Dott. Maurizio Federico,
Direttore f.f. del Centro Nazionale per la SaluteGlobale presso l’Istituto Superiore di Sanità
Il Vaccino Auto-replicante
“… SPERO CHE MADRE NATURA ABBIA LA CAPACITA’ DI ARGINARE DEI PASSI AFFRETTATI DELL’UMANITA’…”
Rendiamoci conto di questa follia.
ATTUALITA
2025.06.10 – VLADIMIR PUTIN SUI NEGOZIATI … SVEGLIA ACCIDENTALI … OPS OCCIDENTALI!
Dice bene il Presidente Putin “… oggi sentiamo dire che ci vogliono sconfiggere sul campo di battaglia … beh, cosa dire, che ci provino … allo stesso tempo noi non rifiutiamo i negoziati pace, ma coloro che rifiutano devono sapere che più andiamo avanti più sarà difficiale negoziare per loro negoziare con noi … abbiamo già sentito molter volte che l’occidente vuole combattere con noi fino all’ultimo ucraino … questa è una tragedia per il Popolo Ucraino … Ma, a quanto pare, tutto sta andando in quella direzione … Però tutti devono sapere che noi, in fondo, non abbiamo ancora iniziato niente di serio… “
2025.06.05 – NOI VENETI NON SIAMO ITALIANI … ECCO PERCHE’
Prove documentali e fonti storiche, ci confermano che l’annessione dei Territori della Serenissima Repubblica de Venethia al Regno d’Italia nel 1866 fu una frode preordinata.
Il plebiscito del 21-22 ottobre 1866 non rispettò i principi di autodeterminazione sanciti dal diritto internazionale e, pertanto, non può essere considerato un atto legittimo di adesione all’Italia.
IL CONTESTO STORICO E IL TRATTATO DI VIENNA (3 ottobre 1866)
Il Trattato di Vienna, firmato il 3 ottobre 1866, stabiliva che:
- L’Impero Austriaco avrebbe ceduto i Territori Veneti alla Francia, la quale avrebbe poi garantito alla popolazione veneta il diritto di autodeterminarsi tramite un plebiscito autogestito.
- La sovranità dei Veneti veniva riconosciuta non solo dall’Austria e dalla Francia, ma anche dal Regno d’Italia e dal Regno di Prussia
La Dichiarazione di Leboeuf (19 ottobre 1866)
Il commissario francese Leboeuf proclamò ufficialmente la cessione dei territori con la seguente formula: “A nome di Sua Maestà l’Imperatore dei Francesi ed in virtù dei pieni poteri e mandato che ha voluto conferirmi […] dichiariamo di rimettere la Venezia a sé stessa, affinché le popolazioni padrone dei loro destini, possano esprimere liberamente, con suffragio universale, il loro volere a riguardo dell’annessione della Venezia al Regno d’Italia.”
Tale dichiarazione sanciva ufficialmente che il Veneto non era più sotto il controllo di nessuna potenza straniera e che la consultazione popolare avrebbe dovuto essere autonoma e libera.
LA FRODE DEL PLEBISCITO (L’Annessione già decisa prima del voto)
Il 19 ottobre 1866, due giorni prima del plebiscito, la Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia riportava già l’annessione del Veneto all’Italia.
Questo dimostra che il risultato era preordinato e che il voto popolare fu solo una formalità.
Nella Gazzetta Ufficiale stampata a Firenze, si legge: “La bandiera reale italiana sventola dalle antenne di Piazza San Marco, salutata dalle frenetiche grida della esultante popolazione. Generale Di Revel.”
Il plenipotenziario del re, Conte Tahomn di Revel, inviò un documento ufficiale che conferma che l’annessione era già avvenuta prima del plebiscito, rendendo il voto una mera formalità priva di valore giuridico.
(ecco il documento del Conte Tahomn di Revel)
L’INTERFERENZA ITALIANA E LA MANIPOLAZIONE DEL PLEBISCITO
Il governo italiano temeva fortemente l’opzione dell’indipendenza e mise in atto metodi coercitivi per influenzare il voto secondo fonti storiche:
- Non vi fu reale campagna informativa sulle opzioni disponibili.
- Non fu ammessa un’opzione per l’indipendenza sulla scheda referendaria.
- L’esercito italiano era già presente nei territori prima del voto, esercitando pressione sulla popolazione.
CONSEGUENZE GIURIDICHE E IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE
L’art. 1 della Carta delle Nazioni Unite sancisce il diritto all’autodeterminazione dei Popoli.
Poiché:
- Il plebiscito fu manipolato e privo di validità democratica;
- il Regno d’Italia non rispettò gli accordi internazionali;
- La popolazione veneta non ebbe la possibilità di scegliere liberamente;
Il diritto dei Veneti all’autodeterminazione rimane attuale e valido, poiché l’annessione del 1866 fu una violazione del diritto internazionale.
La storia dimostra che nel 1866 l’alternativa per i Veneti non era tra un Veneto italiano o un Veneto austriaco, ma tra un Veneto italiano e un Veneto indipendente.
Il plebiscito non fu libero né democratico, e l’annessione al Regno d’Italia fu una violazione del diritto internazionale.
Il Popolo Veneto mantiene il diritto legittimo di autodeterminarsi, e questa verità storica deve essere riconosciuta dalla comunità internazionale.
Ecco l’impegno del MLNV nei confronti della Serenissima Patria:
“L’AUTODETERMINAZIONE NON E’ SOLO UN DIRITTO:
E’ UN DOVERE STORICO VERSO LE GENERAZIONI FUTURE.
