FIDARSI E’ BENE, NON FIDARSI E’ MEGLIO!

E’ possibile dubitare di un Premio Nobel? Assolutamente si!

Luc Montagnier, medico biologo e virologo francese, professore presso l’istituto Pasteur di Parigi e presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell’AIDS; nel 1983, insieme alla dottoressa Francoise Barrè-Sinoussi e al dottor Robert Gallo, scopre il virus dell’HIV che gli consente di vincere il Premio Nobel per la medicina nel 2008.

Perchè vi parlo di Montagnier?

La Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV), unione che riunisce 16 società scientifiche per un totale di 10.000 scienziati, ha affermato pochi giorni fa (il 21 c.m.) che la convinzione del virologo secondo la quale il virus covid-19 fosse nato in un laboratorio di Wuhan fosse falsa e infondata.

In un delicato momento storico in cui siamo invasi da fake news, la federazione invita a non prendere come oro colato ogni ipotesi del ricercatore spinti unicamente dal rispetto nei confronti del titolo attribuitogli oramai 12 anni fa.

Per andare nel dettaglio, l’ipotesi di Montagnier si fonda su di una ricerca indiana pubblicata su un sito non filtrato da revisori scientifici e immediatamente ritirata poichè vi erano state riscontrate da subito delle falle; in aggiunta tale ricerca fu pubblicata su di una rivista “predatoria”, vale a dire enti che ne pubblicano di ogni purchè la ricompensa sia lauta. E quindi? Siamo alle solite.  Per dirla alla Mahmood “soldi….soldi…soldi…”

In particolare nella nota si legge che il virus Sars-CoV-2 sarebbe il risultato di una sperimentazione che avrebbe generato un virus ibrido con il virus dell’HIV responsabile dell’AIDS. Tale ipotesi diffusasi a macchia d’olio in tempi rapidissimi ha destato fin da subito grandi sospetti. Lo studio risulta essere interamente falso ed infondato; l’analisi delle sequenze genetiche del nuovo coronavirus conferma che si tratta di una naturale evoluzione e non di una ricombinazione in provetta.

La domanda ora sorge spontanea: se dovessimo dubitare di un Premio Nobel, per ovvie ragioni nonchè coerenza di pensiero dovremmo anche dubitare di tutti i medici che hanno distrutto tale tesi?

In linea generale fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!

Se il dottor Montagnier avesse sostenuto una tesi a detta della stra grande maggioranza dei suoi colleghi insensata e per motivi a noi sconosciuti, allora potremmo pensare che tutti gli “addetti ai lavori” che hanno smantellato tale tesi possano aver volutamente infangato ogni tipo di appiglio complottista per personale convenienza di appartenenza ad un preciso sistema.

Il giorno successivo alla pubblicazione dell’intervista, Montagnier intervenne durante una trasmissione del canale all-news francese CNews riaffermando quanto detto e aggiungendo che dal suo punto di vista il diffondersi della pandemia sarebbe stato facilitato dalle frequenze elettromagnetiche della tecnologia 5G recentemente introdotta e ampiamente diffusa proprio a Wuhan.

Occorre tuttavia sottolineare che non vi sono prove scientifiche che dimostrino la correlazione fra la diffusione del covid-19 e la tecnologia 5G.

Alice Lollo