ATTUALITA

FRANCESCO CUCCATO E IL POST SUL SOVRINTENDENTE FERITO DALLA BOMBA

indignati1Da cosa ha origine l'indignazione ?
​Sdegno e risentimento per delle affermazioni choc, (sempre che siano vere), o per il risalto mediatico che viene dato puntando il dito sull’indipendentismo?
Essere indipendentisti non significa essere delinquenti e non è simpatico che in ogni occasione mediatica si usi associare questo nobile e inalienabile diritto ad affermazioni invereconde (vere o presunte che siano).
Il MLNV non condivide certamente simili affermazioni ed esprime la massima solidarietà al sovrintendete della polizia di stato italiana ferito in modo così brutale e criminale.
Viene da sé che il metodo di simili rivendicazioni non vanno accettate e condivise a prescindere dalle motivazioni, ma il MLNV non crede alla falsa indignazione che è e rimane la più nauseante e indecente forma d’ipocrisia, da qualsiasi parte essa arrivi.
WSM
Venetia, 2 gennaio 2017
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
“La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.”
(Sant’Agostino d’Ippona)

"Agente ferito da bomba?
​Peccato non sia morto.
Una m.. aguzzini del popolo"
Dichiarazioni choc di Francesco Cuccato, indipendentista veneto già candidato consigliere a Sant'Elena (Padova), sul poliziotto mutilato da una bomba
"Agente ferito da una bomba?Peccato non sia morto". 
Francesco Cuccato
 è un indipendentista veneto che sogna di portare la regione al voto "plebiscitario digitale".
O almeno così lo presentavano all'epoca in cui si candidò come consigliere nella lista civica Rinnoviamo Sant'Elena, per il Comune di Sant'Elena (Padova).
Perché lui si definisce "il peggior nemico di Facebook, dei nostri padroni e dei loro luridi servi".

Il post sull'agente ferito dalla bomba
Per il resto il suo profilo Facebook profuma (anzi, puzza) di complottismo.
Ma quello che ha scritto ieri ha provocato la reazione sdegnata di molti utenti della Rete e anche di diversi poliziotti, che hanno prontamente denunciato il fatto segnalando il post incriminato.
Cuccato ha commentato così la drammatica notizia dell'artificiere che ha perso un occhio e una mano mentre cercava di disinnescare una bomba piazzata probabilmente da ambienti anarchici di fronte ad una libreria di CasaPound a Firenze: "Scoppia pacco-bomba a Firenze, ferito poliziotto – ha scritto –
Solo uno?
Peccato che non è morto.
Nessuna pietà per le merde che proteggono gli aguzzini del popolo".
Non solo.
Secondo Cuccato la notizia stessa sarebbe una "bufala", degna del miglior complotto: "Ovviamente è tutta una bufala – scrive ancora – se li fanno da soli questi finti attentati per far presa sulla popolazione di dementi e poi fare leggi anti-libertà".
Quando qualcuno gli ha chiesto se stesse scherzando o se confermasse le parole deliranti, Cuccato non ha esitato a confermare il suo pensiero: "Senza gli sbirri di merda a proteggerli – ha scritto in un secondo post – politici e banchieri sarebbero già morti da decine di anni e un nuovo mondo libero si sarebbe spalancato di fronte ai nostri occhi.
Gli sbirri non saranno mai alleati del popolo perché sono i nostri più grandi nemici, da sempre".
Tratto da (CLICCA QUI)

“IL MONTELLO SARA’ IL VOSTRO INFERNO”

Non commentiamo le giuste e condivisibili preoccupazioni e proteste dei Veneti … quello che non sopportiamo è la speculazione politica fatta dalla lega e da Luca Zaia, governatore italiano dell'ente regione veneto (ente inventato dall'italia), che insiste a parlare a nome del Popolo Veneto che sa benissimo di non poter rappresentare.

VOLPAGO DEL MONTELLO (TV)
«Il Piave mormora: non passa lo straniero».
«Benvenuti sul Montellosarà il vostro inferno».
«Lo Stato tutela i clandestini: chi tutela donne e bambini?».
Niente mezze misure negli striscioni srotolati dai mille cittadini che ieri sera hanno dato vita a una fiaccolata per le strade di Volpago del Montello, il paese scelto dalla prefettura per ospitare il terzo centro di raccolta profughi della provincia di Treviso.
Hanno partecipato in molti, dai residenti del luogo agli abitanti di Oderzo e Treviso, che già stanno sperimentando gli hub vicino a casa, ai sindaci della zona, ai militanti della Lega, pronti ad applaudire il governatore Luca Zaia, che non ha voluto mancare all'appuntamento.
«Siamo in tanti – ha detto il presidente della Regione Veneto – ma dovrebbe esserci la statale Marosticana bloccata.
Abbiamo il diritto di dire no.
Due su tre delle persone che arrivano non sono profughi.
I centri di accoglienza vanno creati in Africa».
Immancabile il riferimento a «quel migrante di Lampedusa che poi ci siamo trovati a Berlino». (R.T.)

Tratto da (CLICCA QUI)
 

PIETRO BAZZO … E IL DIRITTO DI AUTODETERMINAZIONE IN FRIULI

friuli-flag

È sempre più condiviso il percorso intrapreso dal MLNV con la rivendicazione del diritto di autodeterminazione quale unico cammino legale per il ripristino di sovranità delle nostre Nazioni.
Con la speranza che anche i Friulani convergano i propri sforzi nel progetto di Nazione Federata nella quale tutti i Popoli contribuiranno, a pari titoli, al ripristino della libertà e della legalità sui propri territori.
Il colloquio avuto con Pietro Bazzo, del Fronte per l'Indipendenza, mi ha confortato non poco sia per la sintonia d'intenti e per il rifiuto di sottostare ancora a un sistema partitocratico italiano che non ci poterà mai da nessuna parte.

Una manifestazione di protesta e di promozione, nei confronti della gestione attuale e per le provincie autonome del Friuli e di Trieste, domenica davanti al Municipio di Udine, con tantissimi partecipanti armati di bandiere, del Friuli e non solo. Protestare per difendere la propria terra in via Lionello davanti al municipio di Udine.
Alcuni comitati sono sorti solo recentemente sul territorio a favore delle provincie autonome del Friuli e Trieste, a sostegno della sanità pubblica, a difesa delle acque pubbliche e contro le UTI.
Si sono riuniti insieme e intendono ripresentare i quesiti referendari respinti dal Consiglio Regionale a luglio 2016 e che riguardavano in un caso l’eliminazione delle 18 nuove Uti o mini-province e la loro sostituzione con due realtà amministrative, ossia la Provincia autonoma del Friuli e quella di Trieste, seguendo l’esempio di Trento e Bolzano e parallelamente per l’abrogazione della riforma …. WWW.EUROREGIONENEWS.EU

 

DONALD TRUMP CRITICA LE NAZIONI UNITE.

