ATTUALITA

APPELLO AI VENETI

A P P E L L O
  • a tutti i Cittadini Veneti
  • a tutti i Patrioti impegnati a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma condivisibile.
Pur approvando il principio per cui è sempre nostro diritto difenderci, difendere i nostri cari e i nostri beni da qualsiasi aggressione, si fa appello al senso di responsabilità di ogni Cittadino del Popolo Veneto, anche radunato sotto qualsiasi gruppo o sigla.
Devono immediatamente cessare le attività di contrasto allo stato occupante e che di fatto risultino inadatte e controproducenti per gli stessi partecipanti.
La resistenza all'illegale ingerenza delle autorità di occupazione straniere italiane deve essere comune e condivisibile da tutti coloro che vogliono il ripristino di sovranità del Popolo Veneto sulle proprie terre.
Non si deve e non si possono porre in essere iniziative che nel loro concretarsi mettano a rischio i Cittadini Veneti che vi partecipano e indirettamente espongano anche tutti gli altri Patrioti, compreso questo MLNV-GVP alle rappresaglie da parte italiana.
La lotta di liberazione deve evolversi dalla fase di pura protesta e concretarsi in una mirata e condivisibile opposizione che consenta di equilibrare la partecipazione di tutti i Patrioti ad azioni comuni e soprattutto non violente.
Dobbiamo essere consapevoli dei nostri diritti e della nostra forza … ma dobbiamo ricordarci che essere forti non significa necessariamente essere violenti.
Non possono essere più tollerate iniziative, specialmente reclamistiche di parte, che ledano gli interessi nazionali e il legale, legittimo e non violento percorso di autodeterminazione del Popolo Veneto.
 
WSM
Con onore e rispetto
Venetia mercoledì 13 febbraio 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provisorio
 
 
APPEAL TO THE VENETIANS
APPEAL
to all the Venetian citizens
to all the patriots involved in any capacity and in any shareable form.
 
Although approving the principle for which it is always our right to defend ourselves, defend our loved ones and our assets from any aggression, we appeal to the sense of responsibility of every citizen of the Venetian people, even gathered under any group or initials.
The activities of contrasting to the occupying state must immediately stop which in fact  are unsuitable and counterproductive for the same participants.
Resistance to the illegal interference of Italian foreign occupation authorities must be common and shared by all those who want the restoration of the Venetian people's sovereignty over their lands.
We must not and can not take initiatives that in their realization can  endanger the Venetian citizens who participate and indirectly expose all the other patriots, including this MLNV-GVP to reprisals from the Italian state.
The liberation struggle must evolve from the phase of pure protest and take concrete form in a targeted and shareable opposition that allows to balance the participation of all the patriots in common and above all non-violent actions.
We must be aware of our rights and our strength … but we must remember that being strong does not necessarily mean being violent.
It is no longer possible to tolerate initiatives, especially the  opportunistic ones, that harm national interests and the legal, legitimate and non-violent path of self-determination of the Veneto people.
With honor and respect
Venetia Wednesday 13th February 2019
Sergio Bortotto
President of the MLNV and Veneto Provisional Government
 
 

SONO CITTADINO VENETO E NON RICONOSCO LA VOSTRA AUTORITA’

Ecco l'articolo apparso su "Oggi Treviso" on line.
Chissà come mai dopo la protesta di un Cittadino del Popolo Veneto viene aggiunta la didascalia riferita ai controlli di fine settimana operati dalla polizia di stato straniera italiana sui nostri terriori e durante i quali sarebbero stati trovati alla guida persone ubriache e sotto l'effetto di cannabis e cocaina.
logo OggiTreviso
Si rifiuta di mostrare i documenti alla polizia:
“Non riconosco l’autorità dello Stato italiano, sono cittadino veneto”.
Controlli nel fine settimana: trovati alla guida ubriachi e sotto l'effetto di cannabis e cocaina
TREVISO
Ha avuto il suo bel da fare, la polizia stradale di Treviso, in collaborazione con quella di Vittorio Veneto e Castelfranco, questo fine settimana. Durante i controlli atti a prevenire le “stragi del sabato sera” gli agenti hanno fermato 70 veicoli e controllato 80 persone.
Cinque persone sono state trovate alla guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico nel sangue compreso tra 0,59 mg/l e 1,5 mg/l.
Tre persone invece sono state trovate con in corpo cannabinoidi, cocaina e anfetamina. 
Queste avevano suscitato sospetto per il loro comportamento e sono state sottoposte al test della saliva.
Le successive analisi hanno poi dimostrato che solo uno dei tre era in stato di alterazione dovuto alle sostanze stupefacenti alla guida, mentre gli altri due erano consumatori abituali.
La persona trovata in stato di alterazione aveva anche uno spinello fumato per metà, in auto.
Per lui la sanzione sarà pesante: la multa va dai 1.500 au 6.000 euro e rischia l’arresto da 6 mesi a un anno.
Durante i controlli c’è stato anche chi si ha posto degli ostacoli.
Una persona si è rifiutata di mostrare i propri documenti agli agenti,dicendo di essere un cittadino veneto che non riconosce l’autorità della polizia e dello stato italiano.
E a nulla sono valsi i vari tentativi degli agenti: l’uomo ha continuato a rifiutarsi di mostrare i documenti e ha affermato di essere vittima di abuso.
Rischia per questo una multa fino a 345 euro e la perdita di tre punti sulla patente.
Nei guai è finito anche un altro automobilista che, alla vista degli agenti, non si è fermato all’alt e poco lontano ha abbandonato la sua Fiat 500 per fuggire a piedi.
Se è per questo anche gli agenti della stradale e chi per loro, rischiano grosso.
Se il cittadino del Popolo Veneto inoltrerà la segnalazione alla Polisia Nasionale Veneta (vedi) saranno iscritti a ruolo giudiziario dalla Polisia Nasionale del Governo Veneto Provvisorio (www.mlnv.org) per aver agito in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Veneta.
La responsabilità dell’esecuzione di tali norme criminose verrà ascritta personalmente e singolarmente a ciascuno dei responsabili, anche in concorso, nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per assicurarli alla Giustizia Veneta per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso, con tutti i propri beni, presenti e futuri e fino alla settima generazione e valutati approssimativamente a partire dal minimo di € diecimila per ogni giorno dalla loro formazione.
A buon intenditore poche parole.
WSM
Venetia, 4 febbraio 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 

2019.01.31 – AVVISO A PUBBLICA MENZIONE

 
Oggetto:INVITO A PUBBLICA MENZIONE
avvocato prete roberto – designato d'ufficio nel processo penale italiano nr.1993/2012 rgnr della procura straniera italiana in treviso.
(processo alla polisia veneta)
 
at
  • PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ITALIANO
Palazzo Chigi – Piazza Colonna 370 – 00187 Roma – Italia
 
  • AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE ITALIANO DI TREVISO
+ Viale Giuseppe Verdi, 18, 31100 Treviso TV
' 0422-418111 7  —
 
  • ALL'UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE
PRESSO IL TRIBUNALE ITALIANO DI TREVISO
 
  • ORDINE AVVOCATI ITALIANI DI TREVISO
+ Viale Graziano Appiani, 26, 31100 Treviso TV
' 0422-264212  7  —
8 info@ordineavvocatitreviso.it
 
  • ALL'AVVOCATO ITALIANO ROBERTO PRETE
  • via Giovanni Marini nr.3, 31100 Treviso
  • 0422-545277 –  7  0422-545291
  • robertoprete@pec.ordineavvocatitreviso.it
 
