ATTUALITA

2013.12.15 – COMUNICATO STAMPA DEL COORDINAMENTO 9 DICEMBRE 2013


Soave VR , 15.12.2013



Comunicato stampa



I sottoscritti

Lucio Amedeo Chiavegato, Renzo Erbisti , Eugenio Rigodanzo, Giorgio Bissoli, Mariano Ferro, Giovanni Zanon, Giovanni Di Ruvo, Gaetano Montico, Augusto Zaccardelli dichiarano di dissociarsi da ogni azione e/o iniziativa intrapresa dal Sig. Danilo Calvani del CRA Comitati Riuniti Agricoli, e dalle persone a lui facenti riferimento e collegate in particolare dal Sig. Baldarelli Gabriele a causa di alcune dichiarazioni farneticanti che lasciano grande spazio ad interpretazioni che nulla hanno a che fare con i motivi della protesta. 

Altresì si dichiara di non riconoscere la struttura web creata sul social network Facebook da persone da noi non autorizzate e i siti non ufficiali.

Si disconosce altresì tutte le iniziative prese e dichiarazioni fatte dai responsabili dei presidi gestiti direttamente o indirettamente dai sopra descritti ed altre persone a loro riconducibili.

Con la presente, siamo altresì a precisare che la manifestazione indetta per il giorno 18 Dicembre a Roma non è più da noi riconosciuta per motivi di organizzazione e di eventuale ordine pubblico.

Questo comitato invita a continuare i presidi sul territorio e a rinforzarlo con altri.

Il sito ufficiale del coordinamento 9 dicembre 2013 è www.9dicembre2013.it

NELLE PROSSIME ORE RIORGANIZZAREMO LA GRANDE MANIFESTAZIONE DI ROMA E NE DAREMO NOTIZIA NON LASCIAMO I PRESIDI RINFORZATELI !!!

2013.12.16 – OGGI PENISOLA ITALICA FINO A IERI ITALIA … DIETRO FRONT STRATEGICO ???

COMUNICAZIONE STRAORDINARIA COORDINAMENTO PER VICENZA DEL 9 DICEMBRE

Cari amici dei presìdi di Vicenza, Barbarano, Montecchio, Thiene e Bassano, vi comunico ufficialmente che dopo aver parlato questa sera con Lucio Chiavegato del Coordinamento Nazionale 9 Dicembre non c'è in programma alcun viaggio, marcia o presidio su Roma.

Questa è stata una notizia infondata messa in circolazione in modo inappropriato da Danilo Calvani, leader del C.R.A. senza alcun accordo con il resto del Coordinamento Nazionale del 9 Dicembre.

Dopo la riunione odierna, Calvani è stato immediatamente espulso dal Coordinamento 9 Dicembre insieme con il suo collaboratore Gabriele Baldarelli.

Confermo a tutti Voi una volta di più, se servisse che:

1) VOGLIAMO CHE VADA A CASA TUTTA LA CLASSE POLITICA ED ISTITUZIONALE ITALIANA E CHE QUESTI FARABUTTI/CRIMINALI RESTITUISCANO TUTTI I BENI RUBATI AL POPOLO ITALIANO

2) NON MOLLIAMO E ANDREMO AVANTI A TEMPO INDETERMINATO CON I PRESIDI SUL NOSTRO TERRITORIO FINO A CHE NON SARÀ SODDISFATTO IL PUNTO 1

I PRESIDI STANNO COSTANTEMENTE AUMENTANDO PER NUMERO E PRESENZE IN TUTTA LA PENISOLA ITALICA

LA MAGGIORANZA SCHIACCIANTE DEL POPOLO È CON NOI E APPROVA OBIETTIVI E METODI MESSI IN ATTO A PARTIRE DAL 9 DICEMBRE PER RIBELLARCI AD UN PAESE GOVERNATO DA GENTE CHE CI STA UCCIDENDO SENZA PIETÀ.

LA RIVOLUZIONE È COMINCIATA!

Grazie a tutti. A domani.

COORDINAMENTO PER VICENZA DEL 9 DICEMBRE

Gabriele Perucca

2013.12.15 – UN DOCUMENTARIO DENUNCIA SUI CAMPI DI RECUPERO GAY …


Un film shock che racconta l’inquietante realtà dei campi di riforma per gay, divenuti “soluzione” sempre più diffusa per i genitori di ragazzi omosessuali negli U.S.A.
“Rapito per Cristo” è l’avvincente documentario che denuncia le esperienze di diversi adolescenti americani dopo essere stati portati via dalle loro case e spediti nelle “scuole terapeutiche”  della Repubblica Dominicana al fine di essere trasformati in sani adulti cristiani in un contesto fuori dalla legislazione degli Stati Uniti.
Il docufilm è stato diretto da Kate S. Logan e prodotto da Lance Bass (ex Nsync) ed è attualmente coinvolto in una campagna Kickstarter per poter essere interamente finanziato.
Campi di disciplina, veri e propri riformatori in cui i ragazzi vengono tormentati a suon di sermoni e lavori forzati. 
Una “culture shock therapy” dai metodi così estremi che spesso i ragazzi cercano di rimuovere il tragico vissuto dalla propria mente rifiutando addirittura qualsiasi rapporto o legame con i compagni di disavventure.
Una dittatura che prevede punizioni corporali per chi non rispetta le regole ed il severo programma. 
Il tutto in un clima opprimente di conformità ed impotenza.
Tra gli studenti passati da qui ci sono David, un adolescente gay rapito da casa sua durante le notte, e Tai, una ragazza di Haiti mandata via dalla sua famiglia dopo aver raccontato degli abusi subiti da parte di una donna da bambina.
“Questi ragazzi avevano paura di parlare, paura di raccontare ai genitori cosa stava succedendo, si sentivano soli ed indifesi, senza possibilità di fuga – ha raccontato la regista all’Huffington Post – Speriamo che gli spettatori siano indignati dalle storie e pronti a lottare. 
Tantissimi ragazzi sono morti e continuano a morire in questi campi , e quelli che sopravvivono ne restano traumatizzati.  
Vogliamo mobilitare la gente ad impegnarsi affinchè la legge intervenga per impedire questa tortura”
Il film affronta un tema molto delicato di cui pochi americani sono realmente consapevoli, l’ascesa di un trattamento inappropriato ed offensivo utilizzato nei confronti di adolescenti turbati. 
Molte di queste scuole hanno abusato dei propri allievi in cambio di ingenti somme di denaro ma è giunto il momento di dire la verità.

Tratto da (CLICCA QUI)

2013.12.11 – IL FUTURO VA IN PORTO – ULTIMATUM ALL’ITALIA DA TRIESTE


Domenica 8 dicembre si è svolta a Trieste una grande manifestazione per dare l'ultimatun all'italia che se ne deve andare per lasciare libero il territorio di Trieste.
Il ritrovo era davanti alla stazione di Campo Marzio.
Da li sono partite in corteo circa 3500 persone.
E'stato posto il divieto di passare davanti al "PICCOLO" quotidiano infamatore verso i triestini.
La manifestazione pacifica è durata per circa 4 ore con l'arrivo a "PORTO FRANCO" dove si è poi tenuta il comizio con la partecipazione di varie delegazioni straniere di cui l'Austria e Moravia.
E' stata data lettura dei vari punti importanti che entreranno in vigore da subito ,di cui 8 in particolare che sono:

1. Art.18.2 dell’Allegato VIII al Trattato di Pace con L’Italia: “Il Direttore non deve essere cittadino jugoslavo o italiano.“
Il direttore dovrà di conseguenza essere selezionato quanto prima previo bando internazionale super partes, inoltre dovrà godere di tutti i poteri conferiti dagli artt. 18,19,20.

2. Art.2.1: “Il Porto Libero è istituito ed amministrato come una corporazione di Stato del Territorio Libero, avente tutti gli attributi di persona giuridica”
Dev’essere garantita quindi la completa autonomia dell’autorità amministrativa per il Porto di Trieste;

3. La sola forza di ordine pubblico consentita all’interno dei confini del Porto Libero potrà essere la polizia civile.

4. Art.2.2: “Tutte le proprietà statali e parastatali italiane nei limiti del Porto Libero,[…] saranno trasferite, senza pagamento, al Porto Libero.”
Va dunque finalizzato il passaggio definitivo di tutte le proprietàentro i confini del Porto Libero allo stesso.

5. Art.17: I firmatari devono “garantire libertà di comunicazione postale, telegrafica e telefonica tra l’area del Porto Libero e tutti i paesi”
Il Porto Libero dovrà disporre di un proprio sistema di poste e telecomunicazioni, del tutto indipendente e svincolato dai sistemi di comunicazione di qualsiasi Stato.

6. Art.7.1: “Il Direttore del Porto Libero può anche permettere l’elaborazione di merci“
Va data con urgenza l’autorizzazione ad avviare elaborazione di merci, attività manifatturiere e di emporialità senza alcun vincolo. In particolare, l’inutilizzato Magazzino 26 dovrebbe essere adibito in tempi brevissimi ad incubatore di start-up interno alla Free Zone.

7. Art.5.2: Le autorità non possono imporre “dazi doganali o pagamenti diversi da quelli imposti per servizi resi”.
Dev’essere quindi predisposta l’eliminazione di qualunque pagamento alle autorità amministrative italiane, ad eccezione di quelli per servizi resi, anche abolendo la sopratassa discriminatoria di cui al art. 4 del DPR 107 del 28/5/2009.

8. Art.18.3: “In tutte le assunzioni di personale la preferenza deve essere data a cittadini del Territorio Libero.”
Andranno infatti scelti con carattere preferenziale, a parità di competenze, cittadini di Trieste e Territorio.

Letto tutto questo, è stata prefissata la data in cui l'Italia se ne deve andare : 10 febbraio 2014 giorno di ricorrenza del trattato di pace del 1947.
Da quel momento inizieranno i lavori con grande gioa della folla che applaudiva a non finire.
In conclusione della conferenza il grande ROBERTO GIURASTANTE insieme a VITO POTENZA, altro grande leader triestino,hanno ringraziato tutte le delegazioni presenti, di cui quella veneta del MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLOVENETO.
Infine ci siamo salutati promettendoci rispettivamente collaborazione : "sempre uniti fino alla fine".
Queste sono state le parole di saluto un:
W TRIESTE da parte nostra e W SAN MARCO  E LA SERENISSIMA REPUBBLICA da parte loro con i saluti
al nostro Presidente e a tutto il Movimento.
WSM
Venetia, mercoledì 11.12.2013
Maria Marini Delegata del MLNV – Provveditore Generale del Governo Veneto Provvisorio

2013.11.12 – E QUESTO SAREBBE UN CODICE ETICO ???


E questo sarebbe un codice etico???

  1. La rivoluzione civile e costituzionale italiana è apartitica e rappresenta tutto il popolo italiano, nel rispetto delle diverse idee o posizioni di ogni singolo individuo. 
  2. Non sono ammessi simboli di partiti e/o associazioni di alcuna natura, né politica né sindacale o di altro genere … (tranne le loro).


    Immagine1
  3. Non sono ammesse bandiere o rappresentanze di partiti e/o associazioni di alcuna natura, né politica né sindacale o di altro genere. 
  4. L’unico simbolo/bandiera ammesso è il tricolore
  5. Non sono ammessi atteggiamenti violenti, né fisici né verbali. 
  6. Non è ammessa l’incitazione alla violenza. 
  7. Non è ammessa alcuna forma di discriminazione in merito a religione, ideologia politica, regione di appartenenza e razza, né ogni altra forma di disgregazione del Unico Popolo Italiano
  8. Non è benvoluto il turpiloquio. 
  9. La rivoluzione civile e costituzionale Italiana é un moto spontaneo della società italiana. 
  10. Il principio ispiratore è la collaborazione tra cittadini. 
  11. Non esiste qualcuno che “comanda” ed altri che obbediscono, ma esistono solo coordinatori. 
  12. Si invocano rispetto ed adesione alle idee fondamentali, ed a coloro che prima di altri le hanno aggregate in questo libero moto della società.