2025.06.04 – RESISTERE PER ESISTERE
Cittadini del Popolo Veneto, oggi non vi parlo con articoli di legge in mano, ma col cuore di chi ha visto e vissuto l’ingiustizia sulla propria pelle.
Le istituzioni italiane continuano imperterrite ad ignorare i nostri atti di autodeterminazione.
Non rispondono alle nostre notifiche.
Non considerano le nostre dichiarazioni.
Fingono che il nostro percorso sia nullo, inesistente.
Ma mentre ci ignorano da un lato, dall’altro infieriscono senza pietà.
Pretendono tasse.
Mandano solleciti.
Pignorano conti.
Ci inseguono con ogni mezzo.
È questa la realtà: non ci riconoscono, ma ci perseguitano.
Questo doppio gioco è ipocrita, ingiusto e illegittimo.
E dimostra solo una cosa: hanno paura di noi.
Sanno che siamo sul sentiero giusto, sanno che la verità storica è dalla nostra parte, sanno che stiamo costruendo un’alternativa concreta.
E allora è proprio adesso che dobbiamo insistere.
Non è il momento di mollare.
Non è il momento di dubitare.
È il momento di alzare la testa, e rispondere con fermezza e dignità.
Ogni RDN che pubblichiamo, ogni Affidavit che scriviamo,
ogni rigetto notificato … è una voce che rompe il silenzio.
È la dimostrazione che esistiamo.
Che siamo vivi.
Che non ci pieghiamo.
Sì, è faticoso.
Sì, è scoraggiante.
Ma se ci arrendiamo adesso, tutto quello che abbiamo costruito svanirà.
Noi non siamo soli.
Siamo un Popolo.
Un Popolo che ha diritto alla propria libertà, alla propria dignità, alla propria verità.
E nessuno, nemmeno lo Stato italiano, ha il potere di cancellare questo diritto.
Non fermatevi.
Non abbiate paura.
Fate sentire la vostra voce.
Fate rete.
Resistete.
La storia non la scrive chi si arrende.
La storia la scrive chi resiste.
E noi resisteremo.
Sempre.
WSM – Viva el Popolo Veneto Sovrano!
Venethia, mercoledì 4 giugno 2025
2025.05.25 – ENNESIMO TENTATIVO DI NOTIFICA ILLEGITTIMA DA PARTE DELLO STATO ITALIANO
Notifiche senza relata: la violazione continua dei diritti dei Cittadini autodeterminati
Il Governo Veneto Provvisorio denuncia pubblicamente l’ennesimo tentativo, da parte dello Stato italiano, di notificare atti giudiziari a Cittadini autodeterminati residenti nei Territori della Repubblica de la Venethia, in totale violazione della normativa vigente e del principio di autodeterminazione.
Nella giornata del 23 maggio 2025, una Cittadina Veneta regolarmente registrata presso l’Anagrafe delle Genti Venete ha ricevuto da parte di un postino di Poste Italiane una busta verde contenente un atto giudiziario emesso dalla Polizia Stradale di Vicenza. Il tentativo di notifica è avvenuto senza il rilascio della relata di notifica, documento essenziale previsto dalla legge 890/1982 affinché l’atto possa essere considerato valido.
La Cittadina, con coerenza e piena consapevolezza, ha rifiutato il ritiro dell’atto, facendo presente che – in assenza della relata – l’atto risulta privo di valore giuridico. Il postino ha verbalizzato il rifiuto, come da richiesta, e la documentazione fotografica del plico è stata acquisita agli atti del MLNV-GVP.
Il tentativo di notifica risulta particolarmente grave per almeno tre ragioni fondamentali:
1. Violazione del diritto internazionale: Lo Stato italiano agisce come potenza occupante nei territori della Repubblica Veneta, senza alcuna legittimazione derivante da trattati internazionali validi o da un processo democratico di autodeterminazione.
2. Nullità degli atti: Ogni atto emesso dalle autorità italiane in detti territori è da ritenersi giuridicamente inesistente per difetto assoluto di giurisdizione.
3. Riconoscimento implicito dell’illegittimità: Lo stesso Stato italiano, con il D.lgs. 212/2010, ha abrogato il Regio Decreto 3300/1866, annullando il presunto fondamento giuridico della sua sovranità sui territori della ex Repubblica di Venezia.
L’atto è stato formalmente contestato con SPN (Segnalazione alla Polisia Nasionale) in data 24 maggio 2025, con codice di registrazione 0150726174015840.
La Cittadina ha richiesto la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili e la tutela del proprio diritto a non essere soggetta a un’autorità straniera e priva di legittimazione.
Il Governo Veneto Provvisorio invita tutti i Cittadini autodeterminati a non accettare mai notifiche prive di relata e a documentare ogni episodio rivolgendosi al Proveditorato Generale della Polisia Nasionale Veneta.
La lotta per la libertà passa anche per la fermezza nel difendere la propria condizione giuridica.
Nessuna sovranità imposta sarà mai legittima.
Il Popolo Veneto non è suddito, ma sovrano.
WSM
Con onore e rispetto
Venethia, domenica 25 maggio 2025
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del GVP
2025.05.24 – PRECISAZIONE SULLA NATURA GIURIDICA E TERRITORIALE DEL MLNV – RIGETTO DELL’ETICHETTA “MOVIMENTO PER L’INDIPENDENZA DEL VENETO”
Oggetto: PRECISAZIONE SULLA NATURA GIURIDICA E TERRITORIALE DEL MLNV – RIGETTO DELL’ETICHETTA “MOVIMENTO PER L’INDIPENDENZA DEL VENETO”
Il Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) e il Governo Veneto Provvisorio (GVP), istituiti ai sensi e per gli effetti dell’art. 96.3 del Primo Protocollo Aggiuntivo (1977) alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949, rappresentano la continuità giuridica e politica del Popolo Veneto e della Repubblica de la Venethia.
