ATTUALITA

2013.09.19 – ECCO CO SA FANNO LE MUCCHE QUANDO VEDONO UN PRATO PER LA PRIMA VOLTA!


STUPENDOOOOO!!!
Ecco quando uno guarda questo video cosa può pensare?
Mi si rivoluziona tutto il pensiero, l’immaginario che ho delle mucche, animali grandi, lenti, pensierosi, sempre li a ruminare, quasi tristi e rassegnate, mi ricordano delle anziane matrone di casa con il grembiule davanti intente a fare la maglia…
Non so perchè ma quando penso ad una mucca è questo che mi viene in mente.
Oltre al fatto che queste povere bestie sono sfruttate, umiliate, torturate e infine uccise dall’uomo che le usa per produrre il latte prima e la carne dopo.
Ma poi vedi questo video e pensi.. ma allora non sono così le mucche!
Non sono lente e noiose, queste 25 mucche sono state rinchiuse per due anni dentro una stalla per essere munte fino alla fine e poi smaltite nei mattatoi… ma guardate invece cosa succede quando il padrone decide di non “smaltire” queste “signore” dall’aria austera e seria….
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2013.09.19 – DOCUMENTARIO – CHE COSA CI VORRA’ SULLA TERRA???


Documentario  di Foster Gamble su tematiche quali: energia gratis, flussi toroidei, alimentazione, economia sostenibile.
Thrive (prosperare) è un documentario non convenzionale che solleva il velo su quello che sta realmente accadendo nel nostro mondo, seguendo il denaro a monte – scoprire il consolidamento globale del potere in quasi ogni aspetto della nostra vita. Intrecciando innovazioni nel campo della scienza, coscienza e attivismo, Thrive offre soluzioni reali, che ci autorizzi con le strategie inedite e coraggiose per la bonifica dellle nostre vite ed il nostro futuro.
Il mondo che abbiamo davanti in realtà è un velo che copre il vero mondo, quello di poteri occulti, quello che ci manipola, ci rende e ci ha resi schiavi da più tempo di quanto si possa immaginare!
Non stiamo parlando di decenni ma di secoli, anche se, io credo che si tratti addirittura di millenni.
L’obbiettivo dei poteri occulti, è quello del controllo globale della civiltà sulla terra e, potrebbero riuscirci se non apriamo gli occhi in tempo e cominciamo a fare qualcosa di concreto per evitarlo.

Tratto da (CLICCA QUI)

 

MOVIMENTU SICILIANU DI LIBIRAZIONI NAZIONALI


1797042_10201911026393011_1465391030_nCHI SIAMO
 
Siamo fondatori dell’ unico movimento che rivendica la sovranità del popolo siciliano, diritto di Autogoverrno e Autodeterminazione ,così come scritto nella Carta dell’O.N.U. all’art.1,che così recita: “tutti i popoli hanno il diritto di determinare liberamente il proprio status politico,al fine di perseguire il loro sviluppo economico, sociale e culturale”; il diritto del popolo siciliano a liberarsi dal dominio italiano che lo opprime e degli altri Stati speculatori, chiediamo il riconoscimento dell’ O.N.U. in qualità organizzazione di rivendicazione di diritto internazionale, denominata “MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO SICILIANO“, per potere agire nella piena legittimazione del popolo siciliano come è previsto dall’art. 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.
 
VAI AL SITO UFFICIALE (CLICCA QUI)

MOVIMENTU DE LIBERATZIONI NATZIONALI SARDU (MLNS)


149405_255306644576745_717605902_nMLNS combatte per la libertà e l’indipendenza del Popolo Sardo attraverso l‘uso del diritto internazionale.

L’indipendenza è la condizione in cui un Paese non è sottomesso all’autorità di un altro.

Solitamente è l’emancipazione da un potere colonialistico o imperialistico e si può ottenere per decolonizzazione, separazione o smembramento.

La Nazione Sarda oggi è occupata territorialmente, militarmente e amministrativamente dallo stato straniero italiano.

La Nazione Sarda non ha mai cessato di esistere e ha perso la propria sovranità a a causa delle occupazione straniere.

Non esiste una norma nel Diritto Internazionale che prevede l’annessione violenta, militare o colonizzatrice di territori di una nazione da parte di una potenza straniera e quindi è diritto del Popolo Sardo tornare libero e sovrano sui propri territori.

Considerando che il tempo stringe e la Sardegna ha necessità di essere liberata dallo stato straniero italiano nel più breve tempo possibile, che mettere d’accordo il 51% dei sardi è ovviamente importante ma potrebbe volerci più tempo di quanto l’economia e la vita stessa del Popolo Sardo si possa permettere, abbiamo individuato in un Soggetto di Diritto Internazionale, il Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu, l’unico legittimato ad agire in nome di un intero popolo per la liberazione dallo stato occupante.

Il MLNS ha intrapreso immediatamente il percorso della liberazione della Patria Sarda, nei suoi confini storici territoriali, dall’occupazione straniera, colonialista e razzista italiana. Il MLNS non è un partito politico e non ambisce a posizioni di potere, ma svolge un ruolo tecnico che è quello di condurre la Patria Sarda a libere elezioni sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Per far questo il MLNS sta cercando di ottenere il riconoscimento dall’ONU; il riconoscimento presuppone una condizione giuridica in conseguenza della quale viene ammessa l’esistenza della Nazione Sarda nell’attuale condizione di occupazione straniera. Il riconoscimento può arrivare dall’ONU o da altri Stati Terzi.

Solo un Movimento di Liberazione Nazionale è giuridicamente legittimato ad interloquire con le Nazioni Unite o con altri Stati Terzi.

Ogni successiva iniziativa, Costituente compresa, sarà avvalorata e assistita dal Principio di Effettività come rafforzativo del nostro diritto all’autodeterminazione.

Il MLNS dovrà garantire l’esercizio di una Costituente ed eserciterà e assicurerà la sicurezza nazionale e l’insediamento di un Governo Provvisorio.

Presidente attuale: Sergio Pes


SARDEGNA – NAZIONE


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nuovo sito

2013.09.13 – L’ITALIA COPIA NAPOLEONE, GUERRA AI SIMBOLI DEL POPOLO


Napoleone, amichevolmente conosciuto come "l'infame" dai Veneti, per i crimini di guerra perpetrati durante l'occupazione della nostra Patria, a quanto pare ha degli estimatori eccellenti: gli italiani.

Il suo odio verso Venezia è leggendario, e a quanto pare ha contagiato gli occupanti attuali, che stanno via via rispolverando tutte le nefandezze del piccolo generale francese.

Dopo la vergognosa "riorganizzazione" del museo Correr in chiave "infame", ecco torna in auge forse uno dei peggiori atti di terrorismo mai compiuti: la distruzione sistematica dei simboli popolari, del Simbolo per eccellenza dei Veneti e di Venezia, il Sacro Leone di San Marco.

È notizia di questi giorni, la rimozione di un mosaico raffigurante il Leone in moéca della metà del '900, sovrastante un esercizio commerciale delle Mercerie dell'Orologio, probabilmente per fare spazio ad un'inutile, quanto profana insegna luminosa; un vergognoso atto di puro spregio, di cui i responsabili dovranno sicuramente rispondere a tempo debito. I simboli del Popolo Veneto, tra cui spicca il Leone di San Marco, sono infatti patrimonio di tutti i cittadini, e la loro rimozione non è in alcun modo accettabile.

L'azione non è stata nemmeno mitigata dal tentativo di conservare l'opera spostandola, il mosaico infatti è stato vergognosamente rimosso con trapano e scalpello.

Ulteriori indagini per definire le responsabilità dell'atto sono in corso.

Tratto da (CLICCA QUI)

WSM
Venetia,venerdì 13 Settembre 2013
Davide Giaretta

Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

2013.06.03 – SCIE CHIMICHE – L’ITALIA IL PAESE PIU’ IRRORATO D’EUROPA – ACCORDO USA-ITALIA SUL CLIMA


Il nome “scie chimiche” è la traduzione del termine chemtrails, coniato per la prima volta nel 1996, anno in cui, in Canada, si ebbero i primi avvistamenti delle medesime. Le scie chimiche vengono definite tali per il semplice motivo che non sono scie di condensazione (contrails), ma sono generate artificialmente, a quote e condizioni di temperatura ed umidità non idonee alla formazione delle scie di condensa tipiche.
 
SCARICA IL PDF DELL’ACCORDO TRA USA E ITALIA PER L’IRRORAZIONE NEI CIELI DI SOSTANZE CANCEROGONE:
Le scie di condensa, infatti, si formano a quote superiori ai 9.000 metri, valori di umidità superiori al 72% e temperature inferiori a -41° Celsius.
 
I governi ed i i militari hanno eseguito sperimentazioni su aree popolate, sin dalla fine degli anni quaranta e su questo è stata raccolta una documentazione impressionante. Con incredibile disprezzo della vita umana, i governi di ieri ed oggi hanno compiuto e compiono tuttora esperimenti su cittadini inermi ed inconsapevoli.
Nel 2003, l’Italia ha stipulato un accordo di collaborazione con gli Stati Uniti denominato “Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei cambiamenti climatici”. Questo accordo, ufficialmente è volto allo studio dei fenomeni atmosferici, ma in realtà, come si deduce dai vari paragrafi del documento, implica la diffusione di sostanze chimiche dannose in atmosfera, tramite aerei opportunamente attrezzati, per verificare gli effetti delle stesse sulla biosfera.
Abbiamo reperito decine di brevetti, acquistati in seguito dalla N.A.S.A. e da altri organismi statunitensi che permettono la modificazione dei fenomeni meteorologi attraverso il cospargimento aereo di elementi chimici come alluminio, zolfo, titanato di bario, torio radioattivo, rame, selenio, manganese, quarzo, silicio.
L’irrorazione di tonnellate di particolato in bassa ed alta atmosfera in vaste aree del mondo sta modificando in modo irreparabile gli equilibri climatici e biologici e, seppure queste operazioni di aerosol vengano spacciate per tentativi di mitigare l’effetto serra, esse invece, sortiscono l’effetto contrario. E’ infatti dimostrato che la barriera artificiale creata tramite le “scie chimiche”, oltre ad impedire il passaggio della luce solare necessaria per la vita sulla terra, imprigiona il calore negli strati bassi dell’atmosfera, con un conseguente aumento delle temperature. Non dimentichiamo inoltre che il lungo periodo di siccità che affliggerà varie parti del mondo è senza dubbio causato dalla massiccia diffusione di bario in atmosfera.
Se veramente tali operazioni di aerosol fossero mirate a mitigare l’effetto serra, per quale motivo, aerei cisterna KC-135 volano bassi nelle ore notturne?
 
