ATTUALITA

2013.06.10 – ANCHE IN ITALIA FAVORITO LO SPIONAGGIO DI MASSA


Un decreto del governo Monti.

Obbligo per gli operatori di telecomunicazioni: dare accesso all’intelligence alle proprie banche dati, per “sicurezza”.

Dunque, secondo quanto riferiscono notizie di stampa, il “Grande fratello” americano spiava il mondo intero.

E’ quanto sta emergendo dallo scandalo che ha preso avvio dalle intercettazioni telefoniche dei clienti di Verizon e si è esteso al web.

“Prism”, il programma messo a punto dall’intelligence americana nato dalle ceneri delle operazioni di sorveglianza elettronica di George W. Bush, è entrato nei server di nove giganti della Rete e ne ha estratto, ha rivelato il Washington Post, “audio, video, fotografie, e-mail, documenti, password e username per continuare a tracciare nel tempo l’attività degli americani sulla rete” ma “focalizzandosi sul traffico di comunicazione straniero, che spesso utilizza i server statunitensi.

Ma l’Italia fa anche peggio.

Evidentemente a conoscenza di ciò che accadeva oltreoceano qualche mese fa, il Presidente Monti, dopo aver effettuato un viaggio negli Stati Uniti, ha fatto approvare il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 24 gennaio 2013 “Direttiva recante indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionale”, poi pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale” del 19 marzo 2013 n. 66, in piena “vacanza” legislativa.

Il decreto, controfirmato da mezzo governo, tra cui anche il ministro della Giustizia, definisce “l’architettura istituzionale deputata alla tutela della sicurezza nazionale relativamente alle infrastrutture critiche materiali e immateriali, con particolare riguardo alla protezione cibernetica e alla sicurezza informatica nazionali, indicando a tal fine i compiti affidati a ciascuna componente ed i meccanismi e le procedure da seguire ai fini della riduzione della vulnerabilità, della prevenzione dei rischi, della risposta tempestiva alle aggressioni e del ripristino immediato della funzionalità dei sistemi in caso di crisi”.

La norma prevede, tra le altre cose anche un principio assolutamente inedito per l’ ordinamento italiano.

L’art. 11 del decreto infatti obbliga gli operatori di telecomunicazioni e gli internet service provider, ma non solo, anche ad esempio a chi gestisce gli aeroporti, le dighe, i servizi energetici, i trasporti, a dare accesso ai servizi di sicurezza alle proprie banche dati, per finalità non meglio specificate “di sicurezza”.

In pratica gli operatori privati, ma anche le concessionarie pubbliche, dovranno spalancare le porte ai servizi di sicurezza sulle proprie banche dati, contenenti i nominativi dei cittadini italiani, e, si presume anche alle azioni compiute da questi ultimi, al di fuori di un intervento della magistratura.

Tutto ciò in via amministrativa e senza il necessario controllo, quantomeno dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.

 

Link:http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=77470&typeb=0&Anche-in-Italia-favorito-lo-spionaggio-di-massa.

Fonte

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2012.10.24 – COSA SUCCEDE BEVENDO COCA-COLA


VI SIETE MAI MERAVIGLIATI DEL FATTO CHE DOPO AVER BEVUTO COCA COLA VI VIENE DA RIDERE?

Il motivo è che… vi sballa!

Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa.

Sapete perché?

Era ridondante.

Nei primi 10 Minuti:

10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata).

La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco.

Dopo 20 Minuti:

la tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina.

Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno (zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.

Dopo 40 minuti:

la caffeina è stata assorbita completamente.

Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio.

I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza. Dopo 45 Minuti:

il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello.

E’ lo stesso meccanismo di azione della cocaina…..

Dopo 60 Minuti: L’acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell’intestino, causando un ulteriore spinta al metabolismo.

Inoltre le alte dosi di zucchero e la dolcezza artificiale aumentano l’escrezione urinaria di calcio.

Le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco.

E’ ora assicurato che con le urine verranno eliminati il calcio, il magnesio e lo zinco che erano in realtà destinati alle ossa, oltre al sodio, a vari elettroliti e all’acqua.

Dopo l’eccitazione iniziale si avrà un crollo della glicemia.

Potresti diventare irritabile e/o apatico.

Avrai anche eliminato con le urine tutta l’acqua presente nella bibita, ma non prima di averla infusa con preziosi nutrienti che il tuo corpo avrebbe potuto usare per scopi fondamentali: idratare i tessuti, rafforzare le ossa e i denti.

Tutto questo sarà seguito nelle prossime ore da un crollo della caffeina.

Ma … fatti un altra Coca-Cola, ti farà sentire meglio.

Nota: il nemico non è la Coca-Cola bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e all’acido fosforico.

Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite gassate.

Fonte:

Psichesoma.com Via Enjoint Fonte – See more at: http://www.losai.eu/cosa-succede-bevendo-coca-cola/#sthash.tHbTvEkx.dpuf

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2012.12.09 – NON VACCINATE I VOSTI FIGLI


Raccolta di 200 studi scientifici

Vaccini, leucemia e linfomi

  • Bichel, “Linfoadenite post-vaccinale che progredisce in un caso di Hodgkin”, Acta Med Scand, 1976, Vol 199, p523-525
  • Stewart AM, “Eziologia della leucemia infantile”, The Lancet, 16 ott. 1965, 2:789-790
  • Glathe H, “Evidenza di attività cancerogena del substrato vaccinale”, Development Biol Std, 1977, 34:145-148
  • Bolognesi DP, “Potenziale virus della leucemia da vaccini”, Canad. Research, feb. 1976, 36(2): 655-656
  • Colon VF, “Necrosi vaccinale quale chiave di linfoma linfatico”, Geriatrics, dic. 1968, 23:81-82
  • Park-Dincsoy H, “Scomparsa dei linfociti in un caso di cancrena vaccinale”, Laval Med, gen. 1968, 39:24-26
  • Hugoson G, “Comparsa di leucosi bovina a seguito di vaccinazione Babesiosis”, Bibl Haemat, 1968, 30:157-161
  • Hartstock, “Linfoadenite post-vaccinale: iperplasia del tessuto linfoide che simula i linfomi maligni”, Cancer, aprile 1968, 21(4):632-649
  • Allerberger F, “Un’epidemia di linfoadenite suppurativa connessa con vaccinazioni BCG in Austria, 1990/1991″, Am Rev Respir Disorder, agosto 1991, 144(2) 469
  • “Tumori maligni come complicazione ritardata di vaccinazioni”, Arch Derm, Vol 98, 1968

Vaccini e alterazioni cromosomiche

  • Knuutila S, “Maggiore incidenza di alterazioni cromosomiche e di Sister Cromatid Exchange (SCE) in linfociti in vivo di 12 pazienti vaccinati contro la varicella”, Hum Genet, 23 feb. 1978; 41(1):89-96
  • Cherkeziia SE, “Disfunzioni dell’apparato dei cromosomi della murena indotti per vaccinazione con un complesso di vaccini antivirali”, Vopr Virusol, sett. 1979, (5):547-550

Vaccini ed autoimmunità

  • “Autoimmunità indotta da vaccino”, Journal of Autoimmunity 1996 Vol 9
  • Romanov VA, “Ruolo dei processi autoimmuni nella patogenesi delle lesioni post-vaccinali del sistema nervoso”, Zh Mikrobiol Epidemiol Immunobiol, ott. 1977, 10:80-83
  • Grachev VP, “Formazione di auto-anticorpi in animali da laboratorio dopo iniezione con virus di diversa virulenza”, Acta Virol (Praha), luglio 1973, 17:319-326
  • Vautier G, Carty JE, “Artrite reumatoide acuta poitiva all’analisi del siero a seguito di antiepatite B”, Br. J. Rheumatol., 1994; 33:991
  • Movsesiants AA, “Studi sperimentali sull’abilità di diversi ceppi di virus vaccinali nell’indurre la formazione di autoanticorpi”, Vopr Virusol, maggio-giugno 1975; (3):297-302
  • Hassan W, Oldman R, “Sindrome di Reiter e artrite reattiva nella salute di assistenti sociali dopo le vaccinazioni”, Br. Medical J., 1994, 309: 94
  • Negina IP, “Formazione di auto-anticorpi a seguito della vaccinazione con diversi tipi di vaccini tifoidi”, Zh Mikrobiol Epidemiol Immunobiol, maggio 1980; (5):69-72

Vaccini e diabete

  • Polster H, “Diabete insipidus dopo la vaccinazione per la varicella”, Z Aerztl Fortbild (Jena), 1 aprile 1966, 60:429-432
  • Sinaniotis, “Diabete mellitus a seguito della vaccinazione antiparotite”, Arc Dis Child, 1975, 50:749.66
  • Patan, “Grave diabete mellitus post-vaccinale”, Ter Arkh, luglio 1968, 40:117-118
  • Classen JB, “La modalità temporale della vaccinazione ha un effetto sullo sviluppo del diabete in roditori”, Autoimmunity, 1996, 24:137-145
  • Classen JB, “Epidemia di diabete e vaccinazioni anti-epatite B”, N Z Med J, 109(1030):366, 27 sett. 1996
  • Classen JB, “Vaccinazione infantile e diabete mellitus”, N Z Med J, 109(1022):195, 24 maggio 1996
  • Poutasi K, “Vaccinazioni e diabete”, N Z Med J., 26 luglio 1996;109(1026):283
  • Dokheel TM, “Una epidemia di diabete infantile negli Stati Uniti? I dati raccolti”, Diabetes Care, 1993, 16:1606-1611
  • Parent ME, “Vaccinazioni con Bacille Calmette-Guerin ed incidenza di diabete mellitus a Montreal, Canada”, Diabetes Care, maggio 1997; 20(5):767-772
  • House DV, Winter WE, “Diabete autoimmune. Ruolo dei markers di auto-antigeni nella predizione e prevenzione del diabete mellitus,” Clin Lab Med, sett. 1997, 17(3):499-545
  • Zeigler M, “Auto-anticorpi nel diabete mellitus di tipo 1″, Z Arztl Fortbild (Jena), agosto 1994; 88(7-8):561-5

Allergie e reazioni anafilattiche a vaccini

  • “Reazioni allergiche a vaccini anti-tetano, difterica, influenza e poliomielite”, Annals of Allergy, Vol. 20, 1962
  • “Anafilassi dovuta a vaccinazioni”, Can Med Assoc J., vol 134, feb. 1986
  • Bernard JG, “Complicazioni alla vaccinazione e reazioni cutanee allergiche in individui giovani”, Rey Corps Sante Armees, feb. 1962; 3:35-46
  • Smith RE, “Reazioni allergiche ai materiali di immunizzazione in bambini ed approccio alla diagnosi”, Ann Allerg, dic. 1965; 23:600-603
  • Erdmann G, “Allergia alla vaccinazione”, Muenchen Med Wachr, 16 giugno 1961; 103:1217-1219 & 103:1256-1259
  • Kreinin LS, “Effetto allergizzante sugli organi respiratori della vaccinazione con aerosol e delle rivaccinazione contro tifoide e tetano”, Zh Mikrobiol, agosto 1968, 45:130-132
  • Fedotova AM, “La patogenesi di manifestazioni di allergie non specifiche durante le vaccinazioni”, Pediatria, gen. 1967; 46:56-60
  • D’Iakova RM, “Reazioni allergiche in bambini”, Pediat Akush Ginek, gen.- feb. 1966, 1:20-21
  • Isacson P, “Reazioni allergiche associate a vaccini virali”, Prog Med Virol, 1971, 13:239-270
  • Kantchourine, AK, “Ruolo di reazioni allergiche ritardate nella patogenesi delle complicazioni post-vaccinazione tifica”, Rev Franc Allerg,, gen.-marzo 1969, 9:19-24.
  • Bawa YS, Wahi PL, “Encefalomieliti allergiche derivanti da vaccinazioni: rapporto di 10 casi”, Indian J Med Sci, Apr 1961;15:290-297
  • Nazareth B, “Reazioni sistemiche allergiche ai vaccini giapponesi per l’encefalite”, Vaccine, maggio 1994, 12(7):666
  • Ehrengut W, “Allergia vaccinale, vaccinia sistemica e vaccinia ulcerosa”, Presse Med, 4 luglio 1964, 72:1957-1958
  • Koval’skala S, “Proprietà anafilattogene di vaccini aDT, PDT e aPDT”, Zh Mikrobiol, gen. 1969; 46:65-71
  • Egorova NB, “Reazioni anafilattiche e titoli di antigeni a seguito di vaccinazione anti-tetano”, Zh Mikrobiol, aprile 1968, 45:63-68
  • Ovens H, “Anafilassi dovuta a vaccinazioni nello studio medico”, Can Med Assoc J, 15 feb. 1986, 134(4):369-370
  • James LP, “Anafilassi sistemica fatale”, NEJM, 19 marzo 1964; 270:597-603
  • Proctor JW, “Reazione Anafilattoide a BCG intralesionale”, The Lancet, 15 luglio 1978, 2(8081):162
  • Kelleher PC, “Reazione anafilattoide dopo vaccinazione tifoide”, Am J Med, dic. 1990, 89(6):822-824
  • Leung AK, “Anafilassi al vaccino DPT”, J R Soc Med, feb. 1985; 78(2):175

Vaccini e demielinizzazione

  • “Sclerosi multipla e vaccinazioni”, British Medical Journal, aprile 1967
  • Nadler JP, “Sclerosi multipla e vaccinazione antiepatite B”, Clin Infect Dis, 1993; 17: 928-29
  • Herroelen L, “Demielinizzazione del sistema nervoso centrale a seguito di vaccinazione anti-epatite B”, The Lancet, 9 nov. 1991, 338(8776): 1174-1175
  • Paradiso G, “Neuropatia multifocale demielinizzante a seguito di vaccino anti-tetano”, Medicina (B Aires), 1990, 50(1):52-54
  • Kaplanski G, Retornaz F, Soubeyrand J, “Demielinizzazione del sistema nervoso centrale a seguito di vaccinazione anti-epatite B e HLA haplotype.” J Neurol Neurosurg Psychiatry, giugno 1995; 58(6):758-759
  • Matyszak MK, Perry VH, “Demielinizzazione del sistema nervoso centrale a seguito risposta di ipersensibilità ritardata nel tempo al bacillo Calmette-Guerin”, Neuroscience, feb. 1995; 64(4):967-977
  • Tornatore CS, Richert JR, “Demielinizzazione del CNS correlata con il vaccino anti-rabbica”, The Lancet, 2 giugno 1990; 335(8701): 1346-1347
  • Adams JM, “Neuromielite ottica: grave demielinizzazione a seguito di vaccinazione anti-varicella”, Rev Roum Neurol, 1973, 10:227-231