310x0_1481731415976-gettyimages_62883315027 dicembre 2016
Donald Trump ha criticato le Nazioni Unite, che in un tweet definisce "solo un club dove la gente si ritrova a fare chiacchiere e divertirsi": una critica che arriva sulla scia dell'indignata reazione di Israele all'approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza Onu della risoluzione che chiede allo Stato ebraico di rinunciare alla sua politica di insediamenti a Gerusalemme Est e nei territori palestinesi.
Il presidente eletto degli Stati Uniti precisa che il Palazzo di Vetro "ha un potenziale talmente grande" che però al momento viene sprecato in azioni, lascia intendere, senza futuro. Inoltre Trump ha risposto al presidente uscente Obama. 
"Il presidente Obama ha detto che lui crede che avrebbe vinto contro di me, deve dirlo ma io dico assolutamente no".
Così con un tweet Donald Trump risponde a quanto affermato da Obama in un'intervista, cioè che se avesse potuto candidarsi di nuovo avrebbe vinto un terzo mandato.
Tratto da (CLICCA QUI)

 

IL NOSTRO CORDOGLIO PER LE VITTIME DELL’INCIDENTE AEREO DI SOCHI.

redarmy-1
Onore alla memoria per quanti hanno perso la vita nell'incidente aereo di Sochi.
Proprio in una recente riunione del Minor Consejo del Governo Veneto Provisorio avevo fatto riferimento al Coro Alexandrov apprezzato in una esibizione tratta da un video di youtube, (che potete vedere qui sotto).
Cantavano e si divertivano nel farlo.
I loro volti non erano ostili.
Non sono riuscito a immaginarmeli “nemici”.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 27 dicembre 2016
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provisorio

 
Nessun sopravvissuto.
È stato subito chiaro che non c’era niente da fare per gli 84 passeggeri e gli 8 membri dell’equipaggio dell’aereo precipitato nel Mar Nero domenica mattina, poco dopo la partenza da Sochi.
Tra le persone a bordo, anche i componenti del coro dell’esercito russo.
Il Tupolev 154 di proprietà del ministero della Difesa di Mosca, è decollato alle 5.20 del mattino (ora locale) — intorno alle tre di notte italiane.
Due minuti dopo, è scomparso dai radar.
Destinazione del velivolo, la base aerea russa di Larakia, in Siria.coro
Non si conoscono ancora le cause dello schianto, ma il presidente Vladimir Putin ha subito ordinato al suo primo ministro, Dmitri Medvedev, di guidare la Commissione di inchiesta sul disastro aereo. La pista del terrorismo non è stata esclusa tra le varie ipotesi.

Tra le vittime del disastro aereo anche Elizabeta Glinka, conosciuta anche come «Dottoressa Liza» direttore esecutivo dell'organizzazione umanitaria Fair Aid e figura molto nota in Russia, lo scorso 8 dicembre era stata premiata dal presidente Vladimir Putin per il suo impegno umanitario.
«Sappiamo che stava andando a Latakia per portare medicinali e attrezzature a un ospedale», ha detto il capo del Presidential Council for Human Rights Mikhail Fedotov.
A bordo anche 9 giornalisti: il reporter di Channel One Russia Dmitrii Runkov e il tecnico del suono Alexander Soidov.
A bordo anche un corrispondente del canale televisivo NTV, il corrispondente Mikhail Luzhetsky, il cameraman Oleg Pestov e il tecnico del suono Evgeny Tolstov (che su Facebook ha postato una foto in aeroporto, a Mosca, poco prima del disastro), e tre dipendenti del canale televisivo Zvezda Tv, il corrispondente Pavel Obukhov, il cameraman Aleksandr Suranov e l'assistente Valery Rzhevsky.

Tratto da (CLICCA QUI)

IL CORO ALEXANDROV … UNA LEGGENDA LUNGA 90 ANNI.
Una leggenda lunga 90 anni
Fondato nel 1928 da Alex Alexandrov con la missione di sollevare il morale delle truppe, il Coro dell'Armata Rossa, noto anche come Alexandrov Ensemble, è forse il più famoso dei gruppi musicali del suo genere e un'autentica "leggenda" dell'ex Unione Sovietica.
Composto  esclusivamente da voci maschili il coro ha inoltre un'orchestra e un gruppo di ballo.
Nel suo repertorio ci sono canzoni legate all’ideologia comunista, figlie dell’era del regime sovietico  ma anche canti popolari e pezzi del floclore russo, come il famoso "Battellieri del Volga", adattamento di una melodia popolare con testi che evocano il duro sforzo dei lavoratori.
Il coro dell’Armata Rossa fin dalla sua nascita ha avuto una significativa presenza internazionale e fu utilizzato spesso come ambasciatore degli ideali e dei valori dell'Unione Sovietica.
Nel 1937  i suoi artisti si  sono esibiti al Salone Internazionale di Parigi, dove hanno guadagnato enorme prestigio.
Ma è stato durante la seconda guerra mondiale che  il gruppo è diventato un baluardo della resistenza e della lotta contro l'occupazione della Germania nazista.

 

I VENETI NON SONO UNA MINORANZA ETNICA NAZIONALE DELLO STATO ITALIANO.

