DIRITTI UMANI

UCRAINA. LA VERITÀ CHE NON CI PIACE (O NON CI FANNO) SENTIRE

Dario Rivolta.

di Dario Rivolta * –

Non avrei voluto continuare a scrivere di Ucraina né parlare ancora di questa guerra che non piace a nessuno. I morti, le distruzioni, la miseria e i drammi che implica sono un colpo al cuore per tutti. Tuttavia, il vergognoso servilismo della stampa dominante e l’ipocrisia di chi si dispera solo per i morti di una parte e non dell’altra, non consentono alla mia coscienza di analista di politica internazionale e di osservatore critico della realtà di tacere in merito alle falsità che continuano ad essere diffuse. La propaganda è sempre stata in ogni guerra uno degli strumenti usati per attirare il consenso verso se stessi e cercare di nullificare quello dei “nemici”. Non ci sarebbe quindi da stupirsi che anche questa volta ognuno vi ricorra. Ciò che mi fa specie è che vastissimi settori della nostra società, i nostri politici di ogni partito, il nostro attuale governo siano tutti diventati attori protagonisti di una tragedia che recitano come fosse una farsa.
Capisco chi sinceramente piange nel vedere le immagini di famiglie in fuga e di bambini impauriti e a volte uccisi da bombe, di cui nemmeno capiscono perché e da dove vengano. Non comprendo però perché non abbiano mostrato la stessa sensibilità quando, sotto bombe molto simili e altrettante distruzioni, ciò avveniva in un’altra regione della stessa Ucraina: il Donbass.
Una possibile spiegazione forse esiste: le immagini della guerra di oggi sono profuse a iosa da tutte le televisioni, i discorsi dei politicanti anti-Russia sono continuamente ripetuti in tutti i telegiornali e sembrano tutti concordare tra loro. Del Donbass non si parlava o lo si descriveva solo come una inspiegabile ribellione di alcuni fanatici. Come accettare che possa esistere un diverso punto di vista se chi volesse esprimerlo viene preventivamente censurato o messo alla berlina da chi gestisce il monopolio della verità?
C’è sempre un po’ di pigrizia in ciascuno di noi nell’andare a cercare documenti passati ed è molto più comodo accettare ciò che viene proposto al momento. Se poi il racconto che si sente o si legge sembra convincente e tutti lo ripetono tale e quale, perché mettersi contro la vulgata generale se farla propria è così comodo? Vorrei allora aiutare questi cuori sensibili invitandoli a guardare anche questo video, girate nel 2015 da una giornalista francese nel Donbass. È impossibile che l’abbiate già visto perché, guarda caso, è stato censurato appena fu proposto poiché non rientrava nella narrativa che faceva comodo a chi detiene il vero potere. È in lingua francese, ma le immagini parlano da sole e comunque per noi italiani capire la parlata dei “cugini” non è così difficile.

Se volete veramente vederlo è meglio che vi affrettiate perché temo che, vedendolo scaricato da un po’ di persone, “qualcuno” lo elimini anche da YouTube.
Naturalmente è più facile, e sembra naturale, affermare che la Russia sia un prepotente aggressore guidata da un autocrate, forse pazzo, che sta cercando di ricomporre con la forza l’impero che fu sovietico e che, come prossimo obiettivo, guarderà ai Paesi Baltici, alla Polonia e magari anche oltre. Peccato che questa narrativa sia totalmente falsa e solo frutto di quella propaganda cui accennavo poco sopra.
La verità, verificabile da chiunque si prenda la briga di scorrere gli avvenimenti degli ultimi vent’anni o di guardare le mappe dell’Europa e i confini della NATO come erano negli anni novanta e come sono oggi, è che nessuno può nascondersi cosa sia veramente accaduto in questi anni e il perché di ciò che accade oggi.
Nessuno vuole o può nascondere i morti civili in tutto il territorio ucraino da che le truppe russe vi sono entrate. Le immagini di palazzi sventrati e di persone di ogni età che si rifugiano negli scantinati sono vere (esattamente lo stesso di quanto accadeva nel Donbass sotto il tiro delle artiglierie dell’esercito ufficiale ucraino) ed è terribile e scandaloso che ciò succeda a pochi chilometri da casa nostra, nell’Europa che si pensa civilizzata. Ma rendersi conto del perché stia succedendo non è superfluo o poco importante.
Il conflitto Russia-Ucraina è stato coltivato da anni, ma non per l’appetito di un feroce Putin che voleva sentirsi il nuovo zar, bensì perché gli Stati Uniti e i loro “amici” polacchi hanno continuato a usare l’Ucraina come parte del loro strategico disegno di annientare la Russia o di renderla un vassallo dei propri interessi politici ed economici.
Questa guerra poteva essere certamente evitata. Bastava concordare che l’Ucraina restasse neutrale e indipendente come lo fu l’Austria dal dopoguerra. Perché si voleva a tutti i costi che entrasse a far parte della NATO? A chi servirebbe? E per fare cosa? Se lo domandino tutti i pacifisti di oggi e trovino una risposta sincera!
La domanda che Mosca sta avanzando da più di vent’anni per le normali vie diplomatiche è di non avere basi NATO sulla porta di casa. Questa domanda noi occidentali abbiamo sempre fatto finta di non sentirla e, al contrario, abbiamo continuato a incoraggiare gli oligarchi e i politici ucraini convincendoli che si trattava di una questione di tempo. La NATO e la UE li stavano aspettando a braccia aperte. Nel frattempo, mandavamo quantità crescenti di armi, invitavamo i loro soldati a partecipare alle manovre militari congiunte con l’Alleanza e inondavamo quel Paese di soldi e di “consiglieri” civili e militari.
I veri criminali, i responsabili delle morti che dobbiamo vedere con raccapriccio siamo proprio noi, gli americani e gli europei. Ancora peggio: tutti abbiamo sempre saputo che, in caso di attacco russo (che volevamo credere “impossibile” nei fatti) l’esercito ucraino non sarebbe stato in grado di far fronte a quello russo, molto più forte. Tutti i nostri politici che hanno incontrato negli ultimi mesi i vertici di Kiev hanno continuato a rassicurarli, sapendo di mentire, che non li avremmo abbandonati. In realtà, nessuno in Europa o negli USA ha mai veramente pensato che la NATO avrebbe mandato, nemmeno all’occorrenza, proprie truppe. Farlo, lo sapevamo, avrebbe significato, come lo stesso Biden ha detto, l’inizio di una terza guerra mondiale e noi non lo volevamo.
Anche oggi tutti sappiamo che, prima o poi, il governo ucraino dovrà cedere e venire a patti con gli inviati di Putin. Perché allora continuare a mandare altre armi, glorificare la loro (inaspettata) resistenza, fingere di poter vincere pur essendo consci che ogni giorno di guerra in più significa altri bombardamenti e altre morti? La spiegazione sta nel fatto che, ancora una volta, da parte occidentale questa è una guerra per procura. A nessuno, a Washington e a Bruxelles, interessa la sorte degli ucraini: l’obbiettivo è Putin in persona.
Ogni giorno in più di guerra è un danno per il regime moscovita. Putin aveva sottovalutato la resistenza ucraina e pensava che in una settimana o poco più l’Ucraina sarebbe stata così sopraffatta da essere costretta a venire a patti. Il prolungamento della guerra sta spolpando, anche grazie alle sanzioni, le capacità economiche e militari della Russia ma è soprattutto l’impatto sull’opinione pubblica di quel Paese ciò cui gli americani puntano. La speranza è che le immagini cruente della guerra e il numero di morti tra i soldati russi inneschi nel popolo russo una crescente disapprovazione verso il loro presidente. Pochi giorni prima dell’invasione, il Levada Center (una società indipendente di sondaggi con sede a Mosca) aveva rilevato che una grande maggioranza di russi sosteneva il riconoscimento delle Repubbliche separatiste e incolpava l’Ucraina e la NATO per quel conflitto. Questi sentimenti hanno cominciato a cambiare dopo lo scoppio di questa guerra e la popolarità di Putin, al suo massimo dopo l’assimilazione della Crimea, ha iniziato una caduta sempre più visibile. Ecco, è questo il vero obiettivo degli USA: togliere di mezzo, attraverso uno sconvolgimento interno magari innescato da quegli oligarchi che sono particolarmente colpiti dalle sanzioni occidentali, un leader che è riuscito a riportare il suo Paese al livello di potenza internazionale, che ha ridato al suo popolo umiliato un senso di appartenenza e di orgoglio nazionale. In particolare, un leader (ecco la sua massima colpa) che ha saputo impedire che multinazionali straniere si impadronissero delle immense ricchezze naturali del suo Paese. Non è un democratico, si dice. Ed è certamente vero che reprime i suoi oppositori. Tuttavia ad ogni elezione (magari con risultati gonfiati ma sostanzialmente veri, come dimostrano tutti i sondaggi indipendenti) la maggior parte degli elettori lo ha riconfermato. Eppure, se teniamo così tanto alla democrazia come noi la intendiamo, come mai stringiamo a noi come cari alleati i Sauditi, Erdogan, e perfino l’ungherese Orban o il polacco Kaczynski? Forse perché loro sono più disponibili ad ascoltare i “suggerimenti” che arrivano da oltre-oceano?
Non mi meravigliano i giornalisti che chiudono volutamente gli occhi davanti alla realtà delle cose, devono pensare al proprio portafoglio o alla loro carriera. Quel che mi stupisce è il becero conformismo di tanta gente che nemmeno vuol veder un poco al di là dell’indottrinamento assillante che li circonda e non si accorge che le libertà di espressione che pensavamo acquisite una volta per sempre ci vengono ridotte ogni giorno di più. Prima con l’emergenza Covid, ora con quella ucraina.

* Già deputato, è analista geopolitico ed esperto di relazioni e commercio internazionali.

Tratto da qui

LA FOLLIA E’ INIZIATA

Come nulla fosse, gran parte degli istituti scolastici sul territorio facenti parte della fascia 0-6 anni hanno iniziato il loro anno scolastico. Le parole d’ordine per questa fase dell’infanzia dovrebbero essere libertà e serenità ed ogni comprensorio dovrebbero lavorare al fine di costruire un ambiente organizzato e ordinato, che richiami l’ambiente familiare di ogni individuo. Tutto questo è scomparso ed ha lasciato spazio a terminologie quali responsabilità civile, penale, indicazioni igienico-sanitarie, isolamento immediato, valutazione del caso, procedure diagnostiche: l’oramai famoso “patto di responsabilità reciproca”. In tipico stile italiano le famiglie si sono ritrovate a dover analizzare documenti e valutare la situazione a ridosso del primo giorno di scuola, come se tale decisione potesse essere presa con leggerezza. Abominevoli misure di sicurezza sono diventate parte integrante delle routine come divisori, pannelli altezza uomo, igienizzanti, corredo usa e getta e una meravigliosa pistola puntata ogni sacrosanta mattina per la misurazione della febbre. Ma c’è di più! Tuo figlio non lo puoi accompagnare ma lo devi affidare fuori dalla struttura, non puoi rassicurarlo, vestirlo, coccolarlo; nessuno può mettere piede all’interno della scuola. Già questo dovrebbe bastare a svegliare le menti dei genitori i quali problemi sono <<può portare il ciuccio>> oppure <<devo sterilizzare ogni volta l’orsacchiotto>>. Ma andiamo anche oltre: qual è il protocollo sicurezza? Se un bambino riscontra la febbre viene immediatamente isolato e affidato al responsabile covid. Vengono chiamati i genitori i quali dovranno conferire con il pediatra per la valutazione del caso. Se lo stesso lo ritiene opportuno prescrirrà il tampone. Nel caso di positività l’ulss avvierà un’indagine arrivando, nella peggiore delle ipotesi, alla quarantena preventiva e comunicherà una serie di tamponi a sua discrezione. Vi può bastare? Eppure c’è chi ha ancora il coraggio di trovare del positivo in tutto questo. Perché il tampone è sierologico quindi non così grave, perché l’isolamento non è immediato quindi il problema non si pone subito, perché alla pistola puntata in testa i bambini ci si abituano subito e le insegnanti con mascherina in modalità marziane non sono poi così male. Il punto è un altro. I bambini non si devono abituare a nulla di tutto questo. E voi adulti, imparate a capire ciò che firmate. Il fantomatico patto di responsabilità reciproca non è altro che un mezzo per scaricare colpe e responsabilità. Allora non lamentiamoci se ci danno del popolo di caproni! Fintanto che non accade a noi stessi allora il problema non sussiste: tipica mentalità italiana. Esiste un’etica secondo la quale bisogna per principio guardare oltre il nostro giardino. Quindi ringrazio mia madre per avermi insegnato ad essere una mosca bianca.