Vaccini, convulsione ed epilessia

  • Hirtz DG, Nelson KB, Ellenberg J H, “Epilessia a seguito di vaccinazioni infantili”, Pediatr 1983 Jan; 102(1):14-18
  • Cherry JD, Holtzman AE, Shields WD, Buch D, Nielsen, “Vaccinazione da prtosse e caratteristiche dei primi attacchi epilettici in neonati e bambini,”J Pediatr, giugno 1993; 122(6): 900-903
  • Coplan J, “Attacchi epilettici a seguito di vaccinazioni,” J Pediatr, sett. 1983;103(3):496
  • Barkin RM, Jabhour JT, Samuelson J S, “Vaccinazioni, epilessia e conseguenti valutazioni,” JAMA, luglio 1987; 258(2): 201
  • Griffin MR, “Rischio di attacchi epilettici a seguito di vaccino morbillo- parotite- rosolia”, Pediatrics, nov. 1991; 88(5): 881-885
  • Griffin MR, “Rischio di epilessia ed encefalopatia a seguito di vaccinazione con il vaccino difteria- tetano- pertosse”, JAMA, marzo 1990; 263(12): 1641-1645
  • Cizewska S, Sluzewski W, “Vaccinazioni e attività epilettica seguita con EEG”, Neurol Neurochir Pol., sett.- dic. 1981, 15 (5-6): 553-557
  • Huttenlocher PR, Hapke RJ, “Valutazione di epilessia intrattabile nell’infanzia”, Ann Neurol, nov. 1990; 28(5):699-705
  • Blumberg DA, “Gravi reazioni associate al vaccino difteria.- tetano- pertosse: dettagliato studio di bambini con epilessia, episodi ipotonici iporesponsivi , elevati febbri e pianto continuo”, Pediatrics, giugno 1993; 91(6): 1158-1165
  • Baraff LJ, “Neonati e bambini con convulsioni ed episodi ipotonici-iporesponsive a seguito di vaccinazione anti-difterica- tetano- pertosse”, Pediatrics, giugno 1988; 81(6):789-794
  • Jacobson V, “Relazione della vaccinazione anti-pertosse sulla comparsa dell’epilessia, convulsioni febbrili ed infezioni del sistema nervoso centrale: uno studio epidemiologico”, Tokai J Exp Clin Med 1988;13 Suppl: 137-142
  • Ballerini, Ricci B, “Complicazioni neurologiche delle vaccinazioni, con particolare riferimento alle sindromi epilettiche”, Riv Neurol, luglio-agosto 1973, 43:254-258
  • Wolf SM, Forsythe A, “Epilessia e ritardo mentale a seguito di attacchi febbrili nell’infanzia,” Acta Paediatr Scand, marzo 1989; 78(2):291-295
  • “Epilessia a seguito di vaccinazioni infantili”, J. of Pediatrics, Vol 102, n.1

Vaccini e danni neurologici

  • Nedar PR, Warren RJ, “Patologie neurologiche riportate a seguito di vaccinazioni per il morbillo”, Ped., 1968, 41:997-1001
  • Biron P, Montpetit, Infante-Rivard C, Lery L, “Miastenia grave a seguito di anestesia generale e antiepatite B”, Arch Intern. med 1988; 148: 2685
  • Landrigan PJ, Whitte J, “Patologia neurologica a seguito della vaccinazione del morbillo”, JAMA, 26 marzo 1973, v223(13):1459-1462
  • Turnbull HM, “Encefalomielite a seguito della vaccinazione”, Brit Jour Exper Path, 7:181, 1926
  • Kulenkampff M, “Complicazioni neurologiche del vaccino anti-pertosse”, Arch Dis Child, 1974, 49:46
  • Strom J, “Ulteriori casi di reazioni avverse a vaccini tripli, specialmente di natura cerebrale”, Brit Med Jour, 1967, 4:320-323
  • Berg JM, “Complicazioni neurologiche della vaccinazione anti-pertosse”, Brit Med Jour, 5 luglio 1958; p 24
  • Bondarev VN, “Alterazioni del sistema nervoso in bambini dopo la vaccinazione”, Pediatria, giugno 1969; 48:20-24
  • Ehrengut W, “Conseguenze delle vaccinazioni sul sistema nervoso centrale”, Lancet, 31 maggio 1986; 1(8492): 1275-1276
  • Provvidenza G, “Un caso di benigna atassia acuta del cervelletto nell’infanzia”, Arch Ital Sci Med Trop, 43:189-194, aprile 1962
  • Katsilambros L, “Il fenomeno di apatia in uomini ed animali dopo l’iniezione di viruis in dosi molto elevate”, Rev Med Moyen Orient, 20:539-546, nov.- dic. 1963
  • Bondarev VN, “Alterazioni del sistema nervoso in bambini dopo le vaccinazioni”, Pediatria, giugno 1969; 48:20-24
  • Badalian LO, “Lesioni vaccinali del sistema nervoso in bambini”, Vop Okhr Materin Dets, dic. 1959, 13:54-59
  • Lorentz IT, “Polineuropatia sensoria post-vaccinale con mioclonus”, Proc Aust Ass Neurol, 1969, 6:81-86
  • Trump RC, White TR, “Atassia del cervelletto presumibilmente dovuta al vaccino del morbillo”, JAMA, 1967, 199:165-166
  • Allerdist H, “Complicazioni neurologiche a seguito della vaccinazione al morbillo”, Inter Symp, Brussels, 1978, Development Biol Std, Vol 43, 259-264
  • Finley KH, “Patogenesi di encefalopatia causata da vaccinazioni, Variola e morbillo”, Arch Neur and Psychologist, 1938; 39:1047-1054
  • Froissart M, “Acuta meningoencefalite immediatamente dopo la vaccinazione antinfluenzale”, Lille Med, ott. 1978, 23(8):548-551
  • Pokrovskaia N, “Complicazioni neurologiche in bambini a seguito di vaccinazioni alla varicella”, Pediatriia, dic. 1978, (12):45-49
  • Allerdist H, “Complicazioni neurologiche a seguito di vaccinazioni al morbillo. Valutazione dei casi tra il 1971 e il 1977″, Monatsschr Kinderheilkd, gen. 1979, 127(1): 23-28
  • Naumova RP, “Encefalite che si sviluppa a seguito delle vaccinazioni senza una reazione locale della pelle”, Vrach Delo, luglio 1979, (7):114-115
  • Goswamy BM, “Complicazioni neurologiche a seguito della vaccinazione alla varicella”, J Ass Phys India, gen. 1969, 17:41-43
  • Schchelkunov SN, “Il ruolo dei virus nell’induzione di encefalomielite allergica”, Dokl Akad Nauk SSSR, 1990, 315(1): 252-255
  • Walker AM, “Eventi neurologici a seguito di vaccinazione anti- difterica- tetano- pertosse”, Pediatrics, marzo 1988; 81(3):345-349
  • Shields WD, “Correlazione tra vaccinazione anti-pertosse e comparsa di patologie neurologiche: uno studio epidemiologico,” J Pediatr, nov. 1988; 113(5):801-805
  • Wilson J, “Complicazioni neurologiche delle vaccinazioni DPT nell’infanzia”, Arch Dis Child, ott. 1973; 48(10): 829-830
  • Iakunin IA, “Complicazioni del sistema nervoso nei bambini a seguito di vaccinazioni preventive”, Pediatriia, nov. 1968; 47(11):19-26
  • Greco D, “Studio con controllo su encefalopatie associate con la vaccinazione anti-difterica e tetano in Campania, Italia,” Bull World Health Organ 1985; 63(5):919-925

Le malattie che i vaccini dovrebbero prevenire, vengono anche indotte dai vaccini!

  • Nkowane, “Poliomielite paralitica associata a vaccini, USA, 1973- 1984″, JAMA, 1987, Vol 257:1335-1340
  • Quast, “Malattia simile a parotite indotta da vaccini”, 2nd Int Symp on Immun, Development Bio Stand, Vol 43, p269-272
  • “Vaccinazioni associate con poliomielite”, The Lancet, marzo 1994, Vol. 343
  • “Poliomielite ed inoculazione profilattica contro difteria, pertosse e varicella”, The Lancet, dic. 1956, p. 6955
  • (Vaccinazioni DPT e della varicella aumentano l’incidenza di polio)
  • Green C, “Un caso di epatite associato a terapia con Etretinate e vaccino anti-epatite B”, Dermatologica, 1991, 182(2):119-120
  • Shasby DM, “Epidemia di morbillo in una popolazione ad elevato grado di vaccinazione”, NEJM, marzo 1977, 296(11): 585-589
  • Tesovic G, “Meningite asettica a seguito di vccino per morbillo, parotite e rosolia”, The Lancet, 12 giugno 1993, 341(8859):1541
  • Johnson RH, “Infezione nosocomiale da vaccinazione”, West J Med, ott. 1976, 125(4):266-270
  • Malengreau M, “Ricomparsa di infezione da morbillo, parotite e rosolia a seguito di vaccinazioni: gli adolescenti dovrebbero essere rivaccinati?” Pedaitric, 1992; 47(9):597-601
  • Basa SN, “Poliomielite paralitica a seguito di vaccinazione DTP. una rassegna di 16 casi”, J Indian Med Assoc, 1 feb 1973, 60:97-99
  • Landrigan PJ, “Morbillo in bambini dell’Illinois precedentemente vaccinati”, Ill Med J, aprile 1974, 141:367-372
  • Na, “Poliomieliti associate a vaccinazioni”, Med J Aust, ott. 1973, 2:795-796
  • Pathel JC, “Tetano a seguito di vaccinazione per la varicella”, J Pediatr, luglio 1960; 27:251-263
  • Favez, G, “Grave infezione tubercolotica a seguito di revaccinazione da varicella”, Praxis, 21 luglio 1960; 49:698-699
  • Quast U, Hennessen, “Malattia simile a parotite indotta da vaccino”, Intern Symp on Immunizations, Development Bio Stand, Vol 43, p 269-272
  • Forrest JM, “Rosolia undici mesi dopo la vaccinazione”, The Lancet, 26 agosto 1972, 2:399-400
  • Dittman S, “Morbillo atipico dopo vaccinazione”, Beitr Hyg Epidemiol, 1989, 1, 25:1-274 (939 ref)
  • Sen S, “Poliomielite in bambini vaccinati”, Indian Pediatr, maggio 1989, 26(5): 423-429
  • Arya SC, “Fallimento dell’anti-epatite B”, Vaccine, aprile 1989, 7(2): 164-165
  • Lawrence R, “Rischi di Zoster dopo vaccinazione da varicella in bambini con leucemia”, NEJM, 3 marzo 1988, 318(9): 543-548

Inefficacia dei vaccini

  • Hardy GE, “Fallimento del programma di vaccinazione delle scuole nell’arrestare una epidemia cittadina di morbillo”, Amer J Epidem, marzo 1970; 91:286-293
  • Waters VV, “Fattori di rischio per il morbillo in una popolazione vaccinata”, JAMA, 27 marzo 1991, 265(12): 1527
  • Cherry JD, “Uno studio clinico e sierologico di 103 casi di fallimento del vaccino del morbillo”, J. Pediatr, maggio 1973; 82:801-808
  • “Indagine dell’epidemia di morbillo in una popolazione scolastica totalmente vaccinata con analisi sui titoli di antigeni prima e dopo la rivaccinazione”, Pediatr Infec Dis Journal, 1993, 12
  • “Perdita degli elevati livelli di antigeni creati con il vaccino del morbillo”, The Lancet, 1992, Vol 340
  • “Fallimento nel piano di eradicazione del morbillo”, Arch Intern Med, 1994, vol 154
  • “Un’epidemia di morbillo in un college dove bisogna vaccinarsi prima dell’iscrizione”, Am J of Pub Health Vol 81 no 3
  • “Epidemia grave di morbillo in una popolazione ad elevato grado di vaccinazione”, American Journal of Epidemiology, 1989, Vol 129, n.1
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Vaccini e SIDS (morte infantile improvvisa)

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  • “Caratteristiche di morti infantili improvvise (SIDS) post-vaccinazione DPT”, Neurology, aprile 1986
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  • Na, “Vaccinazioni e morti improvvise”, The Lancet, 25 sett.1982
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  • Goetzeler A, “Encefalite fatale da vaccinazione anti-polio”, Muenchen Med Wschr, 22 giugno 1961, 102:1419-1422
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  • Baraff LJ, “Possibile associazione temporale tra vaccino anti- difteria- tetano- pertosse e SIDS, morte infantile improvvisa”, Pediatr Infect Disorder, gen.- feb. 1983, 2(1): 5-6
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  • Apostolov, “Morte infantile dopo ipertermia da vaccinazione”, J Clin Path, marzo 1961, 14:196-197
  • Bouvier-Colle MH, “Confronto di mortalità tra i due sessidopo vaccinazione al morbillo”, Rev Epidemiol Sante Publique, 1995; 43(1): 97
  • Stewart GT, “Morti infantili dopo vaccino triplo”, The Lancet, 18 agosto 1979; 2(8138): 354-355
  • Flahault A, “Sindrome di morte infantile improvvisa e vaccinazioni anti-difterica, tetano, pertosse e polio”, The Lancet, 12 marzo 1988; 1(8585):582-583
  • Mortimer EA, “DTP e SIDS”, Am J Public Health, agosto 1987; 77(8):925-926

Vaccini e sordità

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  • Nabe-Nielsen W, “Sordità totale unilaterale come complicazione della vaccinazione MPR (morbillo- parotite- rosolia)”, Scan Audio Suppl, 1988, 30:69-70
  • Hulbert, “Perdita di udito bilaterale a seguito di vaccinazione a morbillo e rosolia in un adulto”, NEJM, luglio 1991, 11; 325(2):134
  • Healy, “Vaccino della parotite e sordità”, Am J Disorder Child, giugno 1972; 123(6):612
  • Jayarajan Sedler, “Perdita di udito a seguito di vaccinazione al morbillo”, J Infect, marzo 1995; 30(2):184-185
  • Pialoux P, “Vaccinazioni e sordità”, Ann Otolaryng (Paris), dic. 1963, 80:1012-1013
  • Angerstein W, “Danno all’udito e all’equilibrio a seguito di vaccinazioni”, Gesundheitswesen, maggio 1995, 57(5): 264-268
  • Brodsky S, “Perdita di udito sensorio-neuronale a seguito di vaccinazione al morbillo”, Int J Ped Oto, nov. 1985; 10(2):159-163
  • Koga, “Sordità acuta bilaterale a seguito di vaccinazione MPR”, Nippon Jibiin Gakkai Kai, agosto 1991; 94(8): 1142-5
  • Seiferth LB, “Sordità a seguito di anti-polio orale: rassegna e casi clinici”, HNO, agosto 1977; 25(8): 297-300

Vaccini e disfunzioni renali

  • Jacquot C, “Rischio renale nelle vaccinazioni”, Nouv Presse Med, 6 nov. 1982, 11(44):3237-3238
  • Tan SY, “Glomerulonefrite associata a vaccinazione”, BMJ, 23 gen. 1993, 306(6872):248
  • Pillai JJ, “Coinvolgimento renale in associazione con varicella post-vaccinazione”, Clin Infect Disorder, dic. 1993, 17(6): 1079-1080
  • Eisinger AJ, “Disfunzione renale acuta dopo TAB e vaccinazione anti-colera”, Br Med Journal, 10 feb. 1979, 1(6160):381-382
  • Silina ZM, “Cause di complicazioni renali postvaccinali in due neonati”, Pediatria, dic. 1978, (12):59-61
  • Na, “Albuminurie”, Concours Med, marzo 1964, 85:5095-5098
  • Oyrl A, “Possono le vaccinazioni danneggiare i reni?”, Clin Nephrol, 1975, 3(5):204-205
  • Mel’man Nia, “Lesioni renali dopo l’uso di vaccini”, Vrach Delo, ott. 1978; (10): 67-9
  • Silina EM, “Alcune patologie dei reni in bambini nel primo anno di età a seguito di vaccinazione da varicella e somministrazione di vaccino anti-difterite- pertosse- tetano”, Vopr Okhr Materin Det, marzo 1968; 3(3):79-80

Vaccini e patologie della pelle

  • Illingsworth R, “Rash cutanei dopo vaccino triplo”, Arch Dis Child, sett. 1987; 62(9):979
  • Lupton GP, “Lupus eritematoso discoide causato da vaccinazione alla varicella”, J Am Acad Dermatol, ott. 1987; 17(4):688-690
  • Kompier AJ, “Alcune malattie della pelle causate dal virus vaccinale [varicella]“, Ned Milt Geneesk T, 15:149-157, maggio 1962
  • Weber G, “Lesioni della pelle a seguito delle vaccinazioni”, Deutsch Med Wschr, 88:1878-1886, S7, sett. 1963
  • Copeman PW, “Complicazioni cutanee da vaccinazioni alla varicella”, Practitioner, 197:793-800, dic. 1966
  • Denning DW, “Rash cutanei dopo vaccino triplo”, Arch Disorder Child, maggio 1987, 62(5): 510-511

Manca qualche altro organo?

Cuore

  • “Complicazioni miocardiche delle vaccinazioni”, Annals of Clinical Research 1978 Vol 10
  • Perez Diaz R, “Pericardite post-vaccinazione: 2 casi clinici”, Rev Cuba Med, 1:49-54, luglio- agosto 1962
  • Larbre F, “Miocardite acuta fatale a seguito di vaccinazione da varicella”, Pediatrie, apr.-maggio 1966, 21:345-350
  • “Morte improvvisa tra reclute finlandesi [a seguito di danni cardiaci da vaccini]“, British Med Journal, 1976

Polmoni

  • Chudwin DS, “Coinvolgimento dei polmoni in vaccinia progressiva”, West J Med, maggio 1981, 134(5):446-448

Fegato

  • Lilic D, “Disfunzione al fegato e anticorpi al DNA dopo la vaccinazione anti-epatite B”, The Lancet, 5 nov. 1994, 344(8932):1292-1293

(L’antiepatite B è data per proteggere il fegato dalla malatita, giusto? Ebbene causa anche danni al fegato!)

Occhi

  • Goldman A, “Reazione vaccinale oculare”, Med J Aust, 30 nov. 1968, 2:921-922
  • Rennie AG, “Ocular Vaccinia”, The Lancet, 3 agosto 1974, 2:273-275

Altre voci

  • Cockwell P, Allenm MB, Page R, “Vasculite correlata al vaccino dell’epatite B”, Br. Med Journal, 1990, 301: 1281
  • Fried M, Conene D, Conzelmann M, Steinemann E, “Uveite a seguito di antiepatite B”, The Lancet, 1987; 2: 631-32
  • Wise RP, Kiminyok P, Salive ME, “Perdita di capelli dopo vaccianzioni di routine”, JAMA, 1997; 278: 1176-78
  • Stickl H, “Valutazione del danno vaccinale”, Med Welt, 14 ott. 1972, 23:1495-1497
  • Sterler HC, “Epidemie di ascessi da streptococco gruppo A a seguito di vaccinazioni DTP”, Pediatrics, feb. 1985, 75(2):299-303
  • DiPiramo D, “Formazioni di ascessi al sito dell’inoculazione del bacillo Calmette-Guerin (BCG)”, Riv Med Aeronaut Spaz, luglio- dic. 1981, 46(3-4):190-199
  • Goolsby PL, “Eritema nodoso a seguito di vaccino antiepatita B Recombivax”, New Engalnd J. Med., 1989, 321: 1198-99
  • Caileba A, “Shock associato a sindrome di coagulazione intravascolare disseminata a seguito di iniezione di vaccino DT.TAB”, Presse Med, 15 sett. 1984, 13(3):1900
  • Na, Deutsch J, “Cambiamenti di temperatura dopo vaccinazione tripla nell’infanzia”, Padiatr Grenzgeb 1976;15(1):3-10
  • (Considerando che la tiroide controlla il nostro metabolismo basale sembrerebbe che i vaccini alterano, deprimendola, l’attività tiroidea).
  • “Reazioni avverse assocaiti con i vaccini infantili diversi da pertosse e rosolia”, JAMA, Vol 271, n.20
  • “Danni da vaccino”, The Lancet, gen. 1997, v.1
  • “Pratiche di vaccinazioni di pediatri e loro correlazione con i livelli di immunizzazione”, Arch Pediatr Adolesc med, Vol 148, feb. 1994
  • “Depressione della sensibilità al tubercolino a seguito di vaccinazione al morbillo”, American Review of Respiratory Diseases, 1964 Vol 90
  • “Sintomi comuni dopo vaccinazioni DTP e antipolio”, Arch Dis in Child, ott.-dic. 1991, vol 66
  • “Dermatomiosite e vaccinazioni”, The Lancet, maggio 1978
  • “Gli enormi costi delle cause di compensazione aumentano il prezzo dei vaccini infantili”, The Lancet, giugno 1986, p.1339
  • “Complicazioni delle vaccinazioni”, Ped in Review, Vol 18, N.2, 1997
  • “Vaccinazioni ripetute: possibili effetti avversi”, Annals of Intern. Med, 1974, 81; 594-600

Fonte

– See more at: http://www.losai.eu/non-vaccinate-i-vostri-figli-raccolta-di-200-studi-scientifici/#sthash.yMSA6S7G.dpuf

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2013.09.07 – LA MERCK CONFESSA L’INOCULAZIONE DEL VIRUS DEL CANCRO PER MEZZO DEI VACCINI


Dalla divisione vaccini del’azienda farmaceutica MERCK arriva la sconvolgente ammissione di aver inoculato il virus del cancro per mezzo dei vaccini.

La scioccante intervista ovviamente subito censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackell Science,

è stata tagliata dal libro “The Health Century” proprio a causa del suoi contenuti, l’ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus micidiale (SV40 ed altri) capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo.

Questo spiegherebbe infatti l’aumento dell’insorgenza dei tumori negli ultimi cinquant’anni.

Questo filmato, contenuto nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dott. Leonard Horowitz, caratterizza l’intervista al maggior esperto di vaccini al mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perché la Merck ha diffuso l’Aids, la leucemia ed altre terribili malattie.


Nei vaccini venduti al terzo mondo si è scoperto che questi contenevano l’ormone B-hCG, un anti fertile se immesso in un vaccino.

La Corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni e mezzo di donne e ragazze hanno assunto questi vaccini contaminati, così come in Nigeria, Thailandia.

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2013.09.07 – DIGIUNO PER LA PACE … IL MLNV E’ ANCHE CON PAPA FRANCESCO!

DIGIUNO PER LA PACE IL MLNV E' COL PAPA


«Con l’idolo del potere in ogni violenza facciamo rinascere Caino» Papa Francesco chiede la pace in Siria

settembre 7, 2013 Redazione
Oltre 40 mila persone alla veglia di preghiera per la Siria. Il pontefice: «Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte»
Papa Francesco a Rio de Janeiro«Quando l’uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto». Sabato sera, nella veglia di preghiera al termine della giornata di digiuno per la pace nel mondo e in particolare in Siria, papa Francesco ha rivolto un appello potente al cuore di ogni uomo, sia esso il semplice cristiano, il non credente o il potente del mondo. All’invito lanciato domenica scorsa all’Angelus hanno risposto oltre 40 mila persone in piazza San Pietro, senza contare le adesioni dei cristiani nelle diocesi di tutto il mondo.
L’ARMONIA DELL’UNIVERSO.
Il Papa ha mosso la sua riflessione partendo dalla Genesi e dalla descrizione dell’«armonia» dell’universo. «Questo nostro mondo – ha detto – nel cuore e nella mente di Dio è la casa dell’armonia e della pace ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi a casa. Perché è cosa buona. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani fatti ad immagine e somiglianza di Dio sono una unica famiglia in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale». Quando si rompe questa armonia e il mondo precipita nel caos al punto che l’altro diventa il nemico in famiglia e tra le nazioni? «Questo accade quando l’uomo smette di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà ma guarda solo se stesso. Quando l’uomo pone se stesso al centro e si mette al posto di Dio allora guasta tutte le relazioni e apre la porta alla violenza, alla indifferenza e al conflitto».
siria-armi-chimiche
RINASCE CAINO.
«Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri. Quando c’è il caos il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quante guerre hanno segnato la nostra storia. Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. In ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!».
UN’ALTRA STRADA E’ POSSIBILE. 
«E a questo punto mi domando: è possibile percorrere la strada della pace? Invocando l’aiuto di Dio sotto lo sguardo di Maria Salus Populi Romani regina della pace voglio rispondere: sì, è possibile per tutti. Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: sì, è possibile per tutti. Vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande fino a chi governa le nazioni, dicessimo: sì, lo vogliamo. Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace».
La meditazione del Papa è stata preceduta dalla recita del rosario, da letture bibliche, da commenti ai misteri di santa Teresa di Gesù Bambino, da momenti di silenzio e da assoli di musica d’arpa e di violino. Dopo la meditazione del Papa, la veglia è proseguita con l’adorazione eucaristica.
Ecco il testo integrale della meditazione del pontefice:
«Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio. Possiamo chiederci: che significato ha questo messaggio? Che cosa dice questo messaggio a me, a te, a tutti noi?
1. Ci dice semplicemente che questo nostro mondo nel cuore e nella mente di Dio è la “casa dell’armonia e della pace” ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi “a casa”, perché è “cosa buona”. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, sono un’unica famiglia, in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale non solo proclamata a parole: l’altro e l’altra sono il fratello e la sorella da amare, e la relazione con il Dio che è amore, fedeltà, bontà si riflette su tutte le relazioni tra gli esseri umani e porta armonia all’intera creazione. Il mondo di Dio è un mondo in cui ognuno si sente responsabile dell’altro, del bene dell’altro. Questa sera, nella riflessione, nel digiuno, nella preghiera, ognuno di noi, tutti pensiamo nel profondo di noi stessi: non è forse questo il mondo che io desidero? Non è forse questo il mondo che tutti portiamo nel cuore? Il mondo che vogliamo non è forse un mondo di armonia e di pace, in noi stessi, nei rapporti con gli altri, nelle famiglie, nelle città, nelle e tra le nazioni? E la vera libertà nella scelta delle strade da percorrere in questo mondo non è forse solo quella orientata al bene di tutti e guidata dall’amore?
2. Ma domandiamoci adesso: è questo il mondo in cui viviamo? Il creato conserva la sua bellezza che ci riempie di stupore, rimane un’opera buona. Ma ci sono anche “la violenza, la divisione, lo scontro, la guerra”. Questo avviene quando l’uomo, vertice della creazione, lascia di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà e si chiude nel proprio egoismo. Quando l’uomo pensa solo a sé stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto. Esattamente questo è ciò che vuole farci capire il brano della Genesi in cui si narra il peccato dell’essere umano: l’uomo entra in conflitto con se stesso, si accorge di essere nudo e si nasconde perché ha paura (Gen 3,10), ha paura dello sguardo di Dio; accusa la donna, colei che è carne della sua carne (v. 12); rompe l’armonia con il creato, arriva ad alzare la mano contro il fratello per ucciderlo. Possiamo dire che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? Possiamo dire questo, che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? No, non esiste la “disarmonia”: o c’è armonia o si cade nel caos, dove c’è violenza, contesa, scontro, paura…
Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!
Dopo il caos del Diluvio, ha smesso di piovere: si vede l’arcobaleno e la colomba porta un ramo di ulivo. Penso anche oggi a quell’ulivo che rappresentanti delle diverse religioni abbiamo piantato a Buenos Aires, in Piazza de Mayo nel 2000, chiedendo che non sia più caos, chiedendo che non sia più guerra, chiedendo pace.
3. E a questo punto mi domando: E’ possibile percorrere un’altra strada? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo materno della Salus populi romani, Regina della pace, voglio rispondere: Sì, è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace. Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani e i fratelli delle altre Religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione: guarda al dolore del tuo fratello – ma, penso ai bambini: soltanto a quelli … guarda al dolore del tuo fratello – e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l’armonia che si è spezzata; e questo non con lo scontro, ma con l’incontro! Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità. Risuonino ancora una volta le parole di Paolo VI: «Non più gli uni contro gli altri, non più, mai!… non più la guerra, non più la guerra!» (Discorso alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965: AAS 57 [1965], 881). «La pace si afferma solo con la pace: la pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità» (Messaggio per Giornata Mondiale della pace 1976: AAS 67 [1975], 671). Fratelli e sorelle, perdono, dialogo, riconciliazione sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo! Preghiamo, questa sera, per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace. Così sia.
Leggi di Più: Siria, oltre 40 mila persone col Papa per chiedere la pace | Tempi.it

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2013.09.05 – IL MOSTRIFICIO ITALICO HA FATTO UNA VITTIMA ILLUSTRE – DISTRUTTO PER SEMPRE IL GESSO DI CANOVA.


Distrutto per sempre il gesso di Canova, in una mostra inutile

gesso-canova-distrutto-copPrima o poi doveva succedere: il mostrificio italico ha fatto una vittima illustre.

Il 2 agosto un bassorilievo in gesso di Antonio Canova è stato staccato dal muro dell’Accademia d’Arte di Perugia per essere spedito a soli 24 chilometri di distanza, a una trascurabile mostra di Assisi intitolata semplicemente “Canova”.

