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NEL VICENTINO
bruciano la sagoma di Garibaldi per festeggiare il Capodanno veneto
bruciano la sagoma di Garibaldi per festeggiare il Capodanno veneto
Schio, il rogo è stato organizzato dall’associazione venetista «Raixe Venete». «L’eroe dei Due mondi è negativo, la retorica risorgimentale l’ha esaltato nonostante fosse un bandito».
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San Giovanni Lupatoto, il 17 marzo i commercianti potranno aprire i negozi .
SCHIO (Vicenza) – Sul rogo per festeggiare il Capodanno veneto alla fine c’è finita la sagoma di Giuseppe Garibaldi. È accaduto qualche sera fa al termine di una festa organizzata in una discoteca a Schio dall’associazione venetista «Raixe Venete», alla quale hanno preso parte simpatizzanti (che hanno poi messo materialmente la sagoma) e anche amministratori locali, quando all’esterno è stato allestito un falò con un fantoccio raffigurante l’eroe dei Due mondi. «Garibaldi – ha detto Giorgio Roncolato, consigliere comunale leghista di Arzignano, al Giornale di Vicenza – è un eroe negativo per gli indipendentisti, esaltato dalla retorica risorgimentale nonostante fosse in realtà un bandito che a noi ha recato solo danni». «Spero – ha ribattuto Pietro Da Dalt, consigliere della lista civica Unione per Schio – che il falò sia stata una goliardata». Da Dalt ha chiesto al consiglio che in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia venga esposto il tricolore nei negozi ed edifici cittadini. «Io amo il Veneto. Mi ritengo venetista, ma bruciare una sagoma è un segnale a cui stare attenti»: Luca Zaia, presidente del Veneto, appare molto perplesso davanti al gesto di chi ha dato fuoco a un falò con in cima una sagoma di Garibaldi. Zaia pare prendere le distanze quando ricorda che dietro a una figura «c’è una persona», che non bisogna trasmettere messaggi sbagliati ai giovani e che la libertà di ognuno finisce dove inizia quella del prossimo. Altra questione, invece, per Zaia, è il giudizio storico su Garibaldi: «Bisognerebbe metterlo in discussione per alcune cose, e non mi riferisco solo allo sbarco dei Mille, ma ai suoi dibattiti con Cavour, dove quest’ultimo aveva una visione assolutamente diversa rispetto all’operazione. Quando si brucia una sagoma poi mi viene in mente chi va nelle piazze in qualche altra parte del mondo». Una pessima dimostrazione di un venetismo privo di qualsiasi seguito storico e culturale»: è molto critico il giudizio di Laura Puppato, capogruppo del Pd in consiglio regionale veneto, sul falò con la sagoma di Garibaldi. «Il nostro – ha aggiunto – è un giudizio molto negativo, è un fatto inaccettabile. È una sceneggiata davvero priva di senso». (Ansa)
SCHIO (Vicenza) – Sul rogo per festeggiare il Capodanno veneto alla fine c’è finita la sagoma di Giuseppe Garibaldi. È accaduto qualche sera fa al termine di una festa organizzata in una discoteca a Schio dall’associazione venetista «Raixe Venete», alla quale hanno preso parte simpatizzanti (che hanno poi messo materialmente la sagoma) e anche amministratori locali, quando all’esterno è stato allestito un falò con un fantoccio raffigurante l’eroe dei Due mondi. «Garibaldi – ha detto Giorgio Roncolato, consigliere comunale leghista di Arzignano, al Giornale di Vicenza – è un eroe negativo per gli indipendentisti, esaltato dalla retorica risorgimentale nonostante fosse in realtà un bandito che a noi ha recato solo danni». «Spero – ha ribattuto Pietro Da Dalt, consigliere della lista civica Unione per Schio – che il falò sia stata una goliardata». Da Dalt ha chiesto al consiglio che in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia venga esposto il tricolore nei negozi ed edifici cittadini. «Io amo il Veneto. Mi ritengo venetista, ma bruciare una sagoma è un segnale a cui stare attenti»: Luca Zaia, presidente del Veneto, appare molto perplesso davanti al gesto di chi ha dato fuoco a un falò con in cima una sagoma di Garibaldi. Zaia pare prendere le distanze quando ricorda che dietro a una figura «c’è una persona», che non bisogna trasmettere messaggi sbagliati ai giovani e che la libertà di ognuno finisce dove inizia quella del prossimo. Altra questione, invece, per Zaia, è il giudizio storico su Garibaldi: «Bisognerebbe metterlo in discussione per alcune cose, e non mi riferisco solo allo sbarco dei Mille, ma ai suoi dibattiti con Cavour, dove quest’ultimo aveva una visione assolutamente diversa rispetto all’operazione. Quando si brucia una sagoma poi mi viene in mente chi va nelle piazze in qualche altra parte del mondo». Una pessima dimostrazione di un venetismo privo di qualsiasi seguito storico e culturale»: è molto critico il giudizio di Laura Puppato, capogruppo del Pd in consiglio regionale veneto, sul falò con la sagoma di Garibaldi. «Il nostro – ha aggiunto – è un giudizio molto negativo, è un fatto inaccettabile. È una sceneggiata davvero priva di senso». (Ansa)
01 marzo 2011 .