Alice Lollo

SIAMO ALLA FRUTTA

Domenica, sole, famiglia: un quadro meraviglioso.

Pensi di poterti meritare una giornata di relax, in totale libertà e serenità. Quindi porti i tuoi figli a prendere aria sana, senza mascherina o strani cammuffamenti. Ti fermi, ti riposi e tenti di ordinare qualcosa da bere. In questo preciso momento tutto svanisce. Vedi un omino in divisa che data la mascherina ricorda molto Hannibal Lecter.

Pensi di aver diritto a stare seduto ad un qualunque tavolo, con la tua famiglia? Assolutamente no!

Allora ti chiedi se sei forse in discoteca, visto il buttafuori che gironzola davanti ai tavoli. Quest’uomo agisce e cito secondo “le direttive delle forze dell’ordine”. Perchè devi avere la mascherina e non la puoi togliere, ma al massimo abbassare. Non conta che tu sia con il tuo nucleo familiare, all’aperto e a distanza di sicurezza dagli altri. No. Tu devi essere schiavo del sistema. Devi rispettare un’assurda regola che ti può far ammalare. Allora ti informi e scopri che è stato lo stesso locale ad ingaggiare e pagare l’ente in questione. Proprio non ci siamo.

Ma quali forze dell’ordine? Quale stato? Quale ente?

Distanziamento sociale, terrorismo, folli regole: siamo alla frutta.

Stanno distruggendo ciò che ci è più caro e non ce ne rendiamo conto.

Chi è complice di questo sporco gioco ne ha la stessa responsabilità di chi lo conduce e ne detta le regole.

Chi dorme nella democrazia si sveglia nella dittatura!

Alice Lollo

LIBERTA’ DI CULTO? NO GRAZIE!

L’articolo 19 della Costituzione italiana cita:

“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buon costume”

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte, proprio ieri sera 26 aprile, ha ritenuto opportuno blindare ancora una volta il mondo religioso e tutto ciò che concerne nello specifico la pratica del culto stesso. La fantomatica conferenza oramai attesa come momento di “straordinaria follia” ha però dell’inconsueto; il mondo ecclesiastico, l’intoccabile, l’innominabile, l’irraggiungibile mondo dei talari questa volta non ha potuto sorvolare all’ennesima violazione della libertà di culto. Cito:

“I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”

In una nota la Cei dunque afferma il totale disaccordo sui contenuti del Dpcm fase 2 che prevedono appunto il divieto delle celebrazioni liturgiche. Ciò che maggiormente indispone è l’oramai fissa presenza di provvedimenti incoerenti fra loro. Risulta essere assai difficile far capire in modo appropriato i motivi secondo i quali fabbriche, negozi, parchi e uffici potranno riaprire con le dovute norme di sicurezza laddove, invece, non si potrà partecipare alla messa domenicale. Possiamo accettare qualsivoglia sacrificio ma non l’ingiustizia.

Il riferimento alla costituzione italiana non mira a darne importanza in quanto il MLNV-GVP consta di un proprio ordinamento che con essa non ha nulla da spartire. E’ pur vero, però, che ogni “partita” dalla più seria alla più frivola necessita di una grande conoscenza del proprio avversario. La storia ci insegna che lo stato italiano, per noi invasore, è stato nei secoli un grande giocatore e noi in qualità di acuti osservatori abbiamo l’obbligo non solo morale di studiare e segnalare ogni passo falso dello stesso per colpire, come in questo specifico caso, in situazioni in cui egli opera in contraddizione legale non rispettando neppure le proprie leggi.

Risale al 250 a.C. la prima legge che sancisce la libertà religiosa, l’editto di Asoka, e siamo ben oltre il Cuius regio, eius religio…eppure la sensazione che ci pervade in un momento oramai tragicomico è quella di non progredire, dello scorrere del tempo non all’insegna del progresso e del futuro ma bensì dello sgranocchiare le fondamenta che i nostri padri hanno faticato a conquistare. Un vecchio detto diceva “la messa passa sette muri”, ma per come stanno le cose non possiamo nemmeno decidere come e quando a casa nostra.

Aerei ed elicotteri sorvolano i cieli, l’app Immuni per controllare i nostri spostamenti, incostituzionali autocertificazioni, mascherine che a livello sanitario non servono a nulla, smart working e fasulli cortei di bare.

La sfida rimasta è solo una: trovare chi ancor oggi abbia il coraggio di parlarmi di libertà.

Alice Lollo

PROCLAMASION DE INDIPENDENSA

Putroppo ci hanno portato a questo … siamo in guerra per la nostra sopravvivenza!

2020.04.15 – PROCLAMASION DE INDIPENDENSA


Concittadini e Patrioti del Popolo Veneto!

Come Presidente del Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) e del Governo Vento Provisorio (GVP) mi rivolgo a tutti Voi e ad ogni Essere Umano presente ora sui Territori della Serenissima Patria, senza alcuna distinzione di sesso, razza, età, posizione sociale e lo faccio con estremo senso di umiltà e rispetto nei confronti di ciò che più ci accomuna tutti quanti, la nostra umanità.

Da dieci anni lottiamo per ripristinare la Sovranità del Popolo Veneto sulle nostre Terre d’origine.

Da dieci anni stiamo lavorando per ripristinare la Serenissima Repubblica e dar vita ad uno stato moderno, efficiente e soprattutto etico.

Un’antica e nuova Nazione in cui ad ogni essere umano sia riconosciuta la propria originale dignità e l’esclusiva titolarità del proprio corpo fisico, della propria sfera intellettuale, con la propria libera facoltà di intendere, di concepire pensieri, elaborare idee e formulare pareri e della propria sfera spirituale, radice ed estrinsecazione della propria libera coscienza e personalità.

Un’antica e nuova Nazione in cui ogni essere umano sia ciò che è, cioè espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità e come tale titolare di una propria identità.

Un’antica e nuova Nazione in cui l’esistenza di ogni essere umano costituisca un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e che come tale non può che essere libera.

Un’antica e nuova Nazione in cui l’impossibilità d’impedire o ostacolare anche in parte il diritto alla completa, dignitosa e libera esistenza di ogni essere umano, rispetto ad un altro, determini, in qualsiasi ragionevole, equa e contestuale condizione, l’uguaglianza nel godimento di pari diritti fra esseri umani.

Un’antica e nuova Nazione in cui sia riconosciuta ad ogni essere umano la sua inviolabile originalità perché fonte ed archetipo stesso del suo diritto alla sovranità che non può che essere naturale (generatrice), esclusiva (unica), inalienabile (intoccabile), irrinunciabile (perché necessaria), incedibile e imprescrittibile (inestinguibile).

Un’antica e nuova Nazione in cui il riconoscimento di tale inviolabile originalità è prevalente a qualsiasi legge e ordinamento perché antecedente e originaria per diritto di natura.

Un’antica e nuova Nazione che riconosca l’originalità della sovranità popolare senza la quale non può derivarsi la sovranità dello Stato che può essere delegata solo dal Popolo attraverso il mutuo consenso e solo per conseguire scopi sociali secondo i comuni interessi.

Un’antica e nuova Nazione in cui la comunità di esseri umani, liberamente accomunata da un duraturo sentimento di appartenenza e avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato, costituisce liberamente il suo Popolo.

Un’antica e nuova Nazione quale espressione dell’identità del proprio Popolo e destinata, insieme agli altri Popoli a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della libera e pacifica comunità universalmente intesa come umanità.

Un’antica e nuova Nazione erede della “Serenissima Repubblica Veneta” fondata nell’anno 697 e che non ha mai cessato di esistere e “de jure” è tutt’ora esistente su tutti i propri Territori, oggi illegalmente occupati dallo stato straniero italiano.

Il MLNV è un Movimento di Liberazione Nazionale, organo deputato dal diritto internazionale a rivendicare il diritto di autodeterminazione per un Popolo soggetto all’occupazione di uno stato straniero, ovvero ad un regime razzista o ad un regime colonialista.

Il MLNV, fondato il 29 settembre 2009, ha rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto con “denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto”, depositate presso la sede O.N.U. di Ginevra in data 28 settembre 2010 e presso la sede O.N.U. di New York il 27 novembre 2011 e alle quali nessuna opposizione è mai stata avanzata, né dallo stato occupante italiano né dall’ONU né da qualsiasi altro Stato terzo.

Il MLNV, così come disposto dal diritto internazionale, dovendo dotarsi di un apparato istituzionale ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo aggiuntivo (1977) alla Convenzione di Ginevra del 1949, in data 4 febbraio 2012 ha così istituito il GOVERNO VENETO PROVISORIO (GVP).

Il GVP, da facoltà ad ogni individuo, che si identifica e si riconosce nel Popolo Veneto, di dichiarare, in libertà di coscienza e volontà, la propria sovranità come essere umano, la propria nazionalità e cittadinanza veneta.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto pubblicamente afferma la sua capacità a manifestare validamente e coscientemente la propria volontà nel compimento di atti giuridici di cui è palesemente consapevole.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto ha così manifestamente pronunciato e notificato ad ogni autorità d’occupazione straniera italiana il proprio diritto a non essere costretto ad eseguire alcunché in relazione a qualsiasi tipo di provvedimento da esso emanato.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto ha pubblicamente ripudiato la sudditanza nei confronti dello stato italiano.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto ha riconosciuto il dovere morale di opporsi ad ogni artifizio e inganno che lo induca ad essere reso in schiavitù o asservito in qualsivoglia maniera alle autorità d’occupazione straniere italiane.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto non si identifica con l’imposta cittadinanza italiana e non si sente obbligato a riconoscere l’illegale giurisdizione dello stato straniero italiano.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto ha manifestamente esercitato il diritto e potere di rappresentare sé stesso.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto si è riconosciuto Veneto per diritto naturale identificandosi nel Popolo Veneto quale comunità di Genti Venete liberamente accomunate da un duraturo sentimento di appartenenza, avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica e sviluppate su un territorio geograficamente determinato costituito dalle proprie terre d’origine.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto si riconosce di Nazionalità Veneta quale espressione dell’identità del Popolo Veneto di cui sente e dichiara di far parte.

In virtù di tale libera, responsabile e volontaria facoltà, ogni Cittadino del Popolo Veneto riconosce come la propria Nazionalità Veneta sia conforme e si manifesti con il concetto di Nazione Veneta, destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.

È inconfutabile che in fatto e in diritto lo stato italiano sui Territori della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Serenissima Patria gli anni di illecita occupazione razzista e colonialista.

È inconfutabile che, secondo il principio consuetudinario del Diritto Internazionale, uno Stato si estingue a livello internazionale solo quando si ha un mutamento rilevante di tutti e tre i suoi elementi costitutivi (territorio, popolazione e apparato di governo) e che tale requisito non si configura per il Popolo Veneto che non è estinto ma esiste tutt’oggi e reclama il proprio posto come Nazione fra le Nazioni.

È inconfutabile che il Popolo Veneto è sottoposto al regime militare straniero nonostante facesse parte di uno Stato indipendente e comunque in possesso di uno status distinto da quello italiano.

È inconfutabile l’illegale e reiterata occupazione “ab origine” dei Territori della Sovrana Repubblica di Venezia, per la frode posta in essere contro il Popolo Veneto e con la quale il regno italico ha annesso “manu militari” i Territori della stessa.

È inconfutabile la reiterata e dolosa inosservanza e trasgressione del principio di autodeterminazione che rende nulli i trattati che, occupandosi di trasferimento di territori, non includono una disposizione che preveda una previa consultazione della popolazione interessata – (il “plebiscito” del 1866 è ben noto per essere stato una truffa nei confronti del Popolo Veneto perché la consultazione è avvenuta in stato di occupazione militare, con inganno e l’estorsione di una scelta non libera e già stabilita, anche nei falsi risultati resi pubblici prima ancora del suo concretarsi).

È inconfutabile e attuale la reiterata dolosa responsabilità di tutte le più alte cariche istituzionali italiane che insistentemente ignorano e disconoscono l’esistenza del Popolo Veneto e che anche per il tramite del loro massimo Organo di Giustizia hanno sentenziato che “il Popolo Veneto avrebbe cessato di esistere in virtù del Plebiscito del 1866, scegliendo di diventare popolo italiano“; a questi è ben noto il falso storico di questo avvenimento, che di fatto è stato una frode commessa dal regno italiano, poi ammessa dallo stesso Conte Thaon di Revel, plenipotenziario del re d’italia di allora e responsabile dell’operazione, che ammise in un suo successivo memoriale, il raggiro commesso.

È inconfutabile la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con la conseguente condizione di messa in schiavitù di Esseri Umani in specie di Nazionalità Veneta e la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione del diritto all’ autodeterminazione con valore “jus cogens”, di cui è detentore il Popolo Veneto.

È inconfutabile che non esiste prova documentata che ogni singolo Cittadino del Popolo Veneto e di Nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma.

È inconfutabile che lo stato occupante italiano non può disporre dell’utilizzo del territorio della Repubblica di Venezia e delle sue risorse naturali.

È inconfutabile la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione che vieta allo stato occupante di stipulare accordi internazionali, relativi al territorio su cui è stanziato il Popolo Veneto, in particolare con la cessione di porzioni di esso a soggetti e sovranità straniera, (es. Eurogendfor).

È inconfutabile la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione per cui gli stati che opprimono popoli soggetti a dominio coloniale, a occupazione militare straniera o a governo razzista, sono obbligati a consentire l’esercizio del diritto all’autodeterminazione, in particolare a non impedire l’esercizio di questo diritto con mezzi coercitivi.

È inconfutabile la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione del divieto di cui all’art.2, par.4 della Carta delle Nazioni Unite, che proibisce agli Stati di ricorrere alla minaccia o all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all’Autodeterminazione.

È inconfutabile la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione delle disposizioni per cui i Movimenti di Liberazione Nazionale sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono in nome e per conto loro.

È inconfutabile che il reiterarsi di tali illeciti, nel loro insieme, concorre a concretare il reale rischio del delitto di “democidio” nei confronti del Popolo Veneto in ragione dell’aberrante finalità politiche dello stato italiano tese alla sua cancellazione, soppressione ed estinzione.

È inconfutabile che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illecita e illegale permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia.

È inconfutabile che il principio di legalità è applicabile al diritto di autodeterminazione per il Popolo Veneto e che tale diritto concreta il potere di esercitarlo nelle forme e modi contemplati.

Il MLNV, nel dar seguito all’adempimento dei propri doveri che si è dato nei confronti della Serenissima Patria, rimanendo con inflessibile osservanza nell’alveo delle norme di diritto internazionale e uniformandosi al principio di stretta legalità lotta legittimamente per ripristinare la legalità su tutti i propri Territori.

Il MLNV si è impegnato a non usare violenza o di far uso della guerra di liberazione, fin tanto sia possibile, nonostante sia prevista e conforme alla legge.

Il MLNV rinnega e rigetta l’illegale e imposta autorità delle istituzioni italiane.

Il MLNV riconosce l’esclusiva legalità di qualsiasi relazione e negozio giuridico che determina uguali doveri fra le parti rispetto anche all’illegale e illegittima possibilità e pretesa di asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Essere Umano.

È inconfutabile che gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana e per questo sono ritenuti nulli, inesigibili, inesistenti e devono ritenersi estinti.

Il MLNV ha respinto la subordinata accettazione di ogni pretesa riscossione di natura economica e/o fiscale da parte dello stato straniero italiano, intimata ad ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.

Il MLNV recepisce e si conforma al principio naturale per cui ogni essere umano è Persona ed espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità.

Il MLNV recepisce e si conforma al principio naturale per cui ogni Persona è sovrana di sé stessa e unica titolare della propria identità;

Il MLNV recepisce e si conforma al principio naturale per cui l’esistenza di ogni Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera;

Il MLNV recepisce e si conforma al principio naturale per cui ogni Persona è libera di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici per il comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia.

Il MLNV recepisce e si conforma alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789;

Il MLNV recepisce e si conforma alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata a Parigi il 10 dicembre 1948;

Il MLNV recepisce e si conforma al principio di autodeterminazione dei Popoli che è stato accettato e iscritto nell’articolo 1.2 della Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945);

Il MLNV recepisce e si conforma al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici – New York 16 dicembre 1966, ratificato anche dallo stato straniero occupante italiano con legge 881/77 del 25 ottobre 1977;

Il MLNV recepisce e si conforma al principio di uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei Popoli di cui alla risoluzione dell’Assemblea Generale dell’O.N.U. nr.2625 del 24.10.1970;

Il MLNV recepisce e si conforma principi stipulati con la Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Helsinki, 1° agosto 1975)

Il MLNV rigetta tutti gli atti e/o i provvedimenti di ogni natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta perché sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio.

Il MLNV rigetta qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta perché è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero “tamquam non esset”.

Il MLNV rigetta l’illegale autorità di ogni singola istituzione straniera italiana presente sui Territori della Serenissima Patria e ogni provvedimento da essa emanata perché illegali e per questo vietati.

Il MLNV riconosce che ogni essere umano, che abbia formalizzato la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, non è e non può essere di proprietà privata dello stato straniero italiano né può essere in qualsivoglia maniera da esso asservita e sfruttata come pretenderebbe il governo straniero

Il MLNV riconosce che ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non può essere associata e/o identificata mediante il nome registrato all’anagrafe dello stato straniero italiano e quindi non può essere privata della capacità giuridica, della cittadinanza Veneta e del suo nome.

Il MLNV ha vietato allo stato italiano il trattamento dei dati personali di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.

Il MLNV ha negato allo stato italiano il consenso all’utilizzo del nome di ogni Cittadino del Popolo Veneto per il trattamento dei dati personali nonché la raccolta, elaborazione, raffronto, modificazione, comunicazione e diffusione agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano e ne ha ordinato l’immediata cancellazione da qualsiasi banca dati sia digitale che cartacea.

Il MLNV ha più volte avvisato e notificato agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano, che in ragione dell’attuale stato di fatto e di diritto è fatto loro divieto di porre in essere qualsiasi atto, azione, omissione e/o procedura di qualsivoglia maniera ai danni di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.

Il MLNV ha più volte avvisato e notificato agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano che col persistere nell’attuazione di tali comportamenti, atti, azioni, omissioni e/o procedure di qualsivoglia maniera, anche tese alla riscossione di natura economica e/o fiscale per conto dello stato straniero occupante italiano verranno attribuite a ciascuno specifiche responsabilità per:

  • aver agito in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Veneta contro appartenenti al MLNV e contro Esseri Umani, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto con vessazioni, minacce, mediante illegali, strumentali e persecutori accertamenti fiscali, ingiunzioni di pagamento e procedure coattive di riscossione di imposte, tributi e sanzioni.
  • Per aver posto in essere reiterati atti di forza e di aggressione contro il MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto mediante le illegali e persecutorie ingiunzioni e procedure predette.
  • Per aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Veneto, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Veneta.
  • Per aver commesso il reato continuato e aggravato di devastazione e saccheggio nel territorio della Nazione Veneta.

Il MLNV ha più volte avvisato e notificato agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano che la responsabilità dell’esecuzione di tali norme criminose verrà ascritta personalmente e singolarmente a ciascuno dei responsabili anche se in concorso fra loro, nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per assicurarli alla Giustizia Veneta per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso, con tutti i propri beni, presenti e futuri e fino alla settima generazione e valutati approssimativamente a partire dal minimo di € diecimila per ogni giorno dalla loro formazione con decorrenza esecutiva passati novanta giorni dalla data di pubblicazione all’albo ufficiale del Governo Veneto Provvisorio.

Il MLNV ha più volte ammonito e notificato agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano che è loro fatto obbligo di non procedere in qualsivoglia maniera col recapitare, notificare, intimare, iscrivere a ruolo e/o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera il legittimo godimento dei diritti umani, civili e politici di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto

Il MLNV ha più volte ammonito e notificato agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano che le violazioni e gli illeciti da loro commessi contro cittadini del Popolo Veneto e/o contro il MLNV e i suoi militanti integrano illeciti internazionali imputabili anche allo stato italiano.

Il MLNV ha più volte avvisato e notificato allo stato italiano il contemplato principio di responsabilità collettiva previsto dal diritto internazionale per il cui effetto è ad esso estesa la responsabilità di tutti tali atti di imputazione e di qualsiasi atto di aggressione, di forza e/o di guerra posto in essere contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e/o contro i cittadini del Popolo Veneto.

Il MLNV ha più volte notificato a pubblica menzione l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili con decorrenza esecutiva passati novanta giorni dalla data di pubblicazione.

Il MLNV ha più volte ammonito e notificato allo stato straniero occupante italiano che in ogni specifica circostanza nella quale sia stata riscontrata la dolosa inosservanza dei termini previsti dalle norme UCC per il reiterarsi degli illeciti rigettati da ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto, ha proceduto con la dichiarazione di arresto di tutti gli attori protagonisti, per aver posto in essere e/o favorito, l’esecuzione di tali norme criminose con l’aggravante della manifesta ostilità nei confronti di Esseri Umani, della Nazione Veneta e del Popolo Veneto nonché per la violazione dell’art.2 par. 4 della Carta delle Nazioni Unite che vieta di ricorrere anche alla sola minaccia oltre che all’uso della forza nei confronti dei Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.

Il MLNV ha più volte avvisato e notificato allo stato straniero occupante italiano atti formali promulgati dal GVP a pubblica menzione e in particolare:

  • DECRETO nr.09 del 31.03.2020: DIVIETO DI INSTALLAZIONE, ATTIVAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI TECNOLOGIA “5G” SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE DELLA REPUBBLICA VENETA
  • DECRETO nr.08 del 02.06.2019: DIVIETO ACCESSO GRANDI NAVI A VENEZIA – DIPARTIMENTO DEI TRASPORTI
  • DECRETO nr.07 del 18.04.2019: DELEGA DI UFICIALE FEDERALE PUBLICO
  • DECRETO nr.06 del 23.01.2019: DISCIPLINA FISCALE E FATTURAZIONE
  • DECRETO nr.05 del 06.01.2019: NULLITA’ ASSOLUTA DI TUTTI I PROVVEDIMENTI ITALIANI.
  • DECRETO nr.04 del 09.04.2013: NULLITA’ ASSOLUTA DEI PROVVEDIMENTI DI PIGNORAMENTO ITALIANI …
  • DECRETO nr.03 del 03.09.2012: COSTITUZIONE DEL CORPO DELLA POLISIA NASIONALE VENETA
  • DECRETO nr.02 del 26.07.2012: BANDIERA, INNO, SIMBOLI ED EMBLEMI VENETI
  • DECRETO nr.01del 01.06.2012: SOGGETTIVITA DEL MLNV

Il MLNV ha più volte reclamato e preteso che lo stato italiano rispetti il diritto al riconoscimento della personalità giuridica di ogni Cittadino del Popolo Veneto che si sia autodeterminato sotto l’egida di questo MLNV e del GVP.

Il MLNV ha più volte reclamato e preteso che lo stato italiano rispetti il diritto all’autodeterminazione che ha il Popolo Veneto anche perché è una norma ius cogens, cioè diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale.

Il MLNV ha più volte reclamato e preteso che lo stato italiano ottemperi ai propri doveri riguardo alle norme di diritto internazionale da esso stesso ratificato con la legge nr.881/1977 visto e considerato che tale principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975).

Il MLNV ha più volte ha reclamato e preteso che lo stato italiano non sottovaluti che nel settore dell’uso della forza, l’affermazione del principio di autodeterminazione, ha ampliato la portata del divieto di cui all’art.2 par.4 della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli stati di ricorrere anche alla sola minaccia oltre che all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all’ autodeterminazione … e di violazioni in tal senso ne sono state compiute molte dalle autorità italiane pur agendo in difetto assoluto di giurisdizione.

Il MLNV ha più volte reclamato e preteso che lo stato italiano riconosca che Noi Veneti, non siamo mai diventati italiani e nessuno ci può imporre una nazionalità e una cittadinanza che non ci appartiene anche perché è una violazione dell’art.15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 e la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri).

L’aggravarsi della situazione dettata dal protrarsi dell’emergenza del covid19, ha generato in molti Cittadini del Popolo Veneto la convinzione che tutte le autorità d’occupazione straniere italiane non siano credibili e che col pretesto di una situazione pandemica abbiano posto in essere un’ulteriore frode nei propri confronti e dei loro cittadini con l’adozione d’autorità di provvedimenti lesivi delle libertà fondamentali e dei diritti umani.