2013.12.07 – 9 DICEMBRE 2013 – COMUNICATO DEGLI ORGANIZZATORI

 


COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO DI COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE MANIFESTAZIONI DEL 9 DICEMBRE.
PONTINIA (LATINA), SABATO 7 DICEMBRE 2013.

RESPINGIAMO CATEGORICAMENTE QUALSIASI COINVOLGIMENTO DI DESTRA E SINISTRA NELLE MANIFESTAZIONI DEL 9 DICEMBRE, DI QUESTI PARTITI COME FORZA NUOVA CHE FANNO CAPO A ROBERTO FIORE, CHE VORREBBERO STRUMENTALIZZARE QUESTA INIZIATIVA DEL 9 DICEMBRE.

E GUARDA CASO LA STAMPA E I MEDIA MAGGIORI INVECE DI PUBBLICARE LE NOSTRE IDEE DANNO SPAZIO A LORO E PUBBLICANO LE MENZOGNE E LE FALSITA’ DETTE SOLO DA QUESTI SIGNORI, MENTRE I NOSTRI COMUNICATI VENGONO IGNORATI E NON VENGONO MAI TRASMESSI: QUESTO DENOTA IL COINVOLGIMENTO DEL REGIME DIETRO A TUTTO CIO’.

LORO SONO D’ACCORDO CON IL REGIME E FANNO QUESTE DICHIARAZIONI TESE A DENIGRARCI. QUESTI PARTITI SERVI DEL REGIME FANNO SCHIFO.

QUESTA E’ UNA MANIFESTAZIONE DEL POPOLO ITALIANO E BASTA. PRENDIAMO CATEGORICAMENTE LE DISTANZE DA TUTTI QUESTI PARTITI ESTREMI COME FORZA NUOVA O ALTRO, CHE GUARDA CASO, CON LE LORO USCITE, FAVOREGGIANO IL SISTEMA. RESPINGIAMO QUESTI LORO FINTI APPOGGI, TESI SOLAMENTE A FAVORIRE L’ATTUALE REGIME CHE STA DISTRUGGENDO LA SOCIETA’ ITALIANA.

QUINDI, QUESTA E’ LA MANIFESTAZIONE DI TUTTI GLI ITALIANI, INDIPENDENTEMENTE DA COME LA PENSANO. PER QUANTO MI RIGUARDA LE STRUMENTALIZZAZIONI DI QUESTI PARTITI O MOVIMENTI E DELLA STAMPA E DEI MEDIA CHE FANNO CIO', MI FANNO SCHIFO.

AVANTI ITALIANI, NON CI FERMERANNO CON BIECHE MANOVRE TESE A DENIGRARCI, A CALUNNIARCI E A SCREDITARCI. NOI SIAMO IL POPOLO SOVRANO, NON LO DICO IO, LO DICE LA NOSTRA SACRA CARTA COSTITUZIONALE. W L'ITALIA, E CHE SIA LIBERATA UNA VOLTA PER SEMPRE DAI PARASSITI CHE LA STANNO MASSACRANDO. E CHE DIO CI BENEDICA.

DANILO CALVANI

2013.12.07 – LA PROTESTA PERDE PEZZI … O NO!!!


Dopo "gli allargamenti" della protesta rivoluzionaria annunciata nelle giornate scorse, il fronte della ribellione perde un altro pezzo.

Già nella tarda serata di ieri si era registrato il ripensamento del leader dell'Aias Giuseppe Richichi che deve aver riconsiderato le evidenti positività presenti nell'intesa sottoscritta da Anita, Unatras e movimento cooperativo.

Aver risolto la questione del recupero dell'accisa, della conferma delle risorse per le imprese, della ricostituzione dell'Albo con i nuovi compiti assegnati di coordinamento ed aver costituito un tavolo di confronto con il compito di individuare le possibili soluzioni ai problemi dei trasportatori isolani, non sono chiacchiere ma fatti concreti.

Proprio quelli che attendeva Richichi.

 Ora e' divenuta ufficiale anche la dissociazione di Forza d'urto, altra organizzazione che aveva aderito alla protesta.

Quello che potrà succedere lunedì, dunque, rientra quindi sempre piu' in una iniziativa politica di protesta rivoluzionaria nella quale i temi relativi ai problemi dell' autotrasporto sono marginali.

Ciò che interessa loro è la protesta fin a se' stessa.

Ma questo non può trovare la condivisione degli imprenditori del trasporto.

L'adesione di una forza politica di estrema destra contribuisce a classificare sempre piu' l'eventuale iniziativa (si potrebbero registrare ulteriori defezioni) come una ribellione di matrice politica.

 Abbiamo due speranze: la prima che il rinsavimento colpisca anche i dirigenti di quelle piccole associazioni di autotrasportatori che ancora sembrano non aver compreso di essere solo "degli utili idioti"; la seconda che qualche consigliere smetta di generare aspettative e diffondere ricostruzioni irreali.

Forse non lo ha ancora ben compreso ma la partita e' delicata

2013.12.07 – COMUNICATO STAMPA UGGE’ UNATRAS – DAL 9 DICEMBRE NESSUN FERMO

COMUNICATO STAMPA

 7 dicembre 2013

 AUTOTRASPORTO. UGGÈ (UNATRAS): DAL 9 DICEMBRE NESSUN FERMO

“L’autotrasporto italiano non si fermerà.

Le maggiori sigle sindacali del Paese che rappresentano il 90% degli operatori del trasporto, Fai-Conftrasporto, Anita, Fita Cna, Confartigianato Trasporti, hanno revocato la protesta lo scorso 28 novembre, dopo la firma di un protocollo presso il ministero dei Trasporti con il quale il governo ha definito importanti interventi per la categoria”.

Lo ha dichiarato Paolo Uggè, presidente di Unatras, la sigla che unisce le maggiori sigle italiane dell’autotrasporto, nonché presidente di Fai-Conftrasporto.

“Il leader dei Forconi, Mariano Ferro, che stamane ha rilasciato dichiarazioni ai principali mezzi d'informazione parlando di fermo dell’autotrasporto, non dice il vero, non essendo lui stesso un operatore del trasporto e non appartenendo ad alcun sindacato di categoria – prosegue il presidente Unatras -.

Ferro è il leader di un movimento politico di protesta che, a quanto si legge sui volantini, mira alla ‘rivoluzione’.

Qualche associazione locale di trasportatori ha aderito alla protesta, ma nulla più”.

“Prego i giornalisti, responsabili dell’informazione italiana, di divulgare tale messaggio affinché il Paese non cada schiavo della comunicazione di terrore propinata da movimenti “rivoluzionari” ma di certo minoritari”, ha concluso Uggè.

2013.12.07 – MESSAGGIO SULLA MANIFESTAZIONE DEL 9 DICEMBRE E CHE GIRA SU FACEBOOK


Ciao, ci tengo ad informarti che a partire da lun 9 dic l’Italia tutta si fermerà e scenderà in piazza per riprendersi la sovranità nazionale .

E una protesta pacifica (non si rompe nulla) ma ad oltranza. Agricoltori e camionisti paralizzeranno gli svincoli stradali nevralgici per paralizzare gli introiti della Casta Politica proprio in un periodo dell’anno dove “con l’iva al 23%” i ladri ed assassini al parlamento si aspettano grandi entrate. (non pagare tasse adesso).

Continuerà invece l’economia essenziale (cibi e medicine x la popolazione). Il mio consiglio dunque è quello di non usare mezzi (disagio avvisato è mezzo Agio) e magari di partecipare ad un evento che rimarrà nella storia della nostra grande nobile e bella Italia. Polizia e forze dell’ordine sono stati avvisati e sono dalla nostra parte … (d’altronde hanno giurato fedeltà alla costituzione ed al popolo Italiano).

Chiediamo le dimissioni immediate di tutta la classe politica ed un processo per direttissima per Alto tradimento verso il popolo Italiano.

CI AIUTEREMO L'UNO CON L'ALTRO, NESSUNO PAGHI TASSE O ALTRO FATE UN Pò DI PROVVISTE ESSENZIALI ED ORGANIZZIATI in RISORSE DA CAMPO CI SARANNO SPOLE PER PORTARE CIBO ED ASSISTENZA AI PUNTI DI BLOCCO RIPRENDIAMOCI L'ITALIA CACCIANDO A CALCI I POLITICI E LA BCE. … AUGURI …SARà IL NATALE CHE PASSERA' ALLA STORIA una storia scritta anche da te.

Copia ed incolla questo messaggio ad amici e parenti ed avvisali di conseguenza.

Auguri e Grazie.

per saperne di più : https://www.facebook.com/pages/novedicembre/565670206845844

2013.12.07 – COMUNICATO DEGLI ORGANIZZATORI DELLA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEL 9 DICEMBRE 2013


COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO DI COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE MANIFESTAZIONI DEL 9 DICEMBRE.
 PONTINIA (LATINA), SABATO 7 DICEMBRE 2013.

 RESPINGIAMO CATEGORICAMENTE QUALSIASI COINVOLGIMENTO DI DESTRA E SINISTRA NELLE MANIFESTAZIONI DEL 9 DICEMBRE, DI QUESTI PARTITI COME FORZA NUOVA CHE FANNO CAPO A ROBERTO FIORE, CHE VORREBBERO STRUMENTALIZZARE QUESTA INIZIATIVA DEL 9 DICEMBRE.

 E GUARDA CASO LA STAMPA E I MEDIA MAGGIORI INVECE DI PUBBLICARE LE NOSTRE IDEE DANNO SPAZIO A LORO E PUBBLICANO LE MENZOGNE E LE FALSITA’ DETTE SOLO DA QUESTI SIGNORI, MENTRE I NOSTRI COMUNICATI VENGONO IGNORATI E NON VENGONO MAI TRASMESSI: QUESTO DENOTA IL COINVOLGIMENTO DEL REGIME DIETRO A TUTTO CIO’.

LORO SONO D’ACCORDO CON IL REGIME E FANNO QUESTE DICHIARAZIONI TESE A DENIGRARCI. QUESTI PARTITI SERVI DEL REGIME FANNO SCHIFO.

 QUESTA E’ UNA MANIFESTAZIONE DEL POPOLO ITALIANO E BASTA. PRENDIAMO CATEGORICAMENTE LE DISTANZE DA TUTTI QUESTI PARTITI ESTREMI COME FORZA NUOVA O ALTRO, CHE GUARDA CASO, CON LE LORO USCITE, FAVOREGGIANO IL SISTEMA. RESPINGIAMO QUESTI LORO FINTI APPOGGI, TESI SOLAMENTE A FAVORIRE L’ATTUALE REGIME CHE STA DISTRUGGENDO LA SOCIETA’ ITALIANA.

 QUINDI, QUESTA E’ LA MANIFESTAZIONE DI TUTTI GLI ITALIANI, INDIPENDENTEMENTE DA COME LA PENSANO. PER QUANTO MI RIGUARDA LE STRUMENTALIZZAZIONI DI QUESTI PARTITI O MOVIMENTI E DELLA STAMPA E DEI MEDIA CHE FANNO CIO', MI FANNO SCHIFO.

 AVANTI ITALIANI, NON CI FERMERANNO CON BIECHE MANOVRE TESE A DENIGRARCI, A CALUNNIARCI E A SCREDITARCI. NOI SIAMO IL POPOLO SOVRANO, NON LO DICO IO, LO DICE LA NOSTRA SACRA CARTA COSTITUZIONALE. W L'ITALIA, E CHE SIA LIBERATA UNA VOLTA PER SEMPRE DAI PARASSITI CHE LA STANNO MASSACRANDO. E CHE DIO CI BENEDICA.

 DANILO CALVANI

2013.12.04 – INCHIESTA / LA VERITA’ SULL’UCRAINA: COSA STA ACCADENDO, CHI AGISCE E PERCHE’ (LA STORIA DI KIEV, CULLA DELLA RUSSIA)


martedì 3 dicembre 2013
In seguito ai mancati accordi con l’UE al vertice di Vilnius, l’Ucraina e Kiev sono tornate al centro della scena internazionale con nuove grosse manifestazioni di piazza, dopo i tumulti e le tensioni seguite alle elezioni presidenziali del 2004.
Ma cosa si cela dietro queste manifestazioni, raduni e tumulti di massa?
Sotto la coltre di menzogna che traspare dell’informazione “ufficiale”, si agitano in queste ore in Ucraina forze sinistre e potenti che, come i fantasmi peggiori dei nostri incubi, talora emergono appena percettibili e poi subitamente scompaiono nel buio senza lasciare traccia.
Per quanto arduo, si può provare a delinearne alcune scie, partendo dal loro punto iniziale.
L’Ucraina è stata per lungo tempo la culla della nazione russa (per intenderci, quello che il Kosovo è per la Serbia): la Rus’ trae le proprie radici storiche, culturali e spirituali dall’antica Rus’ Kijevskaja. L’Ucraina è stata inoltre inglobata per più di 300 anni nell’impero zarista e per un’ottantina in quello sovietico.
Per renderci conto di quanto siano permeate e intricate le due identità, quella russa e quella ucraina, basta pensare alla letteratura: Gogol e Bulgakov (per citare i più noti scrittori ucraini) hanno descritto così meravigliosamente il loro Paese, vera frontiera tra l’Europa e l’infinita Asia delle steppe, eppure la loro fama è legata indissolubilmente alla letteratura russa; questo perché essi pensavano, parlavano e scrivevano in russo! Allo stesso modo, ma in senso opposto, la letteratura russa è piena di riferimenti a vocaboli e topos prettamente ucraini. Inoltre è giusto ricordare che la maggioranza degli uomini ai vertici della nomenklatura sovietica fu composta di ucraini: Khrushjov, Breznev, Cernenko, Andropov e lo stesso Gorbacjov.
È però vero che dal ‘700 si è sviluppato nel Paese un crescente sentimento di appartenenza all’identità nazionale ucraina (il culmine di questo processo ha coinciso proprio con l’indipendenza del Paese dopo la fine dell’URSS) e, con esso, la voglia di smarcarsi dal potente e ingombrante vicino (questo sentimento nazionalista anti-russo, si badi bene, è limitato però nelle zone occidentali del Paese e alla città di Kiev, capitale culturale del nuovo stato).
Questo è lo scenario nel quale i fantasmi di Kiev si stanno muovendo torbidamente da diverso tempo en el quale ora sono tornati ad agitarsi in modo assai frenetico.
Certamente alla base di questa “lotta sotterranea” vi sono interessi materiali ed economici che poi vedremo, ma la reazione da essa provocata sarebbe assai più velleitaria senza un retroterra storico e culturale che ne amplifichi gli effetti: un concime per le piante carnivore!  
Fin dalla caduta dell’Urss il potere rimase nelle mani della grigia ma potente nomenclatura che aveva fin lì retto lo stato.
Dopo una prima fase di entusiastico fervore e di proclami libertari, i reali protagonisti della lotta contro il comunismo furono messi da parte e consegnati ai libri di storia.
Il presidente in carica, Leonid Kuchma, era un politico poco appariscente ma assai scaltro e opportunista; gestì lo stato in modo clientelare, ma fu altresì abile a destreggiarsi tra i voraci piranha occidentali e il gigantesco orso russo ferito, ma ancor pericoloso.
Quando cadde il suo ultimo mandato e venne il momento dell’inevitabile successione, accadde qualcosa che non s’era mai verificato nella storia del paese.
A pochi mesi dalla “rivoluzione delle rose” in Georgia, che sancì l’ascesa al potere di Mikheil Sahakasvili a spese di Eduard Shevarnadze (guarda caso un’altra vecchia volpe dell’entourage sovietico), si presentò sulla scena politica ucraina uno sconosciuto Victor Yushenko (che doveva la sua ascesa al mondo delle banche e da lì proveniva) che, con una campagna politica massiccia e con parole nuove che parevano uscite dalle presidenziali americane, mise in pericolo la quasi scontata elezione del delfino designato Victor Yanukovic.
La contesa elettorale passò alle cronache occidentali con il titolo un po’ bizzarro di “la guerra dei due Victor” o, più enfaticamente, di “rivoluzione arancione”.
Non sapremo mai (credo) se l’intossicazione da diossina di cui fu vittima Yushenko fosse opera dell’FSB (i servizi segreti russi) o un semplice incidente che fu “adoperato” astutamente come mossa politica. Di certo si può però asserire che il famigerato “laboratorio dei veleni” di Mosca, esistente fin dai tempi dell’URSS, è una macchina così collaudata che non lascia scampo alcuno alla vittima predestinata, come testimonia peraltro la lunga scia di omicidi politici avvenuti nel periodo di operatività del “laboratorio” (da Lenin a Putin), portati a termine con l’uso di veleni e agenti chimici o batteriologici.
Ad ogni modo, Yushchenko vinse quelle strane consultazioni elettorali (furono prima invalidate e poi fatte ripetere dalla magistratura) e, finalmente, fu decretato vincitore il 26 dicembre con il 51.99 % dei voti. Quale Primo Ministro fu incaricata l’eroina dalla bionda treccia “all’ucraina” – di etnia tatara e dai capelli pigmentati – Yulija Tymoshenko.
I due Victor rappresentavano due interessi diversi o, per meglio dire, due diversi destini del paese, Se Yanukovich incarnava la continuità col passato e la vicinanza agli interessi di Mosca cosa rappresentava l’altro Victor?
Ce lo rivela il rapporto (reso oggi accessibile a seguito dalle rivelazioni di Julian Assange ed archiviato col codice RL32845) intitolato “Rivoluzione Arancione in Ucraina e la politica degli Stati Uniti”.
In estrema sintesi, nel rapporto firmato da Steven Woehrel (delegato per gli affari europei) e inviato al Congresso Americano nel luglio 2005, si ricorda che Victor Yanukovic ha promesso riforme liberiste, legami più stretti con Unione europea, NATO, e USA; di sostituire gli interessi dell’occidente a quelli russi, già esistenti, attraverso le privatizzazioni dei grandi complessi industriali del distretto carbonifero Donbass, come le grandi acciaierie Kryvrizhstal (quando l’URSS cadde, è bene ricordarlo, non lasciò dietro di sé un deserto, semmai un orto mal governato e non sfruttato nelle sue potenzialità).
Man mano si scorre il documento scopriamo che gli impegni del neo eletto Yushenko si fanno più pesanti: l’Ucraina deve, come primo passo, avviarsi sulla strada di un'economia di mercato che porti a una zona di libero scambio con l'UE e nel WTO e a colloqui sull'adesione all'Unione Europea e deve, infine, deve aderire alla NATO. Insomma: libero mercato, privatizzazioni, riforme istituzionali ed economiche. che per il paese avrebbero significato “strada aperta al FMI” e ai suoi prestiti, e cedimento della sovranità nazionale a favore di organismi autoreferenziali. Non vi ricorda qualcosa tutto questo?
Ma, come riportato nel rapporto, al raggiungimento degli obiettivi vi sono frapposti una serie di ostacoli di natura economica, militare e demografico: la Russia rappresentava (e tuttora lo è) il più grande mercato per l’export ucraino, tale da non poteva esser così facilmente sostituita; l’Ucraina era (ed è) totalmente dipendente da Mosca per il rifornimento energetico, gas e petrolio ed, inoltre, vi transita tutto il gas russo per l’Europa; in Crimea (lembo di terra russa donata da Khrushev all’Ucraina) era (ed è) stanziata la più importante flotta navale russa sul Mar Nero; e infine, nelle zone orientali e meridionali del Paese (più ricche di materie prime, più fertili e più industrializzate) il sentimento della popolazione era (ed ora lo è forse di più) filo-russo e ostile alle ingerenze occidentali.
Ora, non credo sia più così difficile spiegare la natura delle frequenti interruzioni di gas russo in Europa qualche inverno fa.
E nemmeno capire che, se non vi fossero stati questi fattori, ora l’Ucraina, al pari di Romania Polonia e repubbliche baltiche, sarebbe un membro a tutti gli effetti della UE.
La Russia era ancora in una fase di convalescenza politica.
Perché l’Ucraina è divenuta così importante da scatenare una specie di “guerra tiepida” tra “occidente” e Russia? Qualche anno fa (1997) usci un libro di Zbigniew Brzezinski intitolato “La grande scacchiera”; quello che l’ex consigliere alla Casa Bianca e fondatore della Commissione Trilaterale vi descrive è un vero e proprio piano strategico, sia pure abbozzato, di dominio su scala mondiale. Nel libro è spiegato puntigliosamente come il cardine del potere globale stia nel controllo complessivo dell’Eurasia e che la “chiave per controllare l’Eurasia è il controllo delle repubbliche dell’Asia Centrale“. Bisognava, in altre parole, colmare il gran vuoto di potere che si era venuto a verificare dal fallimento sovietico in Asia Centrale, teatro della partita per la conquista del mondo, ma anche nelle aree che circoscrivono la Russia.
Ciò significava, e significa ancora, controllare anche militarmente le cerniere strategiche che, secondo l’analista, sono l’Ucraina, l’Azerbaijan e l’Uzbekistan.
Tutto ciò nel libro è scritto a chiare lettere: ”Tra il 2005 e il 2010, l'Ucraina dovrà essere pronta per un serio confronto con la NATO.
Dopo il 2010, il principale nucleo della sicurezza in Europa consisterà in Francia, Germania, Polonia e Ucraina”. Faccio notare, di sfuggita, che V. Yushenko fu presidente dell’Ucraina dal 2005 al 2010!
Se Brzezinski ha fornito la strategia, le Organizzazioni internazionali che fanno capo al Nuovo Ordine finanziario e politico offrono i mezzi e le opportunità operative.
È a questo punto che entra in scena il miliardario filantropo George Soros che, in modo nemmeno del tutto nascosto, finanzia da anni tutti i gruppi non governativi di opposizione sociale e politica (i motivi e le ideologie qui non hanno nessuna importanza) con l’unico fine di scardinare, attraverso manifestazione pseudo-pacifiche strutturate e organizzate in modo scrupoloso sul piano della image-promotion, gli ordinamenti istituzionali e politici dei paesi “non allineati” nelle aree strategiche.
È attraverso i suoi cospicui fondi che si sono rese possibili tutte le cosiddette “rivoluzioni colorate” della prima decade del 2000: la “rivoluzione delle rose” (Georgia 2003), le rivoluzione arancione (Ucraina, 2004-2005), quella “dei tulipani” (Kirghizistan 2005), quella “verde” in Iran e altre ancora fino a quelle della cosiddetta “primavera araba”.
Tutte fanno parte di un’unica strategia di egemonia planetaria per la quale i Paesi, i popoli e gli stati sovrani sono solo pedine da controllare o distruggere.
I fantasmi a volte ritornano, o meglio, non se ne sono mai andati, e il vertice di Vilnius è stato per loro il segnale di tornare alla carica in Ucraina.
Quale sarà l’alto rischio per il Paese non è difficile da prevedere: comunque vada la perdita della sovranità.  
Autore: Corrado Facchinetti

2013.12.03 – UNA EMAIL RICEVUTA DAL SITO DEL MLNV METTE IN GUARDIA DALLA MANIFESTAZIONE DEL 9 DICEMBRE


RICEVIAMO E INTEGRALMENTE PUBBLICHIAMO:

NOME: Cittadino Veneto
E-MAIL: …
La manifestazione del 9 Dicembre è sponsorizzata da quel Vito Monaco di Canale Italia emittente, che fu fondata con il nome di SERENISSIMA TELEVISIONE e che ora è gestita da un ex direttore di emittenti Mediaset come Rete 4, Italia 1; ciò già spiega tutto.
Vito Monaco, pugliese trapiantato in Veneto, è da qualche anno il conduttore del programma di prima mattina; è fortemente ITALIANO soprattutto meridionalista, quasi all'estremo.
La trasmissione ha pretese di essere "totalmente italiana" ma per far ciò, fino a qualche tempo fa, Monaco faceva scorrere sul video due numeri di telefono per le chiamate in diretta: una per gli ascoltatori del Nord, uno
per quelli del Sud! E finiva che si sentiva per la maggior parte ascoltatori dal Sud (era come andarli a cercare).
 Poi evidentemente qualcuno all’emittente si vergognò di tale discriminazione, e tornò il numero unico per tutti (ma al centralino sicuramente danno ancora precedenza a chi chiama dal Sud).
Con i suoi ospiti e le telefonate in diretta, Monaco ha via via raccolto (e montato) una eterogenea protesta di malcontento generale.
Ha piano piano incanalato e unito molti rappresentanti del malcontento italiano, come quelli del Movimento dei Forconi siciliani, e i No Tav, anche senza appoggiarli ufficialmente.
Monaco inneggia alla rivolta “contro i politici ladri e inetti” ma difende l’italianità a tutti i costi: guai a parlare di Veneto in sua presenza!, il Veneto è solo una regione italiana (tutti gli ospiti venetisti sono invitati quando a condurre la trasmissione sono altri colleghi).
Monaco è riuscito ad incanalare anche la riesumata LIFE, ma non prima che questa abbia dato parvenze di assumere un carattere “nazionale italiano”.
Monaco, infatti, aveva notato che il capo della riesumata LIFE era quel tal Lucio Chiavegato che, fino a pochi mesi prima, era un indipendentista veneto sfegatato e che aveva fatto parte di tutte le sigle possibili
immaginabili dell’Indipendenza del Veneto.
Ma Monaco aveva anche capito che quel Chiavegato, oltre ad essere energico un trascinatore, è anche un vanaglorioso narciso, un sedicente rivoluzionario che si crede Che Gue Vara, e che si fa chiamare Comandante.
Uno così è molto manovrabile, e serve soprattutto a quelli che, come Monaco, lavorano silenziosamente per TENERE UNITA L’ITALIA.
Così, al furbo conduttore non ci è voluto molto ad “arruolare” il “Comandante”: bastava dargli l’ebbrezza dell’apparire in video.
E non è difficile immaginare i dettagli degli accordi:
 “Tu non parli MAI PIU’ di Veneto, ma solo di Italia;
e io ti faccio apparire in Televisione, qui da me e ad altre emittenti grazie alle mie conoscenze;
io ti faccio diventare un vero leader televisivo, e tu sarai il coordinatore di tutti i movimenti di protesta ITALIANI.
Ma basta Veneto e basta indipendenza”.
Purtroppo, chi conosce Chiavegato e la sua storia, sa chi è e capisce come può finire (se con minimo di carriera alzasse la cresta, lo sistemerebbero magari tirando fuori la storia dei milioni di lire “scomparsi” dalla
cassa della prima LIFE, negli anni Novanta).
Comunque, adesso basta indipendenza, ma solo ITALIA e solo “popolo italiano”, unico ed indivisibile.
Non ci voleva molto; in fondo è il classico piatto di lenticchie: “io sarò in Televisione e sarò leader”.
E il Veneto?
Amen.
Fine.
Quella che sarà la SUPER-TRICOLORATA manifestazione ITALIANA del 9 dicembre è un volgare depistaggio, un canale di sfogo.
E il Coordinatore, il “Comandante”, è solo l’utile idiota di una reazione contro l’indipendenza del nostro Veneto.
Chiunque abbia davvero a cuore l’indipendenza della nostra vera Veneta Patria, dovrà ignorare totalmente quella manifestazione anti-veneta che sarà il 9 Dicembre.

 

2013.11.28 – BLOCCHI DEL 9 DICEMBRE / Ecco perché il Movimento di insorgenza civile non parteciperà


“Le regole imposte alla partecipazione della manifestazione del 9 dicembre, cioè la sola presenza del simbolo politico dei Banchieri e della sola esposizione del simbolo del partito dei Rotschild e della massoneria, esclude la partecipazione del Movimento di Insorgenza civile e, nello specifico, di 30 milioni di meridionali offesi e umiliati da un milione di morti ammazzati grazie a quelle bandiere e altri milioni massacrati da 153 anni di colonizzazione, disoccupazione e sfruttamento.

IL TRICOLORE VE LO SVENTOLATE VOI, NOI NON ABBIAMO NULLA IN COMUNE COI BANCHIERI

Pur condividendo le ragioni della protesta, insomma, così come ci sembra stupido protestare contro il marxismo con la bandiera rossa o contro gli americani col simbolo del dollaro, ci sembra altrettanto offensivo della nostra intelligenza, della nostra identità, delle nostre battaglie quotidiane, della nostra continua affermazione di volere un Sud autonomo da questo Stato massacratore, il chiederci di protestare contro le banche con il tricolore in mano. E’ questa la ragione per la quale il Movimento di Insorgenza Civile non parteciperà ai blocchi e ai presidi del prossimo 9 dicembre.

