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Circola voce che la politica del governo Meloni sia attendista per via delle festività, poi ci sbatteranno la cupa realtà in faccia. Come previsto Carlo Nordio è stato nominato ministro della giustizia. Un suo articolo terrificante pubblicato sul Messaggero lo indica come fautore della vaccinazione obbligatoria ad ogni costo, “con le buone o con le cattive”. Alla sanità abbiamo un altro fanatico del vaccino, il ministro Orazio Schillaci che è la prosecuzione di tutto ciò che c’era prima. Rispondendo alla Camera ad un’interrogazione urgente dichiara: “la campagna vaccinale contro il covid-19 in Italia ha permesso di evitare oltre 500.000 ospedalizzazioni, oltre 55.000 ricoveri in terapia intensiva e circa 150.000 decessi”. Tutte balle strumentali, insostenibili, poiché non vi è prova controfattuale. Il primo dicembre farà partire la campagna vaccinale con la quarta dose di siero genico da inoculare insieme all’antinfluenzale, un cocktail che non è mai stato sottoposto a studi sull’interazione tra farmaci. Incurante della confessione di Pfizer e delle mortali evidenze emergenti, Schillaci classifica il green pass come strumento indispensabile per la sicurezza. Sempre alla Camera ha ribadito che “mai questo governo e mai io ho pensato di abbandonare l’uso delle mascherine negli ospedali e nelle RSA”. E’ noto che quando era rettore a Tor Vergata ha fatto vaccinare tutti i suoi studenti convincendoli che vaccinandosi andavano a compiere un gesto altruistico nei confronti degli anziani. Quanti sono morti all’improvviso? Questa infame realtà unita agli esiti del G20 fanno una catastrofe: i paesi del G20 hanno concordato un certificato digitale utilizzando lo standard dell’OMS che presenteranno alla prossima assemblea mondiale della Sanità di Ginevra. Vogliono mettere il green pass mascherato da identità digitale collegato con il certificato vaccinale. Cioè il green pass per sempre. Siamo quindi chiamati a combattere e ad agire immediatamente e con forza. Subito MOTORE ITALIA ha indetto per il 4 DICEMBRE una giornata nazionale ad Ancona per la costituzione urgente dell’organismo nazionale “MAI VACCINI OBBLIGATORI”. Per partecipare inviare mail all’Ing. Carlo Negri:negri.ing@gmail.com Ricordiamo che il green pass ha portato morte ed è ancora attivo in Italia per andare a visitare i malati in ospedale e gli ospiti delle RSA. Una vergogna tragica.
Nerina Negrello Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente www.antipredazione.org
Può sostenere la Lega Antipredazione diventando socio o dando un libero contributo: – Conto Corrente Postale n° 18066241 intestato a Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi – Bonifico bancario IBAN IT35 S076 0111 1000 0001 8066241 su conto corrente presso Banco Posta
Anche tutti questi “collaborazionisti” con i politicanti italiani che hanno favorito le aberranti regole adottate in occasione della c.d. “falsa pandemia”, devono essere iscritti a ruolo giudiziario, espulsi dai Territori della Serenissima Repubblica e giudicati appena possibile da un Tribunale del Popolo Veneto.
Che vergona anche questa Chiesa e questo pontificato piegato dolosamente ai voleri dei regimi dominanti.
WSM
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del GVP
A Sua Ecc.za Rev.ma
Mons. Renato Marangoni,
Vescovo di Belluno-Feltre,
Oggetto: Il grave dovere, Suo e di tutti i vescovi (compreso il Papa), di chiedere scusa ai fedeli ingannati, offesi, marginalizzati e privati dell’assistenza spirituale durante la pandemia.
Coi di Zoldo, 7 novembre 2022
Eccellenza Reverendissima,
Le scrivo questa lettera aperta, ovvero la invio in contemporanea anche ai mass media, ai social network Facebook, Telegram e Twitter, nonché ad altri soggetti pubblici e privati.
Mi spiace, ma è l’unica maniera, per me, per essere sicuro che non la ignori, vista la Sua pessima abitudine di scrivere solo a chi vuole, forse solo a chi Le fa comodo o a chi proprio non può fare a meno, mentre a me, seguendo la maleducazione del Suo predecessore mons. Giuseppe Andrich, non si degna di scrivere.
E quando l’ha fatto, alla vigilia del Natale 2021, l’ha fatto nella maniera più brutale che Le fosse possibile, facendomi consegnare a mano la lettera dal vicario generale, alla presenza del notaio di curia, incaricato di verbalizzare la mia reazione!
Durante il periodo dell’emergenza sanitaria, impropriamente definito pandemia, cioè dal 5 marzo 2020 al giorno d’oggi (poiché siamo ben lontani dall’essere tornati alla situazione de iure e de facto precedente), i vescovi italiani si sono dimostrati dei pusillanimi, quando non dei compromessi e dei complici con la dittatura sanitaria.
Dittatura che ha comportato la sospensione persino di diritti garantiti dalla Costituzione e che i vescovi, tra cui Lei, non solo hanno approvato in toto e senza fare la minima obiezione, ma hanno persino inasprito, volendo mostrare al Governo una sudditanza operativa servile, quale nessun credente cattolico come pure nessun’altra persona (pur favorevole alle pseudo vaccinazioni) si sarebbe mai aspettato di riscontrare.
Lo stesso vescovo di Roma e successore di San Pietro si è mostrato così favorevole alle indicazioni che tornavano gradite alle case farmaceutiche internazionali e ai Governi, pesantemente condizionati da esse, da avvallare delle dichiarazioni assurde fatte da certi suoi diretti collaboratori, con le quali, in barba a tutto quello che si è sempre detto nei seminari e a catechismo, cioè che l’aborto è un peccato gravissimo, si è detta moralmente lecita l’assunzione di sostanze che, fuori dubbio, avevano comportato un procedimento coinvolgente cellule fetali; e non di tempi lontani, come falsamente il Papa stesso ha dichiarato, ma appositamente estratte da corpicini di bambini (feti) volutamente fatti nascere nel grembo materno per essere uccisi a tale scopo.
Lo squallore di una simile apostasia della Chiesa cattolica, del Papa, dei vescovi (a parte rarissime eccezioni) e pressoché di tutti i preti, ha inorridito i fedeli laici che, infatti, si sono allontanati in modo sensibile dalla vita cristiana minima, cioè dalla partecipazione alla S. Messa domenicale.
Ho calcolato, per fare un esempio che riguarda direttamente la mia valle, la Val di Zoldo, come la frequenza complessiva nelle sue otto parrocchie è passata da un già scarso 25 per cento ad una cifra per eccesso sul 10-13 per cento, che in numeri assoluti corrisponde ad un massimo di 290-300 persone, quasi tutte anziane.
Facciamo pur 300 persone che, in tutta la Val di Zoldo, vanno a Messa alla domenica, significa che il cattolicesimo è diventato un fatto estremamente marginale, capace di coinvolgere, in ben otto parrocchie, meno di una scuola di sci o della Croce Verde per l’ambulanza.
Non si fa (non vi fate) un esame di coscienza o la colpa è sempre degli altri?
Se, poi, aggiungiamo, come dobbiamo fare, che voi vescovi avete avuto la pazza idea di proibire a noi sacerdoti di recarci a confessare, dare la Comunione e l’olio santo o anche solo stringere la mano ai fedeli che, negli ospedali e nelle case di risposo, per colpa vostra sono morti come cani randagi, dopo una vita onesta, laboriosa e cristiana, è evidente che dovreste dimettervi dal primo all’ultimo e chiedere perdono per il resto della vita delle porcate che avete combinato, pur di fare i servili con il Governo e continuare a ricevere le sue laute sponsorizzazioni. Non lamentatevi, perciò, se adesso molti fedeli si sono allontanati da voi!
Nel Suo caso, poi, Eccellenza, c’è persino un’aggravante: Lei più di una volta, recando pubblico scandalo tra i buoni e gli onesti che non avevano portato il cervello all’ammasso, è andato spontaneamente a farsi inoculare il siero genico, persino la quarta dose!, ed ha benedetto il personale medico e infiermeristico che compiva quelle oscenità, e si è fatto fotografare, magari pensando, con una ingenuità incredibile, che le foto di simile benedizione sacrilega sarebbero state di incitamento ai dubbiosi!
Ma il grande colpevole dello scandalo tra i fedeli è e resta quel Mario Bergoglio che, nella sua veste di Francesco I, ha avvallato tutto questo scempio e mai, dico mai, ha mosso la sua linguetta (sempre pronta a parlare a favore dei profughi e di tutto ciò che gli fa comodo) a vantaggio dei fedeli cattolici lasciati vivere e morire senza sacramenti.
E costui sarebbe il vicario di Gesù che amò definirsi Buon Pastore?
Buon Pastore di tutte le sue pecore, anche di quelle che si allontanano dall’ovile?
Il non accettare il presunto vaccino era un atto così grave da giustificare il Pastore di non andare in cerca di queste pecore, per ascoltare le loro ragioni e spiegar loro in che consisteva quel dovere che pretendeva?
Quel dovere che pretendeva ma non sapeva spiegare, appellandosi alla «fede nella scienza», nuova divinità, alla quale ha fatto prostrare l’intera Chiesa…
Signore, perdona questo irresponsabile, e illuminalo, perché rinunci a stare sulla cattedra di Pietro, che sta infangando in modo così evidente!
Pur tuttavia, ammesso e non concesso che Francesco papa e voi vescovi con lui abbiate creduto in buona fede, pur con una ingenuità che non sta né in cielo né in terra, che i famosi sieri fossero veri vaccini contro il contagio; ammesso e non concesso ciò, come mai ora fate scena muta, alla maniera delle mummie, dopo le dichiarazioni della signora Janine Small del 10 ottobre scorso?
Non vi siete accorti, nonostante ne abbiano parlato tutti i giornali e i video presenti in internet lo documentino, che, di fronte alla richiesta precisa di un parlamentare europeo durante un’audizione al Parlamento europeo, la signora Janine Small ha detto queste testuali parole: «Il vaccino anti Covid Pfizer non è stato testato per prevenire l’infezione [del Covid]», anche perché «nessuno ce l’ha chiesto» e in ogni caso «non c’era tempo»? Parole pronunciate con un diabolico e assai significativo sorrisino beffardo.
Ebbene, la signora Small è la responsabile per i mercati internazionali della multinazionale farmaceutica Pfizer ed era stata costretta a recarsi a Bruxelles in quanto convocata da una Commissione d’inchiesta, appositamente istituita dopo che la signora Ursula von der Leyen si era rifiutata di mostrare la documentazione dei contratti pluri-miliardari in euro con le case farmaceutiche Pfizer e parallele; anzi: dopo che la von der Leyen aver negato che tale documentazione esistesse dicendo, spudoratamente, che i contratti erano stati fatti sulla base di semplici messaggini sui cellulari privati, pur scaricando il conto dell’acquisto sull’Unione Europea e sui singoli Stati; e neppure di tali messaggini c’è traccia!
La Small era stata altresì convocata dopo che, con incredibile alterigia e sicurezza di poter violare le leggi senza essere punito, Albert Bourla, presidente e amministratore delegato della Pfizer si era rifiutato di presentarsi, pur convocato, davanti alla Commissione d’inchiesta a spiegare come si era svolta la trattativa riservata per la compravendita dei detti pseudo vaccini.
E, cosa che rende ancora più grave la posizione morale e giuridica del Papa, e fa crollare la sua credibilità umana prima ancora che di fede, è che egli, come è venuto a galla suo malgrado, durante la cosiddetta pandemia aveva ricevuto riservatamente e nascostamente, più di una volta, il signor Bourla.
Perché riservatamente e nascostamente?
Non l’ha mai spiegato, eppure si trattava di un problema che riguardava tutti e di obblighi che poi sarebbero ricaduti (o, meglio, che il Papa ha preteso di far ricadere) su tutti; perché dunque tenere il segreto?
Come si può fidarsi di uno che non ti parla e non risponde alle tue domande?
Come fidarsi di uno che non si dimostra sincero?
Sollecitato da molti cittadini, tramite le vie legali, il Governo italiano stesso si è trincerato nel segreto, addirittura dietro il segreto militare, rifiutandosi così di dar spiegazione ai cittadini sul contenuto dei sieri genici che, però, nello stesso tempo pretendeva, persino violando alcuni loro diritti di base e di natura (quali la libertà di spostamento e il diritto di sostenere sé e la propria famiglia con il lavoro), che essi si inoculassero.
Se questa non è stata dittatura, in tutto e per tutto, mi dica Lei cos’è stato.
E la Chiesa ha fatto vergognoso silenzio, incurante delle sofferenze dei lavoratori, degli idranti contro i portuali, delle umiliazioni e delle frasi di disprezzo ripetute giorno dopo giorno da tutti i mass media, compresi quelli di proprietà delle diocesi!!!
Vergogna, vergogna!
Eccellenza, il giorno 11 la nostra diocesi di Belluno-Feltre celebrerà e invocherà il suo patrono celeste San Martino.
Potrebbe essere un’occasione adatta per ammettere, da parte Sua, gli enormi errori compiuti e cercare di porre un piccolo freno alla perdita di credibilità, umana e pastorale, che Lei e tutti i vescovi vi siete tirati addosso, come dei poveri ingenui; e Dio non voglia che qualcuno di voi l’abbia fatto in malafede, per tornaconto, vigliaccheria e interesse personale.
Che Dio vi perdoni, ma ci dia un segno di seria contrizione e di ravvedimento!
Laudetur Iesus Christus! don Floriano Pellegrini Via Belina, 16/c
32012 VAL DI ZOLDO (BL)
A cura di don Floriano Pellegrini, 2016.baliato.daicoi@gmail.com – Via Belina, 16/c – 32012 Val di Zoldo – Cell. 3333245953 (il primo contatto è meglio sia un breve messaggio nel quale si indica la propria identità).
Il Capo del Cremlino, Vladimir Putin, è intervenuto al 19esimo incontro del Valdai Discussion Club giovedì 27 ottobre 2022. Il tema del forum di quest’anno è stato: “Il mondo oltre l’egemonia: giustizia e sicurezza per tutti”. L’incontro, durato quattro giorni, ha riunito 111 esperti, politici, diplomatici ed economisti provenienti dalla Russia e da altri 40 Paesi, tra cui Afghanistan, Brasile, Cina, Egitto, Francia, Germania, India, Indonesia, Iran, Kazakistan, Sudafrica, Turchia, Uzbekistan e Stati Uniti.
Riportiamo un articolo che vuol informare su come opera il sistema di potere, non quindi per fare pubblicità ad altri canali d’informazione e/o persone, ma per sottolineare invece di diffidare da fantomatiche informazioni che ultimamente circolano in rete che spesso appaiono fantasiose e fantascientifiche.
Attenzione quindi alla controinformazione: non tutto quello che vi raccontano è vero, ci sono disinformatori che con falsa controinformazione “raffigura il potere come più forte di quello che in realtà è, e lo protegge avvolgendolo di una artificiale aura di invincibilità. È l”’arte” della psy-op, ovvero quel depistaggio messo su da ambienti dei servizi che hanno deciso di scatenare una guerra psicologica permanente nei confronti dei dissidenti per farli vivere in uno stato di paura perenne e indurli in qualche modo alla rassegnazione.”
E’ molto plausibile dunque che quanto più ne inventano di fantasiose, tanto più significa che “il sistema sta perdendo la battaglia del pensiero.” La spiegazione più semplice è solitamente quella giusta (“rasoio di Occam”).
Quindi fate attenzione quando condividete certe notizie pensando di avere la verità in tasca.
Era un po’ che i media mainstream non si interessavano di questo blog o del nostro canale Telegram che ormai sembra avere tolto il sonno a molti, specialmente dalle parti dello stato profondo “italiano”.
Stavolta a fare una profilazione della rete di profili considerati vicini a Qanon in Italia è il Manifesto, il quotidiano comunista fondato da Lucio Magri e Rossana Rossanda.
C’è da specificare innanzitutto che Qanon non esiste. Si tratta di una invenzione mediatica che deriva da alcuni media del mainstream americano che è stata pedissequamente ripresa da quest’altra sponda dell’atlantico dai media italiani ed europei.
Esiste Q, una sua bacheca e i suoi cosiddetti “drop” che sono delle comunicazioni, a volte in codice, che vengono fatte per dare indizi e tracce a coloro che seguono il movimento di Donald Trump.
L’ipotesi più probabile è che dietro Q ci sia in realtà un gruppo di intelligence militare americano che affianca il presidente da diversi anni. Lo stesso Trump ha rimandato innumerevoli volte a Q e ai suoi scritti attraverso condivisioni sui social. Non è un’entità astratta.
È un fenomeno reale senza il quale è impossibile comprendere quale sia la missione di Trump da quando ha iniziato la sua avventura in politica, e da quando è nato il movimento fondato sul principio di mettere al primo posto l’America e i suoi interessi nazionali, e non quelli di oscuri gruppi di potere che da troppo tempo infestano Washington e le sue istituzioni.
La ragione per la quale i media americani ed italiani definiscono Qanon come Q è probabilmente quella del depistaggio. Attraverso questo falso nome vengono attribuiti fatti e dichiarazioni a Q che in realtà hanno fatto Qanon e i canali che falsamente dichiarano di essere “rappresentanti” di Q quando in realtà sono spesso i primi disinformatori.
È la palude della falsa controinformazione della quale si è parlato in numerose occasioni e che abbiamo denunciato numerose volte perché molto spesso tali infiltrati producono danni persino più rilevanti dei media mainstream.