In particolare sembrano essere pochi i decessi per Covid-19 e che il tasso di mortalità di questo virus sia due volte inferiore a quello di una normale influenza stagionale.

Statisticamente quest’anno risulterebbero meno decessi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e la mortalità sarebbe all’interno dei normali parametri e non avrebbe nulla a che fare con il covid19.

Sarebbero attribuite ingannevolmente al covid19 la responsabilità delle morti a cui hanno concorso altri fattori importanti quali le critiche condizioni di salute preesistenti di molti deceduti.

Le contromisure della quarantena, l’aria cattiva, la cagionevole salute degli anziani, sarebbero la vera causa dei decessi oltre probabilmente all’adozione di una terapia contro il covid19 che risulterebbe controindicata perché creerebbe micro/emorragie agli alveoli polmonari.

Molti medici starebbero negando la drammaticità della situazione.

Il test attualmente usato per diagnosticare le infezioni da coronavirus, si dovrebbe utilizzare soltanto per la ricerca e non per la diagnostica secondo i suoi produttori; gli studi avrebbero dimostrato un 80% di falsi positivi e ciò vuol dire che la diagnosi è inaccurata 8 volte su 10.

Le misure di contenimento adottate risulterebbero grottesche, irragionevoli, inutili e controproducenti.

Si ritengono più pericolosi del virus la paura e il panico creati dai media e dalle reazioni autoritarie poste in essere illegalmente dalle forze di polizia straniere italiane, che tra l’altro agiscono in difetto assoluto di giurisdizione sui Territori della Repubblica Veneta.

La insistente campagna mediatica posta in essere dalle autorità d’occupazione straniere italiane, sembrerebbe guidata da prerogative politiche mirate a creare ansia, confusione e paura allo scopo di manipolare la cittadinanza e indurla ad accettare misure preventive che non hanno alcun senso.

In molti Cittadini del Popolo Veneto è radicata la convinzione che tutte le autorità d’occupazione straniere italiane non siano credibili e che col pretesto di una situazione pandemica abbiano favorito l’installazione di infrastrutture rifacenti a tecnologia “5G” nonostante nessun Cittadino sia stato debitamente informato sulla presunta pericolosità di tale tecnologia che potrebbe avere effetti dannosi sulla salute di ogni essere umano.

PER TUTTO CIÒ

Considerato che per l’evolversi degli eventi che hanno caratterizzato oltre cento e cinquant’anni di illegale e fraudolenta occupazione straniera italiana, è emersa l’urgente necessità ed esigenza per il Popolo Veneto di ripristinare la sua integrale sovranità sulle proprie Terre d’origine.

Considerato che il MLNV ha più volte apertamente dichiarate le ragioni per cui il Popolo Veneto non può, non vuole e non deve rinunciare alla propria sovranità e indipendenza e che la Comunità Internazionale e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per oltre dieci anni hanno disatteso le sue legittime aspettative per una pacifica e serena soluzione.

Considerato che il MLNV ritiene che le legittime ragioni del Popolo Veneto siano evidenti e che come tutti gli esseri umani hanno facoltà di godere dell’interezza dei propri diritti e di essere felici.

Considerato che il MLNV ritiene che gli uomini e le donne del Popolo Veneto pur essendo stati fino ad ora pazienti e disposti a sopportare gli effetti dell’occupazione straniera italiana e del suo malgoverno, ora sentono il dovere di ribellarsi e di riappropriarsi della propria libertà.

Considerato che il MLNV ritiene che il Popolo Veneto finisca di subire torti e usurpazioni da parte dello stato straniero occupante italiano.

Oggi 16 aprile dell’anno 2020, in piena coscienza e volontà, comprovato il lascito dei nostri antenati e confermato l’impegno fino ad oggi profuso, diamo seguito all’adempimento dei doveri che il MLNV si è dato nei confronti della Serenissima Patria e rimanendo fedeli e con inflessibile osservanza ai principi e valori cardine della nostra antica civiltà,

proclamiamo
unilateralmente l’indipendenza

e il ripristino incondizionato di sovranità del Popolo Veneto su tutte le proprie Terre d’origine ancora oggi illegalmente occupate dallo stato straniero italiano.

Che Dio ci aiuti e che San Marco ci sostenga in questa lotta di liberazione.

WSM

Venetia, 16 aprile 2020

Sergio Bortotto

Presidente del Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto

e del Governo Veneto Provisorio.

 

 

 

Non abbiate paura.
Non scoraggiatevi.
Non sentitevi soli, lontani o separati
siamo tutti parte l’uno dell’altro.
Memorabili antenati hanno forgiato il nostro glorioso passato,
e al loro giudizio immortale dobbiamo il riscatto del nostro presente.
Perché questo è il nostro naturale destino
essere ciò che siamo da sempre
un Popolo e una Nazione.
Nel modo in cui l‘oppressione spartisce sofferenze e non da pane,
così la quiete non soggiace a lungo in un Popolo esasperato.
Se serve siate EROI.
WSM
Venetia, 7 luglio 2015
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.


La paura, insieme a tristezza, gioia, disgusto e rabbia è una delle emozioni fondamentali degli esseri viventi, ci matte in guardia dai pericoli e ci spinge alla sopravvivenza.

 


Ecco una precisazione.

La nostra DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA è una comunicazione formale e solenne, come sono i decreti del GVP, i rigetti e gli avvisi a pubblica menzione.
È il pronunciamento della nostra indipendenza, ovvero della restaurazione della Repubblica di Venezia e si rivendicano tutte le prerogative di uno stato sovrano.
Il MLNV e il GVP non chiedono più il proprio personale riconoscimento ma l’attuazione della dichiarazione di indipendenza.
Il MLNV e il GVP escono dalla fase di pura rivendicazione del diritto all’autodeterminazione che ha il Popolo Veneto e la mettono in pratica per il principio di effettività e per il principio di stretta legalità attuano la concreta esecuzione di quanto stabilito dal diritto sostanziale e dalle norme del diritto internazionale.
D’ora in poi le prerogative giuridiche sono diverse anche per ogni Cittadino del Popolo Veneto che agisce sulla base del principio di legalità; lo stesso stato italiano prescrive che nessuno può essere punito se un fatto non è considerato reato da un’apposita legge e questo è sancito dalla Costituzione e dal codice penale italiano agli articoli 1 e 199.
È conclamato, anche nella nostra DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA, che lo stato italiano deve ottemperare ai propri doveri riguardo alle norme di diritto internazionale da esso stesso ratificate con la legge nr.881/1977 visto e considerato che tale principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975).
La nostra DICHIARASIONE UNILATERALE DE INDIPENDENSA non viola il diritto internazionale.
La nostra DICHAIRASION UNILATERIALE DE INDIPENDENSA è tale perché il diritto consuetudinario internazionale prevede l’autodeterminazione che riconosce il diritto all’indipendenza ai popoli dei territori non autonomi e di quelli sottoposti ad occupazione, dominazione o sfruttamento straniero.
È inconfutabile che, secondo il principio consuetudinario del Diritto Internazionale, uno Stato si estingue a livello internazionale solo quando si ha un mutamento rilevante di tutti e tre i suoi elementi costitutivi (territorio, popolazione e apparato di governo) e che tale requisito non si configura per il Popolo Veneto che non è estinto ma esiste tutt’oggi e reclama il proprio posto come Nazione fra le Nazioni.
È indiscutibile la reiterata e dolosa inosservanza e trasgressione del principio di autodeterminazione che rende nulli i trattati che, occupandosi di trasferimento di territori, non includono una disposizione che preveda una previa consultazione della popolazione interessata.
Essendo ovvio che tale condizione indispensabile non si è concretata con il plebiscito truffa del 1866, di fatto, l’annessione forzata dei Territori della Repubblica di Venezia è nulla … il “plebiscito” del 1866 è ben noto per essere stato una truffa nei confronti del Popolo Veneto perché la consultazione è avvenuta in stato di occupazione militare, con inganno e l’estorsione di una scelta non libera e già stabilita, anche nei falsi risultati resi pubblici prima ancora del suo concretarsi.”
Se è inoltre confutata la tesi per cui il divieto di dichiarare la propria indipendenza sia compreso nel principio di integrità territoriale (art.2, paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite), riconducendo invece questo principio al rapporto inter-statale e non intra-statale, non si capisce perché tale principio o uno equipollente non sia valido per l’integrità territoriale della nostra Repubblica di Venezia.
Sono violate norme jus cogens elencate nella nostra DICHIARASION UNILATERALE DE INDIPENDENSA.
Non esiste un divieto nel diritto internazionale di proclamare l’indipendenza unilateralmente.
Il Popolo Veneto non è una minoranza etnica dello stato italiano ed è inconfutabile che esso sia in possesso di uno status distinto da quello italiano.
Il Popolo Veneto è sottoposto a regime militare straniero nonostante facesse parte di uno Stato indipendente e mai sciolto.
Il diritto all’autodeterminazione, prevede il diritto di un popolo di determinare la propria forma di governo … non essendo il Popolo Veneto una minoranza etnica del popolo italiano non si può dire che è rispettato tale principio consuetudinario per avergli concesso una partecipazione al governo dello stato italiano come minoranza etnica (esempio: regione veneto italiana)
Il MLNV-GVP non attenta all’integrità territoriale dello stato italiano, non usa violenza e non fa rappresaglie, ma esigw il rispetto dell’integrità territoriale della sovranità della Repubblica Veneta.
E’ assodato e vogliamo rispettare il principio per cui il diritto alla autodeterminazione non può e non deve autorizzare o incoraggiare azioni in grado di attentare alla integrità territoriale di uno Stato sovrano ma il Popolo Veneto non ha bisogno di fare una secessione dallo stato italiano ma vuole il ripristino e la restaurazione della propria Repubblica ad oggi ancora illegalmente occupata.
Al Popolo Veneto non manca una propria identità nazionale e vuole riaffermarsi come nazione fra le nazioni.

WSM
Venetia, venerdì 17 aprile 2020
Sergio Bortotto

IL PRESIDENTE AMERCIANO D. J. TRUMP E’ CONTRO L’ABUSO SUI MINORI

Proclamazione sul mese nazionale di prevenzione degli abusi sui minori, 2020

L’infanzia dovrebbe essere piena di gioia, speranza, amore incondizionato e accettazione.
Tragicamente, tuttavia, troppi giovani della nostra Nazione trascorrono questo momento fondamentale della loro vita nella paura, nel dolore e nell’incertezza, sopportando abusi e abbandono che minacciano la loro salute e benessere.
Durante il mese nazionale di prevenzione degli abusi sui minori, condanniamo questa orribile depravazione e riaffermiamo il nostro costante impegno a proteggere i nostri bambini e rafforzare le nostre famiglie.

Ogni anno, centinaia di migliaia di bambini in tutto il nostro paese soffrono di abusi e abbandono, un fatto che fa riflettere e al contempo straziante.
A gennaio, ho firmato un ordine esecutivo per coordinare gli sforzi del governo federale per perseguire le persone che sfruttano sessualmente i bambini online, proteggere e sostenere le vittime dello sfruttamento minorile e fornire istruzione di prevenzione per sensibilizzare e contribuire a ridurre l’incidenza dello sfruttamento minorile.
Ho anche aderito alla legislazione per migliorare i nostri sistemi di assistenza all’infanzia supportando le famiglie a rischio attraverso trattamenti e programmi per la salute mentale e l’abuso di sostanze per sviluppare le capacità genitoriali.

Con i nostri partner internazionali in Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito, gli Stati Uniti hanno sviluppato i Principi volontari per contrastare lo sfruttamento e gli abusi sessuali online di minori.
I Principi Volontari stabiliscono un quadro di base per le aziende che forniscono servizi online per scoraggiare l’uso di Internet come strumento per lo sfruttamento e l’abuso sessuale dei minori.
Diverse importanti aziende tecnologiche hanno adottato pubblicamente i principi e altri seguiranno nei prossimi mesi.
Queste aziende hanno la responsabilità di impedire alle loro piattaforme di diventare un paradiso per i predatori di minori e di garantire anche che le forze dell’ordine siano in grado di indagare e perseguire i trasgressori quando i bambini sono stati vittimizzati.

L’abuso di minori provoca la perdita di innocenza e speranza.
Le famiglie amorevoli, devote e premurose possono servire da baluardo contro i nostri bambini che soffrono di abbandono e abuso.
Child Welfare Information Gateway, il servizio di informazione dell’Ufficio per l’infanzia del Dipartimento della salute e dei servizi umani, offre diverse risorse sulla prevenzione degli abusi sui minori e sulla promozione di famiglie sane attraverso il sito Web del mese nazionale per la prevenzione degli abusi sui minori.
Acquisire familiarità con le informazioni fornite dal Dipartimento della salute e dei servizi umani può aiutarti a saperne di più su ciò che tu e la tua comunità potete fare per sostenere i bambini e le famiglie durante questo mese e per tutto l’anno.

Per sradicare questa rovina sulla nostra società, gli americani compassionevoli e preoccupati devono lavorare per attuare il cambiamento e avere un impatto sulle giovani vite.
Le agenzie di assistenza all’infanzia, i membri del clero, gli educatori, i professionisti medici e delle forze dell’ordine, i vicini, gli amici e i familiari allargati contribuiscono tutti a proteggere e nutrire la gioventù della nostra nazione.
I genitori adottivi, affini e adottivi aprono i loro cuori e le loro case ai bambini in crisi e li abilitano a trovare la felicità e realizzare i loro sogni.
Lavorando insieme, queste forze per sempre possono garantire il benessere dei bambini che hanno vissuto i traumi di abusi o abbandono e dare loro un futuro promettente.

Il successo della nostra Nazione si riflette nella nostra prosperità economica e culturale e nella nostra potenza militare, ma il nostro carattere è rivelato da come amiamo e proteggiamo i deboli, gli innocenti e i vulnerabili.
Tutti i bambini sono creati in modo univoco a immagine di Dio e dotati sia di uno scopo che di un potenziale illimitato.
Possiamo e dobbiamo proteggere incessantemente i nostri bambini, case e comunità dal flagello di queste tragedie vergognose e sostenere le famiglie e le comunità per garantire a tutti i bambini l’opportunità di raggiungere il loro potenziale.

ORA, PERTANTO, IO, DONALD J. TRUMP, presidente degli Stati Uniti d’America, in virtù dell’autorità che mi è stata attribuita dalla Costituzione e dalle leggi degli Stati Uniti, proclamo con il presente aprile 2020 il mese nazionale di prevenzione degli abusi sui minori.
Chiedo a tutti gli americani di investire nella vita dei bambini della nostra Nazione, di essere consapevoli della loro sicurezza e benessere e di sostenere gli sforzi che promuovono il loro sviluppo psicologico, fisico ed emotivo.

IN FEDE DI CHE, ho qui messo la mia mano questo trentunesimo giorno di marzo, nell’anno di nostro Signore duemila venti, e dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America il duecentoquarantaquattresimo.

DONALD J. TRUMP

ARTICOLO 50 COMMA 2 – LA PROVA – AHI AHI ITALIA!


Dopo Cassibile e prima della pubblicazione della Costituzione, 75 persone, tutte fedeli all’ONU si riunirono non per scriverla ma per correggere e manomettere quel che era stato redatto da altri.
Fatalità i veri autori volevano inserire in Costituzione una legge che lasciasse l’opportunità al popolo di ribellarsi nell’eventualità che al potere salissero personaggi scomodi che avrebbero potuto cancellare i diritti fondamentali della persona umana.
Possiamo cercare in Costituzione questo articolo e non lo troveremo MAI, perché i 75 (notate il numero che come risultato finale dà il 3) costituenti lo cancellarono.
Ora poiché la vera Costituzione viene tenuta chiusa nei meandri di chissà quale cassetta di sicurezza per dimostrane comunque l’esistenza siamo riusciti a trovare la PROVA e anche qualcosa di molto interessante.
Ciò che ascolterete è la lettura della seduta del 23 Maggio 1947 quando i Costituenti cancellarono l’articolo 50 e il comma 2.
Sentirete le motivazioni e per chi conosce già la verità sul soggetto giuridico allora capirà che quel che codesti signori dicono è di importanza fondamentale. Molto umilmente sprono a condividere e stampare la discussione perché uscire dal sistema è possibile.
Per ritrovare il pdf seguite il percorso che ho pubblicato nel post del blog “lettorenonpercaso”.
https://lettorenonpercaso.blogspot.co…

2019.10.30 – MLNV-GVP – RICHIESTA DI PUBBLICAZIONE DI LETTERA DI ANDREA CASTELLANI

Pervenuta una richiesta di divulgazione di questa lettera dal carcere di Andrea Castellani.
Noi come MLNV facciamo un percorso di liberazione diverso ma siamo sicuramente attenti osservatori per quanto riguarda la violazione dei diritti umani, civili e politici di quanti si battono per la Giustizia e la liberazione dal sistema criminale che soffoca l’Umanità.
Con onore e rispetto.
Viva San Marco.
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provisorio Sergio Bortotto.

LETTERA

2019.11.08 – RICHIESTA URGENTE DI INTERVENTO DI SALVAGUARDIA DEI MINORI IN ITALIA

Messaggio di posta elettronica certificata

Su 2019/11/08 alle 21:15:11 (0200) il messaggio “RICHIESTA URGENTE DI INTERVENTO DI SALVAGUARDIA DEI MINORI IN ITALIA”

Date: Sun, 11 Aug 2019 21:15:06 +0200 (CEST)
Subject: URGENT REQUEST OF INTERVENTION OF SAFEGUARD OF MINORS IN ITALY

In allegato trasmettiamo copia informativa inviata all’ONU, al fine di chiarire in modo definitivo l’iter di liberazione dei minori dalle case famiglia in tutta Italia (e in questo caso nel Veneto).
Riteniamo opportuno avvisarvi che tale azione si contraddistingue dalle altre, in quanto si presenterà una richiesta di sanzionamento per violazioni degli stessi diritti umani nei confronti di minori tutelati dalle convenzioni internazionali, dove risponderanno direttamente le regioni coinvolte.
Ricordiamo altresì che il trasferimento dei minori nelle famiglie di origine dovrà essere celere. Qualora non avvenisse opereremo nell’immediato alla richiesta di un intervento diretto in Italia da parte dell’ONU stesso.

P.S.: Un valido ringraziamento all’illustrissimo dott. Fabrizio Boron della quinta commissione del Consiglio della Regione Veneto per il suo impegno costante a difesa dei minori nel Veneto.

 

2019.08.17 – CINQUECENTO BAMBINI SCOMPARSI NEL NULLA… IN ITALIA

(Inoltrato da Rossignoli Pavesi Elena 20196983221)

“Bambini Strappati”, sta per crollare.
Nel secondo video viene reso noto un partito politico italiano che sarebbe particolarmente coinvolto.

DUBBI SUL SUICIDIO DI EPSTEIN
Molti personaggi italiani con incarichi istituzionali starebbero tremando ed alcuni stanno preparando le valigie. Credo che i colpevoli difficilmente troveranno un angolo di pianeta dove rifugiarsi, verranno rintracciati ed arrestati perché Epstein, prima di suicidarsi (e c’è chi dice che invece sia vivo e tenuto nascosto per proteggerlo) ha rivelato ogni cosa al procuratore che l’ha arrestato e che non ha affossato le sue colpe come fece il precedente procuratore americano, divenuto poi ministro di Trump e poi dimessosi.
La polizia ha bloccato i superjet di Epstein dove anche personaggi italiani pare si intrattenessero con bambini e bambine, non sapendo di venir filmati dagli stessi servizi segreti.
Per poter essere ricattati in futuro.
Non è difficile immaginare che i protagonisti della corposa piramide pedo-satanista possano trovare presto la loro fotografia stampata sui volantini intitolati Wanted, come quelli incollati agli ingressi dei saloon dalle Giubbe Rosse nel Far West di due secoli fa.

CONSIGLIO DI NONNO MARIO A CHI NON HA LA COSCIENZA A POSTO:
Cosa potrebbero dunque fare oggi, per riparare in parte ai propri errori, coloro che in un modo o nell’altro sanno di aver compiuto qualche atto contrario alla giusta protezione dei bambini?
Far di tutto, subito, per dare una mano alla giustizia e far riportare velocemente nelle loro famiglie i bambini strappati senza vera causa. Non è forse meglio restituire questi bimbi alle loro famiglie, destinando loro un decimo dei fondi destinati a questi centri ? Le loro madri sicuramente sanno come gestire questi fondi, pur sotto il controllo dei servizi sociali comunali.
Noi italiani, con le nostre tasse, stiamo dando a tutti i centri di accoglienza una quota pazzesca di contributi dal 3 ai 6 miliardi di euro all’anno (pare siano 12.000 euro al mese per ogni bambino “trattenuto” e pare ve ne siano 40.000), autorizzandoli a portar via bambini dalle famiglie, grazie a norme legislative ingiuste, da cambiare subito.

RESTITUITE MATIAS E GLI ALTRI BAMBINI
Fate presto, restituite questi bambini, prima che le “giubbe rosse” internazionali vengano con un mandato ad ispezionare le vostre case. E per riflettere date un’occhiata a questi due video:

https://www.youtube.com/watch?v=XDJARaRltE
Ricordate infine che raccogliendo le firme per la “Liberazione di Matias” darete anche un aiuto importante per risolvere il grave problema dei “Bambini Strappati”.
Iscrivetevi qui: https://www.gaiaplanet.net/matias-bimbi-strappati

Grazie per la vostra attenzione e collaborazione.
Un caro saluto da nonno Mario.
zeronove.ydv@gmail.com
Brescia, 14 agosto 2019

ALLEGATO:
Poster “Liberate Matias” che potete far girare ai vostri contatti

PS: Questa mia lettera verrà inviata alla Federazione di Gaia Planet, ad alcuni sindaci e magistrati, a diverse testate nazionali ed internazionali, ma anche ai giornalisti cui ho già scritto in data 9 luglio 2019 senza ricevere risposta: Nicola Porro (Quarta Repubblica Rai2), Mario Giordano (La Verità-Rete4), Vittorio Feltri (Libero), Sigfrido Ranucci (Report Rai3), Vittorio Sgarbi, Gioia Locati (Il Giornale).

Ai sensi del D.Lgs. 196/2003 si precisa che le informazioni contenute in questo messaggio sono riservate ed a uso esclusivo del destinatario. Qualora il messaggio in parola Le fosse pervenuto per errore, La invitiamo ad eliminarlo senza copiarlo e a non inoltrarlo a terzi, dandocene gentilmente comunicazione. Grazie.
***
Pursuant to Legislative Decree No. 196/2003, you are hereby informed that this message contains confidential information intended only for the use of the addressee.If you are not the addressee, and have received this message by mistake, please delete it and immediately notify us. You may not copy or disseminate this message to anyone. Thank you

Il caso Epstein: il mattone che farà crollare la piramide pedosatanista!

Dopo lo scandalo della pedofilia in Vaticano, quello della magistratura che ha portato alle dimissioni il Procuratore Generale della Cassazione…

 

2014.12.15 – DIRITTO DI AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO VENETO – VIOLAZIONI ITALIANE E DELL’ONU.