Nando Dicè (presidente di Insorgenza Civile)

Tricolore-Insorgenza

2013.11.26 – 9 DICEMBRE 2013 – PROTESTA DI POPOLO O DI CHI ???

QUALCOSA NON QUADRA E ADESSO BASTA LO DICIAMO NOI
Non si può rinnegare la Serenissima Patria adducendo a pretesto che il fine giustifica i mezzi come "qualcuno" continua a fare… la nostra bandiera non è il tricolore straniero italiano ma il Gonfalone di San Marco e per nessuna ragione al mondo potrà mai essere messa in discussione la liberazione della Nazione Veneta dallo stato italiano che è e rimane uno stato straniero, colonialista e razzista!

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Il MLNV ha da subito dato la disponibilità per difendere il diritto del Popolo Veneto in questa manifestazione di liberazione da un sistema corrotto e fallimentare e ha anche esteso la propria solidarietà agli altri Popoli della penisola che lottano per il medesimo sacrosanto diritto… ma non si può accettare che si imponga la falsa unità d'italia e il tricolore ad una manifestazione che doveva essere di Popolo … se dopo si vuole che sia solo del popolo italiano, meglio chiarirlo prima, anche questo è imporre e fare politica… si è sempre detto fin dall'inizio niente simboli di partito, di categoria e quant'altro e si inneggia al peggiore dei simboli che racchiude tutte queste vessazioni e cioè proprio il tricolore italiota … no grazie, io non rinnego la mia patria per il nemico da combattere, che insisto nel precisare, non è il popolo italiano ma il sistema italiano che è e rimane uno stato straniero, razzista e colonialista…
WSM
Venetia, 26 novembre 2013
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

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2013.11.26 – CAMION FERMI DAL 9 AL 13 DICEMBRE CONTRO LA LEGGE DI STABILITA’…


MA NON DOVEVA ESSERE UNA MANIFESTAZIONE AL DI SOPRA DELLE RIVENDICAZONI DI CATEGORIA E APOLITICA ???

untitledCamion fermi dal 9 al 13 dicembre contro la Legge di Stabilità: 16mila aziende in Emilia-Romagna
Chiedono di escludere dalla Legge di stabilità il taglio del 25% del rimborso delle accise, che si aggiunge all'aumento IVA
Redazione· 21 novembre 2013
Logistica, nuovi blocchi dei camion all'interporto: sgombero della Polizia
Sciopero legge di stabilità: buona adesione in Emilia Romagna e a Bologna
Legge di stabilità, un massacro per i sindacati.
Squinzi: "Così non fa ripartire l'Italia"
Dal 9 al 13 dicembre gli autotrasportatori 'tireranno il freno a mano' per protestare contro i tagli ai rimborsi delle accise sul gasolio annunciati dal Governo.
Anche taxi, autonoleggi e pullman non andranno in strada per un giorno.
Lo ribadisce Unatras, l'organizzazione nazionale che raggruppa le associazioni del trasporto.
''Le imprese del trasporto sono state colpite duramente dal caro-accise a cui si è aggiunto anche l'aumento dell'Iva – dice il presidente di Cna-Fita Emilia-Romagna, Daniele Giovannini – Una situazione ormai insostenibile per le aziende, che vedono erodere giorno dopo giorno il proprio reddito, mettendo a rischio la propria capacità di sopravvivere e stare sul mercato''.
In Emilia-Romagna oltre 16.000 imprese coinvolte.
Gli autotrasportatori chiedono di escludere dalla Legge di stabilità – fa sapere Cna Emilia-Romagna in una nota – il taglio del 25% del rimborso delle accise, di garantire le risorse preesistenti per la riduzione dei premi Inail, al recupero Servizio Sanitario Nazionale e al rimborso dei pedaggi autostradali e di riformare l'Albo degli autotrasportatori.
Nei giorni di fermo verranno comunque assicurati i servizi essenziali a scuole e ospedali.

Tratto da (CLICCA QUI)

 

2013.11.26 – CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE…

Queste sono le frasi che girano, chi ha orecchie per intendere…

Carlito's Brigante

Lo scopo è abbattere L'europa e l'euro!!!

Alessandro Zerbinato

All'indipendenza del Veneto o al referendum per chiedere ai veneti si arriva anche se si riparte come nel dopoguerra dopo il crollo del fascismo

Ermes Uguccioni

Caro Gianluca, da tempo sono convinto che l'idea della RSI, pur se sbagliata in tutti i settori, era giusta nel concetto di una Costituzione repubblicana nuova di pacca.
Era concepita come una repubblica federale, sulla falsariga della Svizzera, Parlamento proporzionale, Senato dei Lavoratori, tutto nominato ed a vita, ma solo consultivo, Camera Bassa legislativa.
Un numero più ampio di regioni, composte solo dai sindaci per i temi di grande area, e niente più provincie e prefetti, molto più potere ai comuni.

Ermes Uguccioni

Si potrebbe fare 30 regioni piccole, che però servono solo per dirimere le questioni territoriali relative ad aree omogenee, e lasciare tutto il potere ai Comuni, ripristinando il Segretario nominato dal Governo Centrale.
Ovviamente, Parlamento ridotto, molto ridotto.
30 Senatori a vita, tutti lavoratori e che si sono distinti, come oggi (ma scelti bene, non a pene di cane come fanno i politici attuali), e 110/220 deputati, con circoscrizioni grandi suppergiù come le provincie.

Roberto Rodia

l'unità ce è fuori discussione…..bisogna solo trovare la via veramente concreta x dare 1 svolta alle nostre condizioni…..nn si può essere in balia di 4 stronzoni in giacca e cravatta…..io intanto blocco i rotolini …..
 
WSM

Venetia, 26 novembre 2013

Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e Vice Presidente del Governo Veneto Provvisorio