Pubblicato il 4 giugno 2012 da
Prima l’ISI, poi l’ICI ed ora l’IMU.
L’ISI non ha storia, l’ICI fin dalla sua entrata in vigore ha provocato la repulsione totale da parte LIFE che a suo tempo ha avviato anche cause pilota contro questa tassa.
Queste cause però hanno comportato l’esclusiva uscita di risorse economiche visto che nessun giudice ha accolto le nostre istanze, per quanto fondate e valide.
Per l’IMU non siamo disposti a spendere un centesimo per contestare la sua legittimità, ma siamo ben contenti di indicare a chi non ha la possibilità di pagare entro i termini, i rischi a cui si espone .
In questo senso ci da una mano la CGIA di Mestre che si è presa la briga di accertare l’ammontare delle sanzioni previste per chi non versa l’IMU.
Per una media abitazione, prima casa con rendita catastale di 430€ e garage con rendita 91 € con una prima rata, su tre, di 50€ l’una ci sarebbe il rischio di pagare, tra interessi e sanzioni 1,60 €, se il pagamento avviene entro i 30 giorni dalla scadenza che arrivano a 3,13 € se il pagamento avviene entro un anno.
Oltre questo termine non è dato sapere l’importo delle sanzioni.
In questo momento di crisi, in cui 50 € possono essere più utili nelle nostre tasche piuttosto che nelle casse dell’Esattoria, si può anche decidere serenamente di pagare più avanti dando ragione al vecchio detto: per pagare e per morire c’è sempre tempo anche in considerazione del fatto che è in’imposta contestata da molte forze politiche e da molti sindaci.
Dovesse essere abrogata come sembrerebbe possibile, memori di quanto accaduto per la tassa sul medico e consapevoli che lo Stato in questi casi non ha mai restituito al cittadino quanto pagato indebitamente ……. meglio tenersi i soldi in tasca nel rispetto di un altro detto popolare: Articolo quinto, chi si tiene i soldi ha sempre vinto!
Daniele Quaglia
Seguiamo l’esempio di Mario Monti
ATTUALITA
2012.06.04 – PRONTI ALLA GUERRA – POTERI SPECIALI A MONTI

POTERI SPECIALI A MONTI
Tratto da: PRONTI ALLA GUERRA – POTERI SPECIALI A MONTI | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/06/03/pronti-alla-guerra-poteri-speciali-a-monti/#ixzz1woiYdhDf
– Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
2012.05.20 – FESTA DELLE SENSA E IL BUCINTORO
2012.03.29 – FRIULI, QUELLI CHE VOGLIONO L’INDIPENDENZA SUBITO

2012.03.24 – IMPENDITORE IN CRISI, I CARABINIERI GLI SEQUESTRANO L’AUTO E LUI SI UCCIDE.
BELLUNO
Un altro imprenditore 'strozzato' da crediti e debiti, che non ha trovato altra via d'uscita che impiccarsi ieri sera in una baracca vicino alla sua abitazione, mentre i familiari lo attendevano per la cena.
Come quelle di altri imprenditori, la sua azienda stava andando male e la fortuna non ha certo aiutato Giampietro Benvegnù, di 53enne.
A raccontare la sua tragica storia è il Gazzettino nella sua versione on-line.
Quello che è accaduto lunedì, poco prima delle 20, sembra proprio essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Benvegnù, finito di lavorare nella sua impresa edile a Rosolin di Sospirolo, la B.G. & C. Snc, con sede sotto casa, dove lavorava con la famiglia e due o tre dipendenti, facendo lavori edili e vendendo materiale per l’edilizia, ha preso l’auto per andare fino al bar del Mis per giocare a carte con gli amici, come era sua consuetudine.
Da un anno l’uomo non aveva la patente di guida, che gli era stata ritirata dai carabinieri quando era stato fermato per un controllo nel quale aveva rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro.
Da allora non guidava più e, nonostante i disagi sul lavoro e per l’azienda, si faceva accompagnare ovunque con la macchina e con il camion.
L’altra sera Benvegnù avrebbe dovuto percorrere una manciata di chilometri in una strada fuori mano, a Sospirolo, giusto per arrivare al bar, fare due mani a carte con gli amici, bere un rosso e tornare a casa per cenare con la famiglia.
Sulla via del ritorno però ha trovato i carabinieri che lo hanno fermato.
«Un normale controllo» dicono dall’Arma.
«Una persecuzione» secondo amici e familiari.
Lo trovano senza patente, sottopongono l’auto al fermo amministrativo. Scatta la denuncia penale.
Benvegnù pensa a che cosa avrebbe significato per lui, per la sua azienda.
Alle difficoltà ad accedere agli appalti pubblici con il certificato penale sporco.
Niente più gare d’appalto.
Forse è proprio in quel momento che ha cominciato un po’ a morire. Intanto, vista l’auto dei carabinieri, sono arrivati i familiari a perorare la causa del congiunto, a scongiurare la denuncia.
Ma non c’è stato niente da fare.
La legge è legge, ed è uguale per tutti.
Chi c’era racconta che Benvegnù appariva come assente, distaccato. Forse aveva già maturato la sua tragica decisione.
Non si è arrabbiato, non ha reagito.
Si è incamminato a piedi verso casa e mentre la moglie cucinava si è tolto la vita.
«È stato accerchiato dalle istituzioni, se non lo avessero perseguitato Giampietro oggi sarebbe ancora con noi» dice con voce rotta dall’emozione Giordano Dal Pont, suo amico prima ancora che commercialista dell’impresa.
2012.03.24 – BLOCCA I LADRI CHE ENTRANO IN CASA SUA: DENUNCIATO PER SEQUESTRO DI PERSONA.
Con grande coraggio ha bloccato i ladri che stavano per entrargli in casa, poi è stato denunciato per sequestro di persona.
È quanto accaduto nei giorni scorsi a uno jesolano di 40 anni.
L'uomo abitata a Jesolo Paese e in una notte della scorsa settimana è stato svegliato di soprassalto dall'abbaiare dei suoi due cani.
Uscito di casa in tutta fretta, ha sorpreso i due ladri, due cittadini albanesi, all'interno del suo giardino.
I due alla vista dell'uomo hanno cercato di darsi alla fuga, ma non hanno fatto i conti con il suo sangue freddo: senza nessun timore e grazie alla sua possente mole, il 40enne è riuscito infatti a bloccare i due ladri fino all'arrivo delle forze dell'ordine.
Un terzo, che aspettava i due complici a bordo di un'auto, è riuscito a scappare.
LA STORIA «Erano le 4 – racconta l'uomo – a svegliarmi sono stati i cani che abbaiavano con insistenza.
Sono uscito in giardino e ho trovato queste due persone.
Hanno cercato di scappare, ma sono riuscito a bloccarle, dando l'allarme alle forze dell'ordine.
Purtroppo ho ricevuto una bella sorpresa: una loro denuncia per sequestro di persona». U
n strascico giudiziario inaspettato per il 40enne jesolano, che ora chiede una maggiore tutela.
«Onestamente non so davvero cosa pensare: queste persone sono entrate nel giardino per entrare dentro in casa mia.
Ho dato l'allarme e ho cercato di tenerli fermi per assicurarli alla giustizia.
Penso di essermi comportato come avrebbe fatto chiunque nella stessa situazione.
Credo che ai cittadini servano maggiori tutele».
2012.03.18 – MA CONTRO CHI COMBATTIAMO ??? IL DOVERE DI APRIRE GLI OCCHI PER NON SOCCOMBERE.
Poteri forti,
2° Convegno sui Poteri Forti curato dall'Assoc. Realtà Allo Specchio il 18 marzo 2012 a Resana (Tv) con quattro relatori :
2012.02.29 – MERCOLEDI’ – ORE 21.00 – RIUNIONE APERTA DEL DIRETTIVO
2012.02.27 – KENNEDY PRIMA DI ESSERE UCCISO CI AVEVA AVVISATI SULLE SOCIETA’ SEGRETE E SULLE BANCHE
Ecco un altro video su Youtube che divide le opinioni:
2012.02.25 – ORE 15.00 – BOSCOLO HOTEL – VIALE VERONA 12 – VICENZA – VI
2012.02.23 – NUOVO ORDINE MONDIALE… LO STATO DI POLIZIA E’ ALLE PORTE ?
articolo 2 (Diritto alla vita) comma 2:
Una assoluta novità nella storia dell’Italia repubblicana, ed una misura che ricordava troppo da vicino usanze più congeniali a regimi dittatoriali.
