IL SACRO ROMANO IMPERO

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Alla fine dell'VIII secolo il regno longobardo venne travolto dai Franchi di Carlo Magno, che nel 774 posero fine in Verona all'ultima resistenza longobarda. Incoronato Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero nella notte di Natale dell'800, il neo-costituito Regnum Italiae venne affidato al figlio Pipino. Questi tentò quindi anche la conquista dei territori costieri, ma, respinto, dovette riconoscere anche formalmente l'indipendenza del Ducato veneto nel trattato dell'811 con l'Impero Bizantino. All'interno di quella federazione di centri e territori lagunari, da Grado a Loreo, nota come Dogado, si affermò Venezia, imponente organismo urbano sviluppatosi attorno al polo mercantile di Rialto, in cui nell'812 venne trasferita da Malamocco, distrutta da Pipino, la capitale. Anche dal punto di vista religioso fu sancita nell'827 una divisione fra il mondo del Veneto continentale e della Venezia marittima: i vescovi della terraferma continuarono ad essere sottoposti alla sede metropolita di Aquileia, mentre il fitto reticolo di nuove sedi diocesane sorte nella laguna riconobbe come referente il patriarca di Grado. I problemi dinastici in seno all'impero franco ne indebolirono il controllo sull'Italia settentrionale, lasciando libero campo alle terribili aggressioni degli Ungari, che nell'899 saccheggiarono Treviso, Padova e Vicenza e nel 900 giunsero a minacciare le lagune, venendone però respinti. Il vuoto di poteri e la dilagante conflittualità afflissero il Veneto continentale fino alla metà del X secolo, quando l'autorità imperiale venne infine ristabilita da Ottone I: egli aggregò nel 962 un vasto territorio dell'Italia nord-orientale al ducato di Baviera e successivamente, nel 976 al ducato di Carinzia. L'organismo che ne derivò, fu chiamato, dal nome della sua principale città, Marca di Verona. Da questa si staccarono nel 1001 Vicenza, che divenne principato vescovile, nel 1027 il territorio della diocesi di Trento, che si organizzò in principato ecclesiastico e il Friuli nel 1077, che iniziò una sua autonoma parabola storica sotto l'autorità dei Patriarchi di Aquileia. I legami fra la Marca Veronese e l'Impero vennero rafforzati dalla presenza nel territorio di diverse dinastie feudali di origine germanica: tra le più famose, destinate a giocare un ruolo importante nei secoli successivi, gli Estensi, i da Romano, i Caminesi, i Carraresi. Basso Medioevo Dal XII al XIII Secolo – Comuni, Signorie e ascesa del Ducato di Venezia. A partire dai primi decenni dopo il Mille, si assistette in tutto il Veneto ad un decollo economico e ad una ripresa della vita sociale nelle città principali, che iniziarono ad esercitare un controllo egemonico sul loro contado. A partire dall'XI secolo, poi, Venezia iniziò la sua espansione marittima nell'Adriatico, del quale prese a configurarsi come potenza egemone, e ad accrescere enormemente i propri privilegi e commerci in Oriente. Contemporaneamente allo sviluppo economico, nella Marca Veronese (che a partire dal Duecento cominciò ad essere identificata col nome di Marca Trevisana), si assistette ad un indebolimento del sistema feudale, caratterizzato dalla progressiva emersione dei liberi comuni: fra i più importanti Verona (1136), Padova (1138), Treviso e Vicenza. La terraferma divenne così un territorio sempre meno soggetto all'effettivo controllo degli imperatori tedeschi. Contemporaneamente anche Venezia volgeva il proprio interesse verso l'entroterra, appoggiando la Lega Veronese e aderì alla Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa e assurgendo infine ad un prestigioso ruolo di mediatrice (e al contempo di terza forza) fra l'imperatore e papa Alessandro III, favorendo coi propri auspici la riconciliazione celebrata in San Marco nel 1177 (Pace di Venezia). Tra il 1182 e il 1185 Verona fornì asilo a papa Lucio III, in fuga da Roma, mentre nel 1188 la città estendeva il suo controllo a parte del Polesine, ai danni di Ferrara, espandendosi poi anche ad oriente nel conflitto con Mantova. Il Duecento fu contraddistinto dall'espansione del potere veneziano in tutto il Mediterraneo orientale, culminato con la Quarta Crociata e la creazione nel 1205 dell'Impero latino d'Oriente, nel quale a Venezia era garantito il dominio sulla quarta parte e mezza dell'impero di Romània. Lo Stato da Mar giunse a includere, oltre ai territori dell'Istria e della Dalmazia, le isole Ionie, Creta, Cipro, e tutta una serie di basi e piazzeforti nel Peloponneso, nell'Egeo e in Asia Minore. In quest'epoca di grande fioritura sociale e culturale, nel 1222 venne fondata l'Università di Padova. Quasi contemporaneamente si assistette in tutta la terraferma alla trasformazione dei liberi comuni in potenti signorie in lotta tra loro per l'egemonia regionale. La prima ad emergere fu la signoria di Ezzelino da Romano, che riuscì a conquistare gran parte del Veneto centro-settentrionale. Treviso cadde in mano ai da Camino, a Verona si imposero nel 1262 i signori della Scala, divenendo la capitale di un potente stato, che al suo culmine valicò l'Appennino, giungendo fino a Lucca.