Oggi 25 aprile la Repubblica Italiana festeggia la ricorrenza nazionale della liberazione; nel 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive al nord Italia di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa. Il CLNAI inoltre emanò dei decreti legislativi “in nome del popolo italiano” atti a condannare a morte tutti i gerarchi fascisti incluso Benito Mussolini, raggiunto e fucilato tre giorni dopo.
Questo è ciò che la storia ci insegna, o meglio ciò che gli esperti vogliono tramandare di generazione in generazione. La realtà, forse, è differente. Il 25 aprile 1945 tutto il nord-est era ancora interamente invaso dai tedeschi. Solo qualche giorno dopo, il 29 aprile, si compì l’ultimo eccidio a Castello di Godego (TV) con rastrellamenti e fucilazioni. Non furono anche costoro morti per mano nazifascista? Non furono a conti fatti i primi deceduti dopo la presunta liberazione dell’Italia?
Chi festeggia il 25 aprile la liberazione dell’Italia in realtà fa riferimento ad un falso storico, oppure ritiene che il territorio fosse comunque libero sebbene i veneti venissero ancora fucilati. I veneti non faceva parte della Repubblica Italiana? La vera resa incondizionata che sancisce la cessazione delle ostilità è da fissarsi in data 2 maggio 1945, quando le truppe tedesche sul territorio si eclissarono. Ma allora cosa festeggiano i veneti oggi?
San Marco Evangelista, patrono di Venezia!
Se per una volta nella vita provaste a dubitare delle false certezze che vi tengono schiavi, rinchiusi in un sistema e nella totale accettazione perchè la realtà fa paura. Liberazione di cosa e da chi? Liberi di cercare la verità. Allora se provaste ad andare a fondo nella storia, cogliere i titoli di coda e non gli incipit, captare significati e simboli nascosti allora capireste che i veneti non sono mai stati italiani.
“PRIMA TI IGNORANO, POI TI DERIDONO, POI TI COMBATTONO, POI VINCI”
(Mahatma Gandhi)
WSM
Alice Lollo