LA CRISI DEGLI INTERVENTI SOCIALI INVESTIRA’ L’EUROPA

«Gli spazi dove avrebbe dovuto operare in primo
luogo la carità saranno occupati da strutture burocratiche
che sfrutteranno le miserie dei più diseredati…».
 
La «giustizia sociale» è un filo invisibile che attraversa quasi tutti i messaggi di Pio XII.
E su alcuni punti di questi messaggi sembra di cogliere una preoccupazione «… per le difficoltà che emergeranno nella realizzazione di un efficiente Stato sociale, in grado di aiutare concretamente le persone meno fortunate, gli invalidi, i vecchi, gli orfani».
«È necessaria una grande sensibilità», disse un giorno il Pontefice «per realizzare idonee strutture sociali…
Ed è necessaria una giusta valutazione dei bisogni reali, considerando soprattutto la tendenza a burocratizzare in senso negativo, anche gli spazi sui quali avrebbe dovuto operare la carità…».
Forse, in queste parole, si cela il vaticinio sull'allontanamento delle religiose dagli ospedali, dalle case di riposo per le persone anziane e dagli asili infantili.
«Gli spazi dove avrebbe dovuto operare in primo luogo la carità», sono stati – come aveva previsto il Pontefice – occupati dalle strutture burocratiche che spesso sfruttano le miserie della povera gente.
E così si è arrivati alla crisi dello Stato sociale.
Ed è una crisi che sta maturando nei nostri giorni e finisce per coinvolgere tutta l'Europa, compresa la Germania, dove la stessa DGB ha finito per proporre un programma di austerità, per il sociale.
E le vere vittime sono, ancora una volta, i più diseredati.
Coloro che non hanno più nemmeno la forza di chiedere.
Perché i politici che hanno portato allo sfascio lo Stato sociale riusciranno sempre a rifarsi una nuova verginità.
Tutto questo, Pio XII l'aveva profetizzato.
Ma aveva profetizzato anche «il ritorno della carità, nei luoghi di sofferenza…».
I tempi non sono ancora arrivati.
Ma un giorno, quando le strutture burocratiche saranno allo sfacelo vedremo ritornare le religiose negli ospedali e negli ospizi.