2013.11.14 – REPERTI PALEOVENETI RINVENUTI IN TURKMEKISTAN

Ormai assodato che il Popolo Veneto abbia origini antichissime, continuano le spedizioni dei ricercatori atte a scoprire la vera storia delle nostre genti.
Molti aspetti della nostra storia, non ultima l'espansione territoriale della Serenissima, denota come l'interesse dei Veneti sia sempre stato ad oriente, non per nulla Venezia è famosa proprio come "porta d'oriente" del continente europeo, la sua appartenenza all'Impero Bizantino nei tempi antichi, per non parlare dei commerci con la Cina in seguito alle spedizioni di Marco Polo.
Di questi giorni è la notizia che alcuni reperti sono stati rinvenuti nell’oasi di Adji Kui, nel deserto del Turkmenistan a est del Mar Caspio, in particolare una placca in osso del terzo millennio a.C. decorata con una serie di rosette incise, secondo lo stesso stilema frequentemente ricorrente anche tra i motivi ornamentali della cultura paleoveneta.
L'origine della tavoletta sembra essere il territorio della Paflagonia, che secondo diverse teorie rappresenta il luogo d'origine degli antichi Veneti, come riportato negli scritti di Omero che li chiama "Ενετοί"(Eneti o Heneti), poi ripresi da Strabone.
I ritrovamenti sono opera di una spedizione guidata da Gabriele Rossi Osmida, per conto dell'associazione Antiqua Agredo – Centro Studi ricerche Venezia-Oriente.
Di seguito riportiamo qualche passaggio interessante ai fini della comprensione di questa teoria sulle origini del nostro Popolo.
Come dicevamo Omero nominava i Veneti nei suoi versi che descrivevano la caduta di Troia
[…]
Dall’èneto paese, ov’è la razza
Dell’ indomite mule, conducea
Di Pilemène l’animoso petto
I Paflagoni, di Citoro e Sèsamo
E di splendide case abitatori,
Lungo le rive del Partenio fiume,
E d’Egìalo e di Cromna e dell’eccelse
Dalze eritine.
[…]
Mentre qui riportiamo un passaggio dell'Iliade tradotta da Giacomo Casanova in lingua veneziana nel XIII secolo
[…]
Pilemene menava i Paflagoni
Abitanti de Serame e Citora
De L’Eretin, de Egiale e de Croni
Che el bel Partenio inumidise e infiora.
Dise La Fama che da sti cantoni
I salvadeghi muli è vegnui fora.
Questi i Heneti xe che è po’ vegnui
Co Antenore a far case su Palui.
[…]
Omero, nei suoi versi, cita due caratteristiche dei veneti, il genio di addestrare i cavalli: Paese ov’è la razza delle indomite mule.
Fa riferimento ai cavalli che i veneti allevavano.
I cavalli henetici vinsero tutte le Olimpiadi fino alla 85°, circa 400 a,C.
Le tombe dei nostri antenati, qui in terra veneta, spesso contenevano un cocchio con i resti, ancora aggiogati, di un paio di cavalli.
Ancora, il genio di costruire ville lungo i corsi dei fiumi: Abitatori di splendide case lungo le rive del Partenio fiume; e quì non c’è, credo, bisogno, di richiamare l’attenzione sui tanti corsi d’acqua del nostro Paese le cui sponde sono ingioiellate di meravigliose ville.
TRATTO DA QUIWSM
Venetia, 14 novembre 2013
Davide Giaretta
Provveditore Generale del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio