niente (di trascrizione inversa) al cancro.
Quando Nixon dichiaro’ la guerra al cancro nel 1971, che ingenti somme di denaro stavano andando in questo tipo di ricerca.
Le cose funzionavano cosi’: ogni volta che l’attività transcriptasica inversa veniva rivelata si riteneva che i retrovirus fossero presenti. Ma dopo dieci anni di fallimenti, si cambio’ pista.
Le cose funzionavano cosi’: ogni volta che l’attività transcriptasica inversa veniva rivelata si riteneva che i retrovirus fossero presenti. Ma dopo dieci anni di fallimenti, si cambio’ pista.
In quel momento storico, con somme ingenti che non avevano dato nessun risultato, era quasi obbligata una conversione di tutte quelle strutture e dipartimenti e investimenti all’immensa balla della ricerca sull’AIDS!
Fu chiaro in quel momento storico a tutti i partecipanti che formulare una qualsiasi ipotesi di un ruolo dei retrovirus in una patologia umana sarebbe stato appoggiato dal sistema con tutte le sue forze politiche ed economiche disponibili!
Servivano categorie in cui si potessero trovare facilmente persone che erano molto malate per attribuire su loro l’epidemia dell’ipotetico retrovirus assassino.
Gallo dimostro’ che almeno si poteva attribuire ad un test di frammenti di HIV la malattie dei drogati.
28 anni dopo si parla sempre di meno di HIV, Gallo non ricevette il premio Nobel perche’ i test da lui brevettati avevano delle evidenti forzature.
Fu chiaro in quel momento storico a tutti i partecipanti che formulare una qualsiasi ipotesi di un ruolo dei retrovirus in una patologia umana sarebbe stato appoggiato dal sistema con tutte le sue forze politiche ed economiche disponibili!
Servivano categorie in cui si potessero trovare facilmente persone che erano molto malate per attribuire su loro l’epidemia dell’ipotetico retrovirus assassino.
Gallo dimostro’ che almeno si poteva attribuire ad un test di frammenti di HIV la malattie dei drogati.
28 anni dopo si parla sempre di meno di HIV, Gallo non ricevette il premio Nobel perche’ i test da lui brevettati avevano delle evidenti forzature.
Un tessuto pieno di retrovirus e’ la placenta.
Gallo riusci’ ad isolare l’attivita’ retrovirale solo quando tessuti placentari erano aggiunti.
Gli ultimi sviluppi dimostrano ormai inequivocabilmente che il passaggio da RNA a DNA non è affatto una ABERRAZIONE, piuttosto è ciò che potrebbe spiegare la complessità umana.
Gli ultimi sviluppi dimostrano ormai inequivocabilmente che il passaggio da RNA a DNA non è affatto una ABERRAZIONE, piuttosto è ciò che potrebbe spiegare la complessità umana.
Il DNA sarebbe allora come una sorta di libreria dove il RNA va a prendere le informazioni che gli servono per governare la cellula.
L’intero gruppo cui l’HIV apparterrebbe, i retrovirus, non ha niente di patologico e non e’ un gruppo di virus.
L’intero gruppo cui l’HIV apparterrebbe, i retrovirus, non ha niente di patologico e non e’ un gruppo di virus.
Era ritenuto tale fino all’inizio degli anni ottanta.
La questione è stata ben sintetizzata nel 1998 dal virologo Stephen Lanka: “…studiando la biologia evolutiva trovai che ognuno dei nostri genomi, e quelli delle maggiori piante e animali, è il prodotto della cosiddetta trascrizione inversa: RNA che si trascrive nel DNA. L’intero gruppo di virus cui l’HIV apparterrebbe, i retrovirus nei fatti non esiste per nulla”.
Allucinazione di massa pilotata: H.I.V. , ovvero “La scienza del panico”, realizzato nel 2011, durata 80 minuti.
Allucinazione di massa pilotata: H.I.V. , ovvero “La scienza del panico”, realizzato nel 2011, durata 80 minuti.
Un documentario di Isabel Otaduy Sömme e Patrizia Monzani (con Arantxa Martinez)
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