GENOCIDIO DA CONTROLLO ALIMENTARE – IL PIANO DI KISSINGER DEL 1974

Genocidio da controllo del cibo, il piano di Kissinger del 1974 – di Joseph Brewda

Il 10 dicembre 1974 il Consiglio Nazionale della Sicurezza americano, che allora faceva capo a Henry Kissinger, completò uno studio segreto di 200 pagine che titolò “Memorandum 200 per la Sicurezza Nazionale: crescita della popolazione mondiale, cosa comporta per la sicurezza e per gli interessi degli Stati Uniti all’estero” (NSSM 200). Lo studio affermava, falsamente, che la crescita della popolazione nei cosiddetti Paesi Meno Sviluppati (Less Developed Countries, o LDCs) rappresentava una grave minaccia per la sicurezza degli USA. Il presidente Gerald Ford nel novembre del 1975 applicò ufficialmente la NSSM 200 alla sua linea politica, in cui si delineava un piano segreto teso a ridurre la crescita demografica in quei Paesi attraverso il controllo delle nascite e, implicitamente, con guerre e carestie. Nel frattempo Brent Scowcroft aveva rimpiazzato Kissinger come consulente nazionale per la sicurezza (si tratta dello stesso Scowcroft che mantenne quel posto anche durante l’amministrazione Bush), a lui fu affidato l’incarico di attuare quel piano. Al direttore della CIA, George Bush, fu ordinato di appoggiare Scowcroft, e così fu ordinato alle Segreterie di stato, del Tesoro, della Difesa, e dell’Agricoltura. Peraltro, gli argomenti fasulli avanzati da Kissinger non erano originali. Una delle fonti principali era stata la Commissione Reale sulla Popolazione che Re Giorgio VI aveva creato nel 1944 “per considerare quali misure dovessero essere adottate, nell’interesse nazionale, per condizionare l’andamento demografico”. La commissione giudicò che l’Inghilterra sarebbe stata profondamente minacciata dalla crescita demografica nelle sue colonie, siccome “una nazione molto popolosa ha decisamente più vantaggi nella produzione industriale rispetto ad una meno popolata” e metteva in guardia che la combinazione di crescita demografica e industrializzazionedelle colonie “può in effetti risultare decisiva sul prestigio e l’autorevolezza dell’Ovest”, specialmente per quanto riguardava “le forze armate e la sicurezza”.

Le conclusioni della NSSM 200 furono simili, sostenendo come gli Stati Uniti fossero minacciati dalla crescita demografica nelle ex colonie, indicando specificamente 13 “Paesi chiave” in cui gli USA avevano un “interesse politico e strategico speciale”: India, Bangladesh, Pakistan, Indonesia, Thailandia, Filippine, Turchia, Nigeria, Egitto, Etiopia, Messico, Brasile e Colombia. La NSSM 200 asseriva che la crescita demografica di questi Paesi era particolarmente preoccupante perché avrebbe presto contribuito ad incrementare il loro potere politico, economico e militare. La Nigeria, ad esempio: “Già il Paese più popolato del continente, con circa 55 milioni di abitanti nel 1970, la popolazione nigeriana potrebbe arrivare a 135 milioni alla fine del secolo, e tanto basta ad incrementare il ruolo politico e strategico della Nigeria, perlomeno in Africa”. Oppure il Brasile: “La popolazione brasiliana è quella predominante nel continente”. Lo studio metteva in guardia circa “un crescente potere del Brasile in America Latina e sulla scena mondiale nei prossimi 25 anni”.

Cibo come arma

Kissinger sollecitava diverse misure per far fronte a questa presunta minaccia, in particolare l’applicazione del controllo delle nascite, insieme al relativo programma di decrescita demografica, ed avvertiva che: “È probabile che la crescita demografica aumenti notevolmente prima di cominciare a diminuire”, anche mettendo in atto tali misure. Un secondo provvedimento, mirato a certi Stati, era quello di limitare le provviste alimentari nei loro confronti, anche per indurli ad applicare la politica di controllo delle nascite: “Abbiamo già avuto precedenti che hanno tenuto conto della pianificazione famigliare nella valutazione delle richieste di assistenza all’AID (Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale) e ai gruppi consultivi. Siccome la crescita demografica è la ragione principale della richiesta di cibo, assegnando scarse risorse tratte dalla PL480 (conosciuta anche come Food for Peace, Cibo in cambio della Pace), si scoprirebbe quali misure uno Stato prende per il controllo delle nascite, come pure quanto cibo produce. Per la sensibilità di tale approccio è importante che il modo e la sostanza di questi provvedimenti non appaiano coercitivi”.

“Forse avremo bisogno di programmi obbligatori, e questa possibilità dovrebbe essere considerata ora”, continua il documento, aggiungendo “può il cibo essere considerato uno strumento del potere nazionale?… Gli Stati Uniti sono preparati ad accettare unrazionamento del cibo per aiutare gente che non può o non vuole controllare la crescita della propria popolazione?”. Kissinger prevedeva un ritorno alla carestia, che avrebbe reso superfluo l’uso esclusivo del controllo delle nascite. “Un incremento rapido della popolazione e un’insufficiente produzione di cibo nei Paesi in via di sviluppo, associato al brusco deperimento, verificatosi nel 1972 e 1973, della situazione globale correlata, hanno sollevato forti preoccupazioni circa la capacità del mondo dicibarsi adeguatamente per il resto del secolo e oltre”, asserì.

Tuttavia la scarsità di cibo non è un fatto naturale, ma il diretto risultato della politica finanziaria dell’Occidente: “Investire capitali per irrigazione ed infrastrutture e l’organizzazione necessaria ad un continuo aumento della produzione agricola potrebbero essere al di là delle reali possibilità di molti tra i Paesi del Terzo Mondo. Per alcune aree sotto forte pressione demografica ci sono poche o nulle prospettive che gli introiti derivanti dal commercio con l’estero possano sopperire alla costante domanda d importazione di cibo. È dubbio che – continuava un compiaciuto Kissinger – i Paesi che offrono aiuti siano preparati a sopperire a lungo termine alla quantità massiccia di cibo richiesta”. Di conseguenza, “una carestia su larga scala come non succedeva da decenni,del tipo che si pensava ormai eliminata per sempre” era prevedibile, un periodo di fame che effettivamente si è riproposto.

Titolo originale:”Kissinger’s 1974 plan for food control genocide”