Ma per quale motivo?
Quasi sicuramente una decisione che aveva uno scopo pratico, ovvero il testare la reazione popolare di fronte ad un provvedimento tipico di uno stato in cui vige la legge marziale.
Nello stesso modo, il governo tedesco aveva proposto di modificare la costituzione per permettere un dispiegamento dell’esercito all'interno dei confini nazionali.
La spiegazione ufficiale di questa manovra è la necessità di “combattere il terrorismo”.
Una scusa ovviamente risibile, dal momento che le vittime per il terrorismo sul suolo tedesco negli ultimi anni sono pari a quelle causate da caduta di dischi volanti.
Lo stesso provvedimento è stato preso negli Stati Uniti, dove dal 1° Ottobre 2008 è stata dispiegata sul suolo nazionale una brigata di fanteria, una brigata di combattimento attivo in precedenza di stanza in Iraq.
Ancora una volta, si tratta di una misura inconsueta, un fatto mai verificatosi in precedenza.
Sempre negli Stati Uniti, si ricorderà come l’amministrazione Bush si sia a lungo impegnata negli ultimi anni nella costruzione di numerosi campi di detenzione per civili.
Se ne contano più di 800 sparsi su tutto il territorio americano, pronti all’uso e al momento del tutto vuoti.
Ma pronti per chi?
Se facciamo ancora un passo indietro, vi è un altro indizio che suggerisce un determinato scenario.
Torniamo in Europa, e riprendiamo in mano il famigerato Trattato di Lisbona, ovvero la nuova costituzione dell’entità orwelliana che risponde al nome di Unione Europea.
Un trattato sempre rigettato dai cittadini nelle sue varie forme, ma che finirà solennemente ratificato all’unanimità nelle oscure sale dei vari parlamenti europei.
Il Trattato di Lisbona è stato compilato in modo volutamente confusionale, con una sequenza di continui rimandi e aggiunte a documenti precedentemente redatti, come il Trattato sull’Unione Europea (TUE), la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).
L’articolo Articolo 52, paragrafo 3 del Trattato di Lisbona così recita:
3. Laddove la presente Carta contenga diritti corrispondenti a quelli garantiti dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (detta CEDU), il significato e la portata degli stessi sono uguali a quelli conferiti dalla suddetta convenzione.
Ciò implica che la CEDU sia parte costituente del Trattato.
Ed arrivando al dunque, vediamo cosa dice questa Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali , all’articolo Articolo 2 – Diritto alla vita:
1. Il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge.
Nessuno può essere intenzionalmente privato della vita, salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale, nel caso in cui il delitto è punito dalla legge con tale pena.
2. La morte non si considera inflitta in violazione di questo articolo quando risulta da un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario:
1. per assicurare la difesa di ogni persona dalla violenza illegale;
2. per eseguire un arresto regolare o per impedire l'evasione di una persona regolarmente detenuta;
3. per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o una insurrezione.
Ecco quindi che secondo il Trattato di Lisbona, diviene lecito privare della vita un cittadino quando il ricorso alla forza da parte dello stato si rende assolutamente necessario, come ad esempio nel caso di una “sommossa”.
Quando mai si è vista nell'Europa contemporanea, placida e pacifica, una insurrezione popolare tale da giustificare un intervento armato da parte delle forze dell'ordine?
Perchè si sente ora la necessità di autorizzare queste forze dell'ordine ad agire in tal senso?
Facendo quindi un breve riepilogo di tutti questi elementi inizia a delinearsi un quadro dai tratti alquanto foschi.
La crisi economica che stiamo vivendo è assai grave, e la sua portata non è stata ancora sperimentata.
La crisi ad oggi ha travolto le strutture finanziarie, e per la maggioranza dei cittadini pare avere solamente un carattere numerico, cifre che ci vengono dispiegate dai telegiornali e che non siamo nemmeno in grado di quantificare.
Quando la debolezza del sistema finanziario farà sentire i suoi effetti sull’economia reale, allora anche il singolo cittadino conoscerà in prima persona il significato di questa depressione.
Gli indebitati non saranno più in grado di ripagare i propri debiti, il blocco del credito implicherà un grosso calo nella produzione con conseguenti fallimenti e licenziamenti su grande scala.
