I VACCINI E LA DITTATURA ITALIANA.

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Vaccini, termini scaduti: niente scuola per bimbi non in regola
Il 10 marzo ultima data per presentare la certificazione dell’avvenuta vaccinazione o la prenotazione in Asl. 
Da oggi i bambini delle scuole materne o dei nidi che sono senza documentazione non possono entrare nelle aule. 
Obbligo per presidi di invitare a regolarizzarsi
L'ingresso dei bimbi nei nidi e nelle scuole materne, oggi 12 marzo, potrebbe essere suscettibile di brutte sorprese: i genitori che sono ancora sprovvisti della certificazione dell'avvenuta vaccinazione o della prenotazione in una Asl, infatti, rischiano di veder negare l'entrata dei propri piccoli nelle aule. Lo ha precisato Antonello Giannelli, presidente dell'Anp (l'Associazione nazionale presidi), dopo la circolare Miur-Salute che ha fissato al 10 marzo il termine ultimo per la presentazione dei documenti.
Obbligo di invitare le famiglie a vaccinare
E da oggi, chiarisce l'Istituto superiore di sanità, si avvia il meccanismo messo a punto dalla circolare congiunta dei ministeri della Salute e dell'Istruzione che impone ai dirigenti scolastici l'obbligo di inviare, entro il 20 marzo, una comunicazione scritta alle famiglie dei bambini non ancora in regola con le vaccinazioni, invitandole a provvedere.
Vaccini, scade il termine per presentare la certificazione
Giannelli: “Questa situazione per noi è lacerante”
L'operatività dei presidi, ha spiegato Giannelli, “è dettata dalla legge, ma questa situazione per noi è lacerante e peraltro, come avevamo ampiamente denunciato, ci fa lavorare in una situazione di grande incertezza”. 
Anche perché, ha aggiunto, “noi non siamo i gendarmi della burocrazia”. 
In ogni caso, a suo giudizio, la situazione non si presta a dubbi o a interpretazioni di sorta: “I bimbi delle scuole materne o dei nidi non in possesso della documentazione che comprovi l'avvenuta vaccinazione o la prenotazione per adempiere all'obbligo non potranno entrare nelle scuole”.
I presidi, se decidessero altrimenti, “potrebbero incorrere nel reato di omissione di atti di ufficio”. 
Tuttavia “è evidente che dopo la promulgazione, mesi fa, della legge sull'obbligo vaccinale si poteva fare di più e meglio”.
Bimbi fuori dalle aule finché non in regola.
Anche il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, ha sottolineato l'improrogabilità del termine del 10 marzo per la presentazione della documentazione richiesta: da oggi, dunque, i presidi che hanno già le informazioni relative ai bambini non in regola con le vaccinazioni possono convocare le famiglie o trasmettere loro una comunicazione scritta. 
Nello specifico, i bambini di asili nido e scuole materne che non sono stati vaccinati e che non sono in lista d'attesa per esserlo non potranno entrare finché la loro situazione non sarà regolarizzata. 
I tempi in cui questo accadrà sono variabili. 
Ad esempio, si prevede che possano essere più rapidi nelle regioni che hanno adottato l'anagrafe vaccinale: in questo caso le scuole ricevono direttamente dalle Asl la situazione relativa a quanti sono in regola con le vaccinazioni. 
Dove l'anagrafe vaccinale ancora non c'è, invece, è la scuola a dover raccogliere la documentazione dalle famiglie e questo potrebbe richiedere tempi più lunghi.
I genitori: “Siamo tranquilli che entreranno”.
Increduli i genitori che sostengono la libera scelta in fatto di vaccinazioni.
“Non credo che nessun dirigente scolastico si prenderà l'onere di lasciare un bimbo fuori dalla scuola senza alcun preavviso, nessuna comunicazione ufficiale”, ha detto Matteo Angelini, uno dei genitori dell'associazione “E pur si muove” di Rimini aderente al Comilva, il Coordinamento del Movimento italiano per la Libertà delle vaccinazioni. 
“Siamo tranquilli che entreranno. 
Se dovesse accadere che lasciano qualcuno fuori, ne risponderanno in sede legale”, ha aggiunto.
Proposto da Benedetto
Tratto da (CLICCA QUI)