Buongiorno,
leggendo le ultime news del sito mlnv ho letto l'articolo dove si dichiarava che Concetta Candido era morta ma la notizia trapelata anche in diversi social e siti non è corretta, bensì le condizioni della Sig.ra grazie a Dio stanno migliorando.
Vi linko due articoli e vi saluto caramente …
G J
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1° link (VEDI QUI)
LA BUONA NOTIZIA. Disoccupata si dà fuoco all’Inps: Concetta è sveglia e cosciente
La donna è ancora in prognosi riservata al Cto, vari gli interventi di ricostruzione del tessuto cutaneo
E’ sveglia e cosciente Concetta Candido, la 46enne di Settimo Torineseche lo scorso 27 giugno si è data fuoco negli uffici dell’Inps di corso Giulio Cesare a Torino.
Attualmente la donna è ancora ricoverata al centro grandi ustionati del Cto di Torino è intubata e la sua prognosi è ancora riservata.
Adesso i medici stanno effettuando degli interventi di ricostruzione del tessuto cutaneo della donna.
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2° Link (VEDI QUI)
LA VERGOGNOSA BUFALA DELLA MORTE DI CONCETTA IOLANDA CANDIDO
«Morta la donna che la settimana scorsa si era data fuoco davanti all’INPS».
La notizia, palesemente falsa, corre sui social come Facebook. Non è vero nulla.
Fortunatamente Concetta Iolanda Candido è ancora viva. la notizia della sua “morte” non appare in nessuna agenzia e giornale qualificato.
La 46enne di Settimo Torinese si è data fuoco davanti agli sportelli dell’ufficio Inps di corso Giulio Cesare 290.
Si trova ricoverata al Centro Grani
Ustionati del Cto.
Ha ustioni sul torace, sulle braccia e sul volto. Prima del folle gesto ha urlato del suo licenziamento.
La donna lavorava in una birreria e il 13 gennaio scorso era stata licenziata.
Non trovava più un lavoro.
«Qualche figlio di madre nota e padre ignoto – commenta Giuseppe, un utente – ha scritto che la donna che si è data fuoco davanti la sede INPS di Torino non ce l’ha fatta.
La notizia è falsa».
Concetta Iolanda Candido – spiega il ragazzo – ha carattere, l’ha sempre avuto e sta lottando per sopravvivere.
Eventuali notizie su Concetta Iolanda Candido le rilasciamo noi della famiglia o l’ospedale».