UNA REPUBBLICA VENETA SENZA I PARTITI … PROPOSTA PER UN SISTEMA ELETTORALE

"Se" c'è qualcosa di positivo nella nostra esperienza di dominazione italiana, è sicuramente quella di aver sofferto ogni tipo di sopruso e visto all'opera ogni tipo di inefficienza che uno stato possa concepire, imparando tutti gli errori possibili da non ripetere nella gestione della cosa pubblica.
Oggi ci occuperemo di uno degli aspetti principali di una democrazia, titolo che l'italia si attribuisce senza alcun riscontro pratico, ossia come il Popolo può esprimere la propria sovranità.
L'italia ci insegna che la partitocrazia è uno dei tanti metodi di soffocare la democrazia senza far troppo rumore, un mero specchietto per le allodole, in cui un'oligarchia decisamente vasta si può impadronire del potere, senza incorrere nel titolo di dittatura, semplicemente sostituendo alle decisioni popolari, le decisioni del "partito" ed escludendo di fatto la popolazione da qualsiasi decisione in ambito statale.
Il nostro primo obiettivo sarà quindi l'eliminazione dei suddetti partiti, arma antidemocratica, mentre prenderemo esempio positivo dalla culla della democrazia, la civiltà greca con le sue polis e ovviamente il nostro passato, la Repubblica di Venezia, i cui concetti principali sono la partecipazione, la correttezza e l'efficienza.
Essendo la popolazione molto più numerosa di quella dell'età antica non è possibile immaginare una partecipazione di tutti a tutti i dibattiti possibili, quindi è necessario adottare una democrazia di tipo rappresentativo, il cui centro di potere è però formato dai rappresentati e non dai rappresentanti.
Per ottenere questo è indispensabile un decentramento sostanziale, con istituzioni orizzontali, con competenze diversificate e non sovrapposte.
Partiamo quindi dalla suddivisione del territorio, che viene trattata in altra sede, di cui riportiamo lo schema riassuntivo.

I collegamenti indicano come le istituzioni "maggiori" (a livello territoriale) siano formate dal raggruppamento di quelle "minori".
Ma questo non le pone ad un livello gerarchico più alto, semplicemente le loro competenze e le loro decisioni influiscono su un numero maggiore di abitanti e su parti più estese di territorio, trasversali rispetto alle singole entità più ristrette.
Per mantenere il rapporto tra il territorio e i rappresentanti, anche questi ultimi saranno divisi con il medesimo criterio.

Entriamo quindi nel dettaglio delle cariche partendo dal basso, ossia dal "Delegato".
Come indicato dal nome, il delegato è un cittadino, a cui viene affidata la delega di portare le istanze dei propri concittadini in sede consiliare.
Ogni Comunità Locale elegge almeno un delegato.
L'assemblea dei delegati forma il Consiglio Distrettuale (della Municipalità).