Oggetto:   DIRITTO DI AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO VENETO.
Inosservanza delle Carta delle Nazioni Unite e di altre norme del diritto internazionale da parte dello stato italiano e dell’O.N.U.;
APPELLO URGENTE AGLI STATI DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE.
  • ABKHAZIA
  • AFGANISTAN
  • ALBANIA
  • ALGERIA
  • ANDORRA
  • ANGOLA
  • ANTIGUA E BARBUDA
  • ARABIA SAUDITA
  • ARGENTINA
  • ARMENIA
  • AUSTRALIA
  • AUSTRIA
  • AZERBAIGIAN
  • BAHAMAS
  • BANGLADESH
  • BARBADOS
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  • BELGIO
  • BENIN
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  • BOTSWANA
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  • BURUNDI
  • CAMBOGIA
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  • CONGO
  • CONGO (R.D.)
  • COREA (R.D.P.)
  • COSTA D’AVORIO
  • COSTA RICA
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  • DANIMARCA
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  • ZIMBABWE
e p.c.
  • O.N.U. – UN Headquarters
  • O.N.U. – UNO Palais des Nations
    UNESCO – Ufficio per la Salvaguardia di Venezia (UVO-LO)
  • UNESCO Headquarters
  • International Court of Justice
PREMESSA
Eventi millenari della storia attribuiscono la qualifica di Popolo Veneto e Nazione Veneta alle Genti stanziate nel territorio delle Venetie, che condividono la stessa lingua, con varianti locali più o meno marcate, parlata da milioni di Veneti stanziali e da altri milioni di Veneti emigrati nel mondo, che condividono la stessa storia, le stesse tradizioni e la medesima cultura.
Qualsiasi comunità umana liberamente accomunata da un duraturo sentimento di appartenenza e avente un riferimento comune a una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato, costituisce un Popolo, così come lo è quello Veneto.
La nazionalità Veneta è l’espressione dell’identità del Popolo Veneto che accomuna liberamente ogni proprio membro per il senso di appartenenza a tale specifica collettività per lingua, cultura, tradizione, religione, storia.
La nazionalità Veneta è conforme e si manifesta con il concetto di Nazione Veneta destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità delle Genti Venete stanziate e sovrane sui propri territori.
I Veneti hanno vissuto liberi e sovrani nei Territori della Serenissima Repubblica di Venezia fino al 1797.
Storicamente dall’anno 1797 lo Stato Veneto ha subito l’occupazione dell’esercito napoleonico e dal 1815 i suoi territori sono stati occupati dall’impero austro-ungarico.
Dal 1866 vi è poi de jure e de facto l’illegittima, illecita, violenta e repressiva occupazione dello stato straniero italiano.
Ancora oggi questi agisce al fine di estinguere il Popolo Veneto, assieme alla sua cultura, la sua lingua, le sue tradizioni, i suoi usi e costumi.
Lo stato italiano impone, anche con la repressione militare, la sua amministrazione, le sue istituzioni, le sue forze armate e di polizia, e sfrutta tutte le risorse umane, finanziarie, fiscali, economiche, patrimoniali, naturali, paesaggistiche.
Tuttora persiste a imporre un modello culturale, di mentalità, di uso e costumi completamente estranei a quello del Popolo Veneto.
Per tali motivi il 29 settembre 2009 noi Patrioti del Popolo Veneto ci siamo costituiti in Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), ai sensi e per gli effetti delle norme del diritto internazionale, allo scopo di liberare i territori della Serenissima Repubblica di Venezia dall’occupazione straniera italiana e di ripristinare la sovranità del Popolo Veneto.
Il MLNV dopo la sua costituzione ha depositato la “denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – rivendicazione di Sovranità del Popolo Veneto” presso la sede O.N.U. di Ginevra in data 28 settembre 2010 e presso la sede O.N.U. di New York il 27 novembre 2011; l’Amministrazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a oggi ha pretestuosamente rifiutato di dar riscontro documentale del loro deposito.
Ha quindi notificato l’Ultimatum allo stato straniero italiano in data 14 dicembre 2010.
Nonostante le ripetute aggressioni commesse dallo stato italiano contro il MLNV e i suoi militanti, si è dato seguito con la costituzione del Governo Veneto Provvisorio (GVP) quale apparato istituzionale del MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.
Ciò premesso, ancora una volta senza ottenere alcun riscontro, questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) ha anche denunciato all’International Court of Justice lo stato italiano per i reiterati e numerosi illeciti internazionali, come di seguito:
1 – VIOLAZIONE DELL’INTEGRITA’ TERRITORIALE DELLA SERENESSIMA REPUBBLICA DI VENEZIA
Nella primavera del 1797 Venezia era insidiata da vicino, per terra e per mare.
Tutti i Domini dello “Stato da Tera” (territori di terraferma) erano stati invasi dalle truppe francesi, lanciati all’inseguimento dei reggimenti austriaci che si ritiravano a Trento.
Il generale Bonaparte, approfittando della neutralità dichiarata dalla Serenissima, si era impadronito di tutte le sue più grandi Città e fortezze.
Il Popolo Veneto era drammaticamente esposto a ogni tipo di violenza, taglieggiato e derubato con arbitrarie confische e frequenti furono le sommosse popolari che si scatenarono contro l’occupante d’Oltralpe.
A dimostrazione e conferma della volontà di “annettere” illecitamente i territori della Serenissima Repubblica di Venezia si ricorda che il 17 aprile 1796 Napoleone firmava a Leoben, in Stiria, un preliminare di pace con i rappresentanti dell’imperatore austriaco Francesco II.
Nelle clausole segrete annesse al trattato Napoleone Bonaparte già disponeva la cessione dei Domini di Terraferma della Repubblica di Venezia all’impero austriaco in cambio del suo sgombero dai Paese Bassi.
Con queste clausole l’Austria avrebbe dovuto cedere il Belgio e i territori lombardi alla Francia in cambio dei territori della neutrale Repubblica di Venezia, compresa Istria e Dalmazia; Venezia sarebbe sopravvissuta nei soli territori del Dogado.
Il trattato verrà poi confermato dal trattato di Campoformio, il 17 ottobre 1797, comprendendo però nello scambio anche la stessa Venezia.
Inoltre, a dimostrazione e conferma della successiva volontà italiana di “annettere” illecitamente i territori della Serenissima Repubblica di Venezia al regno d’italia il presidente del consiglio del regno di sardegna (poi regno d’italia) Cavour aveva già progettato e pianificato d’intesa con Napoleone III a Plombières nel 1858 di annettere tutti i territori della Repubblica di Venezia sotto un regno dell’alta italia sotto dominio dei Savoia.
Con la feroce e cruenta invasione, la violenta repressione e successiva annessione dei territori degli altri stati preunitari della penisola italiana, nel 1861 nasceva il Regno d’Italia dal Regno di Sardegna, privato (nel 1860) della Contea di Nizza e del Ducato di Savoia (pretesi dalla Francia).
Gli accordi verbali di Plombières prevedevano per la realizzazione del progetto politico una guerra comune di Francia e regno di Sardegna contro l’Austria che nel frattempo occupava i territori della Repubblica di Venezia come prescritto nei precedenti accordi del 17 aprile 1796 fatti con Napoleone a Leoben ai quali è stata data attuazione dal Congresso di Vienna del 1815.
Dopo il congresso di Vienna la penisola italiana fu divisa in una decina di stati.
Il regno di Sardegna, governato dai Savoia, riottenne il Piemonte e la Savoia e fu ulteriormente ingrandito con i territori dell’ex Repubblica di Genova, senza alcun diritto di opposizione da parte di quest’ultima e senza plebiscito.
Nel resto del nord della penisola italiana fu costituito il Regno Lombardo – Veneto sotto il controllo dell’Austria, comprendente i territori di terraferma della Repubblica di Venezia (Veneto, Friuli e Lombardia orientale), che contrariamente ai principi-guida del Congresso non fu ricostituita, uniti alla parte rimanente della Lombardia.
A esso fu annessa la Valtellina, per la quale furono respinte le richieste svizzere, che questa valle – appartenente alla Svizzera dal 1512 al 1797 – ritornasse al Canton Grigioni o fosse unita alla Confederazione, come cantone autonomo.
Scoppiata quella che la storiografia italiana definisce come “seconda guerra d’indipendenza”, il progetto naufragò a causa della decisione unilaterale di Napoleone III di uscire dal conflitto (armistizio di Villafranca), consentendo così al regno di Sardegna di acquisire solo una minima parte dei territori veneti.
Il dominio austriaco sui territori veneti cessò definitivamente nel 1866 dopo la guerra dichiarata all’Austria dalla Prussia, d’intesa con il regno italiano.
I successivi accordi di pace firmati fra Austria e Prussia costrinsero gli italiani, isolati, a interrompere le operazioni militari e ad accettare un armistizio.
L’Austria, d’intesa con Napoleone III affidò i territori Veneti alla Francia a condizione che fosse riconosciuto al Popolo Veneto il diritto di scegliere il proprio futuro attraverso un plebiscito.
Il plebiscito però ebbe luogo il 22 ottobre 1866 organizzato, controllato militarmente e poi strumentalizzato dalle autorità d’occupazione del regno d’italia.
Su una popolazione di 2.603.009 persone i votanti furono 647.426 e i voti contrari sessantanove.
Col pretesto del plebiscito-truffa il regno d’italia cancellava i confini nazionali della Repubblica di Venezia e imponeva il proprio dominio con l’adozione del regio decreto nr.3300 del 4 novembre 1866.
Giova rammentare che il diritto all’integrità territoriale di una Nazione si afferma già agli albori del diritto internazionale con la cosiddetta “Pace di Vestfalia” del 1648.
In particolare, già ai tempi del diritto internazionale classico la libertà giuridica giungeva fino al punto che gli stati potevano concordare con altri soggetti la propria estinzione.
Nel caso di specie preme rilevare come la Repubblica di Venezia non ha mai concordato con il regno d’italia e con nessun altro la propria estinzione.
La Repubblica Veneta ha quindi ancora oggi il diritto di pretendere da tutti gli altri stati, il pieno rispetto della sua integrità territoriale e indipendenza politica; inoltre, l’occupatio bellica non conferisce all’occupante italiano titolo per annettersi i territori veneti occupati.
Le annessioni effettuate pendente bello sono nulle.
L’occupazione dei territori veneti non può produrre il trasferimento allo stato straniero occupante italiano, a fronte della protesta del Popolo Veneto sovrano, anche se l’italia si comporta animo domini.
Altrimenti si dovrebbe riconoscere effetto normativo (cioè il modo di acquisto della sovranità territoriale) al principio di effettività.
Il titolo giuridico del Popolo Veneto sovrano prevale sull’effettività della situazione.
Si precisa che è da respingere la tesi secondo cui il mero trascorrere del tempo possa comportare il trasferimento del territorio per una sorta di prescrizione acquisitiva, qualora il Popolo Veneto sovrano non se ne stia inerte.
2 – IMPEDIMENTO E SOPPRESSIONE DELL’ESERCIZIO DELLA SOVRANITA’ NAZIONALE DEL POPOLO VENETO NEI TERRITORI DELLA SERENISSIMA REPUBBLICA DI VENEZIA.
Il regno d’italia, dopo aver invaso e occupato militarmente i territori veneti, ha privato la Repubblica di Venezia della sua indipendenza, della sua sovranità e della sua libertà.
Ha quindi violato e impedito l’esercizio della piena sovranità del Popolo Veneto, imponendo e sostituendo la propria sovranità, la propria amministrazione, le proprie istituzioni e la propria bandiera (il tricolore italiano) alla sovranità, amministrazione, istituzioni e bandiera proprie della Serenissima Repubblica (il Gonfalone di San Marco), così come ancora oggi continua a fare lo stato italiano.
Lo stato straniero italiano, a far data dalla sua illecita occupazione, impedisce al Popolo Veneto di esercitare la propria sovranità con proprie istituzioni e l’interazione fra i propri membri per il perseguimento dello sviluppo e il comune progresso secondo i propri usi, costumi e tradizioni, così come gli impedisce di legiferare e stabilire il proprio ordinamento con statuti, codici, norme, e regolamenti con valore e forza di legge per tutti i membri della società Veneta che liberamente hanno deciso di farvi parte.
La Repubblica di Venezia, a oggi privata della sua indipendenza, sovranità e libertà, è stata suddivisa dallo stato straniero occupante razzista e colonialista italiano e a oggi è amministrata da ben quattro (4) enti territoriali regionali italiani.
3 – SOPPRESSIONE DELLA NAZIONALITA’ VENETA
Qualsiasi comunità umana liberamente accomunata da un duraturo sentimento di appartenenza e avente un riferimento comune a una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato, costituisce un Popolo.
La nazionalità è l’espressione dell’identità di un Popolo che accomuna liberamente ogni proprio membro per il senso di appartenenza a tale specifica collettività per lingua, cultura, tradizione, religione e storia.
La nazionalità è conforme e si estrinseca con il concetto di Nazione destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.
Ciò premesso è e deve ritenersi la Nazionalità Veneta espressione della tipicità del Popolo Veneto e della sua identità e a nessun Veneto può essere imposta la nazionalità italiana.