SCARICA IL PDF DELL’ACCORDO TRA USA E ITALIA PER L’IRRORAZIONE NEI CIELI DI SOSTANZE CANCEROGENE;
http://it.scribd.com/doc/9381320/Piano-dettaglio-Accordo-Italia-USA-sul-Clima
TANKER ENEMY, VISITATE IL SITO: http://www.tankerenemy.com/
SCIE CHIMICHE E CONTROLLO MENTALE: http://www.youtube.com/watch?v=3AcYN6NO8fY
 
Aggiornamento
Le prime testimonianze della presenza di strane scie bianche nel cielo risalgono al 1996 in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini americani. Questo non significa che il fenomeno sia iniziato precisamente in quell’anno: molto probabilmente la sperimentazione ha avuto inizio diversi anni prima ma in maniera non troppo evidente. Successivamente, con l’intensificarsi della quantità delle scie anomale, alcune persone hanno iniziato ad accorgersi dello strano fenomeno e a documentarlo. Le prime foto che testimoniano la presenza di strane scie nel cielo sono state scattate a Las Vegas il 10 gennaio 1996, seguite da diverse segnalazioni provenienti da altre città statunitensi. Successivamente, anche altri Paesi hanno iniziato a segnalare la presenza di queste scie nei loro cieli: Canada, Nuova Zelanda, Australia, Messico, Haiti, Porto Rico, Cambogia, Bahamas, Sud Africa, Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Svezia, Scozia e Italia. Singolare è il caso della Croazia che ha visto queste scie per la prima volta il giorno successivo alla domanda formale di adesione alla Nato.
Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro a forma di “X” o “#” creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano sospese nell’aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi completamente. Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano il risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in spazi aerei non adibiti al traffico civile.
La prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998 quando, in seguito ad una notevole presenza di scie anomale sopra la cittadina di Espanola, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione e sintomi simili a quelli influenzali. Le lamentele furono ignorate dal Governo dell’Ontario e così alcuni cittadini, prelevarono campioni di acqua e neve dalla propria terra e commissionarono analisi di laboratorio a proprio carico. Dall’esame dei campioni prelevati risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile. Con le analisi di laboratorio alla mano, si ricorse quindi ad una petizione presentata al Parlamento del Governo Canadese ad Ottawa, nella quale i cittadini chiedevano chiarimenti sulla natura del fenomeno e soprattutto esigevano che cessassero le irrorazioni chimiche sopra di loro. Dopo 45 giorni il Governo canadese rispose di non essere coinvolto in tali operazioni e che l’aviazione militare non aveva concesso permessi ad altri paesi di sorvolare il territorio Canadese a tale fine.
Sempre in Canada, ad Edmonton (in Alberta), dopo la comparsa di numerose scie bianche cominciarono a morire le piante di una vasta area che in breve tempo divenne arida. Ad un’analisi chimica del terreno, risultò che la sua conduttività era sette volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio. In altre zone saturate dalle scie, fra le sostanze rinvenute si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri.
Di fronte alle insistenti pressioni di numerosi cittadini americani allarmati da queste anomalie nel cielo e dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate, le autorità americane interpellate (EPA, NASA, FAA, NOAA) affermano tutt’oggi, senza portare prove concrete, che non vi è alcunché di anomalo in queste singolari scie e che si tratta di semplici scie di condensazione formate da vapore acqueo.
Nel 2001, però, lo stesso governo americano parla di “chemtrails” in un documento ufficiale. Viene presentata una proposta di legge [HR 2779] per chiedere il bando delle armi nello spazio, firmata dal democratico Dennis J. Kucinich, e sottoposta all’esame di tre commissioni (scientifica, esercito, relazioni internazionali) della House of the Representatives degli USA (l’equivalente della nostra Camera dei Deputati): lo Space Preservation Act.
In questo testo, e per la prima volta in un documento ufficiale, appare il termine chemtrails. Esse vengono definite come una tipologia di arma e vengono menzionate nella sezione “armi esotiche” insieme ad altri voci quali: armi al plasma, elettromagnetiche, soniche, ultrasoniche, psicotroniche, sistemi ULF (ultra low frequency) ad alta quota, sistemi di armi laser, armi biologiche e ambientali.
Lo Space Preservation Act 2001 non viene approvato. L’anno successivo viene approvato lo Space Preservaction Act 2002: il capitolo riguardante le “armi esotiche”, e quindi la voce sulle chemtrails, non compare.
In Italia si inizia a parlare del fenomeno chemtrails grazie alla rivista Nexus. Le prime testimonianze arrivano nel 1999 dalla provincia di Rovigo e dal padovano ma col passare del tempo si è iniziato ad osservare scie chimiche da ogni parte della penisola. La loro presenza nei nostri cieli è stata particolarmente intensa nel 2003, anno in cui si è registrata una grande siccità e un’estate particolarmente calda.
Verso la fine del 2006 si è assistito ad una massiccia irrorazione mai vista prima: per settimane, senza nemmeno un giorno di sosta, scie chimiche e passaggi di aerei a centinaia e centinaia, con un impressionante intensità in alcuni giorni.
I primi cinque mesi del 2007 si sono stati caratterizzati dalla presenza quasi giornaliera delle scie chimiche nel cielo. In alcuni giorni la loro presenza è stata particolarmente “discreta”: alte, non particolarmente lunghe, poco persistenti, in spazi aerei “abituali”. In altri giorni, invece, il loro utilizzo è stato spudoratamente evidente: basse, lunghe da orizzonte a orizzonte, persistenti nell’aria per molte ore, in spazi aerei del tutto inusuali. Un esempio eclatante è stato ciò che è avvenuto il 22 gennaio 2007. Da tutta Italia sono state pervenute segnalazioni di un abnorme numero di scie chimiche visibili anche in spazi aerei dove di solito non passano aerei di alcun tipo. Sono stati fotografati veri e propri reticolati di scie chimiche e si sono contati un numero incredibile di aerei: 5-6 al minuto. Difficilmente un tale via vai può essere riconducibile al normale traffico aereo civile, soprattutto se questo avviene in alcuni giorni si e in altri no. Anche l’ipotesi di un’operazione militare in corso è poco credibile, in quanto è inverosimile che gli aerei militari effettuino delle esercitazione sopra i centri abitati.
Una situazione simile si è verificata il 7 e l’8 maggio 2007, giorni in cui si è assistito a livello internazionale ad una massiccia irrorazione. Sono pervenute segnalazioni da tutto il centro-nord d’Italia, da molto altri stati europei, dal Canada e dagli Stati Uniti. Come si spiegano tutte queste scie concentrate in questi due giorni? Condizioni favorevoli alla formazione di scie di condensazione in mezzo mondo per circa 48 ore continue? E se anche fosse… come si spiega questo intenso traffico aereo concentrato in questi due giorni?
Durante i mesi estivi sono state avvistate corte e di breve durata negli stessi spazi aerei dove i primi mesi dell’anno erano lunghe e persistenti.
All’interno degli stessi spazi aerei dove i primi mesi dell’anno erano tante, basse, lunghe e persistenti, durante i mesi estivi ne sono state avvistate poche, alte, corte e di breve durata. Se è vero l’alto numero di scie che vediamo è dovuto all’incremento del traffico aereo non si spiega come mai proprio nel periodo estivo, periodo nel quale le compagnie aeree mettono a disposizione più voli, si sono viste così poche scie (e aerei).
Il problema delle scie chimiche quindi riguarda l’Italia e non è recente. Nel corso degli anni ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, esposti e denunce per chiedere alle autorità dei chiarimenti. Risposte serie ottenute? Nessuna.
Come mai questa ritrosia nel parlare di un fenomeno che riguarda tutti?
 
Composizione ed effetti
Perché tutta questa preoccupazione per le scie chimiche?
Il fatto che possano contenere sostanze chimiche nocive è senza dubbio un buon motivo.
Ricercatori, scienziati e singoli cittadini hanno effettuato delle analisi chimiche del terreno, polveri e acqua nelle zone sottostanti spazi aerei irrorati con le scie chimiche. Le analisi più accreditate a livello mondiale accertano la presenza e l’alta concentrazione di sostanze chimiche quali sali di bario, ossido di alluminio, calcio, potassio, magnesio, torio, quarzo.
Le prime analisi sono state effettuate nel 1998 in Canada. Gli abitanti di Espanola cominciarono ad accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine, disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione o simili a quelli influenzali. Dalle analisi chimiche di campioni di acqua e neve risultò una quantità di particolato di alluminio 20 volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile. In seguito ad analisi effettuate ad Edmonton, risultò che la conduttività del campione di terra analizzato era 7 volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e alluminio.
Fra le sostanze rinvenute in diverse zone saturate dalle scie, si riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri che normalmente vivono negli alti strati dell’atmosfera e che inglobati da questi aerosol chimici sono trasportati a terra, con inimmaginabili conseguenze sulla salute dell’uomo.
I primi a risentirne gli effetti sono gli anziani, i giovani e le persone indebolite da malattia o in cattive condizioni fisiche. I sintomi più ricorrenti riportati dagli abitanti in zone largamente irrorate: tosse secca persistente, malessere respiratorio e intestinale, polmonite, affaticamento, letargia, capogiro, disorientamento, forte emicrania, dolori muscolari e alle giunture, epistassi, diarrea, feci sanguinolente, depressione, ansietà, incontinenza e tic nervosi.
Le conseguenze sulla salute umana possono raggiungere livelli drammatici: aumento vertiginoso di tumori e leucemie di vario tipo, incremento del numero e della gravità di affezioni all’apparato respiratorio specialmente sui bambini, infiammazioni ai muscoli e alle giunzioni muscolari, contaminazione da funghi e batteri sconosciuti, inquinamento ambientale balzato alle stelle. Tutte concause che negli ultimi anni hanno provocato la morte di milioni di persone in tutto il mondo. Altri elementi quali torio radioattivo, carbone, fibre sintetiche, sangue essiccato, virus e batteri sintetizzati in laboratorio, tutti sotto forma di nanoparticelle, possono venire ingeriti e assimilati dal nostro organismo, non predisposto a filtrare materiali di così piccole proporzioni.

Limitazione della sovranità nazionale
Alla prima denuncia ufficiale contro le chemtrails, il governo canadese rispose ai suoi cittadini di non essere coinvolto in operazioni atte a disseminare nel cielo canadese sostanze chimiche e di non aver autorizzato altri Paesi a farlo.
Probabilmente anche l’Italia non ha concesso ad altri Paesi il permesso di sorvolare i nostri spazi aerei per scopi non ben specificati e di cospargere sostanze chimiche nell’aria che respiriamo, ma ciò potrebbe avvenire anche senza autorizzazione ufficiale poiché:
– aerei militari non italiani (USANato) hanno la libertà di sorvolare i nostri cieli senza dare spiegazione alcuna allo Stato italiano;
– non esiste una legge adeguata relativa allo spargimento di sostanze chimiche nello spazio aereo italiano.
Nel gennaio 2006, l’Onorevole Di Pietro partecipa ad una trasmissione televisiva. Uno spettatore, amico di sciechimiche.org, telefona in studio per chiedere come mai ogni giorno assistiamo al continuo passaggio di aerei militari che rilasciano scie chimiche con metalli pesanti e bario. L’On. Di Pietro non si esprime sulle scie chimiche ma fa un’affermazione importante riguardo la limitazione di sovranità nazionale:
“In riferimento agli aerei è un problema complesso. I nostri spazi aerei, i nostri siti marini e terrestri, ancora oggi sono occupati da realtà militari non italiani.”
“Non è possibile che altri decidano per noi, è una limitazione di sovranità. Dopodichè noi dovremo assumerci le nostre responsabilità.”
Secondo l’On. Di Pietro, è accettabile il fatto che una determinata nazione abbia sul territorio mondiale luoghi di ammassamento, occultamento e detenzione, ma non è altrettanto ammissibile che certe operazioni avvengano senza il coinvolgimento delle nazioni “ospitanti”, senza nemmeno metterle al corrente.
Questa realtà è confermata da alcuni episodi nei quali aerei militari americani sono stati al centro di polemiche e di incidenti più o meno gravi. Nella sezione “Documentazione” sono state raccolti i verbali di alcune sedute parlamentari su questo tema.
Secondo molte testimonianze (anche di piloti), gli aerei militari coinvolti sarebbero tankers (aerei cisterna) privi di segni identificativi che volano sotto codice Alfa (codice secretato). Altri testimoni affermano che nelle irrorazioni siano coinvolte anche alcune compagnie aeree ad uso civile e si suppone che in questi casi la composizione chimica delle scie sia differente come è differente il loro aspetto. Mesi fa, l‘Indipendent ha pubblicato la notizia che piloti di aerei civili sono colti da malori a causa di alcune sostanze fuoriuscite dai motori e penetrate all’interno della cabina di pilotaggio. Manifestando perdite cognitive e di memoria sono stati incapaci di ricordare le istruzioni vitale delle torri di controllo e quindi di pilotare in completa sicurezza.
Gli aerei di linea devono seguire delle procedure di sicurezza soprattutto per quanto riguarda distanza e quota e non possono sorvolare spazi aerei militari. La maggior parte degli aerei che rilasciano scie chimiche osservati, invece, volano a distanze ravvicinate, spesso si incrociano, percorrono spazi aerei non consentiti al traffico di linea, effettuano delle “inversioni a U” oppure formano dei cerchi nel cielo, volano a quote basse, in alcuni giorni sono più numerosi del solito e spesso volano da orizzonte a orizzonte.
Immaginiamo di osservare un aereo che decolla a Milano per atterrare a Londra. Se lo vediamo volare basso e man mano alzarsi in cielo, ci aspetteremo di vederlo andare sempre più in alto fino a scomparire tra le nuvole. Molti arerei con scia lunga a seguito, invece, una volta che si alzano in cielo ridiscendono percorrendo un tragitto “curvo” che va da orizzonte a orizzonte.
I motori degli aerei a getto raggiungono la massima efficienza a quote superiori agli 8000 metri. Com’è possibile che aerei civili volino così frequentemente a quote economicamente poco vantaggiose? Può succedere, inoltre, che un aereo civile voli all’infuori delle aerovie o faccia un’inversione di direzione. Questo però si può verificare in casi eccezionali e per motivi di urgenza e non così spesso come capita di vedere. Tutte queste considerazioni lasciano supporre che nella maggior parte dei casi non si tratta affatto di aerei ad uso civile o commerciale ma di aerei militari.
In conclusione, sappiamo che aerei militari non italiani volano nei nostri cieli ma non possiamo sapere che cosa fanno. E’ possibile che spruzzino qualche sostanza sopra le nostre teste? Questo non ci è dato saperlo.

 
Tipi di scie chimiche
Dal punto di vista della Fisica, abbiamo visto che queste scie non sono scie di condensazione e che molte di esse non sono generate da aerei civili. Le scie chimiche vengono irrorare ormai quasi ogni giorno e non sempre rispettando le stesse modalità.
In molti giorni le possiamo scorgere alte nel cielo, non particolarmente lunghe e non particolarmente persistenti. Se ci fermassimo un’ora intera ad osservare il cielo potremmo contare decine e decine di scie chimiche di questo tipo. Sono talmente alte che è quasi impossibile vedere l’aereo che le genera più grande di un puntino. Se poi andassimo a controllare le carte aeronautiche noteremmo che i tragitti di quegli aerei non corrispondono ai tragitti degli aerei di linea.
Altre volte, invece, possiamo vedere delle scie chimiche più basse e più persistenti. A occhio nudo non possiamo calcolare perfettamente la loro quota, ma dal momento che riusciamo a vedere chiaramente l’aereo che le genera possiamo facilmente presumere che si trovino a quote più basse rispetto le altre scie. Come si può valutare a quale altezza si trova un aereo osservandolo ad occhio nudo?
Immaginiamo di avere di fronte a noi una persona alta 150 cm e un’altra alta 190 cm. Probabilmente non riusciamo a quantificare ad occhio nudo la loro altezza esatta ma senza alcun dubbio siamo in grado di sapere quale delle due persone è più alta e quale è più bassa. Allo stesso modo, se due persone della stessa altezza (o che differiscono di pochi cm) si trovano una a 10 metri da noi e l’altra a 20 metri, probabilmente non sappiamo valutare con precisione a quale distanza esse si trovano, ma con assoluta certezza siamo in grado di affermare quale delle due è la più vicina e quale la più lontana. Gli aerei di linea e i tanker che irrorano scie chimiche hanno all’incirca le stesse dimensioni. Tra i vari modelli può esserci una differenza nelle dimensioni di pochi metri. Osservando dal suolo un aereo che vola a quota di crociera (8000 m), questo ci appare come un puntino nel cielo. Osservando un secondo aereo, che vola alla stessa quota ma che è più grande o più piccolo di pochi metri rispetto il primo, ci appare sempre come un puntino nel cielo. Quando osserviamo un aereo e ad occhio nudo riusciamo a distinguere alcuni particolari come la forma delle ali e il numero di motori, a meno che la nostra vista non sia equiparabile alla vista di Superman, i casi sono due: o quell’aereo è molto più grande rispetto all’aereo che vediamo come un puntino, oppure è molto più vicino. La prima opzione appare abbastanza inverosimile dal momento che si sta parlando di velivoli che differiscono di poco nelle dimensioni, la seconda opzione invece scaturisce alcuni dubbi:
– com’è possibile che un aereo di linea voli così basso? In termini economici, mantenere una quota così bassa non è affatto conveniente;
– dal momento che ad una quota così bassa, la scia dell’aereo in questione non può essere una scia di condensazione… che cos’è? Cosa contiene?
Le scie di questo tipo oltre ad essere basse sono molto persistenti (permangono nell’aria per ore intere) e spesso lunghe da orizzonte a orizzonte. Nel tempo tendono ad allargarsi fino a formare un sottile strato biancastro che limita la luminosità del sole.
Nei casi peggiori, possiamo assistere ad un esorbitante numero di questa tipologia di scie chimiche rigare il cielo, formare degli incroci a forma di X o di *, formare dei veri e propri reticolati (#). Sembra che in determinati giorni il traffico aereo aumenti a dismisura. Nel cielo si vedono aerei che seguono tragitti che solitamente non percorrono.
Chi conosce il fenomeno delle scie chimiche da anni ha osservato nel tempo diversi fenomeni (tutti raccolti nella sezione “Fotogallery”) come ad esempio:
– Scie a forma di “fusillo”.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che del vapore acqueo si dissolve in maniera così disomogenea?
– Scie vicine tra loro ma diverse nella forma eo nella lunghezza.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che due scie che si trovano alla stessa quota e quindi nelle condizioni atmosferiche siano una lunga e persistente e l’altra corta e di veloce dissolvenza? Com’è possibile, inoltre, che un aereo che non rilascia scia si trova in prossimità di una scia di condensazione, ovvero in condizioni favorevoli alla formazione di scie di condensazione?
– Aerei bimotore che producono due scie differenti tra loro, differenze visibile anche ad occhio nudo.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che un aereo rilasci due scie differenti? Alcuni scettici sostengono che la differenza tra, secondo loro, le scie di condensazione sia dovuta alla differenza delle caratteristiche fisiche dell’aria. Ma com’è possibile che due masse d’aria aventi caratteristiche diverse abbiano un confine così preciso preciso? E com’è possibile che degli aerei riescano a sorvolare così frequentemente proprio questo improbabile netto confine tra due masse d’aria con caratteristiche diverse?
Inoltre, quando la scia di uno dei due motori inizia ad espandersi, ingloba la scia di consistenza diversa. In questo modo si vede chiaramente che la scia più fibrosa ha al suo interno una scia di consistenza nettamente diversa.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che all’interno di una scia di condensazione si possa vedere visibilmente un’altra scia sempre di condensazione se esse sono entrambe costituite da vapore acqueo?
– Scie a “trattini” o interrotte.
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che delle scie di condensazione si formino in determinati tratti e in altri no? I valori di umidità relativa e di temperatura non cambiano da un metro all’altro e quindi è impossibile che un aereo attraversi un’area nella quale sono presenti una o più bolle d’aria con caratteristiche fisiche diverse. D’altra parte, se le lunghe scie visibili dal satellite sono spiegate come “scie di condensazione persistenti dovute alla presenza di elevata umidità relativa”. Ciò significherebbe che i valori dei parametri atmosferici possono essere costanti per centinaia di chilometri ma allo stesso tempo differenti a distanza di pochi metri?
– Scie lunghe a quote inferiori di scie corte; due aerei alla stessa quota: uno con scia e l’altro no; aerei con scie a quote inferiori o alla stessa quota di aerei senza scia. -Scie circolari – Scie a “medusa”
Se fossero scie di condensazione… com’è possibile che si formino due scie di diversa lunghezza da due aerei che viaggiano alla stessa quota? E se i due aerei volano a quote differenti, com’è possibile che tali condizioni siano presenti alla quota minore? Una quota più bassa rispetto un’altra significa che si è in presenza di una temperatura più alta e di conseguenza in una situazione meno favorevole alla formazione di scie di condensazione.
E ancora…
-Scie circolari
– Scie a “medusa” (alcune visibili anche ad occhio nudo)

Aerei implicati
Numerosi testimoni hanno riportato di aver visto scie chimiche irrorate da aerei bianchi senza livree identificative.
Oppure lo stesso modello di aerei utilizzati dall’Aeronautica Militare Italiana:
– KC135 – Ma con qualche differenza.
Nel 2003 il S.U.L.T.A. (Sindacato Unitario Lavoratori Trasporto Aereo) fece una denuncia presso la Procura di Civitavecchia nella quale si sottolineava un anomalo traffico di aerei senza insegna. Altri aerei completamente bianchi sono stati visti nell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino.
Non sono pervenute risposte ufficiali riguardo la presenza di questi aerei sul nostro territorio e nei nostri cieli.
Gli aerei osservati sono stati identificati come tanker militari. Si tratta di aerei che strutturalmente e nelle dimensioni sono identici ad un classico aereo di linea, ma al loro interno non hanno sedili ma delle cisterne o serbatoi che servono a contenere carburante per rifornire in volo altri tipi di aerei tipo caccia militari o bombardieri che non avendo una lunga autonomia di volo devono per missioni di guerra lontane dalla base di decollo oppure per voli di lunga durata devono rifornirsi senza atterrare in un aeroporto allora fanno il pieno in volo.
Questo tipo di aerei possono nascere già per questo scopo ed escono dalle stesse linee di produzione dei “fratelli” di linea, oppure possono diventarlo dopo un’apposita trasformazione, si modificano ex aerei di linea che magari sono vecchi per il trasporto di persone ma ancora validi per volare. Una delle ditte specializzate in queste trasformazioni è italiana.
Gli aerei implicati nelle operazioni di areosoldi Tom Bosco – Nexus Italia
Le prime segnalazioni del fenomeno indicavano invariabilmente la presenza di grossi velivoli bianchi senza contrassegni, identificati per lo più come tanker militari del tipo KC-135 e KC-10, ma anche aerei di altro tipo (MD-80, Boeing 757, etc.).
Le iniziali spiegazioni delle autorità furono che probabilmente il fenomeno osservato concerneva la manovra di scarico del carburante da parte di questi velivoli, ma per svariate ragioni le cose non potevano assolutamente stare in questi termini.
Sia quel che sia, i testimoni da terra hanno potuto osservare e fotografare gli aerei impiegati in queste operazioni, mentre rilasciavano scie spesse e persistenti visibilmente emesse lungo l’intero bordo di uscita delle semiali, elemento indicante la presenza di ugelli o di altri meccanismi di emissione.
Si presume che vengano adoperate diverse varietà di aerosol e modalità di diffusione a seconda degli scopi della “missione”. Quanto sopra è suggerito dal fatto che, malgrado questo genere di operazioni vengano condotte principalmente da velivoli militari, di recente sono stati osservati e fotografati anche aerei apparentemente di linea.
La foto centrale di questa pagina mostra la sonda del carburante di un tanker militare adibito al rifornimento in volo di caccia e bombardieri, modificata rimuovendoil classico “canestro” e sostituendolo con un dispositivo che sembra proprio uno spruzzatore di qualche tipo.
Unita alle evidenze sopra citate, costituisce una prova schiacciante del fatto che i nostri cieli sono percorsi da numerosi velivoli appositamente adibiti al rilascio nell’ambiente di composti chimici la cui natura è ufficialmente sconosciuta.
Le implicazioni economiche e politiche di queste attività, poi, sono sconcertanti: chi può permettersi di finanziare una consistente flotta di velivoli e mantenerla in attività con relativi piloti, tecnici, installazioni logistiche per il rifornimento, la pianificazione e la manutenzione?
E di quale livello di conoscenza dispongono governi e autorità di quei numerosi paesi il cui spazio aereo viene costantemente attraversato da questi voli? Esistono accordi militari o di altro tipo?
Per quale motivo la cittadinanza viene tenuta all’oscuro o, peggio, depistata e disinformata su questioni di tale rilevanza? A qualche livello, con tutta probabilità militare, le autorità sono senz’altro a conoscenza di quanto sta accadendo, ma per qualche motivo i cittadini non nevengono informati. Tuttavia, i tempi sono maturi per un aperto dibattito pubblico su questo delicato argomento e sulle sue implicazioni, le cui conseguenze riguardano tutti noi.

Ufficialmente non esistono
Ufficialmente, le scie chimiche non esistono, in quanto nessuna istituzione o governo ha mai ammesso la loro esistenza. Come è stato detto nelle sezioni precedenti, però, esistono dei documenti ufficiali nei quali vengono menzionate.
Non ci sono quindi, documenti ufficiali sui quali poter leggere:
“Le scie chimiche sono quelle scie bianche lunghe e persistenti che vediamo nel cielo, rilasciate da appositi erogatori a bordo degli aeroplani militari e non. Le scie chimiche sono chiamate così perché contengono sostanze chimiche. Esse sono nocive per l’ambiente e per al nostra salute.”
Non esiste un documento ufficiale che spieghi cosa siano.
Non esiste un documento ufficiale che spieghi cosa contengano.

Ma noi disponiamo di una nostra testa e con essa possiamo ragionare anche senza l’ausilio di un documento ufficiale.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale per capire che quelle scie che vediamo nel cielo sono evidentemente diverse dalle semplici scie di condensazione: è sufficiente la nostra percezione visiva.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che spieghi la differenza tra contrails e chemtrails: è sufficiente assimilare qualche nozione basilare di Fisica.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che ci dica che la maggior parte di quegli aerei non sempre vola a normali quote di crociera e che molte di quelle scie si formano in zone riservate agli aerei militari: è sufficiente apprendere due nozioni base di aeronautica.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che ci spieghi che quelle scie che vediamo nelle immagini satellitari non sono normali scie di condensazione.
Non abbiamo bisogno di un documento ufficiale che ci dica che le sostanze chimiche irrorate sono nocive per la nostra salute. Tutte le analisi effettuate sono degli importanti indizi che dovrebbero essere sufficienti a far in modo che i governi e le istituzioni si interessino e cerchino di verificare se effettivamente dobbiamo preoccuparci oppure no. Ma questo, come sappiamo, non avviene.
Allo stesso modo, non esiste un documento ufficiale che spieghi il motivo dell’utilizzo delle scie chimiche. Ciò di cui disponiamo sono ipotesi basate su considerazioni di natura tecnico-scientifica, politica ed economica.
Nella sezione “Ipotesi” troverete un approfondimento relativo alle varie ipotesi sull’utilizzo delle scie chimiche, frutto del lavoro di scienziati e ricercatori che studiano il fenomeno da diversi anni.
Chi studia il fenomeno da anni ha ipotizzato quali saranno le future giustificazioni per motivare le scie chimiche. Di tanto in tanto ci giungono notizie sulla strana correlazione delle “scie degli aerei” con il cambiamento climatico in corso….

LA SISTEMATICA DISNFORMAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA DA PARTE DI MASS-MEDIA E ISTITUZIONI
http://www.altrainformazione.it/wp/le-scie-chimiche-un-altro-enigma-del-cielo/
 


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2013.09.15 – IL 15 SETTEMBRE APPUNTAMENTO ALLE ORE 16.30 IN PIAZZA DELLA STAZIONE A TRIESTE


Sarà una manifestazione adatta a famiglie, bambini, cani, etc… come sempre.
Le strategie politico-mediatiche di chi vuol male a Trieste sono sempre quelle, estremamente prevedibili, e quindi contrastabili senza alcun problema.
Arrivederci al 15 settembre, ore 16:30, piazza della Stazione.


In tempi di magra, una delle strategie più consolidate da parte del potere per distrarre l’opinione pubblica è quella di alimentare disordini e scontri politici.
In questo modo è più facile imporre il potere e si possono anche chiedere nuove leggi che inevitabilmente sono più liberticide.
Purtroppo quello che la storia ci insegna serve a poco e quando ci si trova di fronte alla “consolidata strategia”, di primo acchito non la si pensa come un tranello ordito allo scopo di destabilizzare ma passa inavvertita fino a quando ormai è troppo tardi.
Vengo al dunque: nella nostra mitteleuropea città di Trieste, accade che il prossimo 15 settembre sarà l’anniversario della nascita del Movimento Territorio Libero di Trieste ed è naturale pensare di celebrarlo ufficialmente.
Fa quasi tenerezza constatare che qualcuno si stia svegliando in questo assopito Paese perennemente dormiente e ancor di più che questo accada in una città assonnata per definizione (Trieste viene chiamata La Bella Addormentata).
Dunque qui, nel lontano Far East, si sta cominciando a vivere una sorta di stato nascente, un sussulto di democrazia, un conato di libertà che per tutti noi liberali e libertari dovrebbe essere salutato con doppia gioia: una perché è sempre bello vedere un insieme di persone che prendono coscienza del loro status e decidono di far emergere un comune avvenire e due perché stanno reagendo in maniera gandhiana con le armi della nonviolenza e della legalità all’occupazione del loro piccolo Stato da parte dell’Italia.
Non solo i Radicali sanno quanta fatica costi far rispettare le proprie leggi allo Stato italiano; quante iniziative nonviolente contro la letale cementificazione della condizione di flagranza criminale del Regime italiano contro lo Stato di Diritto.
Anche il TLT lo sa.
La pacata manifestazione era stata annunciata da tempo per unire i tanti concittadini dispersi nel mondo e per affermare l’orgoglio di essere cittadini di una terra “libera”.
Una sorta di cerimoniale collocato a metà strada tra il rito padano dell’ampolla e una marcia dell’orgoglio con venature pacifiche.
Tutti sappiamo quanto sia importante in questi tempi di tamburi di guerra e digiuni, riuscire ad essere pacifico anche se non necessariamente pacifista.
Tuttavia la manifestazione che si terrà a Trieste, capitale del TLT, è mal tollerata dalle autorità italiane.
Ma che c’entra l’Italia?
C’entra perché l’Italia pur avendo solo l’amministrazione provvisoria della Zona A del TLT ha finito per annettersi di fatto la città, mettendo sopra di essa il proprio ordinamento giuridico, istituzionale, fiscale e militare, comprimendo pesantemente i diritti dei cittadini e addirittura imponendo la cittadinanza italiana senza esercizio del diritto di autodeterminazione.
Insomma, lo Stato italiano ha inanellato una serie di azioni liberticide da far inorridire anche il più arrugginito dei Radicali.
Di fronte all’esercizio legittimo dei propri diritti l’Italia ha reagito con metodi “dissuasivi” tipici dei regimi autoritari: utilizzo degli organi di informazione per denigrare il Movimento TLT e impiego a mo’ di clava dell’autorità giudiziaria dedicata alla disapplicazione sistemica (fatta con sistema) della legalità internazionale nel territorio di Trieste.
Non resta che l’uso della forza e la consolidata strategia del potere chiude il suo cerchio.
Ma come si fa a manganellare un movimento nonviolento?
Facile, basta alzare il tiro per vedere se il Movimento ha il fegato di affrontare uno scontro.
Ovviamente lo scontro non può essere con la polizia (ché obbligherebbe la stampa nazionale a rivolgere lo sguardo su Trieste, non sia mai, siamo mica al Far West di Genova).
Ma chi si presta?

Chissà perché, per questi problemi c’è sempre una soluzione.

Et voilà, la soluzione arriva servita su un piatto d’argento.
Un sedicente Comitato Trieste Pro Patria, formato da movimenti dell’estrema destra italiana stampano un volantino dove si legge: “Il 15 settembre, anniversario dell’odioso diktat del 1947 che in spregio al tanto decantato principio di autodeterminazione dei popoli ha decretato l’olocausto delle genti di Istria, Fiume e Zara e l’accerchiamento di Trieste da confini iniqui, assurdi e antistorici…”.
E che fa la Questura di Trieste?
La Questura autorizza una contromanifestazione nella giornata delle celebrazioni del TLT da parte di questo sedicente comitato.
Alla contromanifestazione ha aderito anche il Partito Socialista Italiano; ciò va sottolineato per i compagni che ogni tanto rispolverano sogni di Rose nel Pugno.
Come al solito siamo di fronte ai ladri di Pisa, all’unità destra-sinistra sulla “questione Trieste” nel nome del nazionalismo italiano.
Davvero singolare che i “patrioti” italiani abbiano deciso di celebrare l’italianità di Trieste proprio nel giorno del “ricordo” caro ai tanti triestini che aspettano da sessant’anni di essere finalmente liberati dal giogo italiano.
Davvero singolare che chi è preposto a garantire l’ordine pubblico non veda la miscela esplosiva che sta innescando.
Oppure se ne rende conto e, proprio per questo, la vede benissimo.

 

MOVIMENTO TRIESTE LIBERA

2013.09.06 – L’INTERESSE ITALIANO DI BOICOTTARE LA MANIFESTAZIONE DI MOVIMENTO TRIESTE LIBERA


Con rifermento alla manifestazione pacifica indetta dal MTL (movimento Trieste libera) in programma per il 15 settembre c.a. in Trieste si rende nota l’autorizzazione, da parte della questura straniera italiana a Trieste, alla presenza di movimenti dell’estrema destra nazionalista per una contromanifestazione in medesima data.
Tale contromanifestazione può dar seguito a scontri anche violenti tra i manifestanti, dando per cui un riscontro negativo all’iniziativa.
Ricordando che fatti di tale gravità vengono spesso autorizzati per distogliere l’attenzione dalla reale causa della manifestazione.
Pertanto viene richiesto la presenza di osservatori internazionali per permettere un regolare svolgimento della manifestazione e monitoraggio sugli organi di pubblica sicurezza dello stato italiano e loro metodi.
WSM
Venetia, 7 settembre 2013
Matteo Montanari
Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio

di ROBERTO GIURASTANTE

Il 15 settembre è l’anniversario della nascita del Territorio Libero di Trieste. Un evento importante che il Movimento Trieste Libera ha deciso di celebrare ufficialmente. Si tratta di un appuntamento atteso. Dopo decenni di oblio i cittadini di Trieste e del Territorio Libero hanno finalmente alzato la testa, reagendo con le armi della legalità all’occupazione del loro piccolo Stato da parte dei Paesi confinanti. La manifestazione è stata annunciata da tempo per unire i tanti concittadini dispersi nel mondo. Una manifestazione pacifica per affermare l’orgoglio del TLT e di essere cittadini di una terra “libera”.

La manifestazione che si terrà a Trieste, capitale del TLT, è ovviamente mal tollerata dalle autorità italiane. L’Italia infatti, pur essendo solo amministratrice provvisoria della Zona A del TLT l’ha annessa di fatto imponendovi il proprio ordinamento giuridico, istituzionale, fiscale e militare, comprimendo pesantemente i diritti dei cittadini ed imponendo la cittadinanza italiana senza esercizio del diritto di autodeterminazione.

Di fronte all’esercizio legittimo dei propri diritti da parte di migliaia di persone unite nel nome della libertà, l’Italia ha fino ad ora reagito con metodi “dissuasivi” tipici dei regimi autoritari. Con un limite che è determinato puramente dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea, già attivata dai ribelli triestini sulla “questione Trieste”.

Ma pur potendo contare sul controllo degli organi di informazione, impiegati in una massiccia azione di denigrazione contro il Movimento dei cittadini del TLT, e su un’autorità giudiziaria dedicata sistematicamente alla disapplicazione della legalità internazionale nel territorio di Trieste, il risultato è quello di un consolidamento del fronte di opposizione popolare all’occupazione italiana. Giunge così la notizia che per cercare di intimorire i cittadini del TLT la Questura di Trieste avrebbe pure autorizzato una contromanifestazione nella giornata delle celebrazioni del TLT. “Il 15 settembre, anniversario dell’odioso diktat del 1947 che in spregio al tanto decantato principio di autodeterminazione dei pooli ha decretato l’olocausto delle genti di Istria, Fiume e Zara e l’accerchiamento di Trieste da confini iniqui, assurdi e antistorici…”.

Così si legge nel volantino del Comitato Trieste Pro Patria formato da movimenti dell’estrema destra italiana. Alla contromanifestazione ha aderito anche il Partito Socialista Italiano: unità destra-sinistra sulla “questione Trieste” nel nome del nazionalismo italiano.

volantino_pro_patria

Davvero singolare che i “patrioti” italiani abbiano deciso di celebrare l’italianità di Trieste nel giorno del “ricordo” caro ai tanti triestini che aspettano da sessantanni di essere finalmente liberati dal giogo italiano. Davvero singolare che chi è preposto a garantire l’ordine pubblico non si renda conto della miscela esplosiva che sta innescando.

In collaborazione con http://robertainer.blogspot.it/

Tratto da (CLICCA QUI)

 

2013.06.10 – ANCHE IN ITALIA FAVORITO LO SPIONAGGIO DI MASSA


Un decreto del governo Monti.

Obbligo per gli operatori di telecomunicazioni: dare accesso all’intelligence alle proprie banche dati, per “sicurezza”.

Dunque, secondo quanto riferiscono notizie di stampa, il “Grande fratello” americano spiava il mondo intero.

E’ quanto sta emergendo dallo scandalo che ha preso avvio dalle intercettazioni telefoniche dei clienti di Verizon e si è esteso al web.

“Prism”, il programma messo a punto dall’intelligence americana nato dalle ceneri delle operazioni di sorveglianza elettronica di George W. Bush, è entrato nei server di nove giganti della Rete e ne ha estratto, ha rivelato il Washington Post, “audio, video, fotografie, e-mail, documenti, password e username per continuare a tracciare nel tempo l’attività degli americani sulla rete” ma “focalizzandosi sul traffico di comunicazione straniero, che spesso utilizza i server statunitensi.

Ma l’Italia fa anche peggio.

Evidentemente a conoscenza di ciò che accadeva oltreoceano qualche mese fa, il Presidente Monti, dopo aver effettuato un viaggio negli Stati Uniti, ha fatto approvare il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 24 gennaio 2013 “Direttiva recante indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionale”, poi pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale” del 19 marzo 2013 n. 66, in piena “vacanza” legislativa.

Il decreto, controfirmato da mezzo governo, tra cui anche il ministro della Giustizia, definisce “l’architettura istituzionale deputata alla tutela della sicurezza nazionale relativamente alle infrastrutture critiche materiali e immateriali, con particolare riguardo alla protezione cibernetica e alla sicurezza informatica nazionali, indicando a tal fine i compiti affidati a ciascuna componente ed i meccanismi e le procedure da seguire ai fini della riduzione della vulnerabilità, della prevenzione dei rischi, della risposta tempestiva alle aggressioni e del ripristino immediato della funzionalità dei sistemi in caso di crisi”.

La norma prevede, tra le altre cose anche un principio assolutamente inedito per l’ ordinamento italiano.

L’art. 11 del decreto infatti obbliga gli operatori di telecomunicazioni e gli internet service provider, ma non solo, anche ad esempio a chi gestisce gli aeroporti, le dighe, i servizi energetici, i trasporti, a dare accesso ai servizi di sicurezza alle proprie banche dati, per finalità non meglio specificate “di sicurezza”.

In pratica gli operatori privati, ma anche le concessionarie pubbliche, dovranno spalancare le porte ai servizi di sicurezza sulle proprie banche dati, contenenti i nominativi dei cittadini italiani, e, si presume anche alle azioni compiute da questi ultimi, al di fuori di un intervento della magistratura.

Tutto ciò in via amministrativa e senza il necessario controllo, quantomeno dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.

 

Link:http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=77470&typeb=0&Anche-in-Italia-favorito-lo-spionaggio-di-massa.

Fonte

– See more at: http://www.losai.eu/anche-in-italia-favorito-lo-spionaggio-di-massa/#sthash.dK1Ls3L6.dpuf

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2012.10.24 – COSA SUCCEDE BEVENDO COCA-COLA


VI SIETE MAI MERAVIGLIATI DEL FATTO CHE DOPO AVER BEVUTO COCA COLA VI VIENE DA RIDERE?

Il motivo è che… vi sballa!

Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa.

Sapete perché?

Era ridondante.

Nei primi 10 Minuti:

10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata).

La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco.

Dopo 20 Minuti:

la tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina.

Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno (zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.

Dopo 40 minuti:

la caffeina è stata assorbita completamente.

Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio.

I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza. Dopo 45 Minuti:

il corpo aumenta la produzione di dopamina stimolando il centro del piacere del cervello.

E’ lo stesso meccanismo di azione della cocaina…..

Dopo 60 Minuti: L’acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell’intestino, causando un ulteriore spinta al metabolismo.

Inoltre le alte dosi di zucchero e la dolcezza artificiale aumentano l’escrezione urinaria di calcio.

Le proprietà diuretiche della caffeina entrano in gioco.

E’ ora assicurato che con le urine verranno eliminati il calcio, il magnesio e lo zinco che erano in realtà destinati alle ossa, oltre al sodio, a vari elettroliti e all’acqua.

Dopo l’eccitazione iniziale si avrà un crollo della glicemia.

Potresti diventare irritabile e/o apatico.

Avrai anche eliminato con le urine tutta l’acqua presente nella bibita, ma non prima di averla infusa con preziosi nutrienti che il tuo corpo avrebbe potuto usare per scopi fondamentali: idratare i tessuti, rafforzare le ossa e i denti.

Tutto questo sarà seguito nelle prossime ore da un crollo della caffeina.

Ma … fatti un altra Coca-Cola, ti farà sentire meglio.

Nota: il nemico non è la Coca-Cola bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e all’acido fosforico.

Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite gassate.

Fonte:

Psichesoma.com Via Enjoint Fonte – See more at: http://www.losai.eu/cosa-succede-bevendo-coca-cola/#sthash.tHbTvEkx.dpuf

Tratto da (CLICCA QUI)

 

2012.12.09 – NON VACCINATE I VOSTI FIGLI


Raccolta di 200 studi scientifici

Vaccini, leucemia e linfomi

  • Bichel, “Linfoadenite post-vaccinale che progredisce in un caso di Hodgkin”, Acta Med Scand, 1976, Vol 199, p523-525
  • Stewart AM, “Eziologia della leucemia infantile”, The Lancet, 16 ott. 1965, 2:789-790
  • Glathe H, “Evidenza di attività cancerogena del substrato vaccinale”, Development Biol Std, 1977, 34:145-148
  • Bolognesi DP, “Potenziale virus della leucemia da vaccini”, Canad. Research, feb. 1976, 36(2): 655-656
  • Colon VF, “Necrosi vaccinale quale chiave di linfoma linfatico”, Geriatrics, dic. 1968, 23:81-82
  • Park-Dincsoy H, “Scomparsa dei linfociti in un caso di cancrena vaccinale”, Laval Med, gen. 1968, 39:24-26
  • Hugoson G, “Comparsa di leucosi bovina a seguito di vaccinazione Babesiosis”, Bibl Haemat, 1968, 30:157-161
  • Hartstock, “Linfoadenite post-vaccinale: iperplasia del tessuto linfoide che simula i linfomi maligni”, Cancer, aprile 1968, 21(4):632-649
  • Allerberger F, “Un’epidemia di linfoadenite suppurativa connessa con vaccinazioni BCG in Austria, 1990/1991″, Am Rev Respir Disorder, agosto 1991, 144(2) 469
  • “Tumori maligni come complicazione ritardata di vaccinazioni”, Arch Derm, Vol 98, 1968

Vaccini e alterazioni cromosomiche

  • Knuutila S, “Maggiore incidenza di alterazioni cromosomiche e di Sister Cromatid Exchange (SCE) in linfociti in vivo di 12 pazienti vaccinati contro la varicella”, Hum Genet, 23 feb. 1978; 41(1):89-96
  • Cherkeziia SE, “Disfunzioni dell’apparato dei cromosomi della murena indotti per vaccinazione con un complesso di vaccini antivirali”, Vopr Virusol, sett. 1979, (5):547-550

Vaccini ed autoimmunità

  • “Autoimmunità indotta da vaccino”, Journal of Autoimmunity 1996 Vol 9
  • Romanov VA, “Ruolo dei processi autoimmuni nella patogenesi delle lesioni post-vaccinali del sistema nervoso”, Zh Mikrobiol Epidemiol Immunobiol, ott. 1977, 10:80-83
  • Grachev VP, “Formazione di auto-anticorpi in animali da laboratorio dopo iniezione con virus di diversa virulenza”, Acta Virol (Praha), luglio 1973, 17:319-326
  • Vautier G, Carty JE, “Artrite reumatoide acuta poitiva all’analisi del siero a seguito di antiepatite B”, Br. J. Rheumatol., 1994; 33:991
  • Movsesiants AA, “Studi sperimentali sull’abilità di diversi ceppi di virus vaccinali nell’indurre la formazione di autoanticorpi”, Vopr Virusol, maggio-giugno 1975; (3):297-302
  • Hassan W, Oldman R, “Sindrome di Reiter e artrite reattiva nella salute di assistenti sociali dopo le vaccinazioni”, Br. Medical J., 1994, 309: 94
  • Negina IP, “Formazione di auto-anticorpi a seguito della vaccinazione con diversi tipi di vaccini tifoidi”, Zh Mikrobiol Epidemiol Immunobiol, maggio 1980; (5):69-72

Vaccini e diabete

  • Polster H, “Diabete insipidus dopo la vaccinazione per la varicella”, Z Aerztl Fortbild (Jena), 1 aprile 1966, 60:429-432
  • Sinaniotis, “Diabete mellitus a seguito della vaccinazione antiparotite”, Arc Dis Child, 1975, 50:749.66
  • Patan, “Grave diabete mellitus post-vaccinale”, Ter Arkh, luglio 1968, 40:117-118
  • Classen JB, “La modalità temporale della vaccinazione ha un effetto sullo sviluppo del diabete in roditori”, Autoimmunity, 1996, 24:137-145
  • Classen JB, “Epidemia di diabete e vaccinazioni anti-epatite B”, N Z Med J, 109(1030):366, 27 sett. 1996
  • Classen JB, “Vaccinazione infantile e diabete mellitus”, N Z Med J, 109(1022):195, 24 maggio 1996
  • Poutasi K, “Vaccinazioni e diabete”, N Z Med J., 26 luglio 1996;109(1026):283
  • Dokheel TM, “Una epidemia di diabete infantile negli Stati Uniti? I dati raccolti”, Diabetes Care, 1993, 16:1606-1611
  • Parent ME, “Vaccinazioni con Bacille Calmette-Guerin ed incidenza di diabete mellitus a Montreal, Canada”, Diabetes Care, maggio 1997; 20(5):767-772
  • House DV, Winter WE, “Diabete autoimmune. Ruolo dei markers di auto-antigeni nella predizione e prevenzione del diabete mellitus,” Clin Lab Med, sett. 1997, 17(3):499-545
  • Zeigler M, “Auto-anticorpi nel diabete mellitus di tipo 1″, Z Arztl Fortbild (Jena), agosto 1994; 88(7-8):561-5

Allergie e reazioni anafilattiche a vaccini

  • “Reazioni allergiche a vaccini anti-tetano, difterica, influenza e poliomielite”, Annals of Allergy, Vol. 20, 1962
  • “Anafilassi dovuta a vaccinazioni”, Can Med Assoc J., vol 134, feb. 1986
  • Bernard JG, “Complicazioni alla vaccinazione e reazioni cutanee allergiche in individui giovani”, Rey Corps Sante Armees, feb. 1962; 3:35-46
  • Smith RE, “Reazioni allergiche ai materiali di immunizzazione in bambini ed approccio alla diagnosi”, Ann Allerg, dic. 1965; 23:600-603
  • Erdmann G, “Allergia alla vaccinazione”, Muenchen Med Wachr, 16 giugno 1961; 103:1217-1219 & 103:1256-1259
  • Kreinin LS, “Effetto allergizzante sugli organi respiratori della vaccinazione con aerosol e delle rivaccinazione contro tifoide e tetano”, Zh Mikrobiol, agosto 1968, 45:130-132
  • Fedotova AM, “La patogenesi di manifestazioni di allergie non specifiche durante le vaccinazioni”, Pediatria, gen. 1967; 46:56-60
  • D’Iakova RM, “Reazioni allergiche in bambini”, Pediat Akush Ginek, gen.- feb. 1966, 1:20-21
  • Isacson P, “Reazioni allergiche associate a vaccini virali”, Prog Med Virol, 1971, 13:239-270
  • Kantchourine, AK, “Ruolo di reazioni allergiche ritardate nella patogenesi delle complicazioni post-vaccinazione tifica”, Rev Franc Allerg,, gen.-marzo 1969, 9:19-24.
  • Bawa YS, Wahi PL, “Encefalomieliti allergiche derivanti da vaccinazioni: rapporto di 10 casi”, Indian J Med Sci, Apr 1961;15:290-297
  • Nazareth B, “Reazioni sistemiche allergiche ai vaccini giapponesi per l’encefalite”, Vaccine, maggio 1994, 12(7):666
  • Ehrengut W, “Allergia vaccinale, vaccinia sistemica e vaccinia ulcerosa”, Presse Med, 4 luglio 1964, 72:1957-1958
  • Koval’skala S, “Proprietà anafilattogene di vaccini aDT, PDT e aPDT”, Zh Mikrobiol, gen. 1969; 46:65-71
  • Egorova NB, “Reazioni anafilattiche e titoli di antigeni a seguito di vaccinazione anti-tetano”, Zh Mikrobiol, aprile 1968, 45:63-68
  • Ovens H, “Anafilassi dovuta a vaccinazioni nello studio medico”, Can Med Assoc J, 15 feb. 1986, 134(4):369-370
  • James LP, “Anafilassi sistemica fatale”, NEJM, 19 marzo 1964; 270:597-603
  • Proctor JW, “Reazione Anafilattoide a BCG intralesionale”, The Lancet, 15 luglio 1978, 2(8081):162
  • Kelleher PC, “Reazione anafilattoide dopo vaccinazione tifoide”, Am J Med, dic. 1990, 89(6):822-824
  • Leung AK, “Anafilassi al vaccino DPT”, J R Soc Med, feb. 1985; 78(2):175

Vaccini e demielinizzazione

  • “Sclerosi multipla e vaccinazioni”, British Medical Journal, aprile 1967
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Vaccini, convulsione ed epilessia

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Vaccini e danni neurologici

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Le malattie che i vaccini dovrebbero prevenire, vengono anche indotte dai vaccini!

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  • (Vaccinazioni DPT e della varicella aumentano l’incidenza di polio)
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Inefficacia dei vaccini

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  • “Perdita degli elevati livelli di antigeni creati con il vaccino del morbillo”, The Lancet, 1992, Vol 340
  • “Fallimento nel piano di eradicazione del morbillo”, Arch Intern Med, 1994, vol 154
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Vaccini e SIDS (morte infantile improvvisa)

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Vaccini e sordità

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  • Koga, “Sordità acuta bilaterale a seguito di vaccinazione MPR”, Nippon Jibiin Gakkai Kai, agosto 1991; 94(8): 1142-5
  • Seiferth LB, “Sordità a seguito di anti-polio orale: rassegna e casi clinici”, HNO, agosto 1977; 25(8): 297-300

Vaccini e disfunzioni renali

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  • Pillai JJ, “Coinvolgimento renale in associazione con varicella post-vaccinazione”, Clin Infect Disorder, dic. 1993, 17(6): 1079-1080
  • Eisinger AJ, “Disfunzione renale acuta dopo TAB e vaccinazione anti-colera”, Br Med Journal, 10 feb. 1979, 1(6160):381-382
  • Silina ZM, “Cause di complicazioni renali postvaccinali in due neonati”, Pediatria, dic. 1978, (12):59-61
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  • Oyrl A, “Possono le vaccinazioni danneggiare i reni?”, Clin Nephrol, 1975, 3(5):204-205
  • Mel’man Nia, “Lesioni renali dopo l’uso di vaccini”, Vrach Delo, ott. 1978; (10): 67-9
  • Silina EM, “Alcune patologie dei reni in bambini nel primo anno di età a seguito di vaccinazione da varicella e somministrazione di vaccino anti-difterite- pertosse- tetano”, Vopr Okhr Materin Det, marzo 1968; 3(3):79-80

Vaccini e patologie della pelle

  • Illingsworth R, “Rash cutanei dopo vaccino triplo”, Arch Dis Child, sett. 1987; 62(9):979
  • Lupton GP, “Lupus eritematoso discoide causato da vaccinazione alla varicella”, J Am Acad Dermatol, ott. 1987; 17(4):688-690
  • Kompier AJ, “Alcune malattie della pelle causate dal virus vaccinale [varicella]“, Ned Milt Geneesk T, 15:149-157, maggio 1962
  • Weber G, “Lesioni della pelle a seguito delle vaccinazioni”, Deutsch Med Wschr, 88:1878-1886, S7, sett. 1963
  • Copeman PW, “Complicazioni cutanee da vaccinazioni alla varicella”, Practitioner, 197:793-800, dic. 1966
  • Denning DW, “Rash cutanei dopo vaccino triplo”, Arch Disorder Child, maggio 1987, 62(5): 510-511

Manca qualche altro organo?

Cuore

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  • Perez Diaz R, “Pericardite post-vaccinazione: 2 casi clinici”, Rev Cuba Med, 1:49-54, luglio- agosto 1962
  • Larbre F, “Miocardite acuta fatale a seguito di vaccinazione da varicella”, Pediatrie, apr.-maggio 1966, 21:345-350
  • “Morte improvvisa tra reclute finlandesi [a seguito di danni cardiaci da vaccini]“, British Med Journal, 1976

Polmoni

  • Chudwin DS, “Coinvolgimento dei polmoni in vaccinia progressiva”, West J Med, maggio 1981, 134(5):446-448

Fegato

  • Lilic D, “Disfunzione al fegato e anticorpi al DNA dopo la vaccinazione anti-epatite B”, The Lancet, 5 nov. 1994, 344(8932):1292-1293

(L’antiepatite B è data per proteggere il fegato dalla malatita, giusto? Ebbene causa anche danni al fegato!)

Occhi

  • Goldman A, “Reazione vaccinale oculare”, Med J Aust, 30 nov. 1968, 2:921-922
  • Rennie AG, “Ocular Vaccinia”, The Lancet, 3 agosto 1974, 2:273-275

Altre voci

  • Cockwell P, Allenm MB, Page R, “Vasculite correlata al vaccino dell’epatite B”, Br. Med Journal, 1990, 301: 1281
  • Fried M, Conene D, Conzelmann M, Steinemann E, “Uveite a seguito di antiepatite B”, The Lancet, 1987; 2: 631-32
  • Wise RP, Kiminyok P, Salive ME, “Perdita di capelli dopo vaccianzioni di routine”, JAMA, 1997; 278: 1176-78
  • Stickl H, “Valutazione del danno vaccinale”, Med Welt, 14 ott. 1972, 23:1495-1497
  • Sterler HC, “Epidemie di ascessi da streptococco gruppo A a seguito di vaccinazioni DTP”, Pediatrics, feb. 1985, 75(2):299-303
  • DiPiramo D, “Formazioni di ascessi al sito dell’inoculazione del bacillo Calmette-Guerin (BCG)”, Riv Med Aeronaut Spaz, luglio- dic. 1981, 46(3-4):190-199
  • Goolsby PL, “Eritema nodoso a seguito di vaccino antiepatita B Recombivax”, New Engalnd J. Med., 1989, 321: 1198-99
  • Caileba A, “Shock associato a sindrome di coagulazione intravascolare disseminata a seguito di iniezione di vaccino DT.TAB”, Presse Med, 15 sett. 1984, 13(3):1900
  • Na, Deutsch J, “Cambiamenti di temperatura dopo vaccinazione tripla nell’infanzia”, Padiatr Grenzgeb 1976;15(1):3-10
  • (Considerando che la tiroide controlla il nostro metabolismo basale sembrerebbe che i vaccini alterano, deprimendola, l’attività tiroidea).
  • “Reazioni avverse assocaiti con i vaccini infantili diversi da pertosse e rosolia”, JAMA, Vol 271, n.20
  • “Danni da vaccino”, The Lancet, gen. 1997, v.1
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  • “Depressione della sensibilità al tubercolino a seguito di vaccinazione al morbillo”, American Review of Respiratory Diseases, 1964 Vol 90
  • “Sintomi comuni dopo vaccinazioni DTP e antipolio”, Arch Dis in Child, ott.-dic. 1991, vol 66
  • “Dermatomiosite e vaccinazioni”, The Lancet, maggio 1978
  • “Gli enormi costi delle cause di compensazione aumentano il prezzo dei vaccini infantili”, The Lancet, giugno 1986, p.1339
  • “Complicazioni delle vaccinazioni”, Ped in Review, Vol 18, N.2, 1997
  • “Vaccinazioni ripetute: possibili effetti avversi”, Annals of Intern. Med, 1974, 81; 594-600

Fonte

– See more at: http://www.losai.eu/non-vaccinate-i-vostri-figli-raccolta-di-200-studi-scientifici/#sthash.yMSA6S7G.dpuf

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2013.09.07 – LA MERCK CONFESSA L’INOCULAZIONE DEL VIRUS DEL CANCRO PER MEZZO DEI VACCINI


Dalla divisione vaccini del’azienda farmaceutica MERCK arriva la sconvolgente ammissione di aver inoculato il virus del cancro per mezzo dei vaccini.

La scioccante intervista ovviamente subito censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackell Science,

è stata tagliata dal libro “The Health Century” proprio a causa del suoi contenuti, l’ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus micidiale (SV40 ed altri) capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo.

Questo spiegherebbe infatti l’aumento dell’insorgenza dei tumori negli ultimi cinquant’anni.

Questo filmato, contenuto nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dott. Leonard Horowitz, caratterizza l’intervista al maggior esperto di vaccini al mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perché la Merck ha diffuso l’Aids, la leucemia ed altre terribili malattie.


Nei vaccini venduti al terzo mondo si è scoperto che questi contenevano l’ormone B-hCG, un anti fertile se immesso in un vaccino.

La Corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni e mezzo di donne e ragazze hanno assunto questi vaccini contaminati, così come in Nigeria, Thailandia.

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2013.09.07 – DIGIUNO PER LA PACE … IL MLNV E’ ANCHE CON PAPA FRANCESCO!

DIGIUNO PER LA PACE IL MLNV E' COL PAPA


«Con l’idolo del potere in ogni violenza facciamo rinascere Caino» Papa Francesco chiede la pace in Siria

settembre 7, 2013 Redazione
Oltre 40 mila persone alla veglia di preghiera per la Siria. Il pontefice: «Abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte»
Papa Francesco a Rio de Janeiro«Quando l’uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto». Sabato sera, nella veglia di preghiera al termine della giornata di digiuno per la pace nel mondo e in particolare in Siria, papa Francesco ha rivolto un appello potente al cuore di ogni uomo, sia esso il semplice cristiano, il non credente o il potente del mondo. All’invito lanciato domenica scorsa all’Angelus hanno risposto oltre 40 mila persone in piazza San Pietro, senza contare le adesioni dei cristiani nelle diocesi di tutto il mondo.
L’ARMONIA DELL’UNIVERSO.
Il Papa ha mosso la sua riflessione partendo dalla Genesi e dalla descrizione dell’«armonia» dell’universo. «Questo nostro mondo – ha detto – nel cuore e nella mente di Dio è la casa dell’armonia e della pace ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi a casa. Perché è cosa buona. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani fatti ad immagine e somiglianza di Dio sono una unica famiglia in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale». Quando si rompe questa armonia e il mondo precipita nel caos al punto che l’altro diventa il nemico in famiglia e tra le nazioni? «Questo accade quando l’uomo smette di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà ma guarda solo se stesso. Quando l’uomo pone se stesso al centro e si mette al posto di Dio allora guasta tutte le relazioni e apre la porta alla violenza, alla indifferenza e al conflitto».
siria-armi-chimiche
RINASCE CAINO.
«Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri. Quando c’è il caos il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quante guerre hanno segnato la nostra storia. Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. In ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!».
UN’ALTRA STRADA E’ POSSIBILE. 
«E a questo punto mi domando: è possibile percorrere la strada della pace? Invocando l’aiuto di Dio sotto lo sguardo di Maria Salus Populi Romani regina della pace voglio rispondere: sì, è possibile per tutti. Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: sì, è possibile per tutti. Vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande fino a chi governa le nazioni, dicessimo: sì, lo vogliamo. Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace».
La meditazione del Papa è stata preceduta dalla recita del rosario, da letture bibliche, da commenti ai misteri di santa Teresa di Gesù Bambino, da momenti di silenzio e da assoli di musica d’arpa e di violino. Dopo la meditazione del Papa, la veglia è proseguita con l’adorazione eucaristica.
Ecco il testo integrale della meditazione del pontefice:
«Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio. Possiamo chiederci: che significato ha questo messaggio? Che cosa dice questo messaggio a me, a te, a tutti noi?
1. Ci dice semplicemente che questo nostro mondo nel cuore e nella mente di Dio è la “casa dell’armonia e della pace” ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi “a casa”, perché è “cosa buona”. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, sono un’unica famiglia, in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale non solo proclamata a parole: l’altro e l’altra sono il fratello e la sorella da amare, e la relazione con il Dio che è amore, fedeltà, bontà si riflette su tutte le relazioni tra gli esseri umani e porta armonia all’intera creazione. Il mondo di Dio è un mondo in cui ognuno si sente responsabile dell’altro, del bene dell’altro. Questa sera, nella riflessione, nel digiuno, nella preghiera, ognuno di noi, tutti pensiamo nel profondo di noi stessi: non è forse questo il mondo che io desidero? Non è forse questo il mondo che tutti portiamo nel cuore? Il mondo che vogliamo non è forse un mondo di armonia e di pace, in noi stessi, nei rapporti con gli altri, nelle famiglie, nelle città, nelle e tra le nazioni? E la vera libertà nella scelta delle strade da percorrere in questo mondo non è forse solo quella orientata al bene di tutti e guidata dall’amore?
2. Ma domandiamoci adesso: è questo il mondo in cui viviamo? Il creato conserva la sua bellezza che ci riempie di stupore, rimane un’opera buona. Ma ci sono anche “la violenza, la divisione, lo scontro, la guerra”. Questo avviene quando l’uomo, vertice della creazione, lascia di guardare l’orizzonte della bellezza e della bontà e si chiude nel proprio egoismo. Quando l’uomo pensa solo a sé stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all’indifferenza, al conflitto. Esattamente questo è ciò che vuole farci capire il brano della Genesi in cui si narra il peccato dell’essere umano: l’uomo entra in conflitto con se stesso, si accorge di essere nudo e si nasconde perché ha paura (Gen 3,10), ha paura dello sguardo di Dio; accusa la donna, colei che è carne della sua carne (v. 12); rompe l’armonia con il creato, arriva ad alzare la mano contro il fratello per ucciderlo. Possiamo dire che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? Possiamo dire questo, che dall’armonia si passa alla “disarmonia”? No, non esiste la “disarmonia”: o c’è armonia o si cade nel caos, dove c’è violenza, contesa, scontro, paura…
Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello. Anche oggi ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti: abbiamo perfezionato le nostre armi, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci. Come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!
Dopo il caos del Diluvio, ha smesso di piovere: si vede l’arcobaleno e la colomba porta un ramo di ulivo. Penso anche oggi a quell’ulivo che rappresentanti delle diverse religioni abbiamo piantato a Buenos Aires, in Piazza de Mayo nel 2000, chiedendo che non sia più caos, chiedendo che non sia più guerra, chiedendo pace.
3. E a questo punto mi domando: E’ possibile percorrere un’altra strada? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e di morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Invocando l’aiuto di Dio, sotto lo sguardo materno della Salus populi romani, Regina della pace, voglio rispondere: Sì, è possibile per tutti! Questa sera vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: Sì, è possibile per tutti! Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le Nazioni, rispondesse: Sì, lo vogliamo! La mia fede cristiana – la mia fede cristiana – mi spinge a guardare alla Croce. Come vorrei che per un momento tutti gli uomini e le donne di buona volontà guardassero alla Croce! Lì si può leggere la risposta di Dio: lì, alla violenza non si è risposto con violenza, alla morte non si è risposto con il linguaggio della morte. Nel silenzio della Croce tace il fragore delle armi e parla il linguaggio della riconciliazione, del perdono, del dialogo, della pace. Vorrei chiedere al Signore, questa sera, che noi cristiani e i fratelli delle altre Religioni, ogni uomo e donna di buona volontà gridasse con forza: la violenza e la guerra non è mai la via della pace! Ognuno si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l’indifferenza verso l’altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione: guarda al dolore del tuo fratello – ma, penso ai bambini: soltanto a quelli … guarda al dolore del tuo fratello – e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l’armonia che si è spezzata; e questo non con lo scontro, ma con l’incontro! Finisca il rumore delle armi! La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l’umanità. Risuonino ancora una volta le parole di Paolo VI: «Non più gli uni contro gli altri, non più, mai!… non più la guerra, non più la guerra!» (Discorso alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965: AAS 57 [1965], 881). «La pace si afferma solo con la pace: la pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità» (Messaggio per Giornata Mondiale della pace 1976: AAS 67 [1975], 671). Fratelli e sorelle, perdono, dialogo, riconciliazione sono le parole della pace: nell’amata Nazione siriana, nel Medio Oriente, in tutto il mondo! Preghiamo, questa sera, per la riconciliazione e per la pace, lavoriamo per la riconciliazione e per la pace, e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace. Così sia.
Leggi di Più: Siria, oltre 40 mila persone col Papa per chiedere la pace | Tempi.it

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2013.09.05 – IL MOSTRIFICIO ITALICO HA FATTO UNA VITTIMA ILLUSTRE – DISTRUTTO PER SEMPRE IL GESSO DI CANOVA.


Distrutto per sempre il gesso di Canova, in una mostra inutile

gesso-canova-distrutto-copPrima o poi doveva succedere: il mostrificio italico ha fatto una vittima illustre.

Il 2 agosto un bassorilievo in gesso di Antonio Canova è stato staccato dal muro dell’Accademia d’Arte di Perugia per essere spedito a soli 24 chilometri di distanza, a una trascurabile mostra di Assisi intitolata semplicemente “Canova”.

L’operazione, affidata alla ditta di trasporti Alessandro Maggi di Pietrasanta, è stata fatale: il gesso, cadendo, si è ridotto in mille pezzi.

E non c’è restauro che tenga.

L’opera era uno dei pochi esemplari noti dell’Uccisione di Priamo, episodio omerico che insieme ad altre famose scene della letteratura classica ispirarono a Canova una delle sue più celebri serie di bassorilievi.

Proprio come il bronzo, il gesso consente di moltiplicare gli originali, e in questi casi l’importanza dell’esemplare è legata alle circostanze della creazione: e quello di Perugia aveva tutte le carte in regola, perché era stato donato all’Accademia dagli eredi dello stesso Canova.

L’assicurazione dovrebbe ripagare 700.000 euro.

Magra consolazione: la nostra generazione ha distrutto qualcosa di unico e irripetibile, che non passeremo ai nostri figli.

DELITTO NEL DELITTO, su questo episodio clamoroso è scesa una coltre di silenzio: la notizia non è riuscita a evadere da scarne cronache locali, e i grandi giornali (che vivono anche del business delle mostre) si sono ben guardati dal raccontare il disastro perugino.

Né il sito dell’Accademia né quello del ministero per i Beni Culturali ne danno notizia.

L’unico che ha messo il dito nella piaga è lo storico dell’arte Francesco Federico Mancini, in una bella intervista al Corriere dell’Umbria.

Mancini chiarisce assai bene la costellazione strumentale e commerciale sotto la quale è nata la mostra che è all’origine di quella che definisce una “gravissima perdita per il nostro patrimonio” che suscita “sconcerto e indignazione”.

La mostra di Assisi è una specie di franchising della Gipsoteca Canoviana di Possagno, l’istituzione che raccoglie l’eredità dell’artista, e che oggi è stata trasformata in una fondazione, e dunque immancabilmente cannibalizzata dalla politica.

Il suo presidente, infatti, è il solito Giancarlo Galan, l’ex ministro pdl per i Beni Culturali il cui consigliere saccheggiò la Biblioteca dei Girolamini a Napoli.

Il rapporto culturale tra Galan e Canova è ben chiarito dalla scelta di far realizzare (nel novembre 2012) un catalogo di intimissimi nella Gipsoteca: una galleria fotografica in cui tombe papali, santi e eroi classici servono a vendere mutande e reggicalze.

Una scelta benedetta dall’allora sottosegretario ai Beni Culturali Roberto Cecchi (governo Monti), il quale dichiarò sottilmente che “economia e cultura sono un tutt’uno, non a caso siamo il Bel Paese”.

La mostra di Assisi è l’esatta attuazione di questa linea: non ha un progetto scientifico (anche se ha un comitato che vanta direttori generali Mibac e soprintendenti: i quali forse dovrebbero lasciarlo, visto il tragico epilogo), non ha una linea culturale.

È un’antologica da cassetta che sarebbe giustificata dal fatto che il fratello di Canova aveva possedimenti in Umbria: parole incredibili, ma vere, del direttore artistico culturale di Perugia- Assisi 2019, che è il carrozzone di una delle quasi venti candidature italiane a capitale della cultura europea nel 2019.

Un direttore (meraviglia nella meraviglia) che è il critico letterario Arnaldo Colasanti, noto ai più per aver condotto un’edizione di Uno Mattina Estate.

PROPRIO IL TANDEM europeo Perugia-Assisi è il motivo per cui la mostra di Canova (invece di svolgersi semmai all’Accademia di Perugia, dove avrebbe avuto più senso e più sicurezza) è stata programmata ad Assisi: dando la stura a un coro di esilaranti scempiaggini, come quella (avanzata dal direttore della sventurata Accademia perugina) sulle affinità armoniche tra le forme neoclassiche di Canova e i versi medioevali di San Francesco.

MA C’È POCO DA RIDERE: i cocci del rilievo di Canova ci ricordano che il mostrificio politico-commerciale in servizio permanente-effettivo non mette a rischio solo la funzione civile e culturale del patrimonio.

Ne minaccia la stessa sopravvivenza materiale.

Il Mibac diretto da Massimo Bray ha stoppato la terrificante mostra di Roma Barocca prevista a Pechino e annullato l’esibizione commerciale del San Giovannino di Michelangelo alla Galleria Borghese.

Ma è tutto il sistema a dover essere profondamente innovato.

 E non è il caso di aspettare altri cocci.

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2013.06.24 – CONTRO IL T.L.T. (TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE) SI SCHERA L’ “ESPRESSO” … MA CHE COINCIDENZA!

Come ha fatto per il MLNV dedicandogli la copertina e vomitando menzogne mediatiche l' "espresso" si scaglia anche contro il T.L.T.


di ROBERTO GIURASTANTE

Dopo la manifestazione di Trieste Libera a Vienna e la messa in mora del Governo e delle autorità italiane, non potevano mancare naturalmente le reazioni da parte del sistema di potere locale che da 60 anni domina indisturbato la città dall’alto di una rete di corruttele inscalfibile e garantita dallo Stato occupante.

