Dopo la pubblicazione sul periodico "il Piave" di un articolo assurdo e ridicolo sui sogni futuri della nuova casta politicante emergente non si escludono inquietanti "accordi sottobanco" fra i pseudo indipendentisti del partito italiano "Veneto Stato" e la roccaforte partitica veneta della Lega Nord.
Vero o falso che sia l'articolo mette in luce la vergonosa convergenza degli interessi di due apparenti partiti contendenti.
Con il crollo del consenso popolare che oggi accusa la casta dei politicanti di turno, il problema elettorale prossimo venturo sembra non essere il confronto fra schieramenti
ma gli accordi sottobanco per mantenere inalterato il ciclo vizioso di questo stato di cose… chi ancora non gode di tali privilegi vuole la sua fetta e chi oggi ancora ne abusa non vuole mollare l'osso.
Ecco la nostra risposta ai partiti di ogni colore e di ogni bandiera… BASTA!
Venetie, 28 settembre 2011
Al direttore del periodico "Il Piave".
Dopo la lettura dell’articolo pubblicato a pagina 7 del periodico “Il Piave” del corrente mese, si ha la sensazione che i partiti stranieri italiani “indipendentisti” vogliano in realtà continuare ad illudere il Popolo Veneto e a negare di fatto l’esistenza della stessa Repubblica Veneta Serenissima.
Le previsioni fantapolitiche riportate nel pezzo seguono a breve distanza di tempo la provocazione da Venezia del leader del carroccio su di un improponibile referendum per la secessione di una inesistente padania, e l’uscita di qualche altro esponente leghista che, invocando il principio di autodeterminazione dei popoli sancito dal diritto internazionale, auspica una consultazione referendaria popolare indetta dal governatore del Veneto sull’indipendenza di questa sola regione, a suo dire sulla scia del Kossovo.
La realtà del Veneto invece non è assimilabile in alcun modo a quella del Kossovo, e le proposte della Secessione da una parte e del referendum “indipendentista” del governatore veneto dall’altra sembrano essere sterili espedienti per continuare a sedurre diabolicamente il Popolo Veneto.
Le contraddizioni dei partiti “indipendentisti” sono infatti evidenti per i seguenti motivi:
1) sono partiti italiani, perché costituiti secondo norme del diritto straniero italiano;
2) ambiscono ai seggi negli enti locali territoriali dello stato straniero occupante italiano, quali l’ente regione Veneto;
3) quand’anche riuscissero a mantenere fede al proprio programma politico con la proposizione di un referendum popolare consultivo regionale, lo stato italiano ne impedirebbe da subito anche la sola indizione, perché sarebbe in stridente contrasto con la carta costituzionale;
4) l’ente italiano regione Veneto non rappresenta in alcun modo né l’intero Territorio della Repubblica Veneta, né il Popolo Veneto;
5) l’esistenza ancora oggi di fatto e di diritto della Serenissima Repubblica Veneta non può essere legittimamente oggetto di referendum di sorta, tanto meno se indetti da enti stranieri quali la regione Veneto, né può essere messa in discussione in alcun modo dal grado di consenso o dall’indice di gradimento di chicchessia.
Dal punto di vista storico e del diritto, soprattutto internazionale, la Repubblica di Venezia – che non è mai stata dichiarata formalmente sciolta o estinta – ad oggi risulta ancora soggetta all’illecita e illegittima occupazione da parte dello stato straniero italiano.
E, volenti o nolenti, per il diritto internazionale gli unici soggetti legittimati ad agire in nome di un intero popolo per la liberazione della propria nazione dallo stato occupante sono i movimenti di liberazione nazionale.
Ecco perché questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), costituito nel mese di settembre del 2009, ha intrapreso da subito il percorso della liberazione della Patria Veneta, nei suoi confini storici territoriali che da sempre gli appartengono di diritto, dall’occupazione straniera colonialista e razzista italiana.
Il MLNV non è assolutamente un partito politico (tanto meno italiano), e non ambisce né a incarichi politici, né a posizioni di potere.
Il compito del MLNV, squisitamente tecnico, è quello di portare a compimento il processo di liberazione dall’italia e di rimettere in piedi la Repubblica Veneta non appena ripristinata la legittima Sovranità del Popolo Veneto, consegnandola poi ai legittimi rappresentanti democraticamente eletti, possibilmente sotto l’egida delle Nazioni Unite.
E’ alle Nazioni Unite, infatti, che il MLNV si è rivolto con formale documento di denuncia ad hoc depositato alla sede di Ginevra il 28 settembre 2010, affinché intervengano quanto prima al fine di ripristinare in modo pacifico la legittima sovranità della Repubblica Veneta Serenissima.
Per un approfondimento della questione, si rinvia al sito web ufficiale www.mlnv.org.
Il Vice Presidente del MLNV – dott. Paolo Gallina
Le previsioni fantapolitiche riportate nel pezzo seguono a breve distanza di tempo la provocazione da Venezia del leader del carroccio su di un improponibile referendum per la secessione di una inesistente padania, e l’uscita di qualche altro esponente leghista che, invocando il principio di autodeterminazione dei popoli sancito dal diritto internazionale, auspica una consultazione referendaria popolare indetta dal governatore del Veneto sull’indipendenza di questa sola regione, a suo dire sulla scia del Kossovo.
La realtà del Veneto invece non è assimilabile in alcun modo a quella del Kossovo, e le proposte della Secessione da una parte e del referendum “indipendentista” del governatore veneto dall’altra sembrano essere sterili espedienti per continuare a sedurre diabolicamente il Popolo Veneto.
Le contraddizioni dei partiti “indipendentisti” sono infatti evidenti per i seguenti motivi:
1) sono partiti italiani, perché costituiti secondo norme del diritto straniero italiano;
2) ambiscono ai seggi negli enti locali territoriali dello stato straniero occupante italiano, quali l’ente regione Veneto;
3) quand’anche riuscissero a mantenere fede al proprio programma politico con la proposizione di un referendum popolare consultivo regionale, lo stato italiano ne impedirebbe da subito anche la sola indizione, perché sarebbe in stridente contrasto con la carta costituzionale;
4) l’ente italiano regione Veneto non rappresenta in alcun modo né l’intero Territorio della Repubblica Veneta, né il Popolo Veneto;
5) l’esistenza ancora oggi di fatto e di diritto della Serenissima Repubblica Veneta non può essere legittimamente oggetto di referendum di sorta, tanto meno se indetti da enti stranieri quali la regione Veneto, né può essere messa in discussione in alcun modo dal grado di consenso o dall’indice di gradimento di chicchessia.
Dal punto di vista storico e del diritto, soprattutto internazionale, la Repubblica di Venezia – che non è mai stata dichiarata formalmente sciolta o estinta – ad oggi risulta ancora soggetta all’illecita e illegittima occupazione da parte dello stato straniero italiano.
E, volenti o nolenti, per il diritto internazionale gli unici soggetti legittimati ad agire in nome di un intero popolo per la liberazione della propria nazione dallo stato occupante sono i movimenti di liberazione nazionale.
Ecco perché questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), costituito nel mese di settembre del 2009, ha intrapreso da subito il percorso della liberazione della Patria Veneta, nei suoi confini storici territoriali che da sempre gli appartengono di diritto, dall’occupazione straniera colonialista e razzista italiana.
Il MLNV non è assolutamente un partito politico (tanto meno italiano), e non ambisce né a incarichi politici, né a posizioni di potere.
Il compito del MLNV, squisitamente tecnico, è quello di portare a compimento il processo di liberazione dall’italia e di rimettere in piedi la Repubblica Veneta non appena ripristinata la legittima Sovranità del Popolo Veneto, consegnandola poi ai legittimi rappresentanti democraticamente eletti, possibilmente sotto l’egida delle Nazioni Unite.
E’ alle Nazioni Unite, infatti, che il MLNV si è rivolto con formale documento di denuncia ad hoc depositato alla sede di Ginevra il 28 settembre 2010, affinché intervengano quanto prima al fine di ripristinare in modo pacifico la legittima sovranità della Repubblica Veneta Serenissima.
Per un approfondimento della questione, si rinvia al sito web ufficiale www.mlnv.org.
Il Vice Presidente del MLNV – dott. Paolo Gallina
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La Democrazia non è una prerogativa dei partiti politici.
Oggi come oggi, l'esempio più eclatante ce lo da l'italia, uno stato in cui le istituzioni "democratiche" dimostrano di non essere al servizio del cittadino "sovrano" (che invece è suddito) ma sono al "soldo" degli interessi partitici.
NO ALLA CASTA POLITICA
BASTA PARTITI POLITICI
BASTA POLITICANTI DI TURNO
BASTA BUGIE E ILLUSIONI