Fra storia e leggenda il primo doge
La storia dei Veneti risale alle grandi migrazioni dall'oriente all'occidente (ceppo caucasico), che interessarono i due millenni prima di Cristo.
Este raccoglie quanto basta per uno studio approfondito su questa colonizzazione che diede origine alla civiltà atestina.
Si sa che i Romani impararono dai Veneti a cavalcare e a possedere cavalli addomesticati e che nella battaglia di Canne, contro Annibale, morirono circa ventimila Veneti, alleati dei Romani.
La loro terra, inquadrata fra Alpi, Adige, Po, Adriatico venne chiamata X Regio da Roma, senza resoconti di guerre di conquista.
La crisi dell'Impero romano d'occidente mise a tacere anche le cronistorie che resero leggibili le antiche civiltà storiche e le nuove cronache sono posteriori agli avvenimenti di qualche secolo, sicché non sono esenti da leggende fra righe scavate dagli autori su atti giuridici e notarili ed editti Bizantini e Longobardi.
La storia della Serenissima, o meglio dei Serenissimi, è descritta nascere quasi da una liturgia celebrata ad Eraclea nel 697, presieduta da patriarca di Grado Cristoforo, alla presenza del popolo e delle 12 famiglie (apostoliche = dodici come gli apostoli): Badoer, Barozzi, Contarini, Dandolo, Falier, Gradenigo, Memmo, Michiel, Morosini, Polani, Sanudo, Tiepolo oltre alle 4 famiglie (evangeliste = quattro come gli evangelisti): Giustinian, Corner, Bragadin, Bembo, liturgia nella quale, strettissimamente legato a San Marco, fu nominato dux – doxe – doge PAOLUCCIO ANAFESTO
A Paoluccio si dovrebbe come da “uomo espertissimo e illustre” la delimitazione dei confini di Eraclea (pattuendo con il re longobardo Liutprando), sede della sua carica.
Fu ucciso durante una rivolta dei nobili di Malamocco ed Equilio, nel 717, ad Eraclea.
C'è chi ne contesta l'esistenza storica perché il suo nome sarebbe passato alla storia tratto da una lapide, priva della sua parte centrale, che avrebbe dovuto ricordare l'esarca di Ravenna PAULUS PATRICIUS in questo modo: PAUL……….ICIUS = PAULICIUS.
L'esarca venne ucciso nel 727 durante la guerra iconoclastica.
DUNQUE:
Possiamo dire che ai tempi dell'imperatore d'oriente Anastasio e del re dei Longobardi Liutprando, quando la nobiltà veneta aveva progressivamente trasferito sulle isole la propria sede e i propri beni mobili onde evitare i violenti e ciclici passaggi di orde e di eserciti sulle proprietà immobili della terraferma, si offrì da parte dell'Impero d'oriente ad un funzionario veneto un potere straordinario, con privilegi ed autonomia particolari al fine di mediare fra Impero e Longobardi.
E la storia, la nostra, così segna il suo inizio.