Nel 1645 Venezia si trovava nuovamente ad affrontare da sola l’avanzata turca nel Mediterraneo orientale che investiva ora l’isola di Creta (Candia).
L’ insufficiente organizzazioni per il rifornimento e la difesa dell’ isola, permise ai turchi la conquista dell’isola fortezza di San Teodoro, caposaldo strategico.
Non potendo resistere alle forze nemiche superiori sia di numero che in potenza di fuoco, il comandante veneziano del forte il capodistriano Biagio Zulian in un estremo atto di sacrificio, portò con sé nei sotterranei dove erano custodite le munizioni la moglie ed i figli ed appiccò il fuoco alle polveri trasformando il forte in una gigantesca bomba che travolse i suoi pochi uomini rimasti ed i nemici già penetrati nel forte.
L’ insufficiente organizzazioni per il rifornimento e la difesa dell’ isola, permise ai turchi la conquista dell’isola fortezza di San Teodoro, caposaldo strategico.
Non potendo resistere alle forze nemiche superiori sia di numero che in potenza di fuoco, il comandante veneziano del forte il capodistriano Biagio Zulian in un estremo atto di sacrificio, portò con sé nei sotterranei dove erano custodite le munizioni la moglie ed i figli ed appiccò il fuoco alle polveri trasformando il forte in una gigantesca bomba che travolse i suoi pochi uomini rimasti ed i nemici già penetrati nel forte.