e per l'ulteriore a praticarsi
 
  • SEGRETERIA DI STATO – SEDE
 
  • DIVISIONE FEDERALE INVESTIGATIVA
    PROVEDITORATO GENERALE DE LA POLISIA JUDISIARIA
    DIPARTIMENTO DE JUSTIXIA

 
Si fa seguito all'atto di diffida del 26 settembre 2012 di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) inviata all'avvocato PRETE ROBERTO, alla procura della repubblica in Treviso, alla questura in Treviso, all'ufficio del giudice per le indagini preliminari del tribunale in Treviso, all'ordine degli avvocati in Treviso, tutte in qualità di organi e autorità d'occupazione straniere italiane.
Si fa inoltre riferimento alla sentenza di completa assoluzione relativamente al procedimento penale nr.1993/2012 rgnr del Tribunale straniero italiano in Treviso e per il quale l'avvocato PRETE ROBERTO era stato designato d'ufficio.
Il processo alla "Polisia Veneta" è stato per noi impiantato e condotto come un "procedimento penale farsa", destinato a diffamare e a impedire l'affermarsi di questo Movimento di Liberazione Nazionale.
Le molteplici illegalità perpetuatesi reiteratamente in quasi dieci anni di soprusi in danno dei membri di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e di altri Cittadini dichiaratisi Veneti, hanno portato altresì alla mancata restituzione di molti beni anche personali e familiari illegalmente sottratti con arbitrari sequestri da parte della polizia giudiziaria, nella fattispecie la digos della polizia di stato italiana.
Vi sono state per di più mirate e persistenti azioni denigratorie attuate attraverso disdicevoli articoli di una certa stampa e reportage anche su siti istituzionali come quello della polizia di stato italiana.
L'attività d'indagine è stata attuata anche con veri e propri atti discriminatori e intimidatori posti in essere da taluni membri della polizia di stato italiana, spintisi anche a minacciare testimoni e ad intimorirli ricordando loro che non avrebbero mai più goduto della riservatezza nei collegamenti telefonici perché le loro comunicazioni sarebbero state oggetto di intercettazioni.
Si consideri inoltre che tale inchiesta, finita nel nulla, ha rovinato famiglie e calunniato gente per bene colpevoli solo di aver rivendicato il diritto di sovranità per il proprio Popolo e senza mai porre in essere alcuna iniziativa illegale e/o partecipando anche a semplici manifestazioni di protesta o di contrasto in ambito italiano.
Inammissibile invece risulta l'assenza di qualsiasi provvedimento preso dalle autorità italiane a carico dei responsabili di tale inchiesta, in particolar modo l'ex Procurato Capo Fojadelli e l'ex Questore Carmine Damiano e di tutti i vertici e gli operatori della Digos.
Tutti questi "signori" hanno spudoratamente inventato il ritrovamento di armi che poi hanno pubblicamente e deliberatamente attribuito ad un fantomatico arsenale della Polisia Veneta pur sapendo che erano legalmente detenute da uno dei membri di questo direttivo, tra l'altro un ufficiale comandante di una polizia locale.
Da certa stampa, che ne aveva dato ampio risalto, risulterebbe che perfino l'ex ministro dell'interno italiano AGELINO ALFANO, a mezzo l'avvocatura dello stato, si era costituito parte civile, avanzando la pretesa risarcitoria di un milione di €uro per aver infangato l'immagine della polizia di stato italiana con la pretesa di costituirne una Veneta.
Non di meno risultano avventate e discriminatorie le iniziative politiche di alcuni esponenti di partiti di sinistra di allora con interpellanze parlamentari contro questo Movimento di Liberazione Nazionale.
C'è da chiedersi se la vostra corte dei conti non abbia mai aperto una inchiesta sui costi di tale indagine inutile e costruita ad arte.
Adesso, anche PRETE ROBERTO avvocato italiano e designato d'ufficio dalla procura straniera italiana, avanza pretese esorbitanti per il patrocinio nella causa.
Nessuno del MLNV lo ha mai nominato o incontrato di persona e nessuno ha mai promosso questo inutile procedimento.
Cos'è una presa in giro?
Non sussistono elementi essenziali del «giusto processo», costituzionalmente garantito anche in ambito italiano (art. 111 Cost.), venendo meno i requisiti della terzietà e dell’imparzialità del giudice che dovrebbero garantire e tutelare la serenità, l’equilibrio, il distacco e l’indipendenza di giudizio del singolo giudice rispetto alle parti e all’oggetto della controversia.
Il potere giurisdizionale straniero italiano è espressione dell’autorità d’occupazione e nessun giudice italiano è terzo o può garantire una posizione di assoluta indifferenza e di effettiva equidistanza dalle parti contendenti, il Cittadino del Popolo Veneto e qualsiasi altra autorità d’occupazione straniera italiana … infatti accusa e giudizio sono facoltà esercitate dal medesimo potere straniero occupante italiano.
Per essere terzo e imparziale il giudice non deve avere un interesse nella causa, ma è italiano ed agisce con l’autorità conferitagli dallo stato italiano e in nome e per conto del popolo italiano al quale il Cittadino Veneto non appartiene.  
Nessun giudice straniero italiano potrà mai essere un “giudice naturale” per il Popolo Veneto perché non è Veneto e perché non è garantita la sua autonomia e indipendenza rispetto agli altri poteri dello stato straniero occupante italiano.
Ogni giudice italiano è soggetto alla legge italiana e non a quella Veneta.
L'atto di diffida del 26 settembre 2012 di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) fu inviata all'avvocato PRETE ROBERTO, alla procura della repubblica in Treviso, alla questura in Treviso, all'ufficio del giudice per le indagini preliminari del tribunale in Treviso, all'ordine degli avvocati in Treviso.
In tale documento si vietava a tale legale e allo stesso ordine degli avvocati di rappresentare e/o parlare a nome dei membri di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
L'atto precisava altresì che nessuna pretesa di pagamento sarebbe stata soddisfatta.
Questo avvocato, invece, ha deliberatamente violato le nostre disposizioni e pretende adesso di essere profumatamente pagato da ogni singolo membro del direttivo coinvolto illegalmente in tale inutile e oneroso procedimento straniero italiano.
Rivolgendosi al giudice di pace straniero italiano di Treviso ha ottenuto sentenza  munita di formula esecutiva condannando i vari membri del direttivo coinvolti a pagare immediatamente somme complessive che arrivano anche ad otto mila euro.
La follia è sicuramente di casa in ambito italiano.
L'avvocato italiano che nessuno di noi ha mai visto e conosciuto, nominato d'ufficio dalla procura straniera italiana, pretenda il pagamento delle sue parcelle dai responsabili di questa inchiesta.
Viene così da pensare che se un Cittadino Veneto, che tale si professa, viene perseguito ad iniziativa di una qualsiasi autorità straniera italiana d'occupazione e portato innanzi ad un giudice straniero italiano, per le leggi italiane sarebbe tenuto ugualmente al pagamento di un avvocato italiano designato d'ufficio dalle stesse autorità straniere italiane.
Questa è pura follia perché il sistema dimostra di essere vessatorio e persecutorio anche se il Cittadino Veneto risultasse scagionato da ogni accusa.
L'inganno dov'è?
Le autorità straniere italiane, responsabili dell'inchiesta, non vengono punite o perseguite, nonostante sia palese l'infondatezza delle loro accuse e viene comunque punito il Cittadino Veneto che, nonostante sia stato scagionato, secondo la legge dello stato straniero occupante italiano, dovrebbe sostenere le spese di una difesa che non riconosce e che non ha chiesto.
Insomma, sempre e solo una questione di "skei", ovvero di soldi da pagare.
Quindi, se un Cittadino Veneto, nonostante non riconosca l'autorità e la giurisdizione dello stato straniero italiano, viene ripetutamente perseguitato con altre inchieste e magari anche assolto, sarebbe comunque forzato a pagare profumatamente tutti gli avvocati d'ufficio che gli si impone di avere.
E noi Veneti dovremmo mantenere il sistema parassitario che ci opprime?
Questo non è forse razzismo e colonialismo istituzionale?
Ma veniamo al dunque.
Come ribadito altre volte questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto non può essere soggetto né assoggettato alla giurisdizione dello stato straniero italiano soprattutto perché sui Territori della Serenissima Patria, esso agisce in difetto assoluto di giurisdizione.
E' consuetudine consolidata altresì che i Movimenti di Liberazione Nazionale sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono in nome e per conto loro perché sono Enti autonomi e indipendenti a livello internazionale, anche se non dotati di una piena personalità internazionale, perché agiscono al pari di uno stato sovrano.
Tutti i membri del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, in libertà di coscienza e volontà, hanno dichiarato la propria sovranità come esseri umani, di essere di nazionalità e cittadinanza Veneta e identificando come unica valida autorità sui territori occupati della Serenissima Patria il Governo Veneto Provvisorio (GVP) costituito ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle convenzioni di Ginevra del 1949 sotto l'egida di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV).
osservato
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  ha pubblicamente espresso la sua capacità a manifestare validamente e coscientemente la propria volontà nel compimento di atti giuridici di cui è palesemente consapevole.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  ha così manifestamente espresso e notificato ad ogni autorità d'occupazione straniera italiana il proprio diritto a non essere costretto a eseguire alcunché in relazione a qualsiasi tipo di provvedimento da esso emanato.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  non è suddito dello stato italiano e non è obbligato in alcun modo verso di esso.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV, come essere umano, manifestamente di nazionalità e cittadinanza Veneta, ha anche il dovere morale di opporsi ad ogni artifizio e inganno che lo induca ad essere reso in schiavitù o asservito in qualsivoglia maniera alle autorità d'occupazione straniere italiane.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  non si identifica con l'imposta cittadinanza italiana e non si sente obbligato a riconoscere l'illegale giurisdizione dello stato straniero italiano.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  ha manifestamente esercitato il diritto e potere di rappresentare se stesso.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV si è riconosciuto Veneto per diritto naturale identificandosi nel Popolo Veneto quale comunità di Genti Venete liberamente accomunate da un duraturo sentimento di appartenenza, avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica e sviluppate su un territorio geograficamente determinato costituito dalle proprie terre d’origine.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  si riconosce di Nazionalità Veneta quale espressione dell’identità del Popolo Veneto di cui sente e dichiara di far parte.
  • Che ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  riconosce come la propria Nazionalità Veneta sia conforme e si manifesti con il concetto di Nazione Veneta, destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità;
  • Che il presente atto non può essere ignorato e non preso in considerazione con tutte le conseguenze da esso derivanti.
  • Che il presente atto è altresì rafforzato dal negato consenso senza pregiudizio ai sensi dell'UCC 1-308.
RICHIAMANDOSI
  • Alla “Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto” di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) datata 27.09.2010 e depositata alla sede O.N.U. di Ginevra in data 28.09.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
  • All’Ultimatum del MLNV datato 13.12.2010 e notificato allo stato straniero, colonialista e razzista italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra in data 14.12.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
  •  
  • Che questo MLNV ha il dovere di ripristinare la legalità sui territori della Serenissima Patria.
  • Che questo MLNV ha stabilito di non usare violenza o di far uso della guerra di liberazione nonostante sia prevista e conforme alla legge.
  • Che questo MLNV disconosce e rigetta l'illegale e imposta autorità delle istituzioni italiane.
  • Che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illecita e illegale permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
  • Che non esiste prova documentata che ogni singola Persona di Nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma.
  • Che qualsiasi relazione e negozio giuridico determina uguali doveri fra le parti rispetto anche all’illegale e illegittima possibilità e pretesa di asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana;
che in conseguenza di ciò
  • tutti gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana.
  • Che la mancanza della prova documentale da tempo dettagliatamente richiesta e che dimostri la legittima e legale pretesa anche di qualsivoglia riscossione di natura economica e/o fiscale intimata ad ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non possono essere neppure condizionatamente accettate e di conseguenza produrre gli effetti che ne deriverebbero.
  • Che qualsiasi documentazione riferita ad atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio deve essere trasparente, di facile comprensione, anche trascritta in lingua Veneta e priva di ambiguità interpretative rispetto anche a definizioni giuridiche.
  • Che tutti gli atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio, anche in difetto degli adempimenti richiesti col presente documento entro e non oltre dieci giorni dalla sua pubblicazione all’ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio avente effetto di notifica a pubblica menzione sono a tutti gli effetti nulli, inesigibili, inesistenti e devono comunque ritenersi estinti.
AVENDO RECEPITO E CONFORMANDOSI
  • al principio naturale per cui ogni essere umano è Persona ed espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità;
  • al principio naturale per cui ogni Persona è sovrana di sé stessa e unica titolare della propria identità;
  • al principio naturale per cui l’esistenza di ogni Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera;
  • al principio naturale per cui ogni Persona è libera di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici etniche e un comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia;
  • alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789;
  • alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata a Parigi il 10 dicembre 1948;
  • al principio di autodeterminazione dei Popoli che è stato accettato e iscritto nell'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945);
  • al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici – New York 16 dicembre 1966, ratificato anche dallo stato straniero occupante italiano con legge 881/77 del 25 ottobre 1977;
  • al principio di uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei Popoli di cui alla risoluzione dell’Assemblea Generale dell’O.N.U. nr.2625 del 24.10.1970;
  • ai principi stipulati con la Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Helsinki, 1 agosto 1975)
essendo provato
che in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Repubblica di Venezia gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista;
Si prenda atto CHE
  • tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
  • ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
  • l’attuale occupazione straniera italiana dei territori della Serenissima Patria è da ritenersi illegale e illegittima "ab origine", ossia fin dall’inizio della sua prevaricazione, pertanto anche ogni sua autorità e provvedimenti da essa emanati sono abusivi e appunto per questo vietati.
Il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) attesta e certifica che ogni essere umano che abbia fatto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, non è e non può essere di proprietà privata dello stato straniero italiano né può essere in qualsivoglia maniera da esso asservita e sfruttata come pretenderebbe il governo straniero italiano registrato alla SEC quale Governo Aziendale (Governo Corporativo) – società corporativa privata (corporation) e che agisce relativamente al Trust governativo, rivestendo cioè il ruolo di beneficiario e non quello di fiduciario;   per l’effetto, ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non può essere un trust dello stato straniero italiano e quindi non può essere associata e/o identificata mediante il nome registrato all’anagrafe dello stato straniero italiano e quindi non può essere privata della capacità giuridica, della cittadinanza Veneta e del suo nome.
SI VIETA
Il trattamento dei dati personali di ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  e deve intendersi negato il consenso all’utilizzo del suo nome per il trattamento dei dati personali nonché la raccolta, elaborazione, raffronto, modificazione, comunicazione e la loro diffusione agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporation” e se ne chiede l’immediata cancellazione da qualsiasi banca dati sia digitale che cartacea.
SI AVVISA E NOTIFICA
agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” dell’attuale situazione;
E' FATTO LORO DIVIETO
in ragione dell’attuale stato di fatto e di diritto, di porre in essere qualsiasi atto, azione, omissione e/o procedura di qualsivoglia maniera in danno di ciascuno dei membri del Direttivo del MLNV  e di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.
Il persistere e/o proseguire nell’attuazione di tali comportamenti, atti, azioni, omissioni e/o procedure di qualsivoglia maniera, anche tese alla riscossione di natura economica e/o fiscale per conto dello stato straniero occupante italiano anche ex Corporations,
verranno attribuite personalmente
specifiche responsabilità per aver agito in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Veneta contro appartenenti al MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto con vessazioni, minacce, mediante illegali, strumentali e persecutori accertamenti fiscali, ingiunzioni di pagamento e procedure coattive di riscossione di imposte, tributi e sanzioni in nome e per conto dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano e di altri suoi enti pubblici impositori, e/o in concorso con questi.
Per aver posto in essere gravi illeciti internazionali, quali reiterati atti di forza e di aggressione contro il MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto mediante le illegali e persecutorie ingiunzioni e procedure predette.
Aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Veneto, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Veneta.
Per aver commesso il reato continuato e aggravato di devastazione e saccheggio nel territorio della Nazione Veneta.
La responsabilità dell’esecuzione di tali norme criminose verrà ascritta personalmente e singolarmente a ciascuno dei responsabili anche se in concorso fra loro, nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per assicurarli alla Giustizia Veneta per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso, con tutti i propri beni, presenti e futuri e fino alla settima generazione e valutati approssimativamente a partire dal minimo di € diecimila per ogni giorno dalla loro formazione.
Si chiede e prescrive altresì l'allontanamento dell'Avvocato PRETE ROBERTO da tutti i territori occupati della Serenissima Patria perché espulso quale soggetto indesiderato e nemico del Popolo Veneto.
E’ FATTO OBBLIGO
agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” di non procedere ulteriormente in qualsivoglia maniera col recapitare, notificare, intimare, iscrivere a ruolo e/o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera il legittimo godimento dei diritti umani, civili e politici di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.
APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ COLLETTIVA.
Si rammenta che le violazioni e gli illeciti commessi da agenti/organi/funzionari stranieri italiani contro cittadini del Popolo Veneto e/o contro il MLNV e i suoi militanti integrano illeciti internazionali imputabili anche allo stato italiano.
Atteso il principio di responsabilità collettiva contemplato dal diritto internazionale, la responsabilità per qualsiasi violazione del diritto internazionale commessa da un qualsiasi organo dello stato straniero occupante italiano si intende estesa all’intera comunità statale e quindi allo stesso stato, che possono patire le conseguenze dell’illecito.
Per l’effetto, allo stato straniero occupante italiano è estesa la responsabilità di tutti tali atti di imputazione e di qualsiasi atto di aggressione, di forza e/o di guerra posto in essere contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e/o contro i cittadini del Popolo Veneto.
SI FA INFINE PRESENTE CHE
il presente atto verrà pubblicato a mezzo l' ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione e l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili.
Quale Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti  dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra, reclamo che lo stato italiano rispetti il diritto al riconoscimento della personalità giuridica di ogni Cittadino del Popolo Veneto che si sia autodeterminato sotto la propria egida.
Il diritto all'autodeterminazione è una norma ius cogens, cioè diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale.
Come tutto il diritto internazionale, il principio di autodeterminazione è stato anche ratificato dallo stato italiano con la legge nr.881/1977.
Nell'ordinamento italiano il principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975).
Non si sottovaluti che nel settore dell'uso della forza, l'affermazione del principio di autodeterminazione, ha ampliato la portata del divieto di cui all'art.2 par.4 della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli stati di ricorrere anche alla sola minaccia oltre che all'uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all' autodeterminazione … e di violazioni in tal senso ne sono state compiute molte dalle autorità italiane pur agendo in difetto assoluto di giurisdizione.
Noi Veneti, non siamo mai diventati italiani e nessuno ci può imporre una nazionalità e una cittadinanza che non ci appartiene anche perché è una violazione dell'art.15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 e la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri).
 
WSM
Con onore e rispetto
Venetia giovedì 31 gennaio 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

DISCIPLINA FISCALE E FATTURAZIONE

DECRETO NR.06 DEL 23 GENNAIO 2019
DISCIPLINA FISCALE E FATTURAZIONE
 
Questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), istituito dal Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo Addizionale (1977) alle Convenzioni di Ginevra del 1949,
 
VISTO
L'Ordinamento Giuridico Veneto Provvisorio
 
DISPONE
che tutte le attività economiche siano assoggettate alla disciplina fiscale prevista e così decisa al 10% dell'importo complessivo del costo di compravendita del bene e/o servizio.
La percentuale di tale imposta è da applicarsi in regime extra CEE e destinata alla Cassa Nazionale Veneta quale imposta unica su i consumi.
Tale regime d'imposta non è applicabile alla vendita con importi inferiori a dieci SCH (10 schei) (equivalenti per ora ad € 10,00).
Per tutte quelle attività destinate alla produzione di beni e servizi acquistabili per importi fino ai dieci SCH (10 schei) verrà negoziato e concordato un regime di contributo d'imposta forfettario, tuttavia non superiore al 10% del ricavo complessivo stimato per il mese in corso.
Nell'ambito di ogni tipo di attività, se applicabile il regime d'imposta predetto, ogni titolare avrà cura di emettere una ricevuta pari all'importo percepito e distinto dalla maggiorazione del 10% di imposta a carico dell'acquirente.
In questa fase di transizione e fino a nuove disposizioni è di onorevole competenza del Titolare dell'attività economica provvedere ad essere pagato dei beni e/o servizi venduti maggiorati del costo dell'imposta prevista, da versarsi alla fine di ogni mese alla Cassa Nasionale Veneta.
WSM
Co onor e rispeto
Venetia 23 genaio 2019
Sergio Bortotto Presidente de el MLNV-GVPREGISTRA LA TO IMPRESA VENETA
 
Per lavoro deve intendersi l'attività svolta per realizzare e produrre qualcosa.
L'esercizio di un'attività lavorativa comporta l'uso di energie, l'impegno e la fatica per conseguire un risultato.
Ogni lavoro ha dunque come proposito la produzione di un "prodotto o servizio", spesso materiale ma anche intellettuale, artistico o spirituale.
L'esercizio di una professione o di un'arte è il frutto del patrimonio individuale di conoscenze, competenze e idoneità di ogni  persona.
Nel loro insieme, le attività produttive, partecipano, condividono e si manifestano come un patrimonio collettivo di capacità e di esperienza  che traslate sul piano sociale consentono anche di stimare il livello di civiltà di un Popolo.
Ogni attività esercitata, pur essendo espressione della capacità individuale di ciascuno, concorre al progresso collettivo della Nazione che eguaglia ogni membro del proprio Popolo alle usanze, tradizioni, credenze e cultura ad esso appartenenti.
Nel suo insieme le attività esercitate costituiscono un fenomeno sociale che necessita di essere regolato da rapporti economici e giuridici che ne disciplinino e favoriscano lo sviluppo per la produzione di beni e servizi collettivamente condivisi.
Non può essere favorita alcuna attività che produca beni inutili, dannosi o che non siano connaturati al bene comune universale.
Ogni professione implica inevitabilmente il rapporto tra due protagonisti principali il "produttore" e il "beneficiario" del bene o del servizio.
Lo stato, quale espressione dell'amministrazione collettiva, interviene solamente per regolare, nel comune interesse, i rapporti fra i due soggetti, al fine di scongiurare ogni forma di fraudolenta speculazione e per stabilirne il giusto concorso al mantenimento di servizi e beni comuni.
Il prodotto di un lavoro o di un'arte non può dunque essere gravato alla fonte ma, in equa misura, solo al beneficiario, (ecco l'imposta al 10% sui consumi, quale unico contributo previsto).
L'offerta e la domanda di un determinato prodotto o servizio devono essere la sola naturale conseguenza l'una dell'altra.
I criteri di uniformità delle norme, previste dal nostro ordinamento giuridico, ( SEZ.01 – ART.02) impongono anche in questo caso che esse siano solo di carattere generale, fra loro coerenti e armonizzate, equilibrate con la tipicità culturale e le nostre tradizioni e che siano comprensibili, sintetiche e semplici.
E' questo il solo modo per realizzare e salvaguardare il principio fondamentale per cui in ogni professione non è la posizione che assicura la competenza, ma è quest'ultima ad avvalorare la posizione.
Ogni attività lavorativa è fondamentale per determinare il progresso tecnologico e scientifico, è vitale per una migliore organizzazione sociale, è indispensabile anche per creare un' appropriata alternativa economica.
Ecco perché lavoro e sviluppo devono essere ispirati dai valori che stanno alla base della convivenza civile e che devono essere un riferimento incondizionato.
 
 
 

2019.01.18 – INVITO A PUBBLICA MENZIONE – ILLEGALI VACCINAZIONI IMPOSTE

Oggetto: INVITO A PUBBLICA MENZIONE –  illegali le vaccinazioni imposte.
 
at
 
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI ITALIANO
Palazzo Chigi – Piazza Colonna 370 – 00187 Roma – Italia
 
Sig. Francis Contessotto (Presidente)
Federazione Italiana Scuole Materne – Treviso (FISM)
Via Sant'Ambrogio di Fiera, 10, 31100 Treviso TV
 
Don Adriano Sant Parroco
rappresentante legale scuola per l’infanzia paritaria Annibale Brandolini
via San francesco nr.2, 31030 Cison di Valmarino
 
e per l'ulteriore a praticarsi
 
SEGRETERIA DI STATO – SEDE
 
DIVISIONE FEDERALE INVESTIGATIVA
PROVEDITORATO GENERALE DE LA POLISIA JUDISIARIA
DIPARTIMENTO DE JUSTIXIA
 
con riferimento a
ILLEGALE OBBLIGO DI VACCINAZIONE
 
Questo Governo Veneto Provvisorio (GVP), costituito ai sensi e per gli effetti dell'art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle convenzioni di Ginevra del 1949 sotto l'egida di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) ha ricevuto diverse segnalazioni/denuncie alla Polisia Nasionale Veneta circa l'allontanamento di bambini non vaccinati ai quali è impedita la partecipazione alle scuole materne presenti nei nostri territori.
Considerato che tale decisione è stata presa dai responsabili di talune scuole materne in ossequio alla circolare dell'ex ministro della salute Beatrice Lorenzin dello stato straniero occupante italiano, tali provvedimenti sono vietati perché tale disposizione è nulla ed esercitata in difetto assoluto di giurisdizione.
Il persistere di provvedimenti presi in tale senso e in qualsivoglia maniera, costituiscono veri e propri illeciti e come tali sono vietati.
 
VISTI
  • il Decreto nr. 1 emesso da questo Governo Veneto Provvisorio in data 1 giugno 2012;
  • il Decreto nr. 4 emesso da questo Governo Veneto Provvisorio in data 9 aprile 2013;
  • il Decreto nr. 5 emesso da questo Governo Veneto Provvisorio in data 6 gennaio 2019.
CONSIDERATO CHE
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità di manifestare validamente e coscientemente la propria volontà nel compimento di atti giuridici di cui è palesemente consapevole.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità del riconoscimento del proprio inalienabile diritto a non essere costretto a eseguire alcunché in relazione a qualsiasi tipo di provvedimento emanato da qualsiasi autorità straniera italiana di occupazione.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità di non essere e considerarsi suddito dello stato italiano e di non essere obbligato in alcun modo verso di esso.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità, come essere umano, di affermare in dignità e giustizia la propria nazionalità e cittadinanza Veneta ottemperando al dovere morale di opporsi ad ogni artifizio e inganno che lo induca ad essere reso in schiavitù o asservito in qualsivoglia maniera alle autorità d'occupazione straniere italiane.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità di non identificarsi con l'imposta cittadinanza italiana e per l'effetto di non sentirsi obbligato a riconoscere l'illegale giurisdizione dello stato straniero italiano.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità di rappresentare se stesso.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità di riconoscersi per ciò che è per diritto naturale identificandosi nel Popolo Veneto quale comunità di Genti Venete liberamente accomunate da un duraturo sentimento di appartenenza, avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica e sviluppate su un territorio geograficamente determinato costituito dalle proprie terre d’origine.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità di riconoscersi di Nazionalità Veneta quale espressione dell’identità del Popolo Veneto di cui sente e dichiara di far parte.
  • e' estesa ad ogni Cittadino del Popolo Veneto la facoltà e autorità di riconoscere come la propria Nazionalità Veneta sia conforme e si manifesti con il concetto di Nazione Veneta, destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità.
  • Che la validità e l'autorità del presente atto è estesa di diritto ad ogni Cittadino del Popolo Veneto e che non può essere ignorato e non preso in considerazione con tutte le conseguenze da esso derivanti.
  • Che questo MLNV ha il dovere di ripristinare la legalità sui territori della Serenissima Patria.
  • Che questo MLNV pur stabilendo di non usare violenza o di ricorrere alla "guerra di liberazione", nonostante sia prevista e conforme alla legge, riconosce ad ogni Cittadino del Popolo Veneto il diritto di difendersi, difendere i propri cari e i propri beni da qualsiasi aggressione, anche con l'uso della forza se inevitabile.
  • Che questo MLNV disconosce e rigetta l'illegale e imposta autorità delle istituzioni italiane.
RICHIAMANDOSI
  • Alla “Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto” di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) datata 27.09.2010 e depositata alla sede O.N.U. di Ginevra in data 28.09.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
  • All’Ultimatum del MLNV datato 13.12.2010 e notificato allo stato straniero, colonialista e razzista italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra in data 14.12.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
PRENDENDO ATTO
  • Che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illecita e illegale permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
  • Che non esiste prova documentata che ogni singola Persona di Nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma.
  • Che qualsiasi relazione e negozio giuridico determina uguali doveri fra le parti rispetto anche all’illegale e illegittima possibilità e pretesa di asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana;
E CHE IN CONSEGUENZA DI CIO'
 
tutti gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione
  • di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana.
  • Che la mancanza della prova documentale da tempo dettagliatamente richiesta e che dimostri la legittima e legale pretesa anche di qualsivoglia riscossione di natura economica e/o fiscale intimata ad ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non possono essere neppure condizionatamente accettate e di conseguenza produrre gli effetti che ne deriverebbero.
  • Che qualsiasi documentazione riferita ad atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio deve essere trasparente, di facile comprensione, anche trascritta in lingua Veneta e priva di ambiguità interpretative rispetto anche a definizioni giuridiche.
  • Che tutti gli atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio, anche in difetto degli adempimenti richiesti col presente documento entro e non oltre dieci giorni dalla sua pubblicazione all’ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio avente effetto di notifica a pubblica menzione sono a tutti gli effetti nulli, inesigibili, inesistenti e devono comunque ritenersi estinti.
AVENDO RECEPITO E CONFORMANDOSI 
  • al principio naturale per cui ogni essere umano è Persona ed espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità;
  • al principio naturale per cui ogni Persona è sovrana di sé stessa e unica titolare della propria identità;
  • al principio naturale per cui l’esistenza di ogni Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera;
  • al principio naturale per cui ogni Persona è libera di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici etniche e un comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia;
  • alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789;
  • alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata a Parigi il 10 dicembre 1948;
  • al principio di autodeterminazione dei Popoli che è stato accettato e iscritto nell'articolo 1.2 della Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945);
  • al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici – New York 16 dicembre 1966, ratificato anche dallo stato straniero occupante italiano con legge 881/77 del 25 ottobre 1977;
  • al principio di uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei Popoli di cui alla risoluzione dell’Assemblea Generale dell’O.N.U. nr.2625 del 24.10.1970;
  • ai principi stipulati con la Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Helsinki, 1 agosto 1975)
ESSENDO PROVATO
che in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Repubblica di Venezia gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista;
E' STATO DECRETATO QUANTO SEGUE
  • tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio;
  • ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
  • l’attuale occupazione straniera italiana dei territori della Serenissima Patria è da ritenersi illegale e illegittima "ab origine", ossia fin dall’inizio della sua prevaricazione, pertanto anche ogni sua autorità e provvedimenti da essa emanati sono abusivi e appunto per questo vietati.
Il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) attesta e certifica che ogni essere umano che si riconosce e si identifica nel Popolo Veneto non è e non può essere di proprietà privata dello stato straniero italiano né può essere in qualsivoglia maniera da esso asservita e sfruttata come pretenderebbe il governo straniero italiano registrato alla SEC quale Governo Aziendale (Governo Corporativo) – società corporativa privata (corporation) e che agisce relativamente al Trust governativo, rivestendo cioè il ruolo di beneficiario e non quello di fiduciario;   per l’effetto, ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non può essere un trust dello stato straniero italiano e quindi non può essere associata e/o identificata mediante il nome registrato all’anagrafe dello stato straniero italiano e quindi non può essere privata della capacità giuridica, della cittadinanza Veneta e del suo nome. 
SI VIETA
Il trattamento dei dati personali di ogni Cittadino del Popolo Veneto e deve intendersi negato il consenso all’utilizzo del suo nome per il trattamento dei dati personali nonché la raccolta, elaborazione, raffronto, modificazione, comunicazione e la loro diffusione agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporation” e se ne chiede l’immediata cancellazione da qualsiasi banca dati sia digitale che cartacea.
 