L’ultimo esempio, tra i numerosissimi che si possono fare a questo proposito, è quello di aver fatto credere che Draghi prima di lasciare palazzo Chigi abbia in qualche modo preparato il terreno ad un ritorno alla sovranità monetaria attraverso una fantomatica riforma della Banca d’Italia che in realtà non c’è mai stata.
Costoro hanno fatto credere che nel nuovo statuto di Bankitalia si fosse messo fine al famigerato divorzio del 1981 attuato dall’allora ministro del Tesoro, Beniamino Andreatta, e l’ex governatore di palazzo Koch, Carlo Azeglio Ciampi.
Nulla di tutto questo è ovviamente accaduto ma il mestiere del disinformatore è appunto quello di confondere le acque e depistare per conto degli apparati dello stato profondo che lo governano e lo retribuiscono per tale opera di mistificazione.
Lo scopo è far apparire come amici i nemici e viceversa in modo da indurre il lettore nella confusione più totale e farlo precipitare paradossalmente a tessere le lodi di coloro che invece egli vorrebbe denunciare e combattere.
Questa parentesi sulla falsa controinformazione era essenziale perché i media mainstream quando fanno le loro profilazioni mischiano giornalisti che non rispondono al sistema ad altri elementi manovrati dal sistema stesso, per far credere che i primi abbiano qualcosa a che spartire con i secondi.
Per poter distinguere i primi dai secondi, il lettore deve fare un esercizio di verifica dei contenuti messi in circolo da entrambi e metterli a confronto in modo da avere un’idea chiara di chi ha costantemente fabbricato montature quali quella di Draghi “sovranista” oppure quella del certificato verde che sarebbe stato prorogato di 3 anni a marzo scorso.
Oppure ancora quella del fantomatico arrivo dei Black block a Trieste che sarebbero dovuti giungere lo scorso ottobre nel capoluogo friulano per sabotare le proteste dei portuali che stavano facendo davvero paura al governo Draghi.
E ancora si potrebbe citare a questo riguardo il caso Biscardi dello scorso gennaio, quando purtroppo in completa solitudine denunciammo come si stesse facendo passare un noto truffatore per un ricercatore scientifico e di come si stesse cercando di far credere che tale personaggio fosse stato ucciso per via delle sue “ricerche” sui sieri.
In quel caso, l’apparato della disinformazione aveva ricevuto il compito di far credere, falsamente, che chi parlava dei danni dei sieri veniva eliminato perché scomodo.
È l’”arte” della psy-op, ovvero quel depistaggio messo su da ambienti dei servizi che in questo caso hanno deciso di scatenare una guerra psicologica permanente nei confronti dei dissidenti per farli vivere in uno stato di paura perenne e indurli in qualche modo alla rassegnazione.
Attraverso tale tecnica si raffigura il potere come più forte di quello che in realtà è, e lo si protegge avvolgendolo di una artificiale aura di “invincibilità”.
A questo punto, c’è abbastanza carne al fuoco da far comprendere al lettore quali sono le tecniche dei depistatori e come riconoscerli.
Tornando all’articolo del Manifesto, stavolta non si ravvedono i toni irrisori e diffamatori dei precedenti articoli del mainstream contro di noi. Non c’è la falsificazione vista con Newsguard, una società vicina ad ambienti sorosiani, e non c’è il fango e le menzogne, scritte anche in maniera ridicola, della versione italiana della rivista americana Rolling Stones, già nota per aver fabbricato clamorose storie false su ospedali congestionati da pazienti che avevano preso la ivermectina, il farmaco usato da Trump per trattare l’influenza COVID.
Stavolta si ravvedono dei toni più asciutti e formali di quelli di chi vuole fare una fredda analisi statistica di quei canali che sono diventati una vera e propria spina nel fianco nei confronti di determinati poteri.
E stando a quello che scrive il quotidiano comunista sul podio ci sarebbe proprio il nostro canale.
Questo è il ritratto che il Manifesto fa di noi.
“Unico fra tutti coloro che hanno sposato le teorie di Q a produrre quasi esclusivamente contenuti originali (nell’ordine di decine di post al giorno sugli argomenti più svariati, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, oltre ad avere un suo blog anche in inglese), dai dati emerge che il suo canale Telegram (63.505 iscritti) è il più ripostato in tutto il network italiano – non solo quello Q – preso in analisi dal database, con un margine quasi di 2 a 1.
Due post di Sacchetti in cui insinuava che Mario Draghi fosse gravemente malato – che gli sono valsi lo scorso gennaio una perquisizione da parte della Digos – hanno rispettivamente 99.000 e più di 43.000 visualizzazioni – e hanno circolato non solo su canali Q come Qanon Italia e Italian Patriots ma anche su gruppi come Esercenti no green Pass e Italia Costituzionale no green pass.”
Ci sembra di capire quindi che il Manifesto ha commissionato o si è servito di un’analisi statistica per giungere alla conclusione che il nostro canale Telegram è in effetti il più popolare tra quelli presenti su questa piattaforma in Italia.
L’articolo del quotidiano poi prosegue scrivendo che “Sacchetti è in top ten fra i più ripostati sia che si parli di Qanon, di elezioni o di Covid, mentre è in assoluto il più condiviso in materia di guerra in Ucraina.”
Ciò suggerisce che il mainstream che ha in un primo momento adottato le tecniche del discredito per provare, invano, a squalificarci sia seriamente preoccupato.
Il blog e il canale sono evidentemente diventati un punto di riferimento per molte persone che da tempo hanno smesso di leggere i media mainstream e che diffidano al tempo stesso della palude della falsa controinformazione che infesta lo stesso Telegram.
Ciò pare che susciti irritazione perché quando non si è padroni del flusso delle notizie non si riesce a controllare le menti come vorrebbe il potere. E quando questa condizione si verifica, ciò vuol dire che quel potere ha perduto la leva del suo controllo. Quella che le consentiva di far dire e pensare ciò che si vuole anche ai dissidenti attraverso la citata rete di depistatori e disinformatori.
Sono gli uomini del mainstream stesso ad ammettere, a malincuore, che ciò che facciamo ha caratteristiche diverse dagli altri e, che piaccia o meno, sono queste caratteristiche – a mio modesto parere di serietà e metodo nelle analisi delle notizie – che, a quanto pare, preoccupano e non poco i proprietari dei mezzi di comunicazione.
Ciò porta alla conclusione precedente, ovvero quella che il sistema sta perdendo la battaglia del pensiero.
Per la prima volta dalla fine della farsa pandemica, è emerso quindi un elemento nuovo e incontestabile. Il potere ha paura perché i mezzi che assicuravano la sua esistenza sono divenuti ininfluenti.
Più semplicemente, c’è una larga parte di persone che non crede più al sistema e queste persone stanno andando laddove proprio il sistema non vuole che esse vadano.
PUTIN FIRMA L’ADESIONE DELLE REPUBBLICHE POPOLARI DI DONETSK E DI LUGANSK E DEI DUE OBLAST DI ZAPORIZHZHYA E KHERSON ALLA RUSSIA: ECCO IL DISCORSO INTEGRALE
QUESTO VIDEO E’ UNA SINTESI DEI TRATTI SALIENTI DEL DISCORSO CON UNA TRADUZIONE RIVISTA E MIGLIORATA
QUESTA LA TRASCRIZIONE DEL DISCORSO
Cari cittadini russi, cittadini delle Repubbliche Popolari di Donetsk e di Lugansk, cittadini delle regioni Zaporizhzhya e Kherson, deputati della Duma di Stato e senatori della Federazione Russa!
Come sapete, si sono svolti i referendum nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e di Lugansk, nelle regioni di Zaporizhzhya e di Kherson. Sono stati raccolti i dati e i risultati sono noti. La gente ha fatto la propria scelta, una scelta inequivocabile.
Oggi firmiamo i trattati di adesione alla Russia della Repubblica Popolare di Donetsk, della Repubblica Popolare di Lugansk, della Regione di Zaporizhzhya e della Regione di Kherson. Sono sicuro che l’Assemblea federale sosterrà le leggi costituzionali sull’adesione e la formazione di quattro nuove regioni, quattro nuovi soggetti costitutivi della Federazione Russa, poiché tale è la volontà di milioni di persone.
E questo, ovviamente, è un loro diritto, un diritto inalienabile, sancito dal primo articolo della Carta delle Nazioni Unite, che afferma esplicitamente il principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli.
Ripeto: si tratta di un diritto inalienabile del popolo basato sull’unità storica, in nome della quale hanno combattuto generazioni di nostri antenati, coloro che dalle origini dell’antica Rus’ nel corso dei secoli hanno costruito e difeso la Russia. Qui, in Novorossija, combatterono Rumyantsev, Suvorov e Ushakov, Caterina II e Potemkin fondarono nuove città. I nostri nonni e i nostri bisnonni combatterono qui fino alla morte durante la Grande Guerra Patriottica.
Ricorderemo sempre gli eroi della “Primavera russa”, coloro che non hanno accettato il colpo di stato neonazista in Ucraina nel 2014, tutti coloro che sono morti per il diritto di parlare la propria lingua madre, per preservare la propria cultura, le proprie tradizioni e la propria fede, per il diritto di vivere. Parlo dei guerrieri del Donbass, dei martiri della strage di Odessa, delle vittime dei disumani attacchi terroristici del regime di Kiev. Dei volontari e dei miliziani, dei civili, dei bambini, delle donne, degli anziani, dei russi, degli ucraini, di persone di diverse nazionalità. Del leader della Repubblica Popolare di Donetsk, Aleksandr Zacharchenko, dei comandanti Arsen Pavlov, Vladimir Zhoga, Olga Kochura, Aleksej Mozgovoj, del procuratore generale della Repubblica di Lugansk, Sergei Gorenko, del paracadutista Nurmagomed Hajimagomedov e di tutti i nostri soldati e ufficiali che sono morti con coraggio nel corso dell’Operazione Militare Speciale. Sono eroi. Eroi della grande Russia. E vi prego di osservare un momento di silenzio in loro memoria.
Dietro la scelta di milioni di persone nelle Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk e nelle regioni di Zaporizhzhya e di Kherson c’è il nostro destino comune e la [nostra] storia millenaria. La gente ha trasmesso questo legame spirituale ai propri figli e nipoti. Nonostante tutte le difficoltà, hanno portato avanti il loro amore per la Russia nel corso degli anni. E nessuno può annientare questo sentimento in noi. Ecco il motivo per cui sia le generazioni più anziane che quelle più giovani, nate dopo la tragedia del crollo dell’Unione Sovietica, hanno votato per la nostra unità, per il nostro futuro comune.
Nel 1991, a Belovezhskaya Pushcha, senza chiedere la volontà dei comuni cittadini, le élite di partito di allora decisero di sciogliere l’Unione Sovietica e la popolazione si trovò così strappata alla patria da un giorno all’altro. Questo fatto ha lacerato e spaccato la nostra unità nazionale e si è tramutato in una catastrofe nazionale. Come un tempo, dopo la rivoluzione, i confini delle repubbliche dell’Unione furono ritagliati dietro le quinte, così gli ultimi leader dell’Unione Sovietica – nonostante la volontà diretta della maggioranza della gente espressa nel referendum del 1991 – hanno fatto a pezzi il nostro grande Paese, semplicemente mettendo la popolazione davanti al fatto compiuto.
Ammetto che non si rendevano nemmeno pienamente conto di ciò che stavano facendo e delle conseguenze a cui ciò avrebbe inevitabilmente portato alla fine. Ma questo non ha più importanza. L’Unione Sovietica non c’è più, il passato non può essere riportato indietro. E in ogni caso la Russia di oggi non ne ha bisogno, [tornare al passato] non è nostra intenzione. Ma non c’è nulla di più forte della determinazione di milioni di persone che per cultura, fede, tradizioni e lingua si considerano parte della Russia, e i cui antenati hanno vissuto per secoli in un’unica nazione. Non c’è nulla di più forte della determinazione di questa gente a tornare nella propria vera patria storica.
Per otto lunghi anni, la popolazione del Donbass ha subìto un genocidio, bombardamenti e assedi, mentre a Kherson e a Zaporizhzhya si è cercato in modo criminale di instillare l’odio per la Russia, per tutto ciò che è russo. Anche ora, durante i referendum, il regime di Kiev ha minacciato di rappresaglie gli insegnanti e le donne che lavoravano nelle commissioni elettorali, intimidendo milioni di persone che erano venute a esprimere la propria volontà. Ma le indomite genti del Donbass, di Zaporizhzhya e di Kherson hanno detto la loro.
Voglio che le autorità di Kiev e i loro veri padroni in Occidente mi ascoltino affinché tutti ricordino questo: gli abitanti di Lugansk e di Donetsk, di Kherson e di Zaporizhzhya diventano nostri cittadini per sempre.
Invitiamo il regime di Kiev a cessare immediatamente il fuoco e tutte le ostilità, la guerra che ha scatenato nel 2014 e a tornare al tavolo dei negoziati. Noi siamo pronti, è stato detto più di una volta. Ma la scelta del popolo di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhya e Kherson non sarà messa in discussione, è stata fatta e la Russia non la tradirà. E le attuali autorità di Kiev dovrebbero trattare questa libera espressione della volontà popolare in nessun altro modo se non con rispetto. Questa è l’unica via per la pace.
Difenderemo la nostra terra con tutte le nostre forze e i nostri mezzi e faremo tutto il possibile per garantire la sicurezza della nostra gente. Questa è la grande missione di liberazione del nostro popolo.
Senz’altro ricostruiremo le città e i villaggi distrutti, le case, le scuole, gli ospedali, i teatri e i musei, ripristineremo e svilupperemo le industrie, le fabbriche, le infrastrutture, il sistema sociale, pensionistico, sanitario ed educativo.
Naturalmente, lavoreremo per rafforzare la sicurezza. Insieme, faremo in modo che i cittadini delle nuove regioni sentano il sostegno di tutto il popolo russo, di tutto il Paese, di tutte le repubbliche, di tutti i territori e delle regioni della nostra vasta Patria.
Cari amici, colleghi!
Oggi vorrei rivolgermi ai soldati e agli ufficiali coinvolti nell’Operazione Militare Speciale, ai soldati del Donbass e della Novorossija, a coloro che in seguito al decreto sulla mobilitazione parziale si uniranno alle Forze Armate adempiendo al loro dovere patriottico, a coloro che si recano di propria spontanea volontà presso gli uffici di registrazione e arruolamento militare seguendo il proprio cuore. Vorrei rivolgermi anche ai loro genitori, alle loro mogli e ai loro figli e dire loro per cosa sta combattendo il nostro popolo e contro quale nemico ci stiamo scontrando – [un nemico] che sta gettando il mondo in nuove guerre e crisi, traendo il proprio sanguinoso profitto da questa tragedia.
I nostri compatrioti, i nostri fratelli e sorelle in Ucraina – la parte nativa della nostra nazione unita – hanno visto con i propri occhi ciò che i circoli dirigenti del cosiddetto Occidente stanno preparando per tutta l’umanità. In sostanza, hanno gettato la maschera e mostrato la loro vera natura.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, l’Occidente ha deciso che il mondo, tutti noi, avremmo dovuto sottostare per sempre ai suoi dettami. All’epoca, nel 1991, l’Occidente si aspettava che la Russia non si sarebbe ripresa da tali sconvolgimenti e avrebbe continuato a sgretolarsi da sé. Ed è quasi successo: ricordiamo gli anni ’90, i terribili anni ’90, affamati, freddi e senza speranza. Ma la Russia è sopravvissuta, è rinata, si è rafforzata e ha rivendicato il posto che le spetta nel mondo.
Nel frattempo, l’Occidente ha cercato e continua a cercare nuove occasioni per attaccarci, per indebolire e distruggere la Russia – ciò che ha sempre sognato di fare – per frammentare il nostro Stato, per mettere i nostri popoli gli uni contro gli altri, e condannarli alla povertà e all’estinzione. Non riescono a sopportare il fatto che al mondo esista un paese così grande, enorme, con il proprio territorio, le proprie ricchezze naturali, le proprie risorse, con un popolo che non può e non potrà mai vivere secondo gli ordini di qualcun altro.
L’Occidente è pronto a passare sopra a qualsiasi cosa pur di preservare quel sistema neocoloniale che gli permette di fagocitare, in sostanza, di saccheggiare il mondo grazie al potere del dollaro e al diktat tecnologico, di raccogliere un vero e proprio tributo dall’umanità, di sottrarre le principali fonti di ricchezza immeritata, di ottenere la rendita dell’egemone. Il mantenimento di questa rendita è il loro motivo chiave, reale e del tutto egoistico. Ecco perché una totale de-sovranizzazione è nel loro interesse. Da qui la loro aggressione contro gli stati indipendenti, contro i valori e le culture tradizionali e i loro tentativi di minare i processi internazionali e di integrazione che sfuggano al loro controllo, [contro] nuove valute mondiali e centri di sviluppo tecnologico. Per loro è fondamentale che tutti i paesi cedano la propria sovranità agli Stati Uniti.
Le élite al potere di alcuni stati accettano volontariamente di farlo, accettano volontariamente di diventare vassalli; altri vengono corrotti, intimiditi. E se non ci riescono, allora distruggono interi stati, lasciandosi dietro catastrofi umanitarie, disastri, rovine, milioni di vite umane rovinate e mutilate, enclavi terroristiche, zone disastrate, protettorati, colonie e semi-colonie. A loro non importa, basta che ottengano i loro profitti.
Ci tengo a sottolineare ancora una volta: è proprio nell’avidità, nell’intenzione di preservare il proprio potere illimitato, che ci sono le vere ragioni della guerra ibrida che l’“Occidente collettivo” sta conducendo contro la Russia. Non vogliono la nostra libertà, ma vogliono vederci come una colonia. Non vogliono cooperare in modo paritario, ma piuttosto derubarci. Vogliono vederci non come una società libera, ma come una folla di schiavi senz’anima.
Il nostro pensiero e la nostra filosofia rappresentano una minaccia diretta per loro, per questo attaccano i nostri filosofi. La nostra cultura e la nostra arte sono un pericolo per loro, per questo stanno cercando di vietarle. Anche il nostro sviluppo e la nostra prosperità rappresentano una minaccia per loro: cresce la concorrenza. Loro non hanno affatto bisogno della Russia, NOI ne abbiamo bisogno.
Vorrei ricordarvi che le pretese di dominio sul mondo in passato sono state infrante più di una volta dal coraggio e dalla resilienza del nostro popolo. La Russia sarà sempre la Russia. Continueremo a difendere sia i nostri valori che la nostra Patria.
L’Occidente conta sull’impunità, su come farla franca su tutto. Di fatto, l’hanno fatta franca fino ad oggi. Gli accordi nel campo della sicurezza strategica finiscono nella spazzatura; gli accordi raggiunti al più alto livello politico vengono dichiarati falsi; la ferma promessa di non espandere la NATO ad est, non appena i nostri ex leader se la sono bevuta, si è rivelata essere uno sporco inganno; i trattati sulla difesa antimissilistica e sui missili a medio e corto raggio sono stati violati unilateralmente con pretesti inverosimili.
Si sente dire ovunque: l’Occidente rappresenta l’ordine basato sulle regole. Da dove vengono [queste regole]? Chi ha mai visto queste regole? Chi le ha approvate? Sentite, è un’assurdità, puro inganno, doppi, tripli standard! È pensata per gli sciocchi.
La Russia è una grande potenza millenaria, una civiltà-paese, e non vivrà secondo regole truccate e fasulle.
È il cosiddetto Occidente che ha calpestato il principio dell’inviolabilità dei confini, e ora decide a propria discrezione chi ha diritto all’autodeterminazione e chi no, chi non ne è degno. Non è chiaro perché lo decidano, né chi abbia dato loro questo diritto. Se lo sono dati da soli.
Ecco perché la scelta della gente di Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhya e Kherson li fa infuriare. Questo Occidente non ha il diritto morale di valutare e nemmeno di blaterare circa la libertà della democrazia. Non lo ha e non lo ha mai avuto!
Le élite occidentali negano non solo la sovranità nazionale e il diritto internazionale. La loro egemonia ha un pronunciato carattere di totalitarismo, dispotismo e apartheid. Dividono sfacciatamente il mondo in loro vassalli, nei cosiddetti paesi civilizzati, e in tutti gli altri, che, secondo il piano dei razzisti occidentali di oggi, dovrebbero aggiungersi alla lista dei barbari e dei selvaggi. Le false etichette – “paese canaglia”, “regime autoritario” – sono già pronte, stigmatizzano interi popoli e stati. Non c’è niente di nuovo in questo: le élite occidentali sono rimaste tali e quali – colonialiste. Discriminano, dividono i popoli in “prime” e in “altre” classi.
Non abbiamo mai accettato e non accetteremo mai questo nazionalismo politico e questo razzismo. E che cos’è, se non razzismo, la russofobia che si sta diffondendo ora in tutto il mondo? Che cos’è, se non razzismo, la perentoria convinzione dell’Occidente che la propria civiltà, la [propria] cultura neoliberista sia un modello indiscutibile per il mondo intero? “Chi non è con noi è contro di noi”. Come suona strano!
Anche la colpa dei propri crimini storici viene scaricata dalle élite occidentali su tutti gli altri, chiedono sia ai cittadini dei propri paesi che agli altri popoli di pentirsi per cose con cui non hanno nulla a che fare, come, ad esempio, il periodo della conquista coloniale.
Vale la pena ricordare all’Occidente che iniziò la propria politica coloniale nel Medioevo, per proseguire la tratta mondiale degli schiavi fino al genocidio delle tribù indiane in America, al saccheggio dell’India, dell’Africa, e alle guerre di Inghilterra e Francia contro la Cina, a causa delle quali fu costretto ad aprire i propri porti al commercio di oppio. Quello che hanno fatto è stato drogare intere nazioni, sterminare di proposito interi gruppi etnici per la terra e per le risorse, inscenare una vera e propria caccia alle persone come fossero animali. Tutto ciò è contrario alla natura stessa dell’uomo, alla verità, alla libertà e alla giustizia.
E noi siamo orgogliosi che nel XX secolo sia stato il nostro Paese a guidare il movimento anticolonialista, dando a molti popoli del mondo l’opportunità di svilupparsi, ridurre la povertà e la disuguaglianza, vincere la fame e le malattie.
Sottolineo che uno dei motivi della secolare russofobia, della malcelata rabbia di queste élite occidentali nei confronti della Russia, è proprio che non ci siamo lasciati derubare durante il periodo delle conquiste coloniali e abbiamo costretto gli europei a commerciare con reciproco vantaggio. Ciò è stato possibile grazie alla creazione di un forte Stato centralizzato in Russia, che si è sviluppato ed è stato rafforzato dai grandi valori morali dell’Ortodossia, dell’Islam, dell’Ebraismo e del Buddismo, nonché dalla cultura e dalla lingua russa, aperte a tutti.
È noto come siano stati ripetutamente elaborati piani per intervenire in Russia, cercando di sfruttare i tempi difficili dell’inizio del XVII secolo e il periodo di sconvolgimenti dopo il 1917, ma hanno fallito. L’Occidente è comunque riuscito ad impadronirsi della ricchezza della Russia alla fine del XX secolo, quando lo stato fu distrutto. Ci hanno chiamato amici e partner, ma in realtà ci hanno trattato alla stregua di una colonia: trilioni di dollari sono stati sottratti al Paese con una serie di manovre. Tutti noi ricordiamo tutto, non abbiamo dimenticato nulla.
E in questi giorni, le persone a Donetsk e a Lugansk, a Kherson e a Zaporizhzhya si sono espresse a favore del ripristino della nostra unità storica. Grazie!
Da secoli i Paesi occidentali affermano di portare libertà e democrazia alle altre nazioni. È esattamente il contrario: invece della democrazia [portano] repressione e sfruttamento; invece della libertà [portano] schiavitù e violenza. L’intero ordine mondiale unipolare è intrinsecamente antidemocratico e non-libero, è ingannevole ed ipocrita in tutto e per tutto.
Gli Stati Uniti sono l’unico paese al mondo ad aver usato due volte le armi nucleari, distruggendo le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Tra l’altro, creando un precedente.
Lasciate che vi ricordi anche che gli Stati Uniti, insieme agli inglesi, durante la Seconda Guerra Mondiale hanno ridotto in rovina Dresda, Amburgo, Colonia e molte altre città tedesche senza alcun obiettivo militare. Ed è stato fatto in modo dimostrativo, senza, ripeto, obiettivi militari. C’era un solo obiettivo: proprio come nel caso dei bombardamenti nucleari in Giappone, intimidire sia il nostro Paese che il mondo intero.
Gli Stati Uniti hanno lasciato un segno terribile nella memoria dei popoli della Corea e del Vietnam con barbari bombardamenti “a tappeto”, l’uso del napalm e armi chimiche.
Ad oggi occupano di fatto ancora Germania, Giappone, Repubblica di Corea e altri paesi, e allo stesso tempo li chiamano cinicamente “alleati” alla pari. Ascoltate, ma che tipo di alleanza è questa? Tutto il mondo sa che i leader di questi Paesi vengono spiati e che i loro capi di stato vengono intercettati non solo nei loro uffici, ma anche nelle loro case. È un vero peccato. Un peccato sia per chi fa questo, sia per chi, come uno schiavo, ingoia silenziosamente e docilmente questa meschinità.
Gridano ordini e insulti all’indirizzo dei loro vassalli e la chiamano solidarietà euro-atlantica; lo sviluppo di armi biologiche, esperimenti su persone viventi, anche in Ucraina, [la chiamano] nobile ricerca scientifica.
È con la loro politica distruttiva, [con le loro] guerre e rapine che hanno provocato la colossale ondata di flussi migratori di oggi. Milioni di persone subiscono privazioni, abusi, muoiono a migliaia, nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Ora esportano pane dall’Ucraina. Dove va a finire [questo pane] con il pretesto di “fornire sicurezza alimentare ai paesi più poveri del mondo”? Dove sta andando? Va tutto ai paesi europei. Solo il 5% è andato ai paesi più poveri del mondo. Ancora una volta un’altra truffa e un vero e proprio inganno.
L’élite americana sta di fatto usando la tragedia di queste persone per indebolire i propri concorrenti, per distruggere gli stati nazionali. Questo vale anche per l’Europa, questo vale anche per l’identità di Francia, Italia, Spagna e altri paesi con una storia secolare.
Washington sta chiedendo sempre più sanzioni contro la Russia e la maggior parte dei politici europei obbedisce servilmente. Capiscono chiaramente che gli Stati Uniti, spingendo l’UE ad abbandonare completamente l’energia e le altre risorse russe, stanno praticamente deindustrializzando l’Europa e si stanno impadronendo completamente del mercato europeo – capiscono tutto, queste élite europee, capiscono tutto, ma preferiscono servire gli interessi degli altri. Questo non è più servilismo, ma un tradimento diretto dei loro popoli. Ma Dio li benedica, sono affari loro.
Ma le sanzioni non bastano agli anglosassoni, che sono quindi ricorsi al sabotaggio – incredibile, ma vero – facendo saltare i gasdotti internazionali del Nord Stream, che corrono lungo il fondo del Mar Baltico, distruggendo di fatto l’intera infrastruttura energetica paneuropea. È chiaro a tutti [chi sono] coloro che ne beneficiano. Lo ha fatto [il sabotaggio] chi ne trae vantaggio, ovviamente.
Il diktat statunitense si basa sulla forza bruta, sulla legge del primato. A volte è ben confezionata, altre volte non lo è, ma l’essenza è la stessa: la legge del pugno. Da qui il dispiegamento e il mantenimento di centinaia di basi militari in ogni angolo del mondo, l’espansionismo della NATO, i tentativi di formare nuove alleanze militari come AUKUS e simili. Si sta inoltre lavorando attivamente per creare un collegamento politico-militare tra Washington-Seoul-Tokyo. Tutti gli stati che possiedono o aspirano a possedere un’autentica sovranità strategica e sono in grado di sfidare l’egemonia occidentale sono automaticamente inclusi nella categoria dei nemici.
È su questi princìpi che si fondano le dottrine militari degli Stati Uniti e della NATO, che vogliono nientemeno che il dominio totale. Le élite occidentali presentano i propri piani neocoloniali nello stesso modo ipocrita, persino con pretese di pace, parlano di una sorta di contenimento, una parola così subdola che, in realtà, significa solo una cosa: minare qualsiasi centro sovrano di sviluppo.
Abbiamo già sentito parlare del contenimento di Russia, Cina, Iran. Credo che altri paesi dell’Asia, dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente, così come gli attuali partner e gli alleati degli Stati Uniti, siano i prossimi. Sappiamo che quando qualcosa non è di loro gradimento, impongono sanzioni anche contro gli alleati: prima contro una banca, poi contro un’altra; ora contro una società, ora contro un’altra. È una pratica che verrà ampliata. Prendono di mira tutti, compresi i nostri vicini più prossimi: i paesi della comunità degli Stati indipendenti (CSI).
È evidente che l’Occidente desidera questo da molto tempo. Così, avviando un corpo di sanzioni contro la Russia, credevano che sarebbero stati ancora una volta in grado di compattare il mondo intero attorno ai loro comandi. Ma, come si è scoperto, una prospettiva così rosea non entusiasma tutti, tranne i veri masochisti politici e gli ammiratori di altre forme non convenzionali di relazioni internazionali. La maggior parte degli stati si rifiuta di “seguire la strada maestra” e opta invece per un modo ragionevole di cooperare con la Russia.
L’Occidente chiaramente non si aspettava una tale recalcitranza. Sono così abituati a prendere tutto con la forza, il ricatto, la corruzione e l’intimidazione che si convincono che questi metodi funzioneranno per sempre, come se fossero congelati nel passato.
Tale presunzione è una conseguenza diretta non solo del famigerato concetto della propria esclusività – e anche questa è davvero stupefacente – ma anche di una vera e propria “fame di informazioni” in Occidente. Hanno annegato la verità in un oceano di miti, illusioni e falsità per mezzo di una propaganda estremamente aggressiva, mentendo incautamente, come Goebbels. Più incredibile è la bugia, più velocemente la gente ci crederà: è così che agiscono, secondo questo principio.
Ma le persone non possono essere nutrite con dollari ed euro stampati. È impossibile nutrirsi con questi pezzi di carta, ed è impossibile riscaldare una casa con la capitalizzazione virtuale e gonfiata dei social network occidentali. Tutto ciò che sto dicendo è importante. Ma non meno importante è ciò che ho appena detto: i soldi stampati non sfamano nessuno – serve cibo; queste inflazioni gonfiate non scaldano nessuno – serve energia.
Ecco perché i politici europei devono convincere i propri concittadini a mangiare meno, lavarsi meno spesso e vestirsi più caldi a casa. E quelli che iniziano a fare domande giuste: “Perché è così?” – vengono subito dichiarati nemici, estremisti e radicali. [I politici europei] girano le carte in tavola e puntano il dito contro la Russia, dicendo: ecco chi è la fonte di tutti i vostri problemi. Mentono, di nuovo.
Quello che voglio sottolineare è che ci sono tutte le ragioni per credere che le élite occidentali non cercheranno vie d’uscita costruttive alla crisi alimentare ed energetica globale che si è creata. Altrimenti dovrebbero ammettere che è stata colpa loro, e della loro politica di lunga data, [avviata] già molto prima della nostra Operazione Militare Speciale in Ucraina, nel Donbass. Non intendono risolvere i problemi dell’ingiustizia e della disuguaglianza. C’è il timore che siano pronti ad usare altre ricette a loro familiari.
E qui vale la pena di ricordare che l’Occidente è uscito dalle contraddizioni del primo Novecento attraverso la Prima Guerra Mondiale. I profitti della Seconda Guerra Mondiale hanno permesso agli Stati Uniti di superare finalmente le conseguenze della Grande Depressione e di diventare la più grande economia del mondo, imporre al pianeta il potere del dollaro come valuta di riserva globale. L’Occidente ha ampiamente superato la crisi degli anni ’80 – che si è aggravata negli anni ’90 – appropriandosi dell’eredità e delle risorse dell’Unione Sovietica, che alla fine è crollata. Questo è un dato di fatto.
Ora, per districarsi da un altro groviglio di contraddizioni, hanno bisogno a tutti i costi di spezzare la Russia e gli altri Stati che scelgono la via dello sviluppo sovrano per depredare ancora di più le ricchezze altrui e grazie a queste mettere una pezza sopra ciò di cui sono responsabili. Se ciò non dovesse accadere, non escludo che cercheranno di far crollare il sistema, a cui potranno dare la colpa di tutto, oppure, Dio non voglia, decideranno di usare la nota formula “la guerra cancellerà tutto”.
La Russia comprende la propria responsabilità nei confronti della comunità mondiale e farà di tutto per far rinsavire queste teste calde.
È chiaro che l’attuale modello neocoloniale è definitivamente spacciato. Ma ancora una volta i suoi veri padroni si aggrapperanno ad esso fino alla fine. Semplicemente, non hanno nulla da offrire al mondo se non lo stesso sistema di rapina e di brigantaggio.
In effetti, sputano sul diritto naturale di miliardi di persone, la maggior parte dell’umanità, alla libertà e alla giustizia, alla possibilità di determinare da soli il proprio futuro. Ora sono passati alla negazione radicale della moralità, della religione e della famiglia.
Rispondiamo ad alcune domande molto semplici per noi stessi. Voglio ora tornare a quanto ho detto, voglio rivolgermi a tutti i cittadini del Paese, non solo ai colleghi che sono qui in aula, a tutti i cittadini della Russia: vogliamo avere, qui, nel nostro Paese, in Russia, al posto di mamma e papà, i “genitore uno”, “genitore due”, “genitore tre” (sono totalmente impazziti!)? Vogliamo davvero che le perversioni che portano al degrado e all’estinzione siano imposte ai bambini nelle nostre scuole fin dalle elementari? Vogliamo che venga insegnato loro che oltre alle donne e agli uomini ci sono presumibilmente altri generi e che venga loro proposto un intervento di riassegnazione del sesso? Vogliamo tutto questo per il nostro Paese e per i nostri figli? Per noi tutto questo è inaccettabile, abbiamo un futuro diverso, il nostro.
Ripeto, la dittatura delle élite occidentali è diretta contro tutte le società, compresi gli stessi popoli dei paesi occidentali. Questa è una sfida per tutti. Questa negazione totale dell’uomo, la sovversione della fede e dei valori tradizionali, la soppressione della libertà assumono le caratteristiche di una “religione al contrario” – un vero e proprio satanismo. Nel Discorso della Montagna, Gesù Cristo, denunciando i falsi profeti, dice: “Dai loro frutti li riconoscerete”. E questi frutti velenosi sono già evidenti alle persone – non solo nel nostro paese, in tutti i paesi, comprese molte persone nello stesso Occidente.
Il mondo è entrato in un periodo di trasformazioni rivoluzionarie, che sono di natura fondamentale. Si stanno formando nuovi centri di sviluppo, che rappresentano la maggioranza – la maggioranza! – della comunità mondiale e che sono pronti non solo a dichiarare i propri interessi, ma anche a proteggerli, e che vedono nella multipolarità un’opportunità per rafforzare la propria sovranità, e quindi per ottenere una vera libertà, una prospettiva storica, il proprio diritto ad uno sviluppo indipendente, creativo e originale, ad una vita armoniosa.
In tutto il mondo, compresi Europa e Stati Uniti, come ho detto, ci sono molte persone che la pensano come noi e sentiamo, vediamo il loro sostegno. In diversi Paesi e società si sta sviluppando un movimento di liberazione anticoloniale contro l’egemonia unipolare. La sua presenza soggettiva non potrà che aumentare. È questa forza che determinerà la futura realtà geopolitica.
Cari amici!
Oggi lottiamo per un percorso giusto e libero, prima di tutto per noi stessi, per la Russia, affinché la dittatura, il dispotismo diventino per sempre un ricordo del passato. Sono convinto che i Paesi e i popoli capiscano che una politica basata sull’esclusività di qualcuno, sulla soppressione di altre culture e popoli, è intrinsecamente criminale, [che capiscano] che dobbiamo voltare questa pagina vergognosa. Il crollo dell’egemonia occidentale che è iniziato è irreversibile. E lo ripeto ancora: non sarà più come prima.
Il campo di battaglia a cui il destino e la storia ci hanno chiamato è il campo di battaglia per il nostro popolo, per una grande Russia storica. Per una grande Russia storica, per le generazioni future, per i nostri figli, nipoti e pronipoti. Dobbiamo proteggerli dalla schiavitù, dai mostruosi esperimenti che cercano di paralizzare le loro menti e le loro anime.
Oggi lottiamo affinché non venga mai in mente a nessuno che la Russia, il nostro popolo, la nostra lingua, la nostra cultura possano essere presi e cancellati dalla storia. Oggi abbiamo bisogno del consolidamento dell’intera società, e tale coesione può basarsi solo sulla sovranità, sulla libertà, sulla creazione e sulla giustizia. I nostri valori sono umanità, misericordia e compassione.
E voglio concludere il mio discorso con le parole di un vero patriota, Ivan Alexandrovich Ilyin: “Se considero la Russia la mia patria, significa che amo in russo, contemplo e penso, canto e parlo russo; che credo nella forza spirituale del popolo russo. Il suo spirito è il mio spirito; il suo destino è il mio destino; la sua sofferenza è il mio dolore; la sua fioritura è la mia gioia”.
Dietro queste parole c’è una grande scelta spirituale che molte generazioni di nostri antenati hanno seguito per più di mille anni di esistenza dello Stato russo. Oggi questa scelta viene fatta da noi, dai cittadini delle Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, dagli abitanti delle regioni di Zaporizhzhya e di Kherson, che hanno scelto di stare con la loro gente, di stare con la Patria, di vivere il suo destino, di vincere insieme ad essa.
Dietro di noi c’è la verità, dietro di noi c’è la Russia!
Quando la propaganda parla di “-discorso delirante” ma in realtà c’è da tremare.
Ascoltate bene e aprite mente e cuore … la verità ci renderà liberi.
Le dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al Consiglio di Sicurezza dell’ONU:
▪️Quello che sta accadendo in Ucraina dal 2014 è l’impunità;
▪️I residenti del Donbass sono stati uccisi e continuano ad essere uccisi solo perché non hanno riconosciuto i risultati del colpo di stato in Ucraina;
▪️In Ucraina da molti anni la popolazione è mobilitata in battaglioni nazionalisti;
▪️Il regime di Kiev negli ultimi anni ha condotto un’offensiva totale contro la popolazione di lingua russa;
▪️Le strutture internazionali non hanno trovato il coraggio di incoraggiare le autorità ucraine ad adempiere ai propri obblighi nel campo dei diritti umani;
▪️La decisione di un referendum di alcune regioni dell’Ucraina è stata una risposta alle dichiarazioni di Zelensky;
▪️ In Ucraina distruggono libri in russo, comportandosi come nella Germania nazista;
▪️L’Ucraina si è definitivamente trasformata in uno stato totalitario nazista;
▪️La deliberata fomentazione del conflitto in Ucraina da parte dell’Occidente rimane impunita;
▪️Le forze alleate in Ucraina si confrontano con la macchina da guerra dell’Occidente;
▪️Le forze armate ucraine stanno usando tattiche terroristiche, usando i civili come scudi umani;
▪️La Federazione Russa ha molte prove delle azioni criminali dell’esercito ucraino;
▪️Tutti i colpevoli di crimini di guerra in Ucraina saranno ritenuti responsabili;
▪️Il Segretario Generale delle Nazioni Unite deve convincere Kiev a pubblicare un elenco delle persone morte a Bucha;
▪️La Federazione Russa ha prove della partecipazione di cittadini di Gran Bretagna, Canada, USA, Paesi Bassi alle ostilità dalla parte dell’Ucraina;
▪️Più di 3.000 ricorsi per crimini contro gli abitanti del Donbass sono stati inviati alla Corte penale internazionale, sono stati ignorati;
▪️La Federazione Russa non conta sulla giustizia della Corte penale internazionale e di una serie di altre istituzioni internazionali;
◾️La Federazione Russa non consentirà all’Ucraina di creare un punto d’appoggio per le minacce alla sicurezza russa.
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Le principali dichiarazioni del presidente della commissione elettorale della regione di Kherson Marina Zakharova:
▪️Sono state prodotte 750.000 schede per lo svolgimento di un referendum sull’adesione alla Federazione Russa nella regione di Kherson;
▪️Sono attese le provocazioni delle Forze armate ucraine durante il referendum nella regione di Kherson, ma le autorità e le forze di sicurezza sono pronte a garantire la sicurezza;
▪️Sono state costituite sezioni estere per i residenti della regione di Kherson nella Federazione Russa, nella DNR, nella LNR e nella regione di Zaporozhye;
▪️I residenti dei distretti della regione di Nykolaev, annessi alla regione di Kherson, voteranno al referendum presso i seggi elettorali;
▪️Nella regione di Kherson ha iniziato a funzionare una hotline su un referendum sull’adesione alla Federazione Russa. Sono state ricevute oltre 200 chiamate;
▪️I cittadini del DNR, LNR e residenti della regione di Zaporozhye potranno votare a referendum sul territorio della regione di Kherson;
▪️Al referendum nella regione di Kherson parteciperanno osservatori provenienti da Europa, Asia e Africa, compresi i deputati dei parlamenti europei.
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‼️ NUOVO MASSACRO DI CIVILI A DONETSK CON ARMI NATO: LA TESTIMONIANZA DIRETTA DEL GIORNALISTA ELISEO BERTOLASI
“«Quando il parente disperato, di un una delle vittime ha saputo che ero italiano ha urlato verso di me tutta la sua rabbia sapendo che questi massacri vengono compiuti con armi della NATO, ha augurato che anche gli italiani che a cuor leggero sono tanto favorevoli all’invio di armi a Kiev provino sulla loro pelle questa tragedia e questi lutti… Impossibile replicare! Ho provato solo tanto dolore e tanta vergogna!!”
Il generale francese Christian Blanchon ha pubblicato sulla stampa francese un messaggio per rendere omaggio ai non vaccinati.
Lo riportiamo per voi:
“Sono lì, al tuo fianco, sembrano normali, ma sono supereroi.
Anche se fossi completamente vaccinato, ammirerei i non vaccinati per aver resistito alla più grande pressione che abbia mai visto, anche da parte di coniugi, genitori, figli, amici, colleghi e medici.
Le persone che sono state capaci di tale personalità, di tale coraggio e di tale capacità critica incarnano senza dubbio il meglio dell’umanità.
Si trovano ovunque, in tutte le età, livelli di istruzione, paesi e opinioni.
Sono di un tipo particolare; questi sono i soldati che ogni esercito di luce desidera avere nei suoi ranghi.
Sono i genitori che ogni bambino desidera avere e i figli che ogni genitore sogna di avere.
Sono esseri al di sopra della media delle loro società, sono l’essenza dei popoli che hanno costruito tutte le culture e conquistato orizzonti.
Sono lì, al tuo fianco, sembrano normali, ma sono dei supereroi.
Hanno fatto quello che gli altri non potevano fare, sono stati l’albero che ha resistito all’uragano degli insulti, delle discriminazioni e dell’esclusione sociale.
E lo hanno fatto perché pensavano di essere soli e credevano di essere soli.
Esclusi dalle tavole di Natale delle loro famiglie, non hanno mai visto niente di così crudele.
Hanno perso il lavoro, hanno lasciato che le loro carriere affondassero, non avevano più soldi… ma non gli importava.
Hanno subito incommensurabili discriminazioni, denunce, tradimenti e umiliazioni… ma hanno continuato nella loro determinazione.
Mai prima d’ora nell’umanità c’è stato un tale casting, ora sappiamo chi sono i resistenti sul pianeta Terra.
Donne, uomini, vecchi, giovani, ricchi, poveri, di tutte le razze e di tutte le religioni, i non vaccinati, gli eletti dell’arca invisibile, gli unici che sono riusciti a resistere quando tutto è crollato.
Sei tu, hai superato una prova inimmaginabile che molti dei marines, commando, berretti verdi, astronauti e geni più duri non sono riusciti a superare.
Sei fatto della stoffa dei più grandi mai vissuti, quegli eroi nati tra uomini comuni che brillano nell’oscurità”.
Christian Blanchon, generale dell’esercito francese
Siamo alle solite.
Per i carabinieri italiani, il difetto assoluto di giurisdizione in cui operano, sui nostri territori, non esiste.
Loro sono l’arma dei carabineri e la legge è legge.
Appunto, direi io, la Legge è Legge e va rispettata e applicata da tutti, forze dell’ordine italiane comprese.
Quale Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo Addizionale (1977) alle Convenzioni di Ginevra del 1949, reclamo che lo stato italiano rispetti il diritto al riconoscimento della personalità giuridica di ogni Cittadino del Popolo Veneto.
Il diritto all’autodeterminazione è una norma ius cogens, cioè diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale.
Come tutto il diritto internazionale, il principio di autodeterminazione è stato anche ratificato dallo stato italiano con la legge nr.881/1977.
Nell’ordinamento italiano il principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975).
Non si sottovaluti che nel settore dell’uso della forza, l’affermazione del principio di autodeterminazione, ha ampliato la portata del divieto di cui all’art.2 par.4 della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli stati di ricorrere anche alla sola minaccia oltre che all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all’ autodeterminazione … e di violazioni in tal senso ne sono state compiute molte dalle autorità italiane pur agendo in difetto assoluto di giurisdizione.
Noi Veneti, non siamo mai diventati italiani e nessuno ci può imporre una nazionalità e una cittadinanza che non ci appartiene anche perché è una violazione dell’art.15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 e la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri).
WSM
Venetia 12 settembre 2022
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
ecco l’articolo pubblicatgo da TREVISOTODAY:
Nei giorni scorsi i controlli straordinari dei militari del nucleo Nas di Treviso: dodici le persone sanzionate nella Marca, sette in provincia di Venezia e due nel bellunese.
Complessivamente sono state 8.400 euro l’ammmontare delle multa inflitte
Controlli straordinari nei giorni scorsi da parte dei carabinieri del nucleo Nas di Treviso nella Marca, ma anche nelle province di Venezia e Belluno, per verificare il rispetto della norma riguardante l’utilizzo delle mascherine FFP2 a bordo dei mezzi del trasporto pubblico. Sono stati monitorati almeno una cinquantina di bus presso le principali fermate dei servizi di trasporto: nei capoluoghi di provincia ma anche a Montebelluna, Oderzo, Feltre e San Donà di Piave. In tutto sono state contestate 21 violazioni amministrative (due nel veneziano, sette nel bellunese e 12 in provincia di Treviso) nei confronti di passeggeri di bus o corriere (tra cui otto minorenni) e cinque autisti, che si trovavano a bordo senza mascherina. In tutto l’ammontare complessivo delle sanzioni è di 8.400 euro. Le verifiche proseguiranno anche nei prossimi giorni, in Veneto così come in tutta Italia
Gli interventi, condotti dai militari dei Nas con i Carabinieri dell’Arma territoriale, hanno riguardato in tutto il Paese ben 3.058 veicoli adibiti al trasporto, tra autobus urbani ed extraurbani (65%), metropolitane (12%), collegamenti ferroviari locali e di navigazione (23%), interessando la verifica di oltre 30 mila utenti a bordo degli stessi. Sono state contestate 203 violazioni amministrative nei confronti di utenti ed autisti, che si trovavano a bordo privi di mascherina o in assenza di idonea mascherina filtrante (FFP2 o classe superiore), per un ammontare complessivo di 81 mila euro di sanzioni.
Le verifiche hanno fatto emergere due aspetti rilevanti: la presenza di 11 autisti e guidatori dei mezzi che svolgevano il proprio incarico senza indossare la prevista mascherina, nonostante il ruolo svolto come operatore di un servizio pubblico; l’accertamento di 31 minori, pari al 15% delle persone sanzionate, risultati privi di mascherina, incuranti della normativa e del rispetto a favore della collettività al fine di ridurre il rischio di contagio.
Roma, 7 set. (askanews) – Ci sono stati “cambiamenti tettonici irreversibili” nel sistema delle relazioni internazionali e l’asse della crescita economica e tecnologica si è spostato verso l’Asia-Pacifico, ha detto il presidente russo Vladimir Putin parlando a Vladivostok all’Eastern Economic Forum, mentre la guerra in Ucraina ha deteriorato i rapporti con l’Occidente ed è in corso un duro conflitto sul gas con l’Europa. Il Presidente russo ha denunciato la “febbre delle sanzioni” che “minaccia il mondo intero”.
“La pandemia è stata sostituita da altre sfide, anch’esse di natura globale, che minacciano il mondo intero.
Mi riferisco alla febbre sanzionatoria dell’Occidente, ai suoi palesi tentativi aggressivi di imporre modelli di comportamento ad altri Paesi, di privarli della loro sovranità e di piegarli alla sua volontà”.
Putin ha poi avvertito: “Per quanto alcuni vorrebbero isolare la Russia, farlo, come abbiamo sempre detto, è impossibile”. Inoltre, Putin ha accusato l’Occidente di essere responsabile di una catastrofe umanitaria senza precedenti, dirottando la gran parte del grano ucraino sui propri mercati e non in Africa.
Anticipando l’intenzione di discuterne con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che è stato garante dell’accordo che ha portato a un parziale sblocco dei porti ucraini per l’export di grano.
Ci hanno tolto il diritto di vivere.
Schwab: un malato di mente.
Tutto verificabile – Mohamed Konarè
Quelli che ci hanno imposto restrizioni e terapie sperimentali sono gli stessi che utilizzano lo scontro in Ucraina e la balcanizzazione dell’Africa per arrivare a distruggere le economie nazioni così da poter toglierci il diritto di vivere.
Schwab è a capo di questo piano: è uno psicopatico che da ordini ai nostri governi.
La democrazia non esiste più e tutto quello che dico è verificabile. Non sto inventando niente. Mohamed Konarè, leader del movimento panafricanista, torna a far tuonare la sua voce in un video per gli Italiani.
Come sempre, solo attraverso il blog MePiù.
Naturalmente ci riferiamo alle prossime elezioni italiane.
E’ veramente un dovere per noi Veneti non andare a votare a elezioni straniere italiane, perchè sui territori della Serenissima Patria, attualmente occupati dallo stato italiano, sono illegali.
Dobbiamo fare tutto il possibile per uscire dal “sistema italia” che ci sta portando alla rovina e perchè non cambierà nulla.
Prima parte dell’intervista della portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova concessa in esclusiva a Giorgio Bianchi per Visione Tv Traduzione simultanea: Mark Bernardini.
VIDEO INCHIESTA:
RELAZIONE TRA COVID-19 E ESPOSIZIONE RADIAZIONI RADIOFREQUENZA COMUNICAZIONI WIRELESS INCLUSO
5G
Gli autori Beverly Rubik e Robert R. Brown hanno iniziato presentando un precedente studio pubblicato nel maggio 2020 che mostra una «correlazione statisticamente significativa tra l’intensità delle radiazioni a radiofrequenza e la mortalità da SARS-CoV-2 in 31 paesi in tutto il mondo», in aggiunta un precedente studio statunitense aveva evidenziato che le aree con tecnologia 5G avevano tassi di mortalità e casi di COVID-19 significativamente più alti, indipendentemente dalla densità della popolazione, dalla qualità dell’aria e dalla latitudine. Un cittadino informato, non può essere fregato!
Il Ficcanaso
Il Ficcanaso è un libero cittadino che impegna il proprio tempo ad informarsi sugli eventi che accadano alla costante ricerca della verità per poterla condividere con i propri simili. Ha maturato esperienza come libero professionsita sia per multinazionali che amministrazione pubblica nel settore consulenza e sicurezza informatica e web marketing. Cura articoli relativi al settore sicurezza/privacy digitale nella sezione Cybersecurity oltre a pubblicare video-inchiesta che hanno come oggetto la ricerca della scomoda verità. L’informazione è Libertà, l’ignoranza è schiavitù! Segui i miei articoli : https://www.databaseitalia.it/rubriche/il-ficcanaso/ Telegram: t.me/ilficcanasonews