ATTUALITA
2013.07.22 – TANTO PER ESSERE CHIARI… ACCISE: GUARDATE COSA SI PAGA CON IL RIFORNIMENTO!
Tanto marciume, nell'ennesimo carrozzone italiano. Leggete, indignatevi, condividete.
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1,90 lire (0,000981 euro): finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935-1936;
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14 lire (0,00723 euro): finanziamento della crisi di Suez del 1956;
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10 lire (0,00516 euro): ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
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10 lire (0,00516 euro): ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966;
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10 lire (0,00516 euro): ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
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99 lire (0,0511 euro): ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
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75 lire (0,0387 euro): ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980;
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205 lire (0,106 euro): finanziamento della guerra del Libano del 1983;
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22 lire (0,0114 euro): finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
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0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
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0,005 euro: acquisto di autobus ecologici nel 2005;
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0,0051 euro: terremoto dell'Aquila del 2009;
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da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura nel 2011;
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0,04 euro: far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
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0,0089 euro: far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
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0,082 euro: decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011;
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0,02 euro: far fronte ai terremoti dell'Emilia del 2012.
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Al totale delle accise (0,50€)va sommata l'imposta di fabbricazione carburanti, per un totale di 72,42 cent/litro per la benzina verde e 61,32cent/litro per il gasolio IVA esclusa. Aggiunta anche questa, al 21%, si ottengono 87,42 cent nel primo caso e 74,32 cent nel secondo.
2013.07.21 – A VENEZIA, LA POLIZIA LOCALE COME GLI SQUADRISTI DI ITALICA MEMORIA – L’ITALIA L’UNICA VERA ABUSIVA SUI NOSTRI TERRITORI!
ALCUNI COMMENTI AL FILMATO APPARSO SU YOUTUBE – "MANETTE AL PITTORE, RIVOLTA CONTRO I VIGILI":
2013.07.18 – NOTIZIA DEL 14 APRILE 2013 GIRATA DAL MLNS – ARRESTI PER VENDETTA E INCHIESTE INQUINATE … BASTA ITALIA!
Oristano
Pianificavano arresti illegali, magari sistemando panetti di hascisc nella macchina di qualche malcapitato sul quale indagavano per conto terzi, e per gli stessi "terzi" attuavano vendette.
E per ottenere tabulati telefonici che non si potevano ricavare dai sistemi informativi dei carabinieri, infilavano nelle pieghe di inchieste realmente in corso utenze sulle quali svolgevano accertamenti paralleli e per personali fini di lucro.
In questo modo, cercavano di ottenere dalla magistratura l'autorizzazione per avere informazioni alle quali senza il benestare della Procura non avrebbero mai avuto accesso.
Anche questo facevano, i marescialli Mario Arnò e Giuseppe Canu, il primo comandante del nucleo investigativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Mogoro, e il secondo in servizio nello stesso Norm.
Finiti in carcere sabato mattina nell'operazione costata le manette anche al comandante della compagnia, capitano René Biancheri, ad un investigatore privato, Gian Marco Fadda di Ghilarza, e la denuncia di altri due carabinieri, il brigadiere Francesco Cancedda e l'appuntato Massimiliano Mazzotta (anche loro in servizio al Norm), oltre che di altri tre detective privati: Cristian Vacca di Baressa, Carlo Lombardo di San Gavino e Giuseppe Porcu, di Oristano.
Accuse da brivido: truffa, corruzione, peculato, falso.
Nelle 78 pagine che costituiscono l'ordinanza di carcerazione firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Oristano, Annie Cecile Pinello, è devastante l'immagine dell'operato di uomini in divisa, nelle cui conversazioni captate nel corso dei quattro mesi di inchiesta, scrive il gip, «emerge il tono sfottente, arrogante, privo di scrupoli dei dialoghi i quali appaiono provenire da soggetti della malavita, piuttosto che da carabinieri».
Conversazioni registrate nelle macchine di servizio che tutti, il capitano Biancheri compreso, sembrerebbero aver utilizzato per pedinare persone, realizzare servizi non per l'Arma ma per gli investigatori privati che li gratificavano.
Con 75, 100 o 250 euro, a seconda della qualità delle informazioni.
Per avere informazioni da rivendere a Gianmarco Fadda, nel mese di dicembre Canu e Arnò vanno direttamente al procuratore della Repubblica di Oristano, Andrea Padalino Morichini, e gli sottopongono la richiesta di acquisire il traffico telefonico di una certa utenza, ascrivendola alle indagini sul latitante Aldo Secci di Ruinas.
Il procuratore prende tempo e li rinvia a dopo le vacanze di Natale.
I due capiscono che non è aria, e siccome Fadda preme, cambiano tattica e si rivolgono al sostituto procuratore Armando Mammone.
Sostenendo, per questo round, che quell'utenza – sempre la stessa – è funzionale a un'altra indagine, riguardante un fatto accaduto a Senis (che è competenza della compagnia di Mogoro).
Infilano quel numero tra altri numeri, stanno attenti che la richiesta venga materialmente formualata dalla stazione di Mogoro e aspettano.
I tabulati, qualche giorno dopo, arrivano: ci sono tutti, tranne l'utenza che i due marescialli sollecitavano.
La Procura, sulla base dell'indagini che già si dipanava, li aveva, per così dire, elegantemente fregati: provassero, a protestare.
E che dire del capitano Biancheri?
Uno che si vantava apertamente di aver picchiato un arrestato che, tanto, ubriaco com'era, anche lamentandosi non avrebbe mai ricevuto credito; lo stesso ufficiale, che disinvoltamente aveva sparato a una persona – senza colpirla – prima di arrestarla, aveva tranquillamente sostenuto che ciò non fosse vero quando l'interessato se ne era lamentato durante l'interrogatorio di convalida: «Tanto a chi vuoi che credano, a me o a lui?», aveva baldanzosamente sostenuto con i suoi sottoposti.
«L'Arma è un soggetto da mungere, la magistratura un insieme di soggetti con scarse capacità intellettive da raggirare per i propri scopi personali, i privati cittadini gonzi su cui sparare, per usare un termine caro al capitano Biancheri», scrive il gip; e in questo mix ci sono perquisizioni, anche arresti, tutto e solo per avere soldi.
La vita di un'intera caserma condizionata dalle condotte del suo comandante e dei sottufficiali che pensavano, in virtù della divisa che indossavano, di fare il bello e il cattivo tempo.
Ma ce n'erano altri, che con indosso la stessa divisa soffrivano questi «loschi traffici».
Spesso il capitano Biancheri ricorreva ai centralinisti per compiere accessi alle banche dati della compagnia – e lo faceva anche quando si trovava in ferie -; qualcuno dei suoi sottoposti era arrivato a inventare scuse per non dare quelle informazioni: «Capitano, la password è scaduta».
Che pena.
Tratto da (VEDI QUI)
2013.07.18 – KAZAKISTAN, “PRODI RICEVE UNO STIPENDIO MILIONARIO DAL DITTATORE NAZARBAYEV”
Lo Spiegel International punta i riflettori sui rapporti tra i due, rivelando che l'ex premier è membro dell'Intenarnational Advisory Board del leader kazako. Risale invece al 23 maggio l'ultima visita dell'ex leader dell'Ulivo nel Paese, dove dal 2011 è tornato tre volte l'anno
18 luglio 2013

Un articolo pubblicato a marzo da Spiegel International punta i riflettori sul legame tra l’ex premier Romano Prodi e il dittatore kazako.
“Per essere un tiranno, il signore del Kazakistan ha a sua disposizione alcuni insoliti sostenitori: gli ex cancellieri tedesco e austriaco Gerhard Schröder e Alfred Gusenbauer, gli ex primi ministri britannico e italiano Tony Blair e Romano Prodi, così come l’ex presidente polacco Aleksander Kwaniewski e l’ex ministro degli interni tedesco Otto Schily”, afferma il quotidiano, ricordando che “tutti costoro sono membri nei loro Paesi di partiti socialdemocratici”.
Gusenbauer, Kwaniewski e Prodi, prosegue lo Spiegel, “sono ufficialmente membri dell’Intenarnational Advisory Board di Nazarbayev.
Si incontrano diverse volte ogni anno, nella più recente occasione due settimane fa (quindi all’inizio di marzo, ndr) nella capitale kazaka Astana, e ciascuno di loro percepisce onorari annuali che raggiungono le sette cifre”.
Secondo la stampa britannica, l’ex primo ministro britannico Blair, pure lui advisor, “riceve ogni anno compensi che possono arrivare a 9 milioni di euro (11,7 milioni di dollari)”.
“Schröder, per quanto lo riguarda, nega di essere membro dell’Advisory Board.
Ciononostante, egli s’incontra di quando in quando faccia a faccia con l’autocrate venuto dalle steppe asiatiche ed elogia il Kazakistan come un “Paese internazionalmente riconosciuto e aperto”.
Nel novembre del 2012, Schröder si congratulò col Kazakistan in quanto Paese scelto per ospitare l’Expo 2017, che egli descrisse come il “prossimo passo verso la modernizzazione”.
“Il fatto che un diplomatico tedesco si inchini davanti ai kazaki fino a tale punto è già abbastanza brutto”, dice la deputata dei Verdi Viola Von Cramon.
“Ma peggio ancora, sottolinea, è il fatto che politici come Schröder, Schily, Prodi e Blair si lascino coinvolgere negli interessi di Nazarbayev.
“Specialmente perché ora il suo regime sta diventando sempre più severo.
Ma grazie all’influenza dei lobbisti occidentali, poco di quello che succede oltrepassa i confini”.
L’ultimo incontro tra Prodi e Nazarbayev risale al 23 maggio, una settimana prima del blitz che ha portato all’espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako.
Con un discorso di dieci minuti al Palazzo dell’indipendenza di Astana, capitale del Paese, l’ex premier ha parlato dei problemi dell’Eurozona, dopo l’introduzione di Nazarbayev.
E, come spiega Panorama, “dal 2011 ha fatto visita tre volte l’anno, mantenendo ottimi rapporti con il dittatore”.
Per definire gli intrecci tra i due Paesi, prosegue il settimanale, bisogna invece tornare al 1997.
Il 4 maggio l’ex leader comunista, padre padrone del Paese, viene decorato con il Gran cordone, la più alta onoreficenza concessa dal Quirinale, su proposta di Prodi, allora presidente del Consiglio.
Nel 2000 viene poi scoperto il giacimento di Kashagan e l’Eni entra subito nel consorzio per lo sfruttamento.
Risale invece al 2009 la firma del trattato tra Italia e Kazakistan, con Berlusconi presidente.
E oggi l’Italia è il terzo partner commerciale del Paese, dopo Cina e Russia.
Tratto da (CLICCA QUI)
IL PRESTIGIO INTERNAZIONALE DELL’ITALIA: UNA FIGURACCIA DOPO L’ALTRA
Era uno dei motivi principali per cui si era deciso di affidarsi a Monti, uomo di statura europea, rispettato nei consessi internazionali, che ci doveva far dimenticare Berlusconi, addirittura avrebbe abbassato lo spread di un centinaio di punti da solo.
E l’Italietta da 4 soldi, quella di cui si ride in giro per il mondo, non ha mancato di tornare di prepotenza alla ribalta. Prima la figura indecorosa di Finmeccanica in India, poi il caso Marò, evadono, non evadono, li difendiamo, li ridiamo, e via dicendo.
Una rifugiata politica ridata al Kazakhstan in barba alle norme internazionali.
E cosa era successo?

2013.07.17 – SARTORI: “KYENGE E BOLDRINI SONO DUE RACCOMANDANTE INCOMPETENTI, NULLITA’ DELLA POLITICA” … (ITALIANA AGGIUNGIAMO NOI)
Il politologo mette nel mirino il ministro dell'integrazione: "Che c'entra un'oculista al governo?".
E su lady Montecitorio: "E' stata segnalata forse dalla P3?"
Al veleno su Kyenge e Boldrini: sono due nullità, raccomandate e incompetenti Cècile Kyenge e Laura Boldrini
Il politologo, con un editoriale sul Corriere della Sera, dopo aver consigliato alla Kyenge "lezioni d'italiano", ora la accusa di incompetenza e di essere di fatto una raccomandata.
"Letta è del mestiere, conosce bene il mondo politico nel quale vive.
Chi gli ha imposto, allora, una donna (nera, bianca o gialla non fa nessunissima differenza) specializzata in oculistica all'Università di Modena per il delicatissimo dicastero della "integrazione"?
Lei, la Kyenge, si batte per un ius soli (la cittadinanza a tutti coloro che sono nati in Italia) mentre il suo ministero si dovrebbe occupare di 'integrazione'. Allora a chi deve la sua immeritata posizione la nostra brava Kyenge Kashetu?
Tra i tanti misteriosi misteri della politica italiana questo sarebbe davvero da scoprire", afferma Sartori.
Secondo il politologo la Kyenge ha fallito su tutta la linea: "Nullità che diventano ministri, brave persone messe al posto sbagliato.
La Kyenge non sa, a quanto pare, che l'integrazione non ha niente a che fare con il luogo di nascita: è una fusione che avviene, o anche non avviene, tra un popolo e un altro.
Io ho scritto un libro per spiegare quali siano i requisiti di questa integrazione etico-politica (che non è integrazione di tutto o in tutto).
Capisco che un'oculista non deve leggere (semmai deve mettere i suoi pazienti in condizioni di leggere).
Ma cosa c'entra l'immigrazione e l'eventuale integrazione con le competenze di un'oculista?
Ovviamente niente".
Poi Sartori sposta il mirino su Montecitorio e se la prende pure con Laura Boldrini: "Un'altra raccomandata a quanto pare anch'essa di ferro (da chi?) è la presidente della Camera.
In questo caso le credenziali sono davvero irrisorie.
Molta sicumera, molto presenzialismo femminista ma scarsa correttezza e anche presenza nel mestiere che dovrebbe fare.
L'Italia non si può permettere governi combinati (o meglio scombinati) da misteriose raccomandazioni di misteriosissimi poteri.
Siamo forse arrivati alla P3?". (I.S.)
2013.07.13 – GLI EBREI SALVATI DA MUSSOLINI, MA NESSUNO NE PARLA.
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a quell’età e in quegli anni frequentavo la scuola elementare Grazioli Lante della Rovere a Roma e nella mia classe c’era un alunno, se ricordo bene il nome, Pozzi, ebreo; ha frequentato con noi, insieme a noi e tra noi sino alla quinta elementare.
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Io allora abitavo a Roma in Via Po. All’angolo con Via Simeto, c’era un negozio di abbigliamento a quattro o cinque vetrine, il cui proprietario, Piperno (ebreo), svolse la sua attività senza problemi alcuno. Ricordo che chiuse solo per poche settimane dopo l’8 settembre 1943 (quando non c’era più Mussolini) ma riaprì appena il Duce riuscì a recuperare un minimo di autorità con la nascita della Rsi.
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Di fronte al mio portone, sempre in Via Po, c’era un negozio di ottica, Astrologo, ebreo; poco più avanti Ginori, ebreo, che gestiva un negozio di vasellame. 4) Il mio pediatra, dottor Ventura, ebreo, aveva lo studio in Piazza Adriana. Il dottor Ventura svolse normalmente la sua attività: visitava i suoi piccoli clienti (come chi scrive queste note) in studio e a domicilio. E tutto questo nel pieno delle leggi razziali.
2013.07.15 – CASO KAZAKISTAN – IL PASTICCIO DELL’ESPULSIONE… PRETESTO PER COLPIRE IL GOVERNO???
Siamo alle solite … i politicanti italiani fanno il rimpianttino sulle responsabilità (almeno quelle politiche).
Il caso è stato coperto dal MLNV nei seguenti articoli: 2013.07.12 – 2013.07.11 – 2013.07.08
Caso Kazakistan: la Bonino nega responsabilità sul rimpatrio della moglie del dissidente.
Fuoco di fila contro il vicepremier che reagisce: "Salteranno molte teste"
«Salteranno molte capocce, si fermeranno molte carriere.
Chi mi ha ingannato deve pagare».
Sì, stavolta Angelino Alfano si è arrabbiato davvero.
Sotto tiro da tre giorni, accusato di aver ordinato, o coperto, l'espulsione della Shalabayeva, convinto che dietro l'attacco ci sia una manovra per far cadere il governo: il vicepresidente del Consiglio aspetta soltanto di avere in mano la relazione del capo della polizia per passare alla controffensiva.
Alfano dovrà tenere botta fino a mercoledì, intanto incassa le parole di Emma Bonino: «Il due giugno, durante la Festa della Repubblica, dissi al ministro dell'Interno di seguire il caso Kazakistan di persona».
Ecco, il due giugno: ma già dal 31 maggio la moglie del dissidente Ablyazov era stata «impacchettata e riconsegnata» alle autorità di Astana.
Il prefetto Alessandro Pansa ha ancora 48 ore a disposizione per completare l'inchiesta e ricostruire la vicenda.
Quale funzionario ha dato l'ordine del blitz?
Chi si è messo d'accordo con l'ambasciatore del Kazakistan a Roma?
Perché il governo non è stato informato?
Sono queste le domande del ministro al capo della polizia.
Quando avrà le risposte, quando tutte le «ombre» saranno sparite, Alfano passerà agli «atti formali» e deciderà quali teste tagliare.
Non vuole solo salvare se stesso e il governo, ma anche, carte alle mano, «dare un segnale di pulizia» e «preservare l'immagine» dell'Italia».
Pure secondo la Bonino «non c'è traccia di un coinvolgimento a livello politico nella faccenda».
Evidentemente «la pressione del Kazakistan è stata fortissima, ma si è scaricata sui livelli più bassi: può essere che abbiano approfittato del vuoto di potere negli apparati in quei giorni tra maggio e giugno».
E in effetti, proprio il 31 Alessandro Marangoni aveva lasciato l'incarico che aveva assunto come vicario dopo la morte di Antonio Manganelli.
Pansa è diventato capo della polizia il primo giugno.
Sel e grillini presenteranno delle mozioni di sfiducia individuali.
Ma per Fabrizio Cicchitto «la ricostruzione della Bonino consente di chiarire in modo ineccepibile i tempi nei quali Alfano è venuto a conoscenza della questione Shalabayeva.
Solo chi è in malafede e gioca a far cadere il governo può aprire un'offensiva contro di lui».
La Farnesina si chiama fuori: «Il ministero degli Esteri – si legge in una nota ufficiale – non ha alcuna competenza in materia di espulsione di cittadini stranieri dall'Italia né ha accesso ai dati relativi a cittadini stranieri ai quali sia riconosciuto da Paesi terzi lo status di rifugiato politico».
E poi, «nessuna indicazione è stata fornita sui motivi della richiesta di informazioni sull'eventuale status diplomatico della signora Shalabayeva».
Conclude Emma Bonino: «Tutto quello che posso fare io, lo farò.
Qualcuno però dovrà pagare, dovrà dire all'opinione pubblica sì, sono stato io».
Da Astana l'ambasciatore Alberto Pieri segue «con attenzione» il caso.
«Spero in futuri spiragli.
Occorre sensibilizzare i kazaki con la moral suasion, però bisogna essere prudenti con i tempi della diplomazia».
Diplomazia che non è stata usata dai nostri servizi, secondo la Shalabayeva: «Credevo volessero a ucciderci.
Continuavano a gridare in italiano ma l'unica cosa che ho capito è stato puttana russa».
A fare irruzione, «30, 35 persone vestite di nero: tra loro pure una donna che non mi lasciava mai sola».
Da lì all'ufficio immigrazione della questura.
«Ci sono rimasta 15 ore, stremata e affamata.
Ho raccontato la mia storia, quella del Kazakistan e di Nazarbaev, un dittatore che elimina i leader dell'opposizione.
Mi hanno ascoltato con attenzione».
Eppure questi (mal)trattamenti a noi del MNV ricordano qualcosa … certe "visitine" della digos di Treviso, certi sequestri di persona per ore e ore negli uffici della polizia politica della questura straniera italiana a Treviso, i furti, le perquisizioni, le offese, gli scherni, le calunnie anche mediatiche …
2023.07.13 – BANCHE: IL PRELIEVO FORZOSO DIVENTA LEGGE EUROPEA.
Dall’eccezione alla regola.
Lo aveva preannunciato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, per poi smentire di getto a causa del panico diffusosi in tutta Europa.
Ma era buona la prima: Cipro è diventato un modello.
In settimana è stato firmato l’accordo.
Da adesso in poi prima che uno Stato intervenga a salvare una banca, il prezzo sarà pagato dai correntisti e dagli investitori ed ,in molti casi, sarà molto, molto alto.
Sono in molti a pensare che le parole “fallimento ordinato” nascondano in realtà la volontà di codificare a livello comunitario il ben più famoso prelievo forzoso che anche l’Italia ha sperimentato nell’ormai celeberrimo caso del 1992.
L’accordo siglato nella notte tra giovedì e venerdì dall’Ecofin, il Consiglio di Economia e Finanza, si basa appunto sul meccanismo di salvataggio messo in atto a Cipro per evitare il fantasma default.
Dal bail out, il sistema mediante il quale è lo stato, in caso di falle, a farsi carico della copertura, si passa albail in, il meccanismo che invece coinvolge in prima battuta i privati (e i loro soldi) e poi, eventualmente, i Governi.
In caso di default di un istituto di credito i primi a pagare saranno gli azionisti, seguiti dagliobbligazionisti meno assicurati (le obbligazioni subordinate verranno coinvolte nel pagamento) e daidepositi bancari superiori ai 100mila euro, mentre quelli inferiori rimangono garantiti mediante una direttiva europea.
Risparmiati dal “prelievo forzoso” saranno invece i possessori di obbligazioni garantite (le ordinarie sono escluse), pensioni e salari dei dipendenti.
Ogni Governo potrà poi decidere se escludere (parzialmente o totalmente) altri soggetti dalla partecipazione al fallimento ordinato.
Quando interviene lo Stato?
L’accordo prevede che il Governo intervenga a salvare la banca utilizzando il denaro pubblico solo dopo che azionisti e creditori avranno pagato l’8% delle passività totalidell’istituto.
Ogni Stato dovrà poi costruire un fondo nazionale che in 10 anni dovrà raggiungere un livello pari ad almeno lo 0,8% dei depositi garantiti non dalle singole banche , ma da tutte le istituzioni creditizie della Nazione, utilizzandolo per il 5% degli attivi.
2013.07.13 – NWO… IL CROLLO DEL FALSO MITO E’ ALLE PORTE?
di Gabriel Donohoe
La notizia sta dilagando su Internet da settimane dicendo che tutte le banche, aziende e società che si travestono da governi sono stati tutti pignorati, legalmente e legittimamente, ei loro beni sequestrati.
In una serie di documenti pubblici, il One People,s Public Trust (OPPT) ha precluso i poteri che avevano in essere che in sigla si dice Powers That Were (PTW) – utilizzando l’Uniform Commercial Code (UCC), il codice per tutto il commercio mondiale.
Il One People,s Public Trust è stato istituito per tutte le persone del pianeta e tutti sono titolari come beneficiari.
Tra gli amministratori è l’ex procuratore Heather Tucci-Jarraf, un esperto in UCC che ha lavorato all’interno del Powers That Were.
Con una mossa intelligente e perspicace, Heather ed i suoi colleghi hanno creato un contratto fiduciario collegato ad un articolo della originale Costituzione degli Stati Uniti del 1776 – la stessa Costituzione che è stata abbandonata con l’aziendalizzazione del governo degli Stati Uniti nel 1933.
Hanno poi inserito ogni essere umano sulla terra al contratto di Trust come beneficiari del patrimonio, in modo da essere riconosciuti come «un solo popolo, creato dal Creatore”.
Ciò significa che il Trust ha un credito superiore a qualsiasi altro – non ci può essere alcuna pretesa superiore a quello del OPPT, a meno che non sia fatta dal Grande Creatore stesso.
Il OPPT ha accusato la società bestia – il governo, le banche, le società – di frode, tradimento, e di schiavitù.
Nei dettagli, essi sostengono che queste società collettivamente, alias “il debitore”, “consapevolmente, volontariamente e intenzionalmente hanno commesso tradimento” di “possedere, operare, favoreggiare e concorrere con sistemi monetari privati” e “Sistemi operativi manipolati usati contro” i cittadini senza la loro conoscenza, la volontà e il consenso intenzionale “.
Come rimedio, il OPPT ha pignorato e ha chiuso i governi, le banche e le società responsabili e ha confiscato tutti i loro beni e delle infrastrutture, tra cui tutto l’oro e l’argento contenuto nei loro sistemi bancari.
Il OPPT sostiene tali attività per conto dell’unico popolo.
Tutto questo è fatto legalmente e legittimamente nel rispetto delle norme riconosciute a livello internazionale del Uniform Commercial Code.
I governi, le banche e le società non sono riusciti a confutare le accuse, una cosa fatale per le leggi del commercio.
Forse si sono resi conto che, se uno di essi avesse alzato la testa al di sopra del parapetto avrebbe rischiato di andare dritto in galera.
(La minaccia di arresto del Papa può averli innervositi, anche le frettolose dimissioni della Regina Beatrice dei Paesi Bassi.)
La loro incapacità di confutare o di rispondere alle accuse hanno portato a renderli insolventi e chiuderli.
Tutti i documenti sono di dominio pubblico.
Le copie possono essere visionati e scaricati dal sito OPPT: http://www.peoplestrust1776.org/
Molti di questi documenti sono di pesante lettura per il profano, ma sono estremamente interessanti comunque.
Ulteriori informazioni di più facile lettura possono essere visti su altri siti elencati alla fine di questo articolo.
Un documento OPPT interessante è la comunicazione di cortesia.
La Comunicazione di Cortesia autorizza un individuo di rispondere alle richieste o minacce da parte delle banche, aziende o governi informando loro incaricato che lui o lei non ha più una copertura dalla rete aziendale su cui appoggiarsi, ma ora sono attivi da soli con responsabilità illimitata personale. Questa è una posizione spaventosa per un direttore di banca o un esattore.
Il OPPT ha inoltre previsto dei Centri di Creazione del Valore dei Beni detti Creator’s Value Asset Centers (CVACs) per prendere in consegna le corporation e passarle a conduzione di governo.
C’è un CVAC in vigore per ogni paese del mondo.
Un equivalente di 10 miliardi di dollari sono stati stanziati per ogni essere umano sul pianeta.
Questo servirà per di finanziare un nuovo modo di vivere dove non ci sono debiti, ne tasse, o poteri di controllo su di voi.
Inoltre, la tecnologia nascosta in precedenza sarà messo in atto per darci energia libera gratis.
Ciò deriva dalle scoperte di Tesla, Keshe, e altri.
Può tutto questo davvero essere vero o è disinformazione dalla elite del NWO?
Quando si leggono tutti i dettagli, le informazioni su molti siti web, e si ascolta gli amministratori di podcast, si ha la sensazione che tutto questo sia vero e veramente sentito.
Certo, ci sono oppositori.
Ma è prevedibile.
Se le Nazioni Unite, la Banca dei Regolamenti Internazionali, della Federal Reserve, il governo degli Stati Uniti, e gli altri non possono confutare le gravi accuse portate avanti da OPPT, allora ci deve essere un po ‘di vera sostanza in esso.
Vedrete sulla Rete dove alcuni avvocati e giudici hanno esaminato i dettagli e li hanno chiamati “a prova di proiettile”.
Se, d’altra parte, si tratta di una truffa ideata dal NWO per confondere e scoraggiarci, allora è spettacolarmente fallita.
La notizia della OPPT sta risvegliando la gente a un ritmo esponenziale, le persone che potrebbero altrimenti restare addormentate.
Ai primi di gennaio questo scrittore ha osservato che Google aveva trovato solo poche migliaia di pagine su OPPT, la scorsa settimana ci sono stati oltre 8 milioni di pagine e poco tempo fa Google ha restituito 17.600.000 pagine in 0,31 sec.
Inoltre, una volta che le persone vedono ciò che li aspetta dietro l’angolo non si accontenteranno di niente di meno.
Si prega di guardare i dettagli e fare la propria la ricerca.
Siamo sulla cuspide di una nuova età dell’oro?
http://oppt-in.com/
http://www.americankabuki.blogspot.ca/
http://www.removingtheshackles.blogspot.ca/
http://kauilapele.wordpress.com/
The Guardian Express covers the OPPT in this article:http://guardianlv.com/2013/02/in-the-money-oppts-ucc-fili…
FONTE: http://www.opednews.com/articles/1/Great-News-Or-Disinfo
Articolo tratto da: (CLICCA QUI)
2013.07.13 – NO AL TRAFORO DEL GRAPPA, NO ALL’AUTOSTRADA VALSUGANA … LA PROTESTA CORRE SU FACEBOOK
2013.07.13 – GIU LE MANI DAL NOSTRO TERRITORIO CHE CHIAMA A GRAN VOCE UNA SOLA ECONOMIA: IL TURISMO.
Un patrimonio unico su cui si dovrebbe investire per il prossimo futuro, il nostro territorio grida "Basta Cemento" e chiede "Futuro", un futuro basato su un nuovo modello di sviluppo economico ecosostenibile, capace di rispettarlo e valorizzarlo, perché il territorio si sente bello e vuole essere ammirato e vissuto nella sua naturalità, il territorio chiama a gran voce una sola economia: il TURISMO.
2013.07.12 – CASO ABLYAZOV: POLIZIA ITALIANA BRUTALE E VIOLENTA
Sfogliando la stampa estera degli ultimi giorni, emergono nuovi, agghiaccianti dettagli sul sequestro e riconsegna della moglie e della figlia di 6 anni del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov. (QUI l'articolo sulla vicenda) Ovviamente censurati dalla stampa asservita dei regimi italiano e kazako, sono invece venute alla luce le ore del sequestro, direttamente dalla voce della Signora Shalabayeva.
Il racconto del sequestro:
Era circa mezzanotte, quando una trentina di uomini armati vestiti di nero irruppero nella villa della periferia di Roma, dove la Signora Shalabayeva e la giovane figlia hanno vissuto negli ultimi 8 mesi. Altri venti uomini armati sciamavano all'esterno.
Durante tutto il blitz, nessuno degli uomini si è mai identificato, nessuno ha permesso ai fermati di avere un avvocato, o controllare le due bambine di 6 e 9 anni, se non dopo decise insistenze
Dopo aver saccheggiato e perquisito la casa, uno degli assaltatori, un italiano con una catena d'oro, le urlò: "Put***a Russa", e qualche minuto dopo "Io sono la mafia!". Il fratellastro della Signora Shalabayeva, fu fatto sedere al tavolo, dato che non capiva l'italiano fu colpito duramente al volto. Alla fine del raid, dopo aver stilato il verbale in italiano e averlo solo letto in inglese alla donna, le fu fatto firmare "in realtà mi forzarono a farlo, ho visto come avevano colpito mio fratello".
Terrorizzata, la Signora Shalabayeva capì immediatamente che l'oggetto dell'aggressione era il marito: "Erano 50 vestiti di nero, sembravano vestiti vecchi, con buchi nei pantaloni, non sembrava polizia, non agivano come la polizia, sembravano criminali, molti avevano l'orecchino e la barba" … "Uno capiva poco di inglese, urlavano tra di loro in italiano e noi non capivamo nulla, cercavamo di spiegargli a gesti che c'erano delle bambine e volevamo controllare" … "In quel momento, ho solo avuto la sensazione che fossero venuti ad ucciderci… Ci avrebbero ucciso tutti, senza processo e senza indagini e nessuno lo avrebbe mai saputo" … "Ad un tratto ho temuto per le bambine, pensavo le avrebbero stuprate" … "Non ci hanno mostrato documenti, permessi, atti, nulla, semplicemente rovesciavano e distruggevano tutto, non mi hanno permesso di identificarli o di capira cosa stesse succedendo". Questo riferisce la donna, descrivendo gli eventi di Maggio di quest'anno, che hanno provocato una scossa attraverso il governo italiano, in grossa difficoltà nel spiegare le proprie azioni, oltre ad aver elevato preoccupazione nell'osservatore ONU per i diritti umani.
Fu deportata in fretta e furia in Kazakhstan. La prontezza di Roma nel consegnare la moglie di un rifugiato politico, ha suscitato domande sui rapporti commerciali tra l'elite italiana e Kazakhstan, ricco di risorse e spesso criticato per la non applicazione dei diritti umani.
Come la Signora Shalabayeva racconta, nella dichiarazione di 18 pagine, consegnata al Financial Times dai sui avvocati questa settimana (QUI l'originale), è stata portata alle prime luci del 29 Maggio alla Questura di Roma. Due giorni dopo, nel frattempo detenuta in un CIE, un centro di detenzione per illegali in attesa di espulsione, la Signora Shalabayeva e la figlia di 6 anni Alua, che è nata nel Regno Unito, sono state imbarcate su un aereo verso la capitale kazaka, Astana, dove è stata informata di essere indagata dalla polizia.
Documenti rilasciati dal tribunale italiano agli avvocati di famiglia, mostrano che l'aereo è stato noleggiato dall'ambasciata kazaka in Austria (QUI l'interesse dell'autorità di Vienna sulla vicenda). La Signora Shalabayeva ha dichiarato che le è stato impedito un incontro con gli avvocati, e di aver chiesto ripetutamente l'asilo politico, dicendo che la sua vita era in pericolo, ma i poliziotti italiano risposero che "era troppo tardi".
I documenti mostrano anche che il giorno precedente al blitz, l'ambasciata kazaka chiese alla polizia italiana di arrestare il Signor Ablyazon e di estradarlo. Fu fotografato alla villa da un investigatore assoldato dalle autorità kazake il 26 Maggio.
Al momento la donna e la figlia sono piantonate nella città di Almaty, indagate per aver ottenuto dei passaporti kazaki illegalmente. Sarà anche interrogata (figuriamoci con che modalità) sulla posizione attuale del marito. Se trovata colpevole (sicuramente con giusto processo in una dittatura, ma forse le autorità italiane sono di questo avviso), sarà imprigionata e la figlia consegnata ad un orfanotrofio statale (dove la aspetta certo un'infanzia felice). La donna rinnega le accuse.
"Sono state deportate perché uno dei più noti dittatori del mondo voleva degli ostaggi da usare contro il suo principale oppositore politico. Ed ora li ha. Perché le forze di polizia italiane hanno permesso questo" queste le parole del marito in una intervista a "La Stampa".
Chiedendo al primo ministro italiano Enrico Letta "di andare a fondo di questa sordida vicenda", Ablyazov aggiunge: "Potete immaginare vostra moglie e vostra figlia prese ostaggio dai vostri oppositori politici, per essere usate come pedine nelle vostre battaglie politiche? Questo è quello che mi è successo." Letta ha risposto ordinando un'indagine interna (che pensiamo sarà trasparente quanto quella kazaka).
Ennesima riprova quindi del modus operandi italiano, completamente indifferente ai trattati internazionali e al rispetto dei diritti umani, sia dei normali cittadini, dei Popoli oppressi come quello Veneto, Napolitano, Siciliano e Sardo, sia dei rifugiati politici, che hanno avuto la sventura di rifugiarsi sotto il suo repressivo regime. Ennesima prova della brutalità della polizia italiana, incapace di gestire una situazione di crisi e di agire nel rispetto delle regole etiche, morali o finanche legali durante le sue operazioni, come anche noi del MLNV abbiamo avuto modo di sperimentare.
WSM
LINK:
Dichiarazione della Signora Shalabayeva, originale, in inglese QUI
Articolo del Financial Times del 5 luglio QUI
2013.07.11 – IL GOVERNO ITALIANO ALLA RESA DEI CONTI SUL CASO KAZAKISTAN
Il pilota è stato quindi interrogato dalle autorità austriache con questa accusa, salvo poi essere rilasciato, a norma di legge, in quanto seguiva le disposizioni della polizia italiana e non poteva essere a conoscenza del misfatto compiuto dalla stessa su ordine del ministero dell'interno italiano.
Ancora una volta una dimostrazione del rispetto del governo di Vienna per i trattati internazionali, dopo l'aver acconsentito all'atterraggio, rifiutandosi di procedere ad una perquisizione, sempre secondo disposizioni di legge, del velivolo del Presidente Boliviano Evo Morales.
WSM
2013.07.08 – I CARABINIERI CONTRO GLI ZINGARI … BASTA BENEFICI A QUESTI PERSONAGGI!

I Carabinieri di Roma infatti, hanno deciso di effettuare maggiori controlli al campo nomadi di Castel Romano, ultimamente teatro di incendi, risse e aggressioni.
E hanno scoperto che tanti zingari che di giorno mendicano e chiedono l’elemosina poi tornano a casa con macchine di lusso.
Addirittura alcuni sono stati visti tornare al campo rom con Porsche e Ferrari.
E così sono subito scattati i provvedimenti per contrastare un andazzo che stava andando avanti da troppo tempo.
Per prima cosa, visto che gli zingari non pagavano le bollette dell’acqua, è stato staccato al campo l’allaccio per disporre dell’acqua corrente.

Inoltre, per contrastare i continui episodi di criminalità (in poco tempo è stato speso oltre un milione di euro proprio a causa di vandalismi e danneggiamenti al campo rom), ci saranno accertamenti sulla situazione penale degli “ospiti”: tanti infatti sarebbero i pregiudicati, alcuni addirittura con decreto di espulsione dall’Italia, che stanno tranquillamente perpetrando i loro crimini nella zona.
MS
2013.07.08 – E L’ITALIA CONTINUA A VIOLARE LE NORME INTERNAZIONALI ANCHE SUI DIRITTI DEI RIFUGIATI POLITICI…
Governo, resa dei conti sul caso Kazakistan.
2013.07.07 – IL MISTERO DELL’ENERGIA PULITA CHE TENGONO NASCOSTA
Marconi ideò un raggio che fermava i mezzi a motore.
articolo tratto da (CLICCA QUI)
e subito dopo ecco cosa è sucesso:
2013.07.04 – PAGINA CONTRO LA MADONNA E FACEBOOK SOSTIENE CHE NON OFFENDE NESSUNO.
Una, in particolare, si intitola “Virgin Mary should’ve aborted”, la Vergine Maria avrebbe dovuto abortire.
Come immagine di fondo presenta un fotoritocco in cui la Madonna sta fumando erba.
Penoso.
Quella del profilo, invece, è riportata qui a fianco.
La didascalia: “Maria: «È okay, Giuseppe, non sono una prostituta.
Il signore è venuto su di me è mi ha messa incinta».
Giuseppe: «Sì, okay, qualcuno è venuto su di te, ma non pensavo che fosse il signore».
(Mary: “it’s ok Joseph, I’m not a whore. The lord came upon me and I conceived.”; Joseph: “Yeah okay someone *came upon you* but I don’t think it was the lord.”)
Al solito, non si capisce a chi dovrebbe piacere o chi dovrebbe divertire.
Eppure i “like” sono circa 1.900.
Dispiace riportare questi dettagli.
Non è per dare pubblicità a iniziative simili, che meriterebbero solo l’oblio, ma è per descrivere quanto sia diffusa e superficiale la “cristianofobia”.
Soprattutto alla luce delle reazioni di Facebook.
Questa pagina ha, infatti, una storia particolare da raccontare.
Una storia che speriamo possa far scuola.
Dopo lo sdegno di trovarsi di fronte a contenuti così vergognosi, un utente (che ringraziamo per averci informati) ha deciso di fare qualcosa di pratico.
Ha segnalato la pagina come abuso e ha scritto al centro assistenza di Facebook.
La risposta che ha ottenuto è a dir poco sorprendente: “Grazie per il tempo dedicato a segnalare qualcosa che ritieni possa violare le Regole della nostra Comunità.
Segnalazioni come la tua sono importanti per rendere Facebook un ambiente sicuro ed accogliente.
Abbiamo rivisto la pagina che hai segnalato per vedere se conteneva discorsi o simboli di odio e troviamo che non violi le nostre Regole in merito ai discorsi di odio (found it DOESN’T violate our community standard on hate speech)”.
La didascalia riportata più sopra, quindi, non violerebbe nessuna regola per un ambiente sicuro e accogliente.
Questa risposta rivela in modo chiaro quale sia l’attenzione di Facebook verso i propri contenuti.
Soprattutto indica come la “violazione” sia un concetto basculante che obbliga al rispetto di tutto e tutti, tranne dei simboli cristiani.
In modo diretto fa capire quanto sia inutile rivolgersi al Centro di Assistenza e in modo indiretto fa pensare: e se invece ci fosse stato scritto “La madre di un gay avrebbe dovuto abortire”?
Non censurare una pagina di questo tipo è una sconfitta del rispetto in generale.
Questo è disgustoso, conclude l’utente.
E lo diciamo anche noi.
Ma l’utente non si è fermato e ha fatto partire una petizione on-line, dal titolo “Cancella la pagina di Facebook Virgin Mary Should’ve Aborted”.
Nel momento in cui scriviamo, la petizione ha già superato le 3.000 firme in pochi giorni.
Un risultato davvero ottimo, che speriamo possa aumentare in fretta e incoraggiare iniziative analoghe.
Speriamo sia la prima pagina ad essere tolta per offesa diretta ai valori cristiani, cancellata grazie all’intervento vigoroso dell’utenza.
A proposito.
Vi ricordate la pagina contro il cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, dal titolo “Il Tossico che ha annunciato il Papa – L’uomo che si è fatto la fumata bianca”?
È ancora lì, con i suoi 45.537 “Mi piace” e nessuno l’ha tolta.
Neanche questa offende, evidentemente.
2013.07.03 – INCIDENTE DIPLOMATICO BOLIVIA – EU
In queste ore è stata diramata la notizia che il velivolo del Presidente boliviano, Evo Morales, proveniente da Mosca, è stato costretto ad atterrare a Vienna, dopo la chiusura dello spazio aereo da parte di Francia, Portogallo e Italia, motivate dalla presunta presenza di Edward Snowden, protagonista della vicenda "Datagate", a bordo.

Anche il governo cubano è intervenuto duramente.