SI AVVISA E NOTIFICA
agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” dell’attuale situazione;
E' FATTO LORO DIVIETO
in ragione dell’attuale stato di fatto e di diritto, di porre in essere qualsiasi atto, azione, omissione e/o procedura di qualsivoglia maniera che limiti l'esercizio dei propri diritti o in danno:
  • delle Istituzioni Venete;
  • della sovranità del Popolo Veneto;
  • dell’integrità territoriale della Nazione Veneta;
  • della personalità della Nazione Veneta;
  • di ogni ente, organizzazione, entità e attività economica e/o di volontariato pubblica e privata, nonché delle Parrocchie, Chiese e Comunità Religiose Cristiane o professanti un credo religioso comunemente condivisibile e riconosciuto da questo GVP;
  • di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.
Il persistere e/o proseguire nell’attuazione di tali comportamenti, atti, azioni, omissioni e/o procedure di qualsivoglia maniera, anche tese alla riscossione di natura economica e/o fiscale per conto dello stato straniero occupante italiano anche ex Corporations
VERRANNO ATTRIBUITE PERSONALMENTE
specifiche responsabilità per aver agito in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Veneta contro Istituzioni Venete, contro appartenenti al MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto con vessazioni, minacce, mediante illegali, strumentali e persecutori accertamenti fiscali, ingiunzioni di pagamento e procedure coattive di riscossione di imposte, tributi e sanzioni in nome e per conto dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano e di altri suoi enti pubblici impositori, e/o in concorso con questi.
Per aver posto in essere gravi illeciti internazionali, quali reiterati atti di forza e di aggressione mediante le illegali e persecutorie ingiunzioni e procedure predette.
Aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Veneto, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Veneta.
Per aver commesso il reato continuato e aggravato di devastazione e saccheggio nel territorio della Nazione Veneta.
La responsabilità dell’esecuzione di tali norme criminose verrà ascritta personalmente e singolarmente a ciascuno dei responsabili anche se solo in concorso, nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per assicurarli alla Giustizia Veneta per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso, con tutti i propri beni, presenti e futuri e fino alla settima generazione e valutati approssimativamente a partire dal minimo di € diecimila per ogni giorno dalla loro formazione.
E' FATTO OBBLIGO
agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” di non procedere ulteriormente in qualsivoglia maniera col recapitare, notificare, intimare, iscrivere a ruolo e/o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera il legittimo godimento dei diritti umani, civili e politici di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto, nonché di ogni ente, organizzazione, entità e attività economica e/o di volontariato pubblica e privata, nonché delle Parrocchie, Chiese e Comunità Religiose Cristiane o professanti un credo religioso comunemente condivisibile e riconosciuto da questo GVP.
APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI RESPONSABILITà COLLETTIVA
Si rammenta che le violazioni e gli illeciti commessi da agenti/organi/funzionari stranieri italiani contro cittadini del Popolo Veneto e/o contro il MLNV e i suoi militanti integrano illeciti internazionali imputabili anche allo stato italiano.
Atteso il principio di responsabilità collettiva contemplato dal diritto internazionale, la responsabilità per qualsiasi violazione del diritto internazionale commessa da un qualsiasi organo dello stato straniero occupante italiano si intende estesa all’intera comunità statale e quindi allo stesso stato, che possono patire le conseguenze dell’illecito.
Per l’effetto, allo stato straniero occupante italiano è estesa la responsabilità di tutti tali atti di imputazione e di qualsiasi atto di aggressione, di forza e/o di guerra posto in essere contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e/o contro i cittadini del Popolo Veneto. 
Il presente atto verrà pubblicato a mezzo l' ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione e l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili.
Quale Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti  dell'art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra, reclamo che lo stato italiano rispetti il diritto al riconoscimento della personalità giuridica di ogni Cittadino del Popolo Veneto che si sia autodeterminato sotto la propria egida.
Il diritto all'autodeterminazione è una norma ius cogens, cioè diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale.
Come tutto il diritto internazionale, il principio di autodeterminazione è stato anche ratificato dallo stato italiano con la legge nr.881/1977.
Nell'ordinamento italiano il principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975).
Non si sottovaluti che nel settore dell'uso della forza, l'affermazione del principio di autodeterminazione, ha ampliato la portata del divieto di cui all'art.2 par.4 della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli stati di ricorrere anche alla sola minaccia oltre che all'uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all' autodeterminazione … e di violazioni in tal senso ne sono state compiute molte dalle autorità italiane pur agendo in difetto assoluto di giurisdizione.
Noi Veneti, non siamo mai diventati italiani e nessuno ci può imporre una nazionalità e una cittadinanza che non ci appartiene anche perché è una violazione dell'art.15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 e la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri).
WSM
Con onore e rispetto
Venetia 18 gennaio 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
A (S)PROPSITO DI VACCINI OBBLIGATORI
TERRENO e MALATTIA
Caro medico vaccinatore… ,
Sei legato alle teorie di Big Pharma che provengono dal bugiardo falsificatore Pasteur.
I Germi batteri e virus non sono le cause di malattia ma la loro conseguenza, perché è il terreno malato che ammala.
Quando è in alterazione di pH rH e resistività, che se in quelle condizioni, ammala le cellule che entrano in uno stato di stress ossidativo, mal funzionando e creando aggravamento dello stato di salute di tessuti e quindi di organi.
I batteri autoctoni cercano di riparare i tessuti danneggiati o alterati, però quando sono in situazione di disbiosi, disequilibrio fra di essi, proliferano mutando forma per il terreno alterato e quindi funzione, generando tossine che aggravano lo stato generale del soggetto … e sono quelli che poi voi medici impreparati e incompetenti ritrovate nel sangue o nei fluidi del corpo.  
Quindi agire su di essi con antibiotici e /o Vaccini significa non capire nulla di biologia.
I virus che si trovano con gli esami di laboratorio, nei fluidi umani sono la conseguenza delle apoptosi cellulari per il disfacimento dei mitocondri che contengono DNA, e/o di quello nucleico.
Quindi anche in questo caso i virus non ammalano ma sono la conseguenza dell'ammalamento.
Quindi anche in questo caso, antivirali e vaccini NON SERVONO MAI.   
Basta con le bugie… 
Pasteur  stesso, sul letto di morte disse:  "il Terreno è tutto, il microbo è niente" … 
Quindi occorre lavorare sul Terreno per riordinare le sue alterazioni e tutto andrà a posto e la Perfetta Salute comparirà, mentre agendo con farmaci e/o Vaccini, sui cosiddetti germi, non elimineremo la causa vera, ma solo dei sintomi … e ci riammaleremo nel tempo.
Cari "medici"…. Studiate biologia, per favore o cambiate mestiere, siete pericolosi per la salute umana.
A parte i meccanici del corpo.
Ricordatevi “I batteri accompagnano la malattia, non la creano”.
(by Max von Pettenkofer medico e chimico bavarese, amico di Koch)
Tratto da un post in Telegram (vedi)
La materna Brandolini di Cison “esclude” i bimbi non vaccinati: "Non potevamo agire diversamente"
E’ scoppiato a Cison di Valmarino un caso che sicuramente farà molto discutere.
La scuola per l’infanzia paritaria Annibale Brandolini situata in centro paese, con una raccomandata firmata dal parroco don Adriano Sant, in quanto rappresentante legale dell’Ente, ha comunicato a quattro famiglie che i loro bimbi sarebbero stati esclusi dal giorno 8 di gennaio, in quanto sprovvisti dei vaccini obbligatori. 
Gli stessi bimbi erano stati accettati all’inizio dell’anno scolastico 2018/2019, in attesa che la posizione venisse regolarizzata, attraverso un percorso concordato con l’Ulss 2.
La decisione è stata presa dalla materna in ossequio alla circolare dell'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ma anche su indicazione della Federazione italiana scuole materne (Fism) Treviso che dava tempo fino al 31 dicembre alle scuole aderenti per regolarizzare le posizioni. 
Ora cosa succederà? 
A rispondere la coordinatrice della scuola Eleonora Fantin, molto scossa dal clamore mediatico della vicenda, soprattutto per il forte legame che si è creato fra maestre e bambini. 
Non potevamo fare diversamente, ci piange il cuore ma questa è la realtà – spiega Fantin – Siamo state una delle poche materne ad accettare a settembre i bimbi non in regola con le vaccinazioni, ma che avevano cominciato un percorso concordato con l’Ulss. La deroga sarebbe stata possibile solo se l’iter fatto di vari appuntamenti fosse stato portato a termine o perlomeno fosse iniziato nei tempi stabiliti". 
"Il mio augurio è che la situazione si sblocchi al più presto e che i bimbi tornino tra noi – prosegue Eleonora Fantin 
Tra l’altro già oggi uno di loro è rientrato, in quanto i genitori ci hanno portato il documento che attestava la ripresa dell'iter".
E i genitori cosa pensano? 
A fari spenti, un papà dei bambini esclusi che vuole rimanere anonimo si dice dispiaciuto: “E’ una scuola che funziona benissimo. Il problema è della normativa che è lacunosa e che prevede il parere incrociato di enti diversi. 
Conto al più presto di sistemare con l'Ulss la vicenda”. 
Non resta ora che vedere che piega prenderà la vicenda, nella speranza che alla fine venga trovata una soluzione nell’interesse di tutti, bimbi per primi.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
tratto da: (https://www.qdpnews.it/cison-di-valmarino/25839-la-materna-brandolini-di-cison-esclude-i-bimbi-non-vaccinati-la-coordinatrice-non-potevamo-agire-diversamente)
 

A (S)PROPSITO DI VACCINI OBBLIGATORI

“I batteri accompagnano la malattia, non la creano”
 
TERRENO e MALATTIA
Caro medico vaccinatore… ,
Sei legato alle teorie di Big Pharma che provengono dal bugiardo falsificatore Pasteur.
I Germi batteri e virus non sono le cause di malattia ma la loro conseguenza, perché è il terreno malato che ammala.
Quando è in alterazione di pH rH e resistività, che se in quelle condizioni, ammala le cellule che entrano in uno stato di stress ossidativo, mal funzionando e creando aggravamento dello stato di salute di tessuti e quindi di organi.
I batteri autoctoni cercano di riparare i tessuti danneggiati o alterati, però quando sono in situazione di disbiosi, disequilibrio fra di essi, proliferano mutando forma per il terreno alterato e quindi funzione, generando tossine che aggravano lo stato generale del soggetto … e sono quelli che poi voi medici impreparati e incompetenti ritrovate nel sangue o nei fluidi del corpo.  
Quindi agire su di essi con antibiotici e /o Vaccini significa non capire nulla di biologia.
I virus che si trovano con gli esami di laboratorio, nei fluidi umani sono la conseguenza delle apoptosi cellulari per il disfacimento dei mitocondri che contengono DNA, e/o di quello nucleico.
Quindi anche in questo caso i virus non ammalano ma sono la conseguenza dell'ammalamento.
Quindi anche in questo caso, antivirali e vaccini NON SERVONO MAI.   
Basta con le bugie… 
Pasteur  stesso, sul letto di morte disse:  "il Terreno è tutto, il microbo è niente" … 
Quindi occorre lavorare sul Terreno per riordinare le sue alterazioni e tutto andrà a posto e la Perfetta Salute comparirà, mentre agendo con farmaci e/o Vaccini, sui cosiddetti germi, non elimineremo la causa vera, ma solo dei sintomi … e ci riammaleremo nel tempo.
Cari "medici"…. Studiate biologia, per favore o cambiate mestiere, siete pericolosi per la salute umana.
A parte i meccanici del corpo.
Ricordatevi “I batteri accompagnano la malattia, non la creano”.
(by Max von Pettenkofer medico e chimico bavarese, amico di Koch)
 
Tratto da un post in Telegram
 

“UNA SCELTA IN COMUNE” IN ORDINE ALLA DONAZIONE DI ORGANI E’ INCOSTITUZIONALE.

Riceviamo e pubblichiamo dalla LEGA NAZIONALE ANTIPREDAZIONE ORGANI. (www.antipredazione.org)
Invitiamo tutti ad andare sul sito e ad approfondire l'argomento che è di estrema attualità.
 
11/01/2019 Comunicato n. 2
 
“UNA SCELTA IN COMUNE” IN ORDINE ALLA DONAZIONE DI ORGANI E' INCOSTITUZIONALE
 
L' iniziativa “Una scelta in Comune” in ordine alla donazione d'organi e tessuti quando andiamo a rinnovare la Carta d'Identità è contro-legge e incostituzionale.
E' un'operazione costruita passo passo con decreti ad incastro dal lontano 1999.
 
Il decreto attuativo mai emanato
La legge degli espianti-trapianti L.91/99 artt. 4 e 5 stabilisce per la dichiarazione di volontà che il ministro emani un Decreto attuativo con direttive su “termini, forme e modalità” per far partire le notifiche dell'ASL a ciascun cittadino e praticare poi il “silenzio-assenso”.
Non fu mai emanato, quindi dopo 20 anni siamo ancora in Disposizioni Transitorie (art. 23).
 
Un decreto temporaneo che apre all'abuso
Fu invece emanato un Decreto temporaneo (Bindi 8 aprile 2000) contrario alla legge nello spirito e nella lettera, crogiuolo di infiniti abusi, che aprì le porte a raccolte illegali presso ospedali, ambulatori, ASL, medici di famiglia, associazioni di malati e propaganda, ecc., al fine di effettuare una schedatura di fatto, senza garanzie, nel database del Centro Nazionale Trapianti (CNT).
Nel 2008 Livia Turco su proposta del direttore del CNT, e ad integrazione del Decreto temporaneo Rosi Bindi, emana un Decreto che amplia i punti di ricezione della dichiarazione di volontà coinvolgendo i Comuni. Inoltre introduce la conservazione e la trasmissione delle dichiarazioni tramite l'utilizzo di supporti informatici, notoriamente a rischio di violazioni e falsificazioni.
 
Decreto “Milleproroghe” varato sulla fiducia
Nel 2010 con Decreto legge (1) varato sulla fiducia, il Parlamento ha consentito soluzioni che ampliano gli effetti negativi del già illecito Decreto Bindi prorogandone illecite possibilità applicative. 
A tale fine è stato perfino modificato il Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al Regio decreto del 18 giugno 1931, n. 773 – all'art. 3 è inserito il seguente: “La Carta d'Identità PUO' altresì contenere l'indicazione del consenso ovvero del diniego della persona cui si riferisce a donare i propri organi in caso di morte”.
PUO', non deve.
Il legislatore non ha sancito un obbligo, né per i cittadini né per i sindaci.
Successivamente, nel 2013, l'art.3 fu modificato con altro Decreto legge (2):“I comuni trasmettono i dati del consenso o diniego al Sistema Informativo Trapianti (SIT)” e “Il consenso e diniego confluisce nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)”.
 
Una scelta in Comune” ingannevole
“Una scelta in Comune”, voluta dal Ministero della Salute, dal Centro Nazionale Trapianti e dall'Anci (Ass. Nazionale Comuni Italiani) che vede l'Aido come partner, pratica l'esperienza pilota in Umbria nel 2012.
 
Nel 2015 si definiscono le Linee Guida tra Ministero della Salute e Ministero dell'Interno, poi il piano prende corpo e si propaganda a tutti i Comuni.
In cosa consiste?
Le amministrazioni possono stabilire che il proprio ufficio anagrafe diventi un punto di raccolta e registrazione delle dichiarazioni di volontà al momento del rinnovo della Carta d'Identità.
Ci vuole una delibera di giunta, l'adesione dei Comuni quindi è facoltativa, ma purtroppo disinformata dal CNT che addirittura fornisce il testo prestampato da firmare per l'approvazione.
Abbiamo avvertito gli 8000 sindaci che si tratta di truffa dei potentati istituzionali, frutto di accordi contro legge e contro i cittadini, ma Nanni Costa, direttore del CNT, il 12.6.2018 ha ribattuto bugiardamente con una lettera circolare ai centri regionali, alle anagrafi, all'Anci, ecc. spergiurando che i “Comuni hanno l'obbligo di attivare la procedura”, mentre “ai cittadini è lasciata la libertà di dichiarare o non dichiarare, così come quella di dare un consenso o un dissenso”.
Invece nella pratica i cittadini vengono ricattati all'anagrafe e negata loro la Carta d'Identità se non firmano il modulo in ordine alla donazione, trasformando proditoriamente la facoltà in obbligo: atto incostituzionale. 
Per giunta trattasi di un modulo manipolato con tre opzioni (SI – NO – NON mi esprimo) al posto delle due (SI – NO) stabilite nelle Linee Guida.
Si tratta di abuso d'ufficio, abuso di potere e falsità ideologica.
 