Stiamo parlando di una classe politica pienamente responsabile del progressivo annientamento economico, ambientale, sociale dell’ex perla del Mediterraneo. La città-porto della Mitteleuropa con i suoi cantieri, trasformata in comoda discarica di Stato per l’Italia. Inquinamenti dovunque.

Dal Carso, paradiso naturalistico saccheggiato dalle ecomafie italiane, al porto internazionale ridotto a scalo di terzo livello per non disturbare i traffici marittimi italiani.

Una classe politica di imbelli, frutto di una feroce selezione negativa dei quadri, che ha lavorato e lavora per distruggere l’economia di Trieste mettendosi a disposizione dei padroni, non può certo gradire la ribellione della legalità che  il Movimento Trieste Libera ha avviato richiedendo il ripristino della “normalità”.

Normalità che da queste parti si chiama Trattato di Pace di Parigi del 1947, in base al quale Trieste ed il suo porto godono dello “status giuridico” di Stato indipendente e di territorio internazionale, sotto semplice amministrazione fiduciaria affidata provvisoriamente al Governo (non allo Stato) italiano.

Non c’è da stupirsi quindi che questi politici, corresponsabili di un saccheggio senza fine (addirittura l’intero demanio del Territorio Libero è stato trasferito d’ufficio in violazione dei trattati internazionali alla Repubblica italiana, un furto ai danni dei cittadini di Trieste    valutabile in svariate decine di miliardi di euro), siano ora preoccupati del risveglio della città.

Le loro menzogne non possono più proteggerli. I cittadini ora sono informati. Informati e sempre più arrabbiati per la miseria in cui stanno sprofondando grazie alla gestione della mala partitocrazia italiana.

Possiamo così spiegare l’ennesima figuraccia che i rappresentanti della casta hanno fatto nello spazio di attacco creato per loro ad hoc dal solito giornale del regime italico, ovvero il quotidiano Il Piccolo.

Trieste Libera è incontenibile nella sua crescita?

Allora denigriamoli facendoli sembrare un gruppo di “agitatori-svitati” che agiscono guidati dal solito misterioso “grande fratello”.

Un’inversione della realtà davvero sorprendente che lascerebbe molti dubbi anche ai pochi che non conoscessero la sinistra fama del giornale del sistema (a Trieste chiamato non affettuosamente “Il bugiardello”).

Di fronte alla innegabile esistenza e validità dei Trattati internazionali riconosciuti – ad esempio – dal Dipartimento di Stato USA e dall’Unione Europea, i signori della disinformazione si sono limitati a dire che per loro, alti rappresentanti dell’opprimente “patriziato” locale il TLT avrebbe ZERO PESO GIURIDICO (ex sindaco di Trieste Dipiazza), che le affermazioni dei rappresentanti di Trieste Libera “non hanno alcun fondamento giuridico” (sindaco Cosolini), che si tratterebbe di “idiozie, schiocchezze enormi, strampalate teorie di una lobby che ha lo scopo di ingessare il Porto per altri 30 anni…” (avvocato Antonini), che quelli di MTL “vanno a ripescare, su un fondo di sostanziale ignoranza, fatti che poi usa in modo equivoco…” (storico Spazzali).

Non c’è  che dire: un concentrato di nulla in diritto di notevole spessore solo per le offese gratuite che questi signori stanno lanciando contro i tanti triestini che si identificano nella legalità del diritto internazionale propugnata da MTL.

Un concentrato di nulla condito peraltro dalle solite minacciose dichiarazioni del sindaco Roberto Cosolini, contro i pericolosi avversari di MTL accusati usare toni “troppo aggressivi”:  come se la miseria e la disperazione della gente ridotta sul lastrico si potesse esprimere con il “bon ton” della nullità assoluta della politica italiana che loro rappresentano.

Cosolini ha da poco querelato La Voce di Trieste, unico giornale che ha avuto il coraggio di denunciare il tentato esproprio del Porto Franco Nord (Porto Vecchio) di Trieste, sostenuto da una cupola di malaffare trasversale che  ne vorrebbe urbanizzare anche i preziosi ed inalienabili punti franchi.

Una speculazione immobiliare colossale sostenuta dall’amministrazione comunale e che metterebbe la parola fine al Porto di Trieste, sacrificato agli interessi italiani.

Che non sono quelli di Trieste.

Ma i triestini non si fanno più intimidire.

*http://robertainer.blogspot.it

 

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2013.08.27 – L’ONU SI SCHIERA A FAVORE DELLE ASPIRAZIONI SECESSIONISTE MA LA REPUBBLICA VENETA E’ UNA REALTA’ DIVERSA!


E' curioso.

Nell'articolo che segue, l'ONU si schiera a favore delle aspirazioni secessioniste.
Perchè allora non per quelle relative all'utodeterminazione dei Popoli ???
O meglio, perchè non a favore del rispetto dell'integrità territoriale delle Nazioni occupate da stati stranieri, come nel caso della Serenissima Repubblica Veneta, ancora oggi occupata dallo stato italiano???
E' strano, ma sembra che l'ONU non conosca bene la differenza fra secessione e autodeterminazione e ancor più rispetto alla  integrita territoriale di Nazioni occupate da stati stranieri.
Sembra che all'ONU interessi esclusivamente il processo di rivendicazione di sovranità esercitato nell'ambito di un forzoso riconoscimento dell'attuale condizione in cui si trovano i Popoli soggiogati e che legittimamente ambiscono ad un'autentica autonomia e indipendenza.
Ma per la Repubblica Veneta è tutta un'altra cosa.
Per la Repubblica Veneta, la situazione è ben diversa dalla Catalogna e dalla Scozia o da altre simili realtà.
La Repubblica Veneta è (non era) una Nazione occupata ancora oggi da uno stato straniero (l'italia).
Infatti, il regno d'italia di allora, invase militarmente la Nazione Veneta.
Con la forza, la brutalità e l'inganno,ha annesso i suoi territori e tenta ancora oggi di cancellare l'identità del Popolo Veneto qui presente da tremila anni.
Tutto ciò è illegale e illegittimo … è come se l'America, dopo aver combattuto e vinto il regime iracheno avesse deciso di annettere i suoi territori e di cancellare definitivamente il Popolo dell'Iraq, come se mai fosse esistito … questo è ciò che l'italia ha fatto con la Nazione Veneta e ancora sta perpetuando contro il Popolo Veneto con una politica istituzionale razzista e colonialista, tipica di uno stato straniero occupante.
Ecco perché si è costituito il MLNV … perchè i Veneti non potranno mai essere degli insorti perchè l'italia non è la nazione del Popolo Veneto ma è uno stato straniero che ancora oggi la occupa.
Secondo le norme del diritto internazionale solo un Movimento di Liberazione Nazionale può rivedicare, in nome di un intero Popolo, il diritto di autodeterminazione, quindi non un partito politico, non un'associazione qualunque, non un'altro stato e il riconoscimento di un Movimento di Liberazione Nazionale non è dato dal consenso popolare, ma dal diritto di autodeterminazione sancito per legge internazionale che ha quel Popolo.
Il MLNV, però, non ha solo rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto ma anche reclamato e rivendicato il diritto all'integrità territoriale della Nazione Veneta, sia rispetto a tutti i suoi Territori che rispetto ai beni storici, culturali, paesaggistici e umani, che l'italia e le sue istituzioni, comprese quelle locali dalla regione agli enti comunali, spesso depredano e non custodiscono.
Quindi, caro Sig. Ban Ki-moon … non ci si muove solo quando la situazione si sta facendo esplosiva in questa miserabile e fantomatica europa.
Questa è un'europa di stati ma non di Nazioni e di Popoli.
Il MLNV e il Governo Veneto Provvisorio non attenderanno ancora a lungo per proclamare il ripristino incondizionato di sovranità del Popolo Veneto sulle proprie Terre.
WSM
Venetia, mercoledì 28 agosto 2013
Il Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio
Sergio Bortotto
ed ecco l'articolo:
“Le Nazioni Unite rispettano i processi di Autodeterminazione dei Popoli”: hanno suscitato molto entusiasmo le parole pronunciate dal  Segretario Generale dell’Onu, Banki-moon,  a proposito del  processo di indipendenza  in atto  in Catalogna e in Scozia. 
L’occasione, una sua visita in Andorra, la settimana scorsa, per celebrare il ventesimo anniversario dell’entrata d i questo piccolo Stato indipendente nell’Organizzazione delle Nazioni Unite .
Senyors i senyores, bon dia” ha esordito in conferenza stampa, sfoggiando  un saluto in catalano, lingua ufficiale del Paese, che è stato accolto come un omaggio all’identità di un popolo. catalonia
Il Segretario dell’Onu   ha esortato  gli Stati centrali a rispettare le aspirazioni secessioniste  e a negoziare pacificamente:  “Tutte le questioni in sospeso tra i Paesi dovrebbero essere risolti pacificamente e attraverso il dialogo, nel rispetto delle reali aspirazioni delle persone interessate.
Faccio appello ai leader di tutto il mondo per esercitare la loro leadership politica e la loro capacità di risolvere tutte le controversie attraverso il dialogo e mezzi pacifici”, ha sottolineato Ban ki-moon riferendosi ai processi di autodeterminazione  in corso in numerose regioni europee.
Un appello che non è casuale. A Madrid, ad esempio, si sta facendo tutto per ostacolare il referendum per l’indipendenza della Catalogna, mentre in Scozia dovrebbe quasi certamente celebrarsi nel 2014.
Ma in Catalogna nessuno ha intenzione di arrendersi. C’è un popolo unito, che continua a combattere per il suo diritto all’autodeterminazione. E che, alle ultime elezioni ha confermato la sua linea, premiando un partito indipendentista di sinistra, l’Esquerra Republicana de Catalunya (Erc). 
C’ da ricordare che, anche la ‘questione siciliana’,  è arrivata all’Onu. Un dossier di denuncia di tutte le violazioni  dello Statuto siciliano operate dallo Stato italiano negli ultimi 60 anni è stato consegnato ai funzionari delle Nazioni unite, come vi avevamo raccontato qui.
Bandiera Siciliana che sventolaMa a differenza della Catalogna e della Scozia, in Sicilia, dove la febbre dell’indipendentismo rimane alta (come lava che arde sotto la cenere)
i  movimenti separatisti  e/o autonomisti, pur essendo tanti e vivacissimi,  non riescono ad acquisire una massa critica rilevante per l’incapacità di unirsi sotto un’unica bandiera.
E soprattutto la  Sicilia non è ancora riuscita a liberarsi di una classe  politica  governante che, un po’ per ignoranza (nel senso socratico del termine) e un po’ per opportunismo, continua a svendere la storia di questa Regione, le sue potenzialità e i suoi interessi, al Governo Nazionale di turno, e ad una Unione europea ormai utile a servire solo le oligarchie finanziarie.
 
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2013.08.26 – ANCORA UNA “PILOTATA” STRAGE DEGLI INNOCENTI ?

bambAgghiacciante:

la foto dei bambini messi sotto ghiaccio per avere il tempo di preparare la messinscena.

Ecco un documento agghiacciante.

I bambini messi sotto ghiaccio per conservarne i corpi per almeno due giorni.

Queste piccole vittime innocenti erano stati uccise col gas dai mercenari atlantisti in luoghi diversi.

Dovevano poi essre radunati nel luogo della sceneggiata e sembrare uccisi da poco.

Per conservarne i corpi, con quelle alte temperature, sono stati messi sotto ghiaccio.

Ricordiamo che le prime immagini del massacro hanno cominciato a circolare il giorno 20, quando il massacro dovrebbe essere avvenuto, secondo questi delinquenti, il giorno 21.

Per cui le foto erano disponibili un giorno prima dei fatti….

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