2012.12.03 – LA CONFERMA CHE I PARTITI POLITICI MENTONO… LA COMMISSIONE EUROPEA NON E’ COMPETENTE PER L’AUTODETERMINAZIONE.

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Oggetto: comunicato inviato alla COMMISSIONE EUROPEA in data 17 settembre 2012.
 
A seguito dell’ultimo vergognoso attacco sferrato dalle autorità d’occupazione straniere italiane contro il MLNV era stata inviata la sotto riportata comunicazione alla Comunità internazionale e nello specifico anche alla Commissione Europea, cosa mai fatta in precedenza per nessun atto specifico non ritenendo la stessa legalmente e lecitamente destinataria delle istanze di questo MLNV.
Considerata però la recente pretesa di taluni partiti politici di sbandierare il sostegno e il riconoscimento della Commissione Europea alle istanze indipendentiste (da noi MLNV sempre ribadite come inammissibili per un partito politico che concorre a elezioni straniere italiane), siamo a mostrarvi che quanto sosteniamo è autentico e confermato dalla stessa Commissione Europea.
Quindi, se si vuole veramente l’indipendenza, il primo passo è quello di non credere ai partiti politici, soprattutto a quelli che concorrono a elezioni straniere italiane e che candidano propri esponenti a cariche elettive in ambito italiano.
La Commissione Europea, con comunicazione ufficiale pervenuta al MLNV in data odierna, afferma testualmente:
…”le questioni relative all’autodeterminazione o alla definizione territoriale degli Stati membri non rientrano tra le competenze dell’Unione Europea…”.
più chiaro di così!!!
 
 Almeno abbiamo reso di pubblico dominio le nefandezze compiute dalle autorità d'occupazione straniere italiane contro il MLNV e il Popolo Veneto… ecco la nostra comunicazione inviata anche alla Commissione Europea in data 14 settembre 2012:
Con riferimento ai recenti atti di aggressione posti in essere dalle autorità d'occupazione poliziesco/giudiziarie straniere italiane a  Treviso contro il MLNV, in data 14 settembre 2012 è stato notificato al Presidente del MLNV il decreto di sequestro preventivo disposto dal  giudice per le indagini preliminari del tribunale straniero italiano a Treviso (che si allega in copia).
Da tale documento  si deduce l'intento persecutorio/giudiziario deliberatamente posto in essere contro questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) a scopo politico.
Tale decreto precisa che le fonti probatorie deriverebbero dalle indagini svolte dalla digos (sezione politica della polizia straniera italiana), anche tramite operazioni di intercettazione (vero e proprio spionaggio), ma anche dalla documentazione acquisita con i sequestri operati;   ancora una volta però gli inquirenti sono vaghi nel precisare gli elementi probatori derivanti da quello che loro definiscono documentazione acquisita e persistono a non voler precisare quali siano questi elementi; basti vedere il verbale di sequestro realizzato nelle quasi dodici ore di forzata segregazione in questura, un tempo più che sufficiente per catalogare e precisare almeno i 96 fogli numerati e siglati (???) e le 75 fotocopie (e ribadiamo fotocopie!) con vario materiale informativo, con disegni e progetti per divise e struttura organizzativa del MLNV… mancava forse loro il tempo di essere più precisi come lo sono stati per catalogare cappellini, magliette, adesivi, brochures, volantini, biglietti da visita, computers e perfino i due velcro apposti sulla pettorina di Rufus, il cane con cui si svolge la sicurezza presso il Consorzio Parco Commerciale di Villorba, e solo perché riportavano la scritta in lingua Veneta “SICURESA” e il logo del MLNV? (questo non è forse razzismo istituzionale italiano?)
Ma c’è di più.
E’ grottesco e paradossale ciò che avrebbe dichiarato pubblicamente lo stesso questore straniero italiano a Treviso Carmine Damiano asserendo  di condividere gli scopi del MLNV, ma non il metodo (è improvvisamente  diventato indipendentista anche lui?).
Con la solita furberia, tesa ad  eludere gli imbarazzanti esiti investigativi, il questore italiano pur facendovi riferimento non ha precisato quali sarebbero i metodi del MLNV ritenuti illegali e scoperti nel corso delle indagini… perché?
Ancora una volta si giustifica quest’ennesima aggressione al MLNV come un atto dovuto e necessario per stroncare sul nascere un’organizzazione criminale che avrebbe potuto… (vorremmo capire cosa…)
Lo stesso pubblico ministero straniero italiano Valmassoi avrebbe dichiarato pubblicamente in un’intervista televisiva: “NON CI SONO ELEMENTI PER POTER SOSTENERE ALLO STATO DEGLI ATTI CHE POTESSERO REALIZZARE NELL’IMMEDIATO ATTI VIOLENTI O DI MINACCIA PERO’ CI SONO TUTTI GLI ELEMENTI PRESUPPOSTI AD UN EVENTUALE EVOLUZIONE IN QUESTO SENSO”, ma questa è una sua fantasia!!!
(http://www.youtube.com/watch?v=uUy3T4C-o10&feature=plcp)
Tanto per non smentire l’abitudine alle bugie e la propensione amentire alla pubblica opinione, in un’altra intervista il questore straniero italiano Carmine Damiano avrebbe invece sconfessato la precedente dichiarazione contestando al Vice Presidente del MLNV, dott. Paolo Gallina, l’incompatibilità del suo ruolo di pubblico ufficiale in ambito italiano con le idee da lui proclamate militando nel MLNV, con la seguente dichiarazione: “RITENGO CHE SIA INCOMPATIBILE CON I DOVERI DI UN PUBBLICO UFFICIALE IN RELAZIONE ALLE IDEE CHE LUI PROCLAMA E AL METODO PER PERSEGUIRE QUESTE IDEE”.
C’è ora da chiedersi perché in questa intervista attacca le idee e gli scopi per cui è stato costituito il MLNV e insiste nel ribadire che il metodo sarebbe illegale, ma ancora una volta non precisa quale sarebbe a suo giudizio questo metodo (http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp).
Altra contraddizione grottesca è la dichiarazione in merito al decantato ordinativo di sessanta divise (sessanta/60 ?) che nessuno del MLNV ha mai ordinato.
L’unico recente ordinativo riguardano n. 48 magliette tipo "polo", di marca "FRUIT OF THE LOOM", di colore bianco, con gli stemmi del MLNV, la bandiera di San Marco e l’indirizzo del sito web del MLNV (www.mlnv.org): il questore italiano infatti dichiara: “…ESSENDO MAGGIORE IL NUMERO DELLE DIVISE (60) SI PUO’ PRESUPPORRE CHE L’ORGANIZZAZIONE STAVA AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ADEPTI…” (http://www.youtube.com/watch?v=DyIPTTVEC7E&feature=plcp).
Alla luce di quanto suesposto e considerate anche le “insolite” ingerenze nelle recenti comunicazioni degli aderenti al MLNV mediante i loro profili personali nei social networks, appare inquietante che, a fronte del concretarsi dei bizzarri e stravaganti risultati investigativi sotto il profilo sostanziale, ora si tenti di giustificare l’ennesima farsa giudiziaria sulle eventuali intenzioni del MLNV attaccando i presupposti giuridici del suo costituirsi secondo le norme del diritto internazionale, adducendo a pretesto inesistenti condotte illegali per la commissione di gravi delitti contro la persona e addirittura attribuendo allo stesso MLNV la paternità di non meglio precisati analoghi atti pregressi: il decreto di convalida infatti testualmente riporta: “ritenuto che, a prescindere dalle esigenze probatorie (…), la libera disponibilità di dette armi e munizioni da parte degli indagati verrebbe ad aggravare le conseguenze del reato, oltre ad agevolare la commissione di ULTERIORI e gravi delitti contro la persona”… perché ancora una volta gli inquirenti omettono di precisare quali sono i delitti contro la persona che il MLNV avrebbe già posto in essere al punto da giustificare l’ipotesi di futuri ULTERIORI analoghi reati.
Fin dal suo costituirsi il MLNV, vero e proprio soggetto di diritto internazionale qualificato dalla legittimazione internazionale basata sul diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto, non ha mai nascosto nulla della propria struttura organizzativa;  dai propri siti internet è possibile contattare il responsabile di ogni settore con tanto di nominativo, ruolo e riferimenti di contatto… non vi è NULLA DI SEGRETO.
Come precisano le stesse norme del diritto internazionale, questo MLNV agisce in nome dell’intero Popolo Veneto e come aggregato organizzato di individui diviene destinatario legittimo delle norme del diritto internazionale; come per i movimenti di liberazione nazionale in genere, trattasi di un gruppo di esseri umani uniti da vincoli etnici, religiosi, culturali e storici.
Al Movimento di Liberazione Nazionale viene riconosciuto, tra gli altri, il diritto di usare la forza contro l’oppressore, e di fare la cosiddetta guerra di liberazione per l’ottenimento dell’indipendenza.
Il Movimento di Liberazione Nazionale necessita di una qualche forma di organizzazione, ovvero di una qualsiasi struttura: questa è legittimata ad agire a suo nome sul piano internazionale.
L’articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977 dispone infatti che i popoli, come tutti i soggetti di diritto internazionale (ivi compreso il Movimento di Liberazione Nazionale), devono disporre di un apparato istituzionale che possa gestire le loro relazioni internazionali.
Lo stesso stato straniero occupante italiano ha ratificato analoghe norme, di cui al trattato internazionale adottato e aperto alla firma  a New York in data 16 e in data 19 dicembre 1966, con la legge n. 881/77.
Preliminarmente preme rilevare come nel mondo giuridico vi siano per ogni singola fattispecie due tipi di valutazione, ovvero in fatto e in diritto (de jure e de facto). Si è deciso di costituire il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, nel mese di settembre del 2009, semplicemente perché nel caso specifico della Repubblica Veneta ne ricorrevano tutti i  presupposti, sia in fatto che in diritto, previsti e contemplati dalle norme del Diritto Internazionale.
Infatti, gli scopi per i quali vengono generalmente riconosciuti i Movimenti di Liberazione Nazionale sono: la lotta per liberarsi dalla dominazione coloniale, da un regime razzista o da un’occupazione straniera.
E’ fin troppo evidente, indubitabile e incontrovertibile, come nella Repubblica Veneta tutte queste tre condizioni sussistano palesemente e senza alcuna ombra di dubbio.
La Repubblica Veneta, infatti, è di fatto oppressa dalla dominazione coloniale dello stato straniero italiano a far data dal 1866: è inconfutabile e sotto gli occhi del mondo intero come lo stato straniero occupante italiano, oltre ad aver imposto sul Territorio della Repubblica Veneta – anche con la repressione militare e quei suoi artifizi truffaldini che da sempre lo contraddistinguono – la sua amministrazione, le sue istituzioni, le sue forze armate e le sue svariate e variegate forze di polizia; oltre a sfruttare tuttora tutte le risorse possibili – anche umane, finanziarie, fiscali, economiche, patrimoniali, paesaggistiche, etc. – della Repubblica Veneta, abbia addirittura imposto un modello culturale, di mentalità, di usi e costumi completamente estraneo e alieno a quello proprio della Veneta Serenissima, nonché un modello linguistico straniero, imponendo il romanesco attraverso lo strumento mediatico radio-televisivo di stato con i suoi strumenti subdoli di propaganda (programmi contenitore/spazzatura, fictions televisive, etc).
Lo stato straniero occupante italiano si è spinto al punto di fissare una delle sue ricorrenze al giorno 25 aprile (giorno dedicato a San Marco), con il solo e unico scopo di soffocare, annullare e cancellare quella che per la Repubblica Veneta, il Popolo Veneto, e la sua Capitale, Venezia, è stata nei millenni la Ricorrenza Nazionale più sentita, partecipata e più importante: il giorno dedicato al Santo Patrono cui la stessa Repubblica Veneta era da sempre votata con totale devozione, San Marco Evangelista.
Lo stato straniero occupante italiano si è premurato di censurare, occultare e cancellare da tutti i testi di storia, compresi quelli imposti per le scuole di ogni ordine e grado, tutta la storiografia Veneta e quella dedicata alla Serenissima Repubblica Veneta.
Con una censura senza pari, lo stato straniero occupante italiano è riuscito ad occultare a tutti gli studenti Veneti gli oltre 1.500 anni di vita, di storia e di gloria della Repubblica Veneta.
Vi sono addirittura testi universitari di Diritto Internazionale pubblico, di autori, docenti, e giuristi stranieri italiani, che pur dissertando sulla genesi dei vari stati europei e mondiali nel corso dei secoli, evitano con cura di menzionare la Veneta Serenissima Repubblica.
Considerato che il percorso della costituzione del Movimento di Liberazione Nazionale trova, sotto il profilo giuridico, ha la sua ragione di esistere nello stesso tessuto normativo del Diritto Internazionale, ogni conseguente e deliberato atto di aggressione contro questo MLNV è una violazione delle stesse norme del diritto internazionale.
Tutto ciò premesso, si prenda atto che le autorità e le forze d'occupazione dello stato straniero occupante italiano stanno insistentemente e deliberatamente attaccando questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) con lo scopo di provocare una legittima difesa da parte nostra e di giustificare una azione ancor più repressiva degli inalienabili e incedibili diritti umani, civili e politici del Popolo Veneto che anche in questa sede vengono reclamati e difesi con fermezza e determinazione da questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
Dopo la denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione depositata alla sede ONU di Ginevra in data 28.09.2010 contro lo stato italiano e la notifica del 14.12.2010 allo stato straniero italiano e alla sede ONU di Ginevra dell'ultimatum di questo MLNV, oltre allenumerose successive comunicazioni dei reiterati atti di aggressione e di violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei cittadini del Popolo Veneto posti in essere dalle autorità d'occupazione straniere italiana, si rinnova ancora una volta l'appello al riconoscimento formale di questo Movimento di Liberazione
Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) costituitosi secondo le norme del diritto internazionale al fine di rivendicare il diritto all'autodeterminazione del Popolo Veneto e all'immediato ripristino della sua sovranità su tutti i territori della Repubblica di Venezia.
Sollecitiamo pertanto la Comunità internazionale, gli stati terzi confinanti, e oggi anche la Commissione Europea a voler prendere atto e riconoscere l'effettiva costituzione di questo  Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta da esso istituito, quale suo apparato istituzionale, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 96.3 del Primo Protocollo di Ginevra del 1977.
Considerato il rischio non trascurabile di una escalation di confronto bellico con il MLNV determinato dai ripetuti atti di aggressione e provocazione posti in essere dalle autorità e dalle forze straniere italiane d'occupazione tanto si comunica preventivamente anche al Comitato Internazionale della Croce Rossa chiedendo fin d'ora il suo autorevole intervento.
Il Presidente del MLNV Sergio Bortotto