Dopo il crollo dell’Impero Romano il termine Italia cadde in disuso e rimase soltanto un termine dotto ma non più utilizzato nella pratica.
Successivamente continuò ad essere chiamata da pochissimi “Italia” la parte settentrionale della Penisola che era una propaggine dell’Impero Romano Germanico : infatti erano in pochi ad identificare tali possedimenti Imperiali col nome di Regno d’Italia , ma veniva identificato con il nome più diffuso di Regno Longobardorum che non si estese mai oltre i territori centrali della penisola.
Col passare dei secoli e la nascita nella Penisola dei Comuni indipendenti e delle gloriose Repubbliche Aristocratiche marinare (Genova-Venezia-Pisa-Amalfi) il termine Italia fu pressochè dimenticato tanto che lo si poteva trovare scritto in epoca rinascimentale sul dizionario dei termini in disuso. Ci vollero diversi secoli prima che il termine Italia venisse spolverato e rimesso in circolo, ironia della sorte colui che riportò in auge tale termine non fù un “Italiano” ma un Corso di nome Napoleone Bonaparte (Giacobino-Massone-anticlericale): brillante generale , e furbo opportunista, che al termine Italia diede un’altra connotazione che non aveva mai avuto prima , quella di Nazione.
Quando valicò le Alpi per la prima volta (1796) investì l’equilibrio Geo-Politico della Penisola distruggendo stati secolari e inventandosi stati a suo uso e consumo che duravano una stagione o poco più.
Egli diffuse nei salotti filo-giacobini “nostrani” l’ideale di Italia intesa come un unica Nazione , e ci volle ben poco per far si che in tutta la penisola occupata “sbocciassero” centinaia di logge massoniche intente alla realizzazione materiale di questa idea così effimera ed astratta.
Dopo il Congresso di Vienna (1814-1815) e la risistemazione Geo-Politica della Penisola dopo il caos Napoleonico, piccole affiliazioni massoniche (Carboneria) continuarono a portare avanti l’utopistico “sogno”: lo fecero con attentati ,macchinazioni , tradimenti , doppiogiochismo ecc….
. I così tanto acclamati “padri della Patria” che in un modo o nell’altro erano collegati a tali organizzazioni settarie si inventarono di sana pianta la storia della “patria bimillenaria” che non era mai esistita.
Si inventarono un unico popolo che non c’era e non c’era mai stato, chiamarono guerre d’indipendenza guerre che in realtà erano d’espansione e usurpazione territoriale di stati legittimi e indipendenti.
Ancora oggi la classe politica vuole far credere a tutti che l’Italia esiste come Nazione, e tutte quelle “belle” parole che si sentono dire e ripetere fino alla nausea dai media e dai politici che fanno tutto tranne il loro mestiere sono volte al mantenimento di questo stato fantoccio.
Se si è fatta attenzione , si giunge all’oggettiva conclusione che L’Italia è solo una Penisola e gli Italiani sono in realtà solo i Popoli della penisola italica.
In definitiva, la tanto pubblicizzata “Patria Italiana” non esiste e non esisterà mai, a meno che quelli che se la sono inventata non riusciranno nel loro intento a cancellare da tutti noi la nostra vera identità e la nostra vera Patria ancor più di quanto abbiano già fatto.
Voglio concludere questo articolo riportando le parole esatte del grande ministro asburgico Metternich:
“La parola Italia è una denominazione geografica , una qualificazione che pertiene la lingua ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle”.