VIDEOCAMERE OCCULTATE PER RIPRENDERE I SIMPATIZZANTI DI TRIESTE LIBERA


Un atto gravissimo, ma dalle autorità d'occupazione straniere italiane non c'è da aspettarsi rispetto, onore e legalità, ne sappiamo abbastanza anche noi del MLNV con tutti i procedimenti penali farsa che hanno instaurato contro di noi per farci desistere dal nostro cammino, legittimo e legale di rivendicazione di sovranità … è questo che fa paura all'italia, il risveglio di coscienza dei Popoli ancora occupati da uno stato che dimostra ogni giorno di più di essere straniero, razzista e colonialista.
WSM
Venetia, 4 febbraio 2014
Sergio Bortotto Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio (www.mlnv.org).
FORZA TRIESTINI … W TRIESTE LIBERA!

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Sono arrivati alle 4.30 di mattina scortati dai Carabinieri. 
Tecnici della TELECOM che hanno provveduto ad installare una videocamera all’interno di una centralina situata nel portone dello stabile di Via Roma 3.
Nel portone si trova un’edicola che distribuisce il materiale informativo di Trieste Libera ed è molto frequentata dai suoi aderenti e simpatizzanti. Uno dei tanti punti informativi sulle attività del Movimento indipendentista che stanno crescendo in città a sostegno delle azioni per l’affermazione dei diritti dei triestini negati dalle autorità italiane.
Diritti che l’Italia ha nascosto per decenni in violazione del Trattato di Pace che sancisce lo status giuridico di Trieste e del suo porto quale “Territorio Libero”, al di fuori della giurisdizione dello Stato italiano, che qui è solo un Paese terzo con semplice diritto di amministrazione civile temporanea.
Ed è chiaro che la diffusione della verità cancellata dalle autorità italiane che qui hanno instaurato un vero regime di occupazione militare dia fastidio a chi fino ad ora ha potuto governare al di fuori della legge Trieste ed il suo porto internazionale distruggendone economia, traffici marittimi e ambiente.
Trieste è stata assoggettata alle tasse dello Stato occupante vedendosi predare le proprie ricchezze e sottrarre le preziose zone franche. 
Furto dopo furto ora si è arrivati all’osso da spolpare prima di lasciare la carcassa di quella che fu la seconda città dell’impero austroungarico.
Ma il risveglio dei triestini non più disposti a tollerare il malgoverno italiano preoccupa fortemente chi all’ombra di San Giusto ha potuto dormire sonni tranquilli garantendosi con una formidabile rete di corruttele che nemmeno “cosa nostra” avrebbe potuto studiare meglio.
Ed ecco così le misure da puro regime di polizia nei confronti di chi si difende appellandosi alla legalità. 
Carabinieri e forze di Polizia impegnati non contro la cupola mafiosa che governa la città, ma contro chi chiede il rispetto della legge: è la sintesi perfetta della attuale condizione dell’Italia.

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