2011.07.04 – VAL DI SUSA, UN POPOLO CONTRO UNO STATO INVASORE

tratto da: profilo facebook di “ultimo cavaliere” clicca qui
Come nelle previsioni, stiamo assistendo su tutti i grandi media alla demonizzazione della lotta attuata dalla popolazione della Val di Susa contro il progetto TAV, utilizzando come giustificazione gli scontri avvenuti in quelle zone fra frange di manifestanti e forze dello Stato, senza analizzare mai a fondo le ragioni di chi si oppone in modo civile al mega-progetto ferroviario.
Da parte nostra, mentre esprimiamo la nostra totale vicinanza ai cittadini valsusini che cercano di difendere l’integrità della propria valle, desideriamo appuntare l’attenzione di chi legge sui due punti che riteniamo essenziali: la preservazione delle caratteristiche naturali dell’ambiente montano e la libertà per un Popolo di decidere sul proprio destino.
Sotto l’aspetto ambientale, è ormai assodato che l’opera in oggetto, di dubbia utilità vista la crisi economica globale e quindi la contrazione dei trasporti, causa un impatto notevole su una valle di carattere alpino che già ha visto, a causa di altre infrastrutture e dell’aumento di urbanizzazione, mettere in pericolo i delicati equilibri ecologici locali. E’ altrettanto noto come gli scavi necessari alla sua realizzazione vadano a toccare montagne ricche di amianto e anche di uranio, con future gravi ricadute sulla sicurezza e la salute della popolazione.
Ma il problema che più ci preme sottolineare è la mancanza di rispetto democratico nei confronti di un Popolo che vede nascere sul proprio territorio una infrastruttura senza che nessuno si permetta di chiederne l’autorizzazione. Vorremmo ricordare a questo governo, spesso autodefinitosi “federalista”, che la Val di Susa è dei suoi abitanti, che prima di qualsiasi importante modifica al territorio occorre ottenere almeno il consenso, tramite un referendum, dei cittadini e non cercare di imporre le decisioni prese a tavolino, non sappiamo ancora quale, calandole dall’alto.
In questo modo non si fa che provocare la giusta reazione di una comunità, nota per essersi opposta nei secoli ai tentativi di intromissione nelle propria Valle.
Ma purtroppo per i Valsusini, non dimentichiamo che un fil rouge collega i 150 anni dello Stato italiano: la violenza. La violenza che si abbattè sugli abitanti del Sud al momento dell’invasione delle loro terre, che proseguì con le cannonate sui milanesi ordinate da Bava Beccaris, che culminò con i due Conflitti Mondiali, drammatico tentativo di forgiare una nazione unita dallo spargimento del sangue.
Il FRONTE INDIPENDENTISTA LOMBARDIA e’ al vostro fianco, abitanti della Val di Susa e, come sempre, contro l’azione repressiva nei confronti di un Popolo da parte di questo Stato, del quale non riconosciamo la legittimità per motivi storici e identitari. Ci permettiamo un solo consiglio: non innalzate mai più quelle bandiere tricolori che, pur in modo sporadico, vengono mostrate nelle immagini diffuse dai media, sono quelle dei vostri e nostri oppressori.
VIA DALL’ITALIA
LOMBARDIA INDIPENDENTE