L’ITALIA NON ESISTE … E NON ESISTONO NEPPURE GLI ITALIANI.

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L’Italia non esiste, non è mai esistita.
Non prendetevela con me, se non vi piace, ma con Giuseppe Prezzolini (*) «Il suo tentativo di formare uno stato nazionale è fallito.
Sarà forse una provincia dell’Impero europeo».
Scritto nel 1958 da New York.  
L’Italia non è una nazione, è una civiltà.
Non ha nessuna idea di nazione.
È municipale nella pratica e universale nelle aspirazioni.
Quanto di meraviglioso ha prodotto, l’Impero romano, la Chiesa, il Rinascimento, Cristoforo Colombo e Marco Polo, Giotto e San Francesco, Enrico Fermi e Guglielmo Marconi, non ha niente di italiano, ha molto di più, ha il respiro del mondo.
Poi c’è quella maledetta (o benedetta) pratica municipale, micragnosa, piccina, e l’abbiamo vista rappresentata alla grande negli ultimi sessanta giorni, durante i quali a nessuno è importato nulla dell’Italia perché semplicemente l’Italia non esiste.  
Nessuno che si voglia lordare le mani tendendole all’avversario per il bene dell’Italia, che tanto non esiste.
Esistono gli italiani, a nome dei quali ognuno parla, gli italiani vogliono, gli italiani hanno detto, gli italiani hanno scelto, e poi quelli nemmeno sono «gli italiani», sono i loro tifosi schierati contro tutti gli altri tifosi, che chiamano delinquenti, traditori, al soldo del nemico, e gli riserverebbero il patibolo.
Chi disse fatta l’Italia bisogna fare gli italiani forse si sbagliava, gli italiani esistono, sono sempre esistiti, oggi si chiamano Di Maio, Berlusconi, Salvini, Renzi, italiani esemplari per un’Italia che non esiste. 
Articolo proposto da Benedetto Celot e tratto da (CLICCA QUI)
(*)

Giuseppe Prezzolini
(Perugia, 27 gennaio 1882 – Lugano, 14 luglio 1982) è stato un giornalista, scrittore, editore, docente universitario e aforista italiano. Dal 1940 ebbe la cittadinanza statunitense.

Non posso che richiamarmi a quanto pubblicato il 22 gennaio u.s. col seguente comunicato:
I portavoce dei vari schieramenti politici, ventilando il rischio determinato dal disimpegno degli elettori, si danno battaglia sciorinando promesse e riforme che mai fino ad ora sono state realizzate o hanno portato ad una reale soluzione dei problemi che la gente ha tutti i giorni.
Ci mancava poi l'eloquente ipocrisia del presidente straniero italiano Mattarella anch'egli intervenuto contro il pericolo astensionismo dal voto alle prossime elezioni politiche.
Tutti dunque a sostenere la tesi che in democrazia non è solo un diritto ma è anche un dovere per i cittadini andare a votare.
Tutto vero … solo che non siamo in democrazia.
Si sa che "il lupo perde il pelo ma non il vizio" e così l'italia smaschera da sé il suo malcostume rimpiazzando la democrazia (governo del popolo) con la partitocrazia (governo dei partiti).
In realtà l'italia è uno stato che si è costituito sull'inganno e sulla frode (e non solo in danno del Popolo Veneto) e tutto questo è provato, è dimostrato e documentato e tutti i politici e le più alte autorità italiane lo sanno.
Considerata che l’attuale occupazione straniera italiana dei territori della Serenissima Patria è da ritenersi illegale e illegittima "ab origine", ossia fin dall’inizio della sua prevaricazione, anche ogni sua autorità e
provvedimenti da essa emanati sono abusivi e appunto per questo vietati.
Ma questi, con la loro falsa faccia fanno finta di niente.
In una recente sentenza la Corte Costituzionale italiana, negando la validità ai Referendum consultivi sulla Indipendenza del Veneto, ha asserito che il Popolo Veneto non esiste.
Il Popolo Veneto, a detta del massimo Organo di Giustizia italiano ha cessato di esistere in virtù del Plebiscito del 1866, scegliendo di diventare popolo italiano.
Nulla di più falso e menzognero perché il Popolo Veneto non ha mai scelto di essere italiano in quel referendum del 1866 … è provato e documentato il falso storico di questo avvenimento che è una frode commessa dal regno italiano e che è anche poi stata ammessa dallo stesso Conte Thaon di Revel, plenipotenziario del re d’italia di allora e responsabile dell’operazione, che ammise in un suo successivo memoriale il raggiro commesso.
E se a mentire è il massimo organo di giustizia e le più alte cariche istituzionali italiane … perché non devono mentire i partiti politici?
Ed è così che queste persone perpetuano la loro complicità cercando disperatamente di arrogarsi diritti che i cittadini dei vari popoli della penisola italica non hanno mai loro conferito.
Il crimine che tramandano è pesantissimo e ne sono profondamente compromessi.
Questa è loro gravissima responsabilità.
Si sa che chi vive con lealtà e onestà d'intenti non può essere compromesso con inganno e frode.
Tutta questa gente manca del "coraggio del giusto" perché sa di essere illegalmente costituita.
Tutta questa gente sa che deve tacere e mentire pur di mantenere inalterato il sistema malavitoso e clientelare che assicura loro una falsa apparenza di nazione.
Tutti a salvare le apparenze e tacendo sulle inquietanti verità che rendono tutti loro complici di un delitto pesantissimo che si perpetua giorno dopo giorno, gozzovigliano protetti da istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini da questi crimini.
In realtà l'italia è uno stato che difetta di uno dei tre elementi fondamentali per essere considerato tale, cioè manca del popolo, perché quello italiano non esiste.
Non si può essere italiani perché qualcuno me lo impone e mi impedisce di essere ciò che sono.
L’italia da sempre tenta di “estinguere” il Popolo Veneto attraverso l’indebita appropriazione della paternità culturale della civiltà Veneta e attraverso l’annichilimento delle proprie tradizioni, della propria lingua, dei propri usi e costumi.
Ma il Popolo Veneto esiste ancora oggi e i Veneti sono di nazionalità Veneta e di certo non sono italiani, perché non lo sono mai diventati. 
Dobbiamo ripristinare la legalità sui nostri territori e lo si può fare solo non riconoscendo l'autorità delle istituzioni italiane costituite con la frode e l'inganno e che ci derubano di tutto ciò che abbiamo e pretendono di dominarci.

WSM
Venetia, 22 gennaio 2018
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
e non dimentichiamo il comunicato pubblicato da Marco Baio il 22 luglio 2016:
Dopo il crollo dell’Impero Romano il termine Italia cadde in disuso e rimase soltanto un termine dotto ma non più utilizzato nella pratica.
Successivamente continuò ad essere chiamata da pochissimi  “Italia” la parte settentrionale della Penisola che era una propaggine dell’Impero Romano Germanico : infatti erano in pochi ad identificare tali possedimenti Imperiali col nome di Regno d’Italia , ma veniva identificato con il nome più diffuso di Regno Longobardorum che non si estese mai oltre i territori centrali della penisola.
Col passare dei secoli e la nascita nella Penisola dei Comuni indipendenti e delle gloriose Repubbliche Aristocratiche marinare (Genova-Venezia-Pisa-Amalfi) il termine Italia fu pressochè dimenticato tanto che lo si poteva trovare scritto in epoca rinascimentale sul dizionario dei termini  in disuso. Ci vollero diversi secoli prima che il termine Italia venisse spolverato e rimesso in circolo, ironia della sorte colui che riportò in auge tale termine non fù un “Italiano” ma un Corso  di nome Napoleone Bonaparte (Giacobino-Massone-anticlericale): brillante generale , e furbo opportunista, che al termine Italia diede un’altra connotazione che non aveva mai avuto prima , quella di Nazione.
Quando valicò le Alpi per la prima volta (1796) investì l’equilibrio Geo-Politico della Penisola  distruggendo stati secolari e inventandosi stati a suo uso e consumo che duravano una stagione o poco più.
Egli diffuse nei salotti filo-giacobini “nostrani” l’ideale di Italia intesa come un unica Nazione , e ci volle ben poco per far si che  in tutta la penisola occupata “sbocciassero” centinaia di logge massoniche intente alla realizzazione materiale di questa idea così effimera ed astratta.
Dopo il Congresso di Vienna (1814-1815) e la risistemazione Geo-Politica della Penisola dopo il caos Napoleonico, piccole affiliazioni massoniche (Carboneria) continuarono a portare avanti l’utopistico “sogno”:  lo fecero con attentati ,macchinazioni , tradimenti , doppiogiochismo ecc….  
. I così tanto acclamati “padri della Patria” che in un modo o nell’altro erano collegati a tali organizzazioni settarie si inventarono di sana pianta la storia della “patria bimillenaria” che non era mai esistita.
Si inventarono un unico popolo che non c’era e non c’era mai stato, chiamarono guerre d’indipendenza guerre che in realtà erano d’espansione e usurpazione territoriale di stati legittimi e indipendenti.
Ancora oggi la classe politica vuole far credere a tutti che l’Italia esiste come Nazione, e tutte quelle “belle” parole che si  sentono dire e ripetere fino alla nausea dai media e dai politici che fanno tutto tranne il loro mestiere sono volte al mantenimento di questo stato fantoccio.
Se si è fatta attenzione , si giunge all’oggettiva conclusione che L’Italia è solo una Penisola e gli Italiani sono in realtà solo i Popoli della penisola italica
In  definitiva, la tanto pubblicizzata “Patria Italiana” non esiste e non esisterà mai, a meno che quelli che se la sono inventata non riusciranno nel loro intento a cancellare da tutti noi la nostra vera identità e la nostra vera Patria ancor più di quanto abbiano già fatto. 
 Voglio concludere questo articolo riportando le parole esatte del grande ministro asburgico Metternich:
 “La parola Italia è una denominazione geografica , una qualificazione che pertiene la lingua ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle”.