L’operazione, affidata alla ditta di trasporti Alessandro Maggi di Pietrasanta, è stata fatale: il gesso, cadendo, si è ridotto in mille pezzi.

E non c’è restauro che tenga.

L’opera era uno dei pochi esemplari noti dell’Uccisione di Priamo, episodio omerico che insieme ad altre famose scene della letteratura classica ispirarono a Canova una delle sue più celebri serie di bassorilievi.

Proprio come il bronzo, il gesso consente di moltiplicare gli originali, e in questi casi l’importanza dell’esemplare è legata alle circostanze della creazione: e quello di Perugia aveva tutte le carte in regola, perché era stato donato all’Accademia dagli eredi dello stesso Canova.

L’assicurazione dovrebbe ripagare 700.000 euro.

Magra consolazione: la nostra generazione ha distrutto qualcosa di unico e irripetibile, che non passeremo ai nostri figli.

DELITTO NEL DELITTO, su questo episodio clamoroso è scesa una coltre di silenzio: la notizia non è riuscita a evadere da scarne cronache locali, e i grandi giornali (che vivono anche del business delle mostre) si sono ben guardati dal raccontare il disastro perugino.

Né il sito dell’Accademia né quello del ministero per i Beni Culturali ne danno notizia.

L’unico che ha messo il dito nella piaga è lo storico dell’arte Francesco Federico Mancini, in una bella intervista al Corriere dell’Umbria.

Mancini chiarisce assai bene la costellazione strumentale e commerciale sotto la quale è nata la mostra che è all’origine di quella che definisce una “gravissima perdita per il nostro patrimonio” che suscita “sconcerto e indignazione”.

La mostra di Assisi è una specie di franchising della Gipsoteca Canoviana di Possagno, l’istituzione che raccoglie l’eredità dell’artista, e che oggi è stata trasformata in una fondazione, e dunque immancabilmente cannibalizzata dalla politica.

Il suo presidente, infatti, è il solito Giancarlo Galan, l’ex ministro pdl per i Beni Culturali il cui consigliere saccheggiò la Biblioteca dei Girolamini a Napoli.

Il rapporto culturale tra Galan e Canova è ben chiarito dalla scelta di far realizzare (nel novembre 2012) un catalogo di intimissimi nella Gipsoteca: una galleria fotografica in cui tombe papali, santi e eroi classici servono a vendere mutande e reggicalze.

Una scelta benedetta dall’allora sottosegretario ai Beni Culturali Roberto Cecchi (governo Monti), il quale dichiarò sottilmente che “economia e cultura sono un tutt’uno, non a caso siamo il Bel Paese”.

La mostra di Assisi è l’esatta attuazione di questa linea: non ha un progetto scientifico (anche se ha un comitato che vanta direttori generali Mibac e soprintendenti: i quali forse dovrebbero lasciarlo, visto il tragico epilogo), non ha una linea culturale.

È un’antologica da cassetta che sarebbe giustificata dal fatto che il fratello di Canova aveva possedimenti in Umbria: parole incredibili, ma vere, del direttore artistico culturale di Perugia- Assisi 2019, che è il carrozzone di una delle quasi venti candidature italiane a capitale della cultura europea nel 2019.

Un direttore (meraviglia nella meraviglia) che è il critico letterario Arnaldo Colasanti, noto ai più per aver condotto un’edizione di Uno Mattina Estate.

PROPRIO IL TANDEM europeo Perugia-Assisi è il motivo per cui la mostra di Canova (invece di svolgersi semmai all’Accademia di Perugia, dove avrebbe avuto più senso e più sicurezza) è stata programmata ad Assisi: dando la stura a un coro di esilaranti scempiaggini, come quella (avanzata dal direttore della sventurata Accademia perugina) sulle affinità armoniche tra le forme neoclassiche di Canova e i versi medioevali di San Francesco.

MA C’È POCO DA RIDERE: i cocci del rilievo di Canova ci ricordano che il mostrificio politico-commerciale in servizio permanente-effettivo non mette a rischio solo la funzione civile e culturale del patrimonio.

Ne minaccia la stessa sopravvivenza materiale.

Il Mibac diretto da Massimo Bray ha stoppato la terrificante mostra di Roma Barocca prevista a Pechino e annullato l’esibizione commerciale del San Giovannino di Michelangelo alla Galleria Borghese.

Ma è tutto il sistema a dover essere profondamente innovato.

 E non è il caso di aspettare altri cocci.

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2013.06.24 – CONTRO IL T.L.T. (TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE) SI SCHERA L’ “ESPRESSO” … MA CHE COINCIDENZA!

Come ha fatto per il MLNV dedicandogli la copertina e vomitando menzogne mediatiche l' "espresso" si scaglia anche contro il T.L.T.


di ROBERTO GIURASTANTE

Dopo la manifestazione di Trieste Libera a Vienna e la messa in mora del Governo e delle autorità italiane, non potevano mancare naturalmente le reazioni da parte del sistema di potere locale che da 60 anni domina indisturbato la città dall’alto di una rete di corruttele inscalfibile e garantita dallo Stato occupante.

Stiamo parlando di una classe politica pienamente responsabile del progressivo annientamento economico, ambientale, sociale dell’ex perla del Mediterraneo. La città-porto della Mitteleuropa con i suoi cantieri, trasformata in comoda discarica di Stato per l’Italia. Inquinamenti dovunque.

Dal Carso, paradiso naturalistico saccheggiato dalle ecomafie italiane, al porto internazionale ridotto a scalo di terzo livello per non disturbare i traffici marittimi italiani.

Una classe politica di imbelli, frutto di una feroce selezione negativa dei quadri, che ha lavorato e lavora per distruggere l’economia di Trieste mettendosi a disposizione dei padroni, non può certo gradire la ribellione della legalità che  il Movimento Trieste Libera ha avviato richiedendo il ripristino della “normalità”.

Normalità che da queste parti si chiama Trattato di Pace di Parigi del 1947, in base al quale Trieste ed il suo porto godono dello “status giuridico” di Stato indipendente e di territorio internazionale, sotto semplice amministrazione fiduciaria affidata provvisoriamente al Governo (non allo Stato) italiano.

Non c’è da stupirsi quindi che questi politici, corresponsabili di un saccheggio senza fine (addirittura l’intero demanio del Territorio Libero è stato trasferito d’ufficio in violazione dei trattati internazionali alla Repubblica italiana, un furto ai danni dei cittadini di Trieste    valutabile in svariate decine di miliardi di euro), siano ora preoccupati del risveglio della città.

Le loro menzogne non possono più proteggerli. I cittadini ora sono informati. Informati e sempre più arrabbiati per la miseria in cui stanno sprofondando grazie alla gestione della mala partitocrazia italiana.

Possiamo così spiegare l’ennesima figuraccia che i rappresentanti della casta hanno fatto nello spazio di attacco creato per loro ad hoc dal solito giornale del regime italico, ovvero il quotidiano Il Piccolo.

Trieste Libera è incontenibile nella sua crescita?

Allora denigriamoli facendoli sembrare un gruppo di “agitatori-svitati” che agiscono guidati dal solito misterioso “grande fratello”.

Un’inversione della realtà davvero sorprendente che lascerebbe molti dubbi anche ai pochi che non conoscessero la sinistra fama del giornale del sistema (a Trieste chiamato non affettuosamente “Il bugiardello”).

Di fronte alla innegabile esistenza e validità dei Trattati internazionali riconosciuti – ad esempio – dal Dipartimento di Stato USA e dall’Unione Europea, i signori della disinformazione si sono limitati a dire che per loro, alti rappresentanti dell’opprimente “patriziato” locale il TLT avrebbe ZERO PESO GIURIDICO (ex sindaco di Trieste Dipiazza), che le affermazioni dei rappresentanti di Trieste Libera “non hanno alcun fondamento giuridico” (sindaco Cosolini), che si tratterebbe di “idiozie, schiocchezze enormi, strampalate teorie di una lobby che ha lo scopo di ingessare il Porto per altri 30 anni…” (avvocato Antonini), che quelli di MTL “vanno a ripescare, su un fondo di sostanziale ignoranza, fatti che poi usa in modo equivoco…” (storico Spazzali).

Non c’è  che dire: un concentrato di nulla in diritto di notevole spessore solo per le offese gratuite che questi signori stanno lanciando contro i tanti triestini che si identificano nella legalità del diritto internazionale propugnata da MTL.

Un concentrato di nulla condito peraltro dalle solite minacciose dichiarazioni del sindaco Roberto Cosolini, contro i pericolosi avversari di MTL accusati usare toni “troppo aggressivi”:  come se la miseria e la disperazione della gente ridotta sul lastrico si potesse esprimere con il “bon ton” della nullità assoluta della politica italiana che loro rappresentano.

Cosolini ha da poco querelato La Voce di Trieste, unico giornale che ha avuto il coraggio di denunciare il tentato esproprio del Porto Franco Nord (Porto Vecchio) di Trieste, sostenuto da una cupola di malaffare trasversale che  ne vorrebbe urbanizzare anche i preziosi ed inalienabili punti franchi.

Una speculazione immobiliare colossale sostenuta dall’amministrazione comunale e che metterebbe la parola fine al Porto di Trieste, sacrificato agli interessi italiani.

Che non sono quelli di Trieste.

Ma i triestini non si fanno più intimidire.

*http://robertainer.blogspot.it

 

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2013.08.27 – L’ONU SI SCHIERA A FAVORE DELLE ASPIRAZIONI SECESSIONISTE MA LA REPUBBLICA VENETA E’ UNA REALTA’ DIVERSA!


E' curioso.

Nell'articolo che segue, l'ONU si schiera a favore delle aspirazioni secessioniste.
Perchè allora non per quelle relative all'utodeterminazione dei Popoli ???
O meglio, perchè non a favore del rispetto dell'integrità territoriale delle Nazioni occupate da stati stranieri, come nel caso della Serenissima Repubblica Veneta, ancora oggi occupata dallo stato italiano???
E' strano, ma sembra che l'ONU non conosca bene la differenza fra secessione e autodeterminazione e ancor più rispetto alla  integrita territoriale di Nazioni occupate da stati stranieri.
Sembra che all'ONU interessi esclusivamente il processo di rivendicazione di sovranità esercitato nell'ambito di un forzoso riconoscimento dell'attuale condizione in cui si trovano i Popoli soggiogati e che legittimamente ambiscono ad un'autentica autonomia e indipendenza.
Ma per la Repubblica Veneta è tutta un'altra cosa.
Per la Repubblica Veneta, la situazione è ben diversa dalla Catalogna e dalla Scozia o da altre simili realtà.
La Repubblica Veneta è (non era) una Nazione occupata ancora oggi da uno stato straniero (l'italia).
Infatti, il regno d'italia di allora, invase militarmente la Nazione Veneta.
Con la forza, la brutalità e l'inganno,ha annesso i suoi territori e tenta ancora oggi di cancellare l'identità del Popolo Veneto qui presente da tremila anni.
Tutto ciò è illegale e illegittimo … è come se l'America, dopo aver combattuto e vinto il regime iracheno avesse deciso di annettere i suoi territori e di cancellare definitivamente il Popolo dell'Iraq, come se mai fosse esistito … questo è ciò che l'italia ha fatto con la Nazione Veneta e ancora sta perpetuando contro il Popolo Veneto con una politica istituzionale razzista e colonialista, tipica di uno stato straniero occupante.
Ecco perché si è costituito il MLNV … perchè i Veneti non potranno mai essere degli insorti perchè l'italia non è la nazione del Popolo Veneto ma è uno stato straniero che ancora oggi la occupa.
Secondo le norme del diritto internazionale solo un Movimento di Liberazione Nazionale può rivedicare, in nome di un intero Popolo, il diritto di autodeterminazione, quindi non un partito politico, non un'associazione qualunque, non un'altro stato e il riconoscimento di un Movimento di Liberazione Nazionale non è dato dal consenso popolare, ma dal diritto di autodeterminazione sancito per legge internazionale che ha quel Popolo.
Il MLNV, però, non ha solo rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto ma anche reclamato e rivendicato il diritto all'integrità territoriale della Nazione Veneta, sia rispetto a tutti i suoi Territori che rispetto ai beni storici, culturali, paesaggistici e umani, che l'italia e le sue istituzioni, comprese quelle locali dalla regione agli enti comunali, spesso depredano e non custodiscono.
Quindi, caro Sig. Ban Ki-moon … non ci si muove solo quando la situazione si sta facendo esplosiva in questa miserabile e fantomatica europa.
Questa è un'europa di stati ma non di Nazioni e di Popoli.
Il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio non attenderanno ancora a lungo per proclamare il ripristino incondizionato di sovranità del Popolo Veneto sulle proprie Terre.
WSM
Venetia, mercoledì 28 agosto 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
ed ecco l'articolo:
“Le Nazioni Unite rispettano i processi di Autodeterminazione dei Popoli”: hanno suscitato molto entusiasmo le parole pronunciate dal  Segretario Generale dell’Onu, Banki-moon,  a proposito del  processo di indipendenza  in atto  in Catalogna e in Scozia. 
L’occasione, una sua visita in Andorra, la settimana scorsa, per celebrare il ventesimo anniversario dell’entrata d i questo piccolo Stato indipendente nell’Organizzazione delle Nazioni Unite .
Senyors i senyores, bon dia” ha esordito in conferenza stampa, sfoggiando  un saluto in catalano, lingua ufficiale del Paese, che è stato accolto come un omaggio all’identità di un popolo. catalonia
Il Segretario dell’Onu   ha esortato  gli Stati centrali a rispettare le aspirazioni secessioniste  e a negoziare pacificamente:  “Tutte le questioni in sospeso tra i Paesi dovrebbero essere risolti pacificamente e attraverso il dialogo, nel rispetto delle reali aspirazioni delle persone interessate.
Faccio appello ai leader di tutto il mondo per esercitare la loro leadership politica e la loro capacità di risolvere tutte le controversie attraverso il dialogo e mezzi pacifici”, ha sottolineato Ban ki-moon riferendosi ai processi di autodeterminazione  in corso in numerose regioni europee.
Un appello che non è casuale. A Madrid, ad esempio, si sta facendo tutto per ostacolare il referendum per l’indipendenza della Catalogna, mentre in Scozia dovrebbe quasi certamente celebrarsi nel 2014.
Ma in Catalogna nessuno ha intenzione di arrendersi. C’è un popolo unito, che continua a combattere per il suo diritto all’autodeterminazione. E che, alle ultime elezioni ha confermato la sua linea, premiando un partito indipendentista di sinistra, l’Esquerra Republicana de Catalunya (Erc). 
C’ da ricordare che, anche la ‘questione siciliana’,  è arrivata all’Onu. Un dossier di denuncia di tutte le violazioni  dello Statuto siciliano operate dallo Stato italiano negli ultimi 60 anni è stato consegnato ai funzionari delle Nazioni unite, come vi avevamo raccontato qui.
Bandiera Siciliana che sventolaMa a differenza della Catalogna e della Scozia, in Sicilia, dove la febbre dell’indipendentismo rimane alta (come lava che arde sotto la cenere)
i  movimenti separatisti  e/o autonomisti, pur essendo tanti e vivacissimi,  non riescono ad acquisire una massa critica rilevante per l’incapacità di unirsi sotto un’unica bandiera.
E soprattutto la  Sicilia non è ancora riuscita a liberarsi di una classe  politica  governante che, un po’ per ignoranza (nel senso socratico del termine) e un po’ per opportunismo, continua a svendere la storia di questa Regione, le sue potenzialità e i suoi interessi, al Governo Nazionale di turno, e ad una Unione europea ormai utile a servire solo le oligarchie finanziarie.
 
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2013.08.26 – ANCORA UNA “PILOTATA” STRAGE DEGLI INNOCENTI ?

bambAgghiacciante:

la foto dei bambini messi sotto ghiaccio per avere il tempo di preparare la messinscena.

Ecco un documento agghiacciante.

I bambini messi sotto ghiaccio per conservarne i corpi per almeno due giorni.

Queste piccole vittime innocenti erano stati uccise col gas dai mercenari atlantisti in luoghi diversi.

Dovevano poi essre radunati nel luogo della sceneggiata e sembrare uccisi da poco.

Per conservarne i corpi, con quelle alte temperature, sono stati messi sotto ghiaccio.

Ricordiamo che le prime immagini del massacro hanno cominciato a circolare il giorno 20, quando il massacro dovrebbe essere avvenuto, secondo questi delinquenti, il giorno 21.

Per cui le foto erano disponibili un giorno prima dei fatti….

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2013.08.26 – IL POLITICANTE GUADAGNINI (VENETO STATO) PUR DI STARE A GALLA … ADESSO PARLA DI AUTODETERMINAZIONE.


Ennesima trovata del politicante di turno Antonio GUADAGNINI (del parito italiano pseudoindipendentista Veneto Stato … ma esiste ancora???).imagesCATVSHMS

Sembra proprio che per questo illustre, brillante e "galleggiante politico" di professione il POPOLO VENETO sia solo "un modo di sentire", così come meglio possa piacere al vezzo di chi, apparentemente senza preciese ragioni, possa ritenersi VENETO.
Così, dopo i risultati elettorali da cercare con la lente d'ingrandimento, i politicanti "venetisti" (che nulla hanno a che fare con i Patrioti), si lavano la bocca con il diritto all'audoterminazione.
Noi del MLNV, ovviamente, non crediamo nella "strategia" dei partiti politici e anche laddove un partito così detto indipendentista riuscisse a controllare l'apparato governativo, anche solo di una parte del territorio, avrebbe raggiunto tale posizione di potere con le regole dettate dallo stato straniero occupante e ad esse sarebbe pertanto assoggettato.
In virtù di quelle stesse regole, per le quali il partito politico ha accettato la competezione elettorale, non può poi violarne i principi costituzionali… e nello stato straniero occupante italiano non vi sono norme che prevedono alcuna possibilità di dichiarare indipendente una parte di territorio.
Vale anche la pena ricordare che un partito indipendentista è costretto suo malgrado a competere ad elezioni amministrative in un ambito territoriale che solo parzialmente corrisponde ai territori della Repubblica Veneta.
Il territorio del Veneto, quale espressione dell'ente regione veneto dello stato straniero italiano, nulla ha a che fare con i territori della nostra Patria. Noi del MLNV non crediamo pertanto attuabile o appropriato affidare le proprie istanze d'indipendenza ad un partito politico.
Queste sono le menzogne dei "caregari" e "poltronai" di turno che con il pretesto indipendentista aspirano a posizioni di potere nell'ambito di istituzioni straniere italiane.
NON CREDETE AI PARTITI POLITICI, NEPPURE A QUELLI CHE SI DICHIARANO INDIPENDENTISTI.
Gabriele Perucca ***
Non c'è alcuna differenza morale o istituzionale nel presentarsi come candidato ad elezioni comunali, provinciali, regionali piuttosto che nazionali italiane. Nessuna.
In tutti i casi sei sempre parte dell'apparato politico-amministrativo dello stato di riferimento.
La Costituzione Italiana parla chiaro.
In tutti i casi ti presenti con liste che sono partiti italiani.
In tutti i casi prendi lo stipendio dallo stato italiano.
In tutti i casi presti giuramento alla bandiera e al Popolo italiano.
In tutti i casi rispondi per ogni azione ai tuoi elettori italiani e per ogni atto illegale alla magistratura italiana.
Chi dice che resta a candidarsi nel proprio comune, provincia o regione per motivi patriottici veneti aborrando Senato o Parlamento italiani dice una tristissima boiata a cui ci possono credere solo coloro i quali non conoscono la costituzione italiana.
Chi resta qui invece di andare a Roma non fa nulla di diverso o di moralmente elevato o supremamente eroico per la causa libertaria del Popolo Veneto contribuisce in egual misura all'allontanamento dal vero obiettivo finale che resta la liberazione della nostra terra e non la partecipazione alla vita politica di chi ti occupa illegalmente da 146 anni.
L'Italia vuole tanti Veneto Stato e tanti Indipendenza Veneta.
Chi non sa guardare al passato non sa leggere il futuro.
Vico docet.

Ma ecco l'articolo pubblicato su LINDIPENDENZA.COM da questo politicante di turno:

Il popolo Veneto e il diritto all’autodeterminazione
di ANTONIO GUADAGNINI*
La costituzione italiana è entrata in vigore il primo gennaio del 1948, senza essere stata ratificata da un voto popolare, cioè, gli italiani hanno votato per eleggere l’ assemblea costituente, ma non hanno votato sul prodotto di quell’ assemblea.
Questo significa che gli italiani hanno dato un mandato in bianco ai costituenti: una volta eletti, essi avevano pieni poteri su che forma costituzionale dare allo stato italiano, è democrazia?
Non mi pare.
Si dice che essi abbiano partorito la costituzione più bella del mondo… ci è andata bene; in quanto, avremmo dovuto tenercela anche se avessero partorito la peggiore… e comunque, il fatto che essa sia entrata in vigore senza una ratifica popolare, crea una contrapposizione evidente tra i valori che essa stessa difende e il modo nel quale è stata consegnata agli italiani.
Perché gli italiani non hanno potuto esprimersi sulla architettura costituzionale del loro stato?
Perché lo stato italiano non ha permesso ai propri cittadini di esprimersi su questioni che sono “fondamentali”, che sono “costitutive” del loro vivere civico?
Ho il diritto, in Italia, di esprimere un’opinione sulla costituzione?
Non era un diritto/dovere degli italiani votare per adottarla?
In Italia non si vota sulle questioni “fondamentali”, a noi è permesso di votare solo sulle questioni “secondarie”.
Posso decidere, in parte, su chi mandare in parlamento ma non posso votare sulla forma costituzionale della repubblica italiana.
La costituzione italiana trae la sua forza e la sua legittimazione mancando quella popolare dal suo contenuto… ammesso che esso sia nei fatti liberale e democratico, ammesso che esso difenda concretamente i diritti fondamentali dei cittadini.
Ma, chiedo: la costituzione garantisce realmente la libera espressione dei cittadini italiani?
O posso esprimere la mia opinione solo su alcune questioni, quelle secondarie appunto?
Se in Veneto si chiede di potersi esprimere sulla forma di governo dalla quale noi veneti vorremmo essere governati, la richiesta è compatibile con la costituzione italiana?
Il diritto di scegliersi la forma di governo, dalla quale essere governati, è uno dei diritti fondamentali delle persone e dei popoli; elemento costitutivo di ogni repubblica e di ogni democrazia… delle persone e dei popoli, dicevo, credo che qui siamo tutti d’accordo.
Ma mentre su che cosa si intenda per “persona” non ci sono dubbi; diventa difficile stabilire cosa si intenda per “popolo”.
Non esistono definizioni oggettive, non esistono nemmeno definizione comunemente accettate… esistono alcune proposte, sulle quali ognuno esprime un proprio parere; ergo, ognuno intende per “popolo” ciò che meglio si confà al proprio modo di sentire.
Però questa non è una questione secondaria, in quanto, ai popoli sono riconosciute prerogative e diritti importantissimi… come, ad esempio, quello di autodeterminarsi! quello di scegliersi, appunto, il governo dal quale essere governati.
Ma come, ci si chiederà, i popoli sono soggetti di diritti di tale portata, e non si sa cosa si intende per “popolo”?
Il diritto interno degli stati e il diritto internazionale riconoscono ai popoli dei diritti senza sapere a quale soggetto riconoscono tali diritti?
… certo, è proprio così!
È vero che il diritto non è una scienza, per la quale esiste una procedura precisa, che deve essere rispettata, se si vuole affermare qualcosa (per farla breve, e solo per dare un’idea: ci devono essere degli assiomi, dei postulati, sulla base dei quali, si possono produrre delle affermazioni, per le quali deve essere possibile assegnare dei valori di verità…), ma scegliere un soggetto al quale si assegna una prerogativa, senza definire, precedentemente, cosa si intende quando si evoca tale soggetto, è veramente troppo!
Si può dire: siccome esiste lo stato italiano, allora, esiste il popolo italiano?
Cioè, il popolo italiano non esisteva il 16 marzo 1861, ed è comparso magicamente il giorno dopo, il 17 marzo, giorno della proclamazione di Vittorio Emanuele II, a re d’Italia?
È bastata una proclamazione per far nascere un popolo? E tutta la questione della lingua comune (l’italiano a quel tempo era conosciuto da una piccola minoranza di persone), delle tradizioni comuni (che ovviamente in quel momento non esistevano), ecc., dove va a finire?
Del resto, lo sapevano tutti, in quel periodo, che non c’era un popolo italiano (Massimo D’Azeglio non ammise, forse: “fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”?).
E ancora, la data della proclamazione del re coincide, o non coincide, con la nascita dello stato italiano?
Ma nella proclamazione non si parla di popolo italiano, ma di nazione.
Si possono considerare sinonimi i due termini?
È evidente che siamo nel regno dell’incerto e dell’approssimativo…
Comunque, anche se si fosse inteso questo bisognava, da qualche parte, scriverlo!
Senza scriverlo, si può solo immaginarlo… ed anche per una cosiddetta, ”scienza normativa”, è troppo approssimativo, per essere accettabile…
Ho già avuto modo di dire che Thomas Jefferson credeva fermamente che quello delle 13 colonie britanniche, nel 1776, fosse un popolo, fosse il popolo americano.
Lo si può contestare?
C’è qualcuno, sano di mente, che può mettere in dubbio le affermazioni di Jefferson?
Bene, se è passata l’idea di popolo di Jefferson, e non poteva non passare (visto anche lo stato dell’arte sulla questione), come si può contestare l’esistenza del popolo veneto?
E una volta assodato che c’è il popolo veneto, chi può impedirgli di esercitare il proprio naturale diritto di autodeterminarsi?
La costituzione italiana forse?
*segretario di Veneto Stato

Più italiano di così!

2013.08.26 – WIKIPEDIA… UN’ENCICLOPEDIA “LIBERA” DI MENTIRE (amministratori ignoranti e italiani)


Quando Wikipedia tradisce la nazionalità Veneta per quella italiana

di GABRIELE PERUCCA
 
Se qualcuno avesse tempo e voglia di farsi un giro culturale attraverso il web scoprirebbe come molti siti di divulgazione della conoscenza siano spesso pervasi di informazioni poco precise, inesatte o addirittura clamorosamente sbagliate. Uno dei portali più utilizzati da giovani e meno giovani è certamente Wikipedia, sedicente enciclopedia libera (www.wikipedia.org) che risulta ai primi posti assoluti nelle liste di visualizzazione per argomento o materia su tutti i motori di ricerca più noti.
Wikipedia nella sua homepage si definisce come “un’enciclopedia online, collaborativa e gratuita. Disponibile in oltre 280 lingue, Wikipedia affronta sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali sia quelli presenti in almanacchi, dizionari geografici e pubblicazioni specialistiche. Wikipedia è liberamente modificabile: chiunque può contribuire alle voci esistenti o crearne di nuove. Ogni contenuto è pubblicato sotto licenza Creative Commons CC BY-SA e può pertanto essere copiato e riutilizzato adottando la medesima licenza”.
In realtà, Wikipedia è organizzata con una struttura piramidale gerarchica degna delle migliori multinazionali americane e non è affatto semplice poter collaborare o avere accesso effettivamente alla creazione di nuove voci o alla modifica e al completamento delle esistenti. Ogni pagina ed ogni argomento è gestito da “amministratori” con diversi livelli di importanza in base al loro grado di partecipazione ed al loro contributo nel corso del tempo. Il loro compito è di controllare e valutare la veridicità delle informazioni inserite da utenti e collaboratori in base alle fonti apportate insieme alla voce da inserire, modificare o ampliare. In questa libertà di circolazione della cultura, il problema è che il grado di valutazione delle informazioni non risponde ad un criterio “universale” basato su dati di fatto o su fonti odierne o storiche ma è del tutto “personale” e “discrezionale” di ogni singolo amministratore.
In più, quasi tutti gli amministratori si celano sotto pseudonimi di fantasia e non sono raggiungibili via posta elettronica diretta se non iscrivendosi ad una particolare lista di utenti Wikipedia.
La forza ed anche il limite di Wikipedia stanno proprio in questo tipo sistema: la divulgazione è enormemente ampliata grazie ai numeri esponenziali dei potenziali collaboratori in tutto il mondo ma l’effettiva libertà della cultura trova un grande limite nei filtri culturali, consci od inconsci, che i singoli “amministratori” hanno nel valutare gli inserimenti proposti. Ogni amministratore, infatti, può a sua discrezione eliminare, cancellare o annullare eventuali contributi inseriti e perfino bloccare per “vandalismo” in due decimi di secondo un’utente reo di inserire informazioni false, errate o non comprovate da fonti certe.
Questo preambolo per introdurre la mia la mia esperienza personale di utente Wikipedia, attento alle informazioni che vengono proposte specialmente quando si intrecciano con il mio libero pensiero di cittadino di nazionalità veneta. Ecco a voi una fresca vicenda successami  poche ore or sono. Il divertente c’è e ve lo anticipo subito: qualche ora fa ho tentato di correggere alcuni errori macroscopici sulle biografie di alcuni noti artisti veneti ma le modifiche non devono essere state molto apprezzate dagli amministratori se è vero che mi hanno bollato con il marchio di “vandalo” wikipediano e come tale mi hanno bloccato l’utenza.
Ecco il dettaglio delle biografie prese in esame:
ANDREA PALLADIO:
-Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro (Padova, 30 novembre 1508 – Maser, 19 agosto 1580), è stato un architetto, teorico dell’architettura e scenografo italiano del Rinascimento, cittadino della Repubblica di Venezia. Influenzato dall’architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale.[2]
ANTONIO CANOVA
-Il Marchese Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e soprannominato per questo il nuovo Fidia.
ANTONIO VIVALDI
-Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è stato un compositore e violinista italiano esponente di spicco del tardo barocco veneziano.
TIEPOLO
-Giambattista (o Giovanni Battista o Zuan Batista) Tiepolo (Venezia, 5 marzo 1696 – Madrid, 27 marzo 1770) è stato un pittore e incisore italiano della Repubblica di Venezia. È uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano.
-Giandomenico Tiepolo o Giovanni Domenico Tiepolo (Zianigo, 30 agosto 1727 – Venezia, 3 marzo 1804) è stato un pittore italiano.
-Lorenzo Tiepolo (Venezia, 1736 – Madrid, 1776) è stato un pittore e incisore italiano, figlio di Giambattista Tiepolo e fratello di Giandomenico Tiepolo.
DANIELE MANIN
-Daniele Manin (Venezia, 13 maggio 1804 – Parigi, 22 settembre 1857) è stato un patriota e politico italiano.
In effetti, e molti l’avranno già capito, il mio tentativo di modifica si è limitato ad una parola per biografia. Per chiarezza, ho evidenziato in grassetto e sottolineato il vocabolo al quale ho provato ad applicare la modifica in base a dei dati di fatto noti a tutti ed evidentissimi.
Nessuno dei personaggi sopra citati, infatti, era di nazionalità italiana (il povero Daniele Manin meno che mai patriota italiano…) ma tutti nati, vissuti e spirati in stato di cittadinanza e nazionalità veneta o nella peggiore delle ipotesi lombardo-veneta. Basti controllare le stesse date di nascita e morte che sono inserite per ognuno di loro e fare due conti con la Storia. Per tentare di ovviare al pacchiano errore, ho semplicemente provato a sostituire il vocabolo “italiano” con la più esatta e certa definizione di “veneto”.
Apriti cielo.
Non l’avessi mai fatto.
Dopo cinque minuti mi è arrivata la seguente informativa al mio indirizzo di registrazione:
Discussioni utente:79.45.36.172
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Veneto [modifica | modifica sorgente]
Ciao.
Per favore, non insistere a sostituire “veneto” ad “italiano”.
Puoi leggere le motivazioni a riguardo cliccando qui.
Buon wiki, –Horcrux92 15:44, 22 ago 2013 (CEST)
Ho cliccato immediatamente ed ecco cosa è uscito:
Per nazionalità non si intende la cittadinanza ma l’appartenenza ad una comunità culturale, per cui persone vissute nella regione geografica italiana nei secoli passati sono comunque da considerarsi italiane, specialmente se la loro attività ha avuto risonanza in tutta la penisola o addirittura a livello internazionale: lo stesso discorso vale per altre aree culturali analoghe come Germania, India o Grecia.
Per aree periferiche o soggette a predominio straniero (ad esempio il predominio spagnolo in Italia) la situazione potrebbe essere più sfumata, per cui in caso di dubbi si consiglia di aprire una discussione nella pagina relativa.
È possibile specificare lo Stato preunitario (o gli Stati preunitari) del quale il personaggio è stato cittadino o suddito: per farlo si consiglia di usare il campo PostNazionalità, generando un incipit del tipo «Xxx Yyy (…) è stato un poeta italiano, suddito del Ducato di Zzz».
La mia reazione è stata quella di forte “turbamento”.
Non tanto per la definizione negativa di “vandalo” attribuitami ma quanto perché, per un attimo, hanno iniziato a vacillare molte mie convinzioni culturali riguardo l’argomento “nazionalità”.
Vuoi vedere che non ho mai capito nulla e che non è mai esistita la cittadinanza veneta?
Mi sono precipitato disperatamente sulla pagina web della mitica Treccani ed ho cliccato in stato di apnea il vocabolo “Nazionalità”.
E’ uscita la seguente definizione:
“Vincolo di appartenenza di un individuo a uno stato: c. italiana, francese, ecc.; ottenere, avere, perdere la c.; certificato di cittadinanza. C. europea, condizione giuridica dei cittadini degli stati dell’Unione Europea, che prevede, fra l’altro, il diritto di soggiorno in tutti gli stati membri, il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali ed europee nello stato dove si è scelta la residenza, alle stesse condizioni dei cittadini di questo.
In senso fig., le frasi acquistare la c., dare la c. si usano anche con riferimento a parole o locuzioni straniere che siano entrate largamente nell’uso e si possano perciò considerare parte del patrimonio linguistico nazionale, o a idee, costumi, ecc. di provenienza straniera ormai largamente diffusi e acquisiti."
Sospiro di sollievo.
Riscopro così che posso stare tranquillo e che le mie convinzioni reggono ancora.
Mi rendo conto quindi che è solo la libera enciclopedia del libero sapere Wikipedia che ha deciso di:
-dare una nuova definizione di “nazionalità”
-di scinderla dalla “cittadinanza”
-di creare le “post-nazionalità”
-di stabilire l’area di pertinenza della nazionalità italiana anche al di fuori dei confini storici e geografici spazio-temporali dello stato italiano.
Praticamente, i liberi pensatori di Wikipedia cosa mi stanno dicendo? Semplicemente che tutti coloro i quali in ogni epoca sono nati e vissuti sul suolo che oggi è occupato dallo stato italiano sono italiani.
Ma non solo.
Mi stanno dicendo anche che l’Italia è retroattiva nello spazio e nel tempo.
Ma non solo.
Questi signori osano là dove volano le aquile:  l’Italia e l’italianità vanno di diritto anche a chi è appartenuto ad una comunità culturale italiana o sia vissuto in una regione geograficamente italiana.
In pratica, questo allarga ancora di più gli orizzonti italiani perché starebbe a significare che tutti coloro i quali siano nati e vissuti in ogni epoca non solo in regioni attualmente occupate dallo stato italiano ma anche in luoghi geograficamente legati all’Italia devono essere considerati a tutti gli effetti per Wikipedia di nazionalità italiana anche se legalmente cittadini o sudditi di un altro stato vivo o morto.
Secondo Wikipedia, svizzeri del Canton Ticino, sanmarinesi, vaticani, duo siciliani, veneti sarebbero tutti italiani.
E’ una bestialità enorme, tutti se ne possono rendere immediatamente conto, ma se questo criterio fosse applicato davvero a tutte le biografie inserite verrebbe fuori una confusione totale.
Quando infatti andiamo a verificare se sia davvero così e se tale assurdo criterio sia applicato omogeneamente a tutti quelli che potrebbero esserne interessati in ogni tempo ed epoca allora scopriamo che vale per Palladio, Canova, i Tiepolo e Daniele Manin (solo per citarne alcuni) che sono considerati a pieno titolo italiani sebbene fossero legalmente cittadini della Veneta Nazione mentre, per esempio, non vale per il compianto Giuliano Bignasca, leader della Lega Ticinese, che, pace all’anima sua, è nato e vissuto con nome e cognome italiani in una area, politicamente svizzera, ma geograficamente, culturalmente e linguisticamente italiana.
La sua wiki-biografia è però conforme ai normali parametri di una mente libera ed il principio wikipediano della nazionalità in questo caso non è stato applicato come per Palladio o Canova.
Infatti:
Giuliano Bignasca (Lugano, 10 aprile 1945 – Canobbio, 7 marzo 2013) è stato un imprenditore e politico svizzero del Canton Ticino.
Il povero Bignasca, infatti, si sarebbe rivoltato nella tomba nel sentirsi dare da italiano, lui che ha sempre combattuto con la Lega Ticinese la piaga del lavoro frontaliero italiano per favorire la tranquilla esistenza dei cittadini svizzeri del Canton Ticino.
Ma questo vale anche per Palladio, Manin e compagnia.
Perché Palladio è italiano e Bignasca no?
Che differenza c’è tra la Svizzera (Canton Ticino) e la Repubblica Veneta? Nessuna delle due era Italia, nessuno di loro era cittadino italiano.
Ci ho provato ancora ma da Wikipedia solo la risposta stizzita di uno dei pochi amministratori con nome reale da cristiano, tale Ilario Valdelli (valdelli@gmail.com), al quale ho girato le mie obiezioni come sopra e ho inoltrato la richiesta di uniformare i criteri di scelta delle nazionalità dei vari personaggi storici in base alla loro reale nazionalità legale.
Ho chiesto ovviamente anche che le mie correzioni sugli artisti veneti fossero considerate valide ed allargate a tutti coloro i quali fossero nati e vissuti in epoca della Serenissima o del Regno Lombardo-Veneto perché ritenevo io un vandalismo che fossero considerati italiani e non veneti.
Il nemmeno tanto velato invito di Valdelli è stato quello di farla finita perché stavo diventando “SPAM” (da vandalo a spam…) e casomai, sempre che io fossi davvero così convinto di ciò che stavo asserendo, di darmi da fare ad apportare “fonti” e “documenti” attendibili e validi sulla apposita pagina delle”Discussioni” di ogni biografia, così poi loro avrebbero valutato cosa fare.
Ma quali fonti storiche vuole Wikipedia?
Gli atti di nascita originali di Palladio o Canova?
O la certezza documentale che sia esistita la Repubblica Veneta, la nazionalità veneta, la lingua veneta, la cultura veneta, l’arte veneta?
Per la cultura dominante di Wikipedia, i Veneti come i Siciliani o i Napoletani sono solo  una post-nazionalità rispetto a quella italiana.
Poco male, vediamola dal punto di vista positivo e beneaugurante. 
In fin dei conti molti Veneti che lottano perché la Veneta Nazione riemerga dalla coltre di fango ed asfalto gettata sopra le nostre teste da 216 anni di dominazioni straniere, sono già in un epoca di post-italianità.
Cara Wikipedia, ma se ti avessi proposto di cambiare la nazionalità italiana con quella veneta a Del Piero ed alla Pellegrini e ti avessi confessato che io sono già veneto e non italiano mi avresti mandato a casa i Carabinieri per vilipendio alla libera cultura dominante?
 

 

2013.05.09 – NULLI GLI ATTI, AGENZIA DELLE ENTRATE ED EQUITALIA TREMANO


3 gennaio 2012.

Sarebbero nulli tutti gli atti emessi dalla Agenzia delle Entrate e, di conseguenza, le cartelle esattoriali di Equitalia formate sulla base di ruoli delle Agenzie delle Entrate: la ragione è perché il Fisco ha fatto fino ad oggi firmare i propri atti a personale dipendente privo della qualifica di “dirigente”.
Un notizia che può scatenare un terribile terremoto, che coinvolgerebbe chi dovrebbe controllare l’attività fiscale del nostro paese.
La questione è stata sollevata dalla dottoressa Maria Rosaria Randaccio ex Intendente di Finanza a Cagliari (poi direttrice della Commissione Tributaria, in ultimo in forza al Tesoro e all’assessorato regionale al Turismo), la quale avverte: le cartelle di Equitalia e gli avvisi delle Agenzie delle Entrate sono tutti nulli.
Ciò deriva da una importante sentenza del TAR Lazio.
Il Tribunale amministrativo ha stabilito che, all’interno delle Agenzie delle Entrate, gran parte del personale che firma gli accertamenti non ha i requisiti di “dirigente”.
La conseguenza è che tali atti sono nulli e, con essi, anche le successive cartelle Equitalia.
Il Tar del Lazio ha dichiarato illeciti e illegittimi gli ottocento incarichi dirigenziali conferiti a semplici impiegati, invece che ai veri Dirigenti delle Agenzie delle Entrate sparse nelle varie sedi d’Italia.
Infatti, su un organico di 1.200 dirigenti del Ministero, solo 400 posti risultano coperti da dirigenti abilitati, ossia assunti tramite regolare concorso, mentre gli altri 800 incarichi sono stati conferiti indebitamente a dei “nominati”.
La questione è stata affrontata anche dalla stessa Corte dei Conti e dal Consiglio di Stato.
Quest’ultimo sostiene, tra le righe, che Equitalia S.p.a. agendo in qualità di agente della riscossione, in quanto concessionario di un pubblico servizio, deve utilizzare, per tutte le incombenze, personale che opera in regime di diritto pubblico, ossia Dirigenti della Pubblica Amministrazione.
Il fatto che tutto il personale utilizzato per le incombenze della riscossione debba essere incardinato nella Pubblica amministrazione lo prevede la legge.
La stessa legge prevede che anche la sottoscrizione dei ruoli da trasmettere a Equitalia per la riscossione deve essere svolta esclusivamente dai Dirigenti, dal momento che solo ai Dirigenti compete l’adozione degli atti e dei provvedimenti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno.
Invece, come ci ha svelato il Tar del Lazio con la sentenza appena citata, la trasmissione dei ruoli ad Equitalia per la loro riscossione – prerogativa un tempo affidata alla competenza esclusiva degli Intendenti di Finanza – in questi ultimi dieci anni è stata illegittimamente effettuata da semplici impiegati, spesso privi del diploma di laurea.
Si parla di una questione che riguarda non solo il Ministero delle Finanze in generale, ma anche altri ministeri.
Nel 1992 i dirigenti della Intendenza di Finanza e di tutti gli uffici finanziari sono stati retrocessi in carriera ed inquadrati nella nona qualifica funzionale, ossia quella dei quadri, in questo modo, parte dell’organico è rimasto scoperto.
Sono stati inizialmente chiamati, a coprire il vuoto, quelli che erano dentro il Ministero delle finanze, ma collocati nei ruoli centrali, inquadrandoli come dirigenti, mentre gli altri colleghi sono rimasti nella nona qualifica funzionale.
Poi, alla fine degli anni ’90, ci si è reso conto che questi posti dovevano essere coperti da un certo numero di persone, così il Ministero ha bandito dei concorsi per coloro che avevano iniziato a ribellarsi all’inquadramento della nona qualifica.
Naturalmente questi concorsi non hanno coperto l’organico ma solo in minima parte, così, i restanti posti sono stati coperti con incarichi fiduciari, conferiti in barba alla legge.
A coprire carichi dirigenziali sono stati chiamati semplici impiegati, che non avevano la qualifica di funzionari, così, a comandare sui dirigenti vengono chiamati dei semplici impiegati.
La conseguenza di questa di questo terremoto giudiziario è che tutte le cartelle esattoriali notificate dagli agenti della riscossione e da Equitalia S.p.a. in questi ultimi dieci anni potrebbero venire annullate perché illegittime per via della mancata sottoscrizione dei “Ruoli” (trasmessi ad Equitalia) da parte di un dirigente abilitato, ossia assunto tramite pubblico concorso nei Ruoli Dirigenziali della P.A.
Si apre, quindi, una stagione di contenzioso, che potrebbe portare non solo alla dichiarazione di nullità degli atti “ab origine” perché sottoscritti da persona non qualificata, ma anche la richiesta di ripetizione dell’indabito, in quanto si configurerebbe un illecito arricchimento.
 
scritto da: Dott. Enrico Duratorre – Consulenza Giuridico – Amministrativa
 
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2013.03.04 – LA POLONIA DA UNO SCHIAFFO A BRUXELLES: NON VUOLE PIU’ L’EURO.


L’Europa dell’austerity non è più una meta.

Economia internazionale
di Vittoria Patanè – 04 Mar 2013
La Polonia è stata chiara: niente euro prima del 2015. “Dobbiamo valutare costi e benefici” ha detto il Presidente polacco Bronisław Komorowski.
E ad onor del vero, allo stato attuale dei fatti, chi si sente di dargli torto?
L’Europa di oggi non è più una meta da raggiungere, un conglomerato di Paesi in cui entrare per non rimanere tagliati fuori dal mondo.
Anzi, sta diventando sempre più probabile che la tanto agognata Eurozona fra qualche anno non esista più, uccisa dalla crisi e da politiche errate che anziché far ripartire l’economia la stanno strozzando in una morsa assassina.
La piccola Polonia ha paura di diventare presto un’altra delle vittime di questa situazione che non accenna a fermarsi.
Come la Slovenia, entrata nell’euro solo nel 2004 e già, dopo nove anni di battaglie e di Governi incapaci di far fronte ai problemi, in pericolo default.
E allora andiamo a vedere quali sono i timori e i perché che hanno spinto la Polonia a prendere questa decisione.

LE RADICI DELLA DECISIONE
“Perché dobbiamo adottare l’euro adesso?
Non c’è alcuna fretta.
È chiaro, nonché importante e fondamentale, che ci sia un ampio sostegno pubblico.
Bisogna convincere il popolo polacco che l’adesione all’euro è una buona cosa per il Paese.
Queste le parole pronunciate da Bronisław Komorowski alcuni giorni fa.
Parole che faranno storcere il naso ai vertici di Bruxelles che, al contrario, vorrebbero che il Paese polacco accelerasse i tempi.
La decisione era già nell’aria.
Già un anno fa, nel pieno della crisi, il Ministro delle Finanze Jacek Rostowski aveva palesato i primi dubbi sulla questione, dubbi che oggi vengono confermati dal Presidente Komorowski.
Solo dopo un’attenta valutazione di costi e benefici, ma anche, dopo le elezioni politiche e presidenziali che si svolgeranno fra due anni, la Polonia farà una scelta sul proprio futuro.
Anche il Premier Donald Tusk  è intervenuto dicendo il suo parere sull’argomento: “Solo così la Polonia potrà avere tutti gli elementi che gli permetteranno di scegliere la migliore opzione, al fine di garantire la sicurezza dell’economia polacca e mantenere la propria competitività, anche dopo l’entrata nell’eurozona”.

I DUBBI POLACCHI
Il PIL polacco è cresciuto del 4,3% nel 2011 e del 2% nel 2012; i conti pubblici sono equilibrati, con un rapporto deficit/Pil del 3,4%, in calo rispetto agli anni passati (ricordiamo che la soglia fissata dal Fiscal Compact è del 3%).
Ma cosa ancora più importante: la Polonia non ha subito il contagio della crisi che ha afflitto l’intera Eurozona.
E allora perché entrare nell’euro?
“Il più grande timore percepito è quello di un peggioramento delle condizioni economiche  e di una più elevata vulnerabilità.
Non sempre l’euro è visto come un’opportunità, specie in periodi di estrema sofferenza come questi.”
Queste le parole che si leggono in uno studio di PKO Bank, la più importante banca del Paese.
Del resto, neanche i cittadini polacchi sembrano troppo convinti.
Secondo lo stesso studio, solo il 41% della popolazione vorrebbe l’euro  al posto dello zloty.

LA SITUAZIONE EUROPEA
Le elezioni italiane  sembrano aver dato il colpo di grazia all’Europa.
Da ogni parte del mondo arrivano condanne a quell’austerity che fino a pochi giorni fa sembrava la soluzione ai problemi del continente.
L’Eurozona pare sull’orlo del precipizio e i dissidi interni si acuiscono sempre di più.
La Germania contro tutti.
I vertici tedeschi sembrano ormai gli unici a credere che austerity e rigore possano davvero risolvere qualcosa.
E allora, in una situazione del genere, siamo sicuri che quella della Polonia non sia una scelta lungimirante?
 
Tratto da (CLICCA QUI)

2013.08.24 – SIRIA – PUTIN SMASCHERA IL PIANO DEL NWO


SIRIA – PUTIN SMASCHERA IL PIANO DEL NWO
Sabato, Agosto 24th/ 2013
– Redazione Qui Europa – 
Siria – Putin Smaschera il Piano del NWO
Siria – I satelliti Russi forniscono la prova definitiva 
all'ONU sull'innocenza di Assad e le responsabilità
di USA e Arabia Saudita
I RAZZI DELLA STRAGE?
Cosa dei "Ribelli Salafiti"
Damasco, Mosca, New York
Vladimir Putin ancora una volta fa centro, e sbugiarda i signori del Nuovo Ordine Mondiale: la strage in Siria?
Non è stato Assad, ma i ribelli Salafiti, appoggiati dal governo Saudita e dagli USA con i suoi alleati.
La prova "finale" è stata fornita nelle ultime ore dal Cremlino al Palazzo di Vetro dell'ONU.
Si tratta di video e foto che illustrano come i satelliti russi abbiano fatto luce sul fatto che i razzi che hanno causato l'ultima strage in Siria (1300 morti) non sono partiti da Damasco o dalla Siria, ma da territori di pertinenza di gruppi Salafiti: ovvero dei cosiddetti "ribelli-mercenari" al soldo di Arabia Saudita e USA. 
Washington?
Non poteva non sapere!
Secondo Mosca, Washington non poteva non sapere, visto che i satelliti USA sono efficienti quanto quelli russi.
E allora perchè tutte queste menzogne?
Beh, dinnanzi a quest'ennesima prova regina, l'ONU e lo stesso Ban-Ki Moon dovranno prendere atto della situazione e smentire, zittire, tutti i media di regime che da giorni danno adito a queste diaboliche falsità!
Ma con che faccia – ci chiediamo – andranno in giro per la penisola italiana i vari direttori dei TG di regime?
Con che faccia si guarderanno allo specchio?
per non parlare dei "politici", ovviamente!
politici impegnati a parlare del caso "Berlusconi", come se il resto fossero bazzecole.
Ma i maestri della distrazione di massa, si sa, sono sempre all'opera!
OBIETTIVO? GUERRA MONDIALE PER UN NUOVO ORDINE
Tra i dati più palesi, sicuramente il fatto che le milizie ribelli in Siria – ora è ufficiale – sono armate e manovrate da Arabia Saudita ed alleati, che mirano ad innescare una nuova Guerra Mondiale.
Tali prove, tra l'altro coincidono perfettamente con le testimonianze raccontate in questi mesi, e con l'ultima drammatica tstimonianza di Padre Daniel Maes, cui passaggi più delicati vi riproponiamo di seguito: 

DAMASCO LA TESTIMONIANZA DI PADRE MAES
"Qualche anno fa, quando siamo venuti qui in Siria, non abbiamo incontrato una società politica perfetta, ma abbiamo incontrato  una società prospera e sicura e abbiamo anche esperimentato l’uguaglianza tra tutti i gruppi religiosi.
C’era anche la libertà di religione, l’ospitalità e c’era anche una sana vita di famiglia.
Nella vita pubblica, discriminazione, furto e criminalità non erano noti. 
All’improvviso sono apparse le più orribili atrocità.
Si massacrava, si saccheggiava e c’erano attentati in tutto il Paese.
La società abbastanza armonica si trasformava in un incubo".
LO ZAMPINO DEI SIGNORI DEL MALE E LE RIVELAZIONI DEL GENERALE CLARK
La “primavera” diventava un “caos”.
La stampa informava che c’era una rivolta spontanea di un popolo da tanto tempo oppresso.
Chi aveva una profondità più spirituale, aveva già notato dall’inizio che questa era una menzogna.
I nemici avevano già da qualche tempo seminato questa zizzania, che adesso si manifestava chiaramente.
Wesley Clark, un generale Americano, ha ammesso che la guerra in Siria era già stata progettata– insieme con quattro altri paesi – subito dopo gli attentati alle ”Twin Towers” a New York.
Nel frattempo hanno distrutto l'Iraq sotto il motto di “Libertà per Iraq”! 
E' uno dei più grandi crimini  contro l’umanità nella storia recente.
Rimarranno ancora  cristiani  in Iraq, a fronte dei 1,3 milioni di cristiani nel 2003?
Una cosa simile è successa anche in Libia, che oggi fa pure parte della “collezione primaverile araba ” dell’Occidente.
E che pensate dei cristiani in Egitto, Afghanistan e Siria?
CRIMINI CONTRO L'UKMANITA': AFFARONI PER L'INDUSTRIA BELLICA OCCIDENTALE.
Intanto, tutti questi paesi sono una miniera inesauribile di oro per l’industria di armi.
"I poveri sono venduti", dice il profeta Amos più di ventisette secoli fa, "per servire il potere e la ricchezza delle grandi nazioni e dei dominatori mondiali".
E mentre l’Islam ha sempre più libertà e supporto nell’Occidente, i cristiani  – gli abitanti originari –  invece, sono perseguitati, scacciati e massacrati nei paesi musulmani.
Costantemente in Trincea
Intorno a noi sentiamo incessantemente i rumori sordi delle esplosioni.
Ci troviamo comunque ancora in un posto molto pericoloso.
Cosi restiamo a mangiare nel refettorio con sacchi di sabbia davanti alle finestre come nelle trincee di lusso della Prima Guerra Mondiale.
La sera siamo costretti a ritirarci presto, sedendoci o rimanendo sdraiati, nei nostri rifugi.
Questa settimana hanno trovato ragni velenosi nel rifugio delle suore.
Chi ha detto che le donne hanno sempre bisogno di tanto tempo per imballare?
Non è per niente vero.
In poco tempo tutti i materassi e le altre cose erano traslocati in un nuovo posto.
Hanno fatto tutto in modo velocissimo.
Non c’è stato neanche tempo di prendere una foto di questa fuga.
Così usciamo del solito tran tran e  c’è un pò di distrazione.
FRAMMENTI DI NUOVO ORDINE MONDIALE IN SIRIA
Parliamo del nuovo rifugio: già prima il refettorio era un posto dove si facevano tante cose e adesso non è più un luogo ”polivalente” ma è diventato uno spazio  “omnivalente”, cioè un tipo di ripostiglio simpatico che è stato riorganizzato in modo ordinato in vari spazi separati.
Nel frattempo viviamo e soffriamo insieme la miseria del popolo Siriano e del suo Paese.
Ci sono già 100.000 morti  su cui piangiamo.
Fabbriche, scuole, ospedali e istituzioni pubbliche sono stati distrutti.
Milioni di persone sono profughi in un paese che prima offriva rifugio in modo ospitale a tanti profughi soprattutto di Iraq e Libano.
Tanti soffrono la fame e sono senza tetto.
Mercoledì sera vediamo sulla televisione Siriana Al Akhbaria un’ampia intervista con Madre Agnes-Mariam sulla situazione in Siria e soprattutto sul modo concreto della Musalaha,  il movimento più importante della riconciliazione.
C’è tanto bisogno di dare al popolo il necessario cibo, cura, alloggio, scuola e ri-educazione.
Il perdono reciproco e la riconciliazione hanno un effetto di guarigione.
Secondo la Madre anche  i terroristi hanno il diritto di esprimersi  per scegliere un nuovo e buon orientamento di vita.
Uno dei progetti concreti è un’iniziativa spettacolare olandese di una macchina ospedale polivalente con tante attrezzature (prezzo mezzo milione) per Homs e speriamo dopo anche una per Aleppo.
(Vedi:  http://helphoms.org).

IL VOLTO DEL MALE IN SIRIA
Una Guerra contro la Siria taciuta dall'Occidente.
Fino a quando?    
E’ possibile che la miseria senza fine abbia un effetto demoralizzante.
Dall’altra parte invece questa situazione implica anche la speranza di una purificazione profonda.
Questa sofferenza offre anche la possibilità di una crescita più forte dopo. 
La verità su quanto succede qui si rivela poco a poco e vien accettata sempre di più, anche se la Francia la nega in modo ossessivo.
LA VERITA', QUANDO SARA' CONOSCIUTA, CIO' CAMBIERA' IL MONDO!
Quando la realtà di questa guerra contro la Siria sarà riconosciuta,  potrebbe causare una svolta nelle relazioni politiche nel mondo intero. 
Monsignor Francis A. Chullikat, rappresentante permanente della Santa Sede all’ONU ha parlato il 23 luglio 2013 della pace in Siria, in cui tutti saranno vincitori al contrario di una guerra dove tutti perdono.
Il 25 luglio il Patriarca Cirillo di Mosca con rappresentanti di tutte le chiese ortodosse mondiali, insieme a Putin hanno espresso loro preoccupazione per la tragedia in Siria, dove i cristiani sono minacciati di sparire.
IL CRISTIANESIMO E' NATO IN SIRIA
Essi hanno dichiarato: “Sarebbe una catastrofe per l’intera civilizzazione.
L’origine della nostra religione si trova qui in Siria!”.
Forse la vera storia è costituita da santi e martiri, come Padre Francois Mourad.
Lui viveva l’esempio di Charles de Foucauld e ha fondato il monastero di San Simeone, lo stilita, a Ghassanieh (Nord Ovest di  Aleppo).
Le chiese sono state distrutte ed i cristiani sono stati rapiti e assassinati.

LO STRAORDINARIO ESEMPIO DI PADRE FRANCOIS MOURAD – OLTRE LA MORTE.
Quando la situazione cominciava ad essere pericolosa anche per lui, egli ha scritto al suo vescovo: “L’amore ha un sinonimo, cioè la sofferenza…e sono pronto a morire per la pace e che la Chiesa si ricordi che io do la mia vita con gioia per tutti i cristiani in questo beneamato Paese”.
La sua chiesa è stata distrutta e lui è stato assassinato domenica 23 giugno 2013.
Padre Francois Mourad aveva solo quarantanove anni".
Redazione QE
 
Tratto da (CLICCA QUI)
 

 

 

2013.08.21 – SOLIDARIETA’ AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

UNGHERIA - BANDIERA - 2Oggetto: SOLIDARIETA'
 
Preg,mo
Sig. PRIMO MINISTRO Viktor Orbàn
1357 Budapest …
 
Signor Primo Ministro Orbàn
questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV), per tramite del proprio apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP),desidera esprimerLe piena e incondizionata solidarietà e pieno sostegno per la legittima e condivisibile politica da Lei intrapresa e condotta con fermezza per la salvaguardia e la tutela della sovranità nazionale e monetaria del Suo Paese, anche a difesa da ingerenze esterne indebite.
 
Questo MLNV, con il suo Governo Veneto Provvisorio, Le è inoltre vicino per l'incidente stradale che alcune settimane fa ha coinvolto la Sua Persona e funzionari del Suo Paese  esprime la propria ferma condanna qualora, come riportato da alcuni organi di informazione, dietro a tale incidente possa nascondersi un vile atto intimidatorio.
 
Nell'auspicare per il prossimo futuro amichevoli relazioni tra la Nazione Ungherese e la ricostuenda Nazione Veneta nell'interesse comune del Popolo Ungherese e del Popolo Veneto, questo MLNV confida in un Vostro formale atto di riconoscimento, ciò che agevolerebbe il processo di ripristino della Repubblica Veneta e le possibili future intese tra le due Nazioni.
 
Con i più cordiali saluti.
 
WSM
Venetia 21 agosto 2013
 
Il Presidente del MLNV e del GVP
Sergio Bortotto

2013.08.21 – NOTA DI SOLIDARIETA' AL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN

 
vedi anche:
 
 

ABORTO, NO … GRAZIE!

L'aborto è un crimine, un delitto contro la persona umana.
Il diritto alla vita del nascituro deve essere garantita.
Sotto il profilo etico, morale e giuridico, non può essere condivisa alcuna pretesa o giustificazione all'interruzione volontaria della gravidanza non determinata da una condizione di pericolo attuale per la salute della madre o del nascituro.
La Nazione ha il dovere di promuovere la vita del nascituro tutelando i più indifesi dei propri membri.
La Nazione concorre e garantische il sostegno alla madre e alla famiglia del nascituro anche se gravata da eventuale precaria condizione economica o altro disagio personale e/o familiare.
Questa è la ferma posizione del MLNV. 
 
 
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ART.17: LA SOGGETTIVITA’ GIURIDICA PRIMARIA
L’OGVP riconosce ad ogni essere umano vivente la soggettività giuridica primaria che lo qualifica come persona e come tale titolare dei diritti fondamentali dell’uomo comunemente riconosciuti.
Ogni persona, fin dal proprio concepimento, senza alcuna distinzione di sesso, razza, condizione fisica e psichica, acquisisce unicità e soggettività giuridica primaria divenendo titolare dei diritti fondamentali dell’uomo che l'ordinamento veneto riconosce come naturali, incedibili e inalienabili.
L'OGVP identifica e riconosce come persona tutti gli esseri umani viventi a prescindere dalla capacità di mettere in atto quelle particolari qualità o funzioni proprie della natura personale, quali la razionalità, l’autocoscienza, l’autonomia.
A tutti gli esseri umani sono riconosciuti come innati i diritti soggettivi assoluti così come sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Tali diritti valgono erga omnes, cioè verso tutti, e sono fondamentalmente di due tipi:
– DIRITTI DELLA PERSONALITA' o diritti fondamentali dell'uomo, tutti di natura non patrimoniale (diritto alla vita, all'integrità fisica, alla salute, all'immagine, all'onore, alla privacy, diritti di libertà personale, di pensiero, di religione, di associazione, di riunione…).
– DIRITTI PATRIMONIALI i quali hanno ad oggetto i beni; sono diritti sulle cose e il principale fra questi diritti è il diritto di proprietà che garantisce al soggetto il potere pieno ed esclusivo di godere delle utilità ricavabili da un bene entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dalla legge.
 
ART.10
La Repubblica Federale Veneta, consapevole che la forza di un Popolo si commisura al benessere dei più deboli dei propri membri, promuove e concorre a garantire la soddisfazione dei primari bisogni umani, quali:
il diritto alla vita

MA COSE' L'ABORTO
L'aborto è l'interruzione prematura di una gravidanza.
Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente (aborto provocato o interruzione volontaria della gravidanza).
La parola aborto deriva dal latino abortus, vocabolo composto dal participio passato del verbo orior, "nascere" e dalla particella negativa ab-, quindi letteralmente "morire nel nascere".
In Italia, si definiva, in passato, come aborto un'interruzione della gravidanza avvenuta entro il 180º giorno dal concepimento.
Attualmente tale indicazione in medicina è superata, e si preferisce indicare con tale termine l'interruzione della gravidanza in cui il feto non abbia raggiunto un peso minimo di 500 grammi all'atto dell'espulsione o estrazione dal corpo della donna, oppure, se il peso non è conosciuto, che non abbia raggiunto la 22ª settimana di gestazione o in alternativa l'altezza di 25 cm.
Si parla invece di parto prematuro o nascita pretermine nel caso di un parto che si verifichi a partire dalla 22ª e prima della 37ª settimana di gestazione compiuta e, in caso di morte del feto in utero, dopo la 22ª settimana di età gestazionale non si parla più di aborto, ma di morte endouterina fetale.
L'Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) o aborto provocato consiste nell'interruzione dello sviluppo dell'embrione o del feto e nella sua rimozione dall'utero della gestante.
Può essere provocato per via chirurgica o chimica.
La pratica dell'aborto volontario viene svolta in buona parte del mondo, a discrezione della donna nei primi mesi della gestazione.
Può essere motivata da ragioni di ordine medico, come la presenza di gravi malformazioni al feto, di pericolo per la salute della madre, nel caso in cui il feto sia frutto di una violenza carnale ai danni della madre o per altri motivi indipendenti dalla condizione di salute della madre o del feto: come la condizione economica, familiare o sociale.
In alcuni contesti, specialmente in Asia e Africa, viene praticato l'aborto selettivo a scapito di embrioni e feti di sesso femminile.
Le cause del fenomeno sono ragioni di carattere economico, socio-culturali, o la politica del figlio unico nel caso cinese.
Alcuni paesi in cui il fenomeno è particolarmente diffuso adottano politiche per tentare di limitarlo, come aiuti economici a chi ha figlie femmine (India) o divieto di effettuare esami per determinare il sesso del nascituro a scopo selettivo (Cina).
 
COME SI PONE LA CHIESA
La Chiesa cattolica, sulla base di riferimenti scritturali e apostolici, ha sempre considerato la vita un dono del Signore, e dunque un bene in sé di cui all'uomo non è dato disporre: ne consegue che l'aborto, come scelta volontaria dell'uomo volta a impedire lo sviluppo della vita, equivale ad un omicidio ed è considerato peccato mortale gravissimo.
La vita di ogni essere umano è una ricchezza per l'umanità ed è un bene indisponibile per l'uomo.
Anzi, questi è chiamato a difenderla dal concepimento alla morte naturale.
Allo stesso modo i cosiddetti metodi di contraccezione d'emergenza, che impediscono l'annidamento del concepito nell'utero materno, vengono considerati abortivi perché impediscono lo sviluppo iniziale della vita del nascituro.
Papa Giovanni Paolo II ha spiegato la posizione cattolica nell'enciclica Evangelium Vitae, specialmente nei numeri 58-63 e 68-74.
Nella nota del 1993 Circa l' "isolamento uterino" ed altre questioni, emessa dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, guidata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, si afferma che è lecito eseguire l'asportazione dell'utero, nel solo caso che il suo danneggiamento (in seguito al parto, per esempio) rappresenti un grave pericolo attuale per la vita o la salute della donna.
Questa pratica (o l'equivalente legatura delle tube) non è ammessa in mancanza di un pericolo in atto, come misura preventiva per la salute della donna in caso di gravidanza futura, perché, mancando una ragione terapeutica attuale, tale pratica si configurerebbe come «sterilizzazione diretta», sempre vietata dalla morale cattolica.

2013.08.20 – RECOARO TERME E LA FESTA DELL’ACQUA


La Festa dell'Acqua a Recoaro Terme offre l'occasione per fare un tuffo nel passato per rivivere i fasti del termalismo di fine '800 nelle piazze, nei locali e per le strade.
Si può rivivere quell'atmosfera speciale, grazie ad un allestimento e ad un'animazione con personaggi in costume, concertini, operette, mercatini, degustazione di delizie dell'epoca e delle acque di Recoaro Terme.
La città di Recoaro Terme è indissolubilmente legata all'acqua: stazione termale dal tempo dei Romani e particolarmente in voga nell'Ottocento, oltre che sede di una fonte dal quale si ricava una delle migliori acque minerali nazionali.
In nome di questa sua storia sociale e naturale, ogni anno a Recoaro si tiene la Festa dell'Acqua: spettacoli di teatro e musica, iniziative varie per coinvolgere gli abitanti e i turisti, per celebrare Recoaro come stazione termale amata dalla borghesia dell'Ottocento, con persone in costume d'epoca, splendide carrozze trainate da cavalli e auto d'epoca che porteranno dalla piazza della città alle Fonti Centrali.
La giornata si svolge tra animazioni e intrattenimenti, spettacoli musicali e di teatro per i più piccoli con numerosi figuranti, espositori molto particolari, scelti per questa importante occasione e adatti ad un pubblico sia adulto che ai bambini.

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Tratto da: (CLICCA QUI)
Le foto sono state "girate" da Mario (grazie).

2013.08.09 – MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.


Non comprendo l'accanimento se non dal punto di vista di un riconoscimento ufficiale del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto come unica alternativa, con intera la sua proposta, alla impossibilità di mantenere civiltà e cultura venete nell'ambito di uno stato italiano che si è fatto usurpatore di molte nazionalità.

Avevo preparato una riflessione circa le ricchezze d'Italia intitolandola "museo italia".

Credo che ora dovrò darmi da fare per invitare a farsi ricchi del "museo veneto".

Ecco la mia riflessione:

IL MUSEO ITALIA – note per una gestione politica del territorio

L'Italia è una ………. fondata sulla bellezza.

Sul vecchio muro di un paesino, a perenne memoria, stava una scritta: Qui nell'anno del Signore…. nevicò una gamba!

L'Italia non ha bisogno, in ogni suo angolo più remoto, di farsi pubblicità con memorie di un passato meteorologico tradotto per ambigue letture dei posteri.

L'articolazione geografica frutto di fantasia creativa delle ere geologiche differenzia il paesaggio prima che l'occhio si sia pienamente beato dello stralcio precedente.

Le stratificazioni umane dalla preistoria all'oggi hanno deposto loro uova d'oro in ogni spazio adatto a farle dischiudere.

Viaggiando da nord a sud e da est ad ovest non esiste tratto superiore ai venti chilometri che non faccia affiorare un elemento di bellezza innalzato da un antenato di qualsivoglia generazione.

Si percorrono territori immensi, uniformi, per visitare un castello nei deserti della Giordania, siti archeologici delle Americhe, Samarcande dopo ore di steppa, monasteri russi dopo boschi e boschi di betulle, eterne vie della seta per l'incontro con le città proibite, tutta un'Australia per un'altura esigua foracchiata dalla ricerca di opale…

Per la nostra Italia non bastano successioni di vite a cogliere a volo contenuto la bellezza disseminata dall'artista tempo e dal suo ospite umano.

Ci si accorge, viaggiando, che per troppo di ambienti e manufatti il paesaggio ormai soffoca e la testimonianza artistica è ugualmente lasciata tra i rovi.

Un tempo le politiche sussidiarie che inorgoglivano un comune, una marca, una contea o il piccolo villaggio curavano l'ambiente, gelosamente custodivano il bello, non permettevano invasioni a scapito del gusto, della sicurezza, della saggezza dei padri che lì e non altrove avevano edificato e rispettato quanto la natura di quando in quando ri-esigeva togliendo diritti all'usucapione umana.

All'insegna dell'Unità mazziniana, artatamente conformata all'arco alpino quale confine settentrionale e ai mari, abbiamo trascurato l'Alpe, ingolfate di fabbriche le pianure, tratteggiate di strutture di mercato le coste, abbrutiti i villaggi cresciuti negli ambienti adatti a loro, gonfiate le città del potere, abbattute culture e autonomie millenarie… e quando il centralismo più non paga lo si rafforza con privilegi… e quando l'uniformità della produzione diventa asmatica ci si sente d'improvviso poveri in un paese dove la ricchezza ammicca ad ogni angolo e di fra i rovi.

Spingo al Museo Italia, verso una ricchezza che tutto il pianeta deve godere coltivandone il custode in tutti i suoi bisogni.

L'Italia è ricchezza universale e non va goduta perché il custode crede di sopravvivere dedicando il suo tempo ad altri compiti.

L'Italia può offrire adeguato guadagno ad ogni suo abitante, come custode del Museo Italia, come campana di vetro che conservi tutto ciò che natura ed arte hanno seminato sullo stivale togliendo al degrado quanto soffocato o lasciato in rovina.

Per governare questa nostra terra ci sono alcuni passi da fare: riconoscimento internazionale di una terra patrimonio dell'umanità nella sua conformazione geografica e nella elaborazione artistica dei suoi abitanti lungo i millenni; conseguente impegno economico per la conservazione ambientale e artistica della medesima; affidamento agli abitanti l'Italia della custodia dell'aiuola compensandoli adeguatamente per il servizio svolto o da svolgere.

Conseguentemente e quasi contemporaneamente va riportato in essere il principio di sussidiarietà, vigente il quale il signor qualunque creò e coltivò un tempo il suo spazio vitale, lo correlò a quello dei vicini, innalzò con essi l'isola del villaggio e con i vari villaggi armonizzò una cultura che diede i tratti a varie civiltà strappate dalla foga dei risorgimenti nazionali, affamati di terre e di “anime”, da inglobare nell'ideologia di una potenza pronta e adeguata ai conflitti del ventesimo secolo ed oggi a quelli economici.

Ecco la mia utopia da offrire a un governo che non sa dove trovare ricchezza e come risolvere una conflittualità troppo a lungo alimentata da una posta in gioco abnorme che il centralismo sempre mostra ai concorrenti.

Cambio completamente il titolo e invito a tradurre il tutto in IL MUSEO DELLA NAZIONE E DEL POPOLO VENETO.

Mario Corato