PER MASSIMO CACCIARI … “GLI INDIPENDENTISTI SONO MALATI DI MENTE”

 

Secessionisti veneti, Massimo Cacciari: "Sintomi che la situazione sta esplodendo. Andrà sempre peggio"

Laura Eduati, L'Huffington Post  |  Pubblicato:   |  Aggiornato: 02/04/2014 18:28 CEST

 

“Gli indipendentisti sono malati di mente.

Ma sono il sintomo di una situazione che esploderà presto in maniera drammatica.

E non per colpa dei secessionisti”. 

Massimo Cacciari, veneziano, ricorda naturalmente benissimo quel 9 maggio del 1997 quando un gruppetto di Serenissimi provò a conquistare il campanile di San Marco.

All’epoca era sindaco, e già conosceva il fondatore della Liga Veneta, l’ex parlamentare Franco Rocchetta arrestato questa mattina con l’accusa di terrorismo: “Mi pare incredibile che stesse pensando di usare le armi per proclamare l’indipendenza del Veneto”.

Sul resto dell’inchiesta il filosofo non vuole esprimersi: “Ci penserà la magistratura”.

E’ invece durissimo il suo giudizio politico: “Andrà sempre peggio”.

Con una frecciata a Matteo Renzi: “Riforme soltanto annunciate mentre il ceto medio sprofonda”.

Professor Cacciari, la procura di Brescia avverte che un movimento secessionista stava progettando una insurrezione armata a piazza San Marco, con l’uso di carri armati artigianali e una folta rete di simpatizzanti pronti a combattere. Cosa sta succedendo?

Non conosco i dettagli dell’inchiesta ma è naturale dire che se qualcuno pensa di combattere per l’indipendenza regionale facendo terrorismo allora è un pazzo oppure siamo a Carnevale. L’unico che conosco tra gli arrestati è Franco Rocchetta e mi pare incredibile che stesse pensando di usare le armi per proclamare l’indipendenza del Veneto. Gli altri non li conosco, compreso Lucio Chiavegato (l’ex leader dei Forconi arrestato questa mattina, ndr), è una questione che riguarderà la magistratura.

Due degli arrestati facevano parte del commando dei Serenissimi. Non pensa che questo ritorno dell’indipendentismo sia collegato con l’estrema debolezza politica della Lega Nord?

La Lega Nord non c’entrava allora, così come non c’entra oggi. All'epoca cavalcò la vicenda, e si appresta a fare la stessa cosa anche in questa occasione. Di indipendentismo veneto parliamo da vent’anni e sinceramente ne avrei piene le tasche. Riemerge ora? Ma riemerge come farsa, in mano a un gruppo di malati mentali. 



Dunque è soltanto un problema psichiatrico?

Certo che no! Questi sono i sintomi di una situazione che esploderà presto assumendo ogni volto possibile, e come potrebbe essere altrimenti in un Paese dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 50%, dove esiste l’impossibilità di riforme serie e il ceto medio sta sprofondando? I Paesi non possono essere bloccati in eterno, è normale che la tensione debba trovare uno sbocco ogni volta differente: un giorno sono i forconi, il giorno dopo i secessionisti, è inevitabile che sia così.

Nemmeno Matteo Renzi riuscirà a invertire la rotta?

Se non si faranno riforme succederanno fatti molto gravi. Ma le riforme annunciate in maniera bislacca e non effettuate non sono la cura. L’Italia era malata vent’anni fa, e invece di curarla hanno deciso di aggravare la sua condizione. Ora le sue condizioni sono gravissime e la situazione intollerabile- E la colpa non è della Liga Veneta né di Franco Rocchetta.

C’è un elemento territoriale in questo progetto secessionista?

Naturalmente sì. Da sempre parlo di questione settentrionale ed è esattamente questo. Questa ragione ha conosciuto uno straordinario sviluppo, quasi miracoloso, e in pochi anni sta perdendo quello che aveva accumulato. Il ceto medio di queste zone è disperato, gli operai perdono il lavoro e i commercianti chiudono i negozi. Per loro, che hanno conosciuto il vero benessere, è come cadere dal quinto piano. Questo malessere può prendere derive folli ma non è, ripeto, colpa degli indipendentisti se coloro che tentano di fare un discorso federalista vengono puntualmente presi a calci nel sedere. Per forza di cose poi il sentimento antistatalista e secessionista prende piede.

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