Il periodo delle vacche grasse per l’Occidente è finito, un periodo di prosperità iniziato nel dopoguerra e che era fondato essenzialmente sul debito, in maniera via via più marcata.
Questo è il momento in cui quei debiti si pagano, e occorrerà farsene una ragione.
E l’elite del potere tali scenari li aveva già previsti da tempo, dal momento che ha le idee un po’ più chiare degli economisti della domenica che affollano i media e che ancora non hanno idea del perché tutto questo stia succedendo.
Una grande crisi economica, le conseguenti rivolte popolari, una serie di provvedimenti atti a fronteggiare al meglio tali “sommosse”, con tanto di eserciti schierati per le strade, autorizzati a sparare sulle folle e con tanti campi di concentramento già allestiti, per i “dissidenti”.
Ed alla fine del temporale, come un Deus ex Machina calerà dall’alto la definizione di un Nuovo Ordine, di cui tutti sapranno ormai accettare la necessità.
2012.02.23 – LA VISITA DEL PRESIDENTE ITALIANO NAPOLITANO ALLA NAZIONE SARDA

Le promesse non sono mai mancate, da queste parti.

Il presidente dello stato italiano è stato …accolto a sassari al grido di “buffone buffone, non ti vogliamo”, “servo dele banche”….
2012.01.23 – PROSTITUZIONE DI STATO O STATO DI PROSTITUZIONE?
Strettamente legato alla prostituzione è il suo sfruttamento, o lenocinio, praticato per trarre profitto dall'attività di chi offre il servizio, da parte di persone che generalmente si presentano come protettori, o "lenoni".
Inoltre vi sono altre figure legate al fenomeno della prostituzione per cui può configurarsi, al posto dello sfruttamento vero e proprio, il reato di favoreggiamento.
La prostituzione nel mondo è regolamentata giuridicamente in modo estremamente variegato: passando da società che contemplano una legalizzazione completa, ad altre che ne reprimono lo svolgimento per mezzo della pena di morte.
L'uso del termine non è univoco e a seconda del Paese, del periodo storico o del contesto socio-culturale può includere qualsiasi atto sessuale e qualsiasi tipo di compenso (anche non in denaro) o indicare coloro che svolgono atti sessuali fuori dal matrimonio, o uno stile di vita simile a coloro che offrono le prestazioni o chi intrattiene atti sessuali disapprovati.
Può indicare anche un comportamento zelante più del dovuto nei confronti di un superiore, finalizzato all'ottenimento di gratifiche lavorative o economiche.
Niccolò Tommaseo fissò una distinzione fra meretrice e prostituta:
la prima guadagna del corpo suo e qui l'illustre linguista richiama il termine latino mereo
mentre prostituta è legata a prostat cioè colei che per guadagno o per libidine, si mette in mostra, e provoca a sozzure.
Il 15 febbraio 1860 il decreto fu trasformato in legge con l'emanazione del "Regolamento del servizio di sorveglianza sulla prostituzione".
Nascono le cosiddette "case di tolleranza", perché tollerate dallo Stato.
Ne esistono di tre categorie: prima, seconda e terza.
La legge fissava le tariffe, dalle 5 lire per le case di lusso alle 2 lire per quelle popolari, e altre norme come la necessità di una licenza per aprire una casa e di pagare le tasse per i tenutari, controlli medici da effettuare sulle prostitute per contenere le malattie veneree.
Ancora, il testo definitivo della legge Crispi, approvato il 29 marzo 1888 vietava di vendere cibo e bevande, e feste, balli e canti all'interno delle case di tolleranza e l'apertura di case in prossimità di luoghi di culto, asili e scuole.
Le persiane sarebbero dovute restare sempre chiuse.
Da qui i bordelli presero il nome di "case chiuse". Giovanni Nicotera, ministro degli Interni, nel 1891, deciderà di ridurre le tariffe per limitare la prostituzione libera, che non subiva il controllo sanitario.
Nel 1900 si leva qualche voce per la chiusura delle case di tolleranza a seguito dell'attentato dell'anarchico Bresci a re Umberto I.
Bresci avrebbe trascorso alcuni giorni a meditare in un bordello prima dell'attentato, ma le minacce di chiusura pronunciate dal Presidente del Consiglio Saracco rientrano.
Sarà Filippo Turati, nel 1919 a riaprire la querelle, ma per tutto il fascismo non si registrarono variazioni di merito nella legislazione sulla prostituzione se non una disposizione di Benito Mussolini degli anni trenta che imponeva ai tenutari di isolare le case con muri detti "del pudore" alti almeno dieci metri.
Il 20 settembre 1958, a seguito di un lungo dibattito nel Paese, è stato introdotto il reato di sfruttamento della prostituzione e le case di tolleranza sono state chiuse con la cosiddetta legge Merlin di Angelina Merlin del Partito Socialista.
La legge punisce lo sfruttamento della prostituzione o lenocinio.
L'art. 3, n. 8), della legge n. 75/1958 equipara il favoreggiamento allo sfruttamento: infatti punisce "chiunque in qualsiasi modo favorisca o sfrutti la prostituzione altrui" (art. 3, n. 8, l. 75/1958).
Da allora numerosi sono stati i tentativi di modificare la legge.
Nel 2003 un disegno di legge di Umberto Bossi e Stefania Prestigiacomo varato dal Consiglio dei ministri vietava la prostituzione nelle strade, ma la ammetteva nelle case private e al chiuso e non avrebbe ripristinato le case di tolleranza.
Nella Legislatura passata, l'8 febbraio 2007, l'onorevole Franco Grillini ha presentato una proposta di legge, tesa a disciplinare l'esercizio della prostituzione e ad affermare la dignità e il diritto alla sicurezza e salute delle persone che si prostituiscono.
Consiste nel vietare la prostituzione e nell'applicare – alla prostituta, al cliente o ad entrambi – pene pecuniarie o detentive.
Il sistema è sostenuto da teorie che rivendicano la necessità di tutelare in tal modo la morale pubblica o la dignità della donna.
Il sistema chiama lo Stato fuori dalla disputa, senza proibire o regolamentare l'esercizio della prostituzione. La prostituzione in questo sistema è scoraggiata.
È un sistema teso alla legalizzazione e regolamentazione della prostituzione che può avvenire con modalità differenti (come la statalizzazione dei bordelli, i quartieri a luci rosse, ecc).
La legalizzazione sovente include l'imposizione di tasse e restrizioni, più o meno ampie, nell'esercizio della prostituzione anche con l'individuazione di luoghi preposti all'esercizio dell'attività e la prescrizione di controlli sanitari obbligatori per prostitute e prostituti per la prevenzione e il contenimento delle malattie veneree e l'obbligo di segnalare attività e residenza.
È teso alla rimozione di leggi al fine di depenalizzare l'attività sessuale fra adulti consenzienti nei contesti commerciali.
Almeno 25 000 sarebbero immigrate, 2 000 minorenni e più di 2 000 le donne e le ragazze ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi.
Il 65% delle prostitute lavora in strada, il 29,1% in albergo, il resto in case private.
Il 94,2% delle prostitute sarebbero donne, il 5% transessuali e lo 0,8% travestiti.
L'indagine non calcola il numero di prostituti maschi o escort.
I sondaggi dimostrano anche che la maggiore concentrazione di prostitute è nell'area di Milano con il 40% e di seguito Torino con il 21%.
Per quanto riguarda i clienti, uno studio commissionato nel 2007 dal Dipartimento Pari Opportunità ha rilevato che sono circa nove milioni gli italiani che, con motivazioni e cadenze diverse, frequentano prostitute.
In Italia sono operative diverse associazioni di prostitute che offrono aiuto, sostegno e consulenza a coloro che esercitano la prostituzione.
Tra queste il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute (CDCP) nato nel 1982.
La situazione legale in Germania, in Svizzera (dove la discussione sull'età minima per prostituirsi è al centro di uno scontro vivace tra chi sostiene che la soglia debba essere abbassata a 16 anni e chi sostiene debba essere mantenuta a 18, e in Nuova Zelanda è simile a quella dell'Olanda.
Nello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud, qualsiasi persona di età superiore ai 18 anni può offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro.
In un altro Stato australiano, Victoria, una persona che desideri svolgere l'attività di prostituta può richiedere una regolare licenza.
Le prostitute che lavorano in una propria attività o in attività altrui devono essere registrate.
Le "sex-workers" individuali non necessitano di alcuna registrazione o licenza.
In alcuni paesi, lo statuto legale della prostituzione può variare in base all'attività: in Giappone, per esempio, la prostituzione "vaginale" è contro la legge, mentre il sesso orale a pagamento è legale e chi lo compie non esercita la prostituzione.
In Turchia la prostituzione di strada è legale, così come la prostituzione nei bordelli regolati dal governo.
Tutti i bordelli devono avere una licenza così come la devono avere le lavoratrici.
Nel Regno Unito la prostituzione non è formalmente illegale ma diverse attività di contorno lo sono.
In Inghilterra e in Galles sono illegali:
per una prostituta attirare clienti in strada o in un luogo pubblico, mettendo così di fatto fuori legge la prostituzione,
per un potenziale cliente richiedere persistentemente, anche se da un veicolo motorizzato,
possedere o dirigere un bordello,
la prostituzione minorile, per il cliente (dove il minore è definito tale in quanto più giovane di 18 anni)
infine è illegale il controllo della prostituzione (lenocinio).
Una situazione simile si verifica in Scozia, dove la prostituzione in sé non è illegale bensì le attività associate.
Un progetto di legge che istituisse delle zone di tolleranza per la prostituzione era stato promosso nel Parlamento Scozzese, ma non è riuscito a diventare legge.
In solo uno Stato degli Stati Uniti, ovvero il Nevada, è considerato legale comprare e vendere prestazioni sessuali.
Bordelli legali sono presenti in diverse contee del Nevada.
In Canada, la prostituzione in sé è legale, ma anche in questo caso la maggior parte delle attività collaterali non lo sono.
Non è legale ad esempio vivere esclusivamente di prostituzione senza essere di alcuna utilità alla società (strumento questo per ostacolare il fenomeno del lenocinio) ed è illegale inoltre (per ambo le parti) negoziare in un luogo pubblico, (incluso nei bar).
Per mantenere una parvenza di legalità, le agenzie di accompagnamento organizzano un incontro tra l'accompagnatrice (o accompagnatore) e il cliente.
La Corte Suprema Canadese ha stabilito nel 1978 che, per essere condannati per adescamento, l'atto deve essere “pressante e persistente”.
Allo stesso modo in Bulgaria la prostituzione in sé è legale, ma la maggior parte delle attività collegate (come il lenocinio) sono fuorilegge.
In Svezia, Norvegia e Islanda è illegale comprare servizi sessuali, ma è legale vendere servizi sessuali.
La ragione di questa legge è nella protezione delle prostitute, poiché molte di loro sono state forzate a prostituirsi da qualcuno o dalle necessità economiche.
Chi si prostituisce generalmente è visto dai governi come persona oppressa, mentre i loro clienti sono visti come oppressori.
La Svezia è stata il primo paese a introdurre questo tipo di legislazione nel 1999.
Nel caso di prostituzione minorile, in Olanda essere clienti (a meno che il cliente sia egli stesso minore di 16 anni) o protettori è illegale, ma in tal caso non è illegale prostituirsi.
Nella maggior parte dei paesi dove la prostituzione è criminalizzata, chi si prostituisce viene arrestato e perseguitato più dei clienti.
In Brasile e Costa Rica, la prostituzione in proprio è legale, ma guadagnare dalla prostituzione altrui è illegale.
La prostituzione è legale per i cittadini in Danimarca, ma è illegale trarne profitto.
In questo paese la prostituzione non è regolata come nei Paesi Bassi, bensì il governo cerca attraverso interventi sociali di portare le persone fuori da essa indirizzandole verso altri mestieri, e cerca di ridurre al contempo l'introito delle attività criminali e altri effetti collaterali negativi derivanti dalla prostituzione.
In Thailandia la prostituzione è illegale così come stabilito dal Prevention and Suppression Act, B.E. 2539 del 1996.
Nel 1949, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la “Convenzione per la soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione altrui”, affermando che la prostituzione forzata è incompatibile con la dignità umana, richiedendo a tutte le parti coinvolte di punire i protettori e i proprietari dei bordelli e gli operatori e di abolire tutti i trattamenti speciali o la registrazione delle prostitute.
La convenzione fu ratificata da 89 paesi ma la Germania, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti non parteciparono.
MOVIMENTO DEI FORCONI: LA RIVOLTA DEL SUD – INTERVISTA A PINO APRILE
Mi dissero: siamo alla disperazione, pronti alle armi, ci manca solo un leader.
Ed io risposi: guardate che non ho fatto neanche il militare!
Non rivogliono il Regno delle due Sicilie ma sono stanchi di essere depredati e di recitare il ruolo di "Bancomat d'Italia"
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Tratto da: clicca qui
2012.01.21 – PALERMO…STUDENDI IN CORTEO BRUCIANO LA BANDIERA ITALIANA.
Il giovane patriota siciliano è perfettamente consapevole che con l'italia che continua ad occupare come una colonia la Sicilia, non avrà un futuro, non lavorerà come tutti i giovani e non giovani Siciliani!!!
"Bruciare una bandiera – come fischiare un inno – è sempre una bruttissima cosa.
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Tratto da: clicca qui
2012.01.21 – SE BRUSA LA VECIA… (LA MARANTEGA ovvero MARE ANTINGA= MADRE ANTICA)
Non ci è dato di sapere se fin dai tempi remoti – com'è nell'attuale costume – nel falò si bruciasse la vècia/vecchia, che nella lingua veneta è chiamata Maràntega (mare antiga = madre antica), oppure Redodexa o nelle nostre isole Veròla.
Essa rappresenta Reitia – la dea della Terra a conclusione del ciclo delle stagioni – ormai vecchia; dopo esser stata ridotta in carbone e trasformata perciò in energia, rinascerà a primavera nuovamente bella, giovane, pronta a regalare i suoi doni.
L’usanza si è mantenuta anche nei campi di Venezia almeno fino alla fine della Serenissima.
La Vecia veniva processata per le malefatte dell’anno trascorso, al fine del quale, nonostante la difesa di un avvocato, era condannata ad essere segata in due ed infine bruciata.
Dal taglio uscivano dolci, frutta, confetti, fiori che venivano raccolti dai bambini e dai presenti.
Nel corso della festa erano allestiti banchetti con frittelle, vino ed altre leccornie, con giochi vari che rinnovavano, per un giorno, l’allegria carnevalesca.
Questa festa interrompeva i rigidi digiuni che allora venivano fatti durante la quaresima.
La "vecia" rappresenta tutte le miserie della stagione trascorsa (fame, disgrazie, malattie, ingiustizie), insomma il rifiuto di un passato negativo e l' augurio di un futuro promettente per la campagna e per la vita.
L’usanza è rimasta in vita fino ai giorni nostri a Malamocco (seconda sede del Dogato Veneto) e nelle campagne del triveneto.
Il falò serviva a bruciare con la Vecia anche i “cai” delle ultime potature dei vitigni per scongiurare le gelate di primavera e liberare i campi dalle sterpaglie, prima dei lavori della bella stagione.
2012.01.21 – PASTA E FASIOI COL MUSETTO (Cotechino)
2012.01.21 – CASTAGNOLE VENETE
•:*`*:•. CHI TA' CAGA' •:*`*:•.
Ingredienti 450 g farina 2 uova 100 g zucchero un cucchiaio zucchero vanigliato una bustina lievito per dolci sale ,un pizzico 50 g burro vino bianco secco zucchero vanigliato q.b. olio per friggere preparazione
Fate una pasta con la farina, le uova, lo zucchero, lo zucchero vanigliato, il lievito, il sale, ed il burro ammorbidito, aggiungendo vino bianco quanto basta per avere una pasta nè troppo dura nè troppo molle.
Lavoratela bene per circa 10 minuti, tagliatela poi a pezzetti che arrotolerete in modo da ottenere dei cilindretti grossi come il dito medio, ritagliandone poi dei pezzetti lunghi circa 2 cm. con cui formerete tante palline che friggerete in abbondante olio (devono galleggiare) ben caldo avendo cura di rigirarle continuamente.
Quando ben gonfie, scolatele su della carta assorbente e spolverizzatele con zucchero vanigliato.
A piacere possono essere spruzzate con rum.
Tratto da: clicca qui
SUDTIROL, EVA KLOTZ TRIPLICA I SUOI ISCRITTI
2012.01.19 – VISITE NON DISDETTE MULTE PER 7 MILA… L’USL 8 INCARICA EQUITALIA PER LA RISCOSSIONE!!!
da LA TRIBUNA DI TREVISO clicca qui