Segnalazione al Garante della Privacy
Abbiamo presentato una segnalazione al Garante della Privacy il 6 luglio 2018, dopo due mesi ha risposto “Roma per Toma” e alla nostra richiesta di far rimuovere il vile ricatto, ha risposto in stile kafkiano che “il modulo del quale si contesta l'utilizzo (…) non è quello indicato per la manifestazione del consenso o diniego alla donazione degli organi nelle Linee Guida, bensì soltanto il 'modulo ricevuta' della dichiarazione per verificare che l'impiegato abbia correttamente inserito la volontà così come espressa”.
La “scelta in Comune” è quindi una dichiarazione verbale interpretata da un impiegato e trasferita in elettronico al SIT?
ASSURDO!
Non dice questo la propaganda.
Il cittadino firmando il modulo pensa di fare una dichiarazione diretta, di suo pugno.
Al Garante abbiamo contestato che il modulo non porta la scritta Ricevuta, ma “Manifestazione di volontà in ordine alla donazione di organi e tessuti dopo la morte a scopo di trapianto”, e che l'informazione in calce non è coerente e veritiera.
Un modulo fatto apposta per ingannare.
Infatti non esplicita che si tratta di prelievo in cosiddetta “morte cerebrale” a cuore battente e afferma in caratteri microscopici che tale registrazione “è secondo normativa” indicando tre norme: la L.91/99 che invece è marchianamente elusa mancando il Decreto attuativo dell'art.5, il D.M. 8 aprile 2000 (Bindi) che invece è temporaneo e usato per dare la stura a varie truffe come “la scelta in Comune” e il D.M. 11 marzo 2008 (Turco) che si aggancia al suddetto Decreto temporaneo della Bindi per introdurre l'illecita registrazione presso i Comuni.
 
Una scelta in comune” incostituzionale
Una “Scelta in Comune” decretata e pubblicizzata come facoltativa ma nella pratica resa obbligatoria all'atto del rinnovo della Carta d'identità (Cie-on-line) è incostituzionale.
Giudizio di incostituzionalità enunciato già nel 2010 (Milleproroghe) dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini che fece correggere dall'esecutivo in Aula il verbo “Deve” per sostituirlo col verbo “Può”, poiché spiegò “Una norma del genere con l'obbligo di dichiarare o meno il proprio consenso alla donazione di organi sarebbe stata incostituzionale”.
Inoltre il legislatore continua a sviluppare decreti contro-legge 91/99 costruiti su un regolamento ministeriale temporaneo (Bindi) che di fatto ingarbuglia la materia e rinvia nel tempo il Decreto attuativo che deve costituire la normativa uniforme definitiva ed essenziale.
Invitiamo i cittadini a non cedere al ricatto e a mantenersi fermi nel diritto di non firmare quel modulo all'anagrafe.
 
Dichiarazione Autografa d'opposizione
 
necessaria per i non-donatori
Abbiamo pubblicato sul nostro sito www.antipredazione.org la Carta-Vita/Dichiarazione Autografa d'opposizione all'espianto di organi e tessuti da scaricare liberamente dalla sezione “Difenditi e sostienici”. 
Facciamo in modo che tutti i cittadini portino in tasca un'opposizione alla macellazione e ne siano fieri. Insieme nella lotta.  
 
Nerina Negrello
Presidente
Lega Nazionale
Contro la Predazione di Organi
e la Morte a Cuore Battente
 
Note:
1) Decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, articolo 3, comma 8-bis, convertito, con modificazioni, in legge 26 febbraio 2010, n. 25.
2) Successivamente modificato dall'articolo 43, comma 1, del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98.
 
COMUNICATO STAMPA
ANNO XXXV n. 2
11 gennaio 2019
 
24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
Tel. 035-219255 – Telefax 035-235660

L’ALTRA “FACCIA” DELL’IMMIGRAZIONE.

Lettera a Salvini da parte di un’immigrata africana. ( Il meglio di Raiawadunia 2018 )

Ho visto la sua faccia ieri al telegiornale. 
Dipinta dei colori della rabbia. 
La sua voce ,poi, aveva il sapore amarissimo del fiele. 
Ha detto che per noi che siamo qui nella vostra terra è finita la pacchia. 
Ci ha accusati di vivere nel lusso, rubando il pane alla gente del suo paese. 
Ancora una volta ho provato i morsi atroci della paura…
Chi sono? 
Non le dirò il mio nome. 
I nomi, per lei, contano poco. 
Niente. 
Sono una di quelli che lei chiama con disprezzo “clandestini”.
Vengo da un paese, la Nigeria, dove ben pochi fanno la pacchia e sono tutti amici vostri. 
Lo dico subito. 
Non sono una vittima del terrorismo di Boko Haram. 
Nella mia regione, il Delta del Niger non sono arrivati. 
Sono una profuga economica, come dite voi, una di quelle persone che non hanno alcun diritto di venire in Italia e in Europa.
Lo conosce il Delta del Niger ? 
Non credo. 
Eppure ogni volta che lei sale in macchina può farlo grazie a noi. 
Una parte della benzina che usa viene da lì.
Io vivevo alla periferia di Port Harkourt, la capitale dello Stato del Delta del Niger.
Una delle capitali petrolifere del mondo. 
Vivevo con mia madre e i miei fratelli in una baracca e alla sera per avere un po’ di luce usavamo le candele. 
Noi come la grande maggioranza di chi vive lì.
E’ dura vivere dalle mie parti. 
Molto dura. 
Un inferno se sei una ragazza. 
Ed io ero una ragazza. 
Tutto è a pagamento. 
Tutto. 
Se non hai soldi non vai a scuola e non puoi curarti. 
Gli ospedali e le scuole pubbliche non funzionano. 
E persino lì, comunque, se vuoi far finta di studiare o di curarti, devi pagare. 
E come fai a pagare se di lavoro non ce ne è ? 
La fame, la miseria, la disperazione e l’assenza di futuro, sono nostre compagne quotidiane.
La vedo già storcere il muso. 
E’ pronto a dire che non sono fatti suoi, vero?
Sono fatti suoi, invece.
Il mio paese, la regione in cui vivo, dovrebbe essere ricchissima visto che siamo tra i maggiori produttori di petrolio al mondo. 
E invece no. 
Quel petrolio arricchisce poche famiglie di politici corrotti, riempie le vostre banche del frutto delle loro ruberie, mantiene in vita le vostre economie e le vostre aziende.
Il mio paese è stato preda di più colpi di stato. 
Al potere sono sempre andati, caso strano, personaggi obbedienti ai voleri delle grandi compagnie petrolifere del suo mondo, anche del suo paese. 
Avete potuto, così, pagare un prezzo bassissimo per il tanto che portavate via. 
E quello che portavate via era la nostra vita.
Lo avete fatto con protervia e ferocia. 
La vostra civiltà e i vostri diritti umani hanno inquinato e distrutto la vita nel Delta del Niger e impiccato i nostri uomini migliori. 
Si ricorda Ken Saro Wiwa? 
Era un giovane poeta che chiedeva giustizia pe noi. 
Lo avete fatto penzolare da una forca…
Le vostre aziende, in lotta tra loro, hanno alimentato la corruzione più estrema. Avete comprato ministri e funzionari pubblici pur di prendervi una fetta della nostra ricchezza.
L’Eni, l’Agip, quelle di certo le conosce. 
Sono accusate di aver versato cifre da paura in questo sporco gioco. 
Con quei soldi noi avremmo potuto avere scuole e ospedali. 
A casa, la sera, non avrei avuto bisogno di una candela…
Sarei rimasta lì, a casa mia, nella mia terra.
Avrei fatto a meno della pacchia di attraversare un deserto. 
Di essere derubata dai soldati di ogni frontiera e dai trafficanti. 
Di essere violentata tante volte durante il viaggio. 
Avrei volentieri fatto a meno delle prigioni libiche, delle notti passate in piedi perché non c’era posto per dormire, dell’acqua sporca e del pane secco che ti davano, degli stupri continui cui mi hanno costretta, delle urla strazianti di chi veniva torturato.
Avrei fatto a meno della vostra ospitalità. 
Nel suo paese tante ragazze come me hanno come solo destino la prostituzione. 
Lo sapete. 
E non fate niente contro la nostra schiavitù anzi la usate per placare la vostra bestialità. 
Io sono riuscita a sfuggire a questo orrore, ma sono stata schiava nei vostri campi. 
Ho raccolto i vostri pomodori, le vostre mele, i vostri aranci in cambio di pochi spiccioli e tante umiliazioni.
Ancora una volta, la pacchia l’avete fatta voi. 
Sulla nostra pelle. 
Sulle nostre vite. 
Sui nostri poveri sogni di una vita appena migliore.
Vedo che non ho mai pronunciato il suo nome. 
Me ne scuso, ma mi mette paura. 
Quella per l’ingiustizia di chi sa far la faccia dura contro i deboli, ma sa sorridere sempre ai potenti.
Vuole che torniamo a casa?
Parli ai suoi potenti, a quelli degli altri paesi che occupano di fatto casa mia in una guerra velenosa e mai dichiarata.
Se ha un po’ di dignità e di coraggio, la faccia brutta la faccia a loro.
—-
Alcuni mesi fa, ho incontrato una giovane immigrata. Ho ascoltato la terribile storia della sua vita, il racconto della miseria da cui fuggiva, l’orrore che le era toccato nel lungo pellegrinare tra deserti, terre assassine e un mare ingrato.
Mi chiedeva perché tanto disprezzo per quelli come lei, perché tanto odio.
Avrebbe voluto spiegarsi con la nostra gente, far arrivar loro un messaggio, la sua povera umanissima ragione.
E voleva che le sue ragioni arrivassero ai nostri governanti, soprattutto a quell’uomo cui tante volte aveva sentito dire che quelli come lei facevano la pacchia, erano ladri che rubavano vita e risorse agli italiani.
Da quell’incontro è nata una lettera che Raiawadunia ha deciso di pubblicare.
Quella lettera ora scuote la coscienza degli italiani.
E’ divenuta virale, fa discutere e ragionare.
Come lei, e tanti altri come lei, desideravano e desiderano.
Come da copione, ora c’è chi mette in giro che quella lettera sia falsa.
Lo fa perché spaventato dalla tragica bellezza di quel racconto, da quel dignitoso grido di dolore, da quell’urlo sacrosanto che chiede giustizia e ascolto.
Avete mai provato a parlare con loro, con quelli che guardate come nemici?
Fatelo. Riceverete mille e mille storie drammaticamente simili a quella da noi pubblicata.
Pensate davvero che un’africana non sia in grado di esprimersi con tanta forza e chiarezza?
E’ solo la vostra tragica ignoranza con l’unica discolpa che a tanto non sapere vi hanno portato i pifferai che occupano ogni potere nel nostro paese.
Leggete Kourouma, Senghor, Achebe, Ken Saro Wiwa, Narrudin Farah.
Le loro poesie e i loro racconti.
Quelli di mille e mille altri poeti e scrittori africani.
Osservate le opere di Malangatana, Dago, Tita Mbaye, Reinata, Camara.
Reinata non sa scrivere, ma il suo inno all’amore e alla fratellanza commuove chiunque abbia l’occasione di vedere i suoi manufatti.
Ha una potenza magnetica, come la ha la poesia e l’arte che non hanno problemi di color di pelle o altre sciocchezze.
L’Africa è cultura, tanta cultura. L’espressione di uomini e donne come noi, con la stessa capacità di amare e produrre il bello.
Fatelo e scoprirete semplici verità che metteranno in crisi le favole bugiarde che vi hanno propinato.
Ritornerete umani tra gli umani.
Finalmente.
E non perderete, non perderemo più tempo prezioso.
L’umanità chiede cooperazione, non odio, per risolvere problemi che sono comuni ad ogni latitudine e parallelo.
Ad ogni latitudine e parallelo, infatti, ci sono solo uomini e donne.
E il loro diritto a vivere.
silvestro montanaro
Sostieni Raiawadunia
POSTEPAY: 5333 1710 6675 5675 – c.f. MNTJCP93R08F839R
PAYPAL: silvymonti@yahoo.com
BONIFICO BANCARIO: IBAN IT62I0760105138232206132212 – Jacopo Montanaro
 

INVALIDO AL 100% PER TUTTA LA VITA… GRAZIE POLIZIA ITALIANA!

Da Amnesty International riceviamo e pubblichiamo.
 
"SUB LEGE LIBERTAS" il motto della polizia italiana … ma ne siamo sicuri?
Nella futura POLISIA NASIONALE VENETA non potrà esserci alcun spazio per i delinquenti e adotteremo tutti gli strumenti necessari per identificare e garantire l'operato della nostra Polisia che è e sarà sempre al servizio del cittadino e come tutte le future istituzioni della Serenissima Repubblica Veneta, subordinate al Popolo perchè dotate di una personalità giuridica primaria derivante cioè da quella originaria di spettanza al solo Popolo Veneto.
 
 
Invalido al 100% per tutta la vita
La storia di Paolo
"Distinguevo chiaramente i colpi inferti con il manganello girato al contrario, perché li sentivo affondare nel cranio".
A raccontarlo è la voce spaventata di Paolo, 41 anni, vittima di una violenta aggressione delle forze di polizia che lo ha tenuto in coma per i due mesi successivi e lo ha reso invalido al 100% per tutta la vita.
I responsabili di quell'aggressione non sono mai stati puniti perché fu impossibile identificarli. 
Aiutaci a chiedere l'introduzione di ogni strumento, a partire dai codici identificativi fino alle bodycam, per fare in modo che episodi come questo non accadano più.
 
 
Già nel 2011, in occasione del 10° anniversario del G8 di Genova, avevamo promosso la campagna “Operazione trasparenza.
Diritti umani e polizia in Italia” in cui si chiedeva al Governo di esprimere pubblicamente una condanna e delle scuse verso le vittime per le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di polizia a Genova nel 2001 e di garantire indagini rapide e accurate e processi equi nei casi in cui c’era stata violazione dei diritti umani da parte delle forze di polizia.
Fra le richieste più specifiche formulate a partire dai fatti di Genova, chiedemmo al capo della polizia di prevedere misure di identificazione per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico.
Da allora sono passati sette anni e in Europa sono già 15 i paesi che hanno adottato i codici identificativi, a cui a breve si aggiungerà il Lussemburgo.
Oltre a dare seguito alla richiesta contenuta nella Risoluzione del Parlamento europeo del 12 dicembre 2012 che, tra le altre cose esorta gli stati membri a “garantire che il personale di polizia porti un numero identificativo”, dopo l’elezione dell’Italia al Consiglio Onu dei diritti umani per il triennio 2019-2021, il nostro paese (si riferisce a quello italiano) ha il compito, ancora più gravoso, di dimostrare, a livello internazionale, il suo impegno nella prevenzione dalle violazioni dei diritti umani.
Questo impegno pretende anche coerenza interna e accountability e cioè dall’essere trasparente e rendere conto delle proprie azioni.
Uno degli impegni che il nostro paese deve prendere, infatti, così come raccomandato dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di assemblea pacifica (A/HRC/31/66, 4 febbraio 2016) è di garantire l’accountability rispetto durante le assemblee e le riunioni pacifiche.
 
 
anche riguardano le istituzioni straniere italiane d'occupazione ecco l'appello/petizione:
 
Ministro Sen. Matteo Salvini
Ministro dell’Interno
Prefetto Franco Gabrielli
Capo della Polizia
Egregio Ministro,
Egregio Capo della Polizia,
le forze di polizia sono attori chiave nella protezione dei diritti. Ricevono le denunce, contribuiscono alle indagini e garantiscono il corretto svolgimento delle manifestazioni pubbliche, tutelando partecipanti e non da violenze e minacce. Perché questo ruolo sia riconosciuto nella sua importanza e svolto nella piena fiducia di tutti, sono essenziali il rispetto dei diritti umani, la prevenzione degli abusi, il riconoscimento delle eventuali responsabilità e una complessiva trasparenza, in linea con gli standard internazionali in materia.
Da tempo si discute della responsabilità degli agenti in caso di uso sproporzionato della forza, e dell’opportunità di introdurre un codice identificativo personale sulle divise. Già il Parlamento Europeo, nel 2012, esortava gli stati membri “a garantire che il personale di polizia porti un numero identificativo”. Da allora, diversi Paesi hanno dato seguito a questa richiesta, ma non l’Italia.
Diciassette anni dopo il G8 di Geno­va, benché le violenze gravi e sistematiche compiute siano state accerta­te in sede di giudizio, molti fra gli agenti coinvolti in quegli eventi sono rimasti impuniti, in parte per effetto della prescrizione e in parte proprio perché non fu possibile risalire all’identità di tutti gli agenti presenti.
Crediamo sia ormai urgente la previsione di misure che consentano l’identificazione degli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico. Episodi di uso ingiustificato della forza, come accaduto in passato, possono innescare pericolose generalizzazioni, specie se si riscontrano difficoltà rispetto all’accertamento delle responsabilità e delle relative sanzioni. Crediamo fortemente che l’introduzione dei codici identificativi sarebbe non solo uno strumento di garanzia per il cittadino, ma anche e soprattutto di maggiore tutela per tutti gli agenti che svolgono il proprio lavoro in maniera corretta.
Per questo chiediamo di varare una normativa in linea con gli standard internazionali che preveda l’utilizzo di codici alfanumerici identificativi ben visibili sulle uniformi degli agenti impegnati in attività di ordine pubblico.
Vi ringraziamo per l’attenzione.
 

 

HANNO ESPIANTATO GLI ORGANI A MIO FIGLIO MA LUI ERA VIVO.

Silvana: “Hanno espiantato gli organi a mio figlio ma lui era vivo”
Non vi perdono.
Tutti abbiamo assassinato mio figlio con l’espianto – da Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente
Pubblichiamo la lettera di Silvana Mondo, mamma di Paolo, Consigliera Nazionale Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente.
Mio figlio Paolo 19enne, è stato macellato a cuore battente dopo essere stato abbandonato per ore nel corridoio del Pronto Soccorso dell’ospedale di Trieste e poi sequestrato nella rianimazione del “Cattinara”, ma non per salvarlo.
Nessuna terapia è stata eseguita prima del verdetto di morte, neanche una radiografia del cranio; non si conosce l’ora della TAC necessaria per una diagnosi e cura, né l’ora della consulenza del neurochirurgo, ma ancor più terribile la dichiarazione di “morte cerebrale” è stata stilata su Paolo curarizzato e sedato con più farmaci che impiegano ore per essere eliminati.
Come hanno potuto valutare la respirazione spontanea addormentato e paralizzato?A noi genitori non è permesso di capire cosa sta succedendo. Il verdetto sanitario cala crudele e senza spiegazioni: Paolo è morto (sic).
Ci hanno sottoposto un modulo prestampato per la donazione d’organi senza dirci che l’espianto avviene a cuore battente e sangue circolante. 
Sconvolti siamo caduti nella trappola dei medici predatori: maledetta firma! Non mi perdono. 
L’espianto, 7 ore di tortura
Al nostro Paolo hanno espiantato prima le cornee poi il cuore, il fegato, i reni, in 7 ore di tortura sotto farmaci paralizzanti per contrastare le contrazioni del corpo.
Non vi perdono infami vertici della sanità che strutturate la società del crimine legalizzato sotto l’egida della scienza e del “salviamo le vite”. 
Non vi perdono tecnici della finta “morte cerebrale” (anestesisti-rianimatori, medici legali, neurofisiopatologi, espiantatori, trapiantatori, infermieri, ferristi, coordinatori…) accolita di delinquenti lautamente pagati. 
Non vi perdono manipolatori delle emozioni che mi avete strappato quella firma per pararvi il culo e scaricare su di noi genitori ingannati la responsabilità. 
Non vi perdono pennivendoli asserviti alla propaganda per la donazione di organi che per un piatto di fagioli persistete nell’ingannare i cittadini scrivendo che l’espianto è “dopo la morte” senza precisare che il prelievo è a cuore battente e sangue circolante da un vivo che ha perso la coscienza. 
Non vi perdono medici che sapete e tacete, incapaci di rivendicare l’obiezione di coscienza. Non vi perdono Politici del Parlamento asserviti ai Comitati d’affari, che avete votato la ridefinizione di morte a cuore battente per favorire il business degli espianti-trapianti. 
Non vi perdono 
Giudici e giuristi palesemente ciechi, sordi e muti di fronte al crimine istituzionale. Non vi perdono preti di una Chiesa corrotta che finge di difendere la vita ma lascia macellare i deboli in coma, incoerente e collusiva con la finta “morte cerebrale”. 
Non vi perdono trapiantati che pur sapendo, come cannibali vi siete cibati degli organi altrui. Non vi perdono voi in lista d’attesa che “pregate” Dio e i santi perché un incidente vi porti organi. 
Non vi perdono volontari per la donazione, finanziati dallo Stato, per portarci dritti al boia. Non vi perdono cittadini italiani piegati all’ignavia utilitaristica, ridotti a merce senz’anima ribelle. 
Dobbiamo emulare George Pickering del Texas che per difendere il figlio dall’espianto si è barricato nella sua stanza d’ospedale, armato di pistola? Ora il figlio è perfettamente in salute.
Silvana Mondo – Mamma di Paolo. Consigliera Nazionale Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente.
 
Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente”
Indirizzo: Pass. Canonici Lateranensi, 22 – 24121 Bergamo (ITALIA) Tel. 035-219255, Fax 035-235660, lega.nazionale@antipredazione.org
 
TRATTO DA (CLICCA QUI)
 
 

Ecco la nostra missivia:

MLNV-GVP - INTESTAZIONE.jpg

Spett.
LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI E LA MORTE A CUORE BATTENTE
 
Abbiamo appreso da Facebook  di quanto accaduto a Paolo, il 19nne figlio di Silvana Mondo.
Il post rimandava a questo link da cui abbiamo tratto l'articolo.
Siamo sconcertati di quanto accaduto e grati per la sua divulgazione.
La pubblicazione sul nostro giornale delle Venetia non ha alcuna pretesa politica, (noi non agiamo in ambito italiano) ma è per noi un dovere condividere e gettare le basi etiche per le prossime istituzioni venete affinché simili efferati accadimenti non debbano ripetersi MAI PIU!
Abbiamo pubblicato l'articolo a questo indirizzo: clicca qui.
Rimaniamo a disposizione per quanto a praticarsi.
Siamo sinceramente vicini alla Signora Silvana Mondo e alla sua famiglia per quanto successo a Paolo.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia 8 gennaio 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
 

ed ecco la risposta pervenutaci:

10 gennaio 2019

Gentile Sergio Bortotto
Presidente del MLNV
e del Governo Veneto Provvisorio
 
Abbiamo percepito nella sua missiva sincere parole di comprensione, partecipazione e condanna per quanto accaduto a Paolo Mondo, giovane  ucciso dall'avidità trapiantistica,  e ai suoi genitori ingannati dalla  cinica malainformazione ospedaliera finalizzata a strappare da genitori sconvolti  una firma di consenso alla donazione di organi per trapianto. 
E di questo la ringraziamo vivamente, insieme a Silvana Mondo  a cui abbiamo letto la sua missiva che l'ha profondamente commossa.
Così è stata spiegata da alti papaveri  la sistematica omissione di informazione veritiera:   "se dicessimo la verità nessuno donerebbe". 
Già, perché si espianta a cuore battente e sangue circolante mentre la persona respira ausiliata.
In altre parole si espianta un vivo che ha perso la coscienza ed è dichiarato "morto cerebrale" sulla base di protocolli di Stato variabili. 
Non si espianta "dopo la morte", come dice la propaganda. 
Gli organi di un morto vero in arresto cardiocircolatorio e respiratorio conclamati non servono ai trapianti.
Silvana Mondo ha avuto il grande merito e coraggio di rendere pubblica la sua sofferenza per l'inganno subito e di trasformare il suo dolore per l'espianto/tortura del figlio in azione culturale di controinformazione e di difesa.
Ma sono tanti i genitori che piangono i loro figli macellati dall'istituzione sanitaria trapiantistica.
La pubblicazione della denuncia di Silvana Mondo sul vostro giornale delle Venetia indica forti basi etiche ed è stata quanto mai opportuna, già tre vostri accoliti hanno telefonato o scritto via mail per chiarimenti. 
Vi sono grati.
Ci siamo permessi di inserire la mail del MLNV nella ns mailing list, sperandodi farvi cosa gradita.
 
Con stima e rispetto
Nerina Negrello
Presidente
Lega Nazionale Contro la Predazione di organi
 

IMPARIAMO DAGLI ABUSIVI COME NON FARSI FREGARE IL QUINTO DELLO STIPENDIO

Tanto per essere chiari ancora una volta.
 
A ribadire il concetto su come l'azienda italia tratta il popolo Veneto e come tratta gli altri "esseri umani", che stanno sul territorio (non ancora messi in schiavitù come noi),visto che loro sono definiti persone umane.
Anche se ancora  per poco tempo.
L'inquilino moldavo che oltre ad essere debitore nei miei confronti di quasi 2 anni di affitto, oggi è  anche colpevole di essere rientrato abusivamente in possesso del mio appartamento il giorno dello sfratto esecutivo, dopo che in presenza di ufficiale giudiziario, avvocato e forze dell'ordine era stata cambiata la serratura.
Ad oggi occupa ancora il locale con evidente impotenza da parte di tutti coloro che servono questo fasullo ed illegale  stato italiota.
Lo stato azienda italia ha fatto anche questo "piacere ":
Il quinto dello stipendio che doveva essere recuperato dal precedente proprietario dell'appartamento dove viveva prima la famiglia stepan (perché moglie e marito pur avendo 2 stipendi fanno sempre  i furbetti pagando qualche mese di affitto e poi diventano parassiti alle spese di noi veneti , al contrario gente perbene! ) venne erogato solo per alcuni mesi perché poi lo stepan fu licenziato (io direi meglio … si fece volutamente licenziare !) e trovò il lavoro passando da contratto a tempo indeterminato a tempo determinato!
Così il quinto non venne più erogato!
Il fasullo ed illegale stato italiota non è  più intervenuto ed il proprietario precedente perse affitti e il quinto dello stipendio che gli era dovuto …(oltre ad aver trovato il locale completamente sporco e distrutto !)
È   interessante perché se qualcuno di noi veneti viene illecitamente derubato del quinto dello stipendio (perché qualche avvocatuccio al servizio dell'azienda italia pretende di essere pagato quando non gli spetta affatto in quanto anch'egli agisce in difetto assoluto  di giurisdizione contro il popolo messo in schiavitù)… questo qualcuno potrebbe imparare da questo moldavo!
FARSI LICENZIARE  E PASSARE A CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO!
MA SONO CONVINTA CHE PERÒ IN QUESTO CASO IL CITTADINO CORRETTO MESSO IN SCHIAVITÙ VERREBBE COMUNQUE PERSEGUITATO E L'AZIENDA ILLEGALMENTE DEFINITASI STATO ITALIANO RIUSCIREBBE A TROVARE COMUNQUE ALL'ISTANTE IL MODO  PER  DERUBARE DI NUOVO L'ONESTO CITTADINO DI CIÒ CHE PRETENDE ILLEGALMENTE.
Però…
Si può sempre tentare!
Naturalmente sto ironizzando…
In realtà è ASSOLUTAMENTE VERGOGNOSO !
Grazie Sergio .
WSM
Venetia 2 gennaio 201
 
 