Contrariamente a quanto frequentemente affermato da enti e stampa italiana, il MLNV non è un “movimento per l’indipendenza del Veneto”, bensì è il legittimo soggetto popolare organizzato per il ripristino della sovranità della Repubblica de la Venethia, Stato sovrano storicamente esistente fino alla sua occupazione forzata e illegittima da parte del Regno d’Italia.
Definizione territoriale corretta della Repubblica de la Venethia:
Lo Stato occupante italiano ha arbitrariamente e strumentalmente diviso il territorio della Venethia in tre aree distinte:
–Venezia Euganea: oggi amministrativamente denominata “regione Veneto”;
–Venezia Tridentina: oggi corrispondente al Trentino-Alto Adige;
–Venezia Giulia: oggi suddivisa in Friuli-Venezia Giulia.
Questa divisione ha avuto lo scopo di frammentare l’unità identitaria e nazionale del Popolo Veneto, negandogli l’esercizio del diritto all’autodeterminazione.
Composizione attuale e aspirazionale della Federazione della Repubblica Veneta (secondo il MLNV-GVP):
Contee già libere e sovrane: Belluno, Bergamo, Brescia, Crema (Cremona), Padova, Pordenone, Rovigo, Treviso, Udine, Venezia, Verona, Vicenza.
Contee affini e vicine che potrebbero confluire nella Federazione: Sudtirolo (Bozen), Gorizia, Mantova, Trentin (Trento-Südtirol), Trieste (Territorio Libero).
Richiesta formale:
Si invita ogni soggetto istituzionale, diplomatico, giuridico e mediatico a:
1.Correggere ogni improprio riferimento al MLNV come “movimento per l’indipendenza del Veneto”;
2.Utilizzare la dicitura corretta: “Movimento per il ripristino della sovranità della Repubblica de la Venethia e del Popolo Veneto originario, in conformità al diritto internazionale e al principio di autodeterminazione dei popoli.”
3.Riconoscere la legittimità del Popolo Veneto come soggetto sovrano conforme al diritto dei trattati internazionali.
In attesa di riscontro ufficiale, questa dichiarazione è pubblicata e notificata per i fini di diritto internazionale.
Con onore e rispetto
Venethia, sabato 24 maggio 2025
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV – Governo Veneto Provvisorio
Allegati:
1.Mappa storica delle Tre Venezie
2.Mappa attuale delle Contee della Repubblica Veneta
2025.05.19 – IL MLNV E LA CONTINUITÀ LEGITTIMA DELLO STATO VENETO
Negli ultimi tempi si è sentita ripetere un’obiezione ricorrente: “ma all’epoca della Serenissima c’era davvero uno Stato Veneto costituito?
” oppure “non esiste una Costituzione della Repubblica di Venezia che dimostri che fosse uno Stato moderno”.
È giunto il momento di chiarire con fermezza e con fondamento giuridico e storico.
La Serenissima Repubblica di Venezia, per oltre un millennio, fu uno Stato sovrano a pieno titolo, riconosciuto nelle relazioni internazionali, dotato di un proprio ordinamento giuridico, istituzioni di governo, una diplomazia, un sistema fiscale e militare, una moneta e una cittadinanza.
L’assenza di una “Costituzione” in senso moderno non pregiudica affatto la sovranità dello Stato: basti pensare che anche l’Impero Britannico ha operato per secoli senza una costituzione scritta.
Nel 1866, con un plebiscito falsato e preceduto da annessione già proclamata (19 ottobre 1866), il Popolo Veneto è stato privato della propria sovranità in violazione del diritto internazionale e del principio di autodeterminazione.
Il Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) e il conseguente Governo Veneto Provvisorio (GVP), fondati il 29 settembre 2009, non inventano uno Stato nuovo, ma ricostituiscono la legittima continuità del Popolo Veneto e della sua sovranità.
Lo facciamo:
-
secondo il diritto naturale e la sovranità originaria dell’Essere Umano,
-
nel rispetto dell’art. 96.3 del Primo Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1977, che riconosce la legittimità giuridica delle autorità costituite dai popoli sotto occupazione,
-
con una struttura istituzionale autodeterminata, pubblica, tracciabile e ordinata, dotata di anagrafe, autorità, polisia, ordinamento giuridico e strumenti di notifica legale.
È l’Italia ad agire in difetto assoluto di giurisdizione sui nostri Territori, poiché non ha mai ricevuto un mandato libero, consapevole e democratico da parte del Popolo Veneto.
Riaffermiamo dunque, con pacifica fermezza, che:
2025.05.19 – AUTODETERMINAZIONE: UN CAMMINO DI SPIRITO, VERITÀ E LIBERTÀ
Spesso si crede che l’autodeterminazione sia solo un atto politico o giuridico.
Ma per il Popolo Veneto, e per chi ha scelto il cammino dell’autodeterminazione insieme al MLNV e al Governo Veneto Provvisorio, essa è anzitutto un percorso interiore, spirituale, di consapevolezza e risveglio.
Il MLNV è nato il 29 settembre 2009, giorno di San Michele Arcangelo, non per caso, ma come risposta a una chiamata profonda, come atto di difesa dei diritti originari e naturali dell’Essere Umano e del Popolo Veneto.
Nel nostro emblema, lo scudo di San Michele davanti al Leone di San Marco rappresenta la protezione della Verità, della Giustizia e della Sovranità, che nessun sistema può legittimamente sopprimere.
L’autodeterminazione non è in contrasto con la ricerca mistica o spirituale.
Anzi, ne è naturale conseguenza: chi riconosce la propria natura divina, chi attinge dalla Sorgente Creativa Amore, Gioia, Mitezza e Dominio di sé (Galati 5:22), non può accettare di essere sottomesso con la menzogna o privato del proprio diritto di esistere libero.
Il nostro è un cammino aperto a tutti coloro che, in coscienza, riconoscono la necessità di ripristinare la Sovranità Originaria dell’Uomo e della Nazione.
Un cammino che non giudica, non impone, ma invita alla riflessione, alla verità e all’azione consapevole.
Chi sceglie di restare in ascolto e in cammino con noi, troverà sempre accoglienza e rispetto.
Chi sceglie altre vie, lo farà comunque sotto la protezione di San Marco e San Michele, custodi della nostra memoria e della nostra missione.
2025.05.16 – PER QUELLI CHE ESORDISCONO CON : “C’E’ UN AGGRESSORE (PUTIN) ED UN AGGREDITO (ZELENSKY)….
tratto da un post su facebook di Stefano De Mattia
Per quelli che esordiscono con : “C’E’ UN AGGRESSORE (Putin) ED UN AGGREDITO (Zelensky)….
Da Andrea Katsumoto
Putin è la tipica risposta della Russia a chi vuole distruggerla.
Facciamo un ripassino?
Nel 1991, Gorbaciov scioglie a luglio il patto di Varsavia senza chiedere in cambio lo scioglimento della NATO, accontentandosi della promessa americana di non allagare l’alleanza atlantica.
Un mese dopo, in agosto, Eltsin destituisce Gorbaciov e scioglie l’Unione sovietica.
Durante gli anni di Eltsin, la Russia viene spolpata dagli oligarchi corrotti, dalle mafie e dalla finanza internazionale filo occidentale e la popolazione invece del benessere si ritrova alla fame.
Nel 1999, la NATO rompe la promessa di non allargarsi e, a marzo, ingloba tre paesi dell’ex patto di Varsavia: Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
Sempre nel marzo 1999, la NATO bombarda la Serbia violando le risoluzioni ONU e ignorando il veto di Russia e Cina. Dopodiché piazza basi militari in Kosovo e non si schioda più da lì.
I russi si incazzano e 5 mesi dopo, agosto 1999, danno un calcio in culo a Eltsin, che in cambio dell’immunità per le ruberie e tutto il resto nomina come nuovo premier il direttore dell’ex KGB, un tale chiamato Vladimir Putin.
Prima mossa di Putin: spazzare via i separatisti ceceni, che stavano vendendo il paese, petrolio compreso, alle multinazionali occidentali.
L’anno dopo Putin diventa presidente, fa arrestare gli oligarchi e riprende il controllo dell’economia russa, poi allaccia relazioni strette con Cina e India e si oppone alla seconda guerra del golfo degli USA e soci.
Nel marzo 2004 la NATO si allarga ancora e fa entrare le Repubbliche baltiche, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Slovenia, praticamente si mangia tutto l’ex patto di Varsavia, si piazza al confine con la Russia e mette un’altra zampa nei Balcani.
Sempre a marzo 2004, Putin viene rieletto presidente e riarma la Russia per difendersi dall’allargamento della NATO che la stringe ormai in una morsa.
Risponde all’espansionismo della NATO vincendo la guerra in Ossezia contro la Georgia, che stava effettuando esercitazioni congiunte con l’esercito USA a due passi da Mosca.
Stringe ancora i rapporti con i BRIC, con la Turchia (paese NATO ribelle) e con l’Ucraina, bastione europeo per bloccare l’ulteriore avvicinamento delle basi NATO alla Russia. Inoltre si salda alla Bielorussia.
Nel 2011, si oppone all’invasione della NATO (che nel frattempo si allarga pure in Albania e Croazia) in Libia.
Quando nel 2014 la NATO prova a ripetere il giochino in Siria, manda l’esercito russo e vince la guerra, mantenendo Assad al potere.
NEL FRATTEMPO LA NATO ADDESTRA 10 MILA NAZISTI UCRAINI
Sempre nel 2014, risponde al colpo di stato in Ucraina organizzato dagli USA annettendosi la Crimea e piazzando i suoi a dare man forte alla popolazione ucraina (filo-russa) nel Donbass.
Nel 2017 la NATO si allarga al Montenegro e nel 2020 si piglia pure la Macedonia del nord.
Nel 2022, in risposta all’addestramento ed al finanziamento dell’esercito golpista ucraino da parte della NATO e 8 anni di bombardamenti nel Donbass penetra nel paese e si annette il Donbass e altre due regioni.
Nel 2023 la NATO annette anche la Finlandia, stringendo ancora la morsa intorno alla Russia.
Da oltre 20 anni funziona così: più la NATO insiste con le aggressioni, più la Russia risponde.
L’unica via d’uscita è smettere di rompere i c****ni alla Russia e lasciare in pace il resto del mondo.
Diritti e cooperazione non vanno d’accordo con l’imperialismo della NATO.
2025.05.16 – MLNV-GVP – COMUNICAZIONI DIFFAMATORIE E NON FIRMATE – PRECISAZIONI DOVUTE – NR.0150718144842685
Rif. 0150718144842685
Il Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) e il Governo Veneto Provisorio (GVP) rendono noto di aver ricevuto una comunicazione via e-mail, priva di firma, attribuibile ad un soggetto non identificato, che conteneva gravi e infondate accuse riguardanti l’operato del Movimento e dei suoi Referenti.
