2025.05.08 – QUANDO ANCHE I FRATELLI TI VOLTANO LE SPALLE!

Ci sono giorni in cui la stanchezza non nasce dalle minacce dello Stato occupante, né dai pignoramenti, né dalle ingiunzioni.
Quelle le conosciamo, le abbiamo messe in conto.
Il peso più grande, invece, arriva dal silenzio degli altri.
Dal loro voltarsi dall’altra parte.
Dalla loro scelta consapevole di escluderti, pur sapendo chi sei, da dove vieni e cosa rappresenti.
È accaduto di recente, ancora una volta: una riunione tra “tutti” i gruppi indipendentisti veneti, organizzata senza che il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) venisse nemmeno contattato.
Nemmeno un invito.
Nemmeno una parola.

E non solo: alla nostra offerta di ospitare l’incontro nella nostra sede, mettendo a disposizione uno spazio dignitoso e coerente con la nostra causa, è stato risposto con un rifiuto.
Hanno preferito ritrovarsi all’aperto, in un parco pubblico.
Un simbolo perfetto del vuoto che li circonda.
E in quel parco — ironia della sorte — era presente anche colui che un tempo militava nel MLNV, che poi ha operato per sfaldarlo dall’interno, tentando addirittura di appropriarsene.
La storia è nota: ha fondato il Comitato di Liberazione Nazionale Veneto (CLNV), e anche quello, come previsto, si è frammentato in una miriade di “realtà” inconsistenti, fatte di cinque o sei fronde, ciascuna con sigle analoghe e le proprie velleità.
Una cosa incredibile, sì.
Ma anche prevedibile.
Perché la verità fa paura.
La coerenza isola, quando diventa un metro di giudizio per chi ha tradito la causa o non ha mai avuto davvero il coraggio di sostenerla fino in fondo.
Noi del MLNV non siamo mai scesi a patti, non abbiamo mai cercato accordi di comodo, né sedie, né riconoscimenti artificiali.
Abbiamo scelto la via più dura: quella della legalità internazionale, della documentazione, del rigetto consapevole.
E in questa via, oggi più che mai, sappiamo che l’invisibilità è il prezzo della coerenza, ma anche la sua più alta testimonianza.
Io non sono solo.
Noi non siamo soli.
Siamo stanchi, sì.
Ma non siamo sconfitti.
Perché a differenza di molti, noi non abbiamo mai cambiato bandiera.
E continueremo a portarla, anche se a volte dobbiamo farlo nel vento contrario.