FOLLIA DEMENZIALE ITALIOTA

Riceviamo e pubblichiamo, sperando possa servire ad evitare ad altri il ripetersi di simili situazioni.
Iscriviamo a ruolo giudiziario chi si rende responsabile di questi crimini.
Se non si tiene fede alla parola data, (in italia i contratti servono solo a far pagare tasse), nella Repubblica Veneta, ti sarà tolta ogni possibile credibilità con tutte le conseguenze derivanti da ciò.
E' giusto che il Popolo Veneto si tuteli da questi parassiti.
Ciao Sergio,
mi farebbe piacere se tu pubblicassi sul sito quello che mi è accaduto e che conferma la follia in cui viviamo.
Ti chiedo anche la cortesia di pubblicare i nomi che riporto,se possibile, perché credo che la gente poco corretta vada apertamente denunciata, poi decidi tu cosa è  meglio fare.
Ho affittato l'appartamento ad una famiglia moldava (Stepan Andrei è l'inquilino a cui venne intestato il locale) facendo il grave errore di fidarmi dell'agenzia Iris di Paese (treviso).
Valeria, la proprietaria dell'agenzia insieme al marito, mi aveva dato una buona impressione, ma….mi ero alquanto sbagliata!
Lei era stata incaricata da me a trovare gente per bene, tenendo anche conto che io non lavoro da due anni.
Il suo compito era anche quello di informarsi sulle credenziali di eventuali inquilini …cosa che non ha fatto e di questo ho la prova .
Dopo qualche mese lo Stepan smise di pagare affitto e spese condominiali  …con diverse scuse …fui costretta a rivolgermi ad un avvocato ….secondo grave errore ….ma non avevo alternative ….dopo quasi 2 anni,con le varie messe in scena dei vari burattini al servizio dell'azienda spa Italia, ottengo lo sfratto esecutivo.
In presenza di ufficiale giudiziario , avvocato e polizia, non trovando l'inquilino che sa molto bene come muoversi in questo paese, cambiamo la serratura (costata 250 euro perché l'avvocato ha voluto la ditta botter per non aver problemi con ufficiale … non ho capito quali problemi…ma va bene ).
Il giorno 15 novembre, giorno dello sfratto, lo STEPAN RIENTRA ABUSIVAMENTE COMMETTENDO REATO, dopo minaccia telefonica a me e all'avvocato di rientrare perché non può stare al freddo con i bambini!
Da quel momento la farsa è diventata ancora più folle! Sindaco Conte , direttore servizi sociali , polizia locale , polizia di stato , carabinieri ….tutti impotenti e tutti con sorrisino sulle labbra ed alzata di spalle ….tutti con le stesse parole ….noi non possiamo intervenire ….
Ora si punta da parte dell'avvocato ad altre azioni che alimenteranno questa follia di burattini impotenti .
ED INTANTO LO STEPAN E LA SUA FAMIGLIA (ho dimenticato di dire una cosa importante !entrambi hanno uno stipendio !) continuano ad essere parassiti legalizzati da questo fasullo stato e chissà per quanto tempo durerà questa storia …a meno che il buon Dio faccia in modo che accada qualcosa per cui lo stepan e famiglia sono costretti a ritornare a casa loro!
Dio lo voglia!
Nel frattempo io devo pagare spese condominiali dei parassiti e spese legali ….più tutto il denaro che ho perso non ricevendo affitto …siamo a quota circa 15.000 euro !
Spero che tu decida di pubblicare questa mia email perché il popolo Veneto sappia cosa sta accadendo e faccia attenzione a non affittare se non sicuro al 100 % della correttezza di chi si trova diffronte !altrimenti sa ….che questo finto stato non lo sosterrà mai ,anzi , il fasullo stato italiota difende e sostiene i delinquenti !
D'altra parte ….conoscendo l'azienda ….non dovrei stupirmi !
Grazie Sergio !
WSM
Venetia 29 dicembre 2018
 

NON FIDATEVI DELLE ISTITUZIONI STRANIERE ITALIANE

Riceviamo e pubblichiamo, sperando che aiuti a svegliare un pò di Veneti.

questa è la comunicazione che arriva a casa quando la carta identità italiota scade.
Lo saprai già,l'azienda italia vorrebbe imporre, e ci sta riuscendo visto che nessuno si ribella o denuncia la cosa , ai cittadini il rinnovo di tale carta previo appuntamento per costringere al rilascio 
della propria impronta digitale!!!!!
Capisci bene che da qui al microchip il passaggio è veloce!
Nessuno si ribella,almeno…io non ho sentito nessuno opporsi.
Vorrei tu divulgassi sul web attraverso il sito del movimento questa azione ,oltretutto illegale da parte di un'azienda che si spaccia per stato!
Vedi tu se lo ritieni importante .
Ti racconto cosa e' successo ad una persona che conosco:
chiede il nuovo passaporto,su cui ricordo viene imposto il rilascio dell'impronta digitale,e questo dovrebbe arrivare dopo tre settimane.
Dopo un mese e mezzo la persona non riceve nulla ed a tutt'oggi non sa dove sia il suo passaporto…
CON LA SUA IMPRONTA DIGITALE!!!!!
Mi chiedo:non e' che facendo così le impronte digitali vanno in giro….qualcuno magari ha il  pensiero di farne uso per losche azioni…dove magari sarà difficile dimostrare chi realmente ha commesso quell'azione illegale….
Tutto questo va denunciato a parer mio anche perchè io ,come te,non mi fido dell'azienda italia che da sempre serpeggia agendo in difetto assoluto di giurisdizione!

POLETON O TERON, SEMPRE ITALIANI SONO!

Il termine "terrone" (in italiano) o "teron" (in lingua veneta) viene spesso usato per indicare persone del sud-italia, così come l'appellativo "polentone" (in italiano) o "polenton" (in lingua veneta) viene spesso usato per indicare persone originarie del nord-italia, spesso di origine veneta.
Questa distinzione la dice lunga sul significato che noi attribuiamo ai due termini.
Sia l'uno che l'altro, infatti, vengono accollati a persone meridionali o settentrionali cioè del sud o del nord … italia.
Entrambi i termini vengono così impropriamente adoperati, spesso in modo dispregiativo, per additare soggetti di diversi luoghi di origine.
Ma tutti questi luoghi sono ad oggi territori occupati illegalmente dall'italia.
Per noi del MLNV pertanto, l'attribuzione del termine "teron" o "polenton" è significativo per qualificare una persona che si ritiene italiana, a prescindere dalle proprie origini.
Se un veneto si manifesta italiano per noi è un "polenton", se lo fa un napoletano o un siciliano per noi è un "teron".
Non può esserlo se identifica la propria origine derivante dalla libera appartenenza al proprio Popolo al quale si sente accomunato da un duraturo sentimento di appartenenza e avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica, sviluppate su un territorio geograficamente determinato … la propria Nazione.
Le origini italiane non ci possono essere imposte perché non esistono… il Veneto è di origine veneta, sicuramente non del nord-italia.
Il Napoletano è di origine napoletana, sicuramente non del sud-italia.
Così anche altri Popoli, i cui territori sono stati totalmente o parzialmente occupati dall'italia, (pensiamo per esempio al "Sud Tirol") hanno origini differenti e hanno sviluppato civiltà diverse.
Lo stato italiano tenta ancora oggi di spersonalizzare l'identità dei Popoli delle Nazioni da lui soggiogate.
Attribuisce loro una forzata e inesistente identità italiana e annichilisce le rispettive civiltà attribuendosi arbitrariamente anche paternità che non ha.
Si pensi a casa scrive per esempio Wikipedia di Marco Polo: "Marco Polo … è stato un ambasciatore, scrittore, viaggiatore e mercante italiano", per non dire di Vivaldi tacciato come "compositore e violinista italiano".
Ma che vergogna.
WSM
Venetia, 8 novembre 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

 

UNA CASA PER LIA

Ecco l'appello dei genitori di Lia per permettere a questa bambina di vivere in una casa adeguata alle sue esigenze.
Noi del MLNV non conosciamo Lia e la sua famiglia ma condividiamo l'appello che ho trovato in alcuni negozi di Villorba (Tv) con questo volantino.
Alla prossima riunione del Minor Consejo e del Direttivo del MLNV sono sicuro che faremo anche noi la nostra parte.
 

L’ITALIA DEVE SMETTERE DI MINACCIARE E USARE LA FORZA CONTRO IL POPOLO VENETO.

Nel settore dell'uso della forza, l'affermazione del principio di autodeterminazione ha avuto una duplice conseguenza.
Da un lato,  esso ha ampliato la portata de divieto di cui all'art.2 pag. 4, della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli Stati di ricorerre alla minaccia, o all'uso della forza contro il Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Dall'altra parte, i Movimenti di Liberazione in lotta per l'autodeterminazione hanno il diritto di ricorrere alla forza per reagire contro lo Stato che impedisce con la forza l'esercizio del diritto di autodeterminazione.
 
Ma l'italia fa finta di niente, non sente, non vede e non parla.
Anche allo stato italiano è fatto divieto, quindi proibito, di ricorrere all'uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
L'art.2 pag. 4 della Carta delle Nazioni Unite precisa altresì che gli stati, quindi compreso quello italiano, non può ricorrere neppure alla minaccia, ovvero all'intimidazione contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Per intimidazione e minaccia deve intendersi anche la provocazione, quale sfida o istigazione da parte dello stato occupante nei confronti dei Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Lo stato italiano sfida ogni giorno il Popolo Veneto e calpesta deliberatamente i suoi diritti previsti per legge.
La sua è una sfida intenzionale.
L'intimidazione è destinata a trascinarci tutti in un forzato confronto con le sue istituzioni che agiscono illegalmente sui nostri territori.
Come quasi tutti i tiranni, anche lo stato italiano, ha necessità di "giustificare" il proprio operato ma, essendo una "falsa democrazia", lo deve fare con il pretesto dell'ordine pubblico o magari anche del terrorismo.
Il Popolo Veneto va quindi piegato dalla paura, dal timore di una aggressiva, folle e illegittima reazione da parte dello stato occupante.
Per lo stato italiano il Popolo Veneto non esiste (come se bastasse una sentenza della loro corte costituzionale a cancellare ciò che siamo).
Questa è una incontrovertibile offesa ed è nostro diritto che lo stato italiano si scusi con il Popolo Veneto per tanta arrogante e oltraggiosa insolenza.
Ma perché tanta imprudenza?
Ci hanno abituati che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Ciò nonostante, per ogni dispotismo il presupposto di ogni repressione è fondato sul principio che non può esserci confronto se non ci sono gli "sfidanti".
Il sistema è sempre lo stesso.
Lo stato dominante ha bisogno di trascinare il "confronto" (che tale non è) sul piano della forza perché è quello a cui sono abituati, dove si sentono più forti e possono pretestuosamente "sopprimere" gli avversari e calpestare i loro ideali.
Ma se i nemici non ci sono come potrebbe giustificare tanta veemenza?
Ricordate il caso "Polisia Veneta"???
Ecco un tangibile esempio di tale strategia.
Pur sapendo di mentire, polizia e magistratura, con la complicità di taluni italianissimi mezzi di informazione mediatica, hanno presentato questo Movimento di Liberazione Nazionale come un accozzaglia di sprovveduti, di malviventi, armati e pronti alla guerra.
Una indegna, impunita e ipocrita commedia.
Ma si sa che lo stato italiano è fondato sulla frode fin dal suo inizio ed è abituato a sopprimere con violenza chi vi si oppone … è una ineluttabile dinamica perché nell'esercizio di una forza sono sempre coinvolti due rivali.
E' in questa dualità che si confrontano il bene e il male, il giusto e il malavitoso, la democrazia e la tirannia.
Questo è il percorso del MLNV, che scioglie i nodi con il sistema e non accetta compromessi o "allettanti scorciatoie".
Non sono solo i soldi a nuocere, ma anche l'ambizione del potere.
Il ripristino di una Nazione è spesso giocata sul tavolo di avvoltoi e imbonitori, con interessi inimmaginabili.
Un Popolo, rimane spesso il protagonista assente del proprio destino.
WSM
Venetia, giovedì 1 novembre 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.
 

2018.11.01 – BASTA CON LE MINACCE E L’USO DELLA FORZA.

Tanto per non sembrare superflui e ricordare all’italia quali sono i cuoi obblighi rispetto alla Legge.
Nel settore dell’uso della forza, l’affermazione del principio di autodeterminazione ha avuto una duplice conseguenza.
Da un lato, esso ha ampliato la portata de divieto di cui all’art.2 pag. 4, della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli Stati di ricorerre alla minaccia, o all’uso della forza contro il Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Dall’altra parte, i Movimenti di Liberazione in lotta per l’autodeterminazione hanno il diritto di ricorrere alla forza per reagire contro lo Stato che impedisce con la forza l’esercizio del diritto di autodeterminazione.
(Ricordate gli indiani d’America… il Popolo del Dombass… il Popolo Veneto… gli altri Popoli della forzata unità d’italia… e quanti altri) 

Anche allo stato italiano è fatto divieto, quindi proibito, di ricorrere all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
L’art.2 pag. 4 della Carta delle Nazioni Unite precisa altresì che gli stati, quindi compreso quello italiano, non può ricorrere neppure alla minaccia, ovvero all’intimidazione contro i Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Per intimidazione e minaccia deve intendersi anche la provocazione, quale sfida o istigazione da parte dello stato occupante nei confronti dei Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Lo stato italiano sfida ogni giorno il Popolo Veneto e calpesta deliberatamente i suoi diritti previsti per legge.
La sua è una sfida intenzionale.
L’intimidazione è destinata a trascinarci tutti in un forzato confronto con le sue istituzioni che agiscono illegalmente sui nostri territori.
Come quasi tutti i tiranni, anche lo stato italiano, ha necessità di “giustificare” il proprio operato ma, essendo una “falsa democrazia”, lo deve fare con il pretesto dell’ordine pubblico o magari anche del terrorismo.
Il Popolo Veneto va quindi piegato dalla paura, dal timore di una aggressiva, folle e illegittima reazione da parte dello stato occupante.
Per lo stato italiano il Popolo Veneto non esiste (come se bastasse una sentenza della loro corte costituzionale a cancellare ciò che siamo).
Questa è una incontrovertibile offesa ed è nostro diritto che lo stato italiano si scusi con il Popolo Veneto per tanta arrogante e oltraggiosa insolenza.
Ma perché tanta imprudenza?
Ci hanno abituati che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Ciò nonostante, per ogni dispotismo il presupposto di ogni repressione è fondato sul principio che non può esserci confronto se non ci sono gli “sfidanti”.
Il sistema è sempre lo stesso.
Lo stato dominante ha bisogno di trascinare il “confronto” (che tale non è) sul piano della forza perché è quello a cui sono abituati, dove si sentono più forti e possono pretestuosamente “sopprimere” gli avversari e calpestare i loro ideali.
Ma se i nemici non ci sono come potrebbe giustificare tanta veemenza?
Ricordate il caso “Polisia Veneta”???
Ecco un tangibile esempio di tale strategia.
Pur sapendo di mentire, polizia e magistratura, con la complicità di taluni italianissimi mezzi di informazione mediatica, hanno presentato questo Movimento di Liberazione Nazionale come un accozzaglia di sprovveduti, di malviventi, armati e pronti alla guerra.
Una indegna, impunita e ipocrita commedia.
Ma si sa che lo stato italiano è fondato sulla frode fin dal suo inizio ed è abituato a sopprimere con violenza chi vi si oppone … è una ineluttabile dinamica perché nell’esercizio di una forza sono sempre coinvolti due rivali.
E’ in questa dualità che si confrontano il bene e il male, il giusto e il malavitoso, la democrazia e la tirannia.
Questo è il percorso del MLNV, che scioglie i nodi con il sistema e non accetta compromessi o “allettanti scorciatoie”.
Non sono solo i soldi a nuocere, ma anche l’ambizione del potere.
Il ripristino di una Nazione è spesso giocata sul tavolo di avvoltoi e imbonitori, con interessi inimmaginabili.
Un Popolo, rimane spesso il protagonista assente del proprio destino.
WSM
Venetia, giovedì 1 novembre 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio.