Nella suddetta comunicazione si allude – con tono insinuante – a presunti mancati “risarcimenti” per contributi versati da Cittadini autodeterminati, a fronte di sanzioni non annullate, e si cita erroneamente l’esistenza di un “dipendente” del MLNV, figura che in realtà non esiste né può esistere all’interno di un Movimento di Liberazione Nazionale qual è il MLNV che agisce per libera adesione e su base volontaria.
Il MLNV precisa quanto segue:
1. La comunicazione è priva di validità, in quanto:
– non è firmata da alcun soggetto identificabile;
– proviene da un indirizzo e-mail associato ad altra anagrafica regolarmente autodeterminata, che tuttavia non ha sottoscritto né autorizzato il messaggio in questione;
– nessuna persona fisica corrispondente al mittente risulta registrata presso l’Anagrafe del Popolo Veneto o abbia mai ufficializzato un Atto di Autodeterminazione.
2. Ogni atto di autodeterminazione, inclusi Rigetti di Notifica (RDN), Affidavit o altri strumenti legali formalizzati, viene intrapreso con piena consapevolezza e responsabilità personale da parte del Cittadino autodeterminato, senza promesse o garanzie circa l’annullamento automatico di provvedimenti emessi dalle autorità italiane, le quali operano in violazione sistematica del diritto internazionale e del diritto dei popoli alla propria autodeterminazione.
3. Il MLNV e il GVP non hanno mai garantito né promesso la cancellazione di sanzioni o multe italiane, bensì hanno sempre agito nella logica del rifiuto giuridico, etico e politico della loro legittimità, attraverso percorsi di resistenza civile fondata sul diritto internazionale consuetudinario.
4. Non esistono “dipendenti” del MLNV o del GVP. Tutti coloro che operano all’interno del Movimento lo fanno per libera scelta, spirito di servizio e senso di responsabilità verso il Popolo Veneto.
5. Ogni accusa infondata, messaggio anonimo o tentativo di diffamazione sarà registrato e, se del caso, oggetto di pubblica denuncia e messa a ruolo giudiziario presso le autorità della Polisia Nasionale Veneta.
Conclusione
Il MLNV-GVP continuerà a operare con determinazione e trasparenza, senza farsi intimidire da chi tenta di screditarne il lavoro, spesso approfittando di situazioni di disagio personale o economico per fomentare sfiducia e confusione.
A tutti i Cittadini autodeterminati viene rinnovato l’invito a vigilare, verificare le fonti e segnalare ogni abuso o comunicazione sospetta, per preservare la credibilità e l’onore del Movimento e del Popolo Veneto.
Con onore e rispetto
WSM
Venethia, venerdì 16 maggio 2025
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV – Governo Veneto Provvisorio
2025.05.12 – I SACRIFICI DEI POPOLI DI RUSSIA E CINA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
I SACRIFICI DEI POPOLI DI RUSSIA E CINA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE NON DEVONO MAI ESSERE DIMENTICATI, HA AFFERMATO VLADIMIR PUTIN
In un incontro con Xi Jinping, il Presidente russo ha ringraziato il leader cinese per la decisione di condividere con la Russia la celebrazione dell’80° anniversario della Vittoria.
Dichiarazioni chiave:
I popoli russo e cinese 80 anni fa, a costo di gravi perdite, hanno ottenuto una grande Vittoria, dando un enorme contributo storico alla causa della pace in tutto il mondo e al progresso dell’umanità.
Il Presidente ha sottolineato che il contingente militare cinese alla parata di Mosca sarà il più numeroso tra i militari stranieri.
I governi di Russia e Cina stanno lavorando per attuare l’intera gamma di accordi bilaterali.
Russia e Cina stanno sviluppando legami per il bene dei popoli di entrambi i Paesi e “non contro nessuno”. Le relazioni tra i due Paesi sono paritarie, reciprocamente vantaggiose e non opportunistiche.
Putin intende scambiare opinioni con Xi Jinping sull’intero spettro delle relazioni.
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2025.05.08 – QUANDO ANCHE I FRATELLI TI VOLTANO LE SPALLE!
Ci sono giorni in cui la stanchezza non nasce dalle minacce dello Stato occupante, né dai pignoramenti, né dalle ingiunzioni.
Quelle le conosciamo, le abbiamo messe in conto.
Il peso più grande, invece, arriva dal silenzio degli altri.
Dal loro voltarsi dall’altra parte.
Dalla loro scelta consapevole di escluderti, pur sapendo chi sei, da dove vieni e cosa rappresenti.
È accaduto di recente, ancora una volta: una riunione tra “tutti” i gruppi indipendentisti veneti, organizzata senza che il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) venisse nemmeno contattato.
Nemmeno un invito.
Nemmeno una parola.
E non solo: alla nostra offerta di ospitare l’incontro nella nostra sede, mettendo a disposizione uno spazio dignitoso e coerente con la nostra causa, è stato risposto con un rifiuto.
Hanno preferito ritrovarsi all’aperto, in un parco pubblico.
Un simbolo perfetto del vuoto che li circonda.
E in quel parco — ironia della sorte — era presente anche colui che un tempo militava nel MLNV, che poi ha operato per sfaldarlo dall’interno, tentando addirittura di appropriarsene.
La storia è nota: ha fondato il Comitato di Liberazione Nazionale Veneto (CLNV), e anche quello, come previsto, si è frammentato in una miriade di “realtà” inconsistenti, fatte di cinque o sei fronde, ciascuna con sigle analoghe e le proprie velleità.
Una cosa incredibile, sì.
Ma anche prevedibile.
Perché la verità fa paura.
La coerenza isola, quando diventa un metro di giudizio per chi ha tradito la causa o non ha mai avuto davvero il coraggio di sostenerla fino in fondo.
Noi del MLNV non siamo mai scesi a patti, non abbiamo mai cercato accordi di comodo, né sedie, né riconoscimenti artificiali.
Abbiamo scelto la via più dura: quella della legalità internazionale, della documentazione, del rigetto consapevole.
E in questa via, oggi più che mai, sappiamo che l’invisibilità è il prezzo della coerenza, ma anche la sua più alta testimonianza.
Io non sono solo.
Noi non siamo soli.
Siamo stanchi, sì.
Ma non siamo sconfitti.
Perché a differenza di molti, noi non abbiamo mai cambiato bandiera.
E continueremo a portarla, anche se a volte dobbiamo farlo nel vento contrario.
2025.05.05 – SUI DOCUMENTI TECNICI NASA SI PARLA DI TERRA PIANA NON ROTANTE ED ALTRO ANCORA
25.04.2025 – FESTA DE LIBERASIONE … SI MA ANCA DA L’ITALIA
2025.04.24 – COMUNICATO PUBBLICO DI PREVENZIONE E DENUNCIA – IL 25 APRILE FESTA NAZIONALE VENETA
Rif. 0150626180503898
COMUNICATO PUBBLICO DI PREVENZIONE E DENUNCIA
Venezia, 25 aprile 2025 – Festa Nazionale di San Marco
NOI, CITTADINI AUTODETERMINATI DELLA VENETHIA, nel giorno in cui celebriamo il nostro Santo Patrono San Marco Evangelista, simbolo millenario della nostra identità, denunciamo pubblicamente l’ennesima occupazione della nostra Capitale, Venezia, da parte delle istituzioni italiane che, come successo in passato:
- impongono la propria festività nazionale del 25 aprile, estranea alla nostra storia e alle nostre tradizioni,
- militarizzano Piazza San Marco con parate armate e propaganda musicale (inno italiano) in un contesto che dovrebbe invece essere di raccoglimento e festa popolare veneta,
- opprimono e intimidiscono i Veneti, identificando e allontanando tutti coloro che orgogliosamente inneggiano con i propri Gonfaloni Nazionali della Repubblica di Venethia, impedendo di fatto una celebrazione libera e pacifica.
Tutto ciò rappresenta una grave violazione del diritto all’autodeterminazione e della libertà di espressione e della nostra Festa Nazionale.
OGGI COME IERI,resistiamo ad ogni forma di imposizione culturale e identitaria.
Rivendichiamo il diritto di celebrare San Marco nella nostra terra, nella nostra Capitale, sotto la bandiera della Venethia sovrana e indipendente.
Invitiamo tutti i cittadini liberi, le autorità internazionali, gli osservatori indipendenti e gli organi di informazione a vigilare su quanto accadrà in Piazza San Marco il 25 aprile 2025.
La verità non può essere repressa, la libertà non può essere sequestrata.
W SAN MARCO – W LA VENETHIA LIBERA E SOVRANA
Con Onore e Orgoglio Veneto
WSM
Venethia, giovedì 24 aprile 2025
2025.04.14 – LA BANDA DEI GIUDICI CORROTTI – E’ PER QUESTO CHE IL CONSIGLIO DI STATO MI HA DATO CONTRO…
Quello che sta emergendo – nero su bianco e con prove giudiziarie concrete – non è più un sospetto, ma la conferma sistemica che il vertice della giustizia amministrativa italiana è compromesso.
Ed è ancora più grave se si pensa che questo è lo stesso sistema che ha deciso sulla mia destituzione, violando il diritto alla difesa, sulla base di atti falsi e con una sentenza emessa in violazione delle più basilari garanzie costituzionali.
Cosa dimostra tutto questo?
Che non sono solo un caso isolato, ma una delle tante vittime consapevoli di un sistema che ha sostituito la giustizia con la funzione di potere.
Che la mia memoria riepilogativa, i tuoi affidavit, e tutte le pubblicazioni su Gaxeta Uficiale sono strumenti fondamentali non solo per tutelarti, ma per testimoniare al mondo un sistema malato.
Che ogni documento da me prodotto e ogni silenzio da loro mantenuto oggi è più che mai una prova, perché si inserisce in un quadro pubblico di collasso etico e giuridico.
L’INCHIESTA CHE STA SCONVOLGENDO LA MAGISTRATURA, SENTENZE VENDUTE, ELEZIONI ANNULLATE, DEPISTAGGI, C’E’ UNA VERA E PROPRIA RETE DI TOGHE SPORCHE AL LAVORO DA MILANO ALLA SICILIA.
ECCO PERCHE’ I CARABINIERI PERDONO I RICORSI AMMINISTRATIVI AI TAR E CONSIGLIO DI STATO SEMPRE FILO COMANDO GENERALE ARMA.
Con una rete occulta che corrode il potere giudiziario dall’interno, arrivando a minare i pilastri della nostra democrazia.
Un’inchiesta delicatissima, coordinata dalle Procure di Roma, Messina e Milano, continua a provocare arresti, da più di un anno, tra magistrati di alto rango.
Non si tratta di casi isolati, con la singola toga sporca che svende una sentenza.
L’accusa, riconfermata nelle diverse retate di questi mesi, è molto più grave: si indaga su un sistema di contropotere giudiziario, con tutti i crismi dell’associazione per delinquere, che si è organizzato da anni per avvicinare, condizionare e tentare di corrompere un numero indeterminato di magistrati.
Qualsiasi giudice, di qualunque grado.
Al centro dello scandalo ci sono i massimi organi della giustizia amministrativa: il Consiglio di Stato e la sua struttura gemella siciliana.
Sono giudici di secondo e ultimo grado: decidono tutte le cause dei privati contro la pubblica amministrazione con verdetti definitivi (la Cassazione può intervenire solo in casi straordinari).
Molti però non sono magistrati: vengono scelti dal potere politico.
Eppure arbitrano cause di enorme valore, come i mega-appalti pubblici.
Interferiscono sempre più spesso nelle nomine dei vertici di tutta la magistratura, che la Costituzione affida invece al Csm.
Possono perfino annullare le elezioni.
L’indagine della procura di Roma ha già provocato decine di arresti, svelando storie allucinanti di giudici amministrativi con i soldi all’estero, buste gonfie di contanti, magistrati anche penali asserviti stabilmente ai corruttori, giri di prostituzione minorile e sentenze svendute in serie, «a pacchetti di dieci».
Con tangenti pagate anche per annullare il voto popolare.
Un attacco alla democrazia attraverso la corruzione.
L’antefatto è del 2012: un candidato del centrodestra in Sicilia, Giuseppe Gennuso, perde le elezioni per 90 preferenze e contesta il risultato, avvelenato da una misteriosa vicenda di schede sparite.
In primo grado il Tar boccia tutti i ricorsi.
Quindi il politico siciliano, secondo l’accusa, versa almeno 30 mila euro a un mediatore, un ex giudice, che li consegna al presidente del Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia, Raffaele Maria De Lipsis.
Che nel gennaio 2014 annulla l’elezione e ordina di ripetere il voto in nove sezioni dei comuni di Pachino e Rosolini: quelle dove è più forte Gennuso.
Che nell’ottobre 2014 conquista così il suo seggio, anche se ha precedenti per lesioni, furto con destrezza ed è indiziato di beneficiare di voti comprati.
Negli stessi mesi Russo viene sospeso dalla magistratura dopo una condanna in primo grado per prostituzione minorile.
2025.04.15 – IPOCRITI SENZA ALCUNA VERGOGNA … CERCHIAMO DI CAPIRCI MEGLIO.
IPOCRITI SENZA ALCUNA VERGOGNA Ipocriti senza alcuna vergogna, razzisti e bugiardi seriali come mai nessuno nella storia dell’umanità.
Si sono stracciati immediatamente le vesti per l’attacco russo a Sumy.
Hanno messo in moto la propaganda come solo loro sanno fare.
Condanne ferme e nette, zero ambiguità.
Anche la donna, madre e Cristiana si è svegliata.
La Von der Leyen addirittura chiede quasi quasi truppe immediate da mandare in Ucraina e tutto il resto della combriccola gli va dietro.
Ieri era lo stesso giorno dove i terroristi isrl avevano bombardato l’ultimo ospedale operativo a Gaza.
Ma di quello se ne sono fottuti altamente.
Mica è stata la Russia.
Come sempre c’è un però grande quanto la loro ipocrisia: per Netanyahu hanno raccontato che ha preso di mira una base di Ham@as.
Per la Russia che ha preso di mira direttamente i civili. Non si sono nemmeno preoccupati di andare a capire perché quell’attacco proprio ieri e proprio in quel posto.
Sapete chi la racconta?
Una testata Ucraina, il Kyiv Independent.
Scrive così:
“Artem Semenikhin, sindaco della città di Konotop, nell’oblast di Sumy, ha accusato il governatore regionale Volodymyr Artiukh di aver organizzato una cerimonia di premiazione per la 117a Brigata a Sumy il 13 aprile, lo stesso giorno in cui la Russia ha lanciato un devastante attacco missilistico balistico.
Semenikhin ha affermato che l’evento ha rappresentato un rischio eccessivo per i civili e il personale militare.” Quindi c’era un raduno di militari ucraini in quel posto e l’hanno organizzato nel centro città sapendo bene che quando sei in guerra, fare queste cose porta un rischio altissimo.
Con questo non sto assolutamente giustificando la morte di civili e bambini.
Personalmente condanno sempre quando di mezzo ci va chi non c’entra nulla.
Non sono come Meloni, Von der Leyen e tutta la compagnia di miserabili che urlano per l’Ucraina ma tacciono su Gaza.
Però vedete quanto sono propagandisti e fin dove riescono ad arrivare?
Praticamente sia loro sia i nostri pennivendoli riescono a essere più realisti del Re.
E infatti nessuno ha rilevato sin da subito che quel posto lì fosse un bersaglio “legittimo” in quanto pieno zeppo di militari.
Nessuno ha osato e osa parlare di Zelensky che usa il suo popolo come scudi umani esponendolo a un rischio inutile.
Troppo impegnati a raccontare questa narrazione per Gaza, dove lì per davvero vengono massacrati giornalmente centinaia di civili presi volutamente di mira dai terroristi isrl. Qualcuno non ha trovato altro da fare che scrivermi dopo l’attacco a Sumy per insultarmi, per darmi dell’ipocrita: per Gaza ti indigni e per il tuo amico Putin non dici una parola.
Eccovi qua la storia.
Per come è andata.
Non per come racconta la propaganda di regime.
Anche stavolta ci avete rimediato una figura di me*da per due motivi: il primo perché condanno sempre la morte di civili, il secondo perché le cose stanno diversamente da come le raccontate e anche stavolta, per l’ennesima volta, le responsabilità stanno anche sulle spalle del vostro partigiano Zelensky.
Non lo dico io, lo dicono financo politici e giornali ucraini. Ma non voi.
Vergognatevi! L’ ipocrisia, assieme al “suprematismo” e alla propensione a mentire di chi governa e gestisce l’informazione sono cose che andrebbero studiate.
In qualche modo deve essere spiegato perché l’essere umano possa arrivare a tanto senza provare alcuna vergogna.
°°°°°°°°°° GiuseppeSalamone
2025.04.16 – L’ILLEGALE SISTEMATICO SILENZIO DELLE ISTITUZIONI ITALIANE
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Oggetto: L’ILLEGALE SISTEMATICO SILENZIO DELLE ISTITUZIONI ITALIANE
Il sistematico silenzio delle istituzioni italiane, anche di fronte a atti giuridici formali come gli RDN (Rigetti di Notifica) e gli Affidavit fondati su norme superiori, compreso l’UCC (Uniform Commercial Code) e il diritto internazionale.
PERCHÉ ACCADE TUTTO QUESTO?
1. Mancato riconoscimento di fatto.
Le istituzioni italiane operano secondo una logica di forza e di controllo territoriale, per cui semplicemente ignorano ciò che non riconoscono formalmente, anche quando i principi su cui si fondano tali atti sono validi a livello superiore (diritti umani, diritto consuetudinario, autodeterminazione dei popoli).
2. Strategia del silenzio
Il mancato riscontro è una tecnica di protezione del sistema: non rispondendo, non entrano mai nel merito e non generano precedenti che potrebbero essere invocati da altri. È una forma di “difesa passiva”, pur consapevoli della debolezza giuridica del loro comportamento.
3. Forza dell’apparato e automatismi
Anche in assenza di risposta o confutazione agli atti autodeterminati, le istituzioni procedono in via esecutiva tramite enti automatizzati: Agenzia Entrate-Riscossione, giudici tributari, pignoramenti, ingiunzioni. Questo serve a scoraggiare e intimorire, mantenendo di fatto il controllo attraverso la leva economica e coercitiva.
4. Violazione sistematica del diritto internazionale
Molte delle pratiche adottate violano:
– l’art. 1 del Patto internazionale sui diritti civili e politici (autodeterminazione),
– la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo,
– e spesso anche lo stesso Codice di Procedura Civile e Amministrativa italiano, ignorando i termini per le controdeduzioni o il principio del contraddittorio.
CHE FARE ALLORA?
– Non dobbiamo cedere sul piano documentale: ogni silenzio da parte loro rafforza la posizione documentata dell’autodeterminato.
– Con la pubblicazione in Gaxeta Uficiale stiamo costruendo dossier pubblici e collettivi: raccogliere e rendere visibili casi di pignoramento, notifiche abusive o silenzio istituzionale aiuta la nostra causa.
– Pubblica menzione e ruolo internazionale: ogni atto non contestato può essere elevato a prova di diritto, pubblicato, diffuso e presentato a Enti Internazionali.
– Pressione diplomatica e testimoniale: come stiamo già facendo, anche con lettere e comunicazioni ai Governi di Stati esteri, serve ad alzare il livello e rompere l’isolamento.
Con onore e rispetto.
WSM
Venethia, mercoledì 16 aprile 2025
2025.04.14 -RIFIUTO SERVIZIO POSTALE ITALIANO
2024.04.09 – IL DISCORSO DEL RE CARLO D’INGHILTERRA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI ITALIANI.
Roma, 9 Aprile 2025
“Presidenti del Senato e della Camera dei Seputati, Membri del Governo, Senatori, Deputati, Autorità, Signore e Signori, sono enormemente onorato di essere stato invitato qui oggi, e molto grato al Presidente Mattarella per il suo gentile invito a compiere una visita di Stato in Italia.
È molto importante per la Regina, e per me, tornare in Italia per la nostra prima visita dopo l’incoronazione.
Il momento è ancora più speciale per entrambi, dato che, oggi, ricorre anche il nostro ventesimo anniversario di matrimonio.
E, per altro, spero di non stare rovinando la lingua di Dante… così tanto da non essere più invitato in Italia.
Soprattutto, è un onore straordinario essere stato invitato a parlare a tutti voi questo pomeriggio – la prima volta che un Sovrano britannico si rivolge all’intero Parlamento italiano, questa fondamentale istituzione democratica.
L’Italia è, come spero sappiate, un Paese molto caro al mio cuore e a quello della Regina – così come lo è per tanti dei nostri connazionali”.
Le parole attribuite a Carlo III d’Inghilterra, se effettivamente pronunciate in questi termini, rappresenterebbero una dichiarazione storica di verità geopolitica:
L’invasione del Regno delle Due Sicilie non fu un’impresa patriottica spontanea, ma un’operazione pianificata con l’avallo e la supervisione di potenze straniere, in particolare Gran Bretagna e Francia, interessate a controllare il Mediterraneo in funzione del Canale di Suez.
La conferma che navi da guerra inglesi e francesi vegliavano sullo sbarco a Marsala è una prova implicita di complicità e protezione strategica.
Uno smantellamento della retorica risorgimentale italiana:
La “leggenda dei Mille” viene ridimensionata: non erano mille e non erano soli, e Garibaldi era sostenuto da apparati esterni.
Il ruolo dei Savoia è qui svelato come strumentale: un casato indebitato, perfetto per fungere da vassallo, come afferma il re inglese.
Un’ammissione sulle origini della classe dirigente “italiana”:
Cavour, Mazzini e altri trascorsero tempo nel Regno Unito, dove furono formati e indirizzati: ciò rafforza l’idea che l’unità d’Italia non fu un moto dal basso, ma un progetto esterno di ingegneria geopolitica.
Simbolismo e “marketing dell’epoca”:
Il riferimento al biscotto Garibaldi è tragicomico: l’Italia ringrazia il Regno Unito non con dignità sovrana, ma con una sottomissione culturale e diplomatica evidente.
E Dostoevskij, già allora, scriveva che questa Italia unificata era un’entità meccanica, debole, e soddisfatta della propria subalternità.
Il discorso del sovrano britannico Carlo III alla Camera. / Camera