Ed ecco l'ennesimo inganno in danno del Popolo Veneto.
Il consiglio regionale, a maggioranza leghista e centrodestra, il 6 dicembre 2016 ha approvato il disegno di legge 116 che ridefinisce il Popolo Veneto come "minoranza nazionale".
Innanzitutto il consiglio regionale è un ente italiano e non può in alcun modo rappresentare il Popolo Veneto, tanto meno il suo presidente, esponente di un partito politico italiano, qual'è la lega.
Che mi si venga a parlare poi di Franco Rocchetta, esponente storico dei "venetisti" ci posso anche stare, venetista infatti, non indipendentista.
Non a caso l’articolo precisa che "Si tratta di un passo importante per dare maggior forza alla richiesta di autonomia speciale del Veneto – ha detto il relatore Riccardo Barbisan, capogruppo della Lega – e ora vogliamo gli stessi diritti e le stesse risorse finanziarie che lo Stato riconosce a Sudtirolo e Trentino".
Dunque “autonomia” che non ha nulla a che vedere con “indipendenza”.
C’è di che rimanere stupefatti anche della vergognosa reazione del “pd” che asserisce, secondo l’articolo, di essere scosso, considerato che fino all'ultimo ha tentato di evitare quella che considera "un'umiliazione per tutti i veneti, che non sono affatto una minoranza, ma un'operosa maggioranza italiana che ha dato il sangue per la patria”.
Il sangue dei Veneti, per la vostra patria, l’italia se l’è preso e l’ha preteso con la forza, con l’inganno, con la mistificazione di un’inesistente risorgimento.
Non dimentichiamo l’annessione militare forzata dei territori della Repubblica Veneta che per essere “giustificata” e mitigata è stata adombrata dal falso plebiscito truffa del 1866.
L’italia è uno stato a cui manca un popolo e che fonda le sue radici sull’inganno, la frode e i massacri compiuti per un’inesistente unità.
A ragion veduta viene contestato, in particolare, il fatto di trasformare i Veneti in una minoranza etnico-linguistica perché i Veneti non sono italiani.
Parlare poi di  "inventare una lingua veneta" che in realtà nessuno conosce e nessuno parla, essendoci in regione decine di dialetti che segnano province e comuni, significa essere lontani anni luce dalla realtà, perché questa è la lingua Veneta che rispecchia ciò che sono i Veneti una comunità di Genti Venete.
E allora basta con le vostre “puttanate” e i vostri giochetti da perfetti politicanti italiani, i Veneti non sono italiani e non saranno mai una minoranza nazionale italiana … “italiano sarà lei … mi son Veneto!
Ai Veneti ribadiamo di non credere a nessun partito politico che si candida in ambito italiano, neppure a quelli che si definiscono indipendentisti, stanno mentendo, cercano solo “careghe”.
« Ogni collettività umana avente un riferimento comune ad una propria cultura e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato (…) costituisce un popolo.
Ogni popolo ha il diritto di identificarsi in quanto tale.
Ogni popolo ha il diritto ad affermarsi come nazione. »
Dichiarazione Universale dei Diritti Collettivi dei Popoli (CONSEU – Barcellona, 27 maggio 1990)
Ma ecco cosa prevede il diritto internazionale circa le minoranze nazionali:
“Sotto il profilo normativo, il principio di autodeterminazione dei popoli è stato accolto in maniera selettiva.
In particolare, la disciplina giuridica sull’autodeterminazione non trova applicazione nel caso di gruppi etnici e delle minoranze nazionali, religiose e culturali.
Il diritto internazionale non solo nega a questi gruppi il diritto all’autodeterminazione, interna od esterna, ma non mira nemmeno a fornire rimedi alternativi di carattere generale alla condizione in cui molti di essi si trovano.”
E’ come il ciarlatano di turno, che per accaparrarsi  visibilità politica, vuole fare un referendum per il riconoscimento internazionale (istituto inesistente) del Popolo Veneto … è come negare gli oltre mille anni della Serenissima Repubblica o i reperti storici dei Paleoveneti di oltre tremila anni fa .. ma Venezia, poi, chi l'avrebbe fondata, gli italiani forse?
Smettetela di prendere in giro il Popolo Veneto e di generare confusione tra la Genti Venete.
WSM
Venetia, 23 dicembre 2016
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

asino ignoranteVENEZIA
"Venexit": anche i veneti, come i sudtirolesi, pretendono di essere una minoranza nazionale dello Stato italiano e annunciano l'addio al Paese.
Dopo aver dato una spallata decisiva al referendum costituzionale e al governo Renzi, aver affossato la riforma Madia sulla pubblica amministrazione e aver confermato che la prossima primavera si terrà un altro referendum per ottenere l'autonomia speciale regionale, Venezia si dimostra sempre più lontana da Roma.
Il consiglio regionale, a maggioranza Lega e centrodestra, ha approvato oggi il contestato disegno di legge 116 che ridefinisce il "popolo veneto" come "minoranza nazionale", aprendo la strada alla dichiarazione di appartenenza etnica, al patentino di bilinguismo, all'insegnamento del veneto nelle scuole e all'uso del dialetto negli uffici pubblici e nella toponomastica, cartelli stradali compresi.
Il Veneto vuole così che lo Stato applichi in regione la Convenzione quadro europea varata dal Consiglio d'Europa per tutelare le minoranze storiche, come quella dei rom, ratificata anche dall'Italia nel 1997.
La legge, dopo l'ennesimo rinvio tra le polemiche una settimana fa, è infine passata con 27 voti a favore, 16 contrari e 5 astenuti.
A schierarsi dalla parte dei veneti minoranza e del bilinguismo i consiglieri di Lega, Lista Zaia e gruppo Tosi: contro Pd, 5 Stelle, Lista Moretti e un tosiano, astenuti Forza Italia e Fratelli d'Italia.
Il disegno di legge era stato proposto da quattro Comuni, Grantorto, Segusino, Santa Lucia di Piave e Resana e ha trovato il sostegno dell'Istituto della lingua veneta, che vede tra i responsabili uno degli "eroi" storici del venetismo, Franco Rocchetta.
In base alla legge, i Comuni veneti potranno ora imporre l'uso della "lingua veneta" nel proprio territorio, mentre le scuole dell'obbligo dovranno offrire lezioni di "dialetto". I funzionari pubblici, a partire da quelli non nati in Veneto, per ottenere il posto dovranno superare un esame, ottenere una "patente di veneticità" e dimostrare di conoscere la "lingua veneta", definizione ancora vaga su cui nemmeno linguisti e storici concordano.
"Si tratta di un passo importante per dare maggior forza alla richiesta di autonomia speciale del Veneto – ha detto il relatore Riccardo Barbisan, capogruppo della Lega – e ora vogliamo gli stessi diritti e le stesse risorse finanziarie che lo Stato riconosce a Sudtirolo e Trentino".
Scosso il Pd, che fino all'ultimo ha tentato di evitare quella che considera "un'umiliazione per tutti i veneti, che non sono affatto una minoranza, ma un'operosa maggioranza italiana che ha dato il sangue per la patria".
Secondo l'opposizione, ma pure secondo illustri giuristi, la legge approvata è "chiaramente incostituzionale e verrà bocciata dalla Consulta", ottenendo il solo risultato di "coprire di ridicolo tutti i veneti".
Contestato, in particolare, il fatto di trasformare i veneti in una minoranza etnico-linguistica e di "inventare una lingua veneta" che in realtà nessuno conosce e nessuno parla, essendoci in regione decine di dialetti che segnano province e comuni.  
Altro motivo di scontro, la data di applicazione della legge.
Secondo la maggioranza, compreso il presidente della Regione Luca Zaia, il bilinguismo e la dichiarazione di appartenenza etnica devono partire subito ed essere applicati fino ad un eventuale pronunciamento contrario della Corte costituzionale.
Pd e opposizione chiedono invece che prima di "sostenere oneri pubblici assurdi" e promuovere "discriminazioni" si attenda l'eventuale via libera della Consulta.
Ciò che è certo è che da oggi il Veneto è un altro passo più lontano da Roma e che le spinte separatiste, che non riconoscono l'annessione al regno d'Italia del 1866, hanno ottenuto un riconoscimento senza precedenti.
La "Venexit", fissata con il referendum regionale sull'autonomia, tra pochi mesi può diventare una realtà.
Tratto da (clicca qui)

E ADESSO … DOPO L’ENNESIMA STRAGE … COSA ASPETTIAMO?

