Tanto per non lesinare sul bagaglio culturale e la formazione intellettuale che per finta o sul serio, in merito alle norme di diritto internazionale e alla loro applicabilità, sembra contraddistinguere le autorità e le forze d'occupazione straniere italiane, facciamo ancora una precisazione:
… Lo stesso diritto all'autodeterminazione, nella sua accezione esterna, spetta ai Popoli sottoposti a regime militare straniero, se essi precedentemente facevano parte di uno Stato indipendente … (pag. 178 capitolo 7 – Diritto Internazionale – Antonio Cassese – seconda edizione edito da "Il MUlino").
Il Popolo Veneto è detentore di tale diritto e non c'è un atto di cessione o rinuncia alla propria sovranità resa dal Governo della Serenissima Repubblica Veneta e/o dalla stessa Cittadinanza.
E' documentata e ammessa dallo stesso Conte Tahon di Revel (*), plenipotenziario dei re d'italia di allora, la frode commessa con l'annessione militare dei territori Veneti mascherata con il plebiscito nel 1866 e i cui falsi risultati vennero addirittura erroneamente pubblicati sulla stampa tre giorni prima del loro realizzarsi.
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Il giorno stesso venne pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del 7 ottobre per il plebiscito.
« Al Presidente del Consiglio dei Ministri è pervenuto oggi alle ore 10 ¾ antimeridiane il seguente dispaccio da Venezia:
La bandiera Reale italiana sventola dalle antenne di piazza San Marco, salutata dalle frenetiche grida della esultante popolazione. – Generale Di Revel
Il Presidente del Consiglio dei Ministri rispose immediatamente con questo dispaccio:
Alla Rappresentanza municipale di Venezia – Il Governo del Re saluta Venezia esultante mentre la bandiera nazionale italiana sventola dalle antenne di piazza San Marco, simbolo di Venezia restituita all'Italia, dell'Italia restituita finalmente a se stessa. – Ricasoli »
Alla Rappresentanza municipale di Venezia – Il Governo del Re saluta Venezia esultante mentre la bandiera nazionale italiana sventola dalle antenne di piazza San Marco, simbolo di Venezia restituita all'Italia, dell'Italia restituita finalmente a se stessa. – Ricasoli »
(Gazzetta Ufficiale, 19 ottobre 1866)
Secondo alcune fonti, il 19 ottobre il Veneto sarebbe stato invece ceduto direttamente dall'Austria al Regno d'Italia: il quotidiano Gazzetta di Venezia in pochissime righe riportò che: «Questa mattina in una camera dell'albergo Europa si è fatta la cessione del Veneto».
Il 20 ottobre giunse a Venezia il commissario regio Giuseppe Pasolini, nominato già dal 13 ottobre.
La votazione per il plebiscito ebbe luogo nei giorni 21 e 22 ottobre 1866; a Venezia gli uffici elettorali rimasero aperti dalle 10:00 alle 17:00 in entrambi i giorni.
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L'ITALIA E TUTTE LE SUE ISTITUZIONI SONO ILLEGALMENTE PRESENTI SUI NOSTRI TERRITORI E AGISCONO IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE.
Tutti gli uffici pubblici italiani, carabinieri, polizia, guardia di finanza, vigili urbani, forze armate, guardie particolari giurate e ogni altra istituzione costituita e designata dallo stato straniero occupante italiano, è illegale su tutti i nostri territori.
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(*)
I Thaon di Revel (pronuncia: taõ di rœvèl[3]) e Sant'Andrea, sono una famiglia nobiliare originari della Contea di Nizza.
Per tradizione famigliare i figli maschi vennero educati alla carriera militare o politica e diplomatica.
Molti membri dei Thaon di Revel hanno raggiunto posizioni di pubblico interesse, sia in ambito militare che politico, partecipando attivamente nel governo del Regno di Sardegna e alla formazione del Regno d'Italia.
Il ramo dei Thaon si stabilisce nel nizzardo nel XV secolo e da lì in Piemonte.
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L'ITALIA E TUTTE LE SUE ISTITUZIONI SONO ILLEGALMENTE PRESENTI SUI NOSTRI TERRITORI E AGISCONO IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE.
Tutti gli uffici pubblici italiani, carabinieri, polizia, guardia di finanza, vigili urbani, forze armate, guardie particolari giurate e ogni altra istituzione costituita e designata dallo stato straniero occupante italiano, è illegale su tutti i nostri territori.
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I Thaon di Revel (pronuncia: taõ di rœvèl[3]) e Sant'Andrea, sono una famiglia nobiliare originari della Contea di Nizza.
Per tradizione famigliare i figli maschi vennero educati alla carriera militare o politica e diplomatica.
Molti membri dei Thaon di Revel hanno raggiunto posizioni di pubblico interesse, sia in ambito militare che politico, partecipando attivamente nel governo del Regno di Sardegna e alla formazione del Regno d'Italia.
Il ramo dei Thaon si stabilisce nel nizzardo nel XV secolo e da lì in Piemonte.