2011.06.13 – RICHIESTA DI INTERVENTO RISOLUTIVO SULLA NEGAZIONE ALL’INSTALLAZIONE DEI RADAR ANTI-EMIGRANTI

Egregio Presidente del Governo sardo Cappellacci,
Lei sa che noi indipendentisti Maluentini, siamo presenti nelle postazioni NO-RADAR e siamo determinati a portare avanti la richiesta: BASTA CON LE SERVITU’ MILITARI.
Io spero che Lei, domani, quando incontrerà i Sindaci di Tresnuraghes, di Sassari, di Sant’ Antioco e di Fluminimaggiore, passi dalle continue declamazioni formali anti-servitù militari e abbia un atteggiamento più determinato nell’affermazione dei diritti della Sardegna a gestire il suo futuro.(Oppure le pressioni indirette che la Guardia di Finanza sta mettendo in opera nelle amministrazioni comunali interessate, sta producendo gli effetti anche nel Governo Sardo!?)
Lei sa bene che la scusante utilizzata dalla Guardia di Finanza per il posizionamento dei radar anti-immigranti, non regge ( come se fosse istituzionalizzato il controllo delle coste alla Guardia di Finanza!!!)
Io sono sicuro, che Lei sa già che la Guardia Costiera ( preposta in forma istituzionale al controllo delle coste) sta già chiedendo l’installazione dei suoi radar, richiesta che verrà seguita da quella dei Carabinieri, dalla Polizia, dalla Marina Militare e dall’Esercito.
Ma, visto che ci sono, Le voglio segnalare le incongruenze riportate nel verbale del 20 Dicembre 2010 dalla Conferenza dei Servizi.
Il colonnello Lanfranco Gulisano, prevede n. 4 siti a protezione della costa occidentale relativamente agli sbarchi dei clandestini??????
Ma le chicche più affascinanti sono quelle riportate nelle motivazioni espresse dall’Assessorato alla Difesa e Ambiente- Servizio Tutela dell’Atmosfera e del Territorio che riporta:”la realizzazione dei radar non ha effetti sugli habitat e sulle specie animali e vegetali”. Ma prosegue con puntualizzazioni nettamente in contrasto con ciò che è stato appena affermato.
Infatti dice : “tutti i cavi elettrici e quelli in p.v.c. devono essere internati”; e prosegue: “ non devono essere aperte nuove piste, la vegetazione e le specie faunistiche dovranno essere integralmente conservate”.
A questo punto, caro Presidente, vengo assalito da un dubbio.
Ma l’energia elettrica occorrente per il funzionamento del radar, verrà prodotta in loco?? Con che modalità? Oppure verrà portata dall’esterno, e da dove?
E come sarà possibile scavare per lunghi tratti sui territori privati senza produrre danni alla vegetazione e senza creare nuove piste, senza operare degli espropri, e quant’altro ?
E se si produce in loco! Come verrà prodotta, con il fotovoltaico? Con l’eolico? Oppure con gruppi elettrogeni??( alla faccia del rispetto della zona protetta!) .
Ma per impiantare tale soluzione, servono altre autorizzazioni! O mi sbaglio??
Ma la più esilarante è la frase in cui viene riportato quanto segue : “ Al fine di limitare i disturbi delle fasi di cantiere sulla fauna selvatica, i lavori dovranno essere sospesi fra il 30 Marzo e il 30 Giugno”.
Che smentisce quanto riportato prima, che tale insediamento non avrebbe avuto effetti sulle specie vegetali e animali: se fosse così! Allora a chi avrebbe causato fastidi dal 30 Marzo al 30 Giugno?
Il verbale prosegue con le dichiarazioni del Comando Militare Autonomo della Sardegna, che per dare una risposta , si prende tutti i 90 giorni dell’iter per le conclusioni dei lavori della Conferenza dei Servizi!
Come dire che ci stanno andando cauti con questa richiesta!
Proseguendo nella lettura , troviamo le dichiarazioni del Corpo Forestale, che parla di un territorio semi-pianeggiante(chissà perché vogliono distruggere le rocce dell’altura) e del mantenimento di un’area pulita della vegetazione all’esterno del recinto, per la prevenzione degli incendi.
Ma ciò vorrebbe dire la creazione di una ulteriore fascia disboscata per almeno 10 metri di larghezza, per poter avere le potenzialità di bloccare un incendio. Modalità prospettata dal Corpo Forestale, in netto contrasto con quanto disposto dal Direttore dell’Assessorato degli Enti Locali Finanze e Urbanistica Valentina Mameli che dice:” a condizione che gli interventi di progetto dovranno limitare l’alterazione del paesaggio per gli effetti dell’inserimento dei manufatti nel contesto, attraverso opportune opere di mitigazione, facendo ricorso alla piantumazione di essenze arboree autoctone attorno alla recinzione del sito”.
Non molto logico, vero Presidente Cappellacci?
Arrivati a questo punto,Le chiedo: non Le sembra l’ora che si passi dalle declamazioni giornaliere da Lei espresse tramite i mass-media, a qualcosa di più concreto da parte sua,nell’imporre la fine delle servitù militari, e imporre già da ora il NO all’aumento di un metro quadro del territorio sardo ad uso militare?
Capisco il suo disagio nel leggere ciò che Le scrivo, essendomi stato riportato che Lei si sente non attrezzato ad affrontare un dibattito con il sottoscritto, e la capisco! Essendosi trovato a fare il Presidente di una Nazione alla quale non appartiene e non sente le problematiche.
Ma purtroppo , caro Cappellacci, un giorno o l’altro mi dovrà incontrare
Il Presidente,
Doddore Meloni
p.s.: e abbia almeno l’educazione di rispondere qualche volta, o non glielo hanno insegnato a scuola?