La polizia: il tir "lanciato deliberatamente sulla gente, presunto attacco terroristico".
L'automezzo ha targhe polacche, forse rubato o dirottato.
Uno degli occupanti era fuggito ma è stato catturato.
210544309-3400b428-1c10-42f1-94be-38a1dae644a7L'altro, un cittadino polacco, è stato trovato cadavere sul camion.
Merkel "piange" le vittime
BERLINO
Una corsa folle tra le persone che passeggiavano nel mercatino di Natale di Berlino.
I morti investiti da un lungo tir nero, simile a quello della strage di Nizza, sono 12.
Quarantotto i feriti, alcuni dei quali sono in gravi condizioni.
L'attacco è avvenuto intorno alle 20.15 a Breitscheidplatz, nei pressi della Kurfuerstendamm, vicino alla chiesa intitolata al Kaiser Guglielmo, nella zona più commerciale della parte occidentale della città, molto frequentata anche da turisti, nei pressi dei grandi magazzini KaDeWe e del centro commerciale Europa Center.
A bordo del camion erano in due.
Uno è stato trovato cadavere sul sedile del passeggero all'interno del tir, ucciso a colpi di arma da fuoco, e dopo diverse ore la polizia ha reso noto che si tratta di un cittadino polacco.
L'altro sarebbe saltato fuori e fuggito a piedi in direzione del Tiergarten, il grande parco pubblico della capitale tedesca, ed è stato poi arrestato: secondo alcune fonti sarebbe stato alla guida al momento dello schianto e sarebbe di nazionalità pachistana, afgana o cecena, un rifugiato entrato in Germania nel febbraio scorso, stando alle informazioni riportate da Die Welt.
La zona è stata immediatamente blindata dalle forze di sicurezza.  "Al momento non voglio usare la parola attentato anche se molti indizi lo indicano", ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maizière.
Ma all'alba la polizia ha parlato su Twitter di "presunto attacco terroristico" confermando che il camion è stato "lanciato deliberatamente sulla folla".

Tratto da (CLICCA QUI)

 

ANDREY KARLOV, L’AMBASCIATORE RUSSO ASSASSINATO AD ANKARA.

101538744-11692076-ac1a-4954-9b1f-83975add7b4fANKARA
L'ambasciatore russo ad Ankara, Andrey Karlov, è stato ucciso in un attentato.
Colpito a morte mentre parlava a una mostra fotografica da un poliziotto che per entrare alla Galleria d'arte ha mostrato il tesserino.
Giacca nera e cravatta, la pistola in pugno, ha cominciato a sparare gridando "vendetta" e poi "Aleppo" o "noi moriamo in Siria voi morite qua".
Il diplomatico si è accasciato a terra, ha ricevuto le prime cure sul posto ma non è stato neanche trasportato in ospedale, sarebbe stato inutile.
Le forze speciali turche hanno fatto irruzione nella galleria d'arte e ucciso l'aggressore che continuava a sparare.
"Non uscirò vivo da qui, non vi avvicinate!", gridava.
Fonti dell'ambasciata, citate dai media locali, precisano che il diplomatico stava tenendo un discorso alla Galleria di Arte contemporanea, per la mostra fotografica 'la Russia vista dai turchi'.
Un video mostra il momento dell'attacco.
L'agente ha la pistola in pugno, è vestito in abito scuro, giacca, cravatta, e grida: "Non dimenticatevi di Aleppo, non dimenticatevi della Siria". Poi l'urlo, "Allahu Akbar", "Dio è grande".
È stato identificato dopo essere stato ucciso.
Era un diplomato del 2014 dell'accademia di polizia Rustu Unsal di Smirne, si chiamava Mevlut Mert Altintas, aveva 22 anni e faceva parte delle unità anti-sommossa di Ankara.
In due occasioni aveva anche prestato servizio per la scorta del presidente Recep Tayyip Erdogan, sia a Konya nel 2014 che a Bursa nel febbraio 2015. 
La polizia turca ha fermato la sorella e la madre dell'assassino, e ha perquisito l'abitazione nella città di Soke, provincia di Aydin, nel sud ovest del Paese.
La pista islamista non convince tutti in Turchia, o quantomeno si propongono 'piste' alternative.
Come il sindaco della città che sul proprio account Twitterprova a dare una lettura differente: "Secondo quello ho sentito, gli slogan islamisti sono una copertura, l'assalitore era un membro del Feto (Organizzazione del Terrore Gülenista, ndr)" scrive.
Il presidente russo Vladimir Putin è subito informato, qualche ora dopo riceve la telefonata del presidente turco,Recep Tayyp Erdogan.
Il portavoce Dmitri Peskov riferisce che sono in corso consultazioni con il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov e con i servizi di sicurezza.
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova definisce l'omicidio di Karlov "un atto terroristico" e sottolinea che la questione sarà posta lunedì al Consiglio di sicurezza dell'Onu: "Oggi è un giorno tragico per la diplomazia russa".

La nostra missiva di cordoglio.


​MOVIMENTO DE LIBERASION NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO


​Vogliate accettare le nostre più sentite condoglianze per la grave perdita dell'Ambasciatore Andrey Karlov ad Ankara.
Con onore e rispetto.
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

LA MENZOGNA DEI NUOVI DEPORTATI

1Ho tradotto per voi questo articolo comparso sul sito Gefira.
Dice cose molto gravi ma che abbiamo sospettato per mesi, se non anni.
Soprattutto a causa di quella menzogna, martellata ogni sera dai media nel tentativo di farla diventare verità, relativa ai "salvataggi nel canale di Sicilia" e sempre di "donne e bambini" e sempre "rifugiati", mentre la realtà, se ciò che racconta Gefira è vero, è totalmente diversa.
Il video è veramente impressionante. In un paese normale e in un mondo normale tutto questo sarebbe inaccettabile e impensabile.

Per due mesi, utilizzando marinetraffc.com, abbiamo monitorato gli spostamenti di navi di proprietà di un paio di ONG,  incrociandone i dati con quelli dell'UNHRC relativi agli arrivi giornalieri di migranti africani in Italia.
Ciò che abbiamo scoperto è un grande inganno e un'operazione illegale di traffico di esseri umani su larga scala.
Le ONG, gli scafisti, la mafia, di concerto con la UE, hanno trasportato via mare migliaia di clandestini in Europa con il pretesto di salvare vite umane, assistiti dalla guardia costiera italiana che ha coordinato le loro attività.
I trafficanti di uomini contattano la guardia costiera italiana in anticipo sulla partenza per preavvertirli della necessità di prelevare i passeggeri delle loro imbarcazioni.
Le navi delle ONG si dirigono nel punto di "soccorso" quando coloro che sono da salvare risultano ancora in Libia.
Le 15 navi che abbiamo osservato, di proprietà o noleggiate da ONG, sono state viste lasciare i porti italiani, dirigersi a sud, fermarsi a poche miglia dalla costa libica, prelevare il carico umano e ritornare per le 260 miglia che la separano dall'Italia, nonostante il porto di Zarzis in Tunisia sia appena a 60 miglia dal punto di raccolta.
Le organizzazioni non governative in questione sono: MOASJugend RettetStichting Bootvluchting, Médecins Sans Frontières, Save the Children, Proactiva Open ArmsSea-Watch.org, Sea-Eye and Life Boat.
Le reali intenzioni delle persone che stanno dietro alle ONG non sono del tutto chiare.
Non ci sorprenderebbe se la loro vera motivazione fosse il denaro.
Rispondono anche a direttive politiche.
Ad esempio il MOAS, di stanza a Malta, trasportando i migranti in Italia impedisce che essi giungano sulle coste maltesi.
Il MOAS è diretto da un ufficiale di marina maltese ben noto a Malta per non essere tenero con i migranti.
E' anche possibile che queste organizzazioni siano gestite da benefattori in buona fede che non capiscono che, offrendo i loro servigi, fungono da magnete per le popolazioni africane, provocando così più partenze, più naufragi e più vittime, senza contare che le loro azioni stanno destabilizzando l'Europa.
Qualunque sia la motivazione di queste organizzazioni, le loro azioni finiscono per essere criminali, dato che la maggior parte di questi migranti risulteranno non avere diritto ad asilo e finiranno per le strade di Roma o Parigi, sollecitando tensioni sociali e razziali.
Bruxelles del resto ha creato leggi speciali a tutela dei trafficanti.
In una sezione dedicata di una risoluzione della UE dell'aprile 2016", si afferma che "armatori privati e organizzazioni non governative che assistono i salvataggi nel Mediterraneo, non devono essere soggetti a punizioni per l'assistenza che prestano".
Nei due mesi della nostra osservazione del traffico marittimo, abbiamo monitorato il trasferimento illegale in Italia di almeno 39.000 africani, eseguito con il pieno consenso delle autorità italiane ed europee.
Inoltre, in ottobre abbiamo scoperto che quattro ONG hanno prelevato persone all'interno delle acque territoriali libiche.
Abbiamo prova del fatto che questi scafisti avessero preventivamente comunicato la partenza alle autorità italiane.
Dieci ore prima che i migranti lasciassero la Libia, la guardia costiera italiana infatti diresse la ONG verso il punto di raccolta.
Potete leggere i dettagli completi in questo articolo: “Caught in the act: NGOs deal in migrant smuggling”.
Il MOAS ha legami stretti con la famosa compagnia americana di contractors Blackwater, con l'esercito americano e con la marina maltese: “The Americans from MOAS ferry migrants to Europe”.
 

INVECCHIARE BENE

invecchiamentoNel mondo di oggi invecchiare serenamente richiede impegno e attenzione, infatti, a causa dei ritmi veloci, dell'inquinamento e dei problemi nelle relazioni familiari, le persone anziane si ritrovano spesso sole, tristi e ammalate.
Il benessere di una persona è dato da diversi fattori: fisici, emotivi e mentali, quindi per definire una situazione di ben-essere si devono, per forza, guardare i vari ambiti di vita e come si affrontano ogni giorno le impegnative richieste di questo mondo.
Andando per ordine, prendiamo in considerazione l'aspetto fisico; ovviamente una persona sopra i 60 anni comincerà a sentire il suo corpo in maniera diversa, più lento, più pesante e le gambe non riusciranno più a sostenerci come facevano a 20 o a 40 anni.
Ma cos'è la vecchiaia?
Cosa succede al nostro corpo?
Semplificando al massimo possiamo dire che la causa principale del deperimento cellulare sono i famosi radicali liberi, di cui si parla molto, ma di cui non si conosce bene la pericolosità.
Questi radicali derivano da vari tipi di molecole che hanno perso un elettrone e ne hanno uno spaiato in più, per cui sono diventati super reattivi nei riguardi di tutte le strutture che ci sono nelle cellule e nel corpo.
Per fare degli esempi, i radicali sulla pelle la fanno diventare spenta e rugosa, sul sistema circolatorio creano rigidità e fragilità nei vasi sanguigni e, nel sistema nervoso, fermano i processi cognitivi.
Ma come si formano queste molecole ipertossiche?
Normalmente si formano dalla nascita come prodotti di scarto nelle reazioni che avvengono nelle cellule dei vari comparti fisici ma in un corpo giovane e ben nutrito ci sono dei meccanismi che riescono ad annullare la carica negativa dei questi radicali.
Le molecole che li contrastano sono prima di tutto le vitamine che si possono trovare nei vegetali freschi, da qui l'importanza di mangiare tutti i giorni frutta e verdura di stagione!
A differenza di anni fa adesso il problema è aumentano esponenzialmente a causa di una serie di sostanze nuove che fino agli anni 50 non esistevano.
Parliamo di tutti i derivati del petrolio, detersivi, prodotti chimici usati in agricoltura, farmaci, prodotti per la conservazione alimentare ecc… come si può ben capire il problema è molto grosso ma non si fa molto per risolverlo.
Ogni giorno siamo a contatto con tanti e diversi prodotti che, inseriti nel nostro corpo, creano una enorme quantità di radicali liberi che andranno a sabotare innumerevoli processi biologici, portando alla degenerazione o alla distruzione delle strutture alla base che sostengono la nostra fisiologia.
Come possiamo eliminare il maggior numero possibile di radicali liberi?
La cura migliore resta sempre una sana alimentazione, basata su frutta e verdura ovviamente biologica, per non inquinarsi ulteriormente con quei prodotti chimici normalmente usati per coltivare e conservare i vegetali.
Sono oramai 10 anni che si è calcolato quanta tra frutta e verdura sarebbe necessario mangiare ogni giorno per equilibrare il numero di tossine che inseriamo nel nostro corpo a causa di quello che respiriamo, mangiamo, tocchiamo.
Sono quantitativi enormi e da questo dovremmo capire con quante tossine veniamo in contatto senza renderci conto.
Dai calcoli sono 3 kg tra frutta e verdura fresca di 9 colori diversi.
Un quantitativo quasi impossibile da mangiare anche perchè tutte queste fibre andrebbero a intasare l'intestino.
dieta_colori_7_800x190Consiglio l'acquisto di un estrattore per farsi ogni giorni diversi succhi freschi in maniera da inserire nel corpo l'adeguato quantitativo tra sali minerali e vitamine senza avere il peso e il gonfiore delle fibre, anche spremere il succo di un limone in un litro d'acqua aiuta lo stomaco, i reni e il sangue a mantenere un pH neutro, invece che tendente all'acidità come normalmente succede.
Altro modo di implementare i sali minerali utili al buon mantenimento di ossa sane è mangiare prodotti integrali piuttosto che raffinati.
Ricordiamo inoltre che ogni giorno bisogna bere un quantitativo d'acqua opportuno; di solito tra 1,5 litri a 3 litri.
Continueremo con questi articoli che possono essere utili sia per chi è anziano ma anche per i più giovani in maniera da cominciare presto a prenderci cura della nostra salute!

NOI SIAMO CON NORBERT HOFER, CANDIDATO DEL PARTITO DELLA LIBERTA’ IN AUSTRIA – Wir sind mit Norbert Hofer, Kandidat der FPÖ in Österreich

Wir sind mit Norbert Hofer, Kandidat der FPÖ in Österreich
(Noi siamo con Norbert Hofer, candidato del Partito della Libertà in Austria)

Wir sind mit Norbert Hofer, Kandidat der FPÖ in Österreich
(Noi siamo con Norbert Hofer, candidato del Partito della Libertà in Austria.)
Anche se il nostro sembra essere un percorso sempre in “salita” rimaniamo fedeli ai nostri principi e con rispetto e correttezza, andiamo avanti.
In Austria almeno c’è democrazia mentre per noi, prima di godere completamente dei nostri diritti, dobbiamo “lottare” per ripristinare la legalità sulle nostre Terre, ancora oggi occupate illegalmente dall’italia … poi potremo liberamente tornare al voto.
Wir sind mit Norbert Hofer, Kandidat der FPÖ in Österreich
(Noi siamo con Norbert Hofer, candidato del Partito della Libertà in Austria.)

Come Trump, si propone come il nemico delle élite politiche e dell’establishment nazionale ed europeo.
E come lui porta avanti una politica anti-immigrazione e anti-Islam al grido di “Prima gli austriaci”, sostenendo che gli arrivi e gli sbarchi avvenuti in Europa negli ultimi anni hanno aperto le porte a criminali, potenziali stupratori e terroristi. L’Islam, ha dichiarato, “non fa parte della cultura dell’Austria”.
Questi messaggi forti, però, vengono lanciati con la faccia rassicurante e la calma che contraddistinguono ormai i partiti ultranazionalisti occidentali, ormai ripuliti dall’iconografia estremista e dagli slogan violenti gridati a squarciagola.
A fianco degli ideali cari all’ultradestra nazionalista, Hofer inserisce un euroscetticismo tipico dei movimenti populisti riemersi velocemente nel Vecchio Continente.
Sulla possibilità di una Brexitin salsa austriaca ha fatto qualche passo indietro rispetto al passato, proprio con l’obiettivo di attirare il voto degli indecisi più moderati.
Ma in una recente intervista alla Bbc ha spiegato le ragioni di un possibile referendum consultivo sull’uscita dell’Austria dall’Unione Europea.
L’Europa è importante per l’Austria, ha detto, ma “serve un’Europa migliore”.
Se, dopo la Brexit, Bruxelles opterà per un accentramento del potere, togliendone così agli Stati nazionali, allora un voto sulla Oexit è possibile.

(Tratto da CLICCA QUI)

Elezioni Austria, il candidato dell’estrema destra Hofer:
“Se Ue troppo centralizzata, dovremo tenere referendum per uscire”

Se dovesse diventare il nuovo presidente dell’Austria, il candidato presidenziale dell’estrema destra, Norbert Hofer, ha affermato di “non escludere un referendum sulla appartenenza alla Ue“, se l’Unione diverrà più centralizzata in seguito alla Brexit.
Anche se l’Unione europea è importante per l’Austria, Hofer ha detto alla Bbc di volere “una Unione Europea migliore”.
Le presidenziali austriache sono si terranno il 4 dicembre e i sondaggi indicano attualmente una situazione di parità.
L’esito del precedente voto era stato annullato dalla decisione della Corte costituzionale per irregolarità.
Hofer ha più volte affermato che un voto per lui non vuol dire comunque un voto per l’uscita di Vienna dall’Ue.
Tuttavia, sempre al canale tv britannico, ha detto anche che ci sono due questioni su cui potrebbe cambiare idea.
Una è il futuro dell’entrata della Turchia nell’Unione europea; l’altra è la risposta dell’Unione all’uscita della Gran Bretagna.
“Se la risposta alla Brexit sarà una Unione Europea centralizzata, dove ai parlamenti nazionali viene tolto potere decisionale e dove l’Unione è governata come uno Stato nazionale, in questo caso dovremo tenere un referendum in Austria, perché porterebbe ad un cambiamento costituzionale”.
(tratto da CLICC QUI)

E LA DITTATURA ITALIANA CONTINUA A PERSEGUITARE I VENETI

avvoltoioDopo le bombe di Vittorio Veneto, località definita da alcuni giornalini di regime "la città del tricolore", ecco l'ennesimo atto di aggressione poliziesco giudiziario posto in essere dall'italia contro i Veneti.
Alcuni esponenti del CLNV, sarebbero ritenuti responsabili, secondo la procura straniera italiana, illegalmente operante a Vicenza,  di istigazione a non pagare le tasse.
C'è da chiedersi se gli inquirenti italiani pagherebbero tasse ad uno stato straniero, che ne so, all'Austria o alla Svizzera o alla Slovenia e cosa farebbero se venisse loro imposto il pagamento di tributi stabiliti da un governo che non è il loro.
Sono sicuro che non pagherebbero e con abile e saccente immodestia addurrebbero i medesimi motivi ai quali si richiamano i Veneti.
Se questo principio vale per loro perché non deve valere per i Veneti?
Le imposte, i tributi, le famigerate tasse, insomma, si pagano veramente solo perché sono prescritte da leggi imposte da stranieri a casa propria o perché tutti devono contribuire al bene comune e al mantenimento di servizi socialmente utili?
Pagare le tasse è sicuramente un dovere del Cittadino ma non di uno oppresso, di un prigioniero.
La schiavitù imposta ai Veneti, anche con la pretesa del pagamento di tasse all’italia, è di gran lunga molto più grave del suo diritto di dissentire, di protestare e di “affamare” lo stato straniero che illegalmente lo sottomette.
Quindi, cari inquirenti italiani, riflettete sui crimini che quotidianamente voi commettete perseguitando il Popolo Veneto e arrogandovi diritti e pretese che anche moralmente non avete ma che esercitate solo col potere derivante dalla forza, dalle vostre armi, dalla vostra abituale prevaricazione.
Ma ecco cosa dice la LEGGE che voi fingete di non conoscere:
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
 
Art.2
“Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad
amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.”
 
Articolo 4accusare2
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
 
Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
(In diritto, la personalità giuridica consiste nell'avere il diritto all'esercizio della capacità giuridica che a sua volta significa essere titolare di diritti e doveri)
 
Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.
 
Articolo 15
“Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.”
 
Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
 
La reiterata violazione dei diritti umani, civili e politici che sistematicamente operate nei confronti del Popolo Veneto non vi emenda dalle vostre colpe anzi, costituiscono la prova tangibile di tali crimini e prima o poi sarete portati innanzi alla Giustizia Veneta per renderne conto … e quel giorno non vorrei essere al vostro posto.
L’incitamento a non pagare le tasse ad uno stato straniero occupante non può essere considerato un reato perché oltre ad essere un diritto è anche un dovere da parte del Popolo che ne è oppresso.
Non nascondo la poca affinità del MLNV con le azioni e i metodi posti in essere dal CLNV ma il “nemico” continua ad essere uno solo … la dittatura dello stato straniero italiano che occupa illegalmente i nostri territori e che sistematicamente fa finta di niente e con le sue istituzioni d’occupazione si macchia di crimini gravissimi contro il Popolo Veneto.
 
MA PRESTO SAREMO LIBERI.
 
Non abbiate paura.
Non scoraggiatevi.
Non sentitevi soli, lontani o separati
siamo tutti parte l’uno dell’altro.
Memorabili antenati hanno forgiato il nostro glorioso passato,
e al loro giudizio immortale dobbiamo il riscatto del nostro presente.
Perché questo è il nostro naturale destino
essere ciò che siamo da sempre
un Popolo e una Nazione.
Nel modo in cui l‘oppressione spartisce sofferenze e non da pane,
così la quiete non soggiace a lungo in un Popolo esasperato.
Se serve siate EROI (
eccoli i nostri eroi)

WSM
Venetia, 30 novembre 2016
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

 

MI PERMETTO DI DISSENTIRE DA TUTTO CIO’

intesa

 
Dopo aver letto questo patto d'intesa e altri relativi documenti in particolare quelli scritti dalla "delegazione" veneta sorgono spontanee più di una domanda. 
Chi ha eletto questo fantomatico "Doge"?
Chi ha eletto il sedicente "parlamento veneto"?
Non possono esistere un Doge o un parlamento veneto senza prima interpellare il popolo veneto in condizioni di libertà dall'occupazione straniera italiana, di conseguenza tutto ciò non ha alcuna valenza giuridica. Inoltre, con tutto il rispetto verso il nostro glorioso passato, dovremmo vedere se il popolo veneto vorrà ancora un "Doge" in futuro ed un parlamento, dipenderà da che tipo di assetto istituzionale vorrà dotarsi la Nazione Veneta.
Mi permetto quindi di dissentire da tutto ciò. 
Anche per la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con lo scopo di creare una confederazione italica bisogna prima avere l'approvazione dei popoli veneto e napolitano, questo però lo si potrà capire solamente una volta ripristinata la sovranità delle rispettive Nazioni. 
Il percorso del Movimento di Liberazione Nazionale Napolitano (MLNN) sembra essere partito nel modo corretto, ma deve stare attento a non cadere in errore eleggendo un parlamento come suggerito da questo pseudo Doge.
Rimanere nell'alveo del diritto internazionale per un Movimento di Liberazione Nazionale è di primaria importanza se non vuole compromettere il suo percorso, quello che può fare quindi il MLNN è dotarsi di un apparato istituzionale (non un parlamento) come previsto dall'art. 96.3 del primo protocollo di Ginevra. 
 
Con onore e rispetto. 
WSM 
Venetia, 28 novembre 2016
Enrico Pillon
 

ECCO L’IMMIGRAZIONE SOSTITUTIVA … AGGHIACCIANTE!

Non crediamo a chi dice che abbiamo bisogno degli immigrati.
 

L’integrazione è una cosa bellissima, è un percorso che deve essere a doppio senso, in cui ci guadagnamo tutti: è in sostanza questo ciò che afferma di pensare la Boldrini in merito all’immigrazione. Non conviene di certo all’italiano che per paura di non essere accettato per un posto di lavoro si vede costretto a lavorare come gli immigrati, i quali notoriamente hanno standard di vita più bassi: l’italiano dovrà sempre di più adattarsi a questa tendenza, in cui risulterà sempre di più svantaggiato. Un’altra ragione per la quale in Italia occorrono gli immigrati, è che si tratta di un paese a crescita zero, come spiegato proprio dalla stessa Boldrini.

Ogni anno, per la Boldrini, è importante accogliere un elevato numero di migranti, proprio perché è importante accrescere la popolazione, che altrimenti risulterebbe sempre più inferiore. Allora la domanda sorge quasi spontanea: se il problema è questo, per quale motivo non si fanno politiche a favore della famiglia per favorire nuove nascite come avveniva una volta?

La risposta è semplice: è più facile sostituire gli italiani con i migranti. Quello di cui parla la Boldrini non si chiama integrazione, ma grande sostituzione, ed è un concetto molto apprezzato dalle grandi elite europee.

In pratica vogliono sostituire gli italiani con gli immigrati, generare nuovi italiani cancellando quasi completamente le famiglie che italiane lo sono da chissà quante secolari generazioni. Perché questo? E’ molto semplice: avere un popolo nuovo senza una precisa identità è più conveniente perché si presta ad essere governato con maggiore autorità. Così gli italiani restanti saranno sempre più poveri, e gli immigrati che arrivano in Italia vengono trattati come schiavi: alla fine saranno allo stesso livello, con gli stessi standard di vita.