“TUTTI SANNO DELLE SCIE CHIMICHE”

Scie chimiche, Gianini: se smontate un aereo scoprite tutto- articolo originale di Libreidee
«Mi portino pure in tribunale», dice.
«Gli dirò di fare una cosa semplicissima: basta prendere un aereo e smontarlo, per capire subito da dove vengono quelle scie».
Enrico Gianini, per anni operatore aeroportuale a Milano Malpensa, ha le idee chiarissime sulle strane tracce, bianche e persistenti, che da circa 15 anni intasano letteralmente i nostri cieli.
«Tutti sanno tutto, in aeroporto, ma nessuno dice niente», dichiara Gianini ai microfoni di “Border Nights”, denunciando l’omertà generale che coprirebbe la cosiddetta irrorazione quotidiana dell’atmosfera.
«Sanno tutto anche i piloti, la cui mortalità sembra sia in aumento: tumori e infarti».
Da quando le normative antiterrorismo li obbligano a volare in cabine sigillate, aggiunge, proprio i piloti sono i primi a respirare l’aria inquinata dai composti destinati a essere rilasciati dall’aereo sotto forma di aerosol.
Gianini è convinto di aver scoperto il dispositivo clandestino: serbatoi supplementari inseriti in coda, nelle stive dei velivoli.
Per trent’anni addetto al carico e scarico dei bagagli, se n’è accorto stazionando sotto gli aerei, da cui sgocciola liquido anomalo, pieno di metalli pesanti.
Ne ha parlato tempo fa in un video su YouTube [intervista prodotta e realizzata da TViVO NETWORK], che ha fatto notizia.
E oggi conferma: l’operazione “cieli a strisce” continua, nell’indifferenza generale, senza che nessuna autorità di vigilanza protesti per il costante inquinamento indotto dai jet di linea trasformati abusivamente in “tanker”, aerei-cisterna.
Alluminio e cadmio, bario, manganese.
E poi ferro, torio e stronzio: sono gli elementi chimici riscontrati nel liquido che gli aerei perdono, una volta a terra.
Gianini: gli eventi catastrofici sono artificiali.
L’atmosfera è cambiata, da quando è diventato massiccio il ricorso alla geoingegneria.
Sul sito “Tanker Enemy”, Rosario Marcianò spiega che i primi esperimenti risalgono agli anni ‘80, ma il “trattamento dei cieli” è diventato intensivo, anche in Italia, dopo che l’allora primo ministro Berlusconi firmò con gli Usa nel 2001 l’accordo “Open Skies Treaty”, divenuto operativo il 23 giugno 2003.
Motivazione: il contrasto del surriscaldamento climatico.
Di fatto, secondo lo stesso Gianini, era un pretesto per manipolare le condizioni atmosferiche con esiti anche catastrofici, come si è visto anche nella recentissima alluvione che ha devastato il Sud, in particolare la Calabria.
Ma il fenomeno è vistoso anche in Sicilia e Sardegna.
«Da allora – dice Gianini – è aumentata la concentrazione anomala di piogge, capaci di trasformare ruscelli asciutti in impetuosi torrenti».
Gianini crede alla manipolazione sistematica usata come arma: cita i vigneti della Loira e della Borgogna, qualche anno fa distrutti dalle intemperie (caldo africano, seguito da gelate) allo scopo di “convincere” François Hollande a rinunciare alla sua iniziale politica anti-austerity.
Nel dossier “Owning the weather”, il generale Fabio Mini, già a capo delle forze Nato in Kosovo, conferma che la “guerra climatica” è ormai una realtà: si possono creare nubi artificiali per “accecare” le difese avversarie, ma quelle stesse nubi possono essere “fabbricate” per provocare siccità o eventi alluvionali, danneggiando l’agricoltura e le infrastrutture.
Gianini parla di voli-fantasma, militari, che una volta in Italia vengono classificati civili.
Ma cita soprattutto le compagnie low-cost, Ryanair e EasyJet, come i maggiori vettori dell’aerosol atmosferico: sospetta che alcune compagnie campino, letteralmente, con questo “lavoro” clandestino, non essendo sostenibile il bilancio economico del solo trasporto dei passeggeri a bassissimo costo.
La polvere metallica sul cofano delle macchine
Inoltre, aggiunge, la recentissima liberalizzazione delle quote da seguire, all’interno delle rotte, rende ancora più efficace l’azione di “disseminazione chimica” del cielo, consentendo sorvoli a minore altitudine.
Visivamente, lo strano spettacolo a cui tutti possono assistere è ormai familiare: mentre le ormai rarissime “contrails” (scie di condensazione) svaniscono quasi subito, le “chemtrails” rilasciate dagli aerei restano nell’aria per ore, fino ad espandersi e abbassarsi, creando un velo capace di appannare il sole e ingrigire il cielo.
Fate un esperimento semplicissimo, dice Gianini: se al mattino trovate la vostra auto cosparsa di una leggera polverina, vedrete che quella polvere – stranamente – si attaccherà alla calamita che avrete cura di far scorrere sul parabrezza.
E’ vero che la “sabbia del deserto” può essere anche ferrosa, ammette Gianini, ma ben di rado la sabbia del Sahara “piove” fino alle nostre latitudini, dove invece la “polverina” è pressoché quotidiana.
«Oppure – scherza – fate la prova del nove con il comandante di un aereo: quando vi imbarcate, provate a domandargli “scusi, oggi spruzziamo o voliamo puliti?”, e state a vedere che faccia fa».
Non teme ritorsioni sul lavoro, Gianini: «Ho di fatto già abbandonato Malpensa, ma per altri motivi.
Mai mi avrebbero licenziato per la mia denuncia pubblica: avrebbe fatto troppo rumore e avrebbe costretto i media a parlare del caso, cioè delle scie».
Movente e regia?
I massimi poteri, secondo Gianini: «I mafiosi, in confronto, sono dei dilettanti».
Ma perché nessuno parla, a parte lui?
E soprattutto – gli domanda il conduttore di “Border Nights”, Fabio Frabetti – come si fa a custodire un segreto così ingombrante?
Non è improbabile che tutte quelle persone – piloti, assistenti, meccanici, controllori di volo – tengano sempre la bocca chiusa, per anni, senza che a nessuno scappi mai una parola?
La spiegazione di Gianini
Enrico Gianini ha una spiegazione anche per questo: il programma di irrorazione dei cieli, dice, è stato avviato in modo graduale, dopo una partenza in sordina affidata a pochissimi voli.
Poi l’operazione è cresciuta progressivamente, poco alla volta, ma in modo inesorabile.
Quello che ieri poteva sembrare un’anomalia, oggi è la normalità – di cui tutti, sostiene, sono al corrente.
«E se lavori in aeroporto a chi la racconti, questa cosa, sapendo che i tuoi colleghi la sanno già?».
E la polizia aeroportuale?
«Mi rivolsi anche a loro», racconta sempre Gianini, «e ho visto che non erano molto contenti delle mie curiosità».
Ma, aggiunge, non è stato mai ostacolato nelle sue ricerche, quando si aggirava sotto la pancia degli aerei armato della bottiglietta con cui raccogliere il liquido, inquinatissimo, che colava sull’asfalto.
«In fondo, a nessuno – nemmeno ai poliziotti – fa piacere scoprire che qualcuno può avvelenare impunemente l’aria che poi respiriamo tutti».
Che fare?
«Semplice: continuare a denunciare il fenomeno, sperando che prima o poi qualcuno si svegli, controlli e intervenga.
Ripeto: basta prendere un aereo a caso e smontarlo, per vedere che la coda è ingombra di cisterne piene di liquido».
Il caso è clamoroso: di scie chimiche, semplicemente, è vietato parlare.
Chi lo fa viene deriso, preso per un cretino visionario e complottista.
Le tante interrogazioni parlamentari, sul tema (presentate anche da esponenti del Pd) sono rimaste senza risposta.
Ogni tanto, anche sui media mainstream filtra qualche notizia, perlomeno riguardo all’impalpabile mondo dei voli civili, sempre protetto dalla massima discrezione: la “Stampa” ricorda che, se un pilota muore d’infarto mentre è ai comandi, viene sostituito dal suo vice fino all’atterraggio, senza che i passeggeri abbiano il minimo sentore dell’accaduto.
Su “Smartweek”, Federico Ciapparoni scrive: «Non è raro che fumi tossici facciano breccia nella cabina di pilotaggio».
E aggiunge che molti piloti hanno condotto aerei affollati «mentre respiravano dalle mascherine attraverso cui fluisce l’ossigeno, mentre tutti i passeggeri erano ignari di ciò che accadeva nella cabina».
Sulle “chemtrails”, però, la rimozione più eclatante sembra quella della gente comune: ormai ci si è abituati a vedere il cielo “a strisce”, quasi fosse un fatto naturale.
Il fenomeno è invece palesemente artificiale: tutti vedono che sono gli aerei a depositare quelle strisce, che poi diventano “nuvole”, ma quasi nessuno si chiede perché.
Già: perché, oggi, i cieli sono diventati “sporchi”?
Nessuno sente il bisogno di scoprire come mai – da una quindicina d’anni – i normalissimi aerei di linea “sporcano” il cielo, fino a cancellare l’azzurro?
Fonte Libreidee
 

 

Articolo proposto da Marco Rigato e tratto da (CLICCA QUI)

 

PROF. VITTORIO MARCHI… SILENZIO FORZATO ?

Riceviamo e pubblichiamo volentieri una e-mail ricevuta circa il Prof. Vittorio Marchi, professore di fisica quantistica e ricercatore.

Mittente: XXX
Oggetto: Vittorio Marchi il Vs articolo .
Buongiorno, ho letto con stupore questa notizia .
Mi chiedo come mai a distanza di mesi ancora non ci sia stato ne abbia dato il giusto valore a tale accadimento.
Un professore di tale spessore .
Mi riferisco non ai media ordinari ma a tutta quella rete "di pensatori ' che seguivano il Marchi pensiero.
Dalle case editrici in poi .
Nel web non c'è traccia di tale notizia .
Trovo che almeno per giusto merito venga creata una linea biografica su Wikipedia che lo ricordi ed entri tra i grandi uomini da cui trarre ispirazione . 
Grazie per il vostro articolo e se in futuro aveste nuove notizie al riguardo le leggerò con attenzione . 
Cristina
Così lo ha ricordato il MLNV con un articolo che qui potete trovare (CLICCA QUI).
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 05.10.2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
2018.1.0.06 – ECCO LA RISPOSTA DEL MLNV 
Gent.ma Cristina , 
è stato per noi un dovere ed un onore ricordare questo grande Uomo , dotato di notevole spessore.
Le Sue conferenze sono state sempre affascinanti e piene di informazioni interessanti e spesso chiarificatrici.
È stato uno scienziato che ha dato risposte alle domande più difficili che un essere umano può porsi durante la permanenza su questo pianeta .
Risposte che alcuni vorrebbero non fossero mai date , perché implicano una riscoperta di sè  stessi e quindi una maggiore libertà da catene che da sempre ci hanno imposto spesso  a nostra insaputa.
Qualcuno disse :cercate la Verità,perché essa vi renderà liberi .
Il prof. Marchi l'ha cercata e trovata , per questo, quando qualcuno  gli chiedeva :ma non ha paura di trasmettere  tutte queste informazioni ?
Lui rispondeva semplicemente con un sorriso.
Grazie Prof.Marchi , grazie di cuore per il lavoro che ha svolto, lavoro di ricerca e di informazione  e grazie a Lei Cristina per aver condiviso con noi.
Grazie. 
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 06.10.2018
LUISA PENZO
Direttivo del Movimento di Liberazione del Popolo Veneto
 

TONI ZAMENGO (TA NEK) – LIBRI CHE PROFUMANO DI VENETO

Quest'estate per me è da ricordare in modo particolare, non solo per la malattia che mi ha portato in ospedale per quasi un mese, ma anche per le opportunità offertemi in simili dolorose circostanze.
Una di queste la ricordo in modo particolare.
Mentre li mi trovavo per una visita ho avuto modo di incontrare Tony ZAMENGO (Ta Nek).
Professore in giurisprudenza e autore di alcuni libri.
Parlando insieme ho presentato il MLNV e il suo percorso e sono stato onorato del regalo di tre dei suoi libri.
Ora non posso tenere per me il prezioso dono e che vi presento molto volentieri e che consiglio ai Veneti che tali si sentono.
Con onore e rispetto.
WSM
Venetia, 05.10.2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio