DI CHI E’ IL DITO SUL GRILLETTO ?

Mi ha fatto rabbrividire l'uccisione da parte della polizia di quel cittadino di colore a bordo della sua auto e in presenza di moglie e figlioletta.
La notizia poi dei cinque poliziotti uccisi a Dallas in Texas (USA) e della decina di agenti feriti anche gravemente mi ha colpito particolarmente.
E mi ha colpito anche il medesimo epilogo con l’uccisione, con una bomba telecomandata, del giovane di colore, ex soldato responsabile del massacro.
Ma cosa c’è che non funziona nel modello d’integrazione americano … probabilmente gli stessi problemi importati dall'italia con la scelta di favorire un indiscriminato flusso migratorio.
Al di là di ogni caso limite determinato dalla capacità di socializzazione del singolo individuo, c’è da chiedersi chi abbia realmente messo il dito sul grilletto in tutti questi tragici casi.
I processi socio/culturali d’oltre oceano probabilmente non hanno contribuito a rendere tutti i Cittadini effettivi membri della società in cui vivono inasprimendo anche i rapporti con le istituzioni.
Non può esserci multiculturalismo, o la convivenza fra culture differenti, se tale processo è imposto o se lo si favorisce a senso unico.
Quando si tenta di imporre l’interazione fra culture differenti spesso si favorisce l’isolamento e la ghettizzazione e gli spazi pubblici e luoghi comuni di solito diventano il teatro del conflitto sociale che ne deriva.
Se è importante mantenere, salvaguardare, promuovere la differenza culturale di gruppi razziali che si trovano a condividere spazi in realtà territoriali e culturali diversi altrettanto importante è garantire il medesimo diritto ai nativi ospitanti.
Ma c’è un altro problema di fondo.
La socializzazione basilare avviene con l’educazione e l’insegnamento nell’ambito della prima e più importante istituzione di una società che è la FAMIGLIA.
Considerata l’intenzionale azione di disgregazione e di annichilimento di questa “istituzione naturale” c’è poco da stupirsi se si determina il declino sociale per la scomparsa di quelle regole morali comunemente accettate e che stanno alla base dell’educazione etica e civica di ogni singola persona.
Di chi è dunque il dito sul grilletto?
WSM
Sergio Bortotto, Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provisorio
Cinque gli agenti assassinati, nove i feriti

Brent Thompson
È quello di Brent Thompson il nome del primo agente identificato tra i cinque deceduti per l’attacco contro la polizia di Dallas. 43 anni, si era sposato da poco, lavorava da sei anni al Dallas Area Rapid Transit: da novembre 2009, si legge sul suo profilo social, «Pattuglio il settore nord-ovest per il traffico dell’area che comprende Lewisville, Carrollton, Farmers Branch, Irving e Dallas». Thompson dopo gli studi alla Corsicana High School e al Navarro College era entrato nell’accademia di polizia. «Motivato a lavorare in team. Mi piace lavorare su compiti impegnativi e di ‘problem solving’ con i miei colleghi. Costantemente alla ricerca di modi diversi per servire il mio reparto per evitare che il mio lavoro diventi sedentario e noioso».
Patrick Zamarripa
«Appassionato dall’emozione che mi dà il mio lavoro.
Sono padrone della notte.
Amo il mio Paese, il Texas, la famiglia, Dio, gli amici e lo sport» si legge sulla biografia Twitter di Patrick Zamarripa, 32 anni, il secondo degli agenti uccisi durante la sparatoria del 7 luglio.
ra un veterano di guerra, ufficiale di polizia in forza al dipartimento di Dallas.
Lascia una moglie, Kristy Villasenor di 32 anni e una figlia di due anni, Lyncoln.
Lorne Ahrens
Ufficiale di polizia, Lorne Ahrens ha servito il Dipartimento di Dallas per 14 anni.
Per amici e colleghi era un tipo che non passava inosservato: grosso di corporatura dicevano che assomigliava (bonariamente) ad un orso grizzly.
Era sposato con un detective della polizia di Dallas.
Michael Smith
Era entrato a far parte della polizia nel 1989, ed era stato nominato «Poliziotto dei poliziotti» nei mesi scorsi per la sua devozione e il suo impegno al lavoro.
In servizio era stato ferito anche in passato, quando un membro di una gang aveva cercato di aggredire il suo compagno e lui era intervenuto.
55 anni, un uomo tranquillo, religioso, era membro attivo come tutta la sua famiglia della congregazione della chiesa di Maria Immacolata.
Era sposato da 17 anni e aveva due figlie di 9 e 14 anni.
Michael Krol
Nato a Detroit in Michigan 40 anni fa, aveva lavorato là fino al 2007 come guardia armata prima in un ospedale, poi alla prigione della contea.
Nel 2008 si era trasferito alla polizia di Dallas. «Fare il poliziotto era il suo sogno» ha raccontato la madre dell’uomo, ucciso da un cecchino durante la manifestazione di protesta degli afroamericani.

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