L'ENNESIMA VERGOGNA ITALIANA
a cura di Manlio Dinucci
voce Margherita Furlan
editing Stefano Citrigno
Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, adottato a grande maggioranza dalle Nazioni Unite il 7 luglio 2017, costituisce una pietra miliare nella presa di coscienza che una guerra nucleare avrebbe conseguenze catastrofiche per l’intera umanità. Ma con dei limiti importanti. Non aderisce al Trattato nessuno degli stati in possesso di armi nucleari: gli Stati uniti e le altre due potenze nucleari della Nato, Francia e Gran Bretagna, che possiedono complessivamente circa 8000 testate nucleari; la Russia che ne possiede altrettante;
Cina, Israele, India, Pakistan e Nord Corea, con arsenali minori ma non per questo trascurabili. Non aderiscono al Trattato neppure gli altri membri della Nato, in particolare Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia che ospitano bombe nucleari statunitensi. L’Olanda, dopo aver partecipato ai negoziati, ha espresso parere contrario al momento del voto. Non aderiscono al Trattato complessivamente 73 stati membri delle Nazioni Unite, tra cui emergono i principali partner Usa/Nato: Ucraina, Giappone e Australia. Perché il Trattato adottato dalle Nazioni Unite (ma ignorato dall’Italia) non resti sulla carta dunque, si deve pretendere che l’Italia osservi il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, definito dal governo Gentiloni «pilastro del disarmo», ossia pretendere la completa denuclearizzazione del nostro territorio nazionale.