 

CARI ITALIANI, NOI NON VOGLIAMO LE BOMBE … MA NEPPURE LA VOSTRA DITTATURA.

bocca-cucitaqE ci risiamo con le "bombe".
Ad una settimana dal referendum sulla riforma costituzionale dello stato straniero italiano ecco il “sistema” che puntuale, sordido, impostore e ciarlatano innalza le proprie barricate in difesa di sé stesso.
Altre bombe a Vittorio Veneto dunque, anche se, come dicono i giornalini locali, sembrano ordigni non letali, (non sapevo esistessero bombe che non fanno male).
E così gli “ignoti attentatori” per un poco rubano la scena alla politica italiana che di male, in effetti, è l’unica a farne e con grande perizia.
Il famigerato ministro dell’interno italiano Angelino Alfano ha detto che manderà rinforzi e che sono sotto osservazione anche i “separatisti”.
Non più “Venetisti” dunque ma addirittura separatisti.
Come se esistesse l’unità d’italia.
È l’indecente metamorfosi di uno stato che non è nazione, disposto ad inventarsi un popolo che non ha e la cui storia, in realtà, è scandita di massacri, di bugie, di usurpazioni e di violente annessioni territoriali.
Non essendo italiani ma VENETI non abbiamo bisogno di secessione (di memoria leghista) e tanto meno di separatismo … l’unità d’italia è un mito inesistente e come tutte le bugie, ha le gambe corte.
Anche se ogni inganno ha una data di scadenza e alla fine si scopre tutto, il sistema sa come uccidere la fiducia della gente … la paura.
Ecco che tornano “di moda” le bombe, i terroristi, ma anche gli sciacalli dai colletti bianchi pronti a puntare il dito (ma non troppo) contro chi, non pensandola come loro, devono in tutti i modi essere accomunati a dei pericolosi delinquenti.
Ma caro il mio Angeliano Alfano, l’autodeterminazione non è un diritto previsto per legge?
Perché certi valori, per i quali ora vi “stracciate le vesti” per adeguare la vostra costituzione, devono valere per voi e non per noi?
Sei in grado di rispondere con chiarezza una volta per tutte perché i Veneti, che sono di nazionalità VENETA e non italiana, sono costretti e forzati ad avere una cittadinanza italiana?
Chi sei per imporci una cittadinanza che non ci appartiene?
E voi italiani questa la chiamate democrazia?
No, grazie … noi non vogliamo le bombe e non vogliamo la vostra dittatura.
WSM
Venetia, 28 novembre 2016
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 
angelino-alfano
 
Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia.
(Georges Clemenceau)
 

NON ANDARE A VOTARE E’ UN DOVERE.

REFERENDUM ???
GODETETVI LA DOMENICA CON LA VOSTRA FAMIGLIA E NON PERDETE TEMPO CON LA POLITICA ITALIANA.
 
tyrion
 
“A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Mt13,12)
 
NOI SIAMO VENETI NON ITALIANI.
NON ASSOGGETTATEVI ALL'ILLUSIONE DELLO STATO STRANIERO ITALIANO … NON CAMBIERA' MAI NULLA !
IL SISTEMA MASSONICO E MAFIOSO SA COME SOPRAVVIVERE A SE' STESSO E SE SERVE VI DERUBERA' ANCHE DELL'ULTIMA RISORSA DI CUI DISPONETE … VOI STESSI.
E' UN DOVERE NON FIDARSI DEI PARTITI POLITICI ITALIANI….
ma se fossi italiano voterei NO!
 

JUNCKER ARRIVA A BOLZANO … E L’INNO ITALIANO VIENE MESSO A TACERE … FINALMENTE!

inno-a-scuolaJuncker arriva a Bolzano. E l'inno italiano viene messo a tacere

Juncker in visita a Bolzano. Polemica per il tipico rituale in lingua tedesca. In piazza suonati l'inno europeo e quello tirolese

 – Mer, 23/11/2016 – 10:35

Jean-Claude Juncker arriva a Bolzano, in Italia, e l'Inno di Mameli viene messo a tacere.

È successo venerdì scorso quando, come racconta ItaliaOggi, il presidente della Commissione europea ha partecipato a un convegno sull'autonomia dell'Alto Adige su invito del presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher. Un insulto all'Italia unita che ha ferito molti abitanti di Bolzano.

Ad accogliere Juncker davanti al palazzo della Provincia di Bolzano sono stati gli Schützen, i bersaglieri tirolesi che un tempo difendevano il territorio come milizia volontaria asburgica. Poi, come racconta Filippo Merli su ItaliaOggi, un ufficiale ha presentato la compagnia e ha fatto sparare alcuni colpi a salve con i tradizionali archibugi. Una sorta di omaggio all'euroburocrate di Bruxelles. Quindi, sono stati suonati l'inno europeo e quello tirolese, mentre l'inno di Mameli è stato messo a tacere. Il rituale si è concluso con un brindisi a base di grappa e una fetta di torta (con scritte solo in tedesco) per celebrare i settant'anni dell'accordo di Parigi che ha sancito l'autonomia del Trentino Alto Adige. "Il brindisi con la grappa in piazza col presidente della Commissione europea vanifica le campagne contro l'uso improprio dell'alcol degli ultimi anni – tuona il consigliere Alessandro Urzì, della lista Alto Adige nel cuore – torta monolingue per i 70 anni dello Statuto, lingua italiana dimenticata, fucili della Wehrmacht in mano agli Schützen invece del canto dell'inno d'Europa e alla gioia da parte di bambini bilingui".

"Perché la Provincia appalta a organizzazioni divisive le proprie iniziative istituzionali? Queste sono le cause del disagio degli italiani". Urzì ha voluto sapere da Kompatscher per quale motivo la Provincia di Bolzano abbia affidato la cerimonia di accoglienza agli Schützen e non si sia, al contrario, ritenuto di prevedere "una cornice forse più sobria, ma più inclusiva, nei riguardi di tutti i gruppi linguistici dell'Alto Adige""È un equivoco – ha replicato Kompatscher . ad accogliere Juncker avrebbero dovuto esserci tutte le autorità che prendevano parte al convegno sui 70 anni dell'autonomia, ma uno spostamento dell'orario d'arrivo di Junker ci ha costretti a sdoppiare le cose. Siamo fieri del fatto di vivere in una regione multilingue e siamo altrettanto fieri della nostra convivenza pacifica e della varietà delle nostre tradizioni".

Tratto da (CLICCA QUI)