4 – OCCUPAZIONE BELLICA E REPRESSIONE ANCHE MILITARE DELLA REPUBBLICA VENETA.
Fin dalla prima occupazione francese napoleonica del 1797 con l’esautoramento del legittimo “Parlamento Veneto” (Maggior Consiglio) e la successiva dominazione austroungarica imposta dal Congresso di Vienna del 1815, vi sono state numerose insorgenze del Popolo Veneto contro ogni dominazione straniera.
Tuttavia, nella battaglia navale di Lissa (luglio 1866 – Osterreiche-Venezianische Marine) e nella battaglia di Custoza (Verona), il Popolo Veneto combatte al fianco dell’esercito austro-ungarico contro l’invasore italiano, mentre l’italia, ancora oggi, tenta falsamente di far passare tali battaglie risorgimentali per moti filo italiani.
In quel tempo Austria e Prussia firmarono accordi di pace, e costrinsero gli italiani, isolati, a interrompere le operazioni militari e ad accettare un armistizio.
Come previsto dagli accordi di pace l’Austria affidò i territori della Repubblica di Venezia alla Francia, nell’intesa che Napoleone III consentisse una libera consultazione popolare affinché il Popolo Veneto potesse decidere se diventare italiano.
La Repubblica di Venezia, pur in stato di occupazione straniera anche militare, non ha mai concordato con nessuno stato la propria estinzione o indetto una consultazione popolare in merito.
In violazione delle condizioni già pattuite fra Austria e Francia e nonostante il trattato di pace firmato a Vienna il 3 ottobre 1866 fra il re d’italia e l’Imperatore d’Austria che subordinava l’eventuale unione dei territori della Repubblica di Venezia e dei restanti territori sotto controllo Asburgico (affidati con il Congresso di Vienna del 1815) “ a riserva del consenso delle popolazioni debitamente consultate”, il regno d’italia completava invece l’occupazione militare degli stessi territori.
Vi era il forte timore che il Popolo Veneto non avrebbe mai espresso liberamente la volontà di essere sottomesso al regno d’italia; ecco perché, eludendo la consegna dei suoi territori ai legittimi rappresentanti della Repubblica di Venezia, per consentire la consultazione del Popolo Veneto in condizioni di libertà da ogni occupazione straniera, il plenipotenziario del re d’italia il conte Thaon di Revel, incaricava surrettiziamente ad hoc dei prestanomi, il conte Luigi Michiel, Edoardo De Betta e Achille Emi-Kelder, affinché in rappresentanza del Popolo Veneto ricevessero dal Generale francese Le Boeuf, plenipotenziario dell’imperatore di Francia, la formale consegna dei territori della Repubblica di Venezia.
Tale circostanza è confermata dallo stesso conte Thaon di Revel nel suo memoriale “la Cessione del Veneto” dove precisa come i tre notabili non fossero mai stati legittimati a rappresentare il Popolo Veneto proprio perché da lui stesso nominati per ricevere i territori dal generale francese, come, infatti, è avvenuto il 19 ottobre 1866 in un albergo di Venezia.
Ecco spiegato perché i tre prestanome, dopo aver ricevuto formalmente i territori della Repubblica di Venezia dal generale francese Le Boeuf, cedettero subito la sovranità del Popolo Veneto e dei territori della Repubblica di Venezia al conte Thaon di Revel plenipotenziario del re d’italia.
Al riguardo, la Gazzetta di Venezia il 20 ottobre 1866 titolava: “ questa mattina (il 19) in una camera dell’albergo Europa si è fatta la cessione del Veneto”.
L’attuazione del cosiddetto “plebiscito” tenutosi ben tre giorni dopo la cessione dei territori della Repubblica Veneta, e precisamente il 22 ottobre 1866, ha avuto il valore di una mera farsa, a ottemperanza del trattato di pace firmato a Vienna il 3 ottobre 1866, organizzato e realizzato dalle autorità d’occupazione e controllato dai militari stranieri italiani.
Per tutti questi motivi anche l’attuale occupazione straniera italiana dei territori della Repubblica di Venezia è da ritenersi illegale e illegittima ab origine.
5 – COLONIZZAZIONE DELLA REPUBBLICA DI VENEZIA E DEL POPOLO VENETO
Dalla sua occupazione il potere italiano ha eretto un muro di silenzio attorno alle vere cause della forzata unità nazionale nascondendo la resistenza che fiorenti Nazioni pre-unitarie e i loro liberi Popoli hanno opposto all’invasione e occupazione italiana.
Il risorgimento italiano è in realtà un mito inesistente.
Veri e propri genocidi, massacri, campi di concentramento e l’esodo di popoli sono il marchio indelebile e il prezzo della forzata unità d’italia.
La mistificazione dell’unità d’italia è un insulto alle vittime innocenti, ai combattenti e patrioti di ieri e di oggi che hanno difeso e custodiscono, anche con l’estremo sacrificio della vita, le loro Patrie che l’italia ha voluto e ha l’intenzione di cancellare dalla storia.
L’italia dalla data di occupazione ha, di fatto, e continua a oggi a colonizzare la Repubblica Veneta, per agevolare il proprio dominio economico su tutte le risorse umane, finanziarie, fiscali, economiche, patrimoniali, naturali, paesaggistiche e faunistiche, storiche e artistiche.
Inoltre impedisce al Popolo Veneto di decidere liberamente il proprio statuto politico e di perseguire liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale, privandolo anche dei propri mezzi di sussistenza.
Oltre ai predetti processi socioeconomici, volti alla predazione delle risorse senza interesse alcuno per lo sviluppo del territorio, se ne verificano altri, a livello socioculturale, non meno devastanti.
Avvalendosi del potere economico, politico e militare, lo stato straniero italiano esercita un vero e proprio imperialismo culturale con l’imposizione della lingua italiana e di una cultura che non appartiene al Popolo Veneto.
Il Popolo Veneto è vittima dell’aggressione italiana perché è privato dei propri beni e dei propri diritti, e viene anche indotto ad assumere i valori dei colonizzatori, a giustificarne la prepotenza, ad auto colpevolizzarsi e a sviluppare un umiliante senso d’inferiorità.
Ogni occasione è valida nel tentativo di far vergognare i Veneti della propria identità e della propria lingua, oggetto di una forte discriminazione che a causa della politica nazionalista italiana, nonostante il forte radicamento sul territorio, è sempre meno parlata.
La lingua veneta, con le sue inflessioni e varianti più o meno marcate, è un forte collante identitario per il Popolo Veneto ed è per questo che è stata sistematicamente attaccata, vietata nelle scuole, da qualsiasi ambito ufficiale e spesso anche ridicolizzata.
Le poche norme di tutela della lingua veneta non sono attuate.
Anche tutti gli attacchi e le omissioni riguardo alla lingua veneta vanno inquadrati in una strategia aggressiva che non minaccia solo gli aspetti linguistici, ma che è volta alla sottrazione complessiva di beni e diritti, in particolare quello inalienabile, incedibile e imprescrittibile dell’autodeterminazione che ha il Popolo Veneto.
6 – CRIMINI CONTRO L’UMANITA’
Fin dalla sua occupazione, l’italia ha tentato di sottomettere intenzionalmente il Popolo Veneto a condizioni tali di esistenza che ne comportasse l’estinzione sia fisica che culturale (diaspora veneta); anche secondo la definizione adottata dall’ONU costituiscono genocidio «gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso».
Il genocidio viene considerato come un crimine specifico e come tale recepito nel diritto internazionale e nel diritto interno di molti Paesi.
Non si possono dimenticare verità storiche nascoste e sconvolgenti come quelle delle foibe.
Ancora nel 1962, in conformità a accordi segreti (nr.57/62) con il governo jugoslavo di Tito, l’italia finanziava il mantenimento in schiavitù, pagando nominativamente vitto e vestiario di prigionieri istroveneti tenuti in un campo di concentramento all’interno di una miniera di rame a Mitrovica (ex Jugoslavia), purché non ritornassero alle loro terre venete d’origine.
Le Foibe sono state un GENOCIDIO voluto da Italiani e Jugoslavi a danno del Popolo Veneto, che ancora oggi continua nella forma di oblio culturale e negazione delle libertà politiche che portano alla servitù economica.
La storia dello stato italiano ne esce massacrata e infranta.
I fondatori e i “padri” della repubblica italiana, da De Gasperi a Togliatti, da Pertini a Rossi, da Parri a Valiani pagarono Tito per estendere il dominio anche fino al Garda, e pagarono fino agli anni ‘60 per tenere prigionieri i Veneti nei campi di concentramento jugoslavi.
In proposito si ricorda il grandissimo lavoro di ricerca e denuncia per opera di Marco Pirina Direttore, dal 1988, del Centro Studi e Ricerche Storiche “Silentes Loquimur” di Pordenone, noto in Italia e in Europa per avere fatto conoscere attraverso oltre 600 convegni, in venti anni, la tragedia delle foibe.
A oggi lo stato straniero italiano col pretesto di attuare mirate politiche di accoglienza per gli immigrati, impone un’integrazione agevolando insediamenti e radicamenti stanziali sui territori veneti di stranieri anche culturalmente avversi alle tradizioni, costumi e consuetudini del Popolo Veneto.
Particolarmente mal tollerata dal Popolo Veneto è l’imposta residenza di criminali di matrice eversiva mafiosa qui confinati in regime di soggiorno obbligato e la sistematica occupazione di cariche apicali della maggior parte delle istituzioni italiane.
7 – RIPETUTI ATTI DI AGGRESSIONE E DI GUERRA CONTRO IL POPOLO VENETO E IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO VENETO (MLNV).
I movimenti di liberazione nazionale sono qualificati dalla loro legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione, essi conseguono una posizione in campo internazionale rilevante a motivo dei loro scopi politici, quali la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale, da un regime razzista o dall’occupazione straniera.
Il principio di legittimazione dei movimenti di liberazione nazionale è quello dell’autodeterminazione dei popoli.
L’autodeterminazione del Popolo Veneto è un vero e proprio diritto inalienabile, incedibile e imprescrittibile, parte dello JUS COGENS (diritto internazionale imperativo).
Al solo Popolo Veneto spetta il legittimo esercizio di tale diritto erga omnes (nei confronti di tutti gli altri stati) e solo i movimenti di liberazione nazionale sono legittimati ad agire in nome di un intero popolo anche a livello internazionale.
Alla luce di tali principi, per decisione e volontà di alcuni Patrioti Veneti, il 29 settembre 2009 è stato istituito il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) ai sensi e per gli effetti delle norme del diritto internazionale, quale legittima espressione del diritto all’autodeterminazione dei popoli sancito dall’articolo 1 paragrafo 2 della Carta delle Nazioni Unite firmata a San Francisco in data 26 giugno 1945, entrata in vigore il 24 ottobre 1945, e dal “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 19 dicembre 1966 (ratificato anche dallo stato straniero italiano con la legge n. 881/77).
Nonostante il MLNV, fin dal suo costituirsi, abbia sempre seguito con rigore il percorso previsto dal diritto internazionale e benché il diritto di autodeterminazione sia stato ratificato con la legge italiana 881/1977 avente valore legale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno, (rif. sentenza della Corte di Cassazione nel 1975 – Cass.pen. 21-3 1975) lo stato straniero italiano ha ripetutamente e pretestuosamente attaccato questo MLNV giungendo a contestare il reato di associazione paramilitare previsto e punito dal decreto legislativo italiano n. 43 del 14 febbraio 1948, con pene detentive in carcere fino a dodici anni (12 anni), anche a  dispetto della legge 85 del 2006 per la quale adoperarsi e organizzarsi democraticamente per raggiungere l’Indipendenza della propria terra dallo Stato italiano non è più considerato reato d’opinione dal suo codice penale.
L’attività repressiva italiana si è sviluppata contro il MLNV e i suoi militanti con ripetuti atti di aggressione armata.
Con veri e propri blitz le private abitazioni e la sede del MLNV, sono state sottoposte a perquisizioni, ispezioni e al saccheggio di tutti beni strumentali.
Sono stati rubati e non più restituiti computer, supporti e materiali informatici, telefoni cellulari, macchine fotografiche e videocamere, brochure, biglietti da visita, moduli anagrafici, denaro, uniformi mimetiche, e fucili e decine di pistole, migliaia di ogive e bossoli per munizionamento, centinaia di munizioni e numerosi armi bianche e coltelli tattici da combattimento, e la spoliazione, con disprezzo, di numerose bandiere nazionali della Repubblica Veneta, simboli e stemmi del MLNV.
Lo stato straniero italiano ha sottoposto ripetutamente e illegalmente i militanti del MLNV a gravi limitazioni della libertà personale, sequestrandoli, segregandoli e sorvegliandoli a vista.
Li ha sottoposti a interrogatori informali e a inaudite violenze morali e psicologiche e li ha schedati come criminali, il tutto in violazione dei fondamentali e inviolabili diritti umani, civili e politici di cui al “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 16 e il 19 dicembre 1966 (ratificato anche dallo stato straniero italiano con la legge n. 881/77) e sanciti anche dalla costituzione italiana.
Con l’abuso dello strumento mediatico, le autorità di occupazione straniere italiane hanno esibito le armi sequestrate come parte dell’arsenale in dotazione al MLNV.
Alcuni parlamentari italiani in data 12 novembre 2009, nella seduta n. 245, hanno presentato interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 4-04996 indirizzata al ministro dell’interno italiano, attribuendo al MLNV la valenza di una “pericolosa struttura paramilitare” con finalità eversive e secessioniste con tanto di “pianificazione di esercitazioni di tiro con armi da fuoco in località montane e di atti dimostrativi contro le forze dell’ordine italiane, sventata dall’inchiesta e dai primi elementi raccolti”.
Un ulteriore violento e repressivo attacco contro il MLNV è stato poi sferrato nuovamente anche da parlamentari italiani.
A seguito di un analogo successivo atto di aggressione italiano hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno a Roma per sapere quali misure intendesse assumere “per prevenire e contrastare l’organizzazione e le attività dell’associazione Polisia Veneta legata al Movimento di liberazione nazionale del popolo veneto (MLNV) esprimendo preoccupazione per il rischio di sottovalutazione della capacità operativa e dell’ideologia di stampo separatista del gruppo paramilitare legato al MLNV”.
In data 2 aprile 2014 lo stato straniero italiano ha sferrato tramite un reparto speciale militare della propria 4^ forza armata un ulteriore gravissimo atto di aggressione e repressione contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) e contro varie associazioni e aggregazioni spontanee di Cittadini Veneti e contro i loro militanti anche con provvedimenti di natura restrittiva in carcere e in regime d’isolamento.
Con questo nuovo atto di aggressione e repressione le autorità d’occupazione straniere italiane hanno ripetuto blitz armati nelle private abitazioni e sedi di lavoro.
Queste sono state sottoposte a perquisizioni, ispezioni e al saccheggio di tutti beni strumentali. Ancora una volta sono stati sottratti computer, supporti e materiali informatici, telefoni cellulari, documenti e molti effetti personali e di lavoro.
Col pretesto di ricercare denaro, uniformi di tipo militare, armi, munizionamento e o parti di esse, veicoli blindati e parti di essi, progetti di azioni eversive, attrezzature idonee al compimenti di azioni militari ed equipaggiamenti tattici, nonché disegni tecnici relativi alla costruzione di sistemi d’arma artigianali e all’approntamento di veicoli destinati alle azioni militari, documenti di identità falsi e/o contraffatti e targhe false di veicoli nonché bandiere nazionali della Repubblica Veneta, sono stati razziati anche simboli e stemmi del Movimento di Liberazione Nazionale e dei vari gruppi associativi.
Agli indagati e agli incarcerati sono imputate responsabilità riguardo all’associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico italiano e di addestramento militare, istruzioni sulla preparazione e l’uso di materiali esplosivi, di armi da guerra, di aggressivi chimici o di sostanze batteriologiche nocive o pericolose e di altri congegni micidiali.
Decine d’indagati, donne comprese, sono stati incarcerati anche in regime d’isolamento proprio perché dichiaratisi “prigionieri di guerra” di fronte all’autorità giudiziaria d’occupazione straniera italiana.
PER QUESTI MOTIVI
Poiché nel diritto internazionale spetta solamente alla Nazione vittima dell’aggressione far valere i propri diritti e le proprie pretese nei confronti dello stato autore delle violazioni delle norme del diritto internazionale e che quindi nel caso di specie questa prerogativa spetta ai soli movimenti di liberazione nazionale che agiscono in nome dell’intero popolo sulla base del diritto all’autodeterminazione, il MLNV, per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio.
CHIEDE
  1. in nome dell’intero Popolo Veneto la cessazione della violazione della sovranità nazionale della Serenissima Repubblica Veneta e la riparazione dell’illecito;
  2. Alla Comunità internazionale di pretendere dallo stato straniero occupante italiano e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite di cessare ogni impedimento e intralcio all’esercizio del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto, così come legittimamente rivendicato da questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto con la “denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di Sovranità del Popolo Veneto” depositate presso la sede O.N.U. di Ginevra in data 28 settembre 2010 e presso la sede O.N.U. di New York il 27 novembre 2011 tutte ancora a oggi ignorate e disattese come le successive centinaia di comunicazioni, denunce, avvisi e appelli.
    In queste occasioni l’Organizzazione delle Nazioni Unite si è così dimostrata corresponsabile con lo stato straniero occupante italiano dei successivi attacchi al MLNV e contro il Popolo Veneto e il suo diritto all’autodeterminazione.
    È palese la latitanza dell’O.N.U. che ha ostacolato e rifiutato ogni legittimo riscontro ai depositi documentali predetti.
    Con immeritevole e irrispettosa dimenticanza ha ignorato i propri doveri nei confronti delle legittime richieste di questo MLNV, così come sanciti nella stessa Carta delle Nazioni Unite (Assemblea Generale O.N.U. – risoluzione nr.2625 del 24.10.1970).
ASSEMBLEA GENERALE O.N.U. – RISOLUZIONE N.2625 DEL 24.10.1970
Principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli.
In virtù dei principi dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, inseriti nella Carta delle Nazioni Unite, ogni popolo ha diritto di determinare liberamente, senza interferenze esterne, il proprio status politico, e di perseguire il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.
Ogni Stato ha il dovere di rispettare questi diritti in ottemperanza delle disposizioni della Carta.
Ogni Stato ha il dovere di promuovere azioni individuali o separate al fine di realizzare il principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, in ottemperanza delle disposizioni della Carta, e di assistere l’O.N.U. nello svolgimento dei compiti che le sono stati affidati dalla Carta per mettere in atto questi principi (…)
L’istituzione di uno Stato indipendente e sovrano, la libera associazione o l’integrazione in uno Stato indipendente, o il costituirsi di qualunque istituzione politica liberamente decisa da un popolo,
costituiscono altrettanti modi di attuare il principio di autodeterminazione da parte di quel popolo.
Gli Stati devono astenersi  dall’esercitare azioni di forza volte a privare i popoli cui questa dichiarazione si riferisce, del loro diritto alla libertà, all’indipendenza e all’autodeterminazione. Nella resistenza che tali popoli opporranno a tali azioni per difendere il loro diritto all’autodeterminazione, essi avranno il diritto di chiedere e ottenere aiuto dalla comunità internazionale in accordo con i principi e gli scopi della Carta delle Nazioni Unite.
CONFERENZA SULLA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN EUROPA – (HELSINKI, 1 AGOSTO 1975)
VIII.  Eguaglianza dei diritti ed autodeterminazione dei popoli
28.Gli Stati partecipanti rispettano l’eguaglianza dei diritti dei popoli e il loro diritto all’autodeterminazione, operando in ogni momento in conformità ai fini e ai principi dello Statuto delle Nazioni Unite e alle norme pertinenti del diritto internazionale, comprese quelle relative all’integrità territoriale degli Stati.
29.In virtù del principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’ autodeterminazione dei popoli, tutti ipopoli hanno sempre il diritto, in piena libertà di stabilire quando e come desiderano il loro regime politico interno ed esterno, senza ingerenza esterna e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, culturale e sociale.
30.Gli Stati partecipanti riaffermano l’importanza universale del rispetto e dell’esercizio effettivo da parte dei popoli dei diritti eguali e all’ autodeterminazione per lo sviluppo di relazioni amichevoli tra loro come tra tutti gli Stati: essi ricordano anche l’importanza dell’eliminazione di qualsiasi forma di violazione di questo principio.
Questi diritti appartengono a ogni Popolo e come tale il Popolo Veneto ne è naturale detentore.
Nessun soggetto politico appartenente o facente parte delle istituzioni italiane, Regione, Province, Comuni, partiti o movimenti può rivendicare tali diritti in nome e per conto del Popolo Veneto, (vedi sentenza  n.365/2007 della Corte Costituzionale), altrimenti facendo incorrerebbe nella violazione dell’art.5 della Costituzione attentando all’integrità dello stato italiano.
E’ quindi esclusivamente il Popolo Veneto con le sue istituzioni  che ha il potere di rivendicare i diritti che gli appartengono mettendo sotto scacco della delegittimazione internazionale lo stato italiano.
ATTESO CHE
I movimenti di liberazione nazionale, quali soggetti di diritto internazionale, per loro natura non possono essere soggetti alle autorità di occupazione straniere, questo MLNV, per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio, chiede che si pretenda dallo stato straniero occupante italiano di consentire e riconoscere l’esercizio del diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto e l’immediata cessazione di ogni ostilità e repressione e di ogni attività di contrasto e d’impedimento alla legittima e legale attività di questo MLNV e del suo Governo Veneto Provvisorio su tutti i territori della Serenissima Repubblica Veneta, ancora oggi illegalmente e illecitamente occupati.
Chiede che tale diritto sia riconosciuto dalla Comunità Internazionale.
O.N.U. – PATTO INTERNAZIONALE RELATIVO AI DIRITTI CIVILI E POLITICI – NEW YORK 16 DICEMBRE 1966
(Ratificato dall’Italia con la legge 881/77 del 25 ottobre 1977)
Parte PrimaArticolo 1
Tutti i popoli hanno diritto di autodeterminazione.
In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale, (il Popolo Veneto è detentore di tali diritti).
Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale, fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale.
In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza, (il Popolo Veneto è detentore di tali diritti).
Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell’amministrazione di territori non autonomi e di territori in amministrazione  fiduciaria, debbono promuovere l’attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello Statuto delle Nazioni Unite, (l’Italia deve promuovere e rispettare il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto).
Parte SecondaArticolo 2
Ciascuno degli Stati parti del presente Patto, si impegna a rispettare e garantire a tutti gli individui che si trovino sul suo territorio e siano sottoposti alla sua giurisdizione i diritti riconosciuti nel presente Patto, senza distinzione alcuna, sia essa fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua, la religione, l’opinione pubblica o qualsiasi altra opinione, l’origine nazionale o sociale, la condizione economica, la nascita o qualsiasi altra condizione, (l’Italia deve rispettare e garantire tali diritti senza alcuna distinzione).
Ciascuno degli Stati parti del presente patto, si impegna a compiere, in armonia con le proprie procedure costituzionale e con le disposizioni del presente Patto, i passi necessari per l’adozione delle misure legislative o d’altro genere che possano occorrere per rendere effettivi i diritti riconosciuti nel presente Patto, qualora non vi provvedano già le misure, legislative e d’altro genere, in vigore, (l’Italia si è impegnata a rendere effettivi tali diritti riconosciuti al Popolo Veneto).
Carta delle Nazioni Unite (Assemblea Generale O.N.U. – risoluzione nr.2625 del 24.10.1970).
Articolo 5:
“Un membro delle Nazioni Unite contro il quale un’azione preventiva o coercitiva è stata presa dal Consiglio di sicurezza può essere sospeso dall’esercizio dei diritti e dei privilegi di Membro da parte dell’Assemblea Generale su raccomandazione del Consiglio di Sicurezza.
L’esercizio di tali diritti e privilegi può essere ripristinato dal Consiglio di Sicurezza “.
Articolo 6:
“Un membro delle Nazioni Unite che abbia persistentemente violato i principi contenuti nella presente Carta può essere espulso dall’Organizzazione da parte dell’Assemblea Generale su raccomandazione del Consiglio di Sicurezza.”
CONSIDERATO
Che questo MLNV, dal suo costituirsi, non ha mai violato i principi contenuti nella Carta delle Nazioni Unite e che nel diritto internazionale i movimenti di liberazione nazionale vantano diritti maggiori rispetto agli stati oppressori, ci si appella agli stati della Comunità Internazionale affinché diano al MLNV sostegno, appoggio e assistenza nella sua lotta intrapresa per il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto, e di astenersi dall’aiutare lo stato oppressore italiano.
CHIEDE ALTRESI’
Inoltre che i militanti del comando di questo MLNV e i membri del Governo Veneto Provvisorio siano ospitati e protetti da Stati terzi per il tempo strettamente necessario al fine di poter proseguire in sicurezza il legittimo percorso di liberazione della Patria Veneta dall’occupazione italiana invocando con urgenza l’applicazione delle norme sulla protezione e immunità delle persone che agiscono per suo conto e appellandosi in subordine al diritto di asilo.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, lunedì 15 dicembre 2014
Il Presidente
del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto