Ieri facendo un giro d’ispezione nei parcheggi dell’autorimessa del parco ho trovato un anziano che girovagava.
Era vestito di miseri indumenti e coperto con un giubbetto di plastica tenuto “abbottonato” con un ago di sicurezza sul davanti.
Teneva tra le mani un piccolo pezzo di rame raccolto chissà dove … e non sapeva come giustificare la sua presenza in quei meandri.
Con la voce tremolante, probabilmente per il controllo, mi ha detto che quel pezzo di rame oggi lo avrebbe sfamato.
Ho guardato il volto di quell’uomo, forse ottantenne, quasi certamente con una pensione da fame, probabilmente dopo una vita di duro lavoro, obbligato a rammendare i suoi indumenti col filo di ferro e a racimolare qualcosa da terra per mangiare.
Non ho retto il suo sguardo mite e quasi rassegnato.
La sincerità dei suoi occhi mi ha scavato dentro … e mi sono vergognato di tutte le cose inutili che posseggo e del superfluo a cui talvolta conferisco troppa importanza.
L’ho congedato stringendogli la mano libera dal quel pezzo di rame che tratteneva con tanta speranza.
E’ sparito in un attimo e non sono poi riuscito a raggiungerlo.
Col rimorso per non aver aggiunto a quel pezzo di rame qualche soldo e un briciolo di conforto sono tornato alla luce del sole con l’amarezza nel cuore.
Poi, una mesta letizia ha pervaso il resto del giorno.
A cosa ci hanno portato, apriamo gli occhi finché siamo in tempo e non abituiamoci a questo silenzioso decadimento.
WSM
Venetia 16 ottobre 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del GVP