CONSIGLI AUSTRIACI … L’italia DEVE BLOCCARE I PROFUGHI SULLE ISOLE

I consigli del ministro Kurz: l’Italia deve bloccare i profughi sulle isole
17.03.07 Confine Macedonia-Grecia, Sebastian Kurz e collega macedone Nikola Poposki“L’Italia deve smetterla con la sua politica delle porte aperte ai migranti.
Deve smetterla di accoglierli, consentendo poi loro di risalire la penisola, per trasferirsi in altri Paesi del centro e del nord Europa.
I profughi vanno fermati già sulle isole dove sbarcano e lì trattenuti, in attesa del loro rimpatrio, coatto o volontario”.
A pronunciare queste parole è il ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz, in una lunga intervista al settimanale “Profil”.
Quando nel 2013 assunse l’incarico al governo, nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di lui, considerandolo troppo giovane (ha compiuto 30 anni in agosto) e troppo inesperto.
Kurz, che già all’età di 25 anni era stato nominato sottosegretario per l’integrazione, ha sorpreso invece tutti con il suo dinamismo e con il suo talento anche in politica estera.
È stato lui a chiudere la rotta balcanica dei migranti, riuscendo a mettere d’accordo tutti i Paesi dell’area, per evitare un rimpallo delle responsabilità.
Nell’ultimo anno ha compiuto venti viaggi dalla Slovenia alla Grecia, passando per la Serbia, la Bulgaria e la Macedonia.
Lo ha fatto da ministro degli esteri austriaco e, da gennaio, anche nella veste di presidente di turno dell’Osce.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il flusso di profughi lungo quell’itinerario si è quasi prosciugato.
Certo, è stato determinante l’accordo con la Turchia, ma anche senza l’intervento turco la strategia imposta da Kurz avrebbe retto: le migliaia di profughi che sono riusciti a passare prima che il governo turco chiudesse le porte sono ora fermi a Idomeni o su qualche isola dell’Egeo.
Come fa a dormire la notte il giovane Kurz, con le immagini di quei disperati che premono ai confini della Grecia?
Il ministro austriaco non si scompone.
Fuggivano dalla guerra e dal terrore?
Ebbene, hanno trovato in Grecia un luogo sicuro in cui rifugiarsi, un Paese che attualmente ospita meno profughi dell’Austria.
Chi fugge dal pericolo ha il diritto di essere accolto, ma non può essere lui a decidere dove.
Non è possibile che ognuno scelga di trasferirsi in Austria, in Germania o in Svezia.
Risolto, almeno temporaneamente, il problema Balcani, resta quello dell’Italia.
Che cosa andrebbe fatto su questo fronte?
“L’Italia – riprendiamo le parole del ministro Kurz nell’intervista a “Profil” – deve cambiare la sua politica.
La politica dei confini aperti e del ‘weiterwinken’ (è un neologismo che significa “ammiccare a qualcuno, facendogli cenno di andare avanti”) è sbagliata.
Se qualcuno ce la fa a entrare illegalmente in Italia, viene portato sulla terraferma e si attende finché si fa strada verso il nord.
Lungo la rotta dei Balcani il flusso si è ridotto del 98%, attraverso l’Italia, invece, è aumentato del 20%”.
È immaginabile allora che l’Austria, di propria iniziativa, renda impenetrabili i suoi confini?
“La soluzione ideale – risponde Kurz – sarebbe un’altra: l’Italia deve bloccare i profughi ai confini esterni, già sulle isole; provvedere ad essi con l’aiuto dell’Europa e poi rimandarli indietro o indurli a un rimpatrio volontario”.
E se l’Italia non lo fa?,
chiede il giornalista di “Profil”.
“Se il numero dei profughi aumenta, allora sono necessarie misure nazionali.
Non è soltanto in Austria così, ma in tutti gli Stati del Centro Europa”.
In altre parole, ognuno per sé a vigilare sui propri confini, erigendo muri e reticolati, dal Brennero a Nikelsdorf.
Non sarebbe meglio una soluzione a livello europeo?
“Di questo sono convinto al 100 per cento – risponde Kurz – credo solo che ci vorrà ancora un po’ di tempo e che fino ad allora saranno necessarie misure nazionali”.
Un esempio di soluzione europea che non sta funzionando è la ripartizione tra i diversi Stati dei 160.000 profughi giunti in Italia e in Grecia.
Una quota spetterebbe anche all’Austria, che però non ne vuol sapere.
“Noi – spiega il ministro – in rapporto alla nostra popolazione abbiamo più profughi di tutti gli altri Paesi europei, a eccezione della Svezia.
Se i migranti devono essere ridistribuiti, allora devono andarsene dall’Austria, non esservi inviati”.
“In secondo luogo, il sistema non funziona.
Alcuni Paesi non sono preparati ad accogliere profughi e i profughi non sono pronti a farsi trasferire nella maggior parte dei Paesi.
In Romania sono stati creati alloggi per migliaia di persone, ma sono sempre vuoti, perché non si trova nessun profugo che voglia andare in Romania”.
NELLA FOTO, il ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz, a destra, con il collega macedone Nikola Poposki, in occasione di una recente visita al confine tra